La gestione dell’accoglienza e l’analisi delle competenze
Obiettivi Conoscenze ⢠Conoscere i principi di base dellâorientamento ⢠Conoscere le dimensioni dellâorientamento ⢠Conoscere le modalitĂ per la realizzazione di unâattivitĂ di accoglienza ⢠Conoscere le modalitĂ per la realizzazione di unâattivitĂ di analisi delle competenze Abilità ⢠Fornire indicazioni per la realizzazione attivitĂ di accoglienza ⢠Pianificare lâattivitĂ di analisi delle competenze ⢠Dare indicazioni per evitare errori nelle attivitĂ di accoglienza ed analisi delle competenze degli allievi Prerequisiti Conoscenze generali sul sistema formativo (scolastico, Universitario, regionale, âŚ)
L’orientamento
Oggi, in relazione alla complessitÄ sociale e alla rapida evoluzione delle professioni e del mercato del lavoro, si tende a non separare il processo di orientamento in fasi (orientamento scolastico, orientamento professionale ecc.) ma a vedere l'orientamento come un processo educativo (ed evolutivo) lungo l'arco della vita
L’orientamento
Si tende pertanto a focalizzare l'attenzione sul processo di scelta in sÄĹ , come metodologia per facilitare la scelta, attraverso un intervento non direttivo per la definizione di un progetto professionale o formativo cercando la soluzione piÄĹĄ idonea fra obiettivi della persona e realtÄ esterna
Lâorientamento
Le concezioni dellâ orientamento ⢠La concezione di orientamento è cambiata nel tempo e in vari documenti ufficiali si trovano formulazioni che seguono i mutamenti di prospettiva via via avvenuti ⢠Con lâevolversi del concetto di orientamento sono cambiate anche le definizioni che ne sono state date ⢠In questo lavoro viene adottata una definizione recentemente proposta dallâISFOL
L’orientamento
Definizione di orientamento una consulenza di processo volta a facilitare la conoscenza di sÄĹ , delle proprie rappresentazioni sul contesto occupazionale, sociale, culturale ed economico di riferimento, sulle strategie messe in atto per relazionarsi ed intervenire con tali realtÄ , al fine di favorire la maturazione e lo sviluppo delle competenze necessarie per poter definire autonomamente obiettivi personali e professionali aderenti al contesto, elaborare o rielaborare un progetto di vita e di sostenere le scelte relative (A.Grimaldi 2005)
Lâorientamento
⢠Le definizioni sono sempre tentativi di sintetizzare concetti complessi in una forma che possa essere condivisa. ⢠Sono utili perchĂŠ possono âmettere dei palettiâ e definire il terreno su cui potersi Muovere
⢠Dalla definizione adottata derivano molte indicazioni utili anche per la realizzazione dellâorientamento nei corsi di istruzione e formazione professionale
Lâorientamento
Definizione di orientamento una consulenza volta a facilitare: significa che lâadulto, lâesperto che si prende cura dellâorientamento è un supporto, una risorsa a disposizione di chi si è soggetto dellâorientamento, non è colui che dirige una consulenza di processo: lâorientamento è un processo, non una attivitĂ estemporanea di avviare improvvisamente nei momenti cruciali e poi abbandonare
L’orientamento
la conoscenza di sÄĹ , delle proprie rappresentazioni sul contesto occupazionale, sociale, culturale ed economico di riferimento, sulle strategie messe in atto per relazionarsi ed intervenire con tali realtÄ : per orientarsi prima di tutto bisogna conoscersi e ed essere consapevoli delle caratteristiche della propria personalitÄ
L’orientamento
al fine di favorire la maturazione e lo sviluppo delle competenze necessarie: per orientarsi, come per qualsiasi altra attivitÄ umana, sono richieste delle competenze che si devono acquisire e far crescere con azioni intenzionali a ciÄË mirate
L’orientamento
per poter definire autonomamente obiettivi personali e professionali aderenti al contesto, elaborare o rielaborare un progetto di vita : l’orientamento mira a far sÄĹš che la persona sia autonoma nel definire e nello scegliere obiettivi non solamente per quanto riguarda il lavoro, ma anche il proprio futuro come cittadino e membro di una societÄ , di quella societÄ in cui vive
Lâorientamento
sostenere le scelte relative: i processi di socializzazione e i percorsi di carriera di ogni individuo sono sempre piÚ caratterizzati da mobilità , cambiamenti e deviazioni. La scelta quindi non è mai definitiva ed è importante saper gestire i mutamenti senza perdere la propria identità personale
Orientare e orientarsi
Orientare vuol dire fornire alle persone strumenti e supporti per metterle in grado di scegliere autonomamente Orientarsi significa realizzare scelte personali, formative, professionali, lavorative nella direzione piÄĹĄ utile a se stessi e alla societÄ
Lâorientamento continuo
Questo comporta che lâorientamento â come azione che mira a porre lâindividuo in grado di prendere coscienza di sĂŠ e di progredire â va collocato allâinterno di una prospettiva educativa destinata ad abbracciare tutto lâarco della vita, segnato da continui cambiamenti
Lâorientamento componente dei processi formativi ď Lâorientamento è un lungo percorso prevalentemente formativo; di conseguenza diventa una componente strutturale dei processi educativi e, come tale, esige una progettazione e una programmazione dedicate. ď Lâorientamento è trasversale alle materie e non può essere ascritto a un particolare insegnamento nĂŠ la responsabilitĂ della sua realizzazione può essere attribuita a persone esterne al percorso
Lâorientamento componente dei processi formativi
Eâ purtroppo diffusa la pratica di affidare lâintervento di orientamento nei momenti di transizione ad agenzie esterne specializzate. Ci sono senzâaltro casi di ragazzi che richiedono interventi specialistici per competenze che in genere gli insegnanti non possiedono Se però lâorientamento è una componente essenziale dellâazione formativa è un controsenso delegarlo proprio nei momenti decisivi.
Sono gli insegnanti che vedono l’allievo tutti i giorni, che conoscono il suo modo di ragionare, di relazionarsi, di affrontare i problemi, che conoscono le sue capacitÄ , lo sviluppo che ha avuto la sua persona. Delegare a un esperto esterno, per quanto competente, significa disperdere la ricchezza di un percorso compiuto, negando di fatto, la validitÄ del lavoro svolto
Esperti esterni Utile puÄË risultare invece un supporto di esperti ai formatori suggerendo metodi, proponendo strumenti, esaminando problematiche durante tutto il percorso didattico contribuendo a far sÄĹš che gli interventi di orientamento formativo siano effettivamente con valenza orientante e possa venire facilitata la lettura e la comprensione dei risultati che emergono quotidianamente. Utile puÄË risultare invece un supporto di esperti ai formatori suggerendo metodi, proponendo strumenti, esaminando problematiche durante tutto il percorso didattico contribuendo a far sÄĹš che gli interventi di orientamento formativo siano effettivamente con valenza orientante e possa venire facilitata la lettura e la comprensione dei risultati che emergono quotidianamente.
Dimensioni dellâorientamento Le principali dimensioni dellâorientamento sono:
ďą la dimensione formativa ďą la dimensione informativa ďą la dimensione consulenziale Esiste tra queste dimensioni una stretta connessione anche quando vengono realizzate in momenti diversi e il percorso di orientamento deve favorirne lo sviluppo e lâinterazione sia sul piano organizzativo sia sul piano didattico
Dimensione formativa La dimensione formativa presuppone una intenzionale attivitĂ pedagogica e didattica di promozione e sostegno alle scelte che i ragazzi compiono e, quindi, anche di acquisizione di cultura del lavoro e di abilitĂ decisionali utili alla loro collocazione nel mondo del lavoro, al mantenimento attivo di una professionalitĂ e allâesercizio di cittadinanza.
Dimensione informativa ⢠La dimensione informativa è finalizzata alla acquisizione di conoscenze sul mondo del lavoro e delle professioni, sulle opportunitĂ occupazionali, sulle mutazioni in atto e/o prevedibili al fine di una scelta ragionata. ⢠Inoltre pone lâattenzione sui possibili percorsi scolastici e formativi per uno sviluppo o un aggiornamento delle proprie competenze professionali
Dimensione consulenziale La dimensione consulenziale non viene intesa tanto come ricorso a esperti esterni (consulenti) quanto nella articolazione di lavori personali o di gruppo finalizzati alla presa di conoscenza e di coscienza dei propri interessi, propensioni, capacitĂ , caratteristiche personali, valori, ⌠Tipiche attivitĂ possono essere lâaccoglienza, lâanalisi delle competenze, attivitĂ di riflessione su esperienze, ecc.
Orientamento generalizzato ďą Lâorientamento è un processo che comincia in forme embrionali fino dai primi anni di vita, fin da quando il bambino può fare una scelta, fin da quando può rispondere ânoâ ďą Lâorientamento quindi non è un rapporto a due, ma si rifĂ sempre ad una compartecipazione diffusa di tutti i soggetti presenti nellâambiente in cui lâallievo vive e che compongono la rete di relazioni della quale lâallievo fa parte ďą LâattivitĂ di orientamento intenzionalmente programmata e realizzata è solo una delle componenti che determineranno le scelte dellâallievo
ďą Essere consapevoli di questo può far evitare errori di presunzione ed adottare accorgimenti e strategie per far emergere le possibili influenze di altri soggetti fisici (es.amici) o virtuali (es. TV)
Accoglienza Eâ tradizione consolidata nei CFP che i primi giorni dei primi corsi siano dedicati allâAccoglienza, un periodo pre-lezioni che ha lo scopo di facilitare lâingresso dei nuovi ragazzi nel nuovo ambiente (aule, segreteria, laboratori, offerta formativa, modalitĂ di funzionamento, organizzazione, âŚ) Tutta lâorganizzazione del Centro viene modificata per consentire ai ragazzi di âambientarsiâ e cominciare il lavoro con maggior tranquillitĂ
Accoglienza come inizio del processo Per la formazione professionale lâaccoglienza costituisce lâinizio del processo di orientamento (o la continuazione di quello iniziato alle scuole precedenti) che terminerĂ con lâaccompagnamento allâinserimento lavorativo o al proseguimento degli studi al termine del percorso Eâ importante che il ragazzo abbia, fin da subito, la sensazione che non sarĂ solo nei momenti di confusione e incertezza ma che potrĂ contare sul supporto dei formatori. LO 02
FinalitĂ dellâaccoglienza ⢠determinare il proprio posizionamento rispetto alla scelta operata (motivazione, informazioni possedute, difficoltĂ previste, timori, ..) ⢠acquisire informazioni sul nuovo ambiente (organizzazione, regole, logistica, âŚ) ⢠trovare il proprio posto nel nuovo gruppo di compagni (conoscere e farsi conoscere, ..)
Orientamento in itinere ⢠Finita la fase di accoglienza con lâinizio dellâattivitĂ didattica, il processo di orientamento continua con le attivitĂ previste per lâorientamento in itinere ⢠Eâ importante che il ragazzo colga la continuitĂ del processo e non percepisca lâattivitĂ di accoglienza come una specie di periodo di ricreazione prima di cominciare il lavoro vero
Soggetti dellâaccoglienza ⢠LâattivitĂ di accoglienza ha come soggetto lâallievo e i risultati hanno sempre lâallievo come destinatario
Soggetti dellâaccoglienza ⢠LâattivitĂ di accoglienza ha come soggetto lâallievo e i risultati hanno sempre lâallievo come destinatario ⢠Una scheda sulla conoscenza di sĂŠ è finalizzata a che il ragazzo acquisisca informazioni su alcuni aspetti della sua personalitĂ funzionali agli scopi dellâorientamento e non ad una classificazione degli allievi
AttivitĂ nellâaccoglienza ⢠Lâobiettivo delle varie attivitĂ va espresso in termini chiari e va comunicato a cosa servono i dati e le informazioni raccolti e quale sarĂ il loro uso ⢠Non vanno proposti questionari o raccolti dati che poi non verranno utilizzati perchĂŠ, oltre a far perdere tempo, squalificano tutta lâattività ⢠Va sempre dato allâallievo un feed back sui risultati ottenuti
AttivitĂ nellâaccoglienza La prassi ormai consolidata prevede alcune attivitĂ quali ⢠somministrazione di questionari o colloqui per la raccolta di dati ⢠somministrazione di questionari o colloqui per la conoscenza di sĂŠ ⢠giochi o lavori per la conoscenza del gruppo classe ⢠presentazione del centro, del personale, del corso, delle norme Di seguito si daranno alcune indicazioni generali rinviando per gli esempi alla bibliografia e alla2 sitografia
Attenzione al pregresso I ragazzi per i quali si effettua lâattivitĂ di accoglienza provengono dalla terza media o sono drop out delle superiori. Eâ molto probabile che siano stati giĂ oggetto di iniziative per la conoscenza di sĂŠ.
Attenzione al pregresso Eâ buona norma informarsi su quante e quali attivitĂ di questo tipo hanno fatto per non arrivare ad una saturazione ed avere una qualche forma di rigetto che pregiudica ogni futura attivitĂ di orientamento. Eâ opportuno avere a disposizione una serie di modalitĂ e di strumenti differenziati per poter variare lâattivitĂ da proporre
Altre attivitĂ di accoglienza ⢠In alcuni centri si offre ad ogni ragazzo la possibilitĂ di un colloquio individuale con il direttore o un docente responsabile dellâorientamento ⢠Qualche centro fa effettuare nei primi giorni uno stage orientativo o allâinterno del centro o presso unâazienda del settore ⢠Talora il percorso di accoglienza si conclude con un vero e proprio contratto o patto formativo in cui vengono fissati i reciproci impegni
Regolamento del centro ⢠Spesso durante lâattivitĂ di accoglienza si presenta il Regolamento di centro o di istituto pieno di norme e divieti e di relative sanzioni. Eâ senzâaltro unâinformazione utile e necessaria perchĂŠ il nuovo arrivato sappia come comportarsi, ma certamente non molto amichevole.
Regolamento del centro â€Ë Sarebbe opportuno non presentare il regolamento come un’imposizione ma farlo precedere, ad esempio, da un lavoro degli allievi per creare un sistema concordato e liberamente scelto di regole all'interno del gruppo-classe e nella relazione tra studenti e formatori
Prove dâingresso ⢠Dovrebbe essere scontato che le prove dâingresso sono âfotografieâ della situazione e non vanno valutate nel senso che non si deve dare un voto ⢠Tutti i documenti prodotti nellâattivitĂ di accoglienza vanno consegnati allâallievo che può selezionare quelli che ritiene piĂš significativi e inserirli nel suo portafoglio
Durata della fase di accoglienza ⢠Senza poter dare indicazioni generali, in quanto la decisione dipende da tante variabili talvolta non prevedibili in fase di progettazione, è opportuno che le attivitĂ di accoglienza non abbiano una durata eccessiva in quanto possono dare unâimpressione distorta a quegli allievi convinti che la formazione professionale è una âscuola facileâ dove non si studia
Condivisione dei risultati Le attivitĂ connesse con lâaccoglienza saranno necessariamente svolte da piĂš attori (vari insegnanti, direttore, coordinatori, incaricati dellâorientamento, tutor, ..) ognuno dei quali avrĂ raccolto dati, informazioni, impressioni. Se non venissero tempestivamente messi in comune i risultati, buona parte dellâutilitĂ dellâattivitĂ di accoglienza andrebbe dispersa Il consiglio di classe per ogni allievo formula un profilo iniziale provvisorio sul quale elaborare dei piani di intervento
Utilizzo dei risultati dellâaccoglienza I punti di criticitĂ o di debolezza di particolari dimensioni della personalitĂ degli allievi vanno affrontati o con attivitĂ ad hoc (percorsi per la costruzioni di capacitĂ personali, unitĂ di apprendimento, âŚ) o adottando una metodologia didattica funzionale al loro recupero (cooperative learning, didattica per progetti, âŚ) con decisione di tutti i docenti del Consiglio di classe
Orientamento in itinere ⢠Finita la fase di accoglienza con lâinizio dellâattivitĂ didattica, il processo di orientamento continua con le attivitĂ previste per lâorientamento in itinere ⢠Eâ importante che il ragazzo colga la continuitĂ del processo e non percepisca lâattivitĂ di accoglienza come una specie di periodo di ricreazione prima di cominciare il lavoro vero
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Fare il punto Una persona nel corso della sua esistenza è indotta piĂš volte a fermarsi e âfare il puntoâ per decidere cosa fare, espressione figurata che richiama il marinaio o lâesploratore che non ha davanti una via tracciata ma deve scegliere la direzione a partire da dove si trova La stessa operazione viene sempre piĂš spesso proposta agli allievi a cominciare dalle scuole medie in vista della scelta della scuola superiore
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Fare il punto ⢠Nonostante questo, i ragazzi che arrivano al centro in genere non sono molto consapevoli delle loro capacitĂ e dei loro problemi se non in forme generiche (ânon mi piaceâ, ânon ho mai capitoâ, âŚ.) e si rende necessario un ulteriore lavoro da effettuarsi allâinizio dellâattività ⢠Sempre piĂš spesso e impropriamente si da a questo tipo di attivitĂ il nome di bilancio delle competenze sullâonda del successo di tale procedura prima in Francia e poi anche in Italia
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Posizionamento ⢠In realtĂ il risultato di questo intervento è un posizionamento del ragazzo rispetto al percorso che deve affrontare, percorso formativo e, in prospettiva, percorso lavorativo e di carriera ⢠Mentre un adulto possiede (o dovrebbe possedere) la capacitĂ e lâequilibrio per effettuare in autonomia tale operazione, lâadolescente non ha ancora gli strumenti e la maturitĂ per compiere tutto il lavoro da solo e quindi il formatore deve fornire questo supporto
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Posizionamento PerchĂŠ tale lavoro risulti utile e produttivo è necessario che il giovane ⢠venga supportato, consigliato, guidato da un adulto che gli dedica tempo, attenzione, disponibilitĂ in questo processo complesso, complicato e carico di emozioni ⢠percepisca chiaramente lâutilitĂ del lavoro che gli viene proposto ⢠sia disposto ad impegnarsi
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Ruolo del formatore ⢠Il formatore comunica al ragazzo lo scopo del lavoro e lâuso che verrĂ fatto dei risultati raccolti e lâutilitĂ operativa e non generica che ne avrĂ . ⢠Se i formatori non sanno cosa fare dei risultati o si pensa di non aver il tempo per utilizzarli è preferibile lasciare il ragazzo nella situazione in cui si trova
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Analisi delle competenze ⢠Fare il punto, definire la propria posizione significa effettuare unâanalisi di quello che si sa fare, su quali caratteristiche o capacitĂ si può far conto, quali sono i punti da rinforzare. ⢠Bisogna cioè fermarsi e analizzare quanto si è fatto, ciò che si è realizzato, per individuare con uno sguardo retrospettivo come si sono ottenuti quei risultati, perchĂŠ sono state fatte quelle scelte al fine di trarre indicazioni e ammaestramenti per per progettare il proprio futuro
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Analisi delle competenze scolastiche ⢠Allâinizio dellâanno, nelle prima ore di lezione di solito vengono analizzate le âcompetenze scolasticheâ ⢠Gli insegnanti propongono delle prove dâingresso standard che corrispondono ai livelli minimi che loro ritengono necessari per poter svolgere il loro percorso. ⢠Utili risultano anche la rilevazione dei metodi di lavoro che i ragazzi hanno appreso e lâindividuazione di eventuali misconcetti
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Prove dâingresso I risultati delle prove dâingresso disciplinari (italiano, matematica, inglese, âŚ) hanno due destinazioni diverse 1. servono allâallievo per essere consapevole di dove si trova rispetto a quella disciplina e in quel gruppo classe. (Sarebbe piĂš motivante sottolineare cosa sa fare piuttosto di cosa gli manca) 2. servono allâinsegnante per pianificare il proprio intervento ed eventuali attivitĂ di recupero, ma non per classificare gli allievi
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Analisi delle competenze personali La scelta delle competenze personali da analizzare allâinizio del percorso dipende dalla situazione, dallâuso che si intende fare dei dati, dal tempo che si intende dedicare a tale attivitĂ . In genere le competenze piĂš importanti e utili riguardano
ďś lâimmagine di sĂŠ ďś le rappresentazioni sociali ďś lo stile di apprendimento
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Analisi delle competenze personali La scelta delle competenze personali da analizzare allâinizio del percorso dipende dalla situazione, dallâuso che si intende fare dei dati, dal tempo che si intende dedicare a tale attivitĂ . In genere le competenze piĂš importanti e utili riguardano
ďś lâimmagine di sĂŠ ďś le rappresentazioni sociali ďś lo stile di apprendimento
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Immagine di sĂŠ Eâ lâinsieme delle caratteristiche, qualitĂ , tratti che la persona attribuisce a sĂŠ in parte per percezione personale ed in parte per le informazioni che riceve direttamente o indirettamente da altri soggetti con cui si trova in relazione. La definizione della immagine personale non è stabile nel tempo e può essere modificata dalle esperienze che il soggetto fa.
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Immagine di sĂŠ Le scelte lavorative (e non solo) sono in stretto rapporto con lâimmagine di sĂŠ perchĂŠ ne sono fortemente condizionate e possono significativamente cambiarla. Dâaltra parte lâimmagine di sĂŠ è una componente essenziale della competenza ed è la parte piĂš nascosta e piĂš difficile da valutare.
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Immagine di sĂŠ Per aiutare il ragazzo ad analizzare queste componenti delle propria personalitĂ , è necessario che i formatori individuino e concordino le dimensioni sulle quali far lavorare gli allievi, le loro correlazioni, gli strumenti e le tecniche da impiegare: ď dimensione emozionale, ď dimensione cognitiva, ď dimensione volitiva, ď dimensione spirituale, ďâŚ
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La percezione di sĂŠ Il tema della conoscenza di sĂŠ viene in genere affrontato attraverso il racconto della propria vita, la descrizione dei risultati raggiunti, delle capacitĂ dimostrate nella vita scolastica, familiare e sociale Tra i risultati che si intende ottenere con questi lavori vi è un aumento dellâautostima soprattutto per i ragazzi che arrivano al CFP dopo esperienze a volte fallimentari attraverso una ragionevole enfatizzazione degli aspetti positivi e dei successi ottenuti
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Le rappresentazioni sociali Ogni persona e quindi ogni ragazzo, ha le sue rappresentazioni sociali, cioĨ un insieme di elementi informativi, cognitivi, ideologici, normativi, ma anche credenze, valori, atteggiamenti, opinioni, immagini, pregiudizi, stereotipi e credenze collettive che gli forniscono informazioni per leggere la realtÄ e che influiscono in modo determinante sul suo agire.
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Le rappresentazioni sociali â€Ë L’analisi delle competenze lavora sulle rappresentazioni sociali non per esprimere giudizi o valutazioni per ma per far prendere consapevolezza al ragazzo della loro esistenza e del peso che possono avere nella definizione della scelta. â€Ë Alcuni elementi gravemente pregiudizievoli possono essere modificati con l’acquisizione di nuove conoscenze o di diversi punti di vista
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Le relazioni sociali ⢠Eâ noto che percezione di sĂŠ dipende molto dal ritorno che danno gli altri. Una parte del lavoro di posizionamento riguarda i comportamenti e le peculiaritĂ che il ragazzo manifesta nelle relazioni interpersonali ⢠Riflettere su come si svolgono i suoi rapporti con figure significative, con compagni, con i gruppi, ⌠per individuare le proprie caratteristiche e poter intervenire al fine di acquisire competenze è fondamentale sia per se stesso sia per il lavoro
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Stili di apprendimento ⢠Una dimensione che è opportuno far esplorare al ragazzo è quella dello stile di apprendimento. ⢠La personalizzazione è un concetto che viene sottolineato con forza in questi tempi ma non ci può essere personalizzazione se non si rispettano i diversi stili di apprendimento.
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Stili di apprendimento Le componenti da esplorare (secondo il noto QSA di Pellerey) riguardano innanzi tutto i processi e le strategie cognitive ⢠la focalizzazione dellâattenzione ⢠lâelaborazione delle conoscenze ⢠lâorganizzazione delle conoscenze ⢠lâautoregolazione delle strategie
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Stili di apprendimento Un ruolo determinante per lâapprendimento è svolto dai processi e dalle strategie di natura affettiva ed emozionale di cui sono state individuate categorie quali: ⢠lâansietĂ di base e quella occasionale ⢠la volizione ⢠le attribuzioni causali ⢠la percezione della propria competenza in relazione ai compiti da svolgere
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Stili di apprendimento Far prendere coscienza allâallievo di questi aspetti può aiutarlo a mettere a fuoco il suo stile privilegiando le modalitĂ a lui piĂš confacenti La conoscenza della percezione dellâallievo può fornire ai formatori elementi utili per promuovere una piĂš valida e proficua capacitĂ di lavoro nellâattivitĂ didattica
Approfondimenti Progetto Orientamento (voll. I, II,III)
I tre volumi, che http://ospitiweb.indire.it/~dgsm0001//pubblica/orienta. affrontano rispettivamente html "La formazione orientativa" (Vol. I); "Modelli e strumenti" (Vol. II); "Le valenze orientative delle discipline" (Vol. III), sono strumenti a sostegno dell’autonoma progettualitÄ nelle scuole