Clara Briones Vedia
Erasmus 2014/2015
Accademia di Belle Arti Catania
SERIGRAFIA
SERIGRAFIA Clara Briones Vedia Erasmus 2014/2015 Triennio Grafica Editoriale Prof Liborio Curione Serigrafia Edizione Accademia
INDICE
7 PRESENTAZIONE 9 CENNI STORICI 11 PRINCIPI TECNICI 13 PROCESSO SERIGRAFICO 17 FIGURE AMERICANE 20 Andy Warhol 22 Roy Lichtenstein 24 Jim Dine 26 Claes Oldenburg 28 George Segal
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PRESENTAZIONE
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PRESENTAZIONE
I materiali di base sono poco costosi, non câè
cherine di carta, cuoio o metallo. Si chiamava
bisogno di un torchio. Sono sufficienti:
tecnica del pochoir (francese) o dello stencil
¡ telai di legno
(inglese).
¡ seta
¡ spatola di gomma o racla
Antecedenti piĂš antichi: neolitico. Sulle pareti
¡ inchiostri
delle caverne, loro imprimevano le sue impron-
¡ tavolo dove potere stampare
te di mani spruzzando ocra, carbone e ossido di ferro intorno a delle mani, realizando cosĂŹ il
Ă una tecnica comparsa abbastanza recente-
primo pochoir.
mente, ma ha in realtà precedenti storici illustri. Il principio della serigrafia è questo: far passare Il Katagami giapponese (secolo XI), è una tecni-
inchiostro attraverso la trama della seta tesa su
ca che prevede due fogli di carta, resi resistenti
un telaio.
allâacqua con il succo del frutto kaki. Entrambi, i fogli vengono ritagliati eseguendo la stessa immagine. Sul primo si incollano dei fili di seta, a formare una sottile griglia sulla quale aderiscono le parti libere del foglio ritagliato. Il secondo foglio è incollato sul primo e lâinchiostro viene fatto passare tra gli spazi aperti per mezzo di un pennello. Nel secolo XV, per colorare utilizzavano mas-
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II CENI STORICI
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CENNI STORICI
La seta è stata usata per la prima volta proba-
I primi artisti ad usarla erano Anthony Velonis,
bilmente in Francia in 1870. Nel 1907 in Inghilte-
Ben Shan e Joseph Albers. Negli anni â60 fu
rra, per la stampa di tessuti.
introdotta negli Stati Uniti ed in Inghilterra. Gli
La racla fu introdotto piĂš tardi, negli anni â20.
artisti della Pop Art (Andy Warhol, Roy Lichtens-
Louis DâAutremont inventò un materiale facile
teinâŚ) si serviranno di questa tecnica per creare
da intagliare (ProFilm) a base di gommalacca.
le loro opere, definendole screen-prints.
Joseph Ulano ne migliorò le qualità introducen-
Victor Vasarely trovò nella serigrafia la tecnica
do lâuso di una pellicola fotosensibile.
piĂš adatta a realizzare le sue opere, caratteriz-
Negli Stati Uniti il Governo Federale avviò una
zate dellâuniformitĂ dei colori.
campagna per la diffusione dellâarte e delle tecniche della stampa, denominato Federal Arts Project. Gli artisti ricevettero un stipendio settimanale per creare lavori artistici. Carl Zigrosser coniò il termine serigraph per distinguere la serigrafia creativa de quella commerciale definita silkscreen. Nel 1940 venne fondata la National Serigraphy Society che organizzò mostre e mostrò le potenzialitĂ creative di questa tecnica.
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III PRINCIPI TECNICI
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PRINCIPI TECNICI
La seta è ora sostituita da tessuto sintetico (nylon o poliestere), teso su u telaio di legno o metallo. La trama del tessuto può essere piĂš o meno fitta. Il numero varia da 16 a 120: piĂš alto è il numero, piĂš fitta è la trama. Per stampare su materiale diversi dalla carta (ceramica, argillaâŚ) si usa trama metallica.
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IV PROCESSO SERIGRAFICO
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PROCESSO SERIGRAFICO METODI DI ESECUZIONE DELLâIMMAGINE SULLA SETA Lâimmagine che si desidera imprimere deve essere piĂš piccola che il quadro di stampa (circa de 20 cm in altezza e 10 cm in larghezza).
ELABORAZIONE FOTOGRAFICA Sul quadro di stampa, viene distribuita in manera uniforme una emulsione fotografica (gelatina) in ambiente semi oscuro. Sulla gelatina asciutta, si pone la pellicola con lâimmagine in contatto con lâemulsione. Il tutto viene esposto ad una fonte luminosa. I raggi passano attraverso le zone non
IMMAGINE SUL TELAIO NEGATIVO Sul quadro di stampa si dipinge lasciando aperte
opache del transparente polimerizzandole e indurendole. Il tempo di esposizione varia a seconda della fonte luminosa, della fotoemulsione e del tipo de tessuto usato.
le zone del tessuto attraverso le quali passerĂ lâinchiostro. Colla per stampare con inchiostri a base dâolio. Gommalacca per stampare con inchiostri a base dâacqua.
PROCESSI DI STAMPA Il quadro di stampa viene collocato sul tavolo sul quale viene fissato. Con la serigrafia si può stampare su qualsiasi supporto, ed anche su forme
IMMAGINE SUL TELAIO AL POSITIVO
non piatte.
Sul quadro di stampa si dipinge con tempera, inchiostro o carboncino litografico. Una volta asciutti si stende un leggero strato di gommalacca o di cola. Quindi si lava il quadro con acqua nel primo caso o con litofina nel secondo, che lasceranno aperte le zone attraverso le quali passerĂ lâinchiostro.
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INCHIOSTRI E INSTRUMENTI Gli inchiostri usati per la stampa dipendono dal supporto su cui vengono stampati. -Inchiostri a base dâolio: per carta, cartoncino, cartone, giocattoli. -Inchiostri a base dâacqua: per tessuti e carta. -Inchiostri acrilici: usati su plexiglass, acetato,
STAMPA Dopo avere fissato il quadro di stampa sul tavolo si versa lâinchiostro sul lato interno del telaio, bagnandolo una prima volta, distribuendo lâinchiostro verso il lato opposto con una leggera pressione della racla inclinata a 60 gradi. Si ribagna nuovamente, si toglie la prima stampa e si continua a stampare.
poliestere. -Inchiostri vinilici: per supporti vinilici. -Inchiostri fluorescenti: inizialmente solo per scopi commerciali, sono stati poi utilizzati dagli artisti della Pop e Op Art. -Inchiostri metallici: vengono mescolati con una base transparente, o sono venduti giĂ pronti per la stampa.
STAMPA A PIĂ COLORI Si useranno diversi quadri di stampa utilizzando il registro come per ogni altra tecnica. Si pulisce il telaio, il tessuto e la racla.
La racla o spremitore è usata per spingere lâinchiostro tra gli spazi aperti del tessuto. La sua flessibilità è variabile: racle morbide fanno passare piĂš inchiostro. Racle dure sono usateper dettagli molto fini.
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V FIGURE AMERICANE
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FIGURE AMERICANE
La Pop Art delega ogni aspettativa di trasfor-
luogo dello scambio, e tende a darsi come auto-
mazione sociale alla politica e tende a rendere
produzione e a transformare la societĂ di massa
estetica la societĂ di massa americana.
in âsocietĂ dello spettacoloâ.
Lâarte americana si muove sul recupero di
La Pop Art è mossa da una âfantasia dello sta-
immagini che provengono dallo spazio della
tisticoâ, unâimmaginazione che cataloga sistema-
cittĂ . Immagini che affollano il teatro della cittĂ
ticamente dati della realtĂ visiva della cittĂ . Da
americana. La città è un grande happening, un
qui il bisogno dellâartista di chiudersi nella torre
evento incontrollato, in cui le immagini si asso-
della propia ricerca. Con la Pop Art lâarte ameri-
ciano tra loro, si scompongono, si sovrappongo-
cana perde la disperazione dellâaction-painting
no e scompaiono. New York in particolare è la
e i residui esistenziali del new-dada. Il vitalismo
grande scena dove avviene la rappresentazione
americano è allâincrocio tra un sentimiento di
della Pop Art, è uno spazio immenso, ghiaccia-
disperazione e depressione e uno di esaltazione
to nei vetri dei suoi grattacieli e nello stesso
di una condizione di vita aperta agli imprevisti
tempo disseminato nei suoi improvvisi percorsi
della natura artificiale della cittĂ .
dâangoscia, spaccato da una doppia mentalitĂ : il geometrico e il plastico. La geometria nasce
Allâarte come assoluta rappresentazione, ora si
dalla progettazione, fuori dagli spazi comunitari
risponde con una mentalitĂ che tende a coglie-
che le cittĂ accolgono. La plasticitĂ appartiene
re il mondo nelle sue secrezioni orizzontali. Un
a quelle zone urbane dove la nascita e espan-
mondo che si presenta con una mancanza di
sione della cittĂ avviene sotto il segno del caso
necessitĂ apparente e in una continua polluzio-
e della aggregazione spontanea. In ogni caso il
ne di immagini che si riproducono senza alcuna
grattacielo è lâunitĂ di misura dello spazio urba-
difficoltĂ . La tecnica del sogno diventa il tramite
no, dellâinfinito urbano.
necessario per leggere la cittĂ e le sue imprevedibilitĂ . Lâoggetto conta per la sua capacitĂ
La produzione, sostenuta dal gioco serrato della
di diventare superficie, mentre i contenuti sono
pubblicitĂ , crea una sorta di fame, un desiderio
considerati soltanto quando di per sĂŠ costituis-
di oggetti di consumo. Ma la situazione è inver-
cono uno svelamento. La cittĂ propone un cam-
tita: ora è lâoggetto a dare la caccia al soggetto.
po di oggetti. Il new-dada comincia ad accettare
La cittĂ apre la sua caccia sadica allâuomo: la
come ineluttabile tale condizione di continuo
città è il fine, lâuomo il mezzo. La cittĂ non è il
estraniamento.
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Allo spessore dellâaction-painting, il new-dada
zione del linguaggio delle immagini commercia-
sostituisce lo splendente accumulo dei segni
li, ma anche per la sua forte valenza pittorica.
del quotidiano che mimano la vorace vitalitĂ della produzione e del consumo.
Al superficialismo splendente delle tecniche di riproduzione, tipiche dei mezzi di informa-
Il new-dada fonda una realtĂ relativa, dove con-
zione di massa, la Pop Art oppone un assoluto
fluiscono gestualitĂ e misura, casualitĂ e proge-
adeguamento, quanto a intenzionale freddezza
tto formale, in uno scambio che arricchisce uno
emotiva e valenza espressiva. Lâassenza di sog-
spazio, dove predominano alternati centro e
gettivitĂ , tipica ancora degli stereotipi visivi che
periferia, geometria e informe, caso e progetto,
accompagnano i percorsi della città , è diretta-
serialitĂ splendente e abbandono del detrito. Il
mente proporzionale al trionfo dâoggettivitĂ , che
âpathos dellâassemblaggioâ, un sentimento della
dâaltronde trovava giĂ nel lavoro di Jasper Johns
differenza e il bisogno di combinare arte e vita,
un suo precedente, seppure non assoluto.
pittura e oggetto quotidiano. Lâopera assume il carattere oggettivo della forma visiva. Lâarte
Lâartista diventa colui che interviene specifica-
diventa il luogo di un lavoro specifico.
mente nel campo dellâimmagine, per produrre un passaggio da un grado basso a uno alto.
La Pop Art procede oltre, sposta completamente
Sottrae lâimmagine dallâambito del consumo di
il tiro nella direzione dellâimmagine oggettiva
massa, per introdurlo in ambito colto, quello
e stereotipata. La città è uno spazio visto come
dellâarte. Ă necessario eliminare ogni discri-
matrice di immagini che possono essere assun-
minazione per quanto riguarda lâambito dove
te nel campo dellâarte. Lâoggetto quotidiano non
lâimmagine nasce, cresce e si sviluppa. La Pop
abita il punto basso della gerarchia del paesa-
Art non riprende lâetica di fondo. Ora la scena
ggio che circonda lâartista. La serigrafia appare
è cambiata, le immagini si parano allâocchio in
come uno strumento ideale per trasporre le
maniera ammiccante e sicura. Lâarte diventa una
immagini di questo paesaggio, fino a diventare
pratica indolore che non chiama piĂš in cam-
la tecnica preferita per la sua facilitĂ nellâimita-
po la soggettivitĂ dellâartista, che ora applica
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al lavoro creativo tecniche specifiche che non interferiscono con impulsi legati alla personalitĂ singola. LâindividualitĂ si misura con altri parametri. Attraverso tali processi si determina un nuovo tipo di immagine che entra nel circuito delle altre immagini ma attraverso un altro contesto. Negli anni â50 e â70 si assiste ad un vero e proprio boom nella produzione di stampe. Margaret Lowengrund fonda nel 1952 a New York âThe Contemporariesâ, una galleria con stamperia nel campo delle tecniche grafiche e in particolare della litografia.
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ANDY WARHOL Andy Warhol è lâartista della Pop Art che cerca
affermare la propria identitĂ . Situa le proprie
di dare classicitĂ allâoggetto di consumo. Cance-
immagini per associazione elementare, che
lla ogni profonditĂ e i suoi quadri, i suoi ritratti,
riflette con cinica disperazione il destino de-
diventano la celebrazione della superficie. CosĂŹ
llâuomo: lâesibizione come esibizionismo, quale
lâartista adopera nellâarte, sia nei dipinti che
ineluttabile cancellazione della profonditĂ e
nelle stampe, lâidea del multiplo, dellâogget-
riduzione a uno splendente superficialismo.
to fatto in serie: lâindividuo ripetuto in uomo
Lo spegnimento della profonditĂ psicologica
massa, moltiplicato, portato dal sistema in una
segna il punto di massima socialitĂ nellâopera
condizione di esistenza stereotipata.
di Warhol.
Nelle sue serigrafie ogni intenzione di segretezza viene ribaltata in ostentazione, che è la premessa di quel consumo cui la civiltĂ americana non intende sfuggire. Servendosi della proiezione fotografica usa la tecnica serigrafica come mezzo privilegiato per la trasposizione su carta o su tela. Lâuomo viene confinato nello stato paralizzato di voyeur, dove ogni evento è il portato di un futuro giĂ fissato. Warhol tenta, mediante autogratificazioni di
Il Ritratto di Mao, di Andy Warhol costituisce non soltanto lâemblema della Pop Art ma anche e sopratutto della sua Factory, una vera e propria tribu dellâarte. Warhol dĂ classicitĂ allâicona di Mao mediante un linguaggio serigrafico su seta capace di rappresentare il mito del capo e la sua moltiplicazione per una possibile adorazione collettiva. La serigrafia è senzâaltro la tecnica grafica preferita dallâartista che fondò una stamperia in cui realizzò un numero notevole di serigrafie tratte dalle sue pitture.
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âTutti si rassomigliano e agiscono allo stesso modo, ogni giorno che passa di piĂš. Penso che tutti dovrebbero essere macchine. Penso che tutti dovrebbero amarsi. La pop-art è amare le cose. Amare le cose vuol dire essere come una macchina, perchĂŠ si fa continuamente la stessa cosa. Io dipingo in questo modo perchĂŠ voglio essere una macchinaâ
Andy Warhol su âArt Newsâ, 1963
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ROY LICHTENSTEIN Riconosce di operare su una natura seconda.
viene riprodotto nel quadro e poi trasposto
Lichtenstein non interviene sulla globalitĂ visiva
nuovamente sulla carta con il processo seri-
ma seziona un particolare, in base a requisiti
grafico. Il manierismo di Lichtenstein non dĂ
assolutamente formali, e ridistribuisce sulla tela
segni di eleganza. Non contrappone eleganza a
gli elementi estrapolati.
volgaritĂ , storia dellâarte a storia dellâeconomia,
Lui opera una sorta di cosmesi dellâimmagine
forma a immagine quantitativa. Come la cittĂ
ma senza lâillusione di poterla riscattare dalla
trasforma la vita in evento visivo, lâarte spinge
sua negativitĂ , determinata dalla sua apparte-
tale evento a diventare fenomeno formale.
nenza che non consente censure. Lâunica censu-
Lâopera grafica di Lichtenstein nasce dalla con-
ra che lâartista può produrre è quella praticata
siderazione di una omologazione industriale de-
mediante un prelievo. Lâartista interviene con i
lla civiltĂ moderna, dalla possibilitĂ di attingere
suoi strumenti linguistici, quelli tradizionali.
alle immagini da essa prodotte per intervenire,
La tecnica pointilliste adoperata da Lichtenstein
con lâasettica sensibilitĂ del laboratorio, e dar
nobilita certamente lâimmagine recuperata da
loro una dignità formale. In questo senso è sta-
contesti che non hanno molta memoria cultura-
to molto importante il suo incontro con Kenneth
le. Lâottica è quella di una produzione artistica
Tyler, lo stampatore che hanno divenuto in bre-
che assume dentro di sĂŠ il carattere imperso-
ve tempo il punto di riferimento per gli artisti
nale e anaemotivo della macchina. Lo stesso
della Pop che facevano grafica.
retino, quello che trasmette la riproduzione meccanica dellâimmagine in una serie infinita,
Aveva cominciato a fare grafica giĂ negli anni â50 ma è soprattuto a partire dal 1960 che intraprende la sua collaborazione con le piĂš importanti stamperie di Los Angeles, e ben presto diventa uno degli artisti che determinarono la rinascita della grafica, e in particolare della litografia, negli Stati Uniti. La serialitĂ propria della sua grafica offre infatti lâeccellenza della comunicazione e, rappresenta il mezzo per diffondere la tecnica del linguaggio che ne è alla base. Parte dal fumetto per ottenere un risultato migliore nella realizzazione di litografie colorate. Poi torna nuovamente alla grafica trasformando il dipinto in una serigrafia o in una litografia. La città è lo spazio, lâalveo naturale dellâamerican dream, inteso come sogno continuo di opulenza e di stordimento organizzato della merce. LâoriginalitĂ della grafica di Lichtenstein è in questo lavoro di omologazione con il procedimento tecnico della pittura in cui, servendosi del puntinato tipolitografico, vuole dimostrare come lâartista sia essenzialmente un tecnico della forma.
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âTrasformazione è una strana parola. Implica che lâarte trasforma. Non è vero, dĂ forma. Gli artisti non hanno mai lavorato con il modello, solo con il quadro. Quello che si vuol dire in realtà è che un artista come Cèzanne trasforma il dipinto da come noi pensiamo dovrebbe apparire in come egli vuole che appaia. Egli lavorava con il colore, non con la natura; creava un quadro, delle forme. Penso che il mio lavoro sia diverso dai fumetti, ma non adopererei la parola trasformazione; non credo che questa parola abbia significato per lâarte.â Roy Lichtenstein su âArt Newsâ
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JIM DINE Oggetti di uso comune, utensili appartenenti al quotidiano entrano a far parte della combinazione estetica, in un nuovo rapporto che tende a sottomettere tutti gli elementi a un regime di contiguitĂ spaziale e temporale. Non esiste alcuna differenza tra pubblico e privato. La presentazione avviene secondo i criteri elementari del vocabolario, dove le parole sono date singolarmente, attraverso definizioni estremamente lampanti. Del pop esiste lâottica di inquadramento dellâopera, construita attraverso una sensibilitĂ che tende a pareggiare tutti i segni nellâimpersonalitĂ del linguaggio visivo. Lo spazio del quadro è scorrevole ma fatto anche di appigli concreti, che permettono agli oggetti di sostenersi.
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âNon ho un atteggiamento netto a questo proposito, non uso esclusivamente lâimmagine popolare. Ne sono piĂš interessato come parte del mio paesaggio. Sono sicuro che si è stati consapevoli sempre di questo paesaggio artistico, il vocabolario dellâartista, il suo dizionario. La Pop Art è solo una sfaccettatura del mio lavoro. PiĂš che le immagini popolari mi interessano le immagini personali, fare quadri sul mio studio, sulla mia esperienza di pittore, sullo stesso dipingere, la scala dei colori, la tavolozza, gli stessi elementi del paesaggio reale, ma usati diversamenteâ Jim Dine su âArt Newsâ
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CLAES OLDENBURG Tali affermazioni di Claes Oldenburg nel 1961
a Oldenburg di costruire immagini che danno
rivelano la posizione di un artista che assume
il senso di un uso multiplo e anche fragile.
il paesaggio che lo circonda adottando un atte-
Insieme a Lichtenstein, e altri artisti importanti,
ggiamento di partecipazione e manipolazione.
erano estate le promotrici della diffusione della
Tali caratteri naturalmente trovano una ade-
pratica della litografia negli Stati Uniti.
guata pratica nel contesto. Il contesto è quello di una civiltĂ dei consumi che incentiva ogni esperienza. Ă necessario portare lâoggetto a una dimensione forte e connotante. Lâamerican dream in Oldenburg si trasforma in incubo americano che opera naturalmente sempre sulla scala della quantitĂ . Di pop gli oggetti di Oldenburg hanno sia il senso ludico che li trasforma da uno stato duro a uno soffice. Lui crea opere e ambienti che riproducono la Convenzione dellâincubo, senza riservarsi alcuna zona intima o privata. Lâuso casual dellâoggetto, ma in fondo anche dellâuomo sbattuto nel grande spazio della cittĂ moderna, permette
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âSono per unâarte che prende le sue forme dalla vita, che si contorce e si estende impossibilmente e accumula e sputa e sgocciola, è dolce e stupida come la vita stessa. Sono per lâartista che sparisce e rispunta con un berretto da muratore a dipingere insegne e cartelloni⌠Sono per lâarte del vecchio gesso e del nuovo smalto. Sono per lâarte delle scorie e antracite e uccelli morti. Sono per lâarte dei graffi sullâasfalto. Sono per lâarte che piega le cose, le prende a calci e le rompe e le tira e le fa cadere. Sono per lâarte delle banane spiacciate sedendoci sopra.â
Claes Oldenburg, 1961
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GEORGE SEGAL Lui costruisce come dei teatri di posa per inserirvi inquadrature tridimensionali di uomini e di donne. Segal appronta uno spazio reale, dove inserisce figure dallo sguardo cieco, assorbito dalla qualitĂ peculiare del materiale, il gesso, che non coagula lâespressione ma soltanto il gesto plateale ed esterno. Lâarcheologia di Segal non celebra un passato glorioso ma blocca un presente banale nella larvale concretezza del gesso. Una strana sensibilitĂ pompeiana porta Segal a costruire sempre nuove inquadrature tridimensionali, in cui il presente viene catturato e registrato senza emozione nello spazio dellâarte.
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âSono per unâarte che prende le sue forme dalla vita, che si contorce e si estende impossibilmente e accumula e sputa e sgocciola, è dolce e stupida come la vita stessa. Sono per lâartista che sparisce e rispunta con un berretto da muratore a dipingere insegne e cartelloni⌠Sono per lâarte del vecchio gesso e del nuovo smalto. Sono per lâarte delle scorie e antracite e uccelli morti. Sono per lâarte dei graffi sullâasfalto. Sono per lâarte che piega le cose, le prende a calci e le rompe e le tira e le fa cadere. Sono per lâarte delle banane spiacciate sedendoci sopra.â
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