15 Giorni - Numero 61 - 5 Ottobre 2016

GUBBIO quindicinale d’informazione

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Mercoledì 5 Ottobre 2016 Anno IV Numero 61

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POTREBBE ARRIVARE DALLE MARCHE

PER IL NUOVO VESCOVO ROSA DI QUATTRO NOMI AL VAGLIO DEL VATICANO. NOMINA ATTESA ENTRO L’ANNO. IN CORSA IL VICARIO GENERALE DELLA DIOCESI DI PESARO E DUE SACERDOTI DI FANO. VOCI ANCHE SUL PERUGINO GIULIETTI. CECCOBELLI DOVREBBE AFFIANCARE BASSETTI A PERUGIA

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COPERTINA Stefano BRIZI

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AVANTI CON I CANDIDATI POTREBBE ARRIVARE DA FANO IL SUCCESSORE DI MARIO CECCOBELLI. IN CORSA BRIZI, PRESCIUTTI, GIOVANELLI E IL PERUGINO GIULIETTI. AL VAGLIO DEL VATICANO UNA ROSA DI QUATTRO NOMI PER LA NOMINA DEL NUOVO VESCOVO. CECCOBELLI VERSO UN INCARICO AL FIANCO DI BASSETTI di MASSIMO BOCCUCCI Una rosa di quattro nomi per guidare la diocesi di Gubbio. La successione del vescovo emerito Mario Ceccobelli è in discussione nei palazzi vaticani dove è cominciata l’opera di scrematura per arrivare alla scelta che potrebbe materializzarsi entro la fine dell’anno. Al primo nome trapelato, quello del 50enne romagnolo Stefano Brizi che da 5 anni è il vicario generale della diocesi di Pesaro, si aggiungono indiscrezioni molto forti sulla possibilità che il nuovo vescovo arrivi dalla diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli e Pergola guidata da 9 anni dal prelato Armando Trasarti. Questa candidatura dal fronte fanese appare, almeno in questa fase, in vantaggio, secondo i rumors sollevati in certi ambienti dove la riservatezza resta una componente importante. Difficile sapere, anche se giova ricordare come proprio il nome di Ceccobelli venne anticipato a colpo sicuro dal Messaggero diversi mesi prima l’ufficializzazione che risale al 23 dicembre 2004.

OCCHI SU FANO Rimbalza dagli ambienti fanesi il nome del vicario pastorale cagliese don Marco Presciutti, 56 anni, alle spalle esperienze anche di missionario in Brasile per un decennio. C’è un’altra candidatura delle diocesi di Fano che è trapelata ed è quella del vicario giudiziale fanese don Giorgio Giovanelli, 46 anni, che guida la parrocchia di Santa Maria Goretti del quartiere di Sant’Orso con oltre seimila parrocchiani, oltre che direttore del centro diocesano di bioetica. Proprio la pista fanese sarebbe la più attenzionata. Sarebbe una novità l’even-

tuale nomina di un vescovo non umbro, ricordando nell’ordine dal 1982 ai giorni nostri il tuderte Ennio Antonelli, l’umbertidese Pietro Bottaccioli (dall’89) e il marscianese Ceccobelli (dal 2004). L’ultimo non umbro era stato Cesare Pagani, nato a Bergamo e in carica dal 1972 all’81 (poi approdò a Perugia) quando la diocesi eugubina era accorpata con Città di Castello.

CECCOBELLI A PERUGIA Quando verrà nominato e s’insedierà il nuovo vescovo, monsignor Ceccobelli intende fare rapidamente il passaggio di consegne per lasciare Gubbio. Salvo cambi di programma, la sua destinazione non è la natìa Marsciano ma Perugia dove si parla con insistenza di un nuovo ruolo per lui, al di là del raggiunto pensionamento. È destinato, secondo quanto circola nei palazzi diocesani perugini, ad affiancare il cardinale Gualtiero Bassetti che l’anno prossimo (il 7 aprile) raggiungerà il limite d’età dei 75 anni per il pensionamento da arcivescovo di Perugia. Ceccobelli in curia perché lascerebbe il capoluogo umbro l’attuale vescovo ausiliario perugino Paolo Giulietti, che a 52 anni è in odore di nomina per guidare in prima persona un’altra diocesi (c’è chi mormora: e se fosse proprio Gubbio?). Ceccobelli anche negli 11 anni da vescovo di Gubbio ha sempre mantenuto strettissimi contatti con Perugia e con le realtà che sono state riferimento nei suoi anni del vicariato generale. Spesso e volentieri ha partecipato a iniziative nel capoluogo con i gruppi di preghiera e d’azione coi quali ha condiviso lunghi percorsi di condivisione.

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IMMAGINE DEI CERI, IL VITTIMISMO NON PAGA

Di tanto in tanto si alza la bufera sullo sfruttamento dell’immagine dei Ceri, che nella stragrande maggioranza dei casi è collegato il simbolo della Regione più che ai Ceri in quanto tali. E si apre l’immancabile passerella dei politici che commentano e promettono fuoco e fiamme salvo poi aspettare che le polemiche rientrino senza che nulla cambi. Ha poco senso, pensandoci bene, fare tanta caciara. Si ha come effetto pratico l’aumento dell’isolamento, l’autorefenzialità e solo qualche vantaggio risibile (si ricorda la fornitura gratis di salumi come risarcimento da parte dell’azienda che ebbe la trovata ridicola soprattutto per se stessa di pubblicizzare i salami a forma di Ceri). Il vittimismo non paga. Così come va detta la verità: la Festa dei Ceri per una vera tutela e valorizzazione deve organizzarsi come altre feste tradizionali popolari famose (valga per tutte il Palio di Siena). Non ci saranno salti di qualità finché prevarranno anarchia, tavoli stile “quattro amici al bar” e discussioni che sfociano spesso in liti e zero riscontri.

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POLITICA

PD, assalto alla segreteria IL CONSIGLIERE REGIONALE ANDREA SMACCHI RIVENDICA IL CONTROLLO DEL PARTITO CHE VORREBBE AFFIDARE AL SUO GRUPPO. ORIELLA PASSERI RESISTE CON IL SOSTEGNO DI RAFFAELLO DI BENEDETTO SEMPRE PIÙ DIALOGANTE CON IL SINDACO FILIPPO MARIO STIRATI PER LE STRATEGIE FUTURE di MASSIMO BOCCUCCI

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Accerchiata, sfiduciata, messa all’angolo per indirigenti e aderenti dalla propria parte, ma in quedurla alle dimissioni perché Oriella Passeri non sta fase non riesce a fare breccia come vorrebbe. sta nel “cerchio magico” del consigliere regionale DI BENEDETTO VERSO STIRATI Gioca un’altra Andrea Smacchi che rivendica l’incarico di segrepartita l’architetto Di Benedetto. È diventato il puntario del partito per uno del suo gruppo. La mossa to di riferimento del parlamentare Giulietti che si fa parte del piano per avere il Pd eugubino sotto il prepara, a quanto sembra, a competere per guidare totale controllo, confidando che diventi un blocco la Regione nel 2020 alla fine del secondo mandato Oriella Passeri granitico in vista delle prossime battaglie elettoradi Catiuscia Marini. Potrebbe essere un duello tra li. Gli assalti alla segreteria si sono intensificati negli ultimi giorBocci (o un suo delfino) e Giulietti. Se Smacchi punta a fare l’asni, come è emerso anche in un movimentato summit in piazza sessore esterno della prossima Giunta Regionale di impronta Oderisi al quale è intervenuto Giacomo Leonelli, segretario re“bocciana” (per ambire all’incarico vorrebbe presentarsi con la gionale. C’è in gioco la campagna referendaria, col Pd spaccato vittoria elettorale per la riconquista del Comune nel 2019 con e in preda a mille mugugni. Ci sono tre anime che continuano un candidato di propria fiducia, ossia l’architetto e attuale cona duellare: il gruppo Smacchi (renziano anche se alle primarie sigliere comunale Virna Venerucci), ecco che Di Benedetto non per il segretario votò prima Bersani e poi Cuperlo), il gruppo ha la benché minima intenzione di aderire a questo piano, salvo Pecci (renziano dall’inizio), il gruppo Di Benedetto (renziano ripensamenti. Potrebbe correre lui stesso alle primarie per il all’origine e ora vicino alla corrente dei Giovani Turchi). candidato a sindaco, oppure indicare un candidato cercando alSEGRETARIA IN TRINCEA Oriella Passeri s’è messa l’elmetto e leati tra quanti contrastano Smacchi, ma c’è anche un’altra prosta in trincea per difendere il fortino dagli assalitori. Non intenspettiva. Di Benedetto ha sempre avuto un rapporto eccellente de farsi da parte, giovandosi della fiducia di Raffaello Di Benecon Filippo Mario Stirati e questo, in un percorso di dialogo detto e dell’atteggiamento in questa fase attendista del gruppo che è ripreso, potrebbe tradursi nella proposta di riunificare il Pecci. Le prese di posizione di sfiducia verso la Passeri, messe Pd con i fuoriusciti del Pd (escluso Giuseppe Biancarelli, atnero su bianco, non hanno sortito effetti pratici. I vertici perugituale presidente del Consiglio Comunale) che fondarono la lini, almeno per ora, non hanno alcuna intenzione di commissasta civica “Liberi e Democratici” decisiva per far vincere Stirati riare il partito di Gubbio. I segnali del gruppo Smacchi restano e perdere il Pd. In questo caso si vedrebbe un film già visto: il quindi all’interno del dibattito nel partito con siluri che partono Pd si spacca di nuovo e una parte va altrove per farlo perdere, di tanto in tanto per far intendere che le cose non funzionano. come già accaduto ai tempi di Orfeo Goracci nel 2001 (Pavilio Gli scontri nel Pd, come all’ultima riunione dell’Unione ComuLupini & C) e 2006 (Renato Enzo Albo & C) e poi con Stirati nale, fanno ormai parte dell’arredo della vecchia sede di piazza due anni fa. La partita a scacchi è appena cominciata.

Oderisi. Smacchi cerca di ribaltare gli schemi tirando quanti più

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POLITICA

SE INTITOLARE LE VIE DIVENTA UNA “MARCHETTA”

SI FA ROVENTE IL DIBATTITO SULLA DECISIONE DELLA GIUNTA STIRATI DI TRASFORMARE IL BARGELLO IN LARGO DEI BALESTRIERI. È STATO DECISO A FEBBRAIO DI ISTITUIRE UNA COMMISSIONE AD HOC PER LA TOPONOMASTICA MA NON SI È COSTITUITA. GRILLINI ALL’ATTACCO: “È UNA PROMESSA ELETTORALE” Dicesi “marchetta politica” quell’azione o decisione volta ad accontentare singoli o gruppi di persone che possono ricambiare con il consenso e il sostegno, soprattutto elettorale. È l’anticamera del “voto di scambio” che in Italia è un reato ma difficile da contrastare sebbene i politici a tutti i livelli vi ricorrano spesso a mani basse (a Gubbio è un vecchissimo vizio). Per accontentare questi o quelli ci sono tantissimi modi e naturalmente vanno fatte le debite proporzioni a seconda delle situazioni. Di “promessa elettorale”, nel trasformare la storica denominazione largo del Bargello in largo dei Balestrieri, parla apertamente il Movimento 5 Stelle con un’accusa politica pesante rivolta alla coalizione di Stirati. È diventato un caso l’annunciata intitolazione ai balestrieri dello spazio dove ci sono il trecentesco palazzo gotico del Bargello e la fontana detta dei matti. La decisione a sorpresa prospettata dalla Giunta Stirati ha sollevato un dibattito con toni forti non tanto sull’opportunità di riservare uno spazio a imperitura memoria per i tutori di una tradizione secolare come l’arte del tiro con la balestra antica all’italiana, quanto sulle modalità e i criteri legati alla toponomastica. La proposta della giunta comunale di rinominare largo del Bargello in largo dei Balestrieri risale al 9 agosto scorso con un documento portato in Terza Commissione come presa d’atto senza alcun confronto né votazione finale, prevedendo poi il passaggio in aula consiliare.

COMMISSIONE TOPONOMASTICA I grillini sono insorti ricordando che la maggioranza “ha fatto approvare in Consiglio Co-

munale il 16 febbraio scorso un regolamento in cui i nomi dei luoghi pubblici avrebbero dovuto essere valutati da un’apposita commissione che però non è stata ancora costituita. Quindi piuttosto che mancare a una promessa elettorale si è preferito contravvenire alle stesse regole date”. I 5 Stelle, con il consigliere comunale Mauro Salciarini, parlano di “marchetta politica elettorale” e di “decisione assunta in modo carbonaro, facendola cadere dall’alto senza che neanche gli abitanti e commercianti della zona sapessero nulla”. La questione dell’intitolazione di uno spazio ai balestrieri, che peraltro segue a distanza di anni la decisione assunta da Orfeo Goracci di intitolare una via agli sbandieratori, fa discutere sia per la modalità e sia per il luogo scelto. È vero che il palazzo del Bargello è diventato la sede della società balestrieri con una mostra permanente della balestra e dei costumi d’epoca, oltre a spazio espositivo per artisti, ma quel posto è già fortemente connotato e caratterizzato per la matrice storica. Ora i balestrieri stanno promuovendo una raccolta di firme e discutono sulle origini di questo palazzo (c’è chi sostiene che non è stato la sede del Bargello, ovvero il capo della polizia locale). I grillini dal canto loro rilanciano, in un documento del consigliere comunale Sara Mariucci, l’istituzione della commissione per la toponomastica, evidenziando come su largo del Bargello sta stato reso partecipe il Consiglio Comunale “soltanto dopo aver assicurato ai balestrieri che era cosa fatta”.

M.Boc.

SCUOLA Famiglie sorprese e arrabbiate per i rincari del 10% decisi dall’Amministrazione Comunale

MENSA SCOLASTICA, AUMENTANO LE TARIFFE

Sono rimasti tutti sorpresi, anche se c’è una vecchia delibera comunale che dall’aprile scorso ha annunciato i rincari. In larga parte delle famiglie ci sono rimasti male nel presentare la certificazione ISEE (Indicatore situazione economica equivalente) ritrovandosi aumentati del 10 per cento i pasti della mensa scolastica. Non sono state toccate le quattro fasce più basse dell’Isee, ma dalla quinta alla decima gli importi risultano aumentati in modo considerevole, ben oltre il tasso d’inflazione e in un quadro già elevatissimo della tassazione nazionale e locale. Gli importi per ogni pasto della ristorazione scolastica, che partono da 1,50 euro per il primo scaglione dell’Isee fino a 4.500 euro, salgono progressivamente da 13mila a oltre 55mila euro: si passa così da 3,52 euro a pasto, rispetto ai 3 dell’anno scorso per la fascia Isee da 13mila a 17mila, a un massimo di 5,85 euro contro i 5,60 precedenti, con le quote intermedie calcolate nei vari scaglioni. Si registra lo stesso aumento del 10 per cento per il servizio nido d’infanzia, con la retta che parte invariata da 134 euro per il tempo pieno e 113 per quello parziale, salendo invece in maniera considerevole quando si arriva alla

quinta fascia (13-17 mila) in cui si pagano per il tempo pieno 383 euro, rispetto a 350 del 2015, e per il tempo parziale 363 euro contro 330. Si arriva, per la fascia massima sopra i 55mila euro, alla quota di 430,10 euro per il tempo pieno (prima era 391) e 408,10 per il tempo parziale (rispetto a 371).

La delibera della Giunta Stirati, adottata in sede di bilancio preventivo del Comune, risale al 14 aprile scorso e gli effetti si sono registrati nelle famiglie che hanno criticato la manovra. Sono in molti ad aver esternato davanti agli addetti negli uffici comunali nel consegnare le certificazioni Isee per accedere ai servizi scolastici. Di fatto continuano a lievitare le tariffe dei servizi a domanda individuale, così come crescono anno dopo anno gli importi per la raccolta dei rifiuti mentre restano pesanti le aliquote delle tasse governative. È stato fatto notare come la corsa agli aumenti delle tariffe stia diventando una costante con un aggravio dei costi a carico delle famiglie in un contesto economico sempre più grave per la crisi occupazionale che ha investito tanti settori, compreso quello tradizionalmente trainante del cemento.

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ATTUALITÀ

Brunetti e la Gubbio Cultura: “La magistratura chiarirà” INTERVISTA ALL’EX AMMINISTRATORE DELLA DISCUSSA SOCIETÀ COMUNALE FINITA NELLA BUFERA PER I CONTI IN PROFONDO ROSSO E LE ASSUNZIONI SENZA CONCORSO. IL LIQUIDATORE PAOLO ROCCHI HA IL COMPITO DI GUIDARE QUESTA FASE CON IL SINDACO STIRATI CHE PUNTA ALLA RICAPITALIZZAZIONE di MASSIMO BOCCUCCI

Alessandro Brunetti ha passato il testimone, o la patata bollente a seconda di come la si vuole vedere, al commercialista Paolo Rocchi.

Dall’amministratore si è passati al liquidatore con la situazione sempre intricatissima e finita sotto inchiesta con i magistrati della Procura e della Corte dei Conti che stanno indagando.

Brunetti, lei è stato in carica come amministratore unico della Gubbio Cultura e Multiservizi Srl dal 3 maggio al 26 settembre: cosa ha potuto fare in questo periodo?

“Ho svolto diverse attività, prima fra tutte la revisione del bilancio 2015 che ha fatto emergere una perdita pari a 1,3 milioni di euro, quindi un business plan per il rilancio della società e vari interventi sui servizi collegati alla società. In questi 5 mesi con la gestione ordinaria sono riuscito a recuperare circa 150mila euro”.

Questa società municipalizzata ha un risultato d’esercizio 2015 in rosso di 1,3 milioni di euro e un debito che adesso sfiora i due milioni: come ci si può non accorgere di una voragine economica del genere?

“Da che mondo è mondo i politici non sono tecnici e quindi si devono fidare degli esperti, vedi i dirigenti e gli amministratori, che fanno parte del loro staff. Proprio per questo il sindaco Stirati è ricorso a un bando per sostituire l’ex amministratore Tanganelli. In questa storia un po’ surreale ci sono contraddizioni continue anche tra i vari organi tecnici, come l’ex amministratore unico, il revisore dei conti della società, i revisori dei conti del Comune. Soltanto la magistratura a questo punto potrà fare chiarezza”.

L’Amministrazione Comunale ha nominato il commercialista Paolo Rocchi come liquidatore impegnandosi al contempo a ricapitalizzare per non portare i libri in tribunale.

Ma allora a cosa serve un liquidatore al posto di un amministratore?

“La nomina del dottor Rocchi è stata fatta in base alla sua grande professionalità e conoscenza della pubblica amministrazione e della situazione della società. La messa in liquidazione

della società è stato un atto dovuto a fronte del verificarsi del disposto dell’articolo 2482 Ter del Codice Civile, cioè operando con una riduzione del capitale sociale al di sotto del minimo legale dopo l’approvazione del bilancio 2015.

Questi mesi serviranno anche per pianificare nel migliore dei modi la ricapitalizzazione della società da parte del Comune”.

In che misura l’inchiesta approfondita della Procura della Repubblica e della Corte dei Conti, sollecitata da più parti e avviata, può aiutare a capire come sono andate le cose dal 2007, quando venne istituita, a oggi?

“Spero che vengano chiariti tutti i passaggi individuando le responsabilità. Lo chiedo non tanto come ex amministratore della società ma come cittadino. Sono stanco che a fronte di certe situazioni nessuno paghi e il tutto ricada sulle spalle degli onesti cittadini ai quali si chiede ogni giorno di pagare le tasse. Spero che su questa vicenda sia attivata una task force per chiarire prima possibile”.

Ha senso avere una municipalizzata con il Comune unico socio, una gestione continuamente in perdita e messa in piedi per eludere il patto di stabilità e assumere personale senza concorso pubblico?

“Io credo nelle società pubbliche gestite correttamente. Oggi a differenza del passato, quando la politica nominava a capo gli amici degli amici, servono persone preparate, competenti e soprattutto oneste che hanno a cuore il bene pubblico. La problematica che si è venuta a creare causerà sicuramente ripercussioni nel bilancio del Comune, quindi sulle spalle dei cittadini, e questa è la cosa inaccettabile che più mi fa rabbia”.

Cosa ha consigliato a Stirati sulla gestione dei servizi in capo alla Gubbio Cultura?

“Il sindaco, che ringrazio per la fiducia concessa, non ha bisogno più di tanto dei miei consigli, in quanto è una persona molto preparata e informata sui fatti. Abbiamo condiviso delle idee sulla società e sul futuro assetto. Per ora niente è stato deciso in via definitiva”.

TURISMO La Giunta fa i conti sugli incassi per il 2016. Con i flussi turistici in crescita, la cifra potrebbe lievitare

TASSA DI SOGGIORNO, PREVISTI 210.000 EURO

L’incasso previsto per il 2016, dalla tassa di soggiorno, è di 210mila euro. Ma l’aumento considerevole dei flussi turistici potrebbe riservare piacevoli sorprese per le casse comunali con un introito superiore della famigerata tassa entrata in vigore a settembre del 2015, dopo che nell’ultimo quadrimestre dell’anno scorso sono stati ricavati 65mila euro spesi per sostenere le iniziative “Quinto Quarto”, il ritorno della fiction “Don Matteo” e le manifestazioni natalizie. I dati sono stati forniti dall’assessore al Turismo, Oderisi Nello Fiorucci, in risposta alle sollecitazioni sulle cifre e la rendicontazione, nel timore sollevato da più parti e non solo a livello politico che gli incassi vadano a sostituirsi e non ad aggiungersi agli stanziamenti per la promozione turistica. Vale ricordare, al proposito, come la tassa di soggiorno venne accolta tra furibonde polemiche da parte delle opposizioni

e degli operatori del settore in un quadro economico generale fortemente critico con ricadute critiche sul fronte occupazionale e dello sviluppo.

L’incremento di arrivi e presenze, anche ad agosto nonostante gli ultimi giorni segnati dal terremoto che ha portato ripensamenti e disdette, viene accolto positivamente dal sindaco Filippo Mario Stirati: “È già un anno record - spiega - pur con l’effetto negativo sul territorio del sisma sebbene non siano stati registrati danni o problemi”. Il sindaco Stirati ha fatto sapere di essersi attivato con la presidente della Regione, Catiuscia Marini, per stimolare le campagne di comunicazione promozionale. È annunciata per ottobre, dopo il bilancio sul Festival del Medioevo che di fatto chiude la stagione estiva. un’attenta analisi della situazione e le prospettive da parte della Consulta per il turismo.

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SCUOLA

David Nadery convinto: “La scuola è condivisione”

IL PRESIDE DEL POLO TECNICO “CASSATA-GATTAPONE” SPIEGA PERCHÉ GLI STUDENTI STILANO LA “PAGELLA” AGLI INSEGNANTI PER L’ASSEGNAZIONE DEI BONUS ECONOMICI

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David Nadery, preside del polo tecnico “Cassata-Gattapone”, e la scelta di far decidere anche agli studenti i bonus economici degli insegnanti. La legge del Governo Renzi fa discutere a livello nazionale, portandosi dietro perplessità e polemiche nello stesso mondo della scuola.

Preside, perché avete istituito la formula della ‘pagella’ degli studenti ai professori come elemento per contribuire al bonus economico premiale dei docenti?

“Perché il comma 129 della legge 107/2015 parla di qualità dell’insegnamento. E ci è sembrato giusto ascoltare anche gli alunni, che di quella qualità sono fruitori e testimoni”.

Quando avete deciso, per lo scorso anno scolastico, di adottare il questionario di valutazione degli insegnanti sottoposto agli studenti?

“La decisione è maturata durante le riunioni del Comitato di Valutazione: 21 marzo, 12 aprile e 20 aprile ci sono stati tre incontri, seguiti il 21 aprile dal parere positivo del Collegio dei docenti, che ha poi integrato e corretto le domande il 18 maggio”.

Non ritiene che, riferendoci al 2015/2016, con l’anno scolastico già largamente cominciato venissero alterate di fatto le regole del gioco visto che nessuno si aspettava questo criterio?

“I criteri erano noti, in quanto sostanzialmente già descritti nella legge. Quanto alla tempistica anche una scheda di rilevazione sugli incarichi assunti dai docenti è una procedura che bisognerebbe rendere nota sin dall’inizio dell’anno. Potrei infatti decidere di candidarmi a ricoprire svariati ruoli e funzioni, se sapessi fin dal principio che tali incarichi favoriscono l’accesso al bonus. La domanda mostra scarsa fiducia nei docenti: è poco credibile il docente che dovesse modificare il proprio atteggiamento sulla base dei criteri previsti per l’accesso al bonus.

Avrebbe la stessa credibilità di chi si mette a dieta la settimana prima di fare le analisi. Per fortuna i docenti non sono così”.

di MASSIMO BOCCUCCI

La scuola è cominciata: insegnanti e studenti sanno che si ripeterà questo sistema?

“Faremo una nuova riunione del Comitato di Valutazione per il punto sulla procedura appena terminata nel tentativo di migliorarla”.

Quanto incide percentualmente come riflesso economico la valutazione degli studenti sui docenti?

“Un questionario di autovalutazione del docente per il 50%, un questionario-studenti per il 35% e una integrazione di valutazione da parte del dirigente scolastico per il 15% determinano l’accesso al bonus”.

Come avviene la valutazione dei docenti da parte degli studenti e può dirci quali sono, a suo avviso, le domande più significative?

“Convocazione in contemporanea delle assemblee di classe, che hanno assegnato ai propri docenti una valutazione su una scala da 1 a 4. Le dieci domande sono molto semplici e parlano di chiarezza espositiva, di coerenza tra verifiche assegnate e argomenti affrontati, di condivisione dei criteri di valutazione, di capacità relazionali, di rispetto dei principi deontologici”.

Chi garantisce che un docente non si lasci condizionare nel rapporto con lo studente dal fatto che lo stesso studente deciderà una parte del proprio stipendio?

“Nessuno lo garantisce, così come nessuno garantisce che una valutazione dei docenti fondata sul numero di incarichi assunti non spinga i docenti ad una sorta di corsa alla nomina. I docenti del Cassata Gattapone hanno avuto la saggezza e il coraggio di volersi confrontare con ciò che gli alunni pensano di loro, e per questo li ringrazio. Quanto agli alunni, penso sia proprio attraverso la disponibilità a dare cittadinanza alle loro opinioni che si contribuisce a scongiurare la devianza e il nichilismo”.

EX SEMINARIO, DOCUMENTI AL SETACCIO I CONDOMINI PRIVATI HANNO CHIESTO UFFICIALMENTE AL COMUNE TUTTI GLI ATTI E PROVVEDIMENTI ADOTTATI PER I LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE. IL DIRIGENTE RAFFAELE SANTINI SOTTO PRESSIONE

Carta canta. È ciò che vogliono i dodici condomini privati del complesso monumentale dell’ex Seminario a San Martino che per questo hanno messo alle strette il Comune richiedendo, a stretto giro, tutti gli atti e documenti che riguardano i lavori di ristrutturazione post-terremoto, con particolare riferimento alle significative modifiche strutturali che hanno visto rialzare l’edificio di oltre 60 centimetri ricavando nuovi spazi nel sottotetto. C’è stata una riunione condominiale che per l’ente ha visto la presenza del dirigente comunale Raffaele Santini, al quale è demandato il compito di mettere insieme delibere, mappe e documenti con i pareri della Soprintendenza e tutti i passaggi tecnico-burocratici, ivi compresi la certificazione riguardante i privati che nel complesso del centro storico hanno negozi, locali e magazzini. I condomini accusano l’Amministrazione Comunale di aver assunto e di continuare ad assumere le decisioni senza alcun coinvolgimento, fino a puntare l’indice sulla gestione tecnico-burocratica degli interventi

di ristrutturazione portati avanti nel tempo.

La questione è seria e complicata, proprio mentre è avviato il completamento dei lavori di sistemazione, con i soldi della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia (circa 800mila euro) attraverso una convenzione tra il Comune e la Diocesi, per ospitare dal prossimo anno accademico i corsi dell’università privata romana Lumsa con un canone d’affitto tutto da stabilire. I condomini privati hanno messo in campo i propri legali, inoltrando segnalazioni ed esposti alla Procura della Repubblica di Perugia e alla Corte dei Conti per chiedere una verifica delle procedure attuate dal Comune negli anni e degli investimenti pubblici negli anni. Vengono avanzati dubbi e contestazioni sulla legittimità degli atti assunti, la correttezza della gestione economica e la trasparenza dei rapporti con i condomini privati. Sono in ballo degli indennizzi economici e le ripercussioni a livello di millesimi dei costi sostenuti per i lavori.

ATTUALITÀ

PISTA CICLABILE, IN TANTI SI SFOGANO SUI SOCIAL

APERTA UNA PAGINA FACEBOOK CON FOTO E COMMENTI ANCHE IRONICI. NON SI PLACANO POLEMICHE E PROTESTE ASPETTANDO L’INAUGURAZIONE

C’è il web per sfogarsi e l’importante è farlo correttamente e possibilmente mettendoci la faccia. Lo stanno facendo in tanti sulla pista ciclabile della discordia. Su Facebook è attiva una pagina ad hoc dove esprimersi sulla pista dicendo se va bene o no, quali sono i problemi e come fronteggiarli. Sono usciti allo scoperto in parecchi, a cominciare dai residenti e commercianti lungo viale Leonardo da Vinci e le zone attraversate dal percorso realizzato dall’Amministrazione Comunale tra furibonde proteste e polemiche.

La pagina si chiama “Gubbio e la sua pista ciclabile”. Raccoglie fotografie, aneddoti, commenti alimentando il dibattito partito da tempo. Ci sono foto imbarazzanti sulle condizioni della pista, nata già con disfunzioni e per nulla utilizzata se non per parcheggiare auto e raccogliere rifiuti come ampiamente documentato.

Ci sono commenti ironici, non volgari ma espressi con chiarezza su cosa pensano in molti di questa controversa opera pubblica, costata oltre 280mila euro dopo il ribasso della gara d’asta sul finanziamento previsto di 335mila euro.

I fondi sono stati per metà garantiti dal Comune, ottenendo il resto da stanziamenti ministeriali nell’operazione avviata dalla

Giunta Guerrini e portata avanti dall’attuale esecutivo guidato da Filippo Mario Stirati. Si parla da tempo dell’inaugurazione, prospettata dagli amministratori dopo l’ultimazione, che in realtà non è un vero e proprio completamento visto che ci sono dei tratti interrotti e la pista è già compromessa in alcuni punti, oltre alle discussioni aperte sui cordoli in cemento che hanno provocato o favorito incidenti. Sono fortemente critici, con le minoranze in Consiglio Comunale (su tutte i grillini), pure alcuni componenti della coalizione di Stirati, con riferimento anche a chi ha la propria attività commerciale davanti la pista.

“Sei di Gubbio se non riesci a capire come si possa inaugurare questa cosa e chi ha il coraggio di metterci la faccia”, si legge tra i più disparati ironici commenti. Oltre a restare in piedi la problematica primaria della sicurezza, si discute dell’articolazione con le interruzioni e la mancanza di una logica attuativa perché la pista non ha uno sbocco conclusivo. L’Amministrazione Comunale si è sempre difesa sostenendo che il finanziamento ministeriale doveva essere utilizzato e che i predecessori avevano impostato tutto.

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CRONACA

EMERGENZA ALLAGAMENTI, ECCO LA DIFFIDA DEI GRILLINI IL GRUPPO CONSILIARE DEL MOVIMENTO 5 STELLE CON L’AVVOCATO VALERIA PASSERI HA MESSO IN GUARDIA IL COMUNE SUI RISCHI NELLA ZONA EST PERCHÉ IL SISTEMA FOGNARIO NON REGGE. L’ASSESSORE TASSO ASSICURA CHE C’È IL PIANO D’INTERVENTO MA SERVONO 250MILA EURO

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di MASSIMO BOCCUCCI Il sistema fognario non regge levato la questione anche in e gli allagamenti, alle prime consiglio comunale (l’ultima gocce di pioggia, sono un iniziativa il 16 giugno scorso), problema sempre più grosso mentre da una decina di anni con rischi di cedimenti, incisono mobilitati e inascoltati denti e danneggiamenti che gli abitanti di queste zone. La coinvolgono strade, abitadiffida è accompagnata una zioni e negozi. Così il gruppo perizia giurata del 2008 dopo consiliare del Movimento 5 i primi forti allagamenti del Stelle, con Mauro Salciarini, novembre 2005. La situazioRodolfo Rughi e Sara Marine è peggiorata con la fuoriuucci, ha inoltrato tramite l’avscita di acque bianche e nere vocato Valeria Passeri una dalle fognature comunali. I diffida per la messa in sicugrillini accusano il Comune rezza del fosso della Piaggiola “che non è stato ancora in Disagi diffusi nella zona di Zappacenere e per il contenimento idrico grado di garantire un’adeguanella zona est. Vengono chiamati in causa il Comune ma anche ta manutenzione del sistema fognario e di deflusso delle acque”.

Regione e Usl, protezione civile, vigili del fuoco e forestale, fino Posta l’attenzione pure sulla sistemazione idraulica a Ponte d’Asalla Procura della Repubblica di Perugia e la Corte dei Conti. Per si e largo di Porta Marmorea. il Comune i piani di intervento ci sono ed è solo un problema di CERCASI SOLDI L’assessore ai Lavori Pubblici, Alessia Tasso, ha soldi per attuarli, sebbene vi siano gli incassi continui delle tasse ricordato come il Comune abbia indicato nel piano di opere pubsoprattutto per le opere primarie e secondarie. bliche redatto fin dal 2014 uno specifico intervento e che servono ancora tempi tecnici per definire la procedura e il finanziamento VECCHIO PROBLEMA Vanno giù duro i grillini evidenziando dell’opera dovendo reperire circa 250mila euro. Fa riferimento la necessità, non più rinviabile, di mettere in sicurezza idraulica l’assessore a una fase consultiva per il coinvolgimento di un prialcune aree: si va dal fosso della Piaggiola alla zona della scuola vato che andrebbe a sostenere la spesa insieme al Comune. elementare Aldo Moro, le vie Pierluigi da Palestrina, Macchiavelli, Benedetto Croce e Frate Lupo. I pentastellati avevano sol-

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Gubbio fa Centro, l’unione è la forza

ASSOCIAZIONI

TOCCA ALLA PRESIDENTESSA LUCIA ROSSI TRACCIARE UN PRIMO BILANCIO DELL’ATTIVITÀ SVOLTA NEL 2016: “FORME DI ASSOCIAZIONISMO SI RENDONO SEMPRE PIÙ NECESSARIE, MA LE POLEMICHE NON AIUTANO” di ROBERTO BARBACCI Guarda avanti Gubbio fa Centro, l’associazione che racchiude oltre 80 commercianti del centro storico e che nell’estate appena trascorsa ha contribuito ad animare le piazze e i vicoli di Gubbio con tante iniziative in cartellone. Tocca alla presidentessa Lucia Rossi tracciare un bilancio dell’attività svolta, con uno sguardo già rivolto all’ultimo periodo dell’anno.

Un 2016 intenso pieno di iniziative: che ruolo riveste Gubbio fa Centro all’interno del tessuto cittadino a livello di organizzazione di eventi e di promozione del centro storico?

“Il ruolo dell’associazione è sempre quello di aggregare e proporre facendo da “collante”. Fu proprio per mettere insieme gli operatori che aderirono al bando “City Mall” che nel 2011 iniziammo questo cammino comune. Oggi superiamo gli 80 iscritti, tutti rigorosamente operativi in centro. La città ha ben chiara l’identità dell’associazione riconoscendone l’impronta operativa che spazia dall’organizzazione al patrocinio di eventi culturali, sportivi, ricreativi, gastronomici, tutti legati da un denominatore comune: il nostro bellissimo centro storico”.

Quali sono i prossimi appuntamenti in agenda in vista anche dell’ultima parte del 2016?

“I nostri eventi si dividono tra quelli patrocinati o sostenuti e quelli di nostra creazione. Tra questi ultimi spicca sicuramente Euguvino (in programma il prossimo venerdì 14 ottobre ndr) giunto ormai alla nona edizione. Una serata, o meglio una passeggiata in centro, con degustazione e spiegazione dei vini ideata, promossa e realizzata da Gubbio fa Centro in collaborazione con AIS Gubbio. Quest’anno avrà una veste nuova e spazierà a tutto campo: abbiamo inserito anche una scuola di cocktail in collaborazione con il brand Martini. E poi come non citare la partnership con il Festival del Medioevo, una manifestazione che rappresenta un richiamo notevole per turisti, curiosi e studiosi con numeri davvero importantissimi per il centro e per la città intera”.

Cosa serve a Gubbio per aumentare ulteriormente la propria forza attrattiva? Quali proposte può formulare un’associazione che racchiude oltre 80 associati?

“Gubbio fa Centro è sicuramente una realtà eterogenea perché i nostri associati vanno dalla ristorazione ai servizi, dal settore alimentare all’artigianato passando per sistema museale e commercio al dettaglio. Racchiude insomma tutte le categorie merceologiche con consapevolezza dei risultati ottenuti in tanti anni che rappresentano oggi un ottimo punto di partenza. Gli eugubini sono tornati ad essere interessati al centro cittadino e lo testimoniano le nuove aperture di attività in centro e l’interesse per gli immobili abitativi. Purtroppo il rumore che alcuni

tentano di fare con commenti polemici su social network o siti on line rema sempre contro il buon operato di tutti gli altri, ma bisognerebbe ricordarsi le disastrose condizioni economiche del centro di Gubbio di qualche anno fa per avere chiara la visione. Sicuramente la sinergia tra realtà così differenti aiuta anche in questo: si hanno molti occhi per vedere e molte menti per pensare”.

Dove è che si può crescere a livello locale per rendere sempre più competitivo il centro storico e più in generale l’offerta turistica cittadina?

“L’estate 2016 ha rappresentato senza dubbio una buona stagione turistica ma a Gubbio ci sono importanti operazioni di riqualificazione da eseguire: ornato pubblico da rivedere, regole del traffico da ridisegnare e far rispettare. Un disegno globale che metta d’accordo operatori e residenti ma con al centro di tutto la città e la sua bellezza prima ancora delle esigenze individuali che nel tempo hanno preso il sopravvento perché rimaste a volte impunite. Abbiamo iniziato un dialogo trasparente e schietto con l’amministrazione che si è da subito dimostrata disponibile a continuare il confronto per crescere insieme”.

Gubbio fa Centro ha un volto giovane e frizzante: in che direzione sta andando l’associazione?

Partiamo da ua nota: Gubbio fa Centro non è l’associazione dei commercianti del centro storico né un’associazione di categoria. Dal 2011 ad oggi hanno aderito una larga fetta di commercianti ma non rappresentiamo sicuramente la totalità degli operatori presenti all’interno delle mura cittadine. Sarebbe bello però riuscire a convincere tutti che l’unione fa la forza e che insieme questo sistema ha dei grandissimi vantaggi!

Perché il centro storico oggi merita di essere considerato un motore trainante della città, nonostante il proliferare di tanti centri commerciali all’esterno?

“Il centro storico rappresenta il terzo bilancio della città, dopo quello industriale e quello comunale. Gubbio non è certo la prima piazza a registrare attriti tra centro e zone commerciali ma per come la vediamo noi l’identità rappresentata dal centro storico medievale più bello del mondo è unica e non replicabile. Da San Pietro a San Martino, da Piazza 40 Martiri a Via XX Settembre passando per Corso Garibaldi e Via della Repubblica, l’offerta commerciale, artigianale e di servizi è ampia e per tutte le tasche. E quei pochi passi che dividono la bottega, il negozio o l’ufficio dal parcheggio più vicino, sono presi da molti come momento di tranquillità e relax tra le mura, che va vissuto come una sana passeggiata antistress. Una coccola in più che altrove non è possibile!”.

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Questo metodo parte dalla considerazione che la lingua sia fatta in primis di parole e quindi di concetti, poi di precetti grammaticali.

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La missione di Franco: “La vita può cambiare” LA STORIA

IL VENTUNENNE BELARDI HA PARTECIPATO A UNA SPEDIZIONE UMANITARIA E DI EVANGELIZZAZIONE IN MESSICO AL SEGUITO DI GIOVENTÙ MISSIONARIA, REALTÀ SCOPERTA TRAMITE L’UNIVERSITÀ EUROPEA DI ROMA: “HO CAPITO CHE NON C’È NIENTE DI MEGLIO CHE DONARE. MA IN REALTÀ SO DI AVER RICEVUTO MOLTO DI PIÙ” di ROBERTO BARBACCI

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Cambiare direzione e lanciarsi alla scoperta di nuovi orizzonti. Perché la vita spesso sorprende quando meno te l’aspetti e basta un’immagine, un sorriso, un volto di un bambino lontano per convincersi a prendere tutta un’altra direzione. La storia di Franco Belardi Un selfie con i bambini messicani è una come tante, eppure sembra quasi l’eccezione in un mondo che fatica a ritrovare le proprie radici e che ogni giorno che passa dimostra di essere più individualista e poco attento ai problemi altrui. Franco è un 21enne eugubino che dopo aver conseguito la maturità s’è trasferito all’Università Europea di Roma. È lì che la sua vita è cambiata: “Ricordo bene che una mattina, mentre ero in facoltà, ho visto l’immagine di un bambino povero in braccio a un volontario e il loro sorriso mi è rimasto impresso per giorni.

Vedevo in quei volti la “vera” felicità e ho voluto capire come fosse possibile una cosa simile”. L’incontro con padre Nicola Tovagliari e i ragazzi di Gioventù Missionaria gli ha fornito le risposte che cercava. “Non avevo previsto nulla di tutto ciò.

Mi sono avvicinato con curiosità ma con la convinzione che stavo facendo la cosa giusta. Sono rimasto colpito dalle loro testimonianze e ho deciso di fare qualcosa che non avevo mai fatto prima. Le loro parole mi hanno aperto un nuovo mondo”.

LE PICCOLE COSE Franco è nato a Gubbio e la sua famiglia è molto conosciuta in città. Porta il nome del nonno che diede il nome all’attività che ancora oggi il papà Giuseppe porta avanti in pieno centro. “Aiutare le persone mi piace ed è appagante, ma prima di venire in contatto con questa nuova realtà non ne ero consapevole”, spiega. L’incontro col Gioventù Missionaria l’ha spinto a mettersi in gioco e ad agosto s’è recato assieme a un’altra ventina di coetanei in missione in alcune delle zone più povere del Messico. “Vengo da una famiglia benestante e sento di avere un debito verso coloro che hanno di meno. La missione mi ha aperto gli occhi e mi ha fatto vedere che il mondo in cui ho vissuto per anni rappresenta una goccia rispetto a ciò che sta fuori. Il Queretaro, la regione che abbiamo visitato, è molto povera: le case sono fatte con qualche mattone, cemento, lamiere e fango, le risorse sono scarse, i paesi si compongono di una via e poco più. Ci sono storie, poi, che si fa fatica a raccontare: famiglie distrutte da migliaia di problemi, per lo più dalla droga, dall’alcol e dalla criminalità. Esperienze come queste ti cambiano dentro Franco durante un incontro e quando torni la vita non

potrà mai essere la stessa di prima”. Franco ha avuto la forza per affrontare un viaggio difficile, ma ha trovato conforto e sostegno per superare le criticità: “Ci sono dottori che prendono le ferie e le “consumano” per recarsi in missione. Mi sono sentito parte di qualAlcuni bambini locali cosa di più grande. Certo, la vita in Messico non è stata facile. Ma quando cominci ad apprezzare le piccole cose, tutto diventa più bello. C’erano tanti bambini sempre allegri, capaci di accontentarsi di poco, anche di una semplice corsa o di un canto fatto assieme. Quei volti, quei sorrisi, quegli abbracci, e chi se li dimentica? Parti per donare ma in realtà quando torni ti accorgi di aver ricevuto più di quanto hai dato”.

LA VITA CHE CAMBIA La sorpresa di Franco sta tutta racchiusa in quei volti, in quegli sguardi, in quelle immagini che nessuno potrà togliere dalla sua mente. “All’inizio è stata dura perché anche i familiari e gli amici più stretti erano preoccupati quando ho detto loro di voler partecipare alla missione.

Poi hanno capito che il mio non era uno sfizio, un modo originale per fare qualcosa di diverso, ma che dietro quella decisione c’era un desiderio forte di fare qualcosa per gli altri, prima che per me.

Quando sono tornato a Gubbio ho ripreso per qualche giorno la normale routine, ma molte cose avevano perso il loro sapore. Sono sempre stato uno di compagnia, uno che quando c’era da divertirsi mai s’è tirato indietro, ma un mese come quello trascorso in Messico ti cambia la vita e ti fa vedere le cose in maniera tutta diversa. Il divertimento fine a se stesso mi sembra molto più “marcio” di ciò che circondava quei paesini, dove in molte case faticavi a distinguere le stanze domestiche dalle stalle”.

Il percorso è ancora lungo e chissà che in futuro non possano esserci altre occasioni per partecipare a nuove missioni: “Mi piacerebbe molto ripetere un’esperienza simile. Il distacco è stato durissimo perché è impossibile non affezionarsi a quei bambini e a quella gente così semplice e spontanea. Per me questo è anche un modo per avvicinarmi di più alla fede e nelle cose in cui credo. Non a caso la missione era sia umanitaria che di evangelizzazione. Ho deciso di raccontare la mia storia per sensibilizzare quei ragazzi che magari non sanno che la loro vita può essere molto più piena se solo avessero il coraggio di mettersi in gioco e al servizio degli altri, scoprendo che riceveranno più di Foto ricordo con i bambini messicani quanto potranno offrire.

TEATRO

MATTEO VOLPOTTI SI PRENDE LA SCENA

IL TALENTUOSO VENTICINQUENNE PREPARA IL NUOVO SPETTACOLO “ME LA PRENDO COMODA” IN PROGRAMMA A NOVEMBRE DOPO LA BRILLANTE ESPERIENZA AGLI ITALIAN MUSICAL AWARDS. PARTECIPA AL LAVORO ANCHE UN ALTRO GIOVANE EUGUBINO, ROBERTO TOMASSOLI L’occhio di bue è puntato su Matteo Volpotti. La luce è forte, intensa. Cattura i momenti espressivi e quelli più belli, come le esperienze che il venticinquenne eugubino pieno di talento sta mettendo assieme. Sta preparando il prossimo spettacolo in programma a novembre. Si tratta della serie tv teatrale “Me la prendo comoda”, con quattro episodi tutti in scena la stessa sera. Lo spettacolo è originale, scritto dai protagonisti e di cui lo stesso Volpotti è regista al debutto. Alle spalle si lascia, intanto, il secondo posto nella categoria miglior spettacolo Web e il terzo nella sezione piccole produzioni Off degli Italian Musical Awards, un concorso nazionale a cui ha partecipato tra i sette protagonisti di “L’amore è ‘na cicatrice”, commedia in dialetto romanesco portata in scena a Roma dalla compagnia “DiciannoveeVenti” per due stagioni. Questa commedia musicale, che lo vede attore oltre che in scena con arrangiamenti e musica dal vivo, narra una storia semplice di amore, amicizia, bugie e pettegolezzi, il tutto raccon-

tato attraverso le canzoni della tradizione romana e le poesie di Trilussa. È stato molto apprezzato ed è previsto un tour che farà tappa anche a Fabriano.

In scena con Volpotti, che interpreta il Sor Maestro, ci sono Emanuele Di Luca (autore e regista), Ilaria Nestovito, Luca Gaudiano, Irene Cedroni, Matteo Canesin e Giulia Di Tommaso. Il concorso Italian Musical Awards è passato attraverso il voto on line e nella serata finale della rassegna, giunta alla terza edizione, sono state premiate le eccellenze del musical italiano, con la stessa modalità dei Tony Awards, gli oscar del teatro americano. Matteo è impegnato anche come assistente alla produzione, mentre un altro giovane eugubino, Roberto Tomassoli, fa parte del coro. Per lui questa opportunità si inserisce tra quelle particolarmente qualificanti, ricordando il ruolo di primo piano nel musical “Rent”, opera rock ispirata alla Bohème di Puccini, in cartellone a Roma nel febbraio scorso al teatro Brancaccio e poi in altri teatri.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Le domande per le utenzie disagiate possono essere inviate entro il 31 ottobre

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Riteniamo doveroso informare la cittadinanza e soprattutto le famiglie meno abbienti che Umbra Acque S.p.A ha riaperto i termini per la presentazione delle richieste per accedere alle agevolazioni tariffarie a favore delle utenze disagiate per l’anno 2016.

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di LUIGI GIRLANDA

Sull’ecumenismo i cattolici devono per forza disobbedire a qualcuno

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Durante il recente viaggio in Georgia, Bergoglio è tornato su un tema che da cinquant’anni è diventato una sorta di “mantra” del magistero ecclesiale: l’ecumenismo. È questa la nuova parola d’ordine della predicazione e della pastorale cattolica. Ebbene, lo scorso 1° ottobre in Georgia, Bergoglio ha chiaramente detto che esiste un peccato contro l’ecumenismo che consiste nel credere che si deve provare a “convertire” un cristiano appartenente a un’altra confessione. Nello specifico Bergoglio parlava del rapporto con gli “ortodossi”, termine teologicamente e politicamente corretto per indicare gli “scismatici di Oriente”, cioè i seguaci della chiesa ortodossa che nel 1054 si separò dalla Chiesa cattolica negando il primato del Papa e, nell’ambito dottrinale, la “processione dello Spirito Santo dal Figlio”. Ecco le parole testuali di Bergoglio: «Lasciamo che i teologi studino le cose astratte della teologia. Ma che cosa devo fare io con un amico, un vicino, una persona ortodossa? Essere aperto, essere amico. “Ma devo fare forza per convertirlo?”. C’è un grosso peccato contro l’ecumenismo: il proselitismo. Mai si deve fare proselitismo con gli ortodossi!». Premessa l’ovvietà che non si deve fare forza per convertire nessuno, come la Chiesa da sempre ha insegnato, rimane il fatto che l’odierno ecumenismo, stando alle autorevoli parole di Bergoglio, sembra aver rinunciato espressamente all’idea che l’unica unione possibile tra i cristiani sia quella di un ritorno dei separati alla vera Chiesa di Cristo, cioè quella cattolica. Si promuovo incontri, si parla costantemente di ecumenismo, si ricerca l’unità, ma non si chiarisce mai bene in cosa consista tale unità. Non c’è vera unità se non nella verità e, quindi, a meno che non si voglia dire che la Chiesa cattolica non possiede la verità, non esiste altro possibile “ecumenismo” se non quello che favorisca il ritorno, ovvero la conversione, all’unica vera Chiesa di Cristo.

LA ROCCA

Senza forzature, ci mancherebbe, ma anche senza infingimenti o sconti sulla verità delle cose. Quando si prova a ricordare questa verità basilare, i seguaci più strenui dell’ecumenismo nuova maniera prontamente tirano in ballo un altro mantra ossessivamente ripetuto: si deve obbedire al Papa e ai pastori che oggi insegnano queste cose. Ma il vero problema, qui, non è l’obbedienza, quanto piuttosto la disobbedienza. In effetti, sull’ecumenismo la Chiesa e il magistero hanno da sempre insegnato l’esatto contrario di quanto oggi viene detto. Una pietra miliare della dottrina cattolica è sicuramente il grande papa Pio XI che, nella memorabile enciclica “Mortalium animos” così insegnava: i seguaci dell’ecumenismo sono «soliti indire congressi, riunioni, conferenze, con largo intervento di pubblico, ai quali sono invitati promiscuamente tutti a discutere: infedeli di ogni gradazione, cristiani, e persino coloro che miseramente apostatarono da Cristo o che con ostinata pertinacia negano la divinità della sua Persona e della sua missione. Non possono certo ottenere l’approvazione dei cattolici tali tentativi fondati sulla falsa teoria che suppone buone e lodevoli tutte le religioni. (…) Ma dove, sotto l’apparenza di bene, si cela più facilmente l’inganno, è quando si tratta di promuovere l’unità fra tutti i cristiani. (…) È chiaro che la Sede Apostolica non può in nessun modo partecipare alle loro riunioni e che in nessun modo i cattolici possono aderire o prestare aiuto a siffatti tentativi; se ciò facessero, darebbero autorità ad una falsa religione cristiana, assai lontana dall’unica Chiesa di Cristo». E Pio XI delineava chiaramente l’unica possibile vera unione tra i cristiani: “Ritornino dunque al Padre comune; e questi, dimenticando le ingiurie già scagliate contro la Sede Apostolica, li riceverà con tutto l’affetto del cuore. Che se, come dicono, desiderano unirsi con Noi e con i Nostri, perché non si affrettano ad entrare nella Chiesa, «madre e maestra di tutti i seguaci di Cristo»?”. Ecco perché il problema vero oggi non è quello dell’obbedienza. Di fronte a testi inequivocabili, e così nettamente opposti all’insegnamento di oggi, il cattolico è messo di fronte a un dilemma lacerante: posto che non possono avere entrambi ragione, a chi devo disobbedire, a Pio XI o a Bergoglio?

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LO STRAORDINARIO RUOLINO ESTERNO DI INIZIO STAGIONE (10 PUNTI IN 4 GARE) SPINGE I ROSSOBLÙ DI MAGI NEI PIANI ALTI DELLA CLASSIFICA, NONOSTANTE L’ARGOMENTO PIÙ GETTONATO RIGUARDI SEMPRE IL MANCATO ARRIVO DI UN BOMBER DI RAZZA. ORA DUE GARE INTERNE PER SPICCARE IL VOLO di ROBERTO BARBACCI

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Manca la punta che la butta dentro? Poco noleffe non ha mancato di ricordare quanto male, il Gubbio ha già trovato i giusti ria questa squadra manchi effettivamente un medi. Li ha trovati soprattutto Giuseppe ariete d’area di rigore, pensando alle tante Magi, ben contento di meritarsi l’appellatioccasioni non finalizzate. Con un bomber da vo di tecnico rivelazione di un girone B di una quindicina di reti a stagione, è opinioLega Pro che sta regalando più di un sorriso ne comune, le prospettive potrebbero camall’ambiente eugubino. Un girone difficile biare radicalmente. Ma a leggere i numeri da decifrare dove per ora le big sembrano che arrivano dal campo si potrebbe anche voler giocare a nascondino, anche se balza obiettare. Magi del resto non s’è fasciato la all’occhio il dato che indica come dopo sole testa e nel momento di maggiore difficoltà, La gioia di Rinaldi a Bergamo Foto Magni 7 giornate non ci sono più squadre imbatorfano anche di Ferri Marini (ormai prossitute (l’ultima a cadere il Venezia a Pordenone). Il Gubbio si sta mo al rientro), ha esaltato il lavoro del gruppo e ha fatto vedere ritagliando il suo spazio e con due gare casalinghe alle porte che si può volare alto anche facendo leva sulle qualità dei singocontro Forlì e Maceratese, i due fanalini di coda del primo mese li. Così Valagussa s’è scoperto bomber tascabile e motorino inee mezzo di campionato, l’occasione è quanto mai propizia per sauribile in mezzo al campo, mentre sembrerebbero essere stati spiccare definitivamente il volo e cominciare a guardare nuovi trovati i giusti rimedi sulle corsie laterali di difesa dove Marini orizzonti. A patto che in casa si cambi registro, se è vero che dal a destra e Zanchi (il migliore con l’Albinoleffe) a sinistra hanno “Barbetti” sono arrivati appena 3 dei 13 punti messi assieme in finalmente preso le chiavi delle rispettive fasce. La strada è lunclassifica. ga e le difficoltà tenderanno ad aumentare, ma è sotto gli occhi PUNTA (IN ALTO) Le sconfitte condi tutti la crescita di una squadra che tro Sambenedettese e Padova, figlie offre un calcio sempre propositivo e più di episodi sfortunati che di deche ha dimostrato di poter imporre meriti propri, sono però servite a teil proprio gioco contro qualunque nere desta l’attenzione su uno degli avversario. Con buona pace di chi argomenti più dibattuti degli ultimi preferisce perdersi nelle chiacchiere mesi, ritornello sempre buono per da bar e invocare quel bomber che giustificare le recenti battute d’arredi questo passo è destinato a non sto casalinghe. Si continua a parlare arrivare, semplicemente perché la della punta che non c’è, lo fa per priclassifica non lo richiede. Un film già mo Sauro Notari che anche dopo la visto sei stagioni fa: alzi la mano chi Magi indica la via Valagussa guarda in alto vittoriosa gara di Bergamo con l’Albinon ricorda quale fu poi il finale…

LA MOSTRA

“MEO” ZENOBI RIVIVE CON LA PASSIONE ROSSOBLÙ

UNA MOSTRA SPECIALE CON LE FOTOGRAFIE E I RITAGLI DI STAMPA CONSERVATI NEGLI ANNI DALL’INDIMENTICATO FOTOGRAFO È ESPOSTA ALL’INTERNO DELLA BIBLIOTECA SPERELLIANA A SAN PIETRO di GIANLUCA SANNIPOLI Sperelliana, è ora esposto in una mostra alÈ difficile raccontare la passione smisurata lestita proprio nell’ex monastero di San Pieche Mario Zenobi, per tutti “Meo”, ha avuto tro e organizzata dalla Biblioteca cittadina per lo sport eugubino. Per anni non è mancon la collaborazione di A.S. Gubbio 1910, cato praticamente mai a un appuntamento Comune e Leukos (nell’ambito del mese della squadra di calcio rossoblù, ma anche di dello sport). Si tratta di un materiale consipallavolo, basket e poi rugby, calcio a 5, austente e molto importante perché realizzato tomobilismo. Lo si capisce bene sfogliando con grande cura e sistematicità, partita per le pagine delle decine e decine di raccoglitopartita, campionato dopo campionato. Anri nei quali sistemava le migliaia di fotografie Uno scorcio della mostra alla Sperelliana che lo sport è parte importante della storia scattate durante questi avvenimenti. Sì, perdi una comunità e dunque la passione di “Meo” Zenobi e la senché la seconda passione di “Meo” era la fotografia, il raccontare sibilità dei suoi familiari consentono di conservare alla memoria attraverso le immagini che scattava, gli avvenimenti sportivi cittacittadina avvenimenti e protagonisti delle tante discipline sportidini. E infine la terza passione, certamente non meno importante ve che nel corso degli anni hanno animato e continuano a garandelle altre due, quella archivistica, che gli ha permesso di creare tire sviluppo e aggregazione sociale. Le fotografie e l’emeroteca lungo quattro decenni, una vera e propria emeroteca sportiva di Mario Zenobi resteranno esposte nel corridoio centrale della cittadina, con migliaia di ritagli di quotidiani e altro materiale Bibilioteca Sperelliana per alcune settimane (apertura dal martecartaceo che rilegava con cura e sistematicità in volumi. Tutte le dì al sabato, ore 9-13 e 15-19) per poi restare depositati presso annate calcistiche del Gubbio dagli anni Sessanta, possono essere la stessa istituzione cittadina, naturale centro di documentazioricostruite nel loro scorrere settimanale. ne della comunità, dove saranno conservati con cura e fruibili da A quasi sette anni dalla sua morte (Mario è prematuramente quanti vorranno consultarli. scomparso il 6 dicembre 2009), tutto questo materiale, donato dal padre di “Meo”, il maestro Marcello, alla Biblioteca Comunale

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MOTORI

Cipiciani ha fatto l’impresa Gubbio ha il suo nuovo Re CON LA VITTORIA NELLA CLASSIFICA FINALE DEL BRIDGESTONE CHAMPIONS CHALLENGE HA SCRITTO UNA PAGINA DI STORA LOCALE. “UNA GIOIA IMMENSA, BELLO CONDIVIDERLA CON AMICI E FAMILIARI” di ROBERTO BARBACCI

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Certe occasioni nella vita capitano una volta sola. Treni sui quali si deve saltare e basta, incuranti del pericolo e di quelle che potrebbero essere le conseguenze. Ha avuto costanza e una deLa grande festa al Mugello dizione uniche nel suo genere, Lorenzo Cipiciani. Ha atteso per tanto, forse troppo tempo il suo momento, ma quando il destino s’è degnato di fargli visita, lui s’è fatto trovare pronto. Aveva un paio di cartucce da sparare e non ha sbagliato il colpo: il Bridgestone Champions Challenge, una sorta di campionato italiano della classe 600 SuperSport, gli ha sorriso quando ormai pensava che un’altra opportunità gli era già sfuggita di mano. “Quello che è accaduto in queste ultime settimane somiglia tanto a una favola”, spiega il 26enne centauro eugubino, che per la prima volta in

carriera ha chiuso una stagione davanti a tutti. Un premio alla tenacia mostrata in tanti anni di corse, ma anche a una passione senza limiti grazie alla quale s’è spinto oltre le proprie possibilità.

FINALE AL CARDIOPALMA Val bene una spiegazione per capire cosa è successo. Cipiciani ha beneficiato (ma forse il termine è improprio) del forfait del leader del campionato Michael Canducci, che ha saltato l’ultimo appuntamento al Mugello poiché impegnato a Magny Cours nel mondiale SuperSport (dove peraltro la sua gara è durata poche curve). Ma la pagnotta il pilota eugubino se l’è dovuta sudare, eccome: per vincere il titolo doveva arrivare primo o secondo e comunque sempre davanti all’esperto rivale Mauro Carzaniga, col quale ha ingaggiato un duello senza esclusione di colpi. “È stata la gara più difficile della mia vita perché sapevo che la minima sbavatura avrebbe potuto mandare in frantumi tutti i miei piani. Ce le siamo dati di santa ragione in pista, poi all’ultimo giro ho tentato il tutto per tutto e alla curva dell’Arrabbiata l’ho infilato, impedendogli di rifarsi sotto”. Cipiciani ha chiuso secondo dietro a Tonucci, wild card che ha vinto la gara con la moto di Canducci. “La verità è che la moto di Canducci era superiore a tutto il resto della compagnia e già arrivare secondo nel campionato avrebbe significato vincere la classifica “degli umani”. Ho avuto questa opportunità di disputare una gara in più e alla fine l’ho sfruttata”. In classifica Lorenzo ha chiuso a 605 punti contro i 600 di Canducci e i 550 di Carzaniga. Margini ridottissimi, ma felicità alle stelle.

GRANDE FRA I GRANDI S’è chiuso un cerchio per il pilota della LCT Corse, che grazie all’aiuto dei meccanici Fabrizio Franchini, Dimitri Tempesti e Diego Giugovaz ha coronato un sogno. “Non sono mai stato troppo fortunato e tutti i sacrifici fatti, specie a livello economico, sono stati finalmente ripagati. Questo 2016 è stato un anno eccezionale: mi resta il rammarico per l’esordio nel mondiale SuperSport rovinato dall’incidente con l’australiano Lachlan Epis (che l’ha centrato in pieno dopo tre curve), ma la gioia per questa vittoria nella classifica finale del Bridgestone Champions Challenge è enorme. Spero che questo risultato possa aprirmi qualche porta: ci sono già stati contatti con team ufficiali per altri campionati, ma adesso penso solo a godermi il momento”. In compagnia degli amici di sempre che non hanno mai smesso di sostenerlo: “Penso alla mia famiglia, che non mi ha mai fatto mancare nulla, alla mia fidanzata Lucia, ai ragazzi del fan club, sempre presenti ad ogni gara, così come a quelle poche aziende che mi hanno aiutato anche in questi anni difficili. Sentivo di avere un debito nei loro confronti”. L’ha celebrato anche il consigliere regionale eugubino Andrea Smacchi con una nota apparsa sul sito ufficiale della regione. Adesso una degna celebrazione dovrà tributargliela anche la comunità eugubina. Auspiacando che sia solo la linea di partenza di un’altra meravigliosa avventura.

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FESTA PER MARIANO LAURENTI CON LINO BANFI IL 29 OTTOBRE AL CENTRO SERVIZI SANTO SPIRITO UN POMERIGGIO SPECIALE CON IL REGISTA CHE VIVE A GUBBIO. CI SARÀ IL POPOLARE ATTORE CHE CON LUI HA GIRATO DIVERSI FILM: “VENGO VOLENTIERI, LA CITTÀ È BELLISSIMA”. INIZIATIVA DEL COMUNE NELL’AMBITO DELLA MOSTRA DEL TARTUFO

La città renderà omaggio a Mariano Laurenti, il regista che qui vive da 10 anni con la moglie Maria Pia e la famiglia del figlio Andrea e che a Gubbio ha girato nel 1972 uno dei suoi popolari film della commedia sexy all’italiana con Edwige Fenech protagonista. Sarà un pomeriggio speciale quello di sabato 29 ottobre, alle ore 17 al centro servizi Santo Spirito, dove nell’ambito della Mostra del Tartufo il sindaco Filippo Mario Stirati consegnerà un riconoscimento a Laurenti e racconterà la sua lunga storia di cinema circondato dall’affetto di qualche amico speciale. È atteso infatti Lino Banfi e per Laurenti, 87 anni portati bene e in famiglia terranno il segreto, sarà un’autentica sorpresa. Ogni tanto si sente al

telefono con Banfi che, d’accordo con i promotori dell’iniziativa e i familiari di Laurenti, non dirà nulla della sua presenza a Gubbio per questa occasione.

Banfi, protagonista in queste settimane su Rai Uno nella decima serie della fortunata fiction ‘Un medico in famiglia’, sta girando l’Italia per presentare il suo libro ‘Hottanta voglia di raccontarvi’, ha accettato l’invito con entusiasmo e piena adesione. “Mi fa piacere poter incontrare Mariano Laurenti - dice Banfi - che ha condiviso un percorso importante nella mia vita umana e professionale. Gubbio è una bellissima città e so che Mariano si trova bene”.

M.Boc.

TROPPI PICCIONI NEL CENTRO STORICO

I RESIDENTI SI LAMENTANO PER L’ECCESSIVA PRESENZA DEI VOLATILI. IL GUANO CREA PROBLEMI. TIMORI PER L’IGIENE E LA CONSERVAZIONE DEI BENI ARCHITETTONICI SOPRATTUTTO NEL QUARTIERE DI S. MARTINO

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Sono sempre di più e la presenza non passa certo inosservata perché i piccioni quando arrivano invadono il campo e lasciano il segno.

La denuncia viene da molti residenti nel centro storico che lamentano delle vere e proprie scorribande dei volatili che si fanno vedere e soprattutto sentire. Il guano dei piccioni si vede ovunque, in particolare le segnalazioni giungono dal quartiere di San Martino dove ci sono timori sia per l’igiene che per la conservazione dei beni architettonici. Il problema è particolarmente serio. Si era parlato di dissuasori, ma il sistema studiato per scoraggiare la presenza insistente e praticamente fissa dei volatili non sta dando grossi risultati perché non vengono applicati ovunque ma soltanto in alcuni punti.

Restano scoperte molte zone dove i piccioni stanno trovando fissa dimora e indisturbati. L’habitat non è indicato perché si tratta di punti del centro abitati e con un patrimonio storico-

NUMERI UTILI

Centralino Comunale Centralino Osp. Branca Pronto Soccorso Emergenza Sanitaria Numero Verde Farmacie Guardia Medica Sez. Croce Rossa Gubbio Soccorso Carabinieri Vigili del Fuoco Vigili Urbani Cimitero Civico IAT Servizio Taxi Guardia Forestale Guardia di Finanza Centrale ENEL Canile Curia Vescovile

ACI Soccorso Stradale

075.92371 075.9270801 075.9270744 118 800.829058 075.9239468 075.9273500 075.9277779 075.9235700 075.9273722 075.9273770 075.9237690 075.9220693 075.9273800 075.9272585 075.9273789 800.900.800 075.9274963 075.9273980 075.9220795 333.5224537

FARMACIE

considerevole che subisce innegabilmente dei danni. Si ricorderanno al proposito le lunghe disquisizioni sul progetto di riqualificazione delle Logge dei Tiratori con le ripercussioni positive, non secondarie, di preservare lo storico edificio trecentesco nella parte inferiore e seicentesco in quella superiore del loggiato. I piccioni hanno sempre avuto nelle logge in piazza 40 Martiri un punto di ritrovo e una vera casa con tutte le conseguenze dettate dal deposito di guano.

L’invadenza dei piccioni nel centro storico è oggetto di svariate segnalazioni inoltrate anche agli uffici del Comune e ai servizi di igiene della Usl. Viene sollecitato un energico intervento per controllare e ridurre il fenomeno, al fine di evitare degenerazioni e ricadute negative. Le proteste si stanno amplificando.

Nessuno chiede la soppressione dei volatili ma una gestione e regolamentazione efficace.

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Consumi (ciclo misto): 5,6 l/100 km. Emissioni e consumi omologati.

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