15 Giorni - Numero 127 - 7 Dicembre 2020

GUBBIO quindicinale d’informazione

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LUNEDÌ 7 DICEMBRE 2020 ANNO VIII NUMERO 127

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COPERTINA

ROSITA CUOCA D’ITALIA NESSUNO COME LA MATTATRICE DEL BOTTACCIONE CHE SU TV8 HA FATTO IL PIENO DI COMPLIMENTI, VOTI E SIMPATIA TRA GIUDICI E PUBBLICO. AMATA E TIFATA IN STUDIO E DA CASA, SPOPOLANDO ANCHE SUI SOCIAL, LA VINCITRICE DELL’EDIZIONE ALL STARS SI RACCONTA E PREPARA NUOVE SORPRESE. “SONO ME STESSA E AMO UNA CUCINA LEGGERA E SGRASSATA CON L’AGGIUNTA DI ACQUA. IL FRICCÒ È SAPOROSO, IL TORTONE AL TARTUFO UN’IDEA SPETTACOLARE” Tutti pazzi per la “Rosy”. C’è stato un tifo sfrenato per spingerla alla conquista di Cuochi d’Italia All Stars. E Rosita Merli ce l’ha fatta in una cavalcata fantastica che l’ha vista eliminare gli agguerriti rivali nelle tappe più appassionanti del programma di Tv8 dove Cristiano Tomei ha fatto il padrone di casa, Bruno Barbieri e Gennaro Esposito i giudici stellati e lei la mattatrice tra i fornelli e sulla scena. S’è vista tutta la bravura, unita alla simpatia e spontaneità che hanno dato una bella spinta per conquistare gli chef giudici e il pubblico a casa. “Quello che fa Rosita, lo fa solo Rosita!”, le ha detto Barbieri facendola arrossire. “Tu Rosita riesci a farti spazio tra le ricette della famiglia di ognuno di noi”, ha chiosato Esposito strappandole un sorriso ancora più evidente. Più è andata avanti e più si è presentata “tutta in ghingheri”, come le ha fatto notare Tomei la sera della vittoriosa semifinale con la Sardegna spingendosi all’ultimo atto dove il 4 dicembre scorso ha piegato anche la Toscana nell’atto finale. Al suo fianco ci sono sempre Nadia Biancarelli e Mattia Baldelli Passeri, che la seguono in ogni passo immaginando nuove avventure e occasioni per esaltare ancora di

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Foto Mattia Baldelli Passeri

più l’avvicente percorso televisivo appena concluso. Si racconta Rosita, praticamente travolta da tanta popolarità.

Quanto si sta godendo il titolo di campione dei campioni?

“Sono rilassata, molto contenta e allo stesso tempo sono un po’ ancora incredula. Le emozioni si consumano sempre piano piano”.

Qual è stato il segreto per vincere?

“Sono me stessa, non c’è alcun segreto. C’è l’esperienza, la voglia di fare e di accontentare tutti come se fossi nella cucina del mio ristorante. Ho sempre pensato a soddisfare i clienti e a dimostrare quanta passione metto in ogni piatto che realizzo”.

Cos’ha di speciale il suo friccò? “È speciale, io l’ho reso speciale. Come ho detto ai giudici, il mio è saporoso e racchiude il sapore che gli ho voluto dare”.

Come ha conquistato Tomei e i giudici?

“A volte me lo sono chiesto anch’io, non ho fatto niente di particolare.

Forse hanno visto la mia semplicità più che la bravura, apprezzando i miei sapori. Lo hanno detto quasi col sorriso. Ho questo modo di fare che ho sempre usato e di cui non mi sono mai resa conto: amo la cucina leggera, sgrassata con aggiunta di acqua anche nei soffritti. (segue a pag. 5) Rosita e il Tortone al Tartufo

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Metto tutto a freddo. Lo faccio in modo naturale, anche nel 2018 loro lo hanno notato. Vale pure per il sugo. Lo chiamano Rosita style? Ne parlano così. Le mie sono cotture lente e sgrassate, perciò mi chiamano la maestra e la regina delle lunghe cotture. Se faccio l’oca in porchetta non la tiro fuori in dieci minuti ma parto con la cottura lenta. Stesso discorso per il ragù. Così come il friccò non lo sfiammo, lo cuocio che arriva al cuore con acqua e lentezza, cotto bene all’interno fino vicino l’osso. Così facendo assorbe tutti gli aromi che inserisco: barbozza, sale, pepe, ginepro, vino. Tutto si assorbe piano piano, poi da ultimo il pomodoro tira fuori il miglior sapore e viene il piatto saporoso. Io faccio così ormai da tanti anni e con naturalezza. Il mio friccò piace”.

I sapori della cucina all’eugubina sono particolarmente competitivi?

“I nostri prodotti e piatti sono competitivi con qualsiasi altra dimensione per una semplice ragione: partiamo dalla qualità del prodotto primario, come per esempio un pollo buono e il tartufo eccellente. Abbiamo i prodotti buoni, abbiamo anche il ricordo delle nostre mamme e nonne che ci hanno trasmesso la semplicità del cucinare che è la cosa migliore. Penso al pane contadino, la crescia: noi non mettiamo olio e strutto, così viene fuori il sapore della migliore crescia”.

Un po’ le è cambiata la vita?

“Sinceramente no, magari adesso devo rispondere ai giornalisti e alla gente che viene curiosa come l’altra volta. Ora viviamo un momento particolare e vediamo gli sviluppi. Non penso di essere famosa, non ci tengo. Mi chiamano e mi vogliono, questo sì, e devo essere pronta per ricevere gli ospiti e i curiosi. Sono sempre disponibile nelle mie possibilità, non penso a chissà cosa ma solo a sentirmi soddisfatta nei rapporto quotidiani. Aldo ci tiene più di me”.

Suo marito Aldo che dice? “È contento nel suo silenzio perché è uno riservato. Lui quando la gente mi cerca è partecipe e ha vissuto questa esperienza facendosi coinvolgere anche più di me. L’ho fatto anche per lui, siamo molto uniti pure sul lavoro. Sono contenta per la mia famiglia”.

Tanta popolarità se l’aspettava?

“Anche l’altra volta è andata così.

Ricevo telefonate di continuo, mi hanno ringraziato e non si sono

sorpresi di questa seconda vittoria. Mi dicono che ho meritato, mi hanno ringraziata per aver portato questa immagine e fatto i complimenti. È tanto onore per me, anche un insegnamento per i miei nipoti che hanno visto il mio lavoro e domani potranno ricordarsi ancor più di me”.

Sta pensando di dedicarsi alla cucina in tv?

“Mi metto in gioco sempre e potrei anche farlo. Sono guidata da mia figlia Nadia. Ultimamente non godo di ottima salute, mi sono un po’ ingrassata, però sono aperta alle esperienze”.

Cos’è il Tortone al Tartufo di Rosita?

“Il Tortone è stato come un gioco, per scherzo ho pensato perché non abbinare il tartufo con il dolce. Non ho pensato al tiramisù, che pure poteva prestarsi, ma per Natale mi è venuta questa idea per stupire. Nel Tortone c’è dentro tanto tartufo, è spettacolare. Tartufo... dolcesalato”.

Rosita con i giudici del programma Cuochi d’Italia All Stars

Adesso cosa farà?

“Farò come sempre, come tutti i giorni e con il sorriso mi dico “Rosita quanto sei stata brava”. Ora viviamo un periodo difficile perché chiusi in una morsa, non vedo l’ora di aprire la porta e poter gridare per salutare la gente con un altro entusiasmo. Sono stata seguita da tanti, mia figlia Nadia mi ha seguito a Milano che per me era come andare a New York. Tre anni fa la prima volta ho visto tanta gente, il duomo e la galleria, ora invece mi sono limitata a muovermi soltanto tra lo studio, la redazione e l’albergo. Nadia mi ha fatto compagnia e non ho sofferto. Sono stata bene in compagnia di mia figlia.

C’è in questo momento storico una certa tristezza però e non vedo l’ora di esplodere con i sapori e tutto il resto”.

Aldo “del Generale” Biancarelli, Bruno Barbieri e Rosita Merli

LA TRASMISSIONE L’edizione All Stars ha visto sfidarsi su Tv8 tutti i migliori cuochi delle tre passate edizioni

ESALTATA DAGLI CHEF STELLATI

Rosita Merli è stata protagonista assoluta del programma “Cuochi d’Italia All Stars” condotto da Cristiano Tomei e trasmesso su Tv8 dal 12 ottobre al 4 dicembre scorso, spin-off del programma “Cuochi d’Italia - Il campionato delle regioni” condotto nel 2018 da Alessandro Borghese. In questo spin-off si sono sfidati i migliori cuochi delle 12 edizioni del programma “Cuochi d’Italia”, entrando poi in scena nel secondo round anche i 12 campioni. Prodotto da Banijay Italia, il programma le ha consegnato il premio finale di 10mila euro in gettoni d’oro e il titolo di campione dei campioni. Sono stati buoni gli indici di ascolto con oltre 350mila spettatori per l’1,5 per cento di share. Ha condotto il viareggino Cristiano Tomei, 46 anni, titolare del ristorante “L’Imbuto” nel centro di Lucca a palazzo Pfanner.

In televisione ha partecipato a “La prova del cuoco” su Rai Uno, “MasterChef Magazine” su Sky e “I re della griglia” su Dmax,

poi è stato giudice a “Cuochi d’Italia” su Tv8 e “Pupi & Fornelli” su Tv8 prima di guidare “Cuochi d’Italia All Stars”. Gli chef giurati sono stati Bruno Barbieri, Gennaro Esposito e Diego Rossi. Barbieri, cinquantottenne bolognese, vanta una carriera straordinaria in cui ha collezionato 7 stelle Michelin, secondo chef con più stelle in Italia dopo Enrico Bartolini (8). Ha scritto libri e collaborato con emittenti radiofoniche e televisive. Esposito, cinquantenne napoletano di Vico Equense, conta 2 stelle Michelin e 3 forchette Gambero Rosso, ricordando anche qualificate esperienze in Francia. Rossi ha una filosofia ben precisa: “Non parto mai da quello che piace al cliente, sarebbe piegarsi alle mode. Il punto di partenza è il piatto”. Chef dal pedigree stellato, deve la notorietà alla trattoria “Trippa” aperta a Milano. Un nome che è una bandiera: “In italiano trippa significa qualcosa di concreto, di sostanza” M.Boc.

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POLITICA

MANCINI INGUAIA STIRATI, MAGGIORANZA IN CRISI LE DIMISSIONI DELL’ASSESSORE AL BILANCIO RIAPRONO I GIOCHI DOPO CHE IL SINDACO AVEVA RITOCCATO LA GIUNTA ED ESCLUSO IL GRUPPO MISTO, CON SEI INCARICHI DI PESO AI LED ORMAI RIMASTI CON CINQUE CONSIGLIERI. SCELGO GUBBIO SI RITROVA IN FORTE DIFFICOLTÀ CON LEPRI E MARTINELLI CHE HANNO RIMESSO IL MANDATO Giordano Mancini ha salutato e se n’è andato. Non ha firmato il decreto con il quale il primo dicembre scorso il sindaco Filippo Mario Stirati ha ufficializzato nella sua giunta un ritocco, più che un rimpasto. Ha consegnato la lettera lasciando l’incarico e la delega al bilancio dopo aver rinunciato a firmare per accettazione i cambiamenti disposti da Stirati che ha affidato a Giovanna Uccellani il personale, gestito in un anno e mezzo di mandato da Gabriele Damiani al quale è stato affidato il patrimonio tolto a Mancini. Il movimento civico Scelgo Gubbio si è riunito d’urgenza per decidere le strategie. Stirati lo ha comunque accontentato con la gestione del personale, dopo che era stata già considerata in quota lista civica la nomina fiduciaria dell’addetto stampa. Gli strascichi hanno fatto rumore quanto e più delle dimissioni di Mancini, visto che sono arrivate pure quelle di Giuseppe Lepri da presidente del direttivo e Mattia Martinelli da capogruppo consiliare.

PROMESSE NON MANTENUTE “Da giugno 2019 c’è una proporzione squilibrata - ha detto Mancini - perché i LeD dominano tutto e hanno in mano l’80 per cento del bilancio. Ho fatto un passo indietro di fronte alla condizione della città che è ferma e non sta portando avanti i progetti”. Scelgo Gubbio ha fatto sapere che il sindaco si era impegnato “a riequilibrare i rapporti di forza all’interno della maggioranza e soprattutto a rivedere le deleghe. La valorizzazione di Giovanna Uccellani è un dato positivo ma non sufficiente”. Ora per la successione viene dato favorito Marco Morelli, se Stirati confermerà la linea di vo-

di MASSIMO BOCCUCCI

lere in giunta un eletto in Consiglio Comunale, visto che fin qui Alessio Giordano Mancini Bazzurri e Mattia Martinelli non hanno mai dato la propria disponibilità a ricoprire determinati ruoli. Hanno esternato critiche l’ex sindaco Orfeo Goracci sui social e la Lega con i consiglieri Michele Carini, Angelo Baldinelli e Stefano Pascolini. “La maggioranza è in grande difficoltà - sostengono i leghisti - e rimane aperta la questione sia opportuno che un assessore sia socio lavoratore di una cooperativa sociale che gestisce la maggior parte dei servizi sociali del Comune. Chiediamo che il sindaco riferisca in Consiglio Comunale”.

DEBACLE GRUPPO MISTO Tace il Gruppo Misto uscito con le ossa rotte e alle prese con diatribe interne perché una parte dei cinque fuoriusciti dai LeD guidata da Alessandro Brunetti ha stretto un rapporto con Scelgo Gubbio, mentre Giovanni Manca e Giorgia Vergari puntano a un accordo con il Pd. Manca avrebbe voluto assessore la Vergari, mentre gli altri avevano indicato Rita Cecchetti. Sono rimasti al proprio posto Simona Minelli, pur godendo di uno scarso indice di gradimento, e Oderisi Nello Fiorucci difeso dal Gruppo Misto. Si è salvato alla fine anche Valerio Piergentili che all’inizio era nel mirino (il Gruppo Misto voleva la sua delega ai lavori pubblici). Nel decreto si parla di “maggior impulso all’azione politica del Comune con l’obiettivo di assicurare un più ampio coordinamento, coinvolgimento e collaborazione”. Ma per ora gli effetti sono più di rottura che risolutivi.

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POLITICA

GUBBIO CULTURA, PRESSING DELLA FINANZA BLITZ DELLE FIAMME GIALLE NEGLI UFFICI COMUNALI PER AVERE LA DOCUMENTAZIONE. LA SOCIETÀ DEL COMUNE RESTA NELLA BUFERA PER IL BUCO DI BILANCIO DA 1,7 MILIONI, FINITO SULLE SPALLE DEI CITTADINI Non molla la Guardia di Finanza, agendo su mandato in un quadro d’inchiesta tutto da verificare che tende ad accertare come stanno esattamente le cose sulla gestione della Gubbio Cultura e Multiservizi Srl, società interamente di proprietà comunale voluta a suo tempo dall’allora sindaco Orfeo Goracci e fin dall’inizio nel mirino del dibattito politico sui metodi di assunzione e le finalità per la gestione di una serie di servizi completamente diversi l’uno dall’altro (dalla farmacia ai musei, parcheggi e le scuole) e le ripercussioni sugli equilibri di bilancio. La Gubbio Cultura continua a essere al centro dell’attenzione, specie dopo il buco di bilancio di 1,7 milioni che è e merso ed è stato oggetto di un durissimo scontro politico con il sindaco Filippo Mario Stirati a prendere le distanze dalla gestione amministrativa e dai percorsi precedenti il suo avvento a palazzo Pretorio.

RUOLI DECISIONALI Fatto sta che negli ultimi giorni le Fiamme Gialle sono tornate negli uffici comunali per richiedere documentazione e in particolare un documento legato all’azione di responsabilità per fare luce su tutti i passaggi gestionali. Il Co-

di MASSIMO BOCCUCCI

mune ha affidato la pratica all’avvocato Mario Monacelli e dovrebbe sovrintendere tutto l’amministratore della società, il commercialista Paolo Rocchi che è entrato suo malgrado nel dibattito sul rimpasto di giunta perché il Gruppo Misto aveva chiesto il con- Stirati e l’amministratore Paolo Rocchi trollo della Gubbio Cultura e si era parlato anche di avvicendamento di Rocchi con Leonardo Nafissi, di area Pd e indicato dai LeD come candidato alle elezioni Regionali l’anno scorso.

La vicenda assume contorni sempre più complessi e delicati, tanto da essere tra gli argomenti trattati dal movimento civico Scelgo Gubbio nel vertice interno d’urgenza convocato dopo le dimissioni da assessore di Giordano Mancini. Si è fatto esplicito riferimento alla situazione della Gubbio Cultura puntando l’indice su quanto prospettato dal sindaco Stirati in Consiglio Comunale per verificare tutto e rimasto però in sospeso, almeno per ora. Di sicuro la Gubbio Cultura sta facendo di tutto per rastrellare soldi, come testimoniato dall’aumento dei parcheggi a pagamento e le variazioni sulla ripartizione degli incassi.

LA NOVITÀ Il M5S ha proposto un osservatorio sulle attività di rilevazione dati relativi alle questioni ambientali

SI SONO INVENTATI UN’ALTRA COMMISSIONE E HANNO SUBITO LITIGATO PER LA PRESIDENZA

L’architettura istituzionale del Comune di Gubbio vede il sindaco, la Giunta, il Consiglio Comunale, tre Commissioni Consiliare Permanenti e la Commissione Edilizia organo tecnico con componente politica.

Cosa si sono inventati per allargare il cerchio? Una nuova Commissione Consiliare con funzioni di osservatorio delle attività Rodolfo Rughi di rilevazione dati, informazioni ai cittadini per le questioni ambientali ed epidemiologiche. Questa commissione può “prendere iniziative per estendere tali possibilità di monitoraggio, affinché sia più puntuale ed efficace possibile”.

Ne ha proposto l’istituzione, il 21 settembre scorso, il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle, con i due consiglieri Rodolfo Rughi e Mauro Salciarini attraverso una mozione, e vi sono rappresentati tutte le forze politiche.

RUGHI ALLA PRESIDENZA La partenza però è stata già in salita per la diatriba sulle due massime cariche previste: per la presidenza è stato proposto Rodolfo Rughi, per la serie dal produttore (come proponente) al consumatore (la commissione istituita), e per la vicepresidenza Alessio Bazzurri di Scelgo Gubbio. Ha preso le distanze Orfeo Goracci che si è detto non rappresentato dalle due candidature perché si avvicina al suo pensiero, sul tema dell’incenerimento dei rifiuti, il solo sindaco Filippo Mario Stirati. In caso di accordo sarebbe bastato il voto palese per procedere, invece hanno pre-

valso veti e interpretazioni del regolamento, salvo poi cambiare idea in una successiva seduta quando Stefano Ceccarelli che la presiedeva ha optato per il voto palese.

Rughi e Bazzurri hanno avuto il via libera con l’astensione di Goracci.

RUOLI DECISIONALI Al di là di tutto, emerge la considerazione Alessio Bazzurri che non bastano gli organismi già attivi oltre all’assemblea, perché secondo i grillini serve dell’altro per “rispondere alle attuali e future sfide ambientali - è evidenziato nella mozione - con dati scientifici oggettivi e condivisi, perché è importante per il nostro territorio, che intende sempre più distinguersi come luogo dove si vive bene e in salute e dove i prodotti agricoli sono sani, avere strategie precise per la riduzione dell’inquinamento, riduzione della produzione rifiuti e sostenibilità ambientale”. I 5 Stelle osservano che “esistono diverse collaborazioni tra enti riconosciuti con lo scopo di svolgere in maniera proficua indagini sul territorio che hanno consentito lo sviluppo ragionato ed efficace di contromisure”. Arrivano poi dritti alla vicenda dell’incenerimento dei rifiuti e la chiusura del ciclo attraverso il ricorso alle cementerie, dimenticando di evidenziare come ogni decisione in materia è riconducibile a provvedimenti europei, nazionali e regionali, senza alcun ruolo decisionale previsto per un Comune.

M.Boc.

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CULTURA

IL RITORNO A CASA DEL DUCA FEDERICO ANNUNCIATA PER IL 2022 UNA GRANDE MOSTRA DEDICATA ALL’ESPONENTE DI PUNTA DEI MONTEFELTRO CHE SECONDO ALCUNI BIOGRAFI È NATO A GUBBIO, NEL 1422, AL CASTELLO DI PETROIA. INIZIATIVA CULTURALE A 600 ANNI DALLA NASCITA C’è un giallo storico attorno alla nascita del Duca Federico da Montefeltro, sul luogo e chi fosse in realtà la madre. Secondo alcuni biografi del duca, nacque a Gubbio nel 1422, al castello di Petroia. Questa ipotesi sembra avvalorata da testimonianze dello stesso Federico, il quale dichiarò di avere Gubbio nel cuore e nell’anima “perché ve acertamo che lì è tucto el core nostro et tucta l’anima nostra”. Per questo verrà organizzata a Gubbio nel 2022, a 600 anni dalla nascita, una grande mostra per celebrare la figura di Federico, rilanciando tutto il territorio dell’antico Ducato. L’evento si intitola “Federico da Montefeltro e Gubbio: lì è tucto el core nostro et tucta l’anima nostra”.

Il condottiero, politico e mecenate ha fatto la storia della penisola e del territorio. Il sindaco Filippo Mario Stirati parla di “progetto ambizioso” che coinvolge il Ministero dei Beni Culturali, i Comuni del Montefeltro, Regione Umbria e Marche, Diocesi e privati. “Nel 1982 - ricorda il sindaco - ho avuto il privilegio, da giovane assessore, di dare il mio contributo all’anno Federiciano, in occasione del quinto centenario della morte di Federico, e ora chiudo il cerchio insieme all’amico Maurizio Gambini sindaco di Urbino, città con la quale, adesso come allora, costruiremo un progetto culturale estremamente interessante e di indubbia rilevanza. Fare squadra è certamente uno degli ingredienti fondamentali per costruire operazioni culturali che non siano solo di facciata, ma che lascino il segno in termini di pubblicazioni e contributi alla ricerca”.

TRE SEDI, UNA GRANDE STORIA Al centro del progetto c’è il palazzo Ducale che nel 2021 vedrà la mostra dedicata al pittore Ottaviano Nelli e, appunto nel 2022, quella su Federico da Montefeltro. “Si tratta di eventi - spiega Paola Mercurelli Salari, direttrice del palazzo Ducale - che nascono da una ricerca seria e approfondita, che porterà importanti contributi. La politica di rete che ha dato vita a questa operazione non è stata condivisa soltanto tra musei, ma soprattutto con i territori. L’area del Montefeltro verrà coinvolta in una serie di percorsi che avranno come punti focali Gubbio e Urbino, e il comitato scientifico sta dando un contributo davvero importante perché la mostra appaia coinvolgente e convincente”. Del comitato scientifico fanno parte Lucia Bertolini, Patrizia Castelli, Fulvio Cervini, Nicoletta Guidobaldi, Maria Rita Silvestrelli, Laura Teza. Il curatore della mostra è Francesco Paolo Di Teodoro, che attingerà anche dalla biblioteca Apostolica Vaticana. “Gubbio era l’equivalente di quello che rappresentava Bologna per lo Stato Pontificio - osserva il professor Di Teodoro -, nel caso dei Montefeltro c’era Urbino e a seguire, Gubbio. È a Gubbio, del resto, che Battista Sforza ha partorito Guidubaldo, l’erede di Federico”.

Attraverso un percorso su tre sedi, ovvero palazzo Ducale, palazzo dei Consoli e Museo Diocesano, l’esposizione racconterà la vicenda umana di Federico attraverso documenti originali e opere, ricostruendo il suo rapporto con Gubbio e con il vasto territorio ricadente nel Ducato dei Montefeltro.

M.Boc.

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SCUOLA

SCUOLE SUPERIORI, IL REBUS DEI DOPPIONI IL CONSIGLIO PROVINCIALE, CON IL VOTO DELL’EUGUBINO STEFANO CECCARELLI, HA VARATO IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA PER L’ANNO SCOLASTICO 2021-2022 CHE PREVEDE LO SPORTIVO A UMBERTIDE E IL SOCIO-SANITARIO A GUALDO TADINO, SEBBENE SIANO ATTIVI ORMAI DA ANNI A GUBBIO. ORA DECIDERÀ LA REGIONE Chissà cosa avrà pensato il consigliere provinciale eugubino Stefano Ceccarelli, presidente del Consiglio Comunale, nel votare il piano dell’offerta formativa per il prossimo anno scolastico 2021-2022 con due nuovi indirizzi concessi a Umbertide e Maria Marinangeli Gualdo Tadino sebbene da anni siano attivi anche a Gubbio. Soprattutto non ne sapevano nulla né il sindaco Filippo Mario Stirati né l’assessore ai Servizi Scolastici, Simona Minelli, che peraltro era stata contattata invano dai dirigenti scolastici Maria Marinangeli del polo liceale “Giuseppe Mazzatinti” e David Nadery dell’istituto tecnico “Cassata-Gattapone”. Ora sul piano formativo dovrà pronunciarsi il Consiglio Regionale, cui spetta l’ultima parola. Il Consiglio Provinciale di Perugia, con una decisione tutta politica fondata sulle richieste dei singoli territori, ha approvato l’indirizzo scientifico-sportivo all’istituto Leonardo da Vinci di Umbertide, sebbene vi sia già al Mazzatinti da sette anni tra i cinque indirizzi della scuola eugubina e ne siano previsti complessivamente tre in Umbria come da disposizioni ministeriali (Foligno, Narni e Gubbio in ordine di attivazione).

NESSUN COINVOLGIMENTO L’altro è l’indirizzo servizi per la sanità e l’assistenza sociale al Casimiri di Gualdo Tadino, in sostituzione di quello dei servizi commerciali in fase di esaurimento e visto come un nuovo percorso per sanare il gap dalla chiusura del professionale per il commercio rimasto senza iscritti nella realtà cittadina in cui attualmente sono presenti il liceo scientifico, linguistico e tecnico grafico. Al Cassata-Gattapone

di MASSIMO BOCCUCCI

di Gubbio è già attiva dalla seconda metà degli anni Settanta come indirizzo biologico-sanitario, oggi denominato chimica materiali e biotecnologie-biotecnologie sanitarie, tra i dieci indirizzi dell’istituto.

Non sono stati coinvolti i due presidi, che David Nadery si sono rivolti al dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, Antonella Iunti, per una valutazione degli indirizzi territoriali attivi tra l’Alto Chiascio e l’Alto Tevere. La dottoressa Iunti aveva già espresso l’anno scorso parere contrario all’attivazione di nuovi indirizzi che fossero di fatto una sostanziale sovrapposizione di quelli già esistenti e tale argomentata analisi era stata fatta propria dal consiglio regionale, a cui spetterà l’ultima parola anche per l’organizzazione del prossimo anno scolastico.

LE REAZIONI ISTITUZIONALI “Auspichiamo - ha detto Stirati - che la linea dell’Ufficio Scolastico Regionale, che già lo scorso anno aveva espresso parere contrario, venga confermata anche questa volta. Sottoscriviamo quanto manifestato dai dirigenti dei due istituti eugubini senza che questa vicenda debba tingersi però di coloriture da crociata. È necessario dare spazio a ragionamenti complessivi, evitando di creare scontri e discrasie, e allo stesso tempo evitando sovrapposizioni che fanno male all’intera offerta formativa”. L’assessore Simona Minelli sottolinea che “proprio perché è necessario ragionare in modo ampio e complessivo, sarebbe opportuno che questi processi coinvolgessero sin dall’inizio sia noi sia i dirigenti scolastici, mentre né noi né loro siamo stati messi a conoscenza di quanto stava accadendo”.

ISCRIZIONI Come si sono organizzati negli istituti eugubini: tra viaggi virtuali e videoincontri con personalità

L’ORIENTAMENTO DIVENTA VIRTUALE

Si sono organizzati per l’orientamento gli istituti scolastici superiori e la formula online, oltre che la didattica a distanza, investe anche la promozione dell’offerta formativa con tutte le attività.

Il polo tecnico “Cassata-Gattapone” ha promosso un progetto per un tour virtuale. “L’emergenza in atto con il distanziamento sociale - spiega il preside David Nadery - ci ha imposto di sperimentare una modalità diversa di approccio all’orientamento. Una tipologia di comunicazione innovativa e tecnologicamente avanzata ci consente di aprire virtualmente le porte della nostra scuola. Si può effettuare una passeggiata virtuale completa dell’istituto grazie alla realizzazione del progetto portato avanti dalla scuola in collaborazione con Map360, azienda certificata Google Street View. Il progetto ha previsto la ripresa completa degli spazi scolastici, con foto ad altissima definizione e l’aggiunta di materiali multimediali esplicativi quali testi, audio e video”.

Al “Cassata-Gattapone” hanno inteso valorizzare le aule multidisciplinari e i laboratori dei dieci indirizzi in cui si articola il polo tecnico, realizzando un’esplorazione virtuale ad alta risoluzione e ricca di contenuti. Ci sono dei video brevi, riferiti alle diverse tipologie di attività che caratterizzano gli indirizzi, con lo scopo

di rendere più completa la descrizione dell’offerta formativa. Impiegando un qualsiasi dispositivo, si può seguire un tour virtuale che prevede un percorso esterno e uno interno, alla scoperta di aule didattiche, aule magne, palestre, biblioteche, laboratori. “L’iniziativa soprattutto in questo periodo - sottolinea Nadery - è funzionale a garantire un open day virtuale disponibile direttamente online, da utilizzare in autonomia e sicurezza anche per giornate di orientamento a distanza”.

WEB RADIO E VIDEOINCONTRI Al polo liceale “Giuseppe Mazzatinti” ci sono anche gli open day in presenza, è stata attivata una web radio che si rivolge all’esterno con programmazione di musica, informazione e interviste come segno di indubbia vitalità e creatività, e una serie di videoincontri con personaggi della cultura, del giornalismo, dello spettacolo e dello sport, come il popolare giornalista Maurizio Compagnoni di Sky, Franco Morbidelli campione della MotoGp e il cantautore Marco Masini già vincitore del Festival di Sanremo, ricordando nei mesi del lockdown in primavera i collegamenti con il linguista Massimo Arcangeli, i giornalisti Alessio Zucchini e Xavier Jacobelli, il presidente dell’Hellas Verona calcio Maurizio Setti.

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ATTUALITÀ

OPERATORI ECONOMICI E ARTIGIANI VALORIZZANO IL TERRITORIO IN OLTRE 50 HANNO FIRMATO UN MANIFESTO CON INIZIATIVE NELLA RASSEGNA “DIECI MAESTRI” TRA IL RILANCIO ECONOMICO E UN SOSTEGNO ALLE ATTIVITÀ SOCIALI. APPELLI E INIZIATIVE DEL COMUNE E DEL GRUPPO CONSILIARE DELLA LEGA Artigiani e operatori economici alla riscossa, con le botteghe e le attività che si organizzano mandando segnali di rilancio. Un manifesto è stato firmato da una cinquantina di ambasciatori del territorio che si sono fatti portavoce delle bellezze eugubine da vivere con coscienza e consapevolezza anche dopo l’emergenza. È partito un messaggio corale e un invito a generare valore attraverso la creazione di prodotti e servizi. Botteghe artigiane, commercianti, gallerie d’arte, ristoratori, albergatori, agricoltori e associazioni riscoprono in questo modo il valore del tempo dedicato alla promozione tra storia, arte e talento. Avviato in estate un primo esperimento di progettazione condivisa e di passaparola lungo l’anello di passeggio nel centro storico, dove artigiani e artisti hanno aperto le porte delle proprie botteghe per mostrare le capacità operative.

Ci sono info point diffusi e tra loro connessi, per il reperimento di informazioni sulla città e la vivibilità in modo caldo e informale sul modello dei tempi passati. L’iniziativa, all’interno della rassegna “Dieci maestri”, dotata di una propria pagina Facebook, ha incontrato il favore dei visitatori attivando nuove relazioni di prossimità tra gli operatori economici locali, uniti per immaginare nuovi modi di essere presenti e tra loro solidali.

“L’IDENTITÀ DEI NOSTRI LUOGHI” “In questo momento - spiega l’artigiana Patrizia Ramacci, titolare di una storica bottega di gessi e stucchi nel centro storico - scegliere le botteghe, gli artigiani e i negozi di vicinato è riconoscere il valore che rappresentano nel costituire l’identità dei nostri luoghi. Quando racconto di Gubbio e della bellezza parlo anche delle mani sapienti che l’hanno costruita e delle relazioni che si sono generate. L’invito è a sentirsi custodi e sostenitori di questo patrimonio, come se ciascuno di noi fosse un piccolo socio”.

di MASSIMO BOCCUCCI

L’iniziativa è libera e aperta. Si può anche regalare una cena, un corso di formazione, un cesto di prodotti del territorio o un pernottamento, per un pensiero speciale o un regalo collettivo, come sottolinea Marina Rizzi, ideatrice dell’iniziativa: “Per Natale lavoriamo a una formula Patrizia Ramacci semplice, devolvendo parte del ricavato delle vendite al progetto dell’Aratorio Familiare, promotore dal 2014 di un modo di vivere l’agricoltura come occasione di socialità e solidarietà”. Gli aderenti a questo manifesto si aspettano non solo un Natale solidale per Gubbio, ma l’inizio di una nuova stagione che coinvolga tutti gli operatori del territorio nel sostenere la microeconomia locale attraverso il passaparola, guardando al 2021 con ottimismo e voglia di fare.

Il Comune ha invece lanciato sui social l’hashtag #CompraaGubbio invitando i cittadini a scegliere i negozi locali. «E’ un ulteriore modo - dice Giovanna Uccellani, assessore al Commercio - per essere vicini agli operatori provati da mesi complicati e difficilissimi».

Commercianti e clienti vengono invitati a rilanciare lo slogan sui propri profili. Il gruppo consiliare della Lega, con Michele Carini, Stefano Pascolini e Angelo Baldinelli, ha proposto in un ordine del giorno un messaggio mediatico bipartisan condiviso, chiedendo l’istituzione di un tavolo di lavoro con le associazioni di categoria del territorio e di promuovere congiuntamente tutte quelle iniziative tese ad incentivare gli acquisti natalizi presso la rete dei negozi di vicinato e dell’intero comparto.

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CULTURA

TORNANO A GUBBIO GLI AFFRESCHI DEL NELLI IL COMUNE HA SPESO 60MILA EURO PER RIPORTARE A GUBBIO LA TESTIMONIANZA ARTISTICA CONSERVATA FINO AL 1898 A PALAZZO BENI E APPRODATA NELLA COLLEZIONE CAGNOLA A GAZZATA IN PROVINCIA DI VARESE. STIRATI LA DEFINISCE “UNA GRANDE OPERAZIONE CULTURALE, TESA A RESTITUIRE ALLA CITTÀ INTERA UNA PARTE SIGNIFICATIVA DEL PROPRIO PATRIMONIO” Un’operazione da 60mila euro, spesi dal Comune per riportare a Gubbio dopo 122 anni gli affreschi di Ottaviano Nelli diventati parte della Collezione Cagnola a Gazzada, in provincia Varese, e provenienti da Palazzo Beni. È stato raggiunto un accordo tra le parti, con il previsto placet formale del Ministero dei Beni Culturali per il ritorno a casa. Con l’intenzione di venderli a un esperto inglese, gli affreschi vennero staccati dalle pareti della stanza finestrata del piano nobile del palazzo eugubino nel 1898 per essere poi venduti al reverendo Robert Jenkins Nevin, collezionista d’arte. Nel 1907 finirono all’asta a Roma, dalla Galleria Sangiorgi, e dopo varie situazioni entrarono a far parte della collezione Cagnola. L’incuria e altri danni hanno causato negli anni la quasi totale perdita degli altri decori di Palazzo Beni, e gli affreschi conservati a Cagnola rappresentano la testimonianza di un periodo storico intenso.

Gli affreschi nel museo della Fondazione Cagnola a Gazzada raffigurano quello che resta di un vasto ciclo profano di vizi e virtù, che occupava tutte le quattro pareti della stanza a Palazzo Beni. Si tratta di un tema frequente nei palazzi nobiliari del 1400. In particolare, in quattro distinti pannelli, sono rappresentate le figure dell’umiltà, liberalità, vanità e fortezza. Furono dipinte da Ottaviano Nelli probabilmente nel 1424, ricordando che il pittore eugubino nacque nel 1375 e morì nel 1444.

LAVORO DI SQUADRA Il sindaco Filippo Mario Stirati ha parlato di “un’operazione di straordinario valore, portata a termine con un lavoro di squadra

di ANNALISA BOCCUCCI

insieme all’assessore alla Cultura, Oderisi Nello Fiorucci, e l’assessore al Bilancio, Giordano Mancini. Il Comune recupera un bene culturale, lo restituisce al suo luogo naturale nella città di appartenenza. A fronte di tante nefandezze avvenute nel settore, che hanno spogliato l’Italia e sottratto troppi beni ai loro luoghi, Gubbio ha compiuto un’operazione virtuosa”.

Così come avvenuto nel 2017 per il rientro a Palazzo Ducale delle tavole di Taddeo di Bartolo, che originariamente componevano il polittico della chiesa di San Domenico, il Comune ha deciso di investire nuovamente sull’arte, e in particolare - ha rimarcato Stirati - su uno dei “più rappresentativi artisti della città, intorno al quale stiamo lavorando per una grande iniziativa di ricerca, restauro ed esposizione. Con questo acquisto viene arricchito questo nostro importante progetto sul Nelli, nonché il patrimonio artistico-culturale cittadino”. Questi affreschi necessitano di una cura del tutto particolare, al fine di evitare ulteriori perdite di materia pittorica dato il non buono stato di conservazione. Per Stirati rappresenta “un’opportunità per risarcire, seppure parzialmente, il patrimonio pittorico eugubino che nell’800 è stato depredato di diverse e significative opere.

Non è un’operazione di facciata ma è molto seria e approfondita, frutto di un approccio ai beni artistico-culturali al quale vogliamo dare continuità, forza e serietà”.

LA MOSTRA Iniziativa culturale nell’area della Gola della Rossa e delle grotte: l’artista eugubino è protagonista

L’IMPRONTA DI TONI BELLUCCI NEL PARCO ARTISTICO A FRASASSI

Impronta eugubina nel nuovo spazio espositivo ex Pretura di Sassoferrato per il progetto “NaturArt Park, la natura ad opera d’arte”, evento di sperimentazione artistica e culturale che arricchisce il patrimonio del parco della Gola della Rossa e delle Grotte di Frasassi coinvolgendo artisti che fanno della natura lo strumento, lo spazio e l’oggetto della propria creazione artistica.

Per tenere a battesimo questa importante iniziativa artistica e culturale è stato chiamato l’eugubino Toni Bellucci, classe 1953.

L’evento è stato promosso da Unione Montana Esino-Frasassi, ente gestore del Parco naturale regionale della Gola della Rossa e di Frasassi, con il sostegno di Regione Marche.

L’obiettivo è trasformare questa area naturale in dimora e fonte d’ispirazione per artisti che per un breve periodo risiedono nei suoi luoghi, scoprendone il fascino eterogeneo e multiforme.

Alla base del progetto c’è la realizzazione di un’opera scultorea collocata permanentemente nell’area del parco e attorno alla quale si svolgono attività artistiche collaterali. Tale scultura viene in questo 2020 presentata nella mostra di Sassoferrato, insieme a una sezione personale dell’artista, e troverà nel 2021 col-

locazione nel parco, in un punto già individuato e predisposto allo scopo.

L’INTERAZIONE CON IL LUOGO Lo scultore individuato per questa prima edizione è, appunto, Toni Bellucci, già attivo nell’ambito dell’arte ambientale e sempre sensibile al rapporto tra arte e natura, la cui ricerca artistica esprime i contenuti più autentici di indagine materica e alchemica capace di entrare in diretta sinergia con il luogo e l’intero ambiente naturale del parco. Il progetto prevede che l’artista sia affiancato da giovani emergenti per i quali viene predisposta una vera e propria residenza creativa. Un’occasione per instaurare un fruttuoso confronto fra linguaggi differenti favorendo il rapporto tra spiriti eterogenei, ma anche con le maestranze del territorio oltre che con i residenti stessi. Quattro sono gli artisti che per questa prima edizione affiancano Toni Bellucci: si tratta di Giorgia Mascitti, Jacopo Pinelli, Caterina Silenzi e Nima Tayebian. La direzione artistica è affidata al critico e storico dell’arte Andrea Baffoni, già curatore di eventi legati all’arte ambientale, come ad esempio presso il parco sculture casa degli artisti di Sant’Anna del Furlo.

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L’INIZIATIVA

LA NUOVA FRONTIERA DELLO STUDIO ASSISTITO AL “CASSATA-GATTAPONE” SONO OLTRE 30 I DOCENTI IMPEGNATI NEL PROGRAMMA GRATUITO POMERIDIANO CHE CONSENTE DI POTENZIARE COMPETENZE E FORNIRE UN SUPPORTO A CHI NE HA BISOGNO. HANNO GIÀ ADERITO PIÙ DI 150 ALUNNI La didattica a distanza, o per dirla alla maniera governativa Didattica Digitale Integrata (ossia: come eludere un problema con le parole facendo credere che non esista), ha riscritto le regole scolastiche da almeno 9 mesi a questa parte.

Una realtà con la quale loro malgrado studenti e insegnanti si ritrovano costretti a convivere, a maggiore ragione adesso che, pur se tra numeri in costante miglioramento, dalle stanze governative è arrivata l’ennesima scelta prudenziale, con le aule dalla seconda media in su chiuse almeno fino al prossimo 7 gennaio. Ma per molti studenti l’impossibilità di svolgere lezioni in classe rappresenta molto più di un semplice handicap di socializzazione: lo hanno ben compreso anche all’IIS “Cassata-Gattapone”, tanto che già da qualche settimana è stato istituito un programma gratuito di studio assistito pomeridiano. Sono in totale una trentina gli insegnanti coinvolti, ripartiti in almeno 20 discipline didattiche, con una organizzazione flessibile che prevede la libera iscrizione ai corsi da parte di tutti gli alunni che lo desiderino, su propria iniziativa o su consiglio dei loro insegnanti.

AIUTO E VALORIZZAZIONE “In un momento come questo - spiega il dirigente scolastico David Nadery - crediamo che sia importante fornire ai ragazzi e alle famiglie un supporto

di ROBERTO BARBACCI

pomeridiano, utile anche per accorciare il distanziamento fisico che le attuali normative ci impongono. L’obiettivo dello studio assistito è quello di introdurre dei momenti di lavoro individuali o in piccoli gruppi con un’attenzione mirata a sostenere soprattutto gli alunni in difficoltà, ma anche per valorizzare le eccellenze, offrendo loro la possibilità di svolgere approfondimenti”. Nella piattaforma sono disponibili corsi di numerose discipline: si va da materie trasversali come Inglese, Diritto ed Economia, Matematica, Scienze Integrate, Tecnologie e Tecniche di Rappresentazione Grafica, a quelle di indirizzo, quindi Elettronica, Informatica, Francese, Chimica, Anatomia e Storia dell’Arte. I corsi sono stati creati attraverso la piattaforma Google Classroom, già ampiamente utilizzata da docenti e studenti dell’istituto, tale da consentire un’interazione semplice e immediata tra insegnanti e alunni attraverso post, video e altri materiali didattici.

Le lezioni si svolgono invece in diretta, sfruttando le stanze virtuali Meet integrate nella piattaforma stessa. Ogni corso è accessibile tramite un codice di iscrizione messo a disposizione dalla scuola. Tante le adesioni raccolte sin dai primissimi giorni di attivazione: “Dopo neanche una settimana dalla pubblicazione della circolare c’erano già 150 iscritti”, fa sapere Nadery.

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CULTURA

GOFFREDO FOFI IN UN DOCUMENTARIO AL TORINO FILM FESTIVAL RITRATTO DELL’OTTANTATREENNE INTELLETTUALE EUGUBINO IN “SUOLE DI VENTO” DI FELICE PESOLI, RACCONTATO SU LA REPUBBLICA DA ANDREA LAVALLE Saggista, attivista, giornalista e critico cinematografico, letterario e teatrale italiano: così viene identificato Goffredo Fofi, nato a Gubbio il 15 aprile 1937, al quale il quotidiano La Repubblica ha dedicato un ampio spazio lo scorso 24 novembre, a firma di Andrea Lavalle, in occasione del Torino Film Festival nel quale è stato presentato un documentario dedicato proprio all’intellettuale eugubino. Goffredo Fofi “I protagonisti con cui è stato bello litigare” è il titolo dell’articolo in cui si parla di “Suole di vento” di Felice Pesoli, il documentario che è “il ritratto di un intellettuale eretico sempre contro”. Scrive Lavalle: Cinefilia, attivismo sociale, impegno politico. C’è questo e molto altro nel vagabondaggio esistenziale e culturale di Goffredo Fofi, raccontato da Felice Pesoli nel documentario “Suole di vento-Storie di Goffredo Fofi”, presentato in prima assoluta al trentottesimo Torino Film Festival. Un viaggio, nel tempo e nello spazio, attraverso l’Italia e le sue città, dalla natia Gubbio a Palermo, Torino, Milano, Napoli Roma. “Tappe di una vita in cui l’avventura e quella esistenziale, il pensiero e l’azione, non sono elementi distinti ma si alimentano a vicenda”, spiega Felice Pesoli a cui Fofi si è raccontato in una lunga intervista condotta nell’arco di cinque incontri e montata con materiali d’archivio.

MOSAICO DI UN PENSIERO Ne emerge, come evidenzato nell’articolo, il ritratto di un intellettuale - termine che non ha mai amato-eretico, “uno che ha sempre

praticato lo stile di vita che sosteneva”. A Torino, ad esempio, mentre lavorava sul libro “L’immigrazione meridionale a Torino”, tra le prime e le più originali indagini sociologiche sulle migrazioni inteme di quegli anni, “nel frattempo agiva anche sul piano concreto, vivendo con gli immigrati e tando a smistarli”. Il capoluogo piemontese, dove ha vissuto tra il ‘59 e il ‘62, ha un molo centrale nella vita di Fofi. Da una parie rappresenta l’incontro con i partigiani e gli intellettuali antifascisti: Ada Gobetti, Norberto Bobbio, il gruppo di Giustizia e Libertà. Il rigore intellettuale che ha appreso da questi ambienti e “Il nuovo spettatore cinematografico”, perché ogni tappa del suo viaggio è scandita da una o più riviste. “Un metodo per muovere e agitare culturalmente le situazioni, favorire incontri, mettere in relazione persone”, spiega Pesoli.

Dall’altra, Torino rappresenta l’operaismo, i “Quaderni rossi”, l’impegno politico. “Ogni mattina - racconta il regista nel servizio di Lavalle - andava alle porte di Mirafiori a distribuire volantini agli operai. Loro li prendevano e li buttavano a terra, lui li raccoglieva pazientemente e poi tornava a distribuirli al turno successivo”. Fino a quando, nel 1962, “i cancelli della Fiat sono diventati improvvisamente importanti”. E poi ci sono gli incontri e gli scontri con i grandi protagonisti della cultura del Novecento: Elsa Morante, Carmelo Bene, Danilo Dolci, Aldo Capitini, Totò, Luis Bunuel, Raniero Panzieri, Pierpaolo Pasolini, Federico Fellini. Persone con cui “è stato bello litigare”, ma con cui, a volte, è stato altrettanto bello riconciliarsi. Non una biografìa ma un mosaico che segue il flusso del pensiero e dell’azione, uno sguardo libero e originale, da cui emerge una visione critica dell’Italia e delle sue ingiustizie.

DIOCESI Il 32enne Nardelli è stato nominato vice parroco a Padule: affiancherà don Cristoforo Przyborowski

LA CHIESA EUGUBINA IN FESTA PER L’ORDINANZIONE DI DON MIRKO

È un momento florido di vocazioni per la Chiesa Eugubina. Che anche in tempo di Covid dimostra di essere effervescente e quanto mai attiva.

Lo scorso 21 novembre è stato ordinato sacerdote don Mirko Nardelli, 32 anni, da anni attivo all’interno della Diocesi per via del suo impegno come animatore della Pastorale Giovanile Diocesana presso l’Oratorio “Don Bosco”, oltre che presenza fissa all’interno del gruppo teatrale “Carlo Nardelli”. Entrato in seminario nel 2013, lo scorso anno era stato consacrato Diacono da mons. Luciano Paolucci Bedini, che allo stesso modo lo ha consacrato sacerdote nel corso di una celebrazione eucaristica tenuta presso la Chiesa Cattedrale, alla presenza di un numero contingentato di fedeli. Nato a Perugia, ma di chiare origini eugubine, don Mirko comincerà il suo percorso pastorale come vice parroco a Padule, dove contemporaneamente al suo ar-

L’ordinazione di don Mirko Nardelli

rivo si è insediato ufficialmente anche il nuovo parrocco don Cristoforo Przyborowski, che già dal 13 settembre era stato nominato parroco a San Marco.

LE ALTRE NOMINE Non si tratta degli unici due cambi che nel recente passato hanno interessato la Diocesi eugubina: don Gaetano Bonomi Boseggia, ex parroco di Padule, è stato inviato presso la parrocchia di Cristo Risorto a Umbertide, mentre don Luca Lepri è stato nominato parroco delle comunità di Scheggia, Isola Fossara e Pascelupo, affiancando don Matteo Monfrinotti che già da anni opera in zona. Novità nelle scorse settimane si sono registrare anche a Sant’Agostino: padre Giuseppe Piervincenzi è stato nominato parroco, succedendo all’eugubino padre Francesco Menichetti.

R.Bar.

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ATTUALITÀ

PROCESSO TRUST, SE NE RIPARLA A GENNAIO IL TRIBUNALE DI PERUGIA HA RINVIATO L’ULTIMA UDIENZA DOPO CHE L’EX SINDACO HA TRASMESSO UN CERTIFICATO CON L’IMPEDIMENTO A PARTECIPARE. LA PRESENZA DI UN IMPUTATO IN AULA È OBBLIGATA SOLTANTO SE LO DISPONE IL GIUDICE. NEL 2020, COMPLICE LA PANDEMIA, TENUTE SOLTANTO DUE SEDUTE L’ex sindaco Orfeo Goracci si stupisce sui social che il processo Trust va per le lunghe, tra i suoi attacchi ripetuti alla magistratura perugina per averlo messo sotto inchiesta, fatto arrestare e rinviato a giudizio (come sono lontani i tempi quando i comunisti tutti d’un pezzo si schieravano sempre al fianco dei giudici). Ma tra le tattiche delle difese (tutte legittime) e altre situazioni (non ultima il coronavirus), è stata rinviata al tribunale di Perugia anche l’ultima udienza, il 20 ottobre scorso, e se ne riparlerà il 18 gennaio 2021 con lo convocazione delle parti fissata per le ore 11. Il rinvio è stato dettato dall’impedimento a partecipare documentato da Goracci.

Va sottolineato che la presenza in aula di un imputato è obbligatoria solo su disposizione del giudice, altrimenti è una facoltà dello stesso imputato presenziare o meno.

SOLO DUE SEDUTE L’attuale consigliere comunale ha deciso di assistere a tutte le udienze, con parenti e fedelissimi spesso al seguito, ed è un suo diritto, ma la forzata assenza documentata ha portato al rinvio e dunque a un allungamento dei tempi, anche se sono sospesi i termini della prescrizione. Nel 2020 ci sono state solamente due udienze (17 febbraio e 23 giugno), con due rinvii (il 10 marzo per il coronavirus e il 20 ottobre). Fin qui sono stati ascoltati otto di un centinaio di testimoni, con attenzioni puntate da sei udienze sul dirigente comunale in pensione Gabriele Silvestri, inizialmente braccio destro di Goracci che l’ha voluto nello staff per poi entrare in contrasto quando Silvestri ha ravvisato - secondo quanto sostiene - azioni e atti che ha ritenuto illeciti.

ACCUSATORI E INTERCETTAZIONI L’ex dirigente deve completare la propria deposizione, fin qui piena di particolari e con ogni documentazione rispetto a quanto ricostruito, poi toccherà a Franco Bazzurri e Lorenzo Rughi che sono ritenuti altri testimoni chiave della pubblica accusa. Un altro

di MASSIMO BOCCUCCI

aspetto importante riguarda le intercettazioni, che fin dai primi passi dell’inchiesta Trust hanno rivelato comportamenti e situazioni molto delicate: l’ammissione delle intercettazioni, con la possibile battaglia delle difese per l’esclusione, potrà chiarire molti aspetti della vicenda. Goracci deve rispondere di una serie di reati, tra cui i più gravi sono associazione a delinquere, concussione, abuso d’ufficio e falso ideologico. Con lui sono coinvolti nel dibattimento ex politici amministratori (Maria Cristina Ercoli promossa da lui sindaco quando nel 2010 approdò in Regione lasciando l’incarico a palazzo Pretorio con un anno di anticipo), Lucio Panfili ritenuto l’ideologo del gruppo e Graziano Cappannelli), dipendenti ed ex dipendenti comunali (su tutti Nadia Ercoli, sorella dell’ex sindaco, oggi capitano della Polizia Locale, e Lucia Cecili funzionario responsabile del tributo come dalla firma sulle cartelle comunali della Tari), mentre l’ex assessore Marino Cernicchi si è chiamato fuori dal processo patteggiando a 16 mesi.

PRESUNTE INTIMIDAZIONI Ci sono diverse situazioni spinose, con accuse pesanti riconducibili all’esercizio del potere favorendo soggetti (per lo più della propria cerchia con altri risvolti) a scapito di altri, fino ad alcune iniziative ritenute intimidatorie da taluni testimoni e da chi si occupa della vicenda (anche attraverso querele) a conoscenza del collegio giudicante presieduto da Mariella Roberti, il presidente del tribunale perugino che intende approfondire la questione per vederci chiaro tanto che ha disposto l’acquisizione degli atti relativi alle presunte intimidazioni. Goracci e gli altri imputati hanno sempre respinto ogni addebito, rivendicando la legittimità della condotta e degli atti adottati.

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ATTUALITÀ

“A NATALE CON I TUOI” È L’UNICA SOLUZIONE L’UMBRIA È TORNATA ZONA GIALLA, MA NEL PERIODO DELLE FESTE LE RESTRIZIONI SI FARANNO PIÙ STRINGENTI E RIGUARDERANNO SPOSTAMENTI E COPRIFUOCHI. SE TUTTO ANDRÀ BENE, DAL 15 GENNAIO POSSIBILE ALLENTAMENTO DELLE MISURE

di ROBERTO BARBACCI

i ragazzi sotto i 18 anni, così come delle attività di A furia di colorare l’Italia, quasi ormai sono finiti i pennarelli. Eppure in queste ultime settimane la gare e competizioni riconosciute di interesse regiopartita che è sembrata andare in scena è stata piutnale, provinciale o locale e paralimpico.

LE REGOLE PER LE FESTE tosto quella di Uno, complice la frequenza con la La sfida più grande per molte famiglie, almeno a quale venivano cambiate le carte (e a rimorchio i livello psicologico, sarà quella legata alle festività colori). L’Umbria dal 6 dicembre è tornata gialla.

Significa che il cuore verde d’Italia è anche tra le natalizie: dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 regione più “virtuose” per quel che concerne la lotta saranno vietati gli spostamenti tra regioni diverse (compresi quelli da o verso le province autonome di alla seconda ondata di Covid-19. L’incrocio dei 21 Donatella Tesei Trento e Bolzano) e pure comuni diversi da quello parametri che assegnano il colore a una singola redi residenza, ad eccezione degli spostamenti motivati da comprogione negli ultimi giorni è tornato a sorridere alla Giunta presieduta vate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. da Donatella Tesei, che ha saputo tenere sotto controllo i ricoveri in terapia intensiva (la soglia al momento di andare in stampa è intorSarà sempre possibile, però, anche dal 21 dicembre al 6 gennaio, no al 50% del totale) e anche quelli nei reparti ordinari, arrivando rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione. Il divieto dal 21 dicembre al 6 gennaio comprende anche gli spostamenti nelle a un Rt di 0,7, quindi di 0,2 punti inferiore rispetto alla media naseconde case che si trovino in una regione o provincia autonoma zionale di 0,91. diversa dalla propria. Allo stesso modo, il 25, 26 dicembre e il 1° ULTERIORI RESTRIZIONI gennaio (quando il coprifuoco durerà fino alle 7 del mattino: oltre Ciò nonostante la Giunta Tesei ha voluto inasprire alcune regole che ai cenoni, quest’anno si dovrà rinunciare anche ai tradizionali fuoimpediranno di fatto l’estensione della zona gialla così come prevista dai dpcm governativi, prediligendo una condotta improntata chi d’artificio, a meno che non si possano sparare nei pressi delle proprie abitazioni) il divieto varrà anche per le seconde case situate alla massima cautela. Occhio allora ai numeri massimi per i locali in un comune diverso dal proprio. A Natale, Santo Stefano e a Cacommerciali di vicinato, di medie e grandi dimensioni, nonché i podanno, però, i ristoranti saranno aperti a pranzo, anche se per un centri commerciali e strutture similari, dove le modalità d’accesso numero molto contingentato di commensali. Dal 15 gennaio poi, e la gestione del personale (unitamente alle norme su sanificazione se tutto sarà andato secondo previsioni (dei famosi tecnici del Goe comportamenti) saranno rigide e molto dettagliate. Il ritorno a verno), lentamente si comincerà ad allentare ulteriormente la cinta. scuola per gli alunni delle medie dopo l’Immacolata è stato conferFacciamocene una ragione: quest’anno la frase “a Natale con i tuoi” mato, ma con l’obbligo per i trasporti di non superare il 50% della non sarà solo un amabile (e spesso ingannevole) modo di dire. capienza. Ribadito lo stop a tutte le attività di società sportive o associazioni, con il divieto di allenamenti anche solo individuali per

LA NOVITÀ Passeggiata virtuale nei negozi del territorio potendo fare acquisti. L’idea è di Alessio Bazzurri

CON GUBBIOSHOP.COM L’E-COMMERCE È SOTTO CASA

Si chiama Gubbio Shop il primo marketplace territoriale che permette a negozi e piccoli produttori eugubini di entrare nel mondo della vendita online. Un’opportunità per avere il proprio e-commerce senza grandi investimenti e conoscenze informatiche, sfruttando la massa critica che la piattaforma svilupperà in termini di comunicazione, promuovendo il territorio e allo stesso tempo facendosi promuovere dal territorio. Tutto questo guardando in faccia chi gestisce la piattaforma: il progetto è stato sviluppato dall’azienda eugubina Venerucci Comunicazione su un’idea di Alessio Bazzurri, libero professionista esperto di marketing e comunicazione.

L’idea è quello di proporre all’utente una passeggiata virtuale nei negozi di Gubbio, quelli dove si chiama il negoziante per nome e ci si fida dei suoi consigli, sapendo dunque chi c’è dietro allo schermo del pc e promuovendo una modalità di acquisto che possa anche sostenere l’economia del territorio e accorciare, almeno per gli acquisti Gubbio su Gubbio, la filiera dei tra-

sporti. Gubbio Shop non è solo per gli eugubini residenti, ma anche chi visitando Gubbio, per esempio, ha trovato un negozio che gli piace o che ha prodotti particolari, oppure chi vuole inviare a qualcuno non di Gubbio un regalo che parli di Gubbio, o ancora eugubini che non vivono in città.

Con pochi e semplici passaggi, investendo il costo di un caffè al giorno, direttamente da uno smartphone, sarà possibile aprire il proprio e-commerce ed iniziare a vendere su Gubbio Shop. Il negozio virtuale potrà essere anche temporaneo, anche solo per un mese. Gubbio Shop vuole andare incontro a tutti quegli esercenti che stanno pensando di vendere online e non hanno ancora le idee chiare, hanno capito che sta diventando una scelta irrinunciabile, ma non vogliono perdere la loro identità nel mare magnum dei grandi market place. È attiva la landingpage che spiega il progetto e a breve apriranno i primi negozi virtuali www.gubbioshop.com (social https://www.facebook.com/gubbioshop).

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SPETTACOLO

LAURA LANZI SOGNA IL CINEMA E LA PASSERELLA

di MASSIMO BOCCUCCI

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LA GIOVANE EUGUBINA È COMPARSA NELLA CAMPAGNA PROMOZIONALE DELLO STILISTA GAI MATTIOLO, FACENDO LETTERALMENTE IL GIRO D’EUROPA CON L’IMMAGINE RISALTATA ANCHE NELLA RIVISTA FRANCESE MALVIE MAGAZINE. NEI SUO PROGETTI FUTURI C’È L’IDEA DI TRASFERIRSI A ROMA E FARE L’ACCADEMIA

Bella e determinata, con la personalità e le qualità per cercare uno spazio nel firmamento dello spettacolo.

Le premesse ci sono tutte per Laura Lanzi che è comparsa nella campagna promozionale del popolare stilista Gai Mattiolo, facendo il giro d’Europa con l’immagine fresca e accattivante risaltata anche nella rivista francese Malvie Magazine.

La chiamano per servizi fotografici destinati ai cataloghi di moda e per i defilé. In tempi di Covid ha già in agenda qualche impegno e prepara il trasferimento a Roma per iscriversi all’accademia guardando al cinema e alla passerella. Laura, che compirà 21 anni il prossimo 29 dicembre, si è fatta apprezzare alle selezioni di Miss Italia raggiungendo l’anno scorso le prefinali di Jesolo e questo ha rappresentato il primo passo per mettersi in luce.

Cosa le è rimasto dell’esperienza di Miss Italia?

“Mi ha fatto conoscere un mondo prima sconosciuto e confesso che mi piace molto. Ancora è solo l’inizio, ma spero di andare avanti”.

Colpita da qualcosa in particolare?

“Ci si può stare soltanto se ti piace veramente. Serve il carattere giusto, è la cosa fondamentale. Mi sento un’altra persona nelle esperienze con i servizi fotografici e la moda, non la Laura di tutti i giorni”.

Miss Italia è un’opportunità da ripetere?

“Mi è stato chiesto di partecipare di nuovo, ci sto pensando e ne parleremo a tempo debito. è stata una buona esperienza e quindi si vedrà”.

Nei suoi sogni?

“Sto cercando di capirlo, ma mi piace mettermi in gioco in questa dimensione. Penso al cinema e so anche che la strada è in salita”.

Pensa di fare percorsi di studio?

“La mia intenzione è trasferirmi a Roma appena possibile per frequentare l’accademia. Vorrei fare l’attrice, però non mi precludo nulla e mi guardo attorno”.

Ha incontrato chi può darle una mano?

“Ho contatti con una persona del settore che sta per aprire una scuola”.

C’è un modello di riferimento?

“Mi piace Benedetta Porcaroli. Lei ha un anno più di me, ha cominciato con il cinema e non si limita a questo”.

In famiglia quanto la sostengono?

“Il babbo Franco è geloso, insieme a mamma Cinzia cerca di accompagnarmi ovunque anche se c’è da aspettare.

Pure mio fratello Leonardo è geloso, però non lo fa vedere”.

Le amiche che pensano?

“Sono contente per me. Dicono di invidiarmi, ma c’è poco da invidiare”.

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POLITICA

LUCIO VINCIARELLI MERITA DI ESSERE RICORDATO RILANCIATA L’INTITOLAZIONE DI UNO SPAZIO PUBBLICO ALL’ATTORE E REGISTA TEATRALE EUGUBINO SCOMPARSO NEL MARZO 2008. PER LUCA RONCONI SI SONO BRUCIATI TUTTI I TEMPI, MENTRE IN DIVERSI ASPETTANO IL GIUSTO OMAGGIO ESSENDO RIMASTI NELLA MEMORIA Il nome di Lucio Vinciarelli è rimasto nella memoria degli eugubini. Per questo viene rilanciata con forza l’opportunità di intitolare uno spazio pubblico all’indimenticato attore e regista teatrale scomparso improvvisamente cinquantunenne nel pomeriggio dell’11 marzo 2008, colpito da un malore mentre si trovata nell’ufficio del Cesvol in via del Risorgimento. Era tornato nella sua Gubbio da una quindicina di anni dopo aver lavorato a Torino.

Ha scritto e interpretato The Famous Mago Mac Cheroni, con cui vinse il premio Zanzara d’Oro, concorso nazionale per nuovi comici, San Giorgio Cavaliere, e finalista al premio teatrale Scenario, e Che Guevara e Don Chisciotte, rappresentati con successo di pubblico e critica in Italia e all’estero.

ATTORE SENZA LIMITI Si ricordano le sue tante apparizioni in tv, in sceneggiati, telefilm, fiction e in spot pubblicitari, come quello di Sky interpretato con l’allora giocatore della Juventus Pavel Nedved, o di una nota acqua minerale sponsorizzata da Alessandro Del Piero. Ha scritto e interpretato anche la vita dei Santi della Festa dei Ceri. Tante le sue interpretazioni dal vivo, dalle letture dei Fioretti di San Francesco alle poesie del maestro PieLo spot Sky del 2003 con Nedved ro Radicchi, fino a diventare

banditore solenne della patente da matto in occasioni speciali. Negli ultimi mesi di vita aveva attivato una scuola di recitazione tra Gubbio, Terni e Roma.

FIGLI E FIGLIASTRI C’è stata una mobilitazione L’indimenticato Vinciarelli a suo tempo, con la raccolta di firme, per chiedere l’intitolazione del Teatro Comunale e successivamente del foyer dello stesso teatro. Ma la Giunta Stirati ha deciso di intitolare il teatro al regista Luca Ronconi, morto a Milano il 21 febbraio 2015 con un annuncio in Consiglio Comunale a distanza di appena qualche giorno (il 27 febbraio, poi la: cerimonia di intitolazione il 25 ottobre 2017) sebbene le normative nazionali prevedano le intitolazioni ad almeno dieci anni dalla scomparsa di una persona che deve rimanere per un congruo lasso di tempo nella memoria collettiva di quella comunità. Con tutto il rispetto per Ronconi, quella è stata una forzatura in deroga mentre diversi cittadini illustri attendono da tempo una giusta considerazione avendo lasciato un’impronta riconosciuta dalla comunità e non generica. Per Ronconi si sono bruciati tutti i tempi, per Vinciarelli (e altri) i tempi sono più che maturi.

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SOCIALE

UN PREMIO AL MONDO DEL VOLONTARIATO NEL RICORDO DI FILIPPO di ROBERTO BARBACCI

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IL CIRCOLO ANSPI DI MADONNA DEL PONTE VUOL RENDERE OMAGGIO ALL’INDIMENTICATO PRESIDENTE PASSAMONTI CON UN RICONOSCIMENTO DEDICATO AL MONDO DEL SOCIALE. IL PROSSIMO 13 DICEMBRE LA CERIMONIA DI CONSEGNA AI VOLONTARI DELL’ALBERO DI NATALE E ANTONIO SOLLEVANTI

“Non c’è misericordia senza concretezza”. In questa frase pronunciata da Papa Francesco il 3 settembre 2016, durante le celebrazioni per il Giubileo del Volontariato, c’è L’indimenticabile Filippo Passamonti racchiuso molto dal mondo di Filippo Passamonti. Il cui ricordo è più che mai vivo a pochi mesi dalla scomparsa, avvenuta nello scorso mese di giugno. E la comunità di Madonna del Ponte, in particolar modo quella legata al Circolo ANSPI (di cui Filippo è stato per anni presidente), ha pensato bene di ricordarlo istituendo un premio rivolto proprio al mondo del volontariato locale. “Filippo nel corso degli anni si è speso tanto per gli altri, collaborando con tantissime realtà e nei più svariati ambiti.

Ricordarlo con questo premio che porterà il suo nome è il minimo che potessimo fare”, hanno spiegato dal Circolo ANSPI coloro che hanno condiviso con lui un bel pezzo di strada. In poche settimane è stata costituita una commissione chiamata a scegliere tra diverse associazioni e singole figure eugubine che sono state indicate da vari consiglieri e privati cittadini, coloro ciò che in qualche modo hanno avuto modo di apprezzare le qualità umane di Filippo.

I PREMIATI 2020 Sulla base delle numerose le segnalazioni giunte sul tavolo della commissione, si è deciso di istituire due premi: uno rivolto al mondo dell’associazionismo, un altro a singoli cittadini. La scelta dei premiati 2020 è ricaduta sui volontari del Comitato Albero di Natale più grande del Mondo per ciò che riguarda l’ambito delle associazioni, mentre tra i privati il premio verrà assegnato ad Antonio Sollevanti. “In un Natale che si preannuncia decisamente più “spento”

del solito, data la situazione contingente - fanno sapere dalla commissione -, le luci dell’Albero di Natale rischiareranno ancora di più la notte e saranno uno dei pochi segni che resteranno impressi negli occhi e nella memoria degli eugubini. Ci è sembrato giusto omaggiare i volontari per la straordinaria opera che ogni anno compiono, ancor più quest’anno in cui avvertiamo forte la necessità di quei contatti fisici ai quali dovremo rinunciare. Quelle luci sul monte Ingino a loro modo trasmetteranno a ognuno di noi un po’ del calore di cui avremmo tanto bisogno”. Quanto ad Antonio Sollevanti, la commissione ne ha riconosciuto la grande dedizione nel gestire a livello organizzativo ogni singolo aspetto dell’associazione Amici del Cuore. “Gubbio è una delle poche città italiane in cui è possibile riscontrare una diffusione capillare di defibrillatori, legati non solo all’ambito sportivo. Antonio in questi anni si è prodigato con grande forza e costanza nel mantenere i contatti con le realtà del territorio, prestando la massima attenzione ai dettagli (non gli è mai sfuggita una scadenza!) e favorendo sempre la cooperazione in ogni ambito, oltre a promuovere corsi e altri ambiti di sensibilizzazione”.

LA DATA La premiazione verrà effettuata domenica 13 dicembre presso la chiesa Madre del Salvatore di Madonna del Ponte, a margine della celebrazione eucaristica delle 11. E negli anni a venire la prima domenica dopo l’8 dicembre sarà quella di riferimento per la consegna del premio. La commissione ha deciso inoltre di affidare ad artigiani eugubini la realizzazione dei riconoscimenti da consegnare ai premiati: per la prima edizione è stato individuato lo scalpellino Giuseppe Allegrucci, legato peraltro al ricordo di Passamonti dal fatto che suo papà Angelo è stato per decenni collega di Filippo nei vigili del fuoco.

SOCIALE L’assessore ai Servizi Scolastici, Simona Minelli, annuncia la ripartenza dopo la sospensione per il Covid

RILANCIATI I LABORATORI DIDATTICI PER GLI STUDENTI DSA

Rilanciati in una nuova sede i laboratori didattici muni della Fascia appenninica è stata proposta la per gli studenti con Disturbi specifici di apprenmodalità on line”.

I laboratori si svolgono dal lunedì al giovedì nel dimento (Dsa), da anni una realtà di riferimento pomeriggio, con un tutoraggio rivolto contempoper tante famiglie del territorio grazie all’impegno dell’associazione Dis e Dintorni, del servizio raneamente a due ragazzi di età compresa tra gli per l’età evolutiva del Distretto Alto Chiascio del11 e i 14 anni. “I laboratori, rispondendo ad una progettazione triennale – spiega l’assessore Mila Usl Umbria 1 e al sostegno economico dei Comuni della Zona Sociale 7. nelli - fanno fronte alle tante richieste delle fami“Con l’emergenza sanitaria Covid-19 - spiega Siglie di poter contare su un’assistenza nei compiti, Simona Minelli senza tralasciare tutto il lavoro di tipo metodolomona Minelli, assessore ai Servizi scolastici - c’è stata una sospensione delle attività, a causa delle nuove dispogico e metacognitivo che sta alla base dell’acquisizione di una buona autonomia nello studio”. I laboratori sono stati suddivisi sizioni ministeriali che impongono alle scuole l’occupazione di in due semestri per agevolare l’iscrizione e la possibilità di accetutti gli spazi per garantire il distanziamento sociale. Per questo abbiamo spostato i laboratori presso la sede dell’associazione dere: nella tabella sottostante ci sono tutti gli orari e le fasce per Dis e Dintorni, per quanto riguarda Gubbio, mentre per i Coquanto riguarda Gubbio.

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Anche nelle scorse settimane la comunità eugubina ha pianto f igure che tanto le hanno dato

FRANCO COLAIACOVO SIMBOLO DELLA MIGLIORE IMPRENDITORIA

La famiglia Colaiacovo ha perso un’altra colonna, Franco se n’è andato lo scorso 15 novembre, a 81 anni, ricoverato all’ospedale di Perugia con un quadro clinico appesantito dal coronavirus. Dopo la scomparsa di Giovanni, il 29 aprile, è venuto a mancare un altro riferimento dell’imprenditoria eugubina. Franco Colaiacovo ha costruito con i fratelli Pasquale, Giovanni e Carlo l’impero Financo tra Colacem nel cemento, Colabeton nel calcestruzzo e altre società nei settori trasporti, turismo, sportivo e dell’informazione con l’espansione in Italia e all’estero.

“Lui rappresentava in azienda lo spirito innovatore e tecnologico - ha ricordato il gruppo -, orientato al futuro e alla sostenibilità del fare industria. Nella sua vita ha saputo trasmettere ai collaboratori l’entusiasmo e la passione per la ricerca, per la curiosità del nuovo, immaginando gli stabilimenti industriali come un luogo vivo e in continua evoluzione. Aveva intuito in anni lontani quanto la competitività dell’industria sia legata ai temi della sostenibilità. Ogni nuova soluzione significava non solo maggiore compatibilità ambientale, ma anche innovazione

culturale e sociale, tutti fattori in grado di rendere più forte l’azienda sui mercati”.

Il Signor Franco - come veniva chiamato in azienda - era considerato una persona aperta, empatica, inclusiva, sempre sorridente e cordiale. Ogni nuovo progetto era una sfida nella quale sentiva il valore del fare squadra. La passione per la tradizione si univa a quella sportiva per il Gubbio che ha sempre seguito.

“Si prepari una grande festa appena torniamo”, ebbe a gridare emozionato ai microfoni dopo lo storico spareggio al Curi contro il Poggibonsi che portò la squadra in Serie C2 il 17 maggio 1987.

Ha lasciato la moglie Orietta Migliarini Colaiacovo e i figli Giuseppe, Daniela e Laura. Il sindaco Filippo Mario Stirati ha ricordato come questo sia “un anno difficilissimo in cui Gubbio perde un pezzo della sua storia imprenditoriale”. Il cordoglio è venuto da Luciano Bacchetta, presidente della Provincia di Perugia, che ne ha ricordato “lo spirito libero e appassionato”.

Attestati di vicinanza alla famiglia sono venuti anche dal mondo imprenditoriale, la Usl Umbria 1 e dal Misano World Circuit.

M.Boc.

LEO MARSILI PORTA CON SÉ LA SUA BALESTRA SPECIALE

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Se n’è andato Leo Marsili, lo scorso 21 novembre, tra l’affetto di familiari, amici e la grande famiglia dei balestrieri che l’hanno voluto ricordare rimarcandone l’impronta. La famiglia è stata raggiunta da tantissimi attestati di vicinanza e sui social ha voluto lasciare un congedo speciale: “Ognuno di voi ha uno o più aneddoti del suo unico stile ‘fregnillesco’, ricordatelo così. L’Alzheimer è una malattia atroce, toglie tutti i ricordi e non te ne fa creare di nuovi. Non ha cura, l’unica cosa che si può fare è avere pazienza e donare tanto amore al malato e sostegno ai familiari”. La Società Bale-

strieri ha consegnato un ricordo speciale: ”La nostra società si é impoverita. Ci lascia un grande personaggio. Grande e valente balestriere ma soprattutto ingegnoso ed esperto costruttore di balestre. Per molti anni chi voleva costruirsi la balestra passava da lui e, appena possibile, si metteva all’opera mettendo a disposizione sia l’esperienza che le proprie attrezzature personali. Ciao ‘Sguilla’, ci piace immaginare che lassù, insieme agli altri balestrieri che ti hanno preceduto, ti metterai subito all’opera per farci trovare un bel campo di tiro pronto per quando ci rincontreremo”.

WALTER PAUSELLI, IL CIELO LA SUA CASA

Cordoglio per la scomparsa del generale dell’Aeronautica Militare Walter Pauselli. La sua straordinaria carriera militare di pilota l’ha visto mettere assieme oltre 2.900 ore di volo esclusivamente su voli caccia.

Vantava la laurea in Scienze Aeronautiche presso l’Università Federico II di Napoli e in Scienze Diplomatiche e Internazionali all’Università degli Studi di Trieste. Si ricordano i prestigiosi incarichi, i riconoscimenti al valore e il libro “Convivere con l’adrenalina Esperienze di volo e di guerra”. “Chi ha provato il volo - ha scritto ricordandolo la Famiglia dei Santan-

toniari - camminerà guardando il cielo, perché là è stato e là vuole tornare. Andate! Amici miei. E portate sereni il ricordo di questo giorno. Ho terminato la mia strada. Tocca a voi ora, camminare, tirare fuori il fiato, e andare! Sotto qualsiasi cielo vi porti il vostro cuore, non perdete mai la fiducia, la dignità, l’amore. Ti vogliamo ricordare così, carissimo Walter, da appassionato santantoniaro e pilota di aereo, che troppo presto ci hai lasciato, con la consapevolezza che potrai riabbracciare tuo fratello Lucio insieme ai tuoi amati genitori”.

ORFEO ALUNNO LASCIA UN GRANDE VUOTO

Se n’è andato all’improvviso Orfeo Alunno, stimato imprenditore del ramo automobilistico, volto noto in città per via anche del suo carattere schietto e genuino, sempre pronto alla battuta e capace di interagire immediatamente con le persone. Tantissimi i messaggi di cordoglio arrivati alla moglie Fiorella e al figlio Moreno, che ne raccoglie oggi la grande eredità nell’a-

zienda di famiglia, proseguendo l’opera cominciata negli anni passati. La redazione di 15Giorni si stringe attorno ai familiari in questo momento di dolore, rivolgendo un pensiero sentito e ricordando quanto Orfeo abbia apprezzato nel tempo la collaborazione con la nostra rivista, onorata di essere stata scelta come partner in molte iniziative pubblicitarie.

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I GRANDI DELLO SPORT SI RACCONTANO A GUBBIO

di ROBERTO BARBACCI

UNA PARATA DI STELLE DELLO SPORT ATTESE IN CITTÀ DAL 9 ALL’11 DICEMBRE, NELL’AMBITO DELL’INIZIATIVA “SPORT SOTTO L’ALBERO”, FORTEMENTE VOLUTA DALL’ASSESSORE GABRIELE DAMIANI. UN FORMAT TELEVISIVO IN TRE PUNTATE VEDRÀ SALIRE SUL PALCO TRA GLI ALTRI BETTINI, DESPAIGNE, BRUNAMONTI E DIANA BACOSI

Campioni olimpici, mondiali ed europei, allenatori di fama internazionale, ex calciatori che continuano a stupire anche in età avanzata, volti noti del mondo giornalistico sporL’assessore Gabriele Damiani tivo e non solo. Gli ingredienti per una tre giorni di livello eccelso ci sono tutti ed è ciò che dal 9 all’11 dicembre farà di Gubbio una vera e propria capitale dello sport.

L’appuntamento con “Sport sotto l’Albero” è al Park Hotel ai Cappuccini, dove sul palco della sala Capogrossi si alterneranno alcuni protagonisti di discipline olimpioniche e non solo. Una kermesse fortemente voluta dal Comune di Gubbio, che pur in un contesto per nulla semplice, dettato dalle restrizioni governative, non ha voluto rinunciare a portare in città atleti che hanno fatto la storia dello sport internazionale. Sarà una vera e propria parata di stelle che

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vedrà salire sul palco l’olimpionico del ciclismo Paolo Bettini, la campionessa olimpica in carica nel tiro a volo Diana Bacosi, il pallavolista cubano Joel Despaigne e il campione d’Europa di pallacanestro Roberto Brunamonti. Con loro anche il presidente del Comitato Olimpico Sammarinese Gian Primo Giardi, il tecnico responsabile del ciclismo paralimpico Mario Valentini, il giornalista Rai Alessandro Antinelli, il presidente del Coni Umbria Domenico Ignozza, il presidente della Federazione Italiana Tiro a Volo Luciano Rossi e il medico, nonché ex calciatore, Lamberto Boranga. Saranno loro i protagonisti di tre serate all’insegna dei valori dello sport, che verranno poi mandate in onda nel periodo natalizio sulle emittenti regionali TRG e Umbria TV. ECCELLENZE LOCALI “Sport sotto l’Albero”, questo il titolo dell’evento, vuol essere anche e soprattutto un modo per celebrare le eccellenze locali che pur in un anno tormentato dalla pandemia sono riuscite ad emergere a livello nazionale, vuoi per la partecipazione a competizioni che mettevano in palio titoli, vuoi per l’organizzazione di eventi che hanno richiamato un flusso notevole di persone in città.

Verranno premiati il Comitato Eugubino Corse Automobilistiche per il Trofeo “Luigi fagioli” 2020, Alessio Gigli che ha concluso al 6° posto l’Italian Cup 2020, vale a dire il campionato italiano di Pit Bike, la Vis Gubbio del futsal ripescata nel campionato di A2, il giovane ginnasta Michele Ceccarini, il Club Automodellistico 5 Colli che ha ottenuto l’organizzazione del mondiale IFMAR 1/10 del 2021 e la squadra under 17 dell’AS Gubbio 1910.

L’iniziativa è stata fortemente voluta dall’Assessore allo Sport Gabriele Damiani e il coinvolgimento di IP Distributori Carburanti. Il format televisivo consentirà una diffusione capillare dell’evento, arrivando dove non sarà consentita la presenza di pubblico in sala per ovvi motivi legati alle reMail martiri@martirigomme.it strizioni vigenti.

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ARTE L’opera della giovane artista eugubina selezionata nella rassegna nazionale ospitata a Palazzo Stella a Genova

LE VISIONI DI CRISTINA CIPICIANI ALLA CONQUISTA DI SATURARTE

S’è presa una gran bella soddisfazione, Cristina Cipiciani. C’è anche la sua tra le opere selezionate per il 25esimo concorso nazionale d’arte contemporanea SaturARTE, organizzato dall’Associazione Satura che è ospitata nel rinascimentale Palazzo Stella di Genova, dove ogni anno vengono allestite mostre a carattere internazionale che richiamano notevoli flussi di visitatori.

L’opera di Cristina, dal titolo Visioni, è stata scelta da centinaia arrivate da ogni parte del mondo. Realizzata con colori acrilici su tela, è frutto appunto di una particolare visione che l’artista ha potuto sperimentare durante uno dei momenti che si è voluta concedere davanti alla tavola di lavoro. “Pur se la mia è una vita piuttosto frenetica, come quella di ogni mamma con due bambini divisa tra famiglia e lavoro, ogni tanto sento il bisogno di ritrovare spazi in cui poter liberare la mente e prendere in mano il pennello. Mi piace farlo ascoltando la musica, ed è quella a ispirare le mie creazioni”. Un processo maturato nel corso degli anni che l’ha portata a prediligere una forma d’arte assai particolare, che prevede la realizzazione di cerchi. “Ho sempre dipinto figure, poi col tempo ho cercato di ascoltare ciò che la musica mi suggeriva nel momento in cui mi apprestavo a disegnare. Alla fine l’ispirazione è una cosa difficile da spiegare: ho

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avuto questa visione di tante palle e ho cominciato a tradurle sulla tavola”. È GIÀ UNA VITTORIA Cristina aveva già partecipato lo scorso anno a Tag (Tracce d’Arte Giovanile), il concorso organizzato dall’Informagiovani, arrivando seconda grazie a un’opera esposta sul letto del fiume Camignano a San Martino. “Fu una bellissima esperienza, anche se diversa da quella attuale”, spiega l’artista. Che attraverso una pagina Facebook che pubblicizza bandi per concorsi su scala nazionale ha avuto modo di conoscere quello indetto da SaturARTE, la cui esposizione è prevista dal 12 al 23 dicembre (salvo diverse disposizioni legate all’ultimo DPCM). “Per me è già una grande soddisfazione sapere di essere stata selezionata. Ancora non c’è stata comunicata la formula con la quale verranno comunicati i vincitori, anche se immagino sarà in videoconferenza. Ma in tutta onestà il risultato finale non ha molta importanza. Per me l’arte è una passione, un modo per evadere dalle fatiche della quotidianità, un lido d’approdo dive rifugiarmi quando ho voglia di ricercare quella tranquillità di cui ognuno ha bisogno. È un momento intimo che pure non ho paura di condividere con il mondo che mi circonda, e questa opportunità ha allargato ulteriormente il mio orizzonte”.

R.Bar.

NOMINATION Il giornalista eugubino tra i finalisti dei prestigiosi FPA Awards, gli Oscar del giornalismo inglese

SIMONE FILIPPETTI TRA I BIG ANGLOSASSONI

Raccoglie ovunque consensi il giornalista eugubino (ma ormai trapiantato stabilmente in Regno Unito) Simone Filippetti. È stato infatti nominato tra i finalisti del prestigioso Foreign Press Association Awards, conosciuto nel mondo alla stregua di un premio “Oscar del giornalismo”, assegnato tutti gli anni da una giuria qualificata e riservato a giornalisti stranieri che operano abitualmente in terra britannica. Filippetti, che è corrispondente de Il Sole 24 Ore, è stato selezionato nella categoria “Storia dell’anno in lingua straniera” grazie a un’inchiesta sulla crisi dell’acciaio e il declino di Scunthorpe, la “Taranto d’Inghilterra” (con chiaro ri-

ferimento alla vicenda italiana dell’Ilva). Nel novero dei finalisti hanno trovato posto inviati di testate giornalistiche del calibro di The Times, The Guardian, Telegraph, BBC e altri ancora. Alla fine il premio è stato assegnato ad Alessandro Allocca de La Repubblica, che assieme a Pif ha realizzato un documentario video andando a riprendere la bici di Giulio Regeni a Cambridge. Nulla toglie però il valore della nomination ricevuta da Filippetti, che come molti eugubini residenti all’estero spera di poter fare ritorno in città in occasione delle festività natalizie, nonostante le difficoltà legate ai protocolli sicurezza nel DPCM. R.Bar.

IL RICONOSCIMENTO All’ex giocatore, tecnico e responsabile delle giovanili del Gubbio una gradita onoreficenza

IL CONI OMAGGIA GIANNI FRANCIONI CON LA PALMA DI BRONZO

Il nome di Gianni Francioni simboleggia lo sport sano, pulito e leale che non si piega mai a intrallazzi e compromessi. La sua vita, in campo e fuori, è sempre stata caratterizzata da un’immagine solare particolarmente apprezzata dalle giovani generazioni, che ha cresciuto ispirandosi sempre ai migliori principi.

Ecco il senso dell’importante riconoscimento assegnato dal Coni a chi nel calcio è stato una bandiera del Gubbio da giocatore e da allenatore. Gli è stata conferita la Palma di Bronzo al merito tecnico per il 2019. L’onorificenza gli è stata comunicata dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, con una lettera nella quale si fa riferimento alla prossima consegna che verrà concordata con il Comitato Territoriale. “Con questa onorificenza - scrive Malagò - l’organizzazione sportiva nazionale,

oltre che attestare le capacità e i risultati conseguiti, desidera esprimere profonda riconoscenza per l’impegno dedicato allo sport in tanti anni”. Malagò esprime le congratulazioni sottolineando le qualità nel percorso sportivo di Francioni, 64 anni, da sempre stimato per lo spessore umano e professionale.

Nella sua carriera vanta circa 450 partite da difensore con la maglia rossoblù e circa 800 panchine tra prime squadre e settori giovanili. Ha allenato e lanciato giocatori come Baiocco (che ha fatto esordire in prima squadra intuendone le qualità che hanno portato il centrocampista perugino fino alla Serie A), Magnanelli capitano del Sassuolo, Zebi oggi direttore sportivo del Cesena e Campagnacci ai tempi del Perugia.

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LUCIO LUPINI: “LE ATTIVITÀ HANNO UN DISPERATO BISOGNO DI AIUTO”

di MASSIMO BOCCUCCI

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IL PRESIDENTE DELLA SEZIONE EUGUBINA DI CONFCOMMERCIO ANALIZZA GLI EFFETTI DEL CORONAVIRUS SUL TESSUTO SOCIO-ECONOMICO-OCCUPAZIONALE LOCALE. APPELLO AL COMUNE AFFINCHÉ VENGANO BLOCCATE O RINVIATE LE TASSE

forti preoccupazioni, ecco perché ci si aggrappa anEra già in fortissima crisi, ora Gubbio è ancora più inguaiata con gli effetti devastanti del Coronavirus che alle aperture minime come la domenica e in certe tra chiusure e impoverimento generale del tessuto occasioni. I ristori previsti non bastano e l’accesso al credito è più teorico che pratico tenuto conto che si socio-economico-occupazionale. Le prospettive pretratta di impegni che vengono presi per il futuro. Non occupano perfino più del presente. Le associazioni di ci sono sostegni economici a fondo perduto ed è evicategoria s’interrogano e avanzano proposte, cercando di rappresentare le istanze che giungono dai settori dente che i prestiti si potranno restituire soltanto se ci produttivi della piccola-media impresa. Ne abbiamo sarà una vera ripresa a certe condizioni. Con queste premesse, la preoccupazione non può che aumentare”. parlato con Lucio Lupini, presidente della sezione euIl Comune potrebbe fare qualcosa? gubina di Confcommercio.

“Potrebbe migliorare su sospensione, rinvii e annullaQuale impatto sta avendo la pandemia? mento delle imposte che sono in capo all’Amministra“Siamo più o meno in linea con il resto dell’Umbria Lucio Lupini zione Comunale. Penso a Tari e Imu. Guardo agli esersul piano delle imprese commerciali e del settore turistico. Noi siamo gravati già da prima dalla situazione attuale, con cizi ricettivi e alle attività che sono chiuse e dunque non producono.

Qui si deve impegnare il pubblico, perché il privato ha già fatto la il problema occupazione che quanto sta accadendo ha sicuramensua parte. Abbiamo una chat di Confcommercio a livello regionale e te appesantito. Sul fronte turistico abbiamo perso l’80 per cento di ci sono lamentele diffuse fino alla disperazione”. arrivi e presenze con una ricaduta negativa sull’occupazione. Viene Avete fatto proposte? meno perfino chi è occupato soprattutto in occasione di eventi e “Sì, soprattutto sul fronte delle tassazioni a anche l’indotto”.

La carenza più accentuata? livello di Stato, Regione e Comuni. Abbiamo chiesto all’Anci di rivolgersi ai Comuni per “La mancanza dei cosiddetti ristori. Di fronridurre le tasse. Abbiamo chiesto questo fin te alla pandemia e l’impossibilità di muoversi dall’inizio e rispondono sempre no. I Comuni diventa fondamentale poter contare su un sohanno dei fondi di riserva, degli accantonastegno economico di Stato, Regione e Comuni. menti per le emergenze: fatico a riconoscere Alcune categorie non hanno ancora ricevuto un’emergenza superiore a questa. È un tesoretla cassa integrazione. Non si pensa alla ripresa e al futuro, ammesso che ci possa essere qualto da attivare, ma per ora non s’è visto niente”.

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MUSICA

PAOLO BRANCALEONI TORNA CON L’ALBUM DELLA MATURITÀ A VENTI ANNI DAL DISCO DI DEBUTTO, IL CANTAUTORE EUGUBINO LO RIPROPONE IN UNA VESTE RINNOVATA E CON LA PARTECIPAZIONE DI TANTI ARTISTI. “ORA SUONA COME AVREI SEMPRE VOLUTO”. NEL COFANETTO MILLENNIUM DUE CD E UN LIBRO Non vuol essere una celebrazione, quanto piuttosto una festa.

Perché 20 anni di attività sono un bel traguardo da festeggiare, meglio se con tanti amici e colleghi che ben volentieri hanno risposto all’invito rivolto loro da Paolo Brancaleoni. Che a distanza di due decenni ha deciso di riproporre in una nuova veste l’album d’esordio, allora intitolato Memorie di fine millennio, oggi rivisitato in un cofanetto dal titolo Millennium all’interno del quale oltre al cd originale c’è il nuovo Memorie di inizio millennio 2.0 e anche un libro, che prende spunto sempre dal titolo di ogni singola traccia. “Mi piace l’idea di pensare a tutto questo come una festa di compleanno”, spiega l’autore, che nella realizzazione ha deciso di coinvolgere tanti musicisti e artisti incontrati nei venti anni di carriera. “L’idea è maturata durante il lockdown, quando anch’io come molti colleghi più illustri ho pensato di intrattenere i miei amici social rispolverando qualche classico del mio repertorio. Ho pensato di ridare a quei brani una nuova veste, arricchita dall’arte di tanti bravi musicisti. Diciamo che adesso ho potuto mettere il disco “più a fuoco”, in una veste più matura e soprattutto più vicina a quella che era la mia idea originale”.

COLLABORAZIONI DI QUALITÀ Non è la classica raccolta, ma il quinto album in studio della carriera di Brancaleoni (dopo Memorie di fine millennio ci sono stati In Viaggio, L’avamposto e Attimi di vita) rappresenta il disco della piena maturità artistica. “Ho cercato di coinvolgere persone che ritenevo amiche e funzionali ad ogni singolo brano, andando al di là della loro fama. Aver avuto modo di suonare con musicisti del calibro di Giovanni Lindo Ferretti (CSI e CCCP), Erriquez (Bandabardò), Bernando Lanzetti (PFM) o artisti come Neri Marcorè, Paolo Benvegnù e Gabriele Mirabassi è stato per me un bellissimo regalo, nonché un onore e un piacere. Devo dire che tutti hanno risposto all’invito e si sono comportati con estrema professionalità. Ma nel disco ci sono tanti altri artisti, anche eugubini, che hanno colla-

di ROBERTO BARBACCI

borato per una o più canzoni e che hanno dato un contributo eccezionale. Per me è stato come mettere un punto a un capitolo importante del mio percorso musicale, da dove ripartire con nuove idee e progetti. Già molte persone mi hanno chiesto quando uscirà un nuovo disco di inediti e ora so di non potermi tirarmi indietro. Questo percorso, partito da un teatrino di periferia, spero possa arrivare la prossima estate al Teatro Romano, dove non ho mai suonato. Per me sarebbe un grande onore continuare questo compleanno live assieme a tutte le persone che in questi anni mi hanno supportato e forse anche sopportato”.

DUE INEDITI, TANTA PASSIONE Memorie di inizio millennio 2.0 propone le 10 tracce originali di Memorie di fine millennio assieme a due nuove bonus track, dal titolo Strane Sensazioni e Gaby. “La prima è una canzone che ho suonato spesso dal vivo e che ha riscosso sempre apprezzamenti, grazie anche al suo ritmo incalzante che porta il pubblico a ballare. A me però questa cosa ha sempre dato fastidio perché toglie attenzione al messaggio più profondo delle canzoni, e per questo non ho mai voluta inserirla su cd (i miei amici musicisti mi presero per pazzo). La seconda è stata utilizzata in un audiolibro di Silvana Pansa ed è dedicata a un tema molto particolare come la disabilità”. Il cofanetto (due dischi + libro) è disponibile in tutte le librerie o sullo store online della Lago Records, l’etichetta che l’ha prodotto. “La musica per me è pura passione, da affiancare alla mia attività di insegnante. Non ho delle scadenze: scrivo quando ne ho voglia, o quando mi sento ispirato a farlo. Potrei dire che questa sia la degna conclusione della mia carriera, ma magari tra qualche tempo mi tornerà la voglia di scrivere e tornare in studio”. La foto di copertina è molto veritiera, spontanea, senza filtri, un po’ come la musica di Paolo. Provare per credere.

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CANTIERE Appesi al meteo per sperare che finisca il 20 dicembre l’intervento tra le uscite di Torre e Padule

PIAN D’ASSINO, LAVORI E POLEMICHE SENZA FINE

Disagi e proteste senza fine, anche dopo l’ultimo annuncio sul termine dei lavori nel tratto a est della strada statale Pian d’Assino tra le uscite di Torre Calzolari e Padule. Finiranno il 20 dicembre, meteo permettendo. L’intervento, cominciato ad agosto, doveva completarsi il 28 settembre, come prospettato dal sindaco Filippo Mario Stirati che è poi intervenuto per placare le polemiche di fronte alle lungaggini e al traffico dirottato sul vecchio tracciato che attraversa le frazioni. Non è stato mai reso noto quanti operai impegnati e con quali turnazioni d’orario, con giornate intere in cui il cantie-

re è apparso deserto. Anas ha fatto il punto parlando di prosecuzione dell’opera di risanamento profondo della pavimentazione per un investimento complessivo di 13 milioni di euro tra lavori ultimati, in corso e programmati, che consentiranno di risanare l’intero tracciato da Gubbio all’innesto sulla Perugia-Ancona. “I lavori avevano subito un rallentamento - ha spiegato Anas - per la necessità di risolvere alcuni problemi emersi durante uno scavo. Si è dovuta realizzare una trincea drenante per allontanare l’acqua affiorante. Sono ripresi lavori di rifacimento, ora in corso a pieno regime”.

IL CASO Una segnalazione fotografica giunta in redazione testimonia le criticità della raccolta a Monteluiano

TUTTI PARLANO DI AMBIENTE E CSS...

MA ECCO IL VERO SCEMPIO!

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Rifiuti ammassati ovunque. Non c’entra la ractalizzazioni di ogni genere, specie da chi viene ricordato, per esempio, più per aver lungamente colta differenza porta a porta, che pure ha i suoi gestito la discarica di Colognola come fosse un problemi come i sacchi lasciati fuori le abitaziobancomat da cui incassare soldi da reinvestire ni che cani e gatti prendono spesso di mira. In per operazioni di natura elettoralistica per colmolti luoghi lo scenario è talvolta desolante e allarmante. Per esempio in questa foto, scattata tivare il consenso, dispensando lezioni a buon da un cittadino e fatta pervenire alla nostra Remercato senza alcun pudore anche su questo Rifiuti in zona Monteluiano oltre che su altro. dazione, non c’è lo scenario di un sobborgo meIl dibattito sull’ambiente riconduce invece esclusivamente tropolitano - vedi Napoli e Roma notoriamente le più sopraffatsul Css, dimenticando tutto il resto. Si attende che possa fare te dall’immondizia - ma un angolo di Gubbio. È la strada verso qualcosa sull’impatto dei rifiuti la neonata commissione per Monteluiano, poco dopo l’inizio della salita dalla zona di Fontal’ambiente, voluta dal Movimento 5 Stelle in aggiunta alle tre nelle e nei pressi del plesso scolastico. L’immagine parla da sé, permanenti operative, che per ora si è presentata cercando il con i rifiuti riversi sulla sede stradale fuori dai cassonetti stramodo di eleggere il presidente e vicepresidente tra distinguo, colmi. Succede nella città dove il dibattito politico sull’ambiente interpretazione di regolamento e furbizie. è sempre d’attualità con toni forti, duelli dialettici e strumen-

SORPRESA Le contraddizioni della politica eugubina: dopo le liti, la coalizione di Stirati vota due odg dell’ex sindaco

CUBA E IL NAZIFASCISMO AVVICINANO GORACCI E LA MAGGIORANZA

I politici le chiamano convergenze parallele. L’espressione è spesso usata per indicare che a due partiti o movimenti può capitare di convergere su alcuni punti, pur mantenendo una sostanziale coerenza con le rispettive e differenti culture e linee politiche. Diciamo che nel caso di Gubbio ci sono delle variabili, comprese le sfumature, di cui tenere conto. In Consiglio Comunale fanno rumore le ultime convergenze parallele tra la coalizione del sindaco Filippo Mario Stirati e l’antagonista Orfeo Goracci. Emergono di tanto in tanto i rigurgiti ideologici nella corsa a non farsi scavalcare a sinistra tra chi governa di sinistra e chi sta all’opposizione sempre di sinistra nell’infinita lotta di potere.

Si è per esempio passati dalle accuse lanciate dall’ex sindaco quando decise di intentare causa legale al Comune, persa in primo grado e poi abbandonata nel chiedere il risarcimento delle spese legali su alcune vicende legate all’inchiesta Trust che lo vede imputato, entrando in una posizione di incompatibilità con il ruolo di consigliere comunale (“La maggioranza vuole farmi fuori politicamente perché sono scomodo”, ebbe a dire dopo il pronunciamento degli organismi tecnici sulla sua incompatibilità), alla sintonia su due ordini del giorno passati con il voto favorevole decisivo di larghi settori della stessa maggioranza.

Goracci è riuscito a far convergere la coalizione del sindaco sulle adesioni alla campagna per l’assegnazione del Premio Nobel per la pace ai medici cubani alla proposta di legge di iniziativa popolare “Norme contro la propaganda e la diffusione di messaggi inneggianti a fascismo e nazismo e la vendita e produzione di oggetti con simboli fascisti e nazisti” presentata dal sindaco di Stazzema. Anche su questo Goracci ha chiesto e ottenuto di impegnare “il consiglio comunale a condividere la proposta di legge e a promuovere iniziative per informare e sensibilizzare la popolazione e invitarla a sottoscriverla”.

Ha votato contro il gruppo consiliare della Lega, ritenendo strumentale e prettamente ideologica l’iniziativa, mentre gli scranni di palazzo Pretorio erano in buona parte vuoti perché in diversi hanno deciso di disertare. Ci sono aspetti sullo sfondo ritenuti imbarazzanti, anche perché le stragi nazifasciste hanno avuto a Gubbio un risvolto legato alla ricostruzione della rappresaglia dei quaranta martiri scatenata dall’azione partigiana dopo che le truppe avevano lasciato la città. C’è poi nel caso di Goracci la posizione scomoda perché il Comune di Gubbio è costituito parte civile al processo Trust in corso al tribunale di Perugia e la maggioranza di Stirati ha mantenuto questa posizione. M.Boc.

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UN BEL LIBRO A NATALE VALE MOLTO DI PIÙ DUE PROPOSTE PER UN REGALO GRADITO E SEMPRE ATTUALE: “IL FILO DELLA SPERANZA” E “IL CUOCO MEDIEVALE” SONO LE PUBBLICAZIONI ORIGINALI EDITE DA INFOPRESS NEL 2020 Ci potranno togliere cenoni, brindisi e tombolate con i parenti, ma di sicuro nessuno potrà toglierci la voglia di regalarci un buon libro.

Pratica sempre più diffusa e tornata in auge in un’Italia che in pieno lockdown ha dimostrato, se mai ce ne fosse bisogno, di avere ancora scarsa dimestichezza con le nuove tecnologie.

Insomma, il piacere della lettura resta inalterato, più forte dell’incedere del tempo e delle nuove tendenze. Infopress srl, nel 2020 che sta per andare (finalmente!) in archivio, ha pensato bene di lasciare un’impronta con due pubblicazioni che hanno già riscosso un ottimo apprezzamento, ma che certamente sapranno farlo ancor di più a ridosso del periodo delle festività. Dopotutto regalare un libro a Natale è un pensiero sempre originale.

GUARDARE ALLA SPERANZA “Il filo della speranza: storie al tempo del Coronavirus” è la prima proposta. Scritto di Massimo Boccucci e Tiziana Zeppa, pubblicato nel mese di giugno, ha rappresentato una vera e propria iniziativa “di rinascita” dopo i mesi bui del lockdown totale. Raccoglie in 39 capitoli le storie legate al periodo di marzo, aprile e maggio, quello

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che nell’immaginario collettivo ha rappresentato un vero e proprio scontro frontale con la pandemia. Storie di tanti eugubini vicini e lontani che hanno dovuto fare i conti con abitudini stravolte, viaggi avventurosi, ingegnose idee fai da te e anche iniziative di solidarietà. Un libro che rappresenta anche e soprattutto uno spaccato documentale di un tempo che è sembrato sospeso, lasciando una traccia indelebile nel vissuto cittadino.

UN SALTO NEL MEDIOEVO “Il Cuoco Medievale” è un’opera decisamente di altro tenore. Le autrici Claudia Berardi e Maria Marinangeli, appassionate di storia medievale, hanno pensato bene di utilizzare un filone assai in voga, appunto quello culinario, ma facendo un salto nei secoli passati per riprodurre poi le pietanze di allora in versione contemporanea.

Sono 22 le ricette proposte, tutte facilmente realizzabili seguendo le apposite ricette rivisitate dalle due autrici. Una sfida divertente per i cuochi del ventunesimo secolo, ritrovando e ricercando gusti che nel tempo sono andati un po’ affievolendo, ma che ancora oggi risultano essere quanto mai gradevoli e apprezzabili.

REDAZIONALE I dati aggregati di Eduscopio, progetto della Fondazione Agnelli, esaltano l’istituto superiore

POLO LICEALE “MAZZATINTI” UN SUCCESSO, UNA GARANZIA IN TERMINI ASSOLUTI IL POLO LICEALE RISULTA AL PRIMO POSTO NELLA ZONA INTERNA DELL’AREA CHE DA GUALDO TADINO ARRIVA A CAGLI E CANTIANO , CON PUNTE DI ECCELLENZA ASSOLUTA PER GLI INDIRIZZI CLASSICO E SCIENZE UMANE. ANCHE GLI ALTRI REGISTRANO UN ANDAMENTO POSITIVO La nostra scuola è un sicuro punto di riferimento per studenti e famiglie. Le iscrizioni in questi anni sono state in costante crescita in tutti gli indirizzi grazie anche al potenziamento delle attività di laboratorio, esperienze, incontri e opportunità. La filosofia è radicata: nel solco della tradizione per affrontare le sfide del futuro. Tante le attività di laboratorio, il perfezionamento delle lingue classiche e moderne, il corso di giornalismo e la rivista d’istituto “Invio”, la web radio curata dagli studenti, le nuove aule laboratorio, dotate di schermi a 65 pollici e Apple TV, la possibilità di utilizzare i libri in digitale e l’interazione con i propri tablet alle varie piattaforme tecnologiche di cui la scuola si è dotata. E anche nella difficoltà della DAD il Liceo ha saputo rispondere alla grande, proponendo agli studenti incontri a distanza con personalità di assoluto rilievo della cultura, come i giornalisti Alessio Zucchini e Xavier Jacobelli o dell’imprenditoria come Maurizio Setti. Il Liceo Artistico fa leva sulla formazione basata sul sapere artistico-culturale e sul “saper fare”, con una manualità laboratoriale che ai valori estetici delle arti figurative unisce le competenze nelle tecniche grafiche, pittoriche, architettoniche e del design. Il Liceo Classico punta sulla formazione culturalmente alta che, attraverso la conoscenza delle lingue e delle civiltà antiche e

moderne e del pensiero storico-filosofico, favorisce le capacità di lettura e d’interpretazione, di giudizio critico e di apprendimento autonomo. L’insegnamento della lingua e della cultura latina e greca può ritenersi anche un volano per lo studio delle lingue straniere. Il Liceo Scientifico indirizza allo sviluppo tecnologico della società, soprattutto in una prospettiva europea di crescita. È stato scelto come scuola rappresentativa del Piano Nazionale Scuola Digitale, ed offre agli studenti un’ora in più di matematica nel biennio.Il Liceo delleScienze Umane si basa sulla centralità della condizione umana nella società contemporanea attraverso lo studio della filosofia, pedagogia, psicologia, sociologia e antropologia che favoriscono l’acquisizione di competenze in ambito sociale, comunicativo, educativo e sanitario. Il Liceo Scientifico Sportivo, si caratterizza per il potenziamento di scienze motorie e sportive, scienze naturali, diritto ed economia dello sport, discipline sportive con l’approfondimento della teoria e pratica di molti sport. Apre opportunità nello sport business, nel management dello sport, nel giornalismo sportivo. È utile per tutte quelle professioni che richiedono prestanza fisica (Forze Armate, Vigili del Fuoco, tecnici di Protezione Civile).

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SEGNO DI CONTRADDIZIONE Quando Giuseppe e Maria, seguendo la tradizione ebraica, portarono il neonato Gesù al tempio per la circoncisione, incontrarono, come racconta il vangelo di Luca, il vecchio e saggio Simeone.

Profeta giusto e timorato di Dio, attendeva con fede l’adempimento delle promesse circa l’avvento del Messia. Lo Spirito Santo gli aveva preannunziato, precisa sempre Luca, “che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore”.

Appena visto Gesù, il vecchio Simeone pronuncerà parole che sono rimaste tra le più affascinanti e struggenti dell’intero Vangelo. Dopo aver riconosciuto in quel bimbo di otto giorni il Messia atteso da millenni, Simeone dirà a Giuseppe e Maria: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori”. Parole che, in questo drammatico Natale 2020, assumono un significato ancora più netto. Infatti, se è vero che il mondo da sempre odia e combatte quel “segno di contraddizione” che è Gesù, in questi ultimi tempi, e proprio guardando all’atteggiamento che molti assumono di fronte al Natale, sembrano davvero svelarsi “i pensieri di molti cuori”.

A suon di “cattolicesimo adulto”, di “chiesa dei poveri”, di “fratelli tutti” e cretinate simili, per molti sedicenti cattolici il Natale può benissimo non essere festeggiato.

I PENSIERI DI MOLTI CUORI Sembra proprio che quel bambino nato in un caravanserraglio e deposto in una mangiatoia, con la sua sola presenza, sia venuto a separare (segno di contraddizione) e smascherare i pensieri segreti di molti cuori. D’altra parte, che fosse proprio così, lo confermerà quando, ormai adulto, dirà chiaramente ai suoi discepoli: “Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada. Sono venuto infatti a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera” (Mt. 10, 34s).

Di fronte a questo Natale 2020, molte maschere sono cadute. Non solo da parte dei politici massoni e nemici di Dio, che hanno fatto a gara per dichiarare che, alla fin fine, il Natale può essere festeggiato a qualunque orario tanto è la stessa cosa. La solita contraddizione degli atei: non credono in Dio, ma vogliono stabilire loro a che ora è consono festeggiare la nascita di Gesù Cristo.

Il dramma è che anche religiosi e religiose hanno fatto uscite aberranti. Per esempio suor Alessandra Smerilli che, a La7, ha praticamente detto che del Natale e della tradizione se ne frega. Infatti preferisce festeggiare una festa nuova, quella dell’incontro.

Suor Alessandra, proseguendo, dichiara la sua ammirazione sconfinata per Bergoglio.

C’è da capirla. Bergoglio e la Tradizione sono notoriamente come acqua e olio...

a cura di LUIGI GIRLANDA DI NUOVO VERRÀ NELLA GLORIA Molti dimenticano che la nascita di Gesù è il suo primo “avvento”, ossia venuta. Egli è il Messia atteso da secoli, Dio stesso che ha preso la carne umana.

Questa prima venuta è nel nascondimento.

La sua gloria divina, infatti, è come velata dalla ordinaria natura umana. Eppure quel bimbo nato a Betlemme è Dio stesso. Colui che ha creato l’universo, che nemmeno Cielo e Terra possono contenere. Per riconoscere in quel neonato Dio stesso, occorre la fede, certo. Ma ci sarà un giorno, la cui data nessuno conosce (potrebbe essere oggi o fra mille anni), in cui Gesù Cristo “tornerà nella gloria”, come recita il Credo della Chiesa cattolica. Allora tutti coloro che sono vissuti riprenderanno i loro corpi. Sarà il tremendo giorno del giudizio universale, in cui tutti andranno al loro destino eterno non solo con l’anima, ma anche con il corpo. Destino di gioia senza fine o di disperazione eterna. Non sarà cioè come Bergoglio ha detto al suo amico intimo Eugenio Scalfari: una risurrezione di gioia per i buoni e di annientamento nel nulla per i malvagi. No, l’inferno esiste ed è una terribile realtà. A cui tutti, credendo a quel bambino “salvatore”, possiamo sfuggire. Lo possiamo oggi, in questo santo Natale 2020, o perfino un solo secondo prima di morire. E poi lo vedremo Gesà nella sua gloria e saremo giudicati.

Pillole Letterarie e Dintorni... a cura di ANNALISA BOCCUCCI

RICCARDINO, L’ULTIMA INDAGINE DI MONTALBANO IL CAPITOLO FINALE, L’USCITA DI SCENA DEL COMMISSARIO PIÙ AMATO D’ITALIA

Nel luglio 2020, l’editore Sellerio pubblica, ad un anno esatto dalla scomparsa del padre letterario di Montalbano, l’ultimo racconto delle sue avventure. Riccardino è un testo dalla storia complessa: venne dato alla luce, da Camilleri, nel 2005 e consegnato all’editore con la promessa di conservarlo in un cassetto per pubblicarlo dopo la morte del creatore del personaggio. Nel 2016, l’autore lo riprende e, attraverso uno studio minuzioso e una certosina precisione, ne modifica lo stile e la lingua completando la stesura e rendendolo pronto per essere apprezzato dal suo pubblico.

Il romanzo racconta l’ultima indagine dell’antieroe Montalbano, alle prese con la risoluzione di un caso d’omicidio che ha come protagonista un direttore di banca di nome Riccardino: a questo omicidio assistono tre dei migliori amici della vittima e, tra una serie di peripezie e intrecci, il commissario riuscirà, sempre in compagnia del suo inseparabile e pesante bagaglio di dubbi e di tormenti, a risolvere il suo ultimo caso.

La storia che Camilleri affida a questo ultimo episodio è simile, nella trama e nella struttura, a tanti altri racconti delle avventure

del commissario, ma nasconde, con gelosia e riserbo, una serie di piccoli scrigni preziosi tutti da scoprire: molti degli elementi presenti nel racconto rivelano questa forte impronta di sicilianità che si esprime in tutta la sua potenza e in tutto il suo calore, rendendo questa lettura perfetta per il periodo natalizio.

Il linguaggio, scelto dall’autore con un’attenzione quasi ossessiva per il particolare, si rivela un’arma espressiva formidabile; tutto è così carico di sarcasmo, di un contrasto dolce-amaro e di una finezza ironica da ricordare un altro grande siciliano come Pirandello. La scelta compiuta dall’editore nell’includere nell’edizione finale le due precedenti, quella del 2005 e quella del 2016, permette al lettore attento di compiere un’analisi e di concentrarsi su questa operazione di revisione stilistica che testimonia l’incontenibile vitalità e la straordinaria unicità della lingua di Camilleri.

In questo ultimo capitolo, il commissario Montalbano, insieme ai suoi bizzarri compagni d’avventura e alla geniale caricatura di Catarella, esce di scena con uno spiazzante “colpo di teatro”, consolidando già nel lettore quel senso di nostalgia e di ricordo verso quei difetti e quelle debolezze che lo hanno annoverato tra i personaggi letterari più veri e sinceri.

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IL FAGIOLI “ANTICIPA” E FA CONTENTI TUTTI

di ROBERTO BARBACCI

LA CRONOSCALATA DEL BOTTACCIONE CAMBIA DATA: SI CORRERÀ A INIZIO AGOSTO. SODDISFATTI GLI OPERATORI TURISTICI DOPO LE POLEMICHE DELL’ULTIMA EDIZIONE. NON C’È CONCOMITANZA CON L’EUROPEO: SALVO SORPRESE, CI SARANNO TUTTI I BIG

Cambia data il tradizionale week-end estivo del Trofeo “Luigi Fagioli”: nel 2021 a Gubbio si correrà da venerdì 30 luglio a domenica 1° agosto, quindi con tre settimane d’anticipo rispetto al calendario abituale degli ultimi 20 anni. Il motivo è presto detto: dopo le polemiche che hanno accompagnato la vigilia dell’ultima edizione (la 55esima), con alcuni operatori turistici della zona del Bottaccione che avevano intrapreso un’azione giudiziaria chiedendo che fosse spostata la data inizialmente prevista (veniva fatto notare che il week-end dopo il break di Ferragosto era quello con maggiore affluenza di ospiti, ma essendo in concomitanza con la gara molte prenotazioni erano state di fatto annullate), il Comitato Eugubino Corse Automobilistiche ha fatto richiesta ad ACI

Sport e alla Commissione per le gare in salita di programmare la gara in un’altra data. Il Trofeo “Luigi Fagioli” è stato così anticipato alla casella precedente del calendario, cioè all’ultima gara prima della breve pausa di Ferragosto. Nel fine settimana 21-22 agosto il CIVM si sposterà allora in Calabria per la Luzzi-Sambucina, la gara che avrebbe dovuto concludere il programma 2020 nel prossimo week-end ma che è saltata per via delle restrizioni legate alla pandemia (la comunicazione è arrivata nella giornata odierna), certificando di fatto la cristallizzazione della classifica finale con il successo finale di Simone MAPPATURA CENTRALINE - MANUTENZIONE CAMBI AUTOMATICI MAPPATURA CENTR Faggioli su Christian Merli.

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PODISMO

LA GUBBIO RUNNERS DI CORSA ANCHE A NATALE LA SOCIETÀ EUGUBINA RILANCIA L’INIZIATIVA “CROSS DI NATALE” CON UNA GARA VIRTUALE APERTA A TUTTI. INTANTO IL CONSIGLIO HA NOMINATO PRESIDENTE ROBERTO MARINETTI

È lo sport più a prova di Covid che ci sia, perché per essere podisti non c’è bisogno di rivolgersi ad alcuno. Orologio al posto, scarpe belle comode allacciate ai piedi e via di corsa, magari in qualche sentiero un po’ lontano dal rumore della città e alla ricerca di ampi spazi all’aria aperta. Eppure per gli amanti del runner il 2020 non è stato un anno semplice: a primavera erano stati indicati tra le categorie più “pericolose” in relazione alla loro capacità di contagiare gli altri, tanto da convincere il governo a vietarne l’attività fino a inizio maggio (il classico “capro espiatorio” senza alcuna evidenza scientifica a supporto). Poi lentamente hanno ripreso a correre CAMBI AUTOMATICI po’EDinAtutti i sensi, anche se con METANO,un GPL IDROGENO l’arrivo dell’autunno molti degli apZIONE IMPIANTI puntamenti programmati (alcuni peIBRATURA E CONVERGENZA raltro posticipati) sono stati annullati NE E RETTIFICA per via delle nuove restrizioni. Sacrifi-

ci necessari ai quali si sono adeguati anche i tanti tesserati della Gubbio Runners, la società eugubina che nel corso Hai degliun ultimi autoanni consi è distinta per numerose iniziative a carattere locale molti chilometri e e nazionale, tanto che ancora oggi si vuoicon recuperare ricordano favore le due edizioni l’efficenza del che hanno pordella Festa del Cross tatovostro in cittàmotore? migliaia e migliaia di atleti, con tanto di famiglie al seguito.

IL CROSS VIRTUALE E per concludere l’anno con un pronota il trattamento posito di buon auspicio il sodalizio eugubino ha pensato bene di riproporre un’iniziativa che nel 2019 riscosse un grande successo come il Cross di Natale. Lo scorso anno la gara venne disputata domenica 22 dicembre nel apparecchio che garantisce Le Romano, modifiche parco del Teatro coneletl’Albea del ro motore di Nataleutilizzando più grande del mondo a troniche di Flashda sfondo in uno scenario di una acqua fare distillata trasformata Map permettono bellezza e unicità davvero e ossigeno puro di ottimizzareineguanon gliabili. Quest’anno la formula giosolo la potenza e la coforza cambia, riprendendo quella coppia, anche già usata a inizio estatema in occasione dell’iniziativa altri denominata RipartiAparametri immo: la sfida sarà tra i podisti e ilper croportanti, come nometro, con esempio un tracciato di 5 km da le dinamiore scegliere liberamente (consigliato su che di guida una fondo naturale: quindi nientee asfalto miglior risposta o piste di atletica…) e con il solo redella ripresa quisito di dover scattare al termine della performance una foto in tema – CONSUMI – EMISSIONI natalizio.

Ogni singolo runner dovrà poi inviare tramite social il tempo - Gubbio PG vama.com - off.vama@tiscalinet.it

Ceccarelli e Marinetti

fatto registrare ai responsabili dell’organizzazione che andranno a comporre la classifica finale, con tanto di piccoli premi per i migliori.

Sarà possibile correre il proprio personalissimo Cross di Natale nel periodo a cavallo tra l’8 e il 20 dicembre. Maggiori info sulla pagina Facebook ASD Gubbio Runners o al sito www.gubbiorunners.com.

MARINETTI ALLA PRESIDENZA Intanto il consiglio dell’associazione, riunitosi lo scorso 5 dicembre, ha rinnovato le cariche per il prossimo biennio: Roberto Marinetti è stato nominato alla presidenza. Succede a Enrico Ceccarelli, che resta nei quadri dirigenziali dopo aver ricoperto l’incarico nell’ultimo triennio.

R.Bar.

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CALCIO

GIAMMARIOLI: “PER NOI TORRENTE È IL TOP, QUESTA SQUADRA TRA LE MIGLIORI DEL DECENNIO”

di MASSIMO BOCCUCCI

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INTERVISTA AL DIRETTORE SPORTIVO PRONTO A LANCIARSI SUL MERCATO DI GENNAIO: “CI CONFRONTEREMO CON IL PRESIDENTE NOTARI. L’ORGANICO È SUFFICIENTE, VALUTIAMO SE PRENDERE UN PORTIERE UNDER VISTO L’INFORTUNIO DI CUCCHIETTI”

Potrebbero lasciargli tranquillamente le chiavi della sede e tornare a giochi fatti, al resto pensano Torrente sul campo e Giammarioli al suo fianco nel mettere assieme il pranzo con la cena per quello che passa il convento. La squadra fa miracoli, dopo essersi scrollata di dosso il peso della classifica deficitaria con qualche rumors sulla panchina alimentato da misteriose telefonate sospette. Da quel momento è cambiato tutto con 12 punti in 6 partite.

Giammarioli, cosa è cambiato?

“Ora siamo più tranquilli ma non dobbiamo perdere di vista la realtà, restando coi piedi per terra”.

Torrente fa miracoli?

“Lui è davvero il top per questa categoria e può stare in Serie B vedendo allenatori che non hanno il suo spessore. Noi siamo orgogliosi e ce lo teniamo stretto. Ha un feeling con la città e la gente, credo che possa aiutarci a fare un campionato prestigioso con un gruppo di ragazzi che sono professionisti seri”.

La squadra sta superando i propri limiti?

“Quando siamo al completo è di primo livello, può sopportare qualche assenza ma se si accumulano diventa un problema. Nel girone siamo stimati e ci reputano forti, io penso che questo Gubbio sia tra i migliori visti nell’ultimo decen-

nio e penso anche sul livello di quello costruita dieci anni fa”.

Dove può compiersi il salto di qualità?

“Da un’intesa ancor più superiore tra i giocatori in attacco Pasquato, Gomez, Sainz Maza, De Silvestro, Gerardi e Pellegrini. Centrocampo e difesa hanno trovato l’equilibrio, con la qualità nel reparto offensivo che è sotto gli occhi di tutti”.

Si sta muovendo per il mercato di gennaio?

“Abbiamo detto con il presidente Notari di parlarne dalla prossima settimana, dopo la trasferta di Carpi. Bisogna confrontarsi con il mister, alcune idee ci sono. Cambiare è sempre un rischio, faremo un paio di accorgimenti specie se qualcuno volesse andare via”.

Ma la coperta non è corta?

“Conosco come lavora Torrente, una rosa allungata potrebbe creare problemi per il suo modo di lavorare. Molto è legato agli infortuni, con venti giocatori si rischia di più. L’organico ora è sufficiente”.

L’infortunio di Cucchietti spinge Torrente ad aspettare un altro portiere?

“Ne parleremo con il presidente. Cucchietti sosterrà un controllo medico e valuteremo. I due ragazzi, Elisei e Montanari, del settore giovanile sono validi, prendiamo in considerazione la soluzione di un under a minutaggio”.

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FESTA DEI CERI

UN ANNO SENZA CERI, SPERANDO RESTI IL SOLO

di ROBERTO BARBACCI

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IL 2020 HA COMPORTATO UNA RINUNCIA DOLOROSA PER GLI EUGUBINI, MA IL TIMORE È CHE NON SIA FINITA QUI. L’UNIVERSITÀ DEI MURATORI HA POSTICIPATO DI UN ANNO L’INVESTITURA DEI NUOVI CAPITANI, CONFERMANDO I RITI RELIGIOSI PER SAN TOMMASO

In un dicembre qualsiasi, di questi tempi, in cima alle parole più “abusate” del lessico degli eugubini avrebbe certamente trovato posto “capodieci”. E c’è poco da stupirsi: dicembre, più in generale il periodo a ridosso delle feste, da anni rappresenta il momento in cui tanti ceraioli tornano ad animare le proprie giornate tra amabili discussioni e rimpatriate assieme a coloro con i quali condividevano la stanga. Ci scappava sempre, tra un augurio e l’altro, un riferimento a quello che sarebbe accaduto la seconda domenica di gennaio, quando con le elezioni dei capodieci sarebbe scattato ufficialmente anche il countdown in vista della festa del 15 maggio. Ma in un anno in cui ogni certezza è stata spazzata via al primo soffio di vento, anche quei momenti oggi appaiono sbiaditi e lontani. Parlare di Ceri oggi è quanto mai azzardato: non serve essere esperti di virologia per capire che le possibilità di tornare a vivere la festa in onore del Patrono tra poco più di cinque mesi siano decisamente scarse, specie alla luce dei dati decisamente più “pesanti” della seconda ondata.

NELLE MANI DELLA SCIENZA “Tutti sappiamo quanto la questione stia a cuore agli eugubini, ma credo che nessuno abbia la forza per poter cambiare il corso delle cose”, ammette Fabio Mariani, presidente dell’Università dei Muratori. Che è da secoli l’ente depositario della festa, ma non certo un organismo con la forza per poter dire se la festa si possa svolgere o meno. “Viviamo alla giornata, aspettando buone nuove. Abbiamo già sofferto tantissimo lo scorso maggio, quando l’impossibilità di allestire i piani di sicurezza ha portato all’inevitabile rinvio. Agli eugubini però voglio cercare di far capire che è dal 2014 che la festa ogni anno deve sottostare a determinate regole, per quanto “cucite

su misura” per consentirle di essere celebrata. I Ceri esulano da qualsiasi contesto: non sono una semplice manifestazione pubblica, nemmeno uno spettacolo, e non può esserci distanziamento. Ogni ceraiolo partecipa attivamente, e gestire Fabio Mariani una macchina così numerosa è complesso. Non lo so cosa accadrà il prossimo 15 maggio, ma la sensazione è che finché la pandemia non sarà sotto controllo non potremo tornare a vivere la festa.. E anche quando accadrà, non la ritroveremo come l’abbiamo conosciuto sino ad ora”.

INVESTITURA RIMANDATA Il 2020 che sta per andare in archivio ha comportato tante rinunce, ma l’Università dei Muratori ha comunque deciso di festeggiare la ricorrenza di San Tommaso (21 dicembre) con la messa per i defunti, programmata per sabato 19 dicembre alla Chiesetta di San Francesco della Pace. “Abbiamo annullato tutto il programma ricreativo, ma manterremo quello religioso”, spiega Mariani. “Abbiamo inoltre deliberato di non procedere con l’investitura dei capitani per la festa 2021 (Edoardo Amadei e Roberto Pierotti), semplicemente facendo slittare quelle già previste nell’anno passato (Eric Nicchi e Paolo Procacci). In questo tempo abbiamo proseguito con la ritrovata consuetudine della messa della prima domenica del mese a Sant’Ubaldo, dove peraltro la presenza dei soci è via via sempre maggiore.

Per noi è un segno importante, perché la nostra associazione deve tanto alla figura del Patrono, alla quale ci sentiamo indissolubilmente legati, e non solo per le ragioni che attendono alla festa”. Il prossimo anno ci sono già diversi appuntamenti in agenda: “A primavera rinnoveremo le cariche sociali, poi auspichiamo di inaugurare i due spazi espositivi che sono già pronti da tempo, vale a dire il MUAM a Palazzo Beni (il Museo Arti e Mestieri) e quello intitolato alla memoria di Giuseppe Calzuola”.

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L’INSTALLAZIONE Il Comune di Gubbio l’ha individuato grazie all’azienda Il Garden e l’ha strappato a... Firenze

CHE BELLO L’ALBERO DI PIAZZA GRANDE

Il dispiacere più grande è sapere che non lo potrà ammirare nessun visitatore. Ma gli eugubini, almeno loro, se lo potranno godere fino in fondo. Perché l’albero di Natale installato in piazza Grande è davvero bello come mai lo è stato in passato. E non a caso è stato piuttosto... conteso: ci aveva messo gli occhi anche il Comune di Firenze, rivolgendosi al fornitore al quale già in precedenza si era rivolto il Comune di Gubbio attraverso Il Garden, azienda incaricata di selezionare l’albero da installare in questo strano Natale 2020. E nonostante l’offerta dell’amministrazione fiorentina fosse economica-

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mente superiore, in virtù di un accordo precedentemente stretto dai rappresentanti de Il Garden (che avevano “opzionato” l’abete fino a una certa data), alla fine ad accaparrarselo è stata Gubbio.

Unanimi i commenti sul web, tutti improntati a viva soddisfazione per la bellezza dell’albero selezionato, come si può evincere dalle foto scattate da curiosi e passanti. Sempre attraverso i contatti de Il Garden è stato individuato anche l’albero installato in piazza Giordano Bruno a San Martino.

Una cosa è sicura: di alberi di Natale a Gubbio ce se ne intende, eccome...

R.Bar.

TENSOSTRUTTURE ALL’OSPEDALE INSTALLATE DA COLACEM

RIPARTIAMO INSIEME, ABBIAMO TUTTI VOGLIA DI VOLTARE PAGINA

Due tensostrutture sono state installate all’esterno dell’ospedale di Branca.

La donazione è di Colacem del gruppo Financo in questi mesi di emergenza generata dal diffondersi del coronavirus.

Le strutture, certificate e collaudate, coprono una superficie rispettivamente di 100 e 40 metri quadrati, favorendo il confort e la salute dei pazienti e dei loro familiari, migliorando la logistica di ingresso e uscita dall’ospedale.

“L’impegno dell’azienda verso i presidi sanitari dei nostri territori - spiegano i vertici di Colacem - non si è mai interrotto.

Siamo in prima fila nell’opera di solidarietà e vicinanza verso chi ha bisogno, mettendo a disposizione sia risorse economiche e professionali che hanno garantito sempre interventi tempestivi e di qualità, come accaduto nella donazione di respiratori ed ecografi per il Pronto Soccorso e altri reparti.

Essere a fianco del personale ospedaliero in questi momenti è per noi un dovere”.

Se è arrivato a dirlo anche il Time in copertina, beh, allora meglio prendere nota. Inutile girarci intorno: anche a Gubbio, il 2020 è stato l’esatto opposto di come ce lo eravamo immaginati. Venivamo dalle festività natalizie più celebrate degli ultimi 10 anni, col turismo a fare da traino a un’economia in ripresa. L’ottimismo era strisciante, la città sembrava davvero essere sul punto di rifiorire dopo anni complessi e tribolati. Poi, di colpo, la luce s’è spenta. La pandemia ha infierito su un territorio che si è riscoperto fragile, molto più di quanto ricordava di essere. E che non ha risparmiato neppure i sentimenti, a partire dalla dolorosa rinuncia alla Festa dei Ceri.

Per Gubbio, per il suo tessuto sociale, per la sua storia millenaria e per le sue prospettive di crescita, la vera sfida deve ancora arrivare. L’auspicio è che davvero il 2021 possa cancellare questo maledetto 2020. Ed è anche l’augurio che ci sentiamo di rivolgere ai nostri lettori. Anche a noi di 15Giorni è toccato cambiare abitudine: qualche numero cartaceo in meno, compensato da uscite online, unito a una voglia matta di continuare ad esserci. Pronti a portare il nostro mattoncino per favorire la rinascita sociale, economica e culturale della città. Auguri!

NUMERI UTILI Centralino Comunale Centralino Osp. Branca Pronto Soccorso Numero Verde Farmacie Guardia Medica Sez. Croce Rossa Gubbio Soccorso Misericordia Gubbio Carabinieri Vigili del Fuoco Vigili Urbani Cimitero Civico IAT Servizio Taxi Carabinieri Forestali Guardia di Finanza Centrale ENEL Canile Curia Vescovile

ACI Soccorso Stradale

075.92371 075.9270801 075.9270744 800.829058 075.9239468 075.9273500 075.9277779 340.3859797 075.9235700 075.9273722 075.9273770 075.9237690 075.9220693 075.9273800 075.9272585 075.9273789 800.900.800 075.9274963 075.9273980 075.9220795 333.5224537

FARMACIE COMUNALE Piazza 40 Martiri 10 075.9272243 CECCARELLI Via L. da Vinci 50 075.9222471 CENTRO Via Cairoli 15 075.8085796 LUCONI Via Perugina 151/B 075.9273783 PIEROTTI Via Campo di Marte 46 075.9220635 CARDINALI Loc. Casamorcia 075.9255131 MONACELLI Frazione Padule 075.9291235 BRANCA Via Ponte Rosso 075.9256122 TOMARELLI Loc. Scritto 075.920134

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15Giorni augura buone feste a tutti i suoi lettori

CI VEDIAMO A GENNAIO 2021

PANETTONI PANDORI E TORRONI ARTIGIANALI

LA QUALITà DELLE MATERIE PRIME DEL TERRITORIO

I grandi lievitati della tradizione sono dolci tipici della pregiata gastronomia italiana.

Al Forno Vispi “Iaio” si preparano seguendo le antiche ricette, con tante ore di lievitazione naturale e ingredienti freschi di primissima qualità.

VAPOFORNO PASTICCERIA

IL GUSTO BUONO DELLE FESTE

Il torrone prodotto con il miele dei fratelli Lepri completa la proposta gastronomica del Natale.

Un’offerta ricca e buona per tutti i gusti, il modo migliore per trascorrere le festività natalizie in allegria e all’insegna della buona tavola.

VAPOFORNO VISPI è la prima realtà umbra selezionata a Re Panettone, l’evento milanese che celebra il dolce delle festività natalizie Re Panettone riunisce il meglio della produzione artigianali italiana, ma solo 49 sono state selezionate da una giuria di esperti e invitate all’evento: Vapoforno Vispi è la prima azienda umbra a essere ammessa in più di 10 anni di storia.

VIA MADONNA DI MEZZO PIANO, 29 / GUBBIO (PG) Tel. 075.9272977