LA NASCITA DELLA REPUBBLICA ITALIANA Materiali per una UnitĂ Didattica di Storia Contemporanea a cura di Gianfranco Di Pasquale Vincenzo Guanci Chiara Massari Chiara Puppini
INTRODUZIONE • L’U.D. intreccia testi scritti, testi iconici, esercitazioni per compiere operazioni cognitive. • Obiettivo: far intravedere agli studenti i nessi del nostro presente con il passato e le conoscenze necessarie degli avvenimenti negli anni dal 1940 al 1948,
La prima parte: Costituzione Repubblicana raffrontata allo Statuto del Regno d’Italia. La seconda parte: processo di trasformazione istituzionale della società italiana da monarchia a repubblica, da dittatura a democrazia parlamentare. La terza parte: spunti di discussione in riferimento alla situazione italiana attuale.
Gli obiettivi di apprendimento dell’Unità sono: Relativi alle competenze: • Leggere il presente dell’Italia alla luce delle connessioni con il processo di trasformazione Relativi alle abilità: • Comprendere in modo non superficiale testi storiografici • Leggere testi iconografici e trarre informazioni; • Scrivere brevi testi descrittivi e argomentativi di tipo storico.
Relativi alle conoscenze • Avvenimenti, contesti e relazioni interne e esterne al processo di trasformazione
I PARTE: PRESENTE • tre grafici temporali: discussione in classe sulla trasformazione istituzionale • una illustrazione essenziale della Costituzione
DOMANDE SU GRAFICI TEMPORALI differenze: monarchia liberale e quella fascista - monarchia e repubblica - Stato liberale , fascismo e democrazia repubblicana
GRAFICO COSTITUZIONE • Come si giunse alla nascita della Repubblica e poi alla proclamazione della Costituzione? • è importante conoscere la Costituzione? • Quali sono le caratteristiche fondamentali della nostra Costituzione? • Quali collegamenti ci sono, se ci sono, tra il momento storico in cui la Costituzione è stata approvata e le sue norme?
LA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA • Caratteri fondamentali: • Costituzione popolare. Si distingue dallo Statuto albertino. rottura con il fascismo. • Rigida • carattere programmatico: indica al legislatore obiettivi (nel campo del lavoro, della giustizia sociale). • "non omogenea": differenti ideali e concezioni filosofiche: limite o sintesi di altissimo livello? • I principi fondamentali: art.1, art.2, art.3
STRUTTURA DELLA COSTITUZIONE • Principi fondamentali (artt. 1-12): riferimento all’art.7 Segue una dettagliata descrizione dei titoli della Costituzione sia relativa alla parte prima che alla seconda: Parte prima: Diritti e doveri dei cittadini (artt. 13-54) • TItolo I Rapporti civili, libertà civili e i limiti ad esse • TItolo II Rapporti etico-sociali: ruolo della famiglia e i suoi doveri; ruolo della famiglia e i suoi doveri; libertà di ricerca e di insegnamento • TItolo III Rapporti economici: tutela lavoro, libertà sindacale, diritto di sciopero,libertà di impresa, tutela proprietà e cooperative. • TItolo IV Rapporti politici: diritti politici e doveri . Parte seconda:poteri e funzioni delle istituzioni e degli organi di Garanzia : Parlamento, Governo, Presidente della Repubblica, magistratura,Corte costituzionale .Si fa poi riferimento alla riforma in senso federalista dell’autonomia regionale del Titolo V del 2001. Seguono 5 esercizi con domande operative.
II PARTE: PASSATO
• assetto istituzionale con lo Statuto Albertino (1861-1922), successivamente tramutatosi nello Stato dittatoriale fascista (1922-1943).
• processo di trasformazione istituzionale del Paese dal 1943 al 1948, cercando di comprendere gli avvenimenti che portarono, da un lato, alla caduta del fascismo e della monarchia, e, dall’altro, alla nascita della repubblica e della Costituzione.
LA SITUAZIONE INIZIALE 1922-1943 IL REGNO D’ITALIA: LO STATUTO ALBERTINO E LA DITTATURA FASCISTA
• Lo Statuto Albertino come “Costituzione flessibile” • Benito Mussolini dal 1922 modifica lo Statuto trasformando la monarchia costituzionale del Regno d’Italia in una “dittatura fascista”: il Re conservava una pura carica onorifica, il potere è del “Duce”. • Segue una descrizione dello storico F. Chabod della trasformazione fascista delle istituzioni liberali. • Poi vengono illustrate le leggi che modificarono l’assetto liberale: Istituzione del Capo del governo, Istituzione del Gran Consiglio del Fascismo, Controllo dei mezzi di informazione, Istituzione del Tribunale Speciale, Istituzione della Milizia Volontaria: si conclude con un riferimento alla definitiva Soppressione dell’opposizione.
IL PROCESSO DI TRASFORMAZIONE DALLA DITTATURA FASCISTA ALLA REPUBBLICA DEMOCRATICA 1943-1948 • I. Contesto: la II guerra mondiale (1939-45) e la caduta del fascismo (1943) • 2. La Resistenza (1943-1945) • 3. La democrazia e la Repubblica (1945-1948)
La II guerra mondiale (1939-45) • Le informazioni sono tratte da: • G. De Luna Giovanni, Attraverso il Novecento, Paravia, 2002 • M. Giappichelli, A. Polcri, S. Fusi, Ieri e oggi. Il Novecento, Cappelli Editore, 2004)
1.Perché è scoppiata la seconda guerra mondiale? • occupazione dell’Austria, dei Sudeti, conferenza di Monaco e completamento dell’invasione Cecoslovacca. Patto MolotovRibbentrop e invasione della Polonia: entrano in guerra Francia e Inghilterra. • Le origini del conflitto: fascismo in Italia, Stalin in Russia, crisi del ’29,1931 Giappone in Manciuria, Nazismo in Germania, invasione italiana dell’Etiopia, asse Roma-Berlino-Tokio; Franco in Spagna,Italia in Albania nel 1939
LA SITUAZIONE POLITICA IN EUROPA
Esercizi: 1) Quantifica le quattro tipologie di governo, indicando la somma degli stati rappresentati con colori diversi a seconda della situazione politica e calcola la percentuale per ciascuna tipologia. 2) Qual è la percentuale dei paesi in Europa retti da governi nazisti-fascisti e autoritari-nazionalisti? 3) avvalendoti anche dell'ausilio del manuale a tua disposizione, descrivi in venti righe la situazione in Europa prima del secondo conflitto mondiale, individuando le situazioni piÚ conflittuali.
2.Quali sono gli schieramenti messi in campo?
(Giappichelli, op. cit. p. ) Esercizio
• Osservando la carta del sistema di alleanze e aiutandoti con il manuale definisci i soggetti, il carattere e le finalità dei seguenti trattati: • asse Roma-Berlino; • Patto Anti-Comintern; • Patto d'Acciaio; • Trattato di non aggressione. • Quali stati si dichiarano neutrali allo scoppio del conflitto?
3.Prima fase: vittorie naziste
La guerra in Asia
(Giappichelli, op. cit. p. ) Esercizio
• 1) osservando attentamente la cartina e aiutandoti con il manuale, metti in ordine cronologico le battaglie del Pacifico fino alla battaglia di Midway, in cui l'aviazione navale giapponese subì una sconfitta devastante da cui non si seppe più riprendere, segnando l'inizio delle vittorie degli alleati; • 2) elenca i territori che fino alla battaglia di Midway erano occupati dalle forze giapponesi.
3. Quando e come cambia lo scenario della guerra? • Il 1941 Hitler invade l'URSS,resistenza della popolazione, Inverno russo • Gli USA sostengono economicamente la Gran Bretagna ma l'attacco di Pearl Harbor li costringe all’intervento: ciò allontanò le possibilità di una rapida soluzione del conflitto a favore dei tedeschi • tra la fine del 1942 e gli inizi del 1943 • iniziava la controffensiva sovietica, le truppe tedesche venivano sconfitte in Africa e quelle anglo-americane poterono sbarcare in Italia. Nel 1944 lo sbarco in Normandia • L’uso della bomba atomica nell'agosto del 1945 chiudeva definitivamente la seconda guerra mondiale.
La Shoah
• Si rimanda ad una unità apposita, ma se ne ricorda il carattere di crimine contro l’umanità. • Cartina dei Lager in Europa. • Esercizio: Durante il conflitto si intensifica la persecuzione ebraica fino ad arrivare alla soluzione finale. Esaminando questa cartina enumera i lager e, confrontandola con una carta attuale, elenca gli stati che li hanno ospitati.
5. Il 25 luglio 1943 cade il fascismo in Italia • esercizio di completamento : i fatti dal 10 luglio al 23 settembre 1943
6. Conclusione del conflitto Dal 4 all'11 febbraio si riuniscono a Yalta, in Crimea, (da sinistra a destra) Winston Churchill, Franklin Delano Roosevelt, Iosif Vissarionovic Dzugasvili detto Stalin per accordarsi sulla spartizione della Germania e del mondo alla fine imminente del conflitto.
LA RESISTENZA (1943-1945) TESTI DI RIFERIMENTO: • S. Peli “La Resistenza in Italia” – Einaudi 2004 • Dizionario della Resistenza – Einaudi 2000 • G.Bocca- Storia dell’Italia partigiana – Laterza 1966 Che cos’è la Resistenza? • Distinzione tra collaborazionisti, chi scelse un atteggiamento passivo e chi decide di opporsi dando origine alla resistenza.
• Fu un evento fondativo: nella Resistenza oggi si vede l’espressione e l’anticipazione di quei valori che sarebbero diventati la base ideale dell’Europa democratica.
Un esercizio relativo a due carte tematiche consente all’allievo di localizzare i diversi fenomeni
Ora confrontale e costruisci una tabella seguendo la struttura suggerita . Paesi occupati
Paesi collaborazionsti
Resistenza armata
Sabotaggi e scioperi
Grandi insurrezioni
La Resistenza italiana
A partire dall’8 settembre si propone un esercizio con l’uso del manuale: Esamina il manuale: 1. Quali scelte compiono il re e Badoglio dopo l’annuncio dell’armistizio? 2. Nello stesso mese di settembre, Mussolini viene liberato dai tedeschi: qual è l’esito di questa liberazione? 3. Rintraccia le informazioni rispetto alle conseguenze dell’annuncio dell’armistizio sull’esercito italiano.
Chi partecipa alla Resistenza? Dobbiamo distinguere tra Resistenza armata e Resistenza senza armi.
Resistenza con le armi: • Cefalonia e le scelte dei soldati non catturati dai tedeschi (S.Peli)
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Le principali organizzazioni partigiane in montagna e nelle città:(i GAP e le SAP). Le loro difficoltà militari e politiche per le diverse impostazioni ideologiche tra profondo rivolgimento sociale e politico e permanenza della monarchia Dalla diffidenza verso il Governo Badoglio alla collaborazione dopo la svolta di Salerno Riassunto mediante un esercizio di completamento.
Come si svolse la guerra dei partigiani? •
Il carattere di guerriglia (Dizionario della Resistenza) è individuato in tre fattori: capacità di adattamento alle specificità topografiche, esercito sostanzialmente unitario (fatto decisivo alla fine del conflitto) e la saldatura tra rivendicazioni economiche dei lavoratori, resistenza e lotta partigiana.
Ma quanti erano i partigiani? Si fa riferimento al grafico tratto da G.Bocca, Storia dell’Italia partigiana, Laterza 1966 e si invita lo studente a ricercare le ragioni dell’impennata negli ultimi mesi del conflitto. La risposta la troviamo nel “Dizionario della Resistenza” e fa riferimento soprattutto al riconoscimento come combattenti di coloro che avevano collaborato nei servizi disarmati. Non si deve dimenticare, però la “resistenza civile”: l’autodifesa non basata sull’uso delle armi.
La Resistenza senz’armi •
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Gli Imi: su 800.000 soldati catturati solo 180.000 collaborarono: gli altri 600.000 saranno inviati in Germania e vi lasceranno la vita dai 30.000 ai 50.000. Chi non aderì alla RSI fu sottratto dai tedeschi alla Convenzione di Ginevra e trattati da traditori non potranno usufruire degli aiuti della Croce Rossa (da S.Peli). Segue domanda su Convenzione di Ginevra. Le donne protagoniste della Resistenza civile: le donne attive in ogni ambito della società civile furono molte di più di quelle integrate nella Resistenza. Dopo l’8 settembre si trattò di rivestire con abiti civili i soldati; l’ospitalità dei prigionieri alleati evasi, l’aiuto agli Ebrei e l’appoggio alle formazioni partigiane. Furono comunque 35.000 le donne che fecero la Resistenza armata.
• Il ruolo degli operai: la fabbrica come momento di organizzazione e di presa di coscienza e a Milano e Torino centro propulsivo dell’insurrezione. • Esercizio: realizza uno schema sui protagonisti e il loro ruolo.
Ma la Resistenza italiana come veniva considerata dagli Alleati? • Il timore è che le bande comuniste si preparino a prendere il potere una volta cacciati i tedeschi. Per gli alleati la Resistenza poteva garantire la salvaguardia delle strutture industriali e delle centrali elettriche, ma nello stesso tempo con la sconfitta tedesca si doveva assicurare la smobilitazione delle forze partigiane con il passaggio dei poteri dal CLNAI al governo di occupazione militare: la speranza di rappresentare la prima ossatura del nuovo Stato da parte partigiana doveva rivelarsi vana. Lo stesso governo Bonomi nutriva le preoccupazioni degli alleati. La concezione della guerra di liberazione come movimento non solo di riscatto nazionale ma anche di rottura con il passato e di radicale rinnovamento sociale e politico prevale all'interno della resistenza organizzata grazie alla posizione di forza, al peso militare del Pci e del PdA, ma è lungi dall'essere condivisa fino in fondo dalle forze moderate del Cln, ed è tutt'altro che maggioritaria nel paese. • Esercizio. Esamina il manuale e costruisci la cronologia dei principali avvenimenti relativi alla Resistenza italiana fino alla Liberazione.
LA DEMOCRAZIA E LA REPUBBLICA1945-1948 LE FASI •
Testi: Giuseppe Mammarella, L’Italia dopo il fascismo:1943-1968, Il Mulino, Bologna
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26 E. Ragionieri, Storia d’Italia, vol. IV, Einaudi, Torino P. Ginsborg, Storia d’Italia: dal dopoguerra a oggi, Einaudi, Torino, 1989 Antonio Gambino, Storia del dopoguerra, Laterza, Roma-Bari, 1975,
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Il governo Parri – A.De Gasperi- Il Referendum e l’Assemblea Costituente – la svolta del 1947 – il 1948 Esercizio sulla cronologia.
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Il nord e il sud •
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La lotta partigiana rende il Nord più consapevole degli obiettivi politici, mentre il Sud risente maggiormente della dipendenza dal governo militare alleato, ma con l’attenuarsi del ruolo degli alleati si apre un periodo di grande attivismo politico intorno alla scelta istituzionale tra monarchia e repubblica,alla nuova costituzione e alla ricostruzione economica (G.Mammarella, cit.) Un altro storico: E.Ragionieri-Storia d’Italia – Einaudi afferma che tuttavia se è vero che il carattere più progressista del Nord trovava forti punti di appoggio nel ruolo della Resistenza e del movimento dei lavoratori è anche vero che larghi ceti sociali della piccola e media borghesia urbana non meno che rurale erano rimasti estranei alla Resistenza, orientandosi a favorirlo soltanto nella fase finale, nell’approssimarsi degli eserciti alleati, nel desiderio di uscire il più rapidamente possibile dagli orrori e dai disagi della guerra. Esercizi di comprensione.
I partiti politici • La sinistra PCI e PSI mantenevano l’idea che la Resistenza era stata solo una prima fase di un cambiamento che doveva portare al superamento dell’egemonia capitalista sulla società italiana che gli operai speravano arrivasse dai carri armati della Russia di Stalin, mentre per Togliatti la rivoluzione non poteva ritenersi imminente e si trattava di coinvolgere la DC in un processo di “democrazia progressiva” data l’impossibilità di una rivoluzione comunista in Italia dopo quanto avvenuto in Grecia. “Dappertutto però i comunisti dovettero fronteggiare un dilemma apparentemente insolubile che li avrebbe perseguitati nei successivi decenni: o annacquare il contenuto socialista del loro programma e attirare così il consenso elettorale dei ceti medi, oppure rifiutare ogni compromesso, col rischio però di un isolamento della classe operaia e di una disfatta della propria strategia delle alleanze” (Ginsborg- Storia d’Italia: dal dopoguerra a oggi- Einaudi In questa fase il PSI di P.Nenni era di fatto subalterno al PCI anche se meno stalinista sia perché ancora filosovietico, sia per non dividere il proletariato italiano.
• La destra Per liberali e monarchici il fascismo era stata solo una parentesi: si trattava di ritornare velocemente allo Stato liberale e al libero mercato. • Il Centro Azionisti e democristiani erano divisi al loro interno: i primi tra filo socialisti e liberaldemocratici per questo favorirono il fallimento del governo Parri non sostenuto con convinzione neppure dalle sinistre; i secondi erano interclassisti e puntavano alla difesa dei valori cristiani e alla riconferma dei Patti Lateranensi. La DC si rivolgeva ai ceti medi rimasti orfani del fascismo; in tale contesto fu vincente la linea di A. De Gasperi che si impose rispetto alle spinte autoritarie ed integraliste del Vaticano e le posizioni filo socialiste di Dossetti a cui guardava Togliatti. (Ginsborg) • Esercizio volto alla comprensione delle specificità delle varie forze politiche.
• II contesto internazionale • Se si eccettuano il caso francese e quello jugoslavo, il ruolo dei movimenti di resistenza non fu mai considerati come determinanti per gli esiti della guerra negli incontri internazionali; solo nella coscienza popolare del carattere democratico e antifascista della guerra si è poi imposto uno stretto rapporto tra guerra di eserciti e lotta partigiana (E.Ragionieri) • L’Italia risente inevitabilmente della progressiva crisi dell’unità antihitleriana e le prospettive di rinnovamento sociale e politico si affievoliscono. • Esercizi di comprensione.
• L’inizio del potere democristiano • Se le sinistre erano interessate maggiormente alle elezioni politiche piuttosto che alla sopravvivenza del governo Parri, la DC e i liberali erano animati dall’esigenza di dar voce ad una borghesia in preda alla ricorrente paura di una “possibile insurrezione popolare” (Ragionieri). • carattere moderato con la sostituzione dei membri del CLN nelle cariche amministrative locali con i funzionari provenienti dalla burocrazia creata dal fascismo e nella chiusura dei processi di epurazione. • Le sinistre non compresero che stava iniziando un cinquantennio di potere DC, fatto unico in Europa, per loro sarebbero state decisive le elezioni dell’Assemblea Costituente.
• La repubblica Il 2 giugno 1946 vinse la Repubblica: fu decisiva la responsabilità della monarchia nell’ascesa del fascismo, ma si manifestò la frattura tra Nord e Sud che votò in maggioranza per la monarchia. L’esito relativamente moderato del voto politico offriva garanzie alla borghesia che accettò come il Sud la nuova situazione senza traumi A.Gambino – Storia del dopoguerra- Laterza). • Esercizi di comprensione.
• L’assemblea costituente • Le elezioni per l’Assemblea costituente danno alla DC la maggioranza relativa e De Gasperi rimane al governo confermando la coalizione antifascista. • La Commissione dei settantacinque seguì la metodologia indicata da Togliatti secondo il quale si dovevano privilegiare gli elementi comuni delle proposte prescindendo dalle ideologie di origine: specie per le questioni di principio fu determinante l’accordo di Togliatti e di Dossetti. • Il primo risultato della collaborazione fu la scelta di un certo tipo di costituzione, diversa da quelle liberali tradizionali, impegnata a definire e tutelare, oltre ai diritti di libertà, anche i cosiddetti «diritti sociali», cercando di delineare un tipo di organizzazione statuale che tendesse anche a modificare le strutture della società italiana” (Ragionieri).
• Questa impostazione fu sostanzialmente condivisa da democristiani, socialisti e comunisti, mentre il Partito d’Azione e le destre sostennero che una volta condiviso da tutti il carattere rigido della Costituzione le sue norme sarebbero diventate «programmatiche» e quindi • “la giovane repubblica assumeva, dandosi quel tipo di costituzione, una responsabilità enorme nei confronti del popolo italiano, sollevando grandi aspettative che poi non avrebbero potuto soddisfare: basti pensare, affermavano i sostenitori di questa tesi, alla proclamazione solenne del diritto al lavoro in un paese che in quel momento contava oltre due milioni di disoccupati” 34 • Ma a tale giudizio pessimistico si contrappose un’ampia adesione all’impostazione programmatica della costituzione ed è significativo che un grande giurista come Piero Calamandrei dichiarò “di essere stato convinto dall’argomento di Togliatti che i costituenti dovevano fare, secondo i versi danteschi «come quei che va di notte, | che porta il lume dietro e a sé non giova, | ma dopo a sé fa le persone dotte»”
PRESENTE • Suggeriamo, a questo punto, di avviare una discussione sullo stato della democrazia nel nostro paese ai nostri giorni. • Si potrebbero leggere i quotidiani e le riviste di una o due settimane e poi aprire la discussione sul tale tema. • Oppure, si potrebbero commentare le elezioni più recenti in Italia e nel resto del mondo, e confrontare lo stato della democrazia in Italia e nel resto del mondo. • Oppure, si potrebbe inserire nella discussione l’Unione Europea, discutendone la Carta dei Diritti, il Trattato Costituzionale, lo stato della democrazia. • Oppure, ci si potrebbe chiedere perché, in che senso, in quali paesi, non c’è democrazia …