I solchi della storia

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√ Maurizio Galli - I SOLCHI DELLA STORIAla recensione di Rockol.it

Rockol.com s.r.l.

La musica non può cambiare la storia, ma può raccontarla e commentarla. Sostanzialmente è questo l'assunto da cui muove il libro di Maurizio Galli, curato da Claudio Fucci, che ha scelto alcuni avvenimenti memorabili e li racconta insieme alle canzoni che da essi sono state ispirate.

Il panorama complessivo, che ci volete fare?, è una quasi ininterrotta sequela di drammi e tragedie: La deportazione degli acadiani (1755), La battaglia di Gettysburg (1863), Il massacro del Sand Creek (1864), Auschwitz (1945), Hiroshima (1945), la vicenda di Rosa Parks (1955), La crisi dei missili a Cuba (1962), La guerra del Vietnam (1964-1975), L’assassinio di Martin Luther King (1968), la rivolta di Chicago (1968), La strage di piazza Fontana (1969), Il massacro della Kent State University (1970), il Bloody Sunday (1972), Il golpe in Cile (1973), Chernobyl (1986), L’assedio di Sarajevo (1992-1994), Gli attentati dell’11 settembre (2001), L’uragano Katrina (2005), la pandemia (2020).

Nel quadro generale si distinguono solo tre eventi, diciamo così, più positivi: il primo passo sulla Luna (1969), la caduta del Muro di Berlino (1989) e Le a tregua di Natale (25 dicembre 1914), raccontata da Paul McCartney in una sua canzone, "Pipes of peace", del 1983.

Fra gli altri interpreti e autori presenti nelle pagine - non li elencherò tutti, né in ordine di pagine - ci sono Fabrizio De André, la Band, Francesco Guccini, Bob Dylan, i Byrds, i Queen, Crosby Stills Nash & Young, i Pink Floyd, David Bowie, gli Area, i Jefferson Airplane, gli U2, i Litfiba, Lou Reed, i CSI, Bruce Springsteen, Edoardo Bennato, Giorgio Gaber.

Per sapere a quali eventi storici sono state associate le loro canzoni, dovrete comprare il libro, che è scritto bene e assai documentato.

Franco Zanetti

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tonyface

MARTEDÌ, OTTOBRE 26, 2021

Una bellissima idea, altrettanto bene realizzata, il ricercare l'origine di canzoni che prendono spunto da fatti storici più o meno conosciuti.

Dallo sbarco sulla Luna (con il grande "Whitey on the moon" di Gil Scott Heron) alla Strage di Piazza Fontana, i morti di Derry che ispirarono "Sunday bloody Sunday" degli U2, l'"Ohio" di CSN&Y che arrivava dalla strage della Kent State University del 1970. Ma anche la guerra in Vietnam, Auschwitz, il Sand Creek ed episodi semi sconosciuti come l'origine della musica cajun o la battaglia di Gettysburg che ispirò Robbie Robertson e la Band a scrivere l'immortale "The night they drove Old Dixie Down".

I cenni storici sono molto precisi e circostanziati, le canzoni trattate esposte nel modo più competente e appassionato possibile. Istruttivo e molto piacevole.

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Maurizio Galli

I solchi della storia. Gli avvenimenti che hanno ispirato grandi musiche.

VoloLibero Edizioni 256 pagine euro 18

Pubblicato da tony-face a 12:30 AM

Etichette: Libri

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Maurizio Galli – I solchi della Storia

(Vololibero Edizioni)

www.vololiberoedizioni.it

Pagg. 264, Euro 18

A distanza di tre anni da Born On The Bayou, biografia dedicata ai Creedence Clearwater Revival, scritta a quattro mani con Aldo Pedron, Maurizio Galli, fondatore di Musicalmind e collaboratore dell’Isola che non c’era, ha recentemente pubblicato un progetto dove importanti avvenimenti storici e le canzoni ad essi dedicati, vengono analizzati con precisione e competenza. In sequenza cronologica, partendo dal 1775 con la deportazione degli acadiani, e la conseguente nascita del cajun, sino ai giorni nostri, e la purtroppo ancora attuale pandemia, passando per la guerra civile statunitense, il massacro dei nativi americani, la due guerre mondiali, ma anche eventi più legati alle rivolte sociali, come l’episodio che ha visto protagonista Rosa Parks o la morte di Martin Luther King e molti altri capitoli ancora, Maurizio Galli ha scelto di esaminare, in primis, ogni episodio dal punto di vista storico, analizzandolo e spiegandolo in modo conciso ma al contempo esaustivo, dimostrando non comuni doti di sintesi. A corollario di ogni capitolo, introduce le canzoni ad esso dedicate, approfondendone la genesi e illustrandole con dovizia di note relative all’artista ed alle scelte da esso effettuate. I solchi della Storia è un libro atipico, poiché può essere letto scegliendo di volta in volta il capitolo, e quindi l’episodio storico e le canzoni ad esso dedicate, e non solo seguendo il canonico metodo sequenziale. Visti gli argomenti trattati e il grande numero di artisti presi in considerazione (Zachary Richard, The Band, Fabrizio De André, Paul Mc Cartney, Bob

Leonard

i

Bruce Springsteen e decine di altri) potrà interessare una grande schiera di lettori, appassionati che siano, alla storia o alla musica, o ad entrambe, e che soprattutto abbiano voglia di una lettura non superficiale senza perdere in scorrevolezza.

Massimo Bubola, Pink Floyd, Neil Young, John Lennon, U2, Francesco De

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Incroci tra storia e note, il libro di Galli apre gli appuntamenti del Musical Box

! 04/11/2021 " Francesco Tomassini # EVENTI

BESOZZO – «Il mio libro esplora il rapporto tra gli avvenimenti storici e le musiche che hanno ispirato. Di casi ce ne sono tanti: i brani che ho inserito nella sua playlist sono più di cento». Come ha spiegato Maurizio Galli, critico musicale di Milano, riguardo all’opera che sabato 6 novembre presenterà alle 17 al Musical Box di Besozzo, “I solchi della storia” aNronta innumerevoli generi sonori, passando «da jazz, rock e cantautorato italiano Rno alla classica: il primo passo dell’uomo sulla Luna si lega infatti alle note di Strauss in “2001: Odissea nello spazio”».

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Maurizio Galli – I solchi della storia – Gli avvenimenti che hanno ispirato grandi musiche (Vololibero Edizioni, 2021)

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I Solchi della storia nasce dall’intuizione di raccontare avvenimenti storici, epocali, legati a fatti, storie, cronache e date importanti abbinandoci altrettante musiche e canzoni sul tema. Il libro dedica 22 capitoli ad altrettanti avvenimenti che servono per raccontare una lunga colonna sonora rock con tanto di ricordi, reminiscenze e tappe esistenziali. Capitoli agili e stuzzicanti con dovizia di particolari e dettagli in cui Maurizio Galli ha davvero trovato episodi d’importanza mondiale che hanno segnato il mondo intero. Avvenimenti tragici, di crisi, deportazioni, guerre, assassini, stragi, massacri, golpe, tregua e liberazione ma in tutti Galli ha trovato il lieto fine oppure un messaggio di solidarietà per farci sentire uniti o più forti per uscire da questi buchi neri.

Si parte con La deportazione degli acadiani e la nascita del Cajun (il popolo cajun del Canada e della Louisiana) datata 5 settembre 1755 citando un libro sulla loro storia di Zachary Richard ed una sua canzone Réveille (svegliati) del 1976 e via via ripercorriamo le varie tappe salienti del libro con Il Massacro di Sand Creek (29 novembre 1864) e le relative canzoni di Massimo Bubola e Fabrizio De André ed ancora L’assassinio di Martin Luther King (4 aprile 1968) e Il Massacro della Kent State University (4 maggio 1970) abbinato a Ohio di Crosby Stills Nash & Young La guerra del Vietnam (4 agosto 1964) viene ricordata con Fortunate Son di John Fogerty ed i Creedence Clearwater Revival (con i figli di papà fortunati esentati dal servizio militare e dal Vietnam) così come Il primo passo sulla luna (20 luglio 1969) e la meravigliosa Space Oddity di David Bowie Galli per ogni storia fa riferimento e racconta non un solo brano ma diversi, in epoche diverse e con autori i più disparati centrando sempre l’obiettivo attinente al tema. Dicevamo eventi epocali celebrati in canzoni da grandi artisti o che hanno risvegliato la coscienza dei musicisti stessi o dei semplici cittadini italiani e stranieri, nessuno esente. La crisi dei missili di Cuba rimanda al cantautore americano Phil Ochs mentre Hiroshima (6 agosto 1945) è immortalata nella canzone I Come And Stand At Every Door di The Byrds e La Caduta del muro di Berlino (9 novembre 1989) con il concerto e le canzoni di David Bowie e Futura di Lucio Dalla. Ci sono episodi più recenti del nuovo millennio come Il crollo delle Torri Gemelle (11 settembre 2011) con The Rising di Bruce Springsteen e per finire con La Pandemia (gennaio 2020) e con Easy Sleazy di Mick Jagger e Dave Grohl e dove per raccontare la pandemia in maniera Rock & Roll Mick Jagger dal chiuso di questi mesi di lockdown ha scritto assieme a Dave Grohl dei Foo Fighters Eazy Sleazy, un brano che in maniera esplicita e molto à la Jagger racconta la pandemia e attacca i complottisti.

Insomma alcun eventi che hanno ispirato la grande musica e tutto in un libro di 258 pagine con tanto di bibliografia, playlist,

L E T T U R E
Recensione di Aldo Pedron

cenni e racconti storici e relativi riferimenti a musiche e canzoni, rock e pezzi d’autore, incursioni in generi meno popolari per ripercorre i secoli fino ai giorni nostri. Un libro che si legge bene stimolati da vicende ed episodi che hanno segnato il nostro pianeta e da cui dobbiamo cogliere i solchi più profondi, farne tesoro e riferendoci anche a componimenti e melodie impegnate di artisti di tutto rispetto. L’associazione storia con canzoni, dischi ed interpreti è davvero efficace e non vi resta che leggerlo spulciando qua e là i capitoli che stanno in piedi da soli e a voi più congeniali, salvo poi ricominciare a leggerlo tutto da capo, da cima in fondo perché vi incuriosirà e perché lo merita.

Off Topic Magazine

Voci fuori dal coro

20 novembre 2021

LIBRI, News

Aldo Pedron, I solchi della storia, letture, LIBRI, Maurizio Galli, Vololibero Edizioni

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La storia che fa il rock che fa la storia: gli eventi che hanno ispirato la grande musica, in un libro

GdS

di Rock Reynolds

È un problema endemico dei nostri tempi dover fare i conti con la crescente obnubilazione dei ricordi sotto i colpi implacabili dell’invecchiamento neurologico. Eppure, persino chi ha perso la memoria tende a ricordare con chiarezza momenti della propria vita di cui una canzone ha segnato una tappa importante come pure eventi epocali scanditi da una più o meno involontaria colonna sonora. Proprio di recente, mi è capitato di intervistare una scrittrice israelo-yemenita che mi diceva di ricordarsi perfettamente non solo il luogo in cui si trovava quando aveva udito la notizia dell’assassinio di Ytzak Rabin – ovvero in automobile, in viaggio negli USA – ma pure quale canzone la radio stesse trasmettendo appena prima di informarne i suoi ascoltatori.

I solchi della storia – Gli avvenimenti che hanno ispirato grandi musiche (Vololibero, pagg 259, euro 18) di Maurizio Galli raccoglie una serie di eventi epocali che sono stati celebrati da grandi canzoni oppure che hanno scavato un solco nelle coscienze di musicisti e di semplici cittadini, in Italia come all’estero. La parte del leone la fanno, come sempre quando si parla di musica moderna, gli Stati Uniti. D’altro canto, il rock’n’roll non è nato nelle steppe del Belucistan né in Pianura Padana. Ma non mancano riferimenti a momenti della storia recente a noi più vicini. Dalla cacciata delle popolazioni francofone dal Quebec durante la guerra fra Francia e Inghilterra, alla guerra di secessione, dalle lotte per i diritti civili degli afroamericani alla strage di Piazza Fontana, dalla caduta del muro di Berlino alla guerra del Vietnam, dal golpe militare in Cile alla prima spedizione dell’uomo sulla luna e molto altro ancora. Maurizio Galli dispensa con sapiente equilibrio le giuste informazioni sugli eventi storici, affiancandone la portata epocale al potere evocativo di canzoni nate per celebrarli o stigmatizzarli e di altre semplicemente concepite per dare al pubblico una prospettiva critica diversa o, semplicemente, per creare quel senso di solidarietà collettiva che, talvolta, la musica riesce a evocare.

I solchi della storia ha il vantaggio di essere un libro suddiviso in capitoli che stanno in piedi da soli. Dunque, lo si può addirittura leggere partendo dal fondo. Informazioni e aneddoti scandiscono il succedersi delle pagine, rendendole quanto mai interessanti. Volete sapere come reagì la comunità delle grandi personalità artistiche e sportive negli USA al prolungato coinvolgimento bellico del paese in Vietnam? Volete un ricordo del leggendario concerto di David Bowie davanti al muro di Berlino? Vi turba l’idea che l’11 settembre 2001 sia una data universalmente nota per via del crollo delle Torri Gemelle, ma che l’11 luglio 1995, la caduta di Srebrenica, non sia altrettanto conosciuta? E che dire della reazione del mondo musicale ai mesi di lockdown imposto dalla pandemia dilagante? Tutte cose che troverete in questo bel libro.

Ho chiesto a Maurizio Galli di entrare più nel dettaglio, senza togliere il gusto della sorpresa ai suoi potenziali lettori.

Da quale esigenza nasce un libro come questo?

È nato tutto un po’ per caso. Rileggevo la storia di Nina Simone (nel libro pubblicato da Vololibero e anche qui il caso forse ci ha messo lo zampino) e sono rimasto particolarmente colpito dal fatto che alcuni accadimenti – passati in seguito alla storia – come ad esempio la bomba esplosa in una chiesa dell’Alabama frequentata da neri nella quale persero la vita quattro innocenti bambine, l’abbiamo portata a dedicare ogni energia alla causa, al destino del popolo nero al punto da essere

indicata come la cantante dei diritti civili. È stato allora che mi si è accesa una lampadina e ho pensato che dovessero esserci altri avvenimenti storici che si legavano con un fil rouge a delle grandi musiche e che sarebbe stato interessante raccoglierli in un libro.

Di eventi importanti e significativi su cui è andata a incastonarsi la creatività, soprattutto in campo musicale, ce ne sono stati tanti. Come ha effettuato la sua selezione?

A dire il vero non c’è stata una selezione vera e propria, tant’è che ancora oggi ogni tanto mi viene in mente un avvenimento storico e un suo relativo brano musicale. Ho incluso sicuramente quelli che mi hanno maggiormente colpito e che in una qualche maniera racchiudevano al loro interno anche un messaggio di speranza, come ad esempio il muro di Berlino: non solo l’orrore di quel terribile manufatto costruito dall’uomo, ma anche, per l’appunto, il messaggio di speranza implicito nell’abbattimento dello stesso.

”The night they drove old Dixie down” di The Band è considerata una delle più belle canzoni dell’età aurea del rock. Che tipo di accoglienza ha avuto, considerato che poteva essere ritenuta becera al Nord e offensiva al Sud?

“The Night They Drove Old Dixie Down”, l’inno a un Sud profondamente segnato dalla guerra civile, è a mio parere una delle canzoni che identificano maggiormente The Band. Tutto sommato ha avuto un’ottima accoglienza da parte del pubblico e della critica, anche se il culmine del suo successo lo ha visto nel 1971 grazie alla reinterpretazione della cantautrice Joan Baez: raggiunse infatti la terza posizione della classifica Billboard Hot 100 negli Stati Uniti. Comunque, voglio svelarle un segreto ma non lo dica a nessuno: è una delle mie canzoni preferite in assoluto.

Com’è possibile che la canzone che forse meglio ha rappresentato il movimento per i diritti dei neri negli USA sia “Blackbird”, una ballata di un gruppo bianco e per giunta inglese come i Beatles?

Non c’è che dire, i Beatles erano talmente “avanti” che, sentendosi partecipi della questione dei diritti civili negli Stati Uniti, decisero di sostenere la battaglia contro le discriminazioni subite dai neri con un brano su Rosa Parks. Tra l’altro i Fab Four erano già scesi in campo contro la segregazione nel 1964, rifiutandosi di esibirsi a Jacksonville, in Florida, in un teatro diviso: da una parte i bianchi e dall’altra i neri. In quell’occasione, i Beatles vinsero la loro battaglia, riuscendo a suonare senza alcuna divisione: fu il primo concerto di sempre davanti a un pubblico non segregato. Un piccolo passo ma decisivo lungo la battaglia per i diritti civili.

Perché la guerra del Vietnam ha prodotto tanta buona musica? E perché “Fortunate Son” dei Creedence ha finito per essere uno dei brani più rappresentativi della controcultura di cui in realtà nemmeno loro si sentivano tanto parte?

A mio modesto modo di vedere, è successo perché la musica durante il conflitto del Vietnam non solo ha saputo, diversamente dalla politica, parlare a un numero sempre crescente di cittadini disillusi, ma è stata in grado di richiamare l’attenzione su quelle “fessure” culturali che iniziavano a venire a galla. Per quanto riguarda i Creedence Clearwater Revival, diciamo subito che grazie al loro sound essenziale e stringato sono stati una delle band che ha saputo maggiormente rappresentare l’essenza del rock and roll anni ’60. Una band che ha per l’appunto degnamente rappresentato l’efficace colonna sonora delle disillusioni dei Sixties. Un esempio calzante è proprio il loro brano “Fortunate Son”, scritto in soli venti minuti. A far “scattare” John Fogerty, il frontman della band, furono le sfarzose nozze tra la figlia del presidente eletto Richard Nixon e il nipote dell’ex presidente Dwight Eisenhower. Tutto ciò accadeva nel dicembre 1968 proprio mentre migliaia di soldati americani venivano mandati a morire in Vietnam! Non sono io… Non sono il figlio di un milionario (un senatore o militare) … Non sono un fortunato È proprio con questo “grido di battaglia” che i CCR hanno saputo catturare i giovani militari scontenti,

diventando così la colonna sonora non ufficiale del conflitto in Vietnam.

I disordini durante la convention democratica di Chicago e, soprattutto, la strage alla Kent State University sono stati uno spartiacque nella storia americana recente. Gli USA si sono svegliati bruscamente, rendendosi conto di non essere agli occhi del mondo e dei propri giovani il paese che aspiravano a essere. Come ha reagito la comunità musicale?

Il 4 maggio 1970, giorno in cui vennero uccisi dalla Guardia Nazionale quattro giovani studenti, è sicuramente una data scolpita nella storia del popolo americano. Premesso che dal mio punto di vista “Ohio” è la perfetta canzone di protesta – commovente, memorabile e dal tempismo perfetto – diverse furono le band che sposarono l’idea di una rivoluzione sociale: su tutti i Jefferson Airplane, che urlavano Got a revolution, got to revolution all’interno della hit “Volunteers”. Inoltre, come scrivo nel libro, la sparatoria alla Kent State ha avuto un profondo effetto anche su alcuni studenti che in seguito divennero musicisti, come Chrissie Hynde dei Pretenders, Mark Mothersbaugh e Jerry Casale dei Devo.

Bono, nel disco dal vivo degli U2 Under a blood red sky, presenta “Sunday Bloody Sunday” dicendo che non è una canzone politica. Allora cos’è?

Bono Vox, che ricordiamo aveva undici anni e viveva in uno dei tanti quartieri degradati e malfamati della periferia di Dublino quando accadde il tragico fatto, nonostante il forte sentimento di rabbia provato, aveva una sensibilità che lo portava a odiare violenza, ingiustizia e oppressione. Diversamente da quanto si possa pensare, e molto probabilmente proprio grazie a quella sua sensibilità, non ci troviamo al cospetto di una vera e propria canzone politica o rebel song ma a un brano carico di emotività e completamente contro la guerra, di qualsiasi guerra si tratti. Tant’è che spesso sul palco della band ha fatto capolino una bandiera bianca come presa di distanza sia da quella dell’Irlanda e da quella del Regno Unito.

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trasmesso dalla Rundfunk Im Amerikanischen Sektor,

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Berlino Ovest.

Il luogo prescelto per il concerto aveva ha un significato particolare, davanti all’ex parlamento nazista: il Reichstag. Dal 1945 è in pratica un edificio quasi distrutto dai bombardamenti e dall’occupazione dell’Armata Rossa. La scelta non fu affatto casuale in quanto l’edificio si trova poco lontano dal Muro che divideva in due la città. Inoltre, proprio per quest’ultima caratteristica, la maggior parte degli altoparlanti venne diretta verso la zona est di Berlino.

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Da una parte del Muro le persone si accalcano liberamente in Platz der Republik verso il palco, con la sola preoccupazione di trovare un posto che consenta loro di poter vedere da vicino il proprio mito; dall’altra, lungo la Unter den Linden, cercano di avvicinarsi quanto più possibile al luogo da cui potranno meglio cogliere un qualche sprazzo di libertà, simbolizzato per l’occasione sia nelle note di una canzone che in quella della voce inconfondibile di Bowie. Per non perdere quell’occasione unica sono disposte a sfidare le forze dell’ordine, che si sono premunite adeguatamente per poter spegnere anche con la forza qualsiasi eventuale minaccia all’ordine costituito.

Il concerto pareva procedere secondo un normale copione senonché a un certo punto Bowie si fermò e

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anche nota come RIAS, la stazione radio con sede a
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“Salutiamo tutti i nostri amici che sono sull’altro lato

del Muro”.

A quel punto partirono le note di "Heroes" e dall’altra parte vi fu un’esplosione di gioia.

"Oh we can beat them, for ever and ever Then we could be heroes Just for one day"

"Oh possiamo batterli, ancora e per sempre allora potremmo essere eroi anche solo per un giorno"

Solo per un giorno, per una sera, mentre la musica suona forte, possiamo essere eroi, ci dobbiamo provare, anche se non durerà. Questo dice la canzone e questo devono aver sicuramente pensato anche i tanti fan accorsi per l’occasione.

Nonostante lo sguardo severo delle guardie si alzò un grido all’unisono – est e ovest finalmente insieme –“Giù il muro”.

A quel punto si accese qualcosa nella mente e nel cuore di molti, proprio ciò che le autorità di Berlino Est avevano temuto e che non riuscirono a controllare.

Come era facile immaginare gli animi si scaldarono al punto che iniziarono le manganellate, oggetti vari iniziarono a volare verso gli agenti e qualche ragazzo venne trascinato via.

David Bowie: “
AD NOTIZIE MAGAZINE RECENSIONI PLAYLISTS VIDEO CONCERTI

performance più emozionanti della mia vita. Ero in lacrime. 'Heroes' sembrò un inno, quasi una preghiera. Per quanto bene noi oggi possiamo suonarla, è sempre un po’ come passarci attraverso rispetto all’intensità di quella notte, perché allora significava molto di più".

Quella sera cadde il primo mattone del Muro che due anni dopo sarebbe stato definitivamente abbattuto. "Heroes", l’inno di tutti coloro che odiavano il Muro, era stato pubblicato vent’anni prima (23 settembre 1977) durante il suo soggiorno berlinese di Bowie. Oggi quel brano, con il senno del poi, può sembrare trionfalista ma all’epoca nessuno, Bowie compreso, si sarebbe mai aspettato che il Muro sarebbe crollato.

AD

"Non lo dimenticherò mai. Fu una delle
Dopo quel concerto qualcosa cambiò, il regime della Germania dell’Est avrebbe, in una qualche misura, allargato le maglie. Qualche mese dopo Bob Dylan si sarebbe esibito davanti a centinaia di migliaia di persone proprio a Berlino Est. Impensabile fino a qualche mese prima, ma ora pareva che quel regime sanguinario fosse diventato incapace di reprimere quel vento di libertà che la musica rock stava lanciando. Successe infatti che quegli accordi di chitarra iniziarono a far vacillare il Muro fino alla sua caduta. NOTIZIE MAGAZINE RECENSIONI PLAYLISTS VIDEO CONCERTI
Il testo è tratto da "I solchi della storia" di Maurizio Galli, pubblicato da Vololibero, per gentile concessione dell'editore. Riproduci David Bowie su Amazon Music Unlimited (ad) Segui Rockol su Instagram per non perderti le notizie più importanti!
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David Bowie

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“I solchi della storia”, il nuovo libro di Maurizio Galli

I solchi della storia è il nuovo libro di Maurizio Galli, cinisellese, fondatore della rivista “Musicalmind” e conduttore di diversi programmi radio (Radio Popolare e ADMR Rock Web-radio). Nel 2018 aveva già scritto un libro, insieme ad Aldo Pedron, “Born on the Bayou: La storia dei Creedence Clearwater Revival” (Arcana 2018).

Nel suo nuovo libro, uscito a fine ottobre, edito da Vololibero e con la prefazione di Enzo Gentile, l’autore parla di musica e canzoni diventate vere e proprie bandiere di fatti storici epocali, legandosi indissolubilmente a essi.

“Una canzone può aiutare a comprendere meglio un’epoca e la sua società”, dice Galli.L’opera si compone di 22 fatti storici associati a una o più canzoni. Inserita in fondo al libro c’è anche una playlist che fa da guida alla lettura. Gli eventi storici trattati sono divenuti patrimonio culturale e hanno forgiato il nostro mondo. Il libro dedica a ciascuno di essi un capitolo partendo dal 1775, con gli eventi che furono alla base della nascita del Cajun fino ai giorni nostri segnati dalla pandemia.

ELISA MARIAM RADY

Mi chiamo Elisa Mariam Rady e sono una studentessa di 23 anni, attualmente iscritta al primo anno di magistrale in giornalismo presso l'Università di Parma. Sono una ragazza determinata, umile e volenterosa, mi nutro di curiosità ed entusiasmo. Sogno una carriera da giornalista e scrittrice.

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Elisa Mariam Rady ! 13 Dicembre 2021 "
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I solchi della storia. Gli avvenimenti che hanno ispirato grandi musiche... https://www.sololibri.net/I-solchi-della-storia-Galli.html?fbclid=IwA...

I solchi della storia. Gli avvenimenti che hanno ispirato grandi musiche di Maurizio Galli

Vololibero, 2021 - Un saggio che palesa il rapporto biunivoco intercorso tra avvenimenti storici e canzoni, correlazione in forza alla quale la forma-canzone viene peraltro a caricarsi di signi@cati aggiunti.

Pubblicato il 15-12-2021

I solchi della storia. Gli avvenimenti che hanno ispirato grandi musiche

Autore: Maurizio Galli

Genere: Musica

Categoria: Saggistica

Anno di pubblicazione: 2021

Vedi Prezzo:

Sempre meglio ricordarsene: ci sono storia e storia, canzoni e canzoni. C’è il Titanic di Francesco De Gregori che affonda in parallelo all’affondare del sogno di una nazione. C’è l’Auschwitz del bambino nel vento di Guccini che inaugura la via italiana a Blowin’ in the wind di Bob Dylan. C’è Fiume Sand Creek di Bubola-De André che insegna come nei libri, buoni e cattivi non occupino sempre il posto che meritano. La lettura de I solchi della storia. Gli avvenimenti che hanno ispirato grandi musiche di Maurizio Galli (Vololibero, 2021) palesa il rapporto biunivoco intercorso tra avvenimenti storici e canzone. Una correlazione in forza alla quale la forma-canzone viene peraltro a caricarsi di signi@cati aggiunti. Di quei connotati politico-sociali che, soprattutto negli anni Sessanta e Settanta delle lotte per i diritti civili e le proteste contro l’intervento americano in Vietnam, ne caratterizzeranno l’espressione più impegnata.

L’excursus storico-musicale compilato da Maurizio Galli è diacronico, con radici ispirative anche molto lontane nel tempo. Come nel caso della deportazione degli acadiani e la nascita del Cajun (5 settembre 1755) diventata canzone nella politica Rèveille (Richard Zachary, 1976). O della battaglia di Gettysburg (1-3 luglio 1863) musicata nel ‘69 dai The Band (The night they drove old dixie down).

Il saggio insiste in taglio cronologico su commistioni di questo tipo: dall’atomica sganciata su Hiroshima (6 agosto 1945) cantata dai The Byrd di I come and stand at every door (1966) – ma ci sono anche gli Orchestral Manoeuvres in the dark che nel 1980 spopoleranno con Enola gay, e i Nomadi di Il pilota di Hiroshima –, alla guerra del Vietnam (1964-1975) genitrice di tanta protest-song di stampo americano (Dylan, Springsteen, The Animals).

Da annotare anche la pagina nera e tutta italiana della strage di Piazza Fontana (12 dicembre 1969), citata da Francesco De Gregori in un verso di Viva l’Italia (“l’Italia del 12 dicembre”) e da Claudio Bernieri in Piazza Fontana (1976). La declinazione più prossima al “botto” che inaugura la strategia della tensione si rintraccia nella morte in questura dell’anarchico Pinelli (Pino Masi, Ballata di Pinelli; Paolo Pietrangeli, È Gnito il Sessantotto).

Con un sguardo alla narrazione storica, e un altro alla genesi e all’analisi dei brani che a essa si rifanno,

RECENSIONI DI LIBRI
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Maurizio Galli smentisce la vulgata del “sono solo canzonette”:

“È indubbio che la musica non possa essere considerata solo come una bella melodia orecchiabile da ascoltare magari in mezzo al traJco cittadino, a una festa o durante un periodo no – scrive - La musica è anche un ottimo mezzo per comunicare, in grado di raccontare una storia e, in molti casi, un intero periodo storico […]. Ho sempre pensato che guardare la storia attraverso le lenti della musica fosse un modo formidabile per conoscere il mondo”.

I solchi della storia si spinge @no ai giorni della pandemia (gennaio 2020) attraverso la tesa Eazy Sleazy dell’indomabile Mick Jagger che racconta il lockdown, ma anche la leggenda complottista girata intorno alla gestione sanitaria dell’infezione:

“Inoculando il vaccino Bill Gates è nel mio Vusso sanguigno È un controllo mentale La Terra è piatta e fredda non si è mai riscaldata”

Ricadute socio-politiche e psicopatologiche peraltro già anticipate dal Gaber di La peste (1974); e prima ancora dal furente Bennato di Bravi ragazzi (1971). Vale la pena citare per intero, hai visto mai possa schiarire la memoria di qualcuno:

“Una di notte, c’è il coprifuoco/ e pensare che all’inizio sembrava quasi un gioco/ Ora non c’è più tempo per pensare/ tutti dentro, chiusi ad aspettare/ Ognuno ha avuto le sue razioni/ poveri e ricchi, cattivi e buoni/ Ognuno ha fatto le sue preghiere/ ora si tratta solo di aspettare/ Bravi, su, bravi ragazzi/ ma non è il caso di agitarsi/ Bravi, su, fate i bravi ragazzi/ Vedrete che poi sistemeremo tutto/ Per fronteggiare la situazione/ c’è stato un programma alla televisione/ hanno parlato tutti gli avvocati/ di tutte le bandiere, di tutti i partiti/ Ed è stato proprio commovente/ vedere tutti quei grandi sacriGcare le proprie idee/ in nome del bene della gente/ Poi hanno dato severe istruzioni/ di stare calmi e stare buoni/ Buoni, su, buoni ragazzi/ Ma non è il caso di agitarsi/ Bravi, su, fate i bravi ragazzi/ Vedrete che poi sistemeremo tutto/ Sistemeremo tutto, sistemeremo tutto”

Il libro è puntiglioso e ricco di informazioni. Controindicazione (salutare): può far rimpiangere la storia e la canzone d’autore che c’erano e che oggi non ci sono più.

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I Solchi della Storia: il nuovo libro del cinisellese Maurizio Galli

Pubblicato il: 11/02/2022, 10:46 | di Redazione | Categoria: Cultura

Nel libro "I solchi della Storia" l'autore ci parla di musica e canzoni diventate vere e proprie bandiere di fatti storici epocali, legandosi indissolubilmente a essi. Così sono entrati a far parte del nostro patrimonio culturale, facendosi carico anche di ricordare e, talvolta, cogliere appieno l'importanza degli avvenimenti che hanno forgiato il nostro mondo.

Il libro dedica a ciascuno di essi un capitolo partendo dal 1775, con gli eventi che furono alla base della nascita del Cajun fino a giorni nostri segnati dalla terribile pandemia che ci ha colpiti. E mentre scorrono immagini e racconti, la musica ci avvolge, trasporta il cuore e la mente. Tanti artisti che hanno fatto grande la musica ci aiuteranno a capire meglio la nostra storia.

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U B B L I C I TÀ

Maurizio Galli nasce a Milano nel 1969 e residente a Cinisello Balsamo (Milano), oltre ad essere il fondatore di "Musicalmind", collabora con altre riviste online specializzate nel settore musicale tra cui "L'Isola che non c'era". Conduttore di programmi radio (Radio Popolare e ADMR Rock Webradio) nel 2018 ha scritto, assieme ad Aldo Pedron: Born on the Bayou: La storia dei Creedence Clearwater Revival (Arcana 2018).

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La grande storia si muove in una dimensione inusuale, al di sopra del lento scorrere di una vita comune, in un mondo dove i grandi eventi storico-politici paiono lontani, distanti e non sempre investono normali vite frenetiche. C ’è stato però chi ha saputo raccontarli, chi si è posto quasi con ostinazione il compito di trasmetterli al prossimo: il mondo musicale. Spesso la musica ha riempito quel vuoto, ha posto in essere una forma diversa di “disobbedienza civile”, ha cantato, scritto, narrato con coraggio le sofferenze collettive che hanno colpito l’umanità tutta. Allo stesso modo, ha saputo dar voce a piccole a sofferenze nascoste, eventi bui che si è preferito nascondere sotto il tappeto del politicallycorrect

Maurizio Galli, con il suo libro I solchi della storia – Gli avvenimenti che hanno ispirato grandi musiche, edito da Vololibero, ripercorre gli eventi più emblematici della storia dal 1700 a oggi e ne ricostruisce un fil rouge musicale, che non si limita a evidenziare brani “inevitabili” ma spesso riscopre canzoni meno conosciute al grande pubblico.

I solchi della storia ricorda tappe di vita necessarie, imprescindibili, giorni “memorabili”, che è necessario non dimenticare anche, o forse soprattutto, oggi. Il ritorno a casa in autobus di Rosa Parks, rimasto nella memoria di tanti grazie a Blackbird dei Beatles o l’allunaggio e la caduta del muro di Berlino, entrambi cantati da David Bowie in Space Oddity e Heroes. Maurizio Galli non si esime di riportare alla memoria collettiva episodi oltre modo drammatici come la disastrosa guerra in Vietnam, che la musica ha saputo riplasmare attraverso le forti sonorità rock di Fortunate Son, scritta dai Creedence Clearwater Revival, vero e proprio atto di protesta contro la strage di giovani ragazzi delle working class mandati a morire da uomini con gli occhi a stelle e strisce; oppure il disastro di Chernobyl, presente nel brano Resta dei nostrani Litfiba Ogni canzone scelta da Maurizio Galli, sia più o meno conosciuta, rappresenta un movente per riflettere su quanto la Grande Storia è in realtà qualcosa che riguarda la collettività, qualcosa con cui l’uomo, grande o piccolo che sia, dovrà sempre fare i conti. La musica per anni ha dato voce a chi non ne ha; ha urlato, spesso con tono impudente, ciò che di sbagliato c ’è nel mondo. Il mondo musicale, non si è mai voltato dall’altra parte ha sempre guardato la realtà per come è, pur non smettendo di immaginare come potrebbe essere. Raccontare la storia, mettere nero su bianco gli avvenimenti che hanno segnato la collettività è possibile proprio grazie all’azione catartica della Musica.

Maurizio Galli in I solchi della storia – Gli avvenimenti che hanno ispirato grandi musiche attua un’operazione che nella sua semplicità riesce perfettamente: ricostruisce in forma semplice e lineare un

02/03/22, 17:17 I solchi della storia: Maurizio Galli racconta alcune tappe storiche attraverso le canzoni - I Think Magazine https://www.ithinkmagazine.it/recensione-maurizio-galli-i-solchi-della-storia/?fbclid=IwAR2XuqGyyQp-mG0JuZ3UImsqNP-FydoCEtHtzDVPAChmU6C2GZI 1/2
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I solchi della storia: Maurizio Galli racconta alcune tappe storiche attraverso le canzoni - I Think Magazine

evento storico e, con la scelta musicale adeguata, ne fornisce una lente d’analisi capace di raggiungere un’ampia platea di lettori e ascoltatori, senza porsi mai in cattedra. Chiunque si troverà tra le mani questo libro si ritroverà a far parte di una avventura che è semplicemente quella di tutti noi, e riceverà in cambio non solo qualche domanda in più e qualche sicurezza in meno, ma anche tanta buona musica.

La scheda del libro sul sito della casa editrice: https://www.vololiberoedizioni.it/i-solchi-della-storia/

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Maurizio Galli

La musica è sempre stata la colonna sonora della storia, ha raccontato i fatti, è diventata simbolo di lotte, ha risollevato i momenti bui, ha creato appartenenza.

Il giornalista Maurizio Galli (Fondatore di " Musicalmind " e collaboratore di varie testate musicali) dopo l'ottimo libro sulla storia dei Creedence Clearwater Revival, ha deciso di raccontare la storia attraverso la musica.

"I solchi della storia" bisogna ammetterlo è un'idea vincente e originale e l'approccio usato da Galli ci è sembrato efficace. L'autore sceglie ventidue fatti storici che vanno dalla deportazione degli acadiani e la nascita del Cajun del 1755, fino alla pandemia del 2020, passando per il Sand Creek, Auschwitz, Hiroshima, Cuba, Vietnam, Piazza Fontana, Cile, Chernobyl, il muro di Berlino, Sarajevo e l'11 settembre.

Galli ci porta a spasso nel tempo, ha padronanza della materia, ogni capitolo è ben approfondito e analizza doviziosamente il contesto storico-culturale e quello musicale, con curiosità sugli artisti, citazioni di testi e una serie di consigli per gli ascolti.

Il lettore si trova di fronte ad un viaggio suggestivo, dove è libero di andare cronologicamente o scegliere ogni volta una storia diversa.

L'occasione è giusta per riascoltare cose conosciute ed altre perle più nascoste, un libro dove convivono Dylan, De Andrè e Bubola, I Nomadi, Springsteen, Pink Floyd, Area, Stormy Six, Jethro Tull, Gaber, Bennato, Pietrangeli, Banco del Mutuo Soccorso, U2, Bowie e tanti altri che lasciamo scoprire alla vostra curiosità.

Il libro è scorrevole, ben scritto, arricchito da una prefazione di Enzo Gentile, un'introduzione dell'autore, una playlist e una ricca bibliografia.

Un plauso all'autore per questo saggio così interessante, perchè in fondo come cantava De Gregori: La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso.

Articolo del 12/02/2022 ©2002 - 2022 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati

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