Gruppo Natura Bellunese - no ziario 2016
LA DOLOMIA PRIMA DI DOLOMIEU: DALL'ANTICHITÀ ALLO STUDIO DELLA SUA COMPOSIZIONE CHIMICA Alberto Ber ni *
Sono passa mol anni da quando, nel marzo del 1792, Nicolas de Saussure, figlio del famoso alpinista e mineralogista Horace Bènedict, primo scalatore del Monte Bianco, pubblicò sul Journal de Physique il suo famoso ar colo "Analisi della dolomia" in cui per la prima volta venne usato questo nuovo termine in onore del nobile francese Dieudonné-Sylvain-Guy-Tancrède de Gratet de Dolomieu. La storia della scoperta di questa roccia è abbastanza conosciuta e risale al 1789 quando, insieme al giovane Fleuriau de Bellevue, Dolomieu intraprese un lungo viaggio in Tirolo e raccolse alcuni campioni di una roccia calcarea che, a differenza di quelle simili fino ad allora conosciute, non reagiva a freddo con l'acido cloridrico con la cara eris ca effervescenza: raccol una dozzina di campioni il mineralogista francese li spedì a Nicolas Thèodore de Saussure affinché li analizzasse. Oggi sappiamo che Dolomieu propose di chiamare questa nuova roccia Tyrolensis, ma che, una volta scoperto che essa affiorava in numerose altre par , volle chiamarla Sausurrite in onore dello scienziato che per primo ne riconobbe le cara eris che chimiche. L'ar colo del 1792 decretò invece defini vamente il nome che avrebbe assunto la nuova roccia a noi tanto familiare. Come aveva giustamente osservato Dolomieu, la dolomia non è una roccia localizzata solo all'area geografica che oggi corrisponde alle Dolomi vere e proprie, ma era già stata individuata in numerose altre località e descri a nelle sue cara eris che essenziali: all'autore dell'ar colo va comunque il merito di aver riconosciuto la dolomite come un carbonato doppio di calcio e magnesio. È proprio dalla storia di quest'ul mo elemento chimico che parte la nostra descrizione delle prime interpretazioni sulla storia della dolomite e della dolomia, una storia che si svolge dall'an chità fino ai nostri giorni: oggi sono infa numerosi i modelli geologici per descrivere la formazione di dolomite in vari ambien geologici, ma non è stato ancora trovata una soluzione per quello che da oltre 200 anni è considerato il "Problema della dolomite": come mai la dolomia è abbondante nei sedimen del passato geologico a formare addiri ura interi massicci montuosi e oggi invece si forma in pochissime località, quali sperdute lagune sudamericane o poche zone aride? In a esa di una risposta da parte dei numerosi scienzia che studiano il problema, par amo dai primi studi sul magnesio, un tempo chiamato magnesia, dalla sua scoperta fino a quel fa dico 1792 quando il nome Dolomia venne u lizzato ufficialmente da tu o il mondo scien fico, accademico e non. MAGNESIA: DALL'ANTICHITÀ ALLA MAGNESIA ALBA Magnesia è il nome della parte orientale della Tessalia nell'an ca Grecia centrale, abitata un tempo dai Magnetes, una popolazione proveniente dalla Macedonia che qui si insediò a par re dal dodicesimo secolo a.C. I Magnetes, da cui deriva la parola magne smo, migrarono nell'undicesimo secolo a.C. in Asia Minore e a Creta dove diffusero le loro tradizioni tra cui quella legata alla cultura delle rocce. La regione di Magnesia è ricca di magne te, ossido di ferro capace di a rarre gli elemen ferrosi: il termine Magnetes o Magnetes Lithos indicava infa le rocce contenen questo minerale e in primo momento si venne a creare molta confusione tra le rocce magnesiache e quelle magne che, alimentata anche dalle opere di Plinio il Vecchio. Nella sua Historia Naturalis parla per primo di due forme di pietre magne che, la nostra magne te, ed una non magne ca corrispondente al biossido di manganese, oggi conosciuto con il nome di pirolusite. Ques due minerali erano considera di sesso maschile (magne te, a va) e femminile (pirolusite, passiva) pur essendo croma camente molto simili.
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