La progettazione e la gestione dei percorsi orientativi

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La progettazione e gestione di percorsi orientativi


OBIETTIVI

Conoscenze • Conoscere le modalità per la realizzazione di un percorso di orientamento informativo • Conoscere gli elementi che costituiscono un progetto personale Conoscere le caratteristiche di un’attività a valenza orientante


OBIETTIVI

Abilità • Dare indicazioni per realizzare iniziative di orientamento formativo

• Valorizzare la dimensione orientativa del proprio insegnamento • Fornire indicazioni sulle modalità di costruzione di un percorso di educazione alla scelta


Prerequisiti

Conoscenze generali sul sistema formativo (scolastico, universitario, regionale, ‌) Conoscenze dei concetti base dell’orientamento


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Orientamento formativo Come si è visto, gli interventi di orientamento formativo fanno riferimento a tre ambiti 1. l’orientamento come sviluppo positivo della percezione di sé 2. l’orientamento come educazione alla scelta e sviluppo di capacità decisionali 3. l’orientamento come sviluppo di cultura del e sul lavoro


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Orientamento formativo Spesso la tendenza dei giovani in uscita da un percorso di formazione o di studio è quella di concentrare la propria attenzione e preoccupazione a trovare un “posto” più che un “lavoro”, cioè a trovare sicurezza e stabilità più che ad aprirsi a una carriera e crescita professionale Lo scopo finale dell’orientamento non è semplicemente scegliere un lavoro o un percorso di studi, ma di scegliersi, nel senso di essere in grado di elaborare un progetto di sé


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scegliere / scegliersi • Spesso la tendenza dei giovani in uscita da un percorso di formazione o di studio è quella di concentrare la propria attenzione e preoccupazione a trovare un “posto” più che un “lavoro”, cioè a trovare sicurezza e stabilità più che ad aprirsi a una carriera e crescita professionale • Lo scopo finale dell’orientamento non è semplicemente scegliere un lavoro o un percorso di studi, ma di scegliersi, nel senso di essere in grado di elaborare un progetto di sé


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Il progetto personale Per arrivare alla definizione di un progetto professionale e personale, è necessario un lungo percorso di orientamento nel quale entrano in gioco numerose variabili spesso interdipendenti e difficilmente affrontabili isolatamente. Intervengono tratti caratteriali, aspettative, interessi, influenze familiari e di gruppo, situazione economica e produttiva del territorio e del periodo, ecc.


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Il progetto personale Trascurare uno di questi aspetti a favore di un altro porta sicuramente ad effettuare un percorso non corretto che alla fine può determinare una scelta distorta Per questo non è pensabile un intervento estemporaneo o considerato come una somma di attività più o meno corrette e più o meno improvvisate, ma è necessaria una programmazione accurata di attività esplicitamente con carattere di orientamento formativo


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Costruzione del progetto Perché il ragazzo giunga a questa elaborazione sono necessari una crescita ed un consolidamento in specifiche direzioni: • nella capacità di lettura ed interpretazione adeguata della realtà in cui vive • nel proprio mondo interiore, nel sistema di sé, visti nella loro complessità e nella loro ricchezza e unicità


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Costruzione del progetto Perché il ragazzo giunga a questa elaborazione sono necessari una crescita ed un consolidamento in specifiche direzioni: • nella competenza nel decidere e nell’elaborare strategie di realizzazione delle proprie decisioni • nella capacità di guidare sé stesso nel cammino lungo e impegnativo della realizzazione dei propri progetti


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Costruzione del progetto • capacità di lettura ed interpretazione della realtà in cui vive, nel proprio mondo interiore, nel sistema di sé, visti nella loro complessità e nella loro ricchezza e unicità • competenza nel decidere e nell’elaborare strategie di realizzazione delle proprie decisioni • capacità di guidare sé stesso nel cammino lungo e impegnativo della realizzazione dei propri progetti


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Orientarsi Orientarsi non significa quindi scegliere una volta per tutte un lavoro e la collocazione sociale relativa quanto • definire una propria identità (valutare stili di vita, valori, modelli di comportamento, attitudini, interessi, …) • individuare un campo di conoscenza al quale appassionarsi per aggiornarsi e adeguarsi più facilmente ai cambiamenti e alle opportunità • comporre un progetto di vita e di lavoro • individuare ed adottare i comportamenti necessari per realizzarlo


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Conoscenza di sé Le attività finalizzate all’orientamento formativo, partendo dai risultati dell’analisi delle competenze e di posizionamento effettuate nella fase iniziale del percorso, mireranno ad una approfondimento dell’autoconoscenza al fine di intraprendere iniziative di sviluppo positivo sia della percezione di sé e dell’immagine personale sia delle abilità sociali e relazionali.


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Conoscenza di sÊ L’attività in questa fase va in direzione prospettica per poter migliorare le proprie competenze in vista di un progetto personale efficace e produttivo Diventa importante in questo percorso una esplicitazione, una riflessione, una accettazione o modifica di aspetti personali che potrebbero presentare delle problematicità per la fase evolutiva vissuta dal ragazzo e che potrebbero portare anche a scelte socialmente non corrette


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Adolescenti I vissuti che accompagnano la definizione della propria identità sono di incertezza, insicurezza, paura, inadeguatezza relative alla percezione della propria immagine corporea [‌] di inadeguatezza nel gestire le relazioni con altri (il gruppo dei pari, gli adulti), di incompetenza nel rispondere adeguatamente alle richieste provenienti dal debutto sociale A.M. Benaglio Adolescenza e stupefacenti


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Percorsi orientativi L’azione di esplorazione del proprio io va seguita e supportata sapendo che quello che vive l’adolescente non è quello che proverebbe l’adulto nello svolgere la stessa attività Il gruppo è una grande risorsa in questo lavoro e va utilizzato esigendo un grande rispetto reciproco e una accettazione dei punti di vista anche opposti


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Percorsi orientativi Per definire un progetto di vita professionale e sociale è necessario partire da una ricognizione delle proprie risorse, di cosa si può disporre cominciando dai fondamenti che determineranno le proprie scelte Non deve essere un’azione per rilevare il negativo ma per mettere in evidenza cosa si ha per sapere cosa si è Non si tratta di interventi di tipo psicologico (per i quali i formatori in genere non hanno le competenze) ma di tipo educativo


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Dimensioni della conoscenza di sé Il lavoro quasi sempre inizia con l’esplicitazione dei valori ai quali il ragazzo si ispira e che regolano il comportamento ed i giudizi della persona. Si tratta di dire a se stessi cosa è importante, cosa ha significato, quali sono gli ideali in cui si crede perché da questi poi discendono le priorità, i vincoli, le limitazioni della scelta


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Dimensioni della conoscenza di sé Il cammino continua con l’esplicitazione di altri aspetti che si collegano ai valori: la motivazione, gli interessi, le aspettative, … Sono tutti elementi di una proiezione di sé nel futuro che rappresenta per il ragazzo la sua realizzazione di successo Poco importa se in questa fase si presenta (per l’adulto) come un’utopia o un sogno irrealizzabile: per un sogno val la pena di impegnarsi. Preoccupante è quando il sogno non c’è


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Dimensioni della conoscenza di sé Il secondo versante dell’immagine di sé riguarda il rapporto con gli altri. E’ noto che la percezione di sé è influenzata dal senso di appartenenza al gruppo dei pari e dall'atteggiamento dei genitori e degli insegnanti. Attraverso un confronto tra le proprie percezioni con quelle dei compagni, con i desideri dei genitori e degli altri adulti l’adolescente cerca una definizione di sé.


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Sviluppo della percezione di sé L’aiutare il ragazzo a trovare la sua collocazione nel gruppo, a definire la sua percezione di sé, a valorizzare le sue risorse, a trovare un equilibrio nelle relazioni con gli adulti è l’obiettivo dell’educazione e della dimensione formativa dell’orientamento. Arrivare al momento della scelta in uno stato di incertezza o peggio di scarsa autostima non potrebbe che rendere problematica qualsiasi decisione


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Sviluppo della percezione di sé Questa infatti è l’area in cui l’intervento è contestualizzato e calibrato sulla singola persona che viene abituata ad esplicitare (per sé stesso) la percezione di sé, presente e futura e che viene aiutata ad una progressiva consapevolezze e presa di coscienza Una visione realistica di sé, delle proprie capacità e delle proprie aspettative è evidentemente indispensabile per effettuare scelte corrette e valide.


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Consapevolezza del sé E’ evidente che una percezione non realistica, una sopravvalutazione o una sottovalutazione di sé, delle proprie capacità, la non chiarezza dei propri obiettivi distorce la visione del campo ed infirma tutto il processo. Aumentare la consapevolezza di una persona rispetto alle proprie caratteristiche, alle proprie convinzioni, al proprio modo di essere è la strada per accresce la motivazione che permette una scelta più serena e motivata


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Lo sviluppo della capacità personali

Le capacità e le competenze personali possono essere acquisite, sviluppate o rinforzate anche attraverso attività appositamente programmate e strutturate con un adeguato numero di ore a disposizione Uno o più formatori si fanno carico dello svolgimento di specifiche azioni che abbiano questa finalità (giochi, simulazioni, recite, lavori di gruppo, …) per permettere ad ognuno di dedicarsi al sé più personale e profondo M.Becciu, A.R.Colasanti La promozione delle capacità personali


Orientarsi Orientarsi significa in sintesi costruire il proprio progetto di vita e di lavoro attraverso delle scelte scelte di collocazione di sÊ (nella società , nel mondo del lavoro e delle professioni, nel mondo delle responsabilità e delle relazioni familiari, nel mondo della cultura e delle vita democratica non solo del proprio paese ma anche dell’Europa e del mondo) scelte di strategie per raggiungere gli obiettivi definiti


Educazione alla scelta Diventa quindi centrale un lavoro per rendere il ragazzo in grado di effettuare un processo di scelta che progressivamente convogli l’attenzione e la volontà verso opzioni che si attuano nel tempo. Gli adolescenti sono chiamati a operare importanti scelte sottoposti a forti pressioni da parte sia del gruppo di pari sia da parte di adulti significativi che comportano talvolta situazioni di conflitto


Educazione alla scelta Scegliere è una competenza molto importante e per questo va costruita e maturata nel tempo esercitandola in situazioni e contesti diversi. Non è credibile che si possa improvvisare una tale competenza al momento di crisi. L’educazione alla scelta è un’attività formativa complessa e impegnativa e richiede la creazione di situazioni in cui l’adolescente possa sperimentare scelte effettive assumendone la responsabilità


Educazione alla scelta Uno studente sarà facilitato nelle scelte che riguardano il proprio futuro quanto più è stato abituato durante il corso degli studi a compiere scelte via via più complesse riguardanti il proprio curriculum formativo, la realizzazione di attività, la partecipazione ad iniziative. L’insegnante proporrà allo studente di effettuare delle scelte e richiederà di analizzare il percorso svolto anche per le più semplici in modo che vengano fatte consapevolmente per essere pronto al momento di quelle importanti


Educazione alla scelta Lavorare sull’educazione alla scelta in età evolutiva è una dimensione dell’orientamento che ha un importante effetto di promozione e valorizzazione della persona la quale diventa progressivamente più capace di compiere scelte consapevoli e responsabili, volte alla propria realizzazione personale, rispettose degli altri, coerenti con il proprio quadro di valori


Il processo di scelta Quanto più queste scelte risultano importanti per la vita non solo lavorativa del soggetto, tanto più occorre fare attenzione a tutte le componenti della personalità (valori, credenze, emozioni, interessi, aspirazioni, …), della realtà esterna (sociale, economica, lavorativa, …) e aumentare il livello di prudenza e responsabilità


Il processo di scelta Il percorso di scelta è un percorso progressivo durante il quale la comparsa o la rimozione di alternative a seguito di una loro analisi e valutazione di coerenza e congruenza con il personale quadro di riferimento valoriale, determinano l’avvicinamento al momento decisionale con l’attenzione che per passi successivi va a focalizzarsi su un numero sempre piĂš ridotto di opzioni


Il processo di scelta Una visione quanto piÚ possibile completa e realistica delle alternative professionali che ciascuna di esse permette di intravedere, implica un percorso esplorativo che parte da generiche iniziali preferenze, per effettuare un’analisi critica delle conseguenze personali, sociali, di studio e di carriera, di ricerca di possibili alternative o di considerazione di soluzioni di ripiego e di possibili futuri sviluppi.


Il processo di scelta Si tratta di far adottare capacitĂ di scelta in un percorso che diventa via via piĂš complesso e piĂš carico di implicazioni emotive man mano che si sviluppa. Il giovane va aiutato a riconoscere obiettivi e possibili conseguenze sempre piĂš a lungo termine, di costruire scale gerarchiche di obiettivi, di individuare e valutare tutti gli elementi per costruire un quadro convincente su cui decidere


Ruolo dell’insegnante Il ruolo dell’insegnante in questo processo decisionale è un ruolo attivo di supporto al ragazzo con un’azione che si può pensare come accompagnamento alla scelta.


Ruolo dell’insegnante Il ruolo dell’insegnante in questo processo decisionale è un ruolo attivo di supporto al ragazzo con un’azione che si può pensare come accompagnamento alla scelta. In questo ruolo l’insegnante si preoccupa che tutto il lavoro che è stato fatto nel processo di orientamento venga tenuto presente e costituisca riferimento per l’allievo In quanto la scelta è progressiva, questo è ancora un tratto del percorso di orientamento


Ruolo dell’insegnante L’insegnante accompagnatore non fornisce soluzioni, non dice cosa è meglio fare, non esprime valutazioni ma supporta lo studente accompagnato verso la ricerca di una soluzione soddisfacente per lui stesso, fattibile, realistica e coerente con il quadro di valori, attese, emozioni, … emerso durante il processo


Il centro del processo Il ragazzo è al centro di questo processo perché è il solo a poter trattare la sua esperienza, valutare ciò che sta vivendo. Chi accompagna è un facilitatore che consente lo svolgimento del processo attraverso fasi successive fino a che il ragazzo arriverà a dare un senso a tutta l’esperienza


Il centro del processo Il ragazzo è al centro di questo processo perché è il solo a poter trattare la sua esperienza, valutare ciò che sta vivendo. Chi accompagna è un facilitatore che consente lo svolgimento del processo attraverso fasi successive fino a che il ragazzo arriverà a dare un senso a tutta l’esperienza Chi accompagna non si metterà mai al posto dell’accompagnato, non farà mai al posto dell’accompagnato


L’accompagnatore Non fare al posto di… non significa lasciare il ragazzo solo nelle difficoltà o nella confusione. Chi accompagna è responsabile del percorso e del suo svolgimento Accompagnare significa essere capace di adottare il modo di riflettere dell’accompagnato Accompagnare non vuole sempre dire che tutto va bene. Far rilevare contraddizioni o omissioni aiuta a far emergere una difficoltà nascosta e permette quindi di affrontarla


L’azione di accompagnamento L’azione di accompagnamento sarà tanto più forte quanto più l’autonomia dell’accompagnato è debole L’azione di accompagnamento diminuisce man mano che il percorso si sviluppa ed il ragazzo acquisisce consapevolezze e fiducia La vocazione dell’accompagnatore è l’autodistruzione nel senso che la sua aspirazione è che il ragazzo alla fine non abbia più bisogno di lui


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Il metodo come strumento di orientamento Lo sviluppo di competenze orientative avviene anche nella svolgimento della normale attività formativa purchÊ il metodo adottato sia tale da consentire ai ragazzi di esprimersi secondo la propria personalità lavorando in modo attivo, affrontando problemi per la soluzione dei quali sia necessario acquisire e sperimentare l’utilizzo delle competenze orientative


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Il metodo come strumento di orientamento L’orientamento formativo è anche questione di metodologia oltre che di attività orientanti appositamente programmate. Si può apprendere a scegliere e verificare la propria capacità di scelta se si possono affrontare percorsi formativi nel corso dei quali si possa realmente effettuare qualche scelta Si può imparare a collaborare se si ha l’opportunità di farlo in situazioni in cui la collaborazione sia la modalità per ottenere il risultato


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Valenza orientante delle discipline Da tempo si richiama l’attenzione alla cosiddetta valenza orientante delle discipline. Secondo questo approccio ogni disciplina (sia pure nella sua accezione di materia insegnata a scuola), per le sue peculiari caratteristiche, può contribuire non solo a far acquisire competenze specifiche ma anche a fornire informazioni e conoscenze utili per poter effettuare una scelta, oltre a stili di lavoro, sviluppo di metodi, capacitĂ critiche


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Valenza orientante delle discipline La valenza orientante non deriva dallo scegliere i contenuti più idonei a trasmettere la conoscenza, ma di proporre esperienze didattiche in cui i ragazzi possono sperimentare la creatività, l’applicabilità e l’utilità di quanto appreso, la consapevolezza delle proprie competenze, l’esperienza del successo. E in occasione di questo lavoro sperimentare anche un certo grado di autonomia e di responsabilità per le decisioni prese


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La cultura del e sul lavoro Un particolare aspetto della valenza orientante delle discipline riguarda la cultura del e sul lavoro. Questa va intesa come insieme di conoscenze organizzative e sistematiche sulla realtĂ del mondo del lavoro, le sue esigenze, i suoi problemi, le sue contraddizioni, le sue prospettive, ecc. prima e al di lĂ di una scelta di inserimento personale in un suo particolare settore o della decisione di proseguire gli studi.


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La cultura del e sul lavoro I ragazzi dei centri di formazione sperimentano nella loro attività alcuni aspetti del lavoro (tecniche, operatività , uso di attrezzature, riferimenti normativi, ‌) ma raramente riflettono sul lavoro, su tutto il complesso di valori, diritti, doveri, su cosa ha comportato la sua storia, la sua evoluzione, sulla sua organizzazione e l’influenza che ha sulla vita degli uomini.


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La cultura del e sul lavoro Nel progetto della formazione professionale il lavoro è certamente visto come occasione per l’educazione integrale della persona Questo assunto però rimane sullo sfondo mentre la consapevolezza della peculiarità del percorso di formazione non viene evidenziata tanto che gli allievi continuano a dichiarare convinti che sono “a scuola” senza cogliere nessuna peculiarità della formazione professionale


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Gli insegnamenti e la cultura del e sul lavoro La cultura del e sul lavoro non è affidata solo a qualche insegnamento, ma dovrebbe far parte dell’ambiente in cui si muove l’allievo. Questo significa che i formatori la dovrebbero possedere e vivere per potervi far riferimento nello svolgimento dell’attività formativa. La contestualizzazione degli insegnamenti al lavoro che li aspetta è per i ragazzi un elemento che aiuta a finalizzare gli apprendimenti e dare senso a quanto proposto


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Lo stage Lo stage è un’altra possibilità di orientamento ad un tempo formativo ed informativo L’esperienza dello stage è alle volte una specie di scoperta di un mondo insospettato nel quale norme, linguaggi, ambienti hanno una ricchezza formativa che coinvolge tutta la persona in un’esperienza emozionante.


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Lo stage Durante lo stage l’allievo ha la possibilità di prendere contatto diretto e non mediato con l’ambiente di lavoro, con le sue regole (orari, norme di sicurezza, gerarchia, …) e può sperimentare il livello delle competenze possedute a contatto con persone che vivono in quell’ambiente


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Lo stage In questo modo può effettuare una iniziale verifica, anche se parziale, dell’adeguatezza al reale mondo del lavoro delle sue aspettative, dei suoi interessi, delle sue competenze relazionali e di altri elementi che alla fine decideranno la scelta. Questo potrà avvenire naturalmente se l’allievo si è preparato per l’esperienza di stage non come per una qualsiasi attività che comunque è utile, ma in modo idoneo ad ottenere il massimo dei risultati


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Ricerca del lavoro Frequentemente tra le attività realizzate all’interno dei percorsi orientativi presso i centri di formazione vengono previsti interventi finalizzati sostenere l’allievo nella sua ricerca attiva di collocazione nel mondo del lavoro. Queste iniziative hanno lo scopo di fornire agli allievi strumenti e metodi per affrontare in modo razionale la ricerca dell’occupazione secondo strategie efficaci


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Ricerca del lavoro Tali attività prevedono la stesura di strumenti quali il curricolo, la lettera di autopresentazione, la lettura, decodifica e risposta alle offerte di lavoro, ecc. Inoltre si preparano i giovani a sostenere il colloquio di selezione con metodologie che possono prevedere la simulazione con l’insegnante, con un esperto esterno spesso con videoregistrazione per analizzare e migliorare la comunicazione sia verbale che non verbale


LA DIDATTICA ORIENTATIVA/ORIENTANTE O ORIENTAMENTO FORMATIVO Saggi Relazioni Ricerche Interventi

Sito dell’IRRE Emilia Romagna ricco di informazioni e link a siti dedicati

http://www.orientamentoirreer.it/mat eriali/indice_materiali_didatticaorient ativa.htm


L’orientamento come processo formativo

Articolo di Rosangela Lodigiani già apparso su Professionalità che affronta vari temi interessanti temi quali la multidimensionalità e processualità dell’orientamento continuo, l’orientamento nella società dell’incertezza, …

www.orientamentoirreer.it/materiali/materiali/Dida_Orie nt/2003lodigiani.pdf

Progetto orientamento e riforma

Numero monografico della rivista Annali dell’Istruzione dedicato ad un’analisi in merito all’orientamento nelle scuole italiane

www.annaliistruzione.it/riviste/annali/pdf/AI062002.pdf

Approfondimento - sostanze


La funzione orientativa delle discipline

Importante lavoro sulla http://www.orientamentoirreer.it/mat funzione delle discipline eriali/materiali/discipline.pdf scolasstiche nell’orientamento di un allievo a cura di Patrizia Faudella dell’IRRE Piemonte


Esercitazione UD2 Il ministero per la raccolta delle buone prassi nel progetto Orientamento ha utilizzato la scheda a pag 162 del vol. I (http://ospitiweb.indire.it/~dgsm0001//pubblica/orienta.html) Immagina di voler segnalare come buona prassi un’attività di orientamento svolta nel tuo centro/istituto compilando in tutte le sue parti detta scheda. Cosa ne risulta? Ci sono della parti nelle quali l’attività del vostro centro/istituto risultano carenti? Che proposte faresti alla direzione e assistenti familiari colleghi?


FORMAZIONE ORIENTATIVA

BIBLIOGRAFIA  COSPES (a cura di), Orientare alle scelte. Percorsi evolutivi, strategie e strumenti operativi, Roma, LAS 2009  MANCINELLI M.R., Il colloquio come strumento d'orientamento, Milano, Franco Angeli 2007  MANCINELLI M.R. (a cura di), L'orientamento in pratica. Guida metodologica per insegnanti di scuola superiore, orientatori, psicologi, Milano, Alpha Test 1999  SANGIORGI G., Orientamento. Teorie, Strumenti, Pratiche professionali, Milano, Carocci 2005  GUICHARD J., HUTEAU M., Psicologia dell'orientamento professionale, Milano, Cortina 2003  AJELLO A.M., MEGHNAGI S., MASTRACCI C., Orientare dentro e fuori la scuola, Milano, RCSLa Nuova Italia 2000

SITOGRAFIA Sul Portale dell'Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori, legato al Ministero del Lavoro, si possono trovare le schede di tantissimi profili professionali, tradizionali e non. E' possibile ricercare una professione utilizzando diversi criteri: le Aree professionali, l'Ordine alfabetico e le Aree di interesse, oltre a analizzare i differenti percorsi di Laurea richiesti. Il sito può essere utilizzato nei percorsi di formazione orientativa nelle scuole, e la sua validità consiste nell'aiutare i ragazzi ad aprire gli orizzonti verso le nuove professioni. Infatti, la maggior parte dei ragazzi che frequentano la Scuola Secondaria sia di Primo che di Secondo Grado conosce poche professioni e spesso solo quelle tradizionali (l'avvocato, il docente, il medico, l'attore, la ballerina...). Lo scoprire nuovi ambiti professionali sostiene il ragazzo nella motivazione all'impegno e nel cominciare a progettare un futuro che diventa "possibile".

 http://orientaonline.isfol.it/ Sito del Centro di Orientamento Scolastico e Professionale di Arese (MI) con link utili di bibliografie, sitografie e Conferenze. Il COSPE è un’associazione costituita dall’Ente promotore CNOS (Centro Nazionale Opere Salesiane)

 http://www.cospesitalia.it/ Sito del Centro Studi Orientamento di Legnano (MI )  http://www.cestor.it/orientamento/bibliografia.htm

RIVISTE E RAPPORTI Riv. "Rassegna CNOS, problemi esperienze prospettive per la formazione professionale" Sede nazionale CNOS/FAP, Roma  Riv. "Orientamento scolastico e Professionale" AIOSP, Roma  Riv. “Orientamenti pedagogici” Edizioni Erickson, Trento  Riv. "Psicologia e Scuola" Editrice Giunti, Firenze  Riv."Quaderni CROSS" , ISU-Università cattolica, Milano  Riv. "Quaderni IRFED" CSR, Roma  Rapporti OCSE, CEE, ISFOL e Camere di Commercio locali su sviluppo e istruzione, su mercato del lavoro e formazione professionale, su orientamento, avviamento al lavoro e apprendistato. 


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