ALBERTO BERTINI - CURIOSITA' GEOLOGICHE DELL'AGORDINO

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CURIOSITA’ GEOLOGICHE DELL’ AGORDINO

A cura di Alberto Bertini

Agordo, 12 ottobre 2010

LA “GROTTA DELL’ONICE”

Il “falso imbocco” lungo la S.S. 203 Agordina

Le brecce in località I Tofi

Ingresso della grotta

Non proprio spettacolare, ma…

… una volta entrati…

Foto: G.Lovato

Concrezioni calcaree su un vecchio tronco di legno

Foto: G. Lovato

Pisoliti sul fondo della grotta

Foto: G. Lovato

Alabastro calcareo

Frattura di stalattiti

IL “MARMO NERO” DI RUCAVA’

Rio Pignazza Werfen Contrin Livinallongo

Parete da cui venivano estratti i blocchi calcarei

PLATTENKALKE

Formazione di Livinallongo

Blocco di “Marmo Nero”

Sbocco inferiore della galleria

Muraglia a sostegno della strada che portava al Cordevole

Formazione del Contrin

L’uscita della galleria sul Rio Pignazza

1934: trasporto dei blocchi di “Marmo Nero”

Foto: sig. Agostini Lorenzo

LA SORGENTE “SOLFOROSA” DI

SAVINER DI LASTE

Prima della vetrata

TOMASO ANTONIO CATULLO -

1844

• Un botro scavato nel calcare di un’eminenza posta tra

Sanguiner e Caprile, alla dritta della strada che conduce a quest’ultimo paese, scaturisce una copiosa sorgente di acqua epatica, che tinge per lungo tratto in giallo-cupo il terreno ove scorre, lasciando su ‘l fondo un sedimento dello stesso colore.

Fortissimo è il tanfo di ova fracide che tramanda quest’acqua

• Essa non venne finora sottoposta ad analisi , benchè sia stata da qualche Medico prescritta nelle malattie cagionate da ostruzioni di visceri del basso-ventre da ipocondriasi. E’ perfettamente diafana, di sapore solforoso-salso più tosto disgustoso, e molto fredda. Non si ha contezza del tempo in cui si scoperse; ma certo noi siamo i primi a farne menzione

JACOB STAFFLER - 1846

• …da un profondo canalone in prossimità del confine di questo Comune col villaggio di Caprile e continua al torrente Cordevole.... L’inaccessibilità della scaturigine e la mancanza di un imprenditore sono i motivi che hanno impedito finora il sorgere di uno stabilimento termale. Quest’acqua trascina con sè molto idrogeno solforato allo stato gassoso, molto calcare, solfato acido di sodio, e un sale neutro amaro; ha un cattivo sapore salsoamaro e non è buona da bere. Il suo deposito contiene molto fango, grigio bianco e giallognolo, simile a quello dei fanghi di Abano. Italiani della classe più povera e provenienti dalla confinante regione veneta, a volte in estate costruiscono- in prossimità della sorgente - una baracca, si riscaldano l’acqua in un recipiente che portano con sè, e utilizzando il fango si liberano della scabbia che in quei luoghi è endemica.”

LOSS - 1858

• Non vogliamo dimenticare una miniera di piombo oltre Rucavà ora abbandonata, e sotto di essa una copiosa fonte satura d’acido solfidrico con forte odore di uova fracide, che si avviluppa per la decomposizione di piombo e galena..

GIUSEPPE ALVISI - 1859

• A Valleggiate, fra Caprile e Rocca, zampilla un’acqua satura d’idrogeno solforato con forte tanfo, e assai fredda, da tre punti vicinissimi e che insieme darebbero certo una colonna di 5 centimetri: come altra acqua di egual natura è più sotto presso il letto del Cordevole più scarsa, meno fetida e forse più salsa, ma nel suo confuso abbandono, di uso difficile, se non impossibile. A spiegare la esistenza di esse acque serve il sapere che, superiormente al così detto Bus del Piombo, esiste una miniera di quel metallo promettente

OTTONE BRENTARI - 1887

• Alle Vareggiate scaturisce da tre siti vicinissimi e porebbe, se raccolta, dare una colonna di 5 cent., un’acqua satura di idrogeno solforato con forte tanfo e assai fredda. Fu riconosciuta utile nella scabbia, nell’erpete e nelle impetigini di ogni maniera....

Sempre sulla destra del Cordevole, fra Caprile e Saviner, rampolla di sotto una rupe calcare presso il letto del Cordevole altra acqua nel gusto non differente dalla prima, ma meno acuta di odore e più salsa.”

BRUNO ACCORDI - 1959

• ..nell’area rilevata lo scrivente ritiene che vada attribuita allo stesso fenomeno (presenza di gessi) la sorgente solforosa che sgorga presso il Cordevole, un chilometro a nord-ovest di Caprile.

A. CAVINATO - 1967

tende ad escludere rapporti tra la sorgente ed il giacimento a solfuri del Bus del Piombo: viene associata alla scaturigine

d’acqua una genesi legata a “fenomeni post-vulcanici recenti”

IL “Bus del Piombo”

La “FOCOBONITE”

Corpo di frana e nicchia di distacco

Werfen Cg.di Voltago Calcari di Morbiach Fm. del Contrin

L’accumulo di frana

FOCOBONITE

Cristalli geminati compenetrati con romboedri e, raramente, scalenoedri.

FOCOBONITE

Sass da le Cròss

Sass da le Cròss

Situato alle pendici del Sass Pian si raggiunge con traccia di sentiero dalla mulattiera Soccól – Fasón.

E’ ubicato a quota 1950 metri.

Vi sono scolpite numerosi croci, libere o all’interno di figure poligonali.

Alcune incisioni sono recenti, altre più antiche.

CULTO ANTICO o BOSCAIOLI ?

Il CÓl de ‘l USÈRTA

Nascondiglio del bandito Desiderio Manfroi detto Usèrta.

Fu abitato dal 17 marzo 1800 al 19 aprile 1800

Per aver partecipato ad una rivolta di contadini a fianco degli Agordini, venne catturato dagli Austriaci nella Casa MarchioniMinardi in Contrada dei Signori di Agordo.

Il corpo del brigante venne esposto a Belluno il 22 aprile 1800: più che un vero bandito Usèrta era una specie di Robin Hood.

Vista dal Cól de ‘l’Usèrta

GRAPTOLITI DI PONTE ALTO

Nel 2003 il prof. Danilo Giordano, docente dell’ITIM Follador di Agordo, scopre nei pressi di Ponte Alto fossili di GRAPTOLITI negli scisti del Basamento Metamorfico.

Si tratta di fossili eccezionali in quanto i graptoliti non erano conosciuti nelle Dolomiti.

Sono reperti eccezionali anche perché rinvenuti in rocce metamorfiche

GRAPTOLITI DI PONTE ALTO

I Graptoliti sono organismi coloniali estinti il cui scheletro è costituito da Gümbelite, un silicato idrato di alluminio.

Età: Siluriano Inferiore, circa 439-436 milioni di anni

CORALLI DI PONTE ALTO

Rinvenuti sempre dal prof. Danilo

Giordano negli scisti di Ponte Alto, sono coralli appartenenti al gruppo dei

RUGOSA o TETRACORALLI vissuti solo nel Paleozoico.

I coralli di Ponte Alto sono esemplari di eccezionale rarità, sconosciuti fino al 2003 nelle Dolomiti e in rocce metamorfiche.

Età: Devoniano Medio, circa 397-385 milioni di anni fa.

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