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DIALOGHI Alfio Musumeci
Alfio Musumeci cresciuto in cantiere a Catania
UNA PROFESSIONE NEL DNA
La mia professione era scritta nel Dna, visto che sia mio padre sia mio nonno hanno lavorato nelle costruzioni. Ho trascorso in cantiere tutte le estati della mia giovinezza e, dopo il diploma, ho cominciato subito a lavorare. Mi spostavo in tutta Italia occupandomi principalmente di infrastrutture.
SOPRA Alfio Musumeci
Ciao Alfio, qual è la tua formazione? Ci puoi raccontare come è nata la passione per il cantiere?
Sono cresciuto a Catania e lì ho studiato come geometra. La mia professione era scritta nel dna, visto che sia mio padre sia mio nonno hanno lavorato nelle costruzioni. Mio padre era coordinatore di attrezzature speciali e casseri. Così ho trascorso in cantiere tutte le estati della mia giovinezza e, dopo il diploma, ho cominciato subito a lavorare per un gruppo siciliano, per conto del quale mi spostavo in tutta Italia occupandomi principalmente di infrastrutture.
Successivamente sono stato sui cantieri per la realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità MI-BO, Cepav1, e per un breve periodo in Unieco. Ormai sono 16 anni che lavoro in CMB.
Avevi già altre esperienze nel settore costruzioni, ma cosa ti ha spinto a scegliere CMB?
In CMB ho trovato una seconda famiglia. Abbiamo realizzato grandi opere, però credo che i rapporti umani siano il vero valore dell’azienda, insieme alle competenze che ci hanno permesso di crescere e di guadagnare grande stima anche presso i nostri committenti. Ho visto CMB cambiare molto negli anni trascorsi, da impresa di costruzioni. Oggi abbiamo grandi competenze nella progettazione, nell’uso del BIM e un know how che ci contraddistingue. Molte volte ci rendiamo conto che i progetti esecutivi che vengono realizzati e messi a base di gara devono essere completamente rivisti durante la progettazione costruttiva. Stiamo maturando le competenze per porci nei confronti del cliente come un partner affidabile dalla genesi alla consegna dell’opera con un rapporto di fiducia, che può anche consentire una giusta marginalità per il nostro lavoro. Un esempio è stata la collaborazione instaurata nel cantiere di STMicroelectronics di Agrate tra CMB e il nostro committente. I sacrifici e l’impegno spesi hanno prodotto uno sviluppo delle nostre conoscenze nel campo della microelettronica, oltre che rafforzato un rapporto fiduciario che, grazie alla dimostrazione di grande affidabilità data, ci ha messo nelle condizioni favorevoli di studiare e vincere la gara d’appalto sull’ampliamento delle strutture di ST nel territorio di Catania.
Come è evoluto il tuo ruolo all’interno di CMB? Quali sono state le principali esperienze fatte?
Dopo un paio di esperienze come capo cantiere, sono stato direttore di cantiere per la realizzazione del Blocco Sud dell’Ospedale di Niguarda, poi ho lavorato a buona parte dei cantieri delle torri che CMB ha costruito a Milano, da quelle di Porta Nuova – Varesine, a CityLife in Torre Generali e allo Shopping District, oltre che alla Torre Pwc. Oggi sono impegnato in maniera trasversale come direttore della produzione in Torre Unipol, sui cantieri di Covivio (Building D e scavo e consolidamenti per l’edificio F), oltre che a CAP Holding. Domani prendo l’aereo e vado a Catania per la realizzazione del nuovo stabilimento STMicroelectronics, lì sarò il direttore di cantiere con uno staff misto con colleghi del Lazio.
Negli ultimi anni ti sei occupato della realizzazione di opere di grande complessità: cosa ti ha dato più soddisfazione?
Quando mi sono trovato a realizzare le prime torri si trattava di una novità per CMB, proprio il fatto di dover costruire in verticale modificava il nostro assetto lavorativo e logistico oltre che le competenze tecniche, che abbiamo sperimentato nella fase iniziale per poi perfezionarle nelle esperienze successive. Abbiamo ampliato le nostre conoscenze sull’utilizzo di alcune tecnologie, come i casseri rampanti o i sistemi di rilancio del calcestruzzo ad altezze non convenzionali, fino ad arrivare ad attività uniche come l’impiego di un elicottero per sollevamento di componenti di una gru edile montata all’altezza di 170 mt.
La grande soddisfazione è che le esperienze, condivise con un nutrito gruppo di colle-
Alfio Musumeci direttore di cantiere e direttore della produzione per CMB, catanese d’origine e da anni residente in Lombardia, tornerà nella città natale per realizzare il nuovo stabilimento di STMicroelectronics.
CRESCERE INSIEME
Quando penso ai cambiamenti vissuti da CMB negli ultimi 15 anni penso più alle opere che alle persone: da un business principalmente incentrato sulle infrastrutture a un’edilizia particolarmente complessa con progetti realizzati da designer di fama internazionale. Questo tipo di lavoro ci ha messo di fronte non solo alla sostanza dell’intervento, ma anche alla “forma”, che passa dalle relazioni al mondo dei sistemi e delle certificazioni fino ai rapporti umani, facendoci crescere tutti.
A FIANCO Alfio Musumeci con Barbara Maccioni e sotto con Raoul Pletl
ghi, oggi mettono in risalto la nostra azienda come leader nel settore delle costruzioni di grande complessità.
Quali sono stati i principali cambiamenti che hai visto accadere nel mondo del cantiere e in CMB negli ultimi 15 anni?
Quando penso ai cambiamenti vissuti da CMB negli ultimi 15 anni penso più alle opere che alle persone: da un business principalmente incentrato sulle infrastrutture, che per quanto complesse sono in qualche modo più facilmente standardizzabili, gli ultimi anni ci hanno visto confrontarci con un’edilizia particolarmente complessa e progetti realizzati da designer di fama internazionale. Questo tipo di lavoro ci ha obbligati a confrontarci con un segmento del settore costruzioni “coi riflettori puntati addosso”, mettendoci di fronte non solo alla sostanza dell’intervento, ma anche alla “forma”, che passa dalle relazioni al mondo dei sistemi e delle certificazioni, fino ai rapporti umani. Si tratta di un processo che ha coinvolto CMB, ma anche i principali fornitori della nostra rete, facendoci crescere tutti.
Quali sono i principali elementi di criticità da non perdere di vista in queste situazioni?
Certamente è necessario valorizzare il nostro ruolo di costruttori, che è quello di realizzare un intervento e trasformare in realtà un progetto, insieme alle nostre competenze e specificità. CMB è stata un’impresa che, negli ultimi anni, ha compiuto una metamorfosi, crescendo in competenze e know how. Adesso dobbiamo consolidare il nostro posizionamento e consentire a tutto il personale, in particolare a quello in produzione di crescere insieme all’azienda. Per la mia personale esperienza, posso dire che aver incontrato CMB e lavorarci dentro vale ancora la pena ed è stata una grande occasione di crescita professionale.
VITA IN AZIENDA
Il welfare cresce ancora con Conciliamo
Grazie al bando del 2019, il progetto presentato dalla Cooperativa ha ottenuto un finanziamento che permetterà la realizzazione di una palestra e contributi per spese scolastiche
Di Daniele Benzi
Il welfare aziendale continua a crescere, rafforzando la storia centenaria della Cooperativa, con il bando “Conciliamo” della presidenza del Consiglio dei ministri. Un’opportunità colta da CMB per sviluppare nuovi interventi a favore dei dipendenti.
Oggi il termine welfare è molto attuale ed è parte integrante delle politiche aziendali. Dietro questo asciutto inglesismo si cela quell’insieme di servizi, supporti economici mirati e forme di conciliazione vita-lavoro offerti da una azienda ai propri dipendenti. Il welfare nasce con l’intento di migliorare il benessere, dal punto di vista sociale ed economico, del dipendente stesso e, a cascata, del suo nucleo familiare e dell’intero tessuto sociale in cui vive, in alcuni casi integrando il sistema di welfare pubblico laddove le sue limitate risorse lascino parzialmente insoddisfatte le esigenze dei cittadini. Si tratta, in sintesi, di risposte fornite dall’azienda ai bisogni dell’individuo al di fuori della sfera lavorativa.
È un terreno certamente non nuovo per le imprese (basti ricordare le celebri iniziative di Adriano Olivetti nel secondo dopoguerra, ma si annovera anche qualche precedente), ma che sicuramente trova nel nostro tempo grande attualità e, potremmo dire, la sua maturità. Dopo tutto, la pandemia, le restrizioni alla mobilità, il lavoro da remoto e la didattica a distanza non sono forse (anche) un enorme esercizio di conciliazione tra esigenze lavorative e personali?
CMB, nella migliore tradizione cooperativa che pone al centro il benessere del lavoratore, ha adottato da tempo diverse iniziative in tal senso (forse la più longeva e storica è la casa vacanze all’isola d’Elba) e oggi le raccoglie nel contratto collettivo aziendale che, non a caso, dedica a welfare e conciliazione due apposite sezioni.
Con queste premesse non potevamo farci sfuggire una ghiotta opportunità: nell’autunno del 2019 la presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento per le politiche della famiglia, ha pubblicato un bando, denomina-
411
MILA EURO
Finanziamento ottenuto
400
EURO
Contributo per i figli universitari
200
EURO
Contributo per figli alle Superiori
1
PALESTRA
1
SPAZIO COWORKING
EX CMB STORE Un progetto di recupero dell'area per il benessere dei lavoratori to “Conciliamo”, per finanziare con 74 milioni di euro iniziative di welfare promosse da aziende con almeno 50 dipendenti, da realizzarsi nei 24 mesi successivi all’approvazione.
Con la regia di Quadir, società di formazione e consulenza di Legacoop, CMB ha presentato un progetto con le emiliane Coop Bilanciai e Mediagroup98. Questa scelta di cordata è dovuta al fatto che il bando privilegiava progetti presentati da almeno tre aziende, accomunate dalla presenza nel medesimo territorio; inoltre, la complementarità di azioni proposte dalla compagine ha permesso di conseguire tutti i punteggi previsti dal bando, congegnato per premiare piani che prevedessero azioni fortemente trasversali.
Dopo (ben) due anni, a settembre scorso è stata pubblicata la graduatoria. Sono stati presentati oltre 1.000 progetti a livello nazionale; di questi ne sono stati ammessi 761 e finanziati 127. Il nostro si è classificato 49esimo.
Ciascuna delle tre imprese del nostro raggruppamento ha presentato iniziative autonome, che sono state semplicemente aggregate nel progetto unitario. CMB ha quindi perseguito in modo libero le proprie esigenze, selezionando tra quelle ammissibili dal regolamento alcune azioni che interesseranno la sede centrale. In particolare si tratta del recupero dell’area Ex CMB Store grazie alla realizzazione di una palestra attrezzata per accogliere circa 25 persone; un incentivo alla mobilità verde prevedendo, in prossimità della palestra, un’area protetta per il deposito bici, con possibilità di accesso diretto a spogliatoi e docce; l’allestimento di un’area ristoro con cucinetta, tavoli e veranda, oltre a uno spazio per coworking con postazioni di lavoro a disposizione di chi raggiunge la sede di Carpi in trasferta. Interesserà poi tutti i dipendenti di CMB l’erogazione di contributo annuale di 200 euro per le spese di frequenza delle scuole secondarie di secondo grado (“scuole superiori”) e di 400 euro per la frequenza di università (per la durata legale del corso) da parte di figli. Per la realizzazione di queste iniziative CMB ha ottenuto 411mila euro, che diventano 328mila euro al netto della nostra quota di contribuzione alle spese di funzionamento del progetto (progettazione, rendicontazione, garanzie). Si tratta di un cofinanziamento, poiché il bando prevede che una parte degli oneri complessivi resti a carico delle imprese beneficiarie.
Alla data di stesura del testo sono in corso le attività amministrative propedeutiche all’avvio del progetto, che auspichiamo possa ricevere “luce verde” da parte della Presidenza del Consiglio nel mese di marzo prossimo.