La stampa torino 1 settembre mito il circolo dei lettori 2

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SPECIALE LA STAMPA DOMENICA 1 SETTEMBRE 2013

gg Speciale MITO/Il suono, i suoni

I

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g Puro piacere senza filo conduttore GIORGIO PESTELLI

D PAOLO GALLARATI

M

ercoledì 4 e giovedì 5 settembre, rispettivamente al Teatro alla Scala e al Regio di Torino, parte la settima edizione di MITO-Settembre musica, con due concerti della Akademie für Alte Musik di Berlino diretta da Daniel Reuss con composizioni di Haydn, Brahms e la grande Messa in do minore K. 427 di Mozart. Come sempre, il programma di questo Festival è caratterizzato dalla varietà delle proposte: musica antica, classica, barocca, moderna e contemporanea, jazz, rock, elettronica, pop, danza e canzone d’autore con Eugenio Finardi (20 sett Milano o Antonello Venditti (21 sett Torino), formano un panorama variegato in cui , accanto al grande repertorio, è possibile ascoltare composizioni di rara esecuzione, capolavori praticamente ignorati in un sistema concertistico ( e teatrale) che, specialmente in Italia, tende a restringere le proprie scelte puntando prudentemente sul già noto. Le grandi orchestre

Nonostante le ristrettezze finanziarie che caratterizzano questo periodo, il programma torinese offre ancora alcuni appuntamenti spettacolari, che sono quelli affidati alle grandi orchestre dirette da direttori rinomati: ecco dunque la Budapest Festival Orchestra con Ivan Fischer (6 sett.) la Filarmonica di San Pietroburgo con Temirkanov (9 sett Mi, 10 sett. To) l’Orchestra del Maggio Fiorentino diretta da Zubin Mehta (20 sett Mi, 21 sett. To) , mentre solo a Milano si potrà ascoltare l’Orchestra di Santa Cecilia diretta da Antonio Pappano (21 sett). A queste si affiancheranno l’Orchestra NON SOLO CLASSICA

Le orchestre e i solisti di fama ma anche jazz, rock, elettronica pop, danza, canzone d’autore del Regio di Torino diretta da Gianandrea Noseda in un bellissimo programma comprendente la Sesta di Mahler e il Coro di Morti di Petrassi, uno di quei capolavori usciti dal repertorio senza valide spiegazioni, e l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Sarà quest’ultima (15 sett. To, 16 Mi) insieme alla London Sinfonietta (& sett. Mi, 7 To) e alla Filarmonica ‘900 del Teatro Regio (11 sett. To, 12 Mi) a svolgere uno dei fili conduttori del programma, vale a dire la commemorazione del centenario della nascita di Benjamin Britten, con l’esecuzione di alcuni capolavori che documentano la grandezza del compositore inglese e il suo lascito alle generazioni successive: principalmente quella di George Benjamin, oggi considerato il suo più significativo erede ed elevato da Settembre Musica a protagonista del ciclo dedicato ogni anno d un musicista contemporaneo. Settembre musica offre quindi una rara occasione per seguire alcuni sviluppi dell’avanguardia attraverso le sue radici storiche. Gli anniversari

Il 2013 è l’anno degli anniversari. Come ricorda Enzo Restagno, direttore artistico della manifestazione, le date di Lutoslawski, Hindemith, Poulenc, Rachmaninov, Gesualdo da

Gli apripista la Akademie für Alte Musik di Berlino diretta da Daniel Reuss inau­ gura MITO

Le mille facce della grande musica I concerti da non perdere dal 4 settembre fra Torino e Milano

209

appuntamenti 95 a ingresso gratuito, 114 con biglietteria a prezzi popolari. 183 sono concerti 21 incontri e 5 balletti

2900

artisti presenti 121 solisti, direttori italiani e stranieri, 103 ensemble, cori e orchestre da 25 nazioni del mondo

Venosa, Arcangelo Corelli, Luciano Berio hanno tutte a che fare con l’anno in corso, e le loro composizioni costellano quindi il programma del festival, variegandone notevolmente l’offerta. Gli appassionati di musica antica e barocca, ad esempio, potranno ascoltare le citare le due messe celebrate l’8 e il 15 a Milano con I Pomeriggi Musicali e l’Odhecaton Ensemble, o le imperdibili Sacrae cantiones di Gesualdo da Venosa eseguite dall’Ensemble La Venexiana (14 sett. Mi, 15 sett. To), la Passione secondo San Luca di Telemann affidata all’Accademia di Santo Spirito (8 sett.), il programma vivaldiano offerto dal Baroccheggiando Ensemble del Teatro Regio (9 sett.) composizioni di Corelli accostate ad un offertorio di Palestrina e a pagine gregoriane eseguite dall’Academia Montis Regalis (14 sett.), il Mattutino dei morti di Davide Perez suonato dal Ghislieri Choir & Consort (18 sett.) e il concerto del complesso Le Baroque Nomade (20 sett.) con musiche di Lully e Couperin. Un gran-

de classico della musica medievale è la Messe de Notre Dame di Guillaume de Machault: verrà eseguita nel Monastero di Bose, domenica 15, dalla Compagnia del Madrigale. I grandi solisti

Per tutte queste proposte, e molte altre, il cartellone di Settembre musica offre ogni giorno qualche cosa MEDIEVALE E BAROCCO

In programma Vivaldi, Corelli Gesualdo da Venosa e a Bose «La Messe de Notre Dame» che il pubblico potrà apprezzare per originalità di scelte e qualità esecutiva. A questo proposito, non mancano i solisti di gran nome , da Uto Ughi a Natalia Gutman, da Vadim Repin a Khatia Buniatishvili, e , a Milano, Salvatore Accardo e Mario Brunello: anche gli amanti del grande virtuosismo potranno quindi vivere momenti da ricordare.

i fronte alla ricchissima varietà di proposte del programma di Mito 2013, per abitudine l’occhio cerca senza trovarlo l’argomento principale, il tema unificante come si dice; ma è una cattiva abitudine, derivata dalla sfera commerciale dove il prodotto non si vende senza etichetta; invece, scorrendo il nuovo cartellone approntato dal direttore artistico Enzo Restagno, meno trovo il «tema» e più scopro cose non convenzionali interessanti, impegnative. Tanto per cominciare, l’apertura con l’Accademia Musica Antica di Berlino e il coro Cappella Amsterdam diretti da Daniel Reuss: amabile inizio con una Sinfonia di Haydn, quindi giù a precipizio nell’angoscia esistenziale del mottetto di Brahms, «Perchè è data la vita al misero?», per risalire all’aria purificata della Messa in do minore di Mozart. Poi ci sono naturalmente i piatti forti; i miei preferiti sono quelli di Yuri Temirkanov, grande direttore che diventa grandissimo, unico, quando dirige la sua Filarmonica di San Pietroburgo: a Milano il 9 settembre con Rachmaninov e Rimskij-Korsakov, a Torino il 10 con la «Quinta» di Ciaikovskij (chi pensa di conoscerla già, se rifà la prova con Temirkanov e i suoi si troverà di fronte una cosa del tutto nuova); grande musicista e gran signore, per il Terzo Concerto di Rachmaninov, Temirkanov offrirà la ribalta del solista a un giovane pianista italiano, Federico Colli. Un accostamento dei più promettenti è quello proposto da Gianandrea Noseda (19 settembre) con il «Coro di morti»di Petrassi (da quanto non lo sentiamo più?) seguito dalla Sesta Sinfonia di Mahler; malgrado i tempi di crisi, sempre luminosa la costellazione dei grandi nomi: Zubin Mehta, Ivan Fischer, Antonio Pappano, Sol Gabetta, Mario Brunello, Trio Ciaikovskij, Salvatore Accardo, Uto Ughi, Vadim Repin, Gidon Kremer. Settore, secondo la tradizione, particolarmente robusto è quello moderno: quest’anno la luce principale è per George Benjamin, uno dei più interessanti compositori inglesi del nostro tempo, le cui musiche verranno molto accortamente presentate assieme a pagine di Benjamin Britten; e non è stato dimenticato Luciano Berio a dieci anni dalla scomparsa. Fitta la serie delle cose rare da scoprire, come la «Passione secondo Luca» di Telemann, la «Messa solenne» di Cherubini, più decine di partiture di ogni epoca, mescolate a progetti speciali, jazz, canzone d’autore, sonorizzazioni di film del primo Novecento. Non mancano le scommesse, come l’integrale del Rachmaninov pianistico; per me, se c’è un compositore cui non giova l’integrale è proprio Rachmaninov; ma siamo pronti alla smentita affidandoci alle mani di Roman Lopatinsky, Alessandro Tardino, Leonie Retting, Regina Chernychko, Tatiana Chistyakova e tanti altri che sarà bello conoscere. Infine, uno degli aspetti più stimolanti del programma è la quantità di presentazioni, omaggi e dibattiti, che per la presenza dei protagonisti e la mediazione di competenti diventano occasioni uniche per mettere a fuoco personalità e tendenze: come l’incontro con Benjamin (7 settembre al Circolo dei Lettori), gli spazi dedicati a Cathy Berberian (12 settembre), a Goffredo Petrassi, ai Balletti russi di Diaghilev, alla «Sagra della primavera» di Stravinskij: che Mehta dirigerà, nel centenario della «prima», il 21 settembre al Lingotto a chiusura della manifestazione. Insomma, cercando bene, non si finisce più di trovare occasioni che per un verso o per l’altro saranno sicure fonti d’istruzione e diletto.


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