GUBBIO Il portale web di informazione sull’attualità eugubina VENERDÌ 5 FEBBRAIO 2021 ANNO IX NUMERO 128
quindicinale d’informazione www.15giorni.it
BENTORNATO A CASA
LO STENDARDO BIFACCIALE CINQUECENTESCO ATTRIBUITO A BENEDETTO NUCCI È STATO RIPORTATO A GUBBIO GRAZIE ALL’ANTICHITÀ A.M. MARCELLI DI LUIGI MINELLI. È UN’OPERA DI GRANDE VALORE ARTISTICO ED ECONOMICO
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COPERTINA
LO STENDARDO RICONQUISTATO GUBBIO RITROVA L’OLIO SU TELA DIPINTO SU DUE LATI ATTRIBUITO A BENEDETTO NUCCI. LA SCENA PRINCIPALE DESCRIVE LA COMUNIONE DEGLI APOSTOLI, SULL’ALTRO VERSO È RAFFIGURATA LA TRASFIGURAZIONE. L’ANTICHITÀ A.M. MARCELLI DI LUIGI MINELLI L’HA RIPORTATO A GUBBIO. ORA SI CERCA DI TROVARE IL MODO PER FARLO RESTARE Casa dolce casa per lo stendardo attribuito a Benedetto Nucci, tornato a Gubbio con un calorosissimo bentornato perché è come il ritorno di un figliol prodigo. L’opera è bellissima, luminosa e particolarmente suggestiva. La si può ammirare negli storici locali sammartinari dell’Antichità A.M. Marcelli di Luigi Minelli, a cui si deve questa operazione che restituisce alla città un’opera preziosa e suggestiva del pittore eugubino vissuto tra il 1515-1516 e il 1596. L’olio su tela di 222x167 centimetri, dipinto su due lati, è stato battuto all’asta il 21 dicembre scorso da Wannenes Art Auctions a Genova. Adesso gli antiquari vorrebbe fortemente che restasse a Gubbio, con l’attenzione rivolta a ciò che potrà fare, per esempio, la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Se fosse proprio questo il primo acquisto artistico in chiave eugubina del nuovo presidente Cristina Colaiacovo, magari da collocare negli spazi delle Logge dei Tiratori? Potrebbe attivarsi il Comune per arricchire la collezione pubblica di tele ritrovate. L’OPERAZIONE L’Antichità A.M. Marcelli di Luigi Minelli, fondata nel 1950 da Amina Bucchi Marcelli per continuare con i fratelli Alfio e Lanfranco fino al subentro di Luigi e Matteo Minelli con la lunga collaborazione nel tempo di Mario Minelli, opera a livello internazionale partecipando alle mostre più importanti d’Italia. Questo stendardo rappresenta un’operazione dal forte impatto. “L’abbiamo scoperto - racconta Luigi Minelli perché siamo oltremodo attenti al mercato in ogni parte del mondo, con una predilezione per le opere di Gubbio visto l’attaccamento alla
di MASSIMO BOCCUCCI
nostra terra e allo straordinario patrimonio culturale ed artistico”. Così è potuto tornare proprio grazie alla sensibilità, l’eugubinità e l’abilita professionale di questi antiquari che nella consolidata attività hanno già riportato nel luogo d’origine opere importanti di Ottaviano Nelli, Guido Palmerucci detto il Palmeruccio, Mello da Gubbio (una pregiata tavola ritrovata a New York), Mastro Giorgio Andreoli (come il piatto La Caduta di Fetonte fortemente voluto dal Comune con l’allora sindaco Paolo Barboni e pagato 220 milioni in un’asta nel 1991) e ispirate al patrono Sant’Ubaldo. “Quando troviamo un’opera eugubina - spiega Matteo Minelli - scatta in noi qualcosa di speciale che va oltre ogni sensibilità artistica”. IL VALORE L’opera è di grande valore artistico ed economico per la qualità pittorica, l’attribuzione e rarità, impreziosita dal fatto che è stata realizzata su un’unica tela e probabilmente per una ricca committenza. Potrebbe essere stata in possesso di una famiglia nobile di Fano. Per lo storico Ettore Sannipoli si tratta di una testimonianza del periodo di maturità dell’artista, quando le sue creazioni si contraddistinguevano “per la trama cromatica, una descrizione meticolosa delle scene e una grafia incisiva”. La scena principale descrive la Comunione degli Apostoli, mentre sull’altro verso è raffigurata la Trasfigurazione. La rivelazione sull’inserimento di questa opera nel catalogo online dell’asta a Genova (lotto 1121) è venuta da Ettore Sannipoli, su segnalazione di Luca Casagrande. La scheda, a firma di Michele Danieli, ha evidenziato le caratteristiche dell’opera. Segue a pag. 4
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LE CARATTERISTICHE Lo storico Sannipoli fa notare come la decorazione a racemi delle colonne sia un tema ricorrente in altre opere di questo artista come l’Incredulità di San Tommaso presente nel duomo di Gubbio, firmata e datata 1589. Deriva da qui, pur se non solo per questo, l’attribuzione al Nucci. I soggetti scelti, per quello che doveva essere uno stendardo processionale, fanno pensare che possa essere stato realizzato per una confraternita del Corpus Domini, essendo raffigurata proprio la scena della comunione degli apostoli. Tale tipo di confraternita era presente a Gubbio nel XVI secolo e proprio al Nucci, come risulta da documenti di archivio, aveva affidato nel 1574 il compito di realizzare uno stendardo. Per Sannipoli è al momento impossibile stabilire che questa opera sia la stessa cita-
ta nei documenti, ma non è da escludere. “A parte alcune imprecisioni - dice il professor Sannipoli riferendosi al catalogo -, come la nascita presunta del Nucci a Cagli, risulta del tutto condivisibile l’attribuzione dell’opera al pittore eugubino. Con ogni probabilità si tratta di uno stendardo processionale bifacciale che per ora rimane da contestualizzare sulla base di un’attenta analisi iconografica, ancora in parte da compiere, e di eventuali riferimenti documentari”. L’opera trae alcuni spunti significativi da altri dipinti a Gubbio. “E a sua volta - osserva Sannipoli - essa determina influssi evidenti nella pittura del luogo, come si può appurare esaminando la pala attribuita a Virgilio Nucci, figlio di Benedetto, per la chiesa di Loreto, dove compare una Comunione degli Apostoli”.
FORNITURE Servono risorse economiche entro il 2025 quando scadrà il contratto del gestore. Lega all’attacco
ITALGAS, IL COMUNE DEVE TROVARE 8 MILIONI
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Nel bilancio di previsione 2021, al vaglio della Giunta Stirati e della maggioranza, ci sono i nodi sempre spinosi della voragine economica legata alla discarica di Colognola, Puc di San Pietro, Gubbio Cultura e Multiservizi Srl e gli 8 milioni e 800mila euro più Iva che nel 2025 dovranno essere dati a Italgas alla data di scadenza del contratto. Finora sul caso Italgas il Comune non ha accantonato neanche un euro e la bomba economica innescata rischia di mandare ancora più in crisi i già precari equilibri finanziari dell’ente. Si vedrà nel prossimo bilancio di previsione, atteso entro la fine di gennaio al vaglio del consiglio comunale, se ci saranno risorse stanziate per Italgas o riferimenti specifici a questa delicata faccenda. Non sarà un problema di Stirati nel 2025, visto che il suo mandato scade nel 2024, ma la questione pesa e le prospettive potrebbero tradursi in una spada di Damocle sulla testa dei prossimi aspiranti sindaci. Questi soldi sono un caso politico aperto dal gruppo consiliare della Lega, con Michele Carini, Angelo Baldinelli e Stefano Pascolini, che hanno presentato una interpellanza per conoscere nel dettaglio “se questo accantonamento è stato posto in essere, oppure se il canone extratributario è stato
utilizzato interamente per spesa corrente e come la Giunta intende far fronte all’uscita di 8.800.000 euro più Iva nel 2025, a prescindere dalla competenza amministrativa di questo esecutivo, considerando l’eventuale vendita della rete non del tutto scontata”. Nell’interpellanza si fa riferimento “all’accordo bonario per la valutazione della rete raggiunto nel 2013 tra il gestore uscente Estigas, ora Italgas, e il Comune di Gubbio attraverso Gestir Srl. Durante il consiglio comunale del 29 luglio 2016 veniva puntualizzato che l’inserimento della rete nel bando per la concessione del vettoriamento attraverso la centrale appaltante Atem di Foligno non era di fatto una vendita. Il bando comunque verrà sottoposto al controllo e all’accettazione dell’Autorità per l’energia, che potrebbe rimettere in discussione l’intero bando di vettoriamento con conseguente ritrattamento delle condizioni o addirittura potrebbe concedere la vendita a un valore amministrativo delle reti e non al valore industriale”. La Lega sollecita una presa di posizione del sindaco richiamando impegno preso nel 2016 con il quale dovevano essere accantonate delle quote per mettere al sicuro il Comune nel 2025.
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IL CASO
PRESSIONI PER SPOSTARE IL NUOVO DISTRIBUTORE NUOVA PETIZIONE CON RICOSTRUZIONE: “DANNEGGIA LA VISUALE DELLA CITTÀ”. UNA PARTE DELLA MAGGIORANZA SPINGE IL SINDACO A INTERVENIRE PER PORTARE IL PROGETTO A EST VERSO BRANCA. GORACCI SCRIVE AD ANAS. ANCHE CONFCOMMERCIO E CONFESERCENTI PREMONO PER LO SPOSTAMENTO
di MASSIMO BOCCUCCI
le sia quello mostrato nell’immagine. Facciamo Una ricostruzione al computer e un’immagine leva su sensibilità e potere degli amministratori con il cono visivo: un gruppo di cittadini ha protocollato in Comune una lettera destinata al affinché il cono visivo rimanga libero, poiché crediamo che il valore storico, architettonico, sindaco Stirati e ai consiglieri comunali, accomambientale e paesaggistico di Gubbio non può pagnata appunto dalle due immagini, con la rie non deve essere assolutamente compromeschiesta di bloccare il progetto della nuova stazione di servizio lungo la variante della strada La ricostruzione al pc del gruppo dei cittadini so da edifici eccessivamente impattanti e non statale Pian d’Assino a ovest, di fronte all’Ip già necessari alla collettività». Un’iniziativa è stata presa dal consigliere comunale Orfeo Goracci: ha scritto ad Anas e Tamoil. C’era già stata una petizione in Comune con 54 firme, presindaco facendo riferimento ai pareri previsti per segnalare “l’estresentata il 17 novembre scorso, anche se poi la Commissione Edilizia ma pericolosità dell’eventuale realizzazione perché potrebbe causare il 15 dicembre ha comunque approvato il progetto con due pareri incidenti la distrazione per guardare la città”. tecnici contrari. Il gruppo “Noi Cittadini” rilancia “preoccupazione L’ESIGENZE DELL’AREA EST e sgomento, con fatti che sempre più aprono alla realizzazione della Il sindaco viene invitato a impegnarsi per trovare la soluzione afstruttura, estranea all’ambiente in cui si vuole realizzare e ben lontafinché si possa spostare a est, verso Branca, il nuovo distributore na dalla volontà della cittadinanza. Oggi, percorrendo la strada che voluto dalla società marchigiana Catria Energy Srl: preme una parte va dal bivio Contessa verso Gubbio Est, c’è una finestra panoramica della maggioranza, dopo l’ultima iniziativa di otto sulla città libera da ogni ingombro e limitazione consiglieri che spingono per una moral suasion e del cono visivo”. Il gruppo immagina come poal contempo pongono un problema di scelte potrebbe venire la struttura costruita: “Il panorama litiche in tema di impatto ambientale e paesaggisarebbe fortemente compromesso e limitato, per stico, dato il sempre rovente dibattito in materia. ipotizzare come potrebbe cambiare la visuale abSi sono espresse Confcommercio e Confesercenti biamo pensato di produrre un’immagine di una sottolineando la concentrazione di distributori in struttura dislocata in quella posizione e temiamo La simulazione del cono visivo un’area già ampiamente servita. che l’impatto visivo e di inquinamento ambienta-
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FESTA DEI CERI
CERI A SETTEMBRE, I CAPITANI PRONTI AL PASSO INDIETRO DIBATTITO APERTO SU COSA FARE DOPO CHE LA FESTA È STATA ANNULLATA NEL 2020 E LO SARÀ (ORMAI È CHIARO A TUTTI) ANCHE IL PROSSIMO 15 MAGGIO. ERIC NICCHI: “PER ME ESISTE UNA SOLA DATA, SENNÒ MI RITIRO E LASCIO AD ALTRI”. I CAPODIECI APRONO ALL’IPOTESI DI UNA EDIZIONE STRAORDINARIA ATLERNATIVA Niente Festa dei Ceri il 15 maggio, questo in fondo già si sa. Si apre il dibattito sulla possibilità di prevedere stavolta un’eventuale edizione speciale e straordinaria in un’altra data. L’idea viene rilanciata anche se al momento non ufficializzata: pensare all’11 settembre, ma c’è già chi si schiera apertamente contro questa possibilità. I Capitani, Eric Nicchi e Paolo Procacci, hanno già mandato segnali chiari al proposito. “La festa è il 15 maggio - dice Nicchi, il Primo Capitano confermato dopo la rinuncia del 2020 -, sono cresciuto nella tradizione e non concepisco una diversa interpretazione visto che i Ceri hanno una data precisa e quella va rispettata. Se a qualcuno viene in mente un’altra collocazione, io mi farò da parte e rinuncerò: il Capitano lo farà qualcun altro”. La mattina del 15 maggio 2019 vennero estratti a sorte dal bussolo i due Capitani per il 2021, Edoardo Amadei e Roberto Pierotti, che naturalmente sono slittati visto che l’anno scorso la festa non c’è stata. L’eventualità di una data alternativa sarà presa in considerazione dal tavolo ceraiolo con il sindaco Filippo Mario Stirati, la diocesi e le associazioni della festa, valutando tutte le posizioni. Lo stesso Nicchi rivela che ci sono sensibilità diverse, evidenziando per esempio la posizione favorevole dei Capodieci Alessandro “Pittino” Nicchi del Cero di Sant’Ubaldo, Fabio “Coderoscio” Uccellani di San Giorgio e Andrea “dei Muli” Tomassini di Sant’Antonio. L’ATTESA DI MEZZANI E PICCOLI Non si sono mai espresse ufficialmente su un’altra data l’Università dei Muratori (“Sanno come la penso”, dice Nicchi che ne è socio ed
di MASSIMO BOCCUCCI
espressione come Capitano) e le tre Famiglie ceraiole. Si dovrà tenere conto di tanti fattori e del prefetto di Perugia, Armando Gradone, già particolarmente rigido sull’applicazione delle norme di sicurezza legate agli assembramenti, come ricordano i senesi nella sua esperienza a Siena e i provvedimenti restrittivi presi in occasione del Palio. Di sicuro non sarebbe una novità assoluta la collocazione dei Ceri in un giorno diverso, tornando all’appuntamento travagliato del 1921 quando venne rinviata al 22 maggio (la domenica successiva al 15) a causa delle elezioni politiche, in un clima peraltro di tensioni e liti tanto che i Ceri raggiunsero eroicamente solo a notte inoltrata la basilica di Sant’Ubaldo sul monte Ingino. Nella tristezza generale di fronte alle prospettive della festa, c’è la situazione ancora più particolare dei Capodieci dei Ceri Mezzani e Piccoli che vengono scelti in fasce d’età ristrette. Cosa ne sarà di Tommaso Piccotti (Sant’Ubaldo), Matteo Filippetti (San Giorgio) e Michele Fiorucci (Sant’Antonio) Capodieci dei Ceri Mezzani? E di Alessandro Rogari, Edoardo Belardi e Cristian Tomassoli Capodieci dei Ceri Piccoli? Aspettano gli eventi, dopo aver dovuto rinunciare l’anno scorso e con la consapevolezza di doverlo fare anche quest’anno.
LA NOMINA Il neo presidente Biden l’ha promosso dopo che nel 2018 era già entrato nello staff con Trump
L’EUGUBINO JOHN DEMERS CAPO DELLA SICUREZZA USA
York. L’avvocato John è tornato a Gubbio nel L’eugubino John Charles Demers rafforza il pro2018, accolto nella sede del Maggio Eugubino in prio ruolo ai massimi livelli nell’organizzazione corso Garibaldi dove l’allora presidente Lucio Ludella sicurezza americana. Nominato da Trump nel febbraio 2018 come assistente procuratopini, oggi presidente onorario, gli ha consegnato, accompagnato dal consigliere Ezio Maria Caldare generale della Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, il figlio di Giuseppa “Pina” Fofi in Demers relli, una pergamena di benemerenza per testiè appena aumentato di grado diventando procumoniare l’attaccamento alla città. La sua carriera è cominciata dopo il percorso di studi al College ratore generale di quello che può considerarsi il of the Holy Cross e alla Harvard Law School fino ministero della sicurezza. L’atto di nomina è stato Demers con Lucio Lupini a collaborare in studi legali di punta collegati a firmato pochi giorni dopo l’insediamento da Joe professionisti della Corte d’Appello e della Corte Suprema degli Biden. Il legame con le proprie radici è sempre forte, ricordanUsa. Ha fatto anche parte del gruppo dirigente della Divisione do i natali in via Cairoli il 21 settembre 1971, tanto da ricevere per la sicurezza nazionale del Dipartimento di giustizia degli Stail premio “Attaccamento a Gubbio” dell’associazione “Maggio Eugubino”, di cui la mamma è socia. John Demers è stato in ti Uniti , prima come consulente senior dell’assistente procuraprecedenza vicepresidente e consigliere generale della Boeing, tore generale e poi come viceprocuratore generale per l’Ufficio multinazionale dell’aeronautica. di diritto e politica. Nel curriculum di Demers figura, inoltre, l’inMamma Pina ha sposato Francis Demers, docente universitacarico di professore a contratto di diritto della sicurezza naziorio dal quale ha avuto anche un altro figlio, Mark. La famiglia nale presso il Georgetown University Law Center. è vissuta per anni nel Massachusetts per poi stabilirsi a New
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SPETTACOLO
C’È TANTA PASSIONE NEI CAPPELLI DI EDOARDO
di MASSIMO BOCCUCCI
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LA STORIA DI UNO STUDENTE 18ENNE CHE A GUALDO TADINO HA APERTO L’ATTIVITÀ “COSA MI PASSA PER LA TESTA”. REALIZZA COPRICAPO, SOGNA DI PROSEGUIRE GLI STUDI ALL’ACCADEMIA DI BELLE ARTI E DI PRODURRE PER IL MONDO DELLA MODA. IL RAGAZZO È ENTUSIASTA: “DEVO TUTTO A MIA NONNA E AI CORSI DI BOLOGNA”
Il magico mondo di Edoardo Mariani. Questo diciottenne è davvero pieno di spirito d’iniziativa, non mettendo limiti alla creatività e alla voglia di realizzarsi. Nato ad Assisi il 14 marzo 2002, Edo studia a Gubbio all’indirizzo Scienze Umane del “Mazzatinti” e vive a Gualdo Tadino dove ha messo in piedi un’attività speciale. Lui è il cappellaio del terzo millennio. “Cosa mi passa per la testa” è il suo temporary shop con il laboratorio artigianale specializzato nella realizzazione di copricapi che supera i confini gualdesi. Chi è Edoardo Mariani il cappellaio? “Sono un ragazzo con la passione fin da bambino per i cappelli. Mia madre si occupa di comunicazione e mio padre è un geometra, ho una sorella ventiduenne laureata in lettere, e questa passione è venuta da bambino grazie alla nonna sarta che mi ha tramandato mano a mano i trucchi del mestiere. Ho fatto dei corsi specializzati, a Bologna, in cui ho potuto studiare e apprendere le varie tecniche per realizzare i cappelli. Oltre ad avere questa passione, amo molto scattare foto come quelle delle mie campagne pubblicitarie. Da tre anni quello che era un hobby è diventato sempre più una cosa seria, così agli inizi di novembre ho deciso di aprire un temporary shop’ per poter mostrare i miei lavori non solo sui social. Ciò che ancora mi fa effetto è vedere come da un gioco, grazie anche ai Giochi de le Porte, è nato qualcosa che non potevo immaginare”. Perché proprio i cappelli? “Non so neanche io il motivo. Sicuramente perché essendo abituato all’ambiente dei Giochi de le Porte mi hanno sempre impressionato i copricapi quattrocenteschi presenti nei quadri del Pisanello e del Gozzoli. Infatti, il primo cappello che ho studiato e realizzato è
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proprio un copricapo che si trova nell’opera San Giorgio e la Principessa. Prima mi occupavo solo dei cappelli di taglio storico, poi durante il lockdown ho sperimentato cappelli di taglio moderno e da lì è stato tutto un divenire”. Com’è il suo percorso alle Scienze Umane del polo liceale ‘Giuseppe Mazzatinti’? “Il mio percorso di studi è iniziato al Liceo Scientifico di Gualdo, poi però ho sentito la necessità di studiare le materie umanistiche perché mi hanno sempre affascinato maggiormente. Sono arrivato a Gubbio il secondo anno trovandomi veramente bene. Riesco a conciliare la mia passione con il percorso di studio. Sicuramente studiare e lavorare non è una cosa semplice, ma con la volontà e lo spirito si può fare tutto. Ovviamente ci sono momenti molto faticosi e pesanti, tuttavia riesco a dividermi la giornata in modo tale da non lasciare indietro nulla”. Ha coinvolto anche i suoi compagni di scuola? “Certamente, loro sono la mia spalla. Spesso scelgo proprio loro per scattare foto o chiedere consigli. Spesso mi tirano su il morale nei momenti difficili e mi aiutano a superare le insicurezze”. Cosa le dicono gli insegnanti? “Di questa passione agli insegnanti non avevo detto nulla, poi viste anche le interviste ho deciso di parlarne. Hanno mostrato di apprezzare, in molti sono rimasti contenti del fatto che ho le idee chiare. Mi hanno fatto notare che è raro trovare uno studente già consapevole di ciò che vuole fare e senza dubbi sul percorso di formazione”. Cosa c’è nel futuro di Edoardo? “C’è sicuramente tanta voglia di imparare, con la consapevolezza che lo studio è fondamentale per crescere anche professionalmente. Il mio sogno è poter andare a studiare a Roma all’accademia di Belle Arti e poi produrre copricapi per il mondo della moda e dello spettacolo”.
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POLITICA
ASSESSORI, GRUPPI E INGRESSI STRAVOLGONO PALAZZO PRETORIO IL RIMPASTO HA APERTO UN VALZER DI CAMBIAMENTI TRA SILURI, VELENI E RIBALTONI. IL GRUPPO MISTO È PASSATO ALL’APPOGGIO ESTERNO. GIORGIA GAGGIOTTI È UN CASO Non si fa mancare nulla la politica eugubina tra siluri, veleni, ribaltoni e gruppi che nascono come funghi anche con gli escamotage perché in fondo - penseranno - se fanno di tutto a Montecitorio e Palazzo Madama, qualcosa si può fare benissimo pure a Gubbio. La maggioranza di Stirati si è presentata alle elezioni a maggio 2019 con tre gruppi che adesso sono diventati cinque perché ai LeD, Scelgo Gubbio e Socialisti Civici Popolari si sono aggiunti Gruppo Misto e Democratici per Gubbio. La giunta ha perso due pezzi, passando dalle dimissioni rumorose di Giordano Mancini alla sostituzione di Oderisi Nello Fiorucci con l’inserimento di Marco Morelli e Rita Cecchetti. Hanno lasciato il Consiglio Comunale prima Tonino Fagiani dei LeD e poi Alessio Bazzurri di Scelgo Gubbio. E ci sono stati quattro ingressi: Francesco Sebastiani al posto di Morelli e Mirko Pompei al posto di Cecchetti, poi Matteo Ragni Calzuola al posto di Fagiani e Giorgia Gaggiotti al posto di Bazzurri. CASO GAGGIOTTI Giorgia Gaggiotti con 84 preferenze, presidente della Commissione Pari Opportunità dal novembre 2019 fino alle recenti dimissioni, è finita nella bufera dopo un post sui social che ha avuto vasta eco nazionale costringendo Stirati a intervenire. La situazione si presenta imbarazzante, al di là della difesa d’ufficio dell’assessore alle Pari Opportunità, Simona Minelli, che in risposta a un’interpellanza ha cercato di motivare la vicenda facendone soprattutto una questione ideologica. Gaggiotti entra in consiglio dopo che nel 2006 si era già candidata con Sel-Pdci che appoggiava Paolo Barboni del Pd.
di MASSIMO BOCCUCCI
IL TRUCCO L’hanno studiata a tavolino Riccardo Biancarelli, Alessandro Brunetti e Rita Cecchetti, passati nel luglio 2020 dai LeD al Gruppo Misto per poi fondare un nuovo gruppo, i Democratici per Gubbio. L’operazione è andata in scena qualche giorno prima della nomina Riccardo Biancarelli della Cecchetti in Giunta perché il regolamento prevede che un gruppo neocostituito possa avere una denominazione soltanto se formato da almeno tre componenti. Non avrebbero potuto farlo dopo la nomina poiché la Cecchetti avrebbe lasciato il posto di consigliere comunale a Matteo Ragni Calzuola dei LeD, dunque è stato trovato il trucco per sganciarsi da Giovanni Manca e Giorgia Vergari. APPOGGIO ESTERNO Ora giocano in proprio Manca e la Vergari, che non hanno firmato il documento politico legato al rimpasto-bis. Hanno deciso l’appoggio esterno voltando volta per volta i provvedimenti. Puntano a ottenere almeno un ruolo di responsabilità e spingono per portare in coalizione il Pd, da cui sono usciti nel 2019 per candidarsi con i LeD poi abbandonati a gennaio 2020. Hanno diffuso un primo documento sulla crisi economica spronando la Giunta Stirati a sostenere le imprese. Alla Vergari potrebbe essere offerta la presidenza della prima commissione consiliare permanente (bilancio), come incarico da spendere nell’essere riferimento di zona di Anna Ascani vicesegretario del Pd. Il Gruppo Misto avrebbe voluto subito un assessorato attraverso varie mosse, come mettere in discussione Valerio Piergentili (poi trovata un’intesa) e poi Simona Minelli, difesa dal sindaco Stirati che ha preferito estromettere Fiorucci.
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ANTIPASTI Tartare di Tonno e lamelle di Tartufo Bianco pregiato. Tartare di Salmone e lamelle di Tartufo Bianco pregiato. Carpaccio di Gambero e Tartufo Bianco pregiato. Carpaccio di Merluzzetto al Tartufo Bianco pregiato. PRIMO Carbonara di pesce al Tartufo Bianco pregiato.
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SCUOLA
RECORD AL “MAZZATINTI”, IL “CASSATA” SORRIDE NUMERI SODDISFACENTI PER LE ISCRIZIONI ALL’ANNO SCOLASTICO 2021-22 PER I DUE ISTITUTI EUGUBINI. IL POLO LICEALE TOCCA QUOTA 211, CON IL CLASSICO CHE TORNA A FARE LA VOCE GROSSA. BOOM DEL BIOLOGICO-SANITARIO, BENE L’’INFORMATICO Nonostante i danni della politica, tra campanili, inciuci e manovre passate spesso sotto silenzio finché non vengono scoperte, i poli scolastici secondari eugubini hanno risposto presente quando c’è stato da convincere le famiglie a scegliere gli istituti cittadini. Numeri importanti che testimoniano la buona salute in cui versano l’IIS “Cassata-Gattapone” e il Polo Liceale “Giuseppe Mazzatinti”, che hanno raggiunto rispettivamente quota 215 e 211 iscritti. Per il “Mazzatinti” si tratta peraltro di un record assoluto, perché mai era stata toccata tale quota in passato: il precedente record per la struttura diretta da Maria Marinangeli era di 205 alunni. ANCHE DAI TERRITORI LIMITROFI Soddisfazione è stata espressa al “Cassata-Gattapone”, con il dirigente scolastico David Nadery che ha potuto constatare l’ennesimo successo dell’indirizzo biologico-sanitario (e magari la pandemia in questo senso ha contribuito), con 55 alunni iscritti alle prime classe. Ha addirittura raddoppiato l’indirizzo informatico, che ha fatto registrare 45 iscritti. L’area commerciale raccoglie 18 iscritti, tanti quanti gli indirizzi agrario e meccanico, mentre l’indirizzo turistico è stato scelto da 17 alunni, il professionale da 19 e quello moda da 12. Al “Mazzatinti” la parte del leone l’ha fatta il buon vecchio classico, con 56 iscritti rispetto ai soli 29 dell’anno passato. Tiene bene
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lo scientifico, con 66 nuovi alunni, mentre le scienze umane sono state scelte da 45 studenti, mentre l’artistico è arrivato a 24 e lo sportivo a 20. In entrambi gli istituti eugubini la maggior parte dgeli studenti arriva da Gubbio, dai comuni della fascia appenninica e dalla contigua area marchigiana, con una buona risposta da Gualdo Tadino, da Cagli, Cantiano e dall’hinterland perugino. Un fatto, quest’ultimo, tutt’altro che scontato pensando al fatto che nelle settimane passate era stato dato il via libera al piano dell’offerta formativa per il prossimo anno scolastico 2021-2022 che prevedeva per la Provincia di Perugia due indirizzi doppioni, uno a Gualdo Tadino (Servizi per la sanità e assistenza sociale) e l’altro a Umbertide (scientifico-sportivo, richiesta poi respinta), già presenti da lunghi anni a Gubbio. Il tutto con il voto favorevole di Stefano Ceccarelli, presidente del Consiglio Comunale che come consigliere provinciale ha dato il via libera. Curioso: il sindaco Filippo Mario Stirati e l’assessore ai Servizi scolastici Simona Minelli hanno espresso forti critiche senza però dire una parola sul voto di Ceccarelli, uomo di punta della maggioranza e che si è trovato in linea con la maggioranza di centrosinistra in Provincia e nel caso della concessione a Gualdo Tadino anche con la maggioranza di centrodestra in Regione.
MUSICA Sonorità, messsaggi e sfide nel progetto musicale di Federico Corazzi, realizzato “Al Fondino” e a Roma
C’È TUTTO KICO KC NEL BRANO POP “VIA DA QUI”
“Via Da Qui (Via Da Chi)” è il primo singolo di Kico Kc, al secolo Federico Corazzi, eugubino classe 1986. Parte da lontano questo racconto in musica in un progetto complessivo con la stesura originaria di alcuni brani che risale a una decina di anni fa. L’idea è nata dopo che Federico, leader della band, e Simone Todini si sono incontrati all’accademia Percento Musica e hanno deciso di unirsi per mettere mano ad alcune idee che avevano in cantiere, da li si è unito poi Lorenzo Di Felice. I tre giovani hanno trasformato tutta l’energia potenziale del periodo di silenzio e zero concerti in creatività, realizzando molti brani che usciranno nei prossimi mesi. Kico Kc è stato l’autore principale dei brani, mentre sono di Simone e Lorenzo le idee di produzione. Il brano è disponibile su tutte le piataforme digitali, su YouTube e in un videoclip. Federico ha lavorato con Simone (al basso) e Lorenzo (alla chitarra), con l’aiuto di Lorenzo Cannelli al rhodes. Il singolo è pop, radiofonico, di facile ascolto pur essendo raffinato e con un sound ricercato, in cui c’è spazio per l’elettronica. È stato podotto in home recording, date le problematiche legate alla pandemia. I ragazzi si sono accordati telefonicamente e dopo lunghe chiacchierate hanno deciso l’arrangiamento, registrando ciascuno da casa propria per poi arrivare alla versione definitiva. Per le voci è stato scelto il metodo tradizionale di
registrazione, nello studio “Al Fondino” di Walter Lanzara. Il brano è stato poi lavorato nello Studio Nero di Roma da Davide Sollazzi e Massimo Colagiovanni che lo hanno mixato e post prodotto. I testi parlano di vita, incontri e amicizia come quella di tre ragazzi che dopo aver condiviso un percorso di cinque anni sognano di raggiungere un traguardo fatto di musica, corde, tamburi e chiavi di basso. La voce di Kico Kc trascina la musica in un mondo che ricorda le rivoluzioni degli anni ‘60, quando si credeva di poter cambiare il mondo, urlandogli contro, alzando i volumi degli amplificatori. Una protesta contro la frenesia, un omaggio all’amicizia, l’amore e la vita, la sensibilità e l’innocenza. I bassi articolati e le chitarre funkedeliche colorano l’atmosfera, il pop è sofisticato, maturo e divertente. Può considerarsi un vero esperimento per un nuovo modo di fare musica, online a distanza da casa. Le ispirazioni maggiori vengono da Zucchero, Silvestri, Neffa, Ainè, Gazzè, Carl Brave, Cammariere, Gualazzi, Venerus a Willie Peyote, mentre della musica straniera c’è molto di Stevie Wonder, dei Vulfpeck, Jacob Collier, Louis Cole, Daniel Caesar. La band è aperta a nuovi stimoli creativi, producendo musica originale anche per altri artisti. I brani vegono autoprodotti e pubblicati dall’etichetta HyperLucid Record. M.Boc.
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LA NOMINA Eletta Lucia D’Acri: subentra a Giorgia Gaggiotti ma è già un caso perché lavora in Comune ed è Led
COMMISSIONE PARI OPPORTUNITÀ, NUOVO PRESIDENTE E ALTRI IMBARAZZI
Prova a voltare pagina la Commissione Pari Opportutuzionali importanti, a patrocinare e spingere questa elezione, come trapela da settori della coalizione di nità che nel silenzio generale ha eletto alla presidenStirati. za Lucia D’Acri, 33 anni, già componente dell’ufficio La commissione tutta al femminile si compone di di presidenza dello stesso organismo istituzionale 19 membri eletti su indicazione di partiti, sindacati assieme a Cecilia Passeri (vicepresidente), Adele e associazioni che hanno ripescato anche non elette Martinozzi e Chiara Petrocchi. Subentra a Giorgia in consiglio comunale. Tira le file l’assessore SimoGaggiotti (ora entrata in Consiglio Comunale) che si Lucia D’ACri è dimessa nella bufera per un post sui social salito na Minelli, accusata da settori della maggioranza di alla cronaca nazionale. usare due pesi e due misure nelle situazioni facendo prevalere D’Acri presta servizio al Comune di Gubbio, in comando dal Col’impronta ideologica. A febbraio 2019 il caso di Sabina Venturi, nominata in quota Lega, costretta alle dimissioni per aver pomune di Fossato di Vico: il suo ruolo di dipendente viene visto, da ambienti politici, come incompatibile come minimo a livello stato “Magari ci mette lo zampino il Coronavirus” a commendi opportunità. C’è chi pensa di chiedere un parere al segreto del post “Il Coronavirus è arrivato in Africa”. A dicembre la vicenda della Gaggiotti, dopo un suo post che definiva talune tario generale del Comune, Claudia Bianchi. Sarebbero stati i proteste maschili “peti cerebrali di certi redpill”. LeD (Liberi e Democratici), che hanno già in mano incarichi istiM.Boc.
IL BANDO Il nuovo impianto verrò esteso soprattutto nel centro storico: illuminerà anche il palazzo dei Consoli
ILLUMINAZIONE, PROCEDURA PER LA GESTIONE DA QUASI 9 MILIONI
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È stata indetta dal Comune la procedura per l’affidamento in partenariato pubblico-privato della concessione per la gestione e manutenzione degli impianti di illuminazione, comprese la fornitura di energia elettrica e l’esecuzione dei lavori di riqualificazione, con la conversione a led di tutti i centri luminosi. Valore dell’operazione stimato in quasi 9 milioni di euro, per 18 anni, con canone annuale. La procedura di gara è gestita dalla Provincia di Perugia con chiusura dell’iter prevista il 15 febbraio. Per alcune zone del centro storico sono in arrivo interventi volti al miglioramento
della qualità dell’illuminazione per valorizzare il patrimonio. Nel dettaglio, il nuovo impianto di illuminazione verrà esteso a piazza Grande (illuminando così palazzo dei Consoli, palazzo Pretorio e palazzo Ranghiasci), piazza Giordano Bruno, piazza Bosone, piazza della chiesa di Sant’Agostino, parte di piazza San Pietro, le facciate del duomo e del palazzo Ducale. “Si concretizza finalmente - spiega il sindaco Filippo Mario Stirati - un progetto davvero importante che può rappresentare per la città un salto di qualità e una vera e propria nuova pagina di storia”.
IL CASO Segnalato un post su Facebook nel profilo di Fabio Sebastiani dalla sede del Partito Comunista
“SCUOLA DI PARTITO RADICCHI”,VIDEO CHOC CON BAMBINI SENZA MASCHERINE NÉ DISTANZIATI Si chiama “Scuola di partito Luigi Radicchi”, inisi preparano a farlo. I nostri assembramenti sono modesti a confronto di altri e producono un po’ di ziativa intitolata a un militante scomparso, messa miglioramento sociale”. in piedi per lo svolgimento dei compiti (oltre che per preparare esami di maturità, patente di guida REGOLE UGUALI PER TUTTI o concorsi pubblici), soprattutto come sostegno ai C’è chi fa notare come le regole debbano semplibambini da 6 anni in su che non possono essere cemente valere per tutti, soprattutto trattandosi seguiti a casa. È stata promossa, dal 2018, dalla di momenti formativi scolastici che coinvolgono i sezione eugubina del Partito Comunista guidata minori sull’uso delle mascherine e del distanziada Fabio Sebastiani, con la condivisione espressa mento sociale, al di là della tipologia di attività Fabio Sebastiani nella sede in piazza Quaranta Martiri dall’assessore promossa sotto l’egida di un partito politico. Sebacomunale ai servizi educativi Simona Minelli. stiani sta raccogliendo solidarietà soprattutto ideologica, con Sebastiani, che tiene le lezioni gratuite insieme ad altre persogli interventi sui social di ex consiglieri comunali, segretari di partito e militanti di schieramento che non entrano nel merito ne ha postato un video sul profilo di Facebook dove risultano ma difendono l’iniziativa della “scuola” in sé. Sebastiani, repliripresi una decina di bambini presenti in una stanza di ridotte dimensioni, senza mascherina né distanziamento sociale. Nel cando nel suo profilo, si è lasciato andare anche ad attacchi video si vede Sebastiani munito di mascherina mentre parla ai all’informazione e alle libere iniziative editoriali, evidenziando bambini di varia età e provenienza che sono seduti o in circolauna chiara matrice ideologica poco sensibile alle dinamiche della democrazia, il pluralismo e la tolleranza, sostenendo tesi zione nella stanza adibita ad aula didattica. di stampo stalinista e leninista per la ricerca del consenso in Divide l’opinione pubblica quanto accaduto. “I ragazzi sono tutcontesti di radicamento ideologico-politico. ti impegnati nella ricreazione - ha replicato Sebastiani su Facebook con riferimento al discusso filmato -, stanno mangiando o M.Boc.
LA STORIA
“MEGLIO IL VECCHIO CB DEI SOCIAL” LA STORIA DI FRANCO BRUNETTI E DI QUELLA CHE DA SEMPRE È UNA SUA GRANDE PASSIONE. PARLA SUL CANALE 25 DALLA SALA DA PRANZO CON UNA STRUMENTAZIONE DELLA QUALE VA FIERO. APERTA SU FACEBOOK LA PAGINA CB EUGUBINI CHE RACCOGLIE GLI AMANTI DELLA 27 MHZ
Franco Brunetti ha sempre avuto la passione di parlare a distanza, utilizzando la banda cittadina. Oggi viaggia verso i 75 anni e dalla sua casa in collina a Torre Calzolari, a due passi dallo svincolo di Montefiore, si gode i buoni momenti della giornata conversando con gli amici del Cb, ovvero la Citizens’ band regolamentata dopo il 1945 negli Stati Uniti, sulla banda di frequenze radio attorno ai 27 MHz, corrispondente a undici metri di lunghezza d’onda e destinata all’uso privato collettivo, specialmente dagli autotrasportatori. Nome in codice è “Branca1”, Operatore Franco: così si presenta parlando sul canale 25 dalla sala da pranzo, mentre la moglie e talvolta le figlie gli girano attorno. Ha allacciato rapporti con diverse realtà e persone dedite al Cb, da Perugia a Bastia Umbra e il Trasimeno, fino a Terni e Narni dove c’è un movimento che ha preso piede. Il Cb è ancora più amico al tempo del Coronavirus, tra il lockdown e le tante privazioni nel poter uscire liberamente e fare vita sociale come prima. “Sempre meglio parlarsi - racconta - che ridurre tutto a messaggi e post che non hanno un’anima. Il mio social è il Cb e non certo Facebook. Ho questa passione da tanti anni, nel 1972 presi la concessione e venne costituita l’associazione Radioamatori Eugubini. Ora siamo rimasti in pochi e sarebbe bello riuscire ad allargare il giro. In
di MASSIMO BOCCUCCI
zona c’è qualcuno che usa il Cb, come due non vedenti a Burano e Scheggia con cui è sempre piacevole parlare. Non servono autorizzazioni, rispetto ai radioamatori, ed è uno strumento facile da zero burocrazia che può aiutare anche nelle emergenze. Si raccontano le esperienze della vita quotidiana e se c’è qualche necessità magari si può riuscire a trovare delle soluzioni insieme agli altri. Nella mia vita non ho mai voluto auto di lusso o cose particolari se non coltivare questo hobby”. Brunetti ha lavorato come elettricista fin da ragazzino, decidendo nel tempo di farsi una vera stazione tutta sua. Oggi ha una decina di strumentazioni in sala perfettamente funzionanti, che valgono complessivamente almeno 15mila euro, più un’ottantina in garage che si potrebbero riattivare. “Se qualcuno è interessato - dice - sono ben lieto di dargli una mano. Qualche strumento va aggiustato ma si può fare e tornerebbe a funzionare senza problemi”. Un erede in casa intanto l’ha trovato, è il nipote Andrea di 12 anni che ha cominciato ad appassionarsi: ”È incuriosito, si diverte e mi piace vederlo interessato”. Gli piacerebbe che venisse ricreato un movimento eugubino, mentre è stata aperta una pagina Facebook “Cb Eugubini amanti della 27 Mhz” per allargare il giro: “Sarebbe un segno di vitalità e una risposta al logorio della vita moderna, riscoprendo una forma di socialità mai passata di moda”.
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I GIOVANI AL GOVERNO Tra le tante idee sbagliate della modernità una delle più folli è quella relativa al ruolo e alla funzione dei giovani nella società. Muovendo dall’odio verso tutto ciò che è cattolico, e in particolare verso la dottrina del “peccato originale”, la modernità crea costantemente delle categorie di persone immacolate, esentate da qualunque macchia e colpa, buone sempre e comunque. Una di queste è senza dubbio quella dei giovani. Nell’immaginario collettivo essi sono ormai sempre sinonimo di qualcosa di buono e giusto. Si vogliono giovani al governo del Paese, nel mondo del lavoro, nella cultura, nell’insegnamento, nella sanità e via invocando. Non a caso una delle parole d’ordine in politica è diventata: rottamazione! Della serie: arriviamo noi buoni con idee vincenti e vi mandiamo tutti a casa. Anche il mondo cattolico ha finito per rimanere ingannato da questa prospettiva priva di senso. Basta andare in parrocchia e sentire il cattolico medio, quello magari da messa quotidiana, dire che un tal politico gli piace “perché è giovane”. Si dimentica che, nella Bibbia, Dio considera una vera e propria punizione per il suo popolo ribelle essere governato dai giovani. Attraverso il profeta Isaia, Dio infatti sentenzia: “metterò dei ragazzi come loro capi” (Is 3, 4). Una punizione divina, quindi, non certo una rottamazione!
SAN GIROLAMO CENSURATO Il cattolico medio, cresciuto a pane e Concilio Vaticano II, potrebbe rimanere ulteriormente sconvolto se solo andasse a indagare sul seguito delle parole del profeta Isaia di cui ci stiamo occupando. In effetti, nella Bibbia di Gerusalemme (quella che quasi tutti i cattolici hanno in casa), al versetto 4 del capitolo 3 del libro di Isaia, dopo aver sentenziato circa il “governo dei giovani”, il profeta prosegue con queste parole: “dei monelli li domineranno”. Ma che significa quel “monelli”? Indagando, si scopre che è una traduzione dalla Bibbia detta “neovulgata” (la versione latina cioè che dal Concilio Vaticano II è stata adottata come ufficiale dalla Chiesa). Si chiama “neovulgata” perché è una revisione della “vulgata”, cioè della traduzione dall’ebraico al latino che il grande san Girolamo fece verso la fine del IV secolo. La sorpresa è che san Girolamo non parla affatto, traducendo direttamente dagli originali ebraici, di “monelli”. Parla invece di “effeminati”. Ecco il testo: “et dabo pueros principes eorum, et effeminati dominabuntur eis” (Is 3, 4). I dotti biblisti del post concilio, più prudenti dell’Onnipotente, hanno pensato bene di correggere san Girolamo mettendo “infantes” al posto di “effeminati”. Così oggi nelle nostre bibbie abbiamo dei “monelli”, anche se la punizione di Dio consiste decisamente in altro.
a cura di LUIGI GIRLANDA IL POPOLO CONCRETO Per le ideologie della modernità, di destra come di sinistra, il “popolo” non è altro che un’idea. C’è qui una delle differenze più marcate con la sana e realistica prospettiva cattolica, che al contrario delle ideologie rifugge le astrazioni e si rapporta con la vera realtà delle cose. L’ideologo, cioè, idealizza la nozione di popolo, ma è poi sempre pronto a schifarlo o condannarlo quando non si comporta secondo lo schema mentale elaborato a tavolino. Il cattolico, al contrario, sa che il peccato originale accomuna tutti gli esseri umani, per cui rifugge da qualunque idealizzazione e sa bene che “il popolo” è composto da singole persone che hanno una natura corrotta e decaduta. Non è un caso che Gesù abbia esortato ad amare non un astratto e generico “prossimo”, ma le persone concrete che incontriamo ogni giorno: ama il prossimo “tuo”. Il borghese, il comunista o il massone amano “il popolo” ma schifano di fatto la gente concreta. Il cattolico ricorda al “popolo” la sua miseria, ma poi prova ad amare le persone concrete che di quella miseria portano il peso. Non si fa illusioni, per esempio, sul “popolo degli stadi”. Sa che la gente concreta bestemmia, insulta, fa risse. Questo popolo concreto va aiutato e amato. Non solo condannato perché non si adegua allo schema mentale comunista o liberal massonico.
Pillole Letterarie e Dintorni... a cura di ANNALISA BOCCUCCI
CAMBIARE L’ACQUA AI FIORI,
SGUARDO SULLA VITA E LA MORTE
UN ROMANZO SUL GUARDARE L’ALTRO CONCENTRANDOSI SULLA FRAGILITÀ DELLE EMOZIONI UMANE Il racconto di Valèrie Perrin, vincitrice nel 2018 del Prix Maison de la Presse, è un oggetto letterario prezioso e fragile da maneggiare: la spiccata sensibilità che emerge da una cascata di parole spesse, importanti e impegnative cattura il lettore e lo trasporta in un mondo emozionale dalle tinte forti, ambigue ed estreme. La protagonista della storia è Violette Toussaint, custode di un piccolo cimitero della Borgogna che ella cura come un giardino che ha bisogno di attenzione e protezione. La vita di Violette scorre articolandosi in giornate in cui la parola d’ordine è accogliere gli altri, ascoltare il loro dolore, comprenderlo e tentare di confortarlo attraverso un confronto quotidiano con la morte che diventa parte della vita e che, in quanto tale, viene affrontata e sviscerata in una chiave concettuale che rimanda molto alla vitalità e all’energia dell’esistenza. La tranquilla vita della protagonista verrà letteralmente stravolta dalla comparsa di un poliziotto, giunto da Marsiglia nel piccolo cimitero, per indagare sul misterioso uomo sepolto accanto a sua madre, su espressa volontà ed esplicita richiesta della donna stessa: l’indagine portata avanti dall’uomo coinvolgerà anche Violette che si troverà a dover fare i conti con un enorme segreto, che appartie-
ne al suo passato, ma che sarà in grado di rimescolare le carte del suo presente e del suo futuro. L’impianto narrativo del racconto si articola su vari piani; c’è una stratificazione evidente che porta alla luce un vortice di emozioni che si alternano, si mescolano, sfumano lasciando spazio ad una storia che si materializza attraverso una delicatezza e una sensibilità molto profonda e femminile. Pagina dopo pagina l’orizzonte emotivo si trasforma e si rende spiazzante passando dal tono scanzonato e leggero, quasi comico, della prima parte, alla forte drammaticità del racconto di un dolore della seconda: il tutto è tenuto insieme da un filo concettuale che potremmo definire un “classico” della letteratura europea. Violette è la guardiana di un cimitero, è capace di convivere quotidianamente con la morte e di osservare le tracce che essa stessa lascia nella vita, ma, per la protagonista, parlare della morte rappresenta un modo di confortare gli altri, di sentirli vicini e di stimolare in loro la memoria e il ricordo, che è ciò che rimane di chi abbiamo amato sulla terra. I bruschi passaggi narrativi, di cui si serve la storia, sono gestiti dal magistrale utilizzo delle parole da parte dell’autrice: Valèrie Perrin ci accompagna in un viaggio francese turbolento, estremo, ma difficile da dimenticare.
Come ti Cucino Sano
a cura di LORENZO DIAMANTINI
FRASCARELLI, SEGNO DELLA TRADIZIONE CONTADINA Un antichissimo piatto della tradizione umbra, che ci fa viaggiare nel tempo, portandoci in un’epoca in cui le risorse erano limitate e le padrone di casa trovavano spesso soluzioni ingegnose per placare, con pochi ingredienti, l’appetito dei numerosi componenti della famiglia. I frascarelli sono una ricetta contadina, una sorta di polenta ottenuta dalla farina, non di mais ma di grano, che le dona un sapore delicato e una consistenza densa e cremosa. Il termine frascarelli deriva dalla frasca, il bastone che nelle cucine contadine era impiegato per girare la polenta all’interno dei paioli posti sul camino; ma le frasche, in dialetto, indicano pure i ramoscelli, presi direttamente dall’orto, che si usavano per inumidire la farina con l’acqua nella preparazione di questo piatto che sostanzialmente è composto dai grumi che si formano bagnando la farina. Facili da preparare e con pochi e semplici ingredienti, i frascarelli venivano preparati inizialmente soltanto con farina e acqua, la versione più povera del piatto, a cui in seguito si è aggiunta quella con il riso coricato o corco, come si dice in dialetto. La variante più reIngredienti per 4 persone • 400 gr farina grano tenero • 2 uova • Acqua quanto basta • 150 grammi radicchio • 2 carciofi • 1 cipolla rossa
• 1 limone • vino rosso quanto basta • olio extravergine di oliva (qb) • sale quanto basta • pepe quanto basta • parmigiano quanto basta
Preparazione Lavate il radicchio e riducetelo a listarelle; mondate i carciofi, privandoli del gambo, delle foglie esterne più dure e delle spine, divideteli a metà, eliminate la peluria, tagliateli a spicchietti e metteteli a mano a mano in una terrina con acqua acidulata con il succo di limone. Fate rosolare la cipolla tritata in una casseruola con l’olio, finché sarà leggermente dorata; unite il radicchio e i carciofi e lasciateli insaporire per un paio di minuti, sempre mescolando con un cucchiaio di legno, sfumate con vino rosso, e continuate a cuocere fino alla completa evaporazione del liquido. Salate, pepate e tenete in caldo. A questo punto preparate i frascarelli, sbattete le uova
SCUOLA MONTESSORI, UN PREMIO PER LA COSTITUZIONE
Un riconoscimento per la scuola Montessori di Gubbio. I bambini hanno scelto e ritirato il premio del Contest “Passeggiando con la Costituzione” relativo all’edizione #ioleggoperchè 2019. Lungo le vie di corso Garibaldi gli studenti e il personale della scuola avevano attirati tanti presenti con inni e passi danteschi, citazioni, giochi e laboratori sulla Costituzione italiana. La Montessori di Gubbio è arrivata seconda tra 15.000 scuole concorrenti in tutta Italia, preceduta soltanto da un istituto di Roma che aveva fatto il Contest davanti al Colosseo. “Con rinnovato orgoglio - spiegano dalla scuola eugubina - gli studenti sono sempre più convinti che lo spirito di squadra sia la chiave per raggiungere le vette più alte. Ora tante letture di vario genere hanno arricchito la biblioteca scolastica dei piccoli cittadini montessoriani di Gubbio”.
cente è con l’aggiunta dell’uovo nell’impasto, un tempo considerato un lusso, da quì il nome di frascarelli dei signori. Un piatto sostanzioso, dunque, tradizionalmente destinato a puerpere e balie per favorire un’abbondante lattazione ma soprattutto ai contadini, per dare loro l’energia per affrontare le pesanti giornate di lavoro nei campi. Fino a non molti decenni fa, i frascarelli si condivano esclusivamente con il ragù finto, cioè senza carne ma oggi sono arricchiti nei modi più svariati e per tutti i gusti. In questa versione sono accompagnati da due ingredienti principe di questo periodo invernale: Il radicchio, leggero, digeribile, ricco di fibre e di nutrienti; e il carciofo, un’ottima fonte di ferro e sali minerali oltre che un vero alleato per il nostro organismo, in particolare per fegato e reni. Un piatto della nostra tradizione rivisitato in una versione moderna e a basso contenuto calorico, arricchito da due ingredienti genuini ma non privi di gusto che ci fanno riscoprire una ricetta antica, nutriente e gustosa, perfetta per queste rigide giornate invernali. Buon appetito. Tempo di cottura: 30 minuti Costi: economico Preparazione: 60 minuti Difficolta: bassa
in una ciotola aggiungendovi un pò di acqua, stendete la farina sul piano di lavoro, con una forchetta fate gocciolare l’uovo sulla farina in modo da formare tante goccioline, ricopritele, rimescolando la farina e setacciatela, ne usciranno delle palline irregolari, mettetele in una ciotola. Continuate questo procedimento fino ad esaurimento della farina. Cuocete in acqua bollente e salata per 5 minuti. Scolare ed aggiungere nella padella con il condimento di radicchio e carciofi, aggiungete se volete una spolverata di parmigiano, a questo punto potete impiattare. Servite i frascarelli belli caldi.
RENZO AMANZIO REGNI ISPETTORE COVISOC
Per la prima volta c’è un eugubino tra gli ispettori della Covisoc. La Federazione Italiana Giuoco Calcio ha conferito l’incarico al dottore commercialista Renzo Amanzio Regni. Si tratta di un ruolo prestigioso annuale che non trova precedenti tra i professionisti di Gubbio. L’ispettore Covisoc è incaricato di analizzare e valutare la documentazione economico-finanziaria delle società professionistiche soggette ai controlli periodici da parte di questo organismo. Il dottor Regni vanta una consolidata esperienza nel settore calcistico come revisore dei conti per lunghi anni del Gubbio.
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L’IDEA
I CAMPI DELL’UMBRIA SI TROVANO CON UN’APP PROGETTO DELLA CLASSE QUINTA SISTEMI INFORMATIVI AZIENDALI DELL’INDIRIZZO TECNICO-ECONOMICO CON IL PROFESSOR ROBERTO ROSSI, NATO IN COLLABORAZIONE CON LA COMMISSIONE REGIONALE DEGLI ARBITRI Basta un’App per trovare gli oltre 500 campi sportivi disseminati in ogni angolo dell’Umbria. L’hanno pensata proprio bene al polo tecnico “Cassata-Gattapone” dove gli studenti della classe quinta Sistemi informativi aziendali dell’indirizzo Tecnico economico hanno sviluppato una nuova App, disponibile gratuitamente nel play store di Google. Permette di localizzare tutti gli impianti calcistici della regione, anche di calcio a cinque. Il progetto è nato in collaborazione con la Commissione regionale umbra degli arbitri, di cui fa parte il docente Roberto Rossi che ha guidato l’operazione e insegna informatica in questa classe. La App risponde all’esigenza che hanno i calciatori e le loro famiglie, i dirigenti in trasferta e gli arbitri di rintracciare velocemente gli impianti di gioco in cui si svolgono le gare. GUIDA SICURA I campi sportivi, tranne nelle città più grandi, sono spesso poco segnalati e difficilmente rintracciabili attraverso l’indirizRoberto Rossi zo che in molti casi risulta poco indicativo.
di ROBERTO BARBACCI
La Commissione arbitri ha condiviso l’idea e nell’ottobre scorso è iniziato il lavoro degli studenti che a distanza sono riusciti a realizzare il dispositivo. La classe ha censito e geolocalizzato gli impianti e, tramite una semplice interfaccia, l’applicazione permette di selezionare e visualizzare la mappa dell’impianto desiderato. Poi, interfacciandosi con Google maps, permette di tracciare l’itinerario e di guidare l’utente alla meta, utilizzando il sensore Gps dello smartphone. L’applicazione evita quindi agli utenti la ricerca manuale dell’impianto, e li guida velocemente usando la classificazione per comune e località, permettendo un’immediata localizzazione dell’impianto prescelto. Il progetto, sviluppato utilizzando l’ambiente App Inventor del Massachusetts Institute of Technology di Boston, è un indicatore reale della qualità delle competenze acquisite dagli studenti dell’indirizzo Tecnico economico nell’implementazione e integrazione di nuove tecnologie nel virtuoso rapporto di collaborazione tra scuola e territorio, anche con realtà sportive importanti come l’Associazione italiana arbitri.
IL ROTARY CLUB A SOSTEGNO DELLA SANITÀ
Il Rotary Club Gubbio, che del servire la comunità fa il suo motto ispiratore, ha donato alla Usl Umbria 1 con la dottoressa Paola Tomassoli, direttore del Distretto socio-sanitario dell’Alto Chiascio, e al dottor Pier Daniel Ruggiero, responsabile del Centro Salute di Gubbio, 20 saturimetri prr i medici Usca (Unità speciali di continua assistenza ) impegnati con i malati di coronavirus.b Presenti per il Rotary Club Gubbio il presidente, ingegnere Gioacchino Minelli, la dottoressa Lucia
Bellucci e il dottor Giorgio Ciliegi. La donazione ha rappresentato l’ennesimo segno concreto della disponibilità a impegnarsi per le esigenze che investono la comunità, rispondendo alle sollecitazioni, come in questo caso per l’interessamento del dottor Giorgio Ciliegi che ha portato all’attenzione del benemerito club una necessità nelle attività sanitarie legate alla pandemia.
CALCIO È passato per Gubbio il tecnico pesarese che ha vinto con il Dundalk, già riconfermato per il 2021-22
GIOVAGNOLI, DALLA BERRETTI ALLA COPPA D’IRLANDA
Ha allenato la Berretti del Gubbio. Filippo Giovagnoli veniva dall’esperienza sulla panchina della Sansovino in Eccellenza Toscana. Era la stagione 2010-2011 che avrebbe portato la prima squadra in Serie B con Vincenzo Torrente alla guida. Giovagnoli da allora ne ha fatta di strada. Lui, nativo di Città di Castello e marchigiano di Apecchio nel pesarese, cinquant’anni e una laurea in scienze motorie, è l’allenatore del Dundalk, club con 14 scudetti fondato nel 1903 nel capoluogo della contea del Louth con circa 38mila abitanti. Ha vissuto 6 anni da direttore alla Metropolitan Oval Academy di New York, dopo aver collaborato con il Milan e guidato il Gubbio Berretti. Ha preso in mano ad agosto la squadra che era stata eliminata dal preliminare di Champions e l’ha intanto portata nella fase a gironi dell’Europa League (terza volta per una squadra irlandese) ritrovandosi a fronteggiare Arsenal, Rapid Vienna e Mol-
de. Si è lanciato pieno d’entusiasmo nell’avventura, affiancato dal vice Giuseppe Rossi, fino a vincere la Coppa d’Irlanda dopo aver battuto 4-2 dopo i tempi supplementari i campioni dello Shamrock Rovers. La conferma sulla panchina è scattata automaticamente: a gennaio penserà al mercato e quindi alla preparazione che a febbraio aprirà un’altra stagione. “Qui la coppa è importante come lo scudetto - racconta Giovagnoli - e riuscire a vincerla vuol dire raggiungere un grande traguardo. L’obiettivo principale della stagione è sempre qualificarci per i gironi di Europa League e siamo arrivati terzi in campionato. Abbiamo fatto qualcosa di speciale che è diventato la ciliegina sulla torta”. Lo Shamrock Rovers era dato per largamente favorito: “Tecnicamente sapevamo della loro superiorità - spiega - e abbiamo risposto con la forza fisica e un grande cuore”.
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ATTUALITÀ
LA PROTESTA DEI COMITATI DIVENTA UNA CANZONE
di ROBERTO BARBACCI
DOPO LA MANIFESTAZIONE DAVANTI A PALAZZO CESARONI E UN PRIMO CONFRONTO CON L’ASSESSORE ALL’AMBIENTE ROBERTO MORRONI, IL FRONTE DEI CONTRARI AL NUOVO PIANO RIFIUTI HA PENSATO A UNA PARTICOLARE INIZIATIVA MUSICALE
Si sono dati appuntamento davanti Palazzo Cesaroni, almeno una cinquantina tra comitati e associazioni ambientalisti che premono sulla Regione affinché fermi l’iter che porterà alla possibilità per alcune aziende di bruciare al loro interno il CSS. Una protesta ordinata ma decisa, che ha coinvolto non soltanto i comitati eugubini, da tempo critici nei confronti della possibilità che il CSS venga utilizzato come combustibile all’interno dei due cementifici locali. Il pericolo, a detta dei manifestanti, è quello di assistere nei prossimi anni a un progressivo innalzamento del livello di inquinamento ambientale, tanto da richiedere nuovamente alla Regione di intervenire prediligendo un percorso di smaltimento rifiuti che vada verso un’ottica più green, favorendo dunque corrette politiche ambientali.
TAR DEL LAZIO A ricevere i manifestanti ci ha pensato l’Assessore all’Ambiente regionale, Roberto Morroni, accompagnato da alcuni consiglieri. I manifestanti gli hanno rivolto un appello affinché fermi qualsiasi progetto che possa portare alla creazione di nuovi inceneritori e, nel caso di Gubbio, alla possibilità di utilizzo di CSS nei cementifici, piuttosto favorendo l’apertura a un dibattito pubblico per affrontare il problema in un più ampio raggio. Da Morroni è arrivata l’apertura ad avviare una fase di “osservazione”, un tempo di 45 giorni all’interno di quali chiunque potrà CENTR MAPPATURA CENTRALINE - MANUTENZIONE CAMBI AUTOMATICI MAPPATURA sollevare dubbi e avanzare ipotesi una TRATTAMENTI A IDROGENO - INSTALLAZIONE IMPIANTI A METANO, GPL ED A IDROGENO TRATTAMENTI A IDROGENO - IN volta che verrà consegnata e presentata RICARICA ARIA CONDIZIONATA E RIPARAZIONE IMPIANTI ARIA la documentazione relativa agliRICARICA studi MAGAZZINO E REPARTO CAMBIO PNEUMATICI, EQUILIBRATURA E CONVERGENZA MAGAZZINO E REPARTO CA sugli effetti dell’utilizzo del CSS. ParalMANUTENZONE ORDINARIA, RIPARAZIONE E RETTIFICA MANUTENZON lelamente a questa promessa è arrivata però la sentenza del Tar del Lazio, che ha rigettato il ricorso di un gruppo di comitato locali della zona di Vernasca (Piacenza, Emilia-Romagna) contro Hai un auto con l’autorizzazione ai CSS negli impianti molti chilometri e cementifici Buzzi Unicem, sentenza accolta con grande favore da Federbeton, vuoi recuperare che ha ribadito come “i dubbi della pol’efficenza del polazione meritano di ricevere ascolto vostro motore? e risposta sul piano del confronto e della trasparenza rispetto a progetti, dati statistici e validazioni accademiche”. Prenota il trattamento IL BRANO “POLVERI” Nel dibattito portato avanti dai comitati eugubini e regionali si inserisce anche un momento culturale: il brano Polveri, realizzato da Esposti InVolontari, un gruppo formato da 21 elemenl’unico apparecchio che garantisce ti (musicisti e attivisti) provenienti da Le modifiche eletUmbria, Lazio e Lombardia, uniti nella pulizia del motore utilizzando troniche di FlashIl trattamento lo scopo di tutelare la salute di tutti a unicamente acqua distillata trasformata Map permettonodiscapito degli interessi (economici e con Hydromaverich in idrogeno e ossigeno puro di ottimizzare non di potere) di pochi. Un sound reggae Ecleaner (della durata di 2 solo la potenza econ la una melodia orecchiabile fanno da
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CALCIO La squadra di Torrente viaggia in linea con l’obiettivo salvezza, ma non mancano ansie e preoccupazioni
DAL MERCATO NUOVA LINFA MA IL GUBBIO CERCA STABILITÀ
Più entrate che uscite: mica così scontato quando di mezzo c’è il Gubbio, che a gennaio ha in parte cambiato volto, senza però trovare quella serenità che aveva contraddistinto l’ultima parte del 2020. Un’annata strana, vissuta un po’ sulle montagne russe, nella quale spicca per distacco la capacità di Vincenzo Torrente di surfare sulle onde di un’incertezza che affiora ad ogni minima difficoltà, tra un ambiente forzatamente lontano dalla squadra (le porte chiuse ormai sono diventate la regola) e una proprietà che non perde occasione per manifestare perplessità non appena le cose non vanno per il verso sperato. Ciò nonostante il campionato del Gubbio appare in linea con le attese: i rossoblù stazionano stabilmente fuori dalla zona play-out da un paio di mesi a questa parte, benché da dietro le rivali si stanno attrezzando e obbligheranno tutti ad alzare l’asticella. I play-off, che a Natale apparivano come un obiettivo alla porta
(in Serie C vi partecipano fino alla decima classifica), sono invece tornati lontani, eredità anche dei due ko. contro Modena e Sambenedettese. Proprio quest’ultima gara ha fatto riaffiorare un po’ di tensioni per via del modo in cui è maturata la sconfitta (Gubbio avanti 1-0 a 20’ dalla fine e con un uomo in più), tanto da convincere Stefano Giammarioli a difendere a spada tratta il gruppo e chiedere di far cessare certe voci provenienti dai piani alti. Il mercato, come detto, ha portato più innesti che addii: pesa la partenza dell’attaccante Federico Gerardi, di fatto sostituito da Francesco Fedato che pure ha caratteristiche diverse (non una prima punta ma un esterno offensivo). Il colpo più importante ha il volto del centrocampista Zaccaria Hamlili in una mediana dove ha salutato Alessandro Lovisa ed è arrivato anche Filippo Serena. Di prospettiva l’innesto del difensore Giuseppe Ingrosso.
A MARZO TORNA IL GRANDE CICLISMO
Gubbio e l’Alto Chiascio nuovaCAMBI AUTOMATICI mente METANO, GPL ED Aprotagonisti IDROGENOnel ciclismo internazionale: venerdì 12 marZIONE IMPIANTI zo passerà anche per la città IBRATURA E CONVERGENZA dei Ceri la carovana della TirreNE E RETTIFICA no-Adriatico, la corsa in linea
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di 7 tappe che precede di pochi giorni la Milano-Sanremo, con tantissimi big presenti (tra gli altri Nibali, Yates, Thomas Hai unSagan, auto con e altri ancora). La terza tappa molti chilometri e partirà da Monticiano e arriverà vuoi dopo 189recuperare kma Gualdo Tadino l’efficenza passando primadel per il comprensorio eugubino, da dove provevostro motore? nirà da Umbertide.
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Nelle ultime settimane la città ha assistito alla scomparsa di tante figure che l’hanno resa migliore
PASQUALE DI BACCO HA LASCIATO UN’IMPRONTA
Un male incurabile s’è portato via imprenditore Pasquale Di Bacco. Una tristezza infinita per i familiari e gli amici nel giorno di Natale. Ha legato il suo nome al settore dei trasporti, oltre a un forte impegno in politica visti i trascorsi da consigliere comunale, vicepresidente del Consiglio Comunale, e più volte candidato per i livelli sovracomunali. È stato anche dirigente del Gubbio calcio con la passione da tifoso che l’ha visto lungamente in
prima linea e attivo in tanti momenti cruciali della storia rossoblù. Il sindaco Filippo Mario Stirati ha voluto ricordarlo in particolare come “uno dei principali protagonisti della firma del protocollo d’intesa tra le città di Gubbio e Assisi per lo sviluppo di politiche comuni in tema di turismo e di potenziamento infrastrutturale e viario”. Cordoglio è stato espresso anche dal Gubbio calcio con il presidente Sauro Notari.
SANDRO DEL FORNO CUORE CERAIOLO
“Profondo dispiacere e grande vicinanza alla famiglia per la scomparsa di “Sandro del Forno”, noto davvero a tutti, in città, con questo nome”: con queste parole il sindaco Filippo Mario Stirati ha espresso il suo cordoglio, il 29 dicembre scorso, per la scomparsa a 81 anni di Alessandro Casagrande. Stirati ha ricordato “la scomparsa di un personaggio che ha incarnato un pezzo di antropologia della città, del quartiere di San Martino, della Festa dei Ceri e in particolare del Cero di sant’Ubaldo. Sandro esprimeva tutti gli umori, le idiosincra-
sie, gli sfottò riconducibili al nostro essere eugubini, era scorbutico ma nello stesso tempo umanissimo e affettuoso. Con lui se ne va un pezzo di storia, di antropologia del quartiere, della comunità e del Cero di Sant’Ubaldo, del quale è stato parte fondamentale. Voglio ricordare Sandro come un uomo pieno di passione, di dedizione, come una figura altamente emblematica e simbolica, esemplare di un certo modo di essere eugubini. Sandro mancherà di certo a tutti, con lui la città perde una parte di sé”.
ADDIO ALBERTO BAZZURRI TENENTE GENTILUOMO
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L’annus horribilis si è portato anche via Alberto Bazzurri, tenente dell’Arma dei Carabinieri, comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Foligno. Bazzurri è stato stroncato da un infarto nella sua casa di Terni nella notte tra il 29 e il 30 dicembre scorso. Aveva 58 anni, era nato in Francia e aveva vissuto parte della gioventù in Lussemburgo per poi rientrare. Aveva nel cuore Gubbio, dove riposa al civico cimitero. Una lunga carriera iniziata alla Stazione Carabinieri Roma San Pietro, poi dopo altri incarichi nella capitale aveva operato nell’area di Ischia a Procida giungendo prima al comando della Stazione di Papigno e poi al Norm di Foligno. Bazzuri ha lasciato moglie e due figli gemelli, anche loro nell’Arma, con il profondo dolore tra i colleghi e quanti lo hanno conosciuto apprezzandone le doti umane e professionali. M.Boc.
VITTORIO CACCIAMANI IL DOLORE DEGLI AMICI SANGIORGIARI
È stato un ceraiolo sangiorgiaro sempre in prima linea Vittorio Cacciamani, stroncato da un infarto l’11 gennaio scorso a 58 anni. Grande partecipazione al dolore soprattutto da parte della Famiglia dei Sangiorgiari a cui era legato, essendo peraltro un punto di riferimento soprattutto a Semonte. Vittorio ha lasciato la moglie Patrizia Ramacci dell’attività Gypsea, i figli Caterina e Alberto, i fratelli Marco e Marcello. Il congedo commosso presso il Cva di Semonte.
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ADOLFO BARBI LASCIA CULTURA E NOBILTÀ
“Un uomo ironico, colto, animato da pura passione per tutto ciò che faceva, con un profondo senso della ricerca e un amore smisurato per la scoperta”: sul marchese professor Adolfo Barbi, classe 1934, scomparso il 15 gennaio scorso nella sua casa di corso Garibaldi con il fisico minato dalla malattia, si è espresso così nel ricordo il sindaco Filippo Mario Stirati. “È stato il mio insegnante di scienze al liceo evidenzia il sindaco - e, oltre a ricordarlo con grande affetto personale, mi preme sottolineare come sia stato una figura di riferimento per tutta la città, grazie anche ai suoi pregevolissimi lavori di ricerca e di ricostruzione storica della festa dei Ceri. Le sue pubblicazioni sulla festa ci hanno lasciato un autentico patrimonio di cultura e storia locale. Ci lascia anche importanti ricerche, fatte a Forlì, sulla figura di Giuseppe Mazzatinti, filologo, bibliografo e bibliotecario eugubino che diede il nome al nostro liceo. Barbi era un uomo brillante, poliedrico, amante della scoperta, curioso, pieno di molteplici interessi, e in tutto ciò che faceva metteva grande passione, attenzione, intensità: un altro grande eugubino che se ne va, e che andando via lascia un grande vuoto nel panorama culturale cittadino”.
Esponente di una delle più nobili famiglie eugubine, il professor Adolfo Barbi viene ricordato anche come consigliere per lunghi anni dell’associazione “Maggio Eugubino”. Faceva parte del comitato scientifico del centro studi ubaldiani “Padre Emidio Selvaggi” e ha redatto i Quaderni Ubaldiani con, tra gli altri, Don Angelo Fanucci e l’avvocato Giorgio Gini. Tra i testi l’Atlante del Territorio di Gubbio, con un fondamentale lavoro di toponomastica per i tanti vocaboli disseminati nel vasto territorio eugubino. Il cordoglio è stato espresso dalle Famiglie ceraiole per le pubblicazioni e sui social da tanti che hanno testimoniato stima e considerazione. Cordoglio è stato espresso anche dal Gubbio calcio: il diciassettenne nipote Pietro Montanari è un portiere rossoblù. La Famiglia dei Santantoniari ha ricordato il “ceraiolo santantoniaro, storico e appassionato dei valori più autentici della cultura eugubina. Il nostro Marchese è stato una persona sempre discreta e umile non facendo mancare mai la propria collaborazione. Un punto di riferimento per la cultura eugubina e per quelle generazioni di studenti che ne hanno sempre apprezzato il suo profondo amore per la città”.
L’ULTIMA CORSA DI MARCELLO CECILIONI
Quando ha deciso di sventolare la bandiera a scacchi, lui che nella vita quel gesto l’aveva ripetuto chissà quante volte, Marcello Cecilioni non s’è fatto pregare troppo. L’ha sventolata e basta, cogliendo un po’ alla sprovvista chi gli stava accanto e lo accudiva dopo che la vita aveva deciso di accanirsi con lui da quando, era il 2008, un’ischemia lo aveva minato nel corpo e un po’ nello spirito. Una presenza silenziosa, la sua, uomo di poche parole ma dalla battuta sempre pronta, dallo sguardo intenso che bastava eccome a far capire quello che gli passava per la testa. Marcello ha lasciato una traccia profonda nel vissuto eugubino. Ha dedicato la sua vita ai motori, una passione coltivava sin da bambino che lo ha portato ad essere tra i soci fondatori del Comitato Eugubino Corse Automobilistiche, divenendo in fretta commissario e poi direttore di gara, quasi un pioniere in un territorio come quello umbro che fino a una quarantina d’anni fa non era certo
NUMERI UTILI Centralino Comunale Centralino Osp. Branca Pronto Soccorso Numero Verde Farmacie Guardia Medica Sez. Croce Rossa Gubbio Soccorso Misericordia Gubbio Carabinieri Vigili del Fuoco Vigili Urbani Cimitero Civico IAT Servizio Taxi Carabinieri Forestali Guardia di Finanza Centrale ENEL Canile Curia Vescovile ACI Soccorso Stradale
075.92371 075.9270801 075.9270744 800.829058 075.9239468 075.9273500 075.9277779 340.3859797 075.9235700 075.9273722 075.9273770 075.9237690 075.9220693 075.9273800 075.9272585 075.9273789 800.900.800 075.9274963 075.9273980 075.9220795 333.5224537
tra i più rinomati a livello nazionale. Ha saputo dar lustro e far crescere l’autodromo di Magione, che sotto la sua guida è diventato un punto di riferimento tanto da richiamare anche ospiti internazionali, e naturalmente ha dato tutto per il Trofeo “Luigi Fagioli” con il quale ha collaborato fino all’ultima edizione, affiancando Fabrizio Fondacci che idealmente ne ha raccolto il testimone. Ma Marcello è stato anche e soprattutto un eugubino verace, punto di riferimento all’interno dei santantoniari, tanto che a soli 30 anni venne scelto come Capodieci nel 1976, nonché tra i fautori della nascita della Famiglia di cui ha ricoperto la carica di presidente (dal 2003 al 2007) e quella di consigliere per tanti altri mandati. In tanti l’hanno salutato nell’ultimo viaggio, e in quella bandiera a scacchi posta accanto alla bara, la stessa che ricevette dalle mani del “Conte” Luigi Balducci, c’era racchiuso il senso di un’intera esistenza. R.Bar.
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Il prossimo numero sarà in distribuzione da
VENERDÌ 26 FEBBRAIO 2021
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