15 Giorni - Numero 118 - 15 Gennaio 2020 by VivoGubbio

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MERCOLEDÌ 15 GENNAIO 2020 ANNO VIII NUMERO 118

IL VALORE DELLA PIETRA GIANLUCA GHIRELLI È UN GIOVANE STUDENTE EUGUBINO, ISCRITTO ALL’ACCADEMIA DELLE BELLE ARTI DI PERUGIA. HA REALIZZATO UNA SCULTURA ISPIRATA ALLE GRANDI COLONNE DI CALCARE PRESENTI NEL SOTTOSUOLO. “AMO LA MIA CITTÀ, ANCOR PIÙ LA SUA NATURA. E RESTO AFFASCINATO NEL VEDERE QUANTO E COME HA OPERATO”

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COPERTINA

LA MAGIA DELLA PIETRA, VERA ARTE SENZA TEMPO SI CHIAMA “L’AURA” LA SCULTURA CON LA QUALE IL VENTENNE GIANLUCA GHIRELLI, STUDENTE ISCRITTO ALL’ACCADEMIA DELLE BELLE ARTI, HA VOLUTO COGLIERE IL SENSO DELLA BELLEZZA DEL PAESAGGIO NATURALISTICO EUGUBINO: “L’ACQUA HA IMPIEGATO MILLENNI PER DAR VITA A FORME CHE LASCIANO SENZA PAROLE” L’ispirazione è la stessa essenza dell’arte. A volte arriva inattesa e senza una ragione, altre volte è diretta conseguenza di un’osservazione, di un modo differente di vedere le cose, di una sensazione che coglie anche un solo istante e lo imprime nella mente. Spesso, più semplicemente, raccoglie i pezzi di una storia passata. E di storia da tramandare Gubbio ne è piena, come testimonia lo straordinario patrimonio naturalistico che da secoli la circonda. Una passione, quella per le proprie radici, che ha coinvolto Gianluca Ghirelli in un percorso che l’ha portato a realizzare una forma d’arte diversa dai canoni, ispirata proprio alla natura del territorio eugubino. L’ha ribattezzata “L’Aura” e non è un nome casuale: “Perché qualsiasi cosa ha un’aura intorno a se e l’uomo ha bisogno di interagire con essa, specialmente con l’arte”, sostiene Gianluca. Che ha solo 20 anni, ma al quale non manca modo di aprire la propria mente verso spazi e orizzonti ai più sconosciuti. ISPIRATA DALLA NATURA Ghirelli frequenta il secondo anno all’Accademia delle Belle Arti di Perugia e nell’ambito di un progetto d’esame ha realizzato un’opera liberamente ispirata a Gubbio e alla sua storia. “La formologia della scultura – spiega – ricorda le grandi colonne di calcare presenti sia nel territorio appenninico di Genga e delle grotte di Frasassi, sia in quello eugubino dove non è difficile incontrare creazioni naturali di calcare apparentemente insignificanti, ma le quali hanno impiegato milioni di anni per erigersi. Ho riflettuto proprio su questo spazio temporale di milioni di anni: abituati oggi a vivere tutto all’immediato, noi essere contemporanei siamo ormai lontani da questo concetto. Fotografiamo e condividiamo ogni cosa ci passi per le mani o davanti gli occhi, ma a mio avviso non cogliamo quello che è esattamente il vero senso. Gubbio, con il suo territorio denso e ricco di acqua fin dalle sue

di ROBERTO BARBACCI

origini primitive, è capace di creare e non arrestare quel processo senza alcun ausilio dell’uomo. Un paesaggio naturalistico da cercare ogni giorno dove si racchiudono le forme naturali dell’opera”. Quando è stata presentata per la prima volta, “L’Aura” ha stupito e non poco la commissione esaminatrice, tanto che a Gianluca è stato chiesto di metUna modella posa con L’Aura terla a disposizione per un’esposizione che verrà effettuata nel corso del 2020. “In realtà la scultura non è ancora terminata, perché alla ripresa delle lezioni apporterò gli ultimi interventi. L’idea di poterla vedere esposta in una mostra internazionale è allettante e gratificante, ma per ora preferisco concentrarmi sul lavoro”. ALLARGARE I CONFINI Gianluca è pienamente consapevole di rappresentare una sorta di eccezione in un mondo dove l’amore per l’arte, e più in generale per la ricerca dei particolari, è limitato a pochi ragazzi della sua età. “Da parte mia posso dire di aver sentito l’esigenza di dover esprimere qualcosa oltre me stesso. A volte mi domando perché mi affascinano queste forme naturali visto, che dopotutto dovrebbero far parte di ognuno di noi. Ma l’ammirazione avviene proprio nel momento in cui l’essere si dissocia dalla realtà portando a perdere tutto ciò che di più vero può accadere. Per quanto poi sia affascinato dalle opere classiche, comprendo anche che il mondo va avanti e per questo cerco ispirazione da quel che vedo intorno. Questa opera vuol essere un tributo alla storia millenaria di una città che amo, ma che per quanto mi è dato di vedere non sa prendere coscienza dei propri mezzi e del patrimonio che potrebbe offrire al mondo. Potesse servire a far conoscere Gubbio e le sue straordinarie bellezze sarebbe per me la più grande delle soddisfazioni”.

POLITICA L’architetto per ora ha poche tessere ma cerca alleati. Cardile, Filippetti e Naticchi sono i reggenti

FABBRETTI VUOLE PRENDERSI IL PD

Gianni Fabbretti una vaga somiglianza con Antonio Gramsci ce l’ha, se farà la stessa carriera dello storico segretario comunista si vedrà. Per ora l’architetto - che ha girato abbastanza lungo l’arco costituzionale della sinistra - ha in testa di prendersi il Pd di Gubbio, perciò ha aperto un canale con i vertici perugini del partito e in particolare dialoga con il giovane consigliere regionale Tommaso Bori. Di tessere al momento non ne ha molte e prepara il piano per il congresso locale, contando su appoggi esterni. Si era messo in prima linea per le elezioni del segretario nazionale sostenendo la Mozione Zingaretti. Ha provato ad avere un ruolo nelle trattative per le elezioni Comunali e Regionali, ma in verità non ha trovato molto seguito. Per il momento il Pd ha preso la strada del comitato reggente con il consigliere comunale Marco Cardile, Francesco Filippetti e Luca Naticchi che hanno il compito di traghettare il partito

fino al congresso locale che si terrà probabilmente a marzo. È stato deciso di costituire un circolo unico per rendere più incisiva l’azione politica. “È arrivato il momento - è stato sottolineato - di rilanciare l’azione del Partito Democratico a Gubbio, iniziando proprio dai territori e dai problemi della gente per evitare una pericolosa deriva populista. Si è chiuso definitivamente un ciclo e se ne apre uno nuovo che dovrà essere caratterizzato da un’apertura totale alle donne, agli uomini e ai giovani che hanno a cuore le sorti della città e che vogliono dare il loro contributo”. C’è la fase del tesseramento con la volontà di aprire una nuova stagione “basata sull’ascolto dei cittadini, sull’apertura ai giovani, alle donne e a tutti coloro che possono trovare, o ritrovare, nel Pd un luogo di confronto, crescita e costruzione di un nuovo futuro”. M.Boc.

SICUREZZA

MANCANO SOLDI E NUMERI: DOCCIA GELATA PER IL COMMISSARIATO DI POLIZIA di MASSIMO BOCCUCCI

RESPINTA LA RICHIESTA DEL SINDACO FILIPPO MARIO STIRATI PER UN NUOVO PRESIDIO DI MONITORAGGIO DEL TERRITORIO. SI PUÒ INTERVENIRE SOLO POTENZIANDO GLI ORGANICI DI CARABINIERI E VIGILI URBANI, OLTRE A INSTALLARE LA VIDEOSORVEGLIANZA. SCONTRO IDEOLOGICO SUL CONTROLLO DI VICINATO

Gubbio non avrà un Commissariato di Polizia. La richiesta del sindaco Filippo Mario Stirati, sostenuta dalla giunta e dall’intero consiglio comunale, è destinata, salvo colpi di scena, a cadere nel vuoto. Ci sono elementi, raccolti in ambienti informati, che vanno contro la prospettiva di aprire un nuovo presidio di controllo sul territorio eugubino. È un problema di costi, non essendoci alcun piano di potenziamento dovendo lo Stato fronteggiare le carenze degli organici e gli incentivi economici alle forze dell’ordine già attive. E non ci sono numeri ufficiali, sulle statistiche dei reati, che sembrano giustificare l’attivazione di un altro presidio anche se il senso di insicurezza tra i cittadini è largamente percepito, specie lungo la fascia est. C’è chi rinuncia a denunciare, per evitare risvolti burocratici, o si sventano i tentativi perché è aumentata la guardia e i cittadini si organizzano da soli. Le uniche soluzioni praticabili restano il potenziamento degli organici di Carabinieri e Polizia Locale (in servizio 21 vigili urbani, compresi gli addetti ai servizi amministrativi e autorizzativi, su 32 previsti dalla pianta organica), la videosorveglianza (promessa in più punti nevralgici però mai attivata per un problema di permessi e soldi) e il coinvolgimento dei cittadini nelle forme più efficaci per contrastare i raid dei malviventi che agiscono ormai a ogni ora del giorno e della notte incuranti di trovare in casa le famiglie. SCONTRO IDEOLOGICO A livello politico si fanno molte analisi e c’è lo scontro tutto ideologico tra chi come il centrodestra vorrebbe soluzioni drastiche per arginare il fenomeno e chi come il centrosinistra la prende alla larga puntando su percorsi strettamente istituzionali. Al momento si è fermi al protocollo sulla legalità firmato a palazzo Pretorio a metà aprile 2016 tra il sindaco Stirati e Gianpiero Bocci, in

quel periodo sottosegretario al ministero dell’Interno, che non ha prodotto alcun effetto pratico al di là del battage promozionale. Lo scontro politico verte soprattutto sul cosiddetto Controllo di Vicinato che viene La Sede della Polizia Municipale chiesto a gran voce dalla Lega e da Marzio Presciutti Cinti, già candidato sindaco del centrodestra. La maggioranza di Stirati si è astenuta sulla proposta prospettando una propria iniziativa. “Non tolleriamo la demagogia e le strumentalizzazioni messe in atto più volte dalla Lega sul tema della pubblica sicurezza”, hanno dichiarato i capogruppo della coalizione di governo cittadino. PAROLE GROSSE Volano parole grosse con la Lega che viene accusata di soffiare continuamente “sul fuoco del malcontento popolare, amplificando problemi concreti ma descritti a tinte decisamente più fosche della realtà, per ragioni di pura ricerca del consenso. Parte da presupposti molto cari al partito nazionale, quali le ronde istituite col decreto dell’8 agosto 2009 dall’ex ministro Maroni, e da una visione del tema della pubblica sicurezza che prevede deleghe troppo ampie ai privati cittadini”. Il gruppo consiliare leghista accusa l’Amministrazione Stirati di non attuare provvedimenti concreti ed efficaci sul problema sicurezza: “Diffidano del Controllo di Vicinato, dilungando i tempi di applicazione. Hanno ripresentato una mozione con i contenuti tecnici che noi in Commissione abbiamo saputo apportare grazie al contributo di esperienze di Comuni amici quali Deruta e Foligno e soprattutto colloquiando con coloro che l’hanno introdotto, ma infarcendolo di elementi politici che nulla hanno a che vedere con il provvedimento”.

CRONACA Ladri in azione soprattutto nella zona est. Irrompono nelle case giorno e notte accattando di tutto

RUBANO PERFINO PENNE E SALVADANAI

Non badano a cosa portare via: si attaccano perfino alle penne e le fedi nuziali, compresi i salvadanai. L’escalation dei furti non dà tregua. Ladri in azione di giorno e di notte, con un bilancio senza precedenti a cavallo tra il vecchio e il nuovo anno nel prendere di mira varie zone della periferia cittadina, soprattutto le frazioni a est tra San Marco, Padule e Torre dei Calzolari. Sempre a est, gli ignoti hanno agito pure a Zappacenere e Fontecese. Al centralino dei Carabinieri della Compagnia di Gubbio ci sono continue denunce e segnalazioni di situazioni sospette, con auto che si aggirano ripetutamente tra le abitazioni facendo scattare il passaparola attraverso i social fino a coinvolgere le forze dell’ordine. Ci sono episodi singolari perché i ladri si rivelano spesso disperati accattando di tutto.

A Zappacenere, per esempio, sono stati portati via una fede nuziale e un salvadanaio di una bambina contenente una cinquantina di euro in monete. A Padule hanno fatto irruzione da un balcone per prelevare una penna dal valore di circa duecento euro. Ormai è un delirio. Nella maggior parte dei casi rovistano nei cassetti mettendo a soqquadro gli appartamenti alla ricerca della pur minima cosa di un certo valore. Agiscono pure con le famiglie all’interno e sfruttando ogni situazione propizia, rischiando come in qualche caso di dover scappare rinunciando a completare l’opera. Gli episodi si moltiplicano e si è sempre più convinti che siano agevolati dall’asse viario che consente la facile via di fuga sulla Pian d’Assino verso l’allacciamento con la superstrada Perugia-Ancona. M.Boc.

SCUOLA

ECCO I FONDI DALLA REGIONE E LA PROVINCIA RILANCIA di MASSIMO BOCCUCCI

STANZIAMENTI DALLA GIUNTA REGIONALE PER L’ALDO MORO, LE PRIMARIE DI CIPOLLETO E MADONNA DEL PONTE, GLI ISTITUTI SUPERIORI MAZZATINTI E CASSATA-GATTAPONE. SUL FRONTE PROVINCIALE, L’ENTE DOVEVA ESSERE CHIUSO E INVECE C’È CHI RIVUOLE L’ELEZIONE DIRETTA DEL PRESIDENTE

In arrivo soldi per le scuole dell’Umbria dalla nuova Giunta Regionale guidata da Donatelli Tesei. Per Gubbio sono previsti due milioni e 260mila euro per la primaria “Aldo Moro”, poi per l’adeguamento sismico 657mila euro per la prima di CipolleLa scuola “Aldo Moro” to e 415mila per la primaria di Madonna del Ponte, quindi 52mila euro per il polo tecnico “Cassata-Gattapone” e 49mila per il polo liceale “Giuseppe Mazzatinti”. Il pacchetto degli interventi prevede 34,4 milioni di mutui con la Cassa Depositi e Prestiti, come ufficializzato dall’assessore regionale all’istruzione Paola Agabiti. Sono fondi finalizzati per la costruzione, ristrutturazione, adeguamento sismico, efficientamento energetico. Sono interessati 67 istituti. Funziona così: i fondi saranno erogati da Cassa Depositi e Prestiti a Comuni e Province tramite la concessione di mutui alla Regione con gli interessi saranno a carico dello Stato. Il meccanismo è frutto di un’intesa tra due ministeri (Iistruzione ed Economia) e la banca Europea degli Investimenti. Lo stanziamento maggiore è per il nuovo edificio del liceo scientifico Alessi a Perugia (4 milioni), quindi la primaria “Montessori Ciabatti” (2,9 milioni) e la nuova scuola di Panicale (2,7 milioni). Ci sono altri interventi in ordine

sparso tra Città di Castello (sono svariati gli istituti beneficiari), Perugia, Gualdo Tadino, Umbertide, Nocera Umbra, Foligno, Assisi, Todi, Marsciano, Spoleto, Pietrafitta, Castel Giorgio, Ficulle, Allerona, Città della Pieve, Castiglione del Lago, Cascia, Bastia Umbra, Magione, Terni e Orvieto. CONTI IN PROVINCIA Dovevano essere chiuse le Province per alleggerire i carrozzoni pubblici, invece continuano a essere un centro di potere, con tanto di poltrone, che esercita il controllo politico e lo smistamento di soldi. Nel 2019 ci sono stati progetti e opere realizzate e in corso di realizzazione su viabilià, edilizia scolastica e patrimonio per oltre 75 milioni di euro. In dettaglio: 54,7 milioni per le strade; 12,4 per le scuole; 9,1 milioni per il patrimonio dell’ente. I dipendenti sono risultati in calo, ossia scesi dagli oltre mille del 2008 ai 465 attuali con 15 assunzioni nel 2019 e altre prospettate per il 2020. “Il legislatore deve ridare dignità a questo ente strategico per i cittadini”, ha detto il presidente di centrosinistra Luciano Bacchetta, prossimo alla scadenza dei due mandati da sindaco di Città di Castello e circondato da amministratori di centrodestra che hanno ormai preso possesso della Regione e di larga parte dei Comuni. “Il presidente deve tornare a essere rieletto direttamente dai cittadini”, evidenzia Bacchetti, che decadendo da sindaco dovrà lasciare l’incarico e, dopo essere stato scelto dai consiglieri comunali, chissà se cambiando la legge proverebbe a tornare in sella con l’elezione diretta.

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ATTUALITÀ

RIFIUTI SVERSATI SENZA PIETÀ DALLA DISCARICA DI COLOGNOLA ARRIVANO IMMAGINI ALLARMANTI. UN CITTADINO HA REALIZZATO UN DOSSIER FOTOGRAFICO MENTRE ERA IN CORSO LO SCARICO DI IMMONDIZIA. “QUESTA STORIA SI RIPETE SISTEMATICAMENTE E POI PARLANO DI TUTELA DELL’AMBIENTE”, DENUNCIA L’AUTORE DELLE FOTO Un dossier fotografico che immortala lo sversamento di rifiuti di ogni genere, in libera uscita, alla discarica comunale di Colognola. Una scena vista tante volte, assicurano i residenti della zona sempre più stanchi di vedere quella collina che cresce a vista d’occhio sopraffatta dall’immondizia. L’ultimo episodio della serie è stato ripreso dalla fotocamera di un cittadino che ha ripreso attimo per attimo lo scarico. Il deposito dei rifiuti è avvenuto in tutta tranquillità - come evidenziano le immagini - senza alcuna assistenza e con un escavatore che ha provveduto solamente a rendere omogeneo l’ammassamento sul terreno esterno ben visibile anche dalla distanza. “Questa storia si ripete sistematicamente e poi si parla di tutela dell’ambiente”, denuncia il fotografo improvvisato che ha assistito attimo per attimo all’operazione mentre si levavano al cielo i fumi residuali dei rifiuti scaricati senza alcuna accortezza. ALLARME AMBIENTALE Le condizioni dell’ormai satura discarica di Colognola sono sempre più preoccupanti, tra la situazione ambientale per i lavori mai effettuati in tutti questi anni e il bancomat che continua a rappresentare per le asfittiche casse comunali, a fronte di risorse mai spese in passato per il riambientamento. Colognola è peraltro al centro di inchieste giudiziarie che coinvolgono il Comune e soggetti privati collegati alla gestione. La situazione allarmante denunciata a più riprese dai residenti che hanno protestato anche attraverso esposti alla magistratura - si scontra con il dibattito sulle modalità di smaltimento dei rifiuti come l’incenerimento che viene demonizzato da settori della politica senza proporre alternative e tollerando al contempo il disastro ambientale a Colognola. L’APPALTO L’ultimo intervento in quella zona risale al 7 agosto scorso quando il Comune, attraverso la Stazione unica appaltante della Provincia, ha attivato le procedure concluse il 9 settembre per “l’affidamento del servizio consistente nelle attività strumentali per la conduzione e la manutenzione della discarica per rifiuti non pericolosi in località Colognola, della discarica esaurita in località Ghigiano e della stazione di trasferimento rifiuti sita all’interno della discarica di Colognola”. L’appalto è stato previsto per un anno con la possibilità di rinnovo del contratto per un periodo di ulteriori sei mesi. M.Boc.

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INCHIESTA

COLOGNOLA, STIRATI FUORI DALL’INCHIESTA. GLI ALTRI ASPETTANO SVILUPPI ARCHIVIATA LA POSIZIONE DEL SINDACO, IN SOSPESO LE POSIZIONI DI 5 DIRIGENTI. SULLA DISCARICA ALESSIA TASSO SPIEGA CHE “SI STANNO RISPETTANDO GLI ACCORDI” La magistratura ha due fascicoli aperti sulla discarica di Colognola, più altri esposti (quanti non si sa) che riguardano il passato e il presente. C’è di tutto in questa storia, dai tempi in cui la discarica veniva usata come un vero e proprio bancomat per incassare soldi da reinvestire per coltivare non tanto il riambientamento (come si doveva fare) ma l’elettorato, fino alle scabrose vicende sui livelli di inquinamento superati (fece scalpore la denuncia del 2010 tenuta segreta). E pensare che c’è chi si straccia le vesti contro le altre forme di smaltimento dei rifiuti come l’incenerimento (materia per tecnici esperti e non per politici che lucrano sulla paura della gente). Dalle vicende giudiziarie sulla discarica emerse nel novembre 2018 è fuori il sindaco Filippo Mario Stirati. Il Gip Lidia Brutti ha accolto la richiesta di archiviazione di Carmen D’Onofrio, sostituto procuratore della Repubblica di Perugia, mentre restano in sospeso le posizioni del dirigente comunale Raffaele Santini (già responsabile dell’ambiente ora in pensione), Silvia Pagnottella (funzionaria responsabile del procedimento), il tecnico assistente di discarica Enrico Minelli e i due tecnici della Cooprogetti Valter Fabio Filippetti e Luigino Capponi. DISTINZIONE DEI RUOLI Gli indagati sono stati ascoltati dal magistrato - ha fatto sapere Stirati - nel filone relativo alle proroghe degli incarichi di direzione e gestione del sito comunale per lo smaltimento dei rifiuti da anni al centro di polemiche ed esposti, anche degli abitanti della zona, per le condizioni. “L’avvocato Marco Marchetti mi ha comunicato l’archiviazione della mia posizione personale - ha precisato Stirati in quanto la notizia di reato è risultata priva di fondamento”. Il sindaco ha rimarcato come nel diffondere l’inchiesta sia stata infranta

di MASSIMO BOCCUCCI

dalla magistratura perugina la riservatezza e ha sottolineato la risonanza in un momento politico particolare per l’avvicinarsi della scadenza elettorale. “Penso che questa archiviazione - ha detto - possa considerarsi una bella notizia anche per tutti i sindaci e gli amministratori di ogni colore, poiché viene recepita la distinzione tra il ruolo politico di indirizzo e quello gestionale operativo”. I sindaci fanno le scelte sulla pianta organica, nominando i dirigenti e spostando il personale. “Abbiamo agito di conseguenza - ha spiegato il sindaco - spostando il dirigente ad altro settore, fermo restando che ho piena fiducia sia nei tecnici comunali del settore ambiente, dei consulenti e del gestore della discarica”. RISPETTO DELLE PRESCRIZIONI Stirati ha rivendicato gli interventi in materia ambientale “a partire dalla raccolta porta a porta ampliata in tante frazioni, la tariffa Tari che è tra le più basse in Umbria e l’accantonamento di 800mila euro per provvedere alla chiusura della discarica come tema già sottoposto all’attenzione della Regione che non può continuare a lasciare Colognola fuori dal piano regionale”. Sugli esposti dei cittadini che riguardano Colognola, il sindaco ha osservato “che se una simile azione è stata compiuta solo adesso, ciò appare come un atto di pregiudizio politico e strumentale”. Alessia Tasso, vicesindaco con delega all’ambiente, ha evidenziato che “l’attività di conferimento rifiuti nella discarica prosegue sulla base delle autorizzazioni vigenti al fine di completare la volumetria accordata. In questo momento sono disponibili circa cinquemila metri cubi di volume. Sono in essere convenzioni solo con Gesenu, dunque stiamo conferendo rifiuti provenienti dal territorio eugubino e umbro. Tutto avviene nel totale rispetto delle prescrizioni”.

POLITICA La lista civica di maggioranza non ha mai gradito la ripartizione delle deleghe e ora attende il rimpasto

SCELGO GUBBIO HA PREVISTO IL TAGLIANDO

Una verifica di governo: è quanto ha previsto Scelgo Gubbio quando ha accettato obtorto collo la composizione della Giunta da parte del sindaco con la ripartizione delle deleghe. Stirati ha tirato dritto, mentre la lista civica si è posta subito la questione di un tagliando dopo sei mesi. Sarà per questo che si sente parlare insistentemente di un rimpasto, pur se a dire il vero questo tipo di voci hanno attraversato anche lo scorso mandato politico-amministrativo. Diciamo che stavolta il tagliando è previsto, ricordando che il gruppo degli assessori venne ufficializzato il 24 giugno e il semestre è trascorso. Restano da vedere i tempi e i modi, se qualche testa salterà oppure ci saranno altri aggiustamenti per soddisfare appetiti e aspettative. La lista civica ha due propri esponenti in Giunta, Giordano Mancini al bilancio come nel passato quinquennio e Giovanna Uccellani con deleghe minori (politiche dell’innovazione e dell’agenda digitale, agricoltura e commercio, formazione professionale e mercato del lavoro).

POSTO IN BALLO Scelgo Gubbio, va ricordato, si era autoesclusa dalla presidenza di una delle commissioni consiliari rinunciando a una poltrona sicura per marcare il dissenso sul metodo e nel merito pur senza aprire alcuna crisi, strappando l’assicurazione che una verifica sarebbe stata compiuta con gli assessori monitorati. Non è un mistero che la lista civica aspettava soprattutto una soluzione gradita per l’ufficio stampa, con l’inserimento di un proprio riferimento dopo il pensionamento dal primo ottobre di Anna Buoninsegni. Quel posto però è vacante senza bando di concorso né una nomina diretta nello staff del sindaco come inizialmente previsto da Stirati. Vigila su questa situazione l’Associazione stampa umbra (Asu) anche perché i comunicati arrivano da personale non abilitato. Sono in molti a ritenere che per quel posto vada espletato un concorso pubblico (non selezione casereccia) rivolto ai giovani per occupare il posto di Anna Buoninsegni che era una dipendente. M.Boc.

ATTUALITÀ

TUNNEL, DIETRO IL PROGETTO IL RIFACIMENTO DELLE RETI di MASSIMO BOCCUCCI

ALIMENTA DISCUSSIONI IL COLLEGAMENTO TRA VIA DELLA REPUBBLICA E LA SALITA DI SAN GIUSEPPE. IL SINDACO STIRATI ESALTA LA PROSPETTIVA. LA LEGA PROPONE UN CONSIGLIO COMUNALE APERTO E GORACCI HA CHIESTO L’ACCESSO AGLI ATTI

Sopralluoghi sempre più fitti per andare avanti con il progetto del tunnel in via della Repubblica fortemente voluto dal sindaco Filippo Mario Stirati e finanziato in buona parte dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Poche decine di metri Via della Repubblica lungo la salita di San Giuseppe per il collegamento sotterraneo nella parte alta della città. Si fa avanti l’opinione che dietro il progetto possa nascondersi in realtà l’esigenza di ammodernare le ormai obsolete e insufficienti reti tecnologiche, come il sistema fognario. Il Comune non potrebbe farlo con le proprie risorse economiche, date le ristrettezze di bilancio dovendo fronteggiare le situazioni debitorie della discarca, il Puc di San Pietro e la società partecipata Gubbio Cultura. Allora c’è questo progetto, in piedi da oltre due anni, per risolvere questo problema attingendo dai fondi dei privati. L’intervento è previsto in due stralci e la seconda è a carico del Comune con il rifacimento delle pavimentazioni interessate dalle attività di scavo. COLLEGAMENTO “DOLCE E NON IMPATTANTE” I documenti alla Soprintendenza sono stati presentati direttamente dal sindaco Stirati e non dai dirigenti comunali. Il sindaco pun-

CANOVA ETERNA BELLEZZA 26 GENNAIO

CARNEVALE DI VENEZIA

ta molto su questa prospettiva: “Abbiamo lavorato intensamente a un progetto rimodulato rispetto all’ipotesi iniziale con un collegamento tecnologico definito dolce e non impattante, che entrando ai piedi della salita si ricollega in via sotterranea agli ascensori di via Baldassini, mantenendo comunque la transitabilità del tratto ai veicoli”. Sono previsti anche il rifacimento della pavimentazione di corso Garibaldi, fino all’incrocio con via Cairoli, e di via della Repubblica. Viene considerato inoltre un segmento importante di snodo che si ricollega al Museo degli Antichi Umbri, progettato negli spazi di via Lucarelli e destinto a ospitare le Tavole Eugubine. L’operazione nasce tra diffuse perplessità e un fronte contrario di molti commercianti e residenti della zona, preoccupati anche degli effetti del lungo periodo di lavori che avrà forti ripercussioni sulla vivibilità e l’appeal turistico-commerciale dell’intera area. La Lega propone da tempo un consiglio comunale aperto, mentre Orfeo Goracci Gli ascensori pubblici ha chiesto l’accesso agli atti.

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PESCA La prima società sportiva umbra di pesca d’altura si sta consolidando e raccoglie consensi anche all’estero

IKUVIUM BIG GAME, UN 2020 PIENO DI SFIDE

È pronta ad affrontare nuove sfide l’Ikuvium Big Game Fishing, la prima società sportiva umbra di pesca d’altura con obbligo di rilancio. La caccia al tonno rosso è la disciplina principe in un confronto senza confini. Il sodalizio di Gubbio si è lasciato alle spalle un percorso che l’anno scorso ha rappresentato un’assoluta novità nel panorama sportivo locale e regionale, con importanti risultati già conseguiti in Italia e all’estero. Soci e simpatizzanti si sono dati appuntamento al park hotel “Ai Cappuccini” per sottolineare l’annata di soddisfazioni e proiettare le aspirazioni. L’Ikuvium Big Game Fishing, presieduta da Fabrizio Rosati, conta ottanta soci aderenti ed è iscritta alla Fipsas affiliata al circuito Coni. Le esperienze dello scorso anno hanno visto il gruppo affrontare con le varie squadre le competizioni continentali Garmin Titan Red a Valencia, Offshore Big Game Challenge a Porec (in Croazia) e Gaunchou D’Or in Francia (golfo del Leone) dove l’Ikuvium Big Game Fishing ha ottenuto un esaltante primo posto. Lusinghieri risultati sono giunti anche

LA NOTTE NAZIONALE DEL LICEO CELEBRA LA BELLEZZA: OSPITE D’ONORE LAURA CHIATTI Una serata speciale per un evento divenuto ormai tradizionale negli appuntamenti del mondo liceale eugubino: in occasione della Notte Nazionale del Liceo Classico al Polo “Mazzatinti” è attesa Laura Chiatti, ospite d’onore di “Una, nessuna, centomila bellezze”, il titolo scelto con un sondaggio online effettuato tra alunni e insegnanti. Dalle 17,30 fino alla mezzanotte andrà in scena una vera e propria maratona di contenuti e approfondimenti, con tanti laboratori, spettacoli, giochi, attività, degustazioni e altre rappresentazioni. Laura Chiatti è stata scelta proprio per via della sua bellezza, che richiama al titolo dell’intera giornata. L’attrice perugina, legata anche al mondo del sociale (assieme al marito Marco Bocci è testimonial dell’associazione “GliAmicidiCate”, che raccoglie fondi per la piccola Caterina affetta da SMA, nonché del Comitato per la Vita “Daniele Chianelli” che patrocina l’evento), prenderà parte alla tavola rotonda che aprirà il programma della serata, presenti il vice ministro del MIUR Anna Ascani, la dirigente dell’Ufficio Scolastico provinciale Antonella Iunti e il giornalista Carlo Timio, oltre al sindaco Filippo Mario Stirati e alla dirigente scolastica Mariella Marinangeli.

dalle partecipazioni ai tornei nazionai, dal Conero Tuna Cup Memorial Tarsi di Numana al Memorial Massimo De Nardis a San Benedetto del Tronto, fino all’appuntamento in Puglia, a Trani, con il campionato italiano per società. La stagione solare si è chiusa a Senigallia con il primo Memorial Manlio Mancinelli, selettivo per il tricolore edizione 2020. Ora sono in programma nuove sfide con la volontà di aumentare la competitività. Alla serata degli auguri sono intervenuti il sindaco Filippo Mario Stirati e l’assessore allo Sport, Gabriele Damiani. Il presidente Rosati ha rivolto un pensiero verso i tanti che si sono avvicinati a questa inedita disciplina sportiva, da considerarsi ancora più singolare nel contesto ambientale non toccato dal mare: “Soprattutto all’estero - ha detto Rosati - stentano a credere che Gubbio si trovi nell’entroterra. Spieghiamo che anche senza il mare ci sono grandi appassionati di pesca d’altura ed eccellenti professionisti di questa specialità”.

IIS “Raffaele Casimiri” ECCO LA NOSTRA OFFERTA FORMATIVA Un’offerta formativa rinnovata, che sappia interpretare ed affrontare le sfide della complessità in sinergia con il territorio e sempre più attenta ai bisogni della generazione 2.0. È quella che, nelle sue differenti articolazioni (istruzione liceale e tecnica), propone l’istituto superiore “Raffaele Casimiri” di Gualdo Tadino.

Il Liceo Scientifico d’Ordinamento, che festeggerà nel 2020 il suo sessantesimo anno di attività, si caratterizza fin dai suoi esordi per la sua peculiare vocazione volta a coniugare il sapere scientifico e tradizione umanistica (Scientia et Humanitas recita, non a caso, il logo dell’istituto), attraverso progettualità che rendano lo studente protagonista attivo del processo di insegnamento-apprendimento, sviluppando competenze integrate che garantiscono il successo formativo negli studi universitari. L’opzione Scienze Applicate promuove una didattica di tipo laboratoriale, anche attraverso collaborazioni con il laboratorio di Scienze sperimentali di Foligno e attività mirate relative ai Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento. Tutte le aule del Liceo scientifico sono dotate di strumentazioni per la videoproiezione e la didattica multimediale; l’istituto dispone inoltre di laboratori scientifici e informatici rinnovati e funzionali. Approfondimenti e potenziamento delle lingue straniere qualificano l’offerta formativa del Liceo Linguistico, finalizzata allo sviluppo di competenze comunicative trasversali in una dimensione sempre più europea e multiculturale: ai corsi per l’acquisizione delle certificazioni linguistiche in inglese, francese e tedesco si aggiungono attività di sportello per il potenziamento dell’inglese. Laboratori linguistici rinnovati supportano l’azione didattica, rendendola più incisiva ed efficace. Entrambi gli indirizzi liceali promuovono iniziative atte a favorire la mobilità degli studenti e lo studio all’estero, tramite scambi, gemellaggi, ministay, Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, progetti Erasmus Plus. Estremamente qualificante l’attivazione della Cambridge International School, un’opzione di eccellenza che con-

sente agli studenti di implementare il curriculum attraverso due ore aggiuntive di inglese e l’insegnamento in lingua di una disciplina trasversale.

Per quanto concerne l’istruzione tecnica, è una realtà ormai consolidata l’indirizzo Grafica e Comunicazione, che consente di acquisire una specifica formazione nel campo della comunicazione attraverso attività di progettazione multimediale e l’uso di tecnologie informatiche; metodologie didattiche innovative e laboratoriali in sinergia con il territorio stimolano l’apprendimento attivo dello studente, consentendogli di acquisire una solida preparazione di tipo scientifico-tecnologico per lo sviluppo di competenze avanzate spendibili non solo in un mondo del lavoro in continua evoluzione, ma anche nel prosieguo degli studi in ambito universitario o nel settore dell’istruzione tecnica superiore (ITS). È da sottolineare come gli spazi dell’istituto siano stati recentemente oggetto di una redistribuzione ai fini di una migliore fruibilità da parte degli studenti: dall’anno scolastico 2018/19, infatti, tutte le classi del biennio di ogni indirizzo sono state trasferite nella sede di via Flaminia, mentre quelle del triennio sono ubicate nella sede storica di viale Don Bosco. Ciò ha consentito di implementare aule quali debate room e labor space. finalizzate all’attuazione di strategie metodologico-didattiche innovative, come la “peer education” e la “flipped classroom”. Tutti gli studenti dell’Istituto “Casimiri” hanno la possibilità di partecipare alle attività extracurriculari previste dal Piano dell’offerta formativa, quali laboratorio teatrale, cineforum, laboratorio musicale, corsi di informatica per il conseguimento dell’ECDL, attività sportive (nuoto, corsi di tennis, volley, badminton, calcio a cinque, basket, arrampicata, sci alpino), che concorrono allo sviluppo di competenze trasversali e promuovono il benessere dello studente, supportandolo nel suo processo di maturazione. Per quanti fossero interessati a conoscere più da vicino l’intera offerta formativa, l’Istituto “Casimiri” vi aspetta nei giorni di OPEN DAY che trovate nella pagina a fianco.

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IL CASO

QUELLE ORDINANZE INUTILI BUONE SOLO PER CAUTELARSI di MASSIMO BOCCUCCI

ORMAI I SINDACI RICORRONO ALLO STRUMENTO PROIBIZIONISTA NEL TIMORE DELLE CONSEGUENZE PERSONALI, MENTRE MANCANO I CONTROLLI PER FAR RISPETTARE I PROVVEDIMENTI E LE PUNIZIONI AI TRASGRESSORI. IL CASO DELL’ULTIMO DELL’ANNO

Ormai i sindaci pensano di risolvere tutti i problemi con le ordinanze che dispongono provvedimenti proibizionisti. Succede per la chiusura delle scuole al primo soffiar del vento, sulla scia dei bollettini meteo altra forma di tutela preventiva che di fatto mette in guardia ma serve più che altro per sollevarsi da ogni responsabilità (se basta). Succede in tutta Italia. Accade a Gubbio per la festa dei Ceri coi proverbiali divieti di salire sul famigerato muretto di piazza Grande (non è stato sufficiente neanche il “tappeto del fachiro”) e di vendere alcolici. È successo in occasione dell’ultimo Capodanno con il divieto dei botti in tutto il centro storico per non creare pericoli e urtare la sensibilità degli animali (in uno slancio demagogico), oltre che vietare la vendita di alcolici e in genere bevande in contenitori di vetro o metallici. Tutte precauzioni e inviti alla prudenza saggi e opportuni, che però vengono puntual-

mente disattesi. Il problema è rappresentato dai mancati controlli e le conseguenti severi punizioni per i trasgressori. Come nel caso della notte di San Silvestro in piazza Grande dove gli imbecilli hanno pensato di fregarsene dell’ordinanza (e fin qui niente di strano, tutto sommato) e hanno addirittura portato delle vere bombe carta con un boato che ha creato allarmismo col fuggi fuggi generale. Un gesto tanto pericoloso quanto stupido in un contesto dove esagerare non serve per accogliere il nuovo anno. Il sindaco Filippo Mario Stirati, furente per l’accaduto, non ha potuto prendere visione dei filmati della videosorveglianza poiché non autorizzata in base alle norme. Per le festività natalizie del 2020 è intenzione del sindaco prevedere un servizio di controllo e prevenzione.

IL RICORDO

MAURO MENGONI “DE BALDONE” TRA SIMPATIA E VITALITÀ

Se n’è andato Mauro Mengoni, per tutti Mauro de Baldone. Era conosciuto soprattutto per la vitalità e simpatia che lo hanno sempre contraddistinto, tra l’essere figura di spicco del mondo ceraiolo come santantoniaro Capodieci nel 1981 e al contempo storico campanaro per oltre mezzo secolo, protagonista assieme agli altri componenti della Compagnia Campanari delle tradizionali “sonate” dalla torretta del palazzo dei Consoli. Quando era giovane lo si vedeva spostarsi con abilità acrobatiche davvero singolari.Chi l’ha conosciuto ne ha colto l’umanità facendosi apprezzare per la spontaneità e allegria con la battuta sempre pronta capace di sdrammatizzare ogni situazione strappando il sorriso. Le sue barzellette sono state raccolte in una serie di aneddoti e racconti dal giornalista Francobaldo Chiocci nel libro “Il mondo di Baldone campanaro”. Tanta gente a salutarlo il 13 gennaio scorso ai funerali nella chiesa di San Domenico.

ATTUALITÀ

CASO CECILI, LA GIUNTA STIRATI TRA DIFESA E REGOLAMENTI TIENE BANCO LA FUNZIONARIA COMUNALE PROMOSSA MINI-DIRIGENTE E SOTTO PROCESSO NELL’INCHIESTA TRUST CHE COINVOLGE L’EX SINDACO ORFEO GORACCI E ALTRI. È ACCUSATA DI REATI CONTRO IL COMUNE, CHE SI È COSTITUITO PARTE CIVILE. STIRATI E GLI ASSESSORI DIFENDONO LE SCELTE, EPPURE LA MAGISTRATURA POTREBBE INTERVENIRE PER FARE CHIAREZZA SULLA VICENDA E CAMBIARE TUTTO Sul caso Cecili s’intrecciano la posizione della Giunta Stirati, le normative e i regolamenti comunali con risvolti tutti da verificare con le segnalazioni alla magistratura perugina che potrebbe decidere di fare chiarezza sulla vicenda. Lucia Cecili è una funzionaria con posizione organizzativa all’ufficio tributi, dopo il trasferimento dai servizi demografici, ed è imputata con l’accusa di associazione a delinquere e altri reati al processo Trust che coinvolge l’ex sindaco Orfeo Goracci e altri politici, ex amministratori, dipendenti comunali. Il Comune è costituito parte civile al processo di primo grado in corso al tribunale di Perugia dopo l’arresto il 14 febbraio 2012 dapprima in carcere a Capanne e poi ai domiciliari. VALUTAZIONE LEGATA ALLE COMPETENZE “Le vicende giudiziarie pregresse - fanno sapere Stirati e gli assessori - non riguardano l’attuale amministrazione che attende rispettosamente il pronunciamento della magistratura in ossequio alla garanzie costituzionali legate a ciascun soggetto. Intendiamo sottolineare che la posizione organizzativa attribuita alla dottoressa Cecili e assegnata dalla dirigenza del settore finanziario, in assoluta autonomia e correttezza, non si configura come incarico fiduciario ma corrisponde a una valutazione legata esclusivamente alla professionalità e competenza della stessa Cecili. È del tutto inesistente l’ipotesi

di MASSIMO BOCCUCCI

avanzata di un presunto ruolo dirigenziale immaginato per lei, e la sua richiesta di trasferimento al Comune di Pietralunga è stata suffragata da motivazioni esclusivamente personali, che nulla hanno a che vedere con gli assetti organizzativi del livello dirigenziale”. STRANO CASO La situazione è spinosa, ricordando come negli enti pubblici, quindi anche al Comune di Gubbio, esiste un regolamento che prevede, per poter partecipare ai concorsi ed essere assunti, di non avere procedimenti penali per reati contro la pubblica amministrazione. La Giunta Guerrini nel 2011 ha mantenuto la Cecili in stand by presso gli uffici anagrafici, senza penalizzazione né sviluppi di carriera, mentre la Giunta Stirati subentrata nel 2014 ha deciso di accoglierne la richiesta spostandola ai tributi dove c’è stata la possibilità di ottenere l’incarico di responsabilità con aumento dello stipendio. La nomina a mini-dirigente (è la Giunta Comunale che finanzia le posizioni organizzative assegnando un certo budget ai vari settori) è da considerarsi fiduciaria poiché non assegnata per rigorosi criteri concorsuali ma attraverso valutazioni discrezionali sui titoli culturali e sulle capacità personali, e tra le funzioni principali del mini-dirigente c’è che deve controllare il rispetto delle leggi da parte del personale assegnato. Per intendersi, è un po’ come se venisse incaricato di fare il guardiano a una banca un soggetto sotto processo per rapina, tanto più se nella stessa banca. Cecili è accusata di reati contro il Comune e lo stesso Comune, che l’ha promossa mini-dirigente, è parte civile nel processo.

FICTION

VENT’ANNI DI DON MATTEO, QUANTI RIMPIANTI AVERLO PERSO

di MASSIMO BOCCUCCI

LA PRIMA PUNTATA È ANDATA IN ONDA IL 7 GENNAIO 2000. ORA È IN ONDA LA DODICESIMA SERIE SU RAI UNO. SPOLETO HA PORTATO VIA LA FICTION: ENNESIMO FALLIMENTO DEL MODO DI FARE DELLA POLITICA EUGUBINA

Il titolo della serie avrebbe dovuto essere “Il diavolo e l’acqua santa”. Poi, ci mise le mani Terence Hill che Immagini dal set eugubino di Don Matteo chiese e ottenne di modificarlo in “Don Matteo”. È nata così la fiction più amata dagli italiani, e non solo visto che le storie del prete-detective sono state esportate in molti Paesi tra i quali il Giappone e l’Australia. A distanza di vent’anni dalla prima serie, è innegabile che Don Matteo manca alla città. Una perdita gravissima, in termini d’immagine e d’impatto su un pubblico televisivo sempre da record visto l’alto indice di gradimento. L’ennesimo fallimento della politica, abbarbicata agli strapuntini e preoccupata soprattutto di maneggiare il potere di piccolo cabotaggio. Spoleto l’ha portata via, con la complicità della Regione che a Gubbio non dava un soldo mentre ha allargato i cordoni della borsa versando 700mila euro quando si stava consumando il “tradimento” della casa di produzione Lux Vide (sempre per denaro, sia chiaro). La dodicesima stagione ha trovato posto dallo scorso 9 gennaio con dieci puntate nel palinsesto di Rai Uno, col ritorno degli eroici protagonisti, a cominciare da Terence Hill e Nino Frassica sempre sulla cresta dell’onda. VIVA LA LONGEVITÀ Il prete in bicicletta e il maresciallo Cecchini rappresentano i pilastri di una delle trasmissioni più longeve della Rai. La prima puntata è andata in onda martedì 7 gennaio 2000. Il ritorno è stato ancora una volta in grande stile sulla rete ammiraglia di viale Mazzini. È stata annunciata come una serie

particolarmente importante e forse anche l’ultima, caratterizzata tra l’altro dal rientro di alcuni tra i personaggi più amati dal pubblico, come il capitano Giulio Tommasi, personaggio interpretato da Simone Montedoro che era uscito dal cast nel 2016. Era stato Tommasi a prendere il posto del capitano Anceschi al quale dava il volto Flavio Insinna. Per quanto riguarda gli ascolti, Don Matteo non risente del tempo trascorso, ricordando come la scorsa undicesima stagione - andata in onda da gennaio ad aprile del 2018 - ha catalizzato l’attenzione di un pubblico ampiamente superiore ai 5 milioni di telespettatori con uno share fino al 27 per cento. ANCHE D’ESTATE E stato questo il motivo che ha convinto Rai Fiction e la Lux Vide a procedere con la nuova stagione che dovrebbe rappresentare una sorta di saluto in pompa magna della serie. Rai 1, va ricordato, ha utilizzato le repliche di Don Matteo anche nei mesi estivi, collocandole sia nella prima serata del giovedì, sia quotidianamente nel day time mattutino. I risultati sono sempre stati positivi. Segno che il pubblico continua ad amare Terence Hill quando indossa la tonaca. Ne apprezza l’approccio mai violento anche con gli assassini di turno. E ne ammira il grande intuito nel risolvere gli innumerevoli casi di cronaca nera che in vent’anni hanno funestato prima Gubbio e successivamente Spoleto.

ATTUALITÀ

OPERAZIONI IDEOLOGICHE IN CONSIGLIO COMUNALE CON LA CITTÀ PIENA DI PROBLEMI, LA CLASSE POLITICA EUGUBINA SI PREOCCUPA DELLE CITTADINANZE ONORARIE A CHI CON GUBBIO NON HA ALCUN LEGAME, L’INTITOLAZIONE DELLE VIE E GLI ATTESTATI DI SOLIDARIETÀ A CILENI E BOLIVIANI La cittadinanza onoraria a Liliana Segre inseguendo la moda del momento e aspettando che venga per la cerimonia (per esempio Gino Strada e Nino Di Matteo non si sono mai visti); una via da intitolare ai Martiri delle Foibe; attestati di solidarietà (compresi i murales) verso i popoli di Cile e Bolivia: il Consiglio Comunale trova il modo di discutere e approvare di tutto di più, trattando dell’universo mondo mentre la città ha problemi enormi sul fronte economico-occupazionale e strutturali in una crisi sempre più devastante. Vanno in scena operazioni ideologiche in un intreccio di proposte e voti che in buona sostanza nulla portano se non risvolti di facciata. A Palazzo Pretorio si sono accodati all’andazzo nazionale del momento come il conferimento della cittadinanza alla senatrice a vita sopravvissuta all’Olocausto, pur sapendo - e non vale soltanto per Gubbio - quanto una cittadinanza onoraria presupponga un legame forte con il territorio che gliela conferisce. La signora Segre è stata a Gubbio una volta, Strada e Di Matteo potrebbero non sapere neanche dove sta. Sono operazioni soprattutto ideologiche che condizionano perfino chi ne è consapevole, come il centrodestra che ha votato a favore nel timore di ripercussioni d’immagine. È auspicabile

l’intervento di un organo di controllo esterno - invocando perfino la magistratura - che verifichi se certe scelte poli- La senatrice a vita Liliana Segre tico-amministrative siano in linea con quanto previsto dai regolamenti comunali: quello sulle cittadinanze onorarie parla chiaro e non può essere interpretato a piacimento. Troppo spesso la politica ritiene che in nome del voto popolare e dell’assise consiliare si possa andare sopra le normative e perfino sopra i regolamenti che le stesse forze politiche si danno. Il centrodestra ha ottenuto che venga intitolata una via ai Martiri delle Foibe e su questo non è d’accordo l’ex sindaco Orfeo Goracci, che ha invece trovato la maggioranza di Stirati d’accordo - in quei sussulti di ricompattamento della sinistra che di tanto in tanto riemergono - sull’ordine del giorno per esprimere solidarietà in ogni forma (compresi i murales) verso i popoli di Cile e Bolivia. Pare che cileni e boliviani abbiano già gradito e ringraziato, non aspettando altro che questo segnale così forte e risolutivo da Gubbio (sic!). M.Boc.

TEATRO ROMANO, IL PARCHEGGIO TORNA GRATUITO Il periodo di sperimentazione è ufficialmente terminato: dal 13 gennaio il parcheggio del Teatro Romano torna completamente gratuito anche nei prefestivi e festivi. Ma le macchinette installate torneranno a farla da padrona ad aprile, in prossimità del periodo pasquale, quando il Comune di Gubbio ha annunciato di voler ripristinare il regolamento in essere durante del festività natalizie.

Passate le feste hanno riaperto i battenti anche alcuni cantieri in essere già da diverso tempo: entro la metà di febbraio verrà completato il marciapiede nel lato di via Matteotti che confluisce nella nuova rotarioria (all’altezza dell’ex semaforo), mentre proseguiranno i lavori in via del Teatro Romano dove da alcuni giorni sono stati abbattuti i pini marini che facevano da sfondo al parcheggio.

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LA ROCCA BENEDETTO XVI BATTE UN COLPO C’è forte preoccupazione in Vaticano per l’imminente uscita in Francia di un libro scritto da papa Benedetto XVI insieme al cardinale Sarah. Il motivo è presto detto: papa Ratzinger prende una posizione netta contro le follie emerse durante il recente Sinodo per l’Amazzonia, in primo luogo contro la possibilità di abolire il celibato dei sacerdoti (idea da sempre cavalcata dai nemici di Dio per demolire il sacerdozio cattolico). Papa Ratzinger dice addirittura di non poter più tacere, quasi volesse far comprendere che un pastore degno di questo nome non può rimanere impassibile davanti allo sfacelo a cui certo si assisterebbe se le nefaste idee del sinodo venissero accolte dalla Chiesa di Cristo. Il problema vero però, come al solito, è che Bergoglio è invece uno strenuo difensore di quanto emerso al Sinodo, anche se ovviamente usa la solita strategia di parlare di “casi isolati”, di “situazioni marginali”, di “norme che non vengono rinnegate” pur di lasciar comunque passare l’idea che il celibato sacerdotale possa essere “aggirato” nella Chiesa cattolica. Finora, uno dei più coraggiosi critici di Bergoglio è stato proprio il cardinale Sarah, ignorato e troppo spesso emarginato dai sostenitori del prelato argentino per le sue coraggiose denunce. Ora sarà dura ignorarlo, visto che ha scritto un libro con papa Benedetto XVI.

LA DOMANDA PIÙ DRAMMATICA Il vero problema della Chiesa di questi ultimi anni, però, rimane ancora e sempre quello della assurda e inedita “convivenza di due papi”. Una situazione dai connotati apocalittici, perché se è vero che nella storia della Chiesa ci sono stati periodi in cui si avevano addirittura “tre papi”, è altrettanto vero che i “presunti pontefici” erano comunque in lotta tra loro. Ognuno pensava di essere il vero papa, essendo stato sempre chiaro per tutti che, per esplicita volontà di Gesù Cristo, il papa nella Chiesa può essere uno e uno solo. Nella follia dei nostri giorni privi di fede, viene invece considerato “normale” vedere due papi che si riconoscono a vicenda, che si vestono entrambi di bianco, chiamandosi reciprocamente “santità” e mantenendo entrambi le “chiavi di san Pietro” nel proprio stemma papale. Non si esce da questa allucinante situazione se non rispondendo in modo inequivocabile, con un sì o con un no, alla domanda più drammatica: Benedetto XVI è papa? Finora i sostenitori di Bergoglio (e lo stesso papa Benedetto XVI, per la verità) hanno pensato di risolvere il problema inventandosi lo stratagemma del “papa emerito”. Una follia che nel diritto canonico non esiste e che oggi, alla luce delle prese di posizione di Benedetto XVI, potrebbe rivelarsi un boomerang proprio per Bergoglio e la neochiesa.

a cura di LUIGI GIRLANDA LA RISPOSTA CHE NON ARRIVA Rifiutandosi di affrontare seriamente la domanda cruciale circa il vero “status” di papa Benedetto XVI all’interno della Chiesa, si apre il campo a una situazione di drammatico contrasto tra i fedeli che potrebbe addirittura essere il preludio di un doloroso scisma. Finora, però, si è preferito far finta di niente, considerare “tutto normale” e addirittura si è creata una vera e propria macchina del fango nei confronti di chi ha osato porre la domanda su chi sia il vero papa. Una sorta di macabra realizzazione della fiaba “I vestiti nuovi dell’imperatore”, dove nessuno osava dire quello che tutti vedevano, ossia che il “re è nudo”. Eppure sono i regimi totalitari quelli che si rifiutano di rispondere alle domande in modo non ideologico, non certo la Chiesa di Cristo. Inutile ripetere che Benedetto XVI è “d’accordo con Bergoglio”, che “ha promesso obbedienza al suo successore”, che “è Papa, ma emerito” e via non rispondendo. Non esiste il papa emerito. Il papato è un incarico a cui si può rinunciare, non un sacramento incancellabile (come l’episcopato - infatti esiste il “vescovo emerito”). Se però uno rinuncia non è più nell’incarico. Se Benedetto XVI ha rinunciato al papato non è più papa. Nel passato quando un papa rinunciava tornava giustamente allo stato precedente. Se invece Ratzinger è papa, allora è chiaro che non ce ne può essere un altro.

Pillole Letterarie e Dintorni... a cura di ANNALISA BOCCUCCI

PINOCCHIO, RACCONTO ETERNO LE AVVENTURE DEL BURATTINO DI COLLODI IN UNA VERSIONE ORIGINALE E MODERNA

Matteo Garrone torna a proporre la narrazione visiva di un pilastro della letteratura italiana e, dopo Il racconto dei racconti, decide di mettersi alla prova con il più classico dei testi: Pinocchio raccoglie gran parte dei valori della cultura italiana e porta con sé la croce e delizia delle numerose versioni cinematografiche che, nel corso degli anni, sono state presentate come cariche delle caratteristiche e dei vezzi delle epoche storiche che hanno attraversato e delle quali hanno assorbito le peculiarità. Il Pinocchio del 2019 è un racconto che porta con sé tutti gli aspetti, negativi e positivi, della contemporaneità visiva, oltre ad un confronto abbastanza immediato con la precedente versione diretta da Roberto Benigni della quale, la versione di Garrone costituisce un’evoluzione naturale dato che quello stesso Roberto Benigni, dal Pinocchio spensierato e ingenuo della sua pellicola, si trasforma in un Geppetto saggio e con qualche capello bianco in più. Al regista di Gomorra va riconosciuto il merito di aver creato una versione molto personale del racconto con dei personaggi cesellati, ben riconoscibili e interpretati magistralmente, nella quale si riscontra l’esaltazione dei principi di etica del lavoro

onesto, della fatica sana, del sacrificio e della bontà d’animo, tipici della realtà contadina della Toscana di Collodi. Il difetto principale di questa pellicola risiede invece proprio nell’utilizzo spregiudicato degli ingredienti necessari a creare una chiave di lettura “moderna” di Pinocchio: alcune scene, come quella della trasformazione del burattino protagonista in asino o il dialogo con l’omino di burro, personaggio eccessivamente caratterizzato e coperto da un velo quasi orrorifico, sono intrise di un qualcosa di macabro probabilmente connesso alla cifra stilistica di un regista che si serve di un linguaggio particolare, come Matteo Garrone. L’eccesso e la forzatura dell’immagine, sicuramente accattivante e fondamentale per la creazione di codici visivi tipici del cinema moderno e molto apprezzati dal fruitore contemporaneo, rischia però di far perdere di vista l’importante componente pedagogica di un racconto immortale come quello de Le avventure di Pinocchio: Collodi, autore di straordinaria finezza, ha creato un impianto narrativo fatto di immagini appena accennate, quasi sfumate che hanno il compito di educare, non di terrorizzare ed è proprio questo tentativo di suggerire sottovoce un modello che va difeso, evitando di proporre a gran voce immagini forti ed esplicite alle quali bambini e ragazzi sono oggi fin troppo esposti.

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FESTA DEI CERI

ECCO LA TRIADE 2020 È GIÀ TEMPO DI FARE FESTA

di ROBERTO BARBACCI

ALESSANDRO NICCHI, FABIO UCCELLANI E ANDREA TOMASSINI GUIDERANNO LA CORSA DEL PROSSIMO 15 MAGGIO. VENERDì 17 GENNAIO I PRIMI A FARE FESTA SARANNO I SANTANONIARI, A FEBBRAIO POI SPAZIO AI VEJONI

Sorprese non ce ne sono state e adesso il conto alla rovescia può cominciare per davvero. Quello che porterà gli eugubini a immergersi in un’altra edizione della Festa dei Ceri, con quattro mesi alle porte che al solito voleranno via in un battibaleno, destinati però a lasciare una lunga scia di ricordi, emozioni e suggestioni da condividere assieme a tanti amici e compagni di una vita. Con la proclamazione dei tre capodieci che guideranno la corsa dei rispettivi Ceri la marcia di avvicinamento è ufficialmente iniziata. “PITTINO”, ACCLAMAZIONE SENZA PRECEDENTI Non c’è stato bisogno di ricorrere al voto per la scelta di Alessandro “Pittino” Nicchi, che i santubaldari hanno acclamato come loro capodieci nel corso della riunione nella quale sabato 11 gennaio sarebbero dovute emergere eventuali candidature in vista dell’elezione del giorno successivo. Pur se accorciata di un giorno, quella di Alessandro è stato comunque una lunga attesa, poiché da anni si vociferava della possibilità di vederlo un giorno a guidare la corsa dei santubaldari. Una gioia che avrebbe voluto condividere con il papà Enrico, colui il quale gli ha trasmesso la passione per Sant’Ubaldo e che avrebbe certamente meritato di essere a sua volta capodieci qualche decennio prima del figlio, espressione della manicchia di San Pietro-Sant’Agostino, protagonista per tanti anni nella muta de Barbi. SAN GIORGIO HA SCELTO “CODEROSCIO” Il voto sangiorgiaro ha premiato Fabio Uccellani, della famiglia dei “Coderoscio”, il più votato nell’elezione che ha richiamato alle urne 886 ceraioli. Uccellani appartiene alla manicchia della Piana e per anni si è fatto apprezzare come ceppo nella muta de Mijarini. Ha preceduto Maurizio Tosti (325

voti) e Jacopo Cenni (38) e ha giustamente festeggiato assieme al babbo Franco (per anni protagonista lungo la Calata dei Neri), il fratello Luca e tanti amici con i quali ha condiviso per decenni la stanga. FESTEGGIANNO “I MULI” Stesso destino condiviso da Andrea Tomassini, della famiglia “dei Muli”, che con 423 preferenze ha prevalso in maniera netta nell’elezione di Sant’Antonio, distanziando Paolo Fioriti (210) e Andrea Allegrucci (125) in una votazione che ha portato in taverna 778 votanti in un clima un po’ mesto per via della scomparsa di Mauro Mengoni, capodieci nel 1981, avvenuta solo poche ore prima. Tomassini fa parte da sempre della muta de Spara (manicchia di San Martino in Colle) ed è il primo capodieci di sempre di Sant’Antonio nato negli anni ’80. Sarà anche il primo a ricevere l’investitura nel corso della funzione religiosa in programma venerdì 17 gennaio, festa di Sant’Antonio Abate, alle 18,30 presso la chiesetta dei Neri alla presenza del vescovo Luciano Paolucci Bedini e del cappellano don Marco Cardoni, cui seguirà la sfilata per le vie del centro e la cena presso gli Arconi di via Baldassini. FEBBRAIO, TEMPO DI VEJONI Febbraio sarà il mese di vejoni: apriranno i santubaldari al Park Hotel ai Cappuccini sabato 1°, proseguiranno i sangiorgiari al Crico’s sabato 8, chiuderanno i santantoniari sempre al Park Hotel ai Cappuccini sabato 22. L’ALBUM 2019 DISPONIBILE IN EDICOLA E LIBRERIA Per quanti lo volessero è ancora disponibile in tutte le edicole e librerie l’album fotografico “I Ceri - La Festa 2019”, edito da 15Giorni e PhotoStudio. Un prezioso ricordo che ripercorre tutte le tappe salienti delle feste in onore di Sant’Ubaldo dell’anno appena trascorso.

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“BUBI” HA FATTO AMARE LA CITTÀ A TANTI VIP

Quando un vip arrivava a Gubbio, cercava subito il “Bubi”. Lo chiamava, lo rintracciava, si faceva accompagnare ovunque. Era il riferimento di tanti personaggio famoso, mettendosi pienamente a disposizione, e su questo Ubaldo Farneti ha contribuito ad accrescere l’immagine della città. Si è spento il 17 dicembre scorso, all’età di 71 anni, con l’estremo saluto l’indoman nella chiesa di San Domenico. Bubi amico dei vip, su tutte l’amicizia con il grande regista Franco Zeffirelli, fin dai tempi dei ciak di “Romeo e Giulietta” e “Fratello sole sorella luna” dal finire degli anni Sessanta. Era al fianco del regista fiorentino anche tre anni fa quando nella sua abitazione romana ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Gubbio. In molte occasioni si è adoperato per far emergere l’immagine della sua città, anche attraverso i legami di amicizia con il produttore Paolo De Andreis, spingendo per portare a Gubbio alcune tra le più popolari trasmissioni televisive del palinsesto Rai. È stato legato al mondo dello sport, a quello arbitrale e alla Gubbio calcio di cui è stato consigliere. Ai funerali è mancata tanta gente che avrebbe dovuto esserci, anche solo per dire “Ciao e grazie”. Ma Gubbio, si sa, pure nel perbenismo (di facciata) ha due pesi e due misure.

GIANNI URBANI ELETTO NEL SINDACATO PILOTI 22

Il pilota eugubino Gianni Urbani entra a far parte del direttivo dell’APA, la neonata Associazione Piloti Auto creata per consentire di fare da tramite tra i piloti e ACI Sport nelle discussioni legati ai diritti economici e morali di ogni singolo driver. Urbani, 61 anni, fa parte della Speed Motor Gubbio e rappresenterà oltre 200 colleghi. “Non siamo un sindacato vero e proprio, ma un organo creato per dare voce alle istanze della nostra categoria di piloti e appassionati e per curare i rapporti con le istituzioni del mondo automobilistico. Ci confronteremo su sicurezza, norme, regolamenti e quant’altro, fornendo tutto l’appoggio”.

NUMERI UTILI Centralino Comunale 075.92371 Centralino Osp. Branca 075.9270801 Pronto Soccorso 075.9270744 Numero Verde Farmacie 800.829058 Guardia Medica 075.9239468 Sez. Croce Rossa 075.9273500 Gubbio Soccorso 075.9277779 Misericordia Gubbio 340.3859797 Carabinieri 075.9235700 Vigili del Fuoco 075.9273722 Vigili Urbani 075.9273770 Cimitero Civico 075.9237690 IAT 075.9220693 Servizio Taxi 075.9273800 Carabinieri Forestali 075.9272585 Guardia di Finanza 075.9273789 Centrale ENEL 800.900.800 Canile 075.9274963 Curia Vescovile 075.9273980 075.9220795 ACI Soccorso Stradale 333.5224537

SCUOLA MONTESSORI PREMIATA AL CONCORSO #IOLEGGOPERCHÉ Più di mille candidature per dieci premi. E uno è arrivato a Gubbio, alla scuola Montessori del secondo Circolo Didattico “Aldo Moro”. Il concorso nazionale #ioleggoperché aveva l’obiettivo di promuovere e incentivare le donazioni di libri alle biblioteche scolastiche. Nella Scuola Montessori di Gubbio la passione per la lettura ha coinvolto tutti e ha dato vita a una serie di attività di studio degli articoli della Costituzione, con conseguenti prodotti espressivi quali cartelloni, giochi, realizzazione di libri, canti, interviste e altro. Il tutto condiviso durante un appuntamento in autunno in corso Garibaldi con il coinvolgimento della città. Le dieci scuole vincitrici in tutta Italia si aggiudicano, con il supporto di Siae (Società italiana autori ed editori), un buono per l’acquisto di libri del valore di 1.500 euro ciascuno. La giuria ha fatto sapere che la selezione “è stata difficilissima - ha spiegato Ricardo Franco Levi, presidente dell’Associazione italiana editori (Aie) che ha promosso l’iniziativa -, alla luce dell’incredibile livello generale di passione, fantasia ed efficacia messe in campo da bambini, ragazzi, insegnanti, famiglie, librai e volontari negli oltre mille progetti vagliati. Un ulteriore segnale, quest’ultimo, del successo di partecipazione, quantitativa ma soprattutto emotiva, di #ioleggoperché è lo spaccato di un’Italia davvero straordinaria, raccontata attraverso i libri e la lettura e le opere, fotografiche e video, delle scuole”. L’iniziativa, in costante crescita sin dalla sua prima edizione nel 2015, ha registrato un bilancio 2019 oltre ogni previsione con circa 300mila libri donati dai cittadini nelle 2.400 librerie aderenti e destinati alle biblioteche scolastiche delle 15mila scuole iscritte. A questa cifra vanno aggiunti gli oltre 100mila nuovi volumi che gli editori sostenitori dell’iniziativa destineranno, entro la fine dell’anno scolastico, alle scuole che ne hanno fatto richiesta. Nelle quattro edizioni realizzate sono stati raccolti complessivamente oltre un milione di libri per le biblioteche delle scuole partecipanti, con un crescendo di adesioni e attenzioni.

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