15 Giorni - Numero 129 - 26 Marzo 2021

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VENERDÌ 26 MARZO 2021 ANNO IX NUMERO 129

DALLE FILIPPINE CON AMORE

LA STORIA DI JOE E OLIVIA, UNITI NELLA VITA E NELLA PASSIONE PER L’AUTOMODELLISMO. SONO STATI A GUBBIO PER LA PRIMA VOLTA NEL 2016 PER PARTECIPARE AL MONDIALE HANNO DECISO DI TORNARE PER SPOSARSI DAVANTI L’URNA DI SANT’UBALDO. E NEL 2021 LI ASPETTA UN ALTRO APPUNTAMENTO SULLA PISTA “MARIO ROSATI”

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COPERTINA

ATTRAZIONE FATALE I FILIPPINI JOE E OLIVIA CONQUISTATI DA GUBBIO DOPO AVER PARTECIPATO NEL 2016 AL MONDIALE DI AUTOMODELLISMO. SONO TORNATI PER SPOSARSI A SANT’UBALDO: “È LA CITTÀ CHE LASCIA L’IMMAGINE DELLE CASE DI PAN DI ZENZERO” La vita riserva sempre sorprese. Come per Joe e Olivia che hanno scoperto Gubbio nel 2016 quando, arrivando dalle isole Filppine nel sudest asiatico da oltre diecimila chilometri, parteciparono al Mondiale di automodellismo per innamorarsi a prima vista della città, tanto da fare amicizie e torGli sposi con Galli e Agostinelli nare per sposarsi. Giuseppe Agostinelli, presidente del Club Automodellistico 5 Colli, e Leandro Galli gli hanno fatto da testimoni nella cerimonia davanti l’urna di Sant’Ubaldo in basilica con monsignor Fausto Panfili e monsignor Mauro Salciarini a suggellare quell’amore. Joe pilota, Olivia meccanico: uniti in tutto. La loro storia è bella, fatta di passioni e buoni sentimenti che hanno unito strade lontanissime. Si raccontano volentieri perché il legame con Gubbio è diventato fortissimo e nell’anno appena cominciato li aspetta il ritorno al miniautodromo “Mario Rosati” per il nuovo evento internazionale. Ricordate la prima volta a Gubbio? “La prima volta in questa terra nella galassia lontana risale al 2016 quando abbiamo partecipato al campionato del mondo Ifmar per 1/10 GP RC. Sapevamo che saremmo venuti fin dal 2014 quando è stato annunciato nel meeting dei piloti nello stesso evento a Bangkok in Thailandia. Così, dal 2014 abbiamo pensato che avremmo partecipato e ci siamo preparati al meglio per quest’avventura. La preparazione fino al giorno della partenza da Manila è stata divertente e allo stesso tempo emozionante, perché sapevamo di non poter mettere a punto abbastanza motori per la gara. Ci siamo impegnati per prepararne a sufficienza per il viaggio”. Quella gara vi è rimasta dentro? “Ce la ricordiamo in ogni particolare. L’organizzazione del Club 5 Colli è stata di prima classe con la direzione della famiglia Agostinelli e la regia di Giuseppe Agostinelli che chiamiamo zio. È stata difficile, i primi sono stati davvero velocissimi. Tutto era così frenetico che dovevamo pianificare i nostri pasti, altrimenti ci saremmo dimenticati di mangiare. Ci siamo resi conto che eravamo in mezzo a piloti di grande talento, supportati dai loro familiari e dai migliori meccanici. È stata un’esperienza grandissima, abbiamo imparato tanto. Per la pista siamo rimasti a dir poco senza parole: è come se avessero miniaturizzato Monza, il Mudello o Spa-Francorchamps. È tutto di livello assoluto su quei circuiti di Formula Uno e a Gubbio sono riusciti a riproporre quel livello assoluto. La cura dell’impianto, le opere d’arte sui cordoli, la gestione, il controllo, la tribuna, il parcheggio, i cancelli elettronici per la sicurezza, il bar, il cibo, la cerimonia di apertura con la sfilata, gli sbandieratori, la premiazione. I tavoli dei box erano in acciaio massiccio a testimonianza di una qualità totale, fino alla pista presentata e tenuta in modo splendido. Meglio andare a vedere la pista che raccontarla”. Cosa vi ha colpito della città? “Dio mio, tenendoci le mani sulla testa è difficile da dove cominciare! Penso sia nei sogni che si fanno da piccoli. Guidando attraverso le colline arrivando a Ponte d’Assi si vede la città piena di case di pan di zenzero, una accanto all’altra. In ogni casa si trova qualcosa di unico. La collina è dedicata a Dio ed è per questo che una delle sue case di pan di zenzero è lì. Ci dorme un buon amico di Dio, il suo nome è Ubaldo. Dorme sempre, ma quando era sveglio faceva delle cose che rendevano Dio molto felice. Ecco perché il modo in cui dorme ora è molto tranquillo, quel tipo di pace che tutti desideriamo. Visto che quella casa di pan di zenzero è così speciale, si

di MASSIMO BOCCUCCI

può usare un veicolo speciale per salire e scendere da lì: non è una macchina, ma la funivia. Quando ci si sale è speciale. Le case di pan di zenzero sono tutte circondate da bellissimi alberi che fanno la guardia a questo posto. Si scende dalla collina e ci sono diverse case di pan di zenzero dove si può giocare con i giocattoli, sia che si tratti di un pallone da calcio o di un’auto giocattolo o semplicemente correre. Lì sotto c’è anche una casa di pan di zenzero dove un tempo i gladiatori mostravano il loro coraggio, ora rimangono solo i resti dove ci si siede su un campo vicino: lo si guarda e s’immagina com’era la vita a quei tempi. E quando si esce, si tocca una delle case di pan di zenzero e ci si rende conto che non è pan di zenzero, ma qualcosa di meglio”. Avete fatto subito amicizia? “Abbiamo incontrato calore e amicizia, Tutti ci hanno accolto benissimo, sembravamo conoscerci da sempre. Mettiamola così, quando assaggi il gelato e la pizza così com’è, diventa difficile non fare amicizia. In pista gli estranei diventano facilmente familiari, nel mondo della pista è così. Abbiamo in fondo gli stessi obiettivi e le stesse frustrazioni con tante cose di cui parlare. Quando si arriva in pista, due settimane sembrano due giorni. Ci siamo venuti per la gara e ci siamo tornati per la gente e per la bellezza che l’Italia ha da offrire. Abbiamo incontrato Giuseppe Agostinelli e i ragazzi, Leandro Galli, poi quando siamo tornati nel 2017 e nel 2018 ne abbiamo incontrati tanti di più ogni volta in un clima sempre più bello”. Perché la decisione di sposarvi a Gubbio? “Volevamo sposarci già nel 2016. Quando abbiamo visto per la prima volta la basilica di Sant’Ubaldo abbiamo capito che quello era il luogo giusto, così bello e tranquillo. Abbiamo chiesto a don Fausto se era disponibile per celebrare il matrimonio e ci ha spiegato che servivano i documenti da Manila. Ci siamo dati da fare, tornando l’anno dopo e poi nel 2018 per le nozze”. Ci racconta il vostro matrimonio a Gubbio? “Non eravamo sicuri di farcela per la documentazione da reperire. Speravamo che una lettera dal nostro arcivescovo di Manila fosse sufficiente per il vescovo di Gubbio, e così è stato. Abbiamo dovuto autenticare alcuni documenti in Prefettura per poi consegnarli in Comune. La signora Anna Fiorucci del Comune di Gubbio ci è stata di grande aiuto. Ha chiesto a una sua amica di tradurre per noi i documenti. Ce l’abbiamo fatta. C’erano i nostri amici più cari, dalle famiglie Agostinelli ai nostri anfitrioni dell’airbnb. Agli Agostinelli siamo eternamente grati per tutto l’aiuto, la nostra vita senza di loro sarebbe diversa”. Gubbio vi aspetta per il Mondiale 2021. “Torneremo indipendentemente dall’evento, troviamo sempre degli ottimi motivi per tornare”. Vi piacerebbe vivere a Gubbio? “Chi non vorrebbe vivere lì? Tutto ciò che è necessario sta a Gubbio: la pace e la tranquillità sono su quelle colline. La chiesa, lo stadio, bar e gelaterie, i ristoranti, i sentieri per le passeggiate a piedi e in bicicletta, i prodotti agricoli, la cucina eccezionale, i parchi e le famiglie. E molto altro ancora. La gente ha sempre bisogno di luoghi sereni per riposarsi e riflettere sulla vita: Gubbio è uno dei luoghi dove si può raggiungere la pace e la riflessione. È chiaro che a Manila ho bisogno di lavorare e c’è una famiglia che amo molto. Ci godiamo Manila e Gubbio un giorno Con i mons. Salciarini e Panfili alla volta”.

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POLITICA

ALESSIA TASSO STUDIA DA SINDACO

di MASSIMO BOCCUCCI

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INTERVISTA AL VICESINDACO CHE VIENE GIÀ DATA LANCIATISSIMA NELLA SUCCESSIONE DI STIRATI: “SAREBBE SBAGLIATO SOLO PENSARCI, ABBIAMO TANTE COSE DA FARE”

Alessia Tasso, il rimpasto di giunta e i nuovi ingressi in Consiglio Comunale hanno calmato le acque nella maggioranza? “Le acque si sono calmate. Trovo che il sindaco Stirati abbia gestito nel migliore dei modi una fase molto delicata della vita della nostra maggioranza, trovando la giusta quadra e il giusto assetto per proseguire con slancio nel nostro progetto politico fino al 2024”. Cosa è cambiato con l’ingresso di Marco Morelli e Rita Cecchetti? “La Giunta è il luogo dove si prendono decisioni difficili e si assumono grandi responsabilità, si deve poter lavorare bene e in squadra. E’ il benvenuto chiunque ne faccia parte e lavora in questa ottica”. Era proprio necessario il sacrificio di Oderisi Nello Fiorucci così apprezzato e stimato rispetto ad altri della Giunta? “Le dinamiche della politica fanno anche in modo che figure qualificate e stimate professionalmente, oltre che impagabili sul lato umano, vengano purtroppo sacrificate. Questo non significa che in Giunta ci sia qualcuno che meritasse di andarsene più di altri. Tutti noi stiamo svolgendo un servizio gratuito e di grande sacrificio per tutta la città”. Come valuta le dimissioni di Giordano Mancini, Tonino Fagiani e Alessio Bazzurri? “Mi dispiace non poter lavorare in esecutivo con Giordano e di non potermi più confrontare con Tonino e Alessio in Consiglio Comunale. Sono tutte e tre persone dalle quali ho appreso molto e che mi hanno arricchito come persona”. I nuovi consiglieri comunali Francesco Sebastiani e Giorgia Gaggiotti di Scelgo Gubbio spostano l’asse della maggio-

ranza ancora più a sinistra? “La nostra maggioranza è composta perlopiù da liste civiche, ma con una impronta di centrosinistra, aperta e progressista: i due nuovi consiglieri si inseriscono in questo contesto”. Il Gruppo misto e Democratici per Gubbio hanno portato chiarezza o confusione nella vostra coalizione? “Chiarezza, ora tutte le anime e le sensibilità politiche trovano formale collocazione anche in Consiglio e riusciamo a confrontarci molto meglio”. I LeD (Liberi e Democratici) di cui lei fa parte sono davvero l’asse pigliatutto? “Si tratta del gruppo che per due tornate elettorali consecutive ha consolidato il consenso raggiunto, in un contesto nazionale in cui l’onda del populismo stava spostando l’asse politico fortemente a destra. I LeD hanno eletto 10 consiglieri comunali ed espresso alcuni dei candidati più votati della città. Il consenso è un elemento importante in politica, anche se il sindaco nella composizione della Giunta non ha mai utilizzato calcolatrici”. È già partita la corsa alla successione di Stirati? “Se fosse così sarebbe sbagliato. Abbiamo un mandato elettorale da portare a termine e importanti questioni amministrative su cui concentrarci fino almeno al 2023”. Dicono che lei sta studiando da sindaco, è vero? “Quello che c’è di vero, è che studio moltissimo”. Lei è fortemente impegnata nel potenziare la raccolta differenziata, ma quali sono i piani per la discarica di Colognola che continua a raccogliere di tutto tra polemiche, preoccu-


pazioni, denunce e inchieste giudiziarie? “Crescere nella differenziata e nel rispetto dell’ambiente è una scelta prima di tutto culturale. I nostri piani per la discarica di Colognola sono di creare le condizioni per portarla rapidamente alla chiusura, lavorando per questo con la Regione, poiché il nostro impianto è servito a lungo per risolvere problemi di volumetrie e spazi anche per altre realtà”. Perché tutta la vostra battaglia ecologista si concentra solo sulle cementerie e il CSS? “La nostra non è una battaglia ecologista e di principio. Noi reputiamo profondamente sbagliato che la chiusura del ciclo dei rifiuti avvenga con la combustione dei rifiuti, in tutte le loro forme e a prescindere dalla richiesta delle due cementerie. Lo siamo a maggior ragione se questa eventualità avrà concreta realizzazione nella nostra città, perché a prescindere anche dagli impatti su ambiente e salute, non vogliamo che l’immagine di Gubbio sia legata alla fase terminale del ciclo dei rifiuti”. La vicenda della nuova stazione di servizio carburanti sulla

Pian d’Assino ha suscitato dissenso pure all’interno della maggioranza: è stata lei a guidare politicamente l’operazione? “Ritengo concettualmente sbagliato pensare di poter guidare politicamente processi tecnici, il mio impegno è affinchè ci sia tutela e garanzia di nessuna interferenza in questo senso. La pratica del nuovo distributore è stata ritenuta meritevole di attenzione e maggiore dettaglio, come lo sono state altre pratiche nel passato, ragione per cui ci sono stati approfondimenti. Non esiste nessun caso distributore”. Il nuovo distributore serve ad est perché ad ovest c’è già, e l’iter tecnico burocratico è stato fin troppo rapido rispetto alla prassi consolidata? “L’iter amministrativo della pratica è stato seguito con la stessa attenzione e dettaglio con la quale seguo ognuna delle questioni urbanistiche e degli uffici per i quali ho delega dal sindaco. Se si è notato uno snellimento delle tempistiche rispetto al passato, non può essere considerato un fatto negativo”.

POLITICA Per il dopo-Stirati, oltre alla vicesindaco che pensa al posto di dirigente, in corsa anche Nafissi e Regni

MA POTREBBE PRENDERE IL POSTO DI CASAGRANDE

È vero, studia da sindaco. Ma la trentunenne Alessia Tasso potrebbe avere altri piani per il suo futuro. I percorsi professionali la portano a essere indicata e in pole per un altro ruolo: laureata in ingegneria edile-architettura, dopo le esperienze nei Comuni di Firenze e Corciano è entrata al Comune di Marsciano con la qualifica D1 occupandosi di urbanistica ed edilizia. Nei prossimi mesi è atteso il pensionamento dell’ingegnere Luigi Casagrande, dirigente del settore lavori pubblici, patrimonio, manutenzioni e aree interne, da lunghi anni perno della macchina comunale, e per la successione sarebbe ci sarebbe proprio la vicesindaco. CORSA 2024 Le manovre per la successione di Stirati sono già in corso, tra chi guarda già al 2024 e chi sotto sotto crede che il professore non resisterà concludendo prima della scadenza naturale il secondo mandato per i continui mal di pancia nella maggioranza (come in questi giorni le grane sul bilancio di previsione 2021). Questa fase politica è oltremodo delicata per gli equilibri interni alla coalizione e i riflessi del caso Css per la

spaccatura tra il sindaco, vicesindaco e LeD fortemente contrari, mentre negli altri gruppi della maggioranza ci sono forti aperture sulle richieste inoltrate alla Regione dalle cementerie Barbetti e Colacem e da Maio Tech Srl. Stirati e la sua coalizione nelle campagne elettorali del 2014 e 2019 hanno sempre escluso l’incenerimento annunciando battaglie senza frontiere e adesso si pone un problema di coerenza e rispetto del programma di cui dover rispondere alla città. Le tensioni nella maggioranza si riversano sugli scenari e i nomi dei possibili successori. Il primo è quello del 60enne consulente Leonardo Nafissi che sta con il Pd e al contempo anche con il movimento civico LeD, che lo sostenne nelle Regionali 2019. L’altro nome è quello del docente universitario alla Lumsa Raniero Regni, 65 anni, già insegnante di storia e filosofia al liceo “Mazzatinti” e autore di testi. Molte attenzioni erano rivolte verso due giovani della Giunta Stirati, il 34enne Valerio Piergentili (lavori pubblici, socio lavoratore alla cooperativa Asad) e appunto Alessia Tasso.

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ATTUALITÀ

I CONSIGLIERI COMUNALI GIOCANO A PADEL APERTA LA PRATICA CON LA RICHIESTA DI SUPREMA SPORT GUBBIO PER AMPLIARE L’AREA SPORTIVA A SAN MARCO. SI DISCUTE SULLA VARIANTE AL PIANO REGOLATORE, LA PEREQUAZIONE E LE AUTORIZZAZIONI PER L’ATTIVITÀ AL PUBBLICO Un circolo sportivo in via dei Prati a San Marco, con tanto di affiliazione e tesseramento. A giugno 2020 l’inaugurazione, con la presenza del sindaco Filippo Mario Stirati e altri esponenti della maggioranza. Ora la richiesta di ampliamento, da parte di Suprema Sport Gubbio, per altri quattro campi da padel, uno di padelball, piscina e ristorante accanto ai campi di padel, beach volley e beach tennis già attivi. La Seconda Commissione Consiliare (urbanistica) del Comune di Gubbio ha preso tempo sulla sulla proposta di deliberazione numero 16 del 29 gennaio 2021 per la variante al Piano Regolatore Generale numero 1422/2020 con la richiesta di ampliamento dell’area agricola di pertinenza abitativa. QUASI TUTTI D’ACCORDO Ha condiviso il progetto la commissione consiliare, presieduta da Francesco Zaccagni (Socialisti Civici Popolari) e composta dal sindaco Stirati (che ha delegato il vicesindaco Alessia Tasso), Michele Fiorucci (LeD), Mattia Martinelli (Scelgo Gubbio), Riccardo Biancarelli (Democratici per Gubbio) e Giovanni Manca (Gruppo Misto) della maggioranza, Stefano Pascolini (Lega) e Mauro Salciarini (Movimento 5 Stelle) per la minoranza, con Orfeo Goracci (Gubbio Rinasce) unico contrario per le solite questioni ideologiche personali. Il nodo per i commissari è solo legato ai parametri economici della perequazione a carico degli imprenditori che hanno richiesto l’ampliamento. Il Comune punta a fare cassa riservandosi di aspettare un nuovo calcolo dei soldi che la Suprema Sport Gubbio dovrà eventualmente assicurare alle casse comunali

di MASSIMO BOCCUCCI

nell’ambito di questa operazione, sulla base di sentenze che aumentano i valori a favore degli enti pubblici. REBUS AUTORIZZAZIONE Il dirigente comunale Francesco Pes Stirati inaugura i campi in sede di commissione ha relazionato sulle autorizzazioni urbanistiche, mentre non è stata affrontata la questione se la precedente procedura Suape (Sportello unico per le imprese e l’edilizia) consentisse l’attività non risultando agli uffici del Comune alcuna richiesta per attività economica pubblica. Lo ha constatato il sindaco Stirati che ha coinvolto gli uffici comunali per fare il punto della situazione dopo l’istanza di ampliamento. La commissione non ha ritenuto di dover approfondire la situazione legata al tipo di attività avviata. Sulla vicenda potrebbe esserci l’interessamento della Procura della Repubblica di Perugia e della Guardia di Finanza per chiarire come stanno esattamente le cose. LE VARIANTI La coalizione di Stirati spinta dai LeD propende per far passare la variante, accogliendo l’operazione che prevede ricadute economiche per il Comune con somme rese disponibili dagli imprenditori di Suprema Sport Gubbio per realizzare opere pubbliche nella zona di San Marco, oltre a prospettare posti di lavoro. Scetticismo iniziale nella maggioranza legato anche al fatto che c’è un Prg con aree classificate edificabili dove poter eventualmente prevedere insediamenti senza adottare altre varianti. Tanto più che la Giunta Stirati ha ridotto negli anni i volumi di edificabilità che adesso sembra voler gestire ripristinandone di nuovi a seconda dei casi, aumentando la discrezionalità sulle scelte.

IL CASO Cittadini furibondi per le bollette con forti aumenti senza alcun preavviso e avvisi bonari. Il Comune tace

UMBRA ACQUE, PROTESTE TRA RINCARI E DISSERVIZI

Bollette dell’aqua nella bufera, con Umbra Acque ne avendo stretti collegamenti, anche direzionali, sotto tiro per gli aumenti e i disservizi. Sono stacon la politica e i partiti. ti disposti aumenti generalizzati nelle varie voci, AVVISI BONARI senza dare alcun preavviso. Gli incrementi inteSui disservizi ha puntato l’indice il gruppo consiressano le voci fisse, dalla tariffa base e agevolata liare della Lega, con Stefano Pascolini, Michele alle varie componenti che determinano i singoli Carini e Angelo Baldinelli che hanno presentato importi come le voci acquedotto, depurazione, un’interrogazione: “Abbiamo ricevuto segnalaziofognature. Arrivano direttamente dai cittadini le ni da parte di alcuni cittadini per il ricevimento di segnalazioni e c’è chi si lamenta, trovando conavvisi bonari di mancato pagamento di bollette da Una bolletta di Umbra Acque parte di Umbra Acque. Non si tratta di casi isolati, ferma degli aumenti quando si rivolge al servizio ma sono moltissimi i cittadini che hanno ricevuto tale sollecito. clienti. L’utenza viene rimandata ai contenuti sul sito ufficiale La quasi totalità delle segnalazioni riferisce di una non ricezione di Umbra Acque Spa, che agli organi di stampa invia comunicadella bolletta periodica. La raccomandata viene consegnata da zioni periodiche sui lavori in corso e la situazione idrica ma non una ditta di servizi privata, Nexive, e il mancato ritiro comporta ha in questo caso ritenuto di informare ufficialmente l’opinione notevoli disagi ai cittadini i quali devono recarsi presso i depositi pubblica sugli aumenti. Il sindaco Filippo Mario Stirati interdella società incaricata per la consegna a Perugia se impossibiloquisce e incontra i responsabili di Umbra Acque, come per i lavori della condotta di Padule, ed evidentemente non è stato litati a usufruire dei servizi online messi a disposizione”. Umbra informato dell’aumento delle tariffe, che si colloca in un quadro Acque ha reso pubbliche le proprie scuse, senza però fare alcun di tassazione sui servizi sempre crescente. È opinione diffusa cenno all’aumento delle tariffe applicato senza alcun preavviso che Umbra Acque abbia ben poco di soggetto privato di gestioe con cifre in molti casi addirittura triplicate.

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ATTUALITÀ

DISTRIBUTORE, PARERE LEGALE E MAGGIORANZA SPACCATA DIVIDE LA COALIZIONE DI STIRATI UN ORDINE DEL GIORNO DI GORACCI SULLA NUOVA STAZIONE DI SERVIZIO A OVEST LUNGO LA PIAN D’ASSINO. ORA SI ATTENDE IL PRONUNCIAMENTO DELL’AVVOCATO MARIO RAMPINI. CRITICHE DA ITALIA NOSTRA

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Un parere legale, la maggioranza ancora spaccata sulla nuova stazione di servizio lungo il tratto cittadino verso ovest della strada statale Pian d’Assino, davanti l’Ip già Tamoil, e altre critiche con la posizione contraria di Italia Nostra. In Consiglio Comunale c’è stata la spaccatura sull’ordine del giorno di Orfeo Goracci che puntava a ridiscutere il progetto. Hanno votato a favore Giovanni Manca e Giorgia Vergari del Gruppo Misto, mentre si sono astenuti gli altri della coalizione di Stirati (voto favorevole anche della Lega). Il documento non è passato, dopo che nella Seconda Commissione (urbanistica) i consiglieri di maggioranza si erano astenuti eccetto Giovanni Manca (Gruppo Misto) che non aveva partecipato al voto (favorevole Stefano Pascolini della Lega). L’AVVOCATO Il sindaco Filippo Mario Stirati attende il pronunciamento dell’avvocato Mario Rampini del Foro di Perugia al quale è stato chiesto un parere pro veritate. Bisogna vedere se questo parere legale riguarderà esclusivamente il percorso tecnico-burocratico, oppure comprenderà una valutazione sulle questioni ambientali paesaggistiche che stanno alla base delle contestazioni di una parte della maggioranza, oltre che delle associazioni di categoria Confcommercio e Confesercenti e di un gruppo di cittadini che hanno depositato in Comune due petizioni. PRESSING GORACCI “Stirati e la sua maggioranza - ha scritto Goracci su Facebook - hanno bocciato il mio ordine del giorno con la tecnica del voto di astensione. Un ordine del giorno pacato, riflessivo, costruttivo, migliorato

con l’emendamento del collega Pascolini che propone di consultare l’università per un parere tecnico di assoluto livello e di terzietà. Tutto sarebbe risolto perché è stato chiesto un parere a un noto avvocato perugino (ho chiesto quattro volte tra Commissione e Consiglio quale è il costo di questa operazione e perché i pareri non vengono espressi dalle figure professionali interne... nessuna risposta alla faccia della trasparenza), fatto salvo l’elevato spessore del professionista perugino, da quando gli avvocati sono esperti e hanno competenze tecniche su aspetti di impatto paesaggistico e ambientale?”. ITALIA NOSTRA Ora è uscita allo scoperto anche la sezione eugubina di Italia Nostra, presieduta da Ubaldo Emanuele Scavizzi, che ha scritto a Stirati esprimendo “parere negativo” parlando di “numerose criticità”. L’associazione ambientalista evidenzia le problematiche dell’impatto sul paesaggio e sul tessuto urbano della zona, parlando di “ennesima alterazione della vista” e di “ulteriore consumo di suolo all’interno di un anello stradale in variante già fortemente compromessa. Un consumo di suolo che altera la vista da sud del centro eugubino”. Per Italia Nostra “si avrebbe una ridondanza di impianti per la zona di cui non si ravvisa la necessità, senza contare che l’area è già gravata dalla presenza nelle vicinanze di svincolo e di impianti sportivi che causano notevoli problemi alla circolazione”. Scavizzi sottolinea anche come ci si debba interrogare “sull’utilità di un impianto che contempli distribuzione di carburanti fossili”, fino a chiedere “di annullare la realizzazione” invitando a studiare soluzioni alternative con Catria Energy Srl. M.Boc.

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CSS E RIFIUTI, SCONTRO NEL CENTRODESTRA AI FERRI CORTI IL GIÀ CANDIDATO A SINDACO MARZIO PRESCIUTTI CINTI E LA LEGA: VOLANO GLI STRACCI. I COMITATI AMBIENTALISTI RILANCIANO LA PROTESTA

di MASSIMO BOCCUCCI

sanitarie approfondite e dati epidemiologici né Barbetti, Colacem e Maio Tech hanno chiesto si aggiorna costantemente il registro tumori. Tre le autorizzazioni: i due cementifici per utilizzapresidenti del Comitato per la Tutela Ambientale re il Css, mentre il gruppo che ha rilevato l’ex della Conca Eugubina sono morti di cancro”. Sirio Ecologica per trattare i rifiuti. Ora decide la Regione. Il sindaco Stirati, da sempre conVOLANO GLI STRACCI trario, una cosa può farla in quanto responLa battaglia è anche politica, nella ricerca contisabile della sanità: emanare un’ordinanza di nua a spasmodica del consenso in chiave eletdivieto. Poi, naturalmente, la faccenda potorale esprimendo posizioni per larga parte non supportate da conoscenze tecnico-scientifiche trebbe eventualmente diventare materia per adeguate ma per cavalcare umori e ideologie. il Tar e il Consiglio di Stato. I comitati ambienCon Goracci e Stirati si è schierato Presciutti Cinti talisti sono sul piede di guerra, spalleggiati da che ha preso le distanze dalla Lega, la cui posipolitici come l’ex sindaco Orfeo Goracci e il già Manifestanti contro l’utilizzo dei CSS candidato sindaco del centrodestra Marzio zione ritiene il Css materia tecnica e non politiPresciutti Cinti che ha rotto con la Lega aprendo una polemica dai ca mentre è contraria alla chiusura del ciclo dei rifiuti a Gubbio. toni aspri. “Smentisco categoricamente e bollo come falso quanto dichiarato nei miei e nostri confronti da Presciutti Cinti in relazione a contatti TONI DURISSIMI privati”, ha scritto sui social Stefano Pascolini della Lega. Nel cenL’ultima protesta a Padule, il 20 marzo scorso, ha rilanciato la campagna “contro i tre progetti che farebbero di Gubbio la capitale trodestra ci sono forti imbarazzi e sono ripartiti negli ambienti deldei rifiuti”, come da striscioni e cartelli esibiti nella zona industriale la coalizione le considerazioni che Presciutti Cinti è sempre stato della frazione. I comitati contestano la presentazione dell’istanza considerato un esponente di centrosinistra, avendo dato l’iniziale di assoggettabilità alla Valutazione di impatto ambientale (Via) da adesione a Sigillo alla candidatura a sindaco offerta dal Pd sigillano parte dei cementifici come passaggio fondamentale per arrivare ed essendo stato visto alle convention di Renzi e del Pd. alla modifica dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) e poter CENERI DELL’ETNA quindi utilizzare il Combustibile solido secondario (Css). Proteste Sulla qualità dell’aria eugubina si è espressa ripetutamente Arpa anche sul fronte Maio Tech, sotto la cui sede di Padule si è tenuto Umbria, evidenziando come sia di buona qualità e controllata siil sit-in, perché anche l’azienda di servizio di gestione dei rifiuti ha stematicamente attraverso 5 centraline delle 25 installate nella chiesto alla Regione la Via per la lavorazione e stoccaggio di rifiuti regione. I valori sono a norma, hanno dichiarato i tecnici di Arpa pericolosi, smentendo ogni intenzione di produrre Css. “Il nome di Umbria richiamando l’aggiornamento costante dei dati inseriti sul una città come Gubbio non può essere associata ai rifiuti - evidensito ufficiale. Nel rilevare i dati s’inseriscono anche elementi di curiosità, vista l’incidenza perfino delle ceneri dell’Etna che dal 24 ziano i comitati ambientalisti - per storia, tradizione, folklore, artial 27 febbraio hanno fatto registrare picchi di Pm10 (polveri fini). gianato, turismo e tanto altro. Da decenni non ci sono valutazioni

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FESTA DEI CERI

I CAPODIECI APRONO ALLA FESTA L’11 SETTEMBRE ALL’ULTIMA RIUNIONE DEL “TAVOLO CERAIOLO” SONO USCITI ALLO SCOPERTO NICCHI, UCCELLANI E TOMASSINI MA NELLE COMUNICAZIONI UFFICIALI SI È PREFERITO TACERE. I CAPITANI SONO CONTRARI ALL’EDIZIONE STRAORDINARIA. ESCLUSA OGNI INIZIATIVA FAI DA TE: POTREBBERO ESSERE RIPROPOSTI I RITI DELL’ANNO SCORSO Passata Pasqua arriverà il decreto per annullare la Festa dei Ceri il 15 maggio, così come i Ceri Mezzani da calendario il 23 maggio e i Ceri Piccoli il 2 giugno. Verrà anche ufficializzato che sarà riproposto il rituale del 15 maggio 2020, con la visita al cimitero e al Mausoleo dei Quaranta Martiri con il suono del Campanone, oltre al programma religioso. È quanto ha stabilito il tavolo ceraiolo nella sua ultima riunione, che ha deciso di non rendere pubblica l’ipotesi sollevata di un’edizione straordinaria nel 2021 in una data diversa dal 15 maggio, ovvero l’11 settembre. L’hanno fatto apertamente i Capodieci: ne ha parlato Alessandro Nicchi e hanno rilanciato la questione Fabio Uccellani e Andrea Tomassini, con un’apertura totale nel portare l’umore del popolo ceraiolo. I Capodieci, così come i Capitani Eric Nicchi e Paolo Procacci, sono nel pieno del proprio ruolo dopo il rinvio dei Ceri l’anno scorso quando si era in pieno lockdown. PASSIONE “IMPRIGIONATA” Il tavolo ha escluso ogni surrogato della festa, rispondendo indirettamente a quanti stanno pensando con adesioni eccellenti a delle iniziative come l’alzata e le girate nel chiostro della basilica oppure i Ceri portati su un furgone dal santuario alla sala dell’Arengo del palazzo dei Consoli, per riproporre i riti che l’anno scorso coinvolsero poche persone. Il passaggio sull’eventuale edizione settembrina, inserito nel verbale della riunione, rappresenta un’assoluta novità ed è elemento di profonda riflessione perché i Capodieci sono di fatto la voce dei ceraioli per il carisma e l’investitura popolare che ricevono, al di là delle altre figure istituzionali. Ha sorpreso la linea del silenzio decisa nel riferire all’opinione pubblica solo alcune selezionate parti della riunione, omettendo quanto esternato nello specifico da

di MASSIMO BOCCUCCI

Alessandro Nicchi che ha argomentato sulle ragioni di un’eventuale festa l’11 settembre. Il Capodieci Nicchi ha fatto esplicito riferimento alla passione ceraiola imprigionata da un anno, con la sottolineatura generale che la possibilità di prendere in considerazione un’edizione straordinaria debba essere strettamente legata alle condizioni della pandemia. Sugli effetti tra le restrizioni, il discorso degli assembramenti e il piano della sicurezza per garantire la coralità della festa come da tradizione, avrà voce decisiva in capitolo il prefetto di Perugia, Armando Gradone. DIBATTITO SEMPRE APERTO La prospettiva dell’11 settembre trova invece contrari i Capitani, Eric Nicchi e Paolo Procacci, che sono pronti a rinunciare al proprio ruolo nel sostenere che la festa debba celebrarsi esclusivamente il 15 maggio: in questo caso, qualora venisse deciso di organizzare i Ceri a settembre, potrebbe toccare a Edoardo Amadei e Roberto Pierotti estratti dall’urna dell’Università dei Muratori la mattina del 15 maggio 2019. Ci sono state reazioni critiche alla decisione di non aver reso pubblico il passaggio sollevato sull’eventualità di un’edizione straordinaria della festa, tra diffusi commenti sulla natura del tavolo autocostituito al tempo di Goracci senza alcuna investitura popolare né un confronto su criteri e compiti, nel dibattito in piedi da lunghi anni sull’opportunità di insediare un ente con veste giuridica che possa occuparsi di ogni aspetto, dalla gestione al copyright per la tutela dell’immagine.

VIABILITÀ Anas annuncia interventi per 10 milioni, Stirati cerca alleati nelle vicine Marche per la manutenzione

STRADA DELLA CONTESSA, AMMODERNAMENTO NECESSARIO

La strada statale della Contessa resta prigioleati per potenziare le attività di manutenzioniera di tutta l’inadeguatezza, non riuscenne e ha deciso di coinvolgere, in un’iniziativa congiunta da realizzare in primavera, il piccolo do a sopportare il traffico quotidiano specie Comune di Cantiano, l’Area interna nord est di mezzi pesanti, e del fatto che è largamendell’Umbria e quella del basso pesarese, le Rete superata con particolare riferimento alla galleria sulla quale vengono buttati soldi in gioni Umbria e Marche. Non si intravede una continuazione senza risolvere nulla. La frana spinta forte per rilanciare l’ammodernamento dell’11 febbraio scorso, con i conseguenti solicon un intervento drastico. “Ci interessa particolarmente - spiega Stirati disagi, ha riaperto il dibattito sulle condizioUn tratto della Contessa ni disastrate del tratto. Di ammodernamento ti - rendere la Contessa sempre più sicura e non si parla, sebbene vi sia un progetto costato 430mila euro e ben mantenuta. Resta aperta la grande questione dell’ammodonato al Comune nel 2005 dalla Fondazione Cassa di Rispardernamento e di un nuovo tracciato che faccia di questa strada un asse portante del collegamento in prospettiva strategica per mio di Perugia. L’allora sindaco Orfeo Goracci decise di lasciare tutto il territorio”. Il sindaco punta “al miglioramento della viabiquel progetto nel cassetto, in nome della personale tanto furbesca quanto casareccia lotta padronale, e in seguito è riemerso lità e alla riflessione congiunta con gli enti coinvolti su sicurezza di tanto in tanto senza mai cavalcare un’opportunità per cercare stradale, manutenzione e trasporti”. Stirati sulla progettazione una vera svolta. e gli interventi prospettati da Anas ritiene che “si tratta di opeAnas ha fatto sapere di voler investire a breve altri 10 milioni di razioni fondamentali per ragioni economiche e anche alla luce euro per la galleria e il viadotto, su una strada vecchia decrepita delle iniziative culturali, come l’operazione che stiamo portando che avrebbe bisogno di un cambiamento radicale e non di soluavanti con Urbino per i 600 anni dalla nascita di Federico da Montefeltro”. zioni tampone qua e là. Il sindaco Filippo Mario Stirati cerca alR.Bar.

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IL CASO

TORNA L’ACQUA MINERALE IN CORSIA AL SILVESTRINI

di MASSIMO BOCCUCCI

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I FAMILIARI DEL PROF. GIUSEPPE VISPI HANNO DENUNCIATO UN GRAVE DISSERVIZIO: L’INDIMENTICABILE PRESIDENTE DEL GUBBIO CALCIO NON È RIUSCITO A BERE ACQUA PER UN GIORNO INTERO. LA SITUAZIONE È CAMBIATA SOLO DOPO LE SEGNALAZIONI

Ai pazienti ricoverati all’ospedale Silvestrini di Perugia adesso viene portata in corsia nelle stanze l’acqua minerale, con un’attenzione alle esigenze sollevate dai malati, evitando disagi come quelli che hanno portato i familiari del professor Giuseppe Vispi, 84 anni, indimenticabile amatissimo presidente del Gubbio calcio, a segnalare la disavventura del loro congiunto rimasto per un giorno senza riuscire a bere. Il nostro sito www.vivogubbio.com e il Messaggero hanno raccolto l’appello e a stretto giro si sono visti gli effetti risolutivi che hanno rappresentato un segnale importante anche rispetto al ruolo che può esercitare l’informazione non cloroformizzata. ALTRI CASI, ALTRE LAMENTELE La storia è quella di un anziano che ha trascorso un’intera giornata senza riuscire a bere un bicchier d’acqua poiché impossibilitato a scendere fino al bar dell’ospedale perugino, che non si trova sullo stesso piano dell’edificio, aspettando invano che un infermiere si accorgesse del problema. La sua famiglia si è sentita profondamente amareggiata e risentita, per questo ha deciso di segnalare la spiacevole situazione prospettando azioni a tutela. Non sapevano che all’ospedale del capoluogo non viene più assicurata ai pazienti l’acqua minerale e che semmai a quello si deve provvedere in proprio, si è cioè costretti a procurarsi a proprie spese le bottigliette d’acqua portandole direttamente dall’esterno, oppure ricorrendo al bar e agli appositi distributori. La questione è stata sollevata da tempo, con proteste peraltro diffuse, ma ci sono due aspetti che in questa vicenda specifica, così come in altre del genere, non sono passate inosser-

vate come evidenziato dalla famiglia Vispi. Innanzitutto in tempi di pandemia non sono consentite le visite ai degenti e ciò rende di fatto impossibile l’assistenza, venendo meno quindi la possibilità di riuscire a garantire alla persona tutto quello di cui potrebbe avere bisogno. Ci sono poi situazioni particolari per cui il paziente ha bisogno di acqua come se fosse una vera e propria terapia, proprio come nel caso dell’anziano eugubino. I suoi familiari hanno riferito che, una volta venuti a conoscenza della situazione, hanno immediatamente contattato il centralino del reparto al Sivestrini sentendosi rispondere che avrebbero dovuto essere informati del fatto che la struttura non fornisce alcun servizio di distribuzione d’acqua minerali ai pazienti. Dopo il sollecito telefonico, l’infermiere di turno ha provveduto a portare al paziente un bicchiere d’acqua reperita dal rubinetto del bagno interno della stanza, nonostante fosse stato chiesto di provvedere all’acquisto di qualche bottiglietta a spese dello stesso paziente. La famiglia Vispi si era detta pronta a chiedere tutela prospettando un consulto legale per quella che ha ritenuto essere una gravissima mancanza nei confronti della persona ricoverata per motivi indipendenti dal Covid e che necessitava di idratarsi continuamente durante la giornata. Il caso non era peraltro isolato: nelle settimane scorse, sempre al Silvestrini, una signora eugubina aveva programmato un ricovero per un piccolo intervento e all’interno della stanza non aveva potuto ricevere alcuna assistenza da parte dei propri familiari per via delle normative Covid. Anche lei ha scoperto, soltanto dopo il ricovero, che avrebbe dovuto provvedere all’acquisto di bottigliette d’acqua per conto suo, lamentando lo scarso livello di assistenza.

MUSICA L’artista racconta: “Volevo fare qualcosa dopo aver combattuto con il tumore due volte negli ultimi anni”

LA CHITARRA DI FRANCESCO FAGIANI PER L’AELC E L’ONCOLOGIA DI BRANCA

con il tumore due volte negli ultimi cinque anni, La chitarra di Francesco Fagiani per una buona ne sono uscito e devo moltissimo a chi ha mi ha causa. Il chitarrista eugubino, 57 anni passati tra assistito. Ho visto come nel reparto di oncologia qualificate esperienze, ha voluto una produzioa Branca i medici e gli infermieri sanno accompane musicale speciale con il suo primo cd, oltre al vinile e la piattaforma digitale i cui proventi gnare i pazienti, sempre con il sorriso sulle labsaranno destinati all’Aelc (Associazione eugubibra, nel duro percorso per affrontare la malattia, e so quanto l’Aelc si adopera per sostenere l’asna per la lotta contro il cancro), con il presidente Benvenuto Procacci che ha accolto di buon sistenza. Voglio fare qualcosa di utile e concreto grado questa iniziativa, e al reparto di oncologia per testimoniare l’importanza dei servizi sanitari dell’ospedale di Branca. Fagiani ha messo assiee del volontariato. L’unico modo è con la musica che amo da sempre”. Fagiani ha scelto i Beatles me musicisti eugubini e non per reinterpretare non a caso: “Sono cresciuto con loro e mi hanno 13 brani dei Beatles nella compilation stile finispirato. Hanno fatto la storia e rappresentano gerstyle “All You Need Is...”. L’operazione muFrancesco Fagiani anche la mia storia personale, omaggiarli mi viesicale si lega a una raccolta fondi che si attiva prenotando la compilation attraverso il link https://sostieni. ne naturale”. L’impronta professionale di Fagiani è caratterizzalink/28159 fino a maggio con l’obiettivo di raggiungere la quota dall’attività “Al Fondino” dove si ritrovano tanti giovani per fare e produrre musica. Ha anche suonato con personaggi di ta di almeno 7.000 euro. straordinario livello come l’inglese Glenn Hughes, già bassista “UNA BATTAGLIA CHE SENTO MIA” dei Deep Purple, e J.L. Turner, organizzando a Gubbio eventi La sua iniziativa parte da un vissuto che l’ha portato a fare musicali nel segno della chitarra particolarmente partecipati qualcosa come omaggio alla vita e a quanti in prima linea sono con il coinvolgimento artisti prestigiosi. Ora questa nuova sfida pronti ad assistere chi ha bisogno: “Questa causa mi sta vetra l’amore per la vita e la musica. ramente a cuore - racconta l’artista -, ho superato la barriera della riservatezza sul mio privato. Ho sofferto e combattuto M.Boc.



LA ROCCA

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IL GIORNO IN CUI TUTTO CAMBIÒ Il mondo da sempre odia la Pasqua cristiana. Se il Natale è infatti tollerato e tutto sommato accolto anche dalla mentalità laicista - in fondo un bambino che nasce suscita tenerezza e amore e non certo scandalo e disprezzo - non così per il mistero della Pasqua. In effetti, davanti al sepolcro vuoto di Gesù Cristo non sono possibili che due atteggiamenti antitetici: o l’accoglienza di un fatto straordinario che coinvolge il senso della vita di ciascuno di noi o il rifiuto sdegnato e scandalizzato di chi pensa che si tratti del più grande inganno perpetrato nella storia dell’umanità. Non a caso, i giudei nemici di Gesù, quando i soldati vennero a riferire quanto accaduto alla tomba del Nazareno, tentarono subito di correre ai ripari con un ennesimo inganno. I capi dei sacerdoti - annota l’evangelista Matteo - diedero una buona somma di denaro ai soldati dicendo: «Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”» (cfr. Mt. 28, 12-13). Non è che il primo, ridicolo tentativo di negare la verità del fatto storico della Risurrezione. Ridicolo e illogico: se i soldati dormivano, come hanno fatto a vedere che il corpo è stato rubato e a sapere che il furto è stato commesso dai discepoli? I nemici di Gesù erano disposti a tutto: avevano infatti capito che da quel giorno nulla sarebbe più stato come prima.

LA PROVA DELLA RISURREZIONE Forse la prova più inconfutabile della realtà storica della risurrezione di Cristo ce la forniscono la logica e lo studio della psicologia dei discepoli di Gesù. In effetti, dopo la catastrofe del venerdì santo, i seguaci del Nazareno se ne stanno impauriti rinchiusi nel cenacolo. Improvvisamente, però, accade qualcosa che li spinge non solo a uscire dal buco dove si erano rintanati, ma addirittura a proclamare in pubblico che il crocifisso Gesù è alla pari con Jahvè, il Dio adorato dagli ebrei come l’Unico, l’Indicibile, l’Irrappresentabile. Non solo, per annunciare questa dottrina scandalosa sfidano anche il martirio più atroce. Cosa è accaduto tra la pavidità imbarazzante dei giorni precedenti e il coraggio eroico che da quella mattina li rende capaci - usque ad effusionem sanguinis - di sfidare il Sinedrio e perfino l’Impero romano, conquistando alla loro fede il mondo intero? Scrive Vittorio Messori: “È quello che la fede - con molta più logica e coerenza di ogni altra ipotesi demitizzatrice - scorge nel ritorno reale, irrefutabile di un uomo del quale si era constata la morte, che si era deposto nel sepolcro e vince, con quella sua presenza, ogni istintivo moto di rifiuto, di negazione di una realtà tanto contraria alle attese. Un ex morto che mangia e che beve e che, al contempo, può raggiungere i suoi anche se le porte di casa sono sprangate”.

a cura di LUIGI GIRLANDA LA BELLA “INCOERENZA” DI TORTORA La ragione del rifiuto e dell’avversione del mondo moderno alla risurrezione di Cristo è motivata forse anche dalle domande scomode a cui quell’evento necessariamente ci costringe. Se Cristo è risorto, infatti, la morte non è la fine di tutto. La nostra vita non si esaurisce su questa terra, ma sarà giudicata dal Dio di Gesù Cristo. Non il nulla rassicurante ci attende dopo questa vita, ma il tribunale che non conosce appello. Forse proprio per questo molti tenaci negatori, persecutori o avversari della fede cattolica, sul letto di morte hanno avuto un moto di ripensamento e hanno finito per riconciliarsi con l’unico vero Dio. La storia ne conosce infiniti esempi. Ma anche la nostra cronaca nazionale. Enzo Tortora, il noto giornalista che subì un’indegna persecuzione giudiziaria, scrisse parole durissime sulla morte “incoerente” del pittore Renato Guttuso (ateo comunista che finì convertito al cattolicesimo). Tortora, da esponente del Partito Radicale, diceva che era più probabile che il Papa morisse leggendo Voltaire che non lui convertendosi alla religione. Era ancora in salute, però. Poco più di un anno dopo, per sua espressa e lucida volontà, la sua salma era portata in quella chiesa-simbolo che è Sant’Ambrogio di Milano per la messa funebre e per tutto quanto prevedono le esequie di un cattolico praticante. Grazie a Dio scelse la Verità e non la coerenza.

Pillole Letterarie e Dintorni... a cura di ANNALISA BOCCUCCI

UN’AMICIZIA, LA STRAORDINARIA POTENZA DEI RAPPORTI UMANI

IL RACCONTO DI SILVIA AVALLONE SULL’AMICIZIA, VERO MOTORE DI SENTIMENTI ESTREMI E VITALI Un’amicizia è un’opera contemporanea che descrive un rapporto contemporaneo: la riflessione sul legame totalizzante che unisce le due protagoniste ci consegna una fotografia dei rapporti che cambiano seguendo il ritmo frenetico di una società che fugge la complessità e tende a rifugiarsi in una risoluzione semplicistica del condividere, dello stare insieme. Le due protagoniste Elisa e Beatrice sono due ragazze dalle personalità contrapposte: Elisa ha un carattere schivo e timido, il corpo nascosto dalle felpe che prende in prestito da suo fratello e il viso celato dietro una folta chioma di capelli ribelli, Beatrice è una ragazza espansiva ed energica, sempre curata e attenta al proprio modo di apparire. Entrambe non conoscono il momento esatto in cui la loro amicizia ha iniziato a prendere forma, ricordano le corse in motorino, gli scambi di opinione sui loro amori, le feste, i jeans in prestito che non sanno però collocarsi in un tempo preciso. Sono, allo stesso tempo, amaramente consapevoli di ciò che ha portato alla distruzione del loro rapporto provocando quel senso di vuoto e di amarezza che da allora pervade le loro vite. La personalità esuberante di Beatrice nasconde dei segreti che solo Elisa conosce perché solo lei sa chi è realmente Beatrice, cosa si

nascode dietro la piega sempre perfetta e il sorriso inscalfibile di quella nuova ragazza che si sta gradualmente allontanando da se stessa per offrirsi al mondo contemporaneo dell’apparenza e della celebrtà incerta ed effimera. Il romanzo di Silvia Avallone è un racconto sulle dinamiche complesse di una delle forme più violente ed estreme dell’esistenza: l’amicizia è filìa e filìa in greco significa amore; un amore, quello per l’amico, che spesso diamo per scontato o che mettiamo da parte classificandolo come secondario, accessorio, ma che in realtà sconvolge la nostra realtà e muta al nostro mutare e al nostro crescere, portando con sé la gioia pervasiva del condividere e il dolore insanabile dei litigi, delle incomprensioni e degli allontanamenti. Le protagoniste sono due personaggi, narrativamente parlando, difficili da amare, ma è proprio questo il punto di forza di questo racconto: tutto nella narrazione è verità, ogni particolare, ogni atteggiamento snob di Beatrice, ogni smorfia del viso di Elisa è dannatamente umana e quindi in grado di catturare l’interesse di quel lettore che vede nell’analisi della quotidianità e della singolarità dei rapporti umani uno spunto di riflessione funzionale e indispensabile al vivere stesso.


Come ti Cucino Sano

a cura di LORENZO DIAMANTINI

L’IMBRECCIATA, ESALTAZIONE DI SAPORI L’Imbrecciata è una zuppa tipica della nostra regione che utilizza una grande varietà di legumi e cereali. Una ricetta della tradizione contadina, della cucina povera, realizzata con i legumi rimasti in dispensa in piccole quantità, cotti e mischiati per dare origine a questa zuppa meravigliosa, ideale per scaldare le fredde serate invernali. Il suo nome prende spunto dalla varietà di misure dei vari legumi impiegati per la realizzazione del piatto che ricorda la “breccia” dal latino imbricex, ossia la ghiaia delle strade. Portare in tavola questo piatto significa portare in tavola l’Umbria con le sue eccellenze, una di queste è la roveja, un antichissimo legume simile al pisello ma di colore viola scuro di cui pochi sanno l’esistenza ma che le nostre nonne usavano spesso per le zuppe calde. Poi il tempo l’ha messa da parte per motivi soprattutto economici legati alle faticose modalità di coltivazione, un vero peccato perchè la roveja è buonissima oltre che molto proteica e, come tutti Ingredienti per 4 persone • 100 grammi lenticchie • 100 gr Cicerchie • 100 gr Roveja • 100 gr Fave • 100 gr Grano Saraceno • 200 gr Passata di Pomodoro

• Brodo Vegetale qb • 1 Costa di sedano • 1 Carota • 1 Cipolla piccola (o porro) • Sale fino qb • Pepe qb • Olio extravergine di oliva qb

Preparazione Mettete in ammollo ogni legume a seconda del tempo indicato, meglio se la sera prima, procedete poi a lessarli separatamente, ognuno secondo i diversi tempi di cottura. Preparate un soffritto utilizzando l’olio extravergine d’oliva, il sedano, la carota e la cipolla o il porro, più delicato della cipolla. Aggiungete i vari legumi e cereali già lessati, bagnando con il brodo vegetale. Uniti tutti gli ingredienti versate la passata di pomodoro e regolate di sale, lasciando cuoce-

i legumi, vanta un alto contenuto di carboidrati, fosforo, potassio e pochissimi grassi quindi non poteva mancare nella mia imbrecciata, come non possono mancare tutti gli altri ingredienti tradizionali del nostro territorio, le lenticchie di Castelluccio, le fave, e le cicerchie. Un insieme di sapori che rendono questo piatto unico, una pietanza oltretutto dal forte simbolismo beneaugurante, un significato propiziatorio per i contadini di una volta che la consideravano di buon auspicio per i futuri raccolti. Per noi questo piatto rappresenta soprattutto il trionfo della nostra agricoltura e dei suoi colori, che uniti generano una piatto gustoso, nutriente e senza glutine, ottimo anche per chi preferisce una dieta veg, un’ ottima fonte di proteine vegetali, alla base di ogni regime alimentare equilibrato. Una ricetta quasi dimenticata ma una volta assaggiata rimarrà impressa nella vostra memoria. Buon appetito. • Foglie di Maggiorana fresca qb Tempo di cottura: 20 minuti Costi: economico Preparazione: 60 minuti Difficolta: bassa re il tutto per almeno 20 minuti mescolando di tanto in tanto e aggiungendo un pò di brodo al bisogno. Impiattate in delle ciotole e completate con un filo di olio extravergine di oliva e qualche fogliolina di maggiorana. Servite l’imbrecciata bella calda, magari accompagnata da fette di pane bruscato.

LA STORIA Il trentunenne eugubino è stato inserito nell’area business del club bianconero come risk manager

LORENZO VISPI NELL’ORBITA JUVE

Un giovane eugubino nel quartier generale della Juvorare in un ambiente multinazionale, con sede a Lonventus in via Druento a Torino, a due passi dallo stadra, che gli ha dato molta esposizione e in un triennio nel quale è riuscito a scalare tre posizioni rivelando dio. Lorenzo Vispi ha preso pieno possesso dell’ufficio apprezzate qualità mese a disposizione della Juve. nel settore amministrativo, inserito nei quadri come Si sono aperte le porte del calcio, quello che conta, e risk manager, figura professionale dedicata alla gestioper lui è un ambiente familiare ricordando i trascorne integrata dei rischi aziendali, a diretto riporto del Managing Director della Business Area. Il trentunenne si da attaccante con il Gubbio che l’ha fatto esordire sta mettendo a frutto l’importante percorso di studi nei professionisti in Serie C2 nella stagione 2007-2008 all’università Luiss con la laurea in management che quando il tecnico Marco Alessandrini l’ha lanciato l’ha già visto fare esperienze importanti come busiin Coppa Italia e con quattro presenze in campionaness development director Italia presso Babcock Into. È poi ripartito dai dilettanti, con il Deruta, per poi Lorenzo Vispi frenarsi sul più bello nel cercare la propria strada sul ternational Group, prima di entrare nel mondo Juve, campo con un grave infortunio. oltre che in precedenza la consulenza in strategia e risk manaA quel punto ha preso la sola strada che l’ha guidato verso la gement alla Protiviti e in pianificazione strategica e analisi di professione con la volontà di cercare le migliori opportunità. Rimercato per il gruppo Alitalia. Per studio e lavoro ha vissuto cinque anni a Roma, poi quattro trova il calcio sotto un’altra veste e in fondo è una dimensione a Milano per poi traslocare a Torino dove si sono aperte altre che si aggiunge al contesto personale, per il passato e perché straordinarie prospettive. Alla Luiss ha seguito il corso di econoè pure tifoso juventino, e anche familiare visto che sua sorella Isotta ha sposato Nicola Malaccari capitano del Gubbio, con il mia e management, facendo anche parte della squadra di calcio padre Massimo Vispi tifosissimo rossoblù. dell’università che militava in Prima categoria. Nella sua ultima esperienza professionale in Babcock ha avuto la possibilità di laM.Boc.


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CALCIO

NOTARI SI TIENE IL CERCHIO MAGICO GIAMMARIOLI VIVE ORMAI DA SEPARATO IN CASA E VIAGGIA VERSO L’ADDIO. TORRENTE HA RINNOVATO IL CONTRATTO CON UN RUOLO ALLA FERGUSON E LA STRETTA COLLABORAZIONE DEI “FEDELISSIMI” DEL PRESIDENTE Resta traccia del gesto macabro delle croci di cartone, con il presidente Sauro Notari e i suoi fedelissimi presi di mira in modo becero tra la condanna unanime dell’ambiente, mentre la squadra si è isolata perché Vincenzo Torrente, specie dopo il rinnovo del contratto (fino al 2023), tira dritto pensando solo al campo e alla classifica con il sogno playoff specie nell’euforia per il derby vinto in casa dopo 73 anni e salutato dai tifosi che hanno omaggiato l’eroico allenatore e il direttore sportivo Stefano Giammarioli. Notari si è ancora più stretto attorno ai suoi fedelissimi Giuseppe Pannacci, Federico Mariotti, Luciano Ramacci e Massimiliano Francioni, scavando invece un solco con Giammarioli che si ritrova negli scomodi panni del separato in casa e si prepara al divorzio. Il presidente si fida del cerchio magico e se lo tiene stretto, incurante dell’umore popolare e del legame fortissimo della piazza con Giammarioli. DISTANZA EVIDENTE L’impressione è che Notari rifletterà molto, con i fedelissimi, sulle prospettive, accentrando ancora più su di sé tutti i passaggi immaginando Torrente alla Ferguson. Notari è tornato a parlare dopo la rumorosa sfuriata contro il mister nella palazzina dello stadio seguita alla sconfitta con la Sambenedettese, le esternazioni del direttore sportivo e il silenzio stampa parziale deciso dalla società dopo la vittoria di Arezzo che ha colpito soprattutto Giammarioli alla chiusura del mercato, con la reazione della tifoseria sfociata in due striscioni di protesta, fino alle croci. Notari ha ironizzato: “A questo punto era meglio che mettevano le bare così la facevamo finita! Da due mesi mi stanno martellando. La gente deve starci vicino e non affossarci”. Il presidente ha voluto prendere le distanze da Giammarioli anche sull’allestimento della squadra: “Non è vero che costa meno. Quest’anno ho dovuto fare una fideiussione aggiuntiva. Vedo tante fesserie e mi piange il cuore, si agisce con malignità. Quest’anno sto spendendo tanto per via della situazione sanitaria che non era prevedibile, facendo tanti sacrifici”. Sui costi della stagione passa-

di MASSIMO BOCCUCCI

ta pesano alcune situazioni, sicuramente le spese generali alla fine minori perché il campionato si è chiuso La festa dopo il 3-2 sul Perugia Ph Grilli giocoforza a febbraio per l’esplodere della pandemia con gli stipendi e altri soldi risparmiati. Il vero paragone tra questa e la passata stagione sta nel numero dei giocatori: alla fine del mercato 2019 erano 28 rispetto ai 20 di questa annata, poi con l’avvento di Giammarioli quella rosa è scesa nel gennaio 2020 a 21 giocatori e attualmente si attesta a 22. Ci sono pure i rapporti con i procuratori sportivi che hanno avuto negli anni un peso considerevole nelle strategie di mercato. FIDUCIA NELLE PERSONE Notari ha già impostato il futuro: “Questo gruppo la prossima stagione con due-tre ritocchi può fare veramente bene”. Tira dunque aria di rinnovi, visto che ci sono dieci giocatori a scadenza di contratto, su tutti i big Malaccari, Pasquato e Megelaitis. Quindi, sul cerchio magico: “Ho messo le persone giuste al posto giusto e le critiche sono ingiuste. Ho messo persone affidabili per i tamponi e la stampa. Se sono antipatici a qualcuno è solo per questioni personali”, ha precisato riferendosi indirettamente al direttore generale Giuseppe Pannacci che gestisce l’organizzazione sanitaria e a Massimo Francioni responsabile della comunicazione. DERBY, SUCCESSO STORICO Sul campo intanto le cose volgono per il meglio: la salvezza è in tasca e la vittoria nella sfida col Perugia (doppietta di Signorini e gol di Pellegrini) ha rigenerato un ambiente altrimenti deluso e diviso. Una serata a suo modo storica, che ha riaccesso quell’entusiasmo e quella passione che all’ombra dei Cinque Colli si erano sopite ormai da tempo. Nel finale di stagione il Gubbio è chiamato ora a dare l’assalto a quei play-off che nell’era Notari sono stati centratio una sola volta, nella stagione 2016-17, con Beppe Magi in panchina.

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PROCESSO

GORACCI & C. CON IL DILEMMA DELLA PRESCRIZIONE di MASSIMO BOCCUCCI

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L’EX SINDACO E GLI ALTRI IMPUTATI DEL PROCESSO TRUST DEVONO ANNUNCIARE IN AULA ALLA PROSSIMA UDIENZA FISSATA PER IL 13 LUGLIO LA DECISIONE SE FAR DECADERE ALCUNI CAPI D’ACCUSA PER DECORRENZA DEI TERMINI. GLI AVVOCATI STUDIANO LE STRATEGIE E C’È IL NODO DELL’IDEOLOGIA POLITICA: PER UN COMUNISTA ESISTE SOLO L’ASSOLUZIONE CON FORMULA PIENA

C’è da un pezzo l’ombra della prescrizione per alcuni capi d’imputazione del processo Trust sui Goracci e l’avvocato Libori presunti illeciti a carico dell’ex sindaco Orfeo Goracci e di altri che hanno sempre respinto le accuse. Il presidente del tribunale di Perugia, Mariella Roberti, che presiede il giudizio di primo grado, ha detto con chiarezza che alla prossima udienza, il 13 luglio, gli imputati dovranno decidere e comunicare se avvalersi o meno della prescrizione per alcuni dei reati contestati dalla Procura della Repubblica di Perugia. Goracci deve rispondere di varie accuse ed episodi, insieme ad altri (come le dipendenti comunali Lucia Cecili e Nadia Minelli confermate nelle rispettive sedi e con gratifiche nonostante un procedimento penale che vede il Comune costituito parte civile) ed ex dipendenti comunali. Per lui le accuse più gravi sono associazione a delinquere, concussione e tentata concussione, abuso d’ufficio. LA STRATEGIA L’ex sindaco mette a punto la strategia con i suoi avvocati, Franco Libori e Marco Marchetti. Se si tiene conto esclusivamente della formazione ideologico-politica, la decisione potrebbe (dovrebbe?) essere la rinuncia completa alla prescrizione per andare sino in fondo. Nel rivendicare, come fa sempre, la militanza comunista c’è la possibilità che rinunci in toto alla prescrizione, non avendo mai accettato la sua parte politica la prescrizione per gli avversari politici e non avendola mai considerata come un’assoluzione. I legali potrebbero consigliarlo di accedere alla prescrizione per quegli episodi a rischio di condanna in primo grado per uno qualsiasi dei capi d’imputazione e di rinunciare per quelli ad altissima probabilità di assoluzione al di là della formula eventualmente da verificare. Questi mesi vengono dedicati a concordare le scelte più redditizie, in attesa del ritorno in aula a luglio quando è prevista l’audizione del testimone Franco Bazzurri, che la Procura della Repubblica di

Perugia considera uno dei “vessati e perseguitati” nel sistema di Goracci che favoriva agli amici e danneggiava i nemici, secondo quanto sostenuto dal pubblico ministero Mario Formisano e da quanti hanno incrociato la strada dall’ex sindaco dal 2001 al 2010 rivelando esperienze negative con gli episodi finiti sub judice. GLI ALTRI FRONTI C’è poi tutta la questione delle intercettazioni, in alcuni casi ritenute oltremodo scottanti e imbarazzanti. Va anche sottolineato come il processo Trust abbia avuto una sorta di “prologo” che a veder bene ha già messo un punto importante nella ricostruzione di quel periodo storico politico e amministrativo, visto che Marino Cernicchi, assessore ai Lavori Pubblici e strettissimo collaboratore di Goracci, ha patteggiato a 16 mesi. È dirimente la faccenda della prescrizione dopo che è stata completata la deposizione del dottor Gabriele Silvestri, dirigente comunale in pensione ascoltato per otto sedute. Silvestri è stato l’ottavo testimone del centinaio in elenco. Sul personale ci sono questioni delicate, come la posizione di un altro ex dipendente, Lorenzo Rughi, che nel 2007 non era rientrato nelle circa 60 stabilizzazioni e in tre circostanze non era stato preso in considerazione, con cambi di regolamento (ritenuti dall’accusa contro la persona) per la responsabilità del settore economico-finanziario, sebbene fosse primo in graduatoria. Il presidente Roberti ha acquisito la documentazione di Silvestri relativa al delicato capitolo degli atti che Silvestri ha ricevuto dagli imputati e dei legali (oltre alle esternazioni su Facebook da parte di Goracci in cui si parla di cospirazione politico-giudiziaria, calunniatori, diffamatori, beneficiati del Comune e si promettono “canti addolorati”) prima della sua testimonianza in aula, percepiti e ritenuti dall’ex dirigente come minacce, ritorsioni e intimidazioni, con particolare riferimento alle richieste di risarcimento danni. Stesso discorso riguarderebbe altri testimoni, che avrebbero ricevuto atti analoghi ritenuti delle intimidazioni.

IL RICORDO Il frate che per 13 anni è stato rettore del santuario a Sant’Ubaldo si è spento ad Assisi a 93 anni

PADRE IGINO HA RESO PIÙ BELLA LA BASILICA

Ha lasciato un’impronta forte Padre Igino Gagliardoni, di devozione e straordinario attivismo. Se n’è andato il 10 febbraio scorso presso l’Infermiera Provinciale di Santa Maria degli Angeli dei frati minori francescani. Era nato a Deruta il 23 maggio 1927 e ordinato sacerdote nel ’51. Ha svolto la sua missione pastorale a Umbertide presso la parrocchia di Santa Maria della Pietà dal 1967 al 1989 e nuovamente dal 2003 al 2009, mentre a Gubbio lo si ricorda presente dal 1989 al 2002 come rettore della basilica di Sant’Ubaldo. Il frate minore francescano era ad Assisi dal 2009, presso la basilica della Porziuncola di Santa Maria degli Angeli dove venne consacrato sacerdote. Il 16 agosto 2009 il vescovo Mario Ceccobelli e il compianto vescovo emerito Pietro Bottaccioli concelebrarono una messa nella basilica di Sant’Ubaldo per salutare Padre Igino.

“Si è distinto - ricordarono in quella occasione Ceccobelli e Bottaccioli - anche per la cura particolare della basilica con i numerosi restauri e per la sua sollecitudine nel contribuire all’organizzazione dei due centenari del Patrono celebrati in quegli anni: ottavo centenario della canonizzazione e ottavo centenario della traslazione al monte Ingino, rispettivamente nel 1992 e nel 1994”. Padre Igino salutò la comunità ricordando “la collaborazione degli eugubini per l’accoglienza dei turisti e pellegrini con 600-700 gruppi che ogni anno salivano a Sant’Ubaldo, sia nella composizione del periodico Santuario di Sant’Ubaldo con 12mila abbonati, sia nei restauri delle otto tele che ornano le colonne della basilica, delle cinque grandi vetrate dell’abside, dei due saloni del ‘500 e della cripta che per i primi secoli hanno custodito il corpo incorrotto del Santo”.


ATTUALITÀ

UNA COMMISSIONE PER IL FUTURO DI COLOGNOLA LA GIUNTA STIRATI METTE ASSIEME I DIRIGENTI COMUNALI DEI SETTORI PATRIMONIO, AMBIENTE E FINANZIARIO PER LE PROSPETTIVE DELLA DISCARICA CHE RIMANE SEMPRE AL CENTRO DI DISCUSSIONI, FRA TIMORI DIFFUSI E POLEMICHE Quale futuro per la discarica di Colognola? È un problema ambientale ed economico, con evidenti risvolti sulla salute pubblica per le continue segnalazioni e lamentele soprattutto da parte dei residenti nella zona. In sede di predisposizione del bilancio preventivo 2021, la Giunta Stirati è chiamata a fare nuove scelte per la gestione del sito comunale sia per quanto riguarda la voce delle entrate, con i soldi derivanti dai conferimenti esterni di rifiuti che continuano incessamente, e sia per le questioni ambientali sul riambientamento. La discarica viene da sempre considerata nel dibattito politico alla stregua di un bancomat per le casse comunali, con uno sguardo al passato quando Colognola per esempio al tempo di Orfeo Goracci fruttava un sacco di soldi mai reinvestiti neanche in minima parte per il riambientamento preferendo secondo le accuse politiche spendere per i lavori pubblici e puntare su come alimentare il consenso elettorale.

di MASSIMO BOCCUCCI

RISORSE DAL RECOVERY Il sindaco Filippo Mario Stirati in questi anni ha invertito la tendenza, assumendo impegni economici proprio per interventi sul fronte ambientale e non incamerando risorse economiche soltanto da utilizzare in altri capitoli di spesa. Ora nei piani della Giunta Stirati c’è la costituzione di una commissione congiunta con i settori Patrimonio, Ambiente e Finanziario per esaminare il rapporto costi-benefici proiettando gli aspetti gestionali fino a immaginare il tempo della chiusura del sito. Il neo assessore al Bilancio, Marco Morelli, prefigura una fase di studio in cui potrebbero rientrare le prospettive legate alle risorse del Recovery Fund, verificando al contempo gli orientamenti della Regione. Non è escluso un timing per accompagnare alla chiusura la discarica di Colognola che nel frattempo continua a essere invischiata nelle inchieste giudiziarie anche esterne come l’ultima sulla Valle Umbra Sud Spa (Vus) a Foligno.


Nelle ultime settimane la città ha assistito alla scomparsa di tante figure che l’hanno resa migliore

ADDIO REMO BELLUCCI, SIMBOLO DI FONTANELLE

Ha fatto la storia dell’associazione sportiva Fontanelle e si ricorda il suo impegno istituzionale da consigliere comunale con un legame sempre fortissimo con la frazione del territorio dove si è attivamente impegnato. Lo scorso 8 marzo se n’è andato Remo Bellucci. “Nella storia di una società come la nostra - l’ha ricordato l’associazione sportiva Fontanelle -, ci sono figure che non tramontano mai, che anche in loro assenza sai che tutto quello che c’è è in gran parte merito loro. Colonne portanti che negli anni hanno messo a disposizione doti, sacrificio, carisma e tanto altro ancora. Remo ha lasciato in tutti noi un vuo-

FRANCESCO CECCARELLI E L’AMORE PER L’ARTIGIANATO

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È stato un apprezzato artigiano dell’elettronica Francesco Ceccarelli, che resta nel ricordo dei familiari e di quanti lo hanno conosciuto. Era molto legato alle tradizioni della città, come testimoniato anche dalla devota partecipazione come figurante alla Processione del Cristo Morto. Oltre a essere un quotato riparatore di apparecchi radiotelevisivi, è stato anche un artista nel lavorare le lastre di rame. Ha realizzato anche una scultura in rame che rappresenta i santi dei Ceri e si era dedicato alla riproduzione delle Tavole Eugubine con un lungo e paziente lavoro. Si ricorda una esposizione delle sue opere 15 anni fa al museo del palazzo dei Consoli.

to incolmabile. Uomo e dirigente che per interi decenni ha rappresentato e portato in alto i nostri colori e i nostri valori. Tutta la società si stringe attorno ai figli Diego e Luana, e a tutti i familiari”. ll sindaco Filippo Mario Stirati ha ricordato l’uomo “tenace, capace di combattere fino alla fine, impegnato da sempre in molteplici campi: dalla politica, che lo ha visto tra i banchi del Consiglio Comunale per molti anni, allo sport. Impossibile dimenticare la sua passione calcistica, tanto forte da portarlo a dare vita, insieme ad altri, al Fontanelle calcio, una realtà di grande valore sportivo, sociale e culturale”.

ANSELMO BARBETTI, SPIRITO SANTUBALDARO

Ha combattuto con la malattia e si è dovuto arrendere il 27 febbraio scorso Anselmo Barbetti. Lo si ricorda ceraiolo con un grande spirito di appartenenza, Capodieci di Sant’Ubaldo nel 1993, oltre che per le battaglie ambientaliste come fondatore del Comitato Ambientale della Conca Eugubina. Sui social c’è stato un grande cordoglio espresso da familiari e amici che hanno voluto ricordarlo. “Un uomo pieno di passione per la città e per le sue tradizioni, di grande sensibilità, impegnato fino all’ultimo in battaglie e iniziative importanti”: così ha voluto salutarlo il sindaco Filippo Mario Stirati.

DON BRUNO HA LASCIATO IL SEGNO

È scomparso don Bruno Olivastri, già parroco di Carbonesca e Colpalombo, canonico emerito della Cattedrale. Avrebbe compiuto 90 anni ad agosto. Era stato consacrato sacerdote nel 1956.

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MUSICA

KICO KC, TANTE EMOZIONI NEL VIDEO DI “VIA DA QUI” IL GIOVANE MUSICISTA EUGUBINO TIRA FUORI IL MEGLIO IN QUESTO PRIMO BRANO, PREMIATO DAI SOCIAL: “STO COMPLETANDO IL MIO DISCO PER SCALDARE L’ANIMA” Kico Kc colpisce ancora. Fa breccia il musicista eugubino classe 1986 con il brano Via da Qui (Via da Chi), accompagnato da un video particolarmente suggestivo con protagonisti Andrea Valsoano ed Elena Stabile, la partecipazione di Angelo Mischianti, Veronica Valentini, Francesco Costantini e Fabio Mearini, per la regia di Paolo Furente con Elisa Campini aiuto regista, Tristan Song makeup e style, Mattia Baldelli Passeri fotografo di scena (location Perugia 45 e ritratto di Marcella “Marcel” De Marinis). Kico Kc, al secolo Federico Corazzi, amplia i propri orizzonti. Che esperienza si porta dietro? “È il mio primo video musicale, del mio primo singolo, della mia prima avventura da solista. La considero un’esperienza unica ed emozionante. Le riprese sono state realizzate in due giorni, il primo l’ho passato a osservare i volti degli attori, ad ascoltare tutte le parole del regista e a commentare poi con tutti gli altri, pochi per via delle restrizioni, ogni singola scena, ridendo e divertendomi molto anche se l’emozione era tanta. Grazie a questo video ho potuto apprezzare la professionalità di chi sta dietro la telecamera e ho potuto constatare il grande lavoro sul set da parte di tutti. In questo lavoro ogni piccolo gesto, cura e accortezza nel gestire i dettagli può essere utile alla buona riuscita. Come nell’arte in generale, il coinvolgimento di tutte le figure creative è fondamentale: è come un orologio che per funzionare ha bisogno di tutti gli ingranaggi. Un’esperienza fantastica che ripeterò per tanti altri video. Ci sto prendendo gusto”. Com’è stata l’accoglienza? “Inaspettata. Ero pronto a ricevere qualche feedback, qualche condivisione e complimento e sono stato sommerso di messaggi. Tanti bambini mi chiedono di cantarla in continuazione. In effetti il ritornello è ridondante e ripetitivo: la mia intenzione era proprio quella di far rimanere in testa il motivetto, creare una sorta di tormentone e mi dà grande soddisfazione sapere che chi l’ha ascoltata se la ricorda quasi tutta a memoria”. Cosa racconta in questa produzione? “Quel che fa parte del mio vissuto. Non c’è una mia canzone che

NUMERI UTILI Centralino Comunale 075.92371 Centralino Osp. Branca 075.9270801 Pronto Soccorso 075.9270744 Numero Verde Farmacie 800.829058 Guardia Medica 075.9239468 Sez. Croce Rossa 075.9273500 Gubbio Soccorso 075.9277779 Misericordia Gubbio 340.3859797 Carabinieri 075.9235700 Vigili del Fuoco 075.9273722 Vigili Urbani 075.9273770 Cimitero Civico 075.9237690 IAT 075.9220693 Servizio Taxi 075.9273800 Carabinieri Forestali 075.9272585 Guardia di Finanza 075.9273789 Centrale ENEL 800.900.800 Canile 075.9274963 Curia Vescovile 075.9273980 075.9220795 ACI Soccorso Stradale 333.5224537

di MASSIMO BOCCUCCI

non provenga da esperienze personali. Uso la musica come forma terapeutica da molti anni e devo dire che funziona. In questa produzione racconto la mia vita, le esperienze e i sogni. Ci sono io, tutte le persone che amo e il mondo che vorrei. Incontrare persone magnifiche significa molto ma non ha uguali condividere anche la stessa voglia di fare divertendosi”. Si sono aperte nuove prospettive? “Direi di sì, anche se tutto il discorso live è bloccato a causa della pandemia. Sto realizzando più progetti paralleli che riguardano l’arrangiamento di cover di brani famosi, oltre che colonne sonore per il mercato televisivo italiano e straniero. Il mio obiettivo è completare il disco quanto prima, anche per riscaldare un po’ l’anima”. Fare musica al tempo del Covid quanto è complicato? “Purtroppo lo è. Sognare è complicato, vivere è complicato, pur se non è che prima fosse più facile. Da vent’anni a questa parte, dopo il crollo del mercato discografico e l’avvento dello streaming, fare musica sta diventando sempre più un privilegio di pochi e secondo me sarà sempre più difficile vivere di questo. Il Covid, per quanto sia una realtà dura e cruda, non deve fermare i nostri sogni. Da quando è iniziata la pandemia ho avuto ancora più stimolo ad aggiornarmi, studiare e prepararmi per fare quello che amo”. Nella testa di un musicista quali pensieri vengono in questo momento storico? “C’è una grande pressione su noi musicisti, un grande senso di depressione da una parte e dall’altra la voglia di riscatto. Ora bisogna imparare a dosare le forze, mantenere la concentrazione per raggiungere i propri obiettivi, piccoli o grandi che siano. Lasciarsi andare alla disperazione è più semplice che essere felici e spensierati, ma quando tutto questo incubo finirà dovremo essere pronti a costruire nuove strade e opportunità. Mi ritengo un ragazzo positivo e la storia ci ha insegnato che dalle grandi crisi nascondo le migliori opportunità”.

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Il prossimo numero sarà in distribuzione da

VENERDÌ 23 APRILE 2021

23



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