MICHELE DELLA MAESTRA
VUOTI A PERDERE
Medole Torre Civica
MICHELE DELLA MAESTRA VUOTI A PERDERE
16 Marzo 6 Aprile 2014
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MICHELE DELLA MAESTRA
Con il Patrocinio di
VUOTI A PERDERE
16 Marzo - 6 Aprile 2014 Medole - Torre Civica
Comune di Calvisano Assessorato alla Cultura
Comune di Medole
Assessorato alla Cultura
Associazione Pro Loco Medole
Mostra, catalogo e coordinamento Giovanni Magnani
Testi critici Luca Cremonesi, Vanda Sabatino, Fabrizio Migliorati, Paolo Capelletti
Allestimento Settore operativo dell’Associazione Pro Loco Medole in collaborazione con
Fotografie Studio Fotografico Domenico Brunelli - Calvisano (Bs)
Liceo Artistico Alessandro Dal Prato
Addetto stampa Paolo Capelletti
Comune di Medole Tel. 0376 868001 www.comune.medole.mn.it Associazione Pro Loco Medole Tel. 0376 868748 Torre Civica Tel. 0376 868622 2
Il filo sottile che lega l’appassionato come l’esperto a Medole e alla Torre Civica, luogo deputato alla divulgazione dell’arte e della cultura, continua a dipanarsi in virtù di una tenacia e di un approfondimento propositivi da parte degli “addetti ai lavori” della Associazione Pro Loco, dell’Amministrazione Comunale e della Civica Raccolta d’Arte. Un filo, legamento di passione, che con assiduità propone svariate iniziative e mostre significative di particolare interesse. Tra queste ultime si pone questa, benvenuta, esposizione che si è resa possibile grazie alla disponibilità del valente pittore Michele Mori, in arte Della Maestra, di Calvisano bresciano, che in questi ultimi anni ha esplicitato un suo nuovo linguaggio espressivo configurato in una copiosa serie di dipinti che ha vuluto espressamente esporre in primis in Torre Civica dove, anni addietro, aveva presentato una sua personale e figurato in alcune selezionate collettive. Un segno sensibile di riconoscimento, apprezzato e ricambiato con gioia ed entusiasmo. A noi, dunque, compito e piacere l’aver messo in cantiere, curato e realizzato l’esposizione che darà certamente impulso alla cultura della nostra Medole, della comunità, e perché no, alla qualità della vita e dell’intero “tessuto” del luogo. L’iniziativa, tra l’altro, ha offerto il destro alla collaborazione e sostegno per una operazione didattica della quale sono parte attiva giovani studenti del vicino Liceo Artistico Alessandro Dal Prato di Guidizzolo. Nella convinzione che anche questa mostra sia stimolo di crescita ulteriore, il nostro più sentito ringraziamento va a tutti coloro che a vario titolo hanno con noi collaborato.
Giovanni B. Ruzzenenti Sindaco
Annalisa Franchi Vice Sindaco Assessore alla Cultura
Giovanni Magnani Presidente Associazione Pro Loco Conservatore della Civica Raccolta d’Arte
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Untitled 3, 2007, olio su tela, cm. 40x40 21
Untitled 4, 2007, olio su tela, cm. 40x40 23
Untitled 14, 2010, olio su tela, cm. 70x70 36
Untitled 21, 2012, olio su tela, cm. 70x70 45
BIOGRAFIA
Michele Mori, in arte Della Maestra, nasce a Calvisano, terra bresciana, nel 1959, dove vive e svolge attività di artigiano decoratore.
Diplomatosi all’Istituto Statale d’Arte di Guidizzolo (MN) si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Venezia che abbandona dopo un solo anno. Spirito inquieto, inizia non ancora ventenne il suo percorso artistico non senza toni polemici nei confronti di una società considerata alla deriva. La sua ricerca è condotta con un registro realista a cui abbina un certo gusto tendente al grottesco, sarcastico e caricaturale. Col correre del tempo il suo interesse volge dall’universale al particolare, dall’analisi della società allo studio dell’individuo indagato nei suoi moti interiori, ma anche nelle relazioni con l’esterno. I toni si fanno più riflessivi e intimisti. Con marcata tecnica iperrealista,
Della Maestra ripercorre i luoghi della memoria alla ricerca di rassicurazioni, indicando nel suo proporre artistico la strada per sfuggire alla consapevolezza di una vita sempre più precaria. Nelle opere dell’artista di Calvisano traspare un profondo amore per la natura che non si esaurisce in un processo di osservazione e mimesi, quanto piuttosto nella necessità sentita di compenetrazione in essa. Le opere recenti, in sintonia con il percorso tracciato sono addizione, valore aggiunto, un work in progress, in sostanza, sia per quanto riguarda il messaggio, la sua esposizione, il fare esecutivo virtuoso di fervente applicazione tecnica, concorrono unitariamente, nel contesto delle opere, al conseguimento di una pregevole caratura.
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Liceo Artistico Alessandro Dal Prato
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I Like Museo è un progetto didattico attivato e promosso dal Sistema dei Musei Mantovani con il sostegno di Fondazione Cariplo. L’obiettivo del progetto, come dichiara il logo che lo rappresenta, è coinvolgere un “nuovo pubblico giovane per i musei mantovani”. In altre parole, l’ambizione che muove il progetto è quella di mostrare ai giovani studenti come le attività di un museo possano fare parte della loro quotidianità e possano, anzi, influenzarla ed esserne influenzate. La Civica Raccolta d’Arte, in quanto membro del Sistema Museale, ha aderito con entusiasmo all’idea di I Like Museo e, poiché referente essenziale del progetto non possono essere che le scuole, ha colto l’occasione per intessere una collaborazione, da lungo tempo desiderata, con il Liceo Artistico “A. Dal Prato” di Guidizzolo. Le classi IV A e IV C, rispettivamente sotto la guida degli insegnanti Mirella Monacelli e Mauro Tirelli, sono state invitate a dare un apporto critico alla mostra, insieme alla Pro Loco di Medole e alla Civica Raccolta, nelle fasi di selezione, di allestimento delle opere e redazione dei testi. Abbiamo perciò scelto di dedicare le pagine seguenti proprio ai testi prodotti dagli studenti delle due classi, in riflessione sull’esperienza I Like Museo, sulle opere di Michele Della Maestra e, più in generale, sul loro rapporto con l’arte.
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COS’È ARTE? COS’È CONTEMPORANEO? RACCONTARE UNA STORIA, DONARE UN’EMOZIONE Siamo alunni del liceo artistico di Alessandro Dal Prato di Guidizzolo al quarto anno, il penultimo, e l’attività didattica si sta facendo sempre più interessante proprio ora che siamo vicini al traguardo. Come questo coinvolgente progetto- I LIKE MUSEO- che ci ha permesso di scoprire e partecipare, non solo nel ruolo di spettatori, a tutte le fasi di preparazione di una mostra Nel caso specifico la personale dell’artista Michele Della Maestra. Una personale il cui tema è la natura morta: soggetti molto realistici e una tecnica di un virtuosismo impressionante. In nessuna delle opere il supporto è completamente dipinto, l’artista lascia parte della tela bianca con particolari che si sfumano nel vuoto, come volesse lasciare all’immaginazione di chi guarda il compito di riempirla. Usare l’immaginazione aiuta a crescere, ad avere una visione più ampia delle cose, a comprendere e rielaborare attraverso le proprie emozioni ciò che ci circonda in modo critico e creativo. Ecco perché, a nostro avviso, la scuola in generale, non solo le scuole d’arte, dovrebbero offrire a noi ragazzi sempre più opportunità di questo tipo. Per esperienza diretta possiamo affermare che la frequentazione dei luoghi dell’arte, ci obbliga a tenere l’immaginazione in costante esercizio, stimola la curiosità e ci permette di tenere allenata la mente nell’instancabile ricerca del senso della bellezza. Questa avventura didattica, più di ogni altra, ci ha fatto interrogare e ci ha portato a cercare una risposta alla più classica delle domande “cos’è l’arte”. Com’ era prevedibile, proprio su questo concetto, nella discussione, ci siamo divisi: per alcuni di noi l’arte è tutto, qualsiasi cosa trasmetta un’emozione, sia essa positiva o negativa, basta che arrivi a toccare i sentimenti di ognuno di noi, indipendentemente dalla forma e dal linguaggio utilizzato: visivo, sonoro, verbale, gestuale ecc.. Per altri, invece, arte è rappresentazione e interpretazione della realtà, esteriore o interiore che sia, con i linguaggi più tradizionali, ma alla fine ci siamo ritrovati tutti d’accordo nell’affermare che “non tutto ciò che si trova in un museo è arte” e che l’arte, quando non risponde a logiche utilitaristiche, è l’unica vera libertà che possiamo permetterci. Nella nostra vita di studenti è di fondamentale importanza per il nostro futuro, per molti una passione, per alcuni solo un lavoro, per altri una ragione di vita, un’aspirazione, per tutti uno stimolo a migliorarsi come persone. Comprendere l’arte a volte è difficile: un quadro realistico e ben eseguito ci impressiona facilmente per la bravura dell’artista e lo capiamo immediatamente, ma nei confronti di molti quadri astratti o opere contemporanee siamo portati molto spesso ad avere un atteggiamento di chiusura. Pensiamo sia molto importante, per questo, sollecitare la nostra sensibilità percettiva tuffandoci nell’esplorazione delle opere pittoriche di Della Maestra. In primis siamo rimasti colpiti dalla sua scelta di riproporre un tema così classico com’è quello della natura morta, anche se rivisitato dall’artista in chiave contemporanea con una straordinaria abilità tecnico-esecutiva. Michele Della Maestra parte dalla rappresentazione della realtà, dal disegno dal vero. La copia dal vero ha sempre avuto un ruolo importante nella storia e nell’apprendimento dell’arte; serve a capire i volumi, lo spazio, la profondità e a padroneggiare gli strumenti del mestiere, per poter poi liberare senza ostacoli la propria creatività. Ogni sua opera, come ogni opera d’arte, ci ha raccontato una storia, quella personale dell’artista, la storia di come essa è stata creata, la storia dei ricordi di noi che l’abbiamo guardata. E così ci siamo ritrovati dentro una meravigliosa magia grazie alla sovrapposizione dei nostri ricordi con quelli dell’ar-
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tista, come perfetti sconosciuti che per un attimo irripetibile hanno incrociato le loro esistenze nel più intimo dei luoghi: quello delle emozioni, senza chiedersi come questo sia possibile. Se le esperienze insegnano qualcosa, la nostra conclusione è che lo scopo dell’arte sia proprio questo: condividere e regalare una parte di se agli altri. L’alone di mistero che ci ha impedito di comprendere tutto ciò che l’artista intendeva esprime, cioè se stesso, è proprio ciò che più ci ha affascinato. Perché perdere tempo a cercare di decifrare i suoi quadri, il significato che egli ha celato dietro quel realismo così esasperato, quella tecnica rigorosa quasi spietata, quella luce sopra le righe, quella natura senza inizio e senza fine non ancora del tutto svelata e spesso solo da calpestare, o la ragione di quegli spazi vuoti come racconti ancora da narrare? Perché limitarsi a guardare quei quadri se con l’immaginazione possiamo entrarci nei quadri….. siamo dentro i quadri ….. SIAMO NOI QUEI QUADRI. Un giorno anche noi vorremmo emozionare così. Classe IV A
IL BIANCO, IL DETTAGLIO, TOCCARE NEL RICORDO La natura morta è un genere che nasce nella pittura europea a partire dal sedicesimo secolo. In questa nuova ispirazione pittorica il soggetto inanimato, solitamente usato come complemento di una composizione, diviene invece protagonista assoluto del quadro. Ma che senso ha proporre o riproporre gli stessi soggetti rappresentati più di cinquecento anni fa, ai nostri giorni, dove tutto corre veloce e pochi si fermano ad osservare e ad apprezzare ciò che li circonda? Queste opere propongono soggetti comuni che si trovano nella vita di tutti i giorni, che noi diamo per scontati passandoci davanti, o mangiandoli, come nel caso della frutta, ma ne notiamo la vera bellezza quando vengono rappresentati e ci rendiamo conto che ciò che ci circonda è molto più bello, colorato e vivace del solito. L’elemento che spicca principalmente in ogni dipinto è il soggetto colorato, e, secondariamente, è la presenza dello sfondo bianco e grigio che fanno risaltare, ed esaltano il soggetto dipinto senza alcun altro “elemento di fastidio”, inoltre, danno spazio all’immaginazione dell’osservatore permettendogli di completare l’opera secondo il proprio punto di vista. Il bianco potrebbe rappresentare anche una sorta di “non finito”, come se il pittore volesse mostrare la tela com’era originariamente e come diventa per mano dell’uomo. Il virtuosismo tecnico che si nota nei soggetti dipinti è esaltato, oltre che dalla raffinata tecnica pittorica, dalla luce, che colpisce gli oggetti da sinistra come se fosse il bianco della tela ad illuminarli. Anche le inquadrature sono ravvicinate e ci permettono di osservare i vari elementi nei particolari più nascosti che spesso sfuggono ad un occhio non attento. La difficoltà di rappresentare il panneggio e la piega del tessuto in modo così verosimile rende l’immagine realistica senza risultare di maniera.
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Altro elemento fondamentale creato dalla luce sono le ombre, sia dei panneggi che degli oggetti stessi che danno profondità anche in mancanza di uno sfondo prospettico. Oltre alla forte cura del dettaglio, il pittore rappresenta in modo molto minuzioso l’interno dei soggetti dipinti, ricercando così anche in profondità la bellezza del dettaglio come i grani rossi del melograno o i semini della zucca, o addirittura le venature delle foglie dei fiori e delle verdure. Questi quadri, oltre che la vista, stimolano anche gli altri sensi e invogliano lo spettatore a staccare l’oggetto dal quadro facendolo proprio e visualizzandolo nella propria mente, associandolo al ricordo, come una gita in campagna o qualcosa che si è mangiato in una determinata occasione. Attraverso il diverso utilizzo del colore e della natura il pittore esprime l’essenza delle stagioni con le proprie caratteristiche spesso non apprezzate (come ad esempio le erbacce, l’erba secca e il fango per l’autunno e la neve per l’inverno) e di conseguenza del tempo che passa, come se volesse indurre lo spettatore a fermarsi e a capire che ciò che sta guardando non è frutto di immaginazione ma semplicemente la realtà che ha sempre avuto sotto gli occhi ma a cui non ha mai dato peso o attenzione, facendolo riflettere che ciò che è rappresentato è sempre stato intorno a lui. Classe IV C STUDENTI PARTECIPANTI CLASSE 4A INDIRIZZO ARTI FIGURATIVE
CLASSE 4C INDIRIZZO ARTI FIGURATIVE
AVIGO DENNIS BONDAVALLI MORRIS DALLA GASSA VALENTINA GUADAGNO PAOLO JADDANE SOFIA MOLI AMBRA SABANADZOVIC TAHIR NAZA SCORZA SARA SOLAZZI ELEONORA TASSELLARI GRETA TODESCO ALBERTO TONONI ANDREA TOSI ILARIA ZAMBONI SARA
AVIGO JENNY BALOGUN KUKU OLUWAFAMISAYO AYOMID BERASI CRISTIANA BETELLI GLORIA BIGNOTTI IRENE COMPAGNONI LAURA DEGANI SIMONE DUROGATI GABRIELE HARRABI WENDY MAESTRINI GLORIA MANTOVANI LINDA PACELLI CAMILLA PAINI SARA PIPPO ALESSANDRA SIGNORI LEONARDO VERGNA SARA
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Quaderno medolese d’Arte XV
Finito di stampare nel marzo 2014 presso la NOVA LITO
Carpenedolo (Bs) Grafica: Ermanno Bergamini - Giovanni Magnani
978-88-97730-28-6 72