Gruppo Natura Bellunese - no ziario 2016
La confusione aumentò nel Medioevo quando la magne te a va fu chiamata Magnes e quella femminile Magnesia. Bisogna aspe are il XVIII secolo per avere un quadro diverso e più chiaro per le rocce contenen magnesio. Tra i primi a descrivere rocce contenen magnesia va ricordato il filosofo e botanico Teofrasto, nato nel 372 a.C. e morto nel 287 a.C.: nella sua opera "sulle pietre" descrive rocce magnesiache, forse magnesite, dolomia, gesso oppure talco come dimostra la scarsa durezza di alcune pietre. Teofrasto si sofferma poi a descrivere i processi di calcinazione del calcare e dei marmi, riconoscendo la natura di ques ul mi legata all'azione del fuoco: i marmi erano usa per la preparazione di Gypsos, ossia quei compos non solo gessosi, ma anche calcarei, tra cui l'ossido di calcio (Quicklime o calce viva) o enuto dalla combus one del carbonato di calcio. Spe a ad Ippocrate riconoscere le proprietà purga ve delle rocce magnesiache, chiamate Magnesia Lithos: probabilmente il grande medico, vissuto dal 460 al 377 a.C, si riferiva al carbonato di magnesio conosciuto in tempi successivi con l'appella vo di Magnesia alba, un buon an acido se non assunto in dosi eccessive. La Magnesia alba venne u lizzata per parecchi secoli come sostanza fondamentale nella farmacopea di tu a Europa. Il fisico veneziano Pietro Maria Canepari (de o Canepario) nella sua maestosa opera "De Atramen s cuiuscumque generis" del 1619 fa riferimento alle proprietà basiche del carbonato di magnesia u le per ridurre l'acidità dell'inchiostro usato per stampare e fu probabilmente il primo scienziato a dis nguere la Magnesia nigra, da lui chiamata Lapis magnesius (biossido di manganese o pirolusite), dalla Magnesia alba, erroneamente interpretata allora come calcare e oggi invece riconosciuta come carbonato idrato di magnesio. Agli inizi del XVIII secolo a Roma era anche commercializzata una polvere biancastra prodo a dal Conte di Palma, una sorta di panacea per dolori allo stomaco ed intes nali dalla rice a segreta, ma quasi sicuramente cos tuita da Magnesia alba. Nel 1707 il professore Michael Bernhard Valen ni di Giessen iden ficò come magnesia il sale o enuto dalla lisciviazione del residuo o enuto dal "liquore madre" di Saltpeter, ovvero il nitrato di potassio. Altri scienzia descrissero, agli inizi del XVIII secolo, le cara eris che e le proprietà della magnesia alba: tra ques ricordiamo nel 1709 Il professor J.A. Slevogt di Jena e J.M. Lancisi che nel 1719 descrisse i processi per o enerla, ripresi poi dal chimico e fisico francese Bouldu.
Fig. 1 - L'opera di Hofmann sulle proprietà medicinali della magnesia.
Nel 1720 Neumann e Stahl, quest'ul mo famoso in quanto accanito sostenitore della teoria del flogisto, riuscirono ad o enere calce (lime) dalla precipitazione di saltpetre (nitrato di potassio) dopo arros mento, ma si deve a Friedrich Hoffmann la prima vera dis nzione tra calce (lime) e magnesia. Nella sua "Opera omnia physico medica" (FIG. 1) distribuita in sei volumi nel 1740 rende pubblico il metodo per preparare la 4