15 Giorni - Numero 110 - 18 Luglio 2019

GUBBIO Il portale web di informazione sull’attualità eugubina GIOVEDÌ 18 LUGLIO 2019 ANNO VII NUMERO 110

quindicinale d’informazione www.15giorni.it

GIUNGLA DI CITTÀ

LA ROTATORIA DELLA CONTESSA DOVREBBE ESSERE UN’AUTENTICA CARTOLINA PER CHI ARRIVA A GUBBIO, INVECE DA ANNI VIVE NELL’INCURIA. NON FA ECCEZIONE L’ESTATE 2019. IN PASSATO ALCUNI VOLONTARI HANNO PROVVEDUTO A LORO SPESE A TENERLA PULITA, MA HANNO DESISTITO SOTTO LA MINACCIA DI SANZIONI

COPERTINA

PRENDETEVI CURA DI QUELLA ROTATORIA ANCHE L’ULTIMO VOLONTARIO CHE LO SCORSO MAGGIO HA TAGLIATO L’ERBA SI È ARRESO: L’AREA È DI COMPETENZA ANAS, MA LA MANUTENZIONE È INESISTENTE. E DIRE CHE DAL 2017 C’È UN COMITATO GIÀ COSTITUITO CHE SI OFFRE DI CURARLA Peggior biglietto da visita non potrebbe esistere. Perché la rotatoria della Contessa, oggi più che mai, è abbandonata a se stessa.

Quando venne costruita, a metà degli anni ’80, era un autentico fiore all’occhiello, grande e spaziosa come poche se ne vedevano all’epoca. Oggi è semplicemente abbandonata a se stessa, con una vegetazione che cresce senza controllo, aiutata dalla tanta acqua caduta a maggio e poi letteralmente “bruciata” dal caldo che da metà giugno ha imperversato su Gubbio.

COMITATO IN ATTESA Da ottobre la rotatoria è di proprietà di Anas dopo che per anni è stata di competenza della Provincia. Ma dal 2013 ad oggi la manutenzione, di fatto, è stata sempre a carico dei privati. Tanto che nel 2017 è nato persino un comitato (Associazione Gubbio Ovest) con l’intento di prendersene cura, composto dai tanti volontari che negli anni sono intervenuti nei momenti di maggior bisogno, quando cioè piante ed arbusti apparivano totalmente fuori controllo. E alle loro richieste di stipulare una convenzione con gli enti pubblici non è stata data risposta. “Ci siamo proposti in più di un’occasione - spiega Giancarlo Baldacci dell’Associazione Semonte, presente all’interno di AGO assieme al Circolo ANSPI Madonna del Ponte e alla Pro Loco di Mocaiana - ma alle parole non sono mai seguiti i fatti. È assurdo pensare che c’è un comitato legalmente costituito da due anni che non può agire, ma ad oggi questa è la situazione”.

FABRIZIO E LA “MINACCIA” Fino a un paio d’anni fa i volontari della zona Ovest si erano occupati di tenere pulita la rotatoria, naturalmente a spese proprie.

Col tempo però la mancanza di sostegno da parte degli enti pubblici ha spinto in tanti a desistere. Ed è stato allora che Fabrizio Righi ha deciso di intervenire in prima persona: appassionato di piante, infastidito da tanta trascuratezza, a partire dall’estate del 2018 ha ripulito da solo tutta la rotatoria. “Prima che un appassionato di botanica sono un cittadino che fa del senso civico il

di ROBERTO BARBACCI

proprio credo. Abito non molto distante dall’area e transitando ogni giorno in auto aumentava in me il senso di rabbia. Così ho preso il mio “trattorino” e mi sono messo all’opera in più di un’occasione, a mio rischio e pericolo”. Otto ore di lavoro, naturalmente nei fine settimana (e quindi sacrificando una giornata non lavorativa), ma a qualcuno la cosa non è piaciuta: “Dopo l’ultimo taglio effettuato a inizio maggio mi ha contattato Baldacci, il quale a sua volta era stato contattato da un dipendente Anas che, credendo che fosse ancora lui ad occuparsi della manutenzione della rotatoria, gli aveva consigliato di desistere, perché altrimenti avrebbe rischiato un verbale e la relativa multa, non essendo autorizzato a intervenire. A quel punto ho capito che era meglio lasciar perdere. Addirittura quello stesso dipendente ha insinuato che il lavoro fosse stato fatto di proposito di sabato, e non durante la settimana, proprio per evitare che qualche operaio al lavoro potesse intervenire e multare il volontario abusivo al lavoro”.

VOLONTARI IN AIUTO Righi ben conosce le piante che compongono la rotatoria: “Ci sono dei pini mediterranei e prunus, alberi che se curati nel modo giusto posso apparire davvero belli e adatti al clima attuale. In questo momento sono abbandonati a se stessi”. Con un messaggio su Facebook ha sfogato la sua frustrazione, ricevendo tanta comprensione e promesse di aiuto: “Si potrebbe fare un calendario di 3 o 4 tagli annuali, e si, ci sarebbero tante persone pronte a collaborare. Ma in questo momento è pura utopia: rischiare di prendere un verbale per fare del bene, capite voi, sarebbe veramente troppo”. “Come AGO abbiamo anche delle idee su come rendere l’area più bella - conclude Baldacci - pensando anche di progettare delle sculture con l’aiuto delle scuole e della cittadinanza. Le elezioni sono alle spalle e mi auguro ora che anche il Comune faccia la sua parte, gestendo i rapporti con Anas. Noi siamo pronti, ma è bene che anche le istituzioni facciano la loro parte e non lascino soli i cittadini”.

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POLITICA

INTRECCI E SILURI ALLA PARTENZA DEL SECONDO MANDATO DI STIRATI di MASSIMO BOCCUCCI

LA SOLITA POLITICA DEI TRASVERSALISMI. LA DESTRA HA VOTATO A SINISTRA, MENTRE LA LISTA CIVICA SCELGO GUBBIO È ANCORA INFURIATA PERCHÈ LIBERI E DEMOCRATICI SI È PRESA TUTTE GLI INCARICHI CHE CONTANO

Restano veleni, segreti e siluri nell’avvio del secondo mandato del sindaco Filippo Mario Stirati. Hanno fatto discutere perfino le reazioni al vestito rosso fuoco col quale all’insediamento si è presentata Alessia Tasso, vicesindaco con delega all’urbanistica: dicono che l’hanno apprezzato il suo movimento civico Liberi e Democratici (LeD) e Orfeo Goracci dell’ultrasinistra. Nel segreto dell’urna, per l’elezione di Stefano Ceccarelli presidente del Consiglio Comunale, ci sono stati intrecci e vendette trasversali per far capire ai LeD che non possono dominare e perché il prescelto, con una lunga militanza in diversi partiti della sinistra, ha riempito l’ultima casella senza condivisione. Sono trapelate le manovre sulle cinque votazioni, specie l’ultima decisiva.

I CONTI Su Ceccarelli si sarebbero espressi i dieci consiglieri dei LeD, due socialisti, i candidati a sindaco Marco Cardile (Pd), Goracci e il leghista Angelo Baldinelli (ex coordinatore di Forza Italia) che sui social ha rivelato il suo voto per l’alfiere di sinistra (“È una persona equilibrata, umile e corretta”, ha scritto), pur se

taluni l’interpretano come un endorsement per mettere zizzania. Scelgo Gubbio, imbufalito sugli incarichi, ha voluto mandare segnali chiari e bellicosi nel votare, come da indiStefano Ceccarelli screzioni, l’ ex assessore Lorena Anastasi, subentrata in consiglio al posto di Gabriele Damiani confermato in giunta (gli altri subentrati sono Francesca Pinna, Emilio Morelli e Giovanni Manca per i LeD e Marco Morelli per Scelgo Gubbio). Su Alessio Bazzurri di Scelgo Gubbio si sarebbero invece orientati i consiglieri di minoranza Marzio Presciutti Cinti e Filippo Farneti candidati a sindaco, Stefano Pascolini e Michele Carini della Lega, Mauro Salciarini dei 5 Stelle.

CANILE DI FERRATELLE, ORA GESTISCE IL COMUNE

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Cambio della guardia, con passaggio del testimone, nella gestione del canile comprensoriale di Ferratelle, di proprietà dell’Amministrazione Comunale per competenza territoriale e al quale fanno riferimento anche i territori della fascia appenninica da Scheggia e Pascelupo a Sigillo, Costacciaro e Fossato di Vico, che contribuiscono alle spese complessive anche per i costi del personale. Il Comune è subentrato, dal primo luglio scorso, alla Comunità Montana Alta Umbria, da tempo in liquidazione e disciolta con decreto della Regione, che da una quindicina di anni ne curava la gestione con un’apposita convenzione. Ora è prevista l’approvazione di uno specifico regolamento da parte dei vari consigli comunali che fanno riferimento al canile. Il dirigente comunale Raffaele Santini, del settore Patrimonio, ha individuato nell’apparato dell’ente talune figure di riferimento che si occupano della questione e che in questo periodo di transizione vengono affiancate dal personale uscente così da entrare al meglio nei meccanismi di gestione. Rimangono in vigore, in questa fase, le convenzioni esistenti, comprese quelle con le associazioni di volontariato.

POLITICA

IL PD CI RIPROVA, ORA SPUNTA LISPI SMACCHI HA RIMESSO IL MANDATO DI SEGRETARIO ALL’ASSEMBLEA PER EVITARE IL COMMISSARIAMENTO. PER LA SUCCESSIONE CIRCOLA LA CANDIDATURA DELL’EX SINDACO DI FOSSATO. DA VEDERE IL RUOLO DI FABBRETTI, COORDINATORE DELLA MOZIONE ZINGARETTI E RITENUTO UOMO DI VERINI A GUBBIO Prova a ripartire il Pd. Non sarà facile riprendersi dalla batosta elettorale alle ultime Comunali che l’hanno visto precipitare al minimo storico di 1.412 voti (7,88 per cento) con un travaso inaudito di consensi praticamente verso tutti gli avversari. Si sta cercando una soluzione per voltare pagina in tempi rapidi e soprattutto per riorganizzarsi in vista delle elezioni regionali. Ha rimesso il mandato all’assemblea il segretario Andrea Smacchi e questa mossa, diversa dalle dimissioni, sembra fatta sostanzialmente per evitare il commissariamento scegliendo una figura che possa far ripartire il partito con la benedizione del commissario regionale Walter Verini. Il nome che circola è quello di Virgilio Lispi, un passato nel Psi, dal 1985 per 10 anni sindaco a Fossato di Vico, già presidente del Lions Club Gubbio, un’impronta professionale da architetto della Soprintendenza oltre che libero professionista, particolarmente attivo nella fase post-terremoto sia per rilevare le situazioni critiche che nelle progettazioni di recupero.

RUOLO FABBRETTI Sullo sfondo c’è Gianni Fabbretti, coordinatore eugubino della Mozione Zingaretti, che ha preso fortemente le distanze dalla segreteria del partito chiedendo l’azzeramento della classe dirigente pur restando nel Pd a differenza di altri che sono usciti per confluire nelle liste o appoggiare dall’esterno il rieletto sindaco Filippo Mario Stirati. Anche Fabbretti cerca spazi ed è considerato il riferimento a Gubbio di Verini, il quale punta a trovare l’intesa con la coalizione di Stirati per sostenere il candidato del centrosinistra alle prossime Regionali.

I DISTINGUO Possono fare da collante lo stesso Stirati, che ha votato alle primarie senza mai nascondere di essere piddino per contestare solo la dirigenza locale, e il candidato a sindaco Marco Cardile, unico consigliere comunale del Pd che ha votato Stefano Ceccarelli alla presidenza dell’assemblea di palazzo Pretorio. La coalizione di Stirati è destinata a convergere sul candidato del Pd, con l’unica eccezione di Scelgo Gubbio dove al proprio interno ci sono orientamenti di centrodestra restando peraltro le scorie sulle nomine in giunta perché l’asse della maggioranza si è spostato decisamente a sinistra.

REGIONALI, SI VOTA IL 24 NOVEMBRE

Manca ancora l’ufficialità, ma le Elezioni Regionali in Umbria si terranno il prossimo 24 novembre. Dopo le dimissioni presentate a fine maggio da Catiuscia Marini tocca al vice presidente Fabio Paparelli svolgere atti urgenti e delibere che se pubblicate in ritardo possono arrecare danno a terzi o all’ente stesso. Gli schiramenti si muovono: col Pd in stand by, il centrodestra sogna Andrea Romizi (rieletto sindaco a Perugia) con la Lega che spinge per Donatella Tesei. Annunciato il movimento “L’Umbria dei cittadini” che coinvolge 200 tra docenti, imprenditori e personaggi della regione.

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ATTUALITÀ

CAMBIANO LE PARROCCHIE, IL VESCOVO ANNUNCIA IL PIANO ACCORPAMENTI IN VISTA PERCHÉ CI SONO SOLTANTO UNA TRENTINA DI PRETI, DI CUI UN TERZO SOPRA I 70 ANNI. “PER FORZA DI COSE - DICE PAOLUCCI BEDINI SI VA VERSO UNA RIORGANIZZAZIONE CHE NON VEDRÀ PIÙ UN PARROCO IN OGNI PARROCCHIA, MA DELLE PICCOLE COMUNITÀ DI SACERDOTI CHE COLLABORANO PER SERVIRE UNA ZONA”. TRE ORDINAZIONI PREVISTE TRA OTTOBRE E NOVEMBRE Si va verso la riorganizzazione delle parrocchie. Era nei piani. Il progetto nasce con tempi lunghi e dopo un approfondito confronto voluto dal vescovo Luciano Paolucci Bedini che ha pensato a dare una propria impronta fino dal suo insediamento che risale al 3 dicembre 2017. Il piano di riorganizzazione delle parrocchie interessa un vasto territorio che conta circa 53mila ma un’articolazione impressionante di frazioni per oltre 800 chilometri quadrati tra Gubbio, parte di Umbertide, Scheggia e Pascelupo, Costacciaro e Cantiano al confine nel pesarese. La diocesi, tra le più antiche d’Italia (si hanno notizie fin dal IV secolo), registra 39 parrocchie e solo una trentina di preti, di cui un terzo sopra i settant’anni. Nell’assemblea dei preti e nel consiglio presbiterale formato da 15 sacerdoti c’è stato un confronto serrato nell’ultimo anno per prospettare il riassetto.

COSA CAMBIA La zona cittadina di Gubbio, a parte le comunità custodite dai religiosi (San Francesco, Sant’Agostino, San Secondo e Madonna del Ponte), comprende la basilica di Sant’Ubaldo che, anche se non di proprietà diocesana, è affidata alla diocesi con il vescovo Paolucci Bedini che spera di poter vedere in quel complesso una piccola comunità di religiosi com’è sempre stato nei secoli. La parrocchia di Madonna del Prato sta crescendo e per questo è prevista un’altra figura oltre al parroco. Nel centro storico si va verso l’unificazione delle parrocchie di San Martino, San Giovanni e San Pietro: diventeranno, secondo il piano, un’unica comunità pastorale sotto la guida di un paio di sacerdoti. La zona di Semonte-Mocaiana verrà ripensata come un unico territorio da gestire in due centri. La comunità di Semonte-Casamorcia, con la guida di due preti, vedrà inserita pure la zona di Burano.

Le comunità di Monteleto, Loreto, e San Benedetto Vecchio aggiungeranno San Martino in Colle e Camporeggiano, con altri due preti in servizio e in collaborazione tra loro in quell’ampia

di MASSIMO BOCCUCCI

zona. L’area sulla via Eugubina ha come polo Cipolleto e Ponte d’Assi, con due sacerdoti: si aggiungeranno Monteluiano, Scritto, Belvedere, Bellugello, Vallingegno e Santa Cristina. La zona Saonda-Chiascio potrebbe essere riunita in due comunità pastorali con San Marco e Padule da una parte con due preti e Torre dei Calzolari, Spada e Branca dall’altra con altri due sacerdoti, con l’aggiunta di Colpalombo e Carbonesca.

GLI ALTRI COMUNI A Umbertide si va verso due comunità parrocchiali: Santa Maria, affidata ai frati minori, e Cristo Risorto con due sacerdoti diocesani, mentre la Collegiata di San Giovanni Battista è destinata a rimanere come santuario. Nella zona della Flaminia, infine, si pensa a un paio di preti per guidare Scheggia e Pascelupo, Costacciaro e Cantiano. Il percorso di riorganizzazione si svilupperà gradualmente nei prossimi tre-cinque anni.

ORDINAZIONI “Non ho certo finito di conoscere - osserva il vescovo -, infatti sono impegnato in una sorta di visita pastorale in formato ridotto, che mi vede spesso presente nelle parrocchie per incontrare, conoscere e ascoltare, prima di tutto i ministri ordinati che svolgono il loro servizio e poi anche i loro più stretti collaboratori nei consigli per gli affari economici e pastorali. Per forza di cose si va verso una riorganizzazione che non vedrà più, come in parte è già ora, un parroco in ogni parrocchia, ma possibilmente delle piccole comunità di preti che in collaborazione servono una zona dove ci sono più parrocchie”. Il vescovo annuncia anche che il 12 ottobre che verranno consacrati sacerdoti in cattedrale i diaconi don Edoardo Mariotti e don Andrea Svanosio, mentre il 24 novembre sarà ordinato diacono il seminarista Mirko Nardelli.

SOLIDARIETÀ Inviato un camion con 220 quintali di materiali per la casa accoglienza e le famiglie povere vicine

AIUTI DALLA CARITAS IN KOSOVO A OTTOBRE PELLEGRINAGGIO IN FRIULI

Da Gubbio in Kosovo un camion carico di 220 quintali di materiali e attrezzature, dai viveri ai prodotti per l’igiene, dai vestiti alle piastrelle, infissi, sanitari, un bobcat e altro, per i bisogni della Casa di accoglienza della Caritas regionale e delle famiglie povere che vivono nei villaggi vicini. La Caritas di Gubbio l’ha immaginato come un grande regalo per i vent’anni di presenza della Caritas Diocesana Caritas regionale in Kosovo, al quale hanno lavorato tanti volontari di tutte le età in Umbria, ma anche al di là dei confini regionali. Umbragroup di Foligno ha garantito anche quest’anno il suo appoggio logistico e la Caritas regionale ha coperto per intero le spese di spedizione del tir. La Caritas eugubina ha voluto ringraziare l’azienda eugubina Abita Edilcemento che ha messo a disposizione gratuitamente una parte delle sua sede a San Marco. Qui i materiali sono stati man mano

convogliati, preparati negli imballi e infine caricati sul tir grazie anche al gratuito apporto della cooperativa sociale Corinzi 13.

PELLEGRINAGGIO IN FRIULI Sono aperte le iscrizioni al pellegrinaggio Caritas 2019 “Viaggio ai confini della memoria”, in programma dal 18 al 20 ottobre in Friuli Venezia Giulia. La partenza è fissata per venerdì 18 ottobre di prima mattina con pranzo a Torviscosa (Udine), terra del direttore don Roberto Revelant. Il rientro a Gubbio è previsto per il 20 ottobre entro le ore 23. La quota di partecipazione è di 250 euro, comprensiva di autobus, alloggio, prime colazioni, tutti i pranzi e le cene e visite guidate. Iscrizioni presso la Caritas diocesana entro il 6 settembre con il versamento di un anticipo di 100 euro. Info: Luca (349.1916424). L’organizzazione tecnica è di Giringiro Viaggi di Gubbio.

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FESTA DEI CERI

CERI E UNESCO, TEMPI LUNGHI LA DOMANDA PER AMPLIARE LA RETE DELLE MACCHINE A SPALLA VERRÀ PRESENTATA A FINE 2020. È REBUS SULLE TEMPISTICHE, MA STIRATI NON DEMORDE Il Comune si è posto l’obiettivo di presentare entro la fine del 2020 la domanda per ampliare la Rete delle grandi macchine a spalla portando in questo modo la Festa dei Ceri nell’elenco Unesco dei beni immateriali patrimonio dell’umanità. A quel punto scatterà l’iter per il riconoscimento, i cui tempi non sono calcolabili e comunque dipenderanno principalmente dai responsabili prima a livello nazionale e poi dell’organismo internazionale di tutela. C’è ottimismo e al contempo c’è la consapevolezza che i tempi continuano ad allungarsi, senza prospettive certe sulla tempistica, dopo i danni incalcolabili fatti al tempo di Orfeo Goracci sindaco che decise, d’intesa con i bontemponi retaggio del passato remoto di cui si circondava, di ritirare Gubbio dalla coalizione con Nola, Palmi, Sassari e Viterbo. Diego Guerrini ha riaperto i ponti, il commissario straordinario Maria Luisa D’Alessandro ha fatto altri passi avanti e Filippo Mario Stirati ha intensificato i rapporti. L’impressione è che ci vorranno ancora degli anni.

PRESSING CONTINUO Patrizia Nardi, responsabile tecnico scientifico del progetto Unesco per le feste delle macchine a spalla, c’è sempre andata coi piedi di piombo nell’indicare i tempi per la riammissione. Stirati non demorde dopo aver preso il toro per le corna fin dal suo insediamento. Il sindaco ne parla in tutte le occasioni, così come ha fatto partecipando a Nola in Campania alla tradizionale Festa dei Gigli, che si tiene ogni anno in occasione della festività patronale di San Paolino. Gubbio ha sempre mandato i propri delegati, dal sindaco agli assessori, alle feste della Rete per spingere sul rientro, con la dichiarata volontà di recuperare anche formalmente un rapporto che si è bruscamente interrotto durante il mandato di Goracci ma è rimasto sostanzialmente vivo grazie ai rapporti coltivati negli anni successivi. Proprio a Nola era stato sottoscritto dalle istituzioni comunali il protocollo che sanciva la nascita dell’associazione, sulla base del progetto avviato nel 2005 dalla coordinatrice e responsabile Patrizia Nardi come forma di interscambio culturale tra le cinque comunità.

ELENCO PRESTIGIOSO Dal 2013 la Rete è inserita come patrimonio immateriale dell’umanità, l’elenco prestigioso dal quale è rimasta fuori Gubbio che scelse di presentare una candidatura autonoma, non andata a buon fine. Da allora, si sono ricercate nuove condizioni e Stirati si adopera continuamente con intensità per favorire la riammissione e dunque l’inserimento dei Ceri.

Delegazione eugubina a Viterbo M.Boc.

ATTUALITÀ

PROCESSO GORACCI, “CERCHIO MAGICO” E PENALIZZAZIONI NELL’UDIENZA DEL 15 LUGLIO NUOVE BORDATE AL TRIBUNALE DI PERUGIA CONTRO L’EX SINDACO OGGI CONSIGLIERE D’OPPOSIZIONE. PROSSIMA UDIENZA IL 17 SETTEMBRE. GLI IMPUTATI RIVENDICANO LA CORRETTEZZA DEI COMPORTAMENTI Finiva contrastato, avversato e penalizzato in tutti i modi chi non rientrava nel “cerchio magico”, mentre per altri c’erano norme personali per agevolare la carriera: su questo si è sviluppata il 15 luglio scorso l’udienza, durata un paio d’ore al tribunale di Perugia, del processo Trust e carico dell’ex sindaco oggi consigliere comunale d’opposizione Orfeo Goracci e altri tra politici, dirigenti e funzionari comunali, dov’è stato ascoltato per la terza volta il dirigente in pensione Gabriele Silvestri, l’ottavo tra i testimoni fin qui presentati dall’accusa. È stato sottoposto alle domande delle parti civili.

Sono stati presi in esame tre casi: la posizione dell’ex funzionario Franco Bazzurri che, secondo Silvestri, sarebbe stato fortemente penalizzato quando al settore demografico gli venne impedito di avere l’incarico della posizione organizzativa concesso a Lucia Cecili e Nadia Ercoli, sorella dell’ex assessore Maria Cristina Ercoli.

CASO RUGHI Altra situazione delicata la stabilizzazione dell’ex funzionario Lorenzo Rughi (lavora da anni nel privato) penalizzato - ha argomentato Silvestri - con una norma contro la propria persona mentre successivamente sono stati premiaLorenzo Rughi ti quattro vigili urbani con una norma

di MASSIMO BOCCUCCI

che per Silvestri era ad personam.

Rughi era in graduatoria, dopo un concorso, per diventare responsabile del settore economico-finanziario piazzandosi dietro Raoul CalGabriele Silvestri darelli che ha assunto la guida per un periodo. Il gruppo Goracci, secondo Silvestri, ha fatto l’impossibile per assegnare quella responsabilità ad altri fuorché a Rughi, nonostante la graduatoria vigente.

LE MINACCE Infine, è emerso il caso di Pio Francesco Baldinelli che ha denunciato - secondo quanto riferisce Silvestri - di aver subito pressioni e minacce anche per non ricandidarsi alle elezioni comunali del 2011. Il presidente del tribunale, Mariella Roberti, ha fissato per il 17 settembre la prossima seduta che però non sarà dedicata agli interrogatori (Silvestri risponderà ad altre domande, anche delle difese degli imputati) ma a fare il punto sul processo e le prospettive legate pure a tutti gli altri testimoni (sono in tutto 250, si punta alla scrematura). Goracci e gli altri imputati (larga parte presenti in aula) hanno sempre rivendicato la correttezza e legittimità di comportamenti e atti.

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LA ROCCA

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FREUD, IL PALLONE E I PIEDI “Fatto con i piedi” è un’espressione che, in qualunque lingua venga pronunciata, esprime un giudizio decisamente negativo su ciò che viene realizzato. Qualche anno fa, riflettendo su questo, Vittorio Messori ammetteva che c’è qualcosa di inquietante nel fatto che lo sport più popolare del mondo (e che tanto appassiona l’«uomo medio moderno» - espressione che, grazie a Dio, ci coinvolge un po’ tutti) sia proprio il calcio: un gioco che si “fa solo con i piedi”, tanto che - portiere escluso - viene punito chi osa toccare il pallone con le mani. Questa estate però, grazie ai mondiali di calcio femminili, i paladini del politicamente e mediaticamente corretto, ci hanno ricordato che la passione per questo sport non è solo dell’uomo medio, ma anche della donna moderna. Già Freud osservava comunque che se viene dato un pallone a un gruppo di bambine sempre lo giocheranno con le mani, mentre se viene dato a un gruppo di maschi, sempre lo giocheranno con i piedi. E questo (come confermano gli antropologi) ovunque nel mondo. «Un segno costante e ineliminabile - concludeva Messori - di quanto profonda e universale sia quella “differenza sessuale” che, secondo alcuni, sarebbe solo il provvisorio portato di un’educazione discriminante».

ADAMO COME EVA La riflessione da fare, stando almeno a una prospettiva cattolica, non è ovviamente sul calcio femminile (legittimamente e, spesso e volentieri, lodevolmente praticato da atlete brave e meritorie), quanto sull’apparato ideologico che il media system ha costruito intorno all’evento. In effetti, salvo tutte le lodevoli eccezioni, durante le partite trasmesse (a volte perfino in contemporanea tra servizio pubblico e canali privati) l’idea di fondo e ossessivamente riproposta dai vari telecronisti era quella di un calcio femminile “puro, onesto, rispettoso, nobile, educativo, fondato su valori autentici” e chi più ne ha più ne metta, contrapposto evidentemente a quello maschile fatto di loschi interessi economici e diseducativo. Ancora una volta, cioè, si è assistito a quella follia moderna della negazione del peccato originale, che ha come conseguenza il considerare “immacolate e pure” le persone che, di volta in volta, a seconda del momento storico, il “politicamente corretto” addita come buone e quindi non bisognose di redenzione. La verità cattolica, al contrario, insegna che il peccato accumuna proprio tutti e che non c’è opera umana (nemmeno quella “fatta con i piedi” come il calcio) che non unisca grandezza e miseria, indipendentemente dal fatto che a scendere in campo sia Adamo oppure Eva.

a cura di LUIGI GIRLANDA L’AZZURRO DELLA MADONNA Alcuni sostengono che gli italiani si riscoprono patriottici, rispolverando perfino le bandiere tricolore, solo in occasione dei mondiali di calcio.

E questo, stando almeno agli ascolti da record, lo hanno dimostrato anche i mondiali femminili degli scorsi giorni. Eppure, la nostra nazionale (maschile o femminile che sia, di calcio come di qualunque altro sport) non è caratterizzata dal tricolore, ma dall’azzurro, tanto che gli atleti vengono chiamati, significativamente, “gli azzurri”. Pochi sanno che il colore indossato da ogni atleta italiano è in onore di una donna, anzi la donna per eccellenza: Maria Vergine. In effetti, i colori della maglia della nazionale furono scelti all’inizio del XX secolo, in onore della dinastia dei Savoia (fautrice dell’unità nazionale). Ma, come attestano i documenti, il famoso “azzurro Savoia” fu adottato come colore della Dinastia nel XIV secolo dal Duca Amedeo VI (detto il “Conte Verde”) proprio per via della sua profonda e sincera devozione mariana (l’azzurro è da sempre il colore di Maria e del suo manto).

Di questo legame con i Savoia e, per loro tramite, con la Madonna è rimasta traccia nello stendardo che sventola al Quirinale quando c’è il Presidente della Repubblica, nella fascia azzurra indossata dagli ufficiali dell’esercito e, appunto, nella maglia della nazionale, maschile o femminile che sia.

Pillole Letterarie e Dintorni... a cura di ANNALISA BOCCUCCI

LETTERE A MILENA: IL FASCINO DELLA NARRAZIONE DI KAFKA

IL RACCONTO DI UN AMORE SPLENDENTE E OSCURO IN UN CLASSICO SENZA TEMPO E COSTANTEMENTE ATTUALE Lettere a Milena è uno di quei romanzi che deve far parte del curriculum personale delle letture necessarie alla vita e all’esperienza di ognuno di noi: rientra nell’insieme dei testi immortali, intramontabili, che in maniera sterile e distaccata chiameremo “classici”, riconoscendogli un valore universale, va al di là dei limiti del tempo e dello spazio e supera i mutamenti dei costumi e delle abitudini, portandoci a riconoscere ciò che rimane saldo, ciò che non invecchia o che non si piega al cambiamento.

Questo romanzo epistolare di Kafka racconta un storia d’amore tra le più appassionanti della letteratura europea: la protagonista è Milena Jesenskà, una donna più giovane di dodici anni che, per superare le difficoltà economiche nelle quali versa insieme al marito, si propone a Kafka come traduttrice.

Lo scrittore di Praga rimane profondamente colpito da questa figura e, dopo un solo incontro durato quattro giorni, tra i due inizia un’intensa corrispondenza fatta di lettere struggenti e appassionate che riuscirà a proporre un’indagine approfondita dell’animo di un uomo continuamente tormentato dal senso di colpa dell’esistenza e dell’appartenenza al genere umano.

Kafka è un autore inquieto e complesso che ha sperimentato sulla sua pelle il peso insostenibile del fallimento e che, proprio grazie alla completa purezza della sua spiccata sensibilità, è in grado di mettere in imbarazzo il lettore, di angosciarlo, di caricarlo del peso della vergogna del mondo.

Lettere a Milena è un testo ricco di speranza che si distacca da quella pesantezza kafkiana, a volte necessaria ad aprirci gli occhi, portandoci ad osservare la profondità e la complessità di un amore che finisce prima ancora di iniziare, ma che è in grado di rimuovere, grazie alla sua elegante e debole luce, un’angoscia cronica, apparentemente insuperabile, con la quale a volte, proprio di fronte alle sconfitte, siamo costretti a fare i conti.

ATTUALITÀ

AUTOBUS TAGLIATI, DISAGI E PROTESTE LA REGIONE HA SCOPERTO DEI BUCHI ECONOMICI E HA DECISO DI RIDURRE I FINANZIAMENTI PER IL TRASPORTO PUBBLICO SU GOMMA. IL SINDACO STIRATI MINACCIA AZIONI ECLATANTI MENTRE LA COALIZIONE SI PREPARA AD ACCORDARSI PER LE ELEZIONI REGIONALI CON IL CENTROSINISTRA CHE PENALIZZA I SERVIZI Si sa che l’estate è sempre l’ideale per inventarsi nuove tasse e far emergere le brutte sorprese, come i tagli ai trasporti pubblici su gomma. Si approfitta della distrazione generale tra relax e vacanze.

Gubbio, come larga parte degli altri Comuni umbri, si è adeguato adottando la delibera (è previsto per le realtà sopra i 12mila abitanti e da parte delle Province) che opera la rimodulazione imposta dallo stato di crisi emerso con la delibera regionale 632 del 7 maggio scorso. L’Anci Umbria (l’Associazione dei Comuni) si è fatta sentire e il sindaco Filippo Mario Stirati non esclude manifestazioni clamorose, anche se poi come al solito non succederà nulla anche perché incombe la campagna elettorale e la stessa coalizione di Stirati è pronta a schierarsi con il centrosinistra (compreso il Pd) che a livello regionale ha preso la decisione di tagliare. Sul sito di Busitalia sono riportati gli orari estivi dei bus frutto della pesante riduzione.

LA SITUAZIONE La maggior parte degli enti ha dato il via libera al piano di riduzione delle corse, indicato dall’assessore regionale Giuseppe Chianella e considerato dalla Regione nella bufera da mesi come azione necessaria per garantire la tenuta del sistema, con l’invito anche a concentrare i tagli nel periodo estivo fino al 10 settembre. I tagli non sono stati però digeriti dagli amministratori. Si sono mobitati il sindaco di Ter-

UFFIZI, FIRENZE E DINTORNI

17 NOVEMBRE

SUMMER JAMBOREE

ni, Leonardo Latini, in rappresentanza dell’Ufficio di presidenza Anci con i primi cittadini di Perugia, Andrea Romizi, di Todi, Antonino Ruggiano e di Assisi, Stefania Proietti, presente anche il coordinatore dei piccoli Comuni, Federico Gori, sindaco di Montecchio. C’erano tre strade, ha sintetizzato Latini: finanziare con risorse proprie il mancato trasferimento regionale, operare i tagli, lasciare intatti i contratti di servizio in essere e fare debiti fuori bilancio. Non tutti potevano mettere mano al portafogli. Ai più, anzi, è rimasta la seconda via. Perugia e Terni hanno tagliato rispettivamente 120mila e 62mila chilometri. Nel capoluogo umbro per l’estate la riduzione del servizio è del 30%, considerata anche quella già programmata per la stagione.

LO SCANDALO Lo scandalo è anche che una delibera assunta il 7 maggio ha visto la convocazione per procedere solo un mese e mezzo dopo per procedere dal 1° luglio a falcidiare il servizio su gomma. A maggio 2019 si sono accorti che manca una copertura per partite che risalgono al 2006. Stirati, capofila dell’Area Interna, ha tuonato contro “le ripercussioni sul turismo”. La Regione sta smobilitando dopo la bufera di Sanitopoli e questo è un altro duro colpo alle amministrazioni locali che continuano a chiedere soldi ai cittadini per tutti i servizi. È stato chiesto alla Regione di trovare altre risorse. Ma non è aria.

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CRONACA

LA CALURA FAVORISCE I FURTI NELLE CASE ESCALATION DEI TOPI D’APPARTAMENTO, SPECIE NELLE ZONE PERIFERICHE DA EST A OVEST. INDAGINI A TAPPETO MA SITUAZIONE COMPLICATA, ANCHE PERCHÈ I MALVIVENTI SI MOSTRANO SEMPRE PIÙ SCALTRI E PREPARATI Si assiste a una nuova escalation di furti nelle abitazioni, favoriti dal periodo estivo con la possibilità di trovare nelle ore serali e notturne delle condizioni incoraggianti per le finestre aperte causa calura. Sono state prese di mira diverse abitazioni nelle zone e frazioni lungo le direttrici da est a ovest, da Padule a Torre dei Calzolari fino a Madonna del Ponte. I topi appartamento hanno puntato la loro attenzione sui contanti e gli oggetti d’oro arrivando ai portafogli custoditi nelle tasche dei pantaloni. Una volta ripuliti e messo le mani su quanto interessava, sono stati poi abbandonati dai ladri nei pressi delle case appena visitate, consentendo così ai proprietari di recuperare almeno i documenti.

BANDE ORGANIZZATE Colpisce che gran parte degli episodi si sono registrati quando in casa c’era qualcuno, che si è reso conto dell’avvenuto soltanto a fat-

to compiuto. A volte però i ladri non si son fatti scrupoli nel far sentire la loro presenza: è il caso di una coppia che, rientrata in casa, ha scoperto di essere sotto attacco di una banda avvertendo rumori dal piano superiore (i ladri, che hanno atteso che venisse disinserito il sistema d’allarme per entrare in casa, stavano aprendo la cassaforte con un frullino), costretta a barricarsi al piano inferiore sia per la paura, sia perché un complice della banda ha intimato loro di non uscire. Nemmeno l’allarme fatto risuonare all’istante ha dissuaso i malviventi dal loro compito, portato a termine in pochi minuti anticipando le forze dell’ordine, arrivate sul luogo tardivamente nonostante fossero in contatto telefonico con la coppia intrappolata nella propria abitazione. Va da sé che le bande in azione si mostrano sempre più scaltre e preparate: sono complicate le indagini, condotte in più direzioni, per cercare di contrastare il fenomeno arrivando a individuare i colpevoli.

LA PROPOSTA Iniziativa dell’ex arbitro eugubino che ha guidato la commissione regionale dal 2013 al 2018

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ARBITRI, PARTE UN MOVIMENTO GUIDATO DA LUCA FIORUCCI

Nasce il “Movimento Arbitri 2020”, presieduto dall’eugubino Luca Fiorucci già presidente della classe arbitrale umbra dal 2013 fino al 2018. Il sodalizio sta muovendo i primi passi e sta coinvolgendo diversi tesserati e non. La presentazione ufficiale è prevista per settembre a Roma, che sarà la sede del movimento. L’iniziativa si pone come obiettivo di raccogliere in tutta Italia idee, risorse e persone. “I punti cardine del movimento - spiega Fiorucci - sono la creazione di una scuola per dirigenti arbitrali, l’abolizione per chiunque dei doppi incarichi, lo snellimento

della burocrazia, la riunificazione degli arbitri per la Serie A e B, la comunicazione e il confronto continuo in campo e fuori alla pari tra arbitri, calciatori, allenatori e dirigenti di società, la concessione regolamentata di interviste al termine delle partite di Serie A”. Si punta a portare l’associazione arbitri nel futuro. L’anno prossimo si chiuderà il terzo mandato di Marcello Nicchi, attuale presidente dell’Associazione italiana arbitri (Aia), e l’oiettivo del movimento è proporre una candidatura alternativa allo stesso Nicchi se deciderà di ripresentarsi.

MOTORI

LORENZO E QUELLA VOGLIA DI SPINGERE SULL’ACCELERATORE IL PAPÀ FABIO HA CORSO IN SALITA, LUI SI DIVERTE CON I KART: A CASA MARIANI LA PASSIONE PER I MOTORI È PIÙ DI UNA VOCAZIONE. ANCHE NELLA RECENTE PROVA DI SARNO IL PILOTA EUGUBINO HA DIMOSTRATO TUTTE LE SUE QUALITÀ La passione è la molla che spinge lontano i propri sogni. Quelli di Lorenzo Mariani hanno una fisionomia tutto sommato semplice: un casco, due guanti, un volante e un kart ben equipaggiato, quanto basta per divertirsi in pista e dare filo da torcere a tanti agguerriti avversari. Quella di Lorenzo è una passione ereditata in famiglia, col babbo Fabio protagonista delle corse in salita, oggi però divenuto il primo sostenitore del figlio che si cimenta nel campionato italiano karting. La tappa di Sarno dello scorso 7 luglio ha visto il pilota eugubino comportarsi più che dignitosamente, opposto a rivali che dispongono certo di motori di ben altra caratura: nella selva di 47 concorrenti iscritti (solo 34 accedevano alla finale) Lorenzo ha conquistato l’accesso alla finalissima, concludendo al 19esimo posto assoluto dopo una buona rimonta in partenza e dimenticando i problemi tecnici che ne avevano fortemente conFabio e Lorenzo Mariani dizionato il primo giorno di pro-

di ROBERTO BARBACCI

ve. Dopo aver di fatto ripetuto quanto di buono fatto nella prima gara stagionale a Siena, ora Mariani è pronto a riprendere fiato ed energia in vista dell’atLorenzo in azione a Sarno to conclusivo della stagione, in programma sul circuito di Val Vibrata a inizio settembre.

Quella di Lorenzo, oltre che una passione, è anche una vocazione: correre è da sempre nel suo stile, e anche se nel suo caso i kart rappresentano per lo più un divertimento e una valvola di sfogo dagli impegni universitari, i risultati ottenuti in pista testimoniano la sua abilità nel sapersi destreggiare al cospetto di piloti che in molti casi gareggiano in veri e propri team ufficiali, con disponibilità economiche notevolmente superiori alla media. Nulla che possa spaventare il giovane eugubino, classe 1999, che conta di ritagliarsi anche negli anni a venire un piccolo ruolo all’interno dello sconfinato mondo dei kart, provando a sfidare i migliori interpreti della disciplina.

TENNIS Domenica 21 luglio si conclude l’open eugubino: tante giovani promesse pronte a darsi battaglia

I CAMPIONI DEL DOMANI PASSANO DA GUBBIO: UNA SETTIMANA DI EMOZIONI

Un appuntamento di rilievo nel panorama locale e non solo: ogni anno che passa l’ITF Gubbio è sempre più un torneo di riferimento nel mondo del tennis, con tanti giovani talenti passati dai campi del Circolo Tennis e destinati a caratterizzare il futuro della disciplina a livello mondiale (tra gli altri gli italiani Berrettini e Travaglia, o i vari Clarke, Bonzi e Muller).

L’edizione 2019 si è aperta lo scorso 15 luglio e vede come testa

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di serie numero 1 il russo Kirill Kivattsev (è numero 459 ATP), con l’italiano Giovanni Fonio come principale antagonista e tanti giovani prospetti pronti a regalare sorprese. La finalissima è in programma domenica 21 luglio in notturna. Il torneo, intitolato alla memoria dell’indimenticato Francesco Ledda, ha un montepremi di 15.000 euro e sin dalle fasi di qualificazione ha portato in città tantissimi atleti e addetti ai lavori.

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BALESTRIERI Il sammarinese Marino Rossi auspica il rientro delle due città che nel 2010 decisero di uscire

BALESTRA, GUBBIO E SANSEPOLCRO INVITATE A RIENTRARE NELLA FIB

Gubbio e Sansepolcro di nuovo nella Federazione Italiana Balestrieri (Fib), che unisce ora le realtà di Lucca, Massa Marittima e San Marino. È quanto auspica espressamente il sammarinese Marino Rossi, figlio del professor Giuseppe Rossi fondatore della Federazione Balestrieri Sammarinesi e membro fondatore della stessa Fib, che è stato nominato presidente della Fib. Nell’assumere l’incarico, è stato proprio Rossi a fare riferimento alle prospettive da perseguire sottolineando “la rilevanza strategica della Fib nei vari territori e per la valenza storica, sociale e culturale che ha sempre rappresentato e continuerà a rappresentare per i balestrieri di Lucca, Massa Marittima e San Marino”. Rossi ritiene che “il rientro nella Fib dei balestrieri di Gubbio e Sansepolcro è un naturale passaggio per chi, oltre cinquant’anni fa, ne è stato importante artefice”.

L’occasione per rilanciare il progetto di unificazione delle cinque realtà è stata il Torneo Nazionale dove nello scorso fine settimana Massa Marittima si è confermata campione d’Italia a squadre, davanti a San Marino, e il colla d’oro di Re della balestra è andato

al sammarinese Roberto Ridolfi che ha preceduto il compagno di società Mirko Battazza.

LO STRAPPO Le dimissioni di Gubbio e Sansepolcro dal sodalizio nazionale risalgono alla fine di gennaio del 2010 dopo tre anni di litigi. Le due società storicamente amiche parlarono apertamente di “comportamento prepotente e arrogante di alcuni personaggi che hanno agito per conto dei propri sodalizi perpetuando anche una serie di atti in palese contrasto con lo statuto federale”, evidenziando la volontà di “tutelare le proprie autentiche tradizioni e lo spirito dell’arte del balestrare che si concretizza inequivocabilmente nel Palio della Balestra”. Ne seguì un caso di Stato, con l’intervento del governo sammarinese che auspicava fin da subito una ricomposizione della frattura. Oggi sono stati riallacciati dei rapporti e potrebbero maturare nuove condizioni come espressamente auspicato dal neo presidente della Fib. Si tratterà però di un processo lungo: per ora Gubbio e Sansepolcro hanno ribadito di voler restare fuori dalla Fib.

MUSICA Tanti appuntamenti per tutti i gusti: via con Oltre Festival e Gubbstock, a settembre torna DOC Fest

UN’ESTATE A RITMO DI MUSICA A GUBBIO SARÀ TUTTO UN CONCERTO

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È l’estate dei concerti, quelli destinati ad animare la movida eugubina che dopo un anno di stasi riemerge in tutta la sua forza con tantissimi eventi in programma. Si parte domenica 21 luglio con lo spettacolo “Friendship and solidarity Tour - The liberation project”, organizzato in collaborazione con le ambasciate di Cuba e India e il Ministero degli Esteri in occasione di importanti ricorrenze (il 150° di Gandhi, il Nelson Mandela Day, i 25 anni di democrazia in Sudafrica e di rapporti diplomatici con Cuba). Il 30 e 31 luglio torna Gubbstock con due serate di puro rock al Chiostro

NUMERI UTILI Centralino Comunale 075.92371 Centralino Osp. Branca 075.9270801 Pronto Soccorso 075.9270744 Numero Verde Farmacie 800.829058 Guardia Medica 075.9239468 Sez. Croce Rossa 075.9273500 Gubbio Soccorso 075.9277779 Misericordia Gubbio 340.3859797 Carabinieri 075.9235700 Vigili del Fuoco 075.9273722 Vigili Urbani 075.9273770 Cimitero Civico 075.9237690 IAT 075.9220693 Servizio Taxi 075.9273800 Carabinieri Forestali 075.9272585 Guardia di Finanza 075.9273789 Centrale ENEL 800.900.800 Canile 075.9274963 Curia Vescovile 075.9273980 075.9220795 ACI Soccorso Stradale 333.5224537

di San Pietro (headliner dell’ultima sera La Gabbia e Campos). Dal 1° agosto spazio a Oltre Festival con 6 appuntamenti in programma (anteprima il 20 luglio col Tributo a Lucio Dalla) divisi tra Chiostro di San Pietro, Palazzo Ducale (il 6 agosto c’è The Night of Guitar con l’eugubino Roberto Bettelli) e Teatro Romano, con gran chiusura l’11 agosto col concerto evento in onore di Frida Kahlo. A settembre poi torna dopo un anno di pausa il DOC Fest, con il rapper Carl Brave che sabato 7 chiuderà il programma in piazza Grande con un concerto attesissimo.

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Il prossimo numero sarà in distribuzione da

GIOVEDÌ 8 AGOSTO 2019

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