15 Giorni - Numero 111 - 10 Agosto 2019

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GUBBIO Il portale web di informazione sull’attualità eugubina SABATO 10 AGOSTO 2019 ANNO VII NUMERO 111

quindicinale d’informazione www.15giorni.it

COME UNA PIRAMIDE IL MONTE INGINO NELLA RICOSTRUZIONE DEL GIORNALISTA, STORICO E SCRITTORE MARIO FARNETI. OLTRE DIECIMILA ANNI FA, DOPO AVER A LUNGO VAGATO ALLA RICERCA DI UN’ACQUA PRODIGIOSA, UN POPOLO RAGGIUNSE LA CIMA DI SANT’UBALDO. QUEST’ACQUA AVEVA POTERI TERAPEUTICI E SOPRANNATURALI. PER FRUIRE C’ERA PERÒ BISOGNO DI UN ENORME ACCUMULATORE. DA QUI LA TRASFORMAZIONE DELL’INGINO


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COPERTINA

L’ACQUA PRODIGIOSA E LA PIRAMIDE DI SANT’UBALDO UNA STORIA PARTICOLARE SCOPERTA DAL GIORNALISTA, STORICO E SCRITTORE MARIO FARNETI. LO STUDIO È STATO SVILUPPATO CON BRUNO BARTOLETTI E VINCENZO AMBROGI Oltre diecimila anni fa, dopo aver a lungo vagato alla ricerca di un’acqua prodigiosa, un popolo di cui si è persa la memoria, forse sopravvissuto La ricostruzione del prospetto al cataclisma di Atlantide, raggiunse l’attuale monte di Sant’Ubaldo. Quest’acqua aveva poteri terapeutici e soprannaturali, che le venivano conferiti dall’energia sprigionata dalle profondità del monte. Poteva cioè risanare i mali del corpo e dello spirito. Un essere umano che avesse bevuto quell’acqua o che vi si fosse immerso, ne sarebbe uscito rinnovato nel corpo e nello spirito. Per fruire pienamente di questa straordinaria energia c’era però bisogno di realizzare un enorme accumulatore, cosa che sarebbe stata assai facile se quel popolo avesse ancora posseduto la tecnologia che aveva consentito ai loro avi di costruire maestose piramidi. Purtroppo ciò non era più possibile da quando la loro civiltà era stata inghiottita dall’Oceano. MONTE RIMODELLATO Tuttavia una cosa avrebbero potuto farla: rimodellare le montagne, così da trasformarle in piramidi. Apportarono perciò delle modifiche alla sagoma del monte tali da renderlo assai simile a una piramide. Fu un’opera gigantesca che richiese anni di lavoro, finché una piramide di roccia alta quattrocento metri torreggiava sulle foreste della primordiale pianura eugubina. MAPPA ACCURATA Ma veniamo ai nostri giorni. Grazie all’amico Bruno Bartoletti, ho potuto visitare ogni anfratto del ripido versante del monte che si affaccia sulla città. Ricavammo in questo modo una mappa accurata di quello che appariva come l’impianto di un tempio a gradoni sul tipo di una ziggurat mesopotamica, una forma che presentava evidenti simmetrie difficilmente attribuibili al caso. Va tenuto presente che, per lunghi millenni, il monte non era mai

di MARIO FARNETI

stato ricoperto da una fitta vegetazione come oggi, costituita in gran parte da conifere di origine alpina, ma fino agli anni Trenta del secolo scorso si stagliava sulla pianura eugubina come una roccia brulla ricca di grotte, con rare macchie di verde. Molti millenni prima che ne parlasse Dante nel Paradiso (canto XI, 43-44), “l’acqua che discende del colle eletto dal Beato Ubaldo” fu convogliata, grazie a canalizzazioni incavate sulla roccia, e raccolta in una grande cisterna scavata nei pressi dell’attuale basilica e fatta confluire su una rete di canali verso la Fonte dell’Avello nei pressi della Seconda Cappelluccia. Della conca che costituiva la cisterna emergono ancora oggi, nella parte nord-ovest, alcune strutture rocciose che scompaiono sotto la strada costruita nei pressi di un moderno hotel. Alla base dell’altura, poco sopra la grotta delle Merende, sul lato sinistro, emergono dalla pietraia le tracce di una struttura trapezoidale di grandi dimensioni, forse una rampa, che costituiva uno dei punti di arrivo dell’acqua vivificante che si dipartiva dalla Fonte dell’Avello. LO STEMMA Con molta probabilità esisteva una struttura analoga sulla parte destra del monte poco distante dalla Prima Cappelluccia e dalla grotta di Sant’Agnese, nei pressi del luogo dove rinvenimmo il misterioso quadrato magico del Niger Regin. Per concludere, un’ultima notazione riguarda lo stemma del Comune medievale rappresentato dai cinque monti, ma che nel medioevo è documentato come “il monte” perché nella realtà a sovrastare la città c’è una sola altura e non cinque. L’amico Vincenzo Ambrogi ha sapientemente sovrapposto lo stemma giustapponendolo a una foto del monte-piramide, ed ecco spiegato l’arcano: lo stemma riproduce la forma esatta del colle che si sviluppa su due terrazzamenti che sostengono il vertice. Cinque sporLo stemma dei Cinque Colli genze in tutto.

LA NOVITÀ Da un’idea di Daniele Manuali e Riccardo Pompei nasce uno strumento di grande utilità in cucina

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L’EVENTO

IL CAMPANONE E LA BANDA UNITI PER UN GIORNO di ROBERTO BARBACCI

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IL MUSICISTA ANDREA ANGELONI HA SCRITTO IL BRANO “I MAESTRI DEL SILENZIO” CHE VERRÀ SUONATO DURANTE SBANDIAMO DEL PROSSIMO 1° SETTEMBRE. I CAMPANARI SI ESIBIRANNO PER LA PRIMA VOLTA ASSIEME AD OLTRE 400 MUSICISTI

L’edizione numero 17 di Sbandiamo, l’evento organizzato dal Circolo Anspi e dalla Banda Musicale di Madonna del Ponte, in programma domenica 1° settembre, è destinata a passare alla storia come una delle più suggestive di sempre. Un evento che ha saputo sempre innovare e rinnovarsi, ma che quest’anno offre un motivo in più per richiamare tanti eugubini in piazza Grande per assistere a un evento assai raro, forse unico nel suo genere. In occasione dei 250 anni dalla fusione del Campanone, la grande orchestra di Sbandiamo eseguirà il brano “I Maestri del Silenzio”. E c’è davvero qualcosa di magico in questo titolo che si riferisce al silenzio come preludio alla conoscenza. L’idea che ha dato lo spunto al progetto è stata quella di avere un’orchestra di fiati composta da oltre 400 elementi, una formazione tanto estesa al punto da esibirsi insieme allo strumento straordinario che svetta sulla torretta campanaria del Palazzo dei Consoli, appunto il Campanone. Si tratta di una “situazione musicale” che rappresenta un unicum, in quanto pochi sono i precedenti di composizioni scritte appositamente per formazioni musicali e “oggetti” non prettamente dediti all’esecuzione musicale come ad esempio le campane. UNA STORIA LUNGA 250 ANNI Il brano è stato ideato e scritto dal musicista Andrea Angeloni, sotto la supervisione del direttore artistico della manifestazione, il maestro Stefano Mancini. La volontà dell’autore è quella di riper-

correre, in una sorta di poema sinfonico, quelli che sono stati gli eventi caratterizzanti di 250 anni di storia della città che il Campanone ha potuto “osservare” dalla sua postazione privilegiata e donarla al pubblico attraverso la poesia come conoscenza della storia. Con un primo movimento dal carattere processionale e celebrativo con citazioni musicali dei motivi qualificanti le tradizioni eugubine, con rilievo particolare per i Ceri, dove il Campanone scandisce il ritmo e la sonorità base del brano. Un secondo movimento, intitolato 1944, che vuole essere un omaggio alla ricorrenza dei 75 anni dall’eccidio dei “Quaranta Martiri, con incedere lento e meditativo e il Campanone che sottolinea la riflessione e la contemplazione del momento tragico. E infine il terzo e ultimo movimento, intitolato “La Festa”, che rappresenta una ripresa della vorticosa e maestosa energia del Campanone e della città intera, con lo squillo delle trombe araldiche che caratterizzano il clima più spontaneo della Festa dei Ceri. Un pezzo musicale concertistico per “campanone e fiati” con un’amorevole dedica alla città di Gubbio fatta da bandisti che sanno bene come le note della musica, identiche per ogni genere, siano in grado di toccare il profondo dell’anima di ogni uomo e pensare al necessario silenzio perché si diffondano e portino armonia nel mondo. La Compagnia Campanari ha risposto con entusiasmo all’invito della Banda di Madonna del Ponte, con Giuliano Traversini che curerà le letture.

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POLITICA

REGIONALI, IL PD HA PAURA SMACCHI MEDITA SUL FUTURO GORACCI STUDIA LE MOSSE SI VOTA IL 27 OTTOBRE DOPO LA SCANDALO SANITOPOLI E LE DIMISSIONI DI CATIUSCIA MARINI. LA LEGA CANTA GIÀ VITTORIA, LA SINISTRA SI ORGANIZZA CERCANDO I MOVIMENTI CIVICI. IL SINDACO STIRATI ESCE ALLO SCOPERTO La sinistra umbra ha paura di perdere la Regione che governa dal 1970, anno dell’istituzione. Si vota domenica 27 ottobre dopo lo scandalo Sanitopoli e le dimissioni di Catiuscia Marini. È in ballo un sistema consolidato di potere, fatto anche di clientelismo, cooperative, associazioni e un radicamento forte sui territori. La bufera giudiziaria ha minato le certezze del Pd, che prova a reagire e a riorganizzarsi con i movimenti civici, tra cui anche Stirati (che è uscito allo scoperto con un documento) e quanti ci staranno della sua coalizione, mentre la Lega e il centrodestra cantano già vittoria. La legge elettorale - che porta la firma del consigliere regionale eugubino Andrea Smacchi del Pd - era stata fatta perché il partito di Zingaretti e del commissario umbro Verini potesse fare cappotto di poltrone e così è successo nel 2015, tra i mal di pancia degli alleati che hanno raccolto giusto qualche strapuntino e anche qualche defenestramento com’è accaduto all’eugubino Giuseppe Biancarelli rimasto a palazzo Cesaroni per poco tempo. Ora quel cappotto vuole farlo la Lega. SMACCHI E IL FUTURO Gubbio, si sa, è da sempre una roccaforte della sinistra. Ma le ultime elezioni sovracomunali hanno registrato un forte vento grillino e della Lega (rispettivamente 37 e 17 per cento alle Politiche 2018), coi piddini ai minimi storici (25 per cento) noAndrea Smacchi nostante l’appoggio di larga parte della maggioranza del governo cittadino. Smacchi s’interroga su cosa fare del futuro personale visto che il secondo mandato che s’interrompe bruscamente in anticipo. Potrebbe tornare al suo lavoro in Colacem, dove manca dal 2010 quando approdò in Regione, oppure trovare qualche incarico regionale o nazionale. GORACCI ORGANIZZA Amici fidati di Goracci giurano che l’ex sindaco si è ricandidato per la guida del Comune per spodestare Stirati ma soprattutto per misurare la sua forza elettorale in vista proprio delle Regionali. In base al numero dei voti presi, avrebbe cioè valutato la propria prospettiva politica personale, al di là del processo Trust

di MASSIMO BOCCUCCI

che lo vede imputato per una serie di reati commessi - secondo l’accusa - quando era a palazzo Pretorio (lui e gli altri imputati hanno sempre rivendicato la Orfeo Goracci legittimità di comportamenti e atti). I fedelissimi scommettevano sul persistente appeal di Goracci vedendolo capace di prendere oltre 4.000 voti. Si è invece fermato a 2.140, non sufficienti per sognare rivincite e scalate. Goracci ha fatto sapere che farà la staffetta in Consiglio Comunale, cedendo il proprio posto di consigliere per un ricambio generazionale (il primo dei non eletti è l’ex assessore Graziano Cappannelli, pure lui sotto processo), e ha poi diffuso un lungo intervento in cui ha lanciato una piattaforma programmatica per le Regionali, lasciando intendere di voler fare il regista esterno e non il candidato. TORNA BIANCARELLI? Stirati potrebbe giocare nuovamente la carta Giuseppe Biancarelli come nel 2015. Biancarelli ha rinunciato a mettersi in lista per il sesto mandato in Consiglio Comunale, dopo il quinquennio passato nel ruolo di presidente dell’assemblea consiliare. Potrebbe tornare utile per questa nuova corsa elettorale, a meno che Liberi e Democratici (LeD) non voglia cercare un volto nuovo. La coalizione che governa la città teme che l’Umbria passi di mano pure: in quel caso avrebbero un colore diverso il governo (5 Stelle-Lega) e la Regione, restando la sola Provincia in mano al centrosinistra. Con LeD ci saranno anche i Socialisti Civici Popolari, mentre più complessa è la situazione nella lista civica Scelgo Gubbio (c’è chi è di centrodestra), specie dopo aver imputato a LeD di aver preso tutti gli incarichi pesanti in Comune. Infine, difficile dire se il centrodestra eugubino candiderà qualcuno per le Regionali dopo le fatiche per trovare un candidato sindaco e gli ultimi mal di pancia sulla presidenza della terza commissione consiliare. Giuseppe Biancarelli

IL CASO Nei giorni in cui ha preso il via la raccolta porta a porta nelle frazioni, emergono nuove cattive abitudini

ALLARME DISCARICHE A CIELO APERTO

Altro che raccolta differenziata dei rifiuti, altro che porta a porta. Ci sono casi preoccupanti di immondizia ammassati lungo le strade. Si è alle prese con le discariche a cielo aperto e valgono a poco, all’atto pratico, gli appelli dell’Amministrazione Comunale. Ci sono sacchi di immondizia lasciati vicino le abitazioni. È il pessimo scenario lungo la vecchia strada Pian d’Assino, al bivio tra Spada e Torre dell’Olmo fino a Branca e dalla parte opposta a Mocaiana. Gli sforzi economici e organizzativi per gestire il servizio, attual-

mente in concessione a Gesenu, si scontrano con il malcostume di chi se ne frega della raccolta differenziata. Nell’opinione pubblica peraltro s’insinua sempre più la convinzione che in discarica finisce di tutto senza alcuna separazione. Negli anni scorsi è girato materiale fotografico che riportava l’inserimento dei rifiuti nei camion di raccolta senza operare alcuna distinzione. L’unico modo per contrastare il malcostume è organizzare pattugliamenti e installare telecamere. M.Boc.

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POLITICA

SULLE POLTRONE IN COMMISSIONE GIOCHI DI POTERE E NERVI TESI di MASSIMO BOCCUCCI

IL CENTRODESTRA ESCLUSO DA OGNI PRESIDENZA CON PRESCIUTTI CINTI CHE FA UN ACCORDO CON I 5 STELLE E FINISCE NEL MIRINO DELLA LEGA. CARDILE DEL PD SI RITROVA ALLA GUIDA DEI SERVIZI SOCIALI NELL’ASSE CON LA MAGGIORANZA DI STIRATI: SI PREPARA L’ACCORDO PER LE PROSSIME REGIONALI

Nel gioco delle poltrone il centrodestra è rimasto fuori e si sono aperte fratture interne, mentre gongola la maggioranza di Stirati e Marco Cardile il Pd che si si sono spartite tutto preparando l’intesa per le prossime elezioni Regionali dopo l’ndorsement per Stirati al ballottaggio del commissario regionale piddino Walter Verini e del candidato sindaco Marco Cardile. La ripartizione delle presidenze nelle commissioni consiliari ha anche aperto una crepa nel centrodestra, con la Lega che ha preso le distanze dal candidato sindaco Marzio Presciutti Cinti convergendo su Pd, il quale ha preso la guida della terza commissione (servizi sociali) con il sostegno del leghista Michele Carini e della maggioranza. È svanito l’effetto ballottaggio visto che il centrodestra si ritrova senza alcun ruolo di responsabilità negli oganismi istituzionali, surclassato perfino dal Pd che pure il 26 maggio scorso ha riportato il minimo storico dei consensi. Presciutti Cinti punta a subentrare all’esponente piddino tra due anni e mezzo, nella seconda metà del mandato po-

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litico-amminstrativo, ma questo dipenderà innanzittuo dalla disponibilità di Cardile a lasciare il posto. “Non c’è alcun accordo - precisa Cardile -, del resto Presciutti Cinti ha cercato l’intesa solo con i 5 Stelle senza neanche Marzio Presciutti Cinti consultarmi”. ACCORDI E POLEMICHE Decisiva per l’epilogo si è rivelata l’assenza di Presciutti Cinti nella riunione dove si eleggeva il presidente: si pensava a un rinvio, ma alla fine è spuntato Cardile che, dopo una telefonata con lo stesso Presciutti Cinti, ha trovato l’investitura nell’asse con la maggioranza di Stirati. Nella Lega ci sono forti malumori verso Presciutti Cinti (ha esternato sui social Angelo Baldinelli), mentre altre frecciate sono venute dall’avvocato Francesco Gagliardi (Forza Italia), il quale ha ricordato come nel precedente quinquennio abbia ricoperto proprio il ruolo di presidente della terza commissione. Di fatto al centrodestra non è bastato tornare al ballottaggio dopo 22 anni per avere almeno una presidenza delle commissioni consiliari permanenti. ACCUSE INCROCIATE Quel che resta della battaglia per le commissioni consiliare sono gli scambi di accuse: Presciutti Cinti ha parlato di inciucio e di ammucchiata attorno a Stirati, tra le repliche stizzite di Alessio Bazzurri (Scelgo Gubbio), che ha ricostruito i lavori della commissione e l’intesa con Carini della Lega per una staffetta negata però da Cardile, e Mauro Salciarini che ha evocato lo spirito ceraiolo. Presciutti Cinti ha rivelato di un accordo con i 5 Stelle per mandare Rodolfo Rughi in commissione bilancio in cambio della presidenza offerta da Salciarini, sebbene i grillini non abbiano propri rappresentanti nella terza commissione. LE ALTRE COMMISSIONI È filato invece tutto liscio per la presidenza delle altre due commissioni ad appannaggio della maggioranza: Emilio Morelli (Liberi e Democratici-LeD) presiede la prima commissione (bilancio), con vice il grillino Rughi, e Francesco Zaccagni (Socialisti Civici Popolari) guida la seconda (urbanistica) con vice Stefano Pascolini della Lega). La commissione controllo e garanzia vede presidente Mauro Salciarini (5 Stelle) e vice Giorgia Francesco Zaccagni Vergari (LeD).


VITA AMMINISTRATIVA Scelgo Gubbio guarda agli incarichi fiduciari: potrebbe avere l’addetto stampa

TUTTE LE NOMINE NELLE COMMISSIONI

È entrato nel pieno dell’attività il Consiglio Comunetti, Francesca Pinna ed Emilio Morelli (Liberi e Democratici-LeD), Marco Morelli (Scelgo Gubbio), nale con l’attivazione delle tre commissioni perAngelo Baldinelli (Lega), Rodolfo Rughi (5 Stelle) manenti. Scelgo Gubbio non ha partecipato alla e il candidato sindaco Filippo Farneti. La seconda spartizione delle presidenze: sposterà la partita commissione (urbanistica) si compone del sindasu altri incarichi come sul ventilato riassetto dello staff del sindaco con la possibilità di avere in quota co Stirati, Riccardo Biancarelli, Michele Fiorucci e l’addetto alla comunicazione visto che dal primo Giovanni Manca (LeD), Mattia Martinelli (Scelgo Stefano Pascolini ottobre va in pensione il responsabile Anna BuoGubbio), Francesco Zaccagni (Socialisti), Stefano Pascolini (Lega), il candidato sindaco Orfeo Goracci e Mauro ninsegni e quel posto potrebbe non essere sostituito in pianSalciarini (5 Stelle). ta organica. Il sindaco Stirati con la nomina fiduciaria a durata La terza commissione (servizi sociali) trova Tonino Fagiani, Giorquinquennale (senza concorso ma attingendo da una graduatoria) ha già individuato la sostituta per il settore Finanziario dove gia Vergari e Rita Cecchetti (LeD), Alessio Bazzurri (Scelgo GubVincenzo Russo se n’è andato anche se compare ancora nel sito bio), Lorena Anastasi (Socialisti), il candidato sindaco del cenufficiale del Comune. trodestra Marzio Presciutti Cinti, Michele Carini (Lega) e Marco Cardile candidato sindaco del Pd. Ci sono poi quindici compoLE TRE COMMISSIONI La prima commissione (bilancio) vede coinvolti il presidente nenti la commissione statuto, di cui 7 dei LeD, e 3 membri della del Consiglio Comunale Stefano Ceccarelli, Alessandro Brucommissione giudici di pace (Stirati, Biancarelli e Carini).

PROTESTE A lamentarsi sono soprattutto gli abitanti del quartire di San Pietro. Il Comune chiamato a intervenire

I CLUB DIVENTANO UN CASO, RESIDENTI INFURIATI

C’è un rapporto incrinato che vede da un lato i residenti del centro storico, dall’altro alcuni giovani che proprio all’interno delle mura cittadine hanno individuato la sede dei loro club. Un fenomeno diffusissimo nel territorio eugubino (se ne contano più di 60, quasi tutti dislocati nel centro storico), ma che negli ultimi tempi è salito agli onori della cronaca per le lamentele dei residenti, richiamati dalle urla, dalle imprecazioni e da comportamenti spesso sopra le righe (anche a tarda notte) dei giovani inquilini. Situazioni che hanno portato anche a coinvolgere le forze dell’ordine. L’amministrazione cittadina sa di non poter prendere sottogamba la questione: ne va il decoro di un’intera comunità, oltre alla necessità di garantire uguali diritti per tutti.

I residenti (soprattutto del quartiere di San Pietro) lamentano rumori molesti a tutte le ore del giorno. Oltre a sospettare che molti affitti siano in “nero”. “Abbiamo fatto le dovute segnalazioni all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza per monitorare attentamente la cosa” ha spiegato Simona Minelli, assessore alle politiche giovanile. “Come amministrazione non abbiamo molti strumenti a disposizione. Confidiamo nel senso civico di ogni cittadino. Detto questo, è doveroso non fare di tutta l’erba un fascio: ci sono club che partecipano attivamente a eventi di solidarietà e che tengono comportamenti adeguati nei posti dove risiedono. Bisogna favorire l’integrazione di queste realtà, non la loro “chiusura” dentro quattro mura”.

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ATTUALITÀ

COLACEM IN PARAGUAY CON UN MAXI-INVESTIMENTO PREVISTA UNA CEMENTERIA NEL DISTRETTO DI SAN ALFREDO, A CONCEPCION, CON 200 MILIONI DI DOLLARI E CIRCA 2.500 POSTI DI LAVORO TRA ASSUNZIONI DIRETTE E L’INDOTTO PER UNA PRODUZIONE DI DUE MILIONI DI TONNELLATE L’ANNO

di ROBERTO BARBACCI

della economia industriale italiane in Paraguay”. Colacem sottolinea come la popolazione di San Alfredo è contenta: è stato presentato il lavoro sociale che viene attuato in altri Paesi, così come l’aspetto ambientale che il gruppo imprenditoriale eugubino vuole sempre rispettare nel modo più assoluto. Nel novembre scorso il presidente Benitez, nell’ambito di una visita in Vaticano e dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è stato ricevuto nella sede eugubina di Colacem, dove ha potuto conoscere da vicino l’azienda, visitando la cementeria di Ghigiano e incontrando la famiglia Colaiacovo. Un investimento da 200 milioni di dollari di investimento, circa 2.500 posti di lavoro tra assunzioni dirette e l’indotto, due milioni di tonnellate di cemento prodotto l’anno. Colacem, terzo produttore e distributore di cemento in Italia, approda in Paraguay dove a partire dall’inizio del 2020 costruirà un nuovo impianto nel distretto di San Alfredo, a Concepcion. In tutto ci vorranno tre anni per realizzare lo stabilimento, periodo durante il quale verranno assunti 700 lavoratori, mentre una volta che la Colacem comincerà la propria attività produttiva saranno assunte 500 persone in maniera diretta, e circa 2.000 saranno coinvolte per quanto riguarda l’indotto. L’investimento ha avuto il via libera del governo paraguayano e di quello italiano. LA VISITA Recentemente rappresentanti di Colacem, accompagnati dall’ambasciatore italiano ad Asuncion, Gabriel Annis, e dal ministro dell’industria e commercio del Paraguay, la signora Liz Cramer, sono stati ricevuti dal presidente sudamericano Mario Abdo Benitez. “L’investimento - ha spiegato il ministro Cramer - beneficerà tutta la zona nord della regione Oriental sia per quello che riguarda le assunzioni, come la incorporazione di tecnologia e la sostenibilità ambientale”. L’ambasciatore Annis accoglie favorevolmente l’operazione: “Siamo convinti di essere sul punto di una forte crescita della presenza

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CRONACA

LUCCIOLE VICINO LA COOP, ALLERTATI CARABINIERI E VIGILI di MASSIMO BOCCUCCI

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AVVISTAMENTI E SEGNALAZIONI SI SUSSEGUONO SENZA SOSTA: I RESIDENTI HANNO CHIESTO L’INTERVENTO DELLE FORZE DELL’ORDINE. IL SINDACO STIRATI MONITORA CON ATTENZIONE LA VICENDA. TRA LE IPOTESI L’INSTALLAZIONE DI TELECAMERE

Prostitute di giorno a due passi dal centro, durante la settimana esclusi i festivi. Si muovono in quattro-cinque, tutte giovanissime e qualcuna straniera, nel piazzale del centro commerciale Coop-Le Mura fino al vialetto albeIl viale adiacente al piazzale Le Mura rato che fiancheggia lo stadio “Beniamino Ubaldi”. Una scena che colpisce. Le giovani si fanno vedere e ammiccano i passanti senza farsi troppi scrupoli, sia quelli che vanno a piedi, magari con le buste della spesa, che in auto. Sono insorti i residenti attorno al centro commerciale: si sono rivolti ai carabinieri e all’Amministrazione Comunale per denunciare una pratica vietata dalla legge e peraltro testimonianza di degrado e mancanza assoluta di decoro. Le ragazze si presentano in abiti normali, senza eccessi, pur con certe movenze e mandando i segnali tipici di chi cerca clienti attirandoli a sé con sguardi e gesti. C’è chi si ferma. Queste giovani sarebbero arrivate in città mosse da un disperato bisogno di lavoro e una di loro, straniera, avrebbe adesso abbandonato il piazzale per aver trovato l’opportunità di fare la badante.

I PROVVEDIMENTI A una giovane rumena è stato notificato dai carabinieri il provvedimento di allontanamento ma, a quanto pare, continua a farsi vedere in zona pur prestando maggiore attenzione. I vigili urbani hanno bloccato una 32enne nigeriana e una rumena di 42 anni è stata espulsa dal territorio. Si è attivato il sindaco Filippo Mario Stirati che ha allertato il comando della Polizia Municipale, con il responsabile Elisa Floridi che a sua volta si è messa in contatto con i carabinieri guidati dal capitano Fabio Del Sette, per verificare la situazione e cercare deterrenti. “È un problema di ordine pubblico - spiega Stirati - sappiamo che sono stati adottati dei provvedimenti di allontanamento. Il fenomeno può essere contrastato con i controlli di vigili urbani e carabinieri che sono stati sensibilizzati. È anche vero che per procedere ci deve essere flagranza di reato. Siamo attenti alla situazione, tuttavia più dei controlli non si può fare”. Le telecamere potrebbero tornare utili? “Abbiamo in programma istallazioni nelle piazze e nei parcheggi coperti del centro storico. Si può ragionare magari insieme ai privati che hanno le attività commerciali Il capitano Fabio Del Sette nella zona”.


ATTUALITÀ

LA CONTESSA E L’IDEA DEL MONUMENTO AL DUCA DOPO LA SEGNALAZIONE DI 15GIORNI, SUBITO I MEZZI AL LAVORO SULLA ROTONDA. TRA LE IPOTESI PER ABBELLIRLA SPUNTA L’IDEA DEL MAESTRO FRANCO LEPRI CHE GIÀ NEL 2016 PROPOSE DI REALIZZARE UN’OPERA DEDICATA A FEDERICO DI MONTEFELTRO È bastato muovere le acque per mettere in moto decespugliatori e trattori e vedere la rotatoria della Contessa riconsegnata al proprio decoro. Pochi giorni dopo l’uscita del numero 110 di 15Giorni, nel quale veniva ricostruita tutta la vicenda della manutenzione della rotonda, i mezzi sono entrati in azione consegnando alla città, ma soprattutto a coloro che arrivano da fuori, una cartolina di benvenuto un po’ più degna di quanto non fosse quella precedente. Va da sé che la soluzione rimane abbastanza precaria, con l’erba che già nelle scorse settimane è cresciuta dopo le piogge di fine luglio e il successivo caldo di inizio agosto. IL MONUMENTO A MONTEFELTRO L’opinione pubblica ha avuto modo di conoscere da vicino le sorti di un luogo che rappresenta probabilmente l’ingresso principale alla città, in quanto buona parte del traffico su ruota proviene proprio dalla Contessa (è la porta d’accesso non solo all’Adriatico, ma più in generale al Nord Italia, specie adesso che la E45 non se la passa tanto bene). E non sono mancati nuovi contributi alla discussione, come quello portato da Franco Lepri, residente a Madonna del Ponte, nonché promotore alcuni anni fa di un’iniziativa che avrebbe dovuto portare all’abbellimento e alla gestione della rotatoria negli anni a venire. “La rotonda di fatto è posta all’inizio della via che conduce Gubbio alle terre del Montelfetro, e il legame tra le comunità della Feltria e quella eugubina è ancora oggi molto sentito, specie in territorio marchigiano, dove noi eugubini veniamo considerati alla stregua di loro “fratelli maggiori”. Ho par-

di ROBERTO BARBACCI

tecipato anch’io alla manutenzione dell’area negli anni passati, quando i privati si sobbarcavano oneri e costi del taglio dell’erba. Per cui ho sempre avuto a cuore la questione e proprio pensando al legame che da sempre intercorre tra Gubbio e le terre di Montefelro, poco più di tre anni fa decisi di proporre ai quattro Circoli ANSPI della zona Ovest (Madonna del Ponte, Semonte, Casamorcia e Mocaiana) di lavorare per realizzare un monumento dedicato a Federico di Montefeltro, da installare in occasione del sesto centenario della nascita del duca, previsto nel 2022”. L’idea venne accolta con grande favore: “Assieme a Giancarlo Baldacci la portai subito all’attenzione del sindaco - riprende Lepri - chiedendo di offrirci assistenza per richiedere le dovute autorizzazioni. Il progetto piacque, anche perché si sarebbero coinvolte scuole, studi tecnici e soggetti preposti a concorrere per la realizzazione dell’opera, valutando anche la possibilità di utilizzare strumenti diversi (giochi di luce o di acqua). Ma dopo una prima accoglienza favorevole, il sindaco Stirati non ha mai dato seguito al nostro nvito e col tempo di quell’idea è rimasto ben poco. Dubito ormai che ci siano i tempi per poterla realizzare in tempo per le celebrazioni del 2022. Ritengo questa un’altra occasione persa dalla città per dimostrare il proprio valore, cosa che la pone al di sotto di molte altre località che concorrono con grande impegno, passione e dedizione al decoro urbano, specialmente nelle principali vie d’accesso”.

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LA STORIA

I MORTI DIMENTICATI DI QUEL TERRIBILE PERIODO IL RICORDO DEI QUARANTA MARTIRI NON È IL SOLO LEGATO ALLA GUERRA. C’È LA STORIA DI ALTRE VITTIME, UNA CINQUANTINA, NEL PERIODO CHE VA DA MARZO A LUGLIO DEL 1944. C’È UN ELENCO DA COMPLETARE ANCHE PER ONORARE LA MEMORIA DEI CADUTI. SE N’È OCCUPATO MAURO PIEROTTI, PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE EUGUBINI NEL MONDO Storie di guerra, rappresaglie, tragedie e dolore. La storia dei quaranta martiri, in cui si tende a nascondere sempre la parte sostanziale della verità sull’andamento dei fatti e le responsabilità a monte. E la storia di tutti gli altri civili (una cinquantina) che a Gubbio trovarono la morte nel periodo da marzo a luglio del 1944, mesi in cui il territorio eugubino di fatto si trovò come al fronte. Il Consiglio Comunale nel 2011 si era espresso all’unanimità per una soluzione, che, a tutt’oggi, è però rimasta nel vuoto. La questione potrebbe essere ripresa e valutata senza orpelli politico-ideologici che intralciano da decenni la verità dei fatti presi ciascuno per come si sono realmente svolti. Quelle pagine di storia - alla cui ricostruzione si è impegnato anche il dottor Mauro Pierotti, presidente dell’associazione Eugubini nel Mondo - consegnano alcuni episodi cruenti che hanno portato alla morte civili innocenti, come nove vittime del bombardamento del 13 giugno a Branca, due a Sant’Angelo dopo Serra, tre a Villamagna, tre a Padule e a San Martino, recentemente riportate alla memoria dal giornalista, scrittore e storico Gianluca Sannipoli, oltre ad altri singoli casi. SENZA ELENCO Non esiste un elenco preciso e definitivo. Si discute sull’elenco contenuto nella delibera numero 312 adottata dalla Giunta comunale di Gubbio il data 13 aprile 1954 (ricordata in un recente lavoro di don Ubaldo Braccini e Fabrizio Cece). Si discute su quanto sia attendibile, accomunando civili non armati “morti

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di MASSIMO BOCCUCCI

in seguito a rastrellamento” e “morti in combattimento”. L’elenco, inoltre, risulterebbe incompleto dal momento che alcune vittime non vi figurano, come Ubaldo Palazzari, figlio di “Rigo de Ragnetto”, morto diciottenne a Fontanelle il 4 luglio 1944, colpito da una scheggia di bomba mentre si trovava davanti la sua casa colonica. Potrebbe essere nuovamente la stesura di un elenco definitivo, per poter restituire alla memoria anche i nomi di altri “morti civili non combattenti”. COME PROCEDERE Il Consiglio Comunale ha pienamente recepito questa richiesta nel gennaio 2011, approvando all’unanimità un ordine del giorno a firma dell’allora presidente dell’assemblea, Antonella Stocchi, tendente a “incaricare studiosi-ricercatori per la stesura di un elenco definitivo, per restituire alla memoria i nomi dei civili che trovarono la morte nel nostro Comune; individuare, in collaborazione con gli enti e le associazioni interessate, un luogo ove sistemare una lapide o altro elemento commemorativo riportante i nomi di tutte queste vittime innocenti della guerra”. Potrebbero occuparsene il nuovo Consiglio Comunale e il confermato sindaco Filippo Stirati. Il sito dell’associazione Eugubini nel mondo (www.www.eugubininelmondo.com) ha pubblicato un elenco da cui partire.

L’ELENCO DEI 51 CADUTI ACCERTATI

Anemone Lamberto di anni 61 Anemone Tolmino di anni 20 Angeletti Ubaldo di anni 66 Angeloni Sergio di anni 19 Bellucci Dante di anni 22 Bicchielli Adolfo di anni 24 Boriosi Roberto Boriosi Ruggero Calzuola Orlando di anni 12 Camelia Nello Carfora Giovanni di anni 22 Cicci Maria Di Palma Cosimo Antonio Ercoli Lucia di anni 9 Ercoli Maria Orlanda di anni 8 Fioroni Erminia di anni 43 Fioroni Giuseppe di anni 60

18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34

Fiorucci Latina di anni 27 Fiorucci Maria di anni 65 Forgione Diego Girelli Floriano di anni 19 Guetta Alberto di anni 22 Guetta Pierluigi di anni 19 Ingrosso Gustavo di anni 27 Lorenzi Amato di anni 18 Manuali Giovanni di anni 51 Marchegiuani Antonia di anni 82 Mazzacrelli Giambattista di anni 21 Menichetti Alfredo di anni 30 Menichetti Fernando di anni 26 Menichetti Mario di anni 17 Paciotti Gaudenzio di anni 35 Palazzari Ubaldo di anni 18 Pascolini Fernanda di anni 19

35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51

Pascolini Salvatore di anni 46 Passeri Enrico di anni 69 Perugini Ubaldo di anni 54 Petrini Gina Petirni Rossi Nazzareno di anni 39 Pierucci Luigi di anni 45 Radicchi Adelmo Romitelli Luigi Sannipoli Maria di anni 42 Smacchi Maria Palma di anni 51 Stirati Filippo Antonio di anni 27 Stirati Maria di anni 68 Tarini Ciro di anni 21 Turrisi Rodolfo di anni 23 Turziani Domenico Violini Luigi Viterbo Piero di anni 22

UNA CERAMICA DELL’ARTISTA REMO ROSSI RICORDA LA FESTA DEI CERI 1917 NEL MUSEO DEL PORDOI Come ogni anno nel primo weekend di agosto l’Associazione Eugubini nel Mondo è salita sul Col di Lana, teatro nel 1917 di una storica edizione della Festa dei Ceri sul fronte di guerra, rinsaldando il legame tra le città di Gubbio e Livinallongo. Per l’occasione è stata donata una ceramica commemorativa al Museodel-

la Grande Guerra di Passo Pordoi. L’opera, realizzata da Remo Rossi, è collocata in una teca di plexiglass e raffigura i tre Ceri condotti dai ceraioli, rappresentati però in divisa militare e con il fazzoletto al collo come in quel 15 maggio 1917.

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ATTUALITÀ

SUL SENTIERO FRANCESCANO SEMPRE PIÙ PELLEGRINI GIÀ OLTRE 4.000 SONO PASSATI PER GUBBIO, APPONENDO A PALAZZO PRETORIO IL TIMBRO SULLA CREDENZIALE DEL CAMMINO VERSO ASSISI. NUMERI IN ASCESA: L’ANNO SCORSO A FINE LUGLIO ERANO STATI 3.000 Sempre più pellegrini lungo il Sentiero francescano della pace, sulle orme di San Francesco quando lasciò la famiglia ad Assisi per trovare ospitalità a Gubbio dagli amici Spadalonga. Alcuni sono spinti dalla fede, altri dalla ricerca di se stessi. Il cammino francescano è anche più lungo delle due capitali della spititualità francescana, dal santuario di La Verna fino alla patria del patrono d’Italia, affrontato spesso e volentieri con in mano, oltre ai bastoni e lo zaino, anche la guida “La via di Francesco”, edita da Terre di mezzo. Sono già oltre 4.000 le persone transitate per Gubbio nel 2019, apponendo il timbro sulla credenziale del pellegrino nel viaggio verso Assisi. Si tratta di un migliaio in più rispetto al 2018, quando a fine luglio la quota raggiungeva quota 3.000. C’è la storia di tre amiche riminesi che hanno fatto tappa a Gubbio, passando per il convento di Sant’Agostino dove hanno alloggiato e per palazzo Pretorio per avere il timbro del Comune che certifica il loro cammino dopo aver

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percorso 137 chilometri da La Verna e con altri 51 da affrontare per arrivare ad Assisi. FORTE ATTRAZIONE Di queste storie ce ne sono tante perché il desiderio di incamminarsi sulla via di Francesco è sempre forte e attrae al di là della fede religiosa. Così il sentiero diventa un elemento importante a livello di flussi turistici per calcolare gli arrivi e le presenze sul territorio eugubino, favorendo in modo significativo i segnali di ripresa che si sono evidenziati nell’ultimo biennio. Il turismo del viandante ha risvolti diversi ma lascia comunque un’impronta nell’economia locale, al di là del valore spirituale che spinge ormai da anni le diocesi di Gubbio e Assisi a promuovere svariate iniziative e su tutte un pellegrinaggio, quest’anno in programma dal primo al 3 settembre (per partecipare è necessario iscriversi attraverso un apposito modulo nella sezione dedicata del sito web ufficiale www.ilsentierodifrancesco.it.). Gubbio oltretutto rivendica orgogliosamente quell’essere patria spirituale del santo che nella sua fuga da Assisi, dopo la scelta di lasciare la casa del padre, proprio qui ha trovato un rafforzamento della sua fede.

L’INIZIATIVA L’appuntamento in programma dal 18 al 20 ottobre. Le iscrizioni sono aperte fino al 6 settembre

PELLEGRINAGGIO DELLA CARITAS IN FRIULI

Sono aperte le iscrizioni al pellegrinaggio Caritas 2019 “Viaggio ai confini della memoria”, in programma dal 18 al 20 ottobre in Friuli Venezia Giulia. La partenza è fissata per venerdì 18 ottobre di prima mattina con pranzo a Torviscosa (Udine), terra del direttore don Roberto Revelant, e arrivo a Castellerio di Pagnacco presso il Seminario Arcivescovile di Udine sede dell’alloggio. Nel pomeriggio visita al Centro di accoglienza e promozione culturale “Ernesto Balducci” di Zugliano (Udine) dove ci sarà l’incontro con il fondatore don Pierluigi Di Piazza e cena multietnica. Il 19 ottobre visita guidata alla Risiera di San Sabba (lager nazista) e incontro con la casa di accoglienza “La Madre” della Caritas diocesana di Trieste. Nel pomeriggio l’incontro con la comunità

“San Martino al Campo” e visita al centro storico di Trieste. Rientro al Seminario di Udine per la cena e la funzione religiosa. Il 20 ottobre visita al Sacrario di Redipuglia (Gorizia) e alla Basilica Patriarcale di Aquileia, con pranzo e rientro a Gubbio entro le ore 23. La quota di partecipazione è di 250 euro, comprensiva di autobus, alloggio, prime colazioni, tutti i pranzi e le cene (meno quella dell’ultimo giorno) e visite guidate. Le iscrizioni si ricevono presso la Caritas diocesana entro il 6 settembre con il versamento di un anticipo di 100 euro. Per informazioni contattare Luca (349.1916424). L’organizzazione tecnica è di Giringiro Viaggi di Gubbio.

IL RICORDO La figura del professor Cerbella ricordata da chi ha lavorato fianco a fianco con lui per tanti anni

“CIAO PRESIDE ELIO, HAI FATTO UNA SPLENDIDA CORSA”

Ciao Preside, sei stato per il mondo della scuola una guida attenta, lavorando sempre con quella carica umana che è stata la base essenziale del tuo carattere. Sei stato un abile “capodieci”, e con te abbiamo corso sotto la stanga con quell’entusiasmo, con quella carica che ci hai sempre trasmesso. L’alzata più bella l’hai fatta sotto una pioggia battente di difficoltà, quando hai ottenuto la nuova sede per l’Istituto D’Arte e la Scuola Media Annessa. Avresti voluto che entrambe restassero nel centro storico, ma anche se tra le altre iniziative eri sempre presente alle sedute del Consiglio Comunale di Gubbio perché si attivassero per la nostra situazione, non ci sei riuscito. Ci sei rimasto male, ma hai accettato la realtà

scherzandoci bonariamente sopra. Hai continuato la tua corsa insieme a noi con impegno, competenza e sei stato sempre pronto a riprenderci ad ogni “penduta”, perché non cadessimo. Hai imboccato la salita del monte mantenendo un passo sicuro, con tanta soddisfazione, continuando sempre a stimolarci a dare il meglio di noi stessi. Quando sei arrivato a metà dell’ultimo stradone, hai cominciato ad avvertire la stanchezza della tua lunga corsa. Allora il Santo del Tuo Cero è sceso dalla sua postazionee ti ha fatto da braccere, ti ha spalancato il portone e ti ha detto: “Vieni, ora riposa qui con me”. Ciao “Capodieci”, hai fatto propriouna splendida corsa. FRANCESCA TABARRINI


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CULTURA

“IN AMORE DI SANT’UBALDO”, UN CONCERTO PER LA PACE SABATO 31 AGOSTO I CANTORES BEATI UBALDI SI ESIBISCONO IN BASILICA NELL’ORMAI CONSUETO APPUNTAMENTO CHE CHIUDE IL PROGRAMMA ESTIVO DELLA COMPIETA. “THE ARMED MAN” DI JENKINS PROPONE UN’INTENSA RIFLESSIONE Torna come ogni anno l’appuntamento con il concerto “In Amore di Sant’Ubaldo” dei Cantores Beati Ubaldi, evento che chiude idealmente le celebrazioni della compieta estiva a Sant’Ubaldo. Quest’anno sarà un programma musicale particolarmente coinvolgente quello che verrà proposto nella serata di sabato 31 agosto alle ore 21.30 presso la Basilica del Patrono, dal titolo “The Armed Man: A Mass for Peace”, di Karl Jenkins, opera per Soli, Coro e Orchestra. L’evento rappresenta non solo un appuntamento musicale di alta qualità, ma anche un momento di riflessione intensamente vissuta grazie ai testi recitati dall’attore Gabriele Ferranti e a una composizione di ampio respiro, pregna di altissimi contenuti umani e spirituali che la musica sublima in modo mirabile. UN INVITO ALLA PACE “The Armed Man” è un imponente lavoro musicale del compositore gallese Karl Jenkins. L’opera è stata inizialmente dedicata alle vittime della guerra del Kosovo. Il titolo trae ispirazione dalla canzone profana quattrocentesca “L’homme armé”, utilizzata come “cantus firmus” nelle messe in latino di molti compositori del Rinascimento: fra questi si ricordano Guillaume Dufay e Johannes Ockeghem. La composizione si caratterizza per la grande duttilità di fonti e stili musicali impiegati. Jenkins riesce ad amalgamare identità musicali differenti, con sonorità insolite ed originali mescolando elementi opposti: antico e moderno; occidente ed oriente; guerra e pace. “The

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LA SCARZUOLA

Armed Man”, appunto una messa per la pace: ciò ha particolare valore se riferito al ricordo delle vittime di tutte le guerre, alla triste e dolorosa percezione della condizione umana gettata inerme nel crogiolo della distruzione. L’OMAGGIO AL PATRONO Il coro Cantores Beati Ubaldi omaggia Sant’Ubaldo con una speranza di amore e di pace: il concerto si articola come un percorso intenso, forte, drammatico, carico di angoscia e al tempo di stesso di infinita fede. La musica traccia la crescente minaccia di una discesa in guerra, intervallata da momenti di riflessione: mostra gli orrori di ogni conflitto e termina con il superamento del dolore e della morte. La speranza di pace è affidata alle parole dell’Apocalisse: “Dio tergerà tutte le lacrime e non ci sarà più morte, né dolore, né pianto, né ci sarà mai più pena”. L’ensemble stumentale è composto da: Giuseppe Minelli (Ottavino), Nicolò Sannipoli e Federico Pugnitopo (Flauti), Manuela Saveri (Clarinetto), Giacomo Margaritelli (Clarinetto e Clarinetto basso), Marco Venturi e Claudia Quondam Angelo (Corni), Vincenzo Pierotti, Raffaele Chieli e Nolito Bambini (Trombe), Flavio Pannacci (Trombone), Augusto Mentuccia (Tuba), Letizia Bocci (Violino), Marco Becchetti (Violoncello), Federico Passaro (Contrabbasso), Fabiola Battaglini, Lorenzo Brilli e Riccardo Bigotti (Percussioni), Renzo Menichetti (Direzione e Sintetizzatore).

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15 SETTEMBRE Una giornata in visita alla città natale del Genio, durante le celebrazioni per il IV centenario della sua morte e alla Rocchetta Mattei, un castello da fiaba tra i colli bolognesi edificato nel 1850 dal Conte Cesare Mattei sulle rovine di un antico maniero risalente al 1200.

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LA ROCCA

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UN CALO SPAVENTOSO In Vaticano l’ordine è di far finta di niente e di parlare d’altro, secondo la più consolidata tradizione ecclesiastica, ma certo la botta presa con il calo vertiginoso delle firme dell’8 per mille a favore della Chiesa Cattolica desta non poche preoccupazioni. I dati sono spietati e inequivocabili: da quando c’è Bergoglio in Vaticano (ossia dal 2013) le firme dei contribuenti italiani che decidono di devolvere l’8 per mille dei propri redditi alla Chiesa Cattolica sono calate di ben due milioni. Tradotto in termini economici significa un preoccupante mancato introito per le casse del Vaticano, attenuato solo dal perverso meccanismo di distribuzione dell’8 per mille: nel computo, infatti, finiscono anche i soldi di chi non mette nessuna firma, per cui, se si vuole evitare che i propri soldi finiscano al Vaticano, bisogna per forza firmare per un’altra istituzione. A questo si aggiunga anche il calo, altrettanto vertiginoso, del numero di presenze alle varie udienze e Angelus della domenica di Bergoglio (imbarazzante la piazza sempre semivuota) e si avrà la cifra di quanto questo pontificato, tra ossessione per i migranti, endorsement per radicali e comunisti, livello culturale da Gretina Thunberg e auguri di “buon pranzo, buona merenda e buona cena”, stia drammaticamente raccogliendo ciò che semina.

IL DOGMA DEL RICICLO È una pia illusione dell’uomo moderno credere che al crollo della società religiosa corrisponda il trionfo della ragione e della libertà. L’uomo che non crede più in Dio, per dirla con Chesterton, non è che non crede più in nulla, ma al contrario finisce per credere a tutto. Peggio ancora, finisce per creare dogmi irrazionali e indiscutibili. Tra i dogmi di oggi c’è senza dubbio quello secondo cui “riciclare” sia sempre meglio che “distruggere”. Da qui l’ossessione per la raccolta differenziata dei rifiuti, che fa sentire tutti più buoni e civili. Eppure, almeno nel caso della carta (ma c’è chi sostiene che, anche per la plastica, si possa fare un discorso simile) il riciclo è molto più deleterio per l’ambiente che non l’utilizzo di carta nuova. Tutte le grandi organizzazioni ambientaliste, per esempio, hanno smesso di fare pubblicazioni su carta riciclata, scrivendo ora “carta senza cloro” (che significa proprio “carta non riciclata”). In effetti, per il riciclo occorrono quantità industriali di cloro, così come di altri prodotti chimici e inquinanti. Senza contare la scomparsa delle piantagioni cedue, preziose per l’ambiente e destinate a un taglio periodico e razionalizzato degli alberi per la produzione di carta. Almeno in questo caso, riciclare e differenziare inquina molto più che non utilizzare carta nuova. Ma i dogmi laicisti non ascoltano ragioni.

a cura di LUIGI GIRLANDA LA FIRMA DI MARIA Al contrario della bandiera degli Stati Uniti d’America, dove il numero delle stelle rappresenta il numero degli Stati membri, quella europea ne ha una cifra immutabile, fissata ufficialmente dalle autorità quando il numero di paesi membri superò le dodici stelle presenti da sempre nella bandiera. Non si aggiunsero dunque nuove stelle all’ingresso del tredicesimo paese membro, ma si formalizzò che le stelle rimanessero dodici come era sempre stato, fin da quel 1950 quando fu bandito un concorso di idee, aperto a tutti gli artisti, per la creazione di una bandiera della “futura Europa”. Tra i 101 bozzetti giunti, fu scelto quello di un giovane disegnatore alsaziano, Arsène Heitz, cattolico particolarmente devoto della Madonna. Proprio quando seppe del concorso stava leggendo la storia di santa Catherine Labouré e si era procurato una medaglia miracolosa che, come è noto, riporta le dodici stelle di cui è coronata la Donna del libro dell’Apocalisse. Le dodici stelle della bandiera vengono proprio da lì, così come lo sfondo azzurro scelto è anch’esso dovuto alla Madonna e al colore del suo manto. All’epoca, l’Europa non era ancora governata da un’élite massonico-laicista, ma la scelta fu “casuale” e non “confessionale”. Una firma discreta di Maria, dunque, quasi a ricordarci che l’Europa è sua e non dei massoni.

L’EVENTO Esposizione fino al 25 agosto nella Casa natale di Raffaello per iniziativa dell’Accademia raffaelliana

L’ARTE DI ALBERICO MORENA IN UNA MOSTRA A URBINO

L’arte eugubina di Alberico Morena nella Casa natale di Raffaello a Urbino in una mostra, aperta fino al 25 agosto, organizzata dall’Accademia Raffaello con il patrocinio della Città di Urbino. L’esposizione “Alberico Morena. Di segno, di sogno, nel legno”, a cura di Innocenzo Aliventi e Luigi Bravi, esalta l’opera dell’artista nato a Gubbio nel 1926 e morto il 24 novembre 2014 a Spoleto dove si era stabilito nel 1956 per insegnare presso il locale istituto statale d’arte che poi ha diretto sino al 1977. Morena è un maestro di primo piano della xilografia: le radici della sua formazione sono urbinati e da tempo l’Accademia Raffaello concentra il dibattito sugli artisti che hanno preso l’impulso dalla Scuola del Libro. D’intesa con i familiari di Morena si è costituito un nucleo centrale di opere esposte, alle quali si sono affiancate testimonianze provenienti da alcune collezioni private e dalla Fondazione Carlo e Marise Bo di Urbino. I curatori dell’esposizione si sono soffermati “sulle scene di vita popolare che devono essere state quella variegata coltre con cui

l’artista ha confuso un silenzioso, solitario, certosino operare che si fa più tangibile nelle nature morte, nei giardini deserti. Eppure non si può fare a meno di sentirsi coinvolti e partecipi di quelle feste di città: le fiere, il circo, i giochi, la grande festa dei Ceri a Gubbio e l’aria tutta L’indimenticato Morena pascoliana del lancio degli aquiloni a Urbino”. L’allestimento di Casa Raffaello permette a tutti i visitatori “di fronteggiare immagini - osservano i curatori - che sono il frutto di molto pensiero che istruisce le mani e, cercando tra le folle fino nei segni meno narrativi, di lambire la riflessione di Alberico Morena sul suo essere uomo tra gli uomini”. Di Morena si ricorda la sua ampia attività di incisore e pittorica, particolarmente apprezzata e che gli è valsa numerosi riconoscimenti. Si ricordan nella vasta produzione la famosa xilografia “La Corsa dei Ceri a Gubbio”, realizzata giovanissimo nel 1946. Il suo legame con Gubbio non si è mai affievolito, come mai è venuto meno il suo spirito ceraiolo e santantoniaro.


Pillole Letterarie e Dintorni... a cura di ANNALISA BOCCUCCI

LA GRANDE BELLEZZA DEI CLASSICI AGAMENNONE ED EDIPO RE, PORTATI IN SCENA NELLA SUGGESTIVA CORNICE DEL TEATRO ROMANO, RISVEGLIANO L’AMORE PER IL TEATRO ANTICO GRAZIE ALLA SUA DIMENSIONE DI ETERNITÀ

Agamennone di Eschilo ed Edipo Re di Sofocle, rappresentate lo scorso 2 e 3 agosto dalla Compagnia Associazione Kerkìs Teatro Antico in scena nella splendida location del Teatro Romano di Gubbio, sono gemme di rara e profonda bellezza e di immortale valore che portano inevitabilmente a riflettere su ciò che, da sempre, fa parte della nostra cultura e del nostro modo di pensare: l’ideale di Giustizia da difendere ad ogni costo, il valore della famiglia da proteggere e preservare, la ricerca ossessiva della Verità che, da sola, può permetterci di distinguere ciò che è da ciò che appare; sono questi alcuni dei grandi temi che si possono scorgere nella lettura dei testi di Eschilo e Sofocle e nella visione della loro rappresentazione che rivela costantemente un’affascinante e viscerale potenza, destinata a conservarsi in eterno. Agamennone è il primo degli episodi di cui si compone la trilogia dell’Orestea, all’interno della quale Eschilo narra l’uccisione, per mano della moglie Clitemnestra, del re fratello di Menelao, di ritorno dalla guerra di Troia e la vendetta di suo figlio Oreste che intende ristabilire l’ordine attraverso l’uccisione della madre. Questo testo rivela tutto il fascino del tragico nella sua forma più arcaica: il linguaggio è vivo, guizzante, profondo e la sua messa in scena rende tangibile uno dei principi cardine della teoria del tragico formulata da un grande pensatore come Nietzsche, che vedeva proprio in Eschilo l’esempio perfetto del funzionamento della macchina tragica; quello sforzo della forma che si compie sulla scena nel momento in cui si sprigiona la forza primordiale e dionisiaca del coro. Le dolorose vicissitudini del re di Tebe, raccontate nell’Edipo Re da Sofocle, sono molto note e profondamente radicate nel

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codice della cultura occidentale, alla luce anche dell’utilizzo che ne ha fatto la psicanalisi per spiegare alcuni fenomeni al centro dei suoi primi studi. Al di là di tutto questo, il testo di Sofocle e ovviamente la sua versione sulla scena fa emergere un protagonista in costante conflitto con se stesso e con il nemico che lo circonda, la peste che sta devastando Tebe e che gli Dèi hanno inviato per punire il mancato bando dalla città dell’assassino di Laio, il precedente sovrano. Edipo è interessato a conoscere la Verità, a combattere per ottenerla nella sua purezza anche a costo di portare se stesso verso il baratro e di condannarsi all’autodistruzione di fronte alla drammatica scoperta che gli permetterà di identificarsi come assassino di suo padre Laio e sposo di sua madre Giocasta. Nell’Edipo di Sofocle è racchiuso il tumulto di una rivoluzione che sta partendo dalla riflessione silenziosa della filosofia di Parmenide e dei suoi successori sulla Verità: le cose sono come ci appaiono o c’è un’altra Verità che è necessario cercare guardando “al di là” di ciò che appare? Questo sarà il terreno sul quale si innesterà l’importanza dell’estrapolare la Verità, centrale nella riflessione di Socrate, uno dei padri della cultura dell’Occidente ed è proprio questo uno dei tanti motivi per i quali è necessario essere entrati in contatto, almeno una volta nella vita, con la lettura di questi testi: nei classici, come sosteneva Andrea Camilleri, c’è la dimensione dell’eternità, una sorta di respiro immortale che ci permette, sia attraverso la lettura che attraverso la visione della rappresentazione sulla scena, di conservare una riflessione che è con noi da sempre e che rimarrà con noi per sempre.

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CALCIO

SCUOLE CALCIO, ORA SONO 4 L’AS GUBBIO 1910 SI AGGIUNGE AD ATLETICO GUBBIO, FONTANELLE E CSI ORATORIO DON BOSCO AUMENTANDO L’OFFERTA CITTADINA DOPO LA RIORGANIZZAZIONE DELL’AREA TECNICA DEL SETTORE GIOVANILE Anche L’As Gubbio 1910 ha la sua scuoIl presidente Sauro Notari la calcio, fortemente voluta dal presidente Sauro Notari che ha avviato l’operazione in collaborazione con l’associazione Semonte che mette a disposizione l’impianto sportivo della frazione. È una novità storica. Ora le scuole calcio cittadine sono quattro, aggiungendosi il Gubbio all’Atletico Gubbio a Zappacenere che conta circa 200 giovani, l’As Fontanelle con circa 300 ragazzi e la sezione femminile, il Centro Sportivo Italiano Oratorio Don Bosco al “Beniamino Ubaldi” che registra circa 180 iscritti. PANORAMA GIÀ AMPIO L’Atletico Gubbio coordinato da Marco Bettelli ha fatto sapere di aver chiuso il rapporto di collaborazione con il club rossoblù e conserva la sua strutturazione consolidata con l’affiliazione nel circuito della Roma. A Fontanelle, sotto la guida tecnica degli ex rossoblù Giorgio Bellucci e Massimiliano Lazzoni, c’è un percorso consolidato in cinquant’anni di attività con un programmato potenziamento dell’impianto sportivo. Il Csi Oratorio Don Bosco guidato da Enzo Panfili è legato da un rapporto di affiliazione con l’Atalanta: da quest’anno c’è anche la prima squadra iscritta al campionato regionale di Seconda Categoria.

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NUOVA ORGANIZZAZIONE L’As Gubbio 1910 ha intrapreso questo nuovo percorso con la direzione organizzativa di Federico Mariotti, Gianni Francioni e Daniele Martini che hanno riorganizzato le squadre del settore giovanile (la Berretti affidata a Lorenzo Bazzucchi arrivato dal Gualdo Casacastalda, gli Allievi Under 17 allenati da Leonardo Argentina approdato dal Fontanelle e i Giovanissimi Under 15 seguiti da Gianluca Giacometti arrivato dal Fabriano) e aperto la scuola calcio per i più giovani. PRIMA SQUADRA, PRIMI SORRISI Sempre bene diffidrae dal calcio d’agosto, ma per ora il nuovo Gubbio di Federico Guidi ha mandato segnali incoraggianti. Sconfitta più che onorevole al debutto in casa della Roma, pari convincente con il Livorno e vittoria in extremis con la Ternana nel Memorial Mario Mancini, cui ha fatto seguito la facile vittoria sul Fano (presentatosi con la Berretti) nella prima sfida di Coppa Italia (col Teramo il 18 agosto si giocherà sempre al “Barbetti” per indisponibilità dell’impianto teramano). La società è al lavoro sulle uscite per poi provare a mettere le mani su un attaccante che possa garantire un bel bottino di reti. Obbligatorio aspettare fine agosto, sperando in qualche prezzo “in saldo” di bomber che fino ad oggi hanno viaggiato su cifre fuori portata per le casse eugubine. M.Boc.

RITIRI Anche quest’anno la struttura alberghiera della famiglia Rosati ha ospitato le due realtà professionistiche

LA STAGIONE DI LIVORNO E PAGANESE È PARTITA DAL “BENIAMINO UBALDI”

Hanno scelto Gubbio per preparare la nuova stagione. Il Livorno gioca in Serie B e la Paganese è stata riammessa in Serie C. Hanno svolto la preparazione nel quartier generale del “Beniamino Ubaldi” tra l’hotel e l’attiguo impianto sportivo. Ad accoglierli la famiglia

Rosati con Vinicio, Cinzia, Giuseppe, Lucia e Umberto che ha voluto la foto di gruppo con il club toscano quando, il 28 luglio scorso, ha lasciato il ritiro subito dopo l’amichevole disputata al “Barbetti” con il Gubbio.


FESTA MADONNA DEL PONTE 2019


SCHEGGIA RICORDA LUCA BIASINI

Si rinnova come ogni anno l’appuntamento con la serata dedicata al ricordo e alla memoria di Luca Biasini, con la comunità di Scheggia e Pascelupo che coglie l’occasione per ritrovarsi e promuovere una raccolta fondi per la ricerca contro il cancro. Martedì 13 agosto a Isola Fossara è in programma un evento che unisce il piacere della tavola (apertura degli stand a partire dalle 18) al divertimento e all’intrattenimento, che vedrà la presenza del duo teatrale Pablo e Pedro, preceduti dall’esibizione della banda comunale “Enrico Cinti”. Sabato 31 agosto è in programma invece una tavola rotonda presso la Sala Comunale di Scheggia dal titolo “Insieme per la Vita”, che vedrà sul tavolo il prof. Lucio Crinò e la dott.ssa Sara Pontoni per un’iniziativa volta soprattutto a prevenire anche l’alimentazione legata alla diffusione delle malattie.

FESTIVAL Formula rinnovata per la rassegna in programma dal 5 all’8 settembre tra note, incontri e solidarietà

TORNA IL DOC FEST CON I BIG CARL BRAVE E ANTONELLA RUGGIERO

di arrivi e partenze di culture diverse, dall’Africa, Torna Doc Fest - Direzioni ostinate e contrarie. Un dall’Oriente e dal Sudamerica. La Banda di Piazanno di pausa e si riprende la scena, con la quinta edizione e una formula rinnovata. Appuntamenza Caricamento prende il nome da uno dei luoghi mitici della Genova operaia, diventato il cuore to dal 5 all’8 settembre tra note, incontri, solidamultietnico della città. Il primo cd, Babelsound ha rietà, con diverse declinazioni dell’arte e proposte avuto il riconoscimento di Amnesty International di spettacoli, oltre alla riflessione e l’approfondiper l’impegno sui diritti umani. mento su tematiche della vita sociale. Programma Carl Brave completo sul sito www.gubbiodocfest.com. L’orL’ATTESISSIMO CARL BRAVE ganizzazione del Gubbio Doc Fest è dell’associazione Insieme e Il 7 settembre concerto in piazza Grande con l’artista romano del Comune con il coinvolgimento quest’anno del Baracca Party Carl Brave che presenta lo spettacolo “Notti Brave Summer e di numerosi club giovanili, in particolare del centro storico. L’eTour” con la band composta da Simone Ciarocchi (batteria), Lucio Castagna (percussioni), Mattia Castagna (basso), Lorenzo vento, voluto per ricordare Riccardo Monacelli scomparso venAmoruso (chitarra), Massimiliano Turi (chitarra), Valerio D’Amtenne nel 2011, propone anche una sezione solidarietà dedicata al mondo del terzo settore e del no profit. brosio (tastiere), Adalberto Baldini (sax), Edoardo Impedovo (tromba) e Gabriele Tamiri (tromba). Carl Brave ha esordito da TRIBUTO A GENOVA solista con “Notti Brave” che ha ottenuto il disco di platino. L’alIl 6 settembre in piazza Grande, alle ore 21, la scena se la prendono Antonella Ruggiero (storica voce dei Matia Bazar) e la Banda bum, uscito a maggio 2018, è entrato diretto al primo posto in di Piazza Caricamento. La Ruggiero, tra le più raffinate voci italiaclassifica. Il singolo “Fotografia” (triplo platino) l’ha interpretato al fianco di Fabri Fibra e Francesca Michielin. Biglietti dei due ne, e la Banda di Piazza Caricamento, con i suoi giovani musicisti concerti disponibili in prevendita sul circuito ticketone.it. provenienti da tutto il mondo, dedicano una serata a Genova, alle sue musiche, da De Andrè a Lauzi e a Genova come luogo M.Boc.


ATTUALITÀ

GUBBIO NELLA TOP TEN DEI CAMPERISTI L’ASSOCIAZIONE PRODUTTORI CARAVAN E CAMPER HA INSERITO LA CITTÀ DEI CERI NELL’ELENCO DELLE 10 MIGLIORI DESTINAZIONI ESTIVE. UN SETTORE, QUELLO DEL TURISMO SU QUATTRO RUOTE, IN NETTA SALITA C’è anche Gubbio nella top ten delle mète preferite dai camperisti. Non c’è solo il raduno per l’Immacolata per l’accensione dell’Albero di Natale più grande del mondo, ma anche d’estate i camper scelgono Gubbio per le bellezze storico-artistiche e naturalistiche. Con le temperature alte, vengono privilegiati i borghi freschi in altura che reggono meglio l’impatto con l’afa. Secondo le stime di Apc (Associazione produttori caravan e camper) si prevedono per agosto un milione e mezzo di turisti (800mila italiani e 700mila stranieri). Tra le dieci località più gettonate stilate da Apc c’è appunto Gubbio. Si parte con San Candido in provincia di Bolzano (resa popolare dalla fiction “Un passo dal cielo” di Rai Uno), si passa a Castell’Arquato (Piacenza) e quindi si arriva a Gubbio che viene indicata da Apc (con una temperatura media estiva di 32 gradi) come “bellissima cittadina medie-

vale umbra che rappresenta una vera attrazione per tutti i turisti in libertà. Inoltre, visto il ritorno estivo di Don Matteo in tv, è anche d’attualità essendo stata la prima città a ospitare il prete più famoso della tv”. Seguono nella top ten Caprarola (Viterbo), Campitello Matese (Campobasso), Monteverde (Avellino), Pietramontecorvino (Foggia), Rionero in Vulture (Potenza), Camigliatello Silano (Cosenza) ed Erice (Trapani). NUMERI IN ASCESA Il Rapporto nazionale sul turismo in libertà in camper e in caravan evidenzia come il 2018 sia stato un altro anno in ascesa, per i 6.135 nuovi mezzi immatricolati (+20,3 per cento rispetto al 2017 e +78 per cento sul 2014). Con un fatturato annuo di oltre un miliardo di euro e oltre settemila persone impiegate, l’Italia si conferma tra i migliori produttori europei.

“ARTE INCONTRA ARTIGIANATO”, SUGGESTIONI SOTTO GLI ARCONI E A PALAZZO DUCALE

Incrocio culturale di particolare suggestione nella mostra internazionale “Arte incontra artigianato”, proposta dall’associazione olandese Stichting Grenze(n)Loze Kunst-Fondazione Arte senza Frontiere e dall’associazione italiana Aion Arte, che operano in Olanda e in Umbria nella promozione di eventi culturali, con l’adesione del Comune. Nel progetto collabora la rete d’impresa eugubina ArtinGenioGubbio. In questa collettiva sono coinvolti 26 artisti di sette Paesi tra Europa e Cuba. Gli spazi espositivi sono sotto gli Arconi del palazzo dei Consoli (fino al 18 agosto), con diversi artisti coinvolti, e a palazzo Ducale (fino al primo settembre) dove espongono Karin Touw e Luca Luciano. Le forme espressive sono quelle della pittura, scultu-

ra, ceramica e moda, oltre a incontri e dibattiti sull’arte. Nell’occasione Toos van Holstein, premiata Artista dell’anno in Olanda, lavora in tandem con il ceramista eugubino Giampietro Rampini su oggetti d’arte e artigianato. “C’è una sinergia culturale davvero speciale - spiega Martin Impelmans (nella foto), curatore dall’associazione olandese Stichting Grenze(n)Loze Kunst-Fondazione Arte senza Frontiere - con un’impronta artistica che fa dialogare varie forme ed esperienze”.

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LAURA LANZI VOLA ALLE PREFINALI DI MISS ITALIA

Una nuova stella eugubina tra le miss: si chiama Laura Lanzi, ha 19 anni, è una studentessa universitaria, e lo scorso 7 agosto a Torgiano ha vinto il titolo Be_Much di Miss Italia guadagnandosi un posto tra le 185 prefinaliste che si ritroveranno a Mestre dal 26 al 28 agosto (finali con 80 ragazze a Jesolo dal 30 agosto al 6 settembre). Laura, portacolori di Gubbio, fresca di fascia ha preso parte come ospite alla tappa di Gualdo Tadino, mentre il 22 a Perugia sarà tra le protagoniste in gara nella finale regionale dello storico concorso di bellezza. Alle prefinali di Mestre ci saranno 7 ragazze umbre naturalmente guidate da Miss Umbria 2019.

TRISTAN SONG LANCIA UN NUOVO KIMONO

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Risiede a Gubbio e fa la spola con Firenze. Tristan Song è un giovane stilista cinese che ha presentato la nuova collezione “Golden Fish - Summer Kimono”. Tristan Song, classe 1992, nato a Henan in Cina, si è laureato in fashion design presso il Bunka Fashion College di Tokyo. Due mesi fa ha completato un master al Polimoda di Firenze, scuola di prestigio che vede come presidente Ferruccio Ferragamo. Il giovane stilista non ha perso tempo e ha rivisitato il famoso kimono, accorciandolo e rendendolo un capo adatto per tutte le occasioni. “Realizzo anche abiti da donna più complessi e giacche da uomo con la tecnica dello stile italiano”, spiega Song. Questo è l’inizio della sua carriera in collaborazione con il fotografo e manager eugubino doc Mattia Baldelli Passeri che cura la comunica- Stefano Pierotti indossa Kimono Summer zione e le immagini.

NUMERI UTILI Centralino Comunale 075.92371 Centralino Osp. Branca 075.9270801 Pronto Soccorso 075.9270744 Numero Verde Farmacie 800.829058 Guardia Medica 075.9239468 Sez. Croce Rossa 075.9273500 Gubbio Soccorso 075.9277779 Misericordia Gubbio 340.3859797 Carabinieri 075.9235700 Vigili del Fuoco 075.9273722 Vigili Urbani 075.9273770 Cimitero Civico 075.9237690 IAT 075.9220693 Servizio Taxi 075.9273800 Carabinieri Forestali 075.9272585 Guardia di Finanza 075.9273789 Centrale ENEL 800.900.800 Canile 075.9274963 Curia Vescovile 075.9273980 075.9220795 ACI Soccorso Stradale 333.5224537

I NUOVI SOMMELIER HANNO SCOPERTO I SEGRETI DEL VINO

Gli esami di abilitazione a sommelier hanno portato alla nomina di 18 nuovi ambasciatori del taste de vin, dopo un percorso di studio durato 18 mesi. Il delegato Christian Belardi e i componenti del consiglio direttivo Giuseppe Agostinelli e Giulio Donati hanno espresso soddisfazione per il percorso affronto “Si sono ancora una volte evidenziate la qualità dei nostri corsi - spiega Belardi -, accuratezza delle lezioni e l’ottimo materiale didattico che ha fornito sufficienti strumenti professionali per iniziare a operare in questo ambito. Il raggiungimento di questo traguardo, come diciamo a ogni sommelier, non è da considerarsi un punto di arrivo ma di partenza nell’affascinante mondo del vino e dell’Ais”. Il prossimo primo ottobre inizierà un nuovo corso di primo livello che permetterà ai nuovi partecipanti di conoscere il mondo del vino italiano e internazionale. “L’Associazione italiana sommelier - osservas Belardi - è da sempre in prima linea per promuovere la conoscenza e la corretta informazione sul vino e sulla degustazione, non solo attraverso i corsi, ma anche con l’organizzazione di molte iniziative dove il vino è sempre il protagonista principale”. Ecco i nuovi sommelier: Alessio Agostinelli, Romina Bei, Giacomo Cacciamani, Giorgio Francesco Gambini, Alessandro Ghigi, Alessandro Ingrosso, Alessandro Manuelli, Gabriele Mariucci, Tamara Martinelli, Maria Ersilia Menghini, Michele Menichetti, Francesco Minelli, Jacopo Muolo, Delia Florentina Pamfiloiu, Artan Papa, Sebastiano Parboni, Sauro Radicchi e Gabriele Tironzelli.

Buone Vacanze! Ci vediamo a Settembre

FARMACIE COMUNALE Piazza 40 Martiri 10 075.9272243 CECCARELLI Via L. da Vinci 50 075.9222471 CENTRO Via Cairoli 15 075.8085796 LUCONI Via Perugina 151/B 075.9273783 PIEROTTI Via Campo di Marte 46 075.9220635 CARDINALI Loc. Casamorcia 075.9255131 MONACELLI Frazione Padule 075.9291235 BRANCA Via Ponte Rosso 075.9256122 TOMARELLI Loc. Scritto 075.920134

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Società Editrice Infopress srl Mail redazione@15giorni.it Direttore Commerciale: Giancarlo Barbacci Tel. 339.5744413 Mail giancarlo.barbacci@libero.it Direttore Editoriale Massimo Boccucci Direttore Responsabile Roberto Barbacci Collaboratori: Annalisa Boccucci, Luigi Girlanda Stampa: Dimensione Grafica snc - Spello (PG) Chiuso in redazione: Giovedì 8 Agosto 2019 Aut. Tribunale di Perugia n. 21 dell’11 ottobre 2013

Il prossimo numero sarà in distribuzione da

GIOVEDÌ 12 SETTEMBRE 2019




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