15 Giorni - Numero 114 - 23 Ottobre 2019

GUBBIO Il portale web di informazione sull’attualità eugubina MERCOLEDÌ 23 OTTOBRE 2019 ANNO VII NUMERO 114

quindicinale d’informazione www.15giorni.it

TASSE SENZA PUDORE

LA CONCESSIONARIA DEL COMUNE CHE GESTISCE IL SERVIZIO DELL’IMPOSTA SULLE PUBBLICITÀ E LE PUBBLICHE AFFISSIONI HA CHIESTO A UN PRIVATO 1.400 EURO PER UN CARTELLO INFORMATIVO SU UN NEGOZIO TEMPORANEO RIMASTO APERTO SOLO 75 GIORNI. IMMEDIATO È SCATTATO IL RICORSO ALLA COMMISSIONE TRIBUTARIA DI PERUGIA. SI PROSPETTANO DENUNCE ANCHE PER I CALCOLI ERRATI DEGLI SPAZI

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COPERTINA

INSEGNE E PUBBLICITÀ, CACCIA SPIETATA AI SOLDI LA VICENDA DI DANILO PACIOTTI CHE NEL GIUGNO 2017 HA PRESO IN AFFITTO UN NEGOZIO PER 75 GIORNI E GLI HANNO CHIESTO L’IMPOSTA PER DUE ANNI DI 1.400 EURO DOPO AVER ATTACCATO UN CARTELLO INFORMATIVO. PRONTO IL RICORSO ALLA COMMISSIONE TRIBUTARIA DI PERUGIA. SI PROSPETTANO ANCHE DENUNCE PER I CALCOLI ERRATI DELLA DIMENSIONE DELLE VETRINE. C’È IL PRECEDENTE DI PIETRO BIRASCHI CHE HA VINTO IL CONTENZIOSO CON LA CONCESSIONARIA DOGRE SRL. IL COMUNE TACE Ogni occasione è buona per chiedere soldi ai cittadini, specie a imprenditori, commercianti e liberi professionisti. Lo Stato, le Regioni e i Comuni hanno messo in piedi una caccia spietata ai soldi per finanziare in ogni modo i carrozzoni pubblici. Ci si aggrappa a tutto, perfino le imposte sulla pubblicità e le affissioni. Emergono le storie più assurde. Prendete quella dell’eugubino Danilo Paciotti che ha tenuto un’attività commerciale temporanea nella zona della Contessa per 75 giorni e si è visto recapitare 1.400 euro di tassa per la pubblicità calcolata per due anni e oltretutto su spazi delle vetrine dalle misure aumentate a dismisura. Su quelle vetrine c’era l’indicazione Temporary store e un riferimento al marchio della tipologia merceologica (abbigliamento e calzature).

RICORSI E DENUNCE È l’ennesimo caso di contenzioso tra i privati e la Dogre Srl, che per conto del Comune gestisce in concessione il servizio dell’imposta sulla pubblicità e le pubbliche affissioni, con l’ufficio locale di riferimento in via del Borghetto traversa di via Tifernate. La concessionaria è diventata operativa dal gennaio 2017 subentrando alla Duomo Srl. Danilo Paciotti, che aveva in affitto quel locale, si rifiuta di pagare ritenendo la tassa iniqua e sproporzionata. Ha informato anche l’Amministrazione Comunale che per ora non ha mosso un dito per verificare come stanno le cose. Adesso è intenzionato ad andare sino in fondo, contestando la tassa alla radice ma soprattutto il periodo spropositato di riferimento e le modalità di calcolo. La misura delle vetrine, infatti, non sarebbe stata presa

di MASSIMO BOCCUCCI

con precisione ma a occhio, sbagliando le reali dimensioni. Paciotti ha dato mandato al suo legale di fare ricorso presso la Commissione Tributaria di Perugia valutando eventuali contenziosi con singoli soggetti della Dogre Srl per la gestione della vicenda, comprese le procedure di calcolo degli spazi di quell’attività. Tutto è cominciata a metà giugno 2017 per il negozio temporaneo, con tanto di contratto d’affitto depositato all’Ufficio delle Entrate, che è andato avanti sino a fine agosto per poi lasciare il posto ad un’altra attività commerciale. La Dogre Srl ha richiesto a Paciotti la tassazione per l’intero 2017 e anche per il 2018, ritenendo che debba essere lui l’unico interlocutore anche per il periodo nel quale non era affittuario di quel locale.

IL PRECEDENTE La caccia alle tasse si sta facendo incessante e senza esclusione di colpi, ricordando la precedente storiaccia del fotografo Pietro Biraschi di Photo Studio che è ricorso alla Commissione Tributaria di Perugia ottenendo ragione su tutta la linea perché la Dogre Srl gli aveva notificato la tassa pubblicitaria di un’insegna davanti al negozio di via Cairoli che era stato chiuso per il trasferimento della sede in corso Garibaldi, peraltro comunicato al Comune. In quel caso la Dogre Srl rivendicava 140 euro ma Biraschi per principio si era opposto trovando giustizia nel contenzioso tributario.

E anche in questo caso l’Amministrazione Comunale ha scelto la via del silenzio.

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Ci hanno detto "andate all'estero" Ci hanno detto "l'Italia non e un paese per giovani" Ci hanno spinto a lasciare qui tutto: il cuore, la famiglia, gli amici Noi non gli abbiamo creduto Vogliamo tornare a fare crescere l'Umbria, a creare condizioni di vita dignitose alla nostra generazione e ai nostri padri Per il socialismo, per la Costituzione, per l'equita sociale, per uno Stato che torni a ristabilire il suo primato sui grandi capitali senza essere assoggettato ad essi.

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POLITICA

CENTRODESTRA CON IL PIENO DI BIG PD E 5 STELLE RINCORRONO CAMPAGNA ELETTORALE CON MOLTI PIÙ LEADER RISPETTO AL PASSATO, ANCHE SE NEL FEUDO ROSSO È STATO LASCIATO SPAZIO SOPRATTUTTO AI RIVALI CHE NELLE ALTRE OCCASIONI NON SI SONO MAI VISTI di MASSIMO BOCCUCCI

Chi l’avrebbe mai detto: a Gubbio (come in tutta l’Umbria) si stanno vedendo in campagna elettorale più leader del centrodestra che della sinistra nel suo feudo di sempre.

Per il governo della Regione mai come stavolta la battaglia è aspra e all’ultimo voto perché lo scandalo di Sanitopoli, con le dimissioni di Catiuscia Marini e le elezioni anticipate, mette in difficoltà l’apparato che detiene il potere ininterrottamente dal 1970, anno dell’istituzione delle Regioni. I leader del centrodestra si stanno fiondando a ripetizione in cerca di consensi. L’approdo di Matteo Salvini a Gubbio ha scatenato una partecipazione clamorosa risvegliando come contraltare il rigurgito dei nostalgici del comunismo visto il drappello degli irriducibili guidati da Fabio Sebastiani, segretario del neorinato Pci, con tanto di megafono. In rampa di lancio anche Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, e la Lega è tornata con Giancarlo Giorgetti, l’ex segretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri che però ha scelto un profilo più basso incontrando dirigenti e militanti a pranzo in un ristorante al posto del bagno di folla. Un assalto del genere non conosce precedenti a Gubbio, storica roccaforte della sinistra al punto da esprimere un’amministrazione comunale di Rifondazione Comunista per dieci anni come caso più unico che raro.

I BLITZ I leader dei palazzi romani della sinistra la snobbavano spesso, presentandosi per qualche apparizione soltanto quando c’era da prendere consensi nel proporzionale puro con le preferenze o il maggioritario di collegio (famosi i blitz di Ingrao e Veltroni) nei giri elettorali di routine. È del tutto evidente che oggi lo scenario è cambiato. L’alleanza Pd-5 Stelle cerca di farsi largo nel tentativo di contrastrare l’impronta salvinista e

per spostare i contenuti del confronto nei confronti di chi fa notare ripetutamente che i 5 Stelle si sono alleati con il Pd dopo averlo denunciato sulla vicenda dei presunti concorsi truccati in sanità. Il centrosinistra ha portato a Gubbio due esponenti di governo, il viceministro al Ministero dell’Istruzione Anna Ascani (tifernate renziana che ha deciso di restare nel Pd non seguendo Renzi nel nuovo partito Italia Viva), Giancarlo Cancelleri dei 5 Stelle, sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Martina della segreteria nazionale del Pd e già segretario del partito. L’ultimo della serie è il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio (M5S).

EUGUBINI IN CORSA Dei big provano a giovarsi, oltre ai candidati Donatella Tesei del centrodestra e Vincenzo Bianconi del centrosinistra, gli eugubini nelle liste per il Consiglio Regionale. A Gubbio ci sono 10 candidati: la commercialista Ernesta Cambiotti nella lista Umbria Civica a sostegno della candidata presidente di centrodestra Donatella Tesei; la giovane Martina Carletti del Fronte Sovranista Italiano candidata alla presidenza sostenuta dalla lista Riconquistare l’Italia; l’imprenditore Pasquale Di Bacco con il candidato presidente Claudio Ricci; il dirigente di banca Vittorio Fiorucci nella lista della candidata presidente del centrodestra Donatella Tesei; l’avvocato Francesco Gagliardi nella lista Umbria Civica a sostegno della candidata presidente di centrodestra Donatella Tesei; Cecilia Passeri nella lista Fratelli d’Italia a sostegno della candidata presidente di centrodestra Donatella Tesei; il consulente Leonardo Nafissi nella lista del candidato presidente Vincenzo Bianconi sostenuto da Pd e 5 Stelle; Mattia Pierotti, Fabio Sebastiani e Fabio Vergari nella lista del Partito Comunista che sostiene il candidato presidente Emiliano Camuzzi insieme a Potere al Popolo.

Matteo Salvini

Giorgia Meloni

Giancarlo Giorgetti

Anna Ascani

Giancarlo Cancelleri

5 Maurizio Martina

Luigi Di Maio

COME SI VOTA

Per le Elezioni Regionali Umbre 2019 si vota domenica 27 ottobre dalle 7 alle 23. Essendo presente una sola circoscrizione, i 20 seggi dell’Assemblea vengono assegnati semplicemente seguendo il sistema proporzionale, mentre il ventunesimo seggio è quello del Governatore. La coalizione vincente otterrà almeno il 60% dei seggi. Oltre al candidato Governatore e alle coalizioni, è possibile destinare il proprio voto anche a uno o due candidati (in questo caso un uomo e una donna) di una lista.. Per far sì che il voto sia valido bisognerà barrare con una X il nome del candidato Governatore, il simbolo della lista o del partito; è possibile anche esprimere fino a due preferenze nominali per i candidati della lista per cui si è espressa la preferenza. Non è consentito il voto disgiunto.

I 10 candidati eugubini: Ernesta Cambiotti, Pasquale Di Bacco, Martina Carletti, Vittorio Fiorucci, Francesco Gagliardi, Leonardo Nafissi, Cecilia Passeri, Mattia Pierotti, Fabio Sebastiani, Fabio Vergari

ATTUALITÀ

RIFIUTI TRA BUSINESS, PERCENTUALI E FOTOTRAPPOLE COMUNE E GESENU ESULTANO PER LA PERCENTUALE IN CRESCITA DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA. GIRANO UN SACCO DI SOLDI E ALTRI SONO IN ARRIVO DALLA LOTTA A CHI LASCIA L’IMMONDIZIA DOVE NON È CONSENTITO. RESTA IL NODO DELL’EFFETTIVO ED EFFICACE SMALTIMENTO Il business sui rifiuti c’è, tra le amministrazioni comunali e i privati che incassano a mani basse con la famigerata Tari in continuo aumento a Gubbio come altrove. L’efficacia del sistema di raccolta e smaltimento è invece tutta da dimostrare, tra la perplessità di taluni esperti sui reati benefici del riciclo e la reale differenziazione soprattutto nel deposito. Non hanno dubbi la Gesenu e la Giunta Stirati: da marzo sta crescendo la raccolta differenziata dei rifiuti. E per contrastare i comportamenti scorretti, soprattutto sull’ammassamento in certe zone, sono previste le fototrappole e i controlli accurati con l’applicazione di severi provvedimenti, a cominciare dalle multe come altra forma per incassare soldi.

QUESTIONE AMMASSAMENTO Dal 1° marzo scorso c’è stato l’avvicendamento con TeknoService dopo l’assegnazione dell’appalto biennale. Il Comune e la Gesenu rilevano importanti interventi migliorativi che hanno determinato un incremento di oltre 13 punti percentuali della raccolta differenziata, considerato dagli stessi Gesenu e Comune come il segno “di una chiara e tangibile evoluzione del servizio”. L’attenzione di Gesenu - viene rimarcato - non ha riguardato fin qui solamente l’ottimizzazione del servizio di raccolta rifiuti, ma ha ricompreso anche una sostanziale ristrutturazione e ammodernamento del centro di raccolta comunale, senza tralasciare la sensibilizzazione degli utenti verso la tematica dei rifiuti con un efficace processo di comunicazione e informazione. Restano le polemiche legate al

rispetto dei giorni e degli orari di raccolta dei rifiuti e alle discariche a cielo aperto sul territorio, oltre alla diffusa convinzione sulla reale efficacia della raccolta nel timore di un ammassamento indiscriminato pure in discarica.

QUOTA DIFFERENZIATA IN AUMENTO “Da tempo - spiega Alessia Tasso, vicesindaco con delega all’ambiente - siamo impegnati in continui ampliamenti del servizio, con il duplice scopo di aumentare la qualità della raccolta differenziata e di intervenire sul servizio. Per noi è importante che i cittadini siano interessati da servizi di qualità e che abbiano le giuste informazioni per essere consapevoli del processo dello smaltimento dei rifiuti in tutte le sue fasi, facendo sentire ognuno come protagonista del sistema. La strategia del porta a porta s’inserisce in una visione della città incentrata sulla salvaguardia ambientale”. Gesenu trasmette messaggi positivi, come il fatto che i cittadini “hanno risposto agli interventi di miglioramento contribuendo in maniera sostanziale al raggiungimento di queste percentuali di raccolta differenziata, grazie anche a un capillare lavoro informativo, di comunicazione ed educazione”. I capigruppo di maggioranza in Consiglio Comunale, Riccardo Biancarelli di Liberi e Democratici, Mattia Martinelli di Scelgo Gubbio e Francesco Zaccagni dei Socialisti Civici Popolari, sottolineano come “se nel primo semestre dell’anno la quota era del 53 per cento, secondo le proiezioni si arriverà al 68 per cento a fine anno e al 75 per cento a marzo 2020”.

M.Boc.

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POLITICA

“SONO DISTANTE DAI 5 STELLE MA L’ALLEANZA ANDAVA FATTA” di MASSIMO BOCCUCCI

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INTERVISTA AL SINDACO FILIPPO MARIO STIRATI CHE SPAZIA SU PIÙ TEMI, DAI DIECI CANDIDATI ALLA REGIONE AL PESO DELLA BUFERA SU SANITOPOLI

Si sta spendendo in prima persona il sindaco Filippo Mario Stirati per le elezioni Regionali. L’ha fatto partecipando ai tavoli del centrosinistra e intervenendo per primo quando Di Maio ha aperto all’accordo con la sinistra, fino a scendere in campo al fianco di Leonardo Nafissi iscritto al Pd e vicino al movimento Liberi e Democratici.

Il 27 ottobre si vota per la Regione e ci sono dieci candidature eugubine. Non sono mai state così tante: come se lo spiega?

“La frammentazione regna sovrana, bisogna evitare il rischio che a fronte di dieci candidature non corrisponda alcuna elezione. Il nostro sostegno a Leonardo Nafissi mira a un risultato possibile e pieno. Ancora una volta mettiamo a disposizione degli eugubini una proposta seria, credibile e dotata di una reale capacità di successo”.

Cosa lascia a suo avviso il decennio di Andrea Smacchi unico rappresentante eugubino in Regione? ”Premesso che sono sempre pronto a concedere l’onore delle armi e che questo territorio è stato sempre difficile da rappresentare, anche quando c’era un Pci eugubino fortissimo, resta aperta la questione di un profondo riequilibrio fra i territori e di una più equa esaltazione delle diverse vocazioni delle comunità umbre, compre-

sa ovviamente la nostra. La vicenda dell’agenda urbana dalla quale Gubbio è stata esclusa, unica città non coinvolta tra quelle al di sopra dei 30mila abitanti, e la delibera della Giunta Regionale sul laboratorio analisi sono due casi esemplari che pesano negativamente su questo decennio. E ciò al di là dei problemi politici e amministrativi che mi hanno diviso da Andrea Smacchi e dal gruppo dirigente del Pd eugubino, che non ha mai digerito la mia candidatura a sindaco e il mio ruolo istituzionale che ne è scaturito”.

Che sfida elettorale è quella tra Vincenzo Bianconi dell’alleanza 5 Stelle-Pd-Liste Civiche e Donatella Tesei del centrodestra?

“Una sfida che produrrà comunque profondi cambiamenti nella nostra regione. Naturalmente sono impegnato a favorire il cambiamento che è nelle mani di Vincenzo Bianconi, in quanto coniuga un’idea di rinnovamento nel sistema di governo e nella vita democratica regionale con un orizzonte programmatico fondato su un’idea dell’Umbria in grado di esaltarne con massicce dosi di innovazione le sue più autentiche vocazioni”.

Pensa sia accantonata l’idea, lanciata a più riprese, dell’opportunità di lasciare l’Umbria per le Marche?

“La questione non è quella di lasciare l’Umbria per le Marche, ma di avere un ruolo nella nostra regione fondato su opportunità e sviluppo del nostro tessuto socio-economico. In questo orizzonte il rapporto con le Marche risulta per noi decisivo”.

“QUESTO TERRITORIO È STATO SEMPRE DIFFICILE DA RAPPRESENTARE, ANCHE QUANDO C’ERA UN PCI EUGUBINO FORTISSIMO” Quanto pesa nello scenario regionale e del centrosinistra la bufera giudiziaria di Sanitopoli? “È evidente che Sanitopoli pesi e abbia rappresentato l’emergere di una politica malata. Va tuttavia sottolineato il dato di una sanità umbra comunque di elevato profilo, sicuramente da migliorare pensando soprattutto ai ceti più deboli e svantaggiati. Questa prospettiva di rinnovamento anche nelle politiche socio-sanitarie è nelle corde di Bianconi”.

Lei è stato il primo a dare fiducia a Di Maio quando ha prospettato l’alleanza con il Pd in Umbria. Scopriamo Stirati anche un po’ grillino?

“Stirati un po’ grillino è un’enormità; ho un’idea della democrazia e delle istituzioni molto distante dai 5 Stelle. Detto questo, in certe situazioni politiche non si possono escludere alleanze, considerate magari impraticabili fino a poco tempo prima. Al centro restano le azioni reali che possono migliorare le condizioni dei cittadini e delle comunità. D’altra parte l’alleanza Lega-5 Stelle, fino a poco tempo prima che venisse realizzata a livello nazionale, appariva mostruosa”.

Come si può motivare il fatto che i 5 Stelle hanno denunciato il Pd con Sanitopoli per poi allearsi con lo stesso Pd alle elezioni Regionali?

“Evidentemente si è avuta la capacità di non gettare via insieme all’acqua sporca anche il bambino”.

Ritiene Salvini e il centrodestra una minaccia per il futuro dell’Umbria?

“Con una preponderante trazione leghista, accompagnata da una significativa presenza di Fratelli d’Italia, l’Umbria sarebbe guidata dalla destra e non dal centrodestra, con una presenza praticamente residuale di Forza Italia e dei moderati. Pensare all’incenerimento dei rifiuti e a una sanità privatizzata mi inquieta notevolmente.

Senza dimenticare che l’autonomia propugnata dalla Lega nelle regioni del nord rappresenta una prospettiva molto pericolosa per gli interessi dell’Umbria. E poi Salvini sparge a piene mani parole che alimentano rabbia, rancore, odio, xenofobia e razzismo. Sì, tutto questo è una minaccia”.

“RESTA APERTA LA QUESTIONE DI UN PROFONDO RIEQUILIBRIO FRA I TERRITORI E DI UNA PIÙ EQUA ESALTAZIONE DELLE DIVERSE VOCAZIONI DELLE COMUNITÀ UMBRA”.

Perché come Liberi e Democratici avete puntato sulla candidatura di Leonardo Nafissi iscritto al Pd (che a Gubbio si è ufficialmente schierato con Luca Gammaitoni) e non su Giuseppe Biancarelli tra i fondatori del movimento?

“Si è trattato di una scelta libera e democratica, riferita a due persone per bene, competenti e comunque patrimonio di quanto abbiamo promosso ed elaborato nel corso di questi anni. Giuseppe Biancarelli ha dato tantissimo a me personalmente e al progetto

politico che si è coagulato intorno al mio lavoro di sindaco. Rimane un punto di riferimento fondamentale per me e per tutti”.

Ha mai pensato di candidarsi per la guida della Regione?

“Ho ricevuto fortissime sollecitazioni in questa direzione e non nascondo di essere stato lusingato anche in termini personali, ma soprattutto per il riconoscimento politico manifestato nei confronti del laboratorio di buona politica realizzato a Gubbio sul piano valoriale e programmatico. Essendo stato rieletto solo qualche mese fa a sindaco di Gubbio, non potevo certo venire meno al mio dovere di guidare la città anche in questo quinquennio. Il mio impegno da sindaco viene prima di ogni altra cosa”.

Come sono stati questi mesi dalla rielezione a sindaco?

“Molto intensi, faticosi, ma caratterizzati da parte mia e della maggioranza che mi sostiene dalla volontà di perseguire con tenacia e determinazione gli obiettivi che ci siamo dati per il bene della città.

Non mi sono fermato quasi mai e il giorno dopo la mia rielezione ero al lavoro di prima mattina come se niente fosse”.

“L’AGENDA COMUNALE È FITTA. INTANTO VA APPROVATO IL BILANCIO PREVISIONALE ENTRO L’ANNO PER POTER BENEFICIARE DI TUTTI I VANTAGGI DELLA TEMPISTICA” Quali sono le prospettive immediate nel portare avanti il secondo mandato?

“Approvare il bilancio previsionale entro l’anno per poter beneficiare di tutti i vantaggi favoriti da questa tempistica; riorganizzare l’ente con forti elementi di innovazione a fronte di un consistente turn over e delle nuove sfide che ci attendono; attrarre risorse e opportunità di progresso socio-economico ed occupazionale attraverso area interna, agenda urbana, bandi europei, relazioni umbro-marchigiane e comunque di area vasta; promuovere ulteriori interventi infrastrutturali; presidiare le politiche sociali e sanitarie, privilegiando i bisogni dei più deboli; implementare ulteriormente la promozione del turismo; sviluppare le strategie sull’alta formazione e la presenza universitaria nella città; supportare e sostenere nuove imprese, avendo come riferimento costante il tema del lavoro.

Resta cruciale la cura del territorio, con l’auspicio che le politiche nazionali e regionali possano finalmente migliorare le condizioni di un comune enorme come il nostro, ma al di là di questa speranza, faremo del nostro meglio per garantire risposte convincenti. Il nostro programma, in materia urbanistica e ambientale, sulla viabilità e sulla riqualificazione urbana, sulle tematiche della cultura, del turismo, dello sport, delle azioni sociali, dei processi digitali, dello sviluppo economico e del patrimonio, dell’artigianato, del commercio, dell’agricoltura etc., rimane una bussola imprescindibile da portare avanti convintamente. Avendo progettato con grande fervore, abbiamo ottenuto ingenti risorse nel campo dell’edilizia scolastica, degli interventi sul patrimonio pubblico di pregio, sulla musealità, sui percorsi ciclabili (ex ferrovia) e sulle strutture di accoglienza (terminal e parcheggi). Dobbiamo garantire procedure spedite per gestire questi interventi fino ai cantieri e per continuare a calamitare nuovi investimenti per la città e il suo territorio”.

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Mi chiamo Vittorio Fiorucci, sono nato nel 1966 a Gubbio e qui ho sempre vissuto. Lavoro in banca del 1991 e ho svolto dal principio il ruolo di gestore aziende sia Piccole, Medie che Grandi, fino ad assumere la direzione delle filiali di Umbertide prima e Gubbio poi.

Nel 2011 ho gestito l’area Marche nord per poi tornare nel nord dell’Umbria per svolgere il ruolo di coordinamento commerciale.

Al momento sono di nuovo nelle Marche, a Fano, per l’apertura di una nuova filiale.

Dei territori da me toccati ho visto differenti dinamicità sia del pubblico che del privato e diversi livelli di benessere delle popolazioni e delle genti che vi abitano. È inevitabile fare i dovuti raffronti con la tua terra, ancorché l’Umbria sia ancora un vero paradiso sotto molteplici aspetti. Tuttavia, le difficoltà si manifestano quando per lavoro devi uscire dalla tua regione e rientrare con una viabilità a dir poco sconcertante; quando un ragazzo deve trovare un lavoro e non c’è un apprezzabile ventaglio di offerte; quando devi prendere un aereo per lavoro/vacanza e ti assorbe due giorni solo per raggiungere un aeroporto; quando devi fare un esame diagnostico e fai prima a recarti nelle regioni limitrofe; quando allacciare una fibra ottica è solo uno slogan; quando non hai un numero sufficiente di social house per assistenze adeguate dei tuoi cari; quando la ricostruzione miete più vittime del terremoto e chissà quant’altro…

Herman Hesse ne “Il Viandante”, parlando di Gubbio (ma potrebbe riferirsi alla gran parte delle città umbre), scrive: ”L’arrogante ambizione che ha costruito tali quartieri scoscesi lottando con ostacoli eccezionali, quell’orgoglio superbo che su un niente di

terra ha eretto torri vertiginose e rocche gigantesche e collocato sul ripido versante di un monte massicci monasteri e castelli, hanno qualcosa di leggendario, di primordiale”. Tali parole descrivono un’Umbria che nei secoli ha saputo stare al passo con i competitor mondiali dell’epoca, ma che ormai da un ventennio a questa parte è fanalino di coda, magari “verde”, ma pur sempre fanalino e non più cuore.

In dieci anni l’Umbria ha eroso oltre il 15% del proprio Pil, passando da 23,3 miliardi di euro a 20,1 miliardi. Le soluzioni a tutto ciò vanno progettate e realizzate con serietà e spirito di servizio da parte degli amministratori. Il territorio umbro, con i suoi 92 comuni, va rappresentato in consiglio regionale in tutte le sue componenti.

Gubbio per estensione è il primo comune dell’Umbria e il sesto per numero di abitanti. Va da se che debba esprimere rappresentati autorevoli che conoscano il proprio territorio e quello attiguo dei comuni minori, assonanti per esigenze, problematiche e cultura. Il riferirsi a soggetti esterni che negli anni hanno dimostrato mera voracità di consensi per non restituire le benché minime attenzioni, sarebbe una ulteriore e devastante dispersione.

Per dimensioni e peso specifico il nostro territorio potrebbe e dovrebbe esprimere anche più di un consigliere autoctono. Rinnovo l’invito a non disperdere i nostri consensi su “predatori” esterni di comprovata inefficacia e manifesta disattenzione. Il poter sedere su quegli scranni sarà l’inizio di una nuova avventura, da condurre con la consueta grinta, passione ed amore per il territorio che ci ha dato i natali e le genti che ci hanno cresciuto.

ATTUALITÀ

CICLOVIA SULL’EX FERROVIA, CI SONO TRE MILIONI IL PROGETTO E I FINANZIAMENTI NON STANNO PORTANDO ALL’OPERATIVITÀ PER REALIZZARE L’OPERA. IL CAPOGRUPPO DELLA LEGA, MICHELE CARINI, CHIEDE PERCHÉ NON SONO INIZIATI I LAVORI E SE C’È IL RISCHIO DI PERDERE I SOLDI. STIRATI RASSICURA: “I RITARDI COLPA DI ESPROPRI E RICORSI, MA È TUTTO OK” Il progetto c’è. I soldi ci sono, insieme a infinite promesse per realizzare la ciclovia che al centro vede Gubbio nel tracciato da Umbertide a Fossato di Vico sulla tratta dell’ex ferrovia aggiunta ai diciassette itinerari di Bicitalia. La prospettiva è interessante e coinvolgente, con la mobilitazione di quanti hanno sposato la causa, ma all’atto pratico non si sente parlare di lavori visto che non si sa come, dove e quando inizieranno. Ha sollevato la questione Michele Carini, capogruppo consiliare della Lega, con un’interpellanza nella quale ha chiesto al sindaco Filippo Mario Stirati e alla giunta “il motivo per il quale non sono ancora iniziati i lavori visto che il progetto è stato finanziato due anni fa e se ci sono reali rischi di perdere tali fondi se non verranno eseguiti gli interventi entro il 2019”.

“LE VIE DEI DUE MARI” La rete di Bicitalia, denominata “Le vie dei due mari”, da Grosseto, Siena, Arezzo e Gubbio, vede questo itinerario far parte della rete nazionale delle ciclovie per 18mila chilometri. “Tra gli obiettivi che il progetto punta a favorire - spiega Carini nell’interpellanza - c’è la crescita di una economia turistica lungo l’itinerario, basata sulla piccola e media impresa, l’agriturismo, le start up per le giovani generazioni”. La deliberazione della Giunta regionale del 16 dicembre 2011 ha previsto l’inserimento della tratta Umbertide-Gubbio-Fossato di Vico nella rete di mobilità ecologica di inte-

di MASSIMO BOCCUCCI

resse regionale, quindi l’atto adottato dal Comune di Gubbio il 16 febbraio 2015 ha sancito l’impegno tra l’amministrazione comunale guidata da Filippo Mario Stirati e l’associazione Valle dell’Assino per la progettazione e il recupero di parte della tratta dell’ex ferrovia Arezzo-Fossato di Vico.

FINANZIAMENTI L’associazione ha donato al Comune il progetto preliminare per la realizzazione di un tracciato ciclo-pedonale in quel percorso e due anni fa c’è stato un finanziamento dalla Regione di due milioni in aggiunta a al milione stanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. I tre milioni figurano tra gli importi per le opere da realizzare nel triennio dal 2017 al 2019 secondo il piano dell’amministrazione Stirati. Per ora si è arrivati sino a questo punto, senza conoscere altri passaggi operativi per avviare la realizzazione. Stirati però assicura che “l’iter sta procedendo e l’obiettivo resta investire i due milioni messi a disposizione da Regione e il milione della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. La complessità deriva sia dalle procedure espropriative, dal momento che sono state tante le proprietà interessate da espropri, sia dai ricorsi presentati che hanno fatto ritardare l’operazione, mentre al tempo stesso si è reso necessario acquisire i pareri anche da Umbra Acque per i tratti interessati dalla presenza di acquedotti. Il Comune ha dovuto riapprovare il progetto definitivo e quello esecutivo. L’operazione va avanti con grande convinzione”.

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Regionale Alle Elezioni Regionali non è consentito il voto disgiunto

PUOI ESPRIMERE FINO A 2 PREFERENZE DI GENERE (uomo/donna)

UN TERRITORIO,

UN CANDIDATO

Committente Responsabile Daniela Tomassoli

lio Candidato al Consig

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Elezioni Regionali 2019

ATTUALITÀ

C’È CHI NON VOLEVA IL TRENINO E ORA PENSA AI SOLDI E LE FERMATE GUBBIO EXPRESS È UN’ATTRAZIONE PER FAR CONOSCERE LA CITTÀ. MOZIONE DI ORFEO GORACCI CHE CONTESTA IL BANDO DI GARA, RITENENDO CHE IL COMUNE DEBBA GUADAGNARCI DI PIÙ, E CHIEDE DI INTERVENIRE SULL’ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO PRIVATO, DOPO AVER RIGETTATO LA RICHIESTA DI ATTIVAZIONE PROPOSTA DA UN CITTADINO QUANDO ERA SINDACO Il trenino Gubbio Express è sempre più affollato. I turisti vogliono sempre più, come succede in tante altre città storico-artistiche o di villeggiatura, usufruire della possibilità di fare un bel giro cittadino senza privarsi poi della possibilità di visitare angoli, scorci e monumenti. C’è stato un bando di gara varato dal Comune che ha previsto un’autorizzazione al servizio della durata di otto anni con una base economica che all’atto dell’assegnazione è risultata raddoppiata per l’aggiudicazione. L’ex sindaco Orfeo Goracci, oggi consigliere comunale di opposizione, contesta in una mozione quella gara d’appalto (pensando che il Comune dovrebbe ricavare più soldi) e più in generale chiede, tra l’altro, la riorganizzazione del servizio prevedendo determinate fermate e che il privato riservi un determinato numero di posti a categorie sociali prestabilite.

IL PRECEDENTE Goracci è lo stesso che da sindaco aveva negato a un privato la possibilità di avviare questo tipo di attività, senza neanche prenderla in considerazione, ritenendo oggi di doverla regimentare e fare sostanzialmente in modo che per il Comune diventi un business per incassare altri soldi. Giova ricordare che un qualsiasi privato per esercitare questo tipo di servizio è già sottoposto a tassazione, sia sul mezzo che utilizza che sui biglietti e i ricavi. Ormai da parte dei politici è una corsa continua - trattandosi di un trenino viene facile esprimersi così - a tassare ogni tipo di iniziativa per tenere in piedi il carrozzone pubblico, comprese le prebende, gli strapuntini e i vitalizi della stessa classe politica. Ora l’ex sindaco sostiene che “la presenza del trenino” non va rimossa ma resa più utile a tutta la comunità”, fino a ritenere che “il dinamismo imprenditoriale va aiutato, sollecitato, stimolato e non tarpato” (strano: molti imprenditori che all’epoca trattavano con Goracci, sostenevano di essere condizionati e di avere le ali tarpate).

M.Boc.

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DIOCESI

PAOLUCCI BEDINI PREPARA IL CAMBIAMENTO DOPO L’ORDINAZIONE SACERDOTALE DI EDOARDO MARIOTTI E ANDREA SVANOSIO IL VESCOVO PRONTO ALLA RIORGANIZZAZIONE DEI RELIGIOSI NELLE 39 PARROCCHIE. DOPO 47 ANNI DON MENOTTI LASCIA LA GUIDA DELLA PARROCCHIA DI SAN MARCO. A SANT’UBALDO DAL 2020 LA GESTIONE PASSA AI CANONICI REGOLARI LATERANENSI

di ROBERTO BARBACCI

rispetto al passato, tese però sempre alla cresciC’è un’aria di fermento nella Chiesa Eugubina, che lo scorso 12 ottobre ha salutato l’ordinazione ta spirituale e al cammino di fede della comunità di due nuovi sacerdoti: Edoardo Mariotti e Andiocesana. drea Svanosio hanno completato il percorso che CANONICI A SANT’UBALDO li ha portati ad essere ordinati dal vescovo LuciaMa novità rilevanti sono attese a stretto giro di posta, a cominciare dall’insediamento ormai noto no Paolucci Bedini, che in attesa di destinarli a da tempo dei Canonici Regolari Lateranensi presuna determinata realtà diocesana li ha riconsegnati alle comunità dove avevano svolto servizio so la Basilica di Sant’Ubaldo, un discorso avviato durante il diaconato (don Edoardo a Cristo Re a da alcuni anni che salvo sorprese dovrebbe portaUmbertide, don Andrea nella pastorale giovanile re a inizio 2020 al passaggio ufficiale di consegne, come coordinatore dell’Oratorio Don Bosco). a sette inni di distanza da quando (era il 2013) mons. Fausto Panfili assieme a don Stefano BocIL SALUTO DI DON MENOTTI In queste settimane la Diocesi eugubina fa regiciolesi ricevettero il testimone dall’Ordine di FraDon Edoardo e Don Andrea strare anche il ritorno di don Cristoforo Przyboti Francescani. I Canonici Regolari Lateranensi, presenti a Gubbio da secoli (oggi svolgono la loro attività nelle rowski, in passato parroco di Mocaiana, che il vescovo Paolucci parrocchie di San Secondo e Madonna del Ponte), sono legati in Bedini ha destinato alla parrocchia di San Marco in sostituzione modo particolare alla vita di Sant’Ubaldo che proprio all’interno di don Menotti Staffici, che dopo 47 anni di servizio ha passato il della canonica di San Secondo cominciò il suo percorso spirituale testimone per raggiunti limiti d’età. Una messa celebrata assieme che l’avrebbe portato poi a diventare sacerdote, quindi vescovo e a tutti i parrocchiani lo scorso 13 ottobre ha sancito il passaggio di 32 anni dopo la morte ad essere proclamato Santo. Peraltro già consegne: nel ringraziare tutti per il grande affetto ricevuto, don nel 2012 l’allora provincia polacca dei Canonici Menotti ha ribadito la volontà di restare legato in Regolari Laternanesi venne contattata per succeun ruolo meno impegnativo nell’ambito parrocchiale. A breve però sono attese ulteriori novità dere ai Francescani, con l’allora vescovo Mario nelle 39 parrocchie eugubine: l’età media piuttosto Ceccobelli che decise di inviare due sacerdoti alta dei presbiteri potrebbe convincere il vescovo a diocesani. Oggi il quadro sembra cambiato anche ridisegnare nell’arco di un quinquennio il modo di se resta da capire quali potranno essere i religiosi seguire le comunità locali, svincolandosi dal conche il visitatore della Provincia Italiana dei Cacetto di parrocchia: gruppi di sacerdoti potrebbenonici Regolari Lateranensi don Sandro Canton invierà a Gubbio, tenuto conto che il numero si è ro servire più parrocchie, e non essere destinati assottigliato negli ultimi anni. esclusivamente ad una di esse. Il numero sempre Don Menotti Staffici più esiguo di religiosi suggerisce scelte differenti

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TARTUFO SEMPRE PIÙ SOCIAL LA MOSTRA SI RIFÀ IL LOOK Rinnovarsi, ma nel segno della tradizione. La 38esima edizione della Mostra Mercato del tartufo bianco e dei prodotti agroalimentari, in programma dal 31 ottobre al 3 novembre, è pronta ad aprire i battenti. Una formula collaudata ma rivisitata che strizza l’occhio alle nuove tecnologie e si propone come un punto di contatto tra le generazioni, quelle che l’hanno conosciuta in una veste più classica a partire dai primi anni ’80 e quelli che hanno imparato ad apprezzarla negli ultimi anni attraverso la presenza di figure che sono entrate ormai nell’immaginario collettivo, pionieri di un modo nuovo di fare informazione legata al campo del food. Si spiega così la scelta di proporre come madrina Isabella Potì, giovane pasticcera ben nota agli occhi del grande pubblico per via delle sue partecipazioni come giudice esterno a Master Chef Italia 7 e poi nel programma Il ristorante degli Chef, in onda su Rai2 nell’autunno 2018. Considerata dalla prestigiosa rivista Forbes nel 2017 come uno dei 30 personaggi da tenere maggiormente d’occhio nel corso dell’anno successivo, Isabella lavora nel noto ristorante Bros di Lecce (dal gennaio 2019 è capo chef) ed è considerata una delle giovani chef più promettenti del panorama internazionale.

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Evento organizzato e promosso da:

NOVITÀ E CURIOSITÀ La presenza della Potì andrà a impreziosire un programma già particolarmente denso di appuntamenti che si propone in una veste nuova, all’insegna della sperimentazione e della voglia di proporre un cambiamento rispetto ai canoni del passato. Nuove sinergie tra pubblico e privato, nonché col mondo delle associazioni, prendono vita all’interno di una kermesse che punta dichiaratamente a far emergere le eccellenze territoriali e di collocarle nello spazio che meritano anche su scala nazionale. Per l’occasione si torna in piazza Quaranta Martiri con un itinerario di stand in legno all’interno dei giardini pubblici, una sorta di antipasto di quel che attenderà Gubbio con le iniziative legate al Natale. Isabella Potì aprirà ufficialmente la manifestazione giovedì 31 ottobre alle 11 all’interno di una breve cerimonia d’inaugurazione: la giovane pastry chef sarà protagonista assoluta alle 16, nelle sale degli Arconi di via Baldassini, con uno salotto/showcooking che rappresenta una vetrina unica per i prodotti della città e non solo. Particolarmente attese le due gare amatoriali per chef amatoriali in programma sabato 2 e domenica 3 novembre, così come il convegno “Tartufo di Gubbio, caratteristiche di unicità tra tutela e standard di qualità”, in calendario venerdì 1° novembre alle 15,30 nella residenza comunale di palazzo Pretorio. E ancora passeggiate alla scoperta dei sapori d’autunno, corsi smart con abbinamenti dedicati a vino e birra, showcooking e concorsi riservati ai bambini e pure l’appuntamento con la musica lirica, con il concorso curato dalla “Bottega di Euterpe” (domenica 3 novembre alle 17,30 a Santa Maria al Corso).

In collaborazione con:

Con il patrocinio ed il sostegno di:

Comune di Gubbio

associazione nazionale

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31 ottobre 3 novembre 2019

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CONVEGNO TARTUFO E PATRIMONIO UNESco

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MADRINA DELL'EVENTO LA PASTRY CHEF ISABELLA POTì

graphics: venerucci.it

di ROBERTO BARBACCI

DAL 31 OTTOBRE AL 3 NOVEMBRE TORNA L’APPUNTAMENTO CON IL RE DELLA TAVOLA LA PASTRY CHEF ISABELLA POTÌ È LA MADRINA DI UN EVENTO CHE GUARDA AVANTI

SEMPRE PIÙ SOCIAL Organizzata dal Comune di Gubbio, con il patrocinio di Regione Umbria, GAL Alta Umbria, Camera di Commercio di Perugia, Associazione Nazionale “Città del Tartufo”, Azienda Forestale Regionale e Comunità Montana Alta Umbria e in collaborazione con Associazione Culturale “La Medusa”, Associazione “Host”, Associazione Iridium e Umbriamarche, la 38esima edizione della Mo-

stra Mercato vuol proseguire nel solco già intrapreso negli anni passati, con la chiara volontà di aprirsi al mondo social e allargare i propri confini grazie ai moderni mezzi di comunicazione, veicolo per far conoscere nel mondo le eccellenze del territorio. Il programma completo della rassegna è consultabile nel sito www. tartufointavola.it oltre che sui profili social della kermesse, a partire da quello Facebook “Tartufo di Gubbio”.

LA STAGIONE L’esperto Mario Perugini: “La raccolta è sempre più in ritardo, ma la qualità si preannuncia buona”

A METÀ NOVEMBRE IL PICCO DEL BIANCO

Oltre 45 anni di esperienza, una passione che non conosce limiti e la capacità di capire prima di molti altri colleghi cosa riserverà la stagione del re della tavola. Quando si parla di tartufi, Mario Perugini è più di un’istituzione: il presidente dell’associazione che raccoglie i tartufai eugubini analizza l’andamento di una raccolta che si fa attendere, complice l’ennesimo rialzo delle temperature a ottobre e le scarse precipitazioni che rischiano di compromettere buona parte delle scorte di tubero nel sottosuolo. “Sulla qualità dell’annata ancora non posso esprimermi, ma sul periodo in cui la raccolta si farà interessante posso dire con certezza che bisognerà ancora attendere almeno il 10 di novembre”, afferma Perugini, spiegando anche il motivo del ritardo. “Il clima così atipico degli ultimi mesi potrebbe condizionare positivamente o negativamente i dati stagionali.

Il problema maggiore è da ricercarsi nel fatto che a maggio e giugno la pioggia caduta era un po’ più fredda rispetto alle medie del periodo, e così facendo molte piante che di solito iniziano a maturare a ridosso della stagione estiva ne hanno pesantemente risentito. Il tartufo che troveremo sarà relativo a maturazioni tardive che pure potrebbero non essere qualitativamente eccelse, poiché il prodotto per maturare bene ha bisogno di sostanze durante tutto l’arco della primavera. Le quantità potrebbero essere discrete, e di conseguenza i prezzi un po’ più abbordabili”.

Per sbloccare la situazione si attendono nuove precipitazioni: Evento organizzato e promosso da:

“I terreni sono aridi e duri, per i cani meno esperti la ricerca è più complessa poiché il profumo non riesce a risalire dal terreno e di conseguenza molti tartufi rischiano di inverminirsi e degradarsi progressivamente. In parte è già successo che i primi tartufi bianchi trovati nelle scorse settimane fossero già malati, ma la colpa in tal caso è da addebitare al fatto che la stagione è stata aperta con colpevole ritardo”.

TUTELARE IL TERRITORIO Abitudini dei tartufai stanno cambiando col passare degli anni, complici anche i mutamenti climatici. Perugini al riguardo è molto schietto: “I tartufi che si trovano nelle mostre di fine ottobre o inizio novembre non saranno mai paragonabili a quelli di metà novembre e oltre. Ormai la stagione parte un mese in ritardo rispetto al passato e gli organizzatori di tali eventi farebbero bene ad adeguarsi. Personalmente sono anni che non seguiamo più la mostra eugubina, né veniamo coinvolti nell’organizzazione. È cambiata la formula, il tartufo è solo una scusa per allestire altri eventi collaterali. Da presidente dell’associazione non posso dire di essere contento di tutto ciò, ma ad ogni modo ho altro a cui pensare: ci sono tanti giovani che provano ad avvicinarsi al nostro mondo, anche se leggi e regolamenti si fanno sempre più stringenti e non aiutano. Ma non si fa nulla per la tutela del territorio: più si andrà avanti e più si incontreranno difficoltà nella raccolta”.

R.Bar.

In collaborazione con:

Con il patrocinio ed il sostegno di:

Comune di Gubbio

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associazione nazionale

città del tartufo

GUBBIO

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CULTURA L’associazione si aspetta contributi economici più sostanziosi. C’è il timore che possa andare altrove

FESTIVAL DEL MEDIOEVO, SERVONO GLI SPONSOR

È un problema di soldi. Da qui nasce il timore di perdere il Festival del Medioevo, perché il marchio è depositato dall’omonima associazione guidata da Federico Fioravanti ideatore della rassegna e servono soldi per tirare avanti, puntando ad alzare sempre più il livello dopo cinque edizioni di qualità e di successo. Filippo Mario Stirati intende assicurare ogni sforzo perché abbia un seguito e si rafforza l’iniziativa culturale legata allo slogan Gubbio la più bella città medievale riportato nella segnaletica di accesso.

Per questo il sindaco ha rivolto un appello agli imprenditori confidando nelle sponsorizzazioni e il sostegno dei privati: “Auspico che il mondo produttivo del nostro territorio possa ritenere essenziale compartecipare alle spese per un evento che va al di là

degli ottimi risultati in termini ricettivi e che può permetterci di consolidare l’immagine di Gubbio a livello internazionale”.

Conti alla mano, il Comune ha tirato fuori 50mila euro verso l’associazione del festival, 28mila per l’animazione, gli eventi collaterali, sicurezza e gestione della struttura e 10.500 euro per l’apporto del personale, oltre alla collaborazione con il Gal Alta Umbria che ha destinato 20mila euro. “La manifestazione riscontra un enorme successo - spiega Stirati - nel panorama dei grandi eventi nazionali e internazionali capaci di approfondire temi di alto profilo e al contempo di coinvolgere un vasto pubblico grazie al format e al linguaggio. Ci sono benefici evidenti”.

M.Boc.

SCUOLA L’offerta formativa prevede due master, qualifica professionale e il corso per Scienze dell’educazione

LUMSA, ARRIVANO I NUOVI CORSI

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Per il nuovo anno didattico della Lumsa (Libera università Maria Santissima Assunta, ateneo privato italiano d’ispirazione cattolica con sede principale a Roma e altre sedi a Palermo, Taranto e Gubbio) è stata ufficializzata l’offerta formativa nella sede distaccata eugubina nell’ex seminario a San Martino, con due master di primo livello per laureati, la qualifica professionale per chi lavora come educatore e il corso di laurea in Scienze dell’educazione. Qualora si arrivi a 15 iscritti potrà essere attivato pure il corso di laurea L19 (la didattica si svolge tutta a Gubbio, nei fine settimana, in una forma intensiva con un’agevolazione per quanto riguarda le tasse che si attesta nella fascia più bassa per tutti, indipendentemente dal reddito).

L’offerta formativa è unica nel suo genere in quanto costruita attraverso percorsi professionalizzanti e innovativi sia in termine di contenuti che di metodologie didattiche.

In questo momento il focus dell’ateneo per la sede di Gubbio è rispondere in maniera puntuale alle nuove sfide formative, sia per chi lavora nelle professioni educative e dell’ambito socio-psico-pedagogico e vuole continuare a specializzarsi, sia per chi inizia gli studi alla luce del nuovo assetto legislativo che richiede l’obbligo della laurea, ad esempio, per chi intende svolgere la professione di educatrice nei Nidi. Sono previste agevolazioni per quanto riguarda i costi.

Per informazioni maria.cinque@gmail.com e r.regni@lumsa.it.

CULTURA L’associazione si aspetta contributi economici più sostanziosi. C’è il timore che possa andare altrove

FUORI TRACCIA AL TEATRO COMUNALE

Torna al Teatro Comunale di Gubbio la rassegna Fuori Traccia, giunta alla quinta edizione. L’evento è parte integrante del progetto URA, ideato dal Centro Teatrale Umbro, sostenuto dal MIBACT, dalla Regione Umbria e dal Comune di Gubbio, e finalizzato alla divulgazione e promozione del teatro, della danza e della nuova creatività.

Il Centro Teatrale Umbro, attore di spicco del panorama teatrale internazionale, ha assunto negli anni sul territorio una notevole funzione sociale ed educativa in quanto formatore di una nuova generazione di spettatori; le sue proposte, rivolte soprattutto ai giovani, portano con sé un linguaggio interdisciplinare in grado di contenere la scrittura, il gesto, il movimento, il suono, l’immagine e il segno, elementi che concorrono a dare un senso e un significato alla vita di un individuo e di una comunità. A partire dal 16 novembre e fino all’8 dicembre sarà possibile assistere a spettacoli originali e innovativi proposti da compagnie emergenti della scena contemporanea, e divisi in due sezioni: Teatro Contemporaneo e Famiglie a Teatro. Un’occasione unica per avvicinarsi a un mondo che non conosce età, capace di reinventarsi e fornire nuovi strumenti di comunicazione.

Questo il programma degli appuntamenti della sezione Teatro Contemporaneo: sabato 16 novembre alle 21 c’è “Odisseo, Viaggio nel Teatro” proposto dal Teatro del Lemmingregia, per la regia di Massimo Munaro. Sabato 30 novembre alle 21 “Anche se ci dovessimo estinguere” della Compagnia Bonetti/Radice, per la regia di Noemi Radice. Sabato 7 dicembre alle 21 “Un principe” della compagnia Occhisulmondo, per la regia di Massimiliano Burini. Per la sezione Famiglia Teatro si comincia domenica 17 novembre (ore 17) con “Io odio Pinocchio” del teatro della Juta, per la regia di Luca Zilovich. Domenica 1° dicembre alle 17 c’è “Mammalucco.

Opera Pop” proposto dalla Compagnia Millimetroquadro, per la regia di Chiara Spoletini. Infine domenica 8 dicembre alle 17 c’è “Mia nonna era una sirena” del Teatro di Onisio, per la regia di Fiorenza Montanari. Il Centro Teatrale Umbro ha scelto di tenere i prezzi molto bassi: l’abbonamento ai tre spettacoli di Teatro Contemporaneo costa 18 euro, l’abbonamento ai tre spettacoli di Famiglie a Teatro 10 euro. Per info e prenotazioni coi si può rivolgere presso lo IAT Servizio Turistico Associato in via della Repubblica (0759220693 e info@iat.gubbio.pg).

R.Bar.

Info e prenotazioni: 075.9274368

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LETTERE IN REDAZIONE

I RAGAZZI NON SONO ROBOT RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA LETTERA DI UN’INSEGNANTE IN PENSIONE: IL SUO È UN GRIDO D’ALLARME PER LE NUOVE GENERAZIONI, ALLE PRESE CON RITMI FRENETICI CHE NE LIMITANO L’APPRENDIMENTO

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Ore 19, finalmente mi godo il meritato riposo dopo una giornata impegnativa, accendo la tv e mi diverto a giocare insieme ai concorrenti di un noto quiz televisivo. Mi piace moltissimo mettermi alla prova soprattutto per esercitare la memoria. Purtroppo anche questa sera ne sento delle belle: un ragazzo confonde le brigate rosse con i bolscevichi, un altro colloca Cosenza nel Lazio. Questa non è la prima volta, è un continuo vedere ragazzi anche laureati che fanno errori grossolani. A questo punto non c’è da meravigliarsi che l’Italia sia al 24esimo posto nella classifica sulla preparazione scolastica mondiale.

Di fronte a questa situazione si potrebbe pensare che i ragazzi non studino e invece non è così, ve lo dice una che se ne intende: sono stata infatti insegnante per 40 anni e ora seguo ragazzini che non hanno la possibilità di frequentare lezioni private e di tanto in tanto anche mio nipote. Questi ragazzi lavorano tantissimo, molte ore in più di quanto studiavano i miei figli. Per darvi meglio un’idea vi presento la giornata tipo di un ragazzo della scuola media: ore 6,45 sveglia, ore 8 inizio lezioni, ore 13,40 fine lezioni (quindi dopo quasi sei ore di lavoro!), poi di corsa a casa. Chi è fortunato e abita vicino alle 14 può pranzare, ma altri prima delle 14,30 non ce la fanno. Dopo mangiato, un attimo di riposo e alle 15 si ricomincia e fino alle 18 si studia, poi dopo la merenda e si ricomincia, perché sei materie da preparare non sono poche, soprattutto quelle orali che vanno ripetute più volte (se consideriamo 40 minuti a disciplina, moltiplicato per sei diventano 240 minuti, cioè quattro ore).

Generalmente verso le 19 tornano i genitori, stanchi naturalmente, e controllano che tutto sia a posto, ma spesso non e così, i compiti sono difficili e c’è bisogno di aiuto e ancora almeno un’ora di studio.

Quando poi c’è la giornata dello sport due ore partono per questa attività e quindi i compiti si finiscono dopo cena. Spesso si rinuncia allo sport per lasciare spazio allo studio, ma non mancano di certo poi i richiami dell’allenatore che vede l’assenza come mancanza di serietà e impegno, senza considerare che l’attività motoria è fondamentale. Sei ore di scuola, più quattro di compiti: il ragazzino ha praticamente ha studiato 10 ore, più dell’orario di lavoro degli

adulti. Per non parlare poi del sabato e della domenica che si passano in casa per anticipare i compiti della settimana, lo stesso per le vacanze estive e le festività di Pasqua e Natale.

Non c’è spazio per il gioco, per i nonni, per i cugini, per una passeggiata insieme, per il dialogo: tutto sempre di fretta. Non sto esagerando, lo so per esperienza personale. Di chi è la colpa? Degli insegnanti penso proprio di no: poveri docenti, hanno sulle spalle responsabilità non indifferenti, piuttosto è tutto il sistema che non va, a partire dai libri di testo sempre più pesanti, con contenuti lunghi, complessi, contorti e a volte di difficile comprensione, concepiti da persone che senza dubbio sono super istruite ma di certo non sono mai entrate in classe. I docenti preoccupati di finire tutto il programma (anche per il buon esito delle prove Invalsi) cercano di fare il più possibile e sono costretti a dare molti compiti, ma la mente del bambino non è in grado di recepire un’infinità di nozioni, si legge tanto ma non c’è tempo per le riflessioni, per la rielaborazione, per la discussione, è solo una “toccata e fuga”, bisogna correre e mettere le crocette, rispondere a brevi domande a volte assurde e così la mente del ragazzo si stanca, tutto si spersonalizza e scivola via senza interiorizzarsi e senza mettere le basi solide per affrontare le scuole superiori. Va a finire che i compiti sono diventati un incubo per genitori e figli, il metodo migliore per distruggere il desiderio della conoscenza.

I ragazzini non sono dei robot o dei contenitori vuoti da riempire, sono menti meravigliose piene di creatività, di originalità, di desiderio di scoprire e sperimentare. Non voglio dire che in passato tutto fosse perfetto e inoltre sono consapevole che la realtà di oggi è estremamente diversa, però mi sorge spontanea questa domanda: “Perché i bambini allora giocavano molto e la scuola italiana era ai primi posti nel mondo?”. Forse il Ministero della Pubblica Istruzione ha voluto adeguarsi ai partner europei, ma non si può mettere un pezzo di stoffa nuova su un vestito vecchio, tutto va rivisto. Queste considerazioni le ho sempre tenute per me, solo ora ho deciso di scrivere questo articolo dopo aver visto sempre più genitori stressati, studenti senza autostima e bisognosi di ansiolitici e abbandoni scolastici. Spero che presto qualcosa cambi e finalmente s’investa seriamente nella scuola, un’istituzione fondamentale per il benessere della società di oggi e di domani.

UNA NONNA E UN’INSEGNANTE IN PENSIONE (Amareggiata e preoccupata...)

ASSOCIAZIONE L’ente presieduto da Enzo Pierotti guarda avanti e per il 2020 pensa a una scuola per i giovani

UNIVERSITÀ DEI FABBRI, PRESTO LA NUOVA SEDE IN VIA CAVOUR

e propria scuola rivolta ai giovani, con Vuole stare al passo coi tempi l’Universil’intento di proseguire sul territorio l’intà dei Fabbri di Gubbio, che conta oltre 150 associati e che entro la fine dell’anno segnamento di una delle arti più antiche conta di poter aprire gli spazi della nuova di cui si ha traccia nel tessuto lavorativo sede in via Cavour. Un lavoro realizzato in locale. Non a caso quella eugubina è una sinergia con l’amministrazione comunale delle realtà storiche del panorama nazioche vede in prima linea tutto il consiglio nale, che ogni anno il 25 giugno si ritrova dell’ente, presieduto da Enzo Pierotti, Mario Ragni, Enzo Pierotti e Ferruccio Agostinelli a cena in occasione della festa di Sant’Eliche con grande forza di volontà da alcune settimana ha aperto gio in una serata all’interno della quale vengono assegnati anil cantiere con la viva speranza di veder terminato l’intervenche dei riconoscimenti speciali per i soci che nel tempo hanno reso omaggio all’attività dell’Università e più in generale della to entro la fine del 2019. Nelle intenzioni dell’Università c’è categoria dei fabbri. Lo scorso giugno hanno ricevuto l’attestapoi anche la volontà di utilizzare gli spazi di alcune botteghe che oggi vengono utilizzate di rado, causa pensionamento dei to Ferruccio Agostinelli, Enzo Pierotti e Mario Ragni nel corso fabbri che vi hanno lavorato per decenni, per aprire una vera di un evento alla presenza delle istituzioni della città. R.Bar.

Si, l’Umbria sarà migliore se a rappresentare gli Umbri ci saranno le persone “migliori”.

Tanti i candidati, tante le persone che credono che fare politica sia come fare qualsiasi altra cosa.

Non è così, per fare politica ci vogliono cuore, preparazione e competenza e sicuramente tante altre doti.

Il momento è così difficile e delicato che non ci possiamo permettere “l’approssimazione”.

Parliamo di ambiente, ad esempio, dove una ragazzina svedese umilia i “grandi” per le prospettive di un futuro che forse non ci sarà, perché il pianeta Terra, andando avanti così, non esisterà più, almeno così come lo conosciamo ora.

Gli sconvolgimenti climatici dipendono dall’uomo e dalle sue scelte scellerate con gli interessi economici prima di tutto.

Il rispetto del pianeta non esula dall’ecosistema e dalla biodiversità. Non esula, altresì, dalla tutela degli animali.

Infine, non dobbiamo dimenticarci dei meno fortunati, spesso ai margini della società e mal tutelati: i disabili.

La disabilità convive troppo spesso con la povertà e l’indigenza.

In un mondo “normale” queste tematiche non dovrebbero rappresentare un “problema”.

Ci sarebbe tanto da dire, ma soprattutto, tanto da fare.

Il mio appello agli elettori: pensateci.

Anche il futuro dell’Umbria dipende dalle nostre scelte.

Individuare i “migliori” e votarli rappresenta una priorità, al di sopra di tutto.

E chi come me ha vissuto la povertà e il bullismo, ha assistito, come volontaria disabili e anziani, ha toccato con mano anche la sofferenza degli animali, in particolare di quelli di affezione, ne ha di esperienza e competenza.

E un po’ di competenza professionale da commercialista, revisore legale e revisore dei conti degli Enti Locali, non guasta, vista la situazione economica della nostra regione.

Ricordate: la mia candidatura è nella lista “Umbria Civica - Tesei Presidente”.

Ernesta Cambiotti

Ernesta Cambiotti, eugubina, 60 anni, sposata, ha un figlio. Esercita la professione di Ragioniere Commercialista, Revisore Legale, Revisore dei Conti degli Enti Locali. Collabora con una testata giornalistica on line.

Cattolica, impegnata da sempre nel sociale, si dedica, in particolare, alla difesa e tutela degli animali e dell’ambiente. È presidente di un’Associazione animalista e I° dirigente di un nucleo Provinciale di Guardie Eco Zoofile.

Tra le tematiche che le stanno a cuore, la disabilità.

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PIAN D’ASSINO, LA VARIANTE È INDECENTE IL TRATTO A EST DELLA STATALE CHE CONDUCE FINO A BRANCA È PIENO DI BUCHE E AVVALLAMENTI. LA SICUREZZA PUÒ ATTENDERE La Pian d’Assino è sempre più una trappola di una strada. Una vergogna perché insicura (a proposito: ogni tanto viene annunciata la messa in sicurezza ma finora le chiacchiere hanno sopraffatto ogni intervento concreto) e anche perché il fondo stradale nel tratto a est, dall’uscita Gubbio Est a Branca, versa in condizioni disastrose. Ci sono buche e avvallamenti di ogni genere che mettono a repentaglio i mezzi in transito fino a creare potenziali situazioni di pericoloso. L’asfalto ha ceduto in larghi tratti e ci sono punti davvero critici perché rischiano dei mezzi le gomme, le sospensioni e perfino la stabilità. Tutto sta sfuggendo di mano senza nessuno che se ne occupi, mentre i politici fanno la passerella per le elezioni regionali incuranti dei problemi quotidiani della gente. La Pian d’Assino è diventata in quel lungo tratto una strada impossibile sia per le condizioni generali che per la crescente mole di traffico che condiziona e rende complicata una circolazione almeno decente.

MEZZI PESANTI A TUTTE LE ORE Da quando c’è l’innesto con la superstrada Perugia-Ancona la situazione sta peggiorando di giorno in giorno per il traffico soprattutto dei mezzi pesanti che ormai a tutte le ore, anche nei giorni festivi, diventano i dominatori assoluti della scena contribuendo a rendere oltremodo precarie le condizioni del fondo stradale fuori controllo. Era stato annunciato un intervento per le buche e per la posa dell’asfalto, ma all’atto pratico non si vede nulla. L’allarme viene lanciato da più parti con le lamentele all’ordine del giorno e sempre più preoccupanti. Va da sè che la situazione rimane critica anche lungo strade di diversa percorrenza: gli abitanti di Camporeggiano e Sioli hanno protestato per lo stato di avanzato degrado del fondo stradale tra buche e profondi solchi che diventano torrenti in caso di forti precipitazioni. Il sindaco Stirati al riguardo ha promesso interventi d’emergenza tempestivi.

CORSO DI FORMAZIONE PER MAESTRI

È stato promosso dal polo tecnico “Cassata Gattapone” in rete con il polo liceale “Mazzatinti” il corso di formazione denominato “Maestri e maestre: preparare il futuro, nutrire il presente”. Si svolge dal 24 ottobre al 21 novembre. Previsti gli interventi di Goffredo Fofi, Piergiorgio Giacchè, Franco Lorenzoni, Raniero Regni, Nicola Donti, Paolo Mottana, Nicoletta Sensi e Gianluca Chiocci. Il corso, per un totale di 25 ore, è aperto a tutti gli insegnanti interessati. Per l’ottenimento del regolare attestato è necessario aver frequentato almeno 15 ore di lezione, tra attività frontali e laboratori, e aver svolto la prova di verifica finale della durata di cinque ore.

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IL BRASILE E I “CAPPUCCINI”, SORPRESE IN VISTA UN’INTERVISTA AD ANTONIO ROSELLINI RIAPRE L’ALBUM DEI RICORDI DI ITALIA ‘90 E L’INAUGURAZIONE DELL’HOTEL CHE HA OSPITATO LA SELEÇAO PER IL MONDIALE ITALIANO. L’ANNO PROSSIMO POTREBBE TORNARE QUALCHE CAMPIONE DI QUELLA NAZIONALE Quel Brasile pieno di aspettative andate in fumo. Quell’hotel profondamente ristrutturato e gioiello cittadino.

Storie che s’incrociano a distanza di lunghi anni, dal maggio 1990 alla Il Brasile ai Cappuccini nel 1990 soglia dei trent’anni. Riaffiorano i ricordi e anche le buone intenzioni perché per l’anno prossimo c’è chi pensa al modo migliore per festeggiare questo traguardo, magari riportando a Gubbio qualcuno dei protagonisti di quella stagione dei Mondiali in Italia con la Selecao in ritiro al park hotel “Ai Cappuccini”. L’idea c’è. E coinvolge Antonio Rosellini, l’agente Fifa folignate che a 85 anni ha deciso di vivere a Rio de Janeiro. È l’uomo che ha portato in Italia anche Careca, Falcao,

Alemao e Junior. Un poker di campioni che ha traghettato a Napoli, Roma e Torino quando in Italia si giocava il campionato più bello del mondo. Di Rosellini si è occupato di recente il Messaggero con un’intervista di Luca Benedetti, che ha ricordato come girasse il mondo col pallone, portando le squadre italiane ai primi tornei estivi in Spagna, a Malaga. Adesso si gode la pensione.

Ai Mondiali brasiliani del 2014 è stato un protagonista ai tavoli che contano e alle Olimpiadi di Rio era fisso a Casa Italia. Segreti, aneddoti, storie ne ha un miliardo. Come quella volta che riuscì, per Italia ‘90, a portare il Brasile in ritiro a Gubbio. Rosellini racconta al Messaggero: “Facemmo il sopralluogo. E Lazaroni, tecnico del Brasile, mi guardò male: ma Antonio, mi hai portato in un cantiere? Era l’albergo che poi ospitò i verdeoro”. Nel finale dell’articolo di Benedetti c’è un saluto a un po’ di folignati, amici di sempre, ma anche ai fratelli Carlo e Giovanni Colaiacovo.

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QUEL GOL DI GORI AL “SAN BIAGIO” Oggi è lo stadio “Pietro Barbetti”. Il 24 maggio 1990 era il Polisportivo San Biagio e ospitò un’amichevole del Gubbio con il Brasile, il primo test nel ritiro della Selecao. Finì 14-1, ma il gol di Gori fece scalpore e notizia. Si giocò davanti a oltre 7.000 spettatori, con la gradinata a disposizione dei giornalisti provenienti anche dal Sudamerica. Segnarono Careca e Muller, con una doppietta a testa, Branco, Alemao e Silasm quindi nella ripresa si scatenarono i gemelli del gol Bebeto (poker) e Romario (tripletta). Quel Brasile al Mondiale di Italia ‘90 venne eliminato e sconfitto per 1-0 (gol di Caniggia) agli ottavi di finale dall’Argentina di Maradona, poi finalista contro la Germania diventata campione del mondo.

Le formazioni dell’amichevole: GUBBIO: Riommi (Di Addezio), Franceschini, Fantini, Pugnitopo, Ulivi, Rossi, Ciucarelli, Giunchi (Marrazzo), Morbiducci (Giordani), Luiu, Zoppis (Gori). All.: Giorgini.

BRASILE: Taffarel (Acacio), Jorginho (Tita), Mauro Galvao, Mozer, Ricardo Rocha (Mazinho), Branco, Dunga (Renato), Alemao, Silas, (Bismarck), Muller (Romario), Careca (Bebeto). Commissario Tecnico: Lazaroni.

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LA STORIA

È STATA LA VOCE DEL COMUNE PER 26 ANNI

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Per 26 anni è stata la “voce” del Comune di Gubbio alla guida dell’Ufficio Stampa, e prima ancora alla direzione del periodico comprensoriale Alto Chiascio Notizie. Dal primo ottobre scorso, la giornalista e scrittrice Anna Buoninsegni ha concluso il suo percorso lavorativo, entrando nella famiglia dei pensionati, ma c’è da giurare che non avrà tempo di annoiarsi, visti i molteplici impegni che ha coltivato nel tempo con un’intesa attività letteraria e di promozione culturale, numerose pubblicazioni, traguardi conseguiti e riconoscimenti nazionali che hanno dato lustro e notorietà anche a Gubbio. È stato l’allora sindaco Paolo Barboni a chiamarla nel 1993 per dare vita al primo Ufficio Stampa del Comune di Gubbio, e da quel momento Anna Buoninsegni ha attraversato varie amministrazioni, cogliendo - come da lei stessa ricordato - mutamenti e sfide, sempre nel campo della comunicazione. Lascia in eredità un contributo incisivo alla storia istituzionale della città, con le esperienze legate al mondo del giornalismo, tra le quali vale ricordare la collaborazione con la Federazione Nazionale della Stampa nell’organizzazione dei Forum dal 1999 al 2005. Lei ha voluto rendere omaggio, in una nota di commiato, a figure di riferimento che l’hanno incoraggiata nella professione giornalistica, alcuni non più presenti tra noi, come Gianfrancesco Chiocci e Dino Clementi, poi lo zio Italo Cicci per tanti anni conduttore di Rai Parlamento, e inoltre l’esempio in famiglia di Fausto Buoninsegni, fratello del padre che all’inizio degli anni ‘40 diresse Il Messaggero a Roma. L’impegno al Comune di Gubbio con l’agenzia di stampa quotidiana e la pagina Facebook curata dal 2014, si è sviluppato in maniera continuativa, tranne un periodo di buio e di grande sofferenza non esente anche da amarezze lavorative, negli anni 2011-2013, legato alla malattia e poi alla scomparsa del

ANNA BUONINSEGNI È ANDATA IN PENSIONE LASCIANDO L’UFFICIO STAMPA, ORA ALLA RICERCA DEL NUOVO RESPONSABILE. SI ATTENDE UN CONCORSO PUBBLICO PER TITOLI ED ESAMI, POSSIBILMENTE RIVOLTO AI GIOVANI marito Alessandro Sartori, editore di grande spessore e ingegno, fondatore del marchio “Unaluna”, della cui opera di divulgazione e insegnamento si è fatta carico Anna Buoninsegni stessa nell’atelier ospitato presso il polo liceale Giuseppe Mazzatinti, avviando tanti giovani all’esperienza della calligrafia e miniatura, nonché alla stampa tipografica artigiana. Anna si lascia alle spalle un ottimo lavoro, svolto con competenza, responsabilità e passione sapendo che ci saranno nuove imprese all’altezza del vissuto.

CONCORSO IN VISTA? Il Comune di Gubbio è ora chiamato a trovare in tempi stretti un nuovo direttore dell’agenzia di stampa quotidiana responsabile dell’Ufficio Stampa, colmando un vuoto importante vista la rilevanza istituzionale di un ente che è tra l’altro capofila dei dieci Comuni dell’Area Interna, e dunque voce di una comunità allargata a una vasta zona dell’Appennino. Ci si aspetta un concorso pubblico per titoli ed esami indirizzato soprattutto verso i giovani, evitando nomine fiduciarie o artifici in un Comune già in passato nel mirino degli organismi di controllo, le forze di polizia e giudiziarie per metodologie finite sub judice.

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SPORT Tre vittorie su altrettante gare per i ragazzi di Spogli. I Lupi sbancano Cecina nel giorno del debutto di Rossi

EMI BASKET GUBBIO, AVVIO SUPER ANCHE IL RUGBY INIZIA COL BOTTO

Per fortuna non c’è solo il calcio con le sue note dolenti ad accompagnare le domeniche degli eugubini: tra gli sport di squadra, una menzione tutta particolare la merita l’Emi Basket Il roster dell’Emi Basket Gubbio Gubbio, che è ripartita alla grande nella nuova avventura nel campionato di Serie D. Un tris di vittorie per aprire la stagione è il biglietto da visita che coach Stefano Spogli e i suoi ragazzi hanno voluto consegnare all’intero movimento eugubino, che conta numeri sempre più ragguardevoli e un seguito che è cresciuto di pari passo con l’impegno e la programmazione del sodalizio presieduto da Pierangelo Belbello. La vittoria di Viterbo prima, il facile successo contro Spoleto alla Polivalente nel giorno del commosso ricordo dello storico dirigente Vincenzo Cacciamani, quindi un altro exploit esterno in casa di Spoleto hanno certificato le ambizioni della formazione eugubina, lo scorso anno splendida protagonista di una cavalcata che l’ha vista arrivare fino alla finalissima per la promozione in Serie C. Con un organico intera-

mente composto da ragazzi del posto, giovani del vivaio pronti a dare man forte in uscita dalla panchina e uno staff fatto in casa che continua a portare risultati BUONA LA PRIMA PER I LUPI Segnali incoraggianti arrivano da un altro movimento storico dello sport di squadra locale: il Rugby Gubbio di coach Francesco Rossi ha iniziato la stagione col piede giusto imponendosi per 22-15 (e quindi realizzando 4 mete e ottenendo il punto di bonus) nella delicata trasferta di Cecina, gara d’apertura di un campionato che si preannuncia decisamente probante per il quindi rossoblù. Un battesimo di fuoco per il nuovo corso tecnico, con la squadra ringiovanita in molte sue parti ma capace subito di mandare messaggi forti a se stessa, oltre che alla concorrenza. Anche qui il serbatoio non manca: le giovanili restano uno dei fori all’occhiello del sodalizio eugubino, con tanti elementi che già gravitano nell’orbita della prima squaIl Rugby Gubbio in ritiro dra.

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IL 31 OTTOBRE TORNA LA FESTA DELLA LUCE Torna anche quest’anno l’appuntamento con la Festa della Luce, l’iniziativa organizzata all’interno della Fattoria Sociale dell’Aratorio Familiare rivolta a bambini e ragazzi, in programma giovedì 31 ottobre. Il tema 2019 è legato a uno dei momenti più densi di significato della vita di San Francesco d’Assisi, riportati nella preghiera di San Damiano: “E le gioie semplici sono le più belle, sono quelle che alla fine sono le più grandi”. Un’occasione per trascorrere qualche ora insieme con tanti giochi e la novità rappresentata dalla possibilità di raggiungere l’Aratorio Familiare in località Coppiolo con il trenino di Gubbio Express a partire dalle 16 (ritrovo in piazza Quaranta Martiri). Il programma prevede poi giochi, laboratori, caldarroste e zucchero filato, poi 18,30 è prevista l’esibizione del gruppo teatrale “Carlo Nardelli”, seguita dalla cena. La giornata si concluderà alle 21,15 nella chiesa di San Marziale con la funzione religiosa celebrata da mons. Luciano Paolucci Bedini. La Festa della Luce vuol essere soprattutto una risposta alla notte di Halloween, che da qualche anno ormai ha preso piede anche in Italia. Una festa, quest’ultima, che nulla ha a che spartire con la tradizione italiana, considerata nel mondo cristiano tutt’altro che un’innocua festicciola per bambini (come da più parti viene facilmente sottovalutata). Da qui l’esigenza di proporre alle nuove generazioni un modello più in linea con quella che è la storia e la tradizione cattolica, proponendola in chiave cristiana come la vera celebrazione in onore dei santi.

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LA ROCCA

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L’INTESA BERGOGLIO-SCALFARI Eugenio Scalfari racconta per l’ennesima volta le confidenze che gli fa il suo amico Bergoglio. Su Repubblica dello scorso 9 ottobre, il noto giornalista riporta che, secondo Bergoglio, Gesù non era affatto Dio, o quantomeno avrebbe smesso di esserlo una volta diventato uomo. Un’eresia clamorosa tra le tante altre che Bergoglio avrebbe detto al suo amico fondatore di Repubblica. Come al solito, in questa intesa probabilmente concordata da tempo, il Vaticano ha fatto la solita parte: una smentita che in realtà smentita non è. Ci si limita a dire sempre che le parole attribuite a Bergoglio sarebbero una libera interpretazione di Scalfari. Evidentemente non si può dire di più.

Ma il paradosso sta proprio qui: se Scalfari fin dal 2013 “interpreta” a suo modo le parole di Bergoglio, attribuendogli eresie allucinanti (Gesù non è Dio, l’anima non è immortale, l’inferno non esiste… tanto per citare le più note), perché allora il Vescovo di Roma continua inesorabilmente a parlarci un giorno sì e l’altro pure? La storiella della pseudo smentita assume tra l’altro i connotati del ridicolo. Un Vaticano serio e cattolico non dovrebbe dire che Scalfari “interpreta liberamente” le parole del pontefice, ma che quelle parole non sono mai state dette. Ma poi chissà cosa potrebbe tirar fuori Scalfari…

STRANA INTERVISTA DI SUOR LUCIA Un lettore ci segnala un particolare inquietante a proposito di una storica intervista che suor Lucia, la veggente di Fatima, rilasciò nel dicembre 1957 a padre Agustin Fuentes. La data è molto importante perché è precedente al fatidico 1960, anno in cui, per espresso ordine della Madonna, la terza parte del segreto avrebbe dovuto essere rivelata al mondo (cosa che il Vaticano non fece, aspettando altri quaranta anni per rivelare solo una parte del segreto e occultando a tutt’oggi quella più importante). Molti sanno, sulla scorta delle rivelazioni di papa Pio XII e di alcuni importanti prelati che lessero il segreto, che il Vaticano ha continuato a occultare le parole della Madonna perché parlerebbero di una crisi della fede senza precedenti e, soprattutto, dell’introduzione di cambiamenti drammatici nella messa. Ebbene, nell’intervista forse c’è traccia di questo aspetto. Infatti, nella prima parte suor Lucia ripete due volte che per evitare i castighi minacciati, gli uomini devono ricorrere alla preghiera e ai sacramenti (primo fra tutti la Messa). Poi, parlando degli “ultimi giorni”, la veggente cambia radicalmente prospettiva e dice che “esauriti gli altri mezzi disprezzati dagli uomini, Dio ci lascia la Ss.ma Vergine”.

Come a dire, forse, che non ci sarà più una messa valida a cui ricorrere…

a cura di LUIGI GIRLANDA COMUNISMO FA RIMA CON NAZISMO Strano mondo quello in cui l’ovvio fa notizia e crea addirittura liti e dissensi. Lo scorso 19 settembre, infatti, il parlamento europeo, in un anomalo impeto di normalità, ha approvato una risoluzione che equipara il comunismo al nazionalsocialismo. Tutti sanno in effetti che si tratta di due fratelli gemelli, nati dalla modernità e da quel suo figlio inquietante che è il filosofo Hegel. Fratelli litigiosi, certo, ma pur sempre con lo stesso D.N.A. I nostalgici del comunismo che, per decenni, hanno pensato che alzare il pugno in aria o esporre il simbolo della falce e martello fosse cosa buona, nobile e giusta, non hanno retto al colpo e hanno cominciato a piagnucolare indignati. Già, perché tra quei nostalgici ci sono fior fiori di politici che per decenni hanno militato in partiti che espongono fieri il simbolo di morte e oppressione del comunismo. Ci sono insegnanti e presidi della scuola italiana che alla vista di una svastica disegnata da qualche alunno idiota su un muro, giustamente si indignano e prendono provvedimenti, ma se vedono la falce e il martello sorridono compiaciuti (quando loro stessi non espongono negli uffici ritratti di Che Guevara o altro criminale comunista). C’è perfino Bergoglio, che ha accettato compiaciuto un crocifisso su falce e martello regalatogli dal capo comunista boliviano Morales.

Pillole Letterarie e Dintorni... a cura di ANNALISA BOCCUCCI

JOKER, L’INCUBO STRAZIANTE DELLA FELICITÀ SIMULATA

IL FILM DI TODD PHILLIPS RACCONTA LE ORIGINI DELL’ASSASSINO RIBELLE, NEMICO DI BATMAN La carica malinconica, immortale e angosciante di uno dei personaggi più sfaccettati e approfonditi che popolano le avventure di Batman, torna al cinema in un film che ruota interamente attorno alla sua spiazzante figura; ricca di nevrosi, eccessi e contraddizioni e carica di un fascino che non finisce, nonostante il tempo trascorso dalla pubblicazione della prima serie a fumetti di Batman, di catturare lo spettatore.

Quella di Joker è una maschera complessa che rappresenta il culmine del percorso di vita compiuto da Arthur Fleck, un uomo che sogna di diventare un comico e di emulare il suo presentatore televisivo preferito, Murray Franklin, nel film di Phillips interpretato da Roberto De Niro. La mancanza di talento di Arthur, lo porterà a riciclarsi e a guadagnarsi da vivere facendo il clown nelle feste per bambini o in strada. In una Gotham City devastata dal degrado morale e dalla violenza nei confronti dei deboli, questa routine, squallida e senza un fine ultimo da perseguire, trascinerà il protagonista

verso una totale e pericolosa alienazione, destinata ad evolversi in una vera e propria sindrome depressiva che si manifesta in tutta la sua potenza proprio in ciò che la società vuole da Arthur e da ognuno di noi: nella risata, imprevedibile, incontrollabile e profondamente inquietante.

Il protagonista, interpretato da Joaquin Phoenix, è un uomo puro, debole, che porta i segni di una sofferenza senza pari e che li mostra proprio attraverso quella risata assordante che trasforma ciò che la società vuole da ognuno di noi nel grido di dolore più forte. Questo suo esibire il dolore lo porterà a scontrarsi con una realtà che non accetta la vulnerabilità e che ci vuole tutti forti, combattivi, felici di ciò che abbiamo anche di fronte alla difficoltà più estrema.

Questa pellicola sembra non avere personaggi secondari; il protagonista è il fulcro dell’azione narrativa e la sua evoluzione, che lo porterà a trasformarsi nel terribile Joker che tutti conosciamo, si concretizza nel momento in cui il nemico di Batman diventa egli stesso un eroe, capace di trascinare e di rappresentare tutta quella parte di Gotham che fino ad ora era rimasta a subire in silenzio i soprusi e la violenza quotidiana della quale la città era diventata teatro.

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CALCIO GIOVANILE Alla scoperta del portiere classe 2004 che ha fretta di crescere ed è seguito da diversi club

MATTIA RICCI CHIUDE LA PORTA

Fisico, tecnica e determinazione per cercare la sua strada nel calcio: è la storia del portiere Mattia Ricci, classe 2004, nato a Perugia e cresciuto nella media valle del Tevere, che ha deciso di ripartire dal Gubbio, con la formazione Allievi allenandosi anche con la Berretti, dopo l’esperienza la stagione scorsa nelle giovanili del Cannara fino a respirare l’aria delle nazionali giovanili. È stato tenuto sotto

osservazione dal Genoa che ha concordato con i familiari ed Eros Quadrati che lo segue l’opportunità di un’esperienza in una realtà professionistica dove poter crescere ulteriormente. A lui si sono interessati la Ternana, la Sambenedettese e l’Arezzo, ma alla fine è stata privilegiata la soluzione Gubbio dove c’è la ricerca di qualche talento in porta che possa formarsi ed emergere.

ATTUALITÀ L’EVENTO

SOGNI A STELLE E STRISCE

di ROBERTO BARBACCI

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LO SPETTACOLO DELLE AUTO AMERICANE AL RADUNO EUGUBINO ORGANIZZATO DA TOGHETER FOR A DREAM: IN PIAZZA GRANDE UN COLPO D’OCCHIO MERAVIGLIOSO

Una distesa di auto americane, alcune enormi e decisamente fuori misura per le strade italiane, altre semplicemente iconiche e tali da suscitare stupore e meraviglia alla sola vista. Il colpo d’occhio offerto da Piazza Grande domenica 20 ottobre è stato di quelli che non passano inosservati: una carovana di 62 vetture arrivano a Gubbio per il raduno organizzato da Togheter for a Dream, l’associazione che raccoglie appassionati di auto Made in USA che da anni è impegnata a raccogliere fondi per numerosi associazioni che operano nel sociale. È stato Gubbio Soccorso il partner scelto per il raduno eugubino, con la possibilità per numerose persone seguite proprio dai volontari della Onlus di salire su macchine che di solito si vedono nei film. “È stata un’esperienza unica nel suo genere e di straordinario impatto emotivo”, confessa Matteo Mariucci, vice-presidente di Togheter for a Dream. “Siamo rimasti molto sorpresi dall’alto numero di vetture presenti, superiore alle attese. Abbiamo avuto modo di conoscere nuovi piloti e appassionati che per la prima volta sono venuti ai nostri raduni e siamo rimasti incantati dal modo in cui siamo stati accolti per le vie della città e durante il nostro giro che ci ha portati a Scheggia e poi a Pontericcioli prima di ritornare in cit-

tà”. Tantissimi i curiosi che hanno voluto ammirare da vicino le vetture, tra cui spiccavano auto entrate nella memoria collettiva come la Gran Torino del telefilm Starsky & Hutch o la riproduzione fedele del veicolo della serie Supercar, quella di Michael Knight e K.I.T.T., il computer parlante che aiutava il protagonista della serie nelle sue missioni. E ancora Dogde, Corvette, Mercury, Jeep, Cadillac, Chrysler oltre alle immancabili Harley Davidson che in Italia rivivono grazie alla passione di autentici cultori. “Gubbio è una città meravigliosa, ma con questo sole e queste temperature decisamente fuori stagione lo è ancora di più”, ha spiegato Claudio Tobia, presidente dell’associazione. “Sapevamo che avremmo trovato un luogo unico ed esclusivo e l’accoglienza è stata meravigliosa. Il nostro club è figlio di una passione comune, ma è anche un modo per mantenere vivo il ricordo di tante persone che non sono più tra noi. La finalità sociale è un valore aggiunto e ovunque andiamo cerchiamo di lasciare una traccia del nostro passaggio”. Entusiasta il commento dell’assessore allo sport Gabriele Damiani: “Iniziative come queste fanno vivere la città e fanno del bene alla comunità. Uno spettacolo unico che è una delizia per gli occhi sotto ogni punto di vista”.

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CONCERTO LIRICO IL 3 NOVEMBRE A SANTA MARIA

Appuntamento tradizionale con la lirica il prossimo 3 novembre nella chiesa di Santa Maria in corso Garibaldi alle ore 17.30. È in programma il Concerto Lirico promosso dalla Bottega di Euterpe, dal polo tecnico “Cassata Gattapone” e dall’associazione Amici della Musica. Giunto alla dodicesima edizione, questo concerto rappresenta un’importante iniziativa tra le occasioni di incontro con la musica lirica. Ci saranno il soprano Lucia Casagrande Raffi, il soprano Valeria Fratini, il mezzosoprano Elisabetta Pallucchi, il tenore David Sotgiu e il baritono Amedeo Testerini, accompagnati dall’Orchestra Gubbio Festival Ensemble diretta da Giovanni Sannipoli. Il programma prevede un repertorio operistico con duetti, terzetti e brani d’assieme tratti da opere liriche famose. Il concerto è inserito tra gli eventi legati alla Mostra mercato del tartufo bianco e dei prodotti agroalimentari.

Queste le celebrazioni presso il mausoleo comunicate dall’Associazione Famiglie Quaranta Martiri: 1° Novembre ore 9 Santa Messa officiata da don Angelo Maria Fanucci, 2 Novembre ore 9 Santa Messa officiata da don Fabricio Cellucci e ore 14.30 Benedizione delle Tombe da parte di S.E. Mons.

Luciano Paolucci Bedini, Vescovo di Gubbio.

BRUNA PER SEMPRE È NEL CUORE DI TANTI

DA SPIRITO DI SQUADRA 10.000 EURO IN PROGETTI

La famiglia Bellucci del Maglificio EBI di Sigillo piange la scomparsa dell’amata Bruna Tiburi, nota imprenditrice della moda attivissima e punto di riferimento nel territorio eugubino. Nella mesta circostanza sono davvero tanti gli spunti di vita vissuta per ricordare la sua straordinaria energia interiore e il suo percorso umano e sociale che è diventato riferimento importante per i suoi collaboratori. Bruna, titolare e lungimirante dirigente d’azienda, lascia un vuoto incolmabile e autentici sentimenti di sconforto, nonché tanta tristezza per una perdita difficile da accettare. Ci rimane il conforto di aver lasciato un ricordo vivo nelle persone che l’hanno conosciuta e apprezzata per essere rimasta umile e generosa al di là dei successi professionali imprenditoriali raggiunti. Grazie alla sua grande creatività ha ottenuto il meritato prestigio internazionale, tuttavia Bruna non ha mai smesso di apprezzare l’affetto dei familiari, dei collaboratori e delle maestranze del territorio a cui è semristorante pre stata particolarmente legata. Ora riposa in pace. Non muore chi vive nel cuore di chi resta.

MARINELLA RAGNI

Il solito successo di pubblico e critica, ma del resto di fronte a Spirito di Squadra c’è solo e soltanto da togliersi il cappello. La settima edizione della rassegna dedicata al volley ha visto confrontarsi sul parquet della Polivalente alcune tra le atlete di punta del movimento femminile internazionale (erano praticamente presenti due terzi della nazionale azzurra, bronzo agli ultimi Europei, con Egonu, Sylla e De Gennaro in testa), con la vittoria finale andata alle campionesse d’Italia in carica dell’Imoco Conegliano Veneto sulla Savino Del Bene Scandicci (3-2 il risultato di una finale densa di emozioni). Come ogni appuntamento di Spirito di Squadra, nei giorni successi all’evento sono stati resi noti i nomi delle associazioni locali che hanno beneficiato dell’intero incasso della manifestazione, che ha raccolto circa 10.000 euro. Sono in totale 5 i progetti sostenuti: una donazione all’Associazione “Gli Amici di Cate”, la riqualificazione del parco “La Macchietta” di Semonte curata dal gruppo parrocchiale Red Bull Year, l’acquisto di tre carrelli per terapie dell’Associazione “Fragile Forte”, l’acquisto di lenti intraoculari artificiali necessarie per gli interventi svolti in Burkina Faso dalla Onlus “L’Impegno”, un contributo per l’acquisto di mobili per “Angolo del gioco simbolico dal mercato alla cucina” della Scuola dell’Infanzia di Villa Fassia.

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