Henghel Gualdi

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Henghel Gualdi Biografia

Henghel Gualdi (Correggio, 4 luglio 1924 – Bologna, 16 giugno 2005) è stato un musicista e clarinettista italiano, molto conosciuto anche all’estero, è da molti ritenuto il miglior clarinettista jazz italiano di tutti i tempi.

Henghel nasce a Correggio, cittadina nella bassa reggiana ma la sua infanzia e adolescenza appartiene a San Martino in Rio, un centro vicino. La musica è stata subito la sua passione, tanto che a soli 10 anni già suonava nella banda correggese “Luigi Asioli”, meritando nel 1935 la miglior pagella del corso con la votazione di 9/10 sia in solfeggio che in strumento. Si iscrive al Conservatorio “Achille Peri” di Reggio Emilia, sotto la guida del maestro Augusto Battaglia, fino al conseguimento del diploma in Clarinetto.Nel frattempo ha suonato anche in altre bande musicali della zona, assieme al padre Roberto (trombonista, morto prematuramente nel 1947). Durante la seconda guerra mondiale, il suo fascino per le big band americane, lo fa avvicinare alla musica jazz e all’improvvisazione, utilizzando come modello le grandi orchestre di Glenn Miller e Tommy Dorsey. Nel 1944, durante la Leva obbligatoria, suona nella banda militare accanto al grande Paolo Borciani (violinista del Quartetto italiano) e a Giuseppe Guastalla, maestro del coro della Scala di Milano.Appena finita la guerra, dopo la morte del padre, per potere mandare avanti la sua numerosa famiglia (3 sorelle, 1 fratello e la madre), è costretto a reinventarsi suonatore di liscio, girando le più importanti balere della regione. In questi anni la sua fama si allarga ad un orizzonte nazionale. Al Cristallino di Cortina una sera viene a sentirlo lo scrittore Ernest Hemingway, il quale rimane molto impressionato dalle sue doti musicali e virtuosistiche. La prima volta che andò a Milano in un locale alla moda dove suonava il trombettista americano Rex Stewart (noto componente dell’orchestra di Duke Ellington), non lo volevano più lasciar andare via. Ben presto la sua popolarità oltrepassa l’Italia e lo porta a collaborare con musicisti di fama mondiale come Bill Coleman, Chet Baker, Count Basie, Gerry Mulligan, Paquito D’Rivera, Sidney Bechet, Albert Nicholas, e a suonare assieme a degli autentici “mostri sacri” dell jazz americano, quali Louis Armstrong, Lionel Hampton, Teddy Wilson, Joe Venuti, girando con varie formazioni musicali tutta Europa. E giù proposte, anche per pag 1


“Jazz Band”, sua famosa sigla di chiusura “90° minuto”, celebre trasmissione televisiva

Spotify, playlist “Clarinet -Henghel Gualdi”

Henghel Gualdi “AFTER YOU’ VE GONE”

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il festival del jazz di Parigi, ove si più tardi, 1968 il grande trombetesibivano Parker, Gillespie e Louis tista e cantante Louis Armstrong Armstrong, ma Gualdi, forse inti- vuole essere accompagnato dalla midito da tali presenze, si rifugia sua band durante la sua esibizione nel Quintetto Odeon. Proposte ar- al Festival di Sanremo. È un vero rivano anche dagli Stati Uniti, ma trionfo! Esattamente l’anno prima, Gualdi ha paura dell’aereo (solo nell’estate del 1967 partecipa alla Pavarotti nel 1989, riesce a convin- trasmissione televisiva “Lei non si cerlo a prenderne uno per seguirlo Preoccupi”condotta in prima seranella sua tournée americana). Nel ta su Rai1 dal Mo Enrico Simonetti 1952 è con Paolo Zavallone, nel cui e da Isabella Biagini riscuetendo complesso cantava Luciana Sasdel- un grande successo e dimostranli, che porterà all’altare l’8 ottobre do ancora una volta il suo valore di 1955. Dopo il matrimonio sposta straordinario musicista. la sua residenza a Bologna. Negli La sua attività concertistica proanni ‘50 la sua orchestra è una del- segue sempre costante negli anni le più seguite alla radio e nel 1954 successivi, fino ai giorni nostri. vince il concorso radiofonico “Bac- Sono altresì da ricordare il concerchetta d’oro Pezziol” organizzato to al Memorial clarinet di Riccione dalla RAI, prenel 1982 con Pupi sentato da Nunzio Avati e Gianni Filogamo, davanti Sanjust. alle orchestre di Nel 1996 è Woody A Rimini nel 1994 Peppino Principe suona alla presenAllen a trattenerlo za di George Bush ed Happy Boys di Nino Donzelli, la un’ora chiedendogli e Michail Gorprima orchestra bačëv. Nel 1996 consigli sullo di Mina. è Woody Allen a strumento. Al concorso partrattenerlo un’otecipavano le più ra chiedendogli importanti orconsigli utili sullo chestre italiane strumento. Negli di allora come Fred Buscaglione,- ultimi anni è spesso a Cattolica ad Giovanni Fenati, Renato Carosone, insegnare ai ragazzi l’amore per la Bruno Canfora e numerosi altri. musica jazz. Il suo ultimo brano, Nel 1957 vince il prestigioso premio scritto con Dante Torricelli, si in“Benny Goodman italiano”, supe- titola “Frizzantino” ed è dedicato rando in finale Glauco Masetti, Le- alla Bourbon Street Dixie Band di onardo Principe e Euclide Zoffoli, Cremona con la quale aveva suonaconsiderati i talenti più importanti to poco tempo prima. Quasi fosse del panorama jazzistico italiano di un presentimento, invia il brano a quei tempi. Beppe Corbari assieme ad una tocStardust, Estrelita, Saint Louis cante lettera e Beppe lo riarrangia e Blues erano i suoi cavalli di batta- lo inserisce nel cd “When the Sainglia. La sua fama è ormai diffusa, ts ...” come “Henghel for Bourbon” tanto che Tito lo chiama ad inau- in Suo onore. Muore il 16 giugno gurare lo stadio di Belgrado. Nel 2005 per un infarto nella sua casa 1962 esordisce alla direzione dello di Bologna, tre settimane dopo la Zecchino d’Oro al teatro Antoniano sua ultima apparizione in un condi Bologna, e viene confermato an- certo. Sara sepolto due giorni più che per l’anno successivo, quando tardi nel cimitero di San Martino la manifestazione si sposta nel ne- in Rio così come aveva desiderato onato studio televisivo. Pochi anni espressamente. pag 2


L’amore per la sua terra

Stardust, Estrelita, Saint Louis Blues erano i suoi cavalli di battaglia.

Note Il Corriere della Sera, 17 giugno 2005 (http://

archiviostorico.corriere. it/2005/giugno/17/Addio_ clarinettista_Henghel_Gualdi_co_9_050617027.shtml)

Tutti i suoi più cari conoscenti, dagli amici ai parenti più stretti riconoscono il suo attaccamento ai luoghi della sua infanzia, San Martino su tutti. Tra un concerto e l’altro non manca mai di fare ritorno tra i suoi cari e anche quando è impossibilitato, fa sentire loro la sua presenza mantenendo una fitta corrispondenza. Questo attaccamento è confermato anche da alcuni avvenimenti e onorificenze legati alla sua terra. La “sua” San Martino, nel 1984 lo insignisce della cittadinanza onoraria. Il 4 luglio 1999, giorno del suo 75º compleanno, Gualdi si esibisce in un concerto gratuito in Piazza Martiri. Il 15 luglio 2004, presso la Sala d’Aragona nella Rocca Estense, festeggia 80 anni. Il 7 gennaio 2005 riceve la bandiera tricolore, perché annoverato tra i personaggi illustri della città di Reggio.

Discografia

Ha scritto oltre 1000 brani musicali, inciso 20 album discografici e 5 colonne sonore di film per il regista Pupi Avati.

Sua è la sigla di chiusura, negli anni novanta, della trasmissione televisiva calcistica 90º minuto. Il brano è intitolato “Jazz Band”. 33 giri 1976: Sensational (Fonit-Cetra, LPP 309) 1976: Una serata con Henghel Gualdi e i Vocalmen (Fonit-Cetra, LPP 310; con i Vocalmen)

Bibliografia Nel gennaio 1996 pubblica con la casa editrice Guaraldi il libro autobiografico “Poteva andare meglio” (ISBN 88-8049-104-0), nel quale raccoglie episodi e aneddoti di tutta una vita. Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), Dizionario della canzone italiana, ed. Curcio, 1990; alla voce Gualdi, Henghel, di Enzo Giannelli, pagg. 813-814 Maurizio Maiotti (con la collaborazione di Armando Buscema), “1944-1963: i complessi musicali italiani. La loro storia attraverso le immagini.”, Maiotti Editore, 2010, alla voce Henghel Gualdi e il suo Complesso, pp. 234-241, ISBN 88901228-6-2.

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SAN MARTINO IN RIO: Archivio aperto per Henghel Gualdi

La nascita dell’Associazione Henghel Gualdi, costituita da un gruppo di musicisti ed amici e la collaborazione con l’Amministrazione Comunale, hanno contribuito alla realizzazione nel 2007 dell’Archivio aperto per Henghel Gualdi, ospitato in una prestigiosa sala della Biblioteca al piano nobile della Rocca estense di San Martino in Rio.Un primo corpus di oggetti dell’archivio è costituito dagli strumenti:

H. Gualdi

Orari di apertura: martedì e giovedì: 18-19; mercoledì e sabato: 11-12 Corso Umberto I, 22 San Martino in Rio (RE) Contatti: tel. 0522/636722 0522/636709 e-mail:

info@henghelgualdi.it

Facebook: Archivio Henghel Gualdi Sito web: www.henghelgualdi.it

un clarinetto Orsi di Milano del 1950, pezzo unico con campana e barilotto per ricavarne un suono più nobile (strumento più lungo del normale con una chiave di mi bemolle discendente)

un clarinetto Buffet Crompon&C. del 1975, acquistato per il 150° anniversario della casa produttrice

un clarinetto Crompon&C. RC Prestige con bocchino Selmer

un sax tenore Selmer del 1945 che possiede un’ottima intonazione su tutti i registri

un sax soprano Romeo Orsi

Numerosi sono i manoscritti degli spartiti musicali (brani vocali, strumentali, classici e colonne sonore, musiche da film), da lui composti come autore e come coautore con Avati, Ballotta, Farina, Gosio, Rusca e Tommasi, dal 1952 al 1995. Tra questi lo spartito con le note musicali per l’Inno del tricolore con testo di Ugo Bellocchi. L’edizione con allegato il disco in 45 giri in versione cantata e in versione suonata per banda, un’opera importante e fondamentale, è divenuta ambìta preda da collezionismo. Numerose sono le musiche da repertorio, quelle che Gualdi incontrava nei moltissimi personaggi suoi contemporanei che popolavano i mondi differenti del jazz che man mano conosceva (Gershwin, Carmichael, Kern, Blake, Creamer&Layton, Lequona, Porter, Herman, Bernard, La Rocca, Garland, Simons, Bechet, Goodman, Ellington, Billy Strayhorn) e che lui proponeva al grande pubblico con convincimento, facendo sua la musica di altri. Per questo si documentava scrupolosamente sull’autore, che quasi sempre conosceva personalmente, affinché ne scaturisse un clima utile a ispirare le opere che andava ad interpretare. A corredo le targhe e i riconoscimenti avuti in tanti anni di attività tra cui: nel 1954 la Bacchetta d’oro Pezziol per il concorso radiofonico organizzato dalla RAI assegnata alla sua orchestra e la targa ricevuta come vincitore del “Premio Benny Goodman italiano” nel 1957. Gualdi ha scritto tanta musica ed ha lasciato bei ricordi; una delle funzioni dell’Archivio aperto a lui dedicato è quella di progettare attività affinché anche i giovani lo apprezzino e lo considerino nei loro percorsi di studio. Ancora il corpus di oltre 50 dischi in vinile (78, 45, 33 giri) e CD. I dischi di Henghel, mitici e rarissimi, prodotti a cavallo tra gli anni Cinquanta e Novanta entrano a pieno titolo per l’eccellenza sonica nella storia della produzione audio.

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E per ultimo, non certo per importanza, l’insieme di immagini fotografiche che costituiscono un diario della carriera di Gualdi musicista, uno spaccato di vita del mondo dello spettacolo di cui egli faceva parte, che testimoniano momenti significativi del jazz italiano (Lucio Dalla, Pupi Avati, Renzo Arbore, Paolo Conte, Duke Ellington, Woody Allen, Pavarotti...). archivio musicale da magazzini-sonori.it

LABORATORI DIDATTICI Percorsi didattici per la conoscenza del linguaggio musicale e di un suo grande interprete a cura di Tiziano Bellelli, musicista ed esperto musicale. Il laboratorio che si terrà solo il mercoledì mattina, della durata di 1 h e 20’, vuole avvicinare le nuove generazioni al mondo del M° Gualdi e della sua musica. Contenuti: • L’esperto svilupperà attività di ascolto e di conoscenza del clarinetto e di altri strumenti a fiato, sia nella struttura che nelle qualità timbriche. Si cercherà di capire come si ottiene il suono e come se ne può apprezzare la notevole estensione. • Introduzione giocosa al repertorio musicale per clarinetto che spazierà dal classico al jazz senza disdegnare il popolare con brani proposti tratti da registrazioni del M° Gualdi. • Illustrazione della storia umana e professionale di un importante interprete della musica italiana (la sua vita, la frequentazione delle scuole di musica, le prime orchestre, il jazz personalizzato e suonato nelle cantine bolognesi, il successo nazionale ed internazionale). • Visita all’interno dell’Archivio Gualdi. Costo: euro 50,00 a gruppo classe La prenotazione è obbligatoria telefonando almeno una settimana prima all’Ufficio Cultura allo 0522/636719 (dal lunedì al sabato dalle ore 8,30 alle ore 13) oppure inviando una email a cultura@comune.sanmartinoinrio.re.it

fonti: Wikipedia, enciclopedia online libera, secondo la licenza Creative Commons magazzini-sonori.it, progetto culturale della regione Emilia Romagna sito internet www.comune.sanmartinoinrio.re.it

Claudio Romito pag 5


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