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DIETOLOGIA - Peccati di gola

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PECCATI DI GOLA

LUCA LOTITO, Biologo Nutrizionista

I peccati di gola sono davvero la “bestia nera” per la nostra linea? Siamo sicuri che rinunciare a tutti i cibi che piacciono aiuti a restare in forma? Si deve rinunciare a qualsiasi dolce o altra golosità? In realtà, purché gli strappi vengano fatti con equilibrio non fanno male, ma aiutano il nostro umore. Purtroppo negarsi i piaceri della tavola è rischioso in quanto può creare uno stato di insoddisfazione che può spingere a sabotare una dieta o a esagerare in abitudini alimentari non salutari. Soprattutto in questo periodo in cui la pandemia in atto ci ha costretti a rinunciare alla convivialità, a ridurre l’attività fisica, a perdere il lavoro o nel migliore di casi a trasformare il nostro in smartworking, sono aumentati i livelli di stress e questo ha portato in molti casi a sfogare le frustrazioni sul cibo. Per arginare tutto ciò cerchiamo di riscoprire il piacere di mangiare: partiamo con il portare nei piatti colore, allegria, genuinità e molta, molta fantasia. Bisogna divertirsi anche a tavola, reinventare gusti e sapori in modo da dare una nuova veste a ciò che mangiamo. Ad esempio il sale pur aumentando il ristagno di liquidi non va eliminato del tutto: nell’acqua di cottura della pasta impariamo ad usare il sale marino integrale che ha più sali minerali e un sapore più deciso in modo da poterne usare meno. Invece sulle carni e insalate sostituiamolo con un cucchiaino di due diverse erbe aromatiche e il sapore sarà assicurato. Non rinunciamo del tutto al dolce, perché spesso farlo diventa demoralizzante e induce ad abbuffate compensatorie. Se prepariamo il nostro dolce preferito a casa al posto dello

zucchero comune utilizziamo puree di frutta fresca oppure stevia che hanno analogo o maggiore potere dolcificante e quindi ridurremo in tal modo l’apporto glucidico e calorico della nostra prelibatezza. Inoltre, è sempre meglio consumare il dolce nella prima parte della nostra giornata in modo da avere la possibilità di “bruciarlo” durante la stessa. Anche un buon bicchiere di vino è concesso, ha solo 50 calorie ed è ricco di antiossidanti soprattutto se rosso. Naturalmente i superalcolici andrebbero aboliti. I formaggi sono un altro miraggio per molte persone a dieta, ma anche loro hanno lati positivi: contengono calcio che è indispensabile per tutte le reazioni biochimiche del sistema nervoso centrale. Eliminarli vorrebbe dire aumentare il rischio di osteoporosi e rallentare il metabolismo. Che dire poi di hamburger e patatine fritte? Se cotti bene e preparati con ingredienti di qualità possono essere un buon pasto bilanciato che deve però essere consumato una volta ogni tanto. Dunque in quest’ottica i “peccati di gola” appaiono un po' meno peccaminosi. È corretto essere a dieta ma dobbiamo intendere quest’ultima come uno stile di vita corretto, sano ed equilibrato che soddisfi le esigenze fisiologiche dell’organismo, gli aspetti psicologici e relazionali attraverso l’appagamento dei sensi, il rispetto della tradizione e dei ritmi di vita quotidiana. È importante vivere, godere del cibo e dei momenti di compagnia. È sbagliato vivere di soli sacrifici, giudicare il cibo come buono o cattivo, sano o insano, o fare gli eremiti per non cadere in tentazione. Come possiamo allora conciliare sana alimentazione e peccati di gola? Prendiamo coscienza del tipo di sgarro che vogliamo effettuare: un biscotto grande o due cubetti di cioccolato sono un peccato piccolo (100 calorie); una fetta di dolce, una coppetta piccola di gelato (150 gr) o una fetta di focaccia rappresentano un peccato medio (fino a 300/400 calorie); un pranzo fuori o una cena fuori sono un peccato grande (dalle 1000 alle 2000 calorie in più). Una volta fatto ciò cerchiamo le corrette sostituzioni: un peccato piccolo dovrà essere compensato con la rinuncia di 30g di pane o di un cucchiaio di olio; uno medio sostituisce un pasto come la colazione o il pranzo; infine uno grande necessita di un compromesso con l’aumento dell’attività fisica come ad esempio un paio di ore di camminata. In conclusione è sempre comunque meglio non eccedere con i peccati di gola e come dicevano gli antichi “in media stat virtus”.

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