15 Giorni - Numero 109 - 27 Giugno 2019

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GUBBIO Il portale web di informazione sull’attualità eugubina GIOVEDÌ 27 GIUGNO 2019 ANNO VII NUMERO 109

quindicinale d’informazione www.15giorni.it

I SOGNI DI EDO E VITTORIO LE STORIE DEI GIOVANI BATTELLINI E MENCONI, DUE RAGAZZI CHE SI STANNO FACENDO LARGO RISPETTIVAMENTE NEL MONDO DELLA MODA E DEL CINEMA. HANNO OTTENUTO DUE IMPORTANTI PREMI A LIVELLO INTERNAZIONALE E ORA GUARDANO CON TANTE AMBIZIONI AL FUTURO



COPERTINA

EDOARDO BATTELLINI DISEGNA

SCARPE DA PRIMATO

IL GIOVANE DESIGNER DI CALZARTURE HA REALIZZATO IL MIGLIOR LAVORO SUL TEMA “URBAN CHIC: LA DECOLLÉTÉ IRROMPE NELLO STREET STYLE”. AL SECONDO POSTO SI È PIAZZATO, COME NEL 2018, LO SPAGNOLO LUIS FELIPE ALVAREZ TORRES DI ALICANTE. EDO SI RACCONTA: “AMO DISEGNARE DA PICCOLO. ALL’INIZIO PENSAVO SOLO ALL’ABBIGLIAMENTO, POI C’È STATA QUESTA POSSIBILITÀ” L’hanno già eletto come miglior promessa nel design di calzature: Edoardo Battellini, 19 anni, è un eugubino che studia al liceo artistico Bernardino di Betto di Perugia. Ha brillato a un concorso che da due anni viene vinto da specializzati d’Oltreoceano. Si tratta del concorso internazionale per giovani stilisti “Un talento per la scarpa” a San Mauro Pascoli, in provincia di Forlì-Cesena. Edoardo ha realizzato il miglior lavoro sul tema “Urban chic: la decollété irrompe nello street style”. Il suo elaborato è stato giudicato il numero uno sui 124 partecipanti giunti da Grecia, Spagna, Messico, Colombia, Germania, Usa, Romania, India, Polonia, Turchia, Argentina,Marocco, Ucraina, Albania, Perù, Israele, Russia, Macedonia, Senegal, Cina, Pakistan e Thailandia. Battellini farà un periodo formativo al Cercal e sei mesi in una delle aziende calzaturiere associate a Sammauroindustria, con un premio in denaro di 4.000 euro. SOGNI E ASPETTATIVE Chi è Edoardo Battellini con i suoi interessi e le passioni? “Sono un ragazzo con una grande passione per la moda il disegno e il cucito. Sin da bambino disegnavo abiti di haute couture e ne realizzavo alcuni per le bambole. Oltre che una passione, spero che in futuro diventerà il mio lavoro”. Come nasce la passione per disegnare calzature? “La passione per disegnare calzature è nata qualche anno fa proprio quando ho partecipato per la prima volta al concorso ‘Un talento per la scarpa’. Prima della partecipazione non ci avevo pensato occupandomi solo di abbigliamento”. Ci racconta la partecipazione al concorso internazionale di I modelli proposti da Edoardo San Mauro Pascoli? “Grazie

di MASSIMO BOCCUCCI

alla scuola qualche anno fa ho partecipato per la prima volta e mi sono classificato 8° tra i primi dieci. Quest’anno, quando la professoressa ha letto il bando e ha spinto per la partecipazione, ho preso maggiore consapevolezza e mi sono messo in gioco”. Il suo percorso scolastico? “Ho deciso di prendere il liceo artistico poiché mi è sempre piaciuto disegnare. Ho fatto tre anni, poi mi sono specializzato nella moda”. Cosa c’è nel suo futuro? “Vorrei diventare un affermato stilista di moda, ben sapendo che la strada sarà dura e faticosa. Sono uno che non si arrende mai”. DA TUTTO IL MONDO Al secondo posto del concorso romagnolo si è piazzato come nel 2018 lo spagnolo Luis Felipe Alvarez Torres di Alicante. Premiata anche la sua scuola, l’Istituto Bernardino di Betto di Perugia, sulle otto partecipanti (cinque dall’Italia, tre estere da Messico, Colombia, Polonia). Il concorso è stato nel tempo un punto di partenza verso il mondo del lavoro e di volta in volta un’azienda sammaurese accoglie il vincitore per un periodo di formazione. Molto partecipata la cerimonia di premiazione il 14 giugno scorso a Villa Torlonia. L’EVENTO Il concorso è organizzato da Sammauroindustria, che raggruppa le principali aziende calzaturiere del distretto di San Mauro Pascoli (Casadei, Gianvito Rossi, Giuseppe Zanotti, Pollini, SergioRossi, Tgp), insieme al Comune di San Mauro Pascoli e alla scuola internazionale di calzature Cercal, in collaborazione con Unindustria di Forlì. Miro Gori, presidente di Sammauroindustria, ha sottolineato che “questo concorso si è affermato come un imprescindibile punto di riferimento per la creatività emergente nel panorama calzaturiero internazionale, contribuendo a diffondere l’immagine di un luogo dove le scarpe sono belle e segnate dalla qualità d’innovare e creare nuovi modelli”.

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ELEZIONI ‘19

IL RISIKO DELLE POLTRONE SCATENA I PRIMI MAL DI PANCIA di MASSIMO BOCCUCCI

SCELGO GUBBIO HA SFERRATO L’ATTACCO: L’ASSE DELLA COALIZIONE È TROPPO SPOSTATO A SINISTRA CON I LIBERI E DEMOCRATICI CHE SI SONO PRESI QUASI TUTTO. SI PARLA GIÀ DI RIMPASTO PROGRAMMATO E CI SONO IN BALLO INCARICHI ANCHE NELLO STAFF DEL SINDACO

Tensioni e mal di pancia, mugugni e minacce. In politica queste cose sono all’ordine del giorno, specie quando di mezzo ci sono le poltrone e gli incarichi con la visibilità e gli stipendi. Lo Stirati-bis ha cominciato con il risiko delle poltrone che ha fatto perdere le staffe alla lista civica centrista Scelgo Gubbio perché Liberi e Democratici (LeD) ha fatto l’asso pigliatutto con quattro assessori (oltre al sindaco), il vicesindaco e puntando pure alla presidenza del consiglio comunale con il consigliere provinciale Stefano Ceccarelli favorito sull’ex vicesindaco Rita Cecchetti e Alessio Bazzurri se dovesse spuntarla Scelgo Gubbio (improbabile) che per qualche ora dopo l’ufficializzazione della nuova Giunta ha minacciato l’appoggio esterno. Stirati quando il 24 giugno ha presentato la sua squadra non aveva al fianco gli assessori, seduti in ordine sparso nella sala consiliare di palazzo Pretorio, e si sono sollevate voci tra chi ha riferito che Giordano Mancini (Scelgo Gubbio) confermato al bilancio avrebbe appreso

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solo qualche ora prima della scelta e chi ha puntato il dito sul fatto che sarebbero state accolte tutte le aspettative dei LeD e nessuna di Scelgo Gubbio, che a un certo punto nelle ore frenetiche del mattino avrebbe spinto per il socialista Gabriele Damiani come vicesindaco. LE SCELTE Fatto sta che Stirati ha ufficializzato la squadra di governo con tre novità e un rimpasto delle deleghe tra i quattro confermati. Alessia Tasso (LeD), la supervotata con 646 preferenze, è diventata vicesindaco, subentrando a Rita Cecchetti, con le deleghe all’urbanistica e ambiente, lasciando i lavori pubblici a Valerio Piergentili (LeD) che ha preso anche le manutenzioni e i rapporti con le frazioni. Potrebbe essere per Piergentili una lunga volata per lanciarlo a candidato sindaco quando Stirati avrà completato il secondo mandato non potendosi ripresentare. Ai LeD sono andati pure i servizi sociali, la scuola, le politiche giovanili, le pari opportunità e l’edilizia pubblica con la giovane Simona Minelli, verso la quale c’è stato un ripensamento dopo che inizialmente erano stati esclusi dalla nuova giunta gli eletti al primo mandato, e il turismo con Oderisi Nello Fiorucci (candidato non eletto) che ha preso anche la cultura lasciata da Augusto Ancillotti. A Scelgo Gubbio è stata confermata la delega al bilancio, patrimonio e lo sviluppo economico con Mancini, ed è entrata Giovanna Uccellani con l’agenda digitale, formazione professionale, commercio, artigianato e agricoltura. È rimasto al suo posto Damiani con lo sport, associazionismo e servizi demografici oltre al personale da considerarsi un vero crostino visti i processati e indagati che ci stanno in un contesto che resta peraltro nel mirino della Procura della Repubblica di Perugia (ci sarebbero esposti-denunce verso chi all’interno degli uffici ha incarichi particolari). Il sindaco ha deciso di tenere per sè la valorizzazione del foklore, custodia della memoria, politiche del centro storico, gestione dell’area interna nord-est Umbria, controllo sulle partecipate, polizia municipale, sicurezza e alta formazione. IL CASO Mancini e la Uccellani hanno firmato le deleghe solo l’indomani dell’ufficializzazione della Giunta, dopo un vertice di Stirati con Scelgo Gubbio che ha fatto rientrare la crisi nel contestare le scelte del sindaco e la ripartizione delle deleghe. Lo Stirati-bis adesso è nel pieno dei poteri, ma per ricompattare le fila c’è voluto un patto che prevede un rimpasto programmato. Si farà una road map per rivedere la giunta dopo una verifica periodica dell’operatività della giunta e in particolare dei giovani e nuovi ingressi dei Liberi e Democratici (LeD) che per Scelgo Gubbio hanno troppe deleghe pesanti: si tratta di Valerio Piergentili e Simona Minelli.


ELEZIONI ‘19

GRILLINI PER PRESCIUTTI CINTI LEGA DOUBLE FACE I FLUSSI ELETTORALI SECONDO LO STUDIO DEL DIPARTIMENTO DI ECONOMIA DELL’UNIVERSITÀ DI PERUGIA CON IL SERVIZIO STUDI E VALUTAZIONE DELLE POLITICHE DI PALAZZO CESARONI Crollo dei votanti al ballottaggio, poco più del 50 per cento con un sostanziale disinteresse degli elettori dei candidati esclusi “che sono andaMarzio Presciutti Cinti ti al mare”, come sostiene Bruno Bracalente, docente di statistica economica che ha curato la parte scientifica della ricerca sui flussi elettorali con il suo collega Antonio Forcina, che ha messo a punto il modello con cui si è cercato di capire in quali direzioni si sono mosse le preferenze degli elettori umbri. L’atteggiamento di andare al mare a Foligno ha interessato i pentastellati, che a Gubbio per il 40 per cento hanno votato il candidato del centrodestra. “In generale, però, per la scelta del sindaco - spiega il professore - è stata decisiva la capacità di riportare alle urne i propri elettori, mantenendo il vantaggio conquistato nel primo turno”. Nel segreto dell’urna, al primo turno il 26 maggio, qualcuno ha cambiato idea anche nella stessa tornata elettorale. Così, chi alle Europee ha votato Lega, in alcune città ha votato Pd o un candidato di centrosinistra, o viceversa. Ma è l’exploit del Carroccio a dominare la scena e la sua capacità, alle elezioni per il parlamento europeo, di drenare preferenze da Cinque stelle, Pd e Forza Italia. ADDIO FEDELTÀ La fedeltà al voto ideologico ormai non c’è più, come certifica lo studio sui flussi elettorali realizzato dal Dipartimento di Economia dell’Università di Perugia con il Servizio studi e valutazione delle politiche di palazzo Cesaroni. “Le elezioni europee hanno sconvolto il paesaggio politico anche in Umbria - dice Bracalente -, il successo della Lega (171mila voti rispetto ai 103mila delle politiche 2018), deriva soprattutto da flussi in entrata dal Pd (21.100), 5 Stelle (23.800) e Forza Italia (17mila voti), ma anche dalla capacità di catturare 11.400 voti dall’astensionismo”. I MOVIMENTI Il non voto in un anno ha penalizzato soprattutto i pentastellati e l’estrema destra, mentre solo il 69% di coloro che alle ultime politiche ha votato il Pd ha confermato la sua scelta. I delusi o hanno votato Lega (16,3%) oppure sono rimasti a casa (12,8). “L’Umbria insieme alle Marche non è più rossa - evidenzia Bracalente - e le percentuali del Pd sono simili ormai alle regioni del nord”. Dei 107.700 voti ricevuti alle Europee, i democratici hanno recuperato qualche preferenza dalla sinistra Walter Verini (PD) (9.500 voti), da 5 Stelle

Stirati festeggia la riconferma

(3.200) e anche dall’astensionismo (4.700). “La fedeltà annuale ai partiti è calata tranne che nella Lega - riflette Bracalente - che rispetto alle Politiche si è attestata all’87,3 per cento. Per il resto, c’è grande mobilità, specie tra chi un anno fa ha votato 5 Stelle o Forza Italia, i cui elettori nel 60 per cento dei casi il 26 maggio hanno cambiato idea”. COSA È CAMBIATO Il confronto con le Europee 2014, l’anno dell’ exploit del Pd di Renzi, evidenzia come quasi tutti i 171mila voti oggi andati alla Lega siano nuovi, in gran parte (71.200) arrivati dal Pd, il resto da Forza Italia (37mila), dall’astensionismo (32.300) e dai 5 Stelle (18.300). Le urne nei Comuni hanno consegnato il fenomeno del voto differenziato tra Comunali ed Europee e a Gubbio, per esempio, il Carroccio è sceso dal 36,57 al 13,95%, cedendo voti a tutti gli altri in Matteo Salvini a Perugia lizza. M.Boc.

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POLITICA

CASE POPOLARI E SAN PIETRO, QUAL È IL VERO MOSTRO? INTERPELLANZA RECORD DI ORFEO GORACCI, PRESENTATA IL 13 GIUGNO A CONSIGLIO COMUNALE NON ANCORA INSEDIATO. E POCHI GIORNI DOPO LO STESSO EX SINDACO HA RIPROPOSTO L’ATTENZIONE SULL’OSPEDALE DI BRANCA Con il nuovo Consiglio Comunale non ancora insediato, è già spuntata la prima interpellanza. L’ha presentata Orfeo Goracci, il 13 giugno scorso, sul nuovo complesso delle case popolari sotto via Beniamino Le nuove case popolari in via B. Ubaldi Ubaldi. Per l’ex sindaco si tratta di “casermoni stile anni 50”. Il consigliere comunale di opposizione parla di costruzione “brutta, fuori dalla storia, urbanisticamente impattante”, pronosticando che diventerà “un ghetto foriero non certo di integrazione, ma di disagio ed emarginazione”. Goracci interpella il sindaco Stirati per sapere “quali strategie intende attivare per contenere i danni che sono già elevati, come evitare sperpero assurdo di denaro per creare l’area del disagio proprio in un ingresso fra i più importanti per Gubbio, in una città che dovrebbe essere simbolo di integrazione”. Sicuramente Goracci si occuperà molto presto anche e soprattutto del Puc di San Pietro, ovvero dell’orribile parcheggio multipiano mirabile esempio di spreco di denaro pubblico visti i costi lievitati e tutta una serie di drammatiche ripercussioni che si trascinano dal lontano 2007. Goracci il Puc di San Pietro l’ha fortemente voluto e guidato lasciando ad altri il crostino.

di MASSIMO BOCCUCCI

LA DELIBERA DI BRANCA Successivamente ill consigliere comunale in quota Gubbio Rinasce Libera e Territorio Giovani Ambiente ha riproposto l’attenzione sulla Rete Regionale dei Servizi di Diagnostica di Laboratorio, chedendo al sindaco Stirati, insieme ai colleghi del comprensorio, di adoperarsi per far ritirare dalla regione la Delibera n. 971 del 10/09/2018 avente per oggetto il nuovo modello organizzativo dei laboratori stessi su scala regionale. Il riferimento è alla nota delibera in cui l’ospedale comprensoriale di Branca viene classificato con il suo centro di diagnostica laboratoriale come Spoke e non come Hub, con una presenza attiva di personale dalle 6 alle 12 ore (anziché la copertura h 24 del servizio) sulla base del volume di prestazioni erogate e delle dotazioni organiche disponibili. “L’attuale mantenimento del Servizio di Laboratorio h 24 presso il presidio ospedaliero di Gubbio-Gualdo Tadino è il risultato di una successiva Determina del Direttore Generale dell’Azienda USL Umbria 1. La Determina Dirigenziale ha un valore minore rispetto alla Delibera di Giunta Regionale e quindi di non garanzia per il nostro territorio (a maggior ragione in questa fase di “terremoto politico” e commissariamento nella Sanità regionale)”.

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ELEZIONI ‘19

STIRATI, CORSA SENZA RIVALI GORACCI SOTTO LE ATTESE

di ROBERTO BARBACCI e MASSIMO BOCCUCCI

IL PAGELLONE DELLE AMMINISTRATIVE 2019: IL PROFESSORE METTE TUTTI IN RIGA

Come al solito, alle elezioni vincono tutti e non perde mai nessuno. Ciascuno ha i suoi motivi per essere contento, anche quando numeri dicono ben altro. Succede a tutti i livelli. È contagioso perfino alle elezioni Comunali, perché riprendere dai livelli superiori vuol dire omologarsi al sistema e alla casta pur con tutte le debite proporzioni del caso. Proviamo a fare un pagellone per spiegare top&flop delle ultime elezioni Comunali che hanno visto Filippo Mario Stirati confermarsi alla guida della città.

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FILIPPO MARIO STIRATI Voto 7,5 Non era facile confermarsi. C’era riuscito solo Goracci nel 2006 dopo l’exploit del 2001. Non tirava una bella aria per Stirati alla vigilia. Si diceva: uomo di profonda cultura, rappresentativo, aperto al dialogo e all’inclusione superando la formula amici-nemici che ha caratterizzato il dominio Goracci, ma con poco senso pratico in una città piena di problemi perché l’economia è ai minimi, l’occupazione tracolla e i giovani sono costretti ad andarsene. Ha condotto una campagna elettorale pacata ma decisa. Al primo turno ha chiuso la partita nel migliore dei modi (7.307 voti, 39,02%) e al ballottaggio non c’è stata storia (8.824 voti, 59,28%), pur se era andata meglio 5 anni fa con 10.687 voti (73,21%). Si può dire che ha vinto soprattutto per manifesta inferiorità degli avversari, con la coalizione che l’ha ben sostenuto anche grazie a candidature complessivamente di buon livello. MARCO CARDILE Voto 6 Merita mille attenuanti, a differenza del suo partito. Eroico ad accettare la candidatura del Pd, con pochissimo tempo davanti a sé per fare la campagna elettorale dopo lo stillicidio della trattativa per l’alleanza con Stirati che è naufragata anche sotto i colpi dello scandalo regionale di Sanitopoli. Il cardiologo ha fatto del suo meglio, ci ha messo pacatezza cercando di infondere sicurezza a un elettorato disorientato dalle vicissitudini del Pd prigioniero di se stesso. Il Pd ha sperato nell’accordo senza mai avere un piano B, tanto da farsi trovare impreparato con tempi strettissimi per ritagliarsi uno spazio autonomo. Le avvisaglie c’erano state alle Politiche l’anno scorso, stavolta è andata molto peggio con il dato delle Comunali (1.321 voti pari al 7,05%) che evapora praticamente il partito simbolo della città, passato attraverso il cambiamento (Pci-Pds-Ds-Pdi) senza però rilanciarsi e con le lotte intestine che hanno pure esaltato i transfughi. MARZIO PRESCIUTTI CINTI Voto 6 Gliene hanno dette di tutti i colori ancor prima di cominciare la campagna elettorale: il fatto di non essere eugubino in primis (è originario di Sigillo), criticando l’intromissione dannosa dei vertici regionali dei partiti del centrodestra nella scelta del candidato; quella di aver cambiato spesso schieramento politico; persino prima del ballottaggio, la scelta di chiudere la campagna con il sindaco di Perugia Andrea Romizi (anziché con Matteo Salvini) è stata giudicata alla stregua di un errore. Presciutti Cinti il suo l’ha fatto, riportando il centrodestra al ballottaggio dopo 22 anni e ottenendo un buon risultato al ballottaggio dopo che al primo turno aveva lasciato parecchi voti (circa 2.300) rispetto al dato fatto registrare dalla Lega alle Europee. Alla lunga ha pagato lo scarso appeal agli occhi degli eugubini, disorientati da una candidatura arrivata troppo a ridosso del voto, e non compresa fino in fondo.

ORFEO GORACCI. Voto 5 Il risultato è stato deludente. Lui ha fatto buon viso a cattivo gioco nel commentare i numeri, ma i suoi fedelissimi ci sono rimasti male leccandosi le ferite in pubblico e in privato. Avevano preventivato almeno 4.000 voti e ne sono arrivati la metà. I sondaggi hanno azzeccato fin dall’inizio soltanto la percentuale di Goracci (11-12%), che ha perso la prima elezione da quando è sceso in campo, nel ricordo dei colpi grossi e ricchi alle Politiche 1992, la Regione nel 1995 e 2010, in Comune nel 2001 e 2006. I 2.140 elettori (pari all’11,43%) che l’hanno votato sono stati ancora una volta attratti dall’uomo solo al comando, con le liste piene di riciclati, senza preoccuparsi di atti giudiziari, delibere sub judice e intercettazioni che l’hanno travolto nel 2012 e che ancora lo vedono imputato presso il Tribunale di Perugia. Sarà interessante vedere come verrà guardato adesso dai colleghi consiglieri che conoscono la vicenda giudiziaria e sanno che negli uffici c’è chi - quando lui era sindaco - ha fatto carriera e chi invece si è sentito penalizzato, ricordando che in quello stesso Comune dove torna ci sono imputati e parti lese. RODOLFO RUGHI Voto 5 I grillini hanno bruciato un capitale di consensi. L’anno scorso a marzo il boom di voti alle Politiche con il 37% e ora un dato molto più basso delle stesse Comunali 2014 quando arrivarono terzi. Le responsabilità della classe dirigente locale dei 5 Stelle sono fin troppo evidenti: non hanno saputo muoversi per tempo, arrivando alla vigilia delle elezioni Comunali con un candidato sindaco già consumato (che ha peggiorato la performance personale rispetto a cinque anni fa con 1.296 voti pari all’11,19%) e una lista neanche completa dei 24 possibili eletti. I grillini hanno incassato qualche rifiuto e quella di Rughi è apparsa una scelta di ripiego dopo che per mesi si era fatta avanti Sara Mariucci, ma con poco seguito nel movimento. Rughi, degnissima persona sia chiaro, non ha interpretato l’alternativa a Stirati: del resto non era stato percepito come tale neanche nel 2014. L’effetto grillismo sembra scemato, anche sulla scia di quanto accade a livello nazionale dove Salvini fa l’asso pigliatutto e Di Maio viene visto soprattutto come quello che ha trovato un bel posto di lavoro. FILIPPO FARNETI Voto 4,5 È una persona seria e un ottimo professionista. Si è buttato nella mischia convinto di poter rappresentare l’alternativa a Stirati attingendo anche dal bacino di candidati che con l’attuale sindaco si erano presentati nel 2014. Questo progetto civico è fallito (1.598 voti pari all’8,53%) andando al di sotto delle aspettative di chi ci aveva creduto e puntato. Farneti ha cercato di muoversi proponendosi come qualcosa di diverso, nuovo e distante dalla solita platea di partiti e soggetti. Ma l’effetto novità non c’è stato mandando in scena la frammentazione: non ha fatto abbastanza presa sugli elettori che gli hanno riservato un ruolo da comprimario. Certi progetti devono partire da lontano con un graduale avvicinamento dei candidati alla cosa pubblica e ai cittadini. Le operazioni elettorali degli ultimi mesi vanno incontro a rischi e aspettative deluse. A Farneti non è bastato ritrovarsi attorno qualche deluso da Stirati e dal Pd per irrompere sulla scena.


ELEZIONI ‘19

TASSO ASSO PIGLIATUTTO LA DESTRA DELUDE IL PAGELLONE DEI CONSIGLIERI E DELLE LISTE: PER I LED È UN TRIONFO La corsa a palazzo Pretorio ha riservato al solito sorprese, ma ha detto soprattutto che il potere logora chi non ce l’ha. Perché chi ha guidato la città negli ultimi anni, ricoprendo incarichi all’interno della Giunta, ha visto moltiplicarsi i voti rispetto alla precedente tornata elettorale. Impossibile non partire da Alessia Tasso (voto 10), forte delle 646 preferenze che l’hanno proclama la più votata di tutta la contesa, al punto da consentirle di essere nominata vice-sindaco dopo il mandato da Assessore ai Lavori Pubblici. Un altro assessore che ha speso bene il proprio tempo è Gabriele Damiani (voto 8), sempre prodigo di parole e attento alle esigenze di tutti i cittadini: la riconferma nella carica era scontata dopo i 344 voti raccolti nella lista dei Socialisti. Il volto nuovo è quello di Riccardo Biancarelli (voto 8,5), terzo più votato (261 voti) e primo della lista decisamente a trazione anteriore di Liberi e Democratici. Avrebbe meritato miglior sorte Mauro Salciarini (voto 7), unico esponente del M5S entrato in consiglio e capace di battere un colpo con 252 preferenze raccolte. Qualcuno avrebbe voluto proporlo come candidato sindaco e col senno di poi la strategia avrebbe potuto anche dare i propri dividendi. Una manciata di voti più indietro Mattia Martinelli di Scelgo Gubbio (voto 7,5), che conferma una volta di più il proprio ruolo di riferimento all’interno della lista civica, staccando anche Giordano Mancini (voto 6,5) che pure aveva come obiettivo quello di confermare il proprio incarico di Assessore al Bilancio, puntualmente centrato. SORPRESE E DELUSIONI Tra le new entry menzione di merito per Simona Minelli (voto 7,5 con 204 preferenze), cui è andato l’assessorato ai servizio sociali, e per Giorgia Vergari (voto 7, con 195 preferenze). Non tradisce Stefano Ceccarelli (voto 7, anche lui a quota 195 preferenze) che

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si appresta a prendere la presidenza del consiglio comunale. Nonostante un risultato non eccelso (109 preferenze), Oderisi Nello Fiorucci (voto 6) oltre al turismo si ritrova tra le mani anche la delega alla cultura, orfana di Augusto Ancillotti che ha raccolto un risultato decisamente misero, impegnandosi però attivamente per Scelgo Gubbio durante la campagna elettorale (anche in questo caso obiettivo raggiunto). Il centrodestra si sarebbe atteso decisamente ben altro risultato: può considerarsi abbastanza soddisfatto Stefano Pascolini (voto 6,5), l’unico ad andare sopra i 200 voti (210). Angelo Baldinelli (voto 6) entra in Consiglio assieme alla sorpresa Michele Carini (voto 6,5), mentre a Francesco Gagliardi (voto 5,5) non bastano 143 preferenze per dar seguito all’ultimo mandato. Per il resto non si salva quasi nessuno. VOTI ALLE LISTE Liberi e Democratici (voto 9) l’ha fatta da padrone con un risultato che ha steso un tappeto rosso davanti a Stirati in vista della riconferma. Scelgo Gubbio (voto 7) si è dimostrata una valida alleata, benché i mal di pancia per il varo della nuova Giunta testimoniano che nella coalizione non sono tutte rose e fuori. Il centrodestra (voto 5) paga la netta differenza tra i voti delle Europee e quelli delle Amministrative, sintomo che la proposta non è stata recepita né tantomeno apprezzata. Delusione anche per le liste collegate a Goracci (voto 4,5) dove nessun candidato è riuscito a superare le 100 preferenze, eccezion fatta per l’ex assessore Graziano Cappannelli (voto 6), così come per il M5S (voto 4,5) che ha confermato le previsioni al ribasso. Le liste collegate a Farneti non hanno prodotto risultati concreti (voto 5), quella del PD paga l’incredibile sequenza di errori del recente passato (voto 4). R.Bar.

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Grazie a tutti gli Eugubini per la rinnovata fiducia. Il Sindaco viene scelto da una parte dei cittadini, ma dev’essere - sempre e comunque - il Sindaco di tutti. Ci impegneremo ogni giorno per una Gubbio unita, sostenibile e in continuo sviluppo, perché possa essere sempre più la Terra del nostro Futuro.

FILIPPO STIRATI


ATTUALITÀ

PROCESSO TRUST, SILVESTRI RINCARA LA DOSE DEPOSIZIONE FIUME DELL’EX DIRIGENTE CHE HA TIRATO FUORI I RAPPORTI EXTRALAVORATIVI DELL’EX SINDACO CON LE DIPENDENTI LUCIA CECILI, NADIA ERCOLI E ILENIA FILIPPETTI. EMERGONO ANCHE I CASI DELLE STABILIZZAZIONI PENALIZZANTI O AGEVOLANTI A SECONDA DELLE SITUAZIONI Ha calcato la mano Gabriele Silvestri, il dirigente del Comune oggi in pensione che all’inizio era considerato il braccio destro di Orfeo Goracci per poi entrare nella lista dei nemici dell’allora sindaco. Nell’ultima udienza di due ore al tribunale di Perugia, il 18 giugno scorso, la deGabriele Silvestri posizione cominciata il 15 aprile che peraltro riprenderà e proseguirà nella prossima udienza fissata il 15 luglio alle ore 15.30. Si è sottoposto alle sollecitazioni del pubblico ministero Paolo Abbritti, per l’assenza Mario Formisano, davanti agli imputati, compreso Goracci, con assenti il tenente dei vigili urbani Nadia Ercoli, l’ex segretario generale Paolo Cristiano e l’ex funzionario dell’ufficio protocollo Umberto Baccarini. Silvestri ha ripreso il filo della precedente deposizione che ha ruotato attorno alla sua considerazione di come fosse caduto in disgrazia agli occhi di Goracci perché voleva ripristinare - ha spiegato - un minimo di legittimità all’interno dell’apparato comunale su questioni generali e particolari come i premi di produttività e gli straordinari. DELEGA E RAPPORTI Silvestri ha riferito che Goracci gli aveva tolto la delega al personale per affidarla alla dipendente Lucia Cecili, con la quale aveva rapporti definiti dallo stesso ex dirigente molto stretti ed extralavorativi. Abbritti ha chiesto quali fossero questi rapporti stretti e Silvestri ha fatto riferimento al legame di Goracci con le dipendenti Lucia Cecili, Nadia Ercoli e Ilenia Filippetti, che per un periodo aveva prestato servizio all’ufficio legale del Comune per poi esternare sui rapporti personali con l’ex sindaco in un articolo. Per Silvestri certe delibere erano da ritenersi praticamente ritagliate su misura in virtù di tali rapporti extraprofessionali.

di MASSIMO BOCCUCCI

DUE CASI SPINOSI Sono emersi poi due casi specifici sull’azione di Goracci penalizzante o agevolante a Paolo Abbritti e Mario Formisano seconda delle situazioni. Silvestri ha parlato del caso di Lorenzo Rughi, ricordando quando tra il 2007 e 2008 furono effettuate delle stabilizzazioni del personale che penalizzarono Rughi sebbene avesse i requisiti. L’ex dirigente ha riferito di norme contro la persona poiché Rughi venne tagliato fuori in quanto inviso al sindaco che aveva invano preteso da lui - riferisce sostanzialmente Silvestri - il ruolo da intermediario con il partito della Margherita per un accordo politico nella ricandidatura del 2006 che non è andato in porto. Il pm Abbritti ha sollecitato Silvestri a chiarire alcune vicende, come la stabilizzazione di quattro vigili urbani che secondo l’ex dirigente non avevano i requisiti e che Goracci in pratica avrebbe agevolato con una norma ad personam. È stato quindi tirato fuori il caso del dipendente Franco Bazzurri, oggi in pensione, accusato di aver partecipato a una riunione sindacale mentre era assente dal servizio per malattia. Silvestri ha sottolineato che Goracci voleva la sospensione, mentre per l’ex dirigente gli accertamenti hanno escluso la sua presenza alla riunione essendosi limitato a consegnare il proprio certificato medico. L’ultimo passaggio è stato riservato all’ex segretario generale Paolo Cristiano e alla vicenda, trascinatasi per tre mesi, di una indagine della Corte dei Conti per taluni omaggi ai magistrati che partecipavano agli incontri della Sepa (Scuola Eugubina di Pubblica Amministrazione) che si sarebbe rivelata falsa. Il 15 luglio si proseguirà con la deposizione che prevede le domande e le osservazioni poste dalle difese, con Goracci e gli altri imputati a rivendicare fin dall’inizio del processo Trust la correttezza e legittimità del proprio operato.

IL CASO Bancarelle ai minimi storici e affari al ribasso: sui social c’è chi suggerisce di prolungarla in orario serale

LA FIERA DI SAN GIOVANNI È IN CRISI ALCUNE IDEE PER IL RILANCIO

C’era una volta la Fiera di San Giovanni. C’era e in verità c’è ancora, ma con numeri e presenze al di sotto delle medie toccate negli anni passati. Specchio dei tempi: la crisi ha investito il mondo delle “bancarelle”, che anche nel mercato settimanale del martedì lamentano incassi più scarni e di conseguenza si vedono spesso costrette a cambiare orizzonti e strategie. Quella ammirata lo scorso 24 giugno nelle vie del centro storico è stata però un’edizione della fiera decisamente sottotono, nemmeno più paragonabile a quella che il 17 maggio ha visto presenti in città tantissimi commercianti, al netto di un tempo abbastanza freddo e inclemente. Stavolta il meteo era ideale per concedersi un po’ di shopping, ma delle 250 bancarelle previste se ne sono contate molte di meno. Una perdita di appeal che interroga il tessuto

sociale e commerciale della città, tanto che da più parti giungono proposte tese a rivitalizzare un appuntamento comunque irrinunciabile per molte famiglie eugubine. Tra le idee avanzate, quella di allestire attorno alla fiera una serie di eventi capaci di renderla più simile a un grande evento di popolo, utilizzando anche le ore serali per attrarre ulteriori visitatori (quelli che in una giornata feriale dalle 8 alle 18 lavorano, tanto per intenderci) e proponendo agli esercenti di allestire le bancarelle fino alle 22 o 23. Proposta lanciata sui social che ha trovato tantissimi pareri favorevoli, da valutare poi in base anche alle esigenze dei commercianti per studiarne l’effettiva fattibilità. Di sicuro però c’è che ancora una volta la cittadinanza ha voglia di fare la propria parte, sintomo di identità e voglia di cooperazione. R.Bar.

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LETTERE IN REDAZIONE

GLI ERRORI DEL CENTRODESTRA E GLI EFFETTI SU STIRATI L’ANALISI DELL’ONOREVOLE ROCCO GIRLANDA DOPO LE ELEZIONI COMUNALI Lo straniero è stato respinto, ma i danni subiti sono ingentissimi! Cadrebbe in errore colui che sospendendo la lettura al mio incipit pensasse mi riferissi alla “non eugubinità” di Marzio. Nulla di più sbagliato, al contrario ritengo strumentale tale tesi sostenuta da sinistri avversari in campagna elettorale. Il mio ragionamento ha la pretesa di essere più complesso e su base politica. Alle ultime elezioni, contestualmente politiche (europee) e amministrative, il Centro Destra ha raggiunto ovunque risultati straordinariamente forti. Si è trattato di un segnale elettorale netto che ha legittimato pienamente il cdx che –non possiamo ignorare- è oggi fortemente caratterizzato negli ideali e con una evidente trazione leghista. Per la prima volta nella storia del Paese -piaccia o non piaccia- si è avuta una incontestabile legittimazione politica per questo cdx. Ciò è avvenuto anche in territori (il quadrilatero rosso) dove sarebbe stato inimmaginabile tempo fa. Questo scenario, anticipato dai sondaggi, imponeva scelte amministrative anche politiche. Come successo in tutti i comuni anche a Gubbio il cdx avrebbe dovuto caratterizzare la campagna elettorale proprio facendosi forte delle proprie politiche. I bravissimi Luca Ramacci e Dario Bastiani, che colgo l’occasione per ringraziare per l’impegno profuso,

insieme agli altri dirigenti dei partiti avrebbero dovuto pretendere che il candidato a Sindaco spingesse su temi cari agli elettori di centro destra evitando contaminazioni. La necessità di apparire “quasi di sinistra” al fine di convincere gli elettori “quasi di sinistra” a votare per il cdx è una strategia del passato, oggi inutile e sdoganata del tutto dagli elettori che, anche a Gubbio sono a maggioranza politica azzurra, anzi verde, sicuramente non rossa. Il continuare sul “candidato sostenuto dal cdx” e non “il candidato del cdx” si è rivelato un errore fatale. La catastrofe è poi arrivata con l’indicazione in Giunta di due personaggi storicamente in antitesi agli ideali ed alle battaglie del cdx. E per questo che persone come Giovanni Vantaggi (lo straniero politico!) che per primo avrebbe preso le distanze dal cdx, non sono state accettate dall’elettorato che ha palesemente respinto la proposta. Inutile nascondersi dietro la fredda analisi dei numeri che comunque ci consegnano una valida base politica per la quale vanno ringraziati coloro che hanno contribuito a realizzarla. Certo è umiliante pensare che anche questo scenario ha contribuito a fare di Stirati (da moltissimi considerato il peggior Sindaco della storia) il migliore dei candidati. Mah! On. ROCCO GIRLANDA

SI FINGE AMICO DEL FIGLIO PER RUBARE A CASA DELLA MADRE

Torna l’incubo delle truffe ai danni degli anziani. Sfortunata protagonista una signora ultraottantenne residente in via Barbi, traversa di Corso Garibaldi, che si è vista entrare in casa con l’inganno un presunto conoscente del figlio (che scoprirà poi essere un ladro, ben camuffato da truffatore) e vedersi portar via alcuni oggetti di valore, nonché carichi di affetto. Il ladro ha convinto la signora ad aprire spacciandosi per un amico del figlio, che era stato appena condotto in caserma e che necessitava di una somma di denaro in tempi brevi per poter pagare l’avvocato e farsi difendere. La donna, dopo una prima resistenza, s’è lasciata convincere e quando ha chiamato la figlia il furto era già stato commesso. La dinamica dei fatti lascia presupporre che il truffatore fosse a conoscenza delle abitudini della famiglia, con la signora ultraottantenne che peraltro alcuni anni fa era già stata aggredita sulla porta di casa, riuscendo però a mettere in fuga il ladro richiamando l’attenzione dei familiari. Sull’accaduto indagano i Carabinieri di Gubbio, guidati da Fabio Del Sette, che ricordano una volta di più di sensibilizzare anziani e bambini sui rischi che si corrono in situazioni simili.


COPERTINA

VITTORIO MENCONI HA VISSUTO LA SUA NOTTE DA OSCAR IL VENTUNENNE PERUGINO ED EUGUBINO D’ADOZIONE HA VINTO A LOS ANGELES IL PREMIO “BEST THRILLER” CON IL CORTOMETRAGGIO DEL BRIVIDO “SOMETHING IN THE DARKNESS”, CHE PUÒ ESSERE TRADOTTO “NELLA BOCCA DELLE TENEBRE” È stata la sua Notte degli Oscar. Vittorio Menconi, ventunenne regista che vive a Gubbio ed è nato a Perugia, ha vinto a Los Angeles il premio “Best Thriller” con il suo cortometraggio “Something in the Darkness” che può essere tradotto “Nella Bocca delle Tenebre”. Si tratta di un mini-film prodotto da Roma Film Academy che ha conquistato il Los Angeles Television Script and Film Festival, la kermesse che ogni anno accoglie oltre 85.000 spettatori presentando circa 200 pellicole di cinema indipendente nel passare dai lungometraggi ai cortometraggi, dai documentari ai video musicali. L’evento include anche anteprime mondiali, seminari, proiezioni all’aperto e cortometraggi realizzati dagli studenti. Ogni pellicola viene valutata da un’apposita giuria.

PASSO CARRABILE IGNORATO CON ANNESSE ISTRUZIONI Ditelo sui social. Ormai è virale. Come c’è un problema, ecco lo sfogo puntuale e certificato. Come la cittadina che si è stancata di vedere le auto davanti al proprio passo carrabile, per il quale paga regolarmente la tassa al Comune, e allora ha deciso di aggiungere un cartello fin troppo eloquente munito di istruzioni. “Io ci riprovo. Credo nelle parole e che la goccia buchi la pietra. #passocarrabile #scritturacreativa #sensocivico #ottimismo”. È un messaggio neanche troppo subliminale quello che accompagna il cartello scritto a mano con tutta la spiegazione di cos’è un passo carrabile e come ci si deve comportare in questi casi. A buon intenditor...

di MASSIMO BOCCUCCI

PERCORSO E TRAME Vittorio Menconi, che si sta diplomando in regia al Roma Film Academy, ha lavorato già a diversi progetti non solo nel Vitorio Menconi a Los Angeles genere del brivido. È riuscito a fare breccia nella giuria di Hollywood utilizzando nel suo corto un concetto particolare e suggestivo di luci e ombre, ispirandosi con attenzione fedele ai racconti popolari della tradizione russa. “Somenthing in the Darkness” racconta di una creatura che vive nel buio e si nutre di paure umane, riuscendo a evadere dai libri dove viene narrata, al fine di cibarsi del protagonista della pellicola. Il prodotto spaventa ma la tempo stesso tiene incollato lo spettatore con i giurati californiani di Westwood Village che hanno particolarmente apprezzato. Il giovane perugino ed eugubino d’adozione è pronto per le prossime sfide.


CULTURA

CON “STORIE DI GUBBIO” ALLA SCOPERTA DELLA CITTÀ di ROBERTO BARBACCI

PRESENTATO IL NUOVO CICLO DI APPUNTAMENTI CHE MIRA A FAR CONOSCERE LUOGHI, PERSONAGGI E FATTI CHE HANNO CONTRIBUITO A FAR CRESCERE IL PATRIMONIO CULTURALE E DI RELAZIONI DEL TERRITORIO

Arrivano 4 nuovi appuntamenti per il ciclo di “Storie di Gubbio”, il percorso di appuntamenti che vuol promuovere la conoscenza del territorio comunale attraverso fatti, protagonisti e luoghi che ne hanno scandito il tempo lungo tutto l’arco dei secoli. “Questa iniziativa dell’amministrazione comunale - ha spiegato il sindaco Filippo Mario Stirati - è dedicata alla riscoperta del patrimonio di storia e di particolarità tra il centro storico e le frazioni, mettendo in evidenza un tessuto di relazioni che permettono di scoprire pagine inedite o poco conosciute della memoria collettiva. E nel contempo rivelano aneddoti, racconti e particolarità che servono agli stessi abitanti per approfondire le proprie radici. Proprio per questo ho voluto riservare alle mie deleghe specifiche la cura e la tutela della “memoria della città”, di cui Gubbio è ricchissima, perché la ritengo la base di partenza per ogni azione presente e futura”. “Studiosi ed esperti, conoscitori

della materia, si mettono a disposizione per raccontare in maniera semplice e piana gli argomenti prescelti”, ha aggiunto il neo assessore alla Cultura Oderisi Nello Fiorucci. “L’intento è quello di avvicinare i cittadini al loro ricchissimo patrimonio e di facilitarne la comprensione”. Questo il calendario dei nuovi incontri: giovedì 27 giugno (ore 18,30, Sala del refettorio di San Pietro) “Una città nella città. Per una storia del monastero di San Pietro”, con Claudio Ubaldo Cortoni. Giovedì 8 agosto (ore 18,30 a Burano, Ristorante “Da Baffone”) “Su per Burano”, tra natura, storia e dimensione rurale, con la presentazione di foto commentate dagli autori del volume “Il paesaggio rurale delle serre di Burano”. Lunedì 26 agosto (ore 20,30, Circolo Oratorio Anspi San Felicissimo di San Marco) “Il culto di San Marco nella diocesi di Gubbio” con Paolo Salciarini. A novembre (data da definire, Taverna di San Giorgio in via Cristini), “La chiesa di Giuliano. Aspetti poco noti o del tutto sconosciuti” con Fabrizio Cece.

L’ADDIO Il regista fiorentino cittadino onorario ricordato dal sindaco Stirati: “Dovremo continuare a celebrarlo”

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IL MAESTRO FRANCO ZEFFIRELLI PORTA GUBBIO LASSÙ

Il maestro riposa nella sua Firenze. Se n’è ando la bellezza di Gubbio. Dovremo continuare a ricordarlo e cerebrarlo con altre iniziative come dato a 96 anni Franco Zeffirelli, lo scorso 15 quelle realizzate insieme a Tuscania e Pienza per giugno. “C’è una grande commozione, se n’è i 50 anni dal film Romeo e Giulietta”. andato un pezzo di storia del cinema italiano, La cittadinanza onoraria a Zeffirelli, tornato più un grande maestro, un uomo di cultura”. L’ha volte a Gubbio testimoniando l’ammirazione, salutato così il sindaco Filippo Mario Stirati, nel venne deliberata all’unanimità nella seduta ricordo della cittadinanza onoraria conferitagli consiliare del 10 dicembre 2015 su proposta di il 16 marzo 2016 nella sua villa romana sulla Zeffirelli cittadino onorario Stirati e del presidente del Consiglio Comunale, Appia dove ha ricevuto il riconoscimento per il Giuseppe Biancarelli, dopo varie iniziative della società civile suo profondo legame con la città esaltata nelle scene dei cae istituzionali dei consiglieri Luigi Girlanda e Francesco Gapolavori “Romeo e Giulietta” e “Fratello sole, sorella luna”. Stirati gli ha reso omaggio: “Come sindaco sono felicissimo di gliardi. Se ne parlava fin dai primi anni 2000 ma i politici dell’eavergli conferito la cittadinanza onoraria portandomi dietro poca erano ideologicamente tarati e proposero Gino Strada. Il la volontà del Consiglio Comunale. Ancora una volta esprimo tempo ha messo le cose a posto. tutta la gratitudine perché il maestro ha consegnato al monM.Boc.

IL RITORNO Ben 12 appuntamenti in programma dal 6 luglio al 17 agosto in uno spettacolo unico e inimitabile

IL FASCINO DEL TEATRO ROMANO

Dopo la ripartenza dell’estate 2018, la stagione di prosa del Teatro Romano cambia decisamente passo: l’estate 2019 proporrà ben 12 appuntamenti in cartellone, con un programma ricchissimo e per tutti i gusti che a partire dal 6 luglio rimetterà la splendida struttura di epoca romana al centro delle attenzioni e delle serate degli eugubini. Appuntamenti di grande richiamo che mirano a un pubblico adulto, ma non solo: ci sarà tanta musica con l’omaggio a Lucio Dalla (sabato 20 luglio) e il tributo ai Pink Floyd (giovedì 8 agosto), unita alle consuete commedie di epoca greco romana (“Agamennone” di Eschilo venerdì 2 agosto, “Edipo

Re” di Sofocle sabato 3 agosto) e a quelle della letteratura moderna (vedi “La tragica storia del dottor Faust” di Cristopher Marlowe). La chiusura il 17 agosto sarà affidata a Gubbio No Borders con il concerto di Danilo Rea Trio, mentre uno serata verrà dedicata anche alla storia cittadina con la Festa delle Tavole portata in scena da Gruppo teatrale “Carlo Nardelli” con lo spettacolo “Le parole venute dal passato” (venerdì 12 luglio). Per informazioni sui biglietti è possibile rivolgersi allo IAT in via della Repubblica (075.9220693). Il botteghino del Teatro Romano resterà aperto solo nelle serate degli spettacoli a partire dalle 19,30.



VIDEO

COM’È BELLO IL CAMPANONE VISTO ANCOR PIÙ DA VICINO di ROBERTO BARBACCI

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UN VIDEO REALIZZATO DA TRE GIOVANI EUGUBINI COGLIE ASPETTI E SFUMATURE INEDITE PORTANDO IDEALMENTE LO SPETTATORE SULLA TORRETTA DI PIAZZA GRANDE. IL FILMATO SPOPOLA GIÀ SULLA RETE

Maestoso e affascinante come si è mostrato da 250 anni a questa parte, il Campanone continua ad ammaliare occhi e a rapire cuori. Quelli degli eugubini, che ne hanno fatto molto più di una semplice colonna sonora della loro esistenza. Quella dei tanti visitatori che hanno la fortuna di imbattersi nei suoi rintocchi, ammirando la capacità dei campanari di muovere le corde in perfetto equilibrio e diffondere la maestosa voce del bronzo. Sono tantissimi coloro che almeno una volta in vita loro hanno ammirato quella maestria e quella perfetta sincronia di braccia e gambe a pochi metri di distanza, magari posizionati accanto ai merli del Palazzo dei Consoli. Ma la tecnologia moderna permette anche di immergersi in un’esperienza sensoriale differente, ma ugualmente evocativa e di impatto: grazie all’opera realizzata da Francesco Pelicci, Francesco Biccheri e Luca Simon Biccheri, dallo scorso 24 giugno è presente su YouTube un filmato dal titolo “Visto da Vicino”, nel quale le immagini consentono per la prima volta di ammirare le stesse identiche inquadrature che si presentano agli occhi dei campanari quando salgono sulla torretta. Il collage di riprese, frutto di un percorso durato quasi due anni, consentono di offri-

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re allo spettatore un punto di vista unico e privilegiato, tale da emozionare non soltanto l’eugubino abituato da sempre ai rintocchi del Campanone, quanto anche curiosi e forestieri che s’imbattono in uno spettacolo davvero inimitabile. Poche ore dopo aver condiviso il filmato sulla rete, migliaia sono stati i contatti che l’hanno fatto conoscere in tutto il mondo, con alcune testate giornalistiche che hanno chiesto l’autorizzazione a diffonderlo anche su organi ufficiali. Per Gubbio si tratta dell’ennesima vetrina e ribalta mediatica, certificata anche dalla potenza della rete nel diffondere contenuti tanto spettacolari, quanto evocativi della storia e del vissuto locale. Particolarmente suggestivi, oltre ad alcuni dialoghi captati tra campanari, anche i momenti che li ritraggono in azione mentre alle loro spalle c’è piazza Grande gremita in occasione dell’Alzata del 15 maggio.

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BASKET

UN PODIO CHE VALE ORO STRAORDINARIA ESPERIENZA PER L’UNDER 12 DELL’EMI BASKET GUBBIO CHE A PINETO HA CONQUISTATO IL TERZO POSTO ASSOLUTO NELLE FINALI NAZIONALI CSI Hanno chiuso sul gradino più basso del podio, ma a pensarci è come se avessero conquistato quello più alto. Perché quanto fatto dall’Under 12 dell’Emi Basket Gubbio nelle finali nazionali CSI, disputate a Pineto (provincia di Teramo), è qualcosa che resterà negli annali di storia del club: il gruppo guidato da Ilaria Schisti, nell’occasione accompagnata dal coach della prima squadra Stefano Spogli, ha battagliato al cospetto di avversari provenienti da centri dove la pallacanestro fa registrare numeri ben più altisonanti, tutti capoluoghi di regione che pure hanno dovuto fare i conti con la straordinaria verve e con tutta la forza di volontà degli eugubini, che nella finale per il 3° e 4° posto hanno superato la Polisportiva Osber Milano dopo aver ceduto in semifinale alla Sport Insieme Bologna. Ma la festa è stata grande lo stesso, unitamente al grande divertimento che ha avuto come comune denominatore grandi e adulti accompagnatori nel corso di un lunghissimo fine settimane denso di significati. “Ci siamo affacciati per la prima volta a una finale nazionale dimostrando di essere all’altezza dei nostri avversari. Questo ci fa enormemente piacere soprattutto perché ci fa capire che il progetto che stiamo realiz-

zando comincia a dare i suoi frutti. Fare pallacanestro in una piccola regione come la nostra ad estrazione principalmente calcistica non è facile e per questo il risultato raggiunto nella sua toL’Under 12 che ha chiuso terza a Pineto talità rappresenta una vittoria di cui andare fieri. Ci porteremo sempre dietro questa piccola impresa fatta di emozioni forti, lacrime sorrisi, amicizia rispetto e tanto divertimento. Un grazie a tutti coloro che l’hanno resa possibile”. Una degna chiusura di stagione per l’Emi Basket Gubbio, che ha visto peraltro tre suoi giocatori (Fabrizio Reggiani, Marco Maurizi e Stefano Iandoli) partecipare anche all’All Star Game regionale. Ora un po’ di meritato riposo prima di ripartire in vista di un’avvincente nuova stagione. R.Bar.

RICORRENZA Durante la “Creamtions des Trois Sapins” uno dei tre pini verrà acceso dall’eugubino Fausto Paffi

THANN CELEBRA SAINT THIEBAUT

vescovile che Ubaldo aveva promesso al suo serSono giorni intensi quelli che si apprestano a vivere nella cittadina francese di Thann, gevo prima di morire), spaventato si mise a pregare ed ecco che tre pini cominciarono a bruciare, ma mellata con Gubbio dal 1958, che ogni anno senza ardere. Ogni 30 giugno, nella piazza adiail 30 giugno celebra la ricorrenza in onore di Sant’Ubaldo (in Alsazia conosciuto come Saint cente alla Collegiata di Thann, viene rievocato Thiebaut). I festeggiamenti si ricollegano al fatquel fatto con tre pini che vengono bruciati, acto accaduto la notte tra il 30 giugno e il 1° luglio cesi da personaggi legati alla storia locale o che 1161, quando il fedele servitore di Sant’Ubal- La Creamtions des trois sapins in qualche misura hanno legami con la cittadina alsaziana e il culto di Sant’Ubaldo. Quest’anno uno dei tre pini do, di origine germanica, stava facendo ritorno a casa e si ferverrà acceso da Fausto Paffi, invitato dalla comunità di Thann mò a dormire nei pressi del luogo dove oggi sorge Thann. Al per via della grande amicizia con la quale ha contribuito a far mattino seguente, non riuscendo a rimuovere il bastone del crescere i rapporti tra le due comunità. pellegrino dal terreno (e al cui interno era custodito l’anello

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LA ROCCA

20 18

LE “COLPE” DI ZEFFIRELLI Nei giorni seguiti alla scomparsa del maestro Franco Zeffirelli, qualcuno ha voluto giustamente ricordare che una delle amarezze più grandi nella vita del regista era il constatare come nei suoi confronti la critica cinematografica italiana, al contrario di quella mondiale, fosse abbastanza fredda e distaccata. La ragione va ricercata nella ideologizzazione molto marcata da cui certa critica, almeno quella intellettualoide e cattedratica, è ancora profondamente affetta. A Zeffirelli, il pensiero dominante e politicamente corretto, non ha mai perdonato il suo essere fieramente cattolico (colpa irredimibile e marchio infamante dei nostri giorni), ma soprattutto la sua avversione radicale all’ideologia comunista. Non è un caso se Gubbio, città che ha goduto di una ribalta mondiale grazie ai film di Zeffirelli, ha aspettato mezzo secolo prima di dargli il riconoscimento doveroso della cittadinanza onoraria. In effetti, il regista fiorentino non aveva peli sulla lingua e ricordava spesso il fatto che, durante la “resistenza”, ai giovani che come lui prendevano la via della montagna, Giorgio La Pira dava questa raccomandazione: “Andate e combattete, ma ricordatevi sempre che fascisti e comunisti sono la stessa cosa”.

LA DOTTRINA E LA VITA Sempre a proposito di Zeffirelli, non è mancato chi, soprattutto sui social, ha gettato il solito “fango” sulla vita privata del maestro. È tipico dell’uomo moderno, infatti, non distinguere mai il piano delle idee da quello personale, nemmeno davanti alla morte. Per cui ci si è sbizzarriti a disquisire su una “indegna incoerenza” tra l’omosessualità dichiarata di Zeffirelli e il suo dirsi orgogliosamente cattolico. Anche qui si ripresenta il curioso paradosso di certa cultura laicista e sinistroide che non crede al paradiso, ma vuole comunque stabilire chi è degno di andarci e chi no. Sarà bene dunque ricordare una cosa ovvia, anche se suscita l’isteria di certa intellighenzia ben pensante: si è cattolici finché si crede alla verità cattolica (anche se non si riesce a viverla pienamente). Peccando si smette di essere “santi”, non di essere “cattolici”. Tanto è vero che si può andare all’inferno anche essendo cattolici. Ma questo lo decide Dio, non certo l’uomo moderno. Quando alcuni dicono di essere “buoni cristiani” perché non rubano e non uccidono, dicono un non senso. Anche un musulmano che non fa quelle cose, giustamente, rivendica di essere islamico e non cristiano. Si è cattolici o islamici per ciò che si crede, non per ciò che si fa...

a cura di LUIGI GIRLANDA LA “COERENZA” CATTOLICA A scanso di equivoci sarà bene soffermarsi ancora un po’ sul tema della “coerenza” cattolica (le virgolette sono d’obbligo perché in tutta la Bibbia la parola “coerenza” non compare proprio mai). È la modernità che, negando ostinatamente la dottrina biblica del peccato originale, finisce per essere ossessionata dalla coerenza tra le idee e la vita. Se l’uomo è “buono per natura” (come vuole la farneticante teoria di Rousseau) il male non può che derivare da una colpevole “incoerenza” di alcuni uomini. La sana dottrina cattolica ha sempre insegnato che, dopo il peccato di Adamo, l’uomo ha una natura corrotta dal male, a tal punto che non si salva da solo, cercando di essere “coerente”, ma ha bisogno di un Redentore che prenda su di sé i peccati e nel quale avere fede. Questo non significa che basta “credere” per assicurarsi un posto in paradiso o che non sia auspicabile una vita coerente con le verità credute. Significa però riconoscere che c’è uno scarto tra ciò che si crede e ciò che, con la nostra miseria, proviamo a vivere. Anzi, tanto più aumenta la santità tanto più si avverte questo scarto. Se avessimo detto a un caratteraccio come padre Pio che era “santo perché coerente col Vangelo”, probabilmente avremmo ottenuto una meritata pedata...

Pillole Letterarie e Dintorni... a cura di ANNALISA BOCCUCCI

L’ANIMA DI HEGEL E LE MUCCHE DEL WISCONSIN

IL POTERE SALVIFICO DELLA MUSICA UNA SIMPATICA E CURIOSA RIFLESSIONE SUL VALORE UNIVERSALE DELLA BELLEZZA DELL’ARTE È un testo dal titolo senza dubbio particolare e accattivante questo di Alessandro Baricco: un accostamento insolito di nomi illustri e tematiche bizzarre che cela una trattazione brillante e assolutamente profonda su un tema che molte volte si tende a semplificare o a considerare superfluo e appannaggio di pochi. Il succo dell’idea che l’autore intende proporre si mostra già alla lettura delle prime righe: la citazione della sezione sulla musica, contenuta all’interno delle Lezioni di Estetica, monumentale opera hegeliana incentrata sull’arte, introduce la volontà di inquadrare la discussione sul valore “estetico” della musica classica a partire proprio dalla posizione del grande filoso tedesco; la musica è, per Hegel, la più sublime forma d’arte, è lo strumento che eleva l’anima al di sopra, la manifestazione dello spirito soggettivo a se stesso che, in pieno accordo con il ritmo del movimento triadico, da fuori di sé ritorna in sé. Il paragone istituito nel titolo porta il lettore ad affiancare a questa riflessione di tono elevato, uno studio dell’Università di Madison che ci informa del fatto che l’ascolto della musica classica aumenti la produzione di latte nelle mucche del 7,5%. Questo parallelismo,

all’apparenza strano e divertente, ci guida, sempre portando con sé il sorriso e l’ironia, verso la tesi centrale che Baricco intende proporre: etichettare la musica classica come “musica colta”, differenziandola orgogliosamente da ciò che definiamo pop e considerandola come un qualcosa ad uso esclusivo di coloro che “se ne intendono”, rischia di condurre ad una cristallizzazione, ad una chiusura mai positiva per l’arte. L’istinto a proporre un artificiale cortocircuito con la modernità ha portato ad una messa in discussione del valore universale della musica come arte delle arti, come era solito chiamarla Hegel che, per altro, da molti era accusato di proporre trattazioni sulla musica classica pur non essendo un conoscitore dei tecnicismi. L’autore, citando l’esempio di Beethoven, che si è proposto come un convinto rivoluzionario dei canoni dell’epoca, ci spinge a riflettere sull’assenza di una contrapposizione tra classico e quindi aulico e intoccabile e moderno con l’accezione di basso e consumistico. La musica, in tutte le sue forme espressive, ha un valore in sé che non presuppone scale di gradi perché anche quella classica, come ci suggerisce il titolo, può prestarsi alla sacralità della riflessione sull’anima di Hegel, ma può anche essere il fulcro di una ricerca sulla produzione di latte delle mucche del Wisconsin.


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IL NEO MISTER HA ABBANDONATO L’UNDER 19 ALLA VIGILIA DELL’EUROPEO DICENDOSI SICURO DI AVER FATTO LA SCELTA GIUSTA. NOTARI CERCA NUOVI IMPRENDITORI E INTANTO RIPORTA IL TECNICO NEI QUADRI DELLE GIOVANILI

Qualcosa bolle in pentola, qualcosa di grosso pensando alla voglia e alla determinazione mostrate da Federico Guidi nel giorno in cui ha messo piede per la prima volta nelle segrete stanze del “Pietro Barbetti”. Il tecnico che ha rinunciato all’Europeo Under 19 faticosamente conquistato con la selezione azzurra pur di saltare sulla nave eugubina, pronto a tuffarsi per la prima volta su una panchina professionistica, desideroso di mostrare da subito il proprio valore dopo tanta gavetta nel calcio giovanile. Se non è una scommessa poco ci manca, anche se il Gubbio non ha esitato quando c’è stato da andare a bussare alla porta del giovane tecnico fiorentino, classe 1976, che essendo abituato a lavorare con i ragazzi ha fatto capire di volersi allineare al pensiero della dirigenza eugubina, che intende appunto proseguire sulla strada del rinnovamento affidandosi a tanti elementi di prospettiva, utili anche per portare qualche contributo nelle casse societarie. INCOGNITA GIRONE “Se davvero Gubbio è la città dei matti, penso di esserlo stato anch’io nel rinunciare all’Under 19 e all’Europeo in Armenia di fine luglio per sposare questo progetto”: così si è presentato Guidi, attorno al quale monta tanta curiosità. “Mi piacerebbe riportare entusiasmo e voglia di credere in questa squadra, cercando in tutti i modi di competere con le migliori squadre del girone”. Che dovesse essere geograficamente simile a quello dell’anno passato (molto dipen-

derà da escluse e ripescate: al Sud le candidate scarseggiano…) si preannuncia bello tosto con formazioni di nobile tradizione come Triestina, Cesena, Sambenedettese (con Pablo Montero in panchina), Monza, Padova, Vicenza e probabilmente anche Modena (in odore di ripescaggio) e Ternana. Sul mercato, annunciati i rinnovi di Malaccari e De Silvestro e certi gli addii di Casiraghi, Espeche, Davì e Chinellato, si punta a profili giovani per la porta (Stefano Mazzini dall’Atalanta e Alessandro Zanellati dal Torino)- Ufficiale l’arrivo dell’esterno offensivo Christian Cesaretti, ex Paganese, vicino quello di Alessandro Sbaffo, ex Albinoleffe. SCENARI FUTURI Intanto il mese di giugno è filato via con la notizia dell’iscrizione, avvenuta senza batter ciglia, ma anche della riunione tra dirigenza e tifoseria dalla quale non sono scaturiti gli esiti sperati. Rimane uno scollamento tra le parti, così come al momento non sembra fare breccia l’appello del patron Sauro Notari, rivolto all’imprenditoria locale, alla ricerca di nuovi partner da poter inserire nel progetto rossoblù. Qualcosa invece si muove per ciò che concerne il settore giovanile, che vedrà il ritorno dopo tanti anni di una figura cara agli eugubini che risponde al nome di Gianni Francioni, al quale verrà affidato un ruolo di responsabilità a livello tecnico. Probabile anche l’arrivo di allenatori locali, anche per ridare un volto più “eugubino” a una creatura che negli ultimi anni aveva visto all’opera molti tecnici e istruttori (così come calciatori) provenienti da fuori sede.

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RODOLFO “POPI” PIEROTTI, CI RESTA IL SUO GRANDE CUORE

Era schietto Rodolfo Pierotti. Era schietto il “Popi”, personaggio unico emblema della migliore eugubinità. Se n’è andato a 83 anni e il 14 giugno scorso una folla commossa gli ha dato l’ultimo saluto nella chiesa di San Pietro. È stato storico e carismatico sangiorgiaro della manicchia di San Pietro, fratello dell’indimenticato Tino Pierotti, tra i fondatori della Famiglia dei Sangiorgiari e Capodieci nel 1956. Lo si ricorda a ceppo e punta dietro nella muta di Santa Maria, oltre che in altri tratti del percorso. È stato anche Capodieci nella curva della farmacia. Ha saputo interpretare sempre lo spirito del ceraiolo autentico trasmettendo ai giovani passione e grinta. Lo scorso 15 maggio durante la “Mostra” c’è stato l’ultimo l’omaggio dei ceraioli di San Giorgio al “Popi” che dal terrazzo di casa ha salutato tutti con la visibile commozione. Con l’amore per la famiglia e il Cero, c’era anche quello sportivo per i colori del Gubbio e per la Juve. Metteva sempre entusiasmo nel parlare dei punti fermi della sua vita. Ci resta il suo grande cuore. (Foto Simone Grilli)

ALFONSO UCCELLANI ERA UN ISTRIONE

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Stava male da tempo Alfonso Uccellani e se n’è andato portandosi appresso il carico di simpatia e quell’essere istrionico perché poliedrico nel mettersi in gioco come attore, regista e capace di tenere il palco come pochi. Oltre all’esperienza professionale alla Usl, aveva sempre coltivato la passione per il teatro e il mondo dello spettacolo, fino a concentrare questi anni della sua vita ai soggetti con disabilità e a quanti volessero conoscere più da vicino l’arte dello spettacolo. Era simpatico Alfonso, santantoniaro verace con la battuta sempre pronta da farne l’amico degli amici. La sua vena di simpatia e la verve interpretativa costituiscono l’eredità migliore.

LA STATALE ABBANDONATA Con i lavori lungo la nuova SS 318 (che fa parte della Perugia-Ancona) che da due settimane fanno dannare gli eugubini, in molti per raggiungere il capoluogo sono tornati sul vecchio tracciato da Ponte d’Assi a Bosco ma non hanno potuto che constatare lo stato di incuria della strada, con erba altissima e manutenzione ai minimi storici.

NUMERI UTILI Centralino Comunale 075.92371 Centralino Osp. Branca 075.9270801 Pronto Soccorso 075.9270744 Numero Verde Farmacie 800.829058 Guardia Medica 075.9239468 Sez. Croce Rossa 075.9273500 Gubbio Soccorso 075.9277779 Misericordia Gubbio 340.3859797 Carabinieri 075.9235700 Vigili del Fuoco 075.9273722 Vigili Urbani 075.9273770 Cimitero Civico 075.9237690 IAT 075.9220693 Servizio Taxi 075.9273800 Carabinieri Forestali 075.9272585 Guardia di Finanza 075.9273789 Centrale ENEL 800.900.800 Canile 075.9274963 Curia Vescovile 075.9273980 075.9220795 ACI Soccorso Stradale 333.5224537

SCUOLA DI S. MARTINO, CHE FESTA PER I PRIMI CINQUANT’ANNI I cinquant’anni della scuola primaria di San Martino sono stati festeggiati con una serie di iniziative. Gli alunni delle cinque classi si sono esibiti nel saggio musicale di fine anno scolastico, alla presenza del sindaco Filippo Mario Stirati, del vicesindaco Rita Cecchetti e del dirigente scolastico Nevio Vagnarelli con i familiari degli alunni. Ospiti speciali i maestri che hanno insegnato a San Martino fino alla pensione e tanto hanno dato alla scuola, da Eleonora Fabbri Riccardini a Elsa Ascani, Vanda Venturi, Liviana Boco, Ornella Menichetti, Nicoletta Castellani, Patrizia Maurizi, Antonella Civile. È stato diffuso nell’occasione il libro “San Martino - 50 anni di scuola” di Laura Moschettini e l’opuscolo “10 passi nel quartiere di San Martino”, realizzato nell’ambito del progetto Pon dagli alunni delle classi quarta e quinta.

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Il prossimo numero sarà in distribuzione da

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