CURIOSITA’ GEOLOGICHE DELL’ AGORDINO
A cura di Alberto Bertini
LA “GROTTA DELL’ONICE”
Le brecce in località I Tofi
Ingresso della grotta
… una volta entrati…
Foto: G.LovatoConcrezioni calcaree su un vecchio tronco di legno
Foto: G. LovatoPisoliti sul fondo della grotta
Foto: G. LovatoAlabastro calcareo
Frattura di stalattiti
IL “MARMO NERO” DI RUCAVA’
Rio Pignazza Werfen Contrin LivinallongoParete da cui venivano estratti i blocchi calcarei
PLATTENKALKE
Blocco di “Marmo Nero”
Sbocco inferiore della galleria
Muraglia a sostegno della strada che portava al Cordevole
Formazione del ContrinL’uscita della galleria sul Rio Pignazza
1934: trasporto dei blocchi di “Marmo Nero”
Foto: sig. Agostini Lorenzo
LA SORGENTE “SOLFOROSA” DI
SAVINER DI LASTE
Prima della vetrata
TOMASO ANTONIO CATULLO -
1844
• Un botro scavato nel calcare di un’eminenza posta tra
Sanguiner e Caprile, alla dritta della strada che conduce a quest’ultimo paese, scaturisce una copiosa sorgente di acqua epatica, che tinge per lungo tratto in giallo-cupo il terreno ove scorre, lasciando su ‘l fondo un sedimento dello stesso colore.
Fortissimo è il tanfo di ova fracide che tramanda quest’acqua
• Essa non venne finora sottoposta ad analisi , benchè sia stata da qualche Medico prescritta nelle malattie cagionate da ostruzioni di visceri del basso-ventre da ipocondriasi. E’ perfettamente diafana, di sapore solforoso-salso più tosto disgustoso, e molto fredda. Non si ha contezza del tempo in cui si scoperse; ma certo noi siamo i primi a farne menzione
JACOB STAFFLER - 1846
• …da un profondo canalone in prossimità del confine di questo Comune col villaggio di Caprile e continua al torrente Cordevole.... L’inaccessibilità della scaturigine e la mancanza di un imprenditore sono i motivi che hanno impedito finora il sorgere di uno stabilimento termale. Quest’acqua trascina con sè molto idrogeno solforato allo stato gassoso, molto calcare, solfato acido di sodio, e un sale neutro amaro; ha un cattivo sapore salsoamaro e non è buona da bere. Il suo deposito contiene molto fango, grigio bianco e giallognolo, simile a quello dei fanghi di Abano. Italiani della classe più povera e provenienti dalla confinante regione veneta, a volte in estate costruiscono- in prossimità della sorgente - una baracca, si riscaldano l’acqua in un recipiente che portano con sè, e utilizzando il fango si liberano della scabbia che in quei luoghi è endemica.”
LOSS - 1858
• Non vogliamo dimenticare una miniera di piombo oltre Rucavà ora abbandonata, e sotto di essa una copiosa fonte satura d’acido solfidrico con forte odore di uova fracide, che si avviluppa per la decomposizione di piombo e galena..
GIUSEPPE ALVISI - 1859
• A Valleggiate, fra Caprile e Rocca, zampilla un’acqua satura d’idrogeno solforato con forte tanfo, e assai fredda, da tre punti vicinissimi e che insieme darebbero certo una colonna di 5 centimetri: come altra acqua di egual natura è più sotto presso il letto del Cordevole più scarsa, meno fetida e forse più salsa, ma nel suo confuso abbandono, di uso difficile, se non impossibile. A spiegare la esistenza di esse acque serve il sapere che, superiormente al così detto Bus del Piombo, esiste una miniera di quel metallo promettente
OTTONE BRENTARI - 1887
• Alle Vareggiate scaturisce da tre siti vicinissimi e porebbe, se raccolta, dare una colonna di 5 cent., un’acqua satura di idrogeno solforato con forte tanfo e assai fredda. Fu riconosciuta utile nella scabbia, nell’erpete e nelle impetigini di ogni maniera....
Sempre sulla destra del Cordevole, fra Caprile e Saviner, rampolla di sotto una rupe calcare presso il letto del Cordevole altra acqua nel gusto non differente dalla prima, ma meno acuta di odore e più salsa.”
BRUNO ACCORDI - 1959
• ..nell’area rilevata lo scrivente ritiene che vada attribuita allo stesso fenomeno (presenza di gessi) la sorgente solforosa che sgorga presso il Cordevole, un chilometro a nord-ovest di Caprile.
A. CAVINATO - 1967
tende ad escludere rapporti tra la sorgente ed il giacimento a solfuri del Bus del Piombo: viene associata alla scaturigine
d’acqua una genesi legata a “fenomeni post-vulcanici recenti”
IL “Bus del Piombo”
La “FOCOBONITE”
Corpo di frana e nicchia di distacco
Werfen Cg.di Voltago Calcari di Morbiach Fm. del ContrinL’accumulo di frana
FOCOBONITE
Cristalli geminati compenetrati con romboedri e, raramente, scalenoedri.
FOCOBONITE
Sass da le Cròss
Sass da le Cròss
Situato alle pendici del Sass Pian si raggiunge con traccia di sentiero dalla mulattiera Soccól – Fasón.
E’ ubicato a quota 1950 metri.
Vi sono scolpite numerosi croci, libere o all’interno di figure poligonali.
Alcune incisioni sono recenti, altre più antiche.
CULTO ANTICO o BOSCAIOLI ?
Il CÓl de ‘l USÈRTA
Nascondiglio del bandito Desiderio Manfroi detto Usèrta.
Fu abitato dal 17 marzo 1800 al 19 aprile 1800
Per aver partecipato ad una rivolta di contadini a fianco degli Agordini, venne catturato dagli Austriaci nella Casa MarchioniMinardi in Contrada dei Signori di Agordo.
Il corpo del brigante venne esposto a Belluno il 22 aprile 1800: più che un vero bandito Usèrta era una specie di Robin Hood.
Vista dal Cól de ‘l’Usèrta
GRAPTOLITI DI PONTE ALTO
Nel 2003 il prof. Danilo Giordano, docente dell’ITIM Follador di Agordo, scopre nei pressi di Ponte Alto fossili di GRAPTOLITI negli scisti del Basamento Metamorfico.
Si tratta di fossili eccezionali in quanto i graptoliti non erano conosciuti nelle Dolomiti.
Sono reperti eccezionali anche perché rinvenuti in rocce metamorfiche
GRAPTOLITI DI PONTE ALTO
I Graptoliti sono organismi coloniali estinti il cui scheletro è costituito da Gümbelite, un silicato idrato di alluminio.
Età: Siluriano Inferiore, circa 439-436 milioni di anni
CORALLI DI PONTE ALTO
Rinvenuti sempre dal prof. Danilo
Giordano negli scisti di Ponte Alto, sono coralli appartenenti al gruppo dei
RUGOSA o TETRACORALLI vissuti solo nel Paleozoico.
I coralli di Ponte Alto sono esemplari di eccezionale rarità, sconosciuti fino al 2003 nelle Dolomiti e in rocce metamorfiche.
Età: Devoniano Medio, circa 397-385 milioni di anni fa.