La sconfitta al Tar sul Css e gli attesi dati del monitoraggio di università La Sapienza e Cnr sulla qualità dell’aria che dai controlli è stata sempre considerata buona: Stirati e Goracci sono uniti nella caccia ai voti degli ambientalisti. Il problema è che le loro battaglie le pagano tutti i cittadini.
VALERIO PIERGENTILI E GABRIELE DAMIANI NON NASCONDONO DI ESSERE STANCHI PROSPETTANDO IL RITIRO
A FINE MANDATO. IL SINDACO PROVA A TENERE TUTTI SULLA CORDA PER LA SUCCESSIONE: GIOVANNA UCCELLANI E SIMONA MINELLI SEMBRANO LE PIÙ AMBIZIOSE, NONOSTANTE LE FEROCI CRITICHE ANCHE NELLA MAGGIORANZA
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SABATO 28 GENNAIO 2023 ANNO II NUMERO 4 Quindicinale
di informazione del territorio eugubino
Dopo la rivoluzione dei primi veicoli a metano liquido, con il full electric si introduce un nuovo concetto di mobilità e di logistica sostenibile Con LC3 nasce il trasporto pesante di prossimità no limits. Una soluzione ideale per percorrenze a breve, che consente di collegare zone di carico periferiche ai centri urbani senza alcuna emissione inquinante sul posto. Utilizzare mezzi all’interno delle città, compreso l’accesso alle zone ZTL rende possibile il trasporto e la consegna di grandi quantità di merci, anche deperibili, a strutture che hanno necessità di approvigionamento quotidiano. L’introduzione del full electric è una nuova tappa del nostro viaggio lungo la strada della sostenibilità. Un ulteriore step verso la decarbonizzazione, parte del nostro progetto che ha come obiettivo raggiungere zero emissioni nette di CO2 entro il 2040.
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SEGNI DI STANCHEZZA TRA CEDIMENTI E AMBIZIONI
dirigente all’urbanistica con nomina fiduciaria nella prospettiva del concorso.
di MASSIMO BOCCUCCI
C’è chi non vede l’ora di arrivare sano e salvo al 2024 per togliersi il fardello. C’è chi invece già si danna l’anima per trovare ancora lavoro con la politica non avendone un altro e perché comunque tra stipendi e gettoni è sempre un bel fare. La coalizione del sindaco Filippo Mario Stirati è piena di tormenti, ansie e paure per cosa potrà accadere nel rush finale di questo mandato politico-amministrativo che chiuderà il decennio del professore. Lo scenario che si apre non può prescindere dall’umore che la maggioranza fa trasparire in ordine sparso tra chi sta in Giunta e sui banchi del Consiglio Comunale, dove il parolaio e le baruffe superano di gran lunga la sostanza dei fatti concreti per far crescere una città sempre più ferma al palo, tra la crisi economica e la guerriglia urbana contro le due imprese più grosse che danno lavoro a tante famiglie a differenza del parassitismo politico. Nella maggioranza c’è chi s’è stufato, mentre altri giocano le carte soprattutto per se stessi dovendo difendere anche la buona rendita mensile.
FILIPPO MARIO STIRATI. Il sindaco ha ben chiara la prospettiva personale: farsi candidare alle elezioni Regionali, che nel 2024 potrebbero coincidere con le Comunali e chissà se anche le Europee per risparmiare un po’ di soldi. La sua sponda restano i LeD, perciò tiene sempre tirata la corda dell’ambientalismo che però riguarda soltanto il Css (tanto caro ai Comitati e all’ultrasinistra) perché non si parla mai delle condizioni pietose della discarica di Colognola e dell’impatto di riscaldamento e traffico (compreso il calvario della Contessa con evidenti riflessi sull’inquinamento). Con i dati economico-occupazionali pesantemente preoccupanti, il professore proverà nell’ultimo tratto del mandato a portare a casa qualcosa. Lascerà l’azzeramento totale non potendosi ricandidare a sindaco: i candidati alla successione da dove partiranno e cosa prometteranno?
ALESSIA TASSO. Il vicesindaco ci mette tanto impegno e vorrebbe trovare più seguito nella coalizione, per quanto il marchio dei LeD e qualche legame non le giovano granché. È a un bivio: fare il salto di qualità candidandosi a sindaco nel capitalizzare le 639 preferenze che nel 2019 l’hanno resa la candidata al Consiglio Comunale più votata e poi però penalizzata dalle deleghe (Stirati le ha tolto i lavori pubblici che avevano spinto l’ottimo risultato personale alle urne), oppure fare la carriera da ingegnere aspettando magari - vista la giovane età avendo 33 anni – l’occasione buona per candidarsi alla Regione o al Parlamento. Per questo molti la vedono pronta a sostenere un candidato a sindaco vincente che poi la faccia trasferire al Comune di Marsciano a quello di Gubbio per fare il
VALERIO PIERGENTILI. Non ne può più. È stanco e deluso. Tutto pensava meno che occuparsi di lavori pubblici, con i soldi assorbiti dai vecchi “bubboni” sul bilancio, fosse un’impresa così complessa. Salvo sorprese, non si ricandiderà. Era dato fino a qualche tempo fa tra i possibili successori di Stirati, ma ha preso il sopravvento lo scoramento per lo scenario deprimente.
MARCO MORELLI. Passa il tempo a cercare il modo di far entrare quanti più soldi nelle casse comunali. Passa per l’”esattore”, a mo di battuta. Si è reso conto entrando in corsa che il Comune di Gubbio non è in bancarotta per il semplice fatto che si fa a malapena l’ordinario. La maggior parte delle risorse economiche sono assorbite dalla discarica di Colognola (c’era una volta il bancomat...), il maledetto Puc di San Pietro (l’opera pubblica più fallimentare della storia eugubina) e la società Gubbio Cultura e Multiservizi interamente di proprietà comunale (andava chiusa perché paurosamente indebitata ma le logiche della politica sono sempre altre). La sua lista, Scelgo Gubbio, potrebbe sciogliersi. Per il suo futuro c’è chi gli consiglia di lasciar perdere l’aumento di tasse e tariffe, e di non farsi ricordare per la storia dei lumini a pile vietati e dei costi aumentati al cimitero.
GABRIELE DAMIANI. Fa della capacità relazionale e delle disponibilità i punti di forza. Si è stancato pure lui. E parecchio. È uno stiratiano di ferro, potrebbe decidere di seguirlo nello staff in Regione se il professore dovesse candidarsi ed essere eletto. Sembra escludere al momento ogni possibilità di riproporsi, ma appartiene al partito Socialista. Di solito i socialisti per tradizione sanno rigenerarsi quando c’è di mezzo la possibilità di prendere incarichi e strapuntini. Non è detto che lui si adegui alla tradizione.
RITA CECCHETTI. Le vanno riconosciute qualità personali, relazionali e operative senza troppi orpelli ideologici al di là dell’appartenenza politica. È una risorsa per la forza dell’impegno e un’apprezzabile concretezza. Sarebbe stato preferibile vederla confermata ai servizi sociali per i risultati del precedente mandato politico-amministrativo. Il futuro è da scrivere.
GIOVANNA UCCELLANI. Nella maggioranza la descrivono come molto ambiziosa e incline a fare un po’ come le pare. Si segnala per i risultati modesti e un presenzialismo crescente con un eccesso di autorefenzialità (sorprendente la storia che autorizza lei le sagre), tanto che nella sua stessa cordata c’è chi la immagina
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in corsa per la candidatura
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NELLA GIUNTA STIRATI SI COMINCIA A PENSARE AL FUTURO: GLI ASSESSORI HANNO UMORI DIVERSI PIERGENTILI E DAMIANI VERSO IL RITIRO, UCCELLANI E MINELLI SOGNANO, REBUS TASSO E CECCHETTI , MORELLI VUOLE TOGLIERSI DI DOSSO L’ETICHETTA DI “ESATTORE”. C’È POI CECCARELLI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE CHE C’HA PRESO GUSTO
a sindaco anche se non si sa bene espressione di quale forze visto che Scelgo Gubbio ha praticamente esaurito la spinta propulsiva fin da quando è uscito di scena Giordano Mancini
SIMONA MINELLI. Gli audaci senza peli sulla lingua della maggioranza la etichettano come l’assessore alle varie ed eventuali, vedendola come pasionaria del femminismo de noantri e paladina dell’ultrasinistra sui diritti individualistici di tutti i tipi (ironizzano perfino su certi gusti pittorici). Pur di non sacrificarla tenendola a forza come assessore, il sindaco ha perso due pezzi importanti in giunta come Giordano Mancini e Oderisi Nello Fiorucci. Nella coalizione dicono che pensa di potersi candidare a sindaco o comunque di riproporsi come espressione di potentati anche economici della
sinistra cittadina. Non si contano gli scivoloni (due esempi: la gestione della Commissione pari opportunità e il disastro sull’accorpamento dei circoli didattici bocciato dall’Ufficio scolastico regionale prima che dalla Giunta Regionale) che mettono in salita le sue ambizioni in politica.
STEFANO CECCARELLI. Il presidente del Consiglio Comunale ha trovato l’America, stipendio compreso, perché fa il cerchiobottista provando ad accontentare proprio tutti, in barba al regolamento sulle tempistiche degli interventi nel mostrare - dicono da maggioranza e opposizioneun debole per i vecchi alleati dopo il giro tra tutta la sinistra eugubina. In molti sono convinti che si ricandiderà ancora una volta, aspettando di vedere eventualmente con chi.
Al Liceo la giornata della memoria è “Nel segno dei padri”
In occasione della Giornata della Memoria, che come ongi anno il 27 gennaio ricorda le atrocità commesse durante la Seconda Guerra Mondiale, il Polo Liceale Mazzatinti ha organizzato un evento riservato alle classi del biennio di tutti gli indirizzi. Ospite della mattinata sarà Giacomo Marinelli Andreoli, giornalista eugubino che ha scritto il libro “Nel segno dei padri - La storia di Guglielmina e Peter”, che a distanza di decenni ha fatto affiorare la storia che ha avuto per protagonisti la figlia di uno dei 40 civili eugubini uccisi dalla Wermacht (appunto Giuseppina Roncigli) come rappresaglia per la morte del medico tedesco Kurt Staudacher, papà di Peter. I due figli si sono incontrati per caso in età adulta e da allora hanno avuto modo di approfondire un legame e un’amicizia che è proseguita per il resto della vita, accomunati entrambi da una tragedia che ne ha segnato l’esistenza. L’autore del libro ne parlerà con i ragazzi, raccontando anche le emozioni vissute nella stesura dell’opera.
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I LED RIPARTONO A CENA
IL PD TENTATO DA FIORUCCI
A DISTANZA TRA IL DIRIGENTE DI BANCA E LEONARDO NAFISSI . GRANDI MANOVRE IN PIAZZA ODERISI, DOVE LA SEDE PIDDINA FA PURE I CONTI CON LA GRANA DELL’IMU TRA VOCI, SMENTITE E IL POSSIBILE INTERVENTO DELLA CORTE DEI CONTI. ATTORNO A UN TAVOLO GLI SCENARI DEL MOVIMENTO DI STIRATI
di MASSIMO BOCCUCCI
L’ultima tentazione del Pd si chiama Vittorio Fiorucci. Già, proprio il candidato del centrodestra alle ultime elezioni Regionali del 2019. La mossa è sorprendente: il consigliere comunale Giovanni Manca avrebbe favorito un contatto del dirigente di banca con Anna Ascani che controlla una parte del partito di Gubbio. Il piano vedrebbe Fiorucci a capo di una lista civica sulla quale convergerebbe il Pd eugubino naturalmente con il simbolo, a meno di scenari diversi che dovessero venire dalla complicata fase congressuale. Al Pd guarda anche Leonardo Nafissi che però giocherebbe le sue carte in altro modo: si parla di contatti da avviare, attraverso amicizie comuni, con Stefano Bonaccini se diventerà segretario nazionale, mentre in Umbria lo sponsor dovrebbe essere il segretario regionale Tommaso Bori se resterà in sella. Per ora il duello Fiorucci-Nafissi infiamma la lunga corsa elettorale verso la successione di Filippo Mario Stirati, che intanto comincia a pensare alla prospettiva del 2024 per farsi candidare alla Regione spinto dai LeD (Liberi e Democratici).
GRANA SEDE. Il Pd ha la grana della sede di piazza Oderisi. Assume i contorni del giallo la vicenda dell’Imu dei locali di proprietà della Fondazione “Pietro Conti” di Perugia, presieduta da Renzo Patumi, e utilizzati dal Pd di Gubbio. Ci sono fonti che rivelano come per la sede eugubina vi sia un debito nei confronti del Comune di Gubbio di circa 8.000 euro per Imu non versata dal 2016. Questa cifra sarebbe stata iscritta a recupero. Dopo l’ultima assemblea del Circolo del Pd eugubino, il partito ha fatto sapere attraverso un comunicato che “non esistono pendenze Imu o di altro genere nei confronti del Comune di Gubbio, ma la questione riguarda i rapporti fra il Pd di Gubbio e la Fondazione Pietro Conti, fondazione costituita dai Ds Umbria, proprietaria dei locali in oggetto fin dal momento del passaggio da Ds a Pd, passaggio tra
l’altro avvenuto a livello nazionale per tutte le sedi locali. A tale riguardo l’attuale segreteria del partito si è già da tempo attivata per cercare soluzioni sostenibili rispetto le criticità accumulate negli anni pregressi”. La Fondazione “Pietro Conti” di Perugia ha ribadito, attraverso il Pd di Gubbio, di essere in regola con i pagamenti. A questo punto è necessario che siano resi pubblici i documenti che facciano chiarezza nei confronti dell’opinione pubblica, per trasparenza nel contesto peraltro di una pressione fiscale che grava sui cittadini e sulle modalità di recupero adottate dall’ufficio tributi mediante missive d’intimazione nei confronti di quanti non hanno versato, anche pensionati, che magari potrebbero non aver ricevuto la comunicazione. Non si può escludere un intervento della Corte dei Conti dell’Umbria per chiarire come stanno esattamente le cose, verificando al contempo se si configuri un danno erariale con eventuali responsabilità.
CENA TRA AMICI. Gira una foto: allo stesso tavolo Giuseppe Biancarelli (tra i fondatori dei LeD), Tonino Fagiani (per un periodo consigliere comunale dei LeD), Giovanni Menichetti (ex consigliere comunale), i funzionari comunali Ubaldo Casoli e Pavilio Panfili. Cena tra amici senza parlare di politica, si sono affrettati a chiarire i diretti interessati. C’è chi non ci crede. Al di là di tutto, questa tavolata sicuramente incuriosisce dopo l’uscita dell’indiscrezione sul nome di Fagiani come possibile candidato a sindaco dei LeD e qualcosa su questo i convenuti al ristorante l’hanno detto. I LeD giocano una partita doppia: vogliono conservare il potere a palazzo Pretorio e al contempo mandare Stirati in Regione. Le prospettive sono particolarmente ambiziose. Magari proprio in qualche prossima cena si troverà la quadra.
Progetti Pnrr, Lega all’attacco: “Sono pochi”
Quanti sono i progetti del Pnrr e quanti fondi pubblici attivano. Ci sono polemiche sull’elenco dettagliato dei progetti presentati e dei finanziamenti fin qui ufficialmente assicurati al Comune. Si è aperto uno scontro politico poiché il gruppo consiliare della Lega, con Michele Carini e Sabina Venturi, sostiene che è esigua l’entità degli interventi prospettati. I due leghisti, hanno presentato un’interpellanza condivisa e appoggiata da Fratelli d’Italia e Forza Italia. C’è la sottolineatura sul fatto che le risorse sono indispensabili per il rilancio del territorio sul piano artistico-culturale, oltre a rappresentare un’opportunità unica per rigenerare edifici dismessi e finanziare la ristrutturazione energetica degli edifici pubblici.
“L’Amministrazione Comunale è priva di visione lungimirantedenuncia la Lega - e non ha intenzione di supportare il tessuto economico locale nella fase post covid”. L’assessore al Turismo, Gabriele Damiani, viene chiamato a spiegare per quali motivi sia sfumato il progetto per la realizzazione di un velodromo. “Da un’analisi della situazione di altre amministrazioni umbre si rileva come il valore e il numero dei progetti candidati da Gubbio sia inferiore a quelli presentati da Perugia, Foligno, Città di Castello, Assisi, Todi, Spoleto, Bastia Umbra, Orvieto, Umbertide e Gualdo Tadino”. Stirati difende le strategie e l’operatività liquidando come “propaganda politica” gli attacchi del centrodestra.
M. BOC.
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DUELLO
Vittorio Fiorucci
La sede del PD
Menichetti, Biancarelli, Fagiani, Panfili e Casoli alla cena dei LeD
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MONITORAGGIO DELL’ARIA, IL MISTERO DEI DATI
I POLITICI DELL’ULTRASINISTRA E I COMITATI AMBIENTALISTI LANCIANO CONTINUI ALLARMI SULLA SALUBRITÀ DEL TERRITORIO: PRESSIONI PERCHÉ VENGANO RIVELATE LE RISULTANZE DELLO STUDIO COMMISSIONATO DAL COMUNE ALL’UNIVERSITÀ LA SAPIENZA
IL CNR, COSTATO 173 MILA EURO
di MASSIMO BOCCUCCI
Inseguire i voti degli ambientalisti, nella lotta di potere tutta a sinistra, sta costando a tutti gli eugubini un sacco di soldi. Vale per i ricorsi al Tar che il Comune continua a perdere sobbarcandosi le spese legali, come l’ultima vicenda dell’autorizzazione rilasciata dalla Regione Umbria alle cementerie Barbetti e Colacem per l’utilizzo del Css (Combustibile solido secondario) a Semonte e Ghigiano dopo quella sul traliccio di telefonia mobile a Padule, e vale per il monitoraggio della qualità dell’aria nel territorio, commissionato al Dipartimento di biologia ambientale dell’università la Sapienza di Roma e al Cnr con un investimento di 173mila euro. L’operazione, voluta per l’intero 2022, si aggiunge ai controlli già garantiti da Arpa Umbria attraverso cinque centraline dislocate in punti strategici, a ridosso delle cementerie così come nel centro cittadino.
PRIMI RISCONTRI. I primi dati del monitoraggio dell’ateneo romano e del Cnr sono stati ufficializzati a metà aprile 2022, riferiti al periodo dall’ottobre 2021 a metà gennaio 2022, rivelando aria buona e situazione rassicurante. Il Comune aveva evidenziato per l’occasione che i rilevamenti sarebbero proseguiti sino a fine anno, anche per individuare la variabilità legata alla stagionalità su 20 siti che vanno da Mocaiana a Fontanelle, a Cipolleto, alla
zona Aldo Moro a Ghigiano, coprendo ampia parte del territorio. Al termine delle indagini era stata prospettata la fornitura delle mappe di distribuzione spaziale degli inquinanti con la produzione delle stime del potenziale ossidativo prodotto. A oggi non si hanno notizie dell’esito del monitoraggio, tenendo conto delle pressioni esercitate sulla salubrità ambientale eugubina dai comitati ambientalisti e dalla sinistra radicale di Orfeo Goracci, inseguita da alcuni settori della coalizione del sindaco Filippo Mario Stirati e in testa il movimento civico Liberi e Democratici (LeD), con toni allarmistici che finora non hanno trovato riscontri oggettivi.
LA RELAZIONE. Nell’accordo è previsto che la relazione venga consegnata entro 6 mesi dal termine delle attività di campionamento, ma con le pressioni e i continui allarmismi si attendono i dati. A metà aprile 2022 i rilevamenti del primo periodo hanno evidenziato come non vi siano criticità: a Gubbio - è stato evidenziato - si respira un’aria buona e la situazione è complessivamente rassicurante. Le mappe hanno riportato una qualità dell’area omogenea su tutto il territorio, con l’eccezione della zona nei pressi dell’Aldo Moro con una maggiore presenza di polveri probabilmente a causa di alcuni cantieri edili. Altri elementi di criticità sottolineati dalla professoressa Silvia Canepari del dipartimento di biologia ambientale de La Sapienza riguardano la combustione dei caminetti a legna e le polveri dei freni delle automobili lungo le maggiori vie di comunicazione.
Css nei cementifici, dal Tar schiaffi al Comune
Non tutti nella maggioranza pensano che andare a caccia di voti significhi dover spendere - per cavalcare i comitati ambientalisti e nel duello infinito con la sinistra radicale goracciana - i soldi dei cittadini per ricorsi legali persi ancor prima di inoltrarli, come ha rivelato l’epilogo al Tar sull’autorizzazione della Regione Umbria per l’uso del Css (Combustibile solido secondario) nei cementifici Barbetti e Colacem di Semonte e Ghigiano dopo l’altro respinto sul traliccio della telefonia mobile a Padule. Nella coalizione del sindaco Filippo Mario Stirati c’è anche chi ha timore che la Corte dei Conti dell’Umbria possa muoversi e andare a controllare queste iniziative che ricadono sui già derelitti bilanci del Comune e dunque sulle tasche dei cittadini, soprattutto se i risvolti potrebbero essere più per coltivare un certo consenso elettorale e per la battaglia politica che per il reale concreto interesse della comunità.
STOP DALLA MAGGIORANZA. Per questo i capogruppo della maggioranza hanno deciso di chiudere il discorso contro l’autorizzazione regionale che si fonda sul Decreto Cingolani per la semplificazione e le normative nazionali ed europee
sui combustibili alternativi per le cementerie. Dunque, salvo sorprese non dovrebbe esserci il ricorso al Consiglio di Stato dopo che il Tar dell’Umbria ha respinto il ricorso del Comune, anche se qualcuno nei Liberi e Democratici - che sono il partito del sindaco e sono al lavoro per confermarsi al potere per guidare la città e trovare il modo di piazzare lo stesso Stirati in Regione nel 2024 - potrebbe spingere per andare comunque avanti. Stirati per ora ha preso atto della sentenza al Tar e valuterà tutto con il legale del Comune, la cui parcella naturalmente è carico dei cittadini nel bilancio.
LA SENTENZA. Il Tar dell’Umbria il 12 gennaio scorso ha respinto il ricorso del Comune accogliendo le tesi difensive della Regione e dei gruppi cementieri nel ritenere che non c’è alcuna modifica sostanziale nei processi produttivi rispetto alle modifiche richieste. Resta in piedi il ricorso dei comitati ambientalisti allo stesso Tar dell’Umbria che su questo dovrà pronunciarsi, fermo restando che l’impostazione dell’opposizione all’autorizzazione regionale è sostanzialmente la stessa e che il tribunale dovrebbe di fatto sconfessare se stesso.
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M. BOC.
LA MAGGIORANZA METTE ALLE CORDE STIRATI: ORA BASTA RICORSI. I LED POTREBBERO RILANCIARE L’ULTIMO APPELLO AL CONSIGLIO DI STATO, LA CORTE DEI CONTI POTREBBE INTERVENIRE SULLE SPESE LEGALI
La centralina di via L. da Vinci
ALESSIA TASSO : “ABBIAMO CAMBIATO IL VOLTO DELLA CITTÀ”
Alessia Tasso, quali pensa che debbano essere le priorità per il 2023?
“La nostra amministrazione in questi 8 anni, grazie alla sua progettualità e visione, è stata in grado di attrarre risorse che hanno cambiato il volto della città. Solo per citarne alcune: oltre 12 milioni sulle scuole, 2 milioni sulle aree interne per terminal e museo degli antichi umbri, 5 milioni per piazza Quaranta Martiri, più di 2 milioni sulla viabilità rurale e il Psr. Abbiamo investito per migliorare la raccolta differenziata, per i servizi sociali e gli aiuti alle famiglie, per digitalizzare il Comune e per rendere i trasporti più efficienti. Gubbio ha cambiato volto e assunto una dimensione internazionale per le grandi operazioni culturali, il turismo e la presenza dell’università. In questo anno si dovranno capitalizzare e concludere grandi partite come il Puc di San Pietro e la chiusura della discarica di Colognola. Tra le cose realizzate e quelle da realizzare abbiamo messo le basi e delineato una precisa idea di città. Il comune beneficerà del nostro intervento per lunghi anni”.
Css nei cementifici: la sentenza del Tar, che ha respinto il ricorso del Comune contro l’autorizzazione rilasciata dalla Regione, è una sconfitta per gli integralisti ideologici?
“È un’occasione persa, nella misura in cui sottoporre questo procedimento a Valutazione d’impatto ambientale, sia essa formale o sostanziale, avrebbe portato a ulteriori dati e rassicurazioni a beneficio di tutti gli attori in campo e della città”.
Farete ricorso al Consiglio di Stato?
“Sono in corso tutte le valutazioni politiche e giuridiche del caso. Nessuna decisione in merito è stato ancora presa”.
Perché la battaglia ambientalista è soltanto sul Css a fronte di tante problematiche aperte, come la discarica e fino all’incidenza del riscaldamento e del traffico rilevata da Arpa?
“Semplicemente perché non si tratta di una battaglia ambientalista, ma della volontà di aprire un percorso partecipato e maggiormente rassicurante. Noi l’ambientalismo non lo abbiamo solo enunciato, ma praticato. Basti pensare alla raccolta differenziata e al fatto che nel 2014 sotto l’arco di Sant’Agostino c’erano batterie di rifiuti”.
La discarica di Colognola continua ad assorbire risorse economiche senza fine?
“La gestione della discarica è impegnativa anche sotto il profilo economico, però nei prossimi mesi inizieranno le operazioni di chiusura che restituiranno un’area bonificata”.
INTERVISTA ESCLUSIVA CON IL VICESINDACO TRA RISORSE OTTENUTE E NUOVE SFIDE DA AFFRONTARE SUL CSS : “LA VALUTAZIONE D’IMPATTO AMBIENTALE AVREBBE PORTATO PIÙ RASSICURAZIONI” SULLA DISCARICA : “PRESTO LA CHIUSURA E L’AREA BONIFICATA” SUI NUOVI PARCHIMETRI : “IL PROGETTO DELLA GESTIONE AREE DI SOSTA È COMPLESSO E ARTICOLATO”
I nuovi parchimetri a San Pietro e San Martino sono una grana viste le diffuse proteste e i malumori nella coalizione?
“Il progetto della gestione aree di sosta è molto più complesso e articolato, sintetizzarlo in nuovi parchimetri è molto riduttivo. Sono presenti investimenti sia sulle infrastrutture che sul sistema informativo. Ovviamente rimane sempre in capo all’amministrazione la facoltà di aggiustare il tiro laddove sarà necessario, ferma restando l’idea di una città che sul tema della mobilità e sull’uso dell’auto deve crescere. Su questo scontiamo importanti ritardi provenienti da scarso coraggio nel passato”.
La maggioranza mostra segni di stanchezza e cedimento? “Nonostante questo secondo mandato sia molto faticoso, scontando situazioni esterne complesse, la maggioranza è solida e sostiene un’amministrazione che nell’attuazione del programma ha lavorato bene. Lo prova anche l’ultimo Consiglio Comunale con il voto compatto sul documento programmatico. Non c’è spazio per stanchezza e cedimenti, in questo anno e mezzo dobbiamo chiudere importanti questioni”.
La corsa elettorale è già cominciata?
“La mia impressione è che sia iniziata già da qualche tempo. Da quello che posso percepire non si tratta di veri e propri progetti per la città, ma solo di persone che cercano di farsi spazio cercando di incollare attorno a sé un progetto. In genere questo non paga”.
Si è fatta un’idea dello scenario politico per il 2024?
“Credo che il nostro sia ancora l’unico progetto con una visione vera della città per un futuro di lunga durata. Su questa base credo che potremo riuscire ad attrarre e far convergere le forze sane. I temi sono ciò che conta, uniti a una garanzia d’indipendenza delle istituzioni che penso ancora faccia la differenza. L’orizzonte rimane sempre il centrosinistra con attenzione all’ambiente, al sociale e alle sfide future”.
Stirati, secondo lei, si prepara per candidarsi alle regionali? “Non ne ha mai parlato, ma ritengo che il percorso politico di un sindaco e di un’amministrazione che per ben due mandati, con il secondo tenendo testa all’avanzare in Italia della destra estrema, ha mantenuto il governo della città, non sia un fatto casuale e da sottovalutare anche a livello regionale”.
Il futuro politico di Alessia Tasso? “La politica è la mia vera passione e ho la fortuna di poterla praticare nell’amministrazione. Lo faccio da sempre come espressio-
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di MASSIMO BOCCUCCI
Alessia Tasso
ne di un progetto politico, di una coalizione, di un movimento, di idee da mettere in pratica. Continuerò a esserci perché questo continui, dentro o fuori dalle istituzioni e sempre all’interno di un percorso collegiale e condiviso dalla coalizione che sapremo costruire”.
Preferisce proseguire il suo percorso istituzionale oppure fare il dirigente comunale?
“Non ho mai voluto che la mia vita professionale sia mescolata a quella politica, non a caso ho scelto di esercitarla al di fuori della città dove amministro. Così sarà fino a quando intenderò proseguire il mio impegno nella politica e nelle istituzioni. In ogni modo escludo di rientrare a Gubbio con nomine fiduciarie”.
Ha un accordo con Leonardo Nafissi come si sente dire? “No, non abbiamo un accordo e in generale considero gli accordi
tra persone un modo vecchio di fare politica. Preferisco che si costruisca collegialmente un progetto solido. Chi saprà interpretarlo al meglio è un discorso secondario”.
Il centrosinistra sarà ancora diviso?
“Se fosse sarebbe un vero peccato. Ma è anche vero che una coalizione non dev’essere soltanto unita per vincere le elezioni, ma anche forte e solida per garantire un governo. Per questo è indispensabile la condivisione di un programma e di temi chiave”.
Il centrodestra ha più chance rispetto al 2019? “Dipenderà molto da quanto forte sarà il nostro progetto politico e su quale base si aggregheranno i nostri competitori. Se sarà solo in chiave di antagonismo e senza un progetto per la città, gli elettori lo sapranno riconoscere. In generale, penso che l’autonomia della politica unita alla credibilità e affidabilità dei progetti e delle persone sia ancora la garanzia principale che gli elettori cercano, soprattutto a livello locale”.
L’assessore Uccellani cerca soldi per la Biennale ma la coalizione vede altre priorità
L’aria delle elezioni nel 2024 comincia a farsi sentire e chi ambisce a ricandidarsi, possibilmente anche a sindaco, magari anche perché non ha un’occupazione professionale, le studia tutte per calamitare potenziali consensi. Ora nella maggioranza si è aperto un fronte di discussione, destinato ad amplificarsi quando si discuterà del bilancio di previsione 2023, per un’idea lanciata dall’assessore Giovanna Uccellani di reperire 200mila euro, tra fondi del bilancio comunale (100mila) e un bando esterno, per allestire la Biennale d’Arte contemporanea. L’assessore Uccellani avrebbe fatto tutto da sola, cercando sponde negli uffici e soggetti
esterni senza coinvolgere le forze politiche che sostengono la giunta.
QUALI PRIORITA’. La questione ha suscitato un primo forte dibattito nella coalizione del sindaco Filippo Mario Stirati, all’interno della quale c’è chi ritiene che le priorità - nell’impegno politico-amministrativo e pure a livello economico - debbano essere indirizzata in un’altra direzione, per esempio per fronteggiare la condizione strutturale di alcuni edifici, locali e contenitori di proprietà comunale a valenza culturale, oltre agli sforzi da mettere per intervenire relativamente a tutto il discorso aperto sulla disastrata rete viaria interna.
All’Edificio Scolastico affiorano reperti, slitta l’ultimazione dei lavori
Vanno avanti da mesi, ma sono destinati a vedere ulteriormente dilatati i tempi di realizzazione i lavori all’Edificio Scolastico Matteotti di via Perugina. Il cronoprogramma è in fase di aggiornamento poiché sono stati ritrovati alcuni reperti archeologici di epoca romana, evento che ha necessariamente richiesto l’intervento della Soprintendenza, chiamata a valutare la portata dei ritrovamenti e indicare anche le nuove fasi del cantiere. L’ultimazione annunciata per l’autunno potrebbe slittare di almeno sei mesi, fino ad andare oltre la primavera 2024, di fatto garantendone la piena efficienza a partire dall’anno scolastico 2024-25).
La problematica complica tutto, soprattutto perché quanto scoperto viene definito un patrimonio archeologico. il funzionario Giorgio Postrioti della Soprintendenza ha fatto sapere che “sono stati ritrovati in diversi ambienti alcuni residui di murature abbastanza disarticolate tra loro, mentre in altri è stato trovato un ampio tratto di una strada basolata che probabilmente conduceva al vero e proprio Foro della città romana e parte della fronte degli edifici che vi si affacciavano. Sulla strada basolata si vedono ancora le tracce dei carri che le hanno solcate, vissute e attraversate per tanti secoli. Per quanto riguarda la forma degli edifici, si tratta di grandi domus private con la parte interna già asportata duran-
te la costruzione della scuola negli anni ’30 del secolo scorso. Per i lavori è stata predisposta una parziale variante per tutelare i reperti, poi cercheremo di trovare con i progettisti e l’Amministrazione Comunale la possibilità di rendere questo patrimonio fruibile per la cittadinanza”.
L’intervento di adeguamento sismico ed efficientamento energico vede un investimento di 15 milioni di euro e la prospettiva di standard mai visti dal punto di vista della sicurezza. Riguarda ogni componente della struttura e l’adeguamento sismico viene innalzato da base 3 a 4, divenendo dunque di valenza strategica. Centrale è stato l’impegno di Cooprogetti, rappresentata da Lorena Ragnacci e dell’ingegner Riccardo Vetturini “Un intervento davvero unico – spiega Vetturini – in una struttura di valenza monumentale e uso scolastico. L’amministrazione ha voluto risolvere la criticità del rischio sismico attraverso un adeguamento risolto attraverso l’isolamento alla base. In pratica l’edificio è stato separato dal terreno e il cantiere sta affrontando questa fase, ovvero realizzare una soletta di base solidale al terreno che attraverso degli isolatori fatti ad hoc separerà appunto l’edificio dal terreno. Gli isolatori sono elastomerici accoppiati a delle slitte e questo permette di raggiungere il 100 per cento della sicurezza” R. BAR.
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Stirati durante il sopralluogo
CI PIACE! ANDARE A SCUOLA PRIMARIA MOCAIANA PGEE03702N EDUGREEN PRIMARIA MONTESSORI PGEE03703P Secondo circolo didattico "ALDO MORO" GUBBIO INFANZIA ALDO MORO PGAA03708P CLIL PRIMARIA CARBONESCA PGEE037103 SCUOLA SENZA ZAINO CASA DEI BAMBINI MONTESSORI PGAA03707N PER ISCRIVERTI UTILIZZA IL CODICE MECC. NELLA BOLLA INFANZIA MOCAIANA PGAA03701B CODING AULA NATURA “C’è una scuola grande come il mondo. Ci insegnano maestri e professori, avvocati, muratori, televisori, giornali, cartelli stradali, il sole, i temporali, le stelle. Ci sono lezioni facili e lezioni difficili, brutte, belle e così così… Si impara a parlare, a giocare, a dormire, a svegliarsi, a voler bene e perfino ad arrabbiarsi…..” (G.Rodari)
CONTESSA, UNICA SALVEZZA LA BRETELLA A VALLE
dimensioni enormi. I mezzi pesanti saranno costretti a dirottare verso la superstrada Perugia-Ancona e la Flaminia con allungamento considerevole del trafitto, l’aggravio di costi per le l’autotrasporto e il sovraccarico sulle due arterie. Melasecche si è detto contento che “Stirati abbia apprezzato quanto fatto da Anas e Regione”. Ma alle convergenze politiche fa da contraltare una situazione sempre più fuori controllo in un quadro viario appesantito da altri due impianti semaforici, l’uno all’altezza di Tranquillo e l’altro sulla Flaminia verso Cantiano
di MASSIMO BOCCUCCI
Senza tregua le lunghe code, gas di scarico e disagi per il semaforo tra il viadotto e la galleria della Contessa. E dalla primavera andrà pure peggio con la chiusura per un anno che costringerà i mezzi pesanti a strade alternative molto più lunghe. Il dramma della Contessa amplifica le accuse e polemiche all’indirizzo di Anas, subissata di critiche perché il cantiere da mesi con pochi operai e turni canonici quando non è spesso deserto. Per le auto ci sarà la valvola di sfogo della strada comunale a valle del viadotto invocata per anni. L’assessore regionale alle Infrastrutture, Enrico Melasecche ha ufficializzato il doppio intervento, sia in galleria e sia per la sostituzione dell’impalcato del viadotto come “lavori che ho chiesto venissero eseguiti contemporaneamente per ridurre i tempi di chiusura di quell’arteria fondamentale per il collegamento con le Marche. Tutto è adesso pronto per iniziare appena le condizioni meteorologiche e logistiche lo permetteranno”.
IL PIANO. Anas si sta occupando degli interventi di ripristino strutturale e idraulico della galleria e ha programmato i lavori di ripristino strutturale del viadotto adiacente, due strutture vecchie decrepite. In particolare, i lavori della galleria (investimento complessivo di 3,4 milioni di euro) sono stati avviati lo scorso aprile. Gli interventi comprendono il ripristino strutturale della parte di galleria con funzione di paramassi e l’impermeabilizzazione e la realizzazione di opere idrauliche al fine di evitare il percolamento delle acque all’interno del tunnel. La parte idraulica degli interventi è ultimata, mentre resta da realizzare la parte strutturale. Per il ripristino strutturale del viadotto, Anas ha ultimato la progettazione ed è pronta ad avviare i lavori. L’intervento, per un investimento di 6 milioni di euro, prevede la demolizione del vecchio impalcato in calcestruzzo e la realizzazione di un nuovo impalcato in acciaio, oltre al rinforzo delle pile e delle spalle esistenti. L’intervento con chiusura totale del tratto avranno inizio dopo che a Scheggia saranno completati sulla Flaminia, che verrà usata come allaccio alternativo verso l’Adriatico, i lavori per eliminare le rocce crollate con l’alluvione del 15 settembre scorso causando una frana di
PIAN D’ASSINO. Il 2023 dovrebbe essere l’anno dei lavori per il secondo lotto nel tratto Gubbio-Umbertide da Mocaiana al bivio di Pietralunga, a ovest della strada statale Pian d’Assino. È stato infatti inserito tra le ventuno opere considerate strategiche che figurano nell’accelerazione decisa dal Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess) e su impulso del ministero delle Infrastrutture e trasporti guidato da Matteo Salvini Il Cipess ha approvato 4,55 miliardi di euro per investimenti del contratto di programma Anas, rendendo disponibili i fondi stanziati dalla legge di bilancio del 2022 approvata dal Parlamento. Per l’Umbria soltanto la Pian d’Assino è rientrata tra le opere strategiche con il secondo stralcio del tratto di strada in ballo ormai da lunghi anni e per la cui realizzazione saranno necessari 136 milioni e 860 mila euro. Una cifra spropositata se si pensa ai poco più di tre chilometri del tratto e se si riflette sul fatto che da capitolato la spesa prevista era di 54 milioni di euro, cifra poi lievitata a causa dell’incremento dei costi dei materiali.
COSTI PAUROSI. Già quando gli importi erano paurosamente saliti, raddoppiando dopo la prima ondata del Covid, l’impresa Collini Lavori Spa, vincitrice della vecchia gara d’appalto, si era ritirata nel 2021 in quanto non in grado di far fronte agli aumenti, con l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Enrico Melasecche, ad assicurare tempi stretti per procedere con una nuova assegnazione. Il progetto prevede la creazione di una strada extraurbana secondaria composta da un’unica carreggiata con due corsie, una per senso di marcia. Il tracciato si sviluppa a monte della strada statale esistente nei pressi del fiume Assino, ed è caratterizzato dall’inserimento di quattro viadotti di attraversamento dei corsi d’acqua principali e di alcune viabilità locali e da quattro gallerie per una lunghezza complessiva di 1.251 metri circa pari a circa il 33 per cento dell’intera strada. La nuova gara per il secondo stralcio è in corso: la prevista del cantiere è fissata nella prima metà del 2023 tra un diffuso scetticismo.
VIVOGUBBIO ARRIVA NELLA TUA CASSETTA DELLA POSTA
Tutti i numeri di VivoGubbio vengono consegnati direttamente nelle abitazioni e nelle attività pubbliche, riuscendo così a offrire una copertura ampia di tutto il comprensorio comunale e dando l’opportunità a tutta la cittadinanza di poter ricevere comodamente la copia della rivista direttamente nella cassetta della posta. Qualora però qualcuno abbia notato di non aver ricevuto la propria copia, può contattare la redazione all’indirizzo redazione@vivogubbio.com comunicando il proprio indirizzo, che verrà raggiunto a partire dal prossimo numero.
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PERSISTONO TRE SEMAFORI IN POCHI CHILOMETRI TRA CODE, DISAGI E POLEMICHE: DA PRIMAVERA TRATTO CHIUSO FINO ALLA FLAMINIA
PER LA PIAN D’ASSINO IL 2023 DOVREBBE PORTARE L’INIZIO DEI LAVORI NEL TRATTO DA MOCAIANA AL BIVIO PER PIETRALUNGA
Lo svincolo di Mocaiana Foto Radicchi
La vecchia bretella asfaltata
STRISCE BLU A SAN PIETRO, COMMERCIANTI INFURIATI
di MASSIMO BOCCUCCI
Cosa non fa il Comune per trovare i soldi. Il pennello per le strisce blu è uno dei sistemi più in voga, anche se talvolta può scatenare il finimondo tra insurrezioni e polemiche. Come nel caso dei nuovi parchimetri annunciati in via Campo di Marte e a San Pietro che hanno provocato la durissima reazione dei commercianti della zona, con l’effetto pratico del rinvio dell’attivazione che era prevista a metà gennaio. Di questi parchimetri della discordia si potrebbe riparlare a febbraio dopo il duro confronto tra le parti, con l’Amministrazione Comunale e una delegazione della Polizia Locale che hanno difeso le scelte sostenendo di voler favorire in questo modo la rotazione dei parcheggi a pagamento. I commercianti hanno messo tutto in mano a un legale e ritengono che abbia più senso il disco orario di un’ora, ritenendo che la formula del pagamento (1,20 euro per la prima ora e 6 euro per l’intera giornata dalle ore 8 alle 20) finisca invece per incoraggiare non il ricambio delle auto ma la sosta prolungata.
Si accendono ulteriormente le polemiche nella coalizione del sindaco Filippo Mario Stirati dopo che lo stesso sindaco e il vicesindaco Alessia Tasso hanno detto ai commercianti che la maggioranza e anche da settori dell’oppoizione avevano votato in Consiglio Comunale la delibera nella quale era presente il bando con le indicazioni delle
I NUOVI PARCHIMETRI HANNO SCATENATO PROTESTE E POLEMICHE. L’ATTIVAZIONE PER ORA È
STATA SOSPESA : IN VIA CAMPO DI MARTE
I NEGOZIANTI SONO RICORSI A UN LEGALE E SPINGONO PER IL DISCO ORARIO.
LA LEGA: “STIRATI PENSA SOLO A FARE CASSA”
nuove soste a pagamento. Dalla coalizione di Stirati c’è però chi esterna infuriato, rivelando che in realtà questo bando completo non è mai stato inviato ai consiglieri e viene fatto girare un video in cui Stirati dice in aula che la delibera d’indirizzo verrà successivamente riempita di contenuti. La responsabilità verrebbe fatta ricadere sullo staff della segreteria. Il caso è spinoso e controverso, con un pieno di veleni.
FARE CASSA. Il dito nella piaga, con l’accusa alla giunta Stirati di voler fare cassa, lo mette il gruppo consiliare della Lega, con Michele Carini e Sabina Venturi, che chiede chiarezza. Al sindaco è rivolta un’interrogazione dei leghisti, condivisa e appoggiata anche da Fratelli d’Italia e Forza Italia. La Lega rilancia con forza le perplessità sulle nuove strisce blu in via Campo di Marte, via Fonte Avellana retrostante l’abside della chiesa di San Pietro, piazza San Pietro, via Falcucci e l’ex seminario a San Martino. “Di questa scelta dettata solamente dalla volontà di fare cassa - attaccano i due leghisti - ne risentiranno abitanti, imprese e turisti. Da parte dell’Amministrazione è mancato qualsiasi confronto con i cittadini e le attività commerciali. Chiediamo anche alla giunta di dissipare dubbi e perplessità sulla regolarità dell’attivazione delle strisce blu nel parcheggio dell’area archeologica del Teatro Romano e in quello dell’ex seminario”.
I buccheri restano in via Savelli della Porta. La storica bottega artigiana della famiglia Rossi, che da decenni ha in affitto dal Comune il laboratorio della preziosa ceramica, non sarà costretta a traslocare. “Tutto è bene quel che finisce bene. Grazie a un gesto di generosità da parte dell’aggiudicatario della gara - ha fatto sapere la Buccheri Antonio Rossi -, il nostro negozio continuerà a essere la storica bottega di via Savelli. Ringraziamo tutti per la vicinanza dimostrata, che ci ha fatto comprendere ancora meglio l’importanza del mestiere che svolgiamo”. La vicenda era emersa rumorosamente nel novembre scorso quando si era appreso che alla scadenza dell’affitto un bando del Comune, strutturato senza paletti per salvaguardare la vocazione artigiana di quel locale, aveva determinato l’aggiudicazione a un altro soggetto che avrebbe attivato un negozio del settore alimentare.
LA SVOLTA. Dai buccheri a salami e formaggi, questo era il destino della bottega finché c’è stata la svolta con il passo indietro
dell’aggiudicatario del bando. La famiglia Rossi ha evitato polemiche dirette con l’amministrazione comunale nel riportare l’epilogo del bando che apriva la clamorosa successione. “Nel tempo abbiamo contribuito all’elevazione dell’immagine della città tutta - evidenziava la famiglia Rossi -, quale luogo di attività artistica di alto livello, purtroppo questo ormai da tempo non è più negli interessi della città. Di recente le difficoltà sono state tante, tuttavia si è sempre deciso di mandare avanti quello che è un pezzo di storia dell’artigianato italiano riconosciuto anche in sedi internazionali. Questo evento ci colpisce ancora, ma ancora una volta proveremo a rialzarci e andare avanti”.
LA DIFESA. La Giunta Stirati di fronte alle critiche e polemiche sul bando si era difesa parlando “di scelta obbligata, dal regolamento comunale e dalla normativa in vigore, a dare disdetta il 21 dicembre 2020, concedendo un anno di preavviso. Quello che è accaduto dopo è stato l’avvio di un bando per aggiudicare il negozio, sulla base di criteri relativi agli elementi progettuali, alla parte economica e agli aspetti manutentivi, come avviene sempre in tali situazion”. Si era impegnata a “individuare alcuni spazi espositivi per accogliere tra gli altri manufatti artistici anche il bucchero, considerato una delle maggiori espressioni della nostra storica arte della ceramica”.
SCONTRO NELLA MAGGIORANZA.
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BOC. I buccheri restano
storica bottega
M.
nella
LA FAMIGLIA ROSSI HA ANNUNCIATO IL PASSO INDIETRO DELL’AGGIUDICATARIO DEFINENDOLO “UN GESTO DI GENEROSITÀ” AVEVA SUSCITATO REAZIONI E POLEMICHE IL BANDO DELLA GIUNTA STIRATI CHE, NON PREVEDENDO PALETTI, TRASFORMAVA IL LOCALE DI VIA SAVELLI DELLA PORTA DA LABORATORIO DELLA CERAMICA A NEGOZIO DI SALUMI E FORMAGGI
Via Campo di Marte
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ROBERTO BARBACCI
Mancano i medici di famiglia. Il ricambio generazionale sta portando grossi problemi perché in certe zone del territorio eugubino il servizio è rimasto scoperto e crescono le lamentele con le preoccupazioni. Il pensionamento del dottor Gino Giorgio Bellucci che gestiva l’ambulatorio per gli abitanti di Colpalombo e Carbonesca, oltre che di Casacastalda, ha aperto un caso costringendo i residenti a rivolgersi ai medici che esercitano in città. Il sindaco Filippo Mario Stirati e il vicesindaco Alessia Tasso, con al seguito l’assessore con delega ai servizi sanitari Simona Minelli, e Paola Tomassoli direttore del distretto sanitario Alto Chiascio hanno incontrato il direttore generale della Usl Umbria 1, Massimo Braganti, che ha spiegato “come, a causa della cronica mancanza di medici imputabile principalmente al numero chiuso, ma anche ai vincoli ministeriali non ultimo il patto di stabilità, attualmente le nuove assunzioni sono estremamente difficoltose per mancanza di candidati. La manifestazione di interesse è andata deserta due volte, e la strada che si sta provando perciò a percorrere, di concerto con i sindacati, è quella di richiamare medici in pensione, che possano continuare a garantire il servizio specie nei territori più disagiati, nonché la possibilità di poter garantire, grazie alla disponibilità di un professionista presente almeno una volta alla settimana, servizi essenziali quali per esempio la compilazione delle ricette per i farmaci. Stiamo facendo tutto il possibile per reperire professionisti disponibili per garantire tali servizi”.
CASO BELLUCCI. Se la strada è quella di richiamare i medici in pensione, non si capisce allora perché il 4 gennaio scorso sia stato lasciato andare in pensione il dottor Gino Giorgio Bellucci, che aveva manifestato con tanto di domanda la disponibilità a proseguire. Stirati e Tasso hanno pensato di fare il punto con i
PROBLEMI NELLE DUE FRAZIONI DOPO CHE IL DOTTOR GINO GIORGIO BELLUCCI È ANDATO IN PENSIONE. LA USL SI DICE PRONTA A RICHIAMARE I PENSIONATI, MA INTANTO NON HA CONFERMATO L’EX PROFESSIONISTA. NEI GIORNI SCORSI L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE HA INCONTRATO IL DIRETTORE GENERALE BRAGANTI
rappresentanti delle Pro Loco di Carbonesca e Colpalombo non riuscendo a portare il discorso proprio sulla posizione del dottor Bellucci che avrebbe potuto essere confermato al suo posto. “Con grande disappunto - spiega Stirati - abbiamo ancora una volta preso atto della grave carenza di medici che oggi registriamo: sono 27 quelli in organico, 19 quelli a attualmente presenti. La politica sanitaria nazionale e regionale va fortemente presidiata, specie guardando alle frazioni e alle aree più svantaggiate, dove di fatto viene meno il diritto alla salute, con i residenti, quasi sempre anziani e con difficoltà, privati del servizio e costretti a fare chilometri per poter andare dal medico”.
LE SOLLECITAZIONI. Sono stati sollecitati i direttori “che hanno la responsabilità di una situazione che di giorno in giorno si fa sempre più insostenibile”, affinché verifichino “le possibili soluzioni da mettere in campo intanto nelle zone Carbonesca e Colpalombo, e, più in generale, in tutte le aree interne. Come Amministrazione Comunale abbiamo fatto tutto quello che è nelle nostre possibilità, sia in termini di pressione nei confronti dei vertici sanitari, sia in termini di servizi per le comunità più svantaggiate, per le quali per esempio abbiamo messo a disposizione 460mila euro di contributi da utilizzare presso attività imprenditoriali e no profit private che svolgano servizio di trasporto su gomma di persone, quindi taxi o affini, così da poter raggiungere il servizio sanitario o il medico più vicino anche se non si ha disposizione un’auto privata o il servizio pubblico di trasporto sia deficitario. Continueremo, da parte nostra, a presidiare la Regione Umbria e la direzione sanitaria, e a chiedere riposte alle carenze, affinché la salute sia un diritto per tutti non solo a parole, ma nella concretezza delle scelte fatte sui territori”.
L’avvocato eugubino Francesca Pieri, 39 anni, è entrata come consigliere nel rinnovato consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Perugia Con 502 preferenze risulta decima nella lista dei 21 eletti con Carlo Orlando presidente con 736 voti dello schieramento di LiberAvvocatura. Hanno voltato oltre 1.300 professionisti. Francesca Pieri è coordinatrice del dipartimento Pari opportunità di Aiga Perugia (Associazione italiana giovani avvocati) e ha portato avanti il progetto di costituire la commissione Progetto Donna. “È iniziata come una scommessa - ha scritto l’avvocato Pieri -, una promessa e una premessa
per un lungo lavoro che ci aspettava. Ci abbiamo creduto tutti sin dall’inizio, ci siamo ritrovati complici, amici e liberi. Siamo stati accompagnati e guidati da una mente intelligente che ha saputo unire un gruppo fino a farlo diventare talmente compatto da condividere le idee e discutere serenamente su altre. Quando sai valorizzare i punti forti di ogni componente, la squadra non può che vincere. Sapere che oggi siamo stati eletti tutti, è la soddisfazione più grande che ripaga i tanti sforzi impiegati. Grazie ad Aiga Perugia per il sostegno in questo meraviglioso percorso”.
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di
R. BAR. L’avvocato Francesca Pieri nel nuovo consiglio dell’Ordine degli Avvocati MEDICI
E
TRA DISAGI
DI FAMIGLIA , CARBONESCA
COLPALOMBO
E PROTESTE
L’ORO ROSSO DI ANDREA DA GUBBIO A DUBAI
di EMANUELE GIACOMETTI
Tutto è nato dalla voglia di mettere alla prova un sogno che stava nel cassetto: coltivare lo zafferano, considerato la spezia più preziosa al mondo. Versatile per cucinare ed esaltare piatti dolci e salati. Andrea Giacometti si è rimboccato le maniche e nel 2016 è passato alla parte pratica, insieme a soci che hanno condiviso quest’avventura. “All’inizio ho acquistato i primi mille bulbi - racconta Andrea -, quindi dalla teoria si passati alla pratica seguendo tutte le fasi: la ricerca e l’acquisto dei bulbi, l’individuazione del terreno, la piantumazione e la manutenzione, la raccolta dei pistilli. Alla fine ho capito che potevo farcela, ero in grado di coltivare e raccogliere zafferano, non certo da solo ma con l’aiuto di soci, consulenti e lavoratori”.
PRIMA IN BULGARIA. Il lavoro nel 2017 lo porta in Bulgaria: “Lì è cominciata la prima produzione di Opera Lo Zafferano. Tra il 2017 e il 2018 sono arrivati gli acquisti più consistenti di bulbi italiani arrivati dall’Umbria”. Poi, due anni dopo, il ritorno in Italia: “Nel 2019 ricominciano prove e ricerche, così finalmente nel 2020 a Gubbio ecco la prima produzione totalmente italiana di Opera Lo Zafferano, che si può fregiare a pieno titolo
Judo
LA STORIA DI GIACOMETTI CHE COLTIVA DUE ZAFFERANETI , UNO A TORRE CALZOLARI E L’ALTRO IN BULGARIA, OLTRE AL NEGOZIO IN VIA TIFERNATE, CON ZAFFERANO DI QUALITÀ CERTIFICATO DI PRIMA CATEGORIA MADE IN ITALY. ESPORTA IN ARABIA, FRANCIA E INGHILTERRA
del marchio di zafferano di qualità di prima categoria e di made in Italy. Ora gli zafferaneti e le linee di produzione di Opera Lo Zafferano, uno in Italia e uno in Bulgaria, sono in continua crescita e sono entrati in pieno ciclo produttivo”.
FINO A DUBAI. Gioie e soddisfazioni non mancano. Andrea esporta il suo oro rosso anche all’estero: “Lo esporto a Dubai in Arabia, Bulgaria, Germania, Francia e Inghilterra. Si sa che ha molte proprietà: una di quelle meno conosciute è favorire l’aumento dei livelli di serotonina, ma ha pure risvolti dimagranti visto che riduce infatti il senso di fame se assunto un’ora prima dei pasti, drenanti, detossificanti, calmanti e afrodisiache”.
LA PRODUZIONE. Nei campi di Torre dei Calzolari Alta c’è la piantagione e la lavorazione. “Produciamo anche formaggio, biscotti, miele, gelato, cioccolato fondente e cioccolato bianco, tisane come la Tisana del Buon umore, olio e creme estetiche per la pelle delle donne. Il tutto esaltato dal sapore e odore dello zafferano. Anche senza il riconoscimento di azienda etica, Opera Lo Zafferano s’impegna a reinvestire ogni anno almeno il 25 per cento degli utili in progetti culturali e progetti di utilità sociale”.
Gubbio, 20 anni in prima linea
(Federazione italiana judo lotta karate arti marziali). Sono stati due premi frutto di tanto lavoro e impegno con i ragazzi, dove la condivisione di intenti con le famiglie ha permesso di superare il momento buio della pandemia.
Parte da lontano, per arrivare lontanissimo. La storia dello Judo Kodokan è fatta di un ventennio sempre in prima linea per la crescita del movimento nelle arti marziali. Sono arrivati due riconoscimenti al Grand Galà delle Arti Marziali Federali Premio “Ernesto Giaverina” per l’anno 2022, alla Sala dei Notari a Perugia, per il maestro e commissario tecnico umbro Dario Dionisi per la promozione dell’attività giovanile, per l’impegno e i risultati ottenuti con il Comitato Tecnico Regionale e il Trofeo Coni, e il Premio Giovani 2.0 per il presidente sociale Roberta Moscetti Castellani come riferimento dell’associazione sportiva di judo con il maggior numero di iscritti nel settore Under 12 in Umbria. C’erano, il 15 gennaio, il presidente regionale del Coni, Domenico Ignozza, e le più alte cariche della Fijlkam Umbria
GARA INTERREGIONALE. In occasione dei vent’anni di attività sportiva del sodalizio, è stata organizzata per domenica 5 febbraio a Gubbio una gara a livello interregionale con tre categorie coinvolte: Ragazzi, Esordienti A, Esordienti B. Questo appuntamento agonistico sarà preceduto sabato 4 febbraio da un momento riservato ai Gruppi Taiso e ai Bambini e Fanciulli dell’associazione eugubina, che si alterneranno sul tatami per una festa dello sport. Tutta l’associazione è mobilitata per organizzare al meglio l’evento patrocinato dal Comune di Gubbio, Fijkam Umbria, Csi Umbria, Csi Comitato di Gubbio e Polisportiva Csi Oratorio Don Bosco Gubbio.
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Andrea Giacometti
AL GRAN GALÀ DELLE ARTI MARZIALI FEDERALI CONSEGNATI DUE RICONOSCIMENTI IMPORTANTI AL MAESTRO DARIO DIONISI E AL PRESIDENTE SOCIALE ROBERTA MOSCETTI CASTELLANI IL 5 FEBBRAIO UNA GARA INTERREGIONALE GIOVANILE A GUBBIO PER FESTEGGIARE DUE DECENNI DI ATTIVITÀ
Kodokan
Marco Dionisi e Roberta Moscetti
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LA ROCCA
a cura di LUIGI GIRLANDA
LA DOTTRINA NELLA STORIA
“GESÙ È LA VERA RELIGIONE” LA NEOCHIESA CONTRO LE CONVERSIONI
Stando a quanto riportato unanimemente da tutti gli evangelisti, Gesù Cristo era convinto che vi fosse un’unica e sola religione vera - quella che lui stesso era venuto a fondare -, ovvero la religione cattolica! I testi non lasciano dubbi al riguardo, essendo inequivocabili. Vangelo di Giovanni: “Tutti coloro che sono venuti prima di me sono ladri e briganti. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me sarà salvo. (…) Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. (…) Io sono la vite, voi i tralci. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano” (10, 8s; 14, 6; 15, 5s). “In nessun altro (se non Gesù, n.d.r.) c’è salvezza; - dichiarerà esplicitamente san Pietro negli Atti degli Apostoli - non vi è infatti altro nome nel quale è stabilito che possiamo essere salvati” (At 4, 12). Da questa consapevolezza nasce lo slancio missionario che da sempre accompagna la vera Chiesa cattolica. Proprio perché c’è in gioco la salvezza eterna, i cristiani hanno sempre sentito come un dovere impellente il proselitismo, ovvero l’annuncio della Verità che salva, per convertire quanta più gente possibile all’unico salvatore degli uomini. Su questo i discepoli di Gesù non hanno fatto altro che dare esecuzione a un comando solenne ed esplicito del loro maestro: “Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato” (Mc 16, 15s). Si può considerare tutto questo come un’inaccettabile forma di integralismo intollerante, ma non si può dire che Gesù non sia stato chiaro…
Pillole Letterarie e Dintorni...
Se per duemila anni il comando di Gesù di fare discepoli tra tutti i popoli della terra, al fine di condurre alla salvezza eterna quante più anime possibile, è stato considerato il primo dei doveri del cristiano, nella neochiesa bergogliana il proselitismo è invece visto come un male da combattere. In una delle tante interviste rilasciate al compiacente ateo Eugenio Scalfari, Bergoglio ebbe a dire: “Il proselitismo è una solenne sciocchezza, non ha senso” (La Repubblica, 01 ottobre 2013). Qualche tempo dopo, rincarando la dose, Bergoglio affermò che “c’è un grosso peccato contro l’ecumenismo: il proselitismo. Mai si deve fare proselitismo con gli ortodossi!” (Viaggio in Georgia e Azerbaijan, 1 ottobre 2016). Qualche anno fa destò molte critiche la scelta di papa Benedetto XVI di battezzare personalmente il noto giornalista Magdi Cristiano Allam, convertitosi dalla religione mussulmana a quella cattolica. Ci furono come al solito molti mugugni contro la scelta del Papa da parte di vescovi e pseudo intellettuali cattolici. Nella neochiesa, infatti, una conversione non è vista di buon occhio, perché viene percepita come una smentita delle follie ecumeniche e interreligiose nate col Concilio Vaticano II. Nella nuova prospettiva non esiste una religione vera, ma tutte sono in cammino e in ricerca verso una verità più profonda e che nessuno può dire di possedere. Quindi non bisogna lasciare la propria religione, ma al massimo approfondirla per ritrovarsi tutti in una unità più profonda. L’esatto contrario di quanto insegnato e comandato da Gesù Cristo, ma questi, per la neochiesa che vuole piacere al mondo, sono evidentemente dettagli di nessun valore.
a cura di ANNALISA BOCCUCCI
Serge, il potere dissacrante dell’arte letteraria
Un mix che intreccia il cinismo più puro alla verve e all’ironia di una sceneggiatura teatrale, questa è la combinazione di ingredienti che rende il singolare racconto della drammaturga e scrittrice francese, Yasmina Rèza, quanto di più originale e sorprendente ci sia attualmente in circolazione nel panorama letterario contemporaneo.
I protagonisti del racconto, scritto e strutturato come il copione di uno spettacolo teatrale, sono i membri di una famiglia di origini ebraiche-ungheresi che vive, quotidianamente, il peso di un passato fatto di cesure, di divisioni, di allontanamenti che non hanno contribuito a cementare alcun tipo di rapporto profondo, ma che, negli anni, hanno lavorato alla costruzione di una fittissima ragnatela di legami vuoti, fatti di convenevoli e di tradizionali strutture di reverenza e timore.
I fratelli Popper vivono in una realtà che li ha intrappolati e, ognuno di loro, cerca costantemente di porre un rimedio, di divincolarsi da questa trappola che li assorbe in una monotonia stagnante e soffocante, la stessa che possiamo ravvisare, secondo l’autrice, nelle giornate vuote e prive di stimoli che viviamo nella nostra realtà di moderni e contemporanei figli del progresso. Lo sguardo critico e corrosivo del romanzo prende vita nelle parole di Jean, il fratello minore e il narratore del racconto, totalmente
fagocitato dalla figura del fratello maggiore Serge, un antieroe, un uomo cinico, odioso e spietato che utilizza l’ironia per difendersi dai colpi dell’esistenza dirottandoli, in maniera sleale e vigliacca, sugli altri. La protagonista femminile è Nana, sorella di Jean e Serge, una donna fragile e intrappolata nel pregiudizio della perfetta famiglia borghese.
Il racconto di Yasmina Rèza è una boccata di originalità e di dissacrante genialità, adatta a nutrire la mente e gli occhi di chi apprezza profondamente l’ironia spietata e il politicamente scorretto, rendendosi, al contrario, una lettura inadatta ai moralisti e agli amanti della retorica stucchevole e superficiale con la quale, spesso nell’arte letteraria, si affrontano determinate tematiche.
La scrittura, squisitamente intrisa dello stile dissacrante e grottesco della tradizione teatrale francese, è perturbante; pagina dopo pagina corrode come un acido, fa riflettere e spiazza in maniera inaspettata e sorprendente, riporta alla luce le grandi libertà di cui l’artista deve godere a pieno, ma che, in un’era che si dipinge come grande paladina delle libertà e della diversità, nessuno sente più il diritto e il dovere di offrire senza controllo e con grande generosità a coloro che, nell’arte, sanno vedere la più crudele delle manifestazioni della verità.
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LA SCRITTURA ACIDA E CORROSIVA DI YASMINA REZA DÀ VITA AD UN ROMANZO DI STRAORDINARIA ORIGINALITÀ
All’insolito posto
a cura di CLAUDIA BOCCUCCI
“Calamita Cosmica”, De Dominicis a Foligno Come ti Cucino Sano
Probabilmente in pochi l’avranno sentita nominare, ma la città di Foligno ospita una delle opere d’arte più controverse e avanguardiste dello scorso secolo: “Calamita cosmica” di Gino De Dominicis, oggi situata nella Chiesa della Santissima Trinità in Annunziata. Si tratta di una scultura che rappresenta un imponente scheletro dalle sembianze antropomorfe, fatta eccezione per la presenza di un ingombrante becco da uccello che prende il posto del naso umano. La scultura realizzata in vetroresina, ferro e polistirolo doveva essere successivamente ricoperta d’oro zecchino su volontà dell’autore dell’opera, il quale alla fine scelse di rinunciare a questa ipotesi artistica. Il significato evocativo dell’opera “Calamita cosmica” riassume un rapporto profondo tra l’essere umano e le leggi del cosmo rappresentate da un’asta dorata che ferma il tempo originario restando in bilico sul dito della mano destra del colosso scheletri-
co. Il naso a becco, ripreso dal topos dell’uomo-uccello preistorico, rende lo scheletro un monumento sovrannaturale che scatena un senso di inferiorità negli occhi dello spettatore, sminuito di fronte all’inaccessibile sfera del sovrumano.
L’opera d’arte trasuda la natura di De Dominicis definito egli stesso “un’opera d’arte senza fine, originaria e carica di segreto” dal pittore tedesco Anselm Kiefel. Un artista controverso che rimase fuori dai prestigiosi circoli artistici della sua epoca probabilmente perché le sue opere erano come lui “si rifiutavano di partecipare alle grandi mostre”, affermava lo scultore. Dopo aver girato quasi tutta Europa, lo stravagante scheletro ha trovato il suo spazio tra le parete vuote della settecentesca chiesa folignate in via Garibaldi 153, raggiungibile a pochi passi dal centro della città e visitabile al costo di 7,00 euro da giovedì al domenica dalle ore 10.30 alle 13, e nel pomeriggio dalle 15.30 alle 18.
DIAMANTINI
CRESCIONDA , ANTICO DOLCE DI CARNEVALE
Carnevale porta con sé un po di colore nelle grigie giornate invernali. Un evento caratterizzato da maschere, coriandoli, stelle filanti e soprattutto dalla gioia di grandi e piccini, soprattutto per la moltitudine di dolci che abbonderanno sulle nostre tavole. Non si conoscono con esattezza le origini di questa amata festa che sarebbero da ricercare nell’antichità, tra Grecia e Roma con i Saturnali e le Dionisie feste di tradizione, dove l’ordine sociale veniva rovesciato e schiavi e liberi cittadini si riversavano nelle città per fare festa con musica, costumi e balli sfrenati. Il Carnevale nel tempo viene assorbito dalla tradizione cristiana, che consentiva di parteciparvi solo a chi rispettava il digiuno nei quaranta giorni antecedenti la Pasqua. Con il passare degli anni questa ricorrenza iniziò a perdere ogni legame con la religiosità, diventando a tutti gli effetti una festa popolare, celebrata con feste, sfilate in maschera e dolci tipici. Tra i più noti dalle nostre parti ci sono frappe, castagnole, cicerchiata, strufoli: tutti dolci in cui la materia prima utilizzata è quella tipica di stagione, quindi, il grasso di maiale, farina, uova, miele e ricotta. Tutti o quasi sono fritti in abbondante strutto e conditi con zucchero, miele fuso, mistrà e alchermes, un attentato alla gola e sicuramente anche alla linea.
RICETTA
• 3 Uova
• Farina 00 80 gr
• Miele 50 gr
• Cioccolato fondente grattugiato 100 gr
• Latte intero 500 ml
• Mandorle 70 gr
• Cacao amaro in polvere
• Cannella, un cucchiaino
• Scorza grattugiata di limone q.b.
• Cioccolato bianco q.b.
PROCEDIMENTO
Ecco la crescionda, un dolce buonissimo che si può mangiare con pochi sensi di colpa. La crescionda è tipico del comprensorio spoletino, poco conosciuta nel resto dell’Umbria, interessante non solo per le sue origini, ma anche per la sua evoluzione nel tempo. Questa ricetta è arrivata ai nostri giorni notevolmente modificata: ha perso infatti i contrasti di sapore acquistando un gusto e un aspetto sempre più raffinato. La crescionda è ancora oggi un dolce tradizionale del Carnevale, ha origini antichissime e il nome deriverebbe da crescia unta, cioè focaccia unta con il grasso. Una variante dolce della tipica focaccia salata che già nel Medioevo veniva preparata in Umbria e nelle Marche. Originariamente la crescionda non era dolce, bensì agrodolce: la si preparava con uova, pangrattato, brodo di gallina, pecorino e cioccolato fondente o cacao amaro. Sembrerebbero degli accostamenti azzardati, ma nel Medioevo si amavano molto i contrasti agrodolci a tavola. Viene considerata una torta magica perché nonostante gli ingredienti vengano tutti mescolati, durante la cottura si formano tre strati distinti con consistenze diverse e un sapore davvero squisito. Essendo un dolce molto antico, ai giorni nostri gli ingredienti sono stati rivisti secondo i gusti più moderni e il cioccolato è diventato l’elemento principale. Per il resto ogni famiglia custodisce la sua ricetta personale, quindi eccone una da me creata come alternativa più sana e meno calorica ai soliti dolci di questo periodo. Da provare.
In una ciotola sbattete le uova insieme al miele. Aggiungete cannella e cacao amaro e mescolare con una frusta. Aggiungete ora al composto la scorza di limone, il cioccolato fondente e le mandorle spezzettate. Alla fine aggiungete gradualmente il latte ottenendo un composto abbastanza liquido. Infornate in forno già ben caldo a 180° per 25/30 minuti. Sfornate e lasciate raffreddare completamente prima di togliere il dolce dallo stampo. Decorate la superficie con cacao amaro e cioccolato bianco
RUBRICHE PAGINA 19 V G
a cura di LORENZO
CERI, CAMBIA IL CAPITANO MEZZANI E PICCOLI, ECCO I PRIMI CAPODIECI
di ROBERTO BARBACCI
Nemmeno la neve dei giorni scorsi ha potuto placare la voglia di Ceri che da settimane orvai ha invaso tutto il tessuto cittadino. A poco meno di quattro mesi dalla festa c’è stato un cambiamento nella coppia dei Capitani per il prossimo 15 maggio rispetto all’estrazione dal bussolo dell’Università dei Muratori, con il presidente Giuseppe Allegrucci che ha comunicato come Eric Nicchi per questioni personali rivestirà il suo ruolo non quest’anno ma il prossimo. Dunque, per il 15 maggio il Primo Capitano sarà Luca Cecchetti con Roberto Pierotti al suo fianco da Secondo Capitano. Nel 2024 il Primo Capitano sarà Eric Nicchi, con Fabio Mariani che come previsto farà il Secondo Capitano.
CAPODIECI. Si va componendo tutto il quadro dei Capodieci per gli appuntamenti ceraioli del 2023. Per il 15 maggio è già tutto deciso dopo l’election day molto partecipato dell’8 gennaio con Corrado “Gozzo” Fumanti di Sant’Ubaldo, Euro “Bomber” Bellucci di San Giorgio e Riccardo Martiri di Sant’Antonio che sono stati scelti da oltre 2.300 ceraioli alle urne.
CERI MEZZANI. I santubaldari hanno ufficializzato il proprio Capodieci dei Ceri Mezzani, in programma il 21 maggio: presso la taverna di via Ubaldini è stato eletto Marco Fondacci, della manicchia di Casamorcia-Mocaiana, nella rotazione tra le zone che lo esprimono. I sangiorgiari hanno scelto Agostino Bonelli della manicchia della Piana che ha preso 29 preferenze rispetto alle 17 di Francesco Ceccacci. La votazione presso la taverna di via Cristini ha visto la presenza del presidente della Famiglia dei Sangiorgiari, Patrick Salciarini, e del Capodieci per il 15 maggio Euro Bellucci. Manca all’appello Sant’Antonio che deciderà il Capodieci del Cero Mezzano dopo il veglione del 18 febbraio.
L’UNIVERSITÀ DEI MURATORI HA ANNUNCIATO UN CAMBIO NELLA COMPOSIZIONE DELLA COPPIA DEI CAPITANI, CON LUCA CECCHETTI PRIMO CAPITANO ED ERIC NICCHI CHE RICOPRIRÀ IL RUOLO NEL 2024 EMOZIONI PER RICCARDO MARTIRI ALL’INVESTITURA PER SANT’ANTONIO. UFFICIALIZZATI I CAPODIECI DI MEZZANI E PICCOLI DI SANT’UBALDO E SAN GIORGIO
CERI PICCOLI. Due dei tre capodieci che guideranno la corsa del prossimo 2 giugno, evento che chiuderà il periodo delle celebrazioni in onore di Sant’Ubaldo, sono stati resi noti nell’ultimo fine settimana. I santubaldari hanno annunciato che sarà Emanuele Coldagelli, della manicchia di Sant’Agostino-San Pietro-Duomo, il piccolo ceraiolo deputato a guidare la corsa, mentre per il cero di San Giorgio è stato nominato Mattia Pascolini della manicchia di San Pietro. In entrambi i casi si è trattato di una vea e propria acclamazione, in quanto sia Emanuele che Mattia erano gli unici candidati espressi dalle rispettive zone. Sant’Antonio annuncerà il nome del proprio capodieci a inizio aprile, a poche settimane dalla festa.
SANT’ANTONIO. La festa di Sant’Antonio Abate ha visto il primo atto con l’investitura del Capodieci Riccardo Martiri tra le messa mattutina nella chiesa di San Secondo (con la tradizionale colazione a base di salsicce e mazzafegati) e la benedizione degli animali pomeridiana a Madonna del Ponte, per poi ritrovarsi nella taverna di via Fabiani e nella chiesa dei Neri con la benedizione dei piccoli santantoniari, la celebrazione presieduta dal vescovo Luciano Paolucci Bedini e il cappellano della Famiglia ceraiola don Marco Cardoni, l’investitura di Martiri con la banda musicale e la sfilata fino in piazza Oderisi, fino alla cena sotto gli Arconi del palazzo dei Consoli.
Anche a Jessup fervono i preparativi
C’è una comunità che attende impaziente l’arrivo del mese di maggio anche a Jessup, dove nei giorni scorsi le society (equivalente delle famiglie ceraiole eugubine) che fanno capo ai tre ceri hanno annunciato i rispettivi capodieci della corsa che si terrà sabato 26 maggio per le vie della piccola cittadina in Pennsylvania. La triade comprende per Jesse Donnini per Sant’Ubaldo, Joe Cavagnaro per San Giorgio e Marty Coar per Sant’Antonio. Jeff Cruciani è stato nominato Primo Capitano. Probabile che dopo lo stop imposto negli ultimi anni dalla
pandemia, alla festa americana potrebbero aggregarsi diversi ceraioli eugubini, come sovente avveniva in passato prima dell’avvento del Covid. Il legame tra la cittadina di Jessup e Gubbio, suggellato dalla firma del gemellaggio avvenuta all’inizio del nuovo millennio, è forte proprio in considerazione dell’attaccamento delle comunità locali alla festa che venne portata dagli emigranti eugubini e dell’alta Umbria nei primi del ‘900, divenuta ormai da alcuni decenni una delle più apprezzate dell’area geografica della Pennsylvania e non solo. R. BAR.
PAGINA 20 FESTA DEI CERI V G
Marco Fondacci
Agostino Bonelli
Emanuele Coldagelli
Mattia Pascolini
Jesse Donnini
Joe Cavagnaro
Marty Coar
LA RISCOSSA DELLE CEMENTERIE
E I FANTASMI AGITATI DAL PROFESSOR REGNI
Anche dopo la sconfitta dell’Amministrazione Comunale al Tar dell’Umbria che ha respinto le tesi del sindaco Filippo Mario Stirati e la giunta e dato ragione alle aziende del cemento sull’utilizzo del nuovo combustibile è sempre forte il dibattito sul valore economico e sociale del settore per Gubbio e tutto il territorio. Da tempo sono a disposizione proposte per rilanciare il territorio attraverso progetti in cui è prevista la costituzione di un centro per l’edilizia innovativa e sostenibile a Gubbio, che ha nel cemento il fulcro fondamentale e il sostegno economico dell’economia cittadina, comprovato dai circa 1.500 occupati e da un’incidenza del 27% nel Pil, secondo i dati diffusi dalla Cgil. Il centro è stato pensato per affrontare anche le tematiche della transizione ecologica e farne una risorsa ed una opportunità. Ma tutto tace, perché quando si parla di cementerie il dibattito si riduce sempre alla lotta politica a sinistra per coltivare i voti di alcune fasce di elettori e dei comitati ambientalisti. La Cgil dell’Umbria ha dato delle indicazioni verso una strategia di sviluppo di Area vasta nel nord est della regione attraverso il gruppo Nuove Ri-Generazioni Umbria, diretto da Mario Margasini, e la proposta del segretario regionale di Fillea Cgil, Gianni Fiorucci. Secondo Ri-Generazioni è necessario istituire un tavolo con il coinvolgimento delle varie competenze perché l’area ha bisogno di essere rilanciata attraverso un confronto serio. I comitati ambientalisti, cavalcati dall’ultrasinistra talebana che fa dell’ecologismo solo un espediente per cercare voti e perseguire
la lotta di classe, spingono invece per la chiusura delle cementerie che invece, come dimostrano i dati di Ri-Generazioni, danno lavoro, producono ricchezza e mandano forti segnali di ripresa nel contesto economico eugubino. Questo contraddice chiaramente chi, come il professor Raniero Regni, sostiene posizioni che appaiono più politico-ideologiche che reali. Secondo Regni, i gruppi Barbetti e Colacem sarebbero infatti in una crisi irreversibile tanto da poter diventare, seguendo fantomatici disegni della Regione, inceneritori di rifiuti, scomodando ancora una volta la battaglia infinita sul Css (Combustibile solido secondario) che le normative europee e nazionali incoraggiano invece all’utilizzo. Il sindacato ha più volte sottolineato l’importanza del settore del cemento, una fondamentale fonte di lavoro, occupazione e sviluppo, segnalando lo stallo nel percorso prospettato sulla strategia di sviluppo del nord est dell’Umbria e del distretto del cemento con la proposta di protocollo d’intesa avanzata all’Amministrazione Comunale di Gubbio, oltre che alle aziende Barbetti e Colacem, sulla de-carbonizzazione del distretto e sulla difesa occupazionale. Ci sono state aperture da parte delle aziende, ma il Comune ha portato avanti il braccio di ferro cavalcando gli istinti dei comitati ambientalisti già appoggiati da qualche politico perennemente in campagna elettorale.
La Rocca, dalla rubrica al libro
ANNI DI RIFLESSIONI SULLA VITA DELLA CHIESA ORA RACCOLTE IN UNA PUBBLICAZIONE DI LUIGI GIRLANDA , CHE SARÀ PRESENTATA IL 3 FEBBRAIO NELLA SALA EX REFETTORIO DELLA BIBLIOTECA SPERELLIANA
Per dieci anni la rubrica La Rocca, curata dal teologo e professore di filosofia e scienze umane Luigi Girlanda, ha offerto delle riflessioni originali e documentate sulla vita della Chiesa eugubina in particolare e del mondo cattolico in generale. Ora, sollecitato anche dall’apprezzamento di molti lettori che a più riprese hanno chiesto la possibilità di poter avere una raccolta completa dei vari appuntamenti, l’autore ha deciso di pubblicare il libro “La Rocca. Difendere la fede nel tempo della dissoluzione”, con tutti gli articoli pubblicati sul free press 15 Giorni a partire dal 2013.
Non si tratta solo di un assemblamento di pezzi giornalistici, ma la pubblicazione presenta una vera e propria revisione e sistemazione organica del materiale, con integrazioni e contestualizzazioni che permettono al lettore sia una lettura integrale sia una da consultazione, saltellando tra i vari e numerosi argomenti proposti (l’opera di circa 300 pagine vanta un indice di ben 184 titoli). Nel suo invito alla lettura, don Claudio Crescimanno - indimenticato sacerdote che per oltre dieci anni ha svolto il suo ministero a Gubbio - scrive: “Ecco il beneficio di questa godibilissima raccolta: chi fino ad ora ha dovuto attendere l’uscita de La Rocca successiva, necessariamente legata alla pubblicazione della testata che la ospita, ora ha l’opportunità di rileggere e gustare nuovamente gli articoli in un unico volume, con la possibilità di andare
su e giù tra i testi e i temi di questi quasi dieci anni. Chi non ha avuto la possibilità di seguirne la pubblicazione periodica può ora profittare ex novo di questa piccola, preziosa enciclopedia delle vicende eugubine e non, di questi ultimi anni”. Nel corso degli anni, “La Rocca” di Luigi Girlanda ha certamente fatto discutere, a volte, per i rilievi critici avanzati, ha generato qualche malumore negli ambienti ecclesiastici ma ha sempre saputo dare spunti per la riflessione documentati e capaci di coinvolgere anche lettori che non condividono la fede cattolica dell’autore, perché ciò che contraddistingue “La Rocca” è da sempre la volontà di un dialogo costante e proficuo tra fede e ragione. Posso assicurare - afferma l’autore all’inizio del libro - che i più severi detrattori della rubrica hanno potuto dire che quanto scritto era inopportuno, divisivo, incauto, a volte irrispettoso, però mai gli è stato possibile dire che non fosse documentato e vero. Il libro è acquistabile su Amazon sia in formato digitale che cartaceo (con copertina flessibile o rigida). Venerdì 3 febbraio, alle ore 18, presso la sala Ex Refettorio della bibilioteca Sperelliana, l’autore presenterà il libro insieme a Massimo Boccucci (moderatore), Maria Marinangeli (dirigente scolastico del Polo Liceale “Giuseppe Mazzatinti”) e Simone Zaccagni (giornalista e scrittore, che pur da prospettive culturali diverse da quelle dell’autore del libro, è da sempre lettore attento e appassionato della Rocca). L’ingresso è libero e sarà possibile anche in quella sede prendere il libro.
PAGINA 22 L’INTERVENTO V G
IL COMUNE INTANTO NON DÀ RISPOSTE CONCRETE SUL PIANO DI RILANCIO PROPOSTO DALLA CGIL
DIECI
La Bacheca di
AIUTO COMPITI
Ragazza con laurea magistrale in lettere e filosofia e consolidata esperienza nell’insegnamento offre aiuto compiti per bambini della scuola primaria e secondaria di primo grado e ripetizioni nelle discipline italiano, latino, storia, filosofia, scienze umane e sociali, inglese e tedesco per ragazzi di scuola
secondaria di secondo grado.
Specializzata nel supporto allo studio per ragazzi con disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) e difficoltà nell’apprendimento. Si offre aiuto e supporto anche per la preparazione di esami universitari dell’area umanistica (facoltà di lettere, filosofia, storia, sociologia, antropologia, scienze della comunicazione, scienze politiche) e per la stesura e la correzione di tesi di laurea. Info: 347.0656027
ACQUISTO IMMOBILI
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piano. Info: 349.5946662 (Roberto)
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Ad aprile c’è l’Ultra Trail “Città di Pietra” con la leggenda Marco Olmo testimonial
Aprile sarà più che mai il mese dei grandi eventi sportivi a Gubbio: oltre alla tappa italiana della Spartan Race, prevista nel fine settimana 15/16 aprile, la città vivrà un altro momento di grande livello agonistico domenica 2 aprile con la seconda edizione dell’Ultra Trail Città di Pietra, con title sponsor 360 Assicura, che vedrà protagoniste le cime e i sentieri che si snodano lungo i cinque colli, con due percorsi competitivi da 25 e 10 chilometri (e rispettivamente da 1.550 e 550 metri di dislivello). Un evento organizzato in collaborazione con Gubbio Runners, Umbria Trial Running e col distretto 2090 del Rotary Club Gubbio (che provvederà a organizzare anche una camminata/corsa non competitiva di 10 km), e che vedrà la partecipazione straordinaria nelle vesti di testimonial (e perché no, anche di corridore) di
Marco Olmo, 75enne ultramaratoneta piemontese, autentica leggenda dell’ultra running (è tra i più conosciuti a livello internazionale), nonché apprezzato testimonial della montagna e più in generale della sana disciplina sportiva che non conosce età. Piazza Bosone sarà teatro sia della partenza (prevista alle ore 9 del mattino) che dell’arrivo (tempo massimo: 5 ore), con un percorso che attraverserà anche il centro storico per poi inerpicarsi letteralmente lungo i sentieri delle montagne eugubine. L’evento fa parte di una delle prove del campionato “Top Runners Challenge - Etruscan Cup”. Maggiori informazioni sono disponibili alla pagina Facebook della Gubbio Runners e su www. icron.it
R. BAR.
dir. 677 del 14 Novembre 2022
Il prossimo numero è in uscita
VARIE PAGINA 23 V G Centralino Comunale 075.92371 Centralino Osp. Branca 075.9270801 Pronto Soccorso 075.9270744 Numero Verde Farmacie 800.829058 Guardia Medica 075.9239468 Sez. Croce Rossa 075.9273500 Gubbio Soccorso 075.9277779 Misericordia Gubbio 340.3859797 Carabinieri 075.9235700 Vigili del Fuoco 075.9273722 Vigili Urbani 075.9273770 Cimitero Civico 075.9237690 IAT 075.9220693 Servizio Taxi 075.9273800 Carabinieri Forestali 075.9272585 Guardia di Finanza 075.9273789 Centrale ENEL 800.900.800 Canile 075.9274963 Curia Vescovile 075.9273980 075.9220795 333.5224537 NUMERI UTILI COMUNALE Piazza 40 Martiri 10 075.9272243 CECCARELLI Via L. da Vinci 50 075.9222471 CENTRO Via
15 075.8085796 LUCONI Via Perugina 151/B 075.9273783 PIEROTTI Via Campo di Marte 46 075.9220635 CARDINALI Loc. Casamorcia 075.9255131 MONACELLI Frazione Padule 075.9291235 BRANCA Via Ponte Rosso 075.9256122 TOMARELLI Loc. Ponte d’Assi 075.920134 FARMACIE ACI Soccorso Stradale www.VivoGubbio.com Società Editrice Infopress srl Mail redazione@vivogubbio.com Direttore Responsabile Massimo Boccucci Redazione Annalisa Boccucci, Claudia Boccucci, Lorenzo Diamantini, Luigi Girlanda Grafica Roberto Barbacci Stampa
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in redazione: Lunedì 23 Gennaio 2023 Registrazione al Registro Operatori Comunicazione (ROC) n. 38761 con prov.
SABATO 10 FEBBRAIO 2023