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3.4.1 Sintesi dei contenuti emersi
I goal a prevalente dimensione sociale presenti nella Guida sono: • 1. Sconfiggere la povertà; 2. Sconfiggere la fame; 3.
Salute e benessere; 4. Istruzione di qualità per tutti; 5. Parità di genere; 10. Ridurre le disuguaglianze.
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I goal e i target a prevalente dimensione ambientale: • 7. Energia pulita e accessibile; 11.2. Mobilità; 13.
Lotta contro il cambiamento climatico (riuniti dal titolo Bologna metropolitana carbon neutral 20402050); 6. Acqua pulita e servizi igienico-sanitari; 11.3 Consumo di suolo (poi confluito nel 15. Vita sulla terra); 11.6. Qualità dell’aria; 12. Consumo e produzione responsabili.
I goal a prevalente dimensione economica: • 8. Lavoro dignitoso e crescita economica.
I goal a prevalente dimensione istituzionale: • 16. Pace, giustizia e istituzioni solide.
La Guida contiene anche le principali domande per ciascun goal o target del goal 11 a cui doveva rispondere il percorso partecipato:
A. Obiettivi quantitativi: 1) gli obiettivi quantitativi individuati a livello nazionale o regionale possono essere differenziati a livello metropolitano, di Unione e comunale ed eventualmente come? 2) vi sono altri obiettivi quantitativi che si ritiene possano essere individuati a livello metropolitano, di
Unione e comunale? Se sì, quali?
B. Azioni: 1) quali ulteriori azioni si ritiene che debbano essere attivate al livello della Città metropolitana e del territorio specifico per conseguire gli obiettivi quantitativi (Scenario obiettivo)?
Per rispondere a quest’ultima domanda si doveva tenere conto: 1) della distanza dagli obiettivi quantitativi; 2) delle azioni già in atto o programmate (Scenario programmatico); 3) del quadro generale costituito dal Patto regionale e dal Patto metropolitano (Scenario Obiettivo).
I diversi incontri sono stati svolti, in modalità telematica, secondo le seguenti fasi: • 1a Fase: plenaria. Introduzione al progetto, illustrazione dei principi cardine degli approcci con
i quali l’Agenda 2.0 è stata costruita, del metodo di elaborazione degli obiettivi quantitativi e qualitativi e i rispettivi target. Spiegazione degli obiettivi quantitativi e relative principali azioni presenti nell’Agenda 2.0 afferenti a 13 dei 17 SDGs dell’Agenda 2030 di cui 3 target per il goal 11. È stata presentata la Guida al percorso partecipato. • 2a fase: Tavoli di lavoro. Sono stati strutturati 3
Tavoli di lavoro, legati alla classificazione dei goal e dei target del goal 11 per dimensioni prevalenti, ovvero: a) sociale; b) ambientale; c) economica e istituzionale. Questa fase è stata dedicata all’ascolto, raccolta e discussione di idee e proposte per arrivare alla costruzione di un quadro d’insieme, il più possibile condiviso in tutto il territorio metropolitano di Bologna, di obiettivi, indicatori e azioni per conseguirli. • 3a fase: Conclusione dell’incontro. Restituzione, in plenaria, di quanto discusso nei tavoli di lavoro e condivisione dei principali risultati emersi finalizzata all’allineamento tra i diversi ambiti di sostenibilità.
Gli incontri hanno avuto una durata di 2 ore - 2 ore e mezza ciascuno. Per ciascuno degli incontri Fondazione per l’innovazione urbana ha predisposto dei Report che in parte sono già stati utilizzati per l’aggiornamento dell’Agenda 2.0, e saranno molto utili per sua territorializzazione nel Comune di Bologna, nel Nuovo Circondario imolese e nella Unione di Comuni Valli del Reno, Lavino e Samoggia. La prospettiva è di replicare tale metodo anche nelle altre parti del territorio metropolitano.
3.4.1 Sintesi dei contenuti emersi
Nei diversi incontri è emersa una significativa consapevolezza sugli strumenti di pianificazione esistenti, anche a livello sovra-territoriale, e una propensione da parte dei soggetti partecipanti alla lettura del contesto metropolitano alla luce dei temi dello sviluppo sostenibile. Le riflessioni emerse dalle discussioni riguardo agli obiettivi/target e azioni proposte nei vari tavoli di lavoro sono risultate stimolanti e produttive e sono state rapportate alla realtà concreta, con numerosi riferimenti alla pandemia di Covid-19 e a come rispetto ad essa emergano già direzioni di peggioramento rispetto a numerosi obiettivi e dati proposti. Risulta quindi necessario evidenziare l’utilità di tenere aggiornata quest’analisi integrandola anche con i primi esiti dei dati riferiti al periodo pandemico.
Di seguito si riporta una sintesi dei contenuti emersi nei 3 tavoli di lavoro dei 6 incontri effettuati.
Risultati dei Tavoli dei goal e target a prevalente dimensione sociale La riflessione è stata ricca e organica e ha permesso di leggere i temi in esso declinati sotto diverse prospettive e proporre nuove sfide articolate. La riflessione qualitativa è stata prevalente rispetto all’analisi quantitativa dei dati e degli indicatori. Spesso, tuttavia, sono emersi riferimenti a banche dati esistenti che potrebbero essere considerate in un futuro per nuove analisi o per riferimenti a nuovi obiettivi. Rispetto ai contenuti, emergono alcune riflessioni trasversali: • percezione di una costante preoccupazione per i dati relativi alla povertà e alla lotta alla fame, in relazione alle conseguenze della pandemia; • spesso sono state proposte azioni integrate per i singoli obiettivi che riguardano ambiti diversi.
Un tema molto spesso richiamato, che non comprendeva obiettivi quantitativi e non è stato proposto, riguarda le politiche abitative, dalle quali elaborare strategie necessarie per supportare le problematiche relative alla povertà ma anche trarre opportunità per i giovani; • necessità di adottare un nuovo approccio alle politiche riguardanti la salute e il benessere, prediligendo azioni di territorialità delle cure e aumento di presidi nel territorio. In questo campo, un aspetto molto evidenziato è quello dei nuovi rischi, causati dalla pandemia, di impatto sulla salute mentale. • sull’obiettivo 4 relativo all’’istruzione sono emersi alcuni temi di attenzione ricorrenti: la necessità di considerare il percorso educativo sin dalla prima infanzia, di progettare un repository dati sulla dispersione scolastica, di pensare a politiche integrate per supportare gli studenti universitari (ad es. mobilità, casa, orientamento), di lavorare sulla sinergia formazione-lavoro e supportare le donne in studi scientifici e nelle STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica); • le considerazioni fatte per gli obiettivi 5. Parità di genere e 10. Riduzione delle disuguaglianze sono state spesso collegate fra di loro. Sono emerse alcune proposte che possono essere così riassunte: a) per la parità di genere, vi è la necessità di non limitarsi a mostrare il dato del numero di donne nelle Giunte, ma di allargare l’attenzione ai vari settori della vita civile: mondo economico, scientifico, politico nel suo insieme etc.; b) necessità di lavorare su azioni di conciliazione vita privata-lavoro attraverso l’implementazione di servizi a supporto della genitorialità e della cura delle persone.
Risultati dei Tavoli dei goal e target a prevalente dimensione ambientale Uno dei temi trasversali emerso in tutti gli incontri riguarda gli strumenti pianificatori già esistenti che presentano obiettivi già in linea con quelli indicati dall’Agenda 2.0. In particolare: • è stato posto l’accento sulla necessità di allineare gli obiettivi, e relative azioni, contenuti nei vari strumenti di pianificazione e normativi già operanti come i Piani di azione per l’energia e il clima (PAESC) e la legge regionale sulla Tutela e l’uso del territorio n. 24 del 2017, e, soprattutto, sulla necessità di far rispettare obiettivi e soglie già esplicitati nei suddetti strumenti; • è stato osservato che anche il Piano urbano per la mobilità sostenibile (PUMS) è uno strumento di pianificazione che pone obiettivi in linea con quelli presenti nell’Agenda 2.0 anche se la scala temporale per il loro raggiungimento deve essere ridotta, considerata l’accelerazione dei cambiamenti climatici; • la semplificazione delle norme e un’applicazione più stringente e snella delle stesse sono state indicate dai partecipanti come le misure più importanti per raggiungere gli obiettivi proposti, insieme alla sinergia tra i diversi livelli di pianificazione. Altro elemento sottolineato è la necessità di sinergie tra pubblico, privato e comunità di cittadini (ad es. le comunità energetiche) per stimolare l’uso di fonti di energia alternative e sostenibili. La cornice culturale, inoltre, viene ritenuta un altro elemento essenziale che può indurre un cambiamento negli stili di vita e, quindi, nei consumi energetici, nella produzione di rifiuti, e in altri ambiti d’azione similari. Legato a ciò, una particolare enfasi è stata posta sullo spazio pubblico e sulla funzione culturale, oltre agli effetti pratici, che interventi di riqualificazione (energetica, naturalistica, mobilità lenta) e di rigenerazione (coinvolgimento e partecipazione di tutti gli stakeholder) potrebbero apportare in termini di diffusione di valori e stili di vita sostenibili. Per quanto riguarda gli indicatori, è stato osservato che la sola offerta di trasporto (posti-km per abitante l’anno) non è in grado di valutare la qualità del servizio offerto, mentre sulla dispersione idrica i dati forniti da ISTAT non riflettono quelli in possesso dell’Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e i rifiuti (ATERSIR) che vengono ritenuti più attendibili
e che mostrano un andamento meno negativo. Di questo si terrò conto nell’attività di aggiornamento dell’Agenda 2.0. Per quanto riguarda le azioni, invece, sono state indicate iniziative sia di natura tecnico-economica (incentivi, accorgimenti tecnici, soluzioni scientifiche) che di tipo culturale (educazione, azioni esemplari). Si è ritenuto importante, inoltre, tenere conto delle iniziative sul territorio che, in particolare in campo energetico, potrebbero fornire risposte sul contrasto alla crisi climatica oltre ad avere connotati di tipo sociale e culturale, come le comunità energetiche. Nei tavoli delle due Unioni particolare enfasi è stata posta sul livello di governance pubblica negli ambiti che riguardano acqua, energia e suolo, in quanto a volte un’eccessiva sottolineatura dei soli aspetti economico-finanziaria, portano squilibri e criticità nella gestione di queste importanti risorse.
Risultati dei Tavoli dei goal a prevalente dimensione economica e istituzionale Dal confronto avvenuto in questo tavolo, per i due goal in oggetto a cui in qualche caso si è aggiunto il goal 12. Consumo e produzione responsabili, sono emerse alcune riflessioni trasversali, riguardanti soprattutto il ruolo che ha avuto la pandemia di Covid-19 nel ridisegnare i confini della fragilità, estendendo il ventaglio delle categorie che si trovano in condizione di vulnerabilità economica e sociale. Questo ha portato alla considerazione che sono necessari strumenti di rilevazione più adatti allo scopo rispetto a quelli proposti. Nello specifico sono emersi i seguenti punti: • preoccupazione che i dati riportati su occupazione e NEET siano notevolmente cambiati a seguito della crisi pandemica e possano ulteriormente peggiorare (effetto della crisi sui giovani, sblocco dei licenziamenti); • gli indicatori individuati per mostrare le tendenze di cambiamento del lavoro non sono ritenuti adeguati, mentre viene sottolineata la complessità del tema e il bisogno di individuare indicatori sulla qualità del lavoro; • la consapevolezza sul fenomeno dei NEET è molto carente: dai Tavoli emerge la scarsa capacità di descrivere chi siano i NEET, quali bisogni abbiano e si riscontra una difficoltà trasversale nell’approfondire il tema; • l’obiettivo 12. Produzione e consumo responsabili viene affrontato attraverso il racconto dei progressi fatti a livello territoriale nella gestione dei rifiuti.
Le proposte legate all’individuazione di nuovi mo-
delli economici a sostegno del raggiungimento degli obiettivi sono riferite al tema dell’economia circolare e del riuso; • l’obiettivo 16. Pace, giustizia e istituzioni solide viene affrontato con molta difficoltà nei vari incontri. Le proposte formulate si concentrano sui servizi di sicurezza urbana e sui percorsi di welfare e formazione per le persone detenute.
Inoltre, vi sono stati specifici commenti in relazione a singole realtà territoriali coinvolte. Per quanto che concerne il Comune di Bologna è stato sottolineato quanto segue: • particolare attenzione viene dedicata al tema delle attività di up-skilling e re-skilling per favorire un miglioramento in tema occupazionale; • emerge l’importanza di attivare pratiche di prossimità diffuse nei quartieri (educazione informale e ambientale, repair caffè, etc.); • emerge una forte competenza e pratiche sedimentate di misure sociali e di promozione dell’occupazione per ridurre l’affollamento e la reiterazione dei reati favorite dalla presenza di istituti penitenziari sul territorio.
Per il territorio del Nuovo Circondario Imolese, è stato posto l’accento sui seguenti aspetti: • è il territorio in cui si riscontra maggiore conoscenza e capacità di analisi dei dati. Questo elemento favorisce l’emersione di visioni chiare e di un’ottima capacità di programmazione territoriale; • il tema del lavoro è affrontato mettendo al centro il capitale industriale e tecnologico dell’area. In particolare, l’attenzione si concentra sulla costruzione di ecosistemi d’innovazione sul territorio che favoriscano lavoro di qualità e all’avanguardia, uniti a strategie di attrattività territoriale.
Nel caso dell’Unione dei Comuni delle Valli del Reno, Lavino, Samoggia: • particolare attenzione viene posta sul bisogno di programmazioni di area vasta e sulla necessità di aumentare e migliorare il coordinamento tra gli attori territoriali (ad es. vengono citati i centri per l’impiego come attori poco presenti).