Gazzettino Novembre 2015

Page 1

Distribuzione gratuita - Anno 13 - n. 6/2015 - Novembre/Dicembre

VIVERE INTEGRALE COPIA GRATUITA

Speciale Vaccini Approfondimento Alitosi Domande Depressione


Fasce autoriscaldanti

2


Editoriale Sommario 4

SPECIALE

Virus e batteri a volte amici

APPROFONDIMENTO Alito cattivo? Lo si contrasta

16

BENESSERE

Probiotici e prebiotici

18

DOMANDE

Non un semplice calo dell’umore

21

RICETTE

Integrale in tavola

Bimestrale di informazione al pubblico della Cooperativa Farmaceutica Lecchese Anno 13, n° 6 Novembre/Dicembre 2015 Reg. Trib. Lecco N. 10/03 del 22/09/2003 Direttore responsabile Sergio Meda Comitato Scientifico dottor Paolo Borgarelli, dottoressa Valentina Guidi Collaboratori Laura Camanzi, Mariolina Cappelletti, Patrizia Mantoessi, Federico Meda, Federico Poli, Gianni Poli Coordinamento redazionale Hand&Made Milano - www.handemade.it Impaginazione e grafica De Marchi di De Marchi Simone - www.de-marchi.com Stampatore Gam Edit Srl – Italy, Via A. Moro, 8 - 24035 Curno (Bg) Associazione Nazionale Editoria Periodica Specializzata Socio Effettivo

Vaccini e tanto altro Il dibattito attuale sui vaccini è piuttosto confuso e riporta ai tempi andati. Quando la Scienza era avversata dal sentimento popolare, colmo di paure e - è bene sottolinearlo - ignoranza. Cerchiamo di fare chiarezza, insistendo sull’importanza della vaccinazione in termine di comunità, affinché si torni ai livelli di copertura dei decenni scorsi. I vaccini, non smetteremo di ripeterlo, sono uno straordinario meccanismo di prevenzione, stimolano il nostro sistema immunitario - il meccanismo di difesa del nostro organismo - a costruire una resistenza specifica alle infezioni. E non è vero che il nostro organismo, in modo del tutto naturale, può garantire gli stessi risultati. Un altro argomento che non mette tutti d’accordo è la depressione, a torto considerata un calo di umore temporaneo, in realtà un disturbo importante e frequente tra i 25 e i 44 anni, che colpisce le donne in misura doppia rispetto agli uomini. Con l’approfondimento, invece, trattiamo l’alitosi, un disturbo meno complicato della depressione ma comunque invalidante e foriero di imbarazzi. Un cosiddetto problema sociale. Igiene orale, pulizia della lingua e attenzione a certi cibi possono risolvere gran parte del problema. Si continua con prebiotici e probiotici, microrganismi utili per prendersi cura dell’intestino, cavità priva di ossigeno e di luce che rappresenta una nicchia ecologica particolare. E si chiude con le ricette, questo bimestre dedicate ai cereali integrali, i quali sono da preferire a quelli raffinati. Buona lettura.

A.N.E.S. ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA PERIODICA SPECIALIZZATA

S.M.

Associata al sistema Confindustria

www.clubsalute.it

3


Virus e batteri a volte amici I vaccini sono uno straordinario meccanismo di prevenzione, stimolano il nostro sistema immunitario - il meccanismo di difesa del nostro organismo - a costruire una resistenza specifica alle infezioni. Simulando lo stato di malattia i virus “attenuati” indeboliscono i “colleghi” inducendoli a riprodursi con difficoltà. Nonostante la loro efficacia i vaccini sono stati di recente bersaglio di critiche immotivate, messi - a torto - pesantemente in discussione

Come recitano le line guida dell’Istituto superiore di Sanità, «Un vaccino è un prodotto la cui somministrazione è in grado di indurre una risposta immunitaria specifica contro un determinato microrganismo (virus, batterio o parassita). I vaccini, originariamente concepiti per la prevenzione dalle malattie infettive, possono essere costituiti da microrganismi vivi attenuati (in grado cioè di indurre la risposta immune ma non la patologia), da microrganismi inattivati (uccisi) o da componenti

4

(frammenti) di questi agenti. Una caratteristica specifica dei programmi generali di vaccinazione consiste nel fatto che la vaccinazione di un certo numero di individui, avrà effetti positivi anche in tutta la popolazione a causa della riduzione della circolazione dell’agente responsabile della malattia». Il limite dei vaccini è che non possono essere somministrati a persone con difetti del sistema immunitario.


Speciale UNA SVOLTA STORICA Storicamente i vaccini hanno rappresentato una scoperta eccezionale che ha determinato una svolta nell’evoluzione della medicina. Grazie a essi è stato debellato il vaiolo, sono quasi scomparsi il tetano, la poliomielite, la difterite e hanno avuto consistente riduzione malattie virali come l’epatite B, il morbillo, la rosolia, la parotite e le infezioni batteriche come la meningite. Ma il successo dei vaccini ha generato alcune critiche del tutto immotivate. Dal momento che alcune patologie non sono più presenti, o hanno una frequenza ridottissima, al giorno d’oggi, è stato facile per alcuni svalutare l’importanza di questo traguardo. I vaccini sono stati resi oggetto di messaggi denigratori e sconsiderati che su internet spesso vengono rilanciati. Come se i vaccini fossero creati solo nell’interesse delle Industrie Farmaceutiche che li producono li

LE VACCINAZIONI OBBLIGATORIE Il panorama delle vaccinazioni obbligatorie vede l’antidifterica (dal 1939), l’antitetanica (dal 1968), l’antipoliomielitica (dal 1966) e l’antiepatitevirale B (dal 1991). Tutte le altre vaccinazioni sono volontarie, anche se il Sistema sanitario nazionale ne incentiva l’uso e ne garantisce la gratuità. Cosa capita a chi non fa vaccinare i propri figli? la Asl di riferimento convoca il genitore per un colloquio informativo. Un tempo i bambini non vaccinati non potevano frequentare le scuole e i genitori venivano segnalati ai Tribunali dei minori per una verifica dell’idoneità genitoriale. Oggi il rifiuto non compromette la scolarità del bambino, anche se il genitore verrà richiamato periodicamente dalle autorità sanitarie nella speranza che abbia cambiato idea. Al compimento del diciottesimo anno di età, il ragazzo non vaccinato verrà invitato ad attuare di sua spontanea volontà le misure di prevenzione.

vendono ai Sistemi Sanitari delle varie Nazioni e non come misura preventiva nei confronti di malattie altrimenti pericolose. In ipotesi l’Organizzazione mondiale della sanità aveva previsto un azzeramento dei casi di morbillo in tutta Europa entro il 2015. Ma i bambini contagiati dal morbillo lo scorso anno in Italia sono stati comunque centinaia, troppi. Tanto che i medici si sono rivolti alle mamme con un semplice appello: «Portate i vostri bambini a vaccinarsi».

LA MANCATA TUTELA È stimata una percentuale importante - nell’ordine del 10% - di mamme che non intendono tutelare i propri figli da malattie pericolose. Loro stesse si definiscono mamme «salutiste», in quanto non intendono iniettare «veleni» nel corpo dei loro figli piccoli. Secondo i pediatri si tratta di mamme «mal informate», che non si rendono conto dell’importanza di difendere i neonati da certe malattie. In tante hanno sposato le teorie, del tutto immotivate, in base alle quali i vaccini possono portare all’autismo o a effetti collaterali pesanti, senza rendersi conto del rischio sociale della mancata copertura anti antivirale.

LA CAMPAGNA IN FARMACIA «Un solo caso di morbillo è una sconfitta delle campagne di vaccinazione» sostiene Nicola Principi, docente di pediatria dell’Università degli Studi, da sempre a fianco dei bambini alla clinica De Marchi. Ma non è solo il morbillo a preoccupare i medici. A causa dei bambini non vaccinati, stanno ritornando malattie che in teoria dovrebbero appartenere al secolo scorso: dalla polmonite alla pertosse, che per i più piccoli possono essere mortali. E poi c’è l’allarme meningite: nella sola Asl di Milano oltre mille bambini mancano all’appello dei neonati da vaccinare. «Il nostro obbiettivo», conclude Nicola Principi, «è mantenere la copertura vaccinale al di sopra del 92%. Ci saranno incontri nelle farmacie e campagne nelle scuole». Proprio le farmacie hanno dato la disponibilità a distribuire informazioni e volantini: «Ogni giorno

5


Speciale

LA TEMPISTICA OPPORTUNA Le vaccinazioni hanno inizio quando i piccoli hanno tre mesi e si prosegue seguendo il calendario elaborato dal Ministero della Salute. Le vaccinazioni contro la pertosse, il morbillo, la parotite, la rosolia e l’Haemophilus influenzae b (HIB) sono invece facoltative. La vaccinazione contro il morbillo può essere singola o associata alla vaccinazione antiparotite e antirosolia (vaccino MPR). Quest’ultima va somministrata entro i due anni di età, preferibilmente a 13-15 mesi. Anche se per qualche ragione si allungano i tempi tra una dose e l’altra, non si compromette l’efficacia dell’intero ciclo, purché lo si porti a termine.

6

- spiega Annarosa Racca, presidente di Federfarma - registriamo come, per un insieme di pregiudizi e credenze scientificamente immotivate, la cultura delle vaccinazioni nella popolazione stenti ad affermarsi e talora sia addirittura in calo rispetto agli anni passati».

CONTRAPPOSIZIONI NEL WEB La realtà è che un buon numero di siti internet, in tutte le lingue, recano messaggi allarmanti sull’impiego dei vaccini e diffondono notizie prive di fondamenti scientifici sui loro effetti collaterali. In internet e sui social network si combatte un’autentica guerra. In trincea ci sono pediatri e genitori che si contrappongono ai “terroristi del web”, come racconta il dottor Fausto Francia, direttore del dipartimento di sanità pubblica della Usl di Bologna, «purtroppo i pareri


7


Speciale

scientifici sulle vaccinazioni hanno peso relativo o nullo. L’unico argine al dilagare di falsità sono i movimenti di opinione, capitanati dalle mamme, molto più ascoltate dalle altre mamme rispetto a noi medici. Io tento di spiegare che il morbillo porta a casi di encefalite grave in un caso su mille, mentre con il vaccino il rischio si riduce a 1 su 1 milione. Provo a dire che i bimbi che nascono oggi saranno cittadini del mondo, e in altri Paesi malattie come la poliomelite esistono ancora. Ma solo pochi mi danno retta». In proposito basta dare un’occhiata ai

siti internet in lingua italiana, con fronti aspramente contrapposti. A fronte di alcuni siti che li sostengono - Butac.it, acronimo di “Bufale un tanto al chilo”, “Vaccinarsi.org”, “Vaccinar...sì”, oppure il gruppo Facebook “Rete informazione vaccini” - dove si parla di vaccini sicuri che salvano vite, ci sono, contrari all’obbligo di vaccinarsi, siti come “Comilva.org”, dove è possibile scaricare i moduli per il dissenso informato, suggerendo di rinunciare alle vaccinazioni per i propri figli. di Federico Poli

“VACCINARSÌ” HA UN NUMERO VERDE Una dichiarazione d’intenti che appare già nel titolo: “VaccinarSì” è un’iniziativa che coinvolge una serie di esperti che hanno l’obiettivo di offrire, alla popolazione e agli operatori sanitari, gli elementi corredati da riscontri scientifici per poter scegliere (in scienza e coscienza) di tutelare la salute propria e dei propri figli con tutte le vaccinazioni raccomandate. Il numero verde 800.561.856 è stato attivato il 5 ottobre scorso e per un anno risponderà alle domande sulle vaccinazioni, grazie all’impegno di un gruppo di esperti igienisti, pediatri e medici di famiglia provenienti da tutta Italia, su iniziativa del Centro nazionale

8

per la prevenzione e controllo delle malattie (Ccm) del Ministero della Salute, dell’Università di Foggia. Lo patrocinano la Società italiana di Igiene e Medicina preventiva e Sanità pubblica (Siti), la Federazione italiana medici pediatri (Fimp), la Società italiana di pediatria (Sip) e la Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg). Gli esperti risponderanno ogni lunedì, dalle 10.00 alle 18.00 e sino a ottobre 2016 fornendo una consulenza chiara, completa e corretta alle persone che desiderano maggiori informazioni per aderire alle vaccinazioni o esitano a farlo per timori di effetti collaterali.


9


10


Approfondimento ALITOSI

ALITO CATTIVO? LO SI CONTRASTA

L’alitosi è un problema sociale in quanto causa grave disagio in chi ne è affetto, oltre a generare problemi psicologici in chi è convinto di soffrirne anche se non è vero. Colpisce un soggetto su quattro, ma nel 90% dei casi si produce nel cavo orale e non è diretta conseguenza di altre patologie. Vediamo come prevenire l’alito cattivo attraverso l’igiene orale e la pulizia della lingua, che molti sottovalutano e che può essere al contrario risolutiva, senza dimenticare gli alimenti che possono causare problemi di digestione: aglio e cipolla sono fortemente indiziati ma anche il fumo e alcool sono cattive abitudini che vi concorrono di Gianni Poli


Problema che desta grande imbarazzo, l’alitosi. L’odore sgradevole che si emette respirando - l’alito cattivo, come si usa dire - è un disturbo che non guarda in alcun modo al sesso, all’età, all’appartenenza a gruppi etnici. È decisamente trasversale anche se si presenta con maggior frequenza negli anziani. Ma è un disagio che rischia di compromettere le relazioni interpersonali per il timore di causare disagio (e repulsione) in chi avvicina i soggetti che ne sono affetti (e afflitti). E poi crea fobie, del tutto infondate, in chi presume di esserne portatore. Ci riferiamo ad assur-

Strategie in prevenzione Il ruolo del pulisci-lingua Non poche le misure che possono prevenire l’alitosi, a partire dai denti che vanno lavati almeno 2 volte al giorno, ricorrendo preferibilmente a un dentifricio al fluoro. Lo spazzolamento deve avvenire sulla superficie dei denti e lungo il bordo della gengiva. Dopo i denti si passa alla lingua, in particolare nella parte più vicino alla gola. È bene per questo avvalersi di un pulisci-lingua. Almeno una volta al giorno va usato il filo interdentale o lo scovolino per rimuovere i residui di cibo fra i denti. Alcune avvertenze: diminuire il consumo di carne e aumentare quello di frutta e verdura, da consumare tutti i giorni. Eliminare i cibi con cipolla, aglio e altri condimenti in grado di peggiorare l’alito. Evitare il consumo di alcol e il fumo. Consumare una caramella o una gomma senza zucchero alla menta e bere di più se la bocca tende a essere secca. Il collutorio va impiegato sciacquando la bocca per non meno di 30 secondi prima di sputare. In caso di protesi o dentiere, queste vanno spesso disinfettale, possibilmente dopo ogni pasto, mettendole a bagno in una soluzione disinfettante dopo averla spazzolata. La pulizia dei denti dal tuo dentista è raccomandata due volte l’anno.

12

Alcune patologie producono alitosi L’alitosi è correlata ad alcune infezioni del naso e della faringe – riniti, sinusiti, le stesse faringiti – oltre a connotare talune malattie polmonari: in caso di bronchiectasia o di ascesso polmonare l’alito cattivo si deve alla presenza di materiale mucopurulento e necrotico. L’alitosi può essere anche espressione di una patologia avanzata del fegato, e nel caso si definisce alitosi ammoniacale (per l’odore simile a quello del pesce) o di insufficienza renale (nel caso l’odore ricorda quello dell’urina); meno sgradevoli sono le esalazioni fruttate della chetoacidosi diabetica. Anche l’assunzione di alcuni farmaci, come certi antibiotici, può conferire all’alito un sentore poco gradevole.

de convinzioni di pseudoalitosi o di alitofobia, alle quali è difficili sottrarsi senza l’aiuto dello psicologo, per altro l’ultimo degli specialisti al quale chi pensa di esserne portatore intende rivolgersi. Per evidenziare la rilevanza del problema bastano due dati: si presume che un italiano su quattro ne soffra e che il 6% della popolazione sia affetto da alito cattivo in modo permanente. Ce ne fa un quadro esauriente Saverio Condò, direttore del Dipartimento di Odontostomatologia dell’Università di Roma Tor Vergata. Dove si manifesta l’alitosi? «L’alitosi nasce in bocca nella maggior parte dei casi, sfiora il 90%. Il cattivo odore si determina direttamente in bocca, molto frequentemente a causa di una insufficiente igiene orale su denti e lingua. La determina l’accumulo di residui di cibo che vengono trasformati dal metabolismo dei batteri presenti in bocca, responsabili della placca. Intervengono anche alcune concause: chi beve poco ha una scarsa salivazione; le infezioni locali, tipo mughetto, agevolano il cattivo odore; le carie non individuate, le inspirazioni attraverso la bocca, senza usare il naso, lo stress, il fumo e l’alcool sono tutti fattori che concorrono all’alitosi».


Approfondimento ALITOSI

Quanto c’è di vero nell’associazione alitosi-problemi digestivi? «Ben poco. Alcuni attribuiscono l’alitosi a problemi gastrici che vanno dalla digestione difficile all’acidità di stomaco, senza sapere che questi disturbi non concorrono direttamente all’alitosi. Va ricordato che l’esofago è chiuso alle estremità da due anelli muscolari, che si aprono soltanto per consentire il passaggio del cibo, l’eruttazione e il vomito. L’incontinenza dell’anello inferiore, caratteristica del reflusso gastroesofageo, può accompagnarsi a frequenti eruttazioni e risalita di materiale acido nell’esofago, conferendo all’alito un odore sgradevole, tipico delle uova marce». Alcuni alimenti possono peggiorare l’alito cattivo? «L’elenco è ampio: si comincia con i latticini, quindi latte, formaggi fermentati come il gorgonzola, yogurt, gelato; si prosegue con aglio, cipolle e in generale le spezie; le bevande alcoliche sono da tenere sotto controllo, come lo stesso zucchero che stimola la proliferazione dei batteri, ma anche il caffè per il pH acido. Da consumare con giudizio, non certo da eliminare» Quali cibi possono intervenire in contrasto all’alito cattivo? «Se l’alitosi è presente soprattutto la mattina al risveglio è bene ricorrere a una colazione con cibi

Rimedi naturali e della nonna Una digestione problematica può essere trattata con alcune erbe per stimolare il funzionamento dell’apparato digerente. Tra esse il basilico, l’origano e il timo. Tra i rimedi della nonna contro l’alitosi figura il decotto a base di menta piperita, facile da predisporre: si mescola un cucchiaio di menta piperita (fresca) in una tazza d’acqua, poi si versa il tutto in un pentolino, si porta a ebollizione il decotto che poi deve cuocere per una decina di minuti. Il decotto si consuma dopo ogni pasto. Anche il decotto a base di prezzemolo fresco si puà impiegare come collutorio. Lo si prepara portando a ebollizione due tazze d’acqua con alcuni rametti di prezzemolo, con aggiunta di due o tre chiodi di garofano interi. Dieci minuti di cottura, poi lo si filtra e lo si lascia raffreddare. Lo si usa come colluttorio utile che rinfresca l’alito. Anche il tè verde può contrastare l’alito cattivo proprio perché i composti che vi sono presenti sembrano poter utilmente contrastare la diffusione dei batteri responsabili dell’alitosi.

13


Approfondimento ALITOSI

anche solidi, che rimuovono il biofilm sopralinguale, con aggiunta di frutta che stimola la salivazione. È importante bere sempre molta acqua, proprio per la salivazione che aumenta, mangiare frutta e verdura, ridurre il consumo di carne» Alcuni ricorrono a caramelle, chewing-gum e spray per contrastare l’alitosi. Sono efficaci? «Sono prodotti che contengono sostanze aromatizzanti ma la loro efficacia è relativa perché coprono il cattivo odore solo per un breve periodo». «Perché l’alitosi si manifesta soprattutto al risveglio? «Perché durante il riposo notturno il flusso salivare diminuisce e questo incrementa l’alito cattivo al risveglio. Anche i fumatori la patiscono più di altri perché il fumo, oltre a contenere sostanze che conferiscono all’alito un odore sgradevole, favorisce la secchezza delle fauci». Come è possibile diagnosticarla? «Le metodologie sono diverse. La più consueta è la valutazione dell’alito da parte dell’operatore sanitario. Misura l’aria proveniente dal naso a tre distanze diverse per determinare la severità del problema. Dopodichè utilizza l’alitometro, un dispositivo specifico; secondo sistema l’impiego della gascromatografia per rilevare le sostanze presenti; terza opzione il BANA test, per individuare le specie batteriche presenti nel cavo orale». Chi se ne occupa, in sede di diagnosi? «In primo luogo il dentista, che valuta e diagnostica il problema, ma il paziente, prima di rivolgersi al medico, può cercare di risolvere autonomamente il problema, migliorando l’igiene orale quotidiana. Oltre alla pulizia dei denti, magari con prodotti specifici - colluttori e dentifrici con principi attivi antibatterici, tra cui fluoro, zinco, eteri aromatici, oli essenziali – va pulita la lingua con appositi strumenti in vendita in farmacia oltre a impiegare scovolini o il filo interdentale per rimuovere depositi di cibo fra i denti» Ci sono patologie che possono causare l’alitosi? «Al di fuori della bocca, la causa principale, non poche malattie possono determinarla, a partire da

14

quelle respiratorie. Basta una tonsillite, ma anche la bronchite e la sinusite possono generare alito cattivo, così come il reflusso gastroesofageo e altri disturbi digestivi possono determinarla, senza dimenticare che anche il diabete e le disfunzioni epatiche possono esserne all’origine.

Pseudoalitosi e alitofobia: problemi ostici Esistono anche la pseudoalitosi – non altro che il timore, ingiustificato, di soffrire di alito cattivo – e l’alitofobia, la convinzione di soffrire di alito cattivo che resiste a ogni evidenza contraria. Non pochi di coloro che ne sono vittime hanno problemi di relazione e si affannano di continuo nel tentativo di nascondere il proprio presunto cattivo odore, lavandosi frequentemente i denti, masticando gomme, succhiando caramelle, tenendo distanze di sicurezza o parlando col viso inclinato. Spesso chi soffre di pseudoalitosi o di alitofobia ha avuto un genitore che soffriva di alito cattivo e crescendo ha sviluppato il timore di avere ereditato questa caratteristica, decisamente negativa. C’è di più, i soggetti alitofobici tendono infatti a equivocare le reazioni di chi entra in relazione con loro come un segnale del loro essere sgradevoli perché maleodoranti. Basta che l’interlocutore si copra il naso, volga la testa dall’altra parte, arretri leggermente – è sufficiente una sola di queste reazioni - perché l’alitofobico le viva come un rifiuto, mentre è stato dimostrato che i gesti ricordati sono compiuti quasi sempre incidentalmente. L’alitofobia è un problema risolvibile con l’aiuto dello psicologo, ma chi ne è afflitto solitamente rifiuta di confrontarsi con questo specialista, preferendo appoggiarsi a una serie di medici specialisti, dall’odontoiatra all’endocrinologo.

C

M

Y

CM

MY

CY

CMY

K


15


Probiotici e prebiotici

Prevenire e curare la salute fisica e il benessere mentale

Se è vero che i peggiori nemici della salute non sono più le epidemie e la mancanza di igiene, all’opposto adesso potrebbero esserlo l’eccesso di igiene, di alimenti e di farmaci. Il primo passo verso la salvaguardia della salute, del benessere e della guarigione, è la consapevolezza di sé e del proprio corpo. In sintesi l’assunzione di responsabilità della propria vita a partire dalla scelta di un sano regime alimentare. Numerosi studi hanno messo in evidenza che esiste una relazione tra stato d’animo, disturbi comportamentali e dell’umore e alcuni squilibri fisiologici tra i quali un posto importante meritano quelli che si verificano a livello dell’intestino. Il malumore che consegue a un mal di testa può talvolta essere associabile a feci pesanti. Tutte le antiche medicine, non a caso, raccomandavano la pulizia dell’intesti-

16

no per assicurare all’organismo un buon funzionamento, infatti se la flora batterica è in disequilibrio, le sostanze tossiche ristagnano e la funzione di filtro dei nutrienti a opera delle pareti intestinali diminuisce, provocando il riassorbimento delle tossine, nonché un malassorbimento intestinale fino ad arrivare a vere e proprie carenze alimentari. L’intestino umano è una cavità priva di ossigeno e di luce e rappresenta una nicchia ecologica particolare. Lungo il tratto intestinale infatti variano le condizioni di acidità, la quantità di acqua, di sali minerali e di nutrienti e viene garantita la crescita di circa 400 specie di microrganismi e di circa un migliaio di virus dislocati nei vari tratti. La maggior parte di questi ospiti non è dannosa, alcuni producono nutrienti essenziali, vitamine e acidi organici necessari. Questa biomassa costituisce appunto


Benessere Numerosi studi hanno messo in evidenza che esiste una relazione tra stato d’animo, disturbi comportamentali e dell’umore ed alcuni squilibri fisiologici tra i quali un posto importante meritano quelli che si verificano a livello dell’intestino la nota “flora batterica”, che attraverso alimenti ed integrazione con fermenti lattici dobbiamo salvaguardare.

DISBIOSI Tutte le condizioni che producono uno squilibrio della flora batterica (disbiosi) finiscono per alterare i processi digestivi e il sistema immunitario, perché proprio queste sono le funzioni principali dell’intestino, che non solo è la sede dell’assorbimento degli alimenti, ma anche del GALT, un sofisticato tessuto di cellule del sistema immunitario. La flora batterica svolge azioni dirette in quanto compete con i batteri patogeni e azioni indirette perché sollecita le risposte difensive del GALT. Tra le più comuni cause in grado di favorire la disbiosi vanno annoverati il mancato rispetto dei cicli circadiani, mangiare a orari giusti nei tempi giusti pare sia sempre più difficile, l’assunzione di farmaci (per esempio l’uso di antibiotici che alterano il pH del lume intestinale), l’uso di alcuni antinfiammatori - che interferiscono a livello dello stomaco - o la pillola anticoncezionale che può disturbare alcuni tratti dell’intestino. Quindi l’assunzione di fermenti lattici, distinti poi in probiotici e prebiotici, ha come bersaglio diret-

to l’equilibrio intestinale, ma le ripercussioni sono sull’intero organismo, perché l’efficacia di un regime alimentare presuppone un corretto metabolismo e questo significa che sono importanti anche le condizioni dell’ambiente in cui il cibo viene elaborato.

MICRORGANISMI SALUTARI I probiotici sono in grado di svolgere funzioni benefiche quando ingeriti in quantità sufficienti: parliamo di non meno di un miliardo di batteri vivi, intesi come lattobacilli (L.acidophilus, L.rhamnosus, L.salivarius, L.plantarun, L.casei, L.dulbruecki) qualche enterococco (L.faecium) pochi streptococchi e alcuni bifidobatteri (L. bifidum, L.infantis, L. adolescentis, L.longom, L.breve, L. lactis). Il termine prebiotico indica invece diverse sostanze in grado di favorire la crescita della flora batterica intestinale. I prebiotici fungono cioè da substrato nutritivo per i microrganismi. I più comuni sono l’inulina, appartenente alla famiglia dei FOS (fruttooligosaccaridi) presente in diversi vegetali (aglio, porri, cipolle, carciofi, banane, asparagi, cicoria ed indivia belga). All’intestino va quindi riconosciuto un ruolo chiave per la nostra salute, in quanto è un organo in cui avvengono numerose e fondamentali reazioni che hanno ripercussioni in distretti corporei anche molto distanti: validando, ancora una volta, il vecchio adagio «Noi siamo ciò che mangiamo». di Patrizia Mantoessi, farmacista a Monza

17


Non è un semplice calo dell’umore La depressione è un disturbo importante, di cui soffre il 15 per cento della popolazione. Può cogliere chiunque ma è più frequente tra i 25 e i 44 anni. È un disagio ricorrente o cronico che si cura con la psicoterapia cognitivo-comportamentale associata ai farmaci antidepressivi Capita di dirsi depressi, spesso a sproposito. Molti confondono la depressione con un semplice disturbo dell’umore, passeggero, magari per un giornata “nata storta”, in cui ci sentiamo “giù di corda” e “parecchio irritabili”. La depressione è invece un disturbo grave e molto diffuso: coglie infatti il 15 per cento della popolazione e si stima che su 6 nuovi nati almeno uno ne soffrirà durante la vita. Il disturbo depressivo può colpire chiunque, in qualsiasi età, ma sembra privilegiare i soggetti tra i 25 e i 44 anni, soprattutto le donne, che ne soffrono ben più degli uomini (in misura addirittura doppia). La depressione non fa differenza di genere sui bambini, dove maschi e femmine presentano dati similari.

LA DEPRESSIONE CLINICA Quella che va sotto il nome di depressione clinica presenta una corte di sintomi e si protrae nel tempo. Chi

18

ne soffre ha l’umore “sotto i tacchi” per tutto il giorno e per più giorni a seguire, soprattutto non prova interesse e gusto a fare le cose che normalmente ama e lo appagano. Giù di tono, si sente stanco, spesso trova dolorosa e inutile la vita, prova quello che è noto come il “dolore del vivere”. Un’esperienza che non si augura a nessuno, per la frustrazione, la mancanza di energie, fisiche e mentali, che si generano nel depresso. Della vita tutto si apparenta a un fallimento, con grandi sensi di colpa. Oppure, al contrario, si addebita il proprio profondo disagio agli altri, alla sorte e ci si arrabbia con tutti, tanto che gli altri, secondo logica, finiscono per evitare il depresso.

TERMINI INCONSUETI Con la depressione entrano in scena termini poco noti come l’anedonia – stanchezza, affaticamento, mancanza di energie – e la pervasività (dei sintomi),


Domande che sono presenti tutti giorni per l’intera giornata e per almeno due settimane. Impera la demotivazione, come termine riassuntivo della depressione. Il depresso può subire un aumento o un calo dell’appetito, variare di peso anche senza sottoporsi a restrizioni alimentari; vivere disturbi del sonno, sia in termini di addormentamenti tardivi che di risvegli precoci; può perdere in lucidità, in concentrazione, con cali vistosi dell’attenzione. Quanto emerge in quasi tutti è la sensazione dell’inutilità della persona, che può arrivare a odiarsi. I pensieri di morte si affollano e può intervenire il desiderio di farla finita, i casi di suicidio per depressione coinvolgono il 15% delle persone che ne sono afflitte, molti di più ci provano, fortunatamente senza esito.

SITUAZIONI IN ALTALENA Contraddittori sono i sintomi della depressione, che può configurarsi come un disturbo bipolare dell’umore, con alternanza di euforia e tristezza, loquacità e silenziosità, grandiosità e meschinità, con la convinzione di essere perseguitati dagli altri o dalla sorte.

DISTURBI CORRELATI La depressione si associa a disturbi psicologici come l’ansia e a disagi clinici. Uno su quattro tra i soggetti che soffrono di diabete, cardiopatia, handicap fisico, così come i malati terminali, si ammalano anche di depressione. E questo aggrava la situazione, perché il depresso difficilmente è collaborativo, considera gli interventi terapeutici completamente inutili, destinati a fallire. Condizionando così la risposta del sistema immunitario.

LE RELAZIONI SOCIALI La depressione è fonte di grandi disagi sociali, in particolare quando a esserne colpito è un giovane che si affaccia alla vita. Un adolescente depresso non riesce a esprimersi, non ha relazioni sociali, fatica a costruire un futuro. Chi, adulto, ne soffre non riesce più a lavorare, a studiare, a provare piacere e interesse nelle attività che svolge. Tutto si annebbia.

LE CAUSE SCATENANTI Le ricerche mirate hanno individuato due cause possibili di depressione: la predisposizione genetica, quindi il fattore biologico, e il fattore psicologico: in base alle esperienze, in particolare quelle infantili, si può manifestare una maggiore vulnerabilità alla malattia. Le due fragilità possono interagire tra di loro, non è detto siano in grado di determinare la depressione ma un evento potrebbe scatenarla: basta un forte stress, una tensione importante, una perdita per noi inaccettabile. È sufficiente un lutto, la fine di una relazione affettiva, la perdita del lavoro. Anche un evento in apparenza positivo come la nascita di un figlio può essere vissuto come una perdita di libertà, ma anche la laurea che coincide con la fine degli studi e quindi con l’ignoto sul proprio futuro. In apparenza è semplice diagnosticare la causa scatenante del primo episodio di depressione, ben più difficile è individuare le cause successive, spesso intrecciate fra loro. di Sergio Meda

PSICOTERAPIA E FARMACI Sia per i sintomi acuti sia su quelli ricorrenti la Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale (TCC) si rivela efficace, nelle forme moderate-gravi, magari in associazione con farmaci specifici, antidepressivi o inibitori del reuptake della serotonina (regolatori dell’umore). La TCC aiuta a dare cognizione dei circoli viziosi che mantengono e aggravano la malattia per potersene liberare gradualmente, tramite la riattivazione dei comportamenti più funzionali. Dal momento che la depressione è un disturbo ricorrente, la TCC prevede una particolare attenzione al trattamento della vulnerabilità alla ricaduta. Per far questo utilizza anche specifici protocolli, come la Schema-Therapy, il lavoro sul Benessere Psicologico e la Mindfulness, ovvero la presa di coscienza, tramite meditazione, yoga e altre pratiche, delle proprie dinamiche mentali.

19


20


Ricette

Integrale in tavola Mangiare più frutta e verdura, bere molta acqua, utilizzare olio extravergine di oliva e sostituire parte dei cereali raffinati con i loro omologhi integrali: queste le direttive dei nutrizionisti per una corretta e sana alimentazione quotidiana; ma se i primi suggerimenti sono ben conosciuti e in parte seguiti, sull’ultimo punto c’è ancora molta strada da fare. Negli ultimi decenni l’apporto di fibra nelle diete dei paesi industrializzati è notevolmente diminuito a causa dei processi di raffinazione subiti dai cereali. La raffinazione è un procedimento che comprende una serie di trasformazioni alimentari che porta-

no a eliminare parti e sostanze di un determinato alimento al fine di metterne in risalto le proprietà che più interessano. Nel caso dei cereali per esempio, vengono asportati il germe e la parte esterna del chicco per ottenere prodotti più appetibili, più soffici, maggiormente conservabili e dalla cottura più veloce; indubbi vantaggi in termine di gusto e praticità, che portano però alla perdita di nutrienti importanti per l’organismo. Ne abbiamo parlato con Giovanni Seveso, specialista in Scienza dell’alimentazione e dietetica. «I cereali sono formati da tre parti distinte: la crusca esterna, ricca di fibre, il germe interno, con i suoi numerosi micronutrienti, e l’endosperma, ricco di amidi. Le farine raffinate sono ottenute quasi esclusivamente dall’endo-

21


Ricette sperma; in questo modo si perde però quello che crusca e germe possono apportare in termini di miglioramento della nostra salute. Il consumo del chicco “completo” offre diversi benefici: comporta non solo l’assunzione di più fibra, che aiuta a ridurre i tempi di transito e di ottenere una regolarità intestinale, attenuare la stipsi e ridurre il rischio di diverticolite e diverticolosi, ma anche di macro e micro nutrienti importanti, tra cui minerali, vitamine e sostanze bioattive come flavonoidi, acidi fenolici e fructani che aiutano a controllare il peso, o tocoferoli, fitosteroli e acido alfa-linoleico, che aiutano a proteggere il sistema cardiovascolare, solo per citarne alcuni». L’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) consiglia di aumentare il consumo di cereali integrali per contrastare l’obesità, le malattie cardiovascolari e il diabete. Per quanto riguarda le malattie cardiovascolari studi recenti sono arrivati a dimostrare che i soggetti che consumano giornalmente una o più porzioni di prodotti derivati da cereali integrali hanno il 20% di probabilità in meno di venirne colpiti. Anche per il diabete si parla di una riduzione pari al 20-30% del rischio di insorgenza del diabete di tipo 2, oltre al fatto che un consumo regolare di cereali integrali aiuta a migliorare la regolazione della glicemia nelle persone già affette da questa patologia. Un maggiore consumo di alimenti integrali è stato messo in relazione inoltre a una diminuzione del rischio di sviluppare alcune forme cancerose del tratto gastro-intestinale e del colonretto. Come se non bastasse, i cibi integrali non solo sono una buona abitudine per la salute, ma anche per la linea, come precisa Seveso. «Aiutano a contrastare il sovrappeso favorendo un senso di sazietà più elevato e prolungato e tempi di svuotamento gastrico più lenti che permettono di ritardare il ritorno della sensazione di fame. Inoltre hanno un contenuto calorico e un indice glicemico inferiore rispetto ai cibi raffinati e per questo sono indicati nelle diete dimagranti, a patto però di non eccedere nelle dosi con la scusa che sono meno calorici». I cereali sono un gruppo alimentare ampiamente presente nella dieta mediterranea come materia prima di una vasta gamma di prodotti (pasta, pane, crackers, biscotti…). Di questi però in Italia solo il 5% è consumato in versione integrale. Basterebbe sostituire la metà dei cereali consumati in versione

22

integrale per beneficiarne di tutti gli effetti positivi fino ad ora elencati. «L’introduzione dei cereali integrali dovrebbe essere progressiva», ricorda Seveso, «in modo da consentire all’organismo di adattarsi al maggiore contenuto di fibra e ridurre gli eventuali problemi di gonfiore addominale e colite». Mangiare integrale fa bene dunque, a patto di non esagerare: «Un consumo eccessivo di fibra apporta un’elevata introduzione nell’organismo di fitati, sostanze che ostacolano l’assorbimento di alcuni minerali, tra cui calcio, e zinco. Inoltre è bene tenere conto che la parte più esterna del chicco, quella che solitamente viene eliminata durante il processo di raffinazione, è anche la più esposta alle sostanze chimiche usate in agricoltura, per questo, quando possibile, è meglio preferire alimenti integrali provenienti da coltivazioni biologiche». di Laura Camanzi

Torta integrale di mele 175 g di farina integrale 75 g di farina di farro 150 g di zucchero di canna 60 cl di olio di semi di arachide 200 g di yogurt magro 3 uova 4 mele 1 limone non trattato 1 bustina di lievito sale. Grattugiare la buccia del limone e tenerla da parte. Sbucciare le mele, tagliarle a fette e irrorarle con il succo del limone. Unire in un recipiente le due farine, zucchero, uova, olio, yogurt, lievito, la buccia grattugiata del limone e un pizzico di sale. Frullare il tutto e versare il composto in una tortiera. Inserire le fettine di mela, cospargere con una manciata di zucchero di canna e infornare a 180° per circa 40 minuti.


“Specialisti nel Consiglio” Provincia di Bergamo Farmacia Amaglio Snc (Gorlago) Farmacia Antica Spezieria (Martinengo) Farmacia Bresciani (Seriate) Farmacia Corbelletta (Torre Boldone) Farmacia Dr. Del Ponte (Olmo al Brembo) Farmacia Facchinetti Snc (Palosco) Farmacia Isgro’ (Brembate) Farmacia Mazzoleni (Trescore Balneario) Farmacia Regina Pacis (Cenate Sotto) Farmacia San Giovanni (Albegno di Treviolo) Farmacia San Giovanni (Sotto il Monte Giovanni XXIII) Farmacia Servalli (Telgate) Farmacia Tacchinardi (Morengo)

Provincia di Como Farmacia Castelli (Mariano Comense) Farmacia Guidi Dr. Cesare (Cremnago d’Inverigo) Farmacia Massagrande (Lurago d’Erba) Farmacia San Luca Dr. Rosignoli (Lambrugo) Farmacia Sovarzi (Lipomo) Farmacia Sovarzi (Como, Via Muggiò 34/36) Farmacia Zanon (Merone)

Farmacia Centrale del dr. Tagliabue (Lissone) Farmacia Ceccolini Dr. Vittorio (Bovisio Masciago) Farmacia Farma 4 Srl (Arcore) Farmacia Masera (Seregno) Farmacia Mombello (Limbiate) Farmacia Predari (Monza) Farmacia Rondo’ (Monza) Farmacia Spina (Monza)

Provincia di Milano Farmacia Barona Piazza Miani 3 - 20143 Milano - Tel. 02817401

Farmacia Bartolotti Via Trieste, 20 - 20092 Cinisello Balsamo - Tel. 0266048858

Farmacia Ca’ Granda Via de Angelis, 15 - 20162 Milano - Tel. 026427880

Farmacia Centrale Via Buozzi 3/B - 20037 Paderno Dugnano - Tel. 029181007

Farmacia Barabino dr. Bottaro Pasquale Via Barabino, 5R - 16129 Genova - Tel. 0103628089

Farmacia Canevari Via Canevari, 278 A/R - 16137 Genova - Tel. 0108392881

Farmacia Centrale Dr.ssa Calvi Via Quarto 27/R - 16148 Genova - Tel. 010388321

Farmacia Rolando Via G. B. Monti 23R - 16151 Genova Sampierdarena - Tel. 0106459342

Farmacia San Bernardo Via Mogadiscio, 30 QR - 16141 Genova - Tel. 0108356630

Farmacia San Raffaele Corso Gastaldi, 201 R - 16131 Genova - Tel. 0105220197

Farmacia Sanitas Corso Firenze, 9 A/R - 16136 Genova - Tel. 0102725018

Farmacia Sartori Piazza Pontedecimo, 3R - 16164 Genova - Tel. 0107855319

Via Bodoni, 19 - 20155 Milano - Tel. 0233002831

Farmacia Merlino Via Resistenza, 30 - 20068 Peschiera Borromeo - Tel. 0255301125

Farmacia Monti Dr.ssa Carla Anna Via Varanini, 19 - 20127 Milano Tel. 0226112399

Farmacia Nazionale Sas Farmacia Nizza Sas Via Gioacchino Murat, 85 - 20159 Milano - Tel. 0287382451

Farmacia Ovidio SNC Gerosa Claudio e Chiara Via Toscolano, 1 - 20138 Milano - Tel. 02717783

Farmacia Astoli Dr. Francesco (Costa Masnaga) Farmacia Benessere (La Valletta Brianza) Farmacia Fioretta (Calolziocorte) Farmacia Giacalone (Nibionno) Farmacia Imperatori (Valmadrera) Farmacia Lambrughi (Ello) Farmacia Motta Dr. Marco (Lierna) Farmacia Pallavicini (Olgiate Molgora) Farmacia Paoletti (Ballabio) Farmacia Pedrani (Varenna) Farmacia Rocchi (Malgrate) Farmacia San Gerolamo (Vercurago) Farmacia Sodano (Mandello del Lario)

Provincia di Monza e Brianza Farmacia Ariani (Biassono)

I nostri farmacisti le possono fornire spiegazioni o risolvere dubbi sulle terapie prescritte dal medico.

Farmacia S. Maria alla Fontana Via Thaon di Revel, 12 - 20159 Milano - Tel. 026080467

Farmacia San Lorenzo C.so di porta Ticinese, 24 - 20123 Milano - Tel. 028322434

Farmacia San Lorenzo Via Benedetto Croce, 2 - 20015 Parabiago - Tel. 0331551493

Farmacia Stoppani Largo Lamarmora, 1 - 20099 Sesto S. Giovanni - Tel. 0222470021

Farmacia Tommaseo Via Mascheroni, 16 - 20145 Milano - Tel. 024692624

Provincia di Torino Farmacia Borgarelli Via Madama Cristina, 62 - 10125 Torino - Tel. 0116699410

Provincia di Lecco

Lei si confronta con professionisti aggiornati e preparati, sempre disponibili.

Farmacia Fusco

P.zza Nazionale, 7 - 20056 Trezzo sull’Adda - Tel. 0290964497

Provincia di Genova

I vantaggi delle farmacie Club Salute

Nel nostro network di farmacie trova esclusivamente prodotti di qualità e selezionati, sempre correttamente conservati.

Farmacia Cavallo V. Claudio Luigi Berthollet, 10/A - 10125 Torino - Tel. 0116698702

Farmacia Carlo Felice Piazza Carlo Felice, 63 - 10123 Torino - Tel. 011547626

Farmacia Dell’Ausiliatrice Dr. Ambrois Snc C.so Principe Oddone, 28 - 10152 Torino - Tel. 0114365466

Farmacia delle Vallette Via dei mughetti, 9/E - 10151 Torino - Tel. 011735313

Farmacia Galileo Largo Re Umberto, 114 -10128 Torino - Tel. 011599526

Farmacia Internazionale Via Carlo Alberto, 24 - 10123 Torino - Tel. 011535144

Farmacia Lamarmora

Farmacie con servizio Carta PRO

Via Lamarmora, 245 - 10095 Grugliasco - Tel. 0117800474

Farmacia Portis V. M. Cristina, 37 - 10125 Torino - Tel. 0116699385

Farmacia San Nazario V. Matteotti, 3 - 10090 Villarbasse - Tel. 011952109

Farmacia Santa Maria V. Leinì, 37 bis - 10036 Settimo Torinese - Tel. 0118976286

Trovi le farmacie su:

www.clubsalute.it


Lo trovi nella tua Farmacia! 24 www.clubsalute.it


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.