inCorso #61 - opinione e notizie in CMB

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INTERVISTA

inCorso - n.61

Alfio Musumeci cresciuto in cantiere a Catania

to di fiducia, che può anche consentire una giusta marginalità per il nostro lavoro. Un esempio è stata la collaborazione instaurata nel cantiere di STMicroelectronics di Agrate tra CMB e il nostro committente. I sacrifici e l’impegno spesi hanno prodotto uno sviluppo delle nostre conoscenze nel campo della microelettronica, oltre che rafforzato un rapporto fiduciario che, grazie alla dimostrazione di grande affidabilità data, ci ha messo nelle condizioni favorevoli di studiare e vincere la gara d’appalto sull’ampliamento delle strutture di ST nel territorio di Catania.

UNA PROFESSIONE NEL DNA La mia professione era scritta nel Dna, visto che sia mio padre sia mio nonno hanno lavorato nelle costruzioni. Ho trascorso in cantiere tutte le estati della mia giovinezza e, dopo il diploma, ho cominciato subito a lavorare. Mi spostavo in tutta Italia occupandomi principalmente di infrastrutture.

SOPRA Alfio Musumeci

Ciao Alfio, qual è la tua formazione? Ci puoi raccontare come è nata la passione per il cantiere? Sono cresciuto a Catania e lì ho studiato come geometra. La mia professione era scritta nel dna, visto che sia mio padre sia mio nonno hanno lavorato nelle costruzioni. Mio padre era coordinatore di attrezzature speciali e casseri. Così ho trascorso in cantiere tutte le estati della mia giovinezza e, dopo il diploma, ho cominciato subito a lavorare per un gruppo siciliano, per conto del quale mi spostavo in tutta Italia occupandomi principalmente di infrastrutture. Successivamente sono stato sui cantieri per la realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità MI-BO, Cepav1, e per un breve periodo in Unieco. Ormai sono 16 anni che lavoro in CMB.

Avevi già altre esperienze nel settore costruzioni, ma cosa ti ha spinto a scegliere CMB? In CMB ho trovato una seconda famiglia. Abbiamo realizzato grandi opere, però credo che i rapporti umani siano il vero valore dell’azienda, insieme alle competenze che ci hanno permesso di crescere e di guadagnare grande stima anche presso i nostri committenti. Ho visto CMB cambiare molto negli anni trascorsi, da impresa di costruzioni. Oggi abbiamo grandi competenze nella progettazione, nell’uso del BIM e un know how che ci contraddistingue. Molte volte ci rendiamo conto che i progetti esecutivi che vengono realizzati e messi a base di gara devono essere completamente rivisti durante la progettazione costruttiva. Stiamo maturando le competenze per porci nei confronti del cliente come un partner affidabile dalla genesi alla consegna dell’opera con un rappor-

Come è evoluto il tuo ruolo all’interno di CMB? Quali sono state le principali esperienze fatte? Dopo un paio di esperienze come capo cantiere, sono stato direttore di cantiere per la realizzazione del Blocco Sud dell’Ospedale di Niguarda, poi ho lavorato a buona parte dei cantieri delle torri che CMB ha costruito a Milano, da quelle di Porta Nuova – Varesine, a CityLife in Torre Generali e allo Shopping District, oltre che alla Torre Pwc. Oggi sono impegnato in maniera trasversale come direttore della produzione in Torre Unipol, sui cantieri di Covivio (Building D e scavo e consolidamenti per l’edificio F), oltre che a CAP Holding. Domani prendo l’aereo e vado a Catania per la realizzazione del nuovo stabilimento STMicroelectronics, lì sarò il direttore di cantiere con uno staff misto con colleghi del Lazio. Negli ultimi anni ti sei occupato della realizzazione di opere di grande complessità: cosa ti ha dato più soddisfazione? Quando mi sono trovato a realizzare le prime torri si trattava di una novità per CMB, proprio il fatto di dover costruire in verticale modificava il nostro assetto lavorativo e logistico oltre che le competenze tecniche, che abbiamo sperimentato nella fase iniziale per poi perfezionarle nelle esperienze successive. Abbiamo ampliato le nostre conoscenze sull’utilizzo di alcune tecnologie, come i casseri rampanti o i sistemi di rilancio del calcestruzzo ad altezze non convenzionali, fino ad arrivare ad attività uniche come l’impiego di un elicottero per sollevamento di componenti di una gru edile montata all’altezza di 170 mt. La grande soddisfazione è che le esperienze, condivise con un nutrito gruppo di colle-


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