26 Aprile 2013 - la Repubblica Torino Jazz Festival

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la Repubblica

SEI GIORNI DI MUSICA

VENERDÌ 26 APRILE 2013

TORINO

■ XII

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IL RITORNO DI BOLTRO

BONAFEDE ALL’ESPERIA

Alle 20 al Blah Blah di via Po il trombettista torinese Flavio Boltro (nella foto) riunisce a trent’anni di distanza il suo storico trio con il contrabbassista Furio Di Castri e il batterista Manhu Roche

Alle 20 al Circolo Canttieri Esperia, di corso Moncalieri 2, il pianista Luigi Bonafede. si esibisce con il sassofonista Emanuele Cisi, il trombettista Giampaolo Casati, il contrabbassista Alessandro Maiorino e il batterista Maurizio Cuccuini.

L’ouverture in piazzale Valdo Fusi: doppio omaggio a Gillespie e Mingus. Una mostra ricorda Reinhardt

Torino Jazz Festival, si parte (con l’incognita maltempo) GINO LI VELI I COMINCIA. Con gli omaggi in piazzale Valdo Fusi a due colossi , come Dizzy Gillespie (scomparso esattamente vent’anni fa) e Charles Mingus e il progetto su Jack Kerouac di Enrico Rava, con l’orchestra del Regio, in piazza Castello, prende il via la parte concertistica della seconda edizione del Torino Jazz festival. Una kermesse che prevede oltre 100 eventi, tutti gratuiti: oltre ai numerosi appuntamenti musicali, anche mostre, incontri e rassegne cinematografiche. L’obiettivo non dichiarato è di superare la soglia dei 100 mila spettatori raccolti nel 2012, nonostante la pioggia che martoriò alcuni degli eventi (Carla Bley, quelli della festa conclusiva del Primo maggio). E il rischio maltempo pare condizionare anche la prima giornata del secondo festival, il primo guidato da Stefano Zenni. Ma ieri intorno a mezzogiorno, lo staff ha deciso: tutti i concerti di oggi sono confermati nelle sedi previste. Sperando nella clemenza meteo. Oggi, prima dell’informale presentazione della kermesse cui parteciperà anche il sindaco Piero Fassino, si scioglieranno gli interrogativi per gli eventi dei prossimi giorni. Tra gli ottimisti c’è l’assessore alla Cultura Maurizio Braccialarghe, che si è battuto per riproporre un festival del jazz sotto la Mole: «Il nostro -spiega- non un evento elitario per pochi intimi, ma per tutti, che non si sovrappone ad altre iniziative e riempie il vuoto che c'era tra il ponte del 25 aprile e quello del Primo maggio. Cultura fa anche rima con promozione e turismo, tre pilastri sui quali Torino». E sui costi precisa: «Come per tutte le manifestazio-

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ni ci sono quelli diretti e indiretti. I costi indiretti ammontano a 900 mila euro, di cui però 715 mila sono coperti da sponsor. Quelli indiretti, per la comunicazione e la promozione dell'evento, circa 220 mila euro. Soldi che erano comunque nel capitolo della

promozione della città e che, quindi, sarebbero stati spesi». Intanto sotto un cielo che si annuncia carico di nuvole, oggi alle 17 in piazzale Valdo Fusi si parte con la Gianpaolo Petrini big band , formazione attiva da 10 anni sotto la guida del batteri-

sta e che propone alcuni dei migliori musicisti dell’area torinese (dall’atista Marco tradito al tenorista Diego Borotti). Un concerto non di maniera dedicato a grande Dizzy. Un’ora dopo toccherà alla Mingus Dinasty con la Torino Jazz Orchestra, che rappresenta l’eredità di Gianni Basso. La “Dinasty” è l’ensemble messo insieme dalla vedova di Mingus, Sue, dopo la scomparsa del marito nel ’79, contrabbassista ma soprattutto grande artista e compositore che ha lasciato un’eredità di 300 brani, che costituiscono il repertorio del gruppo. Nel corso degli anni sono passati per la Dinasty decine di strumentisti di talento. Oggi, tra gli altri, si potranno ammirare il sassofonista Craig Handy e il contrabbassista Boris Kozlov. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Gli appuntamenti della sezione off: il via con una marcia balcanica

Di Castri “urla” dai Murazzi e battezza la “Notte Fringe” HE cosa vuole essere “Fringe”, la sezione off del festival, lo intuisce già da set scelto per l’inaugurazione: il quintetto “I parenti delle sposa” che alle 19 animerà piazza Vittorio marciando a suon di balkan, latin, folk e jazz. Un avvio che sintetizza gli obiettivi: una variegata panoramica su quell’ incontro di suoni, ritmi e culture che è il jazz contemporaneo. E Fringe lo offre in un flusso continuo, fino a notte fonda, in tanti locali tra piazza Vittorio e il fiume. Con solo l’imbarazzo delle scelta. Alle 20 saranno ben 4 le esibizioni in contemporanea: al Blah Blah Flavio Boltro Furio Di Castri e

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Manhu Roche mentre al Café Des Arts ecco il Max Carletti Trio; all’ Esperia il gruppo di Luigi Bonafede; al Fringe Stage (palco temporaneo sul lato destro dei Murazzi)l’ensemble guidato dal sassofonista torinese Gigi Di Gregorio A “battezzare” l’inizio della prima “Notte Fringe” sarà Furio Di Castri, contrabbassista e curatore artistico della kermesse che si esibirà alle 23 dalla zattera galleggiante di fronte al Circolo Canottieri Esperia, nell’”urlo dei Murazzi”, un assolo musicale on the river che darà simbolicamente il via alle proposte musicali della notte.

Alle 23.15 si torna sulla terra ferma con una seconda session di Gigi Di Gregorio mentre al Circolo Canottieri Esperia riecco Luigi Bonafede. Contemporaneamente, il Caffè del Progresso sarà invaso dai sapori magrebini, andalusi, argentini e balcanici dei Canone Controverso che mescolano i colori e le atmosfere della musica da camera e del jazz. Alle 23.30, Luigi Tessarollo e Fulvio Chiara presentano a La Drogheria il progetto discografico Musica del Piemonte tra passato e presente. A mezzanotte ultimi due appuntamenti: al Lab il dj e produttore elettronico Hugo presenta in anteprima “Hugo

& The Prismatics”, una contaminazione psichedelica di suoni e generi tra sonorità del primo Miles Davis elettrico, mentre al Magazzino sul Po suonerà il nuovo gruppo di Luigi Martinale. Oggi comincia anche l’Officina musicale di “Fringe in the box”: un appartamento di piazza Vittorio si trasforma in studio di registrazione con musicisti che offrono 5 minuti di improvvisazione. Primi ospiti Paolo Porta (sax), Alessandro Chiappetta (chitarra elettrica), Max Carletti (chitarra elettrica) e Gilson Silveira (percusioni). (g.l.v.) © RIPRODUZIONE RISERVATA


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