RASSEGNA STAMPA
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Il Resto Del Carlino 26 07 16
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Danceland Settembre 2016
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ExitWell Settembre 2016
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Icone
di Ileana Cavurina Dietro ai volti più noti e celebri si nascondono spesso sofferenze, ingiustizie e malesseri, perché, nonostante la fama, nessuno è esente da drammi e dolori. E questo lo sapeva bene Aretha Franklin, che ha fatto fronte alle avversità della sua vita rifugiandosi in un unico porto sicuro: la musica. Sembra la classica frase fatta ma per la piccola Ree, è così che la chiamavano in famiglia, suonare, cantare e comporre brani è stato d’aiuto per uscire dai numerosi tunnel in cui si è trovata. Ree era un’anima inquieta, sempre alla costante ricerca di quel tanto agognato e auspicato equilibrio che spesso le scivolava di mano. Ma non è mai stata una persona arrendevole anzi, anche quando poteva sembrare che non ci fossero vie d’uscita, lei trovava il modo di risorgere dalle ceneri, come la più soul delle fenici. Aretha è cresciuta in una famiglia “in vista” in virtù del ruolo da predicatore del padre, C.L. Franklin, divenuto nel corso degli anni un volto sempre più riconosciuto nella comunità nera anche grazie al solido rapporto di amicizia con il leader della lotta per la parità dei diritti civili, Martin Luther King. Nella loro casa di famiglia si organizzavano spesso delle grandi feste nelle quali la piccola Aretha veniva svegliata nel cuore della notte per cantare e suonare. Gli ospiti, di colpo, si trovavano di fronte una bambina con la faccia assonnata in una camicia da notte ricamata. Gli sguardi di dolcezza si tramutavano in ben altro appena Ree apriva la bocca facendo dimenticare a tutti l’immagine della piccola addormentata portando ognuno dei presenti in un mondo parallelo in cui la voce possente, calda e strutturata di Aretha faceva da colonna sonora.
Aretha Franklin in attesa del concerto alla Casa Bianca nel 2015
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Quando suonava accadeva qualcosa di magico: era in grado di condurti in un’altra dimensione, ti metteva davanti a emozioni che non sapevi neanche di avere dentro di te. Una vita felice e appagante da un lato, ma tormentata
medicinale. Ma l’enorme talento andava domato e protetto,
dall’altro a causa di delusioni, relazioni “tossiche”, abuso di
prima da Aretha stessa e poi da tutti coloro che ne voleva-
alcool, depressione e soprattutto di lutti e abbandoni. Il pri-
no trarre dei benefici personali ed economici.
mo quello della madre che, dopo aver lasciato casa Fran-
Aretha è stata una donna di strabiliante successo, è un’ico-
klin quando Ree aveva solo sei anni, moriva quattro anni
na, un esempio per molte altre donne, bianche o nere che
più tardi. Era l’inizio degli anni Cinquanta e per Aretha da
siano. E se ha saputo mantenere saldamente la corona di
lì nulla è più stato come prima, non solo per la mancanza
regina del soul per sessant’anni è perché è stata autentica,
della figura materna, ma anche per quell’insicurezza anni-
dimostrando pubblicamente quan-
datasi nel profondo del suo cuore.
to una persona possa essere al
La musica l’ha salvata, certo, ma neanche quella ha mai
contempo forte e combat-
potuto compiere l’impossibile.
tiva così come fragile e
Una delle maggiori qualità di Aretha, fin da bambina, è stata
vulnerabile. Ed è pro-
la capacità di trasformare il dolore in arte, caratteristica che
prio in questa sorta
l’accomunava ad altri grandi artisti della black music come
di realistico duali-
Ray Charles, Al Green e Marvin Gaye.
smo che si con-
I momenti più dolorosi della sua vita hanno prodotto le sue
centra la vera
canzoni più emozionanti. Solo quando era seduta al piano-
essenza
forte o davanti al microfono riusciva ad aprirsi agli altri,
una natural
trasformando l’introversione in comunicazione, l’insicurezza
woman,
di una bambina inquieta nella consapevolezza di un’artista
come lei.
già matura. La scalata di Aretha verso il successo potrebbe essere definita per alcuni aspetti rapida vista la giovane età dell’artista, ma se si guarda più nel dettaglio vennero realizzati molti album prima di vedere finalmente esplodere il frutto di tanto impegno e lavoro. Talvolta avere un talento esorbitante su più generi musicali può far perdere di vista il vero focus sul quale indirizzare le energie. Soul, blues, jazz, gospel? Aretha era brava in tutto e, se glielo avessero proposto, sarebbe stata capace anche di rendere musicalmente coinvolgente la lettura del “bugiardino” di un
Nel libro Aretha Franklin – La Regina del Soul (Vololibero edizioni, 2016), l’autore Gabriele Antonucci ripercorre l’esistenza di Ree in un turbinio di canzoni e aneddoti, dimostrando come anche dietro a una luminosa facciata si nascondano insospettabili parti buie. Foto dall’album Songs Of Faith
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