Guida Bike e Trekking

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BIKE & TREKKING GUIDA 2


Introduzione

7 REGOLE

PER A DIVERTIRSI IN SICUREZZ

, 1) Prepararsi fisicamente sforzi, gli ere ten sos er pot per osi e tecnicamente, dotand di equipaggiamento ed abbigliamento consoni. Portare l’occor rente per eventuali situazioni di ad emergenza, unitamente so. un kit di pronto soccor gna e i 2) Conoscere la monta sempre i ars orm Inf suo i rischi. ogiche. sulle previsioni meteorol le del 3) Conoscere i limiti do van ser con ze, for proprie rgine sempre un adeguato ma percorsi re glie sce e e rgi ene di lità. adatti alle proprie possibi are scin tra rsi 4) Non lascia e in sforzi eccessivi. Star i ere ved pre nti, sempre atte

iare perico li e saper rinunc o. Le a proseguire se è il cas anche montagne ci attendono ta. vol a la prossim pri 5) Riportare a valle i pro e rifiuti. Rispettare la flora ire usc di tare Evi la fauna. inutilmente dal sentiero. Rispettare le culture e le ndo tradizioni locali ricorda te di che si è ospiti della gen montagna. re 6) I bikers devono rispetta gli escursionisti a piedi. a 7) Lasciare sempre detto si che so cor per il qualcuno o di intende effettuare; in cas emergenza questa informa e. util re esse be zione potreb

- Sorri d i Saluta -


Indice

BIKE & TREKKING GUIDA 2 2 Introduzione 8 Spiegazione percorsi 10 Val Viola - Val Grosina Cima Piazzi 12

13 percorsi - indice

40 Bormio - Stelvio - Valdisotto Valdidentro 42

39 percorsi - indice

122 Sondalo - Val di Rezzalo - Gavia 124

18 percorsi - indice

162 Valfurva - Gavia Parco Nazionale dello Stelvio 164

18 percorsi - indice

202 Non solo bike & trekking 204 Strumenti informativi 206 Informazioni utili


Introduzione

1500km DI PERCORSI BIKE & TREKKING n Alta Valtellina è possibile vivere una vacanza indimenticabile tra boschi, vette innevate e vasti panorami. Ogni giorno un’emozione nuova: passeggiate su 1500 km di sentieri e mulattiere di facile percorrenza, itinerari storici adatti a tutta la famiglia e gite escursionistiche organizzate con i migliori maestri della montagna. In Alta Valtellina si possono scoprire più di 100 laghetti alpini, mete ideali per una passeggiata, una pedalata o un itinerario automobilistico. In estate, per salire agevolmente in quota, sono a disposizione diversi servizi di trasporto: dalle funivie ai bus, ai taxi con apposito carrello portabici.

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I SENTIERI La rete escursionistica ha origini storiche legate alla necessità di percorrere la montagna per svolgere le attività agricole, pastorali e di coltivazione del bosco. I percorsi, che con il tempo hanno perduto il loro significato originario, attualmente sono sempre più frequentati da escursionisti, alpinisti e praticanti della mountain-bike. IL PROGETTO GUIDE BIKE & TREKKING La Comunità Montana Alta Valtellina oggi mette a disposizione dei turisti una serie di strumenti per fruire al meglio tutti questi percorsi. Sono state realizzate 2 Guide che raccontano una selezione di 150 percorsi distribuiti su tutto il territorio dei 6 Comuni dell’Alta Valtellina. Nelle pagine a seguire trovate tutti gli approfondimenti del progetto (guide, mappe, bacheche, cartelli segnaletici, sito web e percorsi GPS) e le relative specifiche dei singoli percorsi proposti. 2


Introduzione

2 GUIDE GUIDA 1: LIVIGNO - VALDIDENTRO Fa riferimento all’intero territorio del Comune di Livigno e a parte del Comune di Valdidentro, raccoglie un totale di 62 percorsi selezionati da: Mappa 1 ➟ 31 percorsi Livigno Nord - Cancano Mappa 2 ➟ 31 percorsi Livigno Sud - Val Viola La toponomastica del territorio di Livigno, per scelta strategica dell’amministrazione comunale volta a mantenere la memoria storica, si differenzia dalle altre per l’uso di termini dialettali, modalità che potrà creare qualche difficoltà di lettura ma che riproduce fedelmente i nomi dei luoghi, dei monti, delle valli e dei torrenti come assegnati dalla tradizione.

GUIDA 2: BORMIO - VALDIDENTRO VALDISOTTO - VALFURVA - SONDALO Fa riferimento ai Comuni di Bormio, Valdidentro, Valdisotto, Valfurva, Sondalo e raccoglie un totale di 88 percorsi selezionati da: Mappa 3 ➟ 13 percorsi Val Viola - Val Grosina - Cima Piazzi Mappa 4 ➟ 39 percorsi Bormio - Stelvio - Valdisotto - Valdidentro Mappa 5 ➟ 18 percorsi Sondalo - Val di Rezzalo - Gavia Mappa 6 ➟ 18 percorsi Valfurva - Gavia - Parco Nazionale dello Stelvio 3


Introduzione

6 MAPPE MAPPA 1 2 Mappa 1: Livigno Nord - Cancano Accorpa gran parte della Valle di Livigno con l’intero abitato, il lago del Gallo, la Val Fedarìa, la Val Saliént, la Val Viéira, la Val da Tort, la frazione di Trepalle, la Val Tréla e la Val Alpisella con il collegamento che conduce ai laghi di Cancano e fino alle Torri di Fraele.

Mappa 2: Livigno Sud d-V Vall Vi Viola l Comprende la parte sud della Valle di Livigno, con l’intero abitato, la Val Viola e le sue valli laterali, la frazione di Semogo, la Valle di Foscagno, la Val da la Fòrcola, la Val dali Mìna, la Val dal Mònt, la Val Néira, la Valècia. In questo territorio si trovano i ghiacciai dali Mìna, dal Paradisin, dala Valèta e della Cima Piazzi. Ci

MAPPA 3 4 5 6 Mappa 3: Val Viola - Val Grosina - Cima Piazzi Comprende le principali escursioni che partono dagli abitati del Comune di Valdidentro e si dirigono verso la Val Viola, la Val Verva e la Val Grosina, il monte Masucco, il monte San Colombano e la Cima Piazzi, fino a giungere nel Comune di Sondalo. Mappa 4: Bormio - Stelvio - Valdisotto Valdidentro Mostra gli abitati di Bormio, quelli dei Comuni di Valfurva e Valdisotto e parte del territorio di Valdidentro con i monti circostanti: la Cima Reit, il Monte Vallecetta, il Pizzo Campaccio, il Corno di San Colombano. In quest’area ricadono anche il Passo Stelvio e il Lago di Cancano. 4

Mappa 5: Sondalo - Val di Rezzalo - Gavia Ricomprende tutte le escursioni che interessano il Comune di Sondalo, dal Monte Storile al Monte Zandilla in Valdisotto, la Val di Rezzalo fino al Passo Gavia e Santa Caterina Valfurva. Mappa 6: Valfurva - Gavia - Parco Nazionale dello Stelvio Rappresenta gran parte del territorio del Parco Nazionale dello Stelvio: dalla Val Zebrù, alla Val Cedec, la Valle dei Forni, la Valle di Gavia, la Valle di Rezzalo, la Val di Sobretta e l’abitato di Santa Caterina Valfurva.


Introduzione

6 BLOCCHI MAPPA 6 blocchi mappa che propongono un “assaggio” dei numerosi percorsi bike e trekking presenti sul territorio dei 6 comuni dell’Alta Valtellina, dando tutte le principali informazioni utili al turista specifiche per ogni località e presentando il panorama completo degli strumenti “Bike & Trekking” messi a disposizione dall’intero comprensorio dell’Alta Valtellina.

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Introduzione

110 BACHECHE Oltre 110 bacheche (di cui 31 nel Parco Nazionale dello Stelvio) sono state collocate nel territorio dell’Alta Valtellina. Le bacheche, tutte realizzate in legno, hanno tipologie costruttive uniformi e sono sistemate in punti di passaggio delle escursioni o nelle aree da cui partono i sentieri, con l’obiettivo di presentare il territorio e promuovere le opportunità di fruizione dell’ambiente e della rete escursionistica.

CARTELLI SEGNALETICI

2700 Il territorio dell’Alta Valtellina, costituito dai comuni di Bormio, Livigno, Sondalo, Valdidentro, Valdisotto e Valfurva, ha un’estensione di circa 900 kmq. La rete sentieristica è caratterizzata dalla presenza di ben 870 pali segnaletici in alluminio (415 si trovano nel territorio del Parco Nazionale dello Stelvio e sono realizzati in legno) con oltre 2700 cartelli e frecce segnavia. In caso di emergenza puoi indicare la tua posizione comunicando al soccorso (118) il numero scritto dietro la freccia segnavia più vicina.

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Introduzione

1 SITO WEB Alta Valtellina Outdoor è un servizio di mappe navigabili sul sito ➟ www.altavaltellina.eu dove è possibile impostare gli itinerari e calcolare lunghezza e durata dei percorsi. Si può quindi creare il roadbook con i punti d’interesse ed i servizi, visualizzare foto e filmati. È inoltre possibile, in modo semplice, pianificare l’escursione a tavolino attraverso Google Earth. ➟ www.outdoor.altavaltellina.eu

1500 km In Alta Valtellina sono stati rilevati 1500 km di sentieri con metodologia GPS scaricabili dal sito ➟ www.outdoor.altavaltellina.eu di cui più di 700 km percorribili con la mountain bike (sulle mappe la sovrapposizione del colore giallo sui tracciati trekking, indica l’accessibilità per la Mountain Bike). Sono mappati oltre 3000 punti d’interesse (rifugi, ristori, hotel, bar, eventi, trasporti ecc…). Le stesse informazioni, per chi non è ancora pronto con le nuove tecnologie, possono essere stampate su carta, costruendo una mappa da portarsi in viaggio.

PERCORSI GPS

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Spiegazione percorsi

150 PERCORSI SELEZIONATI Complessivamente sono stati selezionati 150 percorsi, di cui 62 raccolti nella guida 1 e 88 sulla guida 2. COMUNE DI RIFERIMENTO: nella fascia grigia in alto della pagina di sinistra trovate l’indicazione del Comune di partenza del vostro percorso. NUMERO BACHECA: a fianco del Comune di riferimento è indicata la bacheca più vicina al punto di partenza del vostro percorso. MAPPA DI RIFERIMENTO: il numero all’interno della bandiera indica il numero della mappa corrispondente (un totale di 6 mappe, dalla 1 alla 6).

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Spiegazione percorsi

3 TIPOLOGIE DI INTERESSE NATURALISTICO: per chi ama la natura.

Naturalistico

GASTRONOMICO: per chi al piacere della passeggiata vuole associare il piacere della cucina e dei sapori locali. STORICO: per chi è alla scoperta di luoghi e sentieri protagonisti della storia delle nostre terre.

Una serie di pittogrammi che caratterizzano le tre tipologie di interesse.

Chiesa / Santuario Fonte acqua

Panorama

Pic-nic

Storico Gastronomico

Fortificazione

Funivia

Localita termale

Punto Informazioni

Rifugio

Ristoro

4 MODALITÀ DI PERCORRENZA Trekking

Nordic Walking

Bike

Passeggino

Una selezione di percorsi per tutti gli appassionati e adatta a tutte le esigenze: dal trekking al nordic walking, dalla mountain bike, al passeggino.

3 LIVELLI DI DIFFICOLTÀ

Facile

Medio

Difficile

FACILE: adatto a tutti, alle famiglie, ai bambini. MEDIO: per gli appassionati con buone capacità tecniche. DIFFICILE: per gli esperti con ottime capacità tecniche.

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M ap pa

VAL VIOLA - VAL GROSINA CIMA PIAZZI L’area rappresentata nella mappa 3 è caratterizzata dalla presenza del SIC (Sito di Interesse Comunitario) “Val Viola Bormina - Ghiacciaio di Cima Piazzi”. È un’area ad elevata naturalità, estesa per circa 6000 ettari, nella quale è possibile percorrere 10 km di strade e oltre 30 km di sentieri. Incastonati sui versanti settentrionali delle cime più imponenti, quali la Cima Piazzi (3441 m) e la Cima Viola (3374 m), spiccano imponenti apparati glaciali, vitali riserve di acqua. L’area offre al visitatore stupendi scorci di paesaggi aggi alpini e nivali, nivali una gamma di passeggiate adatte per la famiglia e percorsi che soddisfano anche gli alpinisti provetti. STRADA DI LIVIGNO All’inizio del secolo si abbandonò l’antica strada “dei Dossi” che, da Semogo e lungo la Val Foscagno, portava al valico omonimo e, il 4 ottobre 1914, fu inaugurata la nuova strada per Livigno, definita qualche anno dopo “magnifica rotabile”. In quegli anni i trasporti si facevano con carri (o slitte in inverno) ed era necessario intervallare il percorso con ricoveri per i passeggeri e per le bestie. Solo a partire dal 1952 la strada fu tenuta aperta tutto l’anno, evitando a Livigno i lunghi isolamenti invernali. VAL VIOLA BORMINA In passato era una delle più agevoli porte di accesso al Bormiese dall’Engadina, attraverso la valle di Poschiavo, ma anche dalla media Valtellina, attraverso la Val Grosina ed il passo di Val Verva. Avvenne così che gli eserciti nemici si affacciassero alla piana di Bormio, eludendo la stretta di Serravalle, sopra Sondalo, chiusa da una fortezza imprendibile.

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13 PERCORSI

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M ap pa

VAL VIOLA - VAL GROSINA - CIMA PIAZZI

Nell’area di Valdidentro - Val Grosina - Cima Piazzi sono stati selezionati 13 percorsi, presentati nelle pagine successive in ordine di Comune e a sua volta in ordine alfabetico. Di questi 13 percorsi, 12 partono dal territorio appartenente al Comune di Valdidentro (VD) e 1 parte dal territorio appartenente al Comune di Valdisotto (VS). Le 8 bacheche dislocate sul territorio e riportate sulla mappa qui a fianco rappresentano i punti di partenza dei 13 percorsi selezionati, dei quali ben 10 sono di interesse naturalistico, 2 di interesse gastronomico e 1 di interesse storico.

INTERESSE NATURALISTICO

INTERESSE GASTRONOMICO

AL FORTE DI OGA (VD) B286/04 (p.14)

PANORAMICA SULLA VAL VIOLA (VD)

ALLA RISERVA DEL PALUACCIO (VD)

VAL VERVA E VAL GROSINA (VD) B201/01 (p.34)

B286/03 (p.16) BIVACCO FERRARIO (VD) B286/04 (p.18) CAPANNA DOSDÈ (VD) B290/01 (p.20) CHIESA DI PRESEDONT (VD) B209/01 (p.22) DECAUVILLE (VD) B196.1/01 (p.24) LA CICLABILE DI VALDIDENTRO (VD) B209/01 (p.26) VAL DI CAMPO (CH) (VD) B290/01 (p.30) VAL LIA E ALPE BORON (VD) B286/04 (p.32) VALLE DEL FOSCAGNO (VD) B185/01 (p.36)

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B201/01 (p.28)

INTERESSE STORICO ALPE BORON (VS) B280/04 (p.38)


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VALDIDENTRO - Bacheca B286/04

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AL FORTE DI OGA Presedont - Ciuk - Alpe Le Pone - Chiesa e Malga S. Colombano - Sposina Bassa - Forte di Oga Dalla Chiesetta di Presendont si sale lungo i sent. N286 e N286.1 fino in località Ciuk. Si prosegue sul sent. N209 fino all’Alpe le Pone e sul sent N285 fino all’Alpe Prei. Il sentiero continua a guadagnare quota, con una spettacolare vista sul versante settentrionale della Cima Piazzi, fino a raggiungere la sella di San Colombano nei pressi dell’omonima chiesetta. Qui inizia la discesa lungo i sent. N280 - N208 che intersecano le piste da sci del versante di Oga, passano a fianco della Malga di San Colombano e, più a valle, delle baite della Sposina Bassa fino ad arrivare al Forte di Oga dove è possibile sostare per una visita.

LA CIMA PIAZZI È un gruppo montuoso delle Alpi Retiche occidentali, situato nel Comune di Valdidentro. La vetta omonima, con i suoi 3440 m, è la più alta del gruppo. Detta anche Cima de’ Piazzi, deve il suo nome al famoso astronomo matematico e sacerdote valtellinese, Giuseppe Piazzi.

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

12,7 km 4 h 25 min. Medio 2464 m 1715 m 749 m 732 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

755 m 17 % 18 %

Partenza: Chiesa di Presedont Arrivo: Forte di Oga

Alpe Le Pone

Forte di Oga

Chiesa di Presedont

•Sposina Bassa

•Ciuk

Chiesa San Colombano

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VALDIDENTRO - Bacheca B286/03

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ALLA RISERVA DEL PALUACCIO Baita Noa - Fochin - Riserva del Paluaccio di Oga Forte di Oga Dalla località Baita Noa in Valdidentro, punto di partenza delle piste da fondo e sede del Centro Biathlon, si cammina per oltre 1 km su pista ciclabile verso ovest fino ad arrivare al bivio con il sent. N282 che sale verso i monti di Fochin. Imboccato il sentiero, la salita è piuttosto ripida ed immersa nel bosco. Superata la Valle di Fochin si percorrono alcuni tornanti, fino ad intersecare il percorso della cabinovia che da Isolaccia porta in località Conca Bianca. Da qui un sentiero pianeggiante (N284) aggira il Monte Masucco fino ad arrivare in località al Forte dove è possibile sostare per una visita alla Riserva del Paluaccio e al Forte di Oga.

BIATHLON IN VALDIDENTRO Unica infrastruttura di questo genere in Lombardia, il poligono è composto da 30 sofisticate sagome elettroniche con bersagli a 50 m dalle piazzole di tiro. È regolarmente omologato e permette di effettuare gare di livello nazionale ed internazionale.

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Interesse Naturalistico - BOTANICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

9,7 km 3 h 8 min. Medio 1885 m 1320 m 565 m 597 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

191 m 12 % 7%

Partenza: Baita Noa Arrivo: Forte di Oga

Baita Noa

•Fochin

Forte di Oga

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VALDIDENTRO - Bacheca B286/04

M ap pa

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BIVACCO FERRARIO Chiesa di Presedont - Corna - Belvedere Baite Cardonè - Bivacco Ferrario Dalla Chiesetta di Presedont in Valdidentro si cammina verso ovest, e si imbocca il sent. N288. Al di là di un ponticello, il tracciato sale ripido nel fitto bosco fino alla Baita Belvedere, situata in un angolo appartato della montagna. Il tratturo si restringe e si addentra nella Val Cardonè, toccando una prima baita dove, trasformandosi in una sorta di larga mulattiera, prosegue verso le Baite di Cardonè. Un ponte permette di attraversare il corso d’acqua e il sentiero prende quota sino al sommo della costiera dei Corni di Verva. A destra si può salire al Colle delle Pecore. Si prende invece a sinistra e, attraversata una zona di sfasciumi di roccia, ci si trova in un primo pianoro dove, al cospetto delle più basse lingue della Vedretta dei Piazzi, sorge la costruzione del Bivacco Ferrario.

IL BIVACCO FERRARIO Fu costruito nel 1956 come base d’appoggio per l’ascesa alla cima Piazzi. Fu poi rinnovato e sostituito con un manufatto più moderno, nel 1988. Nella stessa zona, poco più a monte, si trova anche il Bivacco Cantoni, ugualmente attrezzato e confortevole e ottimo punto di partenza per la scalata della Piazzi.

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Interesse Naturalistico - GLACIOLOGICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

5,1 km 1 h 57 min. Medio 2313 m 1733 m 580 m 584 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

12 m 21 % 4%

Partenza: Chiesa di Presedont Arrivo: Bivacco Ferrario

Chiesa di Presedont

Corna

Belvedere

•Baite Cardonè

Bivacco Ferrario 19


VALDIDENTRO - Bacheca B290/01

M ap pa

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CAPANNA DOSDÈ Baite Minestra - Baita Caricci - Rifugio Federico Val Cantone - Canton del Dosdè - Capanna Dosdè Dal parcheggio di Altumeira si ritorna verso Arnoga per circa 200 m e, al bivio, si imbocca la strada che scende a valle verso le Baite Minestra. Il percorso si collega con il tracciato N293, diviene pianeggiante e prosegue verso ovest per un buon tratto, costeggiando il torrente Viola fino alla Baita Caricci. Da qui un ponte permette l’attraversamento del corso d’acqua. Si sale verso destra e sale a zig-zag su un ripido pendio cespuglioso, dove si gode una vista vertiginosa su una profonda forra scavata dal torrente Viola. In cima al dosso si oltrepassa un pianoro fino a raggiungere il Rifugio Federico in Dosdè. Proseguendo su un tratturo tra magri pascoli ci si addentra nella valle. A quota 2200 m si è a un bivio con il ramo di sinistra che porta al il Bivacco Caldarini. Si prosegue invece verso destra, lungo i sent. N208 - N292 che attraversano la Val Cantone di Dosdè, sino a raggiungere, il Passo e la Capanna Dosdè. La vista sui ghiacciai circostanti è grandiosa.

RIFUGIO FEDERICO IN DOSDÈ È l’unico rifugio gestito da parte di un sodalizio del CAI dell’Alta Valle. Situato in Val Dosdè, è stato ricavato sul sedime di una vecchia baita diroccata a quota 2133 m s.l.m., ha una parte allestita a bivacco, accessibile tutto l’anno, e una zona a rifugio, aperta al pubblico dall’inizio della stagione estiva.

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Interesse Naturalistico - GLACIOLOGICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

9,1 km 3 ore 19 min. Medio 2821 m 1976 m 845 m 849 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

95 m 19 % 11 %

Partenza: Baite Minestra Arrivo: Capanna Dosdè

Baite Minestra Baita Caricci

+

+

+ ++ + + +

+

+ ++

+

+

•Rifugio Federico Valgoi ++

+

+

+ + + + + ++

(CH)

•Canton del Dosdè

+ + + +

+

+

+

+

Capanna Dosdè 21


VALDIDENTRO - Bacheca B209/01

M ap pa

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CHIESA DI PRESEDONT San Carlo - Ponte dell’All - Prada Benedida Chiesa di Presedont Dalla Chiesa di San Carlo si prosegue per 200 m sulla strada statale di Livigno e si scende a sinistra sul sent. N209 fino al Ponte dell’Al. La discesa è piuttosto ripida ma in poco tempo si raggiunge il fondovalle. Il territorio è ora pianeggiante e comodi percorsi costeggiano il torrente Viola, permettendo a tutti agevoli passeggiate in un contesto naturale, molto silenzioso e isolato dal traffico, con gruppi di baite tipiche. Quest’area era anticamente caratterizzata da attività produttive, con la presenza di uno dei più antichi forni del ferro di cui ci sia testimonianza. Il percorso attraversa il ponte sul torrente Viola e prosegue lungo la strada sterrata che sale a tornanti, immersa nel bosco. Una volta giunti al bivio con la strada che proviene da Isolaccia, in località Preda Benedida, si svolta a destra sul sent. N286 e, in pochi minuti, si raggiunge la caratteristica Chiesetta di Presedont.

CHIESETTA DI PRESEDONT A quasi 30 anni dalla fine della IIa Guerra Mondiale, in località Presedont, gli abitanti di Isolaccia costruirono una piccola chiesetta a ringraziamento per il ritorno di molti loro compaesani e per ricordare i propri cari dispersi sui vari fronti di battaglia e specialmente in Russia.

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Interesse Naturalistico - BOTANICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

2,6 km 57 min. Medio 1742 m 1520 m 222 m 240 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

83 m 13 % 7%

Partenza: San Carlo Arrivo: Chiesa di Presedont

San Carlo

Prada Benedida

Ponte dell'All

Chiesa di Presedont 23


VALDIDENTRO - Bacheca B196.1/01

M ap pa

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DECAUVILLE Arnoga - Pian dell’Acqua - Alpe Morzaglia Gattonino - Torri di Fraele - Lago di Scala Da Arnoga, si imbocca verso est il sent. N195 e, dopo un primo tratto, dove si può ammirare un bel panorama sulla cima Piazzi, si entra nel Bosco della Breitina. Si raggiunge la Valle del Foscagno e si supera il corso d’acqua. Continuando lungo il tracciato principale, si esce dal bosco, si supera l’Alpe Morzaglia e si arriva all’Alpe Gattonino. Qui vi è un importante quadrivio con la segnalazione delle diverse destinazioni. Il percorso prosegue diritto verso il massiccio roccioso delle Cime di Plator. Si attraversa il bosco di Sant’Antonio e si raggiunge il bivio con’ampia strada asfaltata che sale a Cancano. A questo punto si sono percorsi già 10 chilometri, tutti in piano, utilizzati anche dai maratoneti per gli allenamenti in quota. Risalendo la strada per un paio di tornanti e oltrepassate due gallerie, si è alla sella delle Torri di Fraele. Di là si continua, in un ambiente quanto mai pittoresco, per il Lago delle Scale e le dighe di Cancano.

LAGO DELLE SCALE Il lago si trova a 2000 m di altitudine, è privo di immissari e di emissari e si alimenta dalle falde acquifere che si trovano in profondità. Le sue limpide e fresche acque sono ricche di pesce di ottima qualità. L’accesso ai pescatori è in numero limitato e regolamentato.

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

11,8 km 3 h 9 min. Facile 1940 m 1866 m 74 m 134 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

69 m 6% 6%

Partenza: Arnoga Arrivo: Lago di Scala

Lago di Scala Torri di Fraele

• Gattonino Pian dell'Acqua

• •Alpe Morzaglia

Arnoga 25


VALDIDENTRO - Bacheca B209/01

M ap pa

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LA CICLABILE DI VALDIDENTRO San Carlo - Coste - Semogo - Pista ciclabile lungo Viola Isolaccia Dalla Chiesa di San Carlo in Valdidentro si scende lungo la strada N185 che attraversa alcuni nuclei sparsi della frazione di Semogo. È una strada secondaria e poco trafficata dove si può camminare o pedalare in relativa tranquillità. Superata la località Coste, si arriva nella zona Molini, dove c’è la confluenza fra i torrenti Cadangola e Foscagno e dove, grazie all’abbondanza di acque, sorgeva in passato un insediamento industriale con mulini, segherie, officine per la lavorazione del ferro. Attraversati i due ponti si svolta a destra e si raggiunge il Centro Sportivo di Semogo. Il percorso prosegue sulla pista ciclabile che percorre il fondovalle tra i boschi e costeggia il torrente Viola fino all’abitato di Isolaccia. Questa passeggiata è tutta su fondo asfaltato ed è adatta a famiglie con bambini ed anziani. Lungo il percorso si incontrano numerosi punti dove è possibile effettuare una sosta.

IL CENTRO SPORTIVO DI SEMOGO Il nuovo centro, in zona soleggiata, è caratterizzato dalla presenza di un campo da calcio e da pallavolo, un campo da bocce, e due spazi giochi per bambini ben attrezzati. Una struttura con sala polivalente con circa 300 posti e bar ospita frequentemente conferenze, spettacoli e concerti.

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

4,4 km 1 h 7 min. Facile 1585 m 1350 m 235 m 0m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

235 m 0% 11 %

Partenza: San Carlo Arrivo: Isolaccia

Isolaccia

Semogo

Coste

San Carlo

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VALDIDENTRO - Bacheca B201/01

M ap pa

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PANORAMICA SULLA VAL VIOLA Albergo Viola - Baite Cagnol - Sattarona - Soleir Funera - Stagimei - Arnoga Di fronte all’albergo Viola, in località Arnoga di Valdidentro, si imbocca il sent. N148 che, dopo due tornanti in salita giunge alle Baite Cagnol, un insediamento rurale tipico. Il percorso prosegue in salita, inizialmente nel bosco e poi lungo i pascoli ed offre un’ottima vista panoramica sulle montagne circostanti: il San Colombano, la Cima Piazzi, il Corno Sinigaglia, il Corno Dosdè e la Cima Viola. Al bivio, in località Soleir, si sale verso monte lungo un tratturo non segnalato che porta nei pressi della località Sattarona, dove si gode una vista vertiginosa sulla vallata e verso la Val Verva. Da qui si prosegue lungo il sent. N128 che passa da Stagimei e si inizia a scendere attraverso pascoli e prati. Il ritorno è previsto sul sent. N290, la strada carrabile principale la Val Viola e Arnoga, sede del Centro Sleddog. Su questo itinerario le guide organizzano e accompagnano d’inverno escursioni con ciaspole.

SLEDDOG IN ALTA VALTELLINA Dal dicembre 2002 è possibile praticare lo sleddog anche in Alta Valtellina. Il Centro Sleddog di Arnoga organizza corsi ed escursioni, oltre che in inverno con slitte trainate da cani, anche durante la stagione estiva quando i cani trainano carrelli.

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Interesse Gastronomico

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

11 km 3 h 32 min. Facile 2377 m 1880 m 497 m 645 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

645 m 23 % 31%

Partenza: Albergo Viola Arrivo: Funera

Baite Cagnol

Albergo Viola

Soleir

•Sattarona

Alpe Funera Stagimei

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VALDIDENTRO - Bacheca B290/01

M ap pa

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VAL DI CAMPO (CH) Baite Minestra - Rifugio Viola - Passo di Val Viola Campasciol - Lagh da Scispadus - Campo (CH) Da Arnoga in Valdidentro, si raggiunge in auto o con la navetta (vedesi regolamento comunale) il parcheggio di Altumeira. Si prosegue a piedi percorrendo la parte terminale della Val Viola fino all’omonimo Rifugio. Da qui, si continua sul sent. N290 fino alla sella di confine a quota 2470 m. Entrati in Svizzera, si segue la segnaletica che porta ad affacciarsi sulla vallata, caratterizzata da laghi e conifere. Con un ampio giro verso nord si transita dal Pian de la Genzana, per divallare al terrazzo di Campascio. Il sentiero, ora più ripido, continua nei pressi del Lago di Val Viola che ha una minuscola isoletta boscosa. Tenendo la destra idrografica, si continua toccando il Lach da Scispadus, e lasciando un poco a sinistra il Lach da Saoseo. Un’ultima discesa e si è a Longacqua ove sorge il Rifugio Saoseo. Da qui, una sterrata chiusa al traffico attraversa la Val di Campo e scende a Sfazu sulla strada del Bernina.

VAL DI CAMPO Si estende lateralmente alla Valle di Poschiavo. La sua conformazione è tipicamente glaciale, un tempo alimentata da due colate di ghiaccio, una in Val Mera e l’altra in Val Viola. Si tratta di una zona naturale, protetta, con caratteristiche uniche per la varietà della flora e del paesaggio.

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

10,5 km 3 h 8 min. Medio 2460 m 2056 m 404 m 392 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

404 m 7% 12 %

Partenza: Baite Minestra Arrivo: Campo (CH)

+

+

+

++

+

+

+

+

Baite Minestra

+

+ +

+ ++ + +

(CH)

+ +

++

++ +

Campasciol

•Rifugio Viola + +

+ ++ + +

Passo di Val Viola

+

•Lagh da Scispadus

+ + +

Campo (CH)

+ 31


VALDIDENTRO - Bacheca B286/04

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VAL LIA E ALPE BORON Chiesa di Presedont - Lia dei Carli - Alpe Boron Dalla Chiesa di Presedont in Valdidentro si prende la strada che costeggia, a destra, la Chiesetta si inoltra nel bosco lungo il sent. N286. Dopo un breve tratto tortuoso con pendenze variabili, si incontra un bivio che, a sinistra, porta verso i Ciuk. Il percorso prosegue invece verso destra e percorre la Val Lia, passando per Lia dei Carli e costeggiando alcune baite tipiche, sino a raggiungere l’Alpe Boron, un complesso demaniale della Regione Lombardia, costituito da cinque fabbricati e aperto nei mesi estivi. Lungo il sentiero compaiono più volte scorci spettacolari sulla Cima Piazzi e sul suo ghiacciaio. Una volta giunti all’Alpe, sia pure con i limiti dettati dall’essenzialità delle strutture esistenti, è possibile sostare, consumare semplici piatti tradizionali e pernottare. L’escursione, benché relativamente impegnativa, è adatta per tutta la famiglia.

PRODOTTI TIPICI DELL’ALTA VALTELLINA Una vera delizia per il palato sono i pizzoccheri, gli sciatt, la polenta con selvaggina o porcini, la bresaola, i formaggi locali. Una montagna di piatti squisiti, antichi e avvolgenti sapori senza eguali, una cucina generosa e genuina a cui sarà poi difficile rinunciare.

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Interesse Naturalistico - GLACIOLOGICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

2,8 km 1 h 1 min. Medio 2049 m 1739 m 310 m 310 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

0m 16 % 0%

Partenza: Chiesa di Presedont Arrivo: Alpe Boron

Chiesa di Presedont

Lia dei Carli

Alpe Boron 33


VALDIDENTRO - Bacheca B201/01

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VAL VERVA E VAL GROSINA Arnoga - Val Verva - Passo di Verva - Eita - Fusino San Giacomo - Grosio Da Arnoga in Valdidentro si imbocca la strada sent. N290 e, al primo bivio, subito dopo un dosso, si scende a sinistra verso valle, oltrepassando la località Basic e Baite Campo con le loro caratteristiche baite. Giunti nel fondovalle, si prende il sent. N201 che attraversa su un ponte il torrente Viola e inizia a salire in Val Verva. Oltrepassata l’Alpe Verva, dove è possibile sostare per degustare i piatti tipici della tradizione, il tracciato sale gradatamente verso il passo, lasciando a destra la mulattiera per il Sasso di Castro e il canale erboso che sale al Colle delle Pecore. Si oltrepassa il Passo di Verva e il sentiero scende tortuoso sotto la cima del Maurignino fino ai resti delle baite di Le Crotte. Questa zona è caratteristica per i resti di trincee e di caverne. Si prosegue sul sent. N201 e si oltrepassa il Rifugio Falk fino ad arrivare alla località Eita. Da qui si continua su strada asfaltata fino all’abitato di Grosio.

GROSIO Grosio è un’antico borgo con testimonianze artistiche, storiche ed archeologiche interessanti come le incisioni rupestri. Il popolamento nella zona risale all’età del bronzo ed è testimoniato dal maggior monumento archeologico valtellinese: la Rupe Magna.

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Interesse Gastronomico

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

26.5 km 7 h 43 min. Medio 2300 m 671 m 1629 m 703 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

2036 m 33 % 28 %

Partenza: Arnoga Arrivo: Grosio

++

Arnoga

+

+ +

+

++

++

+++ +

+ + ++

+

Passo di Verva

+

+

+ +

•Eita

(CH)

+

+ +

+

+

+

·+··

Grosio

+· · · ·· ·+

··

+

·

+

+

+

·+··

+

• San Giacomo•

·+

Fusino

· ·+

+ +

· ··

+

·+ · ··

+ +

+

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VALDIDENTRO - Bacheca B185/01

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VALLE DEL FOSCAGNO Semogo - San Carlo - Pian dell’Acqua - Gembre Tresenda - Angelina Dal Centro Sportivo di Semogo si imbocca la strada asfaltata N185 che porta all’abitato di San Carlo. Nei pressi della Chiesa si attraversa la strada statale del Foscagno e si continua sui sent. N185 - N209 per poi prendere il tracciato N186, denominato “Strada del Bosco” perché attraversa un folto versante boschivo. Seguendo il sentiero si raggiunge la Decauville, strada che collega Arnoga con Cancano. Percorse poche centinaia di metri verso Cancano, a sinistra, si stacca una gippabile, che risale la parte superiore della Valle del Foscagno, toccando varie baite isolate, sin sotto quella di Gembrè, raggiungibile attraversando il torrente su un ponte. Proseguendo sul lato orografico sinistro si prende quota e, attraverso l’antico percorso bordato da caratteristici muretti, si raggiunge la statale del Foscagno in località Angelina. Proseguendo sulla statale per poco meno di un km si raggiunge la Dogana del Foscagno.

DOGANA DEL FOSCAGNO Il principale compito della dogana del Foscagno è quello di controllare che vengano rispettati i quantitativi di merce massimi esportabili da Livigno: esiste infatti una dettagliata tabella merceologica inerente i tipi ed i quantitativi di merce esportabile dal territorio extradoganale di Livigno.

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Interesse Naturalistico - BOTANICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

7,2 km 2 h 42 min. Medio 2241 m 1440 m 801 m 808 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

7m 11 % 2%

Partenza: Semogo Arrivo: Angelina

Angelina

•Tresenda •

Gembre

•Pian dell'Acqua

Semogo

•San Carlo

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VALDISOTTO - Bacheca B280/04

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ALPE BORON Malga San Colombano - Chiesa San Colombano Prei - Alpe Boron Dal Ristoro San Colombano si sale verso ovest lungo il sent. N280. Superata la Chiesetta di San Colombano, in località Prei, si prosegue lungo il sent. N208 che si congiunge con il sent. N286. Si raggiunge quindi l’Alpe Boron. Questo percorso si sviluppa su strada a fondo naturale con punti panoramici in località Prei e in Costa San Colombano. All’inizio della salita che porta alla Chiesetta di San Colombano c’è una sorgente, una delle “Fonti di San Carlo” che, secondo una credenza della cultura pagana, avrebbero dei poteri curativi straordinari. In epoca cristiana il “tempietto” venne dedicato a San Colombano, dispensatore di fertilità, e attirò numerosi pellegrinaggi di donne che chiedevano di guarirle dalla sterilità. Si racconta di una donna che, dopo il pellegrinaggio, ottenne la grazia di avere dei figli. Al sesto figlio tornò alla chiesetta per ringraziare il Santo e per chiedergli di “sospendere” la grazia.

CHIESETTA DI SAN COLOMBANO La Chiesetta di San Colombano è stata ricostruita nel 1665 e si trova a 2500 m, sul dosso di confine tra Valdisotto e Valdidentro. La Chiesetta architettonicamente è composta da una sola navata con abside pentagonale e soffitto a capriate.

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Interesse Storico - RELIGIOSO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

5,3 km 2 h 1 min. Medio 2464 m 1999 m 465 m 274 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

465 m 18 % 17 %

Partenza: Malga San Colombano Arrivo: Alpe Boron

Malga San Colombano

Prei

Chiesa San Colombano

Alpe Boron

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BORMIO - STELVIO VALDISOTTO - VALDIDENTRO Il territorio rappresentato nella mappa 4 è il cuore re dell’Alta Valtellina e, nei tempi passati, era la parte e centrale della “Magnifica terra”. Questa zona può essere e vissuta come una straordinaria avventura artistica e culturale, visitando i suoi centri storici, le dimore rurali e gli insediamenti archeologici, le torri, le chiese ed i castelli, segni di tempi antichi che, col passare degli anni, hanno mantenuto il loro fascino. Le escursioni proposte in questa fascia di territorio sono numerose e caratterizzate da difficoltà e motivi di interesse differenti. ti VIE DI COMUNICAZIONE PER BORMIO AI PRIMI DEL ‘900 Le strade, fino alla fine del XVIII sec, godettero in Alta Valtellina di riguardi particolari: basti pensare che già a quel tempo la pulizia dalla neve era un servizio pubblico, gestito da stradini remunerati dal Contado. A partire dal XIX sec, invece, iniziò un periodo buio: nel 1846 le carrozze percorrevano il tratto Colico-Bormio in poco meno di 9 ore e, nel 1929, le poche automobili che si avventuravano sulla strada per Bormio giungevano a destinazione seriamente danneggiate. IL COMPLESSO TERMALE DEI BAGNI VECCHI La leggenda vuole che il primo accenno all’acqua termale di Bormio sia contenuto nella Naturalis Historia di Plinio il Vecchio, laddove il naturalista latino cita numerose sorgenti d’acqua calda che sgorgano dalle giogaie delle Alpi. Certamente le strutture per i bagni dovevano esistere già nel VI secolo, come attesta una lettera di Cassiodoro, segretario del re ostrogoto Teodorico, che consiglia le “aquae burmiae” come rimedio contro la gotta.

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39 PERCORSI

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BORMIO - STELVIO - VALDISOTTO - VALDIDENTRO

Nell’area di Bormio - Stelvio - Valdisotto - Valdidentro sono stati selezionati 39 percorsi, presentati nelle pagine successive in ordine di Comune e a sua volta in ordine alfabetico. Di questi 39 percorsi, 17 partono dal territorio del Comune di Bormio (BO), 13 da Valdisotto (VS), 4 da Valfurva (VF) e 5 da Valdidentro (VD). Le 21 bacheche dislocate sul territorio e riportate sulla mappa qui a fianco rappresentano i punti di partenza dei 39 percorsi, dei quali ben 25 sono di interesse naturalistico e 14 di interesse storico.

INTERESSE NATURALISTICO BAITA CERDEC (VS) B280/03 (p.88) BAITA LA MANDRIA (VS) B276/01 (p.90) BORMIO 2000 (VS) B568/01 (p.114) BOSCOPIANO (VD) B145/01 (p.80) CROCE DELLA REIT (BO) B540/01 (p.52) GIRO DEL VALLECETTA (BO) B513/01 (p.56) GRANFONDO ALTA VALTELLINA (BO) B199/01 (p.58) LA VAL FORCOLA (VD) B145/01(p.82) LAGHETTO DELLE MOTTE (VS) B277/02 (p.94) LAGHI DI PROFA (VS) B540/02 (p.96)

OGA (BO), (VS) B280/05 (p.64), B274/02 (p.100) B277/02 (p.102) PANORAMICA BOSCO SUENA (VS) B274/02 (p.106) PANORAMICA SU VALFURVA (VF) B531/02 (p.116) PANORAMICA VALLECETTA (VS) B540/01 (p.108) PASSEGGIATA DELL’ALUTE (B0) B199/01 (p.66) PEDEMONTANA DELLA REIT (BO) B533.3/02 (p.70) TOUR A BOERO (VS) B545/02 (p.112) TOUR DELLE TORRI DI FRAELE (BO) B199/02 (p.72) VAL D’UZZA (BO) B531/01 (p.74) VAL D’UZZA (BO) B545/01 (p.120) VALLE DI CALVARANA (BO)

AL FORTE DI OGA (BO) B280/05 (p.46) ANELLO DEL MONTE SCALE (VD) B145/01 (p.78) BAGNI DI BORMIO (BO) B199/02 (p.48) BORMIO 2000 DA PIATTA (VS) B545/02 (p.92) CICLABILE SAN GALLO (BO) B199/01 (p.50) FILON DEL MOTT (BO) B506/01 (p.54) LE TRE BARACCHE (BO) B506/01 (p.60) MALGA SAN COLOMBANO - OGA (VS) B280/04 (p.98) PALUACCIO E FORTE DI OGA (VS) B280/03 (p.104) PASSEGGIATA DELLE 4 CHIESE (B0) B199/01 (p.68) PASSO DELL’ABLES (VF) B547/02 (p.118)

B545/01 (p.76) LUNGO LA VALDIDENTRO (VD) B286/03 (p.84) MONTI DI SOBRETTA (BO) B513/01 (p.62)

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INTERESSE STORICO AI FORNI DI PREMADIO (B0) B280/05 (p.44)

PIATTA (VS) B276/01 (p.110) PIZ UMBRAIL E PUNTA DI RIMS (VD) N145 (p.86)


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BORMIO - Bacheca B280/05

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AI FORNI DI PREMADIO Pentagono - San Gallo - Forni di Premadio - Planecc Le Motte - Santa Lucia - Pentagono Il percorso parte dal Pentagono di Bormio e di svolge lungo una comoda pista ciclabile, attrezzata con panchine, che costeggia il fiume Adda fino ad arrivare alla Chiesa di San Gallo. Attraversata la strada, si prosegue sulla ciclabile N199 in località Crocetta che porta direttamente ai Forni o Ferriere di Premadio, recentemente ristrutturati. Qui è possibile effettuare una sosta prima di ritornare a Bormio passando dall’abitato di Premadio e dalla località Planecc, caratterizzata da un parco giochi per bambini, un campo da calcio e un percorso vita. Si prosegue sul sent. N282 che attraversa il Bosco di San Gallo fino a raggiungere la località Le Motte. Il tracciato continua sul sent. N280, raggiunge la località Osteglio, Santa Lucia per poi ritornare al Pentagono di Bormio.

FERRIERE DI PREMADIO Le ferriere di Premadio, attive dal 1852, disponevano di più forni, quattro magli, un laminatoio e un’officina. Si lavoravano sino a 15 t di minerale al giorno grazie ai 400 - 500 operai impegnati nel taglio di legna, scavo e lavorazione del ferro e trasporti. Il forno fu dismesso nel 1875.

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Interesse Storico - MONUMENTALE

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

9 km 2 h 42 min. Medio 1393 m 1180 m 213 m 287 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

286 m 13 % 9%

Partenza: Pentagono di Bormio Arrivo: Pentagono di Bormio

Forni

• •Planecc

•San Gallo

Le Motte

Pentagono di Bormio

•Santa Lucia 45


BORMIO - Bacheca B280/05

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AL FORTE DI OGA Bormio - Santa Lucia - Forte e Paluaccio di Oga Palancana - Baita Noa - Le Motte - Bormio Il tracciato inizia dal Pentagono di Bormio e segue la ciclabile che porta all’abitato di Santa Lucia. Si prosegue verso Osteglio e lungo il sent. N280 che porta a Oga. Salendo lungo la strada comunale asfaltata, si raggiungono, tramite un ponte militare, il Forte e il Paluaccio di Oga dove è possibile una breve sosta e una visita. Riattraversato il ponte, si prendono i sent. N280 e N284 che percorrono in parte la pista da sci, attraversano un lungo ed agevole tratto di bosco, fino a giungere nei pressi della stazione di arrivo della cabinovia di Isolaccia in zona Palancana. Si scende poi dal sent. N282 passando per Fochin e Presura Alta. Un anello sulla pista da fondo conduce in Località Baita Noa, passando di fronte al centro di biathlon di Valdidentro. Il ritorno è previsto dal sent. N282 fino alle Motte, si continua sulla mulattiera N280 che passa da Osteglio fino a Santa Lucia e di nuovo al Pentagono di Bormio.

PENTAGONO DI BORMIO Ha una superficie di 1800 mq e capienza totale di 1990 posti. Lo spazio platea può essere utilizzato per parquet di basket o volley, salone per feste e banchetti, pista da ballo, spazio espositivo. L’ampio palco è in grado di ospitare spettacoli teatrali, musicali, operistici ed eventi congressuali.

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Interesse Storico - MONUMENTALE

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

22,8 km 6 h 52 min. Medio 1885 m 1180 m 705 m 863 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

863 m 10 % 16 %

Partenza: Pentagono di Bormio Arrivo: Pentagono di Bormio

Baita Nova

Palancana

Le Motte

Pentagono di Bormio Forte Venini di Oga

Santa Lucia

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BORMIO - Bacheca B199/02

M ap pa

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BAGNI DI BORMIO Piazza del Kuerc - San Gallo - Forni di Premadio Bagni di Bormio Dalla Piazza del Kuerc si attraversa il centro di Bormio passando davanti allo stabilimento termale di Bormio Terme sino a raggiungere il Golf di Bormio, un campo pratica di 9 buche. Seguendo la pista ciclabile si raggiunge la medioevale Chiesa di San Gallo e si prosegue verso l’abitato di Premadio, passando davanti al Cimitero dei Soldati, dove dimorarono le spoglie dei caduti fra il 1915 e il 1918 sul fronte militare Cevedale - Gavia. A questo punto si imbocca il sent. N199 che conduce alle Ferriere di Premadio. Si sale quindi verso la strada statale e, dopo un breve tratto in direzione Bormio si raggiunge la località Molina, dalla quale, sulla sinistra, si imbocca la strada asfaltata che conduce ai Bagni di Bormio.

BAGNI NUOVI DI BORMIO Il centro Terme e Benessere, annesso al Grand Hotel Bagni Nuovi, si articola in quattro settori con oltre trenta differenti servizi termali di cui sette vasche e piscine all’aperto. Una realtà unica fatta di aromi, luci, immagini e colori tutti naturali utilizzabili dodici mesi l’anno.

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Interesse Storico - MONUMENTALE

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

5 km 1 h 22 min. Facile 1337 m 1212 m 125 m 140 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

21 m 11 % 5%

Partenza: Piazza del Kuerc Arrivo: Bagni di Bormio

Forni

• Bagni di Bormio

San Gallo

Piazza del Kuerc 49


BORMIO - Bacheca B199/01

M ap pa

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CICLABILE SAN GALLO APT Bormio - Santa Lucia - Chiesa di San Gallo Golf Bormio - APT Bormio Il percorso prende avvio dall’Ufficio turistico di Bormio. Raggiunto il ponte dell’Eden prosegue lungo la pista ciclabile che porta a Santa Lucia. Da qui si continua lungo la ciclabile che costeggia il fiume Adda, una zona molto tranquilla ove è possibile rilassarsi ascoltando il canto degli uccellini, il fruscio delle piante e il rumore dell’acqua che scorre lungo il fiume. Giunti alla Chiesa di San Gallo il ritorno è previsto attraverso il sentiero in mezzo ai prati che ha inizio a valle della chiesa. Superato il campo da Golf si ritorna nel centro di Bormio.

CHIESA DI SAN GALLO Un tempo questa chiesa aveva la lugubre nomea di “chiesa dei morti”. Gli anziani raccontavano che di notte vi erano processioni di fantasmi: si diceva che fossero le anime dei giustiziati nel vicino Prà della Giustizia. Nel 2001, dopo il restauro, è stata riaperta al culto.

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Interesse Storico - RELIGIOSO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

6,9 km 1 h 47 min. Facile 1243 m 1180 m 63 m 63 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

62 m 3% 4%

Partenza: APT Bormio Arrivo: APT Bormio

Chiesa San Gallo

Bormio Golf

Apt Bormio

Santa Lucia

• 51


BORMIO - Bacheca B540/01

M ap pa

4

CROCE DELLA REIT Piazza di Combo - Santelon - Cà Bianca Croce della Reit Dalla Piazza di Combo si attraversa il Ponte di Combo, si sale lungo la Ripa Guarda Nazionale, via Castello e si imbocca il sent. S532 sino a raggiungere il sent. S533 della Pedemontana della Reit. Svoltando a sinistra per 200 m si vede il tracciato che raggiunge la Croce della Reit. La passeggiata, sebbene molto ripida in alcuni tratti, si svolge su un sentiero ben tracciato, caratterizzato da numerosi tornanti numerati, all’interno di un bosco di abeti e larici, pino silvestre e mughi in quota. Il panorama che si può godere dalla croce abbraccia tutta la vallata e si estende dalla Valfurva alla Valdidentro, passando per la Valdisotto. Subito sopra, finita la vegetazione, si erge maestosa la parete dolomitica del monte Reit su cui è facile scorgere gruppi di ungulati. La discesa può essere effettuata sullo stesso percorso dell’andata oppure in direzione di Uzza e Pramezzano.

CROCE DELLA REIT La prima croce, posta sulla sommità di un crinale detritico, fu issata dai bormini agli inizi del 1900 a memoria del nuovo secolo appena iniziato, ma nel 2006 fu abbattuta da violente raffiche di vento. Poiché era diventata un simbolo di devozione, nel settembre del 2008 fu ripristinata.

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

5,9 km 2 h 47 min. Medio 2125 m 1220 m 905 m 905 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

0m 29 % 0%

Partenza: Piazza di Combo Arrivo: Croce della Reit

Croce della Reit

Ca` Bianca

Santelon

• Piazza di Combo

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BORMIO - Bacheca B506/01

M ap pa

4

FILON DEL MOTT Passo dello Stelvio - Monte Scorluzzo - Filon dei Mott Malga Scorluzzo - Terza Cantoniera Dal Passo Stelvio, dove è localizzato il Museo più alto d’Europa, si prende il sent. S506 che sale al Passo delle Platigliole e porta sulla cima dello Scorluzzo (3095 m). Dalla vetta si scende la cresta sud ovest aggirando alcuni spuntoni di rocce rotte tra i quali sono ben visibili le difese austriache della Ia Guerra Mondiale. Superato l’ultimo avamposto austriaco si entra nella ‘terra di nessuno’ fino ad incontrare la prima ridotta italiana. Si prosegue lungo la cresta fino ad una nuova elevazione contrassegnata da un ometto di sassi. Qui inizia un sistema di camminamenti e di trincee in pietra a dominio della Valle dei Vitelli. Ancora una breve discesa e si arriva ad uno sperone roccioso trasformato in un fortilizio dalle truppe alpine. Tra i resti di baracche si ridiscende sul sentiero principale che porta alla Malga Scorluzzo per poi continuare sul sent. S505 che giunge alla III Cantoniera.

IL MUSEO STORICO CARLO DONEGANI Situato ai 2758 m del Passo Stelvio, è considerato il più alto museo d’Europa. Si articola in tre sezioni, ricche di immagini e foto d’epoca che compongono il grande puzzle della storia del passo: la costruzione della strada imperiale, lo sviluppo del turismo e la Grande Guerra.

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Interesse Storico - GRANDE GUERRA

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

780 m 20 % 18 %

Partenza: Passo dello Stelvio Arrivo: Parcheggio III Cantoniera SS38

+

+

+ +

Monte Scorluzzo

•Filon dei Mott

-+ - +- +

•Malga Scorluzzo

-+ +- +

Passo dello Stelvio P. III Cantoniera

- + - + - + - ++ - +- + -+ -+

+

+ + +

(CH) +

8,3 km 2 h 52 min. Medio 3080 m 2300 m 780 m 320 m

+ + +

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

Trentino 55


BORMIO - Bacheca B513/01

M ap pa

4

GIRO DEL VALLECETTA Bormio - Funivia Bormio 3000 - I Bei laghetti Sobretta - Pozzo dell’Acqua - Bormio 2000 - Bormio Da Bormio si prende la funivia per Bormio 2000 e poi per Bormio 3000. Il percorso (molto tecnico per biker) parte in direzione ovest sul sent. S541 e scende in località Bei Laghetti e poi Bocca di Profa. Inizialmente la traccia è ampia ma a tratti si cammina su grossi sassi. Ai Bei Laghetti la traccia diventa più stretta, ma con fondo meno sconnesso. Qui è possibile sostare e osservare le montagne circostanti e l’azzurro splendente dei laghetti (in tutto una decina) dovuto alla sedimentazione. Alla Bocca di Profa si prende il sent. S518 a tratti ripido, a sinistra, sino a raggiungere la strada sterrata ai Monti di Sobretta. Proseguendo sul sent. S543.2 si arriva facilmente alla località Bormio 2000, passando per Pozzo dell’Acqua e Fontanalonga. La strada è sterrata e carrozzabile, caratterizzata da irrilevanti saliscendi.

IMPIANTI DI RISALITA Alcuni impianti di risalita dell’Alta Valtellina aprono anche durante il periodo estivo, al fine di permettere ad escursionisti e bikers di raggiungere comodamente le cime per indimenticabili escursioni e per godere di fantastici panorami. Orari e prezzi su www.altavaltellina.eu.

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Interesse Naturalistico - FAUNISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

15,4 km 4 h 15 min. Medio 3000 m 1940 m 1060 m 188 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

1249 m 7% 17 %

Partenza: Ski Stadium Bormio Arrivo: Ski Stadium Bormio

Pozzo dell'Acqua

Bormio 2000

Bormio 3000

•Sobretta

I Bei Laghetti

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BORMIO - Bacheca B199/01

M ap pa

4

GRANFONDO ALTA VALTELLINA Bormio - Piatta - Sant’Antonio - Madonna dei Monti Bormio - Le Motte - Isolaccia - Oga - Bormio Da Bormio si sale verso Piatta fino ad imboccare la strada bianca per Campolungo. Scorrevoli saliscendi e tratti di salita portano a Calvarana. Si scende fino a Sant’Antonio e si raggiunge San Nicolò. A Teregua si prosegue lungo la strada Militare dell’Ables, una salita pedalabile che termina all’Alpe Solaz. Da qui una discesa porta al Ponte delle Tre Croci e, svoltando a destra, si arriva a Niblogo. Un breve tratto di strada asfaltata conduce a Plazzanecco e, dopo una scorrevole discesa nella zona della Reit, si ritorna a Bormio. Si prosegue lungo il fiume Adda fino a Premadio. Ci si inoltra nel bosco in zona Planec e si arriva a Valdidentro. Dal campo sportivo di Isolaccia si inizia la salita che porta a Raglion e Palancana. Attraversate le piste di sci in direzione Valdisotto, dopo qualche km, si giunge al Forte militare e Paluaccio di Oga. Sui sentieri del Bike Park si scende a Oga. Una scorrevole discesa lungo una mulattiera porta a Santa Lucia a 2 km da Bormio.

SEGNALETICA PERMANENTE Una segnaletica permanente costituita da frecce rosse in legno con la dicitura GF MTB AV, il logo del biker e del Parco Nazionale dello Stelvio (PNS) accompagna il percorso. Il tracciato è percorribile anche a tappe con facile rientro in paese da qualsiasi punto del percorso.

58


Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

68,1 km 20 h 23 min. Difficile 2039 m 1160 m 879 m 2351 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

2347 m 21% 4%

Partenza: Bormio Arrivo: Bormio -+

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

Trentino

Isolaccia

• Le Motte

Oga

• Bormio

• •

M. dei Monti Sant' Antonio

•Piatta

59


BORMIO - Bacheca B506/01

M ap pa

4

LE TRE BARACCHE II cantoniera - Le Buse - Fortini Alti Dosso della Fornace - Le Tre Baracche Dal tornante sopra la II Cantoniera, sulla Strada dello Stelvio, inizia il sent. S505 che porta in Valle dei Vitelli. Superato il torrente, al bivio si prosegue diritti fino a raggiungere la località Le Buse. Per la sua zona riparata, durante la guerra, la conca delle Buse venne scelta per la costruzione di un vero e proprio villaggio militare difeso da un complesso di trincee scavate sulla dorsale retrostante. Due postazioni di artiglieria in galleria puntavano sulla Strada dello Stelvio e sulla Valle dei Vitelli, per impedire un possibile attacco degli austriaci. Dalle Buse si prosegue tagliando in costa i pendii della Glandadura, si raggiunge Pian Pecci, si lascia a destra il sentiero che scende sino alla I Cantoniera e si prosegue sino al panoramico Passo del Crap dell’Aquila, dal quale per una traccia tra i mughi si scende sulla statale dello Stelvio nei pressi della località Palone.

TRINCEE, POSTAZIONI E STRADE MILITARI DELLA 1a GUERRA MONDIALE Caratterizzate da muretti a secco, le trincee dovevano riparare completamente dal fuoco nemico un uomo in piedi. Quelle più stabili potevano avere una copertura di assi, utile per proteggere dalle schegge delle fucilate e dalle precipitazioni atmosferiche.

60


Interesse Storico - GRANDE GUERRA

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

8,9 km 3 h 14 min. Medio 2456 m 1604 m 852 m 256 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

865 m 13 % 32 %

Partenza: II Cantoniera Arrivo: Le Tre Baracche

II cantoniera

Le Buse

Fortini Alti

Le Tre Baracche

Dosso della Fornace

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BORMIO - Bacheca B513/01

M ap pa

4

MONTI DI SOBRETTA Bormio - Funivia Bormio 2000 - La Rocca - Sobretta Calvarana - Campolungo - Feleit - Bormio Da Bormio si prende la funivia fino a Bormio 2000 dove è possibile imboccare i sent. S543 e poi S543.1 che attraversano le piste da sci e portano in località La Rocca. In questa zona sono presenti alcuni ristori dove è possibile sostare ammirando l’imponente scenario alpino circostante e degustare i piatti dell’ottima cucina locale. Si prosegue in quota lungo il sent. S542 che porta a Sobrettina e in discesa lungo i sent. S543 - S543.2 - S518 - S522 fino ai monti di Sobretta di Sotto. Da qui il tracciato diventa prevalentemente pianeggiante con dei tratti di discesa e brevi salite. Ci si immerge in un folto bosco di Abete Rosso con incantevoli aperture panoramiche sulla Valfurva. Si oltrepassano le località Calvarana, Le Poce e Campolungo e, a destra, si imbocca un ripido tracciato, sent. S540, che porta prima a Feleit e poi Bormio.

ABETE ROSSO, PECCIO, PEZZO Albero sempreverde, alto sino a 50-60 m, molto longevo, a tronco diritto e cilindrico e molto resinoso. Il legno, bianco, è tenero e lucido; si usa largamente per lavori correnti di falegnameria, per infissi e imballaggi. Ottimo nell’industria cartaria per cellulosa.

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

•Feleit Bormio

19,8 km 5 h 52 min. Medio 2300 m 1200 m 1100 m 508 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

1236 m 14 % 17 %

Partenza: Ski Stadium Bormio Arrivo: Ski Stadium Bormio

•Campolungo

Bormio 2000

Calvarana La Rocca

Sobretta

63


BORMIO - Bacheca B280/05

M ap pa

4

OGA Pentagono di Bormio - Santa Lucia - Oga - Presura Santa Lucia - Pentagono Dal Pentagono di Bormio si costeggia il fiume sulla pista ciclabile sino ad arrivare in località Santa Lucia in Valdisotto. Seguendo la pista ciclabile si arriva in località Osteglio e si imbocca il sent. N280 che, attraversando la Costa del Madrecc, porta a Oga. La passeggiata passa nei pressi della Chiesa dei Ss. Lorenzo e Colombano. Dalla via Roma si accede, sulla sinistra, nella via Sambor fino ad imboccare il sent. N277 che porta a Calosio. Si oltrepassa l’area picnic e, dopo le baite di Presurina, al bivio, si continua sulla pista forestale che porta in località La Ronca. Da qui si scende al Dosso, si attraversa Fumarogo e Santa Lucia e si ritorna al punto di partenza al Pentagono di Bormio.

CHIESA DEI SS. LORENZO E COLOMBANO Questa chiesa è intitolata a San Lorenzo che si festeggia il 10 agosto. Ogni anno sul terrazzo naturale di Tadè vengono accese le “fiamme di San Lorenzo”, enormi falò che rievocano insieme il martirio del santo e antichi riti pagani di rinnovamento e rigenerazione della natura dopo il raccolto.

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

11,1 km 3 h 11 min. Medio 1475 m 1160 m 315 m 321 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

322 m 9% 9%

Partenza: Pentagono di Bormio Arrivo: Pentagono di Bormio

Pentagono di Bormio

•Oga Santa Lucia

•Presura 65


BORMIO - Bacheca B199/01

M ap pa

4

PASSEGGIATA DELL’ALUTE APT Bormio - Ciclabile lungo Frodolfo - Alute APT Bormio Partendo dall’ufficio turistico di Bormio si svolta a destra e prima di raggiungere il ponte dell’Eden, si imbocca a destra la pista ciclabile S513. Il percorso è pianeggiante e attrezzato di panchine sino all’abitato di Santa Lucia. Il ritorno è previsto lungo la strada dell’Alute, con un giro ad anello di circa 3 km. Un angolo di Bormio ancora dedicato alle tradizioni di un tempo dove è possibile ammirare il verde dei prati, i colori dei fiori, le montagne circostanti e il lavoro dei contadini.

SANTA LUCIA Località la cui storia è testimoniata dal ritrovamento di reperti archeologici risalenti all’età del Ferro. Santa Lucia ospita edifici moderni ed è sede del Centro Sportivo Fumarogo con campo bocce, campo di calcio e calcetto, un comodo parco giochi e percorsi ciclopedonali facili e panoramici.

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

5 km 1 h 16 min. Facile 1202 m 1160 m 42 m 42 m

42 m 1% 1%

Partenza: APT Bormio Arrivo: APT Bormio

Apt Bormio

•Santa Lucia Alute

67


BORMIO - Bacheca B199/01

M ap pa

4

PASSEGGIATA DELLE 4 CHIESE APT Bormio - Combo - Pont da Carosa - Uzza Santelon - Piazza del Kuerc - APT Bormio È una passeggiata facile, ricca di contrasti e di storia, alle porte della fresca e verdeggiante Valfurva. Partendo dall’Ufficio turistico di Bormio, si raggiunge il ponte dell’Eden e si imbocca la pista ciclabile che costeggia il fiume Frodolfo. In Piazza di Combo è possibile ammirare la Chiesa del Santo Crocifisso e, a seguire, la Chiesa Beata Vergine del Sassello. Si imbocca il sent. S540.2 che porta all’abitato di Uzza in Valfurva dove è possibile visitare la Chiesa di San Rocco. Il tracciato prosegue sulla strada provinciale passando di fronte alla Chiesa della Madonnina della Misericordia e continua sul sent. S540.1 fino a raggiungere la Chiesa parrocchiale di Bormio intitolata ai santi Gervasio e Protasio.

CHIESA DI SAN ROCCO Costruita ex novo nel 1491, fu dedicata a San Rocco, protettore contro la peste. Sino a 40 anni fa sulla facciata della chiesa erano visibili importanti affreschi di San Cristoforo con altri santi e la Madonna con il Bambino. Nel campanile è conservata la più antica campana del Bormiese datata 1007.

68


Interesse Storico - RELIGIOSO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

5,2 km 1 h 30 min. Facile 1313 m 1200 m 113 m 113 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

113 m 5% 6%

Partenza: APT Bormio Arrivo: APT Bormio

Piazza del Kuerc

Apt Bormio

Santelon Combo

•Uzza Pont da Carosa

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BORMIO - Bacheca B533.3/02

M ap pa

4

PEDEMONTANA DELLA REIT Pravasivo - Cà Bianca - Giardin - Teregua Il percorso si snoda in un bel bosco di larici (da cui l’etimologia del monte Lareit, lariceto). Lasciata l’automobile in località Pravasivo, lungo la strada statale dello Stelvio, 1 km prima dei Bagni Vecchi di Bormio, si prende il sent. S533. È un percorso caratterizzato da brevi saliscendi e lungo tutto il cammino sono offerte numerose deviazioni che consentono sia di tornare in paese che di proseguire verso diverse mete. Il sentiero attraversa orizzontalmente il monte Reit e conduce sino alla Casina Bassa, luogo di monticazione primaverile di bovini da latte. Da qui si continua sul sent. S511 e poi sul S531 fino ad arrivare in località Teregua a Valfurva. Per il rientro è possibile accedere ai servizi di trasporto pubblico.

LARICE COMUNE Albero di prima grandezza, alto sino a 35-40 m, molto longevo e di rapido accrescimento. Il tronco è unico e quasi sempre perfettamente dritto; la corteccia, fessurata da numerose screpolature verticali, all’interno è di colore rosso. Ha aghi finissimi che cadono in autunno.

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

6,7 km 1 h 51 min. Medio 1565 m 1352 m 213 m 226 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

268 m 7% 11 %

Partenza: Pravasivo Arrivo: Teregua

Pravasivo

Ca` Bianca

Giardin

Teregua 71


BORMIO - Bacheca B199/02

M ap pa

4

TOUR DELLE TORRI DI FRAELE Bormio - San Gallo - Fior d’Alpe - Sasso di Prada Cancano - Solena - Bagni Vecchi - Bormio L’escursione inizia nel centro storico di Bormio in Piazza del Kuerc. Si attraversa l’abitato fino ad arrivare a Bormio Golf e si segue la ciclabile che passa di fronte alla Chiesa di San Gallo e porta a Premadio. Attraversato l’abitato di Premadio e giunti a Fior d’Alpe, si imbocca inizialmente il sent. N199 e poi la strada asfaltata che porta alle Torri di Fraele e alla località Cancano. Il panorama su Valdidentro e Bormio è garantito. Oltrepassato il lago delle Scale, dove è possibile effettuare la pratica della pesca sportiva, si attraversa la diga di Cancano e ci si sposta a Solena passando di fronte alla Chiesa di Sant’Erasmo. La passeggiata prevede il ritorno da Boscopiano lungo i sent. N145 e N184 fino ad arrivare sulla strada asfaltata del Passo Stelvio. Superati i Bagni Vecchi di Bormio si ritorna in centro Bormio.

TORRI DI FRAELE I ruderi conservatisi sono quanto resta dell’avamposto militare più avanzato del sistema difensivo bormino. Le torri sono appellate come “romane”, ma nessun documento per ora attesta tale origine. Le strutture presenti sono infatti di epoca medioevale, ma non è escluso che poggino sopra resti più antichi.

72


Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

26,8 km 7 h 57 min. Medio 1998 m 1212 m 786 m 963 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

962 m 15 % 15 %

Partenza: Piazza del Kuerc Arrivo: Piazza del Kuerc

•Alpe Solena

Cancano

Sasso di Prada

Bagni Vecchi

• Fior d' Alpe

•San Gallo

Piazza del Kuerc 73


BORMIO - Bacheca B545/01

M ap pa

4

VAL D’UZZA Piazza di Combo - Uzza - Teregua - Casina Bassa Pramezzano - Santelon - Bormio Si parte dalla Chiesa del Santo Crocifisso in piazza di Combo a Bormio, si prosegue verso la Chiesa Beata Vergine del Sassello dove inizia il sent. S540.2 che porta a Uzza, in Valfurva. Attraversato il Pont da Carosa, c’è una ripida salita che porta sulla strada provinciale che attraversa la Valfurva. Dopo qualche metro, sulla sinistra, si continua sulla strada asfaltata che collega Teregua all’imbocco della strada militare dell’Ables. Da qui, il percorso continua sul sent. S511 che porta inizialmente in località Casina Bassa, dove è situato un piccolo edificio rurale. In primavera ed estate in questa zona è possibile avvistare qualche bovino da latte al pascolo. Raggiunta la località Premezzano si prosegue verso Santelon, dove è possibile visitare i ruderi del Castello di Bormio e la “Gesa rota”. Da qui si scende verso Bormio e la Piazza di Combo.

CASTELLO DI BORMIO E LA “GESA ROTA” La fortezza, documentata nel trattato di pace tra i consoli di Como e il Comune di Bormio del 1201 ma certamente più antica, dominava il borgo e l’imbocco delle valli limitrofe. Fu distrutta nel 1376 dalle truppe viscontee guidate da Giovanni Cane.

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

7,5 km 2 h 23 min. Medio 1564 m 1220 m 344 m 344 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

344 m 11 % 10 %

Partenza: Piazza di Combo Arrivo: Piazza di Combo

Casina Bassa

Pramezzano

Santelon

• Piazza di Combo

Teregua

Uzza

75


BORMIO - Bacheca B545/01

M ap pa

4

VALLE DI CALVARANA Piazza di Combo - Piatta - Campolungo - Calvarana Sant’Antonio - Uzza - Pont da Carosa - Combo Dalla Piazza di Combo a Bormio si sale per cinque tornanti sulla strada asfaltata che porta in località Bormio 2000. Prima di raggiungere l’abitato di San Pietro, si prende il sentiero sterrato e pianeggiante S540 che attraversa la famosa pista Stelvio, sino a raggiungere la località Campolungo. Il tracciato è caratterizzato da scorrevoli saliscendi immersi in un folto bosco con incantevoli aperture panoramiche, per poi diventare gradualmente più impegnativo fino a Calvarana. Da Calvarana si scende su un terreno compatto e scorrevole arrivando nel paese di Sant’Antonio Valfurva. Si prosegue lungo la strada statale sino all’abitato di Uzza dove è possibile continuare sul sent. S540.2 che attraversa il ponte di Carosa e riporta in Piazza di Combo passando dalla Chiesa Beata Vergine del Sassello.

LA PISTA STELVIO DI BORMIO È un tracciato tra i più spettacolari, tecnici ed impegnativi al mondo. È stato inaugurato in occasione dei Mondiali di sci alpino del 1985 e dal 1993 ha ospitato ogni anno una gara di discesa libera. Nel 2005 si sono disputate le gare maschili dei Mondiali e nel 2008 le finali della Coppa del Mondo.

76


Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

15,2 km 4 h 26 min. Medio 1615 m 1220 m 395 m 494 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

494 m 7% 14 %

Partenza: Piazza di Combo Arrivo: Piazza di Combo

Piazza di Combo Uzza

Campolungo

•Sant' Antonio

Piatta

•Calvarana

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VALDIDENTRO - Bacheca B145/01

M ap pa

4

ANELLO DEL MONTE SCALE Torri di Fraele - Croce Monte Scale - Alpe Scala - Fraele Dalle Torri di Fraele si risale la mulattiera militare N197.1 in un fitto bosco di pini mughi sino a raggiungere una spalla ai piedi di una parete rocciosa. La si taglia in piano seguendo una cengia e poi si risale tra roccette, canali e ghiaioni lungo il sentiero. Con un ultimo tornate si giunge al piazzale su cui si affaccia la Caserma del Monte Scale. Dall’interno della Caserma, una galleria con due polveriere a capanna consente di oltrepassare la sella e sbucare nel versante opposto della montagna. Attraverso un sentiero piuttosto stretto si raggiunge la Croce del Monte Scale che offre un’ottima vista panoramica su tutto il Bormiese. Il ritorno è previsto lungo il fianco settentrionale del Monte Scale lungo il sent. N197. Inizialmente il tracciato attraversa magri pascoli e poi penetra in un fittissimo bosco di mughi sino ad arrivare alla Casina del Lago, oggi ricovero privato per pescatori sul tranquillo Lago delle Scale. Costeggiando il lago si torna al punto di partenza.

CASERMA DEL MONTE SCALE Denominata durante la Grande Guerra ‘Ricovero vetta di Monte Scale’, fu costruita nel 1911-1912 a sostegno delle postazioni di artiglieria del Forte d’Oga. Già nel 1914, prima dell’entrata in guerra dell’Italia, essa venne attrezzata e armata al fine di costituire un punto strategico di osservazione e difesa.

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Interesse Storico - GRANDE GUERRA

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

7,3 km 2 h 49 min. Medio 2479 m 1940 m 539 m 548 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

548 m 34 % 22 %

Partenza: Torri di Fraele Arrivo: Fraele

Alpe Scala

Fraele

Torri di Fraele

Croce Monte Scale

• 79


VALDIDENTRO - Bacheca B145/01

M ap pa

4

BOSCOPIANO Solena - Bosco Piano - Bagni Vecchi - Bagni Nuovi Dall’area pic-nic e parcheggio situato dopo il ristoro a Alpe Solena, si segue il sent. N184 in discesa ma sempre agevole con alcuni tornanti. Qui, un targa ricorda gli Alpini che tra le due guerre resero carrozzabile questo tracciato. Valicato il ponte di Solena, ci si sposta sull’altro versante della montagna, si attraversa un lungo tratto sotto le ciclopiche pareti delle Corne del Palone e dopo qualche tornante nel bosco si giunge alla Malga di Boscopiano. Si valica il torrente Braulio nei pressi delle Bocche d’Adda, ove un tempo da una strettissima forra usciva spumeggiante l’Adda (oggi parte delle acque sono prelevate da A2A per la produzione di energia elettrica). Si prosegue sul sentiero sino a raggiungere la SS dello Stelvio e i Bagni Vecchi, dove è possibile una sosta in completo relax immersi nelle acque termali di Bormio. Superato il Parco dei Bagni, l’escursione termina nei pressi del Grand Hotel e stabilimento termale dei Bagni Nuovi.

IL PARCO DEI BAGNI Il Parco ospita numerose specie floreali mediterranee grazie al clima temperato determinato dalla presenza di sorgenti d’acqua calda. Il contesto ambientale è inoltre arricchito dagli antichi edifici presenti entro i suoi confini: la chiesa di S. Martino, la grotta della Fontana Pliniana e gli stabilimenti termali.

80


Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

8,1 km 2 h 28 min. Medio 1980 m 1338 m 642 m 90 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

732 m 8% 19 %

Partenza: Solena Arrivo: Bagni Nuovi

Solena

Bosco Piano

•Bagni Vecchi

Bagni Nuovi 81


VALDIDENTRO - Bacheca B145/01

M ap pa

4

LA VAL FORCOLA Solena - Valle Forcola - Malga di Forcola Bocchetta di Pedenolo - Malga Fornelle - Solena Dal parcheggio posto dopo l’Alpe Solena si imbocca a sinistra il sent. N145 e ci si addentra nel canyon della Val Forcola. Dopo la Malga Fornelle, al bivio, si continua diritti lungo la Valle Forcola in un ambiente inusuale, nelle Retiche, per l’abbondanza di rocce carbonatiche, dominati dalla massa del Monte Sumbraida. Si oltrepassa la Malga Forcola e si arriva ad un bivio. Proseguendo diritto è possibile raggiunge la Bocchetta di Forcola, dove era situata la prima linea italiana durante la Grande Guerra, girando a destra lungo il sent. N146.1 invece si arriva alla Bocchetta di Pedenolo. Il sentiero prosegue in discesa lungo numerosi tornanti sino al Piano di Pedenolo e alla malga omonima. Qui, un’ampia vista sulla piramide del Monte Sumbraida. La mulattiera prosegue scendendo lungo la parete rocciosa con numerosi tornanti e traversi ben costruiti sino a tornare al bivio con la Valle della Forcola. Attraverso la strada carrozzabile N145 si torna al punto di partenza.

CHIESA DI SAN ERASMO A SOLENA La prima chiesa di Sant’Erasmo fu realizzata dall’AEM a sostegno spirituale di quanti si trovavano impegnati nei lavori di costruzione della diga di San Giacomo. Particolarmente apprezzabile è la ricca cancellata in ferro battuto, interrotta da colonnine tortili. L’interno si presenta a navata unica.

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Interesse Naturalistico - FAUNISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

892 m 16% 12%

Partenza: Solena Arrivo: Solena

+

+

18,2 km 5 h 39 min. Medio 2753 m 1934 m 819 m 891 m

+

+

+

+ (CH)

Malga di Forcola

Bocchetta di Forcola

+ ++ +

Bocchetta di Pedenolo

Malga Fornelle

• •Malga di Pedenolo

Solena 83


VALDIDENTRO - Bacheca B286/03

M ap pa

4

LUNGO LA VALDIDENTRO Baita Noa - Guastif - Planecc - San Gallo - Bormio È un’escursione facile interamente su pista ciclabile, adatta a famiglie con bambini. Si parte dalla località Baita Noa a Valdidentro, nei pressi dello Ski Stadium Azzurri d’Italia, di recente costruzione e direttamente sulla Pista di fondo Viola. Si percorre la ciclabile fino ad arrivare alla strada che porta alle Motte e, ad un certo punto, in località La Corva si percorre la pista da Skiroll, una pista ciclabile immersa nel bosco caratterizzata da saliscendi continui dove atleti italiani e stranieri si allenano quotidianamente in preparazione delle gare di sci di fondo (prestare attenzione). Si attraversa il bosco raggiungendo le località Guastif e Planecc. Si attraversa l’abitato di Premadio, si raggiunge la Chiesa di San Gallo e si percorre la ciclabile che costeggia il fiume Adda sino ad arrivare in zona Pentagono di Bormio e poi nel centro di Bormio.

PISTA DA SKIROLL LE MOTTE Il tracciato di Skiroll in località Le Motte sfrutta appieno i 5 Km d’asfalto che snodandosi in saliscendi continui, costituiscono una pista molto tecnica e impegnativa, sicuramente tra le più belle d’Europa anche per il magnifico bosco in cui è immersa.

84


Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

Baita Noa

8 km 2 h 8 min. Medio 1369 m 1180 m 189 m 98 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

214 m 4% 11 %

Partenza: Baita Noa Arrivo: Bormio

•Planecc •Guastif

San Gallo

Bormio

85


VALDIDENTRO - Bacheca N145/01

M ap pa

4

PIZ UMBRAIL E PUNTA DI RIMS IV Cantoniera - Piz Umbrail - Punta di Rims Malga Forcola - Malga Fornelle - Solena Dalla IV Cantoniera sulla Strada dello Stelvio, si parcheggia nei pressi della dogana elvetica e si imbocca a nord ovest un sentiero segnalato che risale il pendio di Astras lungo la linea di confine tra Italia e Svizzera. Qui si costeggiano a lungo i resti di fortificazioni campali svizzere risalenti alla Grande Guerra. Senza difficoltà, risalendo il costone tra sfasciumi e rocce si arriva al Piz Umbrail, un’ideale punto di osservazione dell’area dello Stelvio. Dalla vetta si continua verso sud ovest lungo una traccia che permette di aggirare le asperità della cresta. Oltrepassata la selletta si scende a una nuova bocchetta per risalire a quota 2989 m. Subito dopo ci si abbassa ulteriormente sul versante grigionese per aggirare le torri. Riguadagnato il crestone, senza particolari difficoltà si risale alla Punta di Rims. Si scende lungo un tracciato poco segnalato verso le Bocchette di Forcola e, attraverso il sent. N145, si attraversa la Val Forcola sino a giungere in località Solena.

STRADA DELLO STELVIO Costruita tra il 1820 e il 1825 sul progetto dell’ing. Carlo Donegani costituiva la via più breve e sicura per raggiungere il Tirolo direttamente dalla Valtellina. Nel 1830 la strada sul versante italiano fu perfezionata con l’apposizione di numerose paravalanghe di legno.

86


Interesse Storico - GRANDE GUERRA

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

14 km 4 h 40 min. Difficile 3020 m 1928 m 1092 m 768 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

1305 m 43 % 35 %

Partenza: IV Cantoniera Arrivo: Solena

(CH)

+

+ +

+

++

+ + + +

+

+

+ +

+

+

+ +

+

+

+

IV Cantoniera

+

++

++

++

+

+

+

+ +

+

•Punta di Rims

+

+

+

+

+ +

Malga di Forcola

•Piz Umbrail

•Malga Fornelle Solena

87

+


VALDISOTTO - Bacheca B280/03

M ap pa

4

BAITA CERDEC Forte di Oga - Oga - Pedenale - Schecc - Boteila Baita La Mandria - Pozzaccio - Baita Cerdec Partendo dal parcheggio del Forte di Oga, risalente alla Prima Guerra Mondiale, il percorso imbocca il sent. N280 verso località Crap del Maro. Dall’area picnic si prosegue fino ad arrivare al centro di Oga e da qui il tracciato continua lungo il sent. N207. Oltrepassata la località Pedenale si entra in un fitto bosco di abeti e dopo circa 2 km si giunge alla Baita La Mandria. Al bivio si continua sempre lungo lo stesso sentiero. Superate la Valle del Prete e la località Pozzaccio, il percorso si congiunge con il sent. N274 che porta alla Baita Cerdec. La passeggiata offre una giornata all’insegna della natura, a contatto con folti boschi, pascoli verdeggianti e con gli alpeggi di Cerdec. Dalla Valle del Prete, così come dalla Baita Cerdec, è possibile ammirare i tipici borghi del fondovalle. L’escursione è adatta a tutta la famiglia e si sviluppa su strada a fondo naturale ed a tratti asfaltato.

PASCOLI ED ALPEGGI IN ALTA VALTELLINA I pascoli in quota costituiscono la principale fonte di alimentazione estiva per gli animali d’alpeggio, pur non garantendo una produzione foraggera elevata. Nonostante l’abbandono della pastorizia, lo sfruttamento dei pascoli per il bestiame domestico rimane una consuetudine abbastanza diffusa.

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

7,2 km 2 h 33 min. Medio 2034 m 1515 m 519 m 529 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

205 m 16 % 17 %

Partenza: Forte di Oga Arrivo: Baita Cerdec

Oga

Forte di Oga

•Pedenale Schecc • Boteila • •Baita La Mandria •Pozzaccio Baita Cerdec

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VALDISOTTO - Bacheca B276/01

M ap pa

4

BAITA LA MANDRIA Zola - Presura - Baita La Mandria - Pozzaccio Baita Maggionaro - Suena - Pedemonte - Zola Partendo da Zola a Valdisotto, si imbocca il sent. N276 che porta verso le località La Ronca e Presura. Si attraversa la Valle del Prete per circa 2 Km e si giunge alla Baita La Mandria, nelle cui vicinanze è possibile ammirare uno scenario piuttosto suggestivo ed incantevole sulla vallata. Da qui il tracciato continua sul sent. N207 passando per la località Pozzaccio e, al primo bivio, prosegue lungo il sent. N207-N274 fino a raggiungere le Baita Maggionaro. Più avanti, dopo aver attraversato un torrente ricco di freschissima acqua di montagna, il percorso giunge alle baite di Suena. Si procede sul sent. N274 che porta fino a Pedemonte, si segue via Pedemonte e poi, deviando in via Dosso della Benedizione, si raggiunge di nuovo località Zola. L’escursione si sviluppa su strada prevalentemente naturale attraverso un fitto bosco d’abete ed ampi prati rigogliosi.

LA VALLE DEL PRETE Questa valle è ricca di acqua che, nella parte inferiore, è captata ed imbottigliata dall’industria Levissima. La valle viene chiamata in questo modo perché è legata ad una legenda popolare la quale narra di un prete che morì mentre cercava di attraversare un torrente ghiacciato.

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

10,8 km 4 h 12 min. Medio 1891 m 1152 m 739 m 756 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

756 m 21 % 16 %

Partenza: Zola Arrivo: Zola

Baita La Mandria

Zola

•Pozzaccio

Presura

•Baita Maggionaro •Pedemonte •

Suena

91


VALDISOTTO - Bacheca B545/02

M ap pa

4

BORMIO 2000 DA PIATTA Piatta - Dossaccio - San Pietro - Ciuk - Fontanalonga Bormio 2000 Il percorso di sviluppa su strada a fondo in alternanza naturale ed asfaltato ed offre numerosi spunti artistici e panorami sulla vallata. Partendo dalla frazione di Piatta in Valdisotto si procede in via Canaletta imboccando, al bivio sulla sinistra, il sent. S545 che porta direttamente in località San Pietro. Dalla Chiesa dei Ss. Pietro, Marcellino ed Erasmo, che esternamente si presenta come una costruzione sobria ma internamente custodisce opere artistiche di grande raffinatezza ed eleganza, si continua sulla strada principale fino all’incrocio e poi si imbocca il sent. S540. Dopo la curva si avanza su strada asfaltata verso la località Ciuk. Il percorso continua sul sent. S540 che, ad un certo punto, si congiunge con il sent. S543, fino ad arrivare a Bormio 2000.

LA CHIESA DEI SS. PIETRO, MARCELLINO ED ERASMO La prima attestazione risale al 1309. Nel 1537 l’edificio, con una facciata a capanna, un’abside a base rettangolare ed un alto e sottilissimo campanile, fu restaurato. Internamente si presenta come un prezioso scrigno di pittura cinquecentesca di Vincenzo De Barberis, noto pittore bresciano.

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Interesse Storico - RELIGIOSO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

4,6km 2 h 7 min. Medio 1962 m 1334 m 628 m 628 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

24 m 19 % 2%

Partenza: Piatta Arrivo: Bormio 2000

•San Pietro Piatta

Ciuk

•Dossaccio

•Fontanalonga

Bormio 2000 93


VALDISOTTO - Bacheca B277/02

M ap pa

4

LAGHETTO DELLE MOTTE Parco giochi Santa Lucia - Osteglio Laghetto delle Motte La passeggiata, adatta per tutta la famiglia, si sviluppa in salita per circa 2 Km, quasi interamente su mulattiera e strada carrozzabile. Il percorso parte dal parcheggio nelle vicinanze del parco giochi di Santa Lucia e segue via Fumarogo fino alla sua conclusione. Da qui imbocca il sent. N280 che, oltrepassando un gruppo di case in località Osteglio, porta alla Costa del Madrecc. Il tracciato continua su una mulattiera che si snoda quasi parallela alla strada provinciale n. 28 e la intercetta solo per 40 m, inoltrandosi poi nella vegetazione di pini silvestri e abeti. Dopo 10 minuti circa, raggiunta la località Le Motte, il percorso attraversa nuovamente la provinciale e prosegue attraverso i prati e la pista da sci, fino a raggiungere l’attrezzata area picnic nei pressi del Laghetto delle Libellule, circondata da pini silvestri e mughi con un sottobosco generoso di frutti selvatici e funghi.

IL LAGHETTO DELLE LIBELLULE Questo laghetto ospita numerose specie di libellule, gerridi e tritoni alpestri che qui vivono e si riproducono. Nei pressi del laghetto è stata realizzata un’area pic-nic attrezzata per osservare, scoprire e conoscere da vicino e con tranquillità questo delicato ecosistema.

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Interesse Naturalistico - BOTANICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

2,9 km 1 h 1 min. Facile 1422 m 1176 m 246 m 245 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

2m 9% 0%

Partenza: Parco giochi Santa Lucia Arrivo: Laghetto delle Motte

Laghetto delle Motte

Osteglio

Parco giochi S. Lucia 95


VALDISOTTO - Bacheca B540/02

M ap pa

4

LAGHI DI PROFA Funivia Bormio 3000 - Bei Laghetti - Baita del Pastore Sobrettina - La Rocca - Bormio 2000 Partendo da Bormio 3000, raggiungibile con la funivia che sale da Bormio (informarsi sull’apertura presso gli uffici turistici), si imbocca il sent. S541 e, passando per i Bei Laghetti, si arriva al bivio di Bocca di Profa dove si continua sul sent. S518. Dopo aver attraversato il ruscello in località Baita del Pastore, il tracciato si congiunge con il sent. S542 e prosegue fino ad arrivare a Sobrettina. Da qui un ampio sentiero, prevalentemente pianeggiante ma con alcuni tratti di salita e discesa, porta in località La Rocca. Attraversate le piste da sci, si prosegue lungo il sent. S543.1 fino alla località Comane e si scende poi a Bormio 2000 dove parte la funivia che ritorna a Bormio. Il territorio attraversato da questa passeggiata è ricco di ruscelli e laghetti, specie nella Valle di Profa. Lungo la discesa verso Bormio, offre ampie vedute sulla vallata e sulla vegetazione tipica dei pascoli alpini.

BEI LAGHETTI E LAGHETTI DI PROFA Sono dieci, fra laghetti e micro laghetti, e sono nascosti fra le balze rocciose che si trovano a nord-ovest del passo. Oltre ai Bei Laghetti, dalla Bocca di Profa sono visibili il Lago delle tre Motte, che è quello maggiore. A seguire il Lago Stelù, il Lago Brodech e il Lago del Pian Poirif.

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

Bormio 2000

15 km 4 h 22 min. Medio 3000 m 1938 m 1062 m 258 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

1320 m 10 % 17 %

Partenza: Bormio 3000 Arrivo: Bormio 2000

La Rocca

Sobrettina

Bormio 3000 Baita del Pastore

I Bei Laghetti

Bocca di Profa

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VALDISOTTO - Bacheca B280/04

M ap pa

4

MALGA SAN COLOMBANO - OGA Malga San Colombano - Pozza - Sposina Bassa Forte di Oga - Crap del Maro - Oga Partendo dalla Malga di San Colombano, a quasi 2500 m di altitudine, il percorso si snoda in discesa lungo il sent. N280, su un’ampia e battuta strada carrabile. Durante la camminata si incontrano alcune località, come Pozza e Sposina Bassa, nonché il Forte di Oga, intitolato al capitano valtellinese Venini, medaglia d’oro al valor militare. Al termine del secondo conflitto mondiale il Forte fu abbandonato dalle truppe militari ma rimase custodito sino al 1958, quando l’esercito decise di dismetterlo definitivamente ritenendone esaurita la funzione. Ripartendo da questo monumento storico il tracciato prosegue, sempre sul sent. N280, verso nord fino ad arrivare in località Crap del Maro, dove è presente anche una area picnic. Da qui si segue lo stesso sentiero fino al centro della frazione di Oga, dove si imbocca, sulla destra, il sent. N277 in via delle scuole fino ad arrivare nelle vicinanze del parcheggio.

IL FORTE VENINI Fu eretto tra il 1908 e il 1912 a difesa dei principali valichi alpini dell’Alta Valtellina. Dopo anni d’abbandono sono state promosse delle migliorie così da permettere ai turisti con interessi storicomonumentali di visitarlo.

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Interesse Storico - GRANDE GUERRA

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

7 km 2 h 2 min. Medio 2235 m 1476 m 759 m 10 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

768 m 3% 17 %

Partenza: Malga San Colombano Arrivo: Oga

Crap del Maro

• •

Forte Venini di Oga

Sposina Bassa

Pozza

Oga

Malga San Colombano 99


VALDISOTTO - Bacheca B274/02

M ap pa

4

OGA Cepina - Presurina - Calosio - Oga - Pedenale La Mandria - Presura - La Ronca - Cepina Questa escursione ha inizio nella frazione di Cepina, per proseguire poi lungo via Roma e successivamente in via Zola. Da qui il percorso imbocca il sent. N276 che, presso La Ronca, si dirama a destra su una pista forestale fino a congiungersi, in località Presurina, al sent. N277 che porta a Calosio e si conclude nel centro di Oga. La passeggiata riparte sulla sinistra, in via Roma, seguendo il sent. N280 per poi proseguire per un breve tratto sul sent. N270. Dopo aver imboccato il sent. N207 si giunge alla Baita La Mandria. Poco più avanti è presente un punto panoramico che offre una stupenda vista sulla vallata. Il tracciato continua sul sent. N276, lungo le località Presura e La Ronca, passando nuovamente per via Zola per concludersi in via Roma. Il sentiero si sviluppa su strada principalmente a fondo naturale ed è perfetto per una passeggiata in famiglia con la possibilità di sostare nell’area picnic di Calosio.

OGA Oga, frazione di Valdisotto, è un piccolo paese di montagna circondato da ampi boschi di conifere e contornato dalle vette delle Alpi centrali. Oga non conosce ancora il turismo di massa e garantisce vacanze tranquille e rilassate, in un ambiente di pace, di serenità e di silenzi.

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

11,8 km 4 h 1 min. Medio 1738 m 1141 m 597 m 604 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

608 m 10 % 21 %

Partenza: Cepina Arrivo: Cepina

Oga

•• Pedenale

Calosio di Dentro

•Presurina •La Mandria Baita Presura

••

La Ronca

Cepina

101


VALDISOTTO - Bacheca B277/02

M ap pa

4

OGA Santa Lucia - Presurina - Calosio - Oga Costa del Madrecc - Osteglio - Santa Lucia Partendo dal parcheggio vicino al parco giochi della frazione di Santa Lucia, si procede verso sud lungo via Fumarogo. Superata la località Dosso, si continua sulla pista forestale fino a La Ronca. Per un breve tratto il percorso si unisce al sent. N276, per riprendere poi la pista forestale. In prossimità di Presurina si congiunge con il sent. N277 e, oltrepassando alcune radure e l’area picnic, arriva a Calosio, dove è possibile vedere alcune baite tipiche di montagna. Da qui il tracciato si snoda attraverso un fitto bosco per poi sbucare nelle zone esterne della frazione di Oga. La passeggiata prosegue verso il centro del paese fino ad incrociare il sent. N280 che, proseguendo verso destra, conduce alla Costa del Madrecc e, successivamente, alla località Osteglio. Da qui la passeggiata prosegue lungo la via Fumarogo finchè si torna al punto di partenza.

I COLORI DI MONTAGNA Il percorso attraversa fitti boschi, alternati a vaste radure e verdissimi prati dove sorgono le tipiche baite di montagna, permettendo di entrare in contatto con la natura che circonda questi luoghi, apprezzati dagli appassionati di scenari naturalistici di montagna.

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

8,4 km 2 h 32 min. Medio 1475 m 1166 m 309 m 310 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

310 m 9% 9%

Partenza: Parco giochi Santa Lucia Arrivo: Parco giochi Santa Lucia

Costa del Madrecc

Osteglio• •Oga

Calosio di Dentro

Parco giochi S. Lucia

Presurina

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VALDISOTTO - Bacheca B280/03

M ap pa

4

PALUACCIO E FORTE DI OGA Ristoro al Forte - Paluaccio - Forte Venini di Oga Ristoro al Forte Partendo dal parcheggio del Forte di Oga, il percorso si inoltra lungo il sent. N280 fino ad incrociarsi, sulla sinistra, con un sentiero che porta in località Pian della Torba e alla Riserva del Paluaccio. Prendendo l’altra diramazione del bivio, si raggiunge il Forte Venini per poi tornare al punto di partenza. Durante questa gradevole passeggiata è possibile immergersi nella natura, visitando la Riserva del Paluaccio, patrimonio ambientale preziosissimo, così come assaporare un po’ di storia locale recandosi presso il Forte Venini, costruito nella prima guerra mondiale come organo di difesa dei passi soggetti al pericolo austriaco. Ora, dopo opere di ripristino, è ben conservato e luogo di visita per tutti i gli appassionati che amano la storia.

LA RISERVA DEL PALUACCIO Nata nel 1983 con l’intento di preservare i delicati ambienti di torbiera, la riserva del Paluaccio ricopre una superficie di oltre 30 ettari. Conserva ancora oggi una molteplicità di ambienti di notevole interesse naturalistico (torbiera bassa e intermedia, prati torbosi, praterie a nardo, aree boschive).

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Interesse Storico - GRANDE GUERRA

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

2,3 km 36 min. Facile 1730 m 1700 m 30 m 41 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

42 m 8% 8%

Partenza: Ristoro al Forte Arrivo: Ristoro al Forte

Riserva Paluaccio di Oga

•Forte Venini di Oga Ristoro al Forte

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VALDISOTTO - Bacheca B274/02

M ap pa

4

PANORAMICA BOSCO SUENA Cepina - Pedemonte - Suena - Molini - Fontane Pedemonte - Cepina Partendo dal parcheggio del Municipio di Valdisotto a Cepina, il percorso imbocca il sent. N274, raggiunge la località Pedemonte e, dopo un curva stretta sulla destra, continua sempre su questo sentiero in un fitto bosco fino ad arrivare nelle vicinanze delle baite di Suena. Da qui il tracciato prosegue per il sent. N207, fino all’abitato di Molini, dove si congiunge alla strada asfaltata comunale. Quindi il sent. N207-N273 conduce alla località Fontane. Il percorso a questo punto prosegue sul sent. N274.1, sempre diritto e in mezzo al bosco, permettendo di ritornare a Pedemonte e poi al parcheggio del Municipio. L’escursione si sviluppa su strada prevalentemente sterrata ed in piccola percentuale asfaltata nei centri abitati.

CEPINA È la frazione con il maggior numero di abitanti del Comune di Valdisotto e sede del Municipio. Cepina si sviluppa seguendo, a valle, la linea del fiume Adda e, verso monte, in piccoli nuclei rurali e molto antichi (Pedemonte, Pozzaglio, Valcepina).

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

8 km 2 h 49 min. Medio 1587 m 1151 m 436 m 492 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

492 m 16 % 15 %

Partenza: Cepina Arrivo: Cepina

Cepina Pedemonte

•Suena

•Fontane

Molini

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VALDISOTTO - Bacheca B540/01

M ap pa

4

PANORAMICA VALLECETTA Ciuk - Bormio 2000 - La Rocca - Malga Vallecetta Boero - Strambeca - Bormio 2000 - Ciuk Partendo da località Ciuk a Valdisotto, il percorso segue il sent. S540 e, al primo bivio, continua lungo il sent. S543 oltrepassando le località Fontanalonga e Bormio 2000. A Comane il tracciato si congiunge con il sent. S543.1 fino ad arrivare a La Rocca. Da qui si prosegue sulla destra lungo il sent. S542, giungendo prima alla Malga Vallecetta e poi a Boero. Il percorso continua sul sent. S521 e, superata l’attrezzata area picnic, si congiunge e continua lungo il sent. S543. Attraversato il ponte in legno del Rio Vallecetta, arriva in località Strambeca. Si continua lungo lo stesso sentiero, si oltrepassano le località Baitecia, Lecia, Bormio 2000 e Fontanalonga fino ad imboccare il sent. S540 che riporta in località Ciuk. L’escursione si estende attraverso boschi di abeti e pini silvestri, alternati da passaggi lungo le piste da sci del versante Vallecetta.

BORMIO 2000 Località sciistica per eccellenza nel comprensorio dell’Alta Valtellina. In estate è punto di partenza per escursioni in quota nell’incontaminata natura del Parco Nazionale dello Stelvio. Da Bormio 2000 è possibile salire in vetta al Vallecetta con un’altra funivia, raggiungendo Bormio 3000.

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

14,8 km 5 h 11 min. Medio 2246 m 1632 m 614 m 759 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

759 m 21 % 19 %

Partenza: Ciuk Arrivo: Ciuk

Ciuk

Bormio 2000

Strambeca

La Rocca

•Malga Vallecetta

Boero

• 109


VALDISOTTO - Bacheca B276/01

M ap pa

4

PIATTA Zola - Piazza - Piazza di Dentro - Burat - Magatelli Santel - Piatta Dalla località Zola si imbocca la S.S. 38 e, al primo incrocio, si svolta sulla destra lungo la strada per Piazza e Piazza di Dentro. Da qui si prosegue lungo il sent. S545 e si arriva alla frazione di Piatta. Questo percorso è adatto a tutta la famiglia e si sviluppa su strada in parte asfaltata che collega i centri abitati di Piazza e Piatta, due piccole ma antiche frazioni del Comune di Valdisotto che conservano edifici rurali, caratteristiche fontane ed edifici sacri quali la Chiesa di San Giovanni Evangelista, la Chiesa Parrocchiale di Sant’Anna ed alcune Santelle di interesse artistico. Il sentiero attraversa prati con baite (località Burat e Magatelli) e brevi tratti di bosco, regalando scorci panoramici su Bormio, sulla vallata e sulle pendici del Monte Vallecetta.

LA CHIESA DI SAN GIOVANNI EVANGELISTA La quattrocentesca chiesa di San Giovanni Evangelista custodisce due preziose ancone che ne costituiscono il più importante richiamo artistico. Una proviene da Pedenosso ed è una pregevole e fastosa opera d’intaglio dorato riconducibile al XVII secolo.

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Interesse Storico - RELIGIOSO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

3 km 54 min. Facile 1336 m 1150 m 186 m 188 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

2m 11 % 1%

Partenza: Zola Arrivo: Piatta

Piatta

•Santel Magatelli

•Burat

Piazza

Zola

•Piazza di Dentro 111


VALDISOTTO - Bacheca B545/02

M ap pa

4

TOUR A BOERO Piatta - Dossaccio - Brusafol - Pradibello - Cluss Lecina - Boero Partendo dal parcheggio delle ex suole nella frazione di Piatta, il percorso imbocca il sent. S545.1. Al bivio in località Dossaccio si gira sulla destra, seguendo dopo pochi metri la strada carrozzabile che si estende inizialmente lungo ampi campi e poi in un folto bosco. Nelle vicinanze della località Brusafol il sentiero ritorna nei prati verdi che circondano le caratteristiche baite della zona, fino a tornare nel bosco in località Pradibello. Attraversati i prati e le baite di Cluss, Trosc e Lecina, dove sono localizzati i massi a coppelle Baiteccia, il percorso continua sul sent. S521 che porta alla piana di Boero. Oltrepassando il ponticello del Rio Vallecetta e l’area picnic è possibile visitare la mangiatoia dove i cervi sono soliti cibarsi durante i mesi più rigidi dell’anno. A Boero sono presenti delle tipiche baite di montagna, un volta usate come rifugio per i cacciatori della zona.

I MASSI A COPPELLE DEL MONTE VALLECETTA Il monte Vallecetta offre, a chi si impegna nella ricerca, qualche piccola scoperta archeologica. Le coppelle sono in totale 23. Queste incisioni a forma sferica di diversa profondità e diametro datano probabilmente dall’Età del Rame (IV- III Millennio a.C.) fino a epoche più recenti.

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Interesse Naturalistico - FAUNISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

4,1 km 2 h 15 min. Medio 2018 m 1340 m 678 m 685 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

7m 17 % 1%

Partenza: Piatta Arrivo: Boero

Piatta

Dossaccio

• •Pradibello

Brusafol

Cluss

Lecina

Boero

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VALFURVA - Bacheca B568/01

M ap pa

4

BORMIO 2000 Sant’Antonio - Calvarana - Monti di Sobretta Baita dei Pastori - Pozzo dell’Acqua - Bormio 2000 Dal ponte di Sant’Antonio si imbocca la strada carrabile S550, che sale fino alle baite di Calvarana di sotto. Si prosegue lungo il tracciato finchè, nei pressi della Val Calvarana, si incontra un bivio: si continua diritti nel fitto bosco, si supera il torrente lungo la mulattiera S522 e, superato Sobrettorca, dopo un lungo mezzacosta, si raggiunge la pista forestale nei pressi dei Monti di Sobretta di Sotto. Si percorre la pista verso monte, con tratto iniziale di ripida salita e alcuni tornanti. Il percorso continua più dolcemente lungo il sent. S543 e supera la Val di Calvarana per poi pianeggiare lungamente nella bellissima cembreta del Vallecetta sino a sbucare nei pressi delle costruzioni e degli impianti di risalita di Bormio 2000.

IL PINO CEMBRO Conifera presente in genere oltre i 1700 m di quota, il Pino cembro ha rappresentato un’importante fonte di sostentamento per l’economia dell’Alta Valtellina. Caratterizzato da un legno di facile lavorazione, era l’albero più pregiato e pertanto ricercato dagli intagliatori del Bormiese.

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

12,3 km 4 h 4 min. Medio 2131 m 1348 m 783 m 826 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

234 m 17 % 4%

Partenza: Sant’Antonio Arrivo: Bormio 2000

Sant' Antonio

Pozzo dell'Acqua

•Calvarana

Bormio 2000

•Baita dei Pastori

Monti di Sobretta

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VALFURVA - Bacheca B531/02

M ap pa

4

PANORAMICA SU VALFURVA Canareglia - Solaz - Ardof - Val Zebrù Ponte delle 3 Croci - Niblogo - Canareglia Dalla frazione di Canareglia a Madonna dei Monti si sale lungo la strada militare S531, fino all’Alpe di Solaz, dove si può godere di una vista stupenda sulla Valfurva. Da qui si prosegue lungo il sent. S5151, prevalentemente pianeggiante ma con dei tratti in salita, che porta al bivio con il sentiero che sale dall’Alpe Ardof. Dalla Val d’Ardof, dopo una discesa impegnativa, ci si ricongiunge alla strada carrozzabile S529 della Val Zebrù. Si continua fino al ponte delle Tre Croci e al parcheggio di Niblogo. Da qui si cammina lungo la strada asfaltata che attraversa l’abitato di Madonna dei Monti e porta di nuovo a Canareglia. Attenzione al passaggio lungo le valli Ardof, soprattutto in caso di pioggia.

MADONNA DEI MONTI È una frazione ed una parrocchia della Valfurva con 900 abitanti circa e costituita da nove agglomerati distribuiti su una fascia altitudinale compresa fra i 1400 e i 1700 m, sul solare versante destro orografico della valle, allo sbocco della Val Zebrù.

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Interesse Naturalistico - FAUNISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

12,5 km 4 h 4 min. Medio 2111 m 1513 m 598 m 762 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

Partenza: Canareglia Arrivo: Canareglia

•Alpe Solaz di Sopra Ponte delle Tre Croci

Canareglia

761 m 37 % 41 %

• Ristoro Zebrù

Niblogo

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VALFURVA - Bacheca B547/02

M ap pa

4

PASSO DELL’ABLES Fantelle - Alpe Solaz di Sopra - Osservatorio Parco Nazionale dello Stelvio - Passo dell’Ables Dalla frazione Le Fantelle a Madonna dei Monti si imbocca il tracciato in salita S547.1 che porta all’Alpe Solaz di sopra. Da qui, si continua lungo il sent. S531 in un ambiente ormai aperto e a tornanti che porta all’Osservatorio del Parco Nazionale dello Stelvio. Con una lunga traversa si supera una vecchia frana e si sale quindi alle praterie dell’Alpe Cristallo, dove si attraversa un’evidente linea di trincee a lunetta scavate nella terra ed ormai completamente inerbate. Più in alto si affronta una ripida fascia di ghiaioni sfruttando quanto resta della mulattiera. Si giunge cosi ai piedi della scarpata terminale. La mulattiera attraversa in galleria un costone e si alza ripidamente toccando due ricoveri in grotta. Nei pressi della cresta ci si trova di fronte a un bivio: a destra il Passo Ables e a sinistra il bivacco Provolino, che si raggiunge dopo aver superato una postazione blindata di artiglieria e un osservatorio in grotta.

IL PASSO ABLES Si tratta di un intaglio, difficilmente individuabile, tra il Monte Cristallo e la Cresta Reit. In passato, quando il livello dei ghiacciai era più alto, costituiva il passaggio obbligato tra Valfurva e Passo Stelvio. Durante la Grande Guerra assunse importanza strategica come base logistica per gli appostamenti del Monte Cristallo.

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Interesse Storico - GRANDE GUERRA

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

9,8 km 4 h 34 min. Difficile 3013 m 1680 m 1333 m 1398 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

65 m 30 % 13 %

Partenza: Fantelle Arrivo: Passo dell’Ables

Passo dell'Ables

•Osservatorio Parco Alpe Solaz di Sopra

Fantelle 119


VALFURVA - Bacheca B531/01

M ap pa

4

VAL D’UZZA San Nicolò - Teregua - Giardin - Casina Bassa Pramezzano - Uzza - San Nicolò Dalla frazione di San Nicolò a Valfurva si sale verso Teregua e si imbocca il sent. S531 che sale ed attraversa la Val d’Uzza. Il percorso si tiene quasi costantemente nel bosco fino a raggiungere la Casina Bassa, un piccolo alpeggio dove in estate si possono trovare animali al pascolo. Si oltrepassa il caseggiato e si prosegue lungo il sentiero con andamento pianeggiante S511. Attraverso un suggestivo lariceto e si arriva in località Pramezzano. Da qui, si scende fino al paese di Uzza e, per un breve tratto, si segue la strada provinciale, che porta a San Nicolò, dove è possibile far visita alla Chiesa dei santi Nicola e Giorgio.

CHIESA DI SAN NICOLÒ VALFURVA Risale almeno al 1223 ed è stata la prima a separarsi dalla chiesa plebana dei Ss. Gervasio e Protasio di Bormio. Attualmente presenta un’elegante facciata su cui spicca il portale in pietra verde. Sull’altare maggiore si trova un’ancona preziosa, opera di Gian Battista De Piaz.

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Interesse Naturalistico - BOTANICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

5,5 km 1 h 46 min. Facile 1564 m 1319 m 245 m 247 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

248 m 11 % 16 %

Partenza: San Nicolò Arrivo: San Nicolò

Casina Bassa

Giardin

Pramezzano

Uzza

•Teregua San Nicolò 121


5

M ap pa

SONDALO VAL DI REZZALO - GAVIA La mappa 5 rappresenta gli abitati di Grosio, Sondalo, parte del Comune di Valdisotto e la Val di Rezzalo fino all’abitato di Santa Caterina Valfurva. Per la sua quota ottimale, la salubrità dell'aria, il clima secco, la varietà del paesaggio, Sondalo è rinomata come stazione climatica di cura e soggiorno. Per gli appassionati, il territorio di Sondalo offre la possibilità di andare alla scoperta di una delle più ricche zone mineralogiche della Valtellina. MAGGENGHI E ALPEGGI DELLA VAL DI REZZALO Numerose e dislocate a varie quote lungo il solco del Rezzalasco, le contrade della Valle di Rezzalo si sono nel tempo adattate all’uso dei materiali da costruzione reperibili in loco. Dal paese di Fumero fino alle contrade della parte mediana, Macoggia, San Bernardo e dintorni, le case presentano strutture a blockbau (tronchi incastrati a formare pareti) poggianti su un basamento di pietra o muratura. Gli insediamenti di questa valle sono la tappa intermedia degli spostamenti stagionali con il bestiame. IL SANATORIO VILLAGGIO MORELLI DI SONDALO Il sanatorio più grande d'Europa era stato voluto dal governo fascista. Si dice che per realizzare il quarto padiglione gli architetti si fossero ispirati alle corazzate di Benito Mussolini. Il progetto fu portato avanti da abili tecnici, guidati dal professor Eugenio Morelli, un geniale pneumologo, nativo di Teglio, il primo in Italia ad organizzare una seria lotta contro la tubercolosi. Dal novembre del '46 al dicembre del ‘65 nel sanatorio di Sondalo entrarono 52616 pazienti e ne furono dimessi per guarigione o stabilizzazione 35016.

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18 PERCORSI

5

M ap pa

SONDALO - VAL DI REZZALO - GAVIA

Nell’area di Sondalo - Val Di Rezzalo - Gavia sono stati selezionati 18 percorsi, presentati nelle pagine successive in ordine di Comune e a sua volta in ordine alfabetico. Di questi 18 percorsi, 14 partono dal territorio appartenente al Comune di Sondalo (SD) e 4 partono dal territorio appartenente al Comune di Valdisotto (VS). Le 8 bacheche dislocate sul territorio e riportate sulla mappa qui a fianco rappresentano i punti di partenza dei 18 percorsi selezionati, dei quali ben 17 sono di interesse naturalistico, 1 di interesse storico.

INTERESSE NATURALISTICO

MOTIN (SD) B268/04 (p.142)

ALPE ZANDILLA (VS) B273/01 (p.154)

OULTOIR (VS) B534/01 (p.158)

BAITE FÒ (SD)

PROFA ALTA (SD) B519/03 (p.146)

B268/03 (p.126) BAITE MADRISIO (SD) B492/01 (p.128)

PROFA ALTA (SD) B519/04 (p.148)

CECÈ ALTO (SD) B492/01 (p.130)

SAN BERNARDO (SD) B519/03 (p.150)

LAGO DI CAMPACCIO (SD) B273/01 (p.156)

TOUR PANORAMICO DI BOERO (SD) B519/04 (p.152)

LAGO DI POLLORE (SD) B519/03 (p.132)

VALLE DELLE PRESURE (VS)

LI MOREGN (SD) B268/03 (p.134) MADONNA DELLA NEVE (SD) B268/03 (p.136) MILOSA (SD) B268/03 (p.138) MOTIN (SD) B272/01 (p.140)

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B534/01 (p.160)

INTERESSE STORICO PASSO GAVIA (VS) B519/04 (p.144)


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SONDALO - Bacheca B268/03

M ap pa

5

BAITE FÒ Sommacologna - Muscet - Prà Magri - Prà Bugien Piaz Fò - Fléscia - Bonàsc - Baite Fò Dopo l’abitato di Sommacologna si prosegue con automezzi lungo il sent. N268 fino a Prà Bugien e si posteggia. Un tratto piano e breve porta al torrente Migiondo: si oltrepassa attraversando la mulattiera. Si raggiungono le baite di Piaz Fò e subito dopo quelle di Flescia. In alto si trova l’abitato di Fò, con baite ben conservate in pietra e legno. Se si è un po’ fortunati, lungo tutto il percorso è possibile vedere scoiattoli e nocciolaie. Dall’abitato di Fò si può ammirare nella sua maestosità la cima del Monte Storile.

LO SCOIATTOLO È un roditore di taglia medio-piccola (40 cm) che si nutre di noci, ghiande, funghi e frutta, delle quali fa cospicue scorte durante l’estate, immagazzinandole in dispense ben nascoste, per poi attingerne in inverno. È un animale arboricolo, abile saltatore e per questo legato agli ambienti silvani.

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

4,2 km 2 h 9 min. Medio 1728 m 1038 m 690 m 703 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

12 m 22 % 4%

Partenza: Sommacologna Arrivo: Baite Fò

Baite Fo

Bonàsc

Piaz Fò Fléscia

•Pra Bugien

• •

Pra Magri

Muscet

Sommacologna

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SONDALO - Bacheca B492/01

M ap pa

5

BAITE MADRISIO Bolladore - I Quadri - Nalunt - Taronno - Medola Piata Grenda - Foppa - Baite Madrisio Il sent. S492 si stacca dalla provinciale a Bolladore, costeggia per un breve tratto i prati fino a Nalunt, quindi entra nel bosco di abeti e larici seguendo la cresta dei roccioni che sovrastano Boscaccia. Attraversa ancora prati, fino ai poggi dove sorge il suggestivo e caratteristico paese di Tarón. La posizione solatia dei luoghi offre un clima mite anche d’inverno; da qui si gode il panorama della valle, da Migiondo fino a Valchiosa. Da Tarón la mulattiera sale al limite dei prati con il bosco di betulle puntando verso Piata Picena. Uno stretto tornante verso destra, poi la mulattiera si inerpica a forte pendenza lasciando sulla sinistra Piata Grenda per entrare in un folto bosco di abeti. La mulattiera passa a monte della malga Mezzen per raggiungere prima Medola poi Madrisc. Da queste ultime due località si ha una visione completa dell’Alta Valtellina, da Tirano a Bormio.

PIATA PICENA E PIATA GRENDA Piata Picena (altezza 90 m) e Piata Grenda (altezza 210 m) sono due maestose pareti rocciose che si ergono quasi a strapiombo sulla piana di Bolladore, ricche di cristalli di quarzo e di minerali rari. Offrono una magnifica panoramica della conca di Sondalo e delle montagne che la racchiudono.

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

5,4 km 2 h 47 min. Facile 1768 m 868 m 900 m 900 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

0m 22 % 0%

Partenza: Bolladore Arrivo: Baite Madrisio

Bolladore

I Quadri

Nalunt

Taronno

• Medola

Foppa

Baite Madrisio 129


SONDALO - Bacheca B492/01

M ap pa

5

CECE ALTO Bolladore - Villa Manara - Cece Bas - Cece Alto Da Bolladore, si raggiunge Villa Manara attraverso i sent. S492 e S494. A fianco di una baita situata alle pendici del bosco di abeti inizia la mulattiera. Il tracciato sale rapidamente in diagonale verso sinistra fino al Mot de li Scöa dove c’è il bivio con il sentiero che proviene da Mondadizza. Ad ampi tornanti e sempre nel fitto bosco raggiunge i prati e le baite di Cece Bas e poi Cecè Alt. Questa località consente l’intera veduta di Sondalo e le sue frazioni e dell’Alta Valtellina fino a Bormio.

MONDADIZZA È sede del più grosso insediamento industriale del Comune. La sua Chiesa Parrocchiale è un armonioso edificio che domina il paese, costruita su una antecedente chiesa più piccola di cui rimangono frammenti di affreschi attribuiti al Valorsa. All’entrata del paese sorge la Chiesa di San Giovanni.

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Interesse Naturalistico - FAUNISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

4,2 km 2 h 28 min. Medio 1692 m 868 m 824 m 824 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

0m 27 % 0%

Partenza: Bolladore Arrivo: Cecè Alto

Bolladore

•Villa Manara

Cece Bas

Cece Alto 131


SONDALO - Bacheca B519/03

M ap pa

5

LAGO DI POLLORE Fontanaccia - La Pontéla - Le Gande - Baite Macoggia Gnéra - Pollore - Lago di Pollore Si parte dal parcheggio di Fontanaccia, sopra l’abitato di Fumero, lungo la mulattiera militare S562 che risale la valle di Rezzalo costeggiando il torrente Rezzalasch e giunge a La Pontela. Si prosegue lungo la valle raggiungendo le baite de Li Ghènda. Superato i Picac si giunge alla Macogia, dove si apre l’ampia piana di S. Bernardo. Dopo la chiesetta, in località Gnéra, sulla sinistra si inerpica il sent. S537 per Pollore. Superate le baite il percorso continua lungo il sentiero segnalato da un cartello con l’indicazione per i laghi. Dopo circa un’ora di cammino, superato un dosso, si possono vedere i laghetti di Pollore. Da qui si apre una stupenda veduta sull’arco alpino Serottini/Saoretta.

I LAGHETTI ALPINI DELL’ALTA VALTELLINA Come oasi d’alta quota, i laghetti alpini sono sempre stati associati ad immagini di quiete assoluta e spazi incontaminati. Si trovano in genere in conche pianeggianti tra crinali. L’isolamento incantato che li distingue permette a questi specchi d’acqua di diventare mete ideali per escursionisti.

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Interesse Naturalistico - FAUNISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

5,8 Km 2 h 50 min. Medio 2450 m 1512 m 938 m 938 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

0m 23 % 0%

Partenza: Fontanaccia Arrivo: Lago di Pollore

Lago di Pollore

•Pollore

•Gnéra Baite Macoggia

•Le Gande •la Pontéla Fontanaccia 133


SONDALO - Bacheca B268/03

M ap pa

5

LI MOREGN Prà Di Piaz - Fiecc - Mota Crosc - Li Moregn Da Sondalo si raggiunge la Cava di quarzo. Dopo il piazzale della cava si segue la strada N271 per Esc fino ad incontrare il sent. N269.1 che si stacca sulla sinistra. Il sentiero passa a margine dei prati e poi si inoltra nel bosco di abeti fino a Fiecc. Dopo un breve tratto ripido e sassoso, si raggiungono le baite de Li Mota dove il bosco di abeti lascia il posto a quello di larici. Da Li Mota si segue il muraglione che delimita i prati, per poi salire gradatamente ad ampi tornanti fino ai poggi rocciosi di Mota Crosc dove si incontra una roggia che deriva le acque della Val del Corn. Questo posto è un punto panoramico interessante e uno dei più curiosi del Comune di Sondalo. Sul poggio più alto, dove c’è una piccola radura, si stacca sulla sinistra il sentiero che porta in poco più di un quarto d’ora a Li Moregn, da dove si può ammirare l’intera conca di Sondalo e le montagne che la circondano.

CAVA SOTTERRANEA DI QUARZO A SONDALO Il giacimento di quarzo di Sondalo è considerato tra i più importanti in Europa. Il quarzo è di elevata qualità, molto costante ed esente da contaminanti. La produzione attuale si attesta su circa 50 mila ton/anno di mercantile.

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

3,6 km 1 h 40 min. Facile 2072 m 1529 m 543 m 543 m

Li Moregn

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

0m 20 % 0%

Partenza: Prà di Piaz Arrivo: Li Moregn

•Mota Crosc

•Fiecc

Pra di Piaz

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SONDALO - Bacheca B268/03

M ap pa

5

MADONNA DELLA NEVE Sommacologna - La Vigna - Campo del Prà Remoscolo - La Valéna - Roncale - Madonna della Neve Partendo dall’abitato di Sommacologna, dopo una strettoia in mezzo alle case del borgo, si prende sulla destra una ripida salita (sent. 268.2) che porta verso La Vigna e Camp del Prà. Al bivio si abbandona il sentiero in salita e si scende sulla destra verso Remoscolo. Il sentiero si inoltra in un bosco che soprattutto in primavera ed in autunno assume colori stupendi. Lungo il percorso si può ammirare il panorama di Sondalo e l’imponente costruzione dell’ospedale Morelli. Dopo aver attraversato il ponticello sul torrente Rio si giunge alla recinzione dell’Ospedale, proprio all’entrata della portineria dell’8° padiglione. Da qui un ripido sentiero sulla sinistra sale verso Roncale. Passate le baite di Roncale si arriva alla Madonna della neve.

IL VILLAGGIO SANATORIALE EUGENIO MORELLI È il più grande sanatorio d’Europa e a tutt’oggi è parzialmente utilizzato come struttura ospedaliera. Costituisce una realtà sanitaria, scientifica e occupazionale, ma anche una presenza di forte impatto paesaggistico e monumentale. I lavori per la costruzione del grande complesso iniziarono nel 1932.

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

2,8 km 1 h 9 min. Medio 1266 m 1031 m 235 m 300 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

69 m 22 % 6%

Partenza: Sommacologna Arrivo: Madonna della Neve

Madonna della Neve

•Roncale

•la Valéna •

Remoscolo

•Campo del Prà

La Vigna

Sommacologna 137


SONDALO - Bacheca B268/03

M ap pa

5

MILOSA Sommacologna - Marasc - Milosa - Prà dei Piazzi Madonna della Neve - Roncale - Sommacologna Partendo da Sommacologna, dopo la strettoia che esce dal borgo, si prende la strada asfaltata N268 che va verso sinistra fino ai Muscet. Da qui si segue la sterrata per due tornanti. Al terzo tornante si imbocca la strada che sale a destra verso Prà Magri e Li Vedagoli. Attraverso i sentieri N268.1 - N269 - N208 si arriva a Milosa. Costeggiando i prati di Milosa, il sent. N270 scende verso Prà di Piaz. Si prosegue lungo la strada asfaltata che scende dalla cava del quarzo e porta verso il Meler e Madonna della Neve. Poco dopo la chiesetta, sulla destra, una strada sterrata scende verso le baite di Roncale e arriva alla portineria dell’8° padiglione del Morelli. A questo punto si svolta a destra, si attraversa il ponticello sul torrente Rio e si segue il sentiero che porta verso Remoscolo. Dopo un breve tratto in leggera salita si arriva ad un bivio e si prende la ripida discesa sulla sinistra per tornare a Sommacologna.

SOMMACOLOGNA Questa frazione rivela ancora tratti di insediamento antico. Tra le case, addossate una all’altra, spiccano facciate cinquecentesche, archi, anditi e finestre che rivelano una certa dignità. La Chiesa di Sant'Abbondio e di Santa Caterina, risalente al 1440, ha un’ancona lignea dipinta e dorata attribuita a M. Cogoli.

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

11,2 km 4 h 51 min. Medio 1859 m 1033 m 826 m 897 m

Milosa

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

897 m 25 % 22 %

Partenza: Sommacologna Arrivo: Sommacologna

•Pra dei Piazzi

Marasc

•Madonna della Neve

Roncale

Sommacologna 139


SONDALO - Bacheca B272/01

M ap pa

5

MOTIN Cà di Calvi - Giada - Li Suvili - Bedognè - Motin Si posteggia l’auto appena dopo l’abitato di Le Prese, alla Cà di Calvi (960 m). Un’ampia mulattiera, passando da Giada, sale per stretti tornanti in un bosco di pino silvestre. A 1140 m vi è una piccola Cappella. Si giunge quindi alle baite Li Suvili (1390 m) e, per una mulattiera pianeggiante, alle baite di Bedognè e quindi al Motin (1645 m), da dove si può ammirare uno stupendo panorama. Bella vista sull’imboccatura della Valle di Rezzalo, sulla Catena dei Serottini e le Baite di Profa. In questa zona le baite sono ben frequentate durante tutto l’anno per la buona esposizione.

CÀ DI CALVI Nei pressi della località Cà di Calvi nell’estate del 1866 si sono accampate le truppe italiane comandate dal col. Guicciardi in quanto gli austriaci avevano occupato il Bormiese fino al Ponte del Diavolo. A metà luglio riuscirono a respingerli oltre lo Stelvio.

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

4 km 1 h 56 min. Facile 1623 m 973 m 650 m 650 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

0m 29 % 0%

Partenza: Ca di Calvi Arrivo: Motin

Bedognè

Motin

Li Suvili

Giada

Ca di Calvi

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SONDALO - Bacheca B268/04

M ap pa

5

MOTIN Prà di Piaz - Prà de Sciaga - Escio - Pian de Stabinasc Mandria - Pratalzo - Bataen - Motin Dopo la Cava di Quarzo attraverso i sent. N269.1 - N271 si raggiungono Prà di Piaz e Prà de Sciaga fino a scorgere le baite di Esc, attraversate da una comoda mulattiera che, dopo un breve tratto allo scoperto, entra nel bosco di abeti e porta al Pien de Stabinac dove c’è un’ampia radura che delimita una vallata franosa. Da qui un sentiero si inoltra nella valletta (che è opportuno attraversare con attenzione per possibile caduta sassi), superata la quale, continua quasi pianeggiante fino alle baite di Mandria e di Pratalzo e subito dopo a quelle di Bataen. In mezzo ad un bel bosco di abeti, il sentiero prosegue leggermente in discesa, lasciando a valle i prati di Li Suvili che ogni tanto si intravedono sulla destra, fino a raggiungere il Motin. Dalle baite del Motin si può ammirare un bel panorama di Le Prese e di Frontale.

FRONTALE È una caratteristica frazione di Sondalo disposta tra terrazzamenti a prato sostenuti da muretti a secco. Al centro del paese è possibile visitare la Chiesa di San Lorenzo sulla cui controfacciata vi è una preziosa tavola a tempera che rappresenta la Sepoltura di Gesù.

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

3,8 km 1 h 12 min. Facile 1658 m 1530 m 128 m 136 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

54 m 8% 6%

Partenza: Prà di Piaz Arrivo: Motin

Motin

•Bataen • •Mandria

Pratalzo

•Pien de Stabinac Pra de Sciaga

Pra di Piaz

•Escio

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SONDALO - Bacheca B519/04

M ap pa

5

PASSO GAVIA Fontanaccia - Val di Rezzalo - Passo dell’Alpe Valle di Gavia - Malga dell’Alpe - Passo Gavia Partendo dal parcheggio di Fontanaccia, sopra l’abitato di Fumero, la mulattiera militare S562 risale la valle di Rezzalo costeggiando il torrente Rezzalasch e raggiunge in breve La Pontela. Proseguendo si giunge alle baite de Li Ghènda. Superato i Picac si apre l’ampia piana di San Bernard. Si incontrano poi i fienili di Malnìo e per ultimo Ronzóon. Attraversato il torrente al Pont del Mérlo si risale la bastionata del Sascel, lasciando sulla sinistra le baite di Cambugaton. Si giunge a Clev con le sue suggestive baite in pietra a secco. Il percorso, dopo aver lasciato sulla sinistra le baite e i prati del Li Teg(h)iàscia percorre gli ampi pascoli dei Pièn Di Tèrmen fino al Pass De l’Alp dove si possono ancora vedere tutto intorno i camminamenti, le fortificazioni e le trincee della 1a Guerra Mondiale. Seguendo il sentiero sulla destra del torrente Alp si giunge alla S.S. del Gavia per raggiungere il Passo.

VAL DI REZZALO La Val di Rezzalo è un raro esempio di valle alpina che ha conservato la sua originaria bellezza e dove, soprattutto, gli interventi umani hanno rispettato e conservato il patrimonio ambientale e paesaggistico. In inverno è anche meta di escursioni sci-alpinistiche.

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Interesse Storico - GRANDE GUERRA

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

17 km 5 h 19 min. Medio 2620 m 1511 m 1109 m 1243 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

133 m 17 % 5%

Partenza: Fontanaccia Arrivo: Passo Gavia

Malga dell'Alpe

Passo dell'Alpe

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Trentino

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Passo Gavia

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Fontanaccia

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SONDALO - Bacheca B519/03

M ap pa

5

PROFA ALTA Fumero - Baite Agac - Pezze - Pavagn - Profa Alta Il persorso inizia nell’abitato di Fumero (1465 m) a Sondalo e segue il ripido sent. S539 che sale verso le baite Agac (1625 m) e Li Pèza. Si arriva a Pavagn e si percorre un ampio sentiero (ex strada militare) pianeggiante lasciando in basso le baite di Pecè fino a raggiungere la Val Fin. Il percorso attraversa poi un bosco di cembri e larici molto ben conservato sino alle baite di Profa Alta in Comune di Valdisotto.

FUMERO È una piccola frazione di Sondalo che si trova all’imbocco della Valle di Rezzalo. La Chiesa della frazione, dedicata a Sant'Antonio Abate, risale 31 agosto 1506. Nella storia della chiesa è degna di nota la devozione delle famiglie di Fumero e Frontale emigrate a Venezia.

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

8,2 km 3 h 11 min. Medio 2065 m 1161 m 904 m 919 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

46 m 18 % 3%

Partenza: Frontale Arrivo: Profa Alta

Profa Alta

Pavagn

• •Pezze

Baite Agac

Fumero 147


SONDALO - Bacheca B519/04

M ap pa

5

PROFA ALTA Frontale - Macanìin - La Flescia - Asola Boero di Sotto - Pezze - Pavagn - Profa Alta Da Le Prese si va a Frontale e quindi verso Fumero, fino alla Flescia, con automezzi. Si segue poi lungo il sent. S518 che porta a Pravadina: da qui la mulattiera si fa più ripida. Alle baite di Asola ci si può riposare per un attimo per poi camminare in un bosco di lariceti, ontani selvatici e rododendri sino ad arrivare all’abitato di Boero Basso caratterizzato da baite molto belle ed adagiate su una terrazza panoramica a dominio dell’Alta Valtellina. Ancora uno sforzo e si giunge a Pavagn, dove un’ex strada militare pianeggiante raggiunge la Val Fin, un’aspro e selvaggio vallone battuto dalle valanghe che d’inverno scendono dal Corn fino al Pont del Diavol. Il percorso attraversa poi un bosco di cembri e larici molto ben conservato sino alle baite di Profa Alta in Comune di Valdisotto.

VALANGHE NELLA STORIA DELL’ALTA VALTELLINA Le prime testimonianze risalgono ad autori greci e latini. In Valtellina si imparò ben presto a prevenire questo pericolo. Si racconta che molti scamparono alla tragedia grazie ai propri cavalli che, presagendo il distacco, arrestavano il passo o lo trasformavano in galoppo senza un motivo.

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

5,7 km 2 h 14 min. Medio 2065 m 1464 m 601 m 618 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

46 m 20 % 4%

Partenza: Fumero Arrivo: Profa Alta

Profa Alta

Asola

• Pavagn

• Boero di Sotto •Baite •Pezze

Fléscia Macanìin

Frontale 149


SONDALO - Bacheca B519/03

M ap pa

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SAN BERNARDO Fontanaccia - Pontéla - Le Gande - San Bernardo Poco dopo l’abitato di Fumero, si raggiunge l’ampio parcheggio della Fontanaccia. Una mulattiera militare della guerra 1915/1918 (S519) risale la valle costeggiando in destra idrografica il torrente Rezzalasch e raggiunge in breve il ponte in legno de La Pontela con belle baite che rappresentano uno dei più suggestivi insediamenti della valle. Proseguendo lungo la valle si incontra la presa dell’acquedotto dell’Ospedale di Sondalo e le baite de Li Ghenda, poste ai piedi di una frana di grossi massi granitici. Superato i Picac, il bosco d’abete lascia il posto al larice e si apre l’ampia piana di San Bernard. Tutto intorno un paesaggio caratterizzato dai numerosi alpeggi con antiche baite in legno, alcune ancora ben conservate: Li Salina - Teat - La Macogia San Bernard con la chiesetta omonima.

CHIESA DI SAN BERNARDO Fu realizzata nel 1672 in località Ruinaccio per rispondere alle richieste degli abitanti di Frontale e Fumero che, trascorrendo la stagione estiva nei pascoli della Val di Rezzalo, desideravano partecipare alle messe e avere un luogo di preghiera, senza doversi recare alle lontane chiese di paese.

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

2,9 km 1 h 9 min. Facile 1860 m 1503 m 357 m 357 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

0m 9% 0%

Partenza: Fontanaccia Arrivo: San Bernardo

San Bernardo

Le Gande

la Pontéla

Fontanaccia 151


SONDALO - Bacheca B519/04

M ap pa

5

TOUR PANORAMICO DI BOERO Frontale - Pravadina - Asola - Boero di Sotto La Pezza - La Flescia - Macanìin - Frontale Il percorso parte dalla frazione di Frontale a Sondalo. Si prosegue poi sulla strada per Fumero fino al tornante della Flescia da dove si diparte la mulattiera S518 per Pravadina. Seguendo il sentiero si passa da Clamezen e si arriva a Pravadina. Si giunge alle baite di Asola poi a quelle di Boero, adagiate su una terrazza panoramica a dominio dell’Alta Valtellina. Dalle baite di Boero di sotto si prosegue fino a quelle di Masuon. A questo punto si scende lungo il sent. S539 e si raggiungono le località Baite Agac e La Pezza, per arrivare fino a Fumero. Si segue la strada comunale che attraversa i Dos per arrivare alla Flescia e quindi a Frontale. In queste zone ha origine la capra Frontalasca denominata anche Frisa Valtellinese, note per la produzione di carne, l’elevata gemellarità e incrementi di peso dei capretti.

CAPRA FRONTALASCA O FRISA VALTELLINESE Di ceppo analogo a quello della Grigionese, viene allevata in Valtellina, Val Malenco, Val Masino e Valchiavenna. È utilizzata per la produzione del Violino, prosciutto tradizionale della Valtellina che si ottiene dalla stagionatura della spalla e della coscia. Buona anche la produzione di latte.

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

11,8 km 4 h 16 min. Medio 1913 m 1161 m 752 m 752 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

748 m 16 % 21 %

Partenza: Frontale Arrivo: Frontale

Pravadina

•Asola •Baite Boero di Sotto

Fléscia Macanìin

• •La Pezza

Frontale 153


VALDISOTTO - Bacheca B273/01

M ap pa

5

ALPE ZANDILLA Monte - Campello - Campaccio - Alpe Zandilla - Monte Attraversato il piccolo borgo di Monte si imbocca il sent. N273 caratterizzato da strada a fondo naturale e in salita. Il primo tratto attraversa un fitto bosco di abeti e, superate le baite in località Campello, raggiunge Campaccio. Da qui il tracciato prosegue a sinistra lungo il sent. N 208 scendendo fino all’Alpe Zandilla. Nel periodo estivo l’alpeggio comunale ospita bestiame di vario tipo, principalmente mucche e cavalli e nei pascoli è possibile trovare diverse piante officinali tra cui l’achillea moscata, molto usata in Alta Valtellina per produrre un tipico digestivo. (Informarsi sulle regole per la raccolta) Nel bosco è facile trovare piante di mirtilli selvatici e, con un po’ di fortuna, anche qualche fungo commestibile. Il percorso continua sul sent. N273.1 tra ampie radure e pascoli e, dopo aver superato la località Pozzech e Brusadei, si inoltra nel bosco giungendo nei prati vicino alle case di Monte.

ACHILLEA MOSCATA Conosciuta anche come Taneda o Erba Iva, è una pianta perenne della famiglia della Asteraceae che cresce da 1400 fin oltre i 3000 m su terreni poco calcarei. Ha fiori molto profumati, i quali, al pari delle foglie, vengono usati nella preparazione di amari, infusi digestivi e liquori.

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Interesse Naturalistico - BOTANICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

6 km 2 h 31 min. Medio 2039 m 1619 m 420 m 435 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

435 m 20 % 22 %

Partenza: Monte Arrivo: Monte

Campello Campaccio

Monte

•Alpe Zandilla 155


VALDISOTTO - Bacheca B273/01

M ap pa

5

LAGO DI CAMPACCIO Monte - Campello - Campaccio - Lago di Campaccio Il percorso si sviluppa in salita partendo dai 1600 m della località Monte (parcheggio) fino ai 2300 m di Campaccio, presentando sul cammino sorgenti di acqua fresca, punti panoramici e punti di interesse artistici, come la centenaria Chiesetta della Visitazione della Beata Vergine Maria in località Monte e le caratteristiche baite di montagna. Partendo dall’antico borgo di Monte, si segue il sent. N273 in direzione nord-ovest verso le baite di Campello, raggiungibili in circa 40 minuti. Da qui la passeggiata prosegue in direzione ovest sul sent. N273, che intercetta per un breve tratto il sent. N208 e continua poi fino alla Malga di Campaccio, in direzione sud est, dove è possibile vedere il caratteristico laghetto di montagna. L’alpeggio comunale testimonia il legame con il territorio ed il suo mantenimento tramite l’agricoltura e la pastorizia, di grande importanza in Alta Valtellina.

CHIESA DELLA VISITAZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA L’attuale chiesa è stata costruita nei primi anni del XX secolo in sostituzione di un’antica cappella risalente al 1680. Fu eretta per dare modo di partecipare alle funzioni sacre a quanti risiedevano in questa contrada della Valdisotto anche durante i mesi invernali.

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

3,7 km 1 h 57 min. Medio 2294 m 1612 m 682 m 682 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

2m 20 % 1%

Partenza: Monte Arrivo: Lago di Campaccio

•Campaccio

Campello

Lago di Campaccio Monte

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VALDISOTTO - Bacheca B534/01

M ap pa

5

OULTOIR Boss - Prades - Le Presure - Oultoir L’escursione inizia a Valdisotto in località Boss sopra San Bartolomeo, nei pressi della galleria artificiale e sale lungo il sent. S534. Subito si attraversa il torrente Mala e ci si inoltra nel bosco. Il percorso ha una pendenza abbastanza elevata fino a Prades ed è caratterizzato da passaggi a ridosso di rocce con dirupi di qualche decina di metri (sentiero sconsigliato a persone che soffrono di vertigini). Da qui il tracciato diventa più pianeggiante e continua immerso nel fitto bosco. Più avanti si oltrepassa la località Presure e si sale fino a raggiungere Oultoir, dove è possibile vedere delle rustiche baite di montagna circondate da distese erbose con diversi esemplari di bestiame al pascolo. Longilinei alberi sovrastano l’ambiente.

I BOSCHI DELL’ALTA VALTELLINA Il consistente patrimonio boschivo dell’Alta Valtellina non lascia dubbi sulle strategie di tipo conservativo operate in suo favore dall’uomo nel corso dei secoli. Il legname, anche se abbondante, non doveva essere sprecato: per raccoglierlo, anche se ormai secco, era necessario ottenere un permesso.

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

3,5 km 2 h 13 min. Medio 2057 m 1297 m 760 m 761 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

0m 43 % 0%

Partenza: Boss Arrivo: Oultoir

Oultoir

•Le Presure

Boss

Prades

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VALDISOTTO - Bacheca B534/01

M ap pa

5

VALLE DELLE PRESURE Boss - Tocc - Medac - Profa Alta - Profa Mezzana Profa di Ca' - Profa Bassa - Serravalle Il percorso inizia sul sent. S534 in località Boss, nei pressi della galleria artificiale sopra San Bartolomeo, per poi continuare sul sent. S535 fino ad arrivare in località Tocc. Da qui si procede sempre sullo stesso sentiero che percorre la Valle delle Presure, giungendo a Medac. In prossimità di un torrente si continua sul sent. S518 e, dopo aver superato il canalone, si ritorna nel bosco fino all’ampio pianoro di Profa Alta. Da qui, seguendo il sent. S536, si incontra in un primo momento una baita in legno in località Planet e poi un’unica abitazione in pietra a Profa Mezzana. A seguire si giunge a Profa di Ca' e Profa Bassa, fino ad arrivare a San Martino di Serravalle. La zona è molto selvaggia ed è caratterizzata da passaggi a ridosso di rocce. È comunque ricca di numerosi punti panoramici dove è possibile ammirare il paesaggio di fondovalle.

SAN MARTINO SERRAVALLE A San Martino Serravalle era presente l’antichissima Chiesa dedicata a San Martino di Tours che venne distrutta dalla grande frana del 28 luglio 1987. La Chiesa è stata oggetto di importanti scavi archeologici e sono stati rinvenute tracce significative di un insediamento protostorico.

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

8,7 km 4 h 15 min. Difficile 2084 m 1247 m 837 m 803 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

853 m 28 % 38 %

Partenza: Boss Arrivo: Serravalle

Boss

Tocc

• Serravalle

Medac Profa Alta

•Profa Mezzana

•Profa di Ca'

Profa Bassa

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6

M ap pa

VALFURVA - GAVIA - PARCO NAZIONALE DELLO STELVIO In Alta Valtellina permangono alcune tracce della Grande e Guerra. Trincee, strade, filo spinato, caserme, forti e villaggi militari testimoniano la grandiosità dell’evento o e delle forze impiegate e sono diffuse nel territorio o rappresentato nella mappa 6, che inizia dal Passo del Gavia e ricomprende le cime circostanti del gruppo Ortler - Cevedale, fino ad arrivare al Monte Cristallo a nord della Val Zebrù. Con lo scioglimento dei ghiacciai, ogni anno tornano alla luce nuove testimonianze della guerra. Tutta questa zona è parte del Parco Nazionale dello Stelvio. ello Stelvio IL PARCO NAZIONALE DELLO STELVIO Istituito nel 1935 sul territorio di quattro province (Sondrio, Brescia, Trento e Bolzano), con i suoi 134000 ettari, il Parco Nazionale dello Stelvio è il più grande tra i parchi storici italiani. Custode di un indiscusso patrimonio ambientale, trova nella presenza antropica una delle sue peculiarità. Entro e lungo i confini del Parco risultano distribuiti una ventina di centri abitati, con una popolazione che supera le 60000 unità. Numerosi sono gli edifici rurali (risalenti anche al Seicento) che caratterizzano il paesaggio fino agli alti pascoli. PASSO GAVIA Il passo del Gavia presenta grandi pianori meta di frequenti escursioni, tra cui la classica salita al Pizzo Tresero. Il luogo è ricordato anche per ragioni storiche, perchè durante la Prima Guerra Mondiale fu teatro di importanti operazioni belliche. Le testimonianze degli scontri sono ancora visibili: filo spinato, frammenti di granate e di bombe, gavette, lapidi e un piccolo museo sulla cresta della Cima Vallombrina.

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18 PERCORSI

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M ap pa

VALFURVA - PARCO NAZIONALE DELLO STELVIO

Nell’area di Valfurva - Parco Nazionale dello Stelvio sono stati selezionati 18 percorsi, presentati nelle pagine successive in ordine di Comune e a sua volta in ordine alfabetico. Questi percorsi partono dal territorio appartenente al Comune di Valfurva (VF). Le 7 bacheche dislocate sul territorio e riportate sulla mappa qui a fianco rappresentano i punti di partenza dei percorsi selezionati, dei quali ben 15 sono di interesse naturalistico, e 3 di interesse storico.

INTERESSE NATURALISTICO

RIFUGIO BRANCA (VF) B525/03 (p.188)

INTERESSE STORICO

BAITE CAVALLARO (VF) B568/01 (p.166)

RIFUGIO CASATI (VF) B525/03 (p.190)

PASSO ZEBRÙ (VF) B528/08 (p.180)

BOSCO DI CORNOGNA (VF)

RIFUGIO V ALPINI (VF) B529/01 (p.194)

VALLE DELL’A LPE (VF)

FORNI (VF) B571/01 (p.170)

RIFUGIO PIZZINI (VF) B525/03 (p.192)

VALLE DI REZZALO (VF) B519/01 (p.200)

LAGO DELLA MANZINA (VF) B525/03 (p.172)

SENTIERO GLACIOLOGICO ALTO (VF) B525/03 (p.196)

B568/01 (p.168)

PANORAMICA DELL’ABLES (VF) B571/01 (p.174) PANORAMICA DI S. CATERINA (VF) B528/01 (p.176) PANORAMICA VAL ZEBRÙ (VF) B529/01 (p.178) PIAN DELLE MARMOTTE (VF) B571/01 (p.182) PLAGHERA (VF) B571/01 (p.184) PONTE DELLE VACCHE (VF) B571/01 (p.186)

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B519/01 (p.198)


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VALFURVA - Bacheca B568/01

M ap pa

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BAITE CAVALLARO Sant’Antonio - Pradaccio - Baite Cavallaro Confinale di Sopra - Praduris - Arcaregl - Sant’Antonio Da Sant’Antonio Valfurva si imbocca il sent. S567 che, attraverso la frazione di San Gottardo e le baite di Drezzola, giunge fino alle baite di Pradaccio. Da qui si segue il sent. S527, che sale ripido e con alcuni tornanti fino alle baite di Cavallaro. Il percorso prosegue lungo una strada carrabile, a mezza costa, che, con andamento pianeggiante, raggiunge le baite di Confinale di sopra dove è possibile osservare uno spettacolare panorama su tutta la Valfurva, sul monte Sobretta e sul monte Vallecetta. Da qui si scende, attraverso il bosco di Presure, (prestando attenzione è possibile avvistare qualche scoiattolo la volpe), fino a Praduris e si continua poi in discesa lungo il sent. S568, che porta alla frazione di San Gottardo per poi tornare al punto di partenza.

LA VOLPE È l’unico carnivoro di una certa dimensione rimasto nel territorio del Parco dello Stelvio. Vive normalmente nel bosco, in tane ben nascoste ma, d’estate, può spingersi anche a quote piuttosto elevate. Verso maggio dà alla luce fino ad 8 piccoli.

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

13,1 km 5 h 16 min. Medio 2291 m 1348 m 943 m 943 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

942 m 23 % 27 %

Partenza: Sant’Antonio Arrivo: Sant’Antonio

•Pradaccio di Sotto •Baite Cavallaro Sant' Antonio

Arcaregl

Praduris

Baite Confinale

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VALFURVA - Bacheca B568/01

M ap pa

6

BOSCO DI CORNOGNA Sant’Antonio - Calvarana - Sobretta Bassa Santa Caterina Da Sant’Antonio Valfurva, sede del Museo Vallivo di Valfurva, si attraversa il ponte sul fiume Frodolfo e si imbocca la strada carrabile S550, che sale fino alle baite di Calvarana di Sotto. Proseguendo diritto, si supera il torrente e si imbocca una mulattiera nel fitto bosco. Si attraversa la Valle di Calvarana e, al bivio, si percorre la pista S522 verso monte, caratterizzata da un tratto iniziale in ripida salita e un lungo mezzacosta che porta a Sobretta bassa. Attraversata la Valle di Sobretta, il percorso prosegue con andamento pianeggiante nel comodo sentiero che attraversa lo splendido e silenzioso bosco di Cornogna, fino ad incrociare la valletta del Rio di Sclaneira. La si supera e si continua lungo il sentiero che penetra nel bosco di Plaghera e sbocca in località Vedig, dalla quale si raggiunge Santa Caterina.

MUSEO VALLIVO DI VALFURVA È un’ampia struttura che si sviluppa su più piani e accoglie al suo interno una vastità di oggetti di vita passata che testimoniano in modo inequivocabile il variare dei tempi, i diversi aspetti della vita che conducevano gli abitanti della valle e i precisi spunti sulla storia della Valfurva.

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Interesse Naturalistico - BOTANICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

10,3 km 3 h 7 min. Medio 1828 m 1348 m 480 m 501 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

108 m 15 % 5%

Partenza: Sant’Antonio Arrivo: Santa Caterina

Sant' Antonio

•Calvarana

Sobretta Bassa

Santa Caterina 169


VALFURVA - Bacheca B571/01

M ap pa

6

FORNI La Centrale - Lusseda - Cerena - Forni Dalla località “La Centrale” di Santa Caterina, nella zona di Magliaga, si imbocca il sent. S557, che porta a Lusseda (in inverno questa parte di sentiero è parte della pista di sci da fondo “Valtellina” di Santa Caterina). Da qui, il percorso sale con andamento piuttosto regolare fino alla località Cerena, dove è possibile effettuare una sosta. Si prosegue lungo il sent. S559 e, ad un certo punto, si svolta sul sent. S525, si supera la Valle di Cerena e, dopo il bivio con il sentiero che riporta sulla strada asfaltata che va ai Forni si prosegue sul sentiero a tornanti. Da qui si attraversa la Valle di Salettina per raggiungere infine l’albergo Ghiacciaio dei Forni. La vista sul Ghiacciaio dei Forni è meravigliosa.

PISTA VALTELLINA La pista agonistica Valtellina ha ospitato negli ultimi anni numerose gare di coppa del mondo di sci da fondo e, in particolare, due finali. La quota fra i 1740 e 1820 m s.l.m., la particolare posizione ed esposizione garantiscono perfette condizioni di neve a partire da novembre e fino a tutto marzo.

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Interesse Naturalistico - BOTANICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

7 km 2 h 34 min. Medio 2237 m 1753 m 484 m 513 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

105 m 30 % 7%

Partenza: La Centrale Arrivo: Forni

Forni

•Cerena Lusseda

La Centrale

171


VALFURVA - Bacheca B525/03

M ap pa

6

LAGO DELLA MANZINA Forni - Pradaccio di Sopra - Valle della Manzina Lago della Manzina Dall’albergo Ghiacciaio dei Forni si percorrono verso monte i sent. S528 e S555 attraversando un bosco puro di pino cembro considerato tra i più interessanti del Parco dello Stelvio. Sopra le Baite dei Forni il sentiero diventa pianeggiante e si dirige verso ovest su una pista di servizio che porta fino alle baite di Pradaccio di Sopra. Entrati nella Valle della Manzina, si prende a destra il tracciato S575 che porta verso il Monte Forni. A quota 2500 m, sul lato del roccione del Sasso Prealda, il sentiero sale a zigzag su un ripido pendio erboso. Si risale un filone morenico parzialmente inerbito e, tra roccie e sfasciumi, si raggiunge il Lago della Manzina. Da qui si gode una vista magnifica su gran parte del bacino dei Forni, le cui cime si specchiano nelle acque tranquille del lago.

LA PERNICE BIANCA Questo tetraonide, relitto delle glaciazioni quaternarie, vive in zone fredde, ad alta quota, ed ama in modo particolare la neve. È difficile da avvistare anche a causa della sua colorazione mimetica: se d’estate, infatti, assume un colore simile al terreno ed alla roccia, d’inverno diviene candida.

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

4,8 km 2 h 9 min. Medio 2785 m 2178 m 607 m 608 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

1m 28 % 0%

Partenza: Forni Arrivo: Lago della Manzina

Lago della Manzina

Pradaccio di Sopra

Forni 173


VALFURVA - Bacheca B571/01

M ap pa

6

PANORAMICA DELL’ABLES Santa Caterina - Li Nanza - Monich - Ables - Gemel Santa Caterina Dal centro di Santa Caterina, nei pressi dell’ufficio turistico, si stacca verso monte il sent. S571.1. Esso sale ripido nel bosco sino ad incontrare una carrareccia che proviene da Tovo. La si imbocca verso destra, si supera la Valle dell’Ables e ci si porta a Li Nanza e Ceisa di Sopra. Gradatamente, ci si innalza arrivando ai monti di Monich. Ancora una cinquantina di metri di dislivello di ripida salita e, con un tracciato che prosegue più pianeggiante, si giunge nei pressi delle baite Ables, un’eccezionale posizione panoramica sulla valle e sui monti circostanti, dove è possibile sostare e rifocillarsi nell’omonimo agriturismo. Da qui ha inizio la discesa. In località I Marz si prosegue diritto lungo il sent. S573 raggiungendo Rossaniga, Gemel e Blotana e, infine, l’abitato di Santa Caterina Valfurva.

SANTA CATERINA VALFURVA Si trova nel Parco Nazionale dello Stelvio ed è sede di sport invernali ed estivi . Ha dato i natali ad Achille Compagnoni (il primo scalatore del K2) e a Deborah Compagnoni (sciatrice azzurra). Nel 1985 e nel 2005 ha ospitato le gare femminili dei mondiali di sci alpino di Bormio.

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Interesse Naturalistico - FAUNISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

6,2 km 2 h 38 min. Medio 2203 1740 m 463 m 468 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

468 m 25 % 25 %

Partenza: Santa Caterina Arrivo: Santa Caterina

Gemel

•Ables •Monich

•Li Nanza Santa Caterina

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VALFURVA - Bacheca B528/01

M ap pa

6

PANORAMICA DI S. CATERINA Forni - Baite dei Forni - Ables - Monich - Bacero Li Nanza - Santa Caterina Dall’albergo Ghiacciaio dei Forni si imboccano, verso monte, i sent. S528 e S555 in un bosco puro di pino cembro considerato tra i più interessanti del Parco dello Stelvio. Sopra le Baite dei Forni, si prosegue verso ovest su un percorso più pianeggiante e su una pista di servizio che porta fino alle baite di Pradaccio di Sopra. Si continua lungo il sent. S527 e, oltrepassando le Baite di Raseit, si raggiungono le Baite dell’Ables e l’omonimo agriturismo. Il percorso si snoda tra i pascoli, dove si può godere un’ottima vista sulla Valfurva e sulla Valle dei Forni, dominata dalla splendida piramide del monte Tresero. I più attenti, alzando lo sguardo al cielo, potranno avvistare magnifici esemplari di aquila reale. Dalle Baite dell’Ables si inizia la discesa lungo il sent. S571.1 e, oltrepassando le baite del Monich, Bacero e Li Nanza, si raggiunge l’abitato di Santa Caterina.

L’AQUILA REALE Simbolo del Parco Nazionale dello Stelvio, l’aquila è considerata la regina dei cieli. Potente e spietata, in passato è stata temuta anche dagli abitanti dell’Alta Valtellina. Tra le accuse formulate a suo carico quella di rapire polli e agnelli, nonché bimbi ancora in fasce.

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

7,9 km 2 h 37 min. Facile 2386 m 1740 m 646 m 207 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

646 m 17 % 28 %

Partenza: Forni Arrivo: Santa Caterina

Baite dei Forni

Forni

•Ables •Monich ••LiBacero Nanza Santa Caterina

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VALFURVA - Bacheca B529/01

M ap pa

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PANORAMICA VAL ZEBRÙ Niblogo - Val Zebrù - Baite Campo - Costantini Cavallaro - Niblogo Dalla frazione di Niblogo, a Madonna dei Monti, si segue la strada carrabile S529 che porta in Val Zebrù. Al ponte di Peceneccia si prende la strada a sinistra e ci si addentra nella Val Zebrù vera e propria, costeggiando per un breve tratto il torrente. Il percorso è agevole ed è caratterizzato inizialmente da fitti boschi, interrotti da profondi valloni e poi da terrazzi verdi con caratteristiche baite. Il luogo è frequentato dagli ungulati e dal maestoso gipeto, recentemente reintrodotto nel Parco Nazionale dello Stelvio. Raggiunte le baite di Campo, a quota 1948 m, si sale a destra lungo un ripido sentiero a tornanti fino alla deviazione verso il bivacco Costantini e si prosegue poi sul sent. prevalentemente pianeggiante S526, fino alle baite di Cavallaro. Da qui si scende lungo un ripido percorso a tornanti (S527) che riporta sulla strada carrabile nei pressi del Ristoro Zebrù e si può quindi tornare alla frazione di Niblogo.

GIPETO Instancabile volatore, può compiere in un giorno fino a 700 km. Da poco reintrodotto, ha trovato in Alta Valtellina il suo habitat naturale grazie alle caratteristiche geomorfologiche del territorio, contraddistinte da pareti rocciose, ideali per l’allestimento del nido, e da aree aperte che facilitano l’avvistamento di carcasse di animali.

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Interesse Naturalistico - FAUNISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

18,3 km 6 h 10 min. Medio 2360 m 1594 m 766 m 835 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

835 m 30% 23%

Partenza: Niblogo Arrivo: Niblogo

Baite Campo

Niblogo

•Baite Cavallaro

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VALFURVA - Bacheca B528/08

M ap pa

6

PASSO ZEBRÙ Rifugio Pizzini - Passo Zebrù - Rifugio Quinto Alpini Baita del Pastore - Rifugio Campo - Niblogo Dal rifugio Pizzini si imbocca il sent. S529 verso il passo Zebrù, un sentiero facilmente percorribile, lungo il quale si possono ammirare il maestoso Gran Zebrù e le trincee della Ia Guerra Mondiale. Dal passo inizia una discesa ripida e panoramica. Dopo il primo tratto, la pendenza si fa più tranquilla e si raggiunge un bivio. La camminata prosegue sul sent. S529.1, a mezza costa, lungo i ghiaioni ai piedi della Cima Miniera, fino ad un nuovo bivio. Qui inizia una salita regolare, che porta al Rifugio Quinto Alpini, dove si ha una vista spettacolare sull’intera vallata. Dal rifugio inizia poi la discesa, che, per il primo tratto, coincide con il tracciato percorso in salita e poi prosegue sul sent. S516 fino a raggiungere la Baita del Pastore. Da qui la discesa diventa più agevole sulla strada carrabile S529 della Val Zebrù, passa per il rifugio Campo ed arriva infine, al parcheggio di Niblogo.

VAL ZEBRÙ: ECO DI UN AMORE INFELICE Si racconta che un grosso masso bianco, posto sotto il ghiacciaio della Miniera, ricordi agli escursionisti le vicende di Zebrusius, sfortunato cavaliere innamorato della sua donna e delle nostre montagne che si trasferì in questa valle in seguito ad una forte delusione amorosa.

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Interesse Storico - GRANDE GUERRA

19,2 km 6 h 49 min. Difficile 3000 m 1588 m 1412 m 844 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

1817 m 43 % 38 %

Partenza: Rifugio Pizzini Arrivo: Niblogo

- +

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

++ - + - + - +- + - + -+

-+

-

++ - + -+ -+

-

+

+

-

•Rifugio Quinto Alpini +-

-+ -

Baita del Pastore

+

+

-

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Rifugio Campo

Niblogo Passo Zebrù

Rifugio Pizzini

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VALFURVA - Bacheca B571/01

M ap pa

6

PIAN DELLE MARMOTTE La Centrale - La Romantica - Pian delle Marmotte Alpe Tresero - Ponte delle Vacche - La Centrale Dalla località “Centrale” di Santa Caterina, in zona Magliaga, si imboccano i sent. S557 e S561 e si raggiunge, tramite un percorso a zig-zag in salita, un ampio pianoro a quota 2360 m denominato “Pian delle Marmotte”. Qui è possibile effettuare una sosta e godere di un vastissimo panorama su gran parte della Valfurva e sui monti circostanti (in particolare il gruppo del Sobretta e del Gavia). Si continua poi a seguire sul sent. S561 e si scende all’Alpe Tresero. Il sentiero prosegue verso valle e, prima di imboccare il ponte delle Vacche, si prosegue a destra lungo il sent. S558 che costeggia il fiume Gavia e si arriva di nuovo alla “Centrale” di Santa Caterina.

LA MARMOTTA ALPINA La marmotta è il più grande roditore delle Alpi. I suoi richiami d’allarme sono generati dal passaggio dell’aria attraverso le corde vocali. In passato molte famiglie locali custodivano gelosamente dell’olio di marmotta per curare infiammazioni, bronchiti e polmoniti, reumatismi, emorroidi, distorsioni e lussazioni.

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Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

7,2 km 3 h 12 min. Medio 2343 m 1753 m 590 m 589 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

590 m 30 % 16 %

Partenza: La Centrale Arrivo: La Centrale

•Sassa Bianca

La Centrale

•Alpe Tresero •

Ponte delle Vacche

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VALFURVA - Bacheca B571/01

M ap pa

6

PLAGHERA Vedig - Sclanera - Bosco di Plaghera - Plaghera La Sella - Ciogna Dall’abitato di Vedig a Santa Caterina Valfurva si imbocca il sent. S522, si attraversa il Ponte dei Sospiri e il bosco di Cornogna fino a raggiungere il bivio con il sent. S522.2 che porta alle baite di Sclanera. Qui si incontra di nuovo un bivio, si mantiene la sinistra e si scende lungo il sent. S523. Si oltrepassa il bosco di Plaghera e la ski area di Santa Caterina, lungo un percorso con un andamento piuttosto pianeggiante, fino a raggiungere il Ristoro Paradiso. Si prosegue e si raggiunge l’incrocio con la strada che porta al Passo Gavia. Al tornante si segue il sentiero che porta alla Sella e poi in località Ciogna a Santa Caterina.

SKI AREA SANTA CATERINA È caratterizzata da 35 km di piste che si incrociano tra quota 1738 m (paese) e 2800 m (pendii del monte Sobretta) e ha 10 impianti di risalita. Il clima particolarmente favorevole e un sistema di innevamento all’avanguardia garantiscono piste perfettamente innevate da fine novembre fino ad aprile.

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Interesse Naturalistico - FAUNISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

7,7 km 2 h 25 min. Facile 2045 m 1757 m 288 m 294 m

•Monti di Sclanera

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

315 m 13 % 25 %

Partenza: Vedig Arrivo: Ciogna

Vedig

Ciogna Plaghera

•La Sella

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VALFURVA - Bacheca B571/01

M ap pa

6

PONTE DELLE VACCHE La Centrale - Ponte delle Vacche - La Sella Santa Caterina Dalla località “Centrale” di Santa Caterina, in zona Magliaga, si imbocca il sent. in salita S558, che costeggia il fiume Gavia, e si raggiunge il Ponte delle Vacche, così chiamato poiché quest’area è ricca di pascoli dove, durante l’estate, pascolano le mandrie. Da qui un sentiero permette di raggiungere il Passo Gavia. La camminata, invece, continua dopo aver attraversato il Ponte delle Vacche. Un’area pic-nic permette di effettuare una sosta. Si segue poi il sent. S556, che scende fino a La Sella, in località Ciogna.

IL PASSO GAVIA La strada che porta al Passo può raggiungere pendenze fino al 16% ed è percorribile in auto solo nel periodo estivo. La bellezza della sua natura richiama ogni anno ciclisti e motociclisti di tutto il mondo. Dal Passo si può godere di una bellissima vista del Gruppo Ortles e Adamello.

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Interesse Naturalistico - BOTANICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

5,6 km 2 h 2 min. Medio 2049 m 1740 m 309 m 320 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

333 m 12 % 25 %

Partenza: La Centrale Arrivo: Santa Caterina

Santa Caterina

La Sella

• La Centrale

Ponte delle Vacche

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VALFURVA - Bacheca B525/03

M ap pa

6

RIFUGIO BRANCA Forni - Rifugio Branca - Forni Dall’albergo Ghiacciaio dei Forni si imbocca la strada carrabile S530 portandosi non lontano da un minuscolo laghetto artificiale dove giungeva, poco più di un secolo fa, la colata del Ghiacciaio dei Forni. La strada sale sempre più intagliata sul pendio, dopo aver lasciato a sinistra il tratturo per la Malga dei Forni. Un paio di tornanti e la carrareccia aggira uno sperone roccioso per giungere al Rifugio Branca (2493 m). Dal rifugio si gode una vista grandiosa sui ghiacciai e le cime della zona, in particolare sul Monte San Matteo. Dal rifugio si scende al Lago di Rosole, tipico esempio di specchio d’acqua originatosi per lo sbarramento da parte della morena destra del ghiacciaio dei Forni, e si prosegue lungo il sent. S524 che ritorna al Rifugio Forni.

IL GHIACCIAIO DEI FORNI Secondo per dimensioni, dopo quello dell’Adamello, il ghiacciaio dei Forni rimane, con i suoi 13 chilometri quadrati, il più esteso di tipo vallivo in Italia. Esso si presenta costituito da più bacini di alimentazione e con più colate, confluenti in un’unica lingua.

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Interesse Naturalistico - FAUNISTICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

6,2 km 2 h 9 min. Facile 2494 m 2144 m 350 m 335 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

352 m 14 % 16 %

Partenza: Forni Arrivo: Forni

Forni

Rifugio Branca

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VALFURVA - Bacheca B525/03

M ap pa

6

RIFUGIO CASATI Forni - Val Cedec - Rifugio Pizzini - Rifugio Casati Dai Forni si imbocca verso nord la strada, abbastanza ripida, che risale verso monte con qualche svolta, fino ad imboccare il sent. S555 che porta al Rifugio Pizzini. Dal qui si continua verso monte lungo la strada carrabile S528, fino alla teleferica. Ci si trova dinnanzi un grandioso spettacolo d’alta montagna: a sinistra i passi dello Zebrù e la Cima delle Pale Rosse; di fronte la cresta pianeggiante, a tratti orlata di ghiacci; a destra le masse nevose del Monte Cevedale e Pasquale. A quota 2744 m si costeggiano i Laghi di Cedèc, ormai interrati. Un ripido strappo e si è ad un dosso. A sinistra si attraversa uno dei rami sorgentizi del torrente Cedèc e si inizia a risalire a stretti zig-zag la ripida costa. Presto si è al Passo del Cevedale, oltre il quale si scende al Rifugio Casati, a quota 3254 m. Poco sopra è il Rifugio Guasti, utilizzato in caso di grande affluenza e come rifugio invernale.

IL MONTE CEVEDALE (3769 m) Con i suoi 3769 m è il punto più interno e centrale di tutto l’arco montuoso della Valfurva e costituisce un nodo orografico importante. Da qui si dipartono le “Tredici cime” che giungono fino alla caratteristica struttura piramidale del Tresero, con una dorsale di 35 km a quote superiori ai 3200 m.

190


Interesse Naturalistico - GLACIOLOGICO

8 km 3 h 31 min. Medio 3260 m 2177 m 1083 m 1083 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

0m 32 % 0%

Partenza: Forni

Rifugio Casati

- - + -+ +

Arrivo: Rifugio Casati

+

-+

++- + - +- - + -+ - + - +-+ - + +

-+

-+

Rifugio Pizzini

-+

-

+-

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

·+·

Trentino

+

-+

Forni

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VALFURVA - Bacheca B525/03

M ap pa

6

RIFUGIO PIZZINI Forni - Baita de Cedec - Rifugio Pizzini Pianon di Cedec - Rovine Caserma - Forni Dall’albergo Ghiacciaio dei Forni si imbocca verso nord la stradetta che sale verso monte, abbastanza ripida e con qualche svolta, fino ad imboccare la strada carrabile S555, lungo il versante sinistro della Val Cedec. Il percorso si snoda attraverso i pascoli e offre una vista meravigliosa, prima sul Ghiacciaio dei Forni e poi sul Gran Zebrù (3857 m). Dopo il primo tratto di salita, si oltrepassa la Baita de Cedec trascurando le deviazioni che portano sul lato opposto della valle. Il sentiero ha un andamento pianeggiante, fino ai piedi del Rifugio Pizzini, a quota 2706 m. Si scende poi lungo il sent. S528, lungo il quale, passando per Pianon di Cedec e Rovine Caserma, si possono incontrare alcune trincee risalenti alla Prima Guerra Mondiale. Il percorso, pianeggiante nel primo tratto, si snoda lungo un sentiero immerso nei pascoli, fino a raggiungere l’ultima discesa che porta al rifugio Forni.

IL GRAN ZEBRÙ (3851 m) Caratteristica vetta del gruppo OrtlesCevedale, con la sua forma a cuspide, secondo la letteratura alpinistica venne scalato per la prima volta, senza l’impiego di ramponi, il 3 agosto 1864 dall’esploratore inglese Tuckett, dai fratelli britannici Buxton e dalle guide tirolesi Biener e Michel.

192


Interesse Naturalistico - GLACIOLOGICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

9,8 km 3 h 16 min. Facile 2697 m 2180 m 517 m 517 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

517 m 15 % 17 %

Partenza: Forni Arrivo: Forni

Rifugio Pizzini

Pianon di Cedec

Baita de Cedec

•Rovine Caserma Forni

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VALFURVA - Bacheca B529/01

M ap pa

6

RIFUGIO QUINTO ALPINI Niblogo - Alpe Ardof - Val Zebrù - Baita del Pastore Rifugio Quinto Alpini Dal parcheggio di Niblogo a Madonna dei Monti si imbocca la strada carrabile S529. Si percorre tutta la Val Zebrù e si raggiungono le Baite di Campo e la Baita del Pastore. Dalla Baita del Pastore si prosegue verso monte lungo il sent. S516, ripido, che si innalza a tornanti fino a quota 2500 m s.l.m. dove si possono ammirare la Cima Trafoi e il Gran Zebrù. Di fronte, verso nord, da notare la pala rocciosa di calcare del Sasso Rotondo con i passi dei Volontari e dei Camosci, importanti transiti verso il Passo Stelvio durante la Grande Guerra. Raggiunta la partenza dell’ex teleferica del Rifugio Quinto Alpini, si continua lungo il sent. S516, dove una salita regolare tra bianche pietraie e morene, si snoda a tornanti in una conca circondata da caratteristiche torri di aspetto quasi dolomitico. Un ultimo traverso porta al Rifugio Quinto Alpini. Prestando attenzione è possibile vedere qualche esemplare di camoscio al pascolo.

IL CAMOSCIO Vive in ambienti montani, in genere compresi tra i 1500 e i 2500 m di quota, e si nutre prevalentemente di piante erbacee, in particolare graminacee e leguminose. Nel territorio del Parco Nazionale dello Stelvio ne sono stati stimati oltre 5700 individui.

194


Interesse Naturalistico - PAESAGGISTICO

12,1 km 4 h 59 min. Medio 2873 m 1595 m 1278 m 1278 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

0m 24 % 0%

Partenza: Niblogo Arrivo: Rifugio Quinto Alpini

+ - +-+ -

+ -+-

+

-+

+ - -++

+

+-

-+ -+ - + -

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

+- +

Rifugio Quinto Alpini Alpe Ardof

•Baita del Pastore

Niblogo

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VALFURVA - Bacheca B525/03

M ap pa

6

SENTIERO GLACIOLOGICO ALTO Rifugi Forni - Sentiero glaciologico alto Ponti tibetani - Rifugio Branca - Rifugio Forni Dal Rifugio Forni si imbocca il sent. S524 sulla destra del torrente Frodolfo e si devia a destra lungo il sentiero glaciologico alto segnato da triangolo giallo. Il sentiero offre un vista magnifica sul Ghiacciaio dei Forni, sul monte Gran Zebrù e sulla Val Cedec. Lungo il percorso sono presenti fortini e resti della Prima Guerra Mondiale. Dal Rifugio Branca si segue la strada carrabile S530, che porta di nuovo al Rifugio dei Forni.

L’ITINERARIO GLACIOLOGICO IN VAL CEDEC Realizzato nel 1995 per ricordare il centenario della fondazione del Comitato Glaciologico Italiano, il sentiero si snoda nella Valle dei Forni e conduce alla scoperta del ghiacciaio omonimo e della sua storia. Il percorso, lungo circa 8 km, non presenta particolari difficoltà ed è accessibile a tutti.

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Interesse Naturalistico - GLACIOLOGICO

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

8,5 km 3 h 23 min. Medio 2620 m 2141 m 479 m 727 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

726 m 37 % 43 %

Partenza: Rifugi Forni Arrivo: Rifugio Forni

Rifugio Forni

Rifugio Branca

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VALFURVA - Bacheca B519/01

M ap pa

6

VALLE DELL’ALPE Ponte dell’Alpe - Valle dell’Alpe - Sunny Valley Da Santa Caterina Valfurva si raggiunge con l’auto il Ponte dell’Alpe sulla strada che porta al Passo Gavia. In questo punto, dove si imbocca il sent. S519, è ancora possibile scovare i resti di insediamenti dell’epoca mesolitica. Il tracciato è inizialmente un percorso a mezza costa, che si snoda tra i pascoli e costeggia il torrente dell’Alpe. Dopo un primo tratto in salita, si arriva ad un bivio e si imbocca verso monte il sent. S565. La salita è agevole e, ad un certo punto, si incontra una grotta denominata “Grotta dell’Edelweiss” per la caratteristica presenza in zona di stelle alpine. Il sentiero prosegue tra i resti di trincee e fortini della Grande Guerra fino a raggiungere il Rifugio Sunny Valley, a quota 2775 m.

EDELWEISS O STELLA ALPINA È il fiore alpino per antonomasia, forse perché si crede cresca solo sui dirupi inaccessibili (è invece presente anche su pascoli calcarei asciutti) o per il fatto che pare proteggersi dai rigori del clima con una specie di lanuggine. La bellezza di questo fiore è data dalle foglie biancastre e lanose.

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Interesse Storico - GRANDE GUERRA

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

3,8 km 1 ora 22 min. Medio 2642 m 2300 m 342 m 410 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

70 m 36 % 35 %

Partenza: Ponte dell’Alpe Arrivo: Sunny Valley

Sunny Valley

Ponte dell'Alpe

199


VALFURVA - Bacheca B519/01

M ap pa

6

VALLE DI REZZALO Ponte dell’Alpe - Val di Rezzalo - Rifugio la Baita Fumero Da Santa Caterina Valfurva si raggiunge con l’auto il Ponte dell’Alpe sulla strada che porta al Passo Gavia. Da qui si imbocca il sent. S519.2, che costeggia il torrente dell’Alpe e si snoda tra i pascoli dell’omonima valle. Si arriva al Passo dell’Alpe e da qui si inizia la lunga discesa della Val di Rezzalo. Il primo tratto è un sentiero, poi una strada con andamento più pianeggiante, fino a diventare una carrabile. Si oltrepassano le suggestive baite in pietra a secco di Clevaccio, il Merlo, Rozzone ed i fienili di Malnivo, fino a raggiungere il Rifugio La Baita, dove è possibile effettuare una sosta per assaporare i piatti tipici del luogo. L’arrivo è previsto al parcheggio di Fumero. Per il ritorno è necessario organizzarsi con un’altra automobile o servirsi dei taxi a chiamata. Da Frontale ci sono comunque dei bus di linea.

INSEDIAMENTO TEMPORANEO DEL MESOLITICO Il ritrovamento di reperti risalenti all’età mesolitica (10.000 - 6.000 a.C.) testimoniano l’ipotesi che il Passo Gavia fosse area di passaggio per le popolazioni in transito verso la Valle dell’Adige, che qui si stabilivano per brevi periodi.

200


Interesse Storico - GRANDE GUERRA

Lunghezza Durata Trekking Difficoltà Quota max. Quota min. Dislivello Dislivello Salita

12,6 km 3 h 33 min. Facile 2460 m 1461 m 999 m 205 m

Dislivello Discesa Pendenza max. Salita Pendenza max. Discesa

1042 m 23 % 27 %

Partenza: Ponte dell’Alpe Arrivo: Fumero

Ponte dell'Alpe

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Fumero

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Rifugio La Baita

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36 NUMERI UTILI NUMERI UTILI E NUMERI EMERGENZA Pronto Soccorso Bormio +39 0342 909.111

Orto Botanico “Rezia” Bormio +39 0342 927.370

Ospedale di Sondalo +39 0342 808.111

Museo Mineralogico Naturalistico Bormio +39 0342 927.285

Carabinieri di Bormio +39 0342 903.700

Comunità Montana Alta Valtellina +39 0342 912.311

Carabinieri Livigno +39 0342 996.009

Corpo Forestale dello Stato +39 0342 905.151 +39 0342 927.262

Servizio Meteorologico +39 0342 914.400 Parco Nazionale dello Stelvio +39 0342 901.654

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SERVIZIO SANITARIO URGENZA ED EMERGENZA 118


Informazioni utili

TRASPORTI Bus Alta Valtellina +39 0342 905.090 Bus Livigno Engadina, Bike Shuttle Punt la Drossa +39 0342 996.283 CTL Livigno +39 0342 970.209 Consorzio Trasporti Alta Valtellina +39 0342 903.768 CAB +39 0342 911.146 CTE Livigno +39 0342 997.400

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Informazioni utili

COME RAGGIUNGERCI IN AUTO

IN BUS

IN TRENO

S.S.38

Bus Perego

Trenitalia

Da sud Lecco, Colico, Sondrio, Tirano, Bormio.

Tirano, Bormio, Livigno ➟ www.busperego.com

Da - Milano (Stazione Centrale) Linea - Line Milano - Sondrio - Tirano (2/2.30 h) ➟ www.trenitalia.it

Bus Silvestri S.S.38 Da nord Bolzano, Merano, Passo Stelvio, Bormio. Chiusa in inverno - Closed in winter

Alta Valtellina, Zernez Annuale - Annual ➟ www.silvestribus.it ➟ www.rail.ch

Ferrovia Retica Da - From Coira - St. Moritz [CH] Linea - Line Coira - St. Moritz - Tirano (2.30/4 h) ➟ www.rhb.ch

Bus Silvestri S.S.39 Aprica: Brescia, Edolo, Aprica, Tresenda.

Alta Valtellina, Pontresina Estivo - Summer ➟ www.silvestribus.it ➟ www.rail.ch

N.27 Zernez [CH]: St. Moritz, Zernez, Livigno.

IN AEREO Milano Malpensa

Coira Zurigo

Passo Del Gallo

Passo Julier

LIVIGNO

[I] (230 km)

Milano Orio al Serio [I] (175 km)

Zurigo Landeck Innsbruck Monaco

Passo Maloja

Chiavenna

BORMIO

Passo Del Bernina

VALDISOTTO

S. CATERINA VALFURVA SONDALO

Friedrichshafen [D] (211 km)

Poschiavo

Innsbruck [A] (180 km)

Grosio Mazzo Di Valtellina

Lecco Como Milano

S.S. 38

Tirano

Sondrio

Passo Del Tonale

S.S. 39

Passo Aprica

Zürich [CH] (218 km) Aprica

208

Trento

Passo Gavia

S.S. 38 Passo Mortirolo

Milano Linate [I] (222 km) Verona [I] (288 km)

S.S. 38

Passo Forcola

Bolzano [I] (136 km)

München [D] (309 km)

Passo Dello Stelvio

VALDIDENTRO

St. Moritz

Merano Bolzano

Passo S. Maria

Brescia Bergamo


IL TREKKING

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