Distribuzione gratutita - Anno 11 - n. 3/2013 - Maggio/Giugno
PROFUMI D’ESTATE Approfondimento Problemi al ginocchio Spazio bimbi Ippoterapia A maggio Mese Informazione Psicologica
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Aut. Min. del 21/03/2013
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Editoriale Sommario 4
SPECIALE
Respirando a pieni polmoni
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CONSIGLI
Insidie a doppia V
APPROFONDIMENTO Il ginocchio e i suoi guai
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DOMANDE
Tra psicoscettici e psicoentusiasti
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SPAZIO BIMBI
Il cavallo terapeuta
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RICETTE
Profumi d’estate
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FARMACIE CLUB SALUTE
Bimestrale di informazione al pubblico della Cooperativa Farmaceutica Lecchese Anno 11, n° 3 Maggio-Giugno 2013 Reg. Trib. Lecco N. 10/03 del 22/09/2003 Direttore responsabile Sergio Meda Comitato Scientifico dottor Paolo Borgarelli, dottoressa Valentina Guidi Collaboratori Laura Camanzi, Patrizia Mantoessi, Federico Meda, Vittoria Pietropoli, Gianni Poli Coordinamento redazionale Hand&Made Milano - www.handemade.it Impaginazione e grafica De Marchi di De Marchi Simone - www.de-marchi.com Stampatore Gam Edit Srl – Italy, Via A. Moro, 8 - 24035 Curno (Bg) Associazione Nazionale Editoria Periodica Specializzata Socio Effettivo A.N.E.S. ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA PERIODICA SPECIALIZZATA
Euforia e stanchezza L’arrivo della bella stagione induce in taluni euforia, in altri stanchezza. Nulla di preoccupante, ma qualche attenzione si impone. L’attività fisica chiama l’organismo a smaltire più in fretta il calore che la corsa o il camminare di buon passo inducono. Muoversi fa sempre bene, in particolare utilizzando percorsi cittadini nel verde, senza ricorrere a lunghe gite in collina o in montagna. A proposito del muoversi, l’approfondimento di questo numero prende in esame le patologie del ginocchio, vuoi quelle degenerative (soprattutto artrosi), vuoi quelle da traumi. Diverse le problematiche per i due sessi: nelle donne dopo la menopausa aumenta il rischio di fenomeni artrosici, mentre nei maschi prevalgono gli aspetti traumatici e degenerativi. Verruche e vesciche sono fastidiose insidie da prevenire in questa stagione in cui si tende a fare sport in luoghi (piscine e palestre) molto affollati in cui proliferano germi e funghi che danno luogo a verruche, fastidiose anche se indolori. Chi invece si muove con indumenti spesso non opportuni, va incontro a vesciche, queste sì dolorose ancorché banali. Attenzione, i due termini vengono spesso considerati sinonimi, il che non è, e confonderli può diventare un problema quando si ricorre all’automedicazione. Ci occupiamo anche del cavallo nel suo ruolo di grande supporto per alcune disabilità psichiche. Affrontiamo il tema dell’ippoterapia con un esperto che ha guidato un giovane affetto da sindrome di Down anche alle competizioni, con notevoli soddisfazioni. Prende il via la sesta edizione del Maggio di Informazione Psicologica, la campagna nazionale di prevenzione del disagio psichico, chiarita da una esponente di Psycommunity, la comunità on line degli psicologi italiani che festeggia i primi dieci anni di vita. S.M.
Associata al sistema Confindustria
www.clubsalute.it
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Respirando a pieni polmoni La bella stagione invoglia il movimento, vuoi l’attività fisica vuoi lo sport, cioè la versione agonistica. Fa bene camminare, in particolare utilizzando soluzioni cittadine o appena fuori porta, senza bisogno di gite lunghe in collina o in montagna Chi lo desidera parli pure di sport, e ci riferiamo a coloro che se indossano scarpette da ginnastica o scarponcini si trasformano immediatamente in agonisti, affrettano il passo o si mettono a correre. Non vedono l’ora gli irriducibili, la bella stagione è il loro starter, si mettono subito in azione. Per tutti gli altri la bella stagione, la primavera inoltra-
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ta, consente di godere dei benefici del muoversi all’aria aperta, che non sono pochi: l’attività fisica stimola l’attività del cervello, migliora sensibilmente l’umore, influenza anche i livelli ormonali. Una medicina tonificante per l’organismo. Dimenticando l’agonismo, basta camminare di buon passo, magari affrontando un Percorso Ver-
Speciale «Basta camminare di buon passo, magari affrontando un Percorso Verde con soste attrezzate, in cui svolgere esercizi graduati nella fatica, in un parco cittadino. Può essere questa un’ottima soluzione, a bassissimo costo, senza bisogno di recarsi in collina o in mezza montagna a fare escursionismo» de con soste attrezzate, in cui svolgere esercizi graduati nella fatica, in un parco cittadino. Può essere questa un’ottima soluzione, a bassissimo costo, senza bisogno di recarsi in collina o in mezza montagna a fare escursionismo. A proposito, il termine italiano escursionismo mette insieme due verbi inglesi – to trek e to hike – ciascuno utile a definire la modalità del camminare o compiere un lungo viaggio a piedi. Magari impervio, come è spesso il trekking, che fa riferimento alla camminata lenta, costante, modello “nave del deserto”. Con soste ridotte al minimo. L’hiking al contrario non si sofferma sulla velocità, indica semplicemente il camminare. A qualsiasi velocità che non si tramuti in corsa.
ZAINO IN SPALLA Il trekking può anche essere leggero (light, dicono i britannici) ma contempla in ogni caso un equipaggiamento minimo: lo zaino per ospitare l’acqua e quel minimo di provviste per l’escursione, oltre al k-way per contrastare la pioggia o le temperature che variano al peggio. Quanto alle scarpette, devono essere idonee sui terreni che la gita contempla,
ma c’è chi si munisce di un paio di scorta, per fronteggiare pioggia o fango. Le escursioni, a vario titolo, sono sempre assecondate dalla morfologia del nostro Paese che presenta una varietà di soluzioni, adatte ai camminatori di ogni genere e qualità. Si può procedere lungo strade sterrate, sentieri, camminare sul morbido o sul duro, le opzioni sono tantissime. Basta scegliere dando un’occhiata al meteo, prima di avviarsi, per evitare sorprese. Un suggerimento utile è non partire mai da soli, per qualsiasi evenienza.
SIATE EDUCATI Senza essere soci di Legambiente, durante queste gite – chiamiamole così, familiarmente – ci si rende conto di quanto la maleducazioni avvilisca il Paese, in presenza di rifiuti che costellano il cammino, anche in alta montagna. Se volete approfittare di una sosta per un picnic, nulla di male – le formiche del circondario ve ne saranno grate – abbiate la compiacenza di non lasciare tracce della vostra sosta in termini di resti, organici e non. Esistono i cestini, anche se sono sempre meno del necessario.
Contro i disordini Proprio l’estensione del periodo di luce nella bella stagione permette di migliorare alcuni stati patologici come il SAD, acronimo che significa disordini nervosi stagionali. La sigla riguarda in particolare l’alterazione duratura del tono dell’umore, contraddistinta da fasi alterne depressive in autunno/inverno e di euforia o eccitazione in primavera ed estate. Va detto che chi soffre di meteoropatia la primavera induce stati di sonnolenza, ipertensione, ridotta attentività e concentrazione, affaticamento fisico (astenia), nervosismo, sensazione di fiato corto e sindromi depressive. Anche chi soffre di mal di testa in primavera rischia di veder peggiorare le proprie condizioni. Per queste persone l’attività fisica è indicata con moderazione, ma loro per prime solitamente se ne astengono.
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L’arrivo della bella stagione induce in taluni euforia, in altri stanchezza. Nulla di preoccupante, ma qualche precauzione va presa. In primo luogo l’organismo è chiamato, in presenza di temperature esterne in rialzo, a smaltire più in fretta e meglio il calore che si produce con l’attività fisica. Se in inverno ci si copre per non disperdere il calore (e consentire al meglio la temperatura di base, i famosi 37° centigradi), in primavera è bene spogliarsi, con intelligenza. La termoregolazione può essere un problema soprattutto in presenza di vento che dà la sensazione di attenuare il calore. L’insolazione o, peggio, il colpo di calore, vanno contrastati.
OCCHIO ALLE ALLERGIE Per chi ha problemi di allergie ai pollini una semplice avvertenza: cercare di muovervi dopo che è piovuto perché la pioggia abbatte al suolo i pollini e le polveri sottili, gli inquinanti purtroppo presenti in
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città. Se invece intervengono fenomeni asmatici è sempre meglio rivolgersi allo specialista per le utili indicazioni. di Gianni Poli
Consigli pratici Con la bella stagione si suggerisce di iniziare a bere di più: prima, durante e dopo l’attività fisica, che va sempre graduata. Occorre allenarsi un po’ prima di muovervi. Si raccomanda di mangiare più frutta, di curare come ci si veste, senza coprirsi o scoprirsi. E poi prestare attenzione al sole e agli sbalzi di temperatura, per il rischio di colpi di calore. Utile è anche gestire al meglio le ore di sonno, senza modificare le abitudini.
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Insidie a doppia V Verruche e vesciche sono un disagio da prevenire in questa stagione in cui si tende a fare sport in luoghi (piscine e palestre) molto affollati. Con la primavera torna la voglia di rimettersi in forma, in preparazione dell’estate, ma le pur ottime motivazioni possono far dimenticare che le più comuni attività nascondono delle insidie, soprattutto se si frequentano piscine e palestre ad alto affollamento, in cui proliferano germi e funghi, con conseguenti verruche, fastidiose anche se indolori. Chi invece si muove, in palestra o all’aperto con indumenti spesso non opportuni, va incontro a vesciche, queste sì dolorose ancorché banali. Attenzione, i due termini vengono spesso considerati sinonimi, il che non è, e confonderli si può diventare un problema quando si ricorre all’automedicazione.
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Verruche Le induce il Papilloma virus (Hpv) che al contatto con l’epidermide moltiplica le cellule epiteliali, dando vita a formazioni benigne molto contagiose e spesso imbarazzanti. Dopo il contatto iniziale, il virus può rimanere latente, possono passare diversi mesi prima che si manifesti la verruca. Il virus si trasmette nel contatto diretto della pelle o veicolato da superfici umide, come i pavimenti negli spogliatoi e il bordo vasca in piscina. Esistono più di 70 diversi sottotipi di Hpv, che tendono a creare verruche differenti in diverse parti del corpo, anche se si riconducono a due forme principali: le verruche comuni e quelle plantari. La verruca comune si presenta come una protuberanza di superficie ruvida, che cresce intorno alle unghie, sul dorso delle mani, sul viso o dove la pelle è stata in precedenza lesionata. Quella plantare, invece, come suggerisce il nome, si
Consigli Dopo il contatto iniziale possono passare diversi mesi prima che si manifesti la verruca sviluppa sui piedi, ha forma irregolare, è porosa, spessa e squamosa. La credenza popolare dice che per eliminarla, evitando la moltiplicazione nelle zone limitrofe per autoinoculazione, sia necessario asportare la ”radice”. Una falsità perché la verruca non penetra in profondità, ma si limita all’epidermide e al derma. Terapia Le leggende popolari sul trattamento delle verruche si sprecano: perfino Huckleberry Finn - il personaggio leggendario di Mark Twain - in una delle sue storie raccontava che per far sparire una verruca la si doveva strofinare con il sangue di un gatto nero morto, consiglio inutile oltre che macabro. Le verruche di solito non causano problemi, quindi non sempre è necessario asportarle. Senza alcuna terapia possono scomparire in un periodo che va dai 6 mesi ai 2 anni. La terapia per risolvere questo disturbo varia secondo la sua natura ed esistono diversi metodi per asportare le verruche, come ad esempio: • Trattamento con farmaci (da banco o con obbligo di ricetta) da applicare sulla verruca; • Elettrocoagulazione: consiste nel bruciare la verruca usando una lieve scossa elettrica; • Crioterapia: consiste nel congelare la verruca con l’azoto liquido; • Terapia laser. Si può porre rimedio alle verruche con applicazione di vitamina E, presente in preparati oleosi, utilizzati anche come crema anti irritazione cutanea. Applicata localmente, porta alla morte della verruca. Se non si è certi che il disturbo sia una verruca, oppure se cure “fai da te” applicate secondo le indicazioni non hanno funzionato, è opportuno rivolgersi a un medico.
Vesciche Derivano da traumi fisici della pelle, causati da ripetuti sfregamenti o da piccole ustioni. La risposta dell’organismo a questo disagio è un cuscinetto di fluido a protezione della parte di pelle danneggiata, che si presenta gonfia e per le prime ore duole. Il liquido che viene prodotto è importante per permettere una più efficace guarigione della parte lesionata, per questo si consiglia di lasciare la vescica intatta, affinché la pelle sottostante infiammata possa guarire da sola. Per ovviare al fastidioso problema causato dal bruciore se, ad esempio, la vescica si trova in punti particolarmente fastidiosi – la più tipica è sul tallone - è possibile acquistare dei cerotti rivestiti di un gel che protegge la parte infiammata, limitando la sensazione di fastidio. di Vittoria Pietropoli
Consigli utili Essendo le verruche contagiose, per limitarne la replicazione - soprattutto se si è predisposti o quando il sistema immunitario è debilitato - questi i suggerimenti utili: 1. Non camminare a piedi nudi in piscina, in palestra e soprattutto negli spogliatoi pubblici; 2. Usare sempre le proprie ciabatte e i propri asciugamani; 3. Fare controlli periodici dal dermatologo.
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Approfondimento
Problemi al ginocchio
Il ginocchio e i suoi guai Purtroppo i problemi all’importante articolazione non sono mai lievi. E spesso sono dolorosi. Per saperne di piÚ ci siamo confrontati con il professor D’Anchise, un grande ortopedico autore del primo trapianto di menisco in Italia di Sergio Meda
Nell’ottobre del 2002 il professor Roberto D’Anchise, un’autorità in ambito ortopedico, ha eseguito il primo trapianto di menisco in Italia, su una 35enne ligure. Non c’era altra soluzione dopo una serie di interventi per la ricostruzione dei legamenti. A distanza di un decennio quel menisco risponde bene. D’Anchise è stato tra i primi in Italia a eseguire trapianti di cartilagine autologhi su membrana, un pioniere dell’artroscopia per la chirurgia meniscale e la ricostruzione dei legamenti (diecimila casi trattati), nonché per le protesi. Vale la pena di ascoltare come la pensa, viste le sue competenze e l’esperienza, appena dopo aver chiarito come, a grandi linee, funzioni il ginocchio, che contempla due ossa, il femore (la coscia) e la tibia (la gamba) cui aggiungere la rotula, osso che protegge il sistema ginocchio e agevola l’azione del quadricipite, il muscolo che provvede all’estensione della gamba. A completamento dell’articolazione il perone, un quarto osso sottile che si trova lateralmente alla tibia. Molto importanti sono le cartilagini, i tessuti che proteggono le superfici articolari e riducono gli attriti interni al ginocchio e i menischi, uno mediale e uno laterale. I menischi funzionano da cuscinetti ammortizzatori, facilitano i movimenti e proteggono l’intero ginocchio. A seguire la capsula, che avvolge l’intera articolazione, stabilizzandola durante i movimenti. Penultimo dato essenziale, la membrana sinoviale che eroga un liquido particolare che lubrifica e nutre l’articolazione. A chiudere i quattro stabilizzatori, i legamenti, collaterali e mediali e i due crociati, anteriore e posteriore.
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Traumi e patologie In funzione della complessità del sistema ginocchio, in presenza di numerose strutture anatomiche, i processi patologici a carico del ginocchio sono numerosissimi. Ma si possono distinguere in due grandi gruppi: da un lato le patologie degenerative, dall’altro quelle di natura traumatica. Vediamole rapidamente. Il tema patologie degenerative riguarda i piccoli squilibri muscolari e articolari, che alla lunga determinano dolore. Il tempo e l’uso logorano il ginocchio che va incontro ad alterazioni più o meno gravi. La principale causa di problemi è l’artrosi, una patologia che degrada le cartilagini. Anche la gotta e il diabete concorrono alla degenerazione. Molto frequenti sono le patologie da trauma, in particolare negli sport di contasto o di contatto. Il ginocchio è la parte che più spesso viene coinvolta in infortuni, con la possibilità di lesioni a una o più strutture che lo compongono. Questi danneggiamenti, spesso trascurati – la soglia del dolore è ben diversa da soggetto a soggetto – alla lunga portano a conseguenze più gravi. Le prime sono i vizi da atteggiamento, le posture con cui ci difendiamo dal dolore mettendo in azione altri sistemi, muscolari e tendinei, che portano comunque nuovi squilibri. Mai sottostimare il dolore, pensare che passi. I segnali che l’organismo ci invia sono sempre motivati, non sono allarmi a vuoto. Spesso le lesioni non trattate danno luogo, anch’esse, a processi degenerativi.
Approfondimento Problemi al ginocchio
Diverso è il comportamento in base al genere: nell’uomo ha maggiore incidenza l’aspetto traumatico e degenerativo, per le attività sportive che pratica o quelle lavorative, spesso usuranti. Le donne sono più soggette a problemi legati a debolezze o squilibri muscolari. In particolare dopo la menopausa aumenta nelle donne il rischio di fenomeni artrosici.
evento traumatico, oppure del menisco laterale o, negli sportivi e in particolare in chi corre, alla cosiddetta “sindrome della banderella ileo-tibiale”. Termini che usano gli specialisti, pronti a spiegarli con serenità a chi ne è vittima. Il dolore nella parte posteriore del ginocchio si verifica molto raramente e può riferirsi a una lesione del legamento crociato posteriore.
Fattori di rischio
I momenti di dolore acuto
Non pochi i fattori che espongono a rischio il ginocchio. Il primo è il sovrappeso, che si può contrastare, mentre l’obesità è una partita già perduta. L’articolazione non nasce con la possibilità di reggere carichi abnormi. Secondo fattore di rischio è l’età avanzata, in particolare nei soggetti sedentari. Poi c’è lo sport, con tutte le possibilità di farsi male, con traumi ad alto rischio per il ginocchio ai quali aggiungere traumi di vecchia data, trascurati o addirittura ignorati. Quelli saltano fuori quando meno li aspetti. Ulteriori problemi vengono dalla carenza di vitamina D, quindi da fattori dietetici, in una logica di stile di vita alimentare trascurato. Poi ci sono le debolezze e gli squilibri muscolari, in gran parte legati al non movimento. L’organismo, non il solo ginocchio, va tenuto in attività, i muscoli devono rimanere il più a lungo possibile tonici. Il suggerimento che vale per tutti è quello di rivolgersi a uno specialista, a un ortopedico o a un traumatologo, in caso di dolore o instabilità del ginocchio, prima che un danno, magari di lieve entità, si trasformi in un problema, a volte fortemente invalidante.
Importante è anche riferire allo specialista che si occupa di voi quali sono i momenti della giornata in cui il dolore si manifesta. Se compare la mattina e si attenua nel corso della giornata sino a scomparire si può pensare che si tratti di una leggera degenerazione cartilaginea. Se invece si accentua con il passare delle ore è facile attribuirlo a una patologia tendinea.
Il dolore va interpretato C’è dolore e dolore ma un primo dato di cui tener conto nella valutazione e la provenienza. Dove è localizzato? Il dolore nella parte anteriore del ginocchio è con buona probabilità legato a problemi all’apparato estensore. Si parla tecnicamente di sindrome dolorosa femoro-rotulea, ovvero tendinite del rotuleo. Il dolore nella parte mediale (interna) è spesso collegato al menisco mediale o del legamento collaterale mediale. Quello nella parte esterna (laterale), ben meno frequente, può far riferimento a una lesione del legamento collaterale laterale, a seguito di un
Le situazioni in cui si manifesta Fate caso anche alle posizioni che determinano il dolore. Lo stare seduti a lungo nella stessa posizione, quindi a ginocchio flesso, può portare un dolore accentuato. Nel caso si ragiona di sindrome dolorosa femoro-rotulea in conseguenza dell’infiammazione cui va incontro il tendine rotuleo – il più importante del nostro sistema di “tiranti”, anche come dimensione – nel punto in cui si inserisce nella tibia. Se il dolore si intensifica quando ci mettiamo in ginocchio, o a seguito di un trauma alla parte anterio-
In caso di artrosi, bici In presenza di artrosi si suggerisce la bicicletta da casa, dato che il muscolo lavora con il ginocchio “in scarico”. Anche il nuoto e le attività in acqua (acquagym) sono indicati poiché rendono i movimenti più naturali. Unica controindicazione il nuoto “a rana” che causa sollecitazioni intrarticolari maggiori.
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re del ginocchio, verificate la comparsa di un gonfiore significativo. Si tratta di borsite al ginocchio. Quando facciamo attività fisica o determinati movimenti, il dolore si attribuisce a una tendinite. Se al contrario il dolore si manifesta all’improvviso, in maniera intensa, magari per un movimento brusco, potrebbe essersi verificata una lesione al menisco. Va detto che nei soggetti anziani questa situazione può presentarsi anche per uno sforzo apparentemente lieve come portarsi dalla posizione accosciata alla stazione eretta. Gli anziani devono graduare i movimenti, evitando situazioni repentine. Quando si sosta a lungo in piedi o si cammina a lungo o si fanno le scale il dolore che possiamo avvertire, superata la soglia dei 50 anni, è fortemente indiziato di essere di origine artrosica. Il dolore repentino a seguito di un trauma fa pensare a un interessamento di un menisco e di uno o più legamenti.
La prevenzione Farmaco miracoloso, in sede preventiva, è l’attività fisica, che andrebbe prescritta senza riserve: muoversi favorisce la riduzione della massa grassa e più in generale del peso corporeo, garantisce maggiore efficienza muscolare, migliora la flessibilità articolare e in generale l’equilibrio. Va detto che non bisogna mai strafare, in particolare passare dalla sedentarietà a un’attività fisica intensa che può rivelarsi dannosa, proprio per i carichi repentini che andremmo a far gravare sul ginocchio, articolazione che dev’essere allenata, come il resto dell’organismo, in progressione. Una buona idea prima di affrontare un’attività fisica qualsiasi è chiedere consiglio a chi sa. Non c’è bisogno di un personal trainer o di un allenatore di grido, basta parlare col vostro medico o un fisioterapista, affinché non intervengano a danni già procurati.
Corsa, istruzioni per l’uso In primo luogo la corsa ha riflessi sulla struttura fisica di ogni soggetto. Bisogna ragionare del peso, per il carico sulle articolazioni, in particolare sul ginocchio che è un arto particolarmente complesso. Vanno poi considerati i microtraumi che la corsa produce, per via dei balzi ripetuti e questo incide, in termini di usura, nel tempo. Cosa non va d’accordo con la corsa, è presto detto? Come bipedi siamo morfologicamente poco adatti, stavamo meglio da quadrumani, per gli appoggi più corretti. Uscendo dallo schema antropologico, corsa e sovrappeso non vanno d’accordo, oltre ai gravami sulle articolazioni si possono creare problemi cardiaci. Poi c’è il dolore, che fa parte dello sport. Nel caso del ginocchio è uno dei segnali, anzi è il primo. Se il dolore è occasionale lo si supera di slancio, il piacere di correre genera endorfine, non altro che neurotrasmettitori con proprietà analgesiche, il nostro doping naturale. Diverso è il caso di un dolore persistente, accompagnato da gonfiore dell’articolazione. Nel caso è meglio fermarsi e rivolgersi a uno specialista. Gli altri casi che suggeriscono di non correre sono l’ernia del disco, per un crociato rotto o un menisco rotto. In ogni caso, e non suoni consolazione, correre non è indispensabile, basta procedere a passo svelto. Quanto svelto? Sino a quando la fatica limita la possibilità di parlare, sino a quando si va un po’ in affanno.
Il fisiatra si occupera di voi Il fisiatra è il primo medico di riferimento, ma prima di rivolgervi a lui – se il dolore è acuto – l’applicazione con ghiaccio è sempre una buona idea. A dolore cronico si provvede con il calore ma saranno il
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medico e il fisioterapista a impostare il trattamento, con macchinari idonei. Si parla di ultrasuoni, tecarterapia, laserterapia, tutte terapie non manuali che solo il fisiatra è in grado di indicare. Il “fai da te” anche in questo ambito è vietato.
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Domande Tra psicoscettici e psicoentusiasti È di scena in oltre 100 province italiane la sesta edizione del Maggio dell’informazione Psicologica (Mip): un intero mese di seminari e incontri aperti al pubblico sulla psicologia «L’intento del Mip è di avvicinare più persone possibili alla cultura psicologica», ci spiega Patrizia Frongia, professionista milanese, «perché prendere coscienza della materia aiuta a sfatare il mito che chi va dallo psicologo è semplicemente matto». Purtroppo noi italiani tendiamo ancora a pensarla in questa maniera, nonostante le statistiche parlino di oltre 10 milioni - nella fascia d’età 18-65 anni - sofferenti di disturbi di natura psicologica, di cui cinque affetti da depressione. «La percentuale che fa più impressione riguarda i pazienti che si rivolgono al medico di base per disturbi fisici (75%) che, in realtà, sono somatizzazioni ed espressione di una condizione di sofferenza psicologica. Si passa direttamente all’esame clinico quando si potrebbe risolvere con la terapia». Che, per capirsi, non significa solo lettino e taccuino in mano: «Ecco un altro cliché che andrebbe smitizzato, la nostra professione ha moltissimi ambiti di intervento, come la musica, l’arte, lo sport e per questo nasce un appuntamento come il Mip, in cui la psicologia si mostra in tutta la sua ricchezza, proponendo oltre mille appuntamenti in 100 province italiane». Leggendo sul sito www.psicologimp.it effettivamente ha dell’incredibile il programma: spazia dalla psicologia del traffico, soldi&potere, dell’organizzazione, della comunicazione, della vacanza... «Lo stupore è uno dei motivi per cui nasce il Maggio di informazione, dobbiamo avvicinare le persone alla cultura psicologica, permettere alla gente di superare lo scetticismo». Ovviamente senza diventare psicoentusiasti: «una volta superato un problema, capita di pensare che la terapia sia utile per tutto. La psicologia è una delle chiavi di risoluzione del problema, non l’unica. Per questo molti dei seminari di questo maggio sono aperti alle domande del pubblico, noi professionisti saremo una biblioteca da consultare, per capirne di più e scoprire la psicologia come uno strumento vero e proprio di prevenzione». di Federico Meda
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Da sapere
• La conoscenza dei fenomeni psicologici permette di correggere false credenze, atteggiamenti sbagliati ed errate interpretazioni degli eventi, con un immediato vantaggio personale. • Avere informazioni utili significa poter riconoscere per tempo le situazioni pericolose, e le proprie reazioni poco adattive, prevenendo così le problematiche psicologiche. • Migliorando la propria conoscenza e diffondendo le corrette informazioni psicologiche in famiglia, con gli amici e al lavoro, si ottiene un miglioramento della cultura psicologica e una riduzione dei disagi dovuti all’ignoranza. • Con il Mip, Maggio di Informazione Psicologica, ogni persona può partecipare gratuitamente ai seminari sulla psicologia e richiedere un colloquio psicologico gratuito con uno Psicologo aderente Mip. Non ci sono sponsor, solo l’impegno degli psicologi aderenti (in alcuni casi anche economico) e la collaborazione degli enti pubblici locali. Il Mip è organizzato da psicommunity.it, portale di riferimento della comunità degli psicologi italiani, fondato da Giuseppe Vadalà nel 2003. Per il programma completo, regione per regione, provincia per provincia, http://www.psicologimip.it
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Spazio bimbi Il cavallo terapeuta L’ippoterapia e la rieducazione equestre, sempre individualizzate, sono un’opportunità per i disabili psichici Non tutti sanno che il cavallo è un ottimo terapeuta, in riferimento a persone portatrici di handicap. L’ippoterapia può intervenire in caso di patologie gravi o medio-gravi (ritardo dello sviluppo o insufficienze mentali), mentre la rieducazione equestre contribuisce a gestire handicap più lievi. In questo caso il punto di arrivo è la capacità di guidare il cavallo. In particolare di ippoterapia ci parla Massimo Villa, tecnico federale di equitazione, ippoterapista e psicomotricista, gestore di Monsereno, un centro ippico non lontano da Lecco dove questa pratica è attiva da un decennio. Ascoltiamolo: «Lo sport per disabili rappresenta una via d’uscita dalla gabbia dell’handicap, non certo per neutralizzare una lesione neurologica spesso senza rimedio, ma perché porta l’individuo a esplorare altre potenzialità, a svilupparle e a servirsene per sopperire alle funzioni perdute». Occorrono naturalmente un contesto adatto, un ambiente favorevole, dove gli stimoli siano adeguati alla condizione fisica della singola persona disabile. «In questo modo», segnala Villa, «si possono proporre nuovi interessi, creando i presupposti per un’adeguata motivazione alla collaborazione dell’individuo, utile a ricostruire attivamente la sua vita. Non dimentichia-
mo che il partner molto particolare in questo contesto, il cavallo, esercita un indubbio fascino per la sua capacità di dare risposte emozionali oltre che motorie e cognitive». Come già anticipato, l’intervento in ippoterapia «va sempre individualizzato, per il recupero delle funzioni fisiche, psichiche e relazionali che fanno di un individuo un soggetto attivo e partecipe del contesto sociale». Nei casi di disabilità lieve, come detto, si consente anche la pratica sportiva, non congegnata come un puro e semplice momento di svago, ma come «potente strumento terapeutico, in grado di restituire alla persona disabile la capacità e la dignità necessarie a farne un membro attivo del sistema sociale». Questo comporta il naturale inserimento del soggetto in un contesto di persone normodotate che praticano la stessa disciplina. Altri vantaggi specifici della disciplina equestre sono “l’investimento emotivo sul proprio cavallo compagno di performance, l’acquisizione di un ritmo esterno e interno che deve essere il più possibile in sintonia con quello dell’animale, l’attenzione e la cura non solo per se stessi ma anche per il proprio compagno di gara”. Nel contempo alle famiglie è richiesta una partecipazione attiva al progetto e una condivisione con l’équipe tecnico-riabilitativa. di Sergio Meda in collaborazione con Massimo Villa, tecnico federale di equitazione, ippoterapista e psicomotricista
Luca va in gara Luca è un ragazzo di 29 anni affetto da “sindrome di Down” che si avvicina al mondo equestre 18 anni fa, quando insieme ad altri ragazzi del Centro di Monsereno, non lontano da Lecco, viene inserito in un gruppo di ippoterapia. L’incontro tra l’uomo e il cavallo è spesso sano e positivo, la passione fa il resto: Luca ci mette impegno, costanza e allenamento. I progressi sono rapidi: nel 1998 Luca passa a un’attività individuale pre-sport; un anno dopo comincia con il reining (specialità equestre). Le tecniche di apprendimento sono le più varie: si fa leva, ad esempio, sulla passione calcistica di Luca,
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tifoso romanista. Il suo trainer personalizza l’insegnamento guidandolo con i termini calcistici: “giallo” e “rosso” – i colori della Roma – stanno a indicare destra e sinistra per cui “cerchio grande giallo” significa cerchio a destra e “cerchio grande rosso” vuol dire cerchio a sinistra”; “Juve” è il comando per la gamba destra e “Inter” per la gamba sinistra e così via. Nel 2000 Luca si esibisce in manifestazioni equestri, l’anno dopo partecipa per la prima volta a gare regionali e nazionali. Da allora, con grande soddisfazione di Luca, qualche vittoria e buoni riconoscimenti.
Profumi d’estate Leggermente profumate o dal sapore pungente, intere o sminuzzate, le erbe aromatiche esaltano i sapori e profumano cibi cotti e crudi, aggiungendo un tocco fresco e croccante. E non sono solo buone, sono anche un toccasana per la nostra salute Sono ricche di vitamine e sali minerali. Sono saporite e permettono di ridurre l’uso del sale. Stimolano i processi digestivi e riattivano il metabolismo. Sono antifermentative, antiinfiammatorie, limitano la proliferazione dei batteri e tonificano gli organi interni. Ebbene sì, tutto questo (e altro ancora) si deve alle erbe aromatiche che, tra tarda primavera e inizio estate, appena prima del pieno della fioritura, regalano profumi e aromi ancora più intensi. Motivo in più per provarle o riscoprirle.
Prezzemolo Meglio consumarlo crudo, affinché non perda profumo: per questo è bene sempre aggiungerlo a fine cottura. Ricco di vitamine, soprattutto A e C, ferro, calcio e fosforo, è un ottimo rimineralizzante e un aiuto per la digestione e la diuresi.
Basilico Spezzettato a mano – tagliato con il coltello tenderebbe a ossidarsi – o pestato con il mortaio (per sprigionare l’aroma degli oli essenziali contenuti nelle foglie) dona il meglio di sé. Ha ottime proprietà drenanti perché ricco di potassio, capace di regolare l’equilibrio idrico del corpo. Contiene inoltre vitamina A e magnesio, utili per il sistema immunitario.
Rosmarino Le foglie insaporiscono
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moltissimi piatti, mentre i fiori sono perfetti nelle insalate. Il suo uso rende i cibi non solo più gustosi, anche più digeribili. Stimolante del fegato, ha proprietà antisettiche, digestive ed è indicato in caso di affaticamento per la sua azione tonica e defaticante.
Alloro è un potente antisettico e aiuta a riattivare fegato e digestione. Va utilizzato sempre essiccato: le foglie fresche, infatti, potrebbero irritare le mucose digestive. Un decotto di foglie di alloro sorseggiato dopo i pasti facilita la digestione, rinforza lo stomaco e risulta efficace anche come anticatarrale.
Origano Ha proprietà antispasmodiche, digestive, antifermentative e antisettiche. Si trova allo stato selvatico in molte regioni italiane, ma solo al sud riesce a raggiungere la piena intensità aromatica.
Salvia Dona digeribilità alle carni più grasse e si presta ad aromatizzare molti cibi. Ha funzione digestiva, diuretica e protettrice del fegato. Le foglie si possono raccogliere tutto l’anno, ma le migliori sono quelle colte prima della fioritura estiva.
Ricette Contiene sostanze che possono incidere negativamente su gravidanza e allattamento: in questi casi è bene farne un uso molto moderato.
Erba cipollina Dalle cipolle, cugine maggiori, prende il gusto e anche le proprietà, depurative e diuretiche. Contiene vitamine A, B e C, sali minerali - come fosforo, potassio, ferro e magnesio. Aiuta la digestione, stimolando i succhi gastrici. I fiori, anche se meno saporiti delle foglie, sono commestibili, e si possono utilizzare per decorare i piatti o nelle insalate.
Maggiorana Fresca si adatta a condire crostacei, insalate di pomodori e formaggi. Essiccata aumenta il suo aroma ed è perfetta per le carni. Stimola la digestione e aiuta a sgonfiare l’intestino. Ha inoltre proprietà sedative: un cucchiaino in infusione favorisce il sonno e la calma.
chiedono lunghe cotture. Ha inoltre potenti effetti antisettici: tisane a base di timo tonificano l’organismo, stimolano l’appetito e aiutano a combattere le malattie da raffreddamento. Sconsigliato solo durante la gravidanza e l’allattamento.
Cerfoglio Ha un aroma molto gradevole e tenue, che evoca l’anice e il prezzemolo. Ricco di vitamina C, carotene, ferro e magnesio, ha proprietà digestive, diuretiche e tonificanti per il fegato e aiuta prevenire la ritenzione idrica. Il suo aroma delicato si perde con la surgelazione e diventa più pungente con l’essicazione: andrebbe sempre utilizzato fresco.
Aneto Il profumo ricorda quello dell’anice e del finocchietto selvatico, ma il sapore è più dolce e delicato. Ha potere digestivo, stimolante e carminativo, favorisce cioè l’espulsione dei gas gastrointestinali.
Menta Ne esistono più di 600 varietà, ha un sapore deciso e va usata con moderazione. Sia aggiunta alle pietanze che in tisana, ha effetto calmante, digestivo e aiuta gestire la fame nervosa. Ottimo rimedio contro disturbi gastrointestinali, è utile per chi soffre di colon irritabile.
Timo Le sue qualità rendono più digeribili piatti di selvaggina e carni che ri-
Conservarle ora per usarle tutto l’anno In tempo di grande abbondanza negli orti e di massima esplosione di profumi, si può fare incetta di mazzi di erbe aromatiche e prepararne una scorta per l’inverno. Si possono mettere sott’olio o sotto sale, ma congelazione (Basilico, prezzemolo, erba cipollina e salvia) ed essicazione (origano, maggiorana, timo e alloro) restano i due metodi migliori per preservarne le qualità.
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Ricette Santoreggia Ha un aroma a metà tra il timo e la menta, ma più speziato e pungente, quasi piccante, tanto che è nota anche come “erba acciuga”. Indicata in tutte le preparazioni che prevedono l’uso del vino. Se strofinate sulle punture d’insetto le foglie di santoreggia aiutano ad alleviare il fastidio.
Coriandolo Conosciuto anche come “prezzemolo cinese”, di cui è un lontano parente, ha rispetto a questo un sapore più intenso, agrumato e persistente, con un lieve sentore di limone. di Laura Camanzi
Dragoncello Ha sapore simile a quello dell’anice e del sedano e gusto leggermente amaro e pepato, che ben si adatta ad alimenti poco saporiti. Le foglie fresche hanno un sapore pungente, a metà tra sale e pepe Durante la cottura aumenta il suo sapore, per questo è bene dosarlo con cautela. Ha proprietà antisettiche e digestive.
Erbe aromatiche a metri zero Bastano un davanzale o un piccolo balcone e pochi accorgimenti per avere sempre a portata di mano questi alleati di una cucina leggera, gustosa e salutare. Vi serviranno vasi da 20 cm di diametro, da preparare con argilla o ghiaietto sul fondo e terriccio leggero e drenante, piantine da trasferire o, ancora meglio, semi biologici da piantare. Fatte queste operazioni preliminari, non vi resterà che innaffiare con regolarità, evitare ristagni d’acqua e posizionare in zona soleggiata fino a quando la stagione non diventa troppo calda: in questo caso la posizione preferita è quella a mezz’ombra.
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Spaghetti al profumo d’estate Mentre cuoce la pasta, rosolare in un tegame quattro cucchiai d’olio extra vergine con uno spicchio d’aglio. Tagliare a cubetti dei pomodori maturi e spolverare di sale. Tritare finemente le erbe aromatiche a disposizione: prezzemolo, basilico, rosmarino, maggiorana, salvia, timo, qualche foglia di menta. Scolare la pasta e condire con il trito di erbe, i pomodori e l’olio aromatizzato. In questo piatto trionfano i profumi e i sapori dell’estate che sta per cominciare. Ci si potrà divertire a provare le diverse combinazioni di erbe aromatiche, fino a trovare la propria versione preferita.
“Specialisti nel Consiglio” Provincia di Bergamo Farmacia Amaglio Snc (Gorlago) Farmacia Antica Spezieria (Martinengo) Farmacia Branzi (Branzi) Farmacia Bresciani (Seriate) Farmacia Corbelletta (Torre Boldone) Farmacia Dr. Del Ponte (Olmo al Brembo) Farmacia Facchinetti Snc (Palosco) Farmacia Isgro’ (Brembate) Farmacia Mazzoleni (Trescore Balneario) Farmacia Regina Pacis (Cenate Sotto) Farmacia San Giovanni (Albegno di Treviolo) Farmacia San Giovanni (Sotto il Monte Giovanni XXIII) Farmacia Servalli (Telgate) Farmacia Tacchinardi (Morengo)
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Provincia di Genova Farmacia Canevari Via Canevari, 278 A/R - 16137 Genova - Tel. 0108392881
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Farmacia Moderna Dr. Beviglia Canè Largo Bassanite, 1R - 16167 Genova - Tel. 0103726166
Farmacia Rolando Via G. B. Monti 23R - 16151 Genova Sampierdarena - Tel. 0106459342
Farmacia San Bernardo Via Mogadiscio, 30 QR - 16141 Genova - Tel. 0108356630
Farmacia San Giovanni Via 2 dicembre 1944, 38 - 16157 Genova - Tel. 010690958
Farmacia San Raffaele Corso Gastaldi, 201 R - 16131 Genova - Tel. 0105220197
Farmacia Sanitas
Provincia di Monza e Brianza Farmacia Ariani (Biassono) Farmacia Ceccolini Dr. Vittorio (Bovisio Masciago) Farmacia Farma 4 Srl (Arcore) Farmacia Masera (Seregno) Farmacia Mombello (Limbiate) Farmacia Predari (Monza) Farmacia Rondo’ (Monza) Farmacia Spina (Monza) Farmacia Varisco Dr.ssa Sarah (Carate Brianza)
Provincia di Milano Farmacia Bartolotti Via Trieste, 20 - 20092 Cinisello Balsamo - Tel. 0266048858
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Farmacia Fusco Via Bodoni, 19 - 20155 Milano - Tel. 0233002831
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