GUBBIO Gubbio - Via dell’Arboreto Gualdo Tadino - Via V. Veneto
presso
quindicinale d’informazione Mercoledì 22 Gennaio 2014 Anno II Numero
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ESCLUSIVA
SOLDI FRESCHI
SCATTO D’ORGOGLIO NELLA DISASTRATA ECONOMIA EUGUBINA: ARRIVANO IL CENTRO COMMERCIALE DI FONTECESE CON LA COOP E L’EMISFERO IN VIA DELLA PIAGGIOLA. POI LA CONAD IN VIA PERUGINA. INVESTIMENTI PER 33 MILIONI E NUOVA OCCUPAZIONE
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CENTRI COMMERCIALI, INVESTIMENTI E LAVORO IL COMMISSARIO, MARIA LUISA D’ALESSANDRO, HA FIRMATO I PIANI ATTUATIVI PER IL CENTRO COMMERCIALE DI FONTECESE E L’EMISFERO IN VIA DELLA PIAGGIOLA. E ARRIVA LA CONAD IN VIA PERUGINA. INVESTIMENTI PER 33 MILIONI DI EURO E NUOVI POSTI DI LAVORO di MASSIMO BOCCUCCI
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La crisi eugubina è sotto gli occhi di tutti. Peggio di quella nazionale, peggio di quella internazionale. Tutti gli indicatori sono in profondo rosso. L’economia è ferma, con le due cementerie in difficoltà come l’intero tessuto produttivo. La politica è un disastro senza via d’uscita, dopo anni e anni di immobilismo sul fronte degli investimenti tra i partiti litigiosi e i politici locali preoccupati solo di poltrone, benefici e vitalizi. Adesso si cambia. Il commissario straordinario del Comune, Maria Luisa D’Alessandro, ha firmato i piani attuativi e gli uffici hanno predisposto le convenzioni per sbloccare investimenti e operazioni importanti per oltre 33 milioni di euro complessivi con un’incisiva ricaduta occupazionale. FONTECESE In cima alla lista c’è il centro commerciale di Fontecese. Il capofila dell’operazione è Stefano Rossi, l’imprenditore di Carbonesca che ha attivato gli architetti Giuseppe Lepri e Claudio Ronconi e l’ingegnere Federico Ragni, con i relativi studi professionali, per un progetto ambizioso che porterà la seconda sede della Coop e altre attività su un complesso di oltre 10mila metri quadrati. Si tratta di una struttura senza precedenti e che modernizza la città fin qui
imbrigliata nei piccoli insediamenti. L’investimento si aggira attorno a 19 milioni di euro, di cui 2,5 milioni nelle asfittiche casse comunali compresa la sistemazione urbanistica della zona e di via Benedetto Croce. Sono previsti 70-80 nuovi posti di lavoro. Saranno coinvolte una trentina di aziende eugubine. I numeri dicono tutto: 6.500 metri quadrati di superficie commerciale (di cui 1.500 per il settore alimentare), 1.500 di magazzini, 1.500 per servizi e artigianato, 900 di galleria. La superficie complessiva raggiunge circa 34mila metri quadri con 440 posti auto, spazi gioco interni ed esterni. Ci saranno il McDonald’s, un grande negozio di abbigliamento sportivo, tre negozi di abbigliamento di vario livello, attività di elettronica ed elettrodomestici, scarpe, parafarmacia, ottica, oreficeria, bar, tabacchi, articoli da regalo, distributore di benzina a basso costo. I lavori partiranno nel giro di qualche settimana e tutto sarà completato nel giro di 18 mesi. Il nome del polo commerciale verrà individuato attraverso un bando che coinvolgerà le scuole del territorio. EMISFERO Via libera anche al supermercato Emisfero del gruppo Cestaro in via della Piaggiola. Anche qui l’incubazione
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FONTECESE I disegni del progetto del nuovo centro commerciale che sorgerà in località Fontecese: a sinistra una panoramica notturna, sotto la veduta aerea di tutta l’area
è stata molto lunga e complessa, con l’imprenditore patavino Marcello Cestaro che aveva già da tempo acquisito l’area e le autorizzazioni finendo ingabbiato tra le pastoie della politica e della burocrazia. In questo caso si tratta di un investimento di circa 8 milioni di euro, con un milione destinato al Comune, oltre alla conseguente ricaduta occupazionale. CONAD Il passaggio successivo metterà sotto i riflettori il gruppo Conad, con un supermercato della catena in arrivo in via della Piaggiola. L’investimento si aggira sui 6 milioni di euro, e circa 700mila euro per le casse comunali, oltre ai posti di lavoro. OPERAZIONE NOTARI A queste tre nuove operazioni va aggiunta quella già in rampa di lancio con tutte le autorizzazioni concesse: Sauro Notari ha previsto la realizzazione di un motel e di un supermercato all’altezza del bivio Contessa, davanti la discoteca e il ristorante. Si attende solo l’inizio dei lavori da parte dell’imprenditore di Semonte. L’investimento si aggira sui 10 milioni di euro e 1,5 milioni per le casse comunali. POLITICA DIVISA Da alcuni settori della politica, Rifondazione Comunista in testa e frange del Pd, si registra una levata di scudi contro queste operazioni. Si tratta di posizioni ideologiche, a
cominciare dal fronte di Goracci e compagni, sebbene il controverso piano regolatore varato nel 2007 (finito nel mirino della magistratura per presunti favoritismi e “marchette”) avesse previsto aree commerciali proprio come quelle di Fontecese, via della Piaggiola e via Perugina. Senza dimenticare, peraltro, come nel decennio Goracci le Suc (Superifici Utili Coperte) hanno rappresentato un vero affare per l’Amministrazione Comunale che le ha cedute a prezzi anche molto alti tenendo sotto scacco gli imprenditori interessati a investire. Tempi lontani, tempi passati. Di quella politica è rimasta traccia soprattutto nell’inchiesta giudiziaria Trust.
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APPUNTAMENTO Previste esibizioni di Karate, Zumba e danza del ventre grazie a Mirra
Ai Tigli l’8 febbraio è tempo di fitness Al Centro Commerciale I Tigli è tempo di fitness. Sarà che le feste lasciano sempre qualche strascico (inteso come chili di troppo…), sarà che anche in Italia ha ormai preso piede un’abitudine molto americana rivolta alla cura del corpo e al proprio benessere. Certamente il fitness è una delle attività preferite e predilette dagli italiani, e sabato 8 febbraio presso I Tigli non ci sarà che l’imbarazzo della scelta. Dalle 16,30 alle 20 si esibiranno infatti importanti associazioni locali, a cominciare dal Karate Club Gubbio che da anni è ormai una realtà presente nel territorio, certificata dalla conquista di numerose medaglie in ambito nazionale. Non mancherà nemmeno uno spazio dedicato alla danza col tormentone della Zumba, proposta dall’insegnante Lucia Mangoni dell’Aerobic Studios, presente con i suoi locali proprio al terzo piano del centro commerciale. E per lo sport nel vero senso della parola i protagonisti saranno i ragazzi e gli istruttori della Palestra La Vinci, struttura che a breve vedrà la luce proprio presso I Tigli. Tra le grandi attrazioni di giornata la presenze e le esibizioni
della danza del ventre a cura della scuola marchigiana Mirra. Il centro commerciale I Tigli offrirà ancora una volta alla sua clientela un momento di relax e divertimento gratuiti, e sarà soltanto il primo di una serie di appuntamenti che con cadenza mensile coinvolgeranno le strutture e le associazioni presenti all’interno della struttura. L’evento sarà presentato dalla conduttrice marchigiana Lara Gentilucci, reduce dal successo della Fiera Sposi di Civitanova Marche dov’è stata affiancata dall’istruttore Roberto Farnesi. “È da poco più di un mese che gestisco il centro e per il 2014 ho già messo in calendario numerosi appuntamenti”, fa sapere Lara. Che aggiunge: “Gli eugubini mi hanno accolto con entusiasmo e cordialità, un posto meraviglioso dove trovi gente umile, educata e gentile. Sono rimasta molto colpita da alcuni paesaggi e scorci del centro storico che definire stupendi è poco. Spero di vedere una bella affluenza nel nostro centro commerciale e spero anche che quello di sabato 8 febbraio sia soltanto il primo di una lunga serie di appuntamenti”.
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RUGHI SI SCALDA: “PRONTI A GOVERNARE”
GRILLINI ALL’ASSALTO DOPO LE PRIMARIE. DIECI DOMANDE AL LEADER DEL MOVIMENTO 5 STELLE. NESSUNA ALLEANZA: “È UN VANTAGGIO E UNA LIBERTÀ. VOGLIAMO UN MANDATO CHIARO, SENZA RICATTI. E SAREMO LIBERI DI DIALOGARE CON TUTTI” di MASSIMO BOCCUCCI Il grillino pronto a sbaragliare i partiti c’è: Rodolfo Rughi. Non si nasconde, convinto di avere un’occasione storica per cambiare il corso della storia eugubina. Il Pd litiga tutto il giorno, la vecchia Rifondazione Comunista con i nostalgici collegati è piena di guai (anche giudiziari), il centrodestra non esiste: così Rughi, dopo aver vinto le primarie, si lancia nella mischia. Ha metabolizzato l’idea che sarà lei a dover guidare il Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni? “Sicuramente è un grande impegno, ma siamo decisi e tranquilli, anche perché è da tempo che ci prepariamo. Oggi abbiamo un gruppo unito di persone oneste e competenti”.
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Sa cosa l’aspetta? “Sì, sono mesi che stiamo studiando i bilanci comunali, facciamo incontri con i cittadini e parliamo con persone in qualche modo coinvolte nell’amministrazione. Possiamo affidarci alle risorse nazionali e attingere alle esperienze di tutti gli altri comuni a 5 stelle”.
Hanno votato in 82: come valuta la partecipazione alle vostre primarie? “Siamo molto soddisfatti: in assemblea avevamo deciso di avere un voto consapevole e avere un centinaio di persone che seguono in modo continuo è un ottimo risultato, in costante crescita”.
Cosa caratterizza soprattutto il grillismo a Gubbio? “Il nostro carattere politico si è formato osservando quanto di meglio c’è in Italia: estrema apertura verso soluzioni che da altre parti hanno funzionato, la voglia di unità, rimettere al centro il cittadino, la collaborazione quasi maniacale con i territori a vicini”. Se la sente di prevedere chi saranno i candidati a sindaco? “No”.
Il fatto di non poter fare alleanze, può essere un limite e un freno? “È un vantaggio e una libertà. Vogliamo un mandato chiaro, senza ricatti, unica speranza per poter incidere sulla nostra situazione. Così saremo liberi di dialogare con le opposizioni e non cercheremo alibi. I poteri forti, la burocrazia, l’opposizione che sa solo dire no….”.
Un cartello di liste civiche appoggia il professor Stirati: temete un accerchiamento e quindi l’isolamento? “In questo momento stiamo dialogando con Spoleto e Assisi sul turismo, e con Umbertide, Città di Castello e Gualdo Tadino sui rifiuti; a ogni occasione otteniamo la collaborazione dei nostri parlamentari e dello staff legale. Non siamo né isolati né accerchiati come può esserlo una lista civica, che nasce e muore dentro i confini del nostro Comune”. Il Pd se la sta prendendo comoda tra il dibattito e le liti interne: è un vantaggio per voi? “Direi uno svantaggio per tutti. Non avere interlocutori sui temi importanti del Comune impedisce a tutta la città di discutere e di crescere. Speriamo che trovino presto la propria strada, anche se siamo certi che il cambiamento non passerà per loro”. Il commissario come lascerà Gubbio? “Abbiamo vissuto con rabbia e vergogna il suo arrivo dopo che i nostri comandanti hanno abbandonato la nave. Il commissario non ha responsabilità, si trova solo sulla linea di questa rabbia. Crediamo che possa fare niente più di qualche scelta razionale di ordinaria amministrazione”.
I Ceri esclusi dall’Unesco e Don Matteo trasferito a Spoleto: sono gli schiaffoni più amari o solo gli ultimi subiti? “Gubbio e Spoleto insieme avrebbero potuto fare una cosa 10 volte più bella con solo il doppio dell’impegno. L’amarezza quindi non sta negli schiaffoni, dai quali forse qualche volta impari qualcosa, ma dalla sensazione di impotenza nel vedere scelte che vanno sempre nella direzione sbagliata. Insieme ne usciremo, a riveder le stelle”.
PRIMARIE Mariucci e Tagliafferi fermi a 13
Eletto con 56 voti
Le primarie del Movimento 5 Stelle, andate in scena domenica 12 gennaio, hanno premiato Rodolfo Rughi che nella consultazione ha raccolto 56 preferenze, pari al 68% del totale. Sara Mariucci e Mauro Tagliaferri hanno conseguito 13 voti a testa. Al voto hanno partecipato 82 attivisti del movimento, i quali fanno parte del gruppo di oltre 150 persone iscritto al MeetUp, la piattaforma online attraverso la quale vengono organizzati incontri e discussi gli argomenti che fanno parte del programma dei grillini.
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VERSO LE ELEZIONI Le manovre in casa dei democratici tengono sempre banco
Il Pd rimescola le carte Smacchi e Pecci ci provano
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È SALTATA LA CANDIDATURA A SEGRETARIO DI RICCARDO ROSSI: SI È RITIRATO. IL CONSIGLIERE REGIONALE RINUNCIA ALLA CORSA A SINDACO E RIAPRE LE TRATTATIVE CON GIANNI PECCI. PER ORA SOLO NOMINE ALLA SEGRETERIA PROVINCIALE CON MICHELE SARLI, DIEGO PIEROTTI E CESARE SANNIPOLI Nel Pd si ricomincia tutto dall’inizio. Si è ritrovato spazzato via Riccardo Rossi, l’unico candidato fin qui a segretario ritiratosi dopo che è saltato l’asse prospettato tra Andrea Smacchi e Mario Bruto Gaggioli Santini per arrivare ai voti necessari. Tutto azzerato: i numeri non c’erano, e il direttore di Confesercenti, lanciato in pista dal consigliere regionale, si è chiamato fuori. Alla fine ha avuto buon gioco la corrente Pecci-Di Benedetto che fin dall’inizio ha sbarrato la strada al candidato di Smacchi sfidandolo sui rapporti di forza interni. Facciamo due conti: Smacchi conta 19 voti, Pecci-Di Benedetto sta a quota 18, Gubbio Rinasce con Santini-Casoli-Biancarelli si ferma a 13. Ora si aprono altri scenari e nuovi accordi, mentre va avanti il segretario uscente Michele Sarli anche se gli organismi (circoli e unione comunale) sono rinnovati ormai da novembre. Smacchi e Gianni Pecci hanno riaperto un confronto per trovare un nome condiviso. Per ora l’unica certezza è che tre eugubini hanno trovato posto nella segreteria provinciale: Sarli, Diego Pierotti (segretario provinciale dei Giovani Democratici come membro di diritto) e Cesare Sannipoli del “cerchio magico” di Smacchi. SMACCHI RINUNCIA Si è ritirato, con Rossi, anche Smacchi ma in questo caso dalla corsa a sindaco. L’ha
detto lui stesso: “Onorerò il mandato in Regione fino alla scadenza naturale del 2015”. Dunque, resta a Palazzo Cesaroni. Ha così messo fine alle voci incontrollate sulle ambizioni personali di voler fare il sindaco, nel timore di non essere rieletto visto che i posti da consigliere regionale scenderanno da 30 a 24 e che il suo “padrino” politico Gianpiero Bocci pare intenzionato a puntare principalmente su Luca Barberini (per la conferma) e l’attuale assessore provinciale Donatella Porzi. Evidentemente è pronto a giocarsi tutte le sue carte per la rielezione. STIRATI IN CORSA Ha giocato a carte scoperte Filippo Mario Stirati che al partito ha detto come stanno le cose: “Faccio parte del Pd e ho solo raccolto le tante sollecitazioni venute dalle liste civiche e dalla società civile”. In questo momento tutti i riflettori sono puntati sul professore del liceo e su Rodolfo Rughi del Movimento 5 Stelle che hanno aperto le danze. Rughi è già ufficialmente in campo. Nel Pd invece bisognerà vedere se Pecci, Raffaello Di Benedetto e Smacchi faranno accordi per aprire un’altra partita trovando un candidato a sindaco da schierare. Tutto questo aspettando il segretario, le alleanze, le primarie. M.Boc.
Andrea Smacchi
Gianni Pecci
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SPAZIO AUTOGESTITO
Il futuro dei rif iuti: ZERO Spesso ci sentiamo chiedere se nei confronti dei rifiuti e dell’incenerimento il M5S abbia un atteggiamento ideologico. La risposta è ovviamente no. Noi non abbiamo una posizione preconcetta ma una posizione precisa e forte. La strada che il Movimento ha scelto è quella della strategia RIFIUTI ZERO. Su questa strada siamo in perfetta sintonia con il cav. Carlo Colaiacovo che ha affermato che le cementerie non vogliono bruciare ma che lo faranno nel caso in cui la regione glielo ordinerà di farlo come soluzione di emergenza. A tale proposito la regione discuterà in data 22.01.14 una mozione sull’incenerimento dei CSS. Noi crediamo che se le aziende e i cittadini sono della stessa idea, insieme tutto il territorio riuscirà ad imporsi ad un Regione che ignora il fatto che il nostro territorio è già sottoposto ad una pressione inquinante forse già eccessiva. Su questo i cittadini a 5 stelle sono disposti ad una battaglia civile e pacifica ma senza nessuna possibilità di compromessi. Una Regione che per anni ha evitato di perseguire in maniera efficace la strategia di rifiuti zero, adesso non può trovarsi in emergenza, sarebbe veramente il colmo della misura. L’incenerimento quindi non è una opzione percorribile, in nessun caso. Chi incenerisce inquina e chi inquina PAGA. Già questo sarebbe un motivo sufficiente, soprattutto a Gubbio dove sembra molto difficile anche solo pervenire a risultati
convincenti e condivisi sullo stato del suolo, dell’aria, dell’acqua e delle persone. Abbiamo solo sospetti ed indizi ma ancora non dati certi. Come è possibile ? Come si può decidere cosa fare su un territorio senza sapere se da noi (ad esempio) subiamo un picco di malattie respiratorie? L’analisi certa del territorio sarà una delle nostre priorità per conoscere il vero stato dell’ambiente in cui viviamo perché pensiamo che sia un diritto di ogni cittadino conoscere lo stato di salute del proprio territorio. Ma esiste anche un altro motivo: incenerendo si distrugge, ovvero si impedisce a delle materie prime di essere riutilizzate con tutto quello che ne consegue. Incenerendo si distruggono posti di lavoro (che potrebbero essere creati da una gestione “normale” dei rifiuti), si incrementano le tasse dei cittadini costretti a pagare cinque volte di più rispetto ad un comune che ricicla tutto. Incenerendo i rifiuti si brucia il futuro. Il futuro è una visione, la visione di una Gubbio tra 5 anni che ricicla tutti i suoi rifiuti, in cui gli edifici pubblici sono passivi e non consumano nulla, in cui i trasporti sono sostenibili. Il futuro per noi è chiaro e ogni scelta fatta oggi ci allontana o ci avvicina. Di sicuro la strada per arrivarci è opposta a quella dell’incenerimento, scoraggiato anche dalle indicazioni europee. Arriveremo insieme a quel futuro, in maniera consapevole e condivisa.
Che strana regia
Don Matteo si sa, alla fine è diventato spoletino. Come sia potuto accadere, cosa è successo, per quali motivi, per le mancanze di chi, ancora però non si sa. Come tutte le sconfitte anche questa non ha un padre politico, è rimasta orfana. Sbalorditivo è il comportamento della regione Umbria che solo ora, dopo 8 serie TV, si è accorta che Don Matteo viene girato in Umbria e che rappresenta un motore di sviluppo per “tutti” i territori umbri sotto il profilo della promozione turistica. Ecco che allora si stanziano somme importanti, si parla di 700.000 euro. Prima non si poteva fare?
Ancora più interessante è il comportamento del consigliere di maggioranza Smacchi che interroga la Giunta guidata dal suo partito su quanti soldi e sul perché di questi finanziamenti. Smacchi non è in grado di sapere e discutere le scelte della sua Giunta e poi spiegarle a noi? Forse in Regione ci sono territori considerati di serie A e alcuni di serie C? I nostri “cari” consiglieri Regionali sono ben pagati (11.000 euro), avranno un vergognoso vitalizio ed hanno un solo compito: fare sistema, gettare le basi per crescere e prosperare TUTTI insieme, non perché sia bello, ma perché l’unione fa la forza. In questo caso invece di unire hanno diviso, in una “guerra” tra territori. Ma non si poteva fare un progetto più ambizioso per valorizzare entrambe le Città? Magari non abbandonando Gubbio, la città natale della fortunata serie? La nostra idea è quella di fare “rete”, di unire, ma temiamo che la vostra visione politica sia quella dei cento campanili da tenere ben divisi in base alle vostre convenienze.
Gubbio in parlamento: prevenzione terremoto a 5 stelle
La deputata Patrizia Terzoni, portavoce alla camera del Movimento 5 Stelle, ha interrogato il governo sulla salute degli edifici pubblici e sulle iniziative che il governo vuol mettere in essere per affrontare un’ipotetica emergenza terremoto. Tra le situazioni portate all’attenzione del parlamento c’è anche quella del comprensorio eugubino, che dal 22 dicembre ha registrato oltre 1.250 scosse, in alcuni casi di intensità superiore a 3 gradi della scala Richter. GUARDA IL VIDEO TRAMITE IL QR CODE
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LA STORIA
“GRAZIE DEL PENSIERO” IL PAPA RISPONDE A MARCELLA di MASSIMO BOCCUCCI “Il Papa ha ricevuto e ha letto la mia lettera. Sono felice. Adesso spero che prenda in considerazione l’invito e ci pensi”. Le brillano gli occhi e quasi si commuove. Marcella Marcelli racconta con orgoglio di aver ricevuto la risposta arrivata dalla Segreteria di Stato del Vaticano. Del resto, voleva proprio che Papa Francesco avesse in mano quella pagina scritta a mano e con tutto il cuore. La signora Marcella l’interpreta come un bel segnale. “Faremo sentire la nostra voce - dice - e proveremo a convincerlo che una visita da noi ha un profondo senso spirituale. Io spero davvero che possa farci questo grande regalo”. Ha scelto la strada della semplicità e dei buoni sentimenti per destare l’attenzione del Pontefice. “Io casalinga - scrisse - la invito Santità a venire a trovarci nella terra spirituale di Sant’Ubaldo e San Francesco”. Il cartoncino arrivato dalla Santa Sede evidenzia come al Pontefice sia regolarmente pervenuta la sua missiva. “Esprime a suo nome - è riportato nella risposta vaticana - viva riconoscenza per il premuroso pensiero e ne partecipa la benedizione, pegno di abbondanti grazie celesti”. Avrà sicuramente apprezzato Bergoglio il tono umile quanto confidenziale che Marcella Marcelli ha scelto nella lettera scritta alla fine della scorsa estate. Ci aveva pensato in vista della presenza in Umbria il 4 ottobre per la festa del patrono d’Italia, affinché il Papa potesse prendere in considerazione anche una successiva visita a Gubbio. Poi il 3 ottobre una delegazione eugubina guidata dall’imprenditore Giuseppe Colaiacovo, in un incontro con il Santo Padre in Vaticano, aveva consegnato direttamente quella missiva. C’è stata un’altra occasione. Ne ha parlato il 5 ottobre al cardinale Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa in Honduras e uno degli otto membri del gruppo di cardinali chiamati dal pontefice a consigliarlo nel governo della Chiesa universale, che ha celebrato messa nella basilica di Sant’Ubaldo. Una parola in più è sempre una parola buona.
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LA SIGNORA MARCELLI GLI AVEVA SCRITTO PER INVITARLO A GUBBIO. DALLA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO È ARRIVATO UN SEGNALE. “SONO CONTENTA CHE IL PONTEFICE ABBIA LETTO LA MIA LETTERA”
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CARO PAPA Marcella Marcelli (sopra) mostra la lettera con la quale ha invitato il pontefice in città
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15 ATTUALITÀ
CASO GORACCI VERSO LA STRETTA FINALE Orfeo Goracci
ULTIME UDIENZE IN TRIBUNALE A PERUGIA PER DECIDERE SUL RINVIO A GIUDIZIO CHIESTO DALLA PROCURA SULL’INCHIESTA TRUST PER I PRESUNTI SCANDALI AL COMUNE TRA IL 2001-2011. BATTAGLIA IN AULA: LE DIFESE CHIEDONO IL PROSCIOGLIMENTO
di MASSIMO BOCCUCCI
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La Procura di Perugia non ha dubbi: vanno rinviati a giudizio gli ex sindaci Orfeo Goracci (rimasto in carica come consigliere regionale da battitore libero solitario del monogruppo denominato Comunista Umbro) e Maria Cristina Ercoli, l’ideologo Lucio Panfili e il resto della compagnia. Le difese ribattono: non è stato commesso alcun reato, vanno prosciolti. Il calendario delle udienze era stato definito nei dettagli con le ultime fasi dibattimentali: 13, 15 e 28 gennaio, 3 febbraio. Le prime due, però, sono saltate per lo sciopero indetto dall’Unione delle Camere Penali dal 13 al 15 gennaio con la sospensione da ogni attività. Si dovrà approntare un nuovo calendario con conseguentemente slittamento dei tempi. Probabilmente servirà tutto febbraio. Dovrebbero essere previste quattro-cinque udienze per dare spazio agli interventi dei magistrati, delle parti civili, degli imputati, delle difese prima che il Gup Luca Semeraro decida se accogliere le tesi dell’accusa, e quindi procedere con il rinvio a giudizio, oppure fare proprie le linee difensive dei singoli sentenziando il non luogo a procedere. È questo il primo filone della maxi-indagine che attende anche di rivelare il seguito legato all’urbanistica, il piano regolatore, la discarica di Colognola, gli appalti. Lucio Panfili
È battaglia in tribunale davanti al giudice Semeraro. I pubblici ministeri Antonella Duchini e Mario Formisano hanno prodotto circa 14mila pagine dove sono raccolti atti, delibere, documenti, intercettazioni telefoniche e ambientali, fotografie, interrogatori per motivare dai 30 ai 34 capi Maria Cristina Ercoli d’imputazione (a cominciare dall’associazione a delinquere e la concussione) a carico di Goracci e il suo gruppo. L’inchiesta Trust sui presunti scandali al Comune nel decennio 2001-2011, minuziosa e articolata, è sfociata negli arresti del 14 febbraio 2012 che all’alba hanno scosso la città con effetti mai visti in passato. Sotto accusa c’è un decennio politico-amministrativo controverso, discusso, caratterizzato da un potere fortemente esercitato, polemiche, denunce, litigi, minacce, offese, assunzioni e appalti contrastanti. Chi più ne ha ne metta. Sotto tiro ci sono Goracci e un’intera classe politica che ha ruotato attorno al Circolo Lenin di Rifondazione Comunista nella storica piazzetta della Madonna degli Angeli. Goracci ha attaccato i giudici, finendo per apparire quasi più berlusconiano di Berlusconi in certe tesi, e ha cercato solidarietà espressa dalla cerchia di fedelissimi e beneficiari del sistema. Si proclama innocente, senza macchia, rifuggendo ogni accusa. Stesso discorso per il “cerchio magico” che gli ha ruotato attorno in Comune, sia in giunta che in consiglio comunale.
ECONOMIA In un momento di crisi, in arrivo un’altra stangata
Se la banca mette in ginocchio le imprese UN ISTITUTO BANCARIO CITTADINO HA INVIATO UNA LETTERA ALLE AZIENDE LOCALI ANNUNCIANDO DI ALZARE IL TASSO D’INTERESSE SULLO SCOPERTO AL 14,6%, DAL VECCHIO 9%, SE ENTRO LA FINE DI MARZO NON AVRANNO CHIUSO I PROPRI CONTI CORRENTI IN ROSSO Il sistema bancario è lo specchio del sistema Paese: di questo passo rischia di affossarlo e di mandarlo in fallimento. Come i politici, forse pure peggio. Vi raccontiamo una storia emblematica. È il regalo per il nuovo anno fatto alle imprese del territorio. Sgraditissimo. Un istituto di credito cittadino ha inviato una lettera agli imprenditori prospettando un trattamento dalle ripercussioni preoccupanti: per i conti correnti in rosso, si applica dal primo gennaio scorso un nuovo tasso di scoperto del 14,6% (dal 9% precedente), a meno che il conto in perdita non venga chiuso entro il prossimo 31 marzo. In quel caso, per il trimestre di transizione dello scoperto verrebbe applicato il vecchio tasso del 9%. Vale ricordare che il tasso ufficiale di sconto applicato dalla Banca Centrale Europea (Bce) alle banche è dello 0,25%. Tradotto in pratica, è come prendere un’impresa per il collo e invitarla ad andarsene considerandola un vero e proprio peso. L’effetto è devastante: si rischia di mettere in ginocchio un’impresa che ha una sofferenza economica, anche solo occasionale e circostanziata, applicando un tasso di
scoperto altissimo che, oltretutto, è risultato crescere vertiginosamente dalla mattina alla sera, senza alcun preavviso. L’operazione è legale? Ovvio. Le banche possono fare di tutto, perciò vengono talvolta con sprezzo etichettate come “strozzini legalizzati” sotto la protezione dallo Stato. Le imprese possono fallire, spesso perché indebitate perfino a causa dello Stato che non paga, ma le banche non si toccano. Questa lettera arrivata dalla direzione dell’istituto di credito ha creato malumori e disappunto, alimentando delusione, preoccupazione e proteste. Potrebbe non trattarsi di un caso isolato, tenendo conto che ciascuna banca agisce autonomamente e può variare le condizioni di un conto corrente a proprio piacimento con una semplice comunicazione. Ci sono imprenditori eugubini che hanno fatto sentire la propria voce protestando per la decisione assunta unilateralmente da queste banca, senza neanche la possibilità di contrattare le nuove condizioni e una variazione così alta del tasso.
9 FESTA DEI CERI
CERI, GIÀ SI PENSA AI CAPODIECI 2015 ULTIMATA LA TRIADE 2014 CON L’ELEZIONE DI MASSIMILIANO TOSTI, S.UBALDO E S.ANTONIO STUDIANO IL METODO DI ELEZIONE FUTURO
Mancano meno di 4 mesi, ma quando si parla di Festa dei Ceri le lancette sembrano quasi voler rallentare il loro corso. È un’attesa che sale dirompente, che si fa strada tra i vicoli di pietra della città, che ogni anno scandisce pagine di vita indelebili e vissute con un’intensità tale da renderle uniche nel suo genere. Mancano ancora più di 100 giorni, ma della festa che gli eugubini si apprestano a vivere il prossimo 15 maggio si sa già molto. Ad esempio si conosce la triade dei capodieci chiamati a guidare il loro cero. Di Luigi Pierucci (“Barcarola”) per Sant’Ubaldo e di Fabio Latini per Sant’Antonio già si sapeva da tempo. Da pochi giorni anche i sangiorgiari hanno scelto il loro capodieci, quest’anno scelto tra i ceraioli della manicchia della Piana, con Massimiliano Tosti che grazie ai 370 voti ottenuti nelle elezioni tenute presso gli Arconi di via Baldassini lo scorso 12 gennaio ha superato Gabriele Tironzelli (297) e Rudi Tomarelli (215), ottenendo l’investitura da parte del popolo sangiorgiaro. E saranno settimane di attesa anche per Mauro Tognoloni (primo capitano) e Luca Grilli (secondo capitano), estratti dal “bussolo” il 15 maggio 2012 al termine della funzione religiosa del mattino.
Intanto, spostando l’asticella un po’ più avanti, nei prossimi mesi le famiglie dei santubaldari e dei santantoniari dovranno individuare il meccanismo di elezione dei capodieci per gli anni a seguire. Pierucci è l’ultimo dei quattro capodieci di Sant’Ubaldo selezionati nel 2010 dopo l’elezione di Ubaldo Colaiacovo (quando votarono 1.234 ceraioli): prima di lui hanno già ricoperto il ruolo Massimo Morelli, Giovanni Barbetti e Tiziano Palicca. Nel 2015 i santubaldari dovranno quindi tornare alle urne, mentre i santantoniari lo faranno per la prima volta. Latini è infatti l’ultimo capodieci scelto all’interno del Senato, che è stato destituito lo scorso aprile dopo un’affollata assemblea dei ceraioli. Nel caso di Sant’Antonio è già avviato da tempo un percorso per giungere all’individuazione di un meccanismo di elezione popolare. Le singole mute di ogni zona hanno già provveduto a mandare un elenco di ceraioli da poter inserire nella cosiddetta” anagrafe santantoniara”, col requisito unico dei 25 anni d’età. Resterà inalterata l’alternanza annuale tra manicchia interna e manicchia esterna, dal quale proverranno di volta in volta i capodieci sottoposti al voto dei ceraioli. R.Bar.
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LETTERE IN REDAZIONE
La posta dei lettori all’indirizzo redazione@15giorni.it
Figli di Eva o figli di chi?
Domenica 12 gennaio, in tutte le chiese è stato commentato il Battesimo di Gesù che avvenne nelle acque del Giordano per opera di Giovanni il Battista. Tale festa ogni anno diventa per i cristiani un’occasione per esaminare la propria vita di fede iniziata con il sacramento del Battesimo. Memorabile il richiamo che Giovanni Paolo II fece a quanti erano presenti all’incontro con la gioventù a Parigi del 1° giugno 1980: “Cosa ne avete fatto del vostro Battesimo?”. Non mi stupirei se qualcuno della comunità cristiana, oggi mi ponesse la domanda: E cos’è il Battesimo? In tal caso gli risponderei: È il sacramento istituito da Gesù Cristo “che rimette il peccato originale”. Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma: “I bambini, essendo nati col peccato originale, hanno bisogno di essere liberati dal potere del Maligno e di essere trasferiti nel regno della libertà dei figli di Dio alla quale tutti gli uomini sono chiamati” (cf.n.1250). Nella stessa domenica però, sul sito Il Gibbo, il sac. don Angelo Fanucci, riportando le tesi del “teologo” (?) Vito Mancuso per ciò che riguarda il peccato originale, scrive: “Il peccato originale non esiste nella sua versione originata (l’apparizione di una specie di macchia nera nel feto appena concepito), perché è insensato legare la trasmissione di una scelta personale, anche se negativa, quale è il peccato, al rapporto sessuale che genera una nuova vita”. Nella professione di fede che Papa Paolo VI fece pubblicamente, si afferma: “Noi crediamo che in Adamo tutti hanno peccato: il che significa che la colpa originale da lui commessa ha fatto cadere la natura umana, comune a tutti gli uomini, in uno stato in cui essa porta le conseguenze di quella colpa… E la natura umana così decaduta, spogliata della grazia che la rivestiva, viene trasmessa a tutti gli uomini; ed è in tal senso che ciascun uomo nasce nel peccato. Noi dunque professiamo, col Concilio di Trento, che il peccato originale viene trasmesso con la natura umana, “non per imitazione, ma per propagazione”, e che esso pertanto è “proprio a ciascuno” (cf. Noi crediamo, 1968). A questo punto mi chiedo: a quale Papa si attiene don Fanucci quando spiega i principi della fede cattolica ai fedeli che gli sono stati affidati dal suo Vescovo: a “papa” Mancuso, riconosciuto solo da se stesso, o ai successori di Pietro che da Gesù Cristo hanno ricevuto il mandato di insegnare la sana dottrina? Afferma ancora questo sacerdote: “Il peccato originale non esiste nella sua versione originante (la scelta perversa di Adamo ed Eva), perché la scienza ci ha dato la certezza che il genere umano non lo si può far risalire ad un’unica coppia”. Ma di quale certezza scientifica parla il reverendo? Non sa che
la scienza è sempre in evoluzione, diversamente che scienza sarebbe? Tra gli scienziati che hanno trattato tale materia c’è ad esempio Michael J. Behe, docente di biochimica alla Lehigh University, in Pennsylvania, che ha affermato in un convegno che: “Vi è un’enorme mole di prove paleontologiche a favore dell’idea di una discendenza comune: tutti gli organismi discendono da un unico antenato” (cf. Avvenire Giovedì 29 settembre 2005 pag. 31). A proposito, conosce questo sacerdote il pensiero dell’Arcivescovo teologo Bruno Forte nei riguardi del suo ex alunno Vito Mancuso? Nell’esaminare il suo libro L’anima e il suo destino, ha scritto: “Non è teologia cristiana - quella del Mancuso - ma ‘gnosi’, pretesa di salvarsi da sé”. (cf. L’Osservatore Romano del 2 febbraio 2008). Deve sapere don Fanucci che Mancuso, con le sue tesi innovative, sta dimostrando di non essere alla ricerca della Verità, ma semplicemente alla ricerca della “commercializzazione del suo prodotto”, come affermava il teologo Baget Bozzo nel medesimo articolo de L’Osservatore Romano. Trovo molto riduttivo e penoso poi il giustificare le tesi del Mancuso in base al numero degli ascoltatori e dei loro applausi, come scrive il reverendo sempre nel Gibbo del 12 gennaio 2014: “C’erano oltre 700 persone ad ascoltare, e alla fine gli applausi non finivano mai”. Se dovessimo avvalorare questo tipo di giudizio dato dagli uomini, sarebbe doveroso chiedersi: a quale folla dovremmo accodarci: a quella degli “Osanna” della domenica delle palme o a quella del “Crucifiggilo” del venerdì santo, molto più rumorosa tanto da costringere, contro la sua volontà, il procuratore romano a liberare il criminale Barabba a scapito del Giusto innocente? (Gv. 19,12). Scrive sempre Paolo VI nella sua professione di fede: “Pur nell’adempimento dell’indispensabile dovere di indagine, è necessario avere la massima cura di non intaccare gli insegnamenti della dottrina cristiana. Perché ciò vorrebbe dire - come purtroppo oggi spesso avviene - ingenerare turbamento e perplessità in molte anime fedeli”. Chiaro, reverendo? Il re Salomone, prima di iniziare il suo ministero, conoscendo i suoi limiti umani, chiese a Dio il dono della Sapienza, perché potesse “conoscere ciò che era gradito a Dio” (cf. Sap. 9,10). Se ogni mattina, quanti hanno la responsabilità dell’evangelizzazione domandassero a Dio questo dono, chissà quante stupidaggini in meno verrebbero dette per una effimera e momentanea gloria terrena, arricchita da alcuni applausi che il reverendo vorrebbe non finissero mai? Padre Basilio Martin
DIOCESI Ufficializzati tre cambi di parroci. Il giovane Francesco Menichetti entra in seminario
Il 2014 della Curia si apre all’insegna delle novità Con l’arrivo del nuovo anno nella Diocesi eugubina è tempo di novità e cambiamenti. Ma la prima buona notizia è arrivata lo scorso 12 gennaio dalla Basilica di Sant’Ubaldo, dove Francesco Menichetti (nella foto) ha cominciato il suo percorso in preparazione al sacerdozio. Si tratta del quinto giovane che ha deciso di mettersi in cammino verso l’ordinazione sacerdotale, a riprova di un cambiamento generazionale che a breve potrebbe delinearsi all’interno della Diocesi eugubina. E a proposito di cambiamenti: nei prossimi mesi si prevedono novità per
ciò che riguarda la guida di alcune parrocchie diocesane. Don Luca Lepri, da anni parroco di Padule, verrà infatti trasferito nella comunità del Cristo Risorto di Umbertide, che a sua volta saluterà dopo molti anni di servizio don Luigi Lupini, destinato a prendere possesso della piccola parrocchia di Scheggia dove andrà a sostituire don Gaetano Bonomi, atteso proprio in quel di Padule. I cambiamenti sono già stati annunciati ai parrocchiani delle realtà interessate nelle prime funzioni religiose di inizio anno e saranno effettivi dalla fine dell’estate.
Vito Mancuso, un teologo di tutto rispetto Faccio parte del Gibbo, i cui componenti si riuniscono intorno a don Angelo Maria Fanucci, alle 15 di ogni sabato, nella chiesa di S. Maria al Corso per dialogare sulle letture bibliche e il vangelo della domenica successiva. Abbiamo discusso recentemente intorno al peccato originale. Prendendo spunto da quanto è stato detto, Luigi Girlanda ha dimostrato ancora una volta di essere un fanatico “ortodosso” e bolla come eretico chi la pensa diversamente. Non sa che a far progredire la Chiesa sono stati gli eterodossi, condannati dalla Chiesa, ma dopo secoli o decenni riabilitati. Che dire di Copernico, Galilei, Giordano Bruno e più recentemente di Theilhard de Chardin? Un certo Giacomo Aconcio, oggi sconosciuto ma ben noto dopo il 1564, pubblicò Stratagemmi di Satana “per denunciare non l’eresia ma l’ortodossia, intesa come pretesa di imporre agli altri le proprie convinzioni religiose, come ottusa certezza nel possesso esclusivo della verità”(vedi Sole 24 Ore del 5 gennaio 2014, p. 29). E così Girlanda, nell’articolo su 15Giorni del 4 gennaio u.s., tira in ballo Vito Mancuso per definirlo un “sedicente teologo”. Ma la cosa più grave è l’aver distorto completamente il suo pensiero sul peccato originale e l’immacolata concezione. Sono andato a rileggere, su tale argomento, il brano scritto su Disputa di Dio e dintorni, Mondadori, Milano 2009. A pagina 187 egli scrive: “Maria... per fare uso della terminologia tradizionale (è) la più alta delle creature, la più eccelsa fra i santi. Questa è la visione tradizionale, e io la condivido, ma non posso fare a meno di aggiungere che essa regge veramente solo nella misura in cui si scioglie il nodo rappresentato dall’incrocio di due dogmi: il dogma dell’immacolata
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concezione e il dogma del peccato originale. Per pensare plausibilmente Maria come modello della vita di ogni cristiano, la logica impone che si riveda uno dei due dogmi. Il dilemma è il seguente: o si nega che Maria sia stata concepita senza peccato originale e la si fa nascere peccatrice come si pensa che nascano tutti gli altri esseri umani (secondo quanto affermano il protestantesimo e, prima ancora, alcuni fra i più grandi teologi cattolici come Anselmo d’Aosta, Alberto Magno, Tommaso d’Aquino, Bonaventura, tutti canonizzati); oppure si nega il peccato originale in quanto tale, si nega cioè che, per colpa di Adamo, i bambini nascano con l’anima macchiata da un peccato che li allontana da Dio rendendoli come morti alla vita spirituale (secondo quanto stabilito dal Concilio di Trento nel Decreto sul peccato originale del 17 giugno 1546 con il dire che Adamo “trasmise a tutto il genere umano il peccato che è la morte dell’anima”). Io, da tempo, abbraccio la seconda alternativa, nego cioè il dogma del peccato originale in quanto... la forza vitale della natura è senza macchia, non è corrotta, e ogni concepimento anche quello dettato solo dalla più primitiva libido, persino quello avvenuto in modo violento a seguito di uno stupro, trasmette al concepito solo l’innocenza incontaminata e caotica della natura, della quale il dogma dell’immacolata concezione di Maria rappresenta l’immacolata concezione di ogni bambino”. Un discorso, questo, molto diverso da quello di Girlanda. Nel suo articolo, mi pare semmai irriverente la vignetta, sia nei confronti di Maria sia nei confronti del nostro vescovo Ceccobelli che dorme sonni profondi nella stanza accanto. E il teologo eugubino, in maniera allusiva, termina l’articolo: “Bisognerebbe metterli in guardia (qualche secolo fa quelli del Gibbo sarebbero finiti davanti all’Inquisitore, nda) - e non dormirci troppo sopra - visto che quelle idee sono incompatibili con la fede cattolica”. Un bel finale! Adolfo Barbi
SCUOLA E MOTORI Il 24 gennaio al Park Hotel ai Cappuccini ospite il famoso centauro
Il Liceo Sportivo si svela con Melandri Cipiciani, in arrivo una raffica di premi Da poche settimane il Liceo “Mazzatinti” ha ottenuto l’ufficialità dell’attivazione dell’indirizzo sportivo, che sarà già funzionale e usufruibile a partire dall’anno scolastico 2014-15. Un evento in tutti i sensi, una novità assoluta nel panorama eugubino che ha spinto l’istituto guidato dal dirigente scolastico Maria Marinangeli a proporre una serie di appuntamenti per far conoscere a quanti più studenti (e relative famiglie) le peculiarità del nuovo indirizzo. Il primo incontro in programma è atteso per la mattinata del 24 gennaio presso il Park Hotel ai Cappuccini, dove alle 10 a farla da padrone saranno i motori e in particolar modo la presenza del pilota Superbike (ma in passato campionato mondiale 250 e per tante stagioni in MotoGP) Marco Melandri. Con Macho saranno presenti anche il capo di Aprilia Racing Romano Albesiano e il giornalista ternano Riccardo Piergentili di Conti Editore. L’incontro, organizzato in collaborazione con Misano World Circuit e Park Hotel ai Cappuccini, avrà anche una parte tematica dedicata al mondo scolastico, grazie alla presenza del dott. Domenico Petruzzo, direttore Generale dell’URS dell’Umbria. Interverrà anche l’Assessore alla Provincia di Perugia, dott. ssa Donatella Porzi.
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CIPICIANI PREMIATO E a proposito di motori, lo scorso 19 gennaio il pilota eugubino Lorenzo Cipiciani è stato premiato dal Motor Club “Renzo Pasolini” di Rimini (con il quale è affiliato) per gli ottimi risultati ottenuti nel corso della stagione 2013. Cipiciani, in sella alla sua Honda CBR 600, ha concluso all’ottavo posto assoluto nella Master Cup, il principale campionato stock a livello nazionale. Ma le premiazioni non sono finite qui: il prossimo 25 gennaio Lollo verrà premiato all’Expo Moto d Verona per i risultati ottenuti nel campionato appena concluso (tra l’altro ha chiuso al quarto posto tra i gommati Metzeler). Un avvio d’anno promettente, insomma, in vista di un 2014 che il centauro eugubino vuol vivere da protagonista: “Gareggerò di nuovo nella Master Cup, stavolta nella categoria supersport”, fa sapere. “Ma oltre a ciò prenderò parte anche al Trofeo Bridgestone, sempre supersport. Ho grandi aspettative in questa annata, il 2013 non è stato facile ma sono più carico e determinato che mai”. R.Bar.
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LA ROCCA
a cura di LUIGI GIRLANDA
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I falsi profeti tollerano solo se stessi
“Al giorno d’oggi non è più l’eresia, ma la retta dottrina a fare notizia”: lo ha detto il cardinale Giacomo Biffi e lo abbiamo sperimentato noi alla luce delle reazioni suscitate dal nostro articolo sul sedicente teologo Vito Mancuso. Non entriamo nel merito della questione teologica dell’Immacolata concezione di Maria - negata da Mancuso e compagni - visto che già ne parla, con lodevole competenza e chiarezza dottrinale, padre Basilio Martin. La nostra risposta vuole invece concentrarsi sul metodo adottato da don Angelo Maria Fanucci e Adolfo Barbi nel rispondere pubblicamente (sul sito dell’Associazione di volontariato Il Gibbo e sul nostro giornale) alle riflessioni che abbiamo proposto su Mancuso. La tecnica usata è quella della delegittimazione dell’avversario sul piano personale. Nulla di nuovo sotto il sole. È la solita vecchia tecnica del modernismo: non potendo combattere apertamente la dottrina cattolica si prova a delegittimare chiunque se ne faccia portavoce. Ecco allora questi amanti del dialogo, della tolleranza e del rispetto di tutte le opinioni (ma solo finché si dà loro ragione), scatenarsi nelle seguenti ardite locuzioni rivolte al sottoscritto: “Eroico soldato della cultura teologica locale sempre armato di risposte-verità pronte e confezionate per tutte le occasioni”; “fan del Manuale delle giovani marmotte a cui Ceccobelli affidò niente meno che la Scuola Teologica Diocesana”; “Luigi Girlanda ha dimostrato ancora una volta di essere un fanatico ortodosso”;
“nel suo articolo pare irriverente la vignetta nei confronti di Maria e del vescovo” e via sproloquiando. A nulla vale replicare che nell’articolo che ha scatenato il loro livore mai, proprio mai, vengono citati Il Gibbo, don Angelo o qualche membro del sodalizio. Così come mai viene usata la parola eretico. Don Angelo, che non ha studiato - sembrerebbe - sul Manuale delle giovani marmotte, e che è persino pubblicista, dovrebbe sapere che un giornalista è responsabile solo del testo dell’articolo. Stupisce invece l’indignazione di Fanucci e compagni per il presunto reato di “lesa maestà” nei confronti del vescovo Ceccobelli. Siamo al paradosso, visto che proprio Il Gibbo ha invitato a Gubbio - nonostante la netta contrarietà del Vescovo - don Paolo Farinella, un sacerdote che di Papa Benedetto XVI disse che “ha la mente offuscata dal potere” e usò la Madonna di Lourdes per fare propaganda elettorale a Veltroni, inventando una lettera a firma della Vergine Maria in cui si invitava a votare il Pd turandosi il naso. Capito l’antifona? Don Angelo e compagnia cantante si indignano a intermittenza e si scoprono obbedienti alla gerarchia solo quando fa comodo a loro. Adolfo Barbi si straccia addirittura le vesti per l’irriverenza verso la Vergine Maria della nostra vignetta satirica. In questo caso ci sentiamo di dargli una qualche ragione. La vignetta era forse irriverente, quasi blasfema. Infatti riproponeva le idee anticattoliche di Mancuso e di chi gli corre dietro.
GIORNATA DELLA MEMORIA Serata di riflessione il 26 gennaio con tanti artisti eugubini
Canti e parole di pace nella Chiesa di Sant’Agostino
“Canti e parole di pace” è l’iniziativa organizzata dall’associazione culturale Archè con le Famiglie dei 40 Martiri, e il patrocinio del Comune, per il Giorno della Memoria. L’appuntamento è per il 26 gennaio presso la chiesa di Sant’Agostino alle ore 21.15. Sarà una serata di riflessione che vedrà musicisti eugubini eseguire canzoni a tema e personaggi della
vita civile e religiosa riportare testimonianze di un tragico e oscuro periodo della storia d’Italia. La direzione artistica è del professor Maurizio Ceccarelli per la regia di Claudia Fofi. Gli ospiti che hanno aderito al progetto, a titolo completamente gratuito, sono il Coro degli Angels diretto da Giovanni Bartolini, Rico Blues Combo, Claudia Fofi, Paolo Brancaleoni, Sara Jane Ceccarelli, Marco ed Enrico Buttò, Daniela Maltese, Giampaolo Grassellini, Sara Marini, Antonio Ballarano, Letizia Morelli, Riccardo Tordoni, Matteo Volpotti, Alessandro Scalamonti, Riccardo Migliarini, Maurizio Pugno, Paolo Ceccarelli, Giovanni Sannipoli, Francesco Fagiani, Fabio Giusto, Tiziano Fioriti, Alessandro Panfili, Lorenzo Cannelli, Mirco Capecci, Michele Fumanti, Giordano Palazzari, Giuliano Tironzelli, Elena Casagrande, Lucrezia Sannipoli, Letizia Bocci, Laura Rogari, la Classe 3° sezione D della scuola media Mastro Giorgio-Nelli.
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LA STORIA
DI FARE SQUADRA
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DALLO SCORSO OTTOBRE 9 TITOLARI DI AZIENDE AGRICOLE SI SONO UNITI PER DARE VITA A UNA COOPERATIVA A CHILOMETRO ZERO. SPIEGA ALESSIO BINACCI: “MENO COSTI PER TUTTI, PIÙ QUALITÀ NEI PRODOTTI E UN UNICO PUNTO VENDITA. LA NOSTRA FORZA? CREARE SINERGIE” di ROBERTO BARBACCI Il motto secondo il quale “l’uniogno e a breve apriremo anche alla ne fa la forza” non è mai passato produzione di pasta fresca fatta di moda. Figurarsi oggi che la criesclusivamente con i prodotti della si non ne vuol sapere di mordere nostra cooperativa. Cosa ci manca? il freno, obbligando la collettività Siamo alla ricerca di un produttoa studiare soluzioni per poter far re di ortofrutta (in forma singola o fronte ai problemi di ogni giorno. associata) e uno di carni fresche”. Ma spesso la parola crisi fa rima anIl coraggio nell’aver intrapreso un che con opportunità. E la storia di percorso ambizioso sta nella conGea Società Cooperativa Agricola sapevolezza di avere a che fare con calza a pennello per spiegare cosa un territorio variegato che può ofPUNTO VENDITA I locali della Gea Società Cooperativa s’intenda al riguardo. Una cooperafrire tutto ciò di cui un consumatotiva nata per cercare di ridurre i costi di gestione e unire non re va in cerca. “L’obiettivo è di aumentare progressivamente soltanto le forze, ma anche e soprattutto le idee. “La nostra il numero dei soci e dei prodotti offerti. Il vantaggio per chi avventura – spiega Alessio Binacci – è cominciata proprio entra a far parte della nostra realtà è quello di non dover sonel momento in cui abbiamo compreso che mettendo assieme stenere alcuna spesa di gestione, poiché c’è un unico punto le nostre esperienze avremmo potuto trarne tutti dei benefici vendita (gestito dall’amministratore) all’interno del quale e dei vantaggi. Non è solo un fatto di riduzione dei costi, che confluiscono tutti i prodotti. Capite da voi che il risparmio pure è la prima voce della tabella. Siamo la prima cooperativa di tempo, fatica e soprattutto di soldi è rilevante. Il produtagricola di questo tipo nata sul territorio, che racchiude attore deve solo pensare a fornire il prodotto, ricercando livelli tualmente 9 aziende ma la cui porta è sempre aperta a nuovi di qualità ed eccellenza, senza dover anticipare somme e né soggetti. Abbiamo varato assieme un progetto comune orientantomeno preoccuparsi della vendita. È una formula snella, tato alla vendita dei nostri prodotti attraverso un unico punto rapida e soprattutto vincente. E più siamo e più saremo capavendita che fa dell’eccellenza, della qualità e dei costi relatici di tendere al raggiungimento di risultati elevati. Crediamo vamente bassi (trattandosi di prodotti a chilometro zero, cioè molto in questo progetto perché amiamo il nostro territorio e provenienti dal territorio) il suo punto di forza”. puntiamo ad esaltarne le capacità di resistere anche a un moAlessio racconta con orgoglio i primi mesi di avventura della mento così delicato come quello che stiamo attraversando. È cooperativa, nata il 22 ottobre scorso. “L’unico investimento per questo che abbiamo lasciato la porta aperta a chiunque fatto dai soci ha riguardato il prodotto che ognuno ha portato abbia intenzione di seguirci in questa avventura. C’è un aspetall’interno della nostra struttura. La gamma è già abbastanza to sociale che va oltre quello commerciale, ed è un valore che variegata: produciamo e proponiamo farina, salumi insaccati fa della capacità di interagire e creare sinergie il vero punto di Norcia, formaggi, pasta, cereali e legumi, olio extravergine di forza”. Per informazioni ci si può rivolgere all’indirizzo mail di oliva, birra artigianale, vino liquoroso alle visciole, crema di agricolagea@gmail.com e al numero 075.9920299. nocciole spalmabile, miele, zafferano, vino, artigianato in le-
FESTA DELLO SPORT Appuntamento sabato 25 gennaio presso il ristorante Il Faro Rosso
Torna il vejone delle Fontanelle
Il Carnevale ha fatto ufficialmente il suo ingresso, e immancabile come ogni anno la comunità eugubina è pronta a tuffarsi nel tour di vejoni che caratterizzano il periodo carnevalesco. Vejoni non solo ceraioli, perché ogni sabato è facile imbattersi in qualche festa tra ristoranti e locali pubblici. Nonostante la crisi, il calendario appare abbastanza variegato. Tra gli appuntamenti più conosciuti c’è quello legato alla Festa dello Sport, vale a dire il Vejone dell’AS Fontanelle che sabato 25 gennaio accoglierà i propri ospiti
presso il ristorante Il Faro Rosso. La serata sarà allietata dall’orchestra Luna d’Oriente e dalla fisarmonica di Manuel Burroni. Non mancherà la consueta elezione di Miss Fontanelle e pure quella di Miss Mamma, così come tornerà anche quest’anno l’appuntamento con la lotteria e la relativa estrazione a premi. Il costo di partecipazione è di 30 euro, comprensive di cena a buffet, consumazioni libere al bar (escluso superalcolici) e ballo (dopo mezzanotte prezzo ridotto di 15 euro, gratis i bambini fino ai 10 anni). L’organizzazione è a cura della società sportiva e del circolo zonale ANSPI San Secondo-Fontanelle. Per info e prenotazioni: Nazareno Paciotti 339 1875859, Danilo Gaggiotti 075 9220807, Remo Bellucci 075 9274747, Alvaro Fumanti 075 927285 o presso la sede allo 075 9220266.
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RUGBY
BENE I GIOVANI “LUPETTI” UNO SGUARDO ALLE SELEZIONI UNDER 8-10-12 DEL RUGBY GUBBIO, COL COACH CHE RACCONTA LE SUE SENSAZIONI: “FONDAMENTALE INSEGNARE DA SUBITO IL RISPETTO E L’IMPORTANZA DELLA LORO PRESENZA. LA SODDISFAZIONE PIÙ GRANDE PER ME SARÀ VEDERLI CRESCERE” di EMANUELE GRILLI
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Il rugby è da sempre uno sport fatto di sacrificio e tanto impegno, che fa del gioco di squadra la sua arma migliore. È importante perciò che certi messaggi vengano impartiti ai ragazzi fin da piccoli, e il mister delle selezioni eugubine Under 8-10-12 Ricardo Caffi non può che confermarlo: “Il rugby è uno sport basato sul COACH Ricardo Caffi gioco di squadra e a differenza di tanti sport in cui nella squadra c’è uno che ti cambia la partita da solo, nel rugby tutti hanno lo stesso valore. È necessarioche tutti si allenino costantemente e che si sacrifichino per la squadra, da soli non si arriva da nessuna parte.”
Come procede il campionato della tua squadra? “Premetto che è un campionato a livello regionale, diverso rispetto a quello dei “grandi” in cui ci sono tante squadre che ogni settimana consentono di disputare una partita. Nel nostro caso ci sono sette squadre e di volta in volta tutti insieme
facciamo una giornata intera dove si gioca tutti contro tutti. A livello di classifica siamo messi maluccio, ma l’importante è che i bambini si divertano e che siano convinti di continuare quest’avventura.”
Perchè ha scelto di allenare i giovani del rugby? “Innanzitutto per necessità, poiché l’ex allenatore dei bambini del rugby era andato via da Gubbio e serviva un sostituto. Dato che il rugby è uno sport che mi è piaciuto sin da piccolo ho deciso di dare loro una mano e mi sono fatto trovare pronto.” Quali sono le soddisfazioni e i sacrifici che portano? “Le soddisfazioni sono tante. Intanto il fatto di vedere come crescono i bambini in pochi mesi, perchè diventano più seri e bravi. Ma la soddisfazione maggiore sarà quella di vederli andare avanti e di fare strada, segno che tu allenatore hai svolto un buon lavoro e gli hai trasmesso la passione per il gioco. Il sacrificio da parte mia è solo di tempo, poiché per due volte a settimana (più la partita) devo dedicargli tempo. Quello che ho chiesto loro è la presenza assidua negli allenamenti, in ogni condizione meteo, e cercare di dare continuità al loto lavoro, perchè fin da piccoli è giusto che imparino la serietà”.
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PUGILATO
IL RITORNO La riunione attesa per febbraio
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Grassellini pronto a combattere di nuovo a Gubbio
È carico come non mai, Giammario Grassellini. Che lo scorso 13 dicembre ha dimostrato al panorama della box nazionale di avere ancora tanto da dire. A se stesso, ma anche a chi continua a credere nel suo lavoro. S’avvicinano le 37 candeline (ci soffierò sopra il prossimo 22 maggio, assieme al gemello Giampaolo), ma la voglia, la passione, il talento e la determinazione nell’inseguire i propri sogni in ambito pugilistico non sono mai venute meno. A dicembre contro il giovane Guttà ha sfiorato un successo che ai punti avrebbe anche meritato nel primo match di rientro dopo 33 mesi di stop. E adesso a febbraio è pronto a tornare sul ring, magari proprio nella sua Gubbio dove ha scritto in passato pagine di storia sportiva cittadina, conquistando titoli intercontinentali e mediterranei. “È un grande obiettivo che mi sono messo in testa e che voglio inseguire ad ogni costo”, spiega Giammario, felice di avere di nuovo la possibilità di combattere nella sua terra. Ma la riunione che si va delineando (una conferma si avrà soltanto a fine mese) potrebbe fungere anche da trampolino di lancio per molti atleti che hanno partecipato negli ultimi tempi ai corsi tenuti dal welter eugubino, organizzati a Gubbio presso la Nuova Azzurra e a Cagli presso l’Echo Club. Corsi che non riguardano soltanto il pugilato, ma che soddisfano anche il benessere e la voglia di tenersi in forma da parte di chi li frequenta. Per Grassellini, sostenuto in queste prime tappe del suo rientro dalla Adwise di Gabriele Rossi, ce n’è di lavoro da sbrigare in vista di un nuovo assalto a quel titolo italiano che s’è posto come R.Bar. obiettivo per la stagione 2014.
NUMERI UTILI Centralino Comunale Centralino Osp. Branca Pronto Soccorso Emergenza Sanitaria Numero Verde Farmacie Guardia Medica Sez. Croce Rossa Gubbio Soccorso Carabinieri Vigili del Fuoco Vigili Urbani Cimitero Civico IAT Servizio Taxi Guardia Forestale Guardia di Finanza Centrale ENEL Canile ACI Soccorso Stradale Curia Vescovile
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075.92371 075.9270801 075.9270744 118 800.829058 075.9239468 075.9273500 075.9277779 075.9235700 075.9273722 075.9273770 075.9237690 075.9220693 075.9273800 075.9272585 075.9273789 800.900.800 075.9274963 075.9274162 075.9273980
FARMACIE COMUNALE Piazza 40 Martiri 10 075.9272243 CECCARELLI Piazza Giordano Bruno 2 075.9221158 LUCONI Via Perugina 151/B 075.9273783 PIEROTTI Via Campo di Marte 46 075.920581 CARDINALI Loc. Casamorcia 075.9255131 MONACELLI Frazione Padule 075.9229123 BRANCA Via Ponte Rosso 075.9256122 TOMARELLI Loc. Scritto 075.920134
CHE HA RILEVATO BUCCHI, PER ORA NON HA DATO LA SCOSSA. E I TIFOSI SBOTTANO La rivoluzione tecnica per ora ha prodotto solo una brutta illusione. Quella che a Salerno è durata lo spazio di 80’, vanificata da un centinaio di secondi di blackout che al Gubbio sono costati partita e un altro pezzo di credibilità. Non è stato l’inizio di 2014 che i tifosi rossoblù si auguravano. E non è tanto la scoppola nel derby ad aver fatto male, pur se il 5-0 è finito dritto negli annali della storia più nera del calcio eugubino. La disaffezione (evidente) del pubblico e della tifoseria è sfociata in un’esplosione di rabbia dalla quale non s’è potuto sottrarre nessuno, tanto che chiedere un incontro pubblico per fare luce non soltanto sulle questioni tecniche, ma anche e soprattutto sulla gestione economica e finanziaria del club. Un vulcano inatteso che fa il paio con una situazione di classifica allarmante, dove l’allarme non è tanto riferito ai bassifondi (in fondo quest’anno non si retrocede), quanto piuttosto alla distanza dal nono posto (l’ultimo buono per i play-off) che porterebbe in dote soldi freschi relativi all’utilizzo dei giovani (fuori dai playoff il gettone complessivo diminuisce sensibilmente). Ma di questo passo risulta difficile abbozzare una rimonta, sia per il valore delle avversarie, sia per i problemi che attanagliano la truppa eugubina. Giorgio Roselli, sostituto di Cristian Bucchi in panchina, s’è portato appresso una vecchia gloria del calcio rossoblù come Massimo Roscini, ma sa di avere a che fare con un lavoro per nulla semplice. E se dal mercato (come sembra) non arriveranno rinforzi, a meno di partenze illustri (Boisfer, Radi ma forse anche Briganti), la coperta resterà inevitabilmente corta. E la disaffezione della tifoseria potrebbe rivelarsi oltremodo dannosa. Tutti segnali chiari di un ciclo giunto a naturale conclusione.
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GIOVEDÌ 6 FEBBRAIO 2014
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