15 Giorni - Numero 131 - 28 Maggio 2021

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GUBBIO quindicinale d’informazione

Il portale web di informazione sull’attualità eugubina

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VENERDÌ 28 MAGGIO 2021 ANNO IX NUMERO 131

LA BUONA AZIONE UN BAMBINO DI 9 ANNI IN CLASSE DURANTE LA RICREAZIONE TRADITO DA UN TARALLO ANDATO DI TRAVERSO. SOFFOCA A RISCHIA GROSSO, MA IL MAESTRO SIMONE ZACCAGNI VIENE CHIAMATO E SI PRECIPITA APPLICANDO LA MANOVRA DI HEIMLICH GRAZIE ALLA QUALE GLI SALVA LA VITA. C’È CHI PENSA DI SCRIVERE A MATTARELLA E IL SINDACO STIRATI SI CONGRATULA

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COPERTINA

L’ALUNNO SOFFOCA, IL MAESTRO LO SALVA LA STORIA DI UN BAMBINO DI 9 ANNI CHE ALL’EDIFICIO SCOLASTICO, DURANTE LA RICREAZIONE, MANGIA UN TARALLO CHE GLI VA DI TRAVERSO, RISCHIANDO LA VITA. LA CLASSE SI SPAVENTA, LUI SOFFOCA E DIVENTA CIANOTICO. VIENE CHIAMATO DALLA CLASSE VICINA L’INSGENANTE SIMONE ZACCAGNI CHE CORRE IN SOCCORSO ATTUANDO LA MANOVRA DI HEIMLICH PER SCONGIURARE IL PEGGIO. IN TANTI RENDONO OMAGGIO AL GESTO GENEROSO Quel bambino capirà a tempo debito cos’è realmente successo e cos’ha rischiato. Gli racconteranno che un buonissimo tarallo pugliese poteva diventare cattivissimo perché pericoloso nel non andare giù finendo per ostruire incastrandosi. Si ricorderà del maestro Simone che gli ha salvato la vita. Stava soffocando ed era diventato cianotico. Serviva un intervento deciso. Una mattina come tante all’Edificio Scolastico in via Perugina ha visto compiersi un miracolo con un gesto tanto spontaneo quanto eroico. Durante la pausa della ricreazione, l’alunno di 9 anni si è ritrovato soffocato: mentre faceva colazione il tarallo andato di traverso l’ha portato a respirare in modo sempre più affannoso con un principio di cianosi. La manovra di Heimlich, dal medico statunitense Henry Heimlich che per primo la descrisse nel 1974, richiede lucidità e freddezza perché basta un momento per cambiare il corso delle cose. ONORE AL MERITO Non voleva esporsi Simone Zaccagni, insegnante quarantaquattrenne, giornalista e scrittore con la passione per le canzoni di Battiato e i viaggi. All’inizio ha raccontato questa storia chiedendo di soprassedere sull’identità, perché “non è importante chi lo abbia fatto, ma è necessario far capire che in certi frangenti la giusta formazione può salvare una vita”. Però il paese è piccolo e la gente mormora. Il suo nome è girato, a quel punto tanto valeva alzare il velo mettendoci la faccia. “Ho fatto quello che dovevo fare”, confessa Simone eroe per caso senza volerlo né sentendosi addosso l’appellativo che viene facile. Le reazioni contano. C’è chi pensa di scrivere al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per candidarlo al titolo di Cavaliere al merito. Il sindaco Filippo Mario Stirati si è congratulato con lui, ricordando l’importanza della formazione quando si devono fronteggiare le emergenze. Sui social, dopo l’anticipazione sul Messaggero di quanto accaduto, c’è stata una vera celebrazione del buon samaritano.

di MASSIMO BOCCUCCI

Il maestro Simone Zaccagni IL RACCONTO Come sono andati i fatti fa venire i brividi. “L’allarme è scattato nella classe accanto a quella dove stavo facendo lezione - ricorda Zaccagni -, è stata la sua maestra ad accorgersi e l’ha subito soccorso chiedendo agli altri alunni di avvertirmi rapidamente per dare un aiuto”. Non c’era tempo per pensare né immaginare un intervento rapidissimo del 118 vista la situazione d’emergenza. Bisognava agire e rimuovere l’ostruzione nello stato d’ansia che rischiava di prendere il sopravvento. Così Simone ha cominciato a usare mani e braccia per esercitare una serie di rapide e profonde pressioni sull’area addominale, tra sterno e ombelico, dirigendo la spinta verso l’alto in modo da comprimere il diaframma. Ciò ha provocato la compressione dei polmoni, esercitando una spinta pneumatica su quanto ostruiva la trachea, in modo da provocarne l’espulsione, rappresentando un potente e artificiale colpo di tosse. LA REAZIONE “Quando ha espulso il boccone che gli impediva di respirare - riferisce -, ho sentito i suoi polmoni riempirsi come quando si apre una confezione sotto vuoto”. Le reazioni alla fine sono state di scampato pericolo tra i sospiri di sollievo e la gioia che ha preso facilmente il posto dello spavento. Il bambino si è ristabilito con immediatezza e il clima è tornato nella normalità con la ripresa delle lezioni, avvisando anche i genitori di quanto era accaduto con il lieto fine. “Questa esperienza mi ha lasciato la convinzione ancora più forte - racconta - che i corsi di primo soccorso sono molto importanti e spesso vengono invece messi in secondo piano rispetto a quelli su metodologie e didattica che pure hanno valenza”. La differenza l’ha fatta la tecnica di salvataggio: “Quella manovra l’avevo provata anni fa su un manichino, ma quando ti trovi davanti un bambino che sta rantolando la cosa è ben diversa. Appena i bambini, sollecitati dalla collega, mi hanno chiamato e descritto la situazione, mentre raggiungevo l’aula, mi è tornata perfettamente e nitidamente in mente tutta la procedura. Pensavo di averla dimenticata e forse per l’adrenalina è come se avessi aperto un cassetto preciso della mia memoria”. In quel cassetto c’era la soluzione.

COME INTERVENIRE La manovra di Heimlich consiste in una serie di pressioni sull’addome in rapida sequenza

CALMA E TEMPESTIVITÀ, ECCO LE DUE CHIAVI

La manovra di Heimlich è una efficace misura di soccorso, utile a rimuovere una ostruzione (di solito causata dal cibo) delle vie respiratorie. Prende il nome dal medico statunitense Henry Heimlich, che per primo la descrisse nel 1974. Consiste nell’esercitare una serie di pressioni in rapida sequenza (cinque volte, secondo gli standard europei) sull’addome del paziente utilizzando mani e braccia al fine di espellere, grazie alla compressione del diaframma, il corpo estraneo che ostruisce la trachea. Ai primi segni di soffocamento (respirazione difficoltosa, mani alla gola, tosse, colorito cianotico) bisogna intervenire immediatamente mentre si chiede a un’altra persona, se presente, di chiamare subito i soccorsi. È di fondamentale importanza, mentre si agisce con decisione, cercare di mantenere la calma per

non perdere la concentrazione sul problema e trasmettere uno stato d’ansia anche al bambino o all’adulto infortunato. COME SI ESEGUE Posizionandosi dietro il paziente, bisogna cingerlo sotto le braccia all’altezza dello sterno. Una mano chiusa a pugno va posizionata poco sopra l’ombelico della vittima, nella parte molle dell’addome, senza spingere sulla gabbia toracica. Lì, poco sotto il diaframma, bisogna afferrare il pugno chiuso con l’altra mano ed esercitare cinque energiche spinte verso l’alto finché l’oggetto che ostruisce le vie aeree non viene espulso. Con le compressioni si crea un brusco aumento della pressione intratoracica che serve a utilizzare l’aria rimasta nei polmoni per spingere l’ostacolo all’esterno. R.Bar.

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ATTUALITÀ

RAGGIO, IL CANALE PRIGIONIERO DELL’INCURIA LE FAMIGLIE DELLA ZONA SONO INFURIATE E PENSANO A UN ESPOSTO PER DENUNCIARE DISAGI E PERICOLI DI QUEL TRATTO GESTITO A METÀ TRA IL COMUNE E UMBRA ACQUE. QUANDO PIOVE DIVENTANO UN GROSSO PROBLEMA GLI ALLAGAMENTI. IL GIALLO DELLE ANALISI NEL TIMORE DELL’INQUINAMENTO Quel canale è lasciato a se stesso, tra l’abbandono e i danni con i timori. Prendono il sopravvento detriti, intasamenti e potenziali pericoli quando l’acqua ristagna fino a risalire e disperdersi sui campi circostanti. È il canale di Raggio, a ridosso della stazione idrica di pompaggio del pubblico acquedotto. Gli abitanti della zona, una settantina di famiglie per lo più con attività di coltivazione e allevamenti, denunciano uno stato di abbandono preoccupante per la mancanza di manutenzione. La situazione è aggravata dalla mancanza di tubazioni sotto la variante della strada statale Pian d’Assino: in quel tratto l’accumulo dei detriti favorisce, quando piove, la formazione di una vera diga che dissemina l’acqua sui terreni circostanti fino a portarla verso la stazione di pompaggio. LA DENUNCIA “Non possiamo andare avanti così - denunciano le famiglie della zona -, stiamo pensando a un esposto alla Procura della Repubblica di Peruga perché rischiano le nostre attività e soprattutto c’è preoccupazione per le condizioni igienico-sanitarie anche rispetto alle infiltrazioni”. Girano foto e video con i momenti più critici e le ripercussioni. A nulla sono valsi, per ora, gli appelli e le promesse: “Il mese scorso - osservano i residenti - sono venuti l’assessore ai Lavori pubblici, Valerio Piergentili, e il tecnico comunale Francesco Pierotti prendendo atto ancora una volta della fondatezza dei problemi. Siamo stati rassicurati che dopo l’approvazione del bilancio, il 22 aprile, ci sarebbero state azioni concrete ma a oggi non è successo nulla. Crediamo che sia legittimo aspettarsi la pulizia del canale e la posa dei tubi a ridosso della variante stradale”.

di MASSIMO BOCCUCCI

LE RESPONSABILITÀ Il canale fino alla variante è gestito da Umbra Acque per circa 500 metri, mentre è di competenza del Comune il resto della condotta per altri 500. I soldi stanziati in questi anni nel bilancio comunale, 15mila euro l’anno scorso per esempio ricordando altri fondi dirottati altrove, non sono mai stati spesi, mentre Umbra Acque aveva cominciato l’intervento di sistemazione nel suo tratto ad agosto 2020 e poi tutto si è bloccato quando, per l’intervento di un privato, si sono sollevati dubbi sulla salubrità di quanto raccolto nel canale e depositato in un terreno confinante. GLI IMPEGNI Sono intervenute Usl e Arpa dopo che il Wwf è intervenuto ed è stata paventata l’ipotetica presenza di quantità minime di idrocarburi. I dati ufficiali delle analisi non sono mai stati resi pubblici anche se Piergentili ha rassicurato gli abitanti che non ci sono elementi inquinanti: “Sappiamo dei problemi - spiega l’assessore - e ci siamo impegnati a risolverli. Del primo tratto si occupa Umbra Acque e ci sarà un incontro entro la fine del mese, confididando che possa essere ripreso il discorso per l’intervento bloccato dopo l’esposto di un privato. Noi come Comune intendiamo invece procedere nel tratto successivo”. I residenti si dicono preoccupati perché l’acqua del canale finisce perfino nelle tubature dell’acquedotto pubblico, tanto che da Umbertide avrebbero sospeso l’erogazione da quel punto. Piergentili esclude ogni tipo di contatto con l’acquedotto: “Quell’acqua non viene né pompata né immessa”. La Lega, con il gruppo consiliare (primo firmatario Angelo Baldinelli), si era occupata della vicenda nel luglio 2019 senza alcun seguito concreto.

TRASPORTI Inaugurata la prima tratta che vede la città come uno dei tre terminal umbri scelti dal nuovo servizio

CON ITABUS GUBBIO AUMENTA L’APPEAL

Mentre a Gubbio i cantieri stradali continuano a farla da padrone (la chiusura del tratto della variante tra via Paruccini e lo svincolo di San Marco qualche inevitabile disagio lo crea, nonostante la nuova bretella parallela a via Beniamino Ubaldi abbia in parte alleviato il carico di mezzi pesanti), qualcosa si muove a livello di collegamenti. Perché dallo scorso 27 maggio è attivo il servizio di Itabus, che collegherà la città dei Ceri ad alcune tra le maggiori località nazionali. Il progetto, fortemente voluto dall’ex presidente Fiat, Ferrari e Alitalia Luca Cordero di Montezemolo (che ha coinvolto altri imprenditori legati al sistema ferroviario Italo), è destinato a dotare la nazione di un parco bus di 300

mezzi, per una cifra pari a 90 milioni di chilometri percorsi in un anno. In Umbria sono tre le stazioni di partenza: oltre ai due capoluoghi di provincia Perugia e Terni c’è anche Gubbio, da dove si potrà viaggiare in direzione di Napoli, Pesaro, Rimini, Roma e Urbino, con tratte a partire da 1,90 euro e 6,90 euro. I bus sono realizzati da Man-Volkswagen e offrono numerosi confort a bordo, tra cui wi-fi, distributori automatici di snack e bevande e toilette. Inutile dire che per la città il tutto rappresenta un volano per la crescita turistica non indifferente, pensando anche all’assenza di una stazione ferroviaria, oltre che un riconoscimento del suo valore centrale all’interno dell’offerta regionale. R.Bar.

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FESTA DEI CERI

CERI, IL VERO DIBATTITO È SUL FUTURO DELLA FESTA: SI MUOVONO I CAPODIECI IL SECONDO MAGGIO SENZA CERI HA LASCIATO AMAREZZA E CONVINTO ANCHE QUALCHE CONSERVATORE DELLA “TRADIZIONE” A ESORTARE UNA DISCUSSIONE SULLE PROSPETTIVE DELLA FESTA. IL SINDACO HA CHIESTO AI CAPODIECI DI ANDARE NELLE RISPETTIVE ZONE PER SONDARE IL TERRENO IN MERITO A DATE E FORMULE. UN COMITATO CONTESTA L’OPERATO DEL TAVOLO E L’IDEA DELL’INSERIMENTO UNESCO Il secondo anno è stato anche peggio del primo. Almeno a sentire i diretti interessati, perché non c’è anima viva in giro per Gubbio che abbia nascosto di aver subito in modo molto più marcato l’assenza della Festa dei Ceri rispetto alla già dolorosa rinuncia del 2020. Un altro maggio se ne è andato senza che gli eugubini abbiano potuto celebrare i loro riti ultra secolari, costretti ad accontentarsi del “copia e incolla” del programma pensato un anno fa, quando però si usciva da due mesi di lockdown totale e certi omaggi erano impensabili, al netto degli assembramenti poi verificatesi in corso Garibaldi nelle ore pomeridiane del 15 maggio. Stavolta, a dispetto delle preoccupazioni delle istituzioni locali, la vigilia del giorno della festa del Patrono è filata via senza particolari sussulti, anche in forza delle misure restrittive varate dall’amministrazione comunale che hanno suggerito a molti locali pubblici di tenere le serrande abbassate. E in tanti hanno fatto capire che qualcosa di più poteva (e forse doveva) essere fatto. Una sensazione comune a molti ceraioli, rafforzata peraltro negli ultimi giorni dalle notizie in arrivo dalla città gemellata di Jessup, dove sabato 29 maggio il St. Ubaldo Day non vedrà la tradizionale corsa lungo i saliscendi della cittadina della Pennsylvania, ma dove è stata programmata una processione ordinata con la Statua di Sant’Ubaldo inviata da Gubbio nel 2013. Strano che a nessuno del Tavolo dei Ceri, nelle varie riunioni tenute nelle settimane precedenti al 15 maggio, fosse venuta in mente un’idea simile: mentre in Italia si assiste ormai da tempo a eventi in presenza all’aperto con centinaia di persone appostate a bordo strada (vedi il caso del Giro d’Italia), spesso senza neppure rispettare le norme minime di distanziamento (la festa scudetto dell’Inter o le manifestazioni di protesta anti governative ne sono un esempio concreto), a Gubbio il 15 maggio ha prevalso la paura (di pochi) sopra il sentimento e la devozione (di tanti). Chissà quale sarà l’eredità futura di tali scelte. LA PAROLA AI CERAIOLI Intanto è ripreso in città il dibattito legato a una possibile edizione straordinaria della festa, da programmare nella seconda metà di agosto o a ridosso dell’11 settembre. Un’idea che lo scorso anno venne accantonata dalla maggior parte degli eugubini, fedeli alla “tradizione dei Ceri del 15 maggio”, oggi però capace di sgretolare certe resistenze anche tra i ceraioli più accaniti e conservatori. In tanti, soprattutto tra i giovani (ma non mancano ex capodieci e anziani), si dicono pronti a discutere una proposta che possa in qualche modo essere coerente con quelle che saranno le norme legate all’evoluzione della pandemia e che tenga conto anche della necessità di garantire

di ROBERTO BARBACCI

alle nuove generazioni un lascito e un segnale forte. La discussione passerà presto per le varie zone e manicchie di tutti i Ceri per stessa volontà dei Capodieci di Brocca individuati a inizio 2020 (Alessandro Nicchi, Fabio Uccellani e Andrea Tomassini), tutt’ora in carica e sempre attenti a sondare gli umori dei rispettivi ceraioli, che lo scorso 21 maggio hanno ricevuto il “mandato” dal Sindaco Stirati di procedere con un vero e proprio sondaggio tra i ceraioli, le cui conclusioni doStirati il 15 Maggio 2019 vranno essere tirate entro la fine di giugno Si tenterà di capire se ci sono i numeri per poter dare vita a un dibattito più concreto e approfondito che possa poi passare in esame eventuali criticità legate alle misure di sicurezza da adottare, preludio al passaggio davanti alle istituzioni civili. C’è chi guarda a ciò che potrebbe accadere a Siena, dove si sta discutendo se organizzare o meno un Palio Straordinario a fine estate (o addirittura a ottobre, come nel 2018, quando vinse Remorex, cavallo dell’eugubino Massimo Columbu), provando a tracciare un parallelo che pure, tenuto conto anche delle notevoli differenze tra le due manifestazioni, appare abbastanza improbabile. FUTURO INCERTO Se preso per tempo, un dibattito libero da condizionamenti e preclusioni, a detta di molti, potrebbe servire soprattutto a scongiurare un altro pericolo: le attuali restrizioni legate al Covid mal si conciliano non solo con lo spirito della festa, ma anche e soprattutto con gli aspetti legati alla sua organizzazione (come si potrebbe mai pensare di garantire distanziamento? Non si è certo allo stadio o a un concerto…). E siccome nessuno sa quanto tempo ancora l’umanità dovrà convivere con tali norme, a maggior ragione nessuno può escludere a priori l’idea che tra un anno ci si possa ritrovare di nuovo al punto d’inizio, mettendo a rischio per il terzo anno di fila tutta la macchina organizzativa della festa e la sua realizzazione. Ecco perché parlarne per tempo, valutando ogni dettaglio e non solo in funzione di un omaggio da poter realizzare nel corso del 2021, sarebbe certamente la migliore della operazioni possibili. IL MANIFESTO Anche perché l’immobilità può finire per produrre effetti indesiderati e difficili da prevedere: è il caso del manifesto apparso a metà maggio a firma del “Comitato Eugubino 15 Maggio”, nel quale veniva disconosciuto qualsiasi ruolo decisionale del Tavolo dei Ceri oltre a un appello a non proseguire con l’iter di riconoscimento dei Ceri a patrimonio Unesco. Il tutto allo scopo di “preservare la libertà della festa”, ritenendo che “ulteriori vincoli possono solo far degenerare ulteriormente la spontaneità”.

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LA NOVITÀ

PADEL CHE PASSIONE, IMPIANTO ANCHE A PADULE UNA CORDATA DI GUBBIO E BASTIA UMBRIA PRONTA AD ATTIVARE AI PRIMI DI GIUGNO QUATTRO CAMPI NELL’AREA INDUSTRIALE DELLA FRAZIONE. È INVECE PIÙ COMPLICATA L’OPERAZIONE A SAN MARCO DOVE L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE HA CONCESSO L’AMPLIAMENTO MA C’È UN FASCICOLO APERTO DALLA GUARDIA DI FINANZA PER L’ATTIVITÀ APERTA DAL GIUGNO 2020

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Chiamatela pure padelmania. Ormai è la moda del momento, con il numero di appassionati in continua crescita e gli impianti che diventano una frontiera d’investimento. Ne stanno sorgendo ovunque, come idea imprenditoriale per cavalcare la passione sportiva. L’ultima operazione della serie si registra nella frazione di Padule in zona Cai (Commerciale, artigianale, industriale), dove sta per essere attivata la Gubbio Padel Factory, una struttura al coperto di 1.550 metri quadrati (capannone industriale costruito nel 2013 su specifica licenza edilizia) nella zona industriale accanto alla Sartoria Eugubina, che ospita quattro campi da padel regolamentari panoramici e riscaldabili, nonchè gli spogliatoi e un’area riscaldamento. L’apertura dei campi è prevista per i primi di giugno per un’iniziativa di privati con una cordata di Gubbio e Bastia Umbra. “È stata espletata la fase istruttoria presso gli uffici tecnici comunali - spiega Alessia Tasso, vicesindaco con delega all’Urbanistica - di fronte a condizioni di assoluta compatibilità anche a livello di destinazione d’uso in un’area dove ci sono altri impianti sportivi, con la richiesta da parte del privato per i lavori all’interno ai fini dell’agibilità. Non serve in questi casi la variante al Piano regolatore e dunque l’insediamento non prevede passaggi né in Giunta né in Consiglio Comunale”.

IL GIALLO DELLE AUTORIZZAZIONI Va considerata ben più complessa l’operazione Suprema Sport Gubbio nella frazione di San Marco per il giallo delle autorizzazioni sull’attività già aperta al pubblico con l’impianto attivato l’anno scorso su un’area agricola di pertinenza familiare trasformata attraverso il Suape (Sportello unico per le attività produttive e l’edilizia). La pratica di ampliamento è tornata in Seconda Commissione (urbanistica), presieduta da Francesco Zaccagni, e quindi in Consiglio Comunale per l’ultimo decisivo passaggio dopo la quantificazione in 170mila euro della quota che il privato deve garantire al Comune per la variante al Prg. Con l’ampliamento sono previsti altri quattro campi di padel, uno di padelball, piscina e ristorante accanto all’attuale impianto inaugurato nel giugno dell’anno scorso. La coalizione del sindaco Filippo Mario Stirati ha deciso di procedere valutando solo l’aspetto urbanistico, mentre la Guardia di Finanza ha aperto un fascicolo per verificare la gestione che a San Marco si configura come un circolo affiliato, con la formula del tesseramento. Le Fiamme Gialle eugubine, guidate dal luogotenente cariche speciali Franco Nocita, sta acquisendo gli elementi per capire la natura e i percorsi dell’attività con i relativi iter autorizzativi di tipo commerciale. Della vicenda potrebbe interessarsi pure la Procura della Repubblica di Perugia. M.Boc.

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IL CASO

IMPIANTO A BIOMASSE, RICHIESTA DANNI: GORACCI VUOLE DIFENDERE IL COMITATO L’IMPRENDITORE CHIEDE IL RISARCIMENTO DOPO AVER RESPINTO ESPOSTI E RICORSI. L’EX SINDACO CON UN ORDINE DEL GIORNO SI ASPETTA INIZIATIVE AL FIANCO DEI CITTADINI CHE SI SONO OPPOSTI: PUNTA ALLE SPESE LEGALI A CARICO DEL COMUNE? Ha avanzato richieste di risarcimento, per danni materiali e morali, nei confronti dei cittadini che con un comitato hanno contrastato in tutti i modi il suo impianto a biomasse di 49 kw attivato nella zona di Monteluiano, Montegranelli e Scorcello, risultato in regola. Il comitato di Monteluiano aveva denunciato che questo impianto “provoca quotidianamente, oltre a recare disagi enormi ai residenti, comprovate difficoltà respiratorie, mal di gola, bruciore agli occhi, cefalee, nausee, laringiti, prurito, stando ai numerosi referti post-visita al pronto soccorso”. Erano scesi in campo a suo tempo il Movimento 5 Stelle, anche a livello regionale, con l’estrema sinistra e l’ex sindaco Orfeo Goracci quando c’era in ballo un altro impianto del genere nella frazione di San Marco. L’ESORTAZIONE Ora Goracci dai banchi delle minoranze chiede “solidarietà e vicinanza a cittadini trasformati da vittime in carnefici” stando all’ordine del giorno nel quale chiede che il Consiglio Comunale impegni la sindaco Filippo Mario Stirati e la giunta “a intraprendere ogni

di MASSIMO BOCCUCCI

iniziativa possibile a difesa e tutela di cittadini ingiustamente colpiti”. Non è esplicitato se l’ex sindaco si aspetti, o abbia promesso al comitato e i residenti, l’impegno del Comune a farsi carico di eventuali spese per l’assistenza legale che potrebbero finire attenzionate dalla Corte dei Conti. Nell’ordine del giorno Goracci evidenzia che “diversi cittadini, membri del comitato per la tutela di Monteluiano, hanno ricevuto una richiesta di risarcimento per danni morali e spese sostenute da parte del rappresentante dell’azienda che ha creato problemi nella zona” e ritiene che “tale atto non può che essere interpretato come palesemente intimidatorio”. Per Goracci “i cittadini chiamati in causa hanno semplicemente e democraticamente svolto un’azione di protesta a difesa e tutela della salute e dell’ambiente per loro e per tutta la cittadinanza”. I LeD (Liberi e Democratici) si sono già espressi a sostegno del comitato di Monteluiano, chissà se stavolta seguiranno Goracci (e se lo faranno anche gli alleati di governo) e in che forma nella solita classica permanente ricerca di consenso elettorale.

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IL DIBATTITO

CSS, DANNO D’IMMAGINE TRA IDEOLOGIE E DATI FALSI UNA PARTE DELLA MAGGIORANZA INVITA A MODERARE I TONI RICERCANDO IL CONFRONTO SUI CONTENUTI REALI SENZA ALIMENTARE LE PAURE. NEGATIVE LE RIPERCUSSIONI SOPRATTUTTO SUL TURISMO. LA COALIZIONE DI STIRATI È SPACCATA ANCHE SE IN AULA VOTA COMPATTA CON I CAPORIVOLTA GORACCI E PRESCIUTTI CINTI Si chiama danno d’immagine. Difficilmente calcolabile ma potenzialmente pesantissimo nelle ripercussioni, specie per una città che si vorrebbe a spiccata vocazione turistica salvo poi scoprire che l’incidenza sul Pil è sempre stata fin troppo modesta (colpa soprattutto delle carenze infrastrutturali con collegamenti lontani da realtà ben più evolute e organizzate). Di sicuro non aiuta il cruento dibattito più ideologico-politico che tecnico (cosa non fanno i politici per raccattare consensi e voti giocando sulla paura della gente) sul Css nei cementifici in una battaglia senza tregua, con gli effetti negativi sull’immagine della città nell’alimentare i timori che fanno discutere la maggioranza spaccata su come viene gestita la vicenda tra gli oltranzisti del no a tutti i costi e gli aperturisti. LE POSIZIONI IN CONSIGLIO Il sindaco Filippo Mario Stirati, che sul no al Css ha costruito due campagne elettorali pure nel timore di essere scavalcato a sinistra, sta tra due fuochi con le fibrillanzioni nella coaolizione che ha perso due pezzi (Giovanni Manca e Giorgia Vergari sono passati all’opposizione nel Pd). È bastato anche vedere il logo del Comune in un sito internet delle associazioni ambientaliste schierate contro il Css per scatenare le reazioni di una parte della maggioranza che ha chiesto e ottenuto la rimozione pur senza fare tanto clamore pubblico. È diventata invece pubblica la posizione di Scelgo Gubbio, Democratici per Gubbio, Socialisti Civici Popolari, oltre a Manca e Vergari, che con i capogruppo Mattia Martinelli, Riccardo Biancarelli

di MASSIMO BOCCUCCI

e Francesco Zaccagni hanno tirato fuori il danno d’immagine derivante dalla gestione del dibattito sul Css. Stirati ha preso malissimo questa iniziativa visto che i LeD sono su posizioni vicine al tandem Orfeo Goracci-Marzio Presciutti Cinti che guida il fronte contrario. Presciutti Cinti ora ha un problema da risovere: proprio per la battaglia sul Css ha lasciato il centrodestra per andare con Carlo Calenda del nuovo partito Azione che però si è schierato a favore del Css. GUELFI E GHIBELLINI “L’inasprimento dei toni - ha evidenziato una parte della maggioranza - crea un clima da guelfi contro ghibellini che risulta deleterio principalmente per la coesione sociale e l’immagine della dittà. Prendiamo le distanze da chi vuole dipingere Gubbio, tra i Comuni ambientalmente più controllati d’Italia, come un luogo in condizioni ambientali apocalittiche e con livelli d’inquinamento insopportabili”. È stato chiesto al sindaco Stirati “di fare quanto nelle sue possibilità affinché il dibattito sia serio, laico, corretto, equilibrato e senza catastrofismi, peraltro smentiti dai dati ufficiali. Per i firmatari “compito dell’amministrazione comunale sarà trovare le migliori soluzioni politiche”. Fin qui la maggioranza ha sempre votato compatta in consiglio comunale i documenti sul Css, ritrovandosi nella sostanza sulle posizioni di Goracci e Presciutti Cinti. Stirati ha accolto di buon grado la decisione della Regione di prendere tempo con la procedura di Valutazione d’impatto ambientale (Via). È quello che voleva anche per allontanare le tensioni e divisioni nella sua coalizione visto che l’allungamento dei tempi allontana le posizioni ufficiali da prendere, ricordando che comunque il sindaco potrebbe solo emettere un’ordinanza per bloccare ogni autorizzazione, con eventuale successivo contenzioso al Tar e al Consiglio di Stato.

CERI I ragazzi del gruppo Hilariter hanno voluto proporre momenti di condivisione in alcune realtà del territorio

GESTI E SEGNI NELL’ANNO SENZA LA FESTA Senza la festa, la memoria di tanti si è inevitabilmente fatta più corta. Dimenticando tante realtà che pure, in anni “normali”, venivano omaggiate con tutti gli onori del caso, meglio se a favore di telecamere. Così alcune iniziative in questo strano 2021 sono rimaste affidate alla sensibilità e alla buona volontà delle singole persone. E il gruppo di Hilariter, che ha scelto di non proporre incontri pubblici come fatto negli anni scorsi (neppure in forma streaming come nel 2020, quando però erano già stati programmati prima del lockdown), ha voluto colmare questo vuoto portando un messaggio forte di amicizia e solidarietà nelle scuole e in alcune realtà, vedi Spirit e Centro “Aldo Moro”, rimaste orfane di qualsiasi appuntamento ufficiale legato al periodo ceraiolo. NESSUNO RESTI INDIETRO Tra le iniziative pensate in modo del tutto spontaneo dal gruppo Hilariter va segnalata la realizzazione di piccole medaglie con le effige del Patrono consegnate durante le prime serate della novena di Sant’Ubaldo, omaggio gradito anche da tanti ceraioli anziani che più di altri hanno sofferto per l’annullamento

dell’edizione 2021 della festa. Non è mancato un incontro in streaming con la classe quinta elementare di San Martino, che il 14 maggio ha avuto tra gli altri come oratori alcuni capodieci del passato che hanno raccontato agli alunni le loro esperienze di vita legate ai Ceri, con messaggi che vanno oltre il semplice aspetto ceraiolo, ricordando anche lo spirito e la passione che da sempre li ha accompagnati. Si sono invece svolti in presenza prima al centro Spirit, quindi due volte al Centro “Aldo Moro” (alla presenza di due classi della scuola media Mastro Giorgio-Nelli) tre incontri che hanno avuto per protagonisti gli ospiti delle strutture, animati dai canti ceraioli, con reciproci scambi di doni e con l’impegno di tanti alunni che hanno parlato delle figure dei Santi e delle edizioni della festa lontano da Gubbio, portando un po’ di sana allegria e un momento di condivisione quanto mai gradito, pur se con tutte le dovute norme di distanziamento. Piccoli gesti per non lasciare indietro nessuno ma dal grande significato, specie in un anno in cui tutta la città ha avvertito in modo forte l’assenza della festa a loro più cara. R.Bar.

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CULTURA

DALLA SPAGNA UNA RELIQUIA PREZIOSA DI SANT’UBALDO UN BUSTO IN RAME ARGENTATO CON UN FRAMMENTO DI PELLE DEL PATRONO È STATO PORTATO A GUBBIO DALL’ANTICHITÀ A.M. MARCELLI DI LUIGI MINELLI CHE PREPARA UN MUSEO UBALDIANO. ERA CONSERVATO DA SECOLI ALL’INTERNO DELLA CATTEDRALE DEL SALVATORE DI SARAGOZZA Bellissimi, pieni di storia e di devozione, i due reliquiari del 1700 in rame argentato arrivati dalla Spagna, con frammenti di pelle di Sant’Ubaldo e San Sabino. I due busti alti 70 centimetri sono di scuola spagnola e risultano donati da Papa Benedetto XIII alla cattedrale del Salvatore di Saragozza. Fin dal 1500 le chiese di Saragozza si sfidavano per avere le migliori reliquie e queste due, in particolare, venivano utilizzate per i riti del Corpus Domini. Ha portato a Gubbio questi due pezzi pregiati l’Antichità A.M. Marcelli di Luigi Minelli che è riuscita ad arrivarci mettendoli in bella mostra negli storici locali dell’attività a San Martino. Sono stati custoditi nella cattedrale del Salvatore (in spagnolo Catedral de El Salvador de la Seo), una delle due cattedrali metropolitane di Saragozza insieme alla basilica e cattedrale del Pilar. Abitualmente chiamata “la Seo” rispetto a “el Pilar”, sorge sul sito dell’antico foro romano di Augusto e della moschea maggiore della Taifa di Saragozza, iniziata nel XII secolo in stile romanico ed è stato oggetto di ampliamenti. “Stavamo dietro da un paio di mesi - spiega l’antiquario Matteo Minelli - al busto di Sant’Ubaldo che veniva ceduto solo in coppia con quello di San Sabino e che non intendiamo vendere.

di MASSIMO BOCCUCCI

Teniamo molto come famiglia ad acquisire le opere d’arte d’impronta ubaldiana, stiamo pensando a un museo con quadri, ceramiche e altre testimonianze pregiate della presenza del patrono in ogni parte del mondo”. L’antichità A.M. Minelli, fondata nel 1950 da Amina Bucchi Marcelli per continuare con i fratelli Alfio e Lanfranco fino al subentro di Luigi e Matteo Minelli con la lunga collaborazione nel tempo di Mario Minelli, è sempre in prima linea nel riportare a Gubbio opere di valore culturale come nel caso dello stendardo attribuito a Benedetto Nucci, il pittore eugubino vissuto tra il 1515-1516 e il 1596, un olio su tela di 222x167 centimetri dipinto su due lati di un’unica tela e probabilmente per una ricca committenza, battuto all’asta il 21 dicembre scorso da Wannenes Art Auctions a Genova. Se il destino del busto settecentesco di Sant’Ubaldo è deciso, resta invece da capire cosa ne sarà dello stendardo di grande valore artistico ed economico per la qualità pittorica. Per renderlo patrimonio pubblico le attenzioni sono rivolte tanto al Comune quanto alla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia che, presieduta dall’eugubina Cristina Colaiacovo, potrebbe acquisirlo per collocarlo negli spazi delle Logge dei Tiratori.

EDITORIA Un’iniziativa particolare in un mese di maggio ancora una volta funestato dall’assenza dei Ceri

LA VITA DI SANT’UBALDO NELL’AUDIOLIBRO DELL’ASSOCIAZIONE BENEDETTO XVI

“La vita di Sant’Ubaldo” di monsignor Pio Cenci, scritta durante la prima guerra mondiale e pubblicata nel 1924, in un audiolibro iniziativa dell’associazione culturale Benedetto XVI, a disposizione gratuitamente sul sito www.associazionebenedettoxvi.it. Viene considerata la più completa e dettagliata ricostruzione non solo della vita del patrono ma anche dell’origine del suo culto attraverso i secoli. L’audiolibro reca anche una suggestiva versione integrale dell’inno a Sant’Ubaldo, Oh lume della fede, della Cappella musicale della cattedrale Cantores Beati Ubaldi, con la direzione del maestro Renzo Menichetti e il violino di Maria Carlotta Orlando. La voce narrante in oltre nove ore di contenuti è del professor Luigi Girlanda, presidente dell’associazione, con un’introduzione letta da Cecilia Bellucci. La suggestiva prosa del Cenci acquisisce, grazie alla moderna modalità dell’audiolibro, una forza narrativa che finisce per assumere i connotati della rappresentazione cinematografica. Monsignor Pio Cenci riesce a trasportare il lettore-ascoltatore nella Gubbio del XII secolo trasformandolo in un contemporaneo di Sant’Ubaldo con l’impressione di essere presente a ogni momento della vita del patrono. L’ascolto oggi di quest’opera può rappresentare un modo per coltivare la devozione a Sant’U-

baldo in questi tempi assurdi e difficili. Il primo modo per amare qualcuno è conoscerlo e l’ascolto dell’audiolibro fornisce la conoscenza approfondita di uno dei più grandi santi della cristianità, la cui statua non a caso è presente a Roma sul colonnato del Bernini di piazza San Pietro. Monsignor Pio Cenci nacque a Gubbio il 14 marzo 1876 e morì a Roma il 3 luglio 1955. I funerali si svolsero a Gubbio, nella chiesa di San Francesco al quale è stato sempre tanto da essere un benefattore dell’Ordine Francescano. È sepolto presso il civico cimitero di Gubbio nella tomba dei Frati Francescani Conventuali. Conseguì le lauree in teologia e in diritto canonico e civile, e quasi al termine dei suoi studi, ricorda monsignor Origene Rogari, fu colpito da grave malattia che lo avrebbe portato irrimediabilmente alla morte. Ma proprio in quei giorni l’immagine della Madonna della Misericordia della chiesa di San Francesco si animò miracolosamente muovendo gli occhi e la bocca dispensando miracoli e grazie, esattamente nel primo centenario dei prodigi verificatisi in tutto lo Stato pontificio nel 1796. “Il giovane seminarista - scrive monsignor Rogari - la vide sorridere e in quello sguardo potente e amabile sentì prodigiosamente rifluire nel suo corpo la sanità e la fervida vita.

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CULTURA

TRE PIATTI DI ALDO AJÒ SONO TORNATI A CASA UNA FAMIGLIA EUGUBINA HA RIPORTATO A GUBBIO TRE CERAMICHE DELL’ARTISTA MESSE ALL’ASTA A GENOVA. ETTORE SANNIPOLI: “SI DEVONO ALLE SUE INTUIZIONI I RISULTATI PIÙ INNOVATIVI E QUALITATIVAMENTE ELEVATI RAGGIUNTI DALLA SOCIETÀ CERAMICA UMBRA DI GUALDO TADINO”. Il ritorno a casa delle opere d’arte viene sempre salutato con favore per arricchire il patrimonio riappropriandosi e riscoprendo il valore di testimonianze forti. È il caso di tre splendidi piatti in ceramica firmati da Aldo Ajò, messi all’incanto il 23 aprile scorso alla Cambi Casa d’Aste di Genova e tornati a Gubbio per entrare in una collezione privata grazie a una famiglia eugubina che l’ha voluti fortemente. A darne notizia è stata l’associazione “Maggio Eugubino”. Due di questi sono stati realizzati presso la Società Ceramica Umbra “Paolo Rubboli” di Gualdo Tadino, della quale l’artista eugubino (vissuto tra il 1901 e il 1982) è stato direttore artistico durante la seconda metà degli anni ‘20, mentre il terzo è invece un’opera personale che risale con tutta probabilità nel decennio successivo al 1925 e il 1935. “Non è affatto imprudente affermare - evidenzia lo storico ed esperto d’arte Ettore Sannipoli - che i risultati più innovativi e qualitativamente elevati, a prescindere dall’applicazione della tecnica del lustro, raggiunti dalla Società Ceramica Umbra di Gualdo Tadino furono proprio quelli basati sull’operatività diretta o comunque sulle felici intuizioni di Ajò”. Viene fatto riferimento alle numerose testimonianze atte a dimostrare, secon-

di MASSIMO BOCCUCCI

do Sannipoli, come le indiscutibili doti ideative ed esecutive siano state dall’artista messe a profitto perlomeno in due modi diversi durante l’esperienza gualdese. Una prima via è quella esemplificabile tramite opere in cui l’eugubino evidenzia tutte le capacità di rinnovare la tradizione, in particolare quella antico-moderna rappresentata da artisti attivi fra il tardogotico e il rinascimento, come l’Angelico o i senesi vedi Sano di Pietro, e questo alla luce di un revival storicistico che, dall’iniziale propensione neorinascimentale, stava ormai trascorrendo verso recuperi più schiettamente tardogotici o pseudo-rinascimentali, anche per soddisfare l’esigenza di una flessuosa modernizzazione (in chiave art déco) dei modelli iconografici di riferimento. L’altra via - ricorda Sannipoli - è quella schiettamente innovativa, contraddistinta dalla preziosità delle scelte ornamentali e il più delle volte dalla profusione dei lustri, nonché da soggetti che, pur con reminiscenze liberty, si allineano con lo Stile 1925 piuttosto che con i predominanti motivi neorinascimentali, dettati quest’ultimi da aspettative basate su una rivisitazione, sempre più sterile e retorica, della tradizione locale.

EDITORIA Il libro del giornalista Gianluca Sannipoli ricostruisce immagini e ricordi della festa di oltre 100 anni fa

SUGGESTIONI E STORIE IN “TUTTI I COLORI DEI CERI”

“Tutti i colori dei Ceri - Volti e Storie di una Festa senza tempo”. È il libro del giornalista Gianluca Sannipoli che prende spunto dall’idea di dare colore a storiche fotografie della festa e della città. Negli ultimi anni il restauro e spesso la contemporanea colorizzazione di fotografie e filmati d’epoca ha avuto un nuovo sviluppo. Al fascino del bianco e nero, però limitato dai toni grigi, si contrappone la profondità dei colori che, anche se soltanto verosimili, offrono allo sguardo scorci della festa, di volti e della città che videro e vissero i protagonisti di allora. La pubblicazione vuole contestualmente ricostruire vicende personali e familiari di generazioni di artigiani, commercianti e contadini, di amministratori comunali e religiosi, di tanti uomini e donne che hanno fatto la storia della Festa dei Ceri e che nel corso dell’800 e nella prima parte del secolo scorso la fecero sopravvivere, spesso a costo di sacrifici oggi inimmaginabili. Storie che raccontano di povertà e di emigrazione sempre vissute però con la fierezza e l’orgoglio di appartenenza alla comunità. Il lavoro si propone anche come un tentativo di parziale inte-

grazione delle numerose pubblicazioni allegate alle annuali uscite del giornale ceraiolo Via ch’eccoli, curate nel corso degli anni ’90 e inizio 2000 dal compianto professor Adolfo Barbi, al quale è stato intitolato il Centro studi e documentazione sulla Festa dei Ceri. In particolare, incrociando dati anagrafici, notizie tratte da altre pubblicazioni e soprattutto grazie ad internet è stato possibile ritrovare le tracce di persone emigrate anche oltre un secolo fa, che ebbero un ruolo in edizioni della festa ormai molto lontane e delle quali si era persa completamente memoria. Di alcune è stato possibile anche ritrovare fotografie. La grafica del volume è stata curata da Michele Baccarini di “Gu. Fo. comunica” e la stampa dalla Tipografia Donati di Gubbio. Il libro ha il sostegno del Comune Gubbio e dell’Istituto Centrale per il patrimonio immateriale, oltre al patrocinio dell’Università dei Muratori, le tre Famiglie ceraiole, l’associazione Maggio Eugubino e il Centro di documentazione e studi sulla Festa dei Ceri “Adolfo Barbi”.

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CRONACA

HA VIOLENTATO LA EX, CONDANNA CONFERMATA

di MASSIMO BOCCUCCI

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LA CORTE DELL’APPELLO HA DECISO PER DUE ANNI E SEI MESI, IN AGGIUNTA AL RISARCIMENTO E L’INTERDIZIONE NEI SETTORI PUBBLICI CON UNA REPRIMENDA PER INGIURIA NEI CONFRONTI DI UN VENTITREENNE OPERAIO ROMENO CHE NEL 2017 AVEVA ABUSATO DI UNA MINORENNE NELLA ZONA DI COPPO

L’ha violentata dopo averla convinta a la vicenda e trovare il modo di reagire. rivedersi per provare a riaprire la loro Ci ha pensato e non ha rimosso quei storia: non ha dubbi la Corte d’Appello momenti da incubi passati in sua comdi Perugia che, con il presidente del colpagnia. La ragazza, duramente provata, legio Paolo Micheli, ha confermato la si è confidata dapprima con due amici e sentenza di primo grado, con addebito poi con un insegnante che a scuola ha di tutte le spese legali e una reprimenda avvertito il preside per arrivare alla deper ingiuria nei confronti dell’imputato. cisione di informare la madre e quindi In primo grado, l’11 novembre 2019, i carabinieri. Una questione d’onore e era stata emesso il provvedimento di dignità, non certo una vendetta. Da qui condanna a due anni e sei mesi, oltre al sono scattati la denuncia, il processo e il risarcimento provvisionale di 8.000 euro ricorso in appello, con l’assistenza legale alla vittima e l’interdizione nei settori di Tiziana Zeppa. La ragazza era stata pubblici, nei confronti del ventitreenne operaio romeno che nell’otascoltata durante il primo grado in incidente probatorio, fino alla tobre 2017 ha violentato brutalmente un’eugubina allora minorensentenza di condanna in primo grado, con rito abbreviato come ne, oggi ventenne, alla quale era legato da una precedente relazione richiesto dall’imputato, emessa nel 2019 sugli elementi portati del sentimentale. pubblico ministero Laura Reale, mentre in appello l’accusa è stata sostenuta dal sostituto procuratore generale Tiziana Cugini. LA RICOSTRUZIONE Lui l’aveva invitata a un incontro per chiarirsi, confidando di poORA IN CASSAZIONE ter riallacciare quel rapporto, e appartandosi al parco di Coppo sul L’avvocato Ubaldo Minelli, che assiste il giovane e prospetta il rimonte Ingino l’ha dapprima baciata in bocca e sul collo nonostante corso in Cassazione ultimo grado di giudizio, ha sostenuto anche il suo rifiuto, fino a costringerla a un rapporto sessuale completo in appello come il rapporto sessuale fosse stato consenziente e che mentre lei cercava invano di liberarsi. Si è poi scusato quel loro rapporto non era finito. Proprio questo pasnei giorni seguenti con una serie di messaggi al telefosaggio è stato rigettato dalla corte d’appello che, in atno. Lei, preferendo voltare pagina, non ha mai pensato tesa delle motivazioni della sentenza, ha fatto esplicito di tornare con quel ragazzo, al quale aveva chiesto di riferimento a ricostruzioni ingiuriose nei confronti non riferire cose sul proprio conto. Lui l’ha convinta della giovane vittima. Gli sono state confermate le con insistenza a rivedersi per chiarirsi e provare a supeattenuanti generiche “prevalenti sull’aggravante del rare i contrasti. Evidentemente però le intenzioni erano rapporto sentimentale precedente, per la giovane età altre e la situazione è degenerata. Quell’incontro è ine la ridotta intensità del dolo dovuta a superficialità e fatti finito nel modo peggiore e le ha lasciato un segno immaturità”. L’avvocato Tiziana Zeppa di profonda inquietudine. Non è stato facile assorbire

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LA DIOCESI IN CAMPO PRONTA A RILANCIARE IL “BENIAMINO UBALDI” IL VESCOVO LUCIANO PAOLUCCI BEDINI DECISO A VOLTARE PAGINA CON IL VARO DI UNA NUOVA GESTIONE DA AFFIDARE A UN ENTE DEL TERZO SETTORE NO PROFIT. QUANTI RICORDI: DAI RITIRI DEL PERUGIA DI GAUCCI ALLA BATTUTA DI DON SILVANO MINORENTI CHE PROPOSE DI CHIUDERLO PER FARNE LA CASA DELLA CARITAS

di MASSIMO BOCCUCCI

Indimenticabile la battuta di don Silvano con ampi spazi polifunzionali ed esterni Minorenti, all’epoca parroco di Madonna con tanto di impianto per la produzione di del Ponte nella canonica dei Regolari Laenergia elettrica tra pannelli fotovoltaici e solare termico. teranensi a San Secondo, a una riunione diocesana voluta dall’allora vescovo PieLE PROSPETTIVE tro Bottaccioli che chiedeva ai sacerdoti Il nuovo consiglio di amministrazione qualche idea per concludere con un forte dell’ente “Seminario diocesano di Gubbio” segnale l’anno giubilare 2000. Don Silvaè presieduto dal vescovo Luciano Paolucci Bedini che si sta occupando in prima perno l’Uragano, com’era stato ribattezzato, L’ingresso del “Beniamino Ubaldi” da via Perugina quando fu il suo turno disse: “Perché al sona del rilancio dell’hotel sul piano anche Beniamino Ubaldi non chiudiamo l’hotel e ci facciamo la casa della strutturale e sta valutando le manifestazioni d’interesse per l’affiCaritas?”. Panico generale. Si andò oltre. Chissà cosa direbbe oggi damento in gestione. “L’idea è quella di avviare e portare avanti un quando la storia ha fatto il suo corso e quel luogo si appresta a percorso virtuoso - spiega il vescovo - che possa mettere insieme le voltare pagina sempre nel solco della tradizione con l’albergo che diverse strutture di ospitalità che la nostra Diocesi gestisce, anche verrà affidato a un nuovo soggetto pronto a rilanciarlo. attraverso proprietà diverse, per creare una proposta aperta all’oQUANTI RICORDI spitalità sul territorio. Sull’area sportiva è già iniziata una profonda ristrutturazione e un rilancio che ne faranno una vera e propria Al “Beniamino Ubaldi” si legano pagine memorabili. Per esempio “cittadella dello sport”, aperta alla città e a servizio soprattutto si lega all’espressione “ora et labora” che girava ai tempi di Luciano dei giovani, delle famiglie, degli anziani e di tutte quelle categorie Gaucci che portava il Perugia calcio in ritiro dopo le sconfitte più svantaggiate. Anche l’albergo sarà ripensato come hotel destinato brutte che lo facevano infuriare, attirando l’attenzione dei media. a un turismo sociale: prima di tutto le famiglie, anche con figli disaA tante squadre di calcio piace il complesso con la formula hotel, campo sportivo (gestito dal Centro Sportivo Italiano) e il seminabili, gli anziani, i giovani, gli sportivi, i pellegrini e il turismo religiorio diocesano incorporato. Fatica, preghiera e quiete, insomma, so. Pensiamo non solo alla grande tradizione spirituale del nostro nella struttura che porta il nome di un vescovo particolarmente territorio, ma anche a quelli che ci circondano, a cominciare da Asamato che ha retto la curia dal 1932 e al ‘65. Ora si cambia con sisi e dal francescanesim. Vorremmo che la gestione fosse in capo la prospettiva di un nuovo affidamento al quale sta lavorando la a un ente della Diocesi, perché rimangano chiare le finalità e lo stiDiocesi proprietaria del complesso di via Perugina, che dalla metà le. Per questo desidero che sia un ente del terzo settore, no-profit, degli anni Ottanta è punto di riferimento per l’ospitalità alberghiecon una proposta seria, competente, importante e all’altezza, ma anche attenta a un continuo reinvestimento sul progetto”. ra, la ristorazione, lo sport, la convegnistica e l’associazionismo

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ATTUALITÀ

QUEL LABORATORIO COME L’INFERNO LASCIA TANTA INQUIETUDINE di MASSIMO BOCCUCCI

INDAGINI SERRATE PER CHIARIRE LE CAUSE DELL’ESPLOSIONE CON INCENDIO ALLA GREEN GENETICS NELL’EDIFICIO DI CANNE GRECHE. ERA VERAMENTE IDONEO L’EDIFICIO PER UN’ATTIVITÀ DEL GENERE? IL DRAMMA DI SAMUEL ED ELISABETTA, LE CONDIZIONI DISPERATE DI ALESSIO, LA MOBILITAZIONE PER AIUTARE LE FAMIGLIE

taduenne Alessandro Rossi, titolare con il ventottenne Gabriele Muratori dell’azienda Green Genetics, collegata alla società Greenvest che commercializza quanto prodotto in quello stabile. Ci sono quattro indafati nel fascicolo aperto dalla Procura della Repubblica di Perugia che ipotizza disastro e omicidio colposo e lesioni dopo la morte del diciannovenne Samuel Cuffaro, di origini siciliane. Rossi è stato ricoveMAPPATURA CENTRALINE - MANUTENZIONE CAMBI AUTOMATICI MAPPATURA rato all’ospedale di Branca avendo ri- CENTR TRATTAMENTI A IDROGENO - INSTALLAZIONE IMPIANTI A METANO, GPL ED A IDROGENO TRATTAMENTI A IDROGENO - IN portato vaste ustioni su tutto il corpo, con intervento d’urgenza già la sera RICARICA ARIA CONDIZIONATA E RIPARAZIONE IMPIANTI RICARICA ARIA della tragedia. È convalescente MAGAZZINO E REPARTO CAMBIO PNEUMATICI, EQUILIBRATURA E CONVERGENZA MAGAZZINOa Ecasa REPARTO CA il ventottenne Kevin Dormicchi. Lotta MANUTENZONE ORDINARIA, RIPARAZIONE E RETTIFICA MANUTENZON invece in un letto d’ospedale al centro grandi ustionati di Cesena il diciassettenne Alessio che ha riportato ustioni in larga parte del corpo e al quale è stata amputata una gamba per comHai un auto con plicanze in un quadro clinico ritenuto molti chilometri e dai sanitari molto grave. vuoi recuperare LE INDAGINI l’efficenza del La domanda che guida gli inquirenti è vostro motore? innanzitutto una: si trovava nella sede più idonea quell’attività che utilizzava solventi e altre sostanze chimiche in quantità anche considerevoli? SaranPrenota il trattamento no dirimenti per stabilirlo gli accertamenti tecnico-scientifici coordinati dal sostituto procuratore Gemma Miliani, che ha nominato un consulente tecnico per mettere al setaccio il luogo con quel che resta dell’edificio divorato l’unico apparecchio che garantisce Le modifiche eletdalle esplosioni e le fiamme violente. la pulizia del motore utilizzando troniche di FlashIl trattamento Sull’inchiesta c’è il più stretto riserbo. L’idoneità dei locali, al di là del regolaunicamente acqua distillata trasformata Map permettono con Hydromaverich re contratto di affitto già accertato e le in idrogeno e ossigeno puro di ottimizzare non Ecleaner (della durata di 2 relative autorizzazioni, sta sollevando solo la potenza ediffuse la perplessità, come evidenziato BENEFICI: ore) consiste nell’eliminazione coppia, ma anche dalla famiglia Cuffaro. Testimonianze Aumento dei residui di combustione accumulati altri parametri imdi chi vive nella zona riportano che da coppi quello stabile uscivano spesso, in certi portanti, come per nel tempo, restituisce fluidità di guida Accellerazione giorni, delle fumate e si avvertiva odoesempio le dinamiall’auto e migliora le prestazioni del motore re acre. Riduzione dei c che di guida e una LA TESTIMONIANZA risolvendo il fastidioso e costoso problema miglior risposta Giura di aver visto l’apocalisse chi abiTotale rispetto d di intasamento del sistema FAP. della ripresa ta in quella zona. Peggio dell’inferno, sicurtezza mo come ha raccontato ale Messaggero + POTENZA – CONSUMI – EMISSIONI Venusto Minelli che stava nei pressi: “Ho sentito un rumore incredibile, un Autofficina Va.Ma. di Mariani Fabio - Via Brunelleschi - Gubbio PG Autofficina Va.Ma. di M Tel. 075 9220899 - 338 8435652 - www.autofficinavama.com - off.vama@tiscalinet.it Tel. 075 9220899 - 338 Una miscela sbagliata, dunque un errore umano. Sembra proprio questo un riferimento primario dell’indagine in corso per chiarire le cause dell’esplosione con incendio che il 7 maggio scorso ha visto morire il diciannovenne Samuel Cuffaro e la cinquantaduenne Elisabetta D’Innocenti nel laboratorio al vocabolo Canne Greche nella zona di Sette Strade dove si lavoravano la cannabis light per scopi terapeutici e l’olio essenziale. Lo avrebbe rivelato direttamente il tren-


grosso boato che mi ha fatto sobbalzare. Dopo una decina di minuti, passate da poco le 17, si è alzata una nube nera e ho sentito la prima sirena. Ho subito pensato a qualcosa di veramente grave. Mi sono avvicinato a pochi metri, poi ho visto i familiari e sono rimasto impressionato dalla scena. Nell’arco di un’ora ci sono state tre-quattro esplosioni seguite da nubi di fumo alte e nere”. CAMBI AUTOMATICI ALESSIO E KEVIN sono gli amici di Alessio METANO,SiGPL EDmobilitati A IDROGENO e Kevin. Sono state avviate le raccolZIONE IMPIANTI fondi per sostenere le rispettive IBRATURAteE di CONVERGENZA famiglie. Il Comune ha dato un aiuNE E RETTIFICA to concreto alla famiglia di Alessio che si è trasferita a Cesena accanto al ragazzo. Kevin Dormicchi ha visto mobilitarsi gli amici che davanti la sede del “Beverly” Haicircolo un auto con in via Boreale hanno esibito lo “Daje molti chilometristriscione e Kevvo”, postando sui social la foto acvuoi recuperare compagnata dall’emblematico “Lotta l’efficenza del Saluti di buona e vinci insieme a noi! vostro motore? guarigione”. Orlando Battistelli è stato tra i promotori di questa affettuosa iniziativa: “Siamo 20 fratelli - racconta -, ci vogliamo bene. Abbiamo rinota il trattamento schiato di perderlo. Io ero lì, ho visto il fuoco e le macerie in una situazione paurosa. Penso a Kevin che si è salvato, a Samuel ed Elisabetta che non ce l’hanno fatta, ad Alessio che lotta per la vita”. Per contribuire a favore di Keapparecchio che garantisce Le modifiche vin si può utilizzare il bonifico eletall’Iban a del IT35V3608105138275981975991, motore utilizzando troniche di Flash- o Carta permettono Postepay a nome acqua utilizzare distillatauna trasformata Map del padre Giacomo Dormicchi, con e ossigeno puro di ottimizzare non una ricarica volontaria alla Postepay solo la potenza e la Evolution numero 5333171138648833 coppia, ma anche con il codice fiscale da indicare DRMaltri parametri imGCM61S24E256D. Si può specificare la causale “Un portanti, aiuto per Kevin“. come per

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VIA DELLE VIGNE TRA DISAGI E SLALOM IL TRATTO DI SANTA ILLUMINATA È CHIUSO ORMAIDA QUASI DUE ANNI PER UN MURO PERICOLANTE. IL COMUNE NON RISOLVE IL PROBLEMA NONOSTANTE PRESSIONI E RIPETUTE SEGNALAZIONI DEI RESIDENTI, COSTRETTI A SALIRE CON LE AUTO DAL LATO DI MADONNA DEL PONTE

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Chiusa e dimenticata tra disagi e proteste. È via delle Vigne nel tratto che porta alla vecchia scuola di Santa Illuminata, interdetta ormai da quasi due anni nonostante le pressioni per un intervento risolutivo che tarda ad arrivare. Non c’è alcuna possibilità di accedere dal borgo di Santa Lucia perché c’è un muro pericolante che nella via fa parte del complesso edilizio scolastico in disuso visto che l’istituto è stato spostato nell’ex Seminario a San Martino. Quel muro perimetrale è lasciato nel più totale abbandono e di potenziale pericolo, con l’allarmante considerazione che non è dato sapere di chi è la responsabilità di dover provvedere alla sistemazione per riuscire a ripristinare il transito dei mezzi. SOLLECITAZIONI Il Comune non interviene, nel rimpallo delle responsabilità, e la situazione rimane bloccata con le conseguenze di vedere interdetto quel passaggio. La Giunta Stirati e l’ufficio tecnico non sono ancora

riusciti a risolvere il problema sebbene i residenti e altri si siano fatti sentire ripetutamente con l’esigenza che venga ripristinato comunque un accesso pubblico importante visto che serve un tratto abitato. Le dodici famiglie della zona sono quotidianamente costrette ad affrontare un percorso decisamente più lungo accedendo in via delle Vigne dalla zona di Madonna del Ponte. Non sembra un intervento di particolare impatto o costo, quanto meno per mettere in sicurezza l’area e ripristinare il transito dei mezzi. I disagi restano invece considerevoli, peraltro segnalati a più riprese con altre iniziative che le famiglie stanno pensando di adottare per sensibilizzare ulteriormente l’amministrazione comunale confidando che gli uffici tecnici prendano in mano la situazione per agire concretamente e quanto più rapidamente. M.Boc.

UNIVERSITÀ DEI FABBRI

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Tra poche settimane l’Università dei Fabbri si ritroverà a festeggiare il patrono Sant’Eligio, ancora una volta con un programma da definire in base anche alle normative legate alla pandemia. Il presidente Enzo Pierotti sta approntando ogni dettaglio assieme a tutto il direttivo, promuovendo tutte le iniziative possibili per festeggiare in maniera degna la ricorrenza, ma utilizzando questo tempo anche per ricordare figure che hanno fatto la storia del sodalizio. È il caso di Valentino Gaggiotti, presidente che ha preceduto nell’incarico Pierotti, scomparso nel marzo del 2019 ma il cui ricordo è rimasto sempre vivo nei cuori di tutti gli associati. “In questa ultima parte del mio mandato – spiega Pierotti – mi piace rivolgere un pensiero a figure che hanno dato tanto all’Università, aillequali avremmo voluto rendere un omaggio ancor più sentito rispetto a ciò che le norme degli ultimi mesi ci hanno consentito di fare. Valentino è stata una colonna per tutti noi e l’amore, la passione la dedizione con la quale ha saputo portare avanti negli anni la propria arte è ancora oggi d’esempio per tanti nostri associati”.

Il gruppo di Protezione Civile “Città di Gubbio” ha rinnovato il suo consiglio direttivo. I 7 membri eletti, hanno definito le cariche: Presidente Stefano Tosti. Vice presidente Francesco Ragnacci. Segretaria Nadia Menichetti. Tesoriere Giovanni Omiccioli. A Virna Venerucci è affidato l’incarico di coordinamento delle attività di formazione, mentre la comunicazione e promozione saranno seguite da Alessandro Leonardi e Riccardo Vispi.Il nuovo direttivo guiderà il gruppo per tre anni e ha ringraziato il presidente uscente, Liana Paciotti, e tutto il consiglio “per il grande lavoro svolto in questi anni”.

OSPEDALE DI BRANCA, RINGRAZIAMENTI AL PRIMARIO

Un sentito ringraziamento con tutto il mio cuore al dottor Gastone Bruno e ai suoi collaboratori, e a tutto il personale del reparto di Ortopedia dell’ospedale di Branca, che mi hanno saputo curare, coccolare e qualche volta anche sopportare. ESTERINA MARIUCCI


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LA ROCCA

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LA PREOCCUPAZIONE DI BERGOGLIO In un momento drammatico come quello che il mondo sta vivendo ormai da oltre un anno, con l’economia massacrata e compromessa in modo forse irrecuperabile, con milioni di persone disperate psicologicamente ed economicamente, con la violazione costante delle libertà fondamentali in nome di una proclamata pandemia, con la preoccupante crisi internazionale alimentata dalla scellerata politica del sedicente cattolico Biden che rischia di condurre il mondo a una guerra mondiale catastrofica, ebbene, in tutto questo, un papa cattolico avrebbe l’imbarazzo della scelta per trovare motivi per cui essere sinceramente preoccupato e per cui lanciare accorati appelli. Non così Bergoglio, il quale pochi giorni fa, tra il malcelato imbarazzo dei suoi più stretti collaboratori, se ne è uscito con un messaggio in diretta alla Radio Vaticana in cui ha detto le testuali parole: “io ho soltanto una preoccupazione: ci possono essere tanti motivi di preoccuparsi, sulla Radio, sull’Osservatore, ma uno mi tocca tanto il cuore: quanti ascoltano la radio e quanti leggono l’Osservatore Romano?”. Con il mondo e la Chiesa ridotti al lumicino, Bergoglio - parole sue - ha “solo” una preoccupazione che gli “tocca tanto il cuore”: l’audience dei media vaticani. Con buona pace di chi non sa più come arrivare a fine mese...

GESÙ CRISTO E L’AUDIENCE Il fatto che colui che si trova al vertice della gerarchia della chiesa sia preoccupato degli ascolti dei media vaticani la dice lunga sulla crisi dottrinale che dilaga ormai incontrastata all’interno del mondo cattolico. In una prospettiva di fede autentica, infatti, non sono gli “ascolti” a dover preoccupare, ma i “messaggi”. Non il successo numerico o lo share, quindi, ma la fedeltà alla Verità rivelata del messaggio che viene trasmesso. L’esempio più eloquente in questo senso lo ha dato lo stesso Gesù. L’evangelista Giovanni, dopo aver riportato un discorso (messaggio) del Cristo particolarmente scomodo per le orecchie degli ascoltatori (audience), annota puntualmente che “da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui” (Gv 6, 66). Vedendo questo Gesù non si è preoccupato del calo dell’audience, ma al contrario ha chiesto ai pochi rimasti con lui: “Volete andarvene anche voi?” (Gv. 6, 67). Nella nuova chiesa di oggi gli avrebbero probabilmente rimproverato di essere “divisivo”, di non essere in grado di guardare più a “ciò che unisce” che non a “ciò che divide”, gli avrebbero forse consigliato di andare a recuperare il consenso perduto attenuando il discorso e usando parole più concilianti. Ma Gesù era cattolico, per cui aveva a cuore il messaggio non gli ascolti.

a cura di LUIGI GIRLANDA E NOI COL PROTETTORE... Tra i diversi errori dottrinali oggi imperanti nella neochiesa ce ne è uno particolarmente insidioso per le anime dei fedeli e che riguarda il rapporto con i santi. È noto che l’inquietante monaco agostiniano Martin Lutero odiava particolarmente il culto che da sempre la Chiesa riserva alla Madonna e ai santi perché, nella prospettiva protestante, solo a Dio bisogna rendere culto. Al massimo, nell’eresia nata con Lutero, si può ammirare in alcuni uomini particolarmente devoti la loro fede (secondo il principio del sola fide) e guardare ad essi come esempi di vita da imitare. Ma mai si può “pregare” un santo o chiedere a lui una qualsiasi forma di protezione o mediazione con Dio. Queste aberrazioni protestanti, condannate aspramente e meritoriamente dalla Chiesa per ben cinque secoli, oggi sono invece accolte e fatte proprie dalla stragrande maggioranza dei pastori. Per cui, nonostante il periodo drammatico che viviamo, nel giorno di sant’Ubaldo ci siamo dovuti sorbettare le solite insipide omelie tutte tese a indicare nel Patrono solo un esempio di fede, un modello di fedeltà al vangelo e nulla più. Ma è bastata una “provvidenziale” scossa di terremoto, proprio nel giorno senza Ceri, perché i fedeli eugubini, fregandosene degli insegnamenti dei neopastori, tornassero giustamente a vedere in sant’Ubaldo un potente protettore.

Pillole Letterarie e Dintorni... a cura di ANNALISA BOCCUCCI

LA CITTÀ DI VAPORE, VOCI DI ANIME E ARTE

IL CONGEDO ARTISTICO DI CARLOS RUIZ ZAFÒN È UN TESTAMENTO RICCO DI MISTERO E DI POESIA L’autore de L’ombra del vento, scomparso nel giugno dello scorso anno, affida l’ultimo saluto ai suoi affezionati lettori ad una raccolta inedita di racconti che riportano alla mente, sottoforma di ricordi dolci e sempre più tenui, le atmosfere magiche e rarefatte dei suoi indimenticabili capolavori. Le città di vapore è un susseguirsi di voci, alcune sussurrate, altre dirompenti che districano la matassa di una memoria misteriosa e complessa, quella con la quale Zafòn ha sempre cercato di incantare e di spiazzare: il Cimitero dei libri dimenticati fa da sfondo a delle storie che mostrano, come filo conduttore, tutte le molteplici manifestazioni dell’amore che diventa eccesso e ossessione tale da riempire la vita. Tra le pagine c’è l’affetto di un giovane ragazzo che consegna i suoi racconti alla donna dei suoi sogni, la fuga di un architetto,

l’incontro di un uomo misterioso con Miguel de Cervantes, che viene convinto a scrivere un libro mai pubblicato, il viaggio del celebre architetto di Barcellona, Antonio Gaudì, verso una New York che spunta e prende forma attraverso un vapore che la avvolge, ma, l’elemento che accomuna questi racconti, apparentemente scollegati, è l’anima e l’essenza dell’arte, che è l’espressione più alta dello spirito umano e ciò che lo caratterizza in quanto tale. Ogni parola contiene un mondo misterioso da scoprire che, attraverso lo stile inconfondibile di un autore in grado di rivoluzionare l’assetto della letteratura contemporanea mondiale, si rivela al lettore-tipo di Zafòn: tutto è magia, sogno, ma tutto è altrettanto squisitamente reale. Zafòn è stato un autore che, della letteratura spagnola e sudamericana, ha saputo interpretare magistralmente, affidandosi anche a quest’ultima opera, quel realismo magico necessario alla vita stessa, portandosi dietro la convinzione che ognuno di noi ha bisogno di confrontarsi con una realtà che, nella sua corazza più dura e misteriosa, nasconde sempre un po’ di magia e di sogno attraverso i quali è assolutamente necessario guardarsi intorno.


Come ti Cucino Sano

a cura di LORENZO DIAMANTINI

FOJATA, LA VERSIONE SALATA DELLA ROCCIATA La Fojata è una specialità della cucina umbra dalle origini antichissime che si potrebbe definire un antenato dei moderni finger food. Una versione salata della Rocciata, dolce tipico simile allo strudel. Questa ricetta veniva preparata già prima della nascita di Cristo dalle mogli dei pastori, con gli ingredienti più facilmente reperibili, ovvero le erbe selvatiche che venivano raccolte nei campi, le uova, immancabili in ogni casa, e la ricotta, che a quanto sembra era già conosciuta all’epoca. In età moderna venne fatta qualche piccola variazione come ad esempio l’aggiunta di pecorino, che contribuì a dare al piatto una nota più sapida. Questa torta salata è formata da un sottilissimo involucro di pasta “matta”, una sfoglia quasi trasparente, senza uova né lievito, impastata soltanto con farina, acqua, olio d’oliva e un pizzico di sale. Dalla sua farcitura di bietole, spinaci, cicoria e altre verdure, tutte a foglia, deriverebbe proprio il nome di Fojata, ma questo Ingredienti per 4 persone • 500 g verdure a foglia verde (spinaci, bietole o erbe di campo) • 150 g ricotta

• 50 g formaggio grattugiato • q.b. sale e pepe • 4 fogli pasta Fillo • q.b. olio, e.v.o

Preparazione Lavate bene la verdura e fatela appassire per qualche minuto in un tegame senza aggiunta di altra acqua; una volta cotta strizzatela e tritatela grossolanamente, aggiungete il parmigiano grattugiato e la ricotta, regolate di sale, pepe e mescolate bene tutti gli ingredienti. Prendete due fogli di pasta Fillo e spennellateli con dell’olio poi sovrapponete altri due fogli a fianco (sempre spennellandoli) in modo da ottenere una base rettangolare doppia. Tagliate la sfoglia a metà nel senso della lunghezza poi con il ripieno formate una striscia lunga e stretta lungo il bordo di entrambe le metà ed

piatto, profondamente radicato nel centro Italia, viene chiamato con diversi appellativi a seconda delle zone. Dai pellegrini che percorrevano la Via Francigena, veniva detto “sdigiuno” , perchè consumato come una sorta di spezza-fame lungo il percorso, altri lo chiamano “Biscio” che ne descrive la forma simile a un serpente o “erbata” che fa riferimento a quello che comunque rimane il protagonista assoluto del piatto, le verdure e le loro foglie, per questo ho deciso di provare una pasta diversa per la mia versione della Fojata, La pasta fillo, perchè Fillo deriva dal greco phyllo, che vuol dire “foglia”, e mi è sembrata una bella coincidenza, inoltre anche questa pasta è molto sottile, più leggera della pasta sfoglia, non contiene grassi e il suo sapore neutro la rende molto versatile e perfetta per valorizzare al meglio questa golosa farcitura. Tempo di cottura: 30 minuti Costi: economico Preparazione: 15 minuti Difficolta: bassa arrotolate la pasta su se stessa in modo da ottenere un filoncino ripieno. Foderate una teglia con la carta da forno poi cominciate ad arrotolare su se stessi i filoncini formando una grande spirale, poi spennellatela con l’olio prima di infornare. Fate cuocere in forno caldo a 180° per circa 30 minuti finchè non sarà bella croccante e dorata. Buon appetito.

C’era una volta...

a cura di

FABRIZIO CECE

Apre l’archivio lo storico eugubino Fabrizio Cece, classe 1960. Un diploma di perito industriale messo a frutto diversamente da quando nell’86 ha cominciato a passare al setaccio documenti di ogni tipo negli archivi eugubini. Ha pubblicato molti articoli, saggi, dispense e scritti di vario genere, soprattutto di storia dell’arte e contemporanea, dal Risorgimento alla Grande Guerra. Ha partecipato a convegni, conferenze e incontri per le scuole. Durante l’attività di ricerca ha scovato e pubblicato diversi documenti. Sul web tiene alto l’interesse per la storia eugubina con delle vere lezioni e pubblicando documenti con cui incoraggia la ricerca archivistica anche per stimolare le nuove generazioni.

Foto 1: Via Baldassini. Sede del Monte di Pietà, uno dei primi in assoluto dopo quello di Perugia.

Foto 2: 27 aprile 1622 Il Duca di Urbino autorizza Giovanni di Mario Monacelli e Maria sua moglie, di Pieve d’Agnano, a vendere i beni dotali costituiti da un pezzo di terra con casella del valore di 130 fiorini perché i due e i loro due figli piccoli “si morono di fame”.

Foto 3: 25 aprile 1593 Da una seduta del consiglio comunale, alla quale è presente anche Virgilio Nucci in qualità di consigliere: “[...] Habbiam trovato il palio di questa magnifica Comunità che solea conservarsi in Santo Spirito in mano di Virgilio Nuccij in tal termino che mostra essersi lasciato quasi per derelitto; ci è parso grave e poca honestà ch’una tal devotione sia così tralasciata et abandonata peò habbiamo pensato far elettion di doi gentilhuomini che piglino cura di risarcirlo e di conservarlo dove più a loro piacerà [...]”. Vengono eletti Gabriello Gabrielli e Guidantonio Beccoli.


CALCIO A 5

VIS GUBBIO, DAL SOGNO ALLE NUOVE SFIDE

di ROBERTO BARBACCI

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LA SQUADRA DI MARCO BETTELLI HA SFIORATO LA PROMOZIONE IN SERIE A1 DOPO AVER VISSUTO DA PROTAGONISTA LA SUA PRIMA STAGIONE IN A2. ALLA SOCIETÀ IL PREMIO PER AVER SCHIERATO PIÙ GIOVANI. “ORA CI RIMETTIAMO AL LAVORO PER MIGLIORARCI”, DICE IL TECNICO

Si ricarica la Vis Gubbio dopo aver vissuto da grande protagonista la sua prima stagione in Serie A2 con la qualificazione ai playoff per salire in A1. Ci ha provato fino in fondo la squadra di Marco Bettelli, fermandosi nelle Marche, al PalaSavelli di Porto San Giorgio, nella semifinale playoff persa 8-5 contro il Futsal Cobà arrivato secondo nella regular season. La società eugubina ha ottenuto un importante risultato come il premio legato al progetto della Lega Nazionale Dilettanti che ha premiato il club che ha fatto scendere in campo più giovani. La Vis Gubbio precede con 62 punti il Futsal Pistoia che si è fermato a 18. Questo risultato porta anche un premio in denaro insieme all’indiscutibile soddisfazione tra i dirigenti e lo staff tecnico. Ha fatto la sua parte anche l’Under 19 allenata da Maurizio Fumanti che ha raggiunto gli ottavi di finale della Coppa Italia, mancando d’un soffio l’accesso alla Final8 per la sconfitta nella capitale al PalaToLive zona Eur contro l’History Roma. La prima squadra di Bettel-

li, che ai playoff ha mandato un segnale speciale giocando con il lutto al braccio stringendosi vicino alle famiglie colpite dalla tragedia a Canne Greche, ha raccolto tanti applausi. “Abbiamo accarezzato un risultato - racconta il tecnico -, sono contento delle tante cose buone fatte con un po’ di amaro in bocca per l’epilogo. I ragazzi mi hanno reso orgoglioso di esserne il loro allenatore”. Bettelli ha avuto parole di ringraziamento per il collaboratore Maurizio Fumanti e il preparatore dei portieri Stefano Salvucci, prospettando un percorso con la società “per capire se abbiamo raggiunto l’apice o si può ancora migliorare in termini di classifica e organizzazione. Serve una programmazione mirata, in base a esigenze e disponibilità. La società mi ha dimostrato la volontà di proseguire il percorso e io sono pronto a sposare ancora il progetto”. Quali saranno le prossime tappe? “In estate ci riposeremo e ricaricheremo le batterie, sperando innanzitutto di poter rivedere la palestra Polivalente piena e festante. I tifosi ci avrebbero dato una sicura spinta in più. Spero anche che ci siano movimenti per quanto riguarda la realizzazione di una nuova struttura adeguata per affrontare la categoria che ci siamo meritati sul campo e che stiamo affrontando con professionalità, dimostrando che Gubbio può giocare in certe dimensioni. Anzi, con l’aiuto di tutti, potrebbe fare un ulteriore passo”.

CALCIO Notari pensa alla Serie B e vuole accontentare Torrente che cerca gente di livello: 100mila euro per la punta

VOLPICELLI PRIMO OBIETTIVO, PISTA RUMENA CON MARGINEAN

questo quarantenne che agisce accanto a TorGiocatori importanti in arrivo, soprattutto l’attaccante che Torrente ha messo in cima rente e al direttore generale Giuseppe Panalla lista dei rinforzi. Del resto, per salire in nacci. Il sistema operativo è questo: Torrente Serie B come vuole il presidente Notari sergestisce la lista dei giocatori con varie fasce, Mignemi contatta, Notari definisce gli accordi vono elementi in grado di fare la differenza con il supporto del cerchio magico. Il tecnico e l’ambiente aspetta fiducioso e incuriosito ha pure chiesto a Mignemi di fare il possibida questa strategia dell’ambizione che ha intrapreso il patron, con il cerchio magico semle per convincere il Sassuolo a confermare il prestito dell’attaccante Jacopo Pellegrini, ma pre più legato a lui in ogni strategia dopo la Emilio Volpicelli del Matelica l’impresa appare complicata perché sul venpartenza di Giammarioli. Il primo nome della lista di Torrente è quello di Emilio Volpicelli, attaccante classe tenne sono già piombate Venezia e Brescia e potrebbe salire 1992 del Matelica, grande protagonista con 15 gol e 7 assist. in B. Il bomber napoletano di Scampia, arrivato ai playoff con la riPISTA MARGINEAN velazione marchigiana, è a scadenza di contratto dopo essere Dal Sassuolo almeno un under in prestito dovrebbe arrivare: approdato in prestito dalla Salernitana l’estate scorsa. Torrente in ballo c’è il centrocampista romeno Iulius Andrei Marginean, ha dato mandato di fare tutto il possibile per prenderlo, dopo classe 2001, della Primavera con 23 presenze, 7 gol e 3 assist. averci provato l’anno scorso quando però inizialmente il club Rebus portiere: può restare Tommaso Cucchietti (classe 1998, campano voleva mandarlo in B. Ora l’allenatore cerca per l’atdunque diventerà over se non cambieranno le regole) solo se verranno trovati 7-8 under buoni di movimento (si vuole cetacco elementi di grido con ingaggi superiori ai 100mila euro e aspetta segnali dal presidente che potrebbe accontentarlo. dere il secondo Emanuele Zamarion del 2000 per prenderne un altro). Torrente sulle ambizioni cavalca la tigre: “Dieci anni IL METODO fa abbiamo fatto qualcosa di storico e la piazza merita ancora Davide Mignemi è di fatto il direttore sportivo, aspettando di la B. Questa è una sfida che mi stimola molto. Pensiamo ai rinvedere il nominativo che verrà depositato in Lega Pro come successore di Stefano Giammarioli. Notari per ora l’ha definito forzi dando continuità a quando fatto. Ripartiamo da Signorini, consulente e come tale Mignemi si muove coi primi contatti, Sainz-Maza e Malaccari”. anche se non è stato ufficializzato all’ambiente incuriosito da M.Boc.


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30/06/2021


BASKET

DA GUBBIO A TOKYO PER TENERSI IN FORMA di ROBERTO BARBACCI

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BRILLANTE E ORIGINALE INIZIATIVA DEL BASKET GUBBIO PER INCENTIVARE TUTTA LA POPOLAZIONE A RIPRENDERE L’ATTIVITÀ FISICA: UN GIOCO A SQUADRE CHE TRAMITE UN’APP CONTEGGERÀ I KM DA PERCORRERE PER ARRIVARE IN GIAPPONE

E chi l’ha detto che quest’anno le Olimpiadi alla prima squadra) e contribuire a percorrere saranno in un luogo tanto lontano? Con un i chilometri necessari. Un sensore installato po’ di ingegno e fantasia si possono accorciare nell’app rileverà le distanze percorse, di corsa le distanze e immaginare di sentirsi davvero o a piedi, e il tutto verrà caricato all’interno nello stadio Olimpico di Tokyo, magari prondi ogni singola squadra. Chi percorrerà il ti ad assistere a una delle gare più attese della maggior numero di chilometri riceverà un rassegna a cinque cerchi. Un’idea che evidenomaggio, consentendo alla propria squadra temente al Basket Gubbio hanno fatto loro in di effettuare la performance migliore”. Il tutto fretta, pronti a dimostrare al mondo che i gioperò altro non è, se non un buon motivo per Testimonial grandi e piccoli per Restart chi olimpici quest’anno non avranno confini. rimettersi in moto: “Dopo questi lunghi mesi Si spiega così l’iniziativa fortemente voluta dalla società eugubina di stop tanti hanno fatto proprio il bisogno di ricominciare a fare dal titolo “Restart”, ovvero “ripartenza” nel vero senso della parola. attività fisica e sportiva in maniera continuativa. Diciamo che noi Un’idea che non riguarderà solo il mondo della pallacanestro, ma vogliamo contribuire dando a tante persone una motivazione in più che vuol essere un invito allo sport nella sua essenza più pura. “È un per uscire là fuori e riprendersi i propri spazi”. modo per riprendere a fare attività sportiva, che essa stessa è un simL’applicazione, scaricabile su dispositivi iOs e Android, vuol essebolo di rinascita”, spiega il presidente Pierangelo Belbello. “Grazie re anche uno strumento di promozione per la città: “Suggeriremo all’ingegno e alla fantasia di tutti i nostri collaboratori, con l’aiuto di ad ognuno di fare uno scatto durante o al termine della attività che Gianmarco Cesari abbiamo deciso di creare un’app che consentirà a metta in risalto qualche bellezza della nostra città e di postarlo sui tutti di fare un pezzettino di strada verso Tokyo. Non si tratta di una propri social con l’hastag #basketgubbioversoleolimpiaditokyo, competizione convenzionale, quanto piuttosto di una sorta di sfida e che speriamo possa diventare virale anche fuori dai confini locali, contributo personale che ogni persona potrà offrire per raggiungere così da promuovere anche l’immagine del nostro territorio. Abbiatutti assieme la meta”. E per farlo, la società ha pensato a un modo mo già provveduto a veicolare l’iniziativa ai media nazionali (vedi quanto mai originale. Mediaset e SkySport) e una volta conclusa la prima fase contiamo di offrire questa app alle scuole, che potranno utilizzarla anche per NIENTE PIÙ DISTANZE altre finalità didattiche e progettuali. Abbiamo inoltre riservato una Va ricordato che il Basket Gubbio è stata una delle società che ha promo speciale per i nostri tesserati del Basket Gubbio, realizzando maggiormente sofferto gli effetti della pandemia. Dopo aver già dato delle maglie dedicate all’evento destinate a coloro che faranno regiprova la scorsa estate di voler riprendere la marcia spedita, organizstrare le distanze maggiori. L’auspicio è che tante altre realtà sportive zando numerose iniziative per i ragazzi, il nuovo stop all’attività arlocali possano aderire, così da ripartire tutti assieme verso un unico rivato alla fine di ottobre ha costretto il mondo della pallacanestro a grande obiettivo”. E se i 12933 chilometri si rivelassero insufficienti ridisegnare i propri orizzonti. Ma per la ripartenza (si spera, definitia contenere tutta la voglia di sport degli eugubini? “Abbiamo già il va) serviva qualcosa di diverso dal solito. “Abbiamo deciso di creare piano B: copriremo in aggiunta le distanze con le città che hanno questa app - spiega Belbello - grazie alla quale contiamo di coprire ospitato i Giochi Olimpici in passato, da Rio a Londra, da Pechino i 12933 chilometri che separano Gubbio da Tokyo. Scaricando l’apad Atene e così via”. Dopotutto, come diceva il barone De Coubertin plicazione sarà possibile associare il proprio nome a una delle squa(padre delle Olimpiadi moderne), l’importante è partecipare. dre presenti (ce n’è una per ogni categoria di ragazzi, dai più piccoli

CALCIO Un altro giovane passato per il Gubbio ha trovato fortuna altrove: al Cluj ha vinto la Supercoppa

MICHELE IANNUCCI VINCE IN ROMANIA

Dalla storia di Filippo Giovagnoli, passato come allenatore della Berretti e volato in Irlanda dove ha vinto la Coppa nazionale, a quella di Michele Iannucci approdato nello staff del Cluj vincitore della Supercoppa di Romania. Il comune denominatore è Vincenzo Torrente, perché Giovagnoli era a Gubbio quando la prima squadra rossoblù salì in Serie B così come Iannucci faceva parte dello staff la stagione scorsa quando il tecnico di Cetara è subentrato. C’è l’impronta umbra di Iannucci sulla Supercoppa di Romania vinta dal Cluj in finale contro l’Fcsb Steaua Bucarest per 4-1 ai rigori dopo lo 0-0 nei tempi regolamentari dominati. Il ventisettenne di Petrignano d’Assisi laureato in scienze motorie e il master in management dello sport, è da dicembre collaboratore tecnico e match analyst del subentrato allenatore Edward Iordanescu. La ventesima Supercoppa romena, disputata a Craiova, ha premiato i detentori dello scudetto sui vincito-

ri della coppa nazionale e per la squadra di Cluj-Napoca, città della Romania nord-occidentale capitale non ufficiale della Transilvania, si tratta del terzo trofeo della sua storia. Il giovane è l’unico italiano nel club, voluto da Iordanescu che cercava un tattico italiano giovane, rispondendo sul campo con determinazione anche alle avversità come l’aver combattuto con un tumore L’esperienza sta andando benissimo. Iannucci si è portato dietro l’entusiasmo e il bagaglio del triennio nel vivaio del Perugia, con l’Udinese Academy e le Academy del Barcellona, fino alla stagione scorsa a Gubbio nelle giovanili e poi come vice di Vincenzo Torrente che, squalificato, ha sostituito il 16 febbraio 2020 in panchina a Salò qualche giorno dopo aver conseguito il master. Michele sta prendendo la sua strada con l’intermediazione dell’avvocato David Cerrini insieme a Nicola Munzi, collaboratori della P&P Sport Management di Andrea e Federico Pastorello. M.Boc.


MOTORI Il ventitreenne centauro eugubino è ripartito con ambizioni e determinazione all’Italian Cup 2021

ALESSIO GIGLI, VOGLIA DI PITBIKE È PARTITO IL CAMPIONATO ITALIANO 12 POLLICI, CHE SI DISPUTERÀ SU 5 TAPPE. UN QUARTO POSTO PER COMINCIARE E PROSSIMO APPUNTAMENTO IL 20 GIUGNO

Carico, determinato e ambizioso. Alessio Gigli sa quel che vuole. Il ventitreenne centauro eugubino si è rimesso in gioco, come promesso, all’Italian Cup 2021, campionato tricolore di PitBike 12 pollici. Un’avventura in cinque tappe, ripartita con lo stesso spirito battagliero visto l’anno scorso quando si è presentato ottenendo posizioni d’onore nelle varie gare per un esordiente che ha saputo conquistarsi tante attenzioni. Per cominciare questa nuova stagione è arrivato un quarto posto in gara-2 il 16 maggio scorso sul circuito del Franciacorta karting track a Castrezzato in provincia di Brescia. È stata la prima di cinque tappe in calendario fino a settembre in tre circuiti. Il primo fine settimana di gara non è stato facile da affrontare per il ventitreenne centauro eugubino della Rb Garage, partito con una qualifica in quinta posizione. “In gara-1 purtroppo una scivolata non mi ha permesso di finire la prova racconta Alessio - ma cercando il limite succede anche questo.

In gara-2 ho ottenuto il quarto posto. Poteva andare molto meglio, è tutta esperienza e sono prontissimo a rifarmi alla prossima. Devo ringraziare particolarmente chi hanno riportato la moto subito nelle condizioni perfette con il grande aiuto in questo primo appuntamento di Luca Martiri, Lorenzo Ruspi, Nicolò Bettelli, Ibrahim Hallulli e Officina Ruspi e Bettelli. Devo tanto ai miei sponsor che rendono possibile tutto questo”. Prossima tappa il 20 giugno al 7 Laghi international circuit di Castelletto di Branduzzo, in provincia di Pavia, per poi proseguire il 25 luglio all’Adria karting international raceway di Adria (Rovigo), il 5 settembre di nuovo al Franciacorta karting track e gran finale con la quinta prova il 19 settembre ad Adria. Dal ragazzo ci si aspetta un salto di qualità dopo i brillanti risultati nel 2020 che l’hanno visto raggiungere il sesto posto a ottobre dopo la gara conclusiva delle cinque. M.Boc.


IL RICORDO

FRANCESCO ALLEGRUCCI, CULTURA E PROFESSIONALITÀ

Ha colpito tutti l’improvvisa scomparsa, il 22 maggio scorso nella sua casa a Perugia, di Francesco Allegrucci, per anni dipendente prima della Comunità Montana Alto Chiascio e quindi funzionario della Provincia di Perugia, da poco collocato a riposo. Era un uomo di cultura e personalità, appassionato conoscitore di stampe antiche, cultore di Gubbio in cui è vissuto per anni. Ha lascia la moglie Barbara. A lui si deve la scoperta di importanti documenti sulla terza Cappella del monte Ingino, dedicata a San Michele Arcangelo e gestita dalla Famiglia dei Santantoniari. “Abbiamo perso un uomo - ha detto il sindaco Filippo Mario Stirati - che si è sempre impegnato tantissimo per questa città, come funzionario pubblico ma soprattutto come eugubino innamorato della sua terra. Francesco, al quale ero legato anche

personalmente, era un amante della bellezza, un uomo dal grande gusto, capace di apprezzare e trasmettere il fascino dei libri e delle stampe antiche e di impegnarsi fortemente nel portare avanti cause e iniziative importanti. Con lui Gubbio perde un grande animatore, un instancabile sostenitore del nostro patrimonio culturale e artistico. Lo voglio ricordare come il vulcano di idee che era capace di costruire e tessere relazioni a tutti i livelli, un uomo dalla mente aperta, estremamente stimolante, con una grande cultura dell’accoglienza. Mancheranno a tutti il suo garbo, la sua capacità di porsi in modo brillante e stimolante”. Cordoglio è stato espresso dalla Provincia con il presidente Luciano Bacchetti e il direttore generale Stefano Mazzoni. M.Boc.

L’EVENTO Serata di stelle l’8 giugno ad Assisi. Tra gli ospiti Franco Causio e l’ex rossoblù Francesco Magnanelli

GRAN GALÀ DEL CALCIO UMBRO, PREMIO “BRUGNONI” A TORRENTE

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Torna il Gran Galà del Calcio Umbro, dopo la pausa forzata l’anno scorso dovuta alla pandemia. Appuntamento l’8 ad Assisi, con la serata che verrà proposta nei palinsesti di Trg, Tef, Cusano Italia Tv (264 del digitale terrestre) e San Marino Rtv (canale 520 Sky). Sono attesi il già campione del mondo Franco Causio, Alfredo Trentalange neo presidente dell’Associazione Italiana Arbitro, Patrizia Panico regina dei cannonieri della Nazionale Femminile oggi tecnico dell’Italia Under 15 maschile e vice di Nicolato all’Under 21, Alessio Dionisi neo promosso in Serie A alla guida dell’Empoli, Cristiano Lucarelli allenatore della Ternana che riceverà il Premio “Ernesto Bronzetti”, Vincenzo Torrente allenatore del Gubbio al quale verrà conferito il Premio “Giancarlo Brugnoni”, Francesco Magnanelli centrocampista capitano del

NUMERI UTILI Centralino Comunale 075.92371 Centralino Osp. Branca 075.9270801 Pronto Soccorso 075.9270744 Numero Verde Farmacie 800.829058 Guardia Medica 075.9239468 Sez. Croce Rossa 075.9273500 Gubbio Soccorso 075.9277779 Misericordia Gubbio 340.3859797 Carabinieri 075.9235700 Vigili del Fuoco 075.9273722 Vigili Urbani 075.9273770 Cimitero Civico 075.9237690 IAT 075.9220693 Servizio Taxi 075.9273800 Carabinieri Forestali 075.9272585 Guardia di Finanza 075.9273789 Centrale ENEL 800.900.800 Canile 075.9274963 Curia Vescovile 075.9273980 075.9220795 ACI Soccorso Stradale 333.5224537

Sassuolo che ha cominciato la carriera di Gubbio, Marco Tura e Franco Varrella presidente e commissario tecnico della Federazione Giuoco Calcio Sammarinese, Marco Giannitti direttore sportivo del Perugia, Luca Leone direttore sportivo della Ternana, Michele Iannucci dello staff tecnico Cluj con trascorsi negli staff di Gubbio e Perugia, Furio Zara giornalista volto popolare della “Domenica Sportiva” che riceverà il Premio giornalistico “Angelo Marinangeli”. Sono attesi il sindaco Filippo Mario Stirati e l’assessore allo Sport, Gabriele Damiani, tra i rappresentanti istituzionali di Regione Umbria, Provincia di Perugia, Comune di Assisi e Terni. Ci saranno Luigi Repace, presidente del Comitato Regione Umbria della Lega Nazionale Dilettanti, e Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro.

FARMACIE COMUNALE Piazza 40 Martiri 10 075.9272243 CECCARELLI Via L. da Vinci 50 075.9222471 CENTRO Via Cairoli 15 075.8085796 LUCONI Via Perugina 151/B 075.9273783 PIEROTTI Via Campo di Marte 46 075.9220635 CARDINALI Loc. Casamorcia 075.9255131 MONACELLI Frazione Padule 075.9291235 BRANCA Via Ponte Rosso 075.9256122 TOMARELLI Loc. Scritto 075.920134

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Il prossimo numero sarà in distribuzione da

MARTEDÌ 22 GIUGNO 2021


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