MFL Supplemento al numero odierno di MF/Mercati Finanziari. Estero: BE 6,00 €. Spedizione in abbonamento postale L. 46/2004 art. 1 C. 1 DCB Milano
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Magazine For Living n. 34. SETTEMBRE/OTTOBRE 2014. Solo in abbinamento con MF/Mercati Finanziari - IT Euro 4,50 (3,00 + 1,50) BIMESTRALE
HOUSE/DALLA FRANCIA ALLA SPAGNA, ABITARE IN UNA FACTORY D’ARTE MODA/OSSESSIONI MANIACALI RACCHIUSE IN UN FASHION ASYLUM DESIGN/TRA SURREALE E PROVOCAZIONE, TUTTI I NUOVI OGGETTI CULT
CRAZYNESS L’ARREDO ABBANDONA IL RAGIONEVOLE PER DEDICARSI A FOLLIE ED ECCESSI, INVITANDO A UN VIAGGIO VISIONARIO
Openview
Crazyness Follia, di quella creativa. Capace di sovvertire regole e di scrivere capitoli d’innovazione irriverente e d’avanguardia provocatoria. Capace di stupire, infrangendo il comune e pronta a dipingere il nuovo. È dedicato a questa Crazyness estetica il nuovo numero di MFL-Magazine for Living, progetto studiato per indagare nel lifestyle contemporaneo e nell’arredo di lusso. Sotto i riflettori, un carosello di designer stravaganti e di oggetti pronti a stupire. Di case speciali: che si tratti del Palais bulles costruito e voluto dal più avvenirista dei couturier, Pierre Cardin, o della Fábrica immaginata da Ricardo Bofill, trasformata in factory d’innovazione. E poi gli oggetti, chiamati ad arredare la casa infinita di Maurits Cornelis Escher o pronti per essere interpretati come una macchia di Hermann Rorschach. Senza dimenticare la moda, fotogrammi da un asylum fashionista dalle atmosfere inquietanti. Tutto per evocare un surrealismo estetico e una creatività provocatoria, che punta a una sola cosa: sovvertire le regole. Giampietro Baudo
Sommario 18
Evergreen/Una sostenibile leggerezza di Camilla Gusti
20 e 21
Follie/Visioni zoomorfiche di Cristina Morozzi
22 a 25
Atmosfere/The now industry di Matteo Zampollo
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Home/Print-house di Francesca Manuzzi Mosaico new school di Francesca Manuzzi
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Installation/Labirinto XXL di Matteo Zampollo Fluolandia 3D di Francesca Manuzzi
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in Cover 01
02
01. LA MuRRinA. Ballroom, chandelier con otto bracci. Design Samuele Mazza 02. DeDAR. Cuscini in raso di cotone, collezione Tabularasa e passamanerie Babà
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04
03. iL GiARDinO Di LeGnO. Wapiti, poltrona e tavolo in fibra Core XL. Design, CRS Silat
05
04. CASALGRAnDe PADAnA. Porto rotondo, piastrelle in gres porcellanato, della collezione Pietre native - Pietre di Sardegna 05. DiOR. Setting dello show haute-couture fall-winter 2012/13
Artwork Giorgio Tentolini
Clubbing/Colazione da Dalì di Matteo Zampollo La magia di Morgana di Francesca Manuzzi
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Living in a bubble di Matteo Zampollo. Foto Rodrigo Basilicati
36 a 42
Crazyideas di Cristina Morozzi
44 a 55
Asylum servizio Stefano Roncato. Foto Michele De Andreis
56 a 59
Fàbrica creativa di Francesca Manuzzi. Foto Gregori Civera, Lluis Carbonell e Richard Powers
60 a 68
Benvenuti a casa Escher di Cristina Morozzi. Artwork Giorgio Tentolini
70 a 73
Labyrinth house di Matteo Zampollo. Foto Jong Oh Kim
74 a 78
Fashion/Couture follies di Angelo Ruggeri
80 a 84
Product/Trash, Surreal, Bold di Cristiano Vitali
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Story teller/ Visioni d'alta moda di Milena Bello
1994
Evergreen
Una sostenibile leggerezza Versatile e dal design leggero e rigoroso. Si può descrivere così Frame, uno dei progetti più ambiziosi di Alias, realtà che dal 1979 ha saputo coniugare tecnologia, trasversalità e innovazione in una serie di prodotti vincenti, sperimentando tecnologie all’avanguardia e materiali innovati. Disegnata da Alberto Meda nel 1994, la seduta Highframe (nella foto) è stata pensata dal suo progettista per ogni esigenza, collocandosi con disinvoltura sia nello spazio domestico che in ambiente lavorativo: una peculiarità che la rende unica nel suo genere. Sviluppata nel corso del tempo fino a formare una famiglia di ben otto sedute, la collezione parte da una stessa idea costruttiva: mettere in relazione tra loro elementi estrusi, pressofusi e una rete di tessuto plastico. La sedia si prefigge di integrare in un’unica forma
tecnologie diverse; in primis la struttura fatta di profili in alluminio estruso e pressofusione di alluminio, e poi la seduta realizzata con rete in tessuto di poliestere rivestito di pvc. Il telaio, comune a tutti i modelli, è disegnato per accogliere la rete che funziona da seduta, inferita in una scanalatura, e per connettersi fluidamente agli elementi pressofusi. L’incontro tra queste due tecnologie dell’alluminio è realizzato in modo tale da ottenere una struttura unitaria e continua dove i nodi di giunzione sono integrati (la struttura si realizza mettendo in tensione la rete con gli elementi pressofusi come puntoni distanziali, ndr). Un gioiello, impilabile fino a dieci pezzi, dalla leggerezza e intelligenza costruttive capace di rispondere alle reali richieste del vivere, lavorare e abitare contemporaneo. Camilla Gusti
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MESA designed by Alfredo H채berli. Photography: Marcus Gaab
Follie
Visioni zoomorfiche
Il mondo naturale si rivela polline adatto a generare, e nutrire, forme artificiali imprevedibili. Per creare pezzi a metà strada tra oggetti e creature, che regalano al design una dimensione ironica e d'avanguardia. E grazie a una nuova generazione di creativi, non ortodossi, nell’interior aleggia una ventata di follia Nikolai e Simon Haas, cresciuti ad Austin in Texas ma formatisi a Los Angeles dove hanno trascorso lunghi soggiorni, non possiedono una tradizionale istruzione artistica. Hanno iniziato con la musica nella band Briiccee, creatura di Vincent Gallo e specializzata in rumori sperimentali. E questo la dice lunga sulle loro attitudini anticonvenzionali. Suonare con una bizzarra band sperimentale, senza possedere particolari doti musicali, ha contribuito a eliminare qualsiasi forma di inibizione nei due fratelli. Abbandonati i rumori sperimentali, hanno deciso di mettersi a costruire mobili, creando un loro marchio. In un magazzino a Downtown LA hanno iniziato a dare forma al loro universo di oggetti, trascurando sia la funzionalità sia qualsiasi debito teorico al modernismo, per rendere le loro creazioni ironiche e sexy, due qualità solitamente trascurate dal design. Da questa irriverenza nei confronti della disciplina è nato un repertorio fantasioso, fitomorfo e zoomorfo: una sorta di bestiario fantastico, costituito da pezzi improbabili,
spesso rivestiti di pelliccia, realizzati manualmente e con estrema cura nei dettagli. Si tratta di opere virtuose che, sovente, richiedono anche tre settimane di lavorazione dello staff che, grazie al crescente successo dei fratelli Haas, è di ben 13 persone. Il loro immaginario, sin dall’infanzia, si è nutrito del clima hollywoodiano, grazie al fratello attore, Lukas Haas, alla madre, sceneggiatrice, e al loro amico che chiamavano zio Terry: solo da adulti si sono resi conto che lo zio Terry è il raffinato regista Terence Malick. Le frequentazioni di famiglia hanno contribuito a sfrenare la fantasia dall’impronta visionaria degli Haas bros, che ha rapidamente conquistato architetti e stilisti di fama. Nel 2013 hanno disegnato alcuni pezzi per la Home collection di Versace, mentre Peter Marino li ha chiamati a realizzare un soffitto riflettente per la nuova boutique parigina di Guerlain. Come designer, proposti dalla galleria di New York R&company, sono stati con i loro inquietanti pezzi fitomorfi e zoomorfi, l’attrazione dell’ultimo Design/Miami.
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Misha Kahn. La mostra «NYC makers: The Mad biennial»
al Mad di New York propone un repertorio sorprendente di manufatti creati da designer, artisti e artigiani, noti e meno noti. Sembra quasi che l’autocostruzione, il mettere le mani in pasta serva a liberare la fantasia. La serie dei progetti, selezionati dal nuovo direttore del Mad, Glenn Adamson, è una tangibile testimonianza della buona salute delle creatività contemporanea. Il vasto repertorio, che rivela quanto siano variegate le abilità dei makers, spazia dalle carte da parati odorose alle sculture da giardino in pietra, dagli apparecchi d’illuminazione alle realizzazioni in carta, dagli abiti ai gioielli, dai suoni agli arredi. Tra gli arredi conquista per i suoi colori zuccherini il Pig bench di Misha Kahn, una panca a forma di tronco tranciato a metà, con quattro gambe, una diversa dall’altra, simili alla flora della Barriera corallina, realizzata con successive stratificazioni di resina di vari colori, irta di aculei colorati che affiorano dalla superficie spugnosa. E la materia, esaltata nella sua natura composita e informale, prevarica il disegno. Dando luogo a un estetica di nuovo genere, definibile come pop-trash.
Nanna Kiil. L’inusuale poltrona è il progetto di diploma
alla Royal Danish academy of fine arts della giovane studentessa Nanna Kiil, che rivela un approccio anticonvenzionale alla disciplina. «La seduta è nata ribaltando il principio «Less is more» di Mies Van der Rohe su cui si fonda il design moderno, dall’idea che less is bore». La schiuma poliuretanica a vista costituisce la scocca della seduta, che offre un'immediata idea di morbidezza. All’origine l’intenzione di esplorare il rapporto tra repulsione e comfort, mediante curve voluminose. La forma nel suo insieme allude a un corpo sovrappeso, ma è resa gradevole dall’uso del colore. Flesh non è una bizzarria gratuita, quanto un invito a riflettere sui canoni dell’estetica per cercare delle possibili vie di fuga, senza trascurare la funzionalità, concetto alla base di ogni buon design. E appartiene a buon diritto alla categoria dei disgusti, teorizzata dal filosofo dell’estetica Mario Perniola.
Massimiliano Adami. Le sedute Alcantara rolls, create da Massimiliano Adami utilizzando Alcantara, materiale innovativo e al 100% made in Italy, sono grandi rotoli scolpiti al pari di un tronco ligneo; rivelano un’anima soffice e policroma, affine nel disegno alle curve di livello di una carta topografica o alla fioritura di un boccio tropicale. La ricchezza cromatica del materiale ha consentito ad Adami di definire ampi spettri di tinte. E le considerevoli dimensioni (altezza cm 180 e larghezza cm 80) regalano alle sedute, simili a troni dei popoli primitivi, un’aura totemica. Realizzate artigianalmente, in serie limitata, il progetto inaugura un nuovo capitolo nel percorso del marchio, che diventa editore di esperimenti di design. L’abilità di Adami è di aver utilizzato la materia in modo naturale, senza costringerla in un disegno prestabilito. Anzi liberandola, affinché i lembi si dispongano a corolla, per creare una seduta confortevole e accogliente come un nido. a cura di Cristina Morozzi
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Atmosfere
The now industry Esiste un mondo parallelo nella testa di David LaChapelle. Un mondo dalle tonalità esagerate, dalle saturazioni estreme, dai giochi di luce incantati. Un mondo verosimile. Vicino alla realtà ma non sovrapponibile. Un'estremizzazione allegorica di quello che vediamo tutti i giorni. Nei ritratti di celebrities caricaturizza i tratti dei personaggi e li trasporta in un mondo onirico. Ma a cavallo tra il sogno e l'incubo. L'aspra critica via immagine firmata LaChapelle tocca tematiche diverse, di rilevanza storica e culturale. Di volta in volta ha svelato cosa veramente succede dietro la facciata. Il consumismo, la povertà, sono stati temi che il fotografo ha sempre dipinto con spirito critico. Protége di Andy Warhol, ha tradotto alcuni canoni estetici della pop-art, li ha spettacolarizzati con un gusto forgiato dagli anni d'oro dello Studio54, per poi addensarli di valori simbolici. Come altri esponenti dell'arte contemporanea, è riuscito a dare nuovi livelli di lettura, spesso inaspettati, a immagini in apparenza leggere. Sotto lo stile evidenziatore c'è un'attitudine nuova. Che nella recente serie Landscape va a toccare, per la prima volta, il tema dell'ecologia e della sensibilità verso la natura. Raffinerie, piattaforme, paesaggi industriali. Si snoda tra le architetture dei mostri di oggi la fotografia di LaChapelle. All'interno delle otto opere raccolte nell'exhibition Landscape, in programma a Milano fino al 17 ottobre, presso la sede di Robilant + Voena, sono presenti i templi moderni della produzione energetica. Osservando più attentamente, si scoprono, però, curiosi dettagli. Inattesi.
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Cellulari, cartoni delle uova, lattine. Scarti quotidiani che ritornano a comporre il: «Dramma emozionale» raccontato dal fotografo Usa. Che ha impiegato oltre un anno a ricostruire, con cartone e vari materiali riciclati, queste finte vedute. La chiave di lettura è il riciclo irresponsabile, la necessità di attuare risparmio energetico e sganciarsi, di conseguenza, da una cultura petrolio-dipendente. Lo annunciano le parole di Shana Nys Dambrot, nel prologo del catalogo della mostra. «In un certo senso, le raffinerie sono il comune ritratto di noi stessi, e del mondo che abbiamo costruito per esaudire i nostri desideri», ha spiegato. Con questa exhibition, per la quarta volta in quattro anni,
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In queste pagine, tre opere della serie Landscape, in mostra a Milano fino al 17 ottobre presso la galleria Robilant + Voena
Atmosfere l'artista americano ha legato il suo nome alla galleria Robilant + Voena. Prima della stessa mostra, nella sede londinese, sono già andate in scena The rape of Africa nel 2010 (l'opera di ispirazione botticelliana con Naomi Campbell nei panni di Venere e Caleb Lane in quelli di Marte) ed Earth laughs in flowers del 2012, con dieci still life dallo stampo anticonsumistico. La galleria, aperta al civico 38 di Dover street a Londra nel 2005, è figlia della collaborazione tra Edmondo di Robilant e Marco Voena, affermati dealer del mondo dell'arte. Nel 2011, poi, assieme all'espansione su due piani dello spazio londinese, è nata anche la sede italiana, a Milano, in via Fontana 16. Nei prossimi mesi, la galleria ha in agenda importanti kermesse, come la partecipazione al Pad di Londra a ottobre e a The Salon of Art+Design a New York, il prossimo novembre. Matteo Zampollo
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Home
Print-house Una casa in uno zac. Si sa, la Cina ha il vizio e la necessità demografica di costruire edifici in un batter di ciglia, ma qua si parla di zero manodopera e una tecnologia quasi low-cost. La WinSun decoration design engineering, una compagnia della provincia di Jiangsu, ha infatti brevettato una stampante 3D capace di costruire dieci case in cemento armato in un solo giorno. La dimostrazione del tutto è avvenuta a Shanghai, con quattro gigantesche macchine di 10x6 metri, che producono una mescola di cemento e rifiuti riciclati ad hoc per l'edilizia. Vengono estrusi in uno zig zig che, strato dopo strato, va a erigere i muri. Una sorta di maxi robot Bimby dell'architettura, che permette di pagare la costruzione di una casa di 650 metri quadrati meno di 5 mila dollari. Cemento a presa rapida, consegne lampo, rischi ridotti per gli operai ed ecosostenibilità all'ennesima potenza; ma non si tratta di un progetto del tutto inedito, considerando la canal house di Dus architechts in costruzione ad Amsterdam. Ma la WinSun punta decisamente in alto, fino a creare dei veri e propri grattacieli. Francesca Manuzzi
Mosaico new school Nella taiga siberiana, più precisamente nel villaggio di Kamarchaga, Olga Kostina, una signora in pensione da una decina d'anni, ha collezionato un'infinità di tappi di plastica colorata, tanto da poterli reimpiegare per decorare la propria abitazione. Al civico 41 del paesino, in uno degli ecosistemi più rigidi del pianeta e con una densità di popolazione di tre persone per chilometro quadrato, il verde profondo di conifere e latifoglie si interrompe con un arcobaleno di pattern multicolori. I muri della casa bassa, rigorosamente costruita in legno e dal tetto spiovente per non far depositare il gelo, sono costellati di macramè da babushka e disegni di quegli animali che popolano le foreste sub-artiche. Finti nodi e intrecci, linci immerse in un paesaggio assolato, così come camosci che svettano sulle alture, fiori e greche adornano una casetta da fiaba. I 30 mila tappi di bottiglie di plastica della soda sono stati infatti apposti, uno a uno, con precisione certoria, chiodi e martello in un mosaico simile a un punto croce sovradimensionato. Che inguaina una piccola abitazione rurale in un abito dalle fattezze d'alta moda. Francesca Manuzzi
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X 2big X Collection
Design
Ph: Germano Borrelli
Mario Mazzer
www.alma-design.it
Installation
Fluolandia 3D In fondo all'arcobaleno, nel paese dei Mini pony. L'artista australiana Tanya Schultz a.k.a. Pip & pop parla un linguaggio baby, confezionato con zucchero, glitter, caramelle, fiori di plastica, cristalli e perline. Installazioni e dipinti, arazzi e sculture effimere e iperdettagliate, parlano di un mondo di utopia, da negozio di giocattoli tinto con gli Stabilo. Parla della sua idea di paradiso, un luogo lisergico introvabile sul mappamondo, da Harajuku girl in viaggio nelle favole giapponesi folk, in mezzo ai videogiochi, tra le fantasie oniriche di un bambino e la cosmologia antica. La Schultz pone un accento particolare sull'ossimoro tra il mondo commerciale e la leggenda medievale francese Land of Cockaigne, una terra promessa in cui le case sono edificate con torte, le strade sono pavimentate di dolcetti e dal cielo cadono gocce di cheesecake. In un ponte immaginario tra desiderio, abbondanza ed estasi come nell'opera Through a Hole in the Mountain realizzata a Kurashiki, in Giappone (nella foto), o l'Art bar realizzato dall'artista al Museum of Contemporary Art Australia. Francesca Manuzzi
Labirinto XXL Cosa succede se al posto di infittirsi, un labirinto si rivelasse? Se al posto di diventare sempre più complesso, fosse invece sempre più chiaro. Il nuovo progetto di Big, lo studio di Bjarke Ingels, specializzato in architetture e opere extra-large, è l'assurdità dell'assurdo. Installato all'interno del National building museum di Washington, il Big maze creato dallo studio di Ingels (nella foto in alto) rappresenta l'anticipazione della mostra incentrata sui lavori dello studio che verrà inaugurata all'inizio del 2015. I suoi muri, alti quasi sei metri, diventano sempre più bassi andando verso il centro, da dove si può scorgere perfettamente la via d'uscita. Per interpretare il percorso con uno sguardo provocatorio e innovativo. Il gruppo danese, appena concluso questo progetto, ha visto posare la prima pietra, o meglio il primo mattoncino, del progetto che forse tiene più a cuore: la costruzione della nuova Lego house a Billund, nella regione di Syddanmark, un progetto di 12 mila metri quadrati di enorme importanza per la famosa casa di giochi danese. Con cui stupire ancora una volta. Matteo Zampollo
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Clubbing
Colazione da Dalì C'è una linea di confine tra bar, caffè e spazio d'arte che sempre più di frequente viene superata. È quello che succede nel distretto più artistico di Riga, lo Spikeri, patrimonio dell'Unesco. Dove da poco ha aperto le porte uno spazio totalmente dedicato al magico mondo di Salvador Dalì. Come un vero quadro surrealista, il Cafè Dali cambia forma e aspetto di continuo. La passione per l'arte dei proprietari li ha portati a creare uno spazio multifunzionale, dove organizzare mostre, supportare giovani artisti e creare art-forum. Le stanze dedicate al genio iberico sono state realizzate dallo studio di architettura locale Annvil. Che per immaginare l'atmosfera corretta si è lasciato ispirare da Dalì stesso, imitando il suo stile, creando soluzioni razionali ma dall'aspetto onirico. E anche per i colori, lo studio Annvil ha seguito le linee guida di Dalì, fondando tutto sul blu e sull'oro, i colori feticcio dell'artista. A dare il tocco finale è il lavoro dell'interior designer, che ha disseminato il caffè di oggetti e simboli chiave della storia creativa di Salvador Dalì. Matteo Zampollo
La magia di Morgana Un nome di fata per un luogo che, come per magia, cambia veste e investe su nuovi progetti ogni primavera. Così, dal corso Umberto di Taormina, percorrendo gradino dopo gradino la Scesa Morgana, ci si immerge nelle atmosfere metamorfiche del Morgana lounge bar. Quest'anno, si trasforma con pannelli in forex traforato illuminato a led RGB e decorato con inflorescenze dello sfilato siciliano, tecnica di ricamo tradizionalmente utilizzata per abbellire i corredi di nozze. Policromia artificiale ed heritage della trinacria si fondono in un iperdecorativismo che festeggia i dieci anni del locale. Gli ambienti 2014 sono studiati dai proprietari Christian Sciglio e Guido Spinello con i progettisti Dario Zappalà e Salvo Musumeci, condensano maioliche di Caltagirone 3D policrome, stucchi bianco puro e sfilato pixelato. Nuovo layout anche per il giardino di aranci e fichi d'India, con pareti retroilluminate, pronto ad accogliere gli ospiti per degustare i cocktail che mixano tronchetti di cannella, foglie di menta e agrumi grattugiati, dal taste 100% siciliano. Francesca Manuzzi
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HOMESOFTHOME LACOON ISLAND DIVANO GIREVOLE. DESIGN JAI JALAN 100% MADE IN ITALY www.desireedivani.com
Una veduta d’insieme dell’ala est del Palais bulles di Pierre Cardin, in Costa Azzurra, a Théoule-sur-Mer
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Living in a
BUBBLE
Un building futuribile adagiato tra le montagne e il mare della Côte d’Azur francese. Una casa-museo avanguardista, creata dall’architetto ungherese Antti Lovag. Oggi legata a doppio filo con l’universo visionario e irriverente di monsieur Pierre Cardin Testo Matteo Zampollo - Foto Rodrigo Basilicati
Qui sopra e a sinistra, il salone principale, una stanza da letto e uno scorcio della sala da pranzo del Palais bulles arredati con alcune opere d’arte e con i pezzi della collezione Sculptures utilitaires, la linea di mobili di design progettati dallo Studio Pierre Cardin a partire dagli anni 70 fino a oggi
«Lasciare un segno dell’epoca nel momento in cui la si sta vivendo». Il pensiero di monsieur Pierre Cardin nell’acquistare il Palais bulles è stato più o meno questo. E oggi non si può che dare ragione all’irriverente e lungimirante couturier adottato dalla Francia ma di origine italiana (nato in Veneto, il suo vero nome è Pietro Cardin, ndr). In pieni anni 80, dopo aver scritto i codici di un’estetica affascinante e futuribile, dai tratti space, la decisione: acquistare e rendere iconico il Palais bulles, opera al tempo ancora in costruzione dell’architetto ungherese Antti Lovag. Riconosciuto come fondatore del movimento del bubble housing, Lovag è noto per le sue creazioni sferiche e per lo studio sull’abitare all’interno di queste forme. Un palazzo così, in Costa Azzurra, a Théoule-surMer, è un sogno visionario per tutti. Sinuosamente appoggiato alla montagna, sembra una creazione catapultata da un altro universo. Ma quando arrivò nelle mani di Cardin la prima proposta, lo stilista rifiutò. Sembrava decisamente strano che lo stilista potesse restare lontano da un’opera così visionaria e vicina alla sua moda spaziale, così simile al suo bubble dress, diventato un’icona della moda negli anni 50. E infatti, col tempo, Cardin si convinse che il Palais doveva essere suo. Iniziò apportando alcune modifiche al disegno progettuale. Un disegno che sembra essere stato studiato in divenire, tanto assurda e fantasiosa è l’architettura del luogo. Una casa disposta su cinque piani, dove nessuno, neppure la tribù di Cardin, sa orientarsi davvero. «Mi
piaceva che la casa stessa fosse un’opera d’arte», ha spiegato il designer, «uno spazio onirico colmo di passaggi segreti, di camere nascoste». Oltre che di tocchi di maestria social, come l’anfiteatro da 500 posti con vista mozzafiato sul mare, utilizzato come sfondo per feste ed eventi organizzati a palazzo. All’interno, il Palais è un vero e proprio museo. «L’arredo», ha aggiunto, «è una collezione di pezzi d’arte unici, di dipinti di artisti affermati e giovani, di creazioni artigianali uniche, utilizzate come decori o come parti della casa, oltre alle Sculptures utilitaires (la linea di mobili di design progettati dallo Studio Pierre Cardin a partire dagli anni 70 e che oggi sono realizzati nel Veneto dal nipote Rodrigo, ndr). La parte che ha particolare valore, però, è il marmo utilizzato nei pavimenti, che da solo regala unicità a questa casa, per le sue lavorazioni di altissimo livello». E pensare che la municipalità, in un primo momento, voleva imporre delle modifiche al progetto. «Prima volevano che i tetti venissero ricoperti da un tappeto d’erba. Come compromesso abbiamo deciso che il colore fosse un rosso terra, mutuato dalle rocce locali. E ora, addirittura, questo building è stato riconosciuto come monumento storico dal Ministero della Cultura francese». Per chi, invece, muovesse richieste di altro tipo, il designer è molto chiaro: «No, credo non venderò mai il palazzo, anche se ho offerte che si avvicinano al mezzo miliardo. Con il tempo mi sono molto legato a quest’opera e non voglio allontanarmene».
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Crazyideas Altro rispetto alla realtĂ : il nuovo design gioca, provoca e stupisce con un tocco di follia controllata. E vuole essere interpretato, come nei test di Hermann Rorschach, per rivelare un universo di interpretazioni differenti a cura di Cristina Morozzi - artwork Valentina Gigante
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Carpenters gallery
Pirarucu, buffet in legno rivestito in pelle, con maniglie in paglia. Design Fernando e Humberto Campana
R-design, lampada da tavolo Bourgie, creata da Ferruccio Laviani e customizzata da Pharell Williams
Kartell
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Moooi
Inkborn, lampada da tavolo con base cilindrica in marmo e festoni di piccole abatjour in cristallo. Design Marcel Wanders
Boca do Lobo
Tavolo con piani in legno verniciato color oro, con venature in evidenza, posizionato su un supporto in acrilico
Diagonal, sofĂ con chiaselongue angolare e caratterizzato da forme pure e squadrate
Fendi casa
Alias
Tab첫, sedia in legno verniciato, con sottile e geometrico schienale in plastica. Design Eugeni Quitllet
Meta, souvenirs architettonici in acrilico di vari brillanti colori. Design Kostantin/Laureen Boym
Editions Boym
Driade
Ercole e Afrodite, contenitore scultoreo gigante, stampato in plastica. Design Studio lab
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Magis
Cyborg lord, poltroncina dalle forme arrotondate. Design Marcel Wanders
Lampada a sospensione con cascata decorativa di perle nere. Design Constance Guisset
Established & Sons
Nella foto, da sinistra, maglia Andrea Pompilio, pelliccia Prada, camicie Calvin Klein collection
a sy lu
M
Acuti di follia rinchiusi in spazi clinici dall’aria inquietante. Sguardi vuoti che si muovono a scatti, attraversando atmosfere livide. Eccessi visivi, figli di pericolose ossessioni maniacali Servizio Stefano Roncato Foto Michele De Andreis
Sopra, look Vivienne Westwood. Nella pagina a fianco, cappotto in panno e pelliccia di volpetta Prada
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Nella foto, da sinistra, camicia Dsquared2, look Calvin Klein collection e maglia Andrea Pompilio
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Sopra, cappotto in gabardine nylon e pelliccia di volpetta Prada. A destra, look MSGM
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Sopra, look Marni. Nella pagina a fianco, da sinistra, look e accessori Versace e maglia Andrea Pompilio
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Sopra, due look Moncler gamme bleu. Nella pagina a fianco, camicia Calvin Klein collection, pantaloni e accessori Versace. In tutto il servizio, underwear Dirk Bikkembergs e leggings vintage Make up: Donatella Ferrari, national face designer Giorgio Armani e Barbara Del Sarto, face designer Giorgio Armani Hair: Piero Bastiani using Tecni art L’OrÊal professionnel Models: Ben Lark, Jakob Blom e Victor Gorincioi @ Independent men Hanno collaborato: Francesca Manuzzi, Alice Merli e Matteo Zampollo (moda) e Stefano Sargentini (photo assistant)
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Nella foto, una veduta esterna de La FĂ brica di Bofill a Barcellona
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fà b r i ca creativa Taller de Arquitectura: un headquarter XXL dentro un castello post-atomico. Dal 1973, lo studio dell’architetto iberico Ricardo Bofill alberga nelle antiche sale di una fabbrica dismessa, immersa nel verde di Barcellona
Testo Francesca Manuzzi Foto Gregori Civera, Lluis Carbonell e Richard Powers
In questa pagina, la sala principale del Ricardo Bofill Taller de arquitectura. Nelle foto accanto, dall’alto: la sala riunioni con tavolo e sedie firmate Charles Mackintosh, uno scorcio della zona relax e un dettaglio dello studio
Metropolis meets Hogwarts. Il futuro e l’incanto. Un castello del Medioevo nella sua riedizione industriale. Al 14 dell’avenida Industria a Sant Just Desvern di Barcellona, il quartiere delle vecchie fabbriche della città catalana, vive lo studio di Ricardo Bofill Taller de Arquitectura. Perché non è altro che questo, pragmaticamente parlando, lo spazio dell’architetto spagnolo: 30 silos, in cemento armato, per una struttura dai tratti alveolari, che da fuori ricorda le arnie delle vespe vasaio o certe costruzioni postatomiche da sci-fi. È quest’unione indissolubile, che lega una struttura futuribile al contemporaneo e al futuro vero e proprio, che viene raccontata alla Biennale di Venezia in Time space existence, un evento collaterale in scena a Palazzo Brembo sino
a fine novembre, che narra la storia che sta dietro a La Fàbrica, presentata dallo stesso Bofill come una narrazione architettonica basata sulle somiglianze tra Barcellona e Venezia. Gli spazi de La Fàbrica sono riprodotti e raccontati attraverso video, plastici e fotografie che ne ritraggono dal 1973 a oggi, anno d’insediamento di Bofill, le enormi gallerie, i silos, l’autentico motore a scoppio che alimentava la tecnologia dell’industria che un tempo li popolava. Allora erano serviti due anni all’architetto per riconvertire il tutto, seppur mantenendo intonse le sue peculiarità. Una serie di elementi surrealisti, come le scale verso il nulla à la Escher, i rinforzi che sostengono il vuoto e hanno perso la loro destinazione d’uso reale, diventando meri decori. L’aspetto attuale conta otto
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silos, riadattati a ufficio, laboratorio di modello, archivio, libreria, una sala proiezioni e un elegante ambiente soprannominato «La cattedrale», dedicato a ospitare attività culturali di diversa natura legate alla vita dell’architetto e in cui albergano pezzi progettati da Mackintosh, Eames e dai grandi del design internazionale. «La Fàbrica è un luogo incantato, con un’atmosfera difficile da spiegare e percepire per un occhio profano. Amo come le giornate qui siano programmate, ritualizzate, in contrasto totale con la mia vita nomade e turbolenta», ha spiegato l’architetto. A coccolare l’esterno di quella specie di mega Castel del Monte, un giardino di eucalipto, palme, ulivi e cipressi, che custodiscono anche l’abitazione di Bofill e una raffinata dépendance per gli ospiti.
lasvit
Jar, lampada in vetro soffiato. Design Arik Levy
carpenters workshop gallery
Circumstance, tavolino in bronzo dorato. Design Charles Trevelyan
poliform
Edward, divano in metallo e pelle. Design Carlo Colombo
casamania
Network, libreria modulare in metallo. Design Neuland Paster & Geldmacher
moooi
Cocktail chair, poltroncina rivestita. Design Marcel Wanders
Benvenuti a casa Escher
colombo stile
Ginger&Fred, credenza scrigno in legni pregiati, lavorazioni d’ebanisteria e maniglie sinuose
luceplan
Tango, lampada da terra d’acciaio e alluminio. Design Francisco Gomez Paz
desalto
Softer than steel, attaccapanni in acciaio. Design Nendo
nube
Tavolino in ottone e marmo. Design Marco Corti
I sondaggi dicono che in tempi di recessione si vendono più rossetti: la compensazione aiuta ad affrontare l’incertezza perché al bello, all’eleganza è difficile rinunciare. Emblematica la scena del film culto di Truffaut Le dernier metro dove
Catherine Deneuve si pittura una riga marrone sul polpaccio prima di uscire per fingere di indossare le calze di nylon, introvabili in periodo di guerra. In sintesi il futile si rivela consolatorio. Si è perciò deciso di contraddire i fondamenti
teorici del buon design che lo vogliono sempre abbinato all’utile e al ragionevole, per proporre, come suggeriscono i fratelli Haas, designer artisti americani dalel visioni folli, pezzi ironici, sexy e fuori di testa, ma utilizzabili anche nel
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quotidiano. Per far vivere, anche all’interior, il suo momento di compensazione. Del resto, mai come in queste ultime stagioni, la creatività ai quattro angoli del pianeta si è rivelata vivace ed eclettica. Sono termometro di una situazione ef-
kitchenaid
Frigorifero a due ante
moroso
Oasis, sedia in metallo verniciato. Design Ateleir Oi
rosie lee
euromobil
Clear bulb, lampada a sospensione. Autoproduzione
Filoantis, cucina componibile in noce nazionale, rovere ed ecomalta
il giardino di legno Trolley, carrello in legno con grandi ruote profilate di pneumatico
estel
Terra, tavolo in rovere antico riciclato. Design Alessandro Scandurra fervescente nell’ambito del design, soprattutto artistico, sia Design Miami che design Miami/Basel, sia la mostra «NYC makers: The Mad biennial» in scena al Mad di New York, sia quella del museo di Holon a Tel Aviv, «Gathering», curata
da Li Edelkoort. Emerge da queste rassegne un’attitudine dei designer a impegnarsi in prima persona, tornando a essere artigiani, nella realizzazione di pezzi virtuosi, capaci di rappresentare la loro filosofia di progetto aperta a 360 gradi a tutte
le sperimentazioni. Lavorano con le mani, riscoprendo il valore dell’imperfezione che dà conto dell’unicità. Senza trascurare la funzionalità, dato che intendono realizzare oggetti utilizzabili nel quotidiano, abbandonano il ragionevole e la
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moderazione, per dedicarsi agli eccessi e alle follie. Invitando gli utenti ad accompagnarli nei loro viaggi visionari. Molte aziende li stanno seguendo, introducendo una tendenza eclettica nei loro cataloghi e dedicandosi alle con-
be original
chelini
Specchio con cornice in legno naturale finemente intagliata
living divani
porro
Tavolino/mobile bar in legno. Design Mist-o
Schermo, mobile in legno con ante. Design Alessandro Mendini
established & sons Buzz, lampada iin metallo traforato. Design Tord Boontje
tisettanta
Extra, contenitore a due cassetti con vassoi estraibili e piano in vetro
glas italia
Sublimazione, tavolo in cristallo stampa legno. Design Ron Gilad
opinion ciatti
Mammamia, sedia finita in foglia di rame. Design Marcello Ziliani
taminazioni con la moda, ma non solo. Kartell, sempre all’avanguardia, ha invitato Pharrell Williams e Lenny Kravitz a customizzare la lampada da tavolo Bourgie, disegnata da Ferruccio Laviani, uno dei pezzi icona del marchio. È
il momento di mescolare le carte per vivacizzare il design che tende a essere un po’ serioso. I brasiliani Fernando e Humberto Campana propongono buffet rivestiti in pelle stampata con maniglie in paglia. Driade ha chiamato a collaborare
lo stilista d’alta moda Maurizio Galante. Constance Guisset, la giovane francese cha ha bruciato le tappe collaborando con i marchi più in vista, ha messo le collane di perle (nere) al suo nuovo lampadario per Established & sons. Il
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marchio portoghese Boca do Lobo ha usato a piene mani finiture in foglia d’oro zecchino. José Levy, designer francese in ascesa e insignito con il premio della Camera di commercio parigina per il suo progetto di farmacie, ha creato per
promemoria
casamania
Tom Bombadil, mobile in rovere spazzolato oro e maniglie in vetro di Murano
Bridge for island, poltrona con ripiano laterale. Design Nendo e Luca Nichetto
estel
moooi
Ayrton, letto matrimoniale con pianale in ecopelle a uso ripiani e portaoggetti
Valentine, lampada da tavolo. Design Marcel Wanders
ethimo
Eclipse, cassapanca in legno naturale a listini
alma design
X pouf, rivestito in pelle. Design Mario Mazzer
axo light
Plumages, lampada con petali in tessuto Trevira
patina by codital
Toilette, con specchio a tre ante in legno, con parti finite in oro e décor sbalzati il marchio italiano Up group una collezione bagno, Jungle wash, in marmo grezzo verde smeraldo, introducendo una nota selvaggia nel monotono settore bagno. Marcel Wanders, capofila degli eclettici e art director dell’azienda olandese
Moooi, ha invitato il fotografo fiorentino Massimo Listri, noto per le sue foto di antiche magioni nobiliari, a realizzare le immagini per i fondali dello spazio in via Savona durante l’ultimo Salone del mobile, dove ha allestito con i nuovi pezzi
della collezione una casa completa, abbigliando le sue poltrone con tessuti fiorati d’impronta vittoriana. Porro, azienda da sempre votata al purismo, ha dato carta bianca ad Alessandro Mendini, illustre teorico del design pittorico, che ha creato
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un mobile con intarsi geometrici, in varie essenze lignee. Il design si dedica, persino, alla prestidigitazione. L’israeliano Ron Gilad, autore di delicati e surreali pezzi, ha messo a punto una verniciatura per dare al cristallo venature lignee, realiz-
fendi casa
up group
Mobile in legno laccato, sollevato da terra e con vano portaoggetti
Jungle Wash, mix in marmo grezzo. Design José Levy
duravit
Puravida, vasca con gli spigoli tondi. Design Pheonix design
vistosi
Semai, lampada in vetro con gabbia metallica. Design Valerio Sommella
magis
Poltroncina in metallo con cuscini. Design Jaime Hayon
bihome by bertolotto Halley, libreria in legno verniciato. Design Elio Garis
zando per Glas design un tavolo trompe oeil. È da considerarsi segnale d’eclettismo il lusso che va a braccetto con il rustico: da un lato le sedie finite in foglia di rame, che paiono gioielli, di Opinion Ciatti; dall’altro il tavolo di Estel in legno
grezzo massiccio, costruito con il legname recuperato da vecchie case, progettato da Alessandro Scandurra. A passare in rassegna la produzione proposta all’ultimo Salone del mobile di Milano che, a dispetto della crisi, si è rivelato
più in forma di sempre, si può compilare un elenco quasi completo delle più importanti tendenze: dal minimalismo al barocco, dal rétro al surrealismo, dal pauperismo al lusso. Il tutto declinato con mano leggera, perché sembra che il de-
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sign abbia, finalmente, imparato a non prendersi troppo sul serio. testi e ricerca Cristina Morozzi artwork Giorgio Tentolini ispirandosi all’opera Relativity realizzata da Maurits Cornelis Escher nel dicembre del 1953
laby rin house th La fusione degli spazi e l’alternarsi dei piani. C’è una complessa visione d’insieme dietro alla realizzazione del building di Gyeonggi-do, nel centro della Corea del Sud: tutti gli elementi sono connessi da scale, cunicoli misteriosi e sorprese strutturali Testo Matteo Zampollo Foto Jong Oh Kim
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Nelle foto, dall’alto, un giardino interno e il grande bagno industriale. In apertura di servizio, due vedute esterne della casa e un dettaglio della zona giorno
Le architetture, a volte, sono affascinanti proprio per la loro capacità di stordire e disorientare. Di non essere proprio chiare a prima vista, ma di diventare funzionali e di nascondere sorprese che si possono apprezzare solo in un secondo momento. Un attimo di smarrimento ma poi tutto torna alla normalità in questa casa della Corea del Sud, nel centro di Gyeonggi-do. Dove lo studio Iroje Khm, guidato da HyoMan Kim, ha saputo sviluppare un’abitazione funzionale con un approccio puramente sociale. Un occhio di riguardo alla natura, al verde e all’aspetto esteriore, per una casa monofamiliare di oltre 200 metri quadrati. Che
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coniuga la tradizione con la modernità in uno spazio di estremo lusso contemporaneo. Il layout è eco-friendly: la disposizione della casa è infatti composta da tre zone a forma di fetta di torta, per sfruttare al meglio, anche d’inverno, la luce solare. La facciata è caratterizzata da uno schermo di tubi di alluminio, che hanno una tripla funzione: in primis quella di filtrare la luce, permettendo un’illuminazione non eccessiva; poi fungono da scudo per la privacy interna e, in ultimo, sono maxi barriere antifurto. Il loro speciale disegno deriva dai tetti Cheoma, ovvero dalla forma tradizionale delle coperture delle abitazioni coreane.
In questa pagina, un’ampia veduta dell’abitazione, realizzata come una concert-hall: le varie scale collegano i livelli creando un open space verticale
Sempre in ripresa delle tradizioni, anche la palizzata esterna, dove il cemento bucato richiama la forma delle pietre usate in passato per creare le case tradizionali. E, coerenti con la storia del Paese, in uno spazio relativamente piccolo, lo scopo degli architetti è stato quello di massimizzare la presenza del verde, creando giardini di diversi tipi: all’interno, all’esterno, sul soffitto e in molti angoli nascosti. In uno percorso labirintico come questo è utile trovare il leitmotiv, il filo conduttore che ha portato a pensare e disegnare una struttura simile. La chiave di lettura della casa è la compenetrazione degli spazi, sia interni che esterni. L’esterno
dialoga di continuo con gli abitanti, grazie alle ampie finestre e agli angoli acuti che emergono con forza verso il giardino. All’interno, invece, c’è un’attenzione particolare al «family love», all’aspetto sociale e ai legami familiari. Si tratta di un unico spazio complesso, dove la zona giorno, la sala da pranzo, lo studio, le camerette, la zona bar e la parte con gli strumenti sono tutti su piani differenti ma connessi dalle scalinate in modo da poter interagire tra di loro, come i membri della famiglia sono portati a fare per natura. E che in uno spazio del genere, vengono invogliati a rafforzare ancora di più i fili che li uniscono.
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COUTURE
DIoR by Thomas Lohr «Sono partito dal chiedermi: che cosa è oggi la modernità? E mi è sembrato più contemporaneo andare verso un passato lontano per descrivere il nuovo», ha spiegato Raf Simons, anima creativa della griffe. «La sfida è stata quella di dare un’attitudine contemporanea a qualcosa di storico, di regalare una semplicità a qualcosa che poteva apparire molto teatrale»
FOLLIES
Sei fotografi raccontano il sogno dell'alta moda per l'autunno-inverno 2014/15, indagando tra le creazioni mirabolanti e gli abiti da sogno che hanno animato le sfilate della Ville lumière
ATELIER VERSACE by Rahi Rezvani ««Ho esplorato il lato più tailoring dell’alta moda: ho indagato oltre l’idea di couture come mondo legato all’eveningwear», ha detto Donatella Versace. «C’è un certo retrogusto anni 50, la citazione a un’eleganza raffinata e anche un po’ misteriosa»
VALEnTIno by Antonello Triofor «L’arte pre-raffaellita per giungere al concetto classico di bellezza. Ci piaceva l’idea di iniziare una riflessione sulla memoria, in particolare su come il passato classico, legato al mito, al paganesimo influenzi un futuro ancora tutto da scrivere», hanno spiegato Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli di Valentino
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gIoRgIo ARmAnI pRIVé by Sonny Vandevelde «L’idea era quella di creare un’alta moda di carattere. Con un po’ di provocazione», ha rivelato Giorgio Armani. «Mi piaceva pensare a una donna giovane e moderna, alla ricerca di quell’artigianalità che è tipica del mondo degli atelier»
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SChIApARELLI by Jason Lloyd-Evans «Per questa collezione ho cercato di definire al meglio lo stile di madame Elsa, concentrandomi su quello che è desiderabile oggi. La formula di Schiaparelli è sempre stata quella di bilanciare dei paradossi, tra alto e basso, buono e cattivo gusto», ha svelato Marco Zanini, designer della maison
ChAnEL by Karl Lagerfeld «Con questa collezione, ho voluto omaggiare Le Corbusier che all’inizio degli anni 30 creò un incredibile appartamento con vista sugli Champs-Élysées, dove una modernità tagliente e precisa si fondeva con elementi estetici del 18esimo secolo», racconta Karl Lagerfeld, direttore creativo della griffe. (testi, Angelo Ruggeri)
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Product
02-arflex 01-blueside
03-mineheart
Trash
01-BLUESIDE. Mina, profumatore d’ambiente in vetro borosilicato. 02-ARFLEX. Knp, divano fai-da-te con struttura da rivestire attraverso coperte reversibili. Design Jean Nouvel. 03-MINEHEART. Muse statue lamp, lampada da soffitto con una piccola luce nascosta nella base. 04-ATELIER BIAGETTI. Petit table de Milan, tavolo con piani di supporto realizzati con piastrelle da pavimento. 05-TOM DIXON. Cog, candelabri in alluminio placcato in ottone come se
09-just one piece
fossero realizzati con scarti industriali. 06-ANDREA ANASTASIO. Cratere, vaso in vetro soffiato con la superficie doppiata riempita di shopping bags. 07-MOUSTACHE. Boat Mirror, specchio da parete con la cornice in pvc nero e cinghia per modellarla. 08-WRONG FOR HAY. Cuscini in tessuto disegnato da Nathalie du Pasquier. 09-JUST ONE PIECE. Network, libreria creata da griglie in metallo sovrapposte all’infinito. Design Alessandro Gedda. ricerca di Cristiano Vitali
08-wrong for hay
06-andrea anastasio 07-moustache
05-tom dixon
04-atelier biagetti
Scarti industriali, oggetti di riciclo, pezzi chiamati a una nuova vita grazie all’estro irriverente dei giovani designer
www.chelini.it
ADV Santi+Santi
Showroom Miami Wynwood Art District 2310 NW 2nd Avenue 33127 Miami (FL) - USA T +1 305 572 0990 Showroom London SoFarSoNear UK Ltd 19, Grosvenor Place, London SW1X 7HT United Kingdom T +44 207 235 7599
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Product 02-maisonnée
01-sawaya & moroni
Surreal
03-droog
Inganni visivi, giochi irriverenti e un pizzico di provocazione a scandire un arredo post-dadaista
06-gebrüther thonet
05-dossofiorito
04-incipit lab
01-SAWAYA & MORONI. Indiscret, prototipo di divano a tre posti, in agnello della Mongolia. Design Dominique Perrault + Gaelle Lauriot-Prevost. 02-MAISONNÉE. Auguste, specchio in porcellana con orecchie da coniglio. 03-DROOG. Tea for Two, teiera tagliata a metà con doppio beccuccio. 04-INCIPIT LAB. Artico, tavolino contenitore in ceramica con il piano lucido, percorso da una piccola barchetta. 05-DOSSOFIORITO. Phytophiler, vaso in terracotta da appartamento munito di lenti d’ingrandimento.
09-nodus
06-GEBRÜTHER THONET VIENNA. Rack Bench, panca appendiabiti in un unico pezzo. Design Front. 07-LOBMEYR. Sagmeister on Loos, bicchiere in cristallo soffiato e dipinto. 08-LUBE. Corolla, tavolo rotondo con piano in laminato e gambe a sciabola. 09-NODUS. Upsidedown n° 2, tappeto annodato come se il sotto fosse il sopra e un lato fosse piegato rivelando un disegno persiano. Design Ron Gilad. 10-BAREL. Filicudi, letto in ferro pieno forgiato. Design Ugo La Pietra. ricerca di Cristiano Vitali
08-baccarat 07-lobmeyr
10-barel
www.chelini.it
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Product 01-meritalia
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02-grohe 03-desalto
04-altreforme
05-danese milano
Bold
Cromatismi intensi e carattere deciso per oggetti d’arredo pop, che non vogliono passare inosservati 01-MERITALIA. Eye - Eye, specchio da parete che ricalca gli occhiali 090 di Italia Independent. 02-GROHE. Rainshower Flower, erogatore ad aureola colorata con paracolpi in gomma a forma di petalo. 03-DESALTO. Element, tavolo da pranzo. Design Tokujin Yoshioka. 04-ALTREFORME. Joséphine, abat-jour in metallo omaggio a Joséphine Baker. 05-DANESE MILANO. Quindici il Gorilla, riedizione di una vecchia stampa di Enzo Mari della Serie della Natura. 06-DIVANI&DIVANI BY NATUZZI. Sva-
go, divano imbottito e componibile. 07-SCHIFFINI. The Drawer kitchen, prototipo di cucina a multicassetti ideato da Gitta Gschwendtner. 08-GUFRAM. Globe, armadio con al centro un mappamondo girevole. Design Studio Job. 09-ATTICO. Laguna, Tris di bicchieri in vetro borosilicato. 10-FLORENCE JAFFRAIN. Baloon, pouf a forma di palloncino da luna park. 11-ALESSI. Juicy Salif, iconico spremiagrumi. Design Philippe Starck. ricerca di Cristiano Vitali
06-divani&divani by natuzzi
09-attico
11-alessi
10-florence jaffrain
08-gufram
07-schiffini
e ria -lin te on et o li gi ig ag t/b om e.i tto i ie sa gl r Bi .ce w w w
Lunedì 22 settembre
Mercoledì 24 settembre
Ore 10.45 Ingresso Piazza Costituzione
Ore 10.00 Galleria dell’Architettura
Taglio del nastro
Ore 11.00 Europauditorium Palazzo dei Congressi
22 - 26 SETTEMBRE 2014
L’architettura di Javier Corvalán * Con Javier Corvalán, Francesco Dal Co
Convegno “Made in Italy tra riforme, innovazione e competizione globale”
Ore 11.30 CER-SEA Arena Pad.33
Ore 15.00 Galleria dell’Architettura
Ore 12.30 Galleria dell’Architettura
Ceramic futures: from poetry to science fiction – V2 * Con Stefano Mirti, Marco Mancuso, Marco Lampugnani, Egidio Lomi, Anna Bernagozzi, Martín Azúa
Best showroom award 2014 Progettazione e posa della piastrellatura * Con Giorgio Timellini e Filippo Lancellotti
Ore 14.00 Sala Concerto Centro Servizi Blocco D Ore 15.00 CER-SEA Arena Pad. 33
Fit for the future. Training for distributors and tile setters Incontro / Intervista con Alessandro Sistri, autore del libro Con Vittorio Borelli, Jacques Vinet, Michael Zink, Paolo Colombo, Bart Bettiga “Spiaggia” storia e antropologia della balneazione per Ore 15.00 Galleria dell’Architettura immagini dal 1750 ad oggi Forum: giovani architetti italiani all’estero * Ore 18.30
Conferenza Stampa Internazionale “Ceramics of Italy” Con Emilio Mussini, Roberto Luongo, Luciano Vecchi, Francesco Dal Co, e Armando Cafiero
Ore 16.00 CER-SEA Arena Pad. 33
Ore 20.00
La partecipazione consente l’acquisizione di 3 crediti formativi per i soci AIPI e ADI
Serata Cersaie Su invito
Martedì 23 settembre Ore 10.00 Galleria dell’Architettura
The place of sound * Con Higini Arau, Lorenzo Palmeri, Saturnino Ore 11.30 Sala Ouverture Centro Servizi Blocco D
Open workshop Ho.Re.Ca Design: Innovazioni italiane per il mondo dei locali pubblici Con Anna Kolomiyets Ore 15.00 Galleria dell’Architettura
L’architettura di Carme Pinós * Con Carme Pinós, Fulvio Irace
Ore 17.00 Galleria dell’Architettura
Nieto Sobejano Arquitectos * Con Fuensalita Nieto, Enrique Sobejano, Francesco Dal Co * richiesti Crediti Formativi Professionali (CFP) al CNAPPC ** il convegno prevede 3 Crediti Formativi per i soci AIPI e ADI il programma è suscettibile di variazioni
Con Fulvio Irace, Simona Malvezzi, Nadir Bonaccorso, Sergio Nava
Ore 19.00 MAST via speranza 42, Bologna
Inaugurazione della mostra Nieto Sobejano Arquitectos
Dal Prodotto al Progetto - Oggetti e ambienti per il benessere Convegno AIPI **
Giovedì 25 settembre Ore 11.00 Europauditorium Palazzo dei Congressi
Toyo Ito Lectio Magistralis * Con Toyo Ito, Francesco Dal Co Ore 15.00 Galleria dell’Architettura
WELLfare Persone e progetti per lo sviluppo * Con Paolo Portoghesi, Marco Franchini, Paola Matino
Ore 17.00
Il linguaggio della ceramica Con Paolo Di Nardo
Venerdì 26 settembre Ore 10.00 Europauditorium Palazzo dei Congressi
Riccardo Blumer, Lezione alla Rovescia * Con Riccardo Blumer, Fulvio Irace Ore 15.00 Galleria Architettura
Cerimonia di premiazione ORTIPERTUTTI - Concorso di progettazione per un’ agricoltura urbana CERSEA italian style beach concept 22-26/09/2014 Orario 9.00-19.00 Pad. 33
MOSTRE Galleria architettura - gall. 21/22
La ceramica e il progetto Beautiful ideas Ceramic future
MAST via speranza 42, Bologna - 29/9 al 25/10
Nieto Sobejano Arquitectos
CELEBRATES
SALE IL SIPARIO SULLA NUOVA EDIZIONE DI CERSAIE. IL SALONE INTERNAZIONALE DELLA CERAMICA PER L’ARCHITETTURA E DELL’ARREDOBAGNO DAL 22 SETTEMBRE RACCONTA IL NUOVO LESSICO DEL SAPER VIVERE GRAZIE ALLA VISIONE DI OLTRE 900 AZIENDE DISTRIBUITE SU UN PERCORSO ESPOSITIVO DI 166 MILA METRI QUADRATI NEGLI SPAZI DEL QUARTIERE FIERISTICO DI BOLOGNA. PROMOSSA DA CONFINDUSTRIA CERAMICA IN COLLABORAZIONE CON BOLOGNA FIERE ED ORGANIZZATA DA EDI.CER, LA KERMESSE SI CONFERMA IL LUOGO D’INCONTRO PRIVILEGIATO PER IL SISTEMA DELLA DISTRIBUZIONE E PER IL MONDO DEGLI INTERIOR DESIGNER, DEGLI ARCHITETTI E DEI POSATORI. CARATTERIZZATO DA UN INTENSO CALENDARIO CERSAIE 2014 È L’OCCASIONE PER APPROFONDIRE IN MANIERA CONCRETA I TEMI DELLA CONTEMPORANEITÀ. IN QUESTO CONTESTO SI INSERISCE IL PROGETTO CER_SEA ITALIAN STYLE BEACH CONCEPT. STUDIATO PER RACCONTARE LE SPIAGGE DI DOMANI, IN CONCOMITANZA DALL’ENTRATA IN VIGORE DELLA DIRETTIVA BOLKESTEIN DELLA COMUNITÀ EUROPEA SULLE CONCESSIONI DEMANIALI, CER_SEA ITALIAN STYLE BEACH CONCEPT ESAMINA, ATTRAVERSO UNA MOSTRA-EVENTO, PROMOSSA DA EDI.CER. SPA, BOLOGNAFIERE E PROMOS SR, IDEATA E PROGETTATA DA DAVIDE VERCELLI E ANGELO DALL’AGLIO E ORGANIZZATA DA PROMOS SRL, LE POSSIBILITÀ DI SVILUPPO DEGLI STABILIMENTI BALNEARI NELL’IMMEDIATO FUTURO. UN INEDITO MODO DI “FARE SPIAGGIA” CHE PARTE DALL’ANALISI ACCURATA DI TUTTI I FATTORI PRINCIPALI DALLA DURATA DELLE CONCESSIONI ALLA PERIODICITÀ DEGLI INVESTIMENTI RICHIESTI PASSANDO PER SOSTENIBILITÀ E DESIGN. L’ALLESTIMENTO, CHE RICREA LO SCENARIO BALNEARE IN ESTATE MA ANCHE IN INVERNO PER NON LIMITARE LA VITA DEGLI SPAZI AL SOLO PERIODO DI ALTA STAGIONE, SUGGERISCE UNA NUOVA VISIONE DI STABILIMENTO BALNEARE CHE DIVENTA UNO SPAZIO DUTTILE PER OSPITARE DIVERSE ATTIVITÀ DURANTE TUTTO L’ANNO MANTENENDO COME SFONDO LA BELLEZZA DELLA NATURA. CERSAIE, BOLOGNA QUARTIERE FIERISTICO PADIGLIONE 33 DA LUNEDÌ 22/9 A VENERDÌ 26/9 ORARIO 9,00-19,00 Special advertorial. Tutti i dati e le informazioni contenuti in queste pagine sono stati forniti dall’Azienda che ne garantisce correttezza e veridicità, a soli fini informativi.
Story teller
Visioni d'alta moda
Il marchio Visionnaire festeggia dieci anni di creatività, scanditi da uno stile unico e dalla possibilità di personalizzare un ambiente seguendo i propri desideri Visionnaire compie dieci anni. Un anniversario importante per il marchio della bolognese Ipe Cavalli, storica azienda d'arredamento che affonda le sue radici alla fine degli anni Cinquanta. Nell'arco di una decade il brand è riuscito a ritagliarsi una nicchia di tutto rispetto nel segmento del luxury design, ha ampliato la sua collezione che oggi conta oltre 2.500 pezzi ed è arrivato a mettere a punto un vero e proprio total look pensato appositamente per le abitazioni del jet-set mondiale con una proposta che va dal salotto alla camera da letto fino ad arrivare ai bagni, o meglio alle wellness room, alle cucine e agli spazi déhor. Il tutto con un occhio all'internazionalità, tanto che a oggi conta su una presenza in oltre 90 Paesi al mondo e un portafoglio ordini in crescita. Oltre alla qualità dei prodotti, il segreto del successo è la possibilità di personalizzare ogni oggetto. E, attraverso un customer service di primo livello, far prendere vita ai sogni dei clienti. Come ha raccontato Leopold Cavalli, amministratore delegato di Visionnaire. Domanda. In dieci anni avete raggiunto un giro d'affari di 35 milioni di euro, sempre in crescita. Qual è il vostro segreto? Risposta. Quello che ci ha contraddistinto è stata la capacità di ascoltare le richieste del mercato. E trasformare ogni problema in opportunità. D'altra parte Visionnaire è una collezione dal carattere particolare sia come stile sia nella tendenza a far dialogare materiali diversi e spesso opposti. Il nostro punto di forza è creare un contenitore per i nostri prodotti. Il passo successivo è stato quello di dare vita a servizi che ci consentono di seguire il progetto di una casa dall'inizio alla fine. Noi lo definiamo contract ma in realtà è diverso. D. Perché? R. Proponiamo la possibilità di customizzare interamente un luogo, che sia un hotel o un'abitazione, in base alle esigenze del cliente. Parliamo di clienti di alto profilo essendo Visionnaire un marchio del segmento luxury. Grazie al nostro servizio di interior design, disegniamo anche tutto ciò che sta attorno all'arredo, dai pavimenti ai soffitti, cercando di combinare le richieste del cliente con le caratteristiche del nostro marchio. Poi realizziamo i prodotti che diventano quindi degli unicum su misura e ci occupiamo dell'installazione. Ormai il contract è una voce importante in ognuno dei nostri canali di distribuzione. D. Siete al lavoro su progetti particolari? R. Stiamo lavorando con privati per realizzare gli interni di
Nelle foto, un ritratto di Leopold Cavalli, amministratore delegato di Visionnaire, e due ambienti creati dal marchio di proprietà dell'azienda bolognese Ipe Cavalli
due yacht e diverse ville. Recentemente abbiamo progettato l'arredo di buona parte della residenza di oltre 27 mila metri quadrati di un milionario in Qatar. D. Da aprile avete un nuovo socio di maggioranza, il fondo Ergon che ha una quota del 66%. Cosa significa per voi? R. Già cinque anni fa abbiamo aperto il nostro capitale all'italiana Alto Partners che gestisce fondi di private equity. L'ingresso di questo soggetto riflette il raggiungimento di un importante risultato. Confermato dal nostro export, che ormai ha raggiunto l'80% e che ci sta consentendo di raggiungere ottime performance anche quest'anno. Prevediamo di chiudere il 2014 con oltre 40 milioni di euro di ricavi, con l'obiettivo di raggiungere i 68 milioni nel 2017. D. Quali sono i prossimi passi sul fronte distributivo? R. Al momento abbiamo una ventina di negozi. Entro fine anno ne inaugureremo altri. Oltre a Kiev, appena aperto, abbiamo in programma Ho Chi Minh, Doha, Dubai, Baku in Azerbaijan e Miami. Milena Bello
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Indirizzi
MF
il quotidiano dei mercati finanziari
Direttore eD eDitore Paolo Panerai Direttore eD eDitore AssociAto Gabriele Capolino Direttore Pierluigi Magnaschi
alessi
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il giardino di legno ilgiardinodilegno.it
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iroje kimhyoman
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alma
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just one piece
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kitchenaid.it
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andreapompilio.it
la murrina
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lasvit
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armani.com
living divani
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luceplan
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attico
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axo light
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massimiliano adami
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boca do lobo
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rosie lee
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MFL
Magazine For Living
Direttore Giampietro Baudo (gbaudo@class.it)
responsabile MoDa e Design Stefano Roncato (sroncato@class.it) grafica Valentina Gigante (vgigante@class.it) Hanno collaborato Cristina Morozzi (special design consultant) testi
Francesca Manuzzi, Valentina Stramare, Matteo Zampollo Milena Bello, Camilla Gusti, Angelo Ruggeri, Cristiano Vitali foto
Rodrigo Basilicati, Lluis Carbonell, Gregori Civera, Michele De Andreis, David LaChapelle, Karl Lagerfeld, Jason Lloyd-Evans, Jong Oh Kim, Keizo Kioku, Thomas Lohr, Richard Powers, Rahi Rezvani, Antonello Triofor, Sonny Vandevelde grafica & special effect Giorgio Tentolini
presiDente Victor Uckmar Vice presiDente e aMMinistratore Delegato Paolo Panerai Vice presiDenti Pierluigi Magnaschi, Luca Panerai consiglieri Delegati Gabriele Capolino, Andrea Mattei consigliere per le strategie e lo sViluppo Angelo Sajeva concessionaria pubblicità class pubblicità spa Direzione Generale: Milano, via Burigozzo 8 - tel. 02 58219522 Sede legale e amministrativa: Milano, via Burigozzo 5 - tel. 02 58219.1 Sede di Roma: via Cristoforo Colombo 456 - tel. 06 69760887 - fax 06 59465500 presidente, Angelo Sajeva Vp sales, Gianalberto Zapponini direttore commerciale: Stefano Maggini per informazioni commerciali: mprestileo@class.it Class Editori spa Direzione e Redazione 20122 Milano, via Burigozzo 5 - tel. 02 58219.1 - fax 02 58317429 Amministrazione e abbonamenti: 20122 Milano, via Burigozzo 5 tel. 02 58219285 - 02 5821929 - fax 02 58317622 Registrazione al Tribunale di Milano n. 210 del 19/4/86 Distribuzione Italia: Erinne srl - via Burigozzo 5, 20122 Milano - tel. 02 58219.1 responsabile dati personali Class Editori spa, via Burigozzo 5, 20122 Milano Composizione e fotolito: Adda Officine Grafiche spa via delle Industrie 18, 24030 Filago (Bg) - tel. 035 4938958 Stampa: G. Canale & C. S.p.A. viale Liguria 24, 10071 Borgaro (To)
Supplemento a MF - Spedizione in a.p. 45%, articolo 2, comma 20/b, legge 662/96 - Filiale di Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 266 del 14/4/89 Direttore responsabile Paolo Panerai
Bristol divano, Tribeca tavolino - design Jean-Marie Massaud. Mad Chair poltrona design Marcel Wanders.