Distribuzione gratuita - Anno 10 - n. 6/2012 - Novembre/Dicembre
ATTENZIONE AI GELONI BENESSERE
Preparare la pelle all’inverno
SPAZIO BIMBI Regali intelligenti
Sommario 2
SPECIALE
Benvenuta quarta età
4
CONSIGLI
Attenzione ai geloni
APPROFONDIMENTO Mal di testa, un bel rebus
7
BENESSERE
Preparare la pelle al freddo
8
BENESSERE
La pancetta? senza fretta
10
SPAZIO BIMBI
Giocattoli intelligenti
13
GIOCHI
Sudoku
Lontani dal “fai da te” Come argomento precauzionale – meglio avvalersi di chi sa, a partire dal farmacista, sempre disponibile – in questo numero raccontiamo l’approccio corretto al mal di testa, tema spinosissimo perché, per cercare di contrastarlo, alla lunga si rischia l’intossicazione da farmaci. A ben poco servono i suggerimenti di parenti o amici, meglio rivolgersi ai centri cefalee presenti sul territorio. Trovate ogni indicazione nell’approfondimento, con informazioni validate da esperti di gran nome. Il numero ospita alcune indicazioni sulla ginnastica in casa, in particolare le attenzioni che le neomamme devono riservare cercando di eliminare troppo in fretta la pancetta. Il lavoro sugli addominali può produrre dei disagi, lo certifica un abile masso fisioterapista riabilitatore. Di anziani ci occupiamo sempre volentieri, stavolta prendiamo in considerazione i centenari per le loro attitudini e i comportamenti che hanno messo in atto per vivere a lungo avendo una buona qualità di vita, senza troppi acciacchi. Oltretutto sarà sempre più facile raggiungere la fatidica quota visto che chi nasce oggi ha ottime probabilità di raggiungere senza sforzo quell’età. La stagione invernale e i suoi guai: vediamo di esaminarla attraverso i problemi dermatologici più fastidiosi, di cui i geloni sono un ottimo esempio. In ogni caso la pelle va preparata ad affrontare il freddo e la nostra esperta vi racconta come fare per proteggerla. Chiudiamo con i piccoli e il rapporto con i giocattoli, in base all’età e alle fasi più opportune di crescita. S.M.
www.clubsalute.it
IL BRUCIORE DI STOMACO TI INSEGUE? NUOVE CONFEZIONI
Bustine monodose da bere
Tascabili in compresse
MAALOX. AIUTA A SPEGNERE LO STOMACO IN FIAMME. È un medicinale. Leggere attentamente il foglio illustrativo. Attenzione i medicinali vanno assunti con cautela, per un breve periodo di tempo, non superando le dosi consigliate e solo per le indicazioni riportate nel foglio illustrativo. In caso di dubbio rivolgersi al medico o al farmacista. Domanda di autorizzazione alla pubblicità depositata al Ministero della Salute in data 06/07/2011.
2
Benvenuta quarta età L’aumento della longevità media prospetta il traguardo dei 100 anni, chi nasce oggi dovrebbe arrivarci tranquillamente. In ogni caso vanno aggiornate le categorie anagrafiche: bambini, adulti, giovani, anziani e vecchi. Vediamo come stanno i centenari odierni, qual è la qualità della loro vita
Chi nasce oggi in alcuni Paesi, l’Italia è tra questi, dovrebbe campare 100 anni. Un dato sorprendente se si pensa che alla fine degli anni Trenta del secolo scorso l’attesa media di vita nel nostro Paese era di soli 55 anni. Oggi le donne italiane campano in media 84 anni e gli uomini 79. Il prolungamento della vita media comincia nella seconda metà dell’Ottocento quando la rivoluzione industriale detta nuovi comportamenti. La maggiore longevità, nei paesi industrializzati, si deve alle conquiste della medicina, ai vaccini e ai farmaci, ma ancora di più ai miglioramenti ambientali, all’igiene (alla quale concorrono l’acqua corrente e il riscaldamento) nonché il minore ricorso a lavori usuranti. Sul fenomeno longevità si sono pronunciate anche le scienze sociali: «Le famiglie numerose e unite aiutano a condividere gioie e problemi, la vita attiva fa il resto», spiega Gianni Pes, ricercatore all’Università di Sassari che aggiunge: «Gli ultracentenari sono meno depressi dei sessantenni, vanno al fondo delle questioni, sono pratici piuttosto che idealisti e decisamente più rilassati nell’approccio alla vita». Non a caso ora si vogliono modificare anche le
Tre gruppi distinti Come chiarisce il professor Franco Bonarivi, Istituto di Statistica di Padova, i centenari si possono dividere in tre gruppi distinti. Al primo appartiene chi è riuscito a sfuggire a importanti patologie (detti i “fortunati”); al secondo chi si è ammalato solo negli ultimi anni della loro vita (i “ritardatari”); al terzo gruppo coloro che resistono a lungo nonostante le malattie che li affliggono (i “sopravvissuti”). All’ultimo gruppo appartengono generalmente le donne centenarie, che in tarda età hanno un sacco di acciacchi, mentre al primo (i “fortunati”) appartengono in gran parte gli uomini.
3
Speciale
Oggi le donne italiane campano in media 84 anni e gli uomini 79 categorie anagrafiche, come suggeriscono i ricercatori dell’Università di Danimarca. «Non più tre ma quattro categorie», dice il dottor Paul Olsen, «bambini, adulti, giovani anziani e vecchi». Il dato statistico italiano fa rientrare i vecchi (i centenari) in una sorta di normalità: il censimento del gennaio 2011 ne annota ben 16.145 di cui ben 13.040 donne e 3.105 uomini. Dieci anni prima erano la metà.
PUNTARE SULLA QUALITÀ La longevità in sé non è un traguardo, conta la qualità della vita e la possibilità di essere ancora autosufficienti, a quell’età. Invidiabile è sicuramente la nostra più nota scienziata, Rita Levi-Montalcini, classe 1909, 103 anni compiuti ad aprile. Una donna eccezionale, di rara lucidità. Le ricerche dell’Istituto di Geriatria di Boston fanno riferimento non solo a fattori genetici (certamente utili, in alcune famiglie i centenari sono più d’uno) ma allo stile di
vita, quantità e qualità del cibo, oltre all’incidenza dello stress. Gli americani hanno dimostrato che «niente alcol, caffeina e tabacco significa guadagnare circa otto anni di vita». «Nella dieta dei giapponesi», specifica il dottor Pes, «il 70% dei carboidrati viene dalle patate dolci a basso indice glicemico, gli americani invece mangiano pasta, pane, riso badando meno agli zuccheri che fanno aumentare la glicemia. Da noi la dieta mediterranea agevola la longevità, sempre che si assumano cibi in quantità limitate». Secondo studi recenti gli ultracentenari assumono in media 1400 calorie al giorno. La loro dieta è ricca di fibre e
minerali e povera di grassi e proteine. Curiosamente, le donne che hanno superato i cento anni spesso hanno avuto un figlio sopra i 35 anni. Ultracentenari sovrappeso od obesi non se ne annotano. Un’ultima particolarità: i temperamenti creativi, in generale gli artisti, campano più a lungo perché hanno interessi più vari, oltre a poter continuare, sino in tarda età, a scrivere, dipingere o scolpire. di Gianni Poli
Centenari e supercentenari Centenario è una persona che ha compiuto almeno 100 anni o più. Un supercentenario è invece chi arriva a 110 anni o più. Aldilà di Matusalemme e i suoi biblici 969 anni, di cui nessuno può avere conferma, la donna che è vissuta più a lungo è stata la francese Jeanne Calment morta nel 1997 a 122 anni e 164 giorni. La donna attualmente più longeva è Dina Manfredini, oltre 115 anni, nata in Italia e poi trasferitasi in America. L’anziana più anziana d’Italia è, attualmen-
Formule differenziate per benefici specifici di Uomini e Donne Multicentrum Uomo e Multicentrum Donna, integratori alimentari multivitaminici-multiminerali completi, sono formulati per soddisfare i fabbisogni nutrizionali specifici degli uomini e delle donne.
te, Maria Redaelli, di Novate Milanese che ha compiuto 113 anni. Quanto agli uomini il giapponese Jiroemon Kimura, classe 1897, primatista assoluto, sta per compiere 115 anni. In alcuni luoghi la concentrazione di ultracentenari è più elevata: Okinawa in Giappone è il caso più noto, ma questo capita anche nelle isole Barbados, in Nuova Scozia e in Canada. Il primato italiano lo detiene Ovodda in Sardegna, una delle zone blu del mondo, dove si vive di più.
4
Attenzione ai geloni Freddo, gelo e neve non sono solo segnali che annunciano l’arrivo dell’inverno, ma cause che possono determinare i geloni, malessere tipico di questa stagione. Un disagio da non sottostimare. Il gelone è una “tacca” rosso vivo, dolorosa e pruriginosa che compare sulle estremità periferiche. La patologia, scientificamente chiamata Eritema Pernio, si manifesta soprattutto in presenza di improvvisi sbalzi termici: al sopraggiungere dei primi freddi, infatti, si
tende a sopravvalutare la nostra resistenza, quindi si esce poco coperti, sottoponendo mani e piedi a continui cambi di temperatura. Inoltre il nostro corpo, per combattere il freddo, provvede alla vasocostrizione, una sorta di autodifesa che devia il flusso del sangue verso gli organi vitali, per assicurarne il buon funzionamento a discapito della pelle. In questo modo l’epidermide risulta meno idratata, ma soprattutto, avendo il sangue una funzione termoregolatri-
ce, è più esposta agli agenti esterni. C’è di più: molto spesso una predisposizione genetica a una cattiva circolazione può rendere vane le nostre accortezze per tenere mani e piedi al caldo, rendendoci, a nostra saputa, più vulnerabili. Sommando queste variabili, ecco le possibili ragioni del manifestarsi dei geloni.
SINTOMI Il primo segnale vede l’arrossamento delle estremità e ridotta sensibilità; se vi trovate in questa situazione, cercate di riscaldare mani e piedi in modo naturale. Non uti-
5
Consigli
lizzate acqua calda - peggiorereste solo la situazione - ma adottate dei piccoli sfregamenti. Attenzione, è normale che con il freddo le mani, ad esempio, si raffreddino e appaiano arrossate: dovrete preoccuparvi quando insieme al rossore inizierete ad avvertire formicolio e dolore. Se questi sintomi dovessero presentarsi con regolarità, prendeteli come un campanello d’allarme e rivolgetevi subito al vostro medico. Se trascurati, questi segnali portano la patologia a progredire velocemente nei seguenti quattro stadi: • il primo interessa solo l’epidermide ed è il cosiddetto eritema gelonico; • il secondo si manifesta con necrosi dell’epidermide e formazione di bolle;
Il primo segnale vede l’arrossamento delle estremità e ridotta sensibilità; se vi trovate in questa situazione, cercate di riscaldare mani e piedi in modo naturale. Non adottate acqua calda ma dei piccoli sfregamenti • il terzo colpisce il derma, con formazione di piaghe nerastre; • il quarto distrugge muscoli e tendini. In presenza del quarto e ultimo stadio il dolore tenderà a sparire, facendovi credere che la guarigione sia vicina, ma non è così. Quando la patologia è all’ultimo sta-
Cosa fare per contrastarli È buona norma, per evitare di soffrire inutilmente, seguire alcuni comportamenti preventivi, che allontanano la comparsa dei geloni: • non esporre mai le mani umide o bagnate a temperature rigide e improvvise; • indossare sempre guanti di lana o in caldo cotone: le fibre sintetiche non isolano dal freddo e scatenano fastidiose reazioni allergiche;
• evitare di mettere a contatto le mani e i piedi con acqua troppo calda o troppo fredda, potrebbe alterare i normali livelli di circolazione; • osservare le comuni regole di vita salutare, bevendo almeno 2 litri di acqua al giorno, evitando fumo e alcol - nemici della circolazione - e svolgendo una regolare attività fisica.
dio il dolore tende a diminuire perché le terminazioni nervose risultano progressivamente distrutte. Il dolore scompare definitivamente quando la situazione è ormai irreversibile. Le conseguenze a cui possono portare i geloni sono serie e da non sottovalutare, quindi l’automedicazione è vietata. Nel caso i vostri sintomi rientrino negli stadi più avanzati della patologia e vi servisse un aiuto farmacologico, recatevi dal vostro medico, o chiedete opinione al vostro farmacista: loro sapranno qual è la terapia più adatta a voi e con quali medicinali accompagnarla. di Vittoria Pietropoli
È un Dispositivo Medico Marcato CE 0476 - Aut. Min. Sal. del 27.12.2010
Dolori cervicali? Torcicollo? Freddo nelle giornate d’inverno?
un caldo rimedio
Nexcare™ Necky® è un colletto in pile che, grazie alle sue bustine autoriscaldanti, scioglie le tensioni muscolari nella zona cervicale dando un sollievo non farmacologico aumentando la mobilità del collo. E’ anche un comodo e utile sistema riscaldante da utilizzare ovunque si voglia:
• a casa e in ufficio • all’aperto e nel tempo libero
Nexcare™ Necky® si trova in farmacia, parafarmacia e sanitaria. Per sapere quali clicca sul sito: www.3mnecky.it
La bustina si attiva al semplice contatto con l’aria, si posiziona all’interno del colletto e rimane attiva per 7 ore. Il colletto è lavabile. Leggere attentamente le avvertenze o le istruzioni per l’uso.
3
Pelli intolleranti Lenire e proteggere le pelli intolleranti in tutta sicurezza
L e pelli intolleranti reagiscono in
maniera eccessiva a condizioni climatiche, detersioni aggressive o cosmetici non adeguati. La pelle pizzica e tira. Il film idrolipidico è alterato, compaiono rossori, talvolta anche desquamazione. Per assicurare alle pelli intolleranti tutta la sicurezza di cui hanno bisogno, i Laboratoires Pierre Fabre hanno inventato il , che permette di evitare l’utilizzo di conservanti. Prodotte secondo un procedimento unico in dermocosmetica, la sterilizzazione lungo tutto il processo di fabbricazione, le Creme pelli intolleranti di Eau Thermale Avène rimangono sterili per tutta la durata dell'utilizzo grazie al sistema di chiusura brevettato D.E.F.I perfettamente ermetico. Sono arricchite in Parcerine ®, nuovo principio attivo brevettato, che agisce efficacemente sulle pelli intolleranti: diminuisce la soglia di reattività e restaura la barriera cutanea.
IN FARMACIA
w w w. a v e n e . i t
Approfondimento CEFALEA
Mal di testa un bel rebus Questo approfondimento su cefalee ed emicranie, realizzato con la collaborazione del dottor Cesare Peccarisi dell’Istituto Besta, non si occupa di terapie, per le quali l’unico interlocutore è un medico competente. Rivolgetevi perciò a un centro cefalee sul territorio, li trovate facilmente sulle Pagine Gialle o in internet.
Il tema è vastissimo, la scienza ha classificato quasi 150 forme di mal di testa, di cui le cefalee sono le più investigate. In particolare le più frequenti sono tre: emicrania, cefalea tensiva e cefalea a grappolo. Si dicono primarie le cefalee che non hanno come causa scatenante un altro disturbo. Le cefalee secondarie, molto meno frequenti, si associano a un’altra patologia, spesso banale, a volte invece grave, che va investigata dal medico. Vanno trattate con attenzione. Attenzione, il banale mal di testa esiste, colpisce praticamente tutti, non è annunciato da alcuna strana alterazione, si presenta ogni tanto, di solito ha breve durata, lo si affronta con i comuni analgesici e, quando passa, non lascia strascichi. Solo cinque italiani su cento possono affermare di non aver mai patito un episodio di cefalea o di emicrania. L’emicrania invece è spesso annunciata da insolito aumento dell’appetito, alterazioni dell’umore, stanchezza e, in qualche caso, riduzione della diuresi. E presenza di aura, nell’80% dei casi. Aura significa possibili disturbi visivi, a volte formicolii o paresi, sino a difficoltà nel parlare (disfasia).
Le dieci regole dell’autocura Esistono 10 regole per l’automedicazione responsabile, messe a punto dalla società italiana per lo studio delle cefalee. 1. Quando accusate per la prima volta mal di testa oppure il vostro solito mal di testa cambia caratteristiche, contattate il medico prima di prendere farmaci da soli; 2. Abituatevi a riconoscere subito i primi sintomi dell’attacco in arrivo e fate attenzione al tipo di dolore (pulsante, gravativo, eccetera), alla durata, a come insorge e se è accompagnato da altri sintomi; 3. Ottenuta una diagnosi solamente dal medico, chiedete al farmacista il prodotto di automedicazione specifica per il vostro mal di testa; 4. Quando vi viene consigliato un farmaco da automedicazione prendetelo subito, alle prime avvisaglie dell’attacco, prestando attenzione alle controindicazioni e alle avvertenze del foglietto illustrativo; 5. Se non vi vengono prescritti dal medico, non procuratevi mai farmaci per i quali occorre una prescrizione; 6. Non passate da un farmaco da banco all’altro nel corso della stessa giornata o, ancor peggio, non sovrapponeteli fra loro; l’abuso di farmaci è spesso causa di cronicizzazione della cefalea; 7. Evitate di assumere qualsiasi analgesico a stomaco vuoto; 8. Non bevete alcolici durante gli attacchi di mal di testa; 9. Evitate alimenti quali cioccolato, formaggi stagionati, cibi grassi o ricchi di glutammato, soprattutto se esiste correlazione tra la loro assunzione e l’arrivo del vostro mal di testa; 10. Durante la crisi evitate stimoli stressanti e, se possibile, restate a riposo, in un ambiente buio e silenzioso.
Disturbi sin da piccoli Il mal di testa è forse il disturbo più frequente dell’infanzia e dell’adolescenza, con un picco intorno ai 13 anni sia per le femmine sia per i maschi. Quasi un bambino su quattro lo patisce più volte in un anno e la tendenza parla di un aumento nei Paesi industrializzati. La percentuale poi aumenta se si considerano i mal di testa sporadici, per esempio quelli da rialzo febbrile, in caso di influenza. Finché non arriva la prima mestruazione, maschi e femmine, differentemente da quanto avviene nell’adulto, ne sono colpiti in ugual misura. Fra i 12 e o 17 anni, invece, soffre di cefalea il 56% dei ragazzi e ben il 74% delle ragazze, che manterranno il triste primato sino alla menopausa.
II
Non improvvisate, non fate da voi A colloquio con il professor Gennaro Bussone, Direttore del dipartimento cefalee dell’Istituto neurologico Carlo Besta di Milano, un’autorità in materia di mal di testa. Iniziamo con il problema più delicato, il “fai da te”. Tre persone su quattro che soffrono di mal di testa non si rivolgono al medico. Dopodiché non pochi medici di famiglia risolvono le ansie di chi soffre di mal di testa dicendo loro: ‘prenda un’aspirina’. Il medico dovrebbe essere l’interlocutore naturale, in realtà non lo è, è più facile che lo sia il farmacista che almeno sa di farmacologia. Purtroppo la gente chiede a un parente, un amico, un conoscente che dà informazioni quasi sempre inesatte. Il peggio rimane in ogni caso è pubblicità degli analgesici che ti racconta che dopo un attimo il dolore è passato. Quanto ne sa la gente di mal di testa? Il 70 per cento delle persone conosce la cefalea, ne ha sofferto o ne soffre, ma non si rende conto che, continuando a prendere farmaci inadatti, la malattia diventa cronica. Quindi non è raro il caso di cefalee da abuso di farmaci? Il problema non sono i farmaci, è il loro impiego malaccorto. Se per 15 giorni al mese in cui accuso mal di testa assumo i triptani o o i Fans (gli antinfiammatori non steroidei; ndr) ne divento di fatto un abusatore. Lei quindi vieterebbe la pubblicità degli analgesici? Vieterei i messaggi ingannevoli: come si fa a dire che basta un attimo per far sparire tutto? Chi soffre di un attacco emicranico sa bene che cosa significa: l’unica è mettersi a letto, al buio e sperare che passi. Andiamo avanti nella disamina. Donna-uomo, il rapporto è sempre sproporzionato? Permane di 3 a 1 a sfavore della donna, con effetti di grande impatto: la cronicizzazione è una disabilità progressiva che penalizza sul lavoro e in famiglia, nel quotidiano. Non a caso la cefalea è stata posta al 9° posto tra le malattie invalidanti. Il profilo dei due sessi, in età matura. L’uomo emicranico è uno che soffre di mal di testa dall’adolescenza. L’emicrania in lui si associa all’ipertensione arteriosa, in aumento con l’età. La donna è simile ma i suoi problemi si aggravano con l’insorgere della menopausa. Qualcosa di utile in prevenzione? Lo stile corretto di vita certamente aiuta anche se non pochi scienziati sono convinti che l’emicrania si possa considerare persino un
Approfondimento
CEFALEA
Un suggerimento per i più piccoli. Regolarizzare il loro sonno, un minimo di ore e soprattutto in certi orari regolari. è noto che l’attacco emicranico viene se si dorme troppo poco ma anche se si dorme troppo, ma in realtà questo ha una semplice spiegazione: la cosiddetta emicrania del week end dipende da un’alterazione del ritmo biologico, nel senso che per stanchezza si procede a non fare cose che normalmente si fanno e questo cambio di ritmo determina l’emicrania. Il provvedimento più utile? Compilare il diario del mal di testa, per capire cosa succede, se soffro di quattro algesie al mese, se i quattro casi durano un giorno e posso ricorrere al solo analgesico ed è efficace. Poi stare attento a quel che mangio, per ricavarne le indicazioni utili: tolgo qualcosa, riduco qualcos’altro. Anche il ciclo mestruale incide, è un elemento determinante. Il problema del diario è che ogni paziente è un unicum particolare, ogni problema è il suo problema e non si può standardizzare nulla, ogni forma ha un trattamento a se stante.
Quanto incidono i cibi?
salvavita, un segnale utile ad evitare guai maggiori. Esistono le concause. Ad esempio, se riscontro in un paziente l’ipertensione, mi preoccuperò di curarla prioritariamente, dopo di che potrà essere che il mal di testa sia meno frequente. Lo stress può incidere? L’emicrania purtroppo è in crescita nella civiltà occidentale che presenta soggetti neurologicamente sovraeccitati. Torniamo agli stili di vita. Qual è il più errato? La cattiva alimentazione, a partire dalla prima colazione che non si fa un caffè e via non va mai bene. Se si fa colazione e ogni quattro ore si mangia qualche zucchero, sicuramente non si generano situazioni che possono concorrere al mal di testa. Se si esagera con i formaggi, il cioccolato e l’alcol, diciamo che questi possono favorire l’insorgere del mal di testa.
Moltissime le sostanze che sembrano concorrere all’insorgere del mal di testa: cioccolato, formaggi fermentati, aceto, cibi grassi, salumi in generale, dadi, pesce o carne affumicata, i pomodori, alcuni legumi, le fragole. Il monosodio glutammato, presente nei dadi da brodo, è responsabile della famosa cefalea da ristorante cinese, dovuta all’eccessivo uso di questo prodotto nella cucina d’oriente. I nitrati e i nitriti presenti negli insaccati sono responsabili della cefalea da hamburger o da hot dog. Esiste anche la cefalea da gelato, forma particolare nella quale il dolore si irradia alla fronte per il contatto dei cibi freddi con la lingua e il palato. Quando viene individuato un alimento come possibile fattore scatenante è suggerita la cosidetta dieta a eliminazione per una settimana. Poi per due settimane si reintroducono di volta in volta gli alimenti che possono scatenare una crisi. Nel suo libro la neurologa canadese Sussanne Leigh indica nell’eccesso di cibi grassi una delle cause di scatenamento dell’emicrania: riducendoli del 60% si otterrebbe una diminuzione del 71% della frequenza, del 66% dell’intensità e del 74% della durata. è importante non restare per più di 4 ore senza cibo; la colazione abbondante al mattino predispone a una giornata attiva. Spuntini a base di frutta o di latte a metà mattina e nel pomeriggio. Carne o pesce a pranzo con verdure, pasta o riso o altri amidi a cena, sempre con verdure in accompagnamento. Pranzo e cena possono essere scambiati.
III
7
Benessere
Preparare la pelle al freddo Le particelle inquinanti occludono i pori e si fissano sulla superficie della pelle privandola delle sue difese naturali, allo stesso tempo il freddo e il vento acuiscono la perdita d’acqua dell’epidermide fino a sfociare in veri e propri eczemi. La dermocosmesi offre quotidiani strumenti per il trattamento e la protezione della pelle, nonché per il mantenimento di un buon aspetto. Primo step la detersione, ovvero prodotti la cui funzione è di eliminare lo sporco dalla superficie rispettandone al tempo stesso le caratteristiche fisiologiche e mantenendo intatti i lipidi presenti sulla pelle. È un’azione basilare da eseguire almeno due volte al giorno, mattina e sera. La cattiva igiene favorisce infatti l’invecchiamento cutaneo perché interferisce con gli scambi che avvengono negli strati sottostanti. Inoltre, su una pelle mal detersa, i prodotti applicati successivamente risultano meno efficaci. È comunque importante non esagerare: la detersione non deve esser troppo drastica perché la pelle potrebbe reagire male irritandosi per l’alterazione della barriera cutanea.
PRODOTTI Sono disponibili in forma di latte o creme detergenti a risciacquo e non, in base al tipo di pelle (generalmente quella grassa gradisce maggiormente la sensazione di freschezza dovuta al contatto con l’acqua). Di più rapido e semplice utilizzo è il latte e tonico “due in uno”. Per quanto riguarda gli struccanti per occhi, devono essere in grado di togliere bene il trucco senza dover strofinare eccessivamente la palpebra e devono avere pH compatibile con la congiuntiva. L’ultimo step spetta al tonico: sono in vendita prodotti alcolici e non alcolici. I primi servono ad asportare residui di detergenti molto grassi (o per solubilizzare estratti vegetali presenti nella formulazione) e per aumentare il senso di freschezza. Quelli senz’alcol, invece, sono il frutto della distillazione di
acque di alcune piante e fiori. Dopo la detersione, è bene normalizzare la pelle, garantendole un alto contenuto di acqua e un più basso contenuto di grassi. Gli squilibri di uno dei due componenti, o di entrambi, sono alla base della pelle secca (basso contenuto di acqua e grassi), grassa (alto contenuto di acqua e grassi) e asfittica (basso contenuto di acqua e alto contenuto in grassi). La diagnosi migliore è quella di un esperto in dermocosmesi, che oggi può contare su strumenti ottici per l’analisi, spesso presente in farmacia nelle giornate dedicate. Per ripristinare le condizioni ottimali si ricorre a trattamenti idratanti, emollienti, lenitivi e leviganti, disponibili in forma di maschere, scrub o gommage e creme. Le maschere sono fiale monodose nutrienti, oleose o rassodanti, cerotti, creme ricche di sostanze funzionali ad alto dosaggio o di derivazione naturale. Gli scrub, o gommage, possono contenere agenti delicatamente abrasivi in forma di microgranuli naturali o sintetici. In condizioni normali il livello di acqua deve essere tale da garantire morbidezza, elasticità e flessibilità. Tanto più aumenta la perdita di acqua tanto più cresce il disconfort, un fastidio che si manifesta con cute arida al tatto, che si desquama, a volte con prurito (tipicamente nei soggetti anziani), in ambienti a bassa umidità, o in presenza di agenti chimici disidratanti. In pratica l’idratazione cosmetica riguarda lo strato superiore della cute e viene ottenuto con sostanze occlusive di natura grassa, che agiscono bloccando la perdita di acqua dagli strati più profondi e con umettanti di natura idrosolubile in grado di legare l’acqua ambientale, del prodotto cosmetico e degli strati più profondi. Altro possibile intervento riguarda l’utilizzo di peeling esfolianti e prodotti schiarenti, utili per uniformare grana e colore. Per le situazioni più delicate e complesse è meglio richiedere l’intervento di un dermatologo.
PROBLEMATICHE Le irregolarità nella pigmentazione, come le discromie, sono dovute a cause diverse: eccessiva esposizione solare, squilibri ormonali e l’utilizzo della pillola anticoncezionale possono creare lesioni e traumi sulla cute che lasciano segni di diverso spessore e colore. I prodotti specifici per contrastare questi inestetismi sono i cosiddetti schermanti, in grado di bloccare il segnale che provoca l’imbrunimento della pelle. Per questo le creme da giorno sono addizionate di filtro solare o di prodotti in grado di stimolare il ricambio cutaneo, utilizzando alfa-idrossiacidi e retinoidi. La vitamina C e i suoi derivati non hanno un vero e proprio effetto schiarente, piuttosto un’azione illuminante, garantendo alla pelle - oltre ai benefici dell’azione antiossidante e sulla sintesi del collagene - un’utile azione antiage. Il make-up, infine contrariamente a quanto si pensa, non ha solo un’azione estetico-decorativa, ma è un ottimo agente di protezione. Le creme colorate addizionate di agenti idratanti, così come i rossetti con aggiunta di burro di cacao e acido jaluronico, garantiscono l’idratazione potenziando l’effetto barriera della pelle. Per via orale si possono poi assumere formulazioni con sostanze funzionali, nutraceutici, ad azione antiossidante (vitamina C e selenio): tutte in grado di migliorare il microcircolo (vite rossa) e l’azione depurativa (bardana), perché anche la pelle è un organo emuntore attraverso cui si eliminano tossine. Attraverso una scelta mirata e appropriata di prodotti cosmetici e nutraceutici, è possibile salvaguardare e potenziare la funzione barriera della pelle, impedendo la penetrazione di sostanze non desiderate, riducendo la perdita di acqua, così da resistere agli insulti meccanici e termici, ottenendo un aspetto salutare. di Patrizia Mantoessi, farmacista a Monza
8
La pancetta? Senza fretta Facciano attenzione soprattutto le neomamme che vorrebbero ritrovare rapidamente la forma fisica lavorando sugli addominali. Perché rischiano guai, come segnala Giovanni Cremonte, un eccellente fisioterapista Saranno anche di moda, ma le proposte di ginnastica in casa seguendo le indicazioni che trovate in internet o i programmi di aerobica in tv sono «da approcciare con cautela, non sono davvero per tutti, possono creare notevoli problemi fisici», come segnala Giovanni Cremonte, massofisioterapista riabilitatore ben noto anche nel mondo dello sport (ciclismo e pugilato, in
particolare). Così come molto dannosi sono il “fai da te” o il “passa parola” fra amiche, difficili da contrastare nelle loro suggestioni. Le esperienze pluriennali di Cremonte maturano dapprima in ospedale a Voghera, poi si abbinano all’attività privata in studio al quale si rivolgono non poche signore, alcune delle quali hanno voglia di muoversi, non solo in casa: «Sopra i 40 anni le donne
fanno attività fisica per recuperare il tono muscolare, oltre a sottoporsi magari a diete drastiche per eliminare l’antiestetica pancetta. I propositi, intendiamoci, sono ottimi perché il movimento è una buona prevenzione per contrastare l’osteoporosi, il lavoro muscolare in sé fa bene, ma occorrono semplici precauzioni, da non dimenticare mai». A proposito di pancetta, il tema coinvolge spesso le neomamme che vorrebbero togliersi rapidamente quel che giudicano un inestetismo, per tornare in piena forma. La scorciatoia sembra essere un lavoro sugli addominali, in tv ne propongono, ma qui entra in gioco un problema: gli addominali eseguiti in modo scorretto o eccessiva-
9
Benessere mente veloce danno problemi viscerali di non poco conto. Il piano pelvico va correttamente rieducato dopo il parto, con una ginnastica riabilitativa specifica e molto graduale. Che fare, in generale prima di fare ginnastica, in casa o altrove? In primo luogo un controllo preventivo. Occorre verificare che il motore sia a posto, che non intervengano problemi di natura cardiovascolare. La condizione respiratoria è importante, se il battito cardiaco sale perché magari è un anno che non si fa nulla, bisogna fare attenzione, perché ci si può far del male. L’ipertensione è un rischio da calcolare. Quali i suggerimenti validi per tutti? Farsi vedere dal proprio medico, quello di famiglia, per un controllo delle funzionalità. E poi rivolgersi a chi ne sa, il fisiatra e il fisioterapista. In chiave preventiva, non di riparazione dei danni che le dissennatezze possono provocare.
zione con la respirazione. Ma spesso capita che, sbagliando, sforzandosi di espellere l’aria, si fa l’operazione inversa e si va in affanno. Veniamo a chi segue magari un istruttore tv, ripetendo le sue mosse. Qui possono intervenire dei guai perché gli esercizi svolti senza criterio portano a contratture e stiramenti muscolari. Tutto va eseguito in asse. Gli esercizi fuori asse caricano un arto e creano forti disequilibri. E poi bisognerebbe lavorare nella gradualità, senza mai affrettare i gesti. Bisogna osservare carichi di lavoro adeguati, in progressione, e seguendo i tempi di corretto recupero. Gli esercizi si fanno in serie ma vanno previste delle pause, precisamente indicate. Poi ci sono dati oggettivi: anche l’aerobica sul posto, la simulazione della camminata, produce acido lattico. Ridotto ma si forma.
E gli esercizi “fai da te”, con le bottiglie d’acqua come pesi e il manico di una scopa? Sono riservati agli arti superiori, ma anche per quelli occorre un lavoro specifico, non si Accorgimenti preliminari? Prima della ginnastica in casa occorre sem- scherza nemmeno con gli attrezzi domestipre un po’ di riscaldamento, cui segue lo ci. Non vengono solo interessate le braccia, stretching, gli esercizi di allungamento per ma anche la cervicale e la schiena. Per reossigenare la muscolatura. Per il riscalda- cuperare il dovuto tono muscolare, bisogna mento è sufficiente un po’ di aerobica, ba- tener conto del capolungo del bicipite, poi sta la camminata sul posto o dieci minuti delle simmetrie che vanno rispettate. Oltre di cyclette. Anche lo yoga andrebbe molto ai tempi di lavoro e di recupero, bisogna 059486-Gazz.Farma210X85.qxp:Layout 16.25 ossigenare Pagina 1 la parte messa sotto tensione, bene, per il movimento lento e1 la09/10/12 coordina-
Gli esercizi svolti senza criterio portano a contratture e stiramenti muscolari. Tutto va eseguito in asse. Gli esercizi fuori asse caricano un arto e creano forti disequilibri nel caso il bicipite. Quando il tendine perde elasticità s’infiamma e questo genera la tendinite, in questo caso, se si può dire, da “improvvisazione”. Anche qui occorre attenzione, soprattutto gradualità. Poi, altro rischio, quello delle situazioni illusorie, le tutine. Purtroppo intervengono anche i materiali, queste tute che non ti fanno respirare, butti fuori solo liquidi e naturalmente i sali minerali che sono invece fondamentali per l’equilibrio omeostatico. L’illusione che la massa grassa sparisca, come d’incanto, è di molte persone poco preparate, che si lasciano convincere dalla televisione. Ma se una pensa «tra un mese vado al mare» a certe cose non fa molto caso. di Sergio Meda
Autorizzazione ASL S.S. N.11 Garda n. 161498 del 04.12.2006
Naso chiuso?
.
E torni a respirare! Direttamente dalle Terme di Sirmione ricche di acque sulfuree salsobromoiodiche, Acqua di Sirmione è un prezioso alleato per la salute. Le sue naturali proprietà coadiuvanti di tipo anticatarrale e fluidificante liberano in un soffio le vie respiratorie, donando immediato sollievo. Chiedi al tuo farmacista.
Acqua di Sirmione. Un soffio di benessere. www.acquadisirmione.net
10
Strumenti per crescere «Il gioco è il lavoro più serio dell’infanzia», scriveva Montaigne secoli fa: giocando il bambino addestra i sensi e affina la percezione, si apre a prospettive sconosciute, impara a capire e cresce intellettualmente. Ci sono giocattoli concepiti per stimolare la creatività, l’immaginazione, il ragionamento, le capacità manuali e quelle psicomotorie. Divisi per fasce d’età, sono prodotti concepiti come “strumenti” per crescere 0-3 anni Attraverso la scoperta e il gioco si sviluppano le capacità cognitive e motorie. I
giocattoli possono, e devono, contribuire a questo sviluppo. Non serve siano troppo sofisticati o multifunzione. Più sono semplici, più stimolano la fantasia del bambi-
no, non limitandone la sperimentazione e la creatività. Non a caso gli oggetti di uso quotidiano spesso sono più attraenti di giocattoli costosi: un mazzo di chiavi, due coperchi che sbattono tra loro, uno sportello che si apre e si chiude esercitano sul piccolo un fascino maggiore rispetto ai “prodotti da negozio”, in gergo pedagogico chiamati “giochi stereotipati”. Nonostante la quotidianità offra tantissime occasioni di gioco e scoperta, esistono giocattoli adatti a stimolare lo sviluppo cognitivo e psicomotorio. I blocchi e i mattoncini, per esempio, sono tra i giocattoli più raccomandati dagli esperti: migliorano la manipolazione e rafforzano mani e
11
Spazio bimbi
dita. In più richiedono concentrazione e coordinazione per costruire piccole torri, e fantasia per inventare strutture e soluzioni sempre più complesse. E se il castello crolla? Nessun problema, si ricomincia: insegnando al bambino a gestire la frustrazione e a trovare nuove strade per risolvere i problemi. Le scatole progressive, quelle in versione matrioska, aiutano i bambini a comprendere i concetti di grande e piccolo e, col tempo, saranno usate per la costruzione di torri e città. Anche i cubi con gli incastri hanno una buona valenza educativa e psicomotoria. Ne esistono di forme e dimensioni diverse, a seconda delle età: forme geometriche, sagome degli animali o con più pezzi da inserire contemporaneamente. Con questi giochi il bambino mette alla prova diverse abilità: il riconoscimento dello spazio, la reazione causa-effetto, il miglioramento della coordinazione. I puzzle, adatti soprattutto ai bambini più grandicelli, si possono proporre in questa fascia di età in versioni in legno, composte da pochi pezzi molto grandi (non esiste una regola, ma di solito un bambino dai due anni in su è in grado di affrontare un puzzle di 20 pezzi). Favoriscono il riconoscimento visivo, sviluppano l’attenzione e la motricità.
3-6 anni I bambini desiderano protezione, ma sono tentati dal rischio; hanno necessità di muoversi ma anche di potersi rifugiare in un nascondiglio sicuro; cercano gli amici ma amano ancora giocare da soli; imitano i grandi, pur sapendo di essere autonomi; cercano spiegazioni logiche per le cose che non capiscono, ma lasciano ancora che la fantasia li porti lontano. Sperimentano la vita. Le costruzioni sono a quest’età il giocattolo per antonomasia, di tutte le linee e di tutte le forme, dal Lego in versione Duplo fino al Baby Meccano: rappresentano la voglia di costruire e distruggere, del fare e disfare. Di legno o di plastica, di cubi o di assicelle, sono regali che non stancano mai. Memory, domino e puzzle aiutano ad allenare la memoria e
Alla scoperta della pre-bike Per scaricare l’energia e dar sfogo al bisogno di muoversi c’è la bicicletta senza pedali, detta anche pre-bike o balance bike (bici da equilibrio), una splendida e originale alternativa a triciclo e bicicletta con le rotelle. Nel Nord Europa è una realtà diffusa da tempo: non è difficile incontrare sui marciapiedi o nei
parchi bambini anche molto piccoli (2-3 anni) che sfrecciano a grandi falcate, per poi proseguire la corsa in perfetto equilibrio alzando i piedini. Ne esistono di diverse marche e di molti materiali, dal legno alla plastica. Sono biciclette molto intuitive, che permettono di trovare da soli l’equilibrio e la fiducia per lasciarsi andare.
12
Spazio bimbi
a rafforzare le capacità di apprendimento. Appaiare, confrontare, ordinare: i bambini hanno voglia di essere messi alla prova e ripetono più volte lo stesso gioco, come fosse un esercizio. Colori, matite e pennelli danno ai più piccoli la possibilità di esprimere un’interiorità in continua evoluzione, ma non sono gli unici materiali in grado di stimolare creatività e manualità. Paste da modellare, chiodini e martello, ago e filo sono solo alcune tra le tante tecniche costruttive. E in un’età di grande immedesimazione, casette e rifugi diventano così luoghi d’elezione per provare a vivere nuove avventure. Anche maschere, costumi e marionette si prestano a questo gioco di “trasformazione”.
6-12 anni Cominciano a delinearsi gusti e personalità e non sempre è facile assecondare questi continui cambiamenti. Inizia l’età del gioco strutturato e consapevole: se fino a questo momento le regole erano quantomeno provvisorie, ora diventano inviolabili. I giochi di società sono occasione per mettersi alla prova, per misurare i propri limiti e per socializzare. Grandi classici come Monopoli, Risiko o Scarabeo non passano mai di moda e garantiscono sempre pomeriggi costruttivi e divertenti.
I puzzle aiutano a sviluppare l’attenzione e la concentrazione. Dimenticate i soliti paesaggi con boschi dai colori sempre troppo simili: si trovano in commercio puzzle dai soggetti bellissimi e anche in versione tridimensionale. Con le prime nozioni scolastiche arriva il tempo dei “perché”, delle scoperte e della curiosità. Esistono giochi molto ben fatti che spiegano ai ragazzi fenomeni e leggi della fisica, dando loro la possibilità di speri-
Con le prime nozioni scolastiche arriva il tempo dei “perchè”, delle scoperte e delle curiosità. Esistono giochi molto ben fatti che spiegano ai ragazzi fenomeni e leggi della fisica, dando loro la possibilità di sperimentarli direttamente
Gli sciroppi GrinTuss creano un film protettivo a “effetto barriera” che calma la tosse secca e produttiva proteggendo le prime vie aeree. Sono formulati per aderire alla mucosa e limitarne il contatto con agenti esterni irritanti. Promuovono inoltre l’idratazione della mucosa e del muco favorendone l’espulsione. Gli estratti liofilizzati di Piantaggine, Grindelia ed Elicriso presentano proprietà mucoadesive e protettive grazie all’azione di sostanze vegetali quali mucillagini, gomme e resine. Il Miele svolge un’azione protettiva ed emolliente conferendo un gusto gradevole, completato dall’azione rinfrescante degli oli essenziali.
Protegge la mucosa, calmando la tosse
CON INGREDIENTI DA AGRICOLTURA BIOLOGICA
SONO DISPOSITIVI MEDICI Sciroppo Adulti
mentarli direttamente. Elettrocalamite, sistemi pneumatici, sistemi di energia eolica sono solo alcune tra le proposte. Accanto ai vecchi, anzi eterni, marchi, dal Lego al Meccano, che appartengono alla storia del giocattolo, esistono anche nuove e geniali costruzioni, che si basano sul principio dell’elettromagnetismo: le costruzioni Geomag hanno fan in tutto il mondo (non solo tra i bambini), e sono considerate tra i migliori regali in questa fascia d’età. Tra i giocattoli scientifici si possono trovare anche strumenti che aiutano e stimolano ad osservare la natura: microscopi, lenti d’ingrandimento, telescopi e binocoli per le menti più “rigorose”; retini per farfalle, erbari e set per imparare a seccare i fiori per quelle più “creative”. In questi anni, inoltre, i bambini raggiungono la piena padronanza motoria e hanno bisogno di affinare le proprie abilità. Possono farlo imparando piccole tecniche artigianali. Kit per dipingere, per fare mosaici o candele, set per produrre carta, per tessere la lana, per iniziare all’arte dell’origami o per realizzare bambole e collane: la scelta è molto ampia, e trovare quello che rispecchi gusti e passioni dei propri figli non dovrebbe essere difficile.
senza glutine gluten free
Sciroppo Bambini
0373 Aut. Min. del 06/07/2012 Leggere attentamente le avvertenze e le istruzioni per l’uso
Aboca S.p.A. Società Agricola - Sansepolcro (AR) www.aboca.com
di Laura Camanzi
13
Giochi
Sudoku
Bimestrale di informazione al pubblico della Cooperativa Farmaceutica Lecchese Anno 10, n° 6 Novembre-Dicembre 2012 Reg. Trib. Lecco N. 10/03 del 22/09/2003 Direttore responsabile Sergio Meda Comitato Scientifico dottor Paolo Borgarelli dottoressa Valentina Guidi Collaboratori Laura Camanzi, Patrizia Mantoessi, Federico Meda, Vittoria Pietropoli, Gianni Poli Coordinamento redazionale Hand&Made Milano www.handemade.it Impaginazione e grafica De Marchi di De Marchi Simone www.de-marchi.com Stampatore Gam Edit Srl – Italy Via A. Moro, 8 - 24035 Curno (Bg) Associazione Nazionale Editoria Periodica Specializzata Socio Effettivo A.N.E.S. ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA PERIODICA SPECIALIZZATA
Associata al sistema Confindustria