15 Giorni - Numero 136 - 25 Ottobre 2021

GUBBIO Il portale web di informazione sull’attualità eugubina LUNEDÌ 25 OTTOBRE 2021 ANNO IX NUMERO 136

quindicinale d’informazione www.15giorni.it

ORA INDAGA RAOUL BOVA CAMBIAMENTO EPOCALE NELLA POPOLARE FICTION DON MATTEO: TERENCE HILL LASCIA E ARRIVA SU RAI UNO UN ALTRO PRETE-DETECTIVE. QUANTI RICORDI DALLA PRIMA PUNTATA ANDATA IN ONDA IL 7 GENNAIO 2000.

GUBBIO HA PERSO QUESTA STRAORDINARIA VETRINA PER GLI INTRIGHI E IL FALLIMENTO DELLA POLITICA

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COPERTINA

IL NUOVO PRETE-DETECTIVE SENZATONACAECONLAMOTO TERENCE HILL LASCIA LA FICTION DON MATTEO. RACCOGLIE IL TESTIMONE RAOUL BOVA CHE SARÀ DON MASSIMO CON UN LOOK RIVOLUZIONATO. LA LUX VIDE STRAVOLGE LA SERIE. CONFERMATO IL SET A SPOLETO DOPO IL “TRADIMENTO” NEI CONFRONTI DI GUBBIO, NEL SILENZIO DEI POLITICI CHE NON SI ACCORSERO DI NULLA Niente più Terence Hill, niente più Don Matteo, niente più bicicletta. Arrivano Raoul Bova, Don Massimo e una moto. E la tonaca, simbolo preciso per quanto consumata - quella che si vedeva nella dodicesima stagione era la stessa delle altre undici perché il popolare attore non aveva mai voluto cambiarla - sarà dismessa a favore di abiti informali. Terence Hill, cittadino onorario di Gubbio dal 28 febbraio 2014, al secolo Mario Girotti, 82 anni, abbandona la veste talare dopo 259 puntate, a 22 anni dalla messa in onda della prima, made in Gubbio. A prendere il suo posto, con la dichiarata volontà di proseguire il percorso di successo, sarà Don Massimo interpretato da Raoul Bova, appunto senza tonaca e in moto, in scena dal quarto episodio della tredicesima stagione. Era il 7 gennaio 2000 e Lo straniero - questo il titolo dell’episodio che ha aperto la serie prodotta da Luca e Matilde Bernabei con Rai Fiction - entrava per la prima volta nelle case degli italiani. Borsone in spalla, basco sul capo e inizialmente, anche per lui, look informale - viene subito richiamato all’uso della tonaca - Don Matteo si faceva strada, con il sorriso, a Gubbio, nella chiesa di San Giovanni e, dalla nona stagione, in quella di Sant’Eufemia a Spoleto, ma soprattutto nel cuore di milioni di spettatori.

IL CAMBIAMENTO “Terence ci lascia - ha detto Luca Bernabei - ma intendiamo interpretare questa frase non in senso negativo, anzi positivo. Vogliamo pensare all’eredità che Terence ci lascia in termini di dedizione, fedeltà e di amore per Don Matteo e per tutti i telespettatori che in questi vent’anni ci hanno seguito. Oggi dobbiamo essere all’altezza del mito che non ci lascia, ma come un padre ci guarda da lontano e ci osserva crescere”. E così la produzione pensa al domani. La serie infatti non si fermerà e tenterà di conquistare il pubblico anche con il nuovo prete-detective, Don Massimo che arriverà per sostituire Don Matteo e indagare sulla sua sparizione. «Il nome l’ho scelto

di MASSIMO BOCCUCCI

io - ha annunciato Bova - e abbiamo avuto la benedizione di Terence”. Il personaggio di Terence sceglie Don Massimo perché pensa che abbia i requisiti per portare avanti il suo modo di intendere la vita e parlare con la gente. “La magia di Don Matteo sembra semplice sulla carta - ha spiegato Bova -, ma escono fuori delle componenti molto importanti a livello di principi umani e valori”. Il testimone non è da poco. Don Terence ha accompagnato l’Italia in oltre vent’anni di cambiamenti, anche di sguardi, rimanendo un punto fermo, una figura confortante, familiare. C’è una prova emotiva, dunque, da superare. E di numeri. La serie ha oscillato stabilmente tra sette e nove milioni di spettatori. Terence Hill lascia la tonaca e non lo schermo, visto che Bernabei ha fatto sapere come l’anno prossimo sono in previsione due film, uno di Natale e un western.

RICORDI E RIMPIANTI Il titolo della serie avrebbe dovuto essere Il diavolo e l’acqua santa.

Poi, ci mise le mani proprio Terence Hill che chiese e ottenne di modificarlo in Don Matteo. È nata così la fiction più amata dagli italiani, e non solo visto che le storie del prete-detective sono state esportate in molti Paesi tra i quali il Giappone e l’Australia.

Per Gubbio è tutt’ora una perdita gravissima, in termini d’immagine e d’impatto su un pubblico televisivo sempre da record. È stato l’ennesimo fallimento della politica, abbarbicata agli strapuntini e preoccupata soprattutto di maneggiare il potere di piccolo cabotaggio. Spoleto l’ha portata via, con la complicità della Regione che a Gubbio non dava un soldo mentre ha allargato i cordoni della borsa versando 700mila euro quando si stava consumando il “tradimento” della Lux Vide.

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FESTA DEI CERI

CERI, SI LAVORA AL PIANO SICUREZZA IL TAVOLO CERAIOLO SI CONFRONTA CON L’INGEGNERE MATTEO COSTANTINI SCELTO DAL SINDACO E DALLE ALTRE COMPONENTI PER PREPARARE IL RITORNO DELLA FESTA SOSPESA DA DUE ANNI Serviva mandare qualche segnale forte sui Ceri dopo i mugugni, le polemiche, le proposte respinte al mittente e metteteci pure quanto è successo a Gualdo Tadino con i Giochi de le Porte fortemente voluti e organizzati con l’assunzione diretta di responsabilità del sindaco Presciutti che ha convinto la prefettura. Per questo il cosiddetto Tavolo ceraiolo presieduto dal sindaco Filippo Mario Stirati ha pensato a una mossa propedeutica nella prospettiva di far tornare la festa il prossimo 15 maggio 2022 dopo la rinuncia per due anni tra non pochi scambi di accuse.

L’INGEGNERE È al lavoro l’ingegnere Matteo Costantini scelto come consulente per il piano sicurezza per non correre rischi, aprendo la strada agli aspetti organizzativi che tengano conto della pandemia e delle

norme generali sulla sicurezza dopo i fatti di cronaca di Torino che hanno introdotto delle limitazioni. Questo hanno voluto il Comune con la Diocesi, l’Università dei Muratori, l’associazione Maggio Eugubino, i presidenti delle tre Famiglie Ceraiole, i Capitani e i Capodieci designati per il 2020, che in questa fase hanno allargato la rappresentanza anche ai Capodieci del passato. È stato indicato un percorso nel segno dello spirito di costruttività: tutte le proposte e indicazioni dovranno confluire nel coordinamento e il piano da redigere, della cui elaborazione è stato informato il prefetto, dovrà poi essere firmato dal sindaco. Nelle prossime settimane il piano verrà presentato anche ai ceraioli, chiamati a vagliarlo all’interno delle rispettive zone di appartenenza (sono stati i Capodieci a farsi carico di veicolarlo adeguatamente), dopodiché si procederà con tutti i passaggi istituzionali. L’incontro col Prefetto è stato programmato per la prima settimana di gennaio, quando presumibilmente si dovrebbe essere fuori dal periodo di emergenza (che scade il 31 dicembre), altro aspetto cruciale per prospettare il ritorno alla normalità.

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UNESCO Attorno a questo resta anche aperta la questione dell’inserimento dei Ceri tra i beni immateriali dell’Unesco nella Rete delle feste con le grandi macchina a spalla. Ogni tanto ci sono rassicurazioni su rapporti e relazioni per favorire l’inserimento, ma passa il tempo e all’atto pratico non succede nulla. “Questo tempo - interviene l’avvocato Francesco Gagliardi, ex consigliere comunale - di forzata attesa della festa, mai sprofondata nella rassegnazione, è stato anche il tempo di un’inspiegabile attesa per la conclusione felice del percorso di riconoscimento Unesco. Nel 2014 sono stato tra i primi a sollecitare l’allora commissario prefettizio per il recupero del rapporto con le comunità della Rete. Ho sostenuto convintamente ogni azione delle istituzioni e adesso auspico fermamente che sia portato a termine il lavoro iniziato da tanti anni, chiedendo il colpo di reni necessario a tutti i soggetti coinvolti”.

M.Boc.

ATTUALITÀ

PROCESSO TRUST, ACCUSE PESANTI SU MINACCE, RICATTI, DISPARITÀ E FALSIFICAZIONI IN TRIBUNALE A PERUGIA LE DEPOSIZIONI DI FERNANDA FRAIOLI DELLA CORTE DEI CONTI E DELL’EX DIPENDENTE FRANCO BAZZURRI. SI TORNA IN AULA IL 23 NOVEMBRE CON L’EX ASSESSORE MARINO CERNICCHI CHE NELL’INCHIESTA TRUST HA PATTEGGIATO A 16 MESI Minacce e ricatti, disparità di trattamento danneggiando i nemici per favorire gli amici e documenti falsificati: c’è andata giù pesante l’accusa nell’ultima udienza al processo Il Tribunale di Perugia Trust che in tribunale a Perugia vede imputati l’ex sindaco Orfeo Goracci con altri ex amministratori, dipendenti ed ex dipendenti comunali che rispondono di associazione per delinquere, concussione e altri reati. Sul banco dei testimoni la dottoressa Fernanda Fraioli della Corte dei Conti, che ha confermato la falsificazione di un documento dell’organo giudiziario contabile con il quale si ipotizzavano irregolarità nei confronti del dipendente Franco Bazzurri, oggi in pensione, in realtà mai prospettate e utilizzate nel “sistema Goracci”, secondo l’accusa, per intimorire Bazzurri e alimentare sospetti su di lui. Quel documento si configura come una frode emersa all’interno del Comune, con la verifica su chi potesse avere accesso a un documento precedente della Corte dei Conti dal quale ricavare quello risultato falsificato.

Franco Bazzurri ha risposto alle domande dell’accusa, delle parti civili e delle difese ricordando con attenzione tutti i passaggi che l’hanno riguardato fin da quando si trasferì da Gualdo Tadino a Gubbio. Bazzurri ha fatto esplicito riferimento a un atteggiamento ricattatorio che Goracci - stando alla testimonianza - ha utilizzato nei suoi confronti inducendolo a rendere pubblico un comunicato stampa nel quale prendeva le distanze dal Psi che non aveva sostenuto l’esponente di Rifondazione Comunista alle elezioni del 2006. L’ex funzionario comunale ha ricordato tutti i provvedimenti penalizzanti con disparità di trattamento nei suoi confronti quando dapprima all’ufficio personale e quindi al settore anagrafe è stata sospesa la posizione organizzativa, con

di MASSIMO BOCCUCCI

relativa gratificazione economica, che era sempre stata prevista per quel servizio ed è stata rimossa quando spettava a lui. In particolare, Bazzurri ha evidenziato come le posizioni organizzative siano state ripristinate quando hanno maturato i titoli Lucia Cecili e Nadia Ercoli, entrambe imputate al Processo Trust e coinvolte in altri aspetti della vicenda per i rapporti personali con Goracci.

Bazzurri ha ripercorso analoghe situazioni di un altro ex dipendente, Lorenzo Rughi (atteso tra i prossimi testimoni), che secondo il pubblico ministero Mario Formisano e le testimonianze è stato fortemente penalizzato nella possibilità di assumere incarichi da graduatoria o titoli in possesso con una serie di escamotage, compreso l’intervento su una delibera inizialmente concordata in un modo con i sindacati e poi modificata per estromettere Rughi.

Al processo Trust per buona parte dei reati contestati sono maturati i tempi della prescrizione (restano fuori al momento l’associazione per delinquere e la concussione) e sarà il presidente del tribunale Mariella Roberti a esplicitarlo, lasciando agli imputati la decisione se accedervi o meno. Le difese potrebbero valutare il ricorso alla prescrizione per alcuni reati dove il rischio di condanna potrebbe essere ritenuto più alto. La militanza politica nella sinistra di Goracci e di altri lascia intendere una rinuncia totale alla prescrizione? È lecito chiederselo in quanto è noto che per la sinistra, a differenza della cultura liberale, la prescrizione non è assoluzione.

Prossima udienza fissata per il pomeriggio del 23 novembre quando l’accusa chiamerà a deporre l’ex assessore ai Lavori Pubblici Marino Cernicchi (nell’inchiesta Trust ha patteggiato a 16 mesi e ha rilasciato a verbale dichiarazioni importanti sulle vicende amministrative attorno a Goracci), l’ex funzionario comunale Lorenzo Rughi, considerato uno dei più penalizzati e colpiti dal cosiddetto “sistema Goracci”, e Rossi dei Carabinieri del Ros.

LAVORI PUBBLICI L’assessore Piergentili ha reso noti gli interventi in programma nelle prossime settimane

SOLDI E LAVORI A ZAPPACENERE, RAGGIO E VIGNOLI

Soldi e lavori per la periferia. Pianificati interventi nella zona di Zappacenere sopraffatta da buche e avvallamenti lungo la fitta rete di strade interne. Previsti risanamenti per 50mila euro su un progetto generale di 120mila. A Zappacenere resta chiuso il ponte pedonale di legno per i supporti non più sicuri. L’assessore ai Lavori Pubblici, Valerio Piergentili, ha dato mandato agli uffici tecnici di attendere il preventivo. Due ipotesi: sistemazione con circa 30mila euro o un rifacimento complessivo da almeno 50mila euro. Si va verso la prima soluzione anche se i tempi si

allungano a causa pure dell’oscillazione continua del prezzo del ferro. Lavori sono attesi anche al canale di Raggio, nei pressi della stazione idrica di pompaggio dove il sopraelevato tratto di strada della Pian d’Assino l’ha di fatto ostruito. È in fase di ultimazione il progetto da 15mila euro per poi procedere alla gara d’appalto. Novità per l’area di Vignoli, tra Spada e Torre dei Calzolari: la Regione ha destinato 520mila euro per risolvere le criticità degli eventi alluvionali del 2012 e 2013. Ora verrà coinvolto il Consiglio Comunale.

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IL CASO

PENSIONI LUSSEMBURGHESI, IL FISCO BUSSA A DENARI APPELLO ANCHE A STIRATI PENSIONATI INFURIATI DAGLI ACCERTAMENTI FISCALI CON LA TASSAZIONE SUGLI IMPORTI MATURATI PER IL LAVORO ALL’ESTERO, GIÀ TASSATI NEL PAESE DI PROVENIENZA. L’UFFICIO DELLE ENTRATE DI PERUGIA VUOLE ANCHE DELLE SANZIONI PESANTISSIME. COINVOLTI SINDACI E PARLAMENTARi PER FERMARE TUTTO E INTERVENIRE SULLA NORMATIVA Sono in tanti e conducono una battaglia contro il Fisco. Le ripercussioni sul territorio eugubino e nell’intero comprensorio dell’Alto Chiascio fanno rumore. La storia coinvolge quanti, soprattutto dopo la seconda guerra mondiale, sono emigrati in Lussemburgo, Francia, Svizzera, Germania, Belgio e altri Paesi all’estero in cerca di un lavoro per garantirsi un futuro economico stabile, lasciando la propria terra che ha potuto riprendersi dalla precarietà con i settori dell’artigianato e l’agricoltura rimasti in quegli anni a dare un po’ di respiro. Dagli anni ‘70 c’è stato un progressivo ritorno alle radici con il rientro in patria.

L’INTERPRETAZIONE Oggi questi ex emigrati percepiscono pensioni provenienti dagli Stati in cui hanno lavorato, contribuendo con questa forma di risparmio ad aiutare le nuove generazioni e il tessuto sociale ed economico cittadino. Ma l’Agenzia delle Entrate impone che su queste pensioni vengano applicate le tasse come se fossero erogate in Italia. In particolare, la vicenda delle pensioni lussemburghesi ha avuto negli anni svariate interpretazioni sulla tassazione da applicare in Italia e, nonostante i diversi interpelli con le pensioni già tassate alla fonte nel Paese d’origine, la norma é rimasta sospesa e quindi soggetta alle singole interpretazioni territoriali.

Molti pensionati hanno così deciso di non denunciare questi redditi in Italia, in quanto già tassati all’estero e peraltro in Paesi europei.

Quando sembrava ormai certo da parte di molti che le pensioni del Lussemburgo non andavano dichiarate al Fisco italiano, ecco che l’Agenzia delle Entrate di Perugia, nonostante le sentenze delle Commissioni tributarie regionali e provinciali, ha ritenuto che sia invece corretta la tassabilità di tali trattamenti.

APPELLI ALLE ISTITUZIONI Così è ricominciato l’assalto fiscale a questa fascia pensionati, costituita perlopiù da ultra ottantenni. Dopo una breve tregua e dopo indagini della Guardia di Finanza, portate avanti con metodi considerati discutibili, stanno pervenendo le cartelle dell’Agenzia delle Entrate con le quali si intima il pagamento, oltre che delle tasse da versare, anche di sanzioni pesantissime. Ora i pensionati passano al contrattacco con forti appelli nel richiedere che vengano rimosse le sanzioni sugli accertamenti effettuati, in modo da consentire al contribuente di non intraprendere la dispendiosa via dei contenziosi. Si spinge perché venga adottato un intervento di natura legislativa, all’interno del comma 2 dell’articolo 18 della legge 747 del 14 agosto 1982, che chiarifichi le parti scritte in modo inappropriato o aleatorio, così da non essere soggette alle singole interpretazioni territoriali. Le famiglie coinvolte ritengono che non si possa fare cassa sulla pelle di una categoria come quella di chi è emigrato e ha dedicato i migliori anni della propria vita al lavoro e al risparmio per la propria patria. Viene anche rivolto un appello al sindaco Filippo Mario Stirati e dell’intero comprensorio che hanno visto tanta gente emigrare, oltre che ai parlamentari, affinché si possa bloccare questa pressione fiscale ritenuta ingiusta e offensiva che considera gli emigrati alla stessa stregua degli evasori fiscali.

M.Boc.

CULTURA Conquista pubblico e critica la mostra allestita fino al 9 gennaio a palazzo Ducale e palazzo dei Consoli

LUCI DELLA RIBALTA SUI DIPINTI DI OTTAVIANO NELLI

Il pittore eugubino Ottaviano Nelli, vissuto tra il 1370 circa e il 1448-1449, conquista attenzioni con la mostra monografica allestita fino al 9 gennaio negli spazi di palazzo Ducale e palazzo dei Consoli dedicata a uno pittori più rappresentativi del gotico internazionale. Per la prima volta viene presentata al pubblico nella sua integrità la ricostruzione di un grande polittico francescano attualmente smembrato e conservato in cinque sedi tra Italia, Francia e Stati Uniti. “Questa mostra - ha detto il critico d’arte Vittorio Sgarbi che l’ha visitata - è un esempio di vero rilancio e di Rinascimento delle piccole città italiane, che superano le proprie dimensioni grazie all’approfondimento storico e artistico realizzato da mostre necessarie, e che lasciano il segno. È assolutamente da godere”.

Di sicuro “Ottaviano Nelli e il ‘400 a Gubbio. Oro e colore nel cuore dell’Appennino” è un appuntamento culturale vero trionfo

di oro e colore nel riunire polittici, anconette e affreschi strappati. L’esposizione, a cura di Andrea De Marchi e Maria Rita Silvestrelli, è promossa dalla Direzione regionale Musei Umbria, il Comune, i due musei che la ospitano con il contributo della Regione e il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, in collaborazione con la Soprintendenza archeologia, Diocesi Gubbio Cultura e Multiservizi, Festival del Medioevo e la Galleria Nazionale dell’Umbria, con l’organizzazione affidata a Maggioli Cultura. Mostra aperta fino al primo novembre tutti i giorni dalle 10 alle 18.30, poi fino al 30 novembre ogni giorno nella fascia oraria 10-18 dal lunedì al giovedì e 10-18.30 venerdì, sabato e domenica. Dal 1 dicembre al 9 gennaio utti i giorni dalle 10 alle 18.30. Ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura. Biglietto unico mostra e musei 10 euro con ridotto per i giovani e i gruppi sopra le quindici persone.

Claudia Boccucci

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POLITICA

STIRATI PENSA ALLA REGIONE, I SUOI ALLA SUCCESSIONE

di MASSIMO BOCCUCCI

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NELLA COALIZIONE DEL SINDACO SI GUARDA GIÀ AL 2024: SONO TUTTI CONVINTI CHE SI GESTIRÀ IL TRIENNIO SENZA SUSSULTI E L’UNICO PENSIERO FISSO È TROVARE IL MODO DI MANTENERE IL POTERE

Si comincia a pensare, se non a scrivere, il futuro di Gubbio e di chi ambisce a ruoli politici di potere. Storia vecchia e risaputa in una città monocolore da sempre, con qualche partito e lista civica minore che a turno in ordine sparso sale sul carro cercando soprattutto posti, stipendi e potere. Il gioco ce l’ha in mano la coalizione del sindaco Filippo Mario Stirati che ne comincia a parlare anche se fare troppa pubblicità né alle idee né alle strategie.

Stirati è al secondo mandato da sindaco e non si potrà ricandidare, dunque la successione è già aperta in uno stato confusionale perché i pretendenti sono diversi ma le prospettive sono ancora incerte.

IL SUCCESSORE Nella maggioranza sono tutti convinti che fino al 2024 il Comune verrà gestito senza sussulti, con l’obiettivo primario di evitare colpi di testa che portino a un eventuale commissariamento. La sinistra non vuole perdere il potere ed è terrorizzata dal fantasma del commissario, memore di quel che successe tra il 2013 e il 2014 con la caduta di Diego Guerrini e l’avvento di Maria Luisa D’Alessandro.

Stirati per ora cerca solo di tenere compatti gli irrequieti alleati, ben consapevole che il successore lo si vuole espressione dei Liberi e Democratici, albergo con le porte girevoli della politica cittadina nell’andirivieni di pentiti del Pd e anime di varia provenienza in cerca di collocazione. I due giovani di punta sono Alessia Tasso,

che però ha una laurea in ingegneria da poter spendere magari per prendere il posto di Luigi Casagrande in odore di pensionamento e vero fulcro del potere decisionale nella sgangherata macchina comunale, e Valerio Piergentili, al quale Stirati ha affidato i lavori pubblici proprio per lanciarlo e vedere di che pasta è fatto. Ci sono però diverse figure esterne, con i nomi rimbalzati via via di Raniero Regni (il diretto interessato però si è chiamato fuori) e Leonardo Nafissi. La sinistra è terrorizzata dall’idea dell’alternanza e che possa vincere il centrodestra, ridotto malissimo tra le continue delusioni elettorali e le transumanze come il passaggio di Marzio Presciutti Cinti con Calenda e il centrosinistra. Sarà Ubaldo Gini (di cui si parla molto) a mettere tutti d’accordo per una battaglia unitaria?

VERSO PERUGIA In tutto questo, nella maggioranza in molti sono convinti che Stirati farà da padre nobile per la successione e sta (starebbe?) già pensando a un futuro personale di candidato in Regione, direttamente con il Pd oppure in una lista civica di sinistra. Per il Comune e la Regione si andrà al voto nel 2024, ovviamente salvo colpi di scena ricordando quanto accaduto con Guerrini nel 2013 e con Catiuscia Marini nel 2019 con i mandati bruscamente interrotti.

Palazzo Cesaroni, sede della Regione

COMUNICAZIONE Tutti i LUNEDÌ del mese di Novembre (8, 15, 22 e 29) resteremo chiusi.

PRIMI SECONDI

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LETTERE IN REDAZIONE

VITTORIO TASSO RESPONSABILE DELLA POLIZIA AD ACQUALAGNA

di ADAMO NATICCHI * Caro Vittorio Tasso, innanzitutto congratulazioni per la nuova esperienza che vai a intraprendere in quel di Acqualagna con il ruolo di responsabile del servizio di Polizia Locale di quel Comune. Questa è la dimostrazione che l’impegno e la professionalità permettono di raggiungere qualsiasi risultato. Lo attuerai con le competenze e l’umanità, che ti ha sempre contraddistinto in 14 anni di servizio al Comune di Gubbio. Quello che hai ottenuto è merito tuo, del tuo impegno, abnegazione e disponibilità sempre dimostrati. Lasciare un collega come te a livello professionale è una vera perdita ma rimarrà sempre dentro di me il tuo costante impegno, la tua competenza, la tua serietà. Grazie per tutto quello che abbiamo condiviso professionalmente confron-

tandoci sempre sulle tematiche relative al nostro lavoro. Certo sotto il profilo umano provo tanta tristezza nel vederti andare in un altro Comune, non sentirti più all’inizio del turno; mi mancherai tantissimo, ma sono felicissimo per te perché questo è il giusto coronamento del tuo essere operatore di Polizia Locale.

Ma so anche che l’aspetto lavorativo prima o poi sarebbe passato, ma tra di noi resta la cosa più bella, la nostra amicizia, fondata sul rispetto, la sincerità, la fiducia, la stima, la disponibilità reciproca. Credo che quello che sei possa esser condensato in questa foto. Buona fortuna Comandante, ma soprattutto ciao Amico io. * Capitano della Polizia Locale di Gubbio

“GRAZIE ALLA CITTÀ CHE MI HA ACCOLTO E COMPRESO” Ha lasciato la Polizia Locale di Gubbio per trasferirsi ad Acqualagna e il saluto a Vittorio Tasso lanciato dal suo collega e amico Adamo Naticchi da vivogubbio.com e 15 Giorni ha visto una reazione di grandissima stima e affetto da parte della comunità eugubina. Ora Vittorio Tasso ha voluto ricambiare questa calorosa reazione nei suoi confronti.

“Dal primo ottobre la sede lavorativa, per mia scelta, è cambiata e per questo vorrei ringraziare alcune persone che hanno insieme a me camminato, anche se con ruoli diversi, in questi 14 anni di lavoro a Gubbio.In primo luogo vorrei esprimere il mio sentimento di sincera gratitudine nei confronti del collega ed amico Adamo Naticchi per tutto quello che ha fatto e sta facendo per me.

Adamo, a te va la mia riconoscenza per il supporto, la guida, e l’incoraggiamento che sempre mi hai dato. A tal proposito per-

mettetemi cogliere l’occasione per ringraziarlo pubblicamente per il suo saluto che tanto mi ha emozionato. Continuo ringraziando alcuni colleghi della Polizia Locale di Gubbio, i colleghi in pensione e gli impiegati comunali, con i quali ho condiviso un bellissimo percorso di crescita che auspico ad ognuno di poter fare.

Ringrazio con affetto le tantissime persone che in questi giorni tramite i social, le telefonate ed i messaggi in privato hanno voluto esprimere il loro apprezzamento sia per il lavoro che ho svolto come vigile Vittorio che come amico Vito. Rivolgo infine un pensiero di sincera gratitudine e simpatia a tutta la comunità eugubina che mi ha accolto ed ha sempre compreso e rispettato il mio ruolo svolto a favore della collettività. Grazie Gubbio, è stato un piacere e un onore lavorare per te e i tuoi cittadini”.

SOLIDARIETÀ Prosegue la raccolta fondi e di viveri per i villaggi dove gli attacchi jihadisti hanno creato milioni di profughi

DALL’ASSOCIAZIONE L’IMPEGNO UN PONTE ALIMENTARE PER IL BURKINA

La pandemia ha stravolto le abitudini delle persone, ma non per questo deve obbligatoriamente incidere anche su attività che rivestono un’importanza sociale di cui non si può fare a meno.

L’opera dell’Associazione L’Impegno Onlus è certamente tra queste: da anni l’organizzazione voluta dal compianto e mai dimenticato dottor Luigi Panata ha permesso di attivare una canale diretto con il Burkina Faso, dove grazie alle tante donazioni e all’opera prestata dalla comunità eugubina è stato possibile costruire pozzi, ammodernare scuole e ospedali, oltre a fornire un ambulatorio oculistico e tante strumentazioni. Quest’anno però, a causa di una forte carestia e del susseguirsi degli attacchi jihadisti in alcune aree a Nord del paese (che hanno comportato una forte immigrazione verso il Sud e la capitale: si calcolano quasi un milione e mezzo di sfollati, scappati dalla ferocia dei gruppi terroristici), la prima necessità è quella di inviare vivere e generi

alimentari. L’associazione si muove attraverso la collaborazione con i centri CREN (Centro di Recupero per l’Educazione Nutrizionale), che da tempo operano sul territorio in due distinte aree geografiche, e con alcune suore che provvedono quotidianamente a fornire oltre 600 pasti, oltre a pacchi per le famiglie. Oltre a materiale alimentare a lunga conservazione, tra le necessità più impellenti c’è l’acquisto di latte in polvere, effettuato a prezzo agevolato ma pur sempre tale da richiedere uno sforzo considerevole. Per questo nelle scorse settimane l’associazione ha raccolto fondi e generi alimentari all’esterno di alcuni supermercati cittadini, e proseguirà nella raccolta anche nei prossimi giorni (per maggiori info: 331.4665434 oppure il numero WhatsApp 338.5812561). Per coloro che volessero contribuire, questo è l’iban dell’associazione: IT71K0103038480000001460344).

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f l e s r u o y e bb

LA NOVITÀ Progetto di inclusione nella nuova sede per 8 ragazzi, con laboratorio e punto vendita in piazza Bernini

LA BOTTEGA AZZURRA APRE LE PORTE AI DIVERSAMENTE ABILI

È una realtà la nuova sede della Bottega Azzurra, cooperativa nata con lo scopo di includere nel mondo del lavoro soggetti diversamente abili. Attiva ormai da mesi a Mocaiana, nei locali della Pro Loco messi gratuitamente a disposizione, il trasferimento del laboratorio e del punto vendita in piazza Bernini, nella zona di via Leonardo da Vinci, è stato voluto per garantire una maggiore visibilità. Questa un’impresa è legata all’associazione “Crisalide”, che da anni riunisce famiglie e operatori che vivono o lavorano con soggetti diversamente abili seguiti dal distretto sanitario Alto Chiascio. La Bottega Azzurra è uno dei risultati raggiunti attraverso il progetto “Il tempo della vita” che punta a inserire nel mondo del lavoro chi troppo spesso ne rimane emarginato. Sulla propria strada ha trovato l’impresa sociale veneta “I bambini delle fate” che supporta economicamente l’attività.

Sono otto i ragazzi diversamente abili che lavorano nel laboratorio di biscotti e dolci, aiutati da volontari, regolarmente contrattualizzati e stipendiati. Seguono da vicino questa operazione il presidente della Bottega azzurra Luigino Francioni, il referente per l’Umbria de “I bambini delle fate” Emanuele Francioni, il presidente di “Crisalide“ Amalia Venturini, il coordinatore del progetto “Il tempo della vita “ Emanuele Guzzetti e Paola Tomassoni direttore del distretto Alto Chiascio, che hanno voluto ringraziare le attività economiche che hanno supportato l’impresa. Hanno espresso parole di apprezzamento il sindaco Filippo Mario Stirati, nel ricordare che “le istituzioni sono presenti per progetti di questo tipo e non solo per tagliare nastri”, e il vescovo Luciano Paolucci Bedini nel rimarcare come situazioni del genere “servono a costruire una comunità responsabile”.

M.Boc.

MUSICA Salto di qualità nel percorso del musicista eugubino che ha aperto una collaborazione con Nathan Britton

KICO KC ALLA CONQUISTA DI LONDRA

Dalla ribalta della finale di Sanremo Rock alla distributori ed etichette come Bbc, Universal e conquista di Londra, dove Kico Kc, al secolo FeSony.

“Aver avuto l’occasione di suonare con lui e derico Corazzi, ha voluto allargare i propri orizil suo collettivo di musicisti jazz, neo soul e zonti musicali alla ricerca di qualcosa di diverso rhythm and blues - dice - è stato affascinante ed originale. Il trentacinquenne batterista e cane coinvolgente. A Soho, quartiere emblematico tante è pronto a cambiare vita con un’esperiendella musica, le persone pagano volentieri per za davvero speciale. Si sono aperte le porte per ascoltare buona musica. E cosi abbiamo fatlavorare con alcuni dei migliori musicisti e produttori inglesi di musica jazz, neo soul e rhythm to sold out e lo show uscirà presto con la loro and blues. “Sono generi che mi hanno sempre etichetta”. Oltre al live, Kico Kc ha registrato appassionato - racconta Kico Kc - e si ritrovano un videoclip della cover e alcune produzioni di spesso nei miei brani. Conoscevo già Nathan prossima uscita dove canta e suona la batteria.

Britton che mi ha espresso la volontà di collaboContinuerà a lavorare con Nathan occupandosi anche di produzioni musicali per aziende. rare con me su una cover di un classico italiano “Produciamo musica personalizzabile - evidenriadattato in chiave contemporanea».

Britton, pluripremiato produttore, pianista e suzia - per supportare il marketing di compagnie che vogliono sviluppare un’identità musicale e pervisore musicale che scrive ed esegue musiculturale attorno al proprio brand di abbigliache originali per artisti di alto profilo e produzioKico KC ni multimediali, ha la casa di produzione Soho mento, birrifici, aziende enogastronomiche, hoLive Studios e un locale jazz nel centro di Soho, dove con Kico Kc tel, Spa e altro. È un’ottima idea di marketing che permette una ha registrato il progetto e suonato insieme. Il suo studio produdiffusione capillare della cultura musicale”. ce musica per contenuti televisivi e lavora con grandi network, M.Boc.

“ARRIGO SACCHI. OLTRE IL SOGNO” PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI BARDUCCI CON OSPITE MASSIMO AGOSTINI IL CONDOR Presentazione a Gubbio del libro “Arrigo Sacchi. Oltre il sogno”, scritto da Sergio Barducci per Minerva Edizioni. Appuntamento martedì 23 novembre con l’incontro alle ore 11, presso la sala Trecentesca di palazzo Pretorio, con gli studenti dell’indirizzo Scientifico-Sportivo del polo liceale “Giuseppe Mazzatinti” e alle ore 18 l’incontro pubblico presso la sala Ex Refettorio della Biblioteca Comunale Sperelliana.

Saranno presenti l’autore Sergio Barducci, l’editore

Roberto Mugavero e Massimo Agostini, conosciuto come il Condor. Da attaccante è stato con Sacchi al Milan nel 1990-1991 quando vinse la Coppa Intercontinentale e la Supercoppa Uefa e prima ancora nel Cesena Primavera con cui conquistò lo scudetto giovanile nel 1981-1982. Vanta trascorsi anche con Roma, Napoli, Parma e Cesena. È stato anche giocatore e commissario tecnico della Nazionale italiana di beach soccer.

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L’EVENTO

LA MOSTRA DEL TARTUFO PER I 40 ANNI SI RIFÀ IL LOOK

di ROBERTO BARBACCI

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IL TRADIZIONALE APPUNTAMENTO DI FINE OTTOBRE PUNTA SULLA QUALITÀ E RIPORTA GLI STAND IN PIAZZA QUARANTA MARTIRI. “ABBIAMO INVESTITO TANTO PER GARANTIRE UNA PROPOSTA DI VALORE E AL PASSO CON I TEMPI”, SPIEGA L’ASSESSORE DAMIANI

Quarant’anni e non sentirli. Perché la Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco e dei prodotti agroalimentari di Gubbio è giovane dentro. Capace di rinnovarsi di anno in anno, anche al cospetto di una concorrenza sempre più agguerrita che in qualche modo l’ha un po’ fiaccata nelle ultime edizioni, ma che dopo la parentesi del Covid (e l’annullamento forzato dell’edizione 2020) torna a partire dal 29 ottobre con un programma denso di appuntamenti, rivolto a grandi e piccini. Una vera e propria ripartenza, anche un vero e proprio test in vista di un periodo natalizio che si preannuncia ancora una volta pieno di buoni propositi sia a livello di eventi, sia di presenze in città. “Siamo orgogliosi di proporre un programma di alta qualità, convinti che l’investimento fatto a livello di risorse umane e di promozione sia stato davvero notevole e meritevole di attenzione”, ha commentato l’assessore Gabriele Damiani in sede di presentazione.

QUALITÀ E COMPETITIVITÀ La mostra del quarantennale proporrà stand in piazza Quaranta Martiri, showcooking, convegni, laboratori, concerti e altre iniziative, che strizzano l’occhio anche ai bambini. “Il coinvolgimento dell’associazione nazionale Città del Tartufo – ha aggiunto Damiani – testimonia anche la volontà di proporci al di fuori dei confini locali come evento di richiamo e riferimento per tutto il settore”. Ospite d’onore sarà lo chef Max Mariola di Gambero Rosso Channel, particolarmente attivo sui social che diventano così uno strumento di forte diffusione e promozione dell’evento stesso. Tra le novità più attese, uno showcooking gratuito organizzato da Fida-Confcommercio con prodotti a marcio DECO e il ritorno dei

laboratori per bambini, con tanto di caccia al tesoro tra pane e zucche in occasione di Halloween. Al fianco della mostra come da abitudine ci sarà l’Associazione Italiana Sommeliers di Gubbio, mentre l’associazione La Medusa proporrà un concerto per clavicembalo e violino con Francesca Ferranti ed Elena Casagrande. “Il filo enoturistico è sempre più competitivo e richiede un programma raffinato e di altissima qualità”, ha commentato il sindaco Stirati.

“Questa Mostra va nella direzione indicata e Gubbio vuol recitare una parte da assoluta protagonista”.

ANCHE IL PORTALE WEB PRESENTA UNA NUOVA VESTE Una vesta rinnovata, tanti contenuti esclusivi per soddisfare curiosità e anche i palati più fini. Così si presenta il rinnovato sito internet www.tartufodigubbio.it, che si pone come una vera e propria cartina tornasole per tutti coloro che vorranno prendere parte all’evento in programma dal 29 ottobre al 2 novembre. All’interno, oltre al calendario degli appuntamenti della rassegna, anche alcune ricette da provare a casa, oltre a un po’ di storia su ciò che ha rappresentato e ancora oggi rappresenta il tartufo per la città di Gubbio.

CULTURA Una mostra suggestiva organizzata dall’associazione culturale La Medusa e aperta sino a fine ottobre

ARMI E DIFESA NEL MEDIOEVO A PALAZZO DEL BARGELLO

Le armi e la difesa nel Medioevo in una mostra speciale a palazzo del Bargello, nell’operazione volta a valorizzare l’aspetto storico e iconografico del tema. È aperta sino a fine ottobre, presso la sala espositiva del museo dedicata in modo permanente alla balestra e al Palio, la mostra “A singolar Tenzone”, promossa e organizzata dall’associazione culturale La Medusa, in collaborazione con l’azienda Medioevo e con il patrocinio del Comune e della Società Balestrieri. Armi, armature e curiosità si possono vedere dal martedì alla domenica, con orario dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 (per informazioni info@museogubbio.it, telefono 075.9220904).

La difesa, l’assedio e le armi sono alla ribalta di un’esposizione che coniuga oggetti di grande impatto con una pannellistica esplicativa che ripercorre le tematiche principali. I sistemi di difesa combinavano tecniche attive e passive, si sfruttavano soprattutto gli ostacoli naturali costruendo le fortezze in luoghi sopraelevati o a ridosso di strapiombi e pareti rocciose, oppure si circondavano le mura di fossati pieni d’acqua sui quali si

costruivano una serie di ponti levatoi. Durante gli attacchi si usava anche far cadere dall’alto materiali e oggetti sul nemico che provava a superare una porta o scalare le mura nella cosiddetta difesa piombante.

Questa azione si effettuava da caditoie, cammini di ronda e apparati a sporgere.

Con la diffusione delle armi da fuoco, dalla difesa piombante si passò al tiro di fiancheggiamento effettuato attraverso archibugiere e cannoniere collocate nelle zone più strategiche. Mentre nel XIV secolo si iniziò a usare una sopravveste di stoffa preziosa, detto sorcotto d’arme, senza maniche, attillata e imbottita sul petto con affibbiata la cintura della spada (lo scudo era piccolo e di forma triangolare). Si diffuse, inoltre, tra i cavalieri l’uso di piastre di ferro per proteggere il busto e gli arti. A causa della pesantezza e della scomodità dell’elmo chiuso si iniziò a utilizzarlo solo nel momento della battaglia, sostituendolo con la cervelliera, una sorta di zuccotto in acciaio e successivamente con un nuovo tipo di elmo, la barbuta.

C.Boc.

Con il patrocinio di: Comune di Gubbio

GUBBIO

GUBBIO

ott

inaugurazione e apertura stand mostra del tartufo SHOWCOOKING "FULL iMMERSiON"

40A

A CURA Di FIDA CONFCOMMERCiO

CONVEGNO

1°

ott

CONCERTO PER CL AViCEMBALO E ViOLiNO

nov

31

CHEF MAX MARiOLA ALL A MOSTRA DEL TARTUFO

ott

BiODiVERSiTÀ, GEOTURiSMO E UNESCO

30

associazione nazionale

città del tartufo

TERRA DI TA R T U F O

MAIN EVENTS

29

AFOR Umbria

DEGUSTAZIONE "GRANDI VINI&TARTUFO"

CON LA

MOSTRA MERCATO NAZIONALE

PA R T E C i PA Z i O N E D i :

L'iDENTiTÀ OLFATTiVA DEi ViNi DA ABBiNARE AL TARTUFO

MAX MARiOLA

TERRA DI TA R T U F O

DEL TARTUFO BIANCO E DEI PRODOTTi AGROALIMENTARI

A CURA Di AIS UMBRiA - DELEGAZiONE Di GUBBiO

PIAZZA 40 MARTIRI

Per informazioni sull’evento:

29 OTTOBRE 2 NOVEMBRE 2021

info: 075 922 06 93 info@iat.gubbio.pg.it www.tartufodigubbio.it

*Apertura stand tutti i giorni 9:30-20:00

Programma PROGRAMMA 40^ EDIZIONE MOSTRA DEL TARTUFO

29 Ottobre 10.30 INAUGURAZIONE E APERTURA STAND; PESATURA E PREMIAZIONE DEL TARTUFO PIU’ GRANDE 17.30 CONVEGNO “BIODIVERSITA’, GEOTURISMO E UNESCO” I riflettori sul Tartufo Bianco di Gubbio e la sua unicità. Modera Antonella Brancadoro, Direttrice “Associazione Nazionale Città del Tartufo” – Centro Servizi Santo Spirito, Piazzale Frondizi. Evento con accredito per un massimo di 30 persone 20:00 "FULL IMMERSION” SHOW-COOKING A CURA DI FIDACONFCOMMERCIO CON PRODOTTI A MARCHIO DECO - Centro Servizi Santo Spirito, Piazzale Frondizi. Evento gratuito su prenotazione max 50 persone

30 ottobre

(Apertura stand 9:30-20:00)

31 ottobre

(Apertura stand 9:30-20:00) 15.30 “UNA DOLCE ZUCCHETTA”; laboratorio di disegno, per bambini dai 6 ai 10 anni, gratuito su prenotazione max 10 partecipanti. Centro Servizi Santo Spirito, Piazzale Frondizi.

17.30 CONCERTO PER CLAVICEMBALO E VIOLINO CON FRANCESCA FERRANTI ED ELENA CASAGRANDE”gratuito su prenotazione fino a un massimo di 25 partecipanti. Chiesa di Santa Maria Nuova.

1 novembre

(Apertura stand 9:30-20:00) 15.30 CACCIA AL TESORO AI GIARDINETTI; per bambini dai 6 ai 10 anni, gratuito su prenotazione fino a un massimo di 15 partecipanti. Giardini Pubblici di Piazza Quaranta Martiri.

15.30 LABORATORIO DIDATTICO “L’ALBERO DEL PANE”; attività di manipolazione e creazione per bambini dai 6 ai 10 anni, gratuito su prenotazione max 10 partecipanti. Centro Servizi Santo Spirito, Piazzale Frondizi.

17.30 GRANDI VINI E TARTUFI DEGUSTAZIONE a cura di Associazione Italiana Sommelier Umbria - Delegazione di Gubbio Evento a pagamento su prenotazione max 50 persone.

17.30 SHOW-COOKING CON MAX MARIOLA - Centro Servizi Santo Spirito, Piazzale Frondizi. Evento gratuito su prenotazione max 50 persone

N.B. La prenotazione per tutti gli eventi che la prevedono, va fatta ai contatti dell'ufficio IAT (informazione e accoglienza turistica), preferibilmente con una email all'indirizzo info@iat.gubbio.pg.it oppure telefonando allo 075 9220693.

E’ richiesto il green pass per gli eventi al chiuso.

CULTURA L’operazione è voluta dal sindaco Filippo Mario Stirati con in prima linea Anna Buoninsegni Sartori

UN PARCO LETTERARIO PER ESALTARE LA CITTÀ

Un parco letterario. Ovvero i luoghi cittadini della poesia, della bella scrittura senza tempo e di tutto ciò che colpisce l’occhio e la mente rivolti a Gubbio. L’operazione culturale Gubbio parco letterario diffuso”, tenuta a battesimo all’ultimo Festival del Medioevo, spazia da Dante Alighieri a Hermann Hesse in un percorso progettuale fortemente voluto dal sindaco Filippo Mario Stirati con in prima linea la poetessa Anna Buoninsegni Sartori, presidente dell’associazione “Arte Libro unaluna” partner dello stesso progetto. Sono coinvolti in questa iniziativa gli studenti delle scuole superiori eugubine, il polo liceale ‘”Giuseppe Mazzatinti” e quello tecnico “Cassata-Gattapone”, con l’interesse apertamente mostrato dal Rotary Club.

Si è partiti dalla ricognizione e mappatura dei testi di grandi autori che contengono suggestioni e immagini su vie, piazze, luoghi, chiese e palazzi. Ora vengono restituite all’attenzione dei contemporanei. Con Dante e Hermann Hesse, ci sono tra gli altri

D’Annunzio, Piovene, le sorelle McCracken, Ceronetti e Mario Luzi cittadino onorario di Gubbio. Un richiamo forte e qualificato tra scrittori e poeti, ma anche architetti e urbanisti che diventano guide preziose del presente, per itinerari che catturano il viaggiatore di oggi sulla scia del grand tour.

Un singolare percorso attraverso formelle in ceramica, e virtuale mediante una app con Qrrcode, farà rivivere al visitatore le suggestioni e le emozioni che lo scrittore ha vissuto e ha impresso nelle sue opere. In Italia, sono ventuno i parchi letterari, mentre in Umbria ancora non ve ne sono. Gubbio si candida a essere il primo e pilota nella regione. La rete nazionale dei parchi letterari, fondata da Stanislao Nievo, attraverso contatti con l’attuale presidente Stanislao de Marsanich ha dato la disponibilità a promuovere e diffondere il progetto con una visibilità nazionale e una garanzia di sistema.

M.Boc.

MUSICA Il nuovo singolo delle due cantautrici offre una particolare commistione con la tradizione canora isolana

“A BABBU MANNU” CON LE VOCI DI SARA MARINI E FABIA SALVUCCI TRA MELODIA E TESTO IN SARDO

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Si chiama “A babbu mannu” il nuovo singolo con le voci di Sara Marini e Fabia Salvucci presente in tutte le piattaforme digitali (https://bfan.link/a-babbu-mannu) che nasce in sardo dalla penna di Pietro Fadda. Anticipa l’album Djelem do Mar Voci Oltre in uscità a metà novembre. “Il testo pieno di rammarico - viene evidenziato nel raccontare la composizione di Sara Marini, Lorenzo Cannelli e Fabia Salvucci - ai limiti dell’indignazione per le profonde ingiustizie che affliggono il terzo mondo, sfruttato e depredato, è stato la scintilla che ha acceso la composizione di

questo brano in un periodo complesso come quello dei lunghi mesi di lockdown”. Gli arrangiamenti sono di Djelem Do Mar, con le voci di Fabia Salvucci e Sara Marini, quindi il coinvolgimento dei musicisti Lorenzo Cannelli al piano, Paolo Ceccarelli alla chitarra elettrica, Michele Fondacci alla batteria, Franz Piombino al basso, Alessia Salvucci ai tamburi a cornice. Direzione del suono di Stefano Saletti; registrazione e missaggio di Walter Lanzara; master di Fabrizio De Carolis; foto e concept Isabella Sannipoli; grafica di Manuela Huber.

M.Boc.

CALCIO Il centravanti da quando ha lasciato Gubbio sta bruciando le tappe in Germania con l’Hannover 96

IL BOMBER NICOLÒ TRESOLDI SENTE ARIA DI NAZIONALE

Fisico da panzer, o da bomber se preferite. Fatto sta che il gigante Nicolò Tresoldi in Germania non sta passando inosservato. Da quando ha lasciato Gubbio, dividendosi allora tra il calcio e il tennis con ottimi riscontri in entrambe le discipline, ha saputo conquistarsi la scena tedesca con l’Hannover 96, tanto che, dopo il gol contro il Werder Brema il 25 settembre nella partita del campionato di Bundesliga Under 19, è arrivata la convocazione della Nazionale Under 18 per uno stage dal 7 all’11 ottobre a Duisburg. Ha compiuto 17 anni lo scorso 20 agosto, è alto 1,84 e da centravanti unisce la prestanza fisica con le doti balistiche. L’Hannover vuole blindarlo e intanto ha respinto al mittente le offerte di Milan, Borussia Dortmund e Werder Brema che si sono fatte avanti.

Di questo ragazzo si parla davvero un gran bene, per le qualità tecniche e fisiche che ricalcano quelle del papà, Emanuele

Tresoldi, ex terzino sinistro con trascorsi importanti tra l’Atalanta di Bruno Giorgi, Marcello Lippi ed Emiliano Mondonico in Serie A e la Nazionale azzurra Under 21 di Cesare Maldini campione d’Europa nel 1994. Nicolò sta bruciando le tappe, è già stato convocato più volte in prima squadra dall’Hannover con una propensione a trovare la via della rete che nei campionati giovanili tedeschi lo rendono tra i migliori. Si porta dietro anche le esperienze italiane nelle sedute di allenamento con Milan, Atalanta, Fiorentina, Bologna, Roma e Perugia. Da settembre 2017 vive ad Hannover e l’ambientamento è stato rapido, con il responsabile dello sport del suo istituto scolastico che ha voluto segnalarlo all’Hannover 96 per il tesseramento scattato quasi subito. Gli impegni sportivi non lo distraggono dallo studio: il ragazzo va bene e parla correttamente tedesco, inglese e spagnolo. Il bello deve ancora venire.

M.Boc.

CULTURA CALCIO

“PEPPINO” VISPI PRESIDENTE DELLA SQUADRA DEL CIELO IL RICORDO DI UN GRANDE DIRIGENTE CHE HA SCRITTO LA STORIA DEL GUBBIO. LA SUA IMPRONTA NEL CALCIO, NELLA SCUOLA E NELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CON L’AMORE PER I COLORI ROSSOBLÙ TRASMESSO AI FIGLI GIORGIO E ROBERTO È stato uno di quelli, merce rara nel calcio, per il quale era bello e autentico sentire il coro “C’è solo un Presidente”.

Giuseppe Vispi ha incarnato il calcio migliore, che per il Gubbio ha significato una lunga e felice parabola attraversata nei decenni. Straordinario coagulante di persone e di appassionati, ha guidato la società con autorevolezza, genuinità e spontaneità. Un tifoso, un dirigente, un innamorato dei colori rossoblù. Fino a quando Giuseppe con la moglie Silvana la salute gliel’ha permesso, lo trovavi immancabilmente in tribuna al “Barbetti” a vedere la squadra del suo cuore. Venivano sempre in tanti a salutarlo e a rendergli omaggio per quello che era stato e che continuava a rappresentare da presidente onorario (insieme al compianto senatore Luciano Fabio Stirati e al professor Pier Luigi Neri).

GLI ANNI D’ORO DEL “GUBBIACCIO” “Peppino” si è spento una sera di settembre, il 29, dopo aver combattuto con il male la partita più difficile che ha domato come ha potuto, con dignità e compostezza, non facendo mai mancare ai familiari la presenza forte e buona. Il professore e l’imprenditore erano un corpo unico, dal legame all’importante azienda Fratelli Vispi, che nell’arte muraria ha lasciato una fortissima impronta fino al ruolo nella Festa dei Ceri esprimendo come famiglia svariati Capitani, a quello con Gubbio Calcio ricordando la pagina memorabile del 17 maggio 1987 con la promozione in Serie C2 nello spareggio al “Renato Curi” di Perugia contro il Poggibonsi,

di MASSIMO BOCCUCCI

davanti a ventiduemila spettatori, con il gol di Rosario Zoppis che piegò i toscani nei tempi supplementari, per riportare la squadra nei professionisti dopo quasi quarant’anni. Quello il suo capolavoro, insieme all’amico di sempre, Mario Mancini, che quando se ne andò improvvisamente gli lasciò un vuoto mai colmato nel tempo.

LA GRANDE L’EREDITÀ Il professor Vispi aveva 85 anni. Ha trasmesso ai figli Giorgio e Roberto l’amore per i colori rossoblù. Era già nella storia, ora è il Presidente della squadra del Cielo. “Mi spiace tantissimo - ha detto il sindaco Filippo Mario Stirati -, è stato un grande presidente del Gubbio e persona di notevole umanità. Si concludono pezzi di storia e questo rattrista molto, in una storia anche imprenditoriale di antica data”. Il club rossoblù ha esternato sui social “grande dolore e tristezza”. È stato evidenziato dalla dirigenza che “per tutta la sua vita si è dimostrato sempre vicino ai colori rossoblù. È stato il presidente più longevo della storia del Gubbio. Anche negli anni successivi alla presidenza ha mantenuto intatti passione e legame con la squadra della città. Alla famiglia giungano le condoglianze del presidente Sauro Notari e di tutta la società”. C’è stata una grande testimonianza di affetto anche sui social, dove in tantissimi hanno espresso il cordoglio con le parole di affetto, anche da parte di ex giocatori.

L’omaggio della Curva Eugubina

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RUBRICA - ALL’INSOLITO POSTO... di CLAUDIA BOCCUCCI

LA SCOPERTA DEL LABIRINTO DI BAMBÙ PIÙ GRANDE DEL MONDO

Perdersi o ritrovarsi, l’emblema dell’ambiguità che caratterizza l’intramontabile fascino dei labirinti. A pochi chilometri da Parma, nei pressi del Comune di Fontanellato, ci si immerge nella campagna padana. È qui che si materializza l’occasione di intraprendere un percorso unico, dall’atmosfera spirituale, in grado di far vivere appieno il senso della solitudine e la riflessione: un cammino finalizzato a guidare verso una maggiore consapevolezza di se stessi. Fu proprio questa sorta di “metafora dell’esistenza” a nutrire il progetto del raffinato editore parmigiano Franco Maria Ricci, da sempre ossessionato dall’aspetto mistico di queste antiche architetture. Il progetto viene successivamente affidato all’architetto Davide Dutto, il quale, sia a livello architettonico che sensoriale, è riuscito a dare vita al labirinto che Ricci aveva sempre sognato.

L’architetto ha rivolto particolare attenzione all’aspetto botanico, impiegando oltre 200mila esemplari di bambù (pianta par-

ticolarmente amata dall’editore) nella costruzione delle pareti del labirinto. Percorrendolo, ci si sente parte di un universo naturale il cui centro è fatto di edifici che ospitano la collezione d’arte di Franco Maria Ricci e che spesso fanno da sfondo a eventi culturali come concerti e mostre.

Il sogno del Ricci, momentaneamente interrotto dagli eventi della pandemia, ha riaperto le porte con la speranza che il pubblico potesse di nuovo perdersi tra i corridoi di bambù “mantenendo una rarefazione e un distanziamento imposti non tanto da decreti, quanto dalla natura del luogo e dalla sua stessa planimetria.”

“Venite a perdervi nel mio labirinto” è dunque un invito a lasciare andare i sensi per affidarli a un percorso che ha la capacità di teletrasportare in luoghi lontani con le sue molteplici specie di bambù e le architetture ispirate ai dipinti visionari della Francia settecentesca.

SPORT

CON GRASSELLINI LA BOXE SI RIPRENDE I SUOI SPAZI

di ROBERTO BARBACCI

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L’EX PUGILE EUGUBINO HA AVVIATO NUOVI CORSI PRESSO KINEO WELLNESS & FITNESS. “DICO GRAZIE A CHI HA CAPITO LE POTENZIALITÀ DI UNA DISCIPLINA CHE FA BENE AL CORPO E ALLA MENTE. È UN MONDO CHE AFFASCINA GIOVANI E ADULTI”

Da un lato il fascino del quadrato, dall’altro la voglia di mantenersi in forma e stare bene con se stessi. E chi l’ha detto che la boxe è un sport solo per uomini duri? Falsi miti sfatati puntualmente ogni volta in cui giovani e adulti, maschi o femmine essi siano, mettono piede in palestra e scoprono un mondo tutto nuovo. “La gente pensa che sia uno sport pericoloso, ma quando capiscono come funziona non credono ai loro occhi”, racconta Giammario Grassellini. Che nel pugilato ha trovato molto più di una ragione di vita, lui che a 20 anni ha scoperto quel mondo che lo ha accompagnato fino a conquistare titoli internazionali. È indiscutibilmente l’atleta più importante che lo sport eugubino ha avuto negli ultimi decenni, e oggi è pronto a rimettersi in gioco grazie ai nuovi corsi di pugilato presso Kineo Fitness & Wellness. “Intanto devo dire grazie a chi mi ha voluto in palestra, a partire da Maurizio Frasconi, dimostrandomi di voler credere fortemente in questo nuovo progetto e la filosofia che c’è dietro”, spiega Giammario. “È un’occasione importante per tanti ragazzi che vogliono fare attività fisica a 360 gradi: chi si iscrive ai corsi di boxe può liberamente accedere anche alle altre aree della struttura, e il fatto di avere questa opportunità rappresenta un vantaggio e al tempo stesso un buon motivo per potersi gestire nel modo migliore.

E può svolgere i corsi a qualunque orario, anche al mattino, così da modulare al meglio i propri impegni”.

PER IL CORPO E PER LA MENTE La carriera di Grassellini, fatta di 31 match da professionista (e una marea da dilettante), è garanzia di qualità ed affidabilità per coloro che scelgono di partecipare ai suoi corsi. “Non tutti lo fanno con l’intenzione di voler fare carriera, anzi, molti decidono di iscriversi unicamente per il proprio benessere personale. E ci sono molti bambini e ragazzi giovani, perché i genitori sanno quali valori può trasmettere una disciplina come la boxe e ne intuiscono le potenzialità. Dopotutto non parliamo necessariamente uno sport di contatto, come tanti erroneamente pensano. È un’attività che aiuta il corpo e la mente, utile a qualsiasi età”. Non manca qualche giovane prospetto capace di farsi strada nel mondo del pugilato, ma come spiega Giammario, “chi fa pugilato deve farlo per sentirsi bene con se stesso. Gubbio ha avuto in passato una tradizione importante, e forse in pochi sanno che Sant’Ubaldo è conosciuto fuori dai confini locali anche per essere il santo protettore dei pugili.

Mi piacerebbe vedere qualche ragazzo che possa seguire e anche superare le mie orme, e di sicuro questa nuova collaborazione con Kineo può rappresentare un vantaggio per coloro che sentono di avere questa vocazione”. In palestra per ora lavorano una trentina di iscritti, “ma speriamo di aumentare presto”.

Avanti, c’è posto.

Allievi in allenamento alla Kineo

MOTORI Undici anni dopo, il pilota eugubino è campione italiano nella classe 1300 Turismo della Velocità in Salita

AUTO STORICHE, ERIC NICCHI SI TIENE STRETTO IL TRICOLORE

Ce l’ha fatta Eric Nicchi, che al volante della sua Alfa Romeo Giulia ha conquistato il titolo italiano nella classe 1300 della Turismo di serie del secondo raggruppamento, dopo aver ottenuto il primo posto nella quarta edizione della Coppa Faro di Pesaro che è stato l’ultimo appuntamento stagionale con il campionato italiano di velocità in salita per auto storiche. Il portacolori della scuderia Speed Motor ha coperto i 3.780 metri del tracciato marchigiano con i ragguardevoli tempi di 3’06”40 e 3’03”82, per un totale di 6’10”22. Per il pilota cinquantacinquenne è la seconda affermazione nel tricolore, dopo quella del 2010.

“Tornare a vincere il titolo italiano a distanza di undici anni racconta Nicchi - porta davvero tanta soddisfazione, anche perché per la prima volta mi sono cimentato nella Coppa Faro, il cui percorso deve essere comunque studiato con attenzione.

Nell’occasione, oltretutto, ho dovuto prestare una particolare attenzione poiché pur non piovendo ho trovato il fondo stradale

umido e sono riuscito ad adattarmi benissimo. Sono infatti riuscito nella seconda salita a migliorare la prestazione di oltre due secondi e mezzo, realizzando un tempo che per le 1300 di cilindrata è decisamente ottimo. Con il titolo che ho portato a casa, si è chiuso per me il 2021 che va considerato oltremodo gratificante”.

Nicchi è stato protagonista di una stagione piena di soddisfazioni, ricordando la partecipazione come unico pilota della Speed Motor al cinquantaseiesimo Trofeo “Luigi Fagioli” ad agosto, sempre alla guida dell’Alfa Romeo Giulia con la quale veniva dal primo posto nella sua classe alla Coppa della Consuma (prova del campionato italiano). Ottimi risultati anche a settembre tra il podio più alto alla cronoscalata “Lo Spino” a Pieve Santo Stefano e il secondo posto alla Coppa del Chianti Classico, gara tra le più importanti nel calendario nazionale.

M.Boc.

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LA ROCCA

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BATTESIMO E SALVEZZA Dopo la demolizione della dottrina cattolica autentica, la neochiesa, come era logico prevedere, passa ora all’attacco degli stessi sacramenti di Gesù Cristo. In modo particolare del battesimo che, secondo il comando esplicito dato da Gesù ai suoi discepoli, è necessario alla salvezza: “Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato” (Mc 16,15).

Da sempre quindi la vera Chiesa di Gesù Cristo ha considerato come un dovere imprescindibile amministrare il battesimo (sacramento necessario e indispensabile per la salvezza eterna) quanto prima possibile, scongiurando il pericolo di lasciare morire anche un solo bambino con il peccato originale e quindi con la possibilità di una dannazione eterna. In effetti, l’uomo non è buono per natura, come dicono i nemici di Dio, ma nasce segnato da quel peccato originale che tutti ci accomuna e con il quale non è possibile andare in Paradiso. Certo, un bambino appena nato non ha “commesso” nessun peccato, ma ha purtroppo “contratto” quello originale. Il battesimo cancella questa colpa. Per questo, in caso di pericolo di morte, la Chiesa consente che chiunque possa amministrare tale sacramento, perché la salvezza delle anime è la legge suprema della vera Chiesa.

IL BATTESIMO DELLA NEOCHIESA Al contrario della vera Chiesa di Cristo, la neochiesa considera il battesimo non certo come un sacramento necessario alla salvezza, ma semplicemente come una sorta di cerimonia di ingresso del battezzato nella comunità cristiana.

Anche qui avviene quello sbilanciamento sociologico per cui conta solo la dimensione terrena e comunitaria e non certo quella soprannaturale ed eterna. Eppure, il battesimo “incorpora a Cristo”, ovvero ci fa diventare membra del Corpo mistico di Cristo. Realmente, anche se non materialmente, si diventa una sola cosa con Gesù.

Lo spiega bene san Paolo nella Prima lettera ai Corinzi: “Come infatti il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo” (12, 12-13).

Per questo la saggezza popolare dice che con il battesimo si diventa “Figli di Dio”, perché appunto si è trasformati in membra di Cristo, che è l’unigenito Figlio di Dio. Questo dono incommensurabile è realizzato dal battesimo (che incorpora a Cristo), indipendentemente dal grado di consapevolezza del battezzato. Solo una chiesa che ha perduto la fede può pensare che sia giusto lasciare per undici anni un bambino senza la grazia del battesimo.

a cura di LUIGI GIRLANDA BATTESIMO E DIRITTO CANONICO Il diavolo, è noto, fa le pentole ma non i coperchi. Si presenterà infatti una difficoltà di ordine giuridico a coloro che, nella neochiesa, auspicano lo spostamento del battesimo a un’età avanzata (i più temerari parlano addirittura di undici anni). In effetti, se si va a spulciare il Codice di Diritto canonico attualmente in vigore nella Chiesa (e che è vincolante, ovviamente, anche per i vescovi e i sacerdoti) si scopre che il legislatore pone un vero e proprio obbligo per i genitori di battezzare appena possibile i propri figli neonati. Si legge infatti al §1 del canone 867: “I genitori sono tenuti all’obbligo di provvedere che i bambini siano battezzati entro le prime settimane; al più presto dopo la nascita, anzi anche prima di essa, si rechino dal parroco per chiedere il sacramento per il figlio”. Dura lex sed lex. Il Codice vincola i genitori all’obbligo del battesimo entro le prime settimane di vita del figlio. La volontà del legislatore è chiarissima, visto che suggerisce di accordarsi col parroco addirittura prima della nascita del bambino. Il Codice, vincolando i genitori a quest’obbligo, concede loro di conseguenza anche il diritto di ricevere il battesimo. Diritto che qualunque vescovo o parroco violerebbe (ammesso che gliene importi qualcosa) nel momento in cui decidesse arbitrariamente di spostare l’età del battesimo.

Pillole Letterarie e Dintorni... a cura di ANNALISA BOCCUCCI

LA CANZONE DI ACHILLE, POEMA EPICO D’AMORE

Il racconto di Madelein Miller, premiato con l’Orange Prize nel 2012, è la descrizione epica di un amore, che affonda le sue radici nelle origini del nostro patrimonio culturale e ci racconta un mondo lontano, apparentemente diverso, ma profondamente e indissolubilmente legato ad un orizzonte di valori che traggono forza e mantengono viva la propria linfa grazie a quell’eredità classica che definiamo universale.

I protagonisti della narrazione sono Achille “piè veloce”, il più forte tra tutti gli Achei, l’eroe figlio della ninfa Teti e Patroclo, il suo amico più fidato, il giovane al quale Omero, nei versi dell’Iliade, lega quel destino crudele e senza scampo dell’eroe. Le vicende che l’autrice sceglie di raccontare permettono al lettore di spostare il focus dall’evento al quale si è soliti legare il nome dei due giovani: la guerra di Troia fa da sfondo ad un racconto che si costruisce intorno a queste due figure titaniche, insignite di caratteristiche quasi inconciliabili, ma che, in accordo con l’impronta culturale che tutto il mondo della Grecia classica ha ereditato dalla riflessione filosofica dei presocratici, creano una perfetta armonia degli opposti.

Achille è un giovane bellissimo nell’animo e nell’aspetto, è la perfetta rappresentazione della corrispondenza tra il kalòs interiore ed esteriore che il mondo classico ha forgiato, lasciandoci in eredità un modo di osservare e di godere della bellezza che è molto complesso, ma che si tende sempre a banalizzare; Patro-

clo è un ragazzo ingenuo, goffo e insicuro, è odiato dalla madre di Achille la quale desidera allontanarlo fin dal loro primo incontro, ma la bellezza di Achille lo colpisce in una maniera travolgente, quasi violenta e, da quel momento, il loro legame resisterà alla guerra, si forgerà nella morte e nel sangue del conflitto troiano trasformandosi in qualcosa di immortale e paradigmatico. Madeline Miller è una fine conoscitrice del mondo classico, ne svela i segreti pagina dopo pagina, in maniera leggera e raffinata facendo sognare il lettore che tende ad associare, al nome dei due protagonisti, i toni solenni e riecheggianti dell’epica: l’elemento portante del racconto è l’amore senza tempo di due giovani, che incarnano alla perfezione gli ideali di un mondo distante da noi solo all’apparenza. La bellezza, il vigore fisico, l’astuzia nell’arte della guerra di Achille non sono elementi sufficienti a giustificare il suo essere un eroe, è l’amore per Patroclo, per quel ragazzino goffo e timido, che lo fa andare incontro al suo ineluttabile destino accettandolo e accogliendolo senza paura.

La grande lezione di Omero prende forma proprio con la trasformazione di Achille nell’eroe leggendario che il mito ci ha consegnato, legata non tanto all’uccisione di Ettore, ma alla realizzazione consapevole di un gesto che solo l’amore può avergli insegnato; la restituzione del corpo martoriato al vecchio re Priamo è l’ultimo omaggio a Patroclo, l’ultimo grande gesto d’amore puro.

Come ti Cucino Sano

a cura di LORENZO DIAMANTINI

CARABACCIA, gusto infinito della zuppa

Autunno, tempo di riprendere i maglioni e qualche confortevole piatto caldo. Periodo in cui si va in giro per fiere, si assaporano prodotti tipici ed entrano in scena rievocazioni storiche, che quest’anno in particolare celebrano un pò in tutta Italia Dante Alighieri per il settecentenario dalla morte. È l’anno del sommo poeta ho pensato a un piatto decisamente in tema: la Carabaccia.

Una zuppa fiorentina di cipolle risalente all’epoca Medioevale. Si racconta che Caterina de’ Medici ne fosse così amante da portarla fino a Parigi quando divenne regina e, a quanto pare, la famosa “soup d’onion” sarebbe quindi una discendente proprio della Ingredienti per 4 persone • 2 Cipolle rosse • 2 Cipolle bianche • 1 litro di Brodo di carne • 20 millilitri di olio Evo

• 2 Carote • 2 Gambi di sedano • 1 Cucchiaino di cannella in polvere • 1 Pagnottina • Sale e Pepe qb

Preparazione Pulire carote e sedano, tritare e mettere a soffriggere con l’olio in una pentola dal fondo spesso. Nel frattempo, sbucciare le cipolle e affettarle finemente, e aggiungere poi al soffritto. Lasciare insaporire per alcuni minuti fino a quando la cipolla non sarà imbiondita e aggiungere il brodo e la cannella. Lasciare bollire a fiamma bassa per 45 minuti e aggiustarle di sale.

Carabaccia Fiorentina, preparata generalmente con le cipolle di Certaldo, una selezione locale di cipolla rossa dal gusto dolce e delicato e un pizzico di cannella che dà a questo piatto un calore tutto particolare come del resto il suo strano nome, derivante dal greco e che stava a indicare sia la zuppa che la zuppiera che la conteneva. Questa curiosità mi ha suggerito di impiattarla proprio all’interno di uno degli ingredienti principali: il pane diventa così uno scrigno perfetto, pronto a liberare tutti i profumi di questa zuppa che con il calore e la genuinità ci avvolge, ci conquista con ingredienti sani e nutrienti per riportarci un po’ al Medioevo e alla terra di Dante.

• Pecorino grattugiato qb Tempo di cottura: 45 minuti Costi: economico Preparazione: 15 minuti Difficolta: bassa Svuotare la pagnottina e tostare la mollica, una volta croccante aggiungerla alla zuppa di cipolle.Mettere la zuppa all’interno della pagnotta spolverizzando con il pepe e il pecorino stagionato.

C’era una volta...

a cura di

FABRIZIO CECE

Apre l’archivio lo storico eugubino Fabrizio Cece, classe 1960. Un diploma di perito industriale messo a frutto diversamente da quando nell’86 ha cominciato a passare al setaccio documenti di ogni tipo negli archivi eugubini. Ha pubblicato molti articoli, saggi, dispense e scritti di vario genere, soprattutto di storia dell’arte e contemporanea, dal Risorgimento alla Grande Guerra. Ha partecipato a convegni, conferenze e incontri per le scuole. Durante l’attività di ricerca ha scovato e pubblicato diversi documenti. Sul web tiene alto l’interesse per la storia eugubina con delle vere lezioni e pubblicando documenti con cui incoraggia la ricerca archivistica anche per stimolare le nuove generazioni.

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Foto 1 e 2 1445: Ottaviano Nelli in San Domenico, cappella di San Pietro Martire. Quando realizza questi affreschi, il pittore eugubino ha per lo meno 75 anni. Morirà tra il 1448 e il 1449

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Foto 3 Un nuovo e importante tassello per la chiesa di Santa Maria dei Laici. Torna infatti fruibile ai visitatori la sua cripta in occasione della mostra “Oro e colore nel cuore dell’Appennino. Ottaviano Nelli e il ‘400 a Gubbio”, a cura di Andrea De Marchi e Maria Rita Silvestrelli.

LA FAVOLA DI RAFFAELLO RADICCHI Da Burano alla conquista del mondo immobiliare, con la Svizzera nel destino e un patrimonio oggi stimato tra i 90 e 180 milioni di euro. Raffaello Radicchi può dire di essere uno che ce l’ha fatta: salutò la serra del buranese a 18 anni per lanciarsi nel mondo del lavoro, trovando nel cantone di Neuchatel il suo habitat naturale

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Foto 4 Sulla lapide c’è la data del 24 settembre 1921. Lo scoprimento, però, fu fatto alle ore 11 del 23 ottobre seguente.

e il luogo dove poter far sviluppare al meglio i propri affari. Una storia raccontata anche da “Il Sole 24 Ore”, che ne ha ripercorso le tappe a partire dal 1970 quando arrivò in Svizzera come operaio addetto agli scavi del tunnel del San Gottardo. Il sindaco Stirati lo ha ricevuto in Comune, complimentandosi per tutta la strada fatta e i risultati raggiunti nel corso dei decenni.

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IL RICORDO

L’EVENTO

PORTIERE SENZA LIMITI GIOVANNI BELLUCCI, IL GRANDE “BABANO”

Il calcio rossoblù piange un altro riferimento del passato mai dimenticato, per la scomparsa di Giovanni Bellucci, conosciuto come il “Babano”, già portiere del Gubbio negli anni ‘50 e ‘60 con la prestanza fisica che non passava inosservata e rimasto nella memoria per le uscite più che decise. Familiari e amici lo hanno salutato il 7 ottobre scorso nella chiesa parrocchiale di Padule

IL LUTTO

ADDIO AL RAGIONIERE LUIGI FIORUCCI

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Se n’è andato in punta di piedi il ragioniere Luigi Fiorucci, al quale è stato dato un commosso saluto l’11 ottobre scorso nella chiesa di San Giovanni. È stato ragioniere capo del Comune di Gubbio, settore guidato per tanti anni con competenza e riconosciuta professionalità, impegnandosi al contempo in diversi settori della vita cittadina con senso di disponibilità generosità. È stato sempre considerato una persona buona, umile e riservata nel mettersi a disposizione degli altri.

UNA MOSTRA ITALO-SPAGNOLA

Si chiama “30x30 per trenta artisti” ed è la mostra che vedrà la luce il prossimo 20 novembre nella Galleria di Maria Luigia Scala in corso Garibaldi a Gubbio. Esporranno 30 artisti, in una sorta di “gemellaggio”, di interscambio tra Italia e Spagna. Tra gli altri ci saranno anche alcuni eugubini: Marilù, Gabriele Tognoloni, Francesca Nicchi, Cecilia Passeri, Katia Baldelli, Marco Grassini, Isabella Sannipoli, Michel D’Agostino.

NUMERI UTILI Centralino Comunale 075.92371 Centralino Osp. Branca 075.9270801 Pronto Soccorso 075.9270744 Numero Verde Farmacie 800.829058 Guardia Medica 075.9239468 Sez. Croce Rossa 075.9273500 Gubbio Soccorso 075.9277779 Misericordia Gubbio 340.3859797 Carabinieri 075.9235700 Vigili del Fuoco 075.9273722 Vigili Urbani 075.9273770 Cimitero Civico 075.9237690 IAT 075.9220693 Servizio Taxi 075.9273800 Carabinieri Forestali 075.9272585 Guardia di Finanza 075.9273789 Centrale ENEL 800.900.800 Canile 075.9274963 Curia Vescovile 075.9273980

075.9220795 ACI Soccorso Stradale 333.5224537

LA FANFARA DEI BERSAGLIERI FA IL PIENO DI APPLAUSI A MISANO

Un’altra vetrina di rilievo per la Fanfara Bersaglieri Gubbio “Col. Renzo Reggianini”, che lo scorso 17 ottobre si è esibita al Misano World Circuit “Marco Simoncelli” in occasione della gara finale del campionato europeo “Gran Prix Truck”. Davanti a una cornice di 7.000 spettatori la Fanfara è stata applaudita e accompagnata durante l’esecuzione dell’Inno di Mameli dal canto dei tanti presenti sulle tribune.

Per il giovane gruppo eugubino, costituito da ex bersaglieri, veterani, giovani, diplomati e musicisti professionisti e simpatizzanti uniti sotto un unico grido (Viva l’Italia!), s’è trattato di un’altra vetrina che ne conferma la qualità e l’apprezzamento delle tante realtà che negli ultimi tempi li hanno voluti al loro fianco, simbolo di una delle grandi eccellenze nazionali.

GLI APPUNTAMENTI

QUARANTA MARTIRI, IL PROGRAMMA DEL 1° E 2 NOVEMBRE

L’Associazione Famiglie Quaranta Martiri Onlus ha reso noto il programma delle commemorazioni dedicate ai defunti uccisi dalle truppe tedesche il 22 giugno del 1944. Questi gli appuntamenti. Lunedì 1° novembre alle 9 la Santa Messa officiata da Don Fabricio Cellucci, alla presenza del sindaco Stirati. Martedì 2 Novembre, sempre alle 9 la Santa Messa, mentre alle 14,30 è prevista la benedizione delle tombe da parte di S.E. Mons. Luciano Paolucci Bedini. L’Associazione ricorda che a causa della presente emergenza sanitaria, l’accesso al Mausoleo è subordinato all’utilizzo di mascherine e ai posti assegnati e distanziati per evitare assembramenti.

FARMACIE COMUNALE Piazza 40 Martiri 10 075.9272243 CECCARELLI Via L. da Vinci 50 075.9222471 CENTRO Via Cairoli 15 075.8085796 LUCONI Via Perugina 151/B 075.9273783 PIEROTTI Via Campo di Marte 46 075.9220635 CARDINALI Loc. Casamorcia 075.9255131 MONACELLI Frazione Padule 075.9291235 BRANCA Via Ponte Rosso 075.9256122 TOMARELLI Loc. Ponte d’Assi 075.920134

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