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DA RESISTERE ALLE SIRENE DI MERCATO
di ROBERTO BARBACCI
È stato bello sognare, anche solo per qualche sera. Perché davvero a Gubbio c’è chi ha sperato che la stagione, da bella qual era, potesse rivelarsi addirittura indimenticabile. Un’annata che i rossoblù di Piero Braglia hanno vissuto in prima linea, pronti a battagliare su un ogni campo, ma che in una manciata di minuti è evaporata quando il traguardo del secondo turno della fase nazionale play-off era davvero a portata di mano. A Chiavari invece la delusione è stata grande: il 2-0 dell’andata s’è rivelato alla stregua di una grande illusione, spazzata via dall’avvio furente della formazione di casa (avanti 2-0 dopo 9’) che ha letteralmente sparigliato le carte. Il risveglio finale, col rigore di Vazquez che ha tenuto in vita le speranze eugubine fino al triplice fischio, è servito semmai ad aumentare i rimpianti. Per quanto visto nel doppio contro con l’Entella, l’uscita di scena del Gubbio è parsa pure esagerata. Si sapeva però che c’erano squadre meglio attrezzate, e l’uscita di scena per infortunio di Arena dopo il primo turno (oltre alle squalifiche di Signorini e Morelli) ha finito per far pagare un conto salato a Di Gennaro e compagni.
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TORNA IL DERBY. La prima stagione di Braglia sulla panchina eugubina s’è chiusa con la sensazione che di più fosse oggettivamente impossibile fare. Una squadra che adesso dovrà resistere alle sirene di mercato per i suoi pezzi pregiati (Arena su tutti, ma non solo), ma che avrà una motivazione in più per presentarsi carica e tirata a lucido nella prossima annata: dopo due stagioni appena tornerà infatti il derby della provincia contro il Perugia, rovinosamente retrocesso dalla B, peraltro gravato dai dubbi legati anche alla costruzione del nuovo stadio (il Grifo potrebbe addirittura optare di venire a giocare al “Barbetti” durante i lavori). Sarà un campionato particolare, da affrontare con tutte le pedine al proprio posto. La base di partenza è solida, ma l’estate (quindi il mercato) dovrà rivelarsi all’altezza del lavoro svolto negli ultimi 12 mesi, provando a implementare un organico che qualche buona certezza ha saputo offrirla. A patto che restino tutti, da Braglia a Mignemi.