Il coltivatore cremonese n.5/2011

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CREMONESE

Tariffa R.O.C. Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, dcb Cremona Autorizzazione Tribunale di Cremona 25/07/1951 n. 33 del Registro

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Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Cremona

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ANNO 65 numero 5 ottobre 11

SPECIALE PAC La Commissione taglia le risorse Coldiretti boccia la proposta Marini: Pronti ad ogni azione utile per una Riforma pi첫 equa


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Direzione, Redazione, Amministrazione Via Ala Ponzone, 8 - III piano Cremona - Tel. 0372499811 Direttore responsabile Assuero Zampini

Redattore capo Marta Biondi

Hanno collaborato a questo numero Marco Benedini, Giacomo Maghenzani Dianella Mariotti, Massimo Suardi Silvia Trevisi

Fotografie

Bruno Toscani, Marta Biondi Ambrogio Toscani, Mauro Boni

Copertina Silvio Galli

Progetto grafico e impaginazione UP Uggeri Pubblicità Srl

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sommario

2 PAC, la denuncia di Marini 3 Una zootecnia d'eccellenza 4 Testo Unico sull'agricoltura 5 Forum Internazionale di Cernobbio 6/7 Giornata del Ringraziamento 9 Il suolo, elemento strategico 10/11 PSR, Misura 112 12 Datori di lavoro 14/15 Fiscale da 17 a 22 Speciale PAC, inserto 26/27 Ortofrutta, 1a voce dell'export 28/29 Pensionati grande festa 30/31 Immigrati e lavoro in agricoltura 33 Chiozzi Salumi, debutto 35 Il latte va a energia solare 37 Festa dell'agricoltura a Cividale 38/39 Fattorie a porte aperte

LA DENUNCIA DEl presidente marini

“pac, la riforma premia chi ha terra e non ci fa niente” “La proposta di riforma della Politica agricola varata dalla Commissione Europea premia chi ha tanta terra e non ci fa niente”. E’ quanto dichiarato dal Presidente della Coldiretti Sergio Marini, in occasione dell’XI edizione del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato a Cernobbio. Il tema della revisione della Politica agricola comune (Pac) è stato al centro di un dibattito al quale hanno preso parte, tra gli altri, anche il Vicepresidente della Commissione Ue, Antonio Tajani, e il Presidente della Commissione Agricoltura Senato, Paolo Scarpa Bonazza Buora. “Invece di definire gli agricoltori attivi in base a quello che effettivamente fanno, il testo varato dalla Commissione - ha denunciato Marini - li definisce solo in base alla quantità di aiuti che ricevono, premiando così le rendite e le dimensioni e non certo il lavoro e gli investimenti”. Con questa riforma, secondo il Presidente della Coldiretti, “paghiamo il prezzo di una storica assenza dell’Italia nelle sedi comunitarie nei momenti in cui si prendono le decisioni importanti. In Europa si è abituati a decidere con largo anticipo e non come da noi dove affrontiamo i problemi giorno per giorno, dopo che si sono verificati. Con questo atteggiamento miope in Europa – ha continuato Marini – l’Italia ha sempre perso nel passato, perde oggi con questa riforma e, se non cambierà comportamento, continuerà a perdere nel futuro. Una situazione inaccettabile di fronte alla quale la Coldiretti è pronta a mettere in campo ogni azione utile per realizzare una riforma più equa e giusta, visto che si prospetta per l’Italia una trattativa tutta in salita”. In gioco ci sono circa 6 miliardi di fondi comunitari all’anno per i prossimi sette anni ma, soprattutto, il futuro di oltre 17 milioni di ettari di terreno coltivato dal quale nascono produzioni da primato che danno prestigio e competitività al Made in Italy nel mondo. “In un momento di forte crisi economica – ha sottolineato il Presidente della Coldiretti – le risorse andrebbero, infatti, indirizzate verso un’agricoltura che dà risposte in termini di competitività, occupazione, sicurezza alimentare e soprattutto verso chi l’agricoltura la fa sul serio e ci vive”. Il testo varato dalla Commissione premia invece le rendite e le dimensioni anziché il lavoro, la qualità e la produzione di cibo sano. Oltre a ciò, la proposta prevede una riduzione del budget (il 6 per cento, pari a circa 285 milioni di euro in meno all'anno) che l’Italia non merita affatto, visto e considerato che in questo modo aumenterà in misura significativa il divario tra le risorse che il nostro Paese versa all’Unione Europea e quello che recupera attraverso la Politica agricola.


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SINDACALE

NUMERO 5

OTTOBRE - 2011

Una zootecnia d’eccellenza da tutelare e promuovere Il nostro territorio vanta una zootecnia d’eccellenza, alla quale la Fiera Internazionale del Bovino da Latte è da sempre dedicata. Superando il milione di tonnellate annue di latte prodotto, le stalle cremonesi garantiscono il dieci per cento del totale nazionale. Si aggiunga, in materia di zootecnia, una suinicoltura da primato, con oltre un milione di capi allevati. La valorizzazione di queste straordinarie specificità (come di tutte le produzioni della nostra terra, quali la cerealicoltura, il pomodoro da industria, e i comparti, meno imponenti nei numeri ma comunque di tutto rispetto, come l’avicoltura, il florovivaismo, l’agriturismo, l’ortofrutta) parte da un punto fermo: garantire l’equa remunerazione dei frutti della nostra agricoltura. Per Coldiretti questo è possibile in primo luogo ponendo fine all’inganno che spaccia per Made in Italy prodotti che non nascono dal nostro latte o dalla carne dei nostri animali. Basti citare la nostra recente battaglia, che ha fermato il “blitz” che avrebbe consentito alle industrie di produrre yogurt senza latte (cioè a partire dalla polvere, in sostituzione del latte vero, e senza alcuna informazione in etichetta). Abbiamo indicato la via maestra: un’etichettatura chiara, che obbligatoriamente dichiari l’origine del prodotto, dunque la stalla dove il latte viene munto o dove il suino è allevato, ed abbiamo ottenuto una legge nazionale

in tal senso: quello che tuttora manca sono i decreti attuativi, che stiamo chiedendo con forza, affinché la norma si traduca in realtà per tutte le produzioni della nostra agricoltura. La tutela delle imprese agricole cremonesi e lombarde passa attraverso altre

importanti battaglie, a partire dalla riscrittura della direttiva nitrati, dalla corretta gestione della partita delle agro-energie (favorendo un’impostazione che garantisca il primato della filiera agroalimentare), la riforma della Pac (ribadiamo che la proposta così

Eugenio Torchio Delegato Confederale Coldiretti Cremona

come è non va bene. Si prospetta una trattativa tutta in salita, ma è certo che siamo pronti a mettere in campo ogni azione utile per realizzare una riforma della Pac più giusta, che premi le vere imprese agricole che realmente lavorano e producono i grandi tesori dell’agroalimentare Made in Italy). Con l’obiettivo di garantire reddito alle imprese agricole e prodotti autenticamente made in Italy, ad un giusto prezzo, alle famiglie, Coldiretti ha messo in campo il suo progetto per una filiera tutta agricola e tutta italiana, che coinvolge la rete di Consorzi Agrari, cooperative, farmers’ market, agriturismi e imprese agricole, e oggi anche le Botteghe di Campagna Amica. Un progetto che portiamo avanti con determinazione anche in terra cremonese, mentre nel contempo prosegue il confronto con l’industria per ottenere un’equa remunerazione del latte alla stalla. Aggiungo che la difesa della zootecnia chiede anche un alleggerimento dell’insostenibile peso burocratico sulle aziende: altro ‘tavolo’ sul quale, a livello regionale e nazionale, stiamo tenacemente lavorando.

Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l'Europa investe nelle zone rurali PSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura http://ec.europa.eu/agriculture/rurdev/index_it.htm

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SINDACALE

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OTTOBRE - 2011

TESTO UNICO REGIONALE IN MATERIA DI AGRICOLTURA Intervento di Coldiretti su semplificazione, CAA, etichetta di origine, energia e difesa del suolo

La lotta alla burocrazia, una legge regionale (dopo quella già approvata a livello nazionale) per l’etichettatura d’origine obbligatoria dei prodotti, la difesa del suolo agricolo e regole precise per le energie rinnovabili. Sono questi alcuni punti salienti della relazione che Eugenio Torchio, Direttore di Coldiretti Lombardia e Delegato Confederale di Coldiretti Cremona, ha tenuto mercoledì 12 ottobre davanti all’ottava commissione del consiglio della Lombardia per la discussione sul Testo unico regionale in materia di agricoltura. “La parola chiave di questa legislatura è ‘semplificazione’ – ha spiegato Torchio – e quindi chiediamo che vi sia davvero una sincronia tra i documenti richiesti dai singoli enti pubblici. E’ giusto che il SIARL, il Sistema informatico regionale, rafforzi il ruolo di detentore ufficiale di quei dati che potrebbero essere facilmente incrociati, alleggerendo così di molto la burocrazia e dematerializzando effettivamente il carico di richieste che vengono presentate alle aziende agricole”. Inoltre sul fronte della semplificazione, sostiene Coldiretti Lombardia, i CAA (Centri di assistenza alla imprese agricole) rappresentano un’occasione che la Regione Lombardia non può lasciarsi sfuggire: “Nell’era della semplificazione

possono rappresentare la svolta: tutte le informazioni presenti nel fascicolo aziendale, potenziabile con ulteriori documenti aggiuntivi che potranno completare la fotografia dell’azienda di cui si tratta, saranno a portata di click. Il punto d’arrivo potrebbe essere: rafforzare il ruolo del fascicolo aziendale, elevandolo a strumento reale di sintesi e validazione di tutte le informazioni relative alle caratteristiche e alle attività svolte dalle aziende agricole”.

Il CAA è un’occasione su cui investire. Il silenzio-assenso lo renderebbe assolutamente in linea con gli attuali orientamenti giurisprudenziali e con le costituende Agenzie delle Imprese, rappresentando appieno la sussidiarietà e la semplificazione amministrativa. Per quanto riguarda la difesa del suolo, servono “norme cogenti per gli enti locali che dovranno applicare sul territorio, prevedendo meccanismi di disincentivazione di nuove opere urbanistiche” puntando al tempo stesso sul “recupero e la riutilizzazione di fabbricati e strutture esistenti, tanto in aree agricole quanto in aree urbane, commerciali e industriali”. Mentre sulle energie rinnovabili, ha spiegato il Direttore di Coldiretti Lombardia, “urge una forte presa di posizione della Regione, per costruire un percorso che preservi i suoli dalle mire di imprenditori lontani dall’agricoltura e pronti a tutto pur di ottenere guadagni a breve termine. La nostra preoccupazione per il territorio agricolo è rivolta a evitare un paesaggio impoverito da estensioni di mais destinato agli impianti di biogas e “coltivazioni” di pannelli per il fotovoltaico e dall’altro alla tutela e al sostegno della categoria imprenditoriale che rappresentiamo, affinché gli agricoltori continuino a coltivare la propria terra”.

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CERNOBBIO

OTTOBRE - 2011

XI Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione Si è svolta il 20 e 21 ottobre a Villa provenienti esclusivamente da aziende d’Este a Cernobbio, sul lago di Como, agricole e cooperative”. l’edizione 2011 del Forum Internazionale Dal Piemonte alla Lombardia, passando dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, dalla Toscana e dalle Marche fino alla organizzato dalla Coldiretti con la collaborazione dello studio Ambrosetti. Al centro dei lavori della prima giornata “idee per lo sviluppo”, con gli interventi, insieme al Presidente della Coldiretti Sergio Marini, tra gli altri di Saverio Romano, Ministro delle Politiche agricole, Maurizio Sacconi, Ministro del Lavoro, Francesco Rutelli, Presidente di Alleanza per l’Italia, Enrico Letta, Vice Segretario PD, Guido Barilla, Presidente Barilla. L’avvio del forum è stato dato con la presentazione della prima indagine sull’impatto della crisi su consumi, qualità e sicurezza dei cibi acquistati dagli italiani, elaborata dalla Coldiretti in collaborazione con Swg. Il forum è stato occasione per fare il punto sulle tappe ragAl Forum Coldiretti di Cernobbio giunte nella realizzazione del il Presidente Marini mostra la bresaola uruguaiana progetto di Coldiretti per il "venduta" dallo Stato negli Usa Paese. Il Presidente Marini ha annunciato Calabria e alla Puglia, si stanno molche “sono già cento le Botteghe degli tiplicando i punti della prima catena agricoltori di Campagna Amica aperte di vendita diretta organizzata degli in un mese sul territorio nazionale agricoltori italiani, un nuovo e moderper garantire ai consumatori prodot- no canale commerciale che si affianca ti agricoli al cento per cento italiani alla Grande distribuzione e ai negozi

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di prossimità e che va ad integrare la rete già attiva di quasi diecimila frantoi, cantine, malghe, cascine e aziende agricole trasformate in punti vendita e i quasi mille mercati di Campagna Amica già presenti su tutto il territorio nazionale. Da Cernobbio è partita anche una forte denuncia di Coldiretti a tutela del vero Made in Italy: “E’ assurdo ed immorale che lo Stato, in questo momento di straordinaria crisi, invece di investire per creare posti di lavoro in Italia spenda soldi di noi tutti per finanziare operazioni che creano occupazione all’estero per produrre cibi che imitano il vero made in Italy. Dovrebbe preoccuparsi piuttosto di facilitare la valorizzazione e le esportazioni dei prodotti fatti in Italia con lavoro italiano” ha affermato Marini, in riferimento al fatto che lo Stato italiano promuove le vendite all’estero della bresaola uruguaiana ma anche la finocchiella, il salame toscano e il culatello prodotti negli Stati Uniti e venduti a New York dalla salumeria Rosi del Gruppo Parmacotto, il quale ha appena stipulato un vantaggioso accordo che prevede un investimento di ben 11 milioni di euro nel proprio capitale sociale da parte di Simest, una società per azioni controllata dal Ministero dello Sviluppo Economico con la partecipazione di privati.

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Don Emilio Garattini Consigliere Ecclesiastico Coldiretti Cremona

GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO

OTTOBRE - 2011

“Solo con Dio c’è futuro nelle nostre campagne”

Le nostre Comunità si stanno preparando a celebrare la Giornata del Ringraziamento che compie i 61 anni di vita, perché iniziata in Italia dalla Coldiretti nel 1951. La data prescelta (nel mese di novembre) coincideva nel Nord con la chiusura dell’attività agricola e con il rinnovo dei contratti (quanti traslochi allora per San Martino!). L’idea di porre in questo periodo la Giornata del Ringraziamento rivestiva un duplice significato: rendere grazie per l’annata trascorsa e rivolgere una supplica a Dio per l’anno che cominciava. Un’intenzione che resta valida anche al giorno d’oggi “per poter elevare a Dio, Padre provvidente, un inno di lode per i frutti della terra e del lavoro dell’uomo. Ringraziare è sempre un gesto alto e bello, che nobilita chi lo compie. Per chi lavora la terra è un atto doveroso, soprattutto al termine di un anno agricolo segnato dalle conseguenze di una grave crisi economica e finanziaria, ma anche gravido di quella speranza che sgorga dal primato che riconosciamo a Dio solo”. (dal messaggio dei Vescovi italiani per questa Giornata). Custodire il creato, per coltivare la pace: “La comunità cristiana offre il suo contributo e sollecita quello di tutti, perché la società diventi sempre

più terreno favorevole all’educazione. Favorendo condizioni e stili di vita sani e rispettosi dei valori, è possibile promuovere lo sviluppo integrale della persona, educare all’accoglien-

za dell’altro e al discernimento della verità, alla solidarietà e al senso della festa, alla sobrietà e alla custodia del creato, alla mondialità e alla pace, alla legalità, alla responsabilità etica il

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nell’economia e all’uso saggio delle tecnologie” Quest’anno la Commissione episcopale ha scelto come titolo per la Giornata del Ringraziamento un’espressione del Papa nel suo viaggio in Germania: “Solo con Dio c’è futuro” anche nelle nostre campagne. Solo con Dio, infatti, c’è il gusto del lavoro; solo con lui il sudore della fronte è asciugato da mani solidali. Dio entra così nelle nostre fatiche e si fa compagno di viaggio di ogni nostro passo. Quando invece Dio non c’è nella vita delle nostre campagne, anche il pane non solo non ci sazia, ma si trasforma in pietra, pesante e rude. Quando viviamo nella chiusura del cuore e delle mani, nel latifondo e nei respingimenti, nell’inquinamento delle terre, nella speculazione sul grano, nel lavoro nero degli immigrati, il nostro pane diventa pietra e serve a innalzare muri tetri ed invalicabili. Questa Giornata del Ringraziamento diventi invece un’occasione per una immersione nella storia, per ritrovare le radici della solidarietà, partendo da Dio, che creò l’uomo a sua immagine e somiglianza, con il mandato di fare della terra un giardino accogliente, che rispecchi il cielo e prolunghi l’opera della creazione.


a Giornata Provinciale del Ringraziamento 61Domenica 26 Novembre 2006

Domenica 26 Novembre 2006 Domenica 20 novembre 2011 - Gussola Chiesa Parrocchiale dell’Annunciazione CATTEDRALE di CREMONA Ore 10.30

Santa Messa celebrata da Monsignor Marchesi, Vicario Generale della Dioces Monsignor Mario Mario S.E. Marchesi, Vicario Generale della Dioces Mons. Dante Lafranconi celebrerà Messa ore celebrerà la la Santa SantaVescovo Messadi alle alle ore 11 11 in in Cattedrale Cattedrale Cremona

Ore 11.30 ma della Giornata: ma della Giornata: Benedizione dei agricoli trattoricondurranno trattori e mezzi agricoli n aduno in Piazza Duomo a Cremona. Gli imprenditori

aduno in Piazza Duomo a Cremona. Gli imprenditori condurranno trattori e mezzi agricoli n Seguirà momento convivialeAmica conagricoli i sapori del territorio da cornice all'appuntamento loun stand di Campagna e la 'mostra degli Antichi Mestieri'. cornice di all'appuntamento di Campagna Amica e la 'mostra degli Antichi Mestieri'. adaGiornata festa il concerto lo di stand campane proposto dall'Associazione culturale Campanari della B.V. a Giornata di festa il concerto di campane proposto dall'Associazione culturale Campanari della B.V. anta Messa celebrata in Cattedrale dal Vicario Generale della Diocesi Mons. Mario Marchesi, con l'o A TUTTI I SOCI DI COLDIRETTI CREMONA anta Messa celebrata in Cattedrale dal Vicario Generale della Diocesi Mario (Bo). Marchesi, con l'o del lavoro dell'uomo. La celebrazione sarà animata dai canti del Coro Mons. di Monzuno Conclusa la del lavoro dell'uomo. La celebrazione sarà animata dai canti del Coro di Monzuno (Bo). Conclusa la à in piazzaCaro per Socio, la benedizione dei trattori e delle macchine agricole. à in piazza per la benedizione dei trattori e delle macchine agricole.

Prosecuzione del concerto di campane e apertura degli stand gastronomici. Dopo la benediz la del nostra Federazione organizza la apertura Giornata Provinciale del Ringraziamento. Prosecuzione concerto di campane e degli stand gastronomici. Dopo la (unico benediz ancora al concerto dell'Associazione Campanari, preziosa occasione per scoprire il metodo n ancora al concerto dell'Associazione Campanari, preziosa occasione per scoprire il metodo (unico n ampane 'alla Bolognese'. Contestualmente, si darà avvio alla “Polentata in piazza”, con salamini e po Come ben sai, è un appuntamento che vede gli imprenditori agricoli, con le loro ampane Bolognese'.diContestualmente, darà avvio alla “Polentata in piazza”, con salamini e po nuti e con'alla degustazione vari prodotti dellasinostra agricoltura. famiglie e l’intera comunità, raccogliersi intorno all’altare, nuti e con degustazione di vari prodotti della nostra agricoltura. per rendere grazie al Signore dei frutti di un’annata di lavoro e per invocare la proseguirà Sua protezione nostre famiglie eproponen apori, momenti d'incontro e canti in piazza. La festa persulle l'intero pomeriggio, apori, momenti d'incontro in piazza. La festa proseguirà per l'intero pomeriggio, proponen sulla nostra attività. edicanti one delle imprese agricole Coldiretti Cremona e degli agriturismi dell’Associazione provincia one delle imprese agricole di Coldiretti Cremona e degli agriturismi dell’Associazione omenti d'incontro (con la presenza della Fondazione Sospiro) e tanta musica, con iprovincia canti po omenti d'incontro (con la presenza della Fondazione Sospiro) e tanta musica, con i canti po Sei invitato a prendere parte a questa Giornata, condividendo quello che proposti dal Coro di Monzuno. proposti dal di Monzuno. per Coro la nostra agricoltura rappresenta uno dei momenti più sentiti e preziosi. ngresso dei Bersaglieri. Grande protagonista del pomeriggio sarà anche la Fanfara Provincia COLDIRETTI CREMONA ro Triboldi”, attesa in piazza Grande Duomo protagonista per regalare note e allegria a tutti partecipanti alla festa. ngresso dei Bersaglieri. del pomeriggio sarài anche la Fanfara Provincia ro Triboldi”, attesa in piazza Duomo per regalare note e allegria a tutti i partecipanti alla festa. hiusura della manifestazione.


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SINDACALE

OTTOBRE - 2011

Il suolo elemento strategico per la competitività La Lombardia negli ultimi cinquant’anni si è fortemente sviluppata e antropizzata, cambiando notevolmente il volto del proprio territorio, e pertanto oggi necessita di correggere le fragilità territoriali che sono derivate da questi processi e nello stesso tempo di valorizzare le proprie potenzialità competitive. La Lombardia è scesa sotto la soglia del milione di ettari di territorio agricolo disponibile. Il dato emerge dall’ultimo censimento 2011 sulle aree rurali promosso dall’ERSAF sul consumo di suolo. Il terreno agricolo utilizzabile è sceso a 984 mila ettari, e nel frattempo su 1544 comuni lombardi solamente il 40 per cento ha un piano di governo del territorio. I PGT avrebbero dovuto avere la funzione di salvaguardia, ma ciò non è avvenuto. Il consumo di suolo sta sistematicamente aumentando negli ultimi anni mediamente di 12 ha al giorno, e in molti casi questi terreni sono occupati da case e capannoni invenduti, aree che non potranno poi più essere recuperate all’utilizzo agricolo, paesaggistico e nel pieno rispetto ambientale. Sul totale delle superfici consumate, i due terzi riguardano proprio quelle più fertili e solo un terzo quelle meno fertili o marginali. Il territorio è cambiato: ipermercati, villette, capannoni e aree logistiche sono sorti come funghi, togliendo sempre più suolo e modificando il paesaggio in maniera allarmante. La nostra è la prima regione agricola italiana ed il valore dei suoi suoli sta sempre di più aumentando. Gli operatori del settore sono mediamente anziani, l’inserimento dei giovani diventa sempre più difficile, ma nello stesso tempo l’aspetto positivo è che, nonostante la crisi generale, l’econo-

mia agricola tiene grazie soprattutto alle sue tipicità e alla ricerca della qualità. Una carta importante è data dalla multifunzionalità agricola, che la comunità interpreta come un aiuto nei servizi e come un miglioramento della qualità ambientale e paesaggistica. Il territorio forestale è aumentato a discapito dei prati e dei pascoli; la progressiva riduzione degli stessi, con il passare degli anni, ha limitato lo svolgimento delle attività di pascolo e di allevamento. Senza dubbio, bisogna recuperare le aree dimesse ormai da troppi anni, anche se purtroppo, nel 90% dei casi, esse devono essere bonificate e pertanto risultano difficili da restituire all’agricoltura. La bonifica costringe nel medesimo tempo a creare nuove discariche, che da sempre sono oggetto di contrarietà generale. Il tema del consumo di suolo agricolo si interseca naturalmente con quello dello sviluppo delle agro-energie. Le fonti rinnovabili devono essere soggette a regolamenti che ne razionalizzino l’applicazione e devono essere integrative all’azienda agricola, non seminando ad esempio, in modo irrazionale e su terreni fertili, come è stato sino ad ora, i pannelli fotovoltaici. Le nostre eccellenze agricole non possono essere delocalizzate in altri paesi, come oramai sta avvenendo per altre produzioni, ma vanno tutelate e incen-

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Massimo Suardi Uff. Sindacale Coldiretti Cremona

tivate. Pertanto la salvaguardia del territorio passa anche attraverso la protezione delle nostre tipicità, delle nostre eccellenze, delle nostre produzioni di altissima qualità. Dobbiamo recuperare circa 16mila ha per ritornare sopra la soglia di 1 milione di ettari, recuperandoli dalle aree dismesse, abbandonate, da quelle da bonificare e da quelle che possono ritornare ad essere aree coltivabili. Nello stesso tempo dobbiamo però porre un freno a questa erosione sistematica di terreno fertile, terreno destinato alla produzione di cibo, fissando dei paletti più restrittivi collegati ai PGT e mettendo i comuni nelle condizioni, per chi non lo avesse ancora fatto, di rispettare la scadenza del 31/12/2012, data ultima di adozione. I comuni, da parte loro, non devono continuare a gestire il territorio in base alle mere istanze delle proprie comunità, bensì mettere in atto una pianificazione lungimirante, che si basi prima di tutto sul recupero dell’esistente, nel rispetto delle tradizioni, del paesaggio e del mondo agricolo. La competitività deve essere vista come elemento di sviluppo, di salvaguardia, nel pieno rispetto di quelle basi storiche e sociali che hanno permesso lo sviluppo economico negli ultimi cinquant’anni, nonché degli equilibri naturali che obbligatoriamente vanno messi in prim'ordine.


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SERVIZI TECNICI

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PSR - Misura 112 "Insediamento di giovani agricoltori": riapertura del bando In data 21 ottobre 2011 la Regione Lombardia ha pubblicato sul BURL il bando che riapre i termini per la presentazione delle domande per il primo insediamento dei giovani in agricoltura.

Chi

può presentare domanda? Il giovane agricoltore che al momento della presentazione della domanda: 1. ha età compresa tra i 18 anni compiuti e i 40 anni non ancora compiuti; 2. ha la competenza e la conoscenza professionale; 3. presenta un Piano aziendale per lo sviluppo dell’attività agricola; 4. conduce, per la prima volta, in qualità di titolare/legale rappresentante una: - impresa individuale - società agricola - società cooperativa. La singola decisione in merito all’erogazione del premio di primo insediamento deve essere presa entro i 18 mesi suc-

cessivi all’insediamento stesso. Quale data di insediamento si considera la data della prima movimentazione della partita IVA.

A quanto ammonta il contributo? Il sostegno è erogato in conto capitale come premio unico e ammonta a: • € 15.000 in area svantaggiata di montagna; • € 10.000 in tutte le altre zone. Nel caso in cui il richiedente aderisca alla misura 112 presentando un piano di sviluppo aziendale (business plan) che preveda significativi interventi finalizzati al conseguimento di obiettivi relativi a: • innovazioni di processo e/o di prodotto, anche nell’ambito della diversificazione; • prodotti di agricoltura biologica, DOP, IGP, VQPRD, IGT o a materie prime necessarie alla realizzazione di questi prodotti; • fonti energetiche rinnovabili;

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SERVIZI TECNICI

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• miglioramento dell’efficienza irrigua; • progetti di filiera corta.

Periodo II
 Data inizio: 16.11.2001 - Data fine: 15.03.2012

L'importo del premio è aumentato a: • € 38.000 in zona svantaggiata di montagna; • € 26.000 in tutte le altre zone. Tali importi, di entità maggiore, potranno essere percepiti solamente alle seguenti condizioni: 1. il richiedente aderisca alla presente Misura con modalità “Pacchetto giovani”, comprendente la richiesta del contributo ai sensi della Misura 121 “Interventi per la gestione sostenibile degli effluenti di allevamento” con una spesa ammissibile maggiore o uguale a € 50.000 in zona svantaggiata di montagna e a € 80.000 in tutte le altre zone. 2. il richiedente aderisca alla presente Misura, presentando un Piano aziendale comprendente investimenti che siano riconducibili alle tipologie di intervento ammissibili ai sensi delle Misure 121 e/o 311 e da realizzare senza il contributo ai sensi di queste ultime Misure.

Periodo III Data inizio: 16.03.2012 - Data fine: 31.07.2012

Quando presentare la domanda? 

 Le domande possono essere presentate secondo un arco temporale che viene suddiviso in quattro periodi, qui elencati, a cui seguiranno relative istruttorie da parte degli organi competenti. 

 Presentazione delle domande: Periodo I
 Data inizio: Dal giorno di pubblicazione
 Data fine: 15.11.2011

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Periodo IV Data inizio: 01.08.2012 - Data fine: 14.12.2012

Quando si apprenderà se la domanda è stata accolta? Per ogni periodo di presentazione delle domande sono stati previsti tempi per l’istruttoria e la graduatoria delle domande stesse. Pertanto: - per le domande presentate nel primo periodo (entro il 15.11.2011), sarà pubblicata la graduatoria di finanziamento sul BURL in data 14.02.2012; - per il secondo periodo la pubblicazione è prevista per il 19.06.2012; - per il terzo periodo, pubblicazione il 6.11.2012; - l’ultimo elenco sarà pubblicato in data 14.03.2013. La domanda, corredata della documentazione indicata nel bando, deve essere presentata alla Provincia sul cui territorio avviene l’insediamento. I nostri Uffici sono a disposizione degli imprenditori agricoliper la predisposizione delle domande e per qualsiasi ulteriore informazione necessaria. (ma.be.)

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DATORI DI LAVORO

NUMERO 5

OTTOBRE - 2011

IL NUOVO REATO DI INTERMEDIAZIONE ILLECITA E SFRUTTAMENTO DEL LAVORO Dianella Mariotti Politiche del Lavoro e Contrattualistica

L'articolo 12 del Dl 13 agosto 2011 n. 138 ha introdotto tra i delitti contro la persona nel codice penale, all'articolo 603-bis, il delitto di «Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro»

MISURE A SOSTEGNO DELL'OCCUPAZIONE Art. 12 - Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro Dopo l'articolo 603 del codice penale sono inseriti i seguenti: Art. 603-bis (Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro). Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque svolga un'attività organizzata di intermediazione, reclutando manodopera o organizzandone l'attività lavorativa caratterizzata da sfruttamento, mediante violenza, minaccia, o intimidazione, approfittando dello stato di bisogno o di necessità dei lavoratori, è punito con la reclusione da cinque a otto anni e con la multa da 1.000 a 2.000 euro per ciascun lavoratore reclutato. Costituisce indice di sfruttamento la sussistenza di una o più delle seguenti circostanze (condotta illecita): 1) la sistematica retribuzione dei lavo-

ratori in modo palesemente difforme dai contratti collettivi nazionali o comunque sproporzionato rispetto alla quantità e qualità del lavoro prestato; 2) la sistematica violazione della normativa relativa all’orario di lavoro, al riposo settimanale, all’aspettativa obbligatoria, alle ferie; 3) la sussistenza di violazioni della normativa in materia di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro, tale da esporre il lavoratore a pericolo per la salute, la sicurezza o l’incolumità personale; 4) la sottoposizione del lavoratore a condizioni di lavoro, metodi di sorveglianza, o a situazioni alloggiative particolarmente degradanti. Costituiscono aggravante specifica e comportano l'aumento della pena da un terzo alla metà: 1) il fatto che il numero di lavoratori reclutati sia superiore a tre; 2) il fatto che uno o più dei soggetti reclutati siano minori in età non lavorativa (di anni 16); 3) l’aver commesso il fatto esponendo

i lavoratori intermediati a situazioni di grave pericolo, avuto riguardo alle caratteristiche delle prestazioni da svolgere e delle condizioni di lavoro. Art. 603-ter (Pene accessorie). La condanna per i delitti di cui agli articoli 600, limitatamente ai casi in cui lo sfruttamento ha ad oggetto prestazioni lavorative, e 603-bis, importa l'interdizione dagli uffici direttivi delle persone giuridiche o delle imprese, nonché il divieto di concludere contratti di appalto, di cottimo fiduciario, di fornitura di opere, beni o servizi riguardanti la pubblica amministrazione, e relativi subcontratti. La condanna per i delitti di cui al primo comma importa altresì l'esclusione per un periodo di due anni da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi da parte dello Stato o di altri enti pubblici, nonché dell'Unione europea, relativi al settore di attività in cui ha avuto luogo lo sfruttamento. L'esclusione di cui al secondo comma è aumentata a cinque anni quando il fatto è commesso da soggetto al quale sia stata applicata la recidiva.

Campagna antinfluenzale 2011/2012 Si riporta l’avviso giunto dall’ASL Cremona rivolto in primis alle Aziende Agricole e alle Industrie di macellazione: Il giorno 2 novembre 2011 avrà inizio la campagna di vaccinazione antinfluenzale 2011/2012 a cura dell’A.S.L. di Cremona. Anche quest’anno il Ministero della Salute nella sua Circolare “Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2011-2012” raccomanda caldamente la vaccinazione ai lavoratori a contatto con specie animali che sono naturali serbatoi di virus influenzali o che si ammalano a causa di questi. Tale intervento preventivo è finalizzato soprattutto ad evitare coinfezioni tra virus influenzali umani e virus influenzali patogeni per specie animali che potrebbero dar luogo ad una ricombinazione virale a sua volta origine di un nuovo virus influenzale altamente patogeno trasmissibile da uomo a uomo. Per tale ragione si sottolinea che la vaccinazione antinfluenzale è raccomandata e verrà somministrata in forma gratuita a: Allevatori – Addetti all’attività di allevamento – Addetti al trasporto animali vivi – Macellatori e vaccinatori – Veterinari pubblici e libero professionisti. Le sedi e gli orari dove sarà possibile effettuare la vaccinazione sono sul sito ASL (www.aslcremona.it). Per ogni informazione, i nostri Uffici sono a disposizione.

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NUMERO 5

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OTTOBRE - 2011

Posta elettronica certificata - PEC obbligatoria per le società dal 29/11/2011

Dal 29 novembre 2011 tutte le società, iscritte al Registro delle Imprese, dovranno essere dotate di una casella di Posta Elettronica Certificata (PEC) alla quale chiunque potrà trasmettere comunicazioni destinate all'impresa. La Posta Elettronica Certificata (PEC) è un tipo speciale di e-mail che consente

di inviare/ricevere messaggi di testo e allegati con lo stesso valore legale di una raccomandata con avviso di ricevimento. La PEC consente di scambiare documenti con valore legale, evitando sia di recarsi personalmente agli uffici, sia di spedire raccomandate postali. È per questo che la PEC è uno degli strumenti chiave per digitalizzare il lavoro delle pubbliche amministrazioni.

Sono tenute ad iscrivere la PEC al Registro Imprese le società di persone e di capitali, mentre le imprese individuali e tutte le imprese che non sono costituite in forma societaria ne sono escluse. Per le società costituite prima del 20 novembre 2008 la scadenza è entro il 29.11.2011, mentre per le società successivamente costituite l’obbligo è scaturito all'atto dell'iscrizione in Camera di Commercio.

Prorogato al 31/12/2011 l’invio degli elenchi clienti/fornitori per l’anno 2010 L’Agenzia delle Entrate, con provvedimento del 16/09/2011, al fine di semplificare al massimo gli obblighi di comunicazione da parte dei contribuenti e di migliorare la qualità delle informazioni trasmesse, ha rivisto i contenuti degli elenchi e la scadenza. La scadenza per l’anno 2010 è prorogata al 31/12/2011 (in luogo del 31/10/2011). L’invio interessa tutte le cessioni di beni e prestazioni di servizi rese e ricevute da parte dei soggetti IVA nel corso del 2010, di importo non inferiore a euro 25.000, rilevanti ai fini IVA.

La comunicazione va trasmessa esclusivamente in via telematica direttamente dal contribuente o tramite un intermediario abilitato. In caso di omessa comunicazione, o di comunicazione con dati incompleti o errati, è applicabile una sanzione da euro 258 a euro 2.065. I dati da riportare essenzialmente sono: l’anno di riferimento, la partita IVA o in mancanza il codice fiscale del cedente o dell’acquirente, i corrispettivi dovuti dal cessionario o al cedente, l’IVA applicata o l’indicazione che si tratti di operazioni non imponibili o esenti.

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NUMERO 5

OTTOBRE - 2011

Imposta sul valore aggiunto Applicazione aliquota ordinaria 21% Dal 17 settembre è entrata in vigore l’aliquota ordinaria IVA al 21%. Per tutto il mese di settembre, si sono susseguite fatture differite uniche con due aliquote, oppure duplici fatturazioni con aliquote diverse. La “vecchia” aliquota si è continuata ad applicare alle operazioni effettuate prima del 17/09/2011, anche se fatturate successivamente. Rilevante e fondamentale è stata la verifica del momento fiscale dell’operazione, applicando le consuete regole in materia di IVA per cessione di beni e prestazione di servizi, ex art. 6, D.P.R. n. 633/1972. Per le cessioni di beni mobili rileva la consegna o la spedizione della merce al cliente (data del ddt), per le prestazioni di servizi la data del pagamento, mentre per le cessioni di beni immobili la data della stipula notarile. In tutti e tre i casi se la fattura è stata emessa con data anteriore al 17/09/2011, si è applicata la vecchia aliquota al 20% Pertanto, il 21% è stato applicato per le prestazioni di servizi pagate dal 17/09/2011 e per le cessioni di beni effettuate dal 17/09/2011. In teoria, le operazioni con IVA al 20% si sarebbero dovute esaurire con il mese di settembre ma, in realtà, esse circoleranno ancora per un po’ di tempo, dato che è riconosciuto il diritto alla detrazione per due anni ed inoltre le note

d’accredito relative alle operazioni con IVA al 20%, devono scontare la stessa percentuale. Lunedì 17 ottobre è la prima liquidazione, per i contribuenti mensili, contenente la nuova aliquota. La problematica più grande è verificarne la corretta applicazione, non solo sulle fatture emesse ma anche su quelle ricevute. Per chi ha emesso fattura sbagliata, si può regolarizzare, effettuando una variazione in aumento senza scontare alcuna sanzione o interessi di mora, se entro i termini per il versamento nella liquidazione periodica cui la fattura si riferisce. Le strade sono due: è consentito emettere nota di addebito con la sola imposta, oppure emettere nota d’accredito per stornare totalmente l’originario documento e riemettere una nuova fattura con l’esposizione

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dell’aliquota corretta. Se non si riesce a correggere l’errore nella liquidazione, è possibile sanare il versamento senza sanzioni ma con il versamento degli interessi pari a 1,50% da applicare alle fatture integrative, se il versamento viene fatto entro il 27/12/2011 (versamento acconto IVA) e il 16/03/2012 (versamento saldo IVA 2011). Se non si provvede alla correzione, la sanzione prevista è dal 100% a 200% della maggiore imposta, a coloro che emettono fattura. Per chi ha ricevuto una fattura errata, può essere fatta richiesta al fornitore di correggere la precedente fattura oppure, per essere in regola, si può presentare una autofattura integrativa all’Agenzia delle Entrate, entro 30 giorni dalla data di registrazione della fattura.

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Pac: la Commissione taglia le risorse

Coldiretti boccia la proposta Gli aiuti Pac agli agricoltori italiani registreranno una diminuzione a regime del 6%, pari a circa 285 milioni di euro in meno all'anno rispetto al 2013. E’ uno degli effetti della proposta di Politica agricola europea presentata a Bruxelles dalla Commissione Ue che è stata commentata duramente dal Presidente della Coldiretti Sergio Marini. “La proposta così come è non va bene – ha detto Marini – e si prospetta ora una trattativa tutta in salita, ma è certo che siamo pronti a mettere in campo ogni azione utile per realizzare una riforma della Pac più equa e giusta”. “In un momento di forte crisi economica le risorse vanno indirizzate verso un’agricoltura che dà risposte in termini di competitività, occupazione, sicurezza alimentare e soprattutto verso chi l’agricoltura la fa sul serio e ci vive” ha affermato il Presidente della Coldiretti. “Invece di definire gli agricoltori attivi in base a quello che effettivamente fanno - ha denunciato Marini -, il testo varato dalla Commissione li definisce solo in base alla quantità di aiuti che ricevono premiando così le rendite e le dimensioni e non certo il lavoro e gli investimenti”. “La proposta, tra l’altro, prevede una riduzione del budget che – ha sostenuto Marini - l’Italia non merita affatto anche considerando che aumenta in modo significativo il divario tra le risorse che il nostro Paese versa all’Unione Europea e quello che recupera attraverso la Politica agricola”. Ma vediamo nel dettaglio la proposta di Riforma presentata dalla Commissione.

Invito rivolto a tutti i Soci di Coldiretti Cremona

Convegno

“Il futuro della PAC dopo il 2013” Lunedì 14 novembre 2011 - ore 17.30 presso il Seminario Vescovile di Cremona Relazione del Dott. Pietro Sandali, Responsabile Economico Coldiretti Nazionale


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SPECIALE PAC

NUMERO 5

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PAC DOPO IL 2013

Marco Benedini Resp. Provinciale Servizi Tecnici

Le proposte legislative della Commissione Europea

Il 12 ottobre 2011 il collegio dei commissari ha adottato il pacchetto legislativo sul futuro della Pac dopo il 2013. La struttura giuridica che accompagna le proposte per la nuova Pac non cambia, ed è confermata la ripartizione in due Pilastri (primo e secondo). Di seguito sintetizziamo i principali elementi delle proposte legislative.

PAGAMENTI DIRETTI MASSIMALI NAZIONALI Per ogni Stato membro viene fissato un massimale per i pagamenti diretti e, per l’Italia, il massimale, nel 2014, sarà pari a 4,024 miliardi di euro che, in seguito al processo di convergenza (ridistribuzione degli aiuti fra SM), si ridurrà a 3,842 nel 2019 (ovvero -4,5%). Se consideriamo il 2013, il massimale per l’Italia sarà di 4,125 miliardi di euro e, di conseguenza, la diminuzione nel 2019 sarà del 6,9%.

CONVERGENZA DEGLI AIUTI FRA STATI MEMBRI Viene previsto un processo di convergenza del livello medio dei pagamenti diretti del primo pilastro tra i vari Paesi, al fine di ridurre le attuali disparità e promuovere una equa distribuzione del sostegno finanziario; l’adattamento sarà parziale e graduale.

ATTRIBUZIONE REGIONALE DEI MASSIMALI NAZIONALI

effettivamente pagati e dichiarati dagli agricoltori per l’anno precedente, inclusi i contributi sociali e le tasse relative al lavoro. Per stimolare l’applicazione di pratiche rispettose dell’ambiente, gli importi relativi alla componente ecologica (greening) non verranno contabilizzati ai fini della riduzione.

AGRICOLTORE ATTIVO Non saranno concessi pagamenti diretti a persone fisiche o giuridiche, o a gruppi di persone fisiche o giuridiche, nei casi in cui l’importo annuale dei pagamenti diretti è inferiore al 5% del totale delle entrate che sono ottenute da attività non agricole nell’anno fiscale precedente; o nel caso in cui le superfici agricole sono principalmente superfici mantenute naturalmente per il pascolo e su tali aree non viene svolta attività agricola. Tali condizioni non si applicano agli agricoltori che hanno ricevuto meno di 5.000 euro di pagamenti diretti nell’anno precedente.

REQUISITI MINIMI PER RICEVERE I PAGAMENTI DIRETTI

Gli Stati membri possono decidere, prima del 1° agosto 2013, di applicare il regime di pagamento di base a livello regionale. Inoltre gli Stati membri possono decidere che i massimali regionali siano modificati in tappe progressive annuali.

Gli Stati membri possono decidere di non concedere i pagamenti diretti agli agricoltori il cui importo totale si colloca al di sotto di 100 euro annui o la cui superficie sia inferiore ad 1 ettaro.

TETTO MASSIMO DEGLI AIUTI

RIFORMULAZIONE DEI PAGAMENTI DIRETTI

Gli importi dei pagamenti diretti concessi agli verranno ridotti delle seguenti percentuali: - 20% per importi superiori a 150.000 e fino euro; - 40% per importi superiori a 200.000 e fino euro; - 70% per importi superiori a 250.000 e fino euro; - 100% per importi superiori a 300.000 euro;

agricoltori a 200.000 a 250.000 a 300.000

I tetti dell’aiuto aziendale saranno calcolati sottraendo dall’importo totale dei pagamenti diretti, gli importi dei salari il

La proposta di regolamento prevede un’articolazione in 6 tipologie di pagamenti diretti da attivare entro percentuali del massimale nazionale (MN) parzialmente flessibili rispetto alle scelte degli Stati membri: 1. pagamento disaccoppiato di base (obbligatorio) 2. pagamento disaccoppiato ecologico o greening (obbligatorio) (30% del MN) 3. pagamento disaccoppiato alle aree svantaggiate (facoltativo) (fino al 5% del MN) 4. pagamento disaccoppiato giovani agricoltori (obbligatorio) (fino al 2% del MN) 5. pagamento disaccoppiato piccoli agricoltori (obbligaCremonese

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SPECIALE PAC

torio) (fino al 10% del MN) 6. pagamento accoppiato per settori strategici (tipo art. 68) (facoltativo) (dal 5 al 10% del MN)

PAGAMENTO DI BASE A partire dal 2014 entrerà in vigore il regime di pagamento di base, che persegue l’obiettivo di sostegno del reddito con un pagamento diretto disaccoppiato uniforme a tutti gli agricoltori di uno Stato membro (o di una regione). Il vecchio pagamento unico aziendale è destinato a scomparire. I nuovi titoli all’aiuto saranno assegnati con presentazione della domanda entro il 15 maggio 2014, in numero uguale agli ettari ammissibili al momento della presentazione della domanda, per gli agricoltori che: - soddisfano i requisiti di “agricoltore attivo” - nel 2011 hanno attivato almeno un titolo con il regime di pagamento unico attualmente in vigore; - non hanno attivato alcun diritto con il regime di pagamento unico, ma hanno prodotto esclusivamente ortofrutta e/o coltivato esclusivamente vigneto. Il valore unitario dei titoli sarà calcolato dividendo il massimale nazionale (o regionale) per il numero dei titoli a livello nazionale e regionale.

CONVERGENZA INTERNA

UGGERI PUBBLICITA’

Entro il 2019 tutti i titoli all’aiuto di uno Stato membro o nella regione interessata dovranno avere un valore unitario uniforme. Al fine di evitare perturbazioni finanziarie e gravi conse-

OTTOBRE - 2011

guenze per gli agricoltori, nei primi anni di applicazione del nuovo regime, gli Stati membri potranno continuare a tenere parzialmente conto dei criteri storici per il calcolo del valore dei titoli.

RISERVA NAZIONALE Ogni Stato membro stabilirà una riserva nazionale procedendo ad una riduzione percentuale lineare del massimale del regime di pagamento di base, sino al 3%. Gli Stati membri potranno usare la riserva nazionale per assegnare i diritti all’aiuto, in via prioritaria, ai giovani agricoltori che iniziano la loro attività agricola.

COMPONENTE ECOLOGICA DELL’AIUTO Gli agricoltori che hanno diritto ai pagamenti relativi al regime di pagamento di base dovranno osservare almeno una delle seguenti pratiche agricole, a beneficio del clima e dell’ambiente: a) diversificazione delle colture: quando le superfici a seminativo superano i 3 ettari dovranno essere previsti almeno tre tipi di colture diverse (ogni coltura dovrà interessare almeno il 5% e non superare il 70% della superficie). Sono previste deroghe per specifiche colture (riso, prati, terreni a riposo); b) mantenimento dei pascoli permanenti: gli agricoltori dovranno mantenere le superfici adibite a prati permanenti;

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SPECIALE PAC

c) aree ecologiche: il 7% della superficie agricola (esclusi i prati permanenti) dovrà essere adibita a fini ecologici (i terreni a riposo, le terrazze, le caratteristiche del paesaggio, le fasce tampone e le superfici boschive). Gli agricoltori che rispettano le pratiche di cui sopra avranno diritto ad un pagamento a superficie calcolato dividendo il 30% del massimale nazionale per le superfici ammissibili all’aiuto ecologico. Gli agricoltori biologici, nonché quelli la cui azienda ricade totalmente o parzialmente nelle aree Natura 2000, hanno diritto a percepire la componente ecologica dei pagamenti diretti.

PAGAMENTO PER LE AREE SVANTAGGIATE Gli Stati membri potranno concedere un pagamento agli agricoltori, che hanno diritto al pagamento di base, la cui azienda sia ubicata, in parte o totalmente, nelle aree soggette a svantaggi naturali come stabilite dal nuovo regolamento sullo sviluppo rurale. Per finanziare tale pagamento, gli Stati membri, entro il 1° agosto 2013, possono decidere di usare fino al 5% del loro massimale nazionale. Il pagamento annuale per superficie è calcolato dividendo tale importo per il numero di ettari ammissibili.

PAGAMENTO PER I GIOVANI AGRICOLTORI Gli Stati membri dovranno concedere un pagamento annua-

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le ai giovani agricoltori che: - si insediano per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo azienda, o che hanno già presentato nei cinque anni precedenti la domanda al regime dei giovani agricoltori del PSR: - hanno meno di 40 anni di età al momento della presentazione della domanda. Il sostegno è concesso sotto forma di pagamento annuale, per un periodo massimo di cinque anni, calcolato moltiplicando il 25% del valore medio dei titoli all’aiuto detenuti dal beneficiario per il numero dei titoli, rispettando dei limiti massimi. Per finanziare tale pagamento, gli SM possono utilizzare fino al 2% del massimale nazionale.

REGIME PER I PICCOLI AGRICOLTORI Viene istituito un regime volontario per i piccoli agricoltori che detengono i diritti all’aiuto assegnati nel 2014 e nel rispetto dei requisiti minimi a ricevere i pagamenti diretti, con domanda da effettuarsi entro il 15 ottobre 2014. Gli agricoltori che accedono a tale regime riceveranno un pagamento annuale che sarà compreso tra 500 e 1.000 euro, in sostituzione dei pagamenti diretti.

PAGAMENTI ACCOPPIATI Gli Stati membri potranno destinare fino al 5% (con deroghe sino al 10%) del massimale nazionale per concedere aiuti accoppiati nei vari settori.

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SPECIALE PAC

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SVILUPPO RURALE In linea generale la politica di sviluppo rurale riflette gli obiettivi politici enunciati nella strategia Europa 2020. Il secondo Pilastro della PAC è destinato a funzionare in modo coordinato con il primo Pilastro, tant’è che viene introdotta una certa flessibilità per i trasferimenti tra i pilastri: fino al 10% dei pagamenti diretti potranno confluire nel secondo pilastro per consentire agli stati membri di rafforzare la politica di sviluppo rurale.

In questo contesto l’esecutivo comunitario ha definito gli obiettivi strategici a lungo termine della Politica di sviluppo rurale volti a contribuire alla competitività del settore agricolo, alla gestione sostenibile delle risorse naturali, alle azioni sul clima e ad uno sviluppo bilanciato delle zone rurali. Gli obiettivi generali della Politica di Sviluppo Rurale 20142020 si concretizzano in 6 PRIORITÀ: 1) trasferire le conoscenze e promuovere l’innovazione in agricoltura, silvicoltura e nelle zone rurali; 2) rafforzare la competitività di tutti i tipi di agricoltura e migliorare la produttività agricola; 3) promuovere l’organizzazione della catena alimentare e la gestione del rischio in agricoltura; 4) ripristinare, conservare e valorizzare gli ecosistemi che dipendono dall’agricoltura e dalle forestali; 5) promuovere l’efficienza delle risorse e sostenere la transizione verso un’economia a basso carbonio e resistente ai cambiamenti climatici nel settore agricolo, alimentare e forestale: 6) promuovere l’inclusione sociale e la riduzione della povertà, lo sviluppo economico nelle zone rurali. Tali priorità sono destinate ad essere la base per la programmazione nazionale. Questa impostazione porta all’abolizione dell’attuale struttura per assi.

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SPECIALE PAC

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Coldiretti alla Regione Lombardia:

“Anticipare i contributi Pac per sostenere le imprese contro la crisi” Anticipare i contributi Pac per aiutare le aziende a resistere alla crisi. Coldiretti Lombardia ha chiesto alla Regione che anche nel 2012 vengano erogati prima, con proprie risorse finanziare, i fondi Ue previsti per il prossimo anno “Si tratterebbe di mettere in campo una cifra fra i 200 e i 300 milioni di euro che poi Bruxelles verserebbe nelle casse della Lombardia – spiega Nino Andena, Presidente regionale della Coldiretti – in questo modo, considerata la situazione economica, si darebbe alle aziende l’ossigeno necessario a sopravvivere e andare avanti”. La crisi, spiega Coldiretti Lombardia, sta colpendo duro in tutti i comparti

Coldiretti in Fiera Il progetto per una Filiera agricola tutta Italiana sarà al centro della presenza di Coldiretti alla 66^ edizione della Fiera Internazionale del Bovino da latte, in programma presso il quartiere fieristico di Cremona da giovedì 27 a domenica 30 ottobre 2011. Come ogni anno, lo stand Coldiretti sarà punto d’incontro tra imprenditori agricoli, cittadini, rappresentanti del territorio e delle Istituzioni. Il nostro stand è collocato, come nelle scorse edizioni, all’ingresso principale del padiglione 2.

agricoli: dal latte alla carne, dall’ortofrutticoltura al florovivaismo. Le imprese stanno facendo i salti mortali in un settore che a livello regionale ha un valore della produzione di 11,3 miliardi di euro, con una quota pari al 15,4 per cento del totale italiano e che coinvolge oltre 220mila addetti. “In questo momento – spiega Nino Andena – non possiamo permetterci di arretrare di un solo passo di fronte alla crisi e l’anticipo della Pac rappresenta uno degli strumenti che la Lombardia può mettere in campo, nell’ambito del Patto per lo sviluppo, per difendere una parte importante del suo tessuto economico e produttivo”.

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L'ortofrutta diventa la prima voce dell'export ma il 2011 resta un anno nero L’ortofrutta sorpassa il vino e diventa la prima voce dell’export agroalimentare nazionale nel 2011, anche se l'anno in corso è stato uno dei peggiori per gli agricoltori del settore. Sono i temi emersi dall'analisi della Coldiretti presentata in occasione dell’incontro su “Una filiera agricola per l’ortofrutta italiana” al Macfrut di Cesena, sulla base dei dati Istat relativi ai primi sei mesi del 2011. Il valore delle esportazioni di frutta e verdura è risultato pari a 2,028 miliardi di euro superiore di qualche migliaio di euro a quello del vino che, seppur in crescita, si ferma a 2,025 miliardi di euro, nel semestre. Il risultato è stato ottenuto nonostante il fatto che il principale mercato di sbocco, con quasi un

terzo del fatturato, sia la Germania dove nel giugno 2011 si è verificata la psicosi ingiustificata nei consumi determinata dal batterio killer Escherichia coli. Sono arrivati sulle tavole degli stranieri ben il 75 per cento della produzione nazionale di kiwi, il 50 per cento delle mele e del 40 per cento dell’uva Made in Italy. Le performance sui mercati esteri sono state accompagnate a livello nazionale da un aumento degli acquisti familiari di frutta del 6,4 per cento in valore (ma un calo in quantità del 2,7 per cento), che devono essere però confermate nella seconda metà dell’ anno. Quello che è certo è però che i riscontri positivi sul mercato non si sono trasferiti ai produttori ortofrutticoli italiani per i quali il 2011 è stato uno degli anni

peggiori. Per i produttori italiani di pesche nell’estate si è verificato un crack da 300 milioni di euro per effetto del crollo dei prezzi pagati ai produttori che sono scesi sotto i 30 centesimi al chilo, un valore inferiore a quello di dieci anni fa, mentre le importazioni in Italia di pesche dalla Spagna sono praticamente raddoppiate (+78 per cento) a giugno. Sul mercato comunitario delle pesche e nettarine l’Italia, con il 39 per cento della produzione, e la Spagna (26 per cento) sono i principali players insieme a Grecia (20 per cento) e Francia (8 per cento). Se Italia e Spagna hanno pressoché gli stessi costi di produzione all’impresa agricola (appena 0,05 centesimi al chilo di differenza), il costo

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della lavorazione dopo la raccolta è per l’Italia pari a 0,40 euro al chilo, quasi il doppio dei 0,25 euro al chilo dei concorrenti spagnoli. Le ragioni vanno ricercate nella maggiore rigidità degli investimenti con una sottoutilizzazione delle immobilizzazioni dovuta anche a una mancanza di pianificazione e qualificazione dell’offerta. Nell’incontro è stata posta in evidenza anche la cattiva utilizzazione dei fondi pubblici destinati al settore dall’Unione Europea attraverso i piani operativi: appena il 5 per cento delle risorse viene destinato direttamente alle imprese agricole. “Bisogna ristrutturare il sistema di filiera perché il sistema non può più sopportare un costo per la concentrazione e distribuzione dell’ortofrutta che è quasi il doppio della Spagna” ha affermato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini, nel sottolineare che “bisogna rafforzare il potere contrattuale nei confronti della distribuzione commerciale perché non c’è dubbio che su questo punto il sistema dell’offerta organizzata, anche quella dei grandi numeri, ha completamente fallito l’obiettivo per cui è nato”. A causa delle inefficienze e delle eccessive intermediazioni nel passaggio della

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frutta dall’azienda agricola al carrello della spesa i prezzi almeno triplicano (+200 per cento) ma possono anche

quadruplicare (+294 per cento) per la filiera lunga (presenza di 3 o 4 intermediari tra produttore e distributore finale), secondo l’ultima indagine dell’Antitrust sul settore ortofrutticolo. Si sta allargando senza giustificazioni la forbice dei prezzi della frutta e verdura fresca tra produzione e consumo. Una situazione che danneggia i consumatori che potrebbero acquistare maggiori quantità e a condizioni più vantaggiose, ma anche gli agricoltori costretti a lavorare in perdita. Ma gli effetti si sono fatti sentire anche sul lato della produzione a causa del taglio dei redditi dei produttori. In Italia, negli ultimi dieci anni, è scomparso circa un terzo del frutteto italiano, con effetti sull’economia, l’occupazione e il paesaggio della campagna italiana. Una tendenza che mette a rischio un settore che ha conquistato la leadership in Europa sul piano qualitativo e quantitativo in cui operano 300mila imprese ortofrutticole nazionali specializzate per una produzione attorno ai 25 milioni di tonnellate, per fresco e trasformato, che genera un fatturato di oltre 11 miliardi di euro e garantisce occupazione per 50 milioni di giornate di lavoro.

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ASSOCIAZIONE PROVINCIALE PENSIONATI COLDIRETTI

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Pensionati, grande festa E’ stata una memorabile giornata di incontro e di festa, quella vissuta giovedì 20 ottobre dall’Associazione provinciale Pensionati Coldiretti Cremona, nel dar vita alla Festa Provinciale del Pensionato, cui ha preso parte un folto gruppo di imprenditori agricoli in pensione, capitanati dal Presidente Giovanni Rota, che aveva al suo fianco

Pomodoro, a Rivarolo del Re. Qui, accolto dal Presidente Paolo Voltini, il gruppo ha potuto conoscere più a fondo una fra le eccellenze dell’agricoltura cremonese e del made in Italy che si fa apprezzare nel mondo. Proseguita con la Santa Messa, celebrata presso il Santuario della Madonna della Fontana dal Consigliere Ecclesiastico provinciale don Emilio Garattini e dal Rettore del santuario Padre Bruno, la giornata ha poi vissuto un momento conviviale, con il pranzo presso l’Agriturismo “Val d’Oca”, in località Squarzanella di Viadana. Si è quindi aperto un pomeriggio dedicato alla visita al Consorzio di Bonifica del Navarolo, in località San Matteo delle Chiaviche (Viadana), accompagnati dal Presidente del Consorzio Bruno Vezzoni e da Antonio Borghesi quale guida d'eccezione. Lasciamo siano le immagini, ben più eloquenti di tante parole, a raccontare la giornata di festa. (m.b.)

il Segretario Nazionale Danilo Elia, il Segretario regionale Carmine Fiaccadori, il Presidente dei pensionati di Mantova Vittorio Valente, il Presidente del Cupla Cremona e Vicepresidente dell'Associazione Antonio Borghesi, gli altri Vicepresidenti Anna Gaimarri, Renato Ruffini, Giuseppe Comandulli e tanti amici. Vari i momenti dell’intenso programma, apertosi con un’interessante visita alla Sede del Consorzio Casalasco del

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ASSOCIAZIONE PROVINCIALE PENSIONATI COLDIRETTI

Prima tappa: il Consorzio Casalasco del Pomodoro Un’organizzazione di produttori – nata nel 1977 negli Uffici di Casalmaggiore della Coldiretti – oggi diventata, con oltre 300 Soci, una delle protagoniste della crescita dell’industria agroalimentare italiana nel mondo. In questi termini il Presidente Paolo Voltini ha presentato il Consorzio Casalasco del Pomodoro agli iscritti all’Associazione Provinciale Pensionati Coldiretti, che hanno voluto aprire l’edizione 2011 della Giornata Provinciale con una visita allo stabilimento di Rivarolo del Re. Dalla nascita della cooperativa di produttori diretti, con l’obiettivo di coltivare il pomodoro e trasformarlo, alla progressiva crescita, con l'acquisizione di Boschi Food & Beverage, il Presidente Voltini ha illustrato il percorso di un gruppo che sta proponendo al mercato una propria visione di “fare sistema”: unire le forze agricole a quelle produttive, per offrire una qualità che non coinvolge solo le proprietà organolettiche del prodotto, ma anche la capacità di fare innovazione e la ricerca di un’agricoltura e di una trasformazione sostenibili. I numerosi prodotti ‘firmati’ dal Consorzio, il valore della tracciabilità, il rilancio di Pomì, uno dei marchi più amati dagli italiani, e di Pomito e Pais nei mercati esteri: ecco altri argomenti trattati durante la visita agli stabilimenti, per approdare alla presentazione dell’ultima sfida, vale a dire Pomì L+, il primo superpomodoro naturale, tutto Made in Italy (con un contenuto di licopene tre volte superiore rispetto alle varietà di pomodoro vendute per il consumo fresco e più elevato del 58 per cento rispetto a quelle coltivate per la trasformazione, che secondo numerosi studi scientifici risulta essere un antiossidante efficace contro l’invecchiamento).

Tappa conclusiva: il Consorzio di Bonifica Navarolo Il tema dell’acqua, da sempre vitale in primis proprio per chi opera in agricoltura, ha accompagnato la seconda parte della Giornata Provinciale del Pensionato, chiusasi a San Matteo delle Chiaviche, con la visita al Consorzio di Bonifica del Navarolo. Accompagnati dal Presidente del Consorzio Bruno Vezzoni, che aveva al fianco alcuni tecnici, e con l’intervento di una guida d’eccezione – Antonio Borghesi, Vicepresidente dell’Associazione Pensionati e tecnico per 42 anni presso il Consorzio –, i pensionati hanno potuto visitare l’imponente impianto idrovoro ove confluiscono tre canali: Navarolo, Ceriana e Fossola. E’ stato un percorso seguito con interesse da tutti i partecipanti, che hanno così potuto conoscere più a fondo interventi, strutture e strumenti delle opere di bonifica nell’agro cremonese-mantovano.

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IMMIGRATI E LAVORO IN AGRICOLTURA

Occhi puntati su Cremona dal Corriere al TG5, alla RSI svizzera Protagonista l’azienda agricola San Giacomo della famiglia Fiamenghi

Grande eco ha avuto il reportage condotto a Cremona dal New York Times sul tema della forte presenza di lavoratori indiani nelle nostre campagne. Nel servizio realizzato in terra cremonese (e che ha avuto la prima pagina sull’International Herald Tribune, l’edizione internazionale del New York Times) la giornalista Elisabetta Povoledo ha evidenziato il contributo dei lavoratori indiani Sikh nelle stalle lombarde, dove si raccoglie l’eccellente latte made in Italy, insostituibile punto di partenza per la produzione del Grana Padano. La scelta è caduta sulla provincia di Cremona che, con oltre mille allevamenti ed un patrimonio stimato in 151.256 vacche da latte (rispetto ad un totale di 293.885 bovini, dati anno 2010), garantisce una produzione di latte che supera un milione di tonnellate annue, e rappresenta il dieci per cento del totale nazionale. L’interesse per l’argomento è letteralmente “esploso”: numerose testate giornalistiche nazionali (e non solo) hanno voluto approfondire la notizia, rimbalzata, ad esempio, dalle pagine del Corriere della Sera a quelle di Repubblica. Nel nostro territorio sono arrivate le telecamere di Tg nazionali, a cominciare dal Tg5, cui si sono aggiunte le richieste di canali televisivi d’Oltralpe

(uno su tutti: la Rsi, Radiotelevisione svizzera, che ha realizzato un’inchiesta, con un servizio della durata di 18 minuti). Come avvenuto per l’Herald Tribune, il punto di riferimento naturale per tutti gli inviati giunti in terra cremonese è stata la Coldiretti, cui è stato chiesto un supporto nel favorire l’incontro tra

la stampa e le imprese agricole. In tutto questo, un ruolo fondamentale ha avuto l’azienda agricola San Giacomo della famiglia Fiamenghi, azienda di San Bassano fondata dal signor Domenico Fiamenghi e oggi condotta dai figli Gianluigi, Claudio e Matteo. Parliamo di un’impresa che è senza dubbio tra i fiori

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all’occhiello del nostro territorio e della nostra agricoltura, con ottocento vacche in mungitura (per un totale di 1.700 animali) ed una produzione quotidiana di 230 quintali di latte, consegnati a Latteria Soresina. Al lavoro in azienda, accanto ai titolari, ci sono sette operai agricoli extracomunitari, tutti indiani. Di fronte alla richiesta giuntaci dalla stampa nazionale ed internazionale, che chiedeva di raccontare un’esperienza “virtuosa” di integrazione dei lavoratori Sikh in agricoltura, è stato immediato pensare a questa azienda. Che cogliamo l’occasione per ringraziare, per la grande disponibilità dimostrata, nell’accogliere troupe televisive, fotografi e giornalisti italiani e d’Oltralpe, rimasti peraltro decisamente impressionati dall’efficienza (e dall’importanza) delle stalle cremonesi e dei loro ‘numeri’, nonché dalla serietà e professionalità del lavoro che vi si svolge. Ne è così derivata l’immagine di un’agricoltura vitale, forte, in cui la migliore imprenditorialità italiana si sposa con il lavoro regolare degli immigrati (che, intervistati, hanno raccontato le loro storie, la scelta di venire in Italia, confermando di aver optato per il lavoro di bergamino anche in virtù della buona remunerazione. Hanno raccontato, insomma,


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alcune storie di integrazione vera, che quotidianamente si realizza nel cuore della Pianura Padana). “Ci siamo trovati, in un certo senso nostro malgrado, presi d’assalto da giornali e tv – spiega Gianluigi Fiamenghi, che con grande disponibilità, e non senza qualche perplessità iniziale, ha accettato la richiesta giunta attraverso Coldiretti –. Certo, è stata un’occasione per raccontare anche questo aspetto della nostra agricoltura. Non possiamo negare che il contributo della manodopera straniera sia diventato negli anni sempre più importante, in agricoltura. E i lavoratori indiani si dimostrano persone serie, capaci, operose. Non viene naturalmente meno il ruolo degli imprenditori agricoli: anzi, posso affermare che il connubio funziona proprio perché c’è la nostra quotidiana presenza, c’è un controllo attento, frutto di un’esperienza che non si improvvisa, e che appartiene a pieno titolo agli allevatori italiani”. Il grande "battage" televisivo è stato occasione per richiamare l’attenzione dei media sulla straordinaria qualità dei prodotti made in Italy, a cominciare dal Grana Padano. “Qualità made in Italy che può nascere solo dal latte munto nelle nostre stalle, dove si opera con le stru-

mentazioni migliori e sotto i controlli più rigorosi e più efficaci del mondo” ha confermato Fiamenghi. C’è stato spazio anche per una battuta sul tema più ‘scottante’ per gli allevatori: il prezzo del latte. “Abbiamo alle spalle anni in cui molte imprese agricole, con il prezzo percepito, non coprivano neppure le spese di produzione. Questo ha scoraggiato gli investimenti, ha ingessato il nostro lavoro. In questa annata finalmente abbiamo visto alcuni segnali positivi,

Secondo un’analisi della Coldiretti, nelle campagne italiane lavorano regolarmente 95.584 immigrati extracomunitari, dei quali 14.182 con contratti a tempo indeterminato, che contribuiscono in modo strutturale all’economia agricola del Paese e rappresentano una componente senza dubbio importante, per garantire i primati del Made in Italy alimentare nel mondo. Le nazionalità di extracomunitari più presenti sono nell’ordine Albania (15.792), Marocco (15.591) e India (15.374), paese dal quale si sono registrati i tassi di crescita più elevati. La grande attenzione rivolta dalla stampa nazionale ed internazione a questo fenomeno è stata occasione per mostrare anche questo volto dell’agricoltura: una realtà in cui gli immigrati e le loro famiglie, grazie ad un lavoro in regola ed adeguatamente retribuito, diventano una componente bene integrata nel tessuto economico e sociale. Questo vale per vari “distretti agricoli”: è il caso della Lombardia, dove a svolgere l’attività di “bergamini” sono soprattutto gli indiani, ma è anche il caso, per citare alcuni esempi, della raccolta delle fragole nel Veronese, delle mele in Trentino, della frutta in Emilia Romagna, dell'uva in Piemonte.

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che ci auguriamo possano rappresentare l’avvio di un’inversione di tendenza, che diventi strutturale" sottolinea Fiamenghi. "Vanno considerati i grandi costi di produzione sostenuti dalle nostre imprese nell’impegno di garantire qualità del prodotto, salubrità, ed anche benessere dell’animale. Basti pensare ai prezzi dall’alimentazione. Certo, è un bene che il mais abbia finalmente raggiunto quotazioni più soddisfacenti: personalmente, ne sono felice per i ‘colleghi’ agricoltori che producono cereali. Al tempo stesso, tutto ciò si traduce in un incremento dei costi per gli allevatori. Il prezzo riconosciuto alla stalla deve essere remunerativo, e questo deve valere sia per chi opera nell’ambito della cooperazione, che nella nostra terra oggi vive una stagione più incoraggiante, che per chi consegna all’agroindustria. Troppo spesso gli allevatori si trovano di fronte il muro di industriali che non vogliono riconoscere un’equa remunerazione. Una proposta interessante è quella dell’indicizzazione: indicizzare il prezzo in base ai costi delle materie prime”. (m.b.)

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Inaugurazione dello spaccio aziendale a Cappella Cantone, Loc. Rassiche

Chiozzi Salumi, debutto super E’ stato un debutto davvero in grande stile, quello vissuto presso l’azienda agricola “Chiozzi Francesco, Danio ed Emauele” per l’inaugurazione dello spaccio aziendale “Chiozzi Salumi”, in località Rassiche a Cappella Cantone. Per tutto il pomeriggio di sabato 1 ottobre, fino a tarda sera, oltre 700 persone hanno preso parte alla festa d’inaugurazione, gustando salame stagionato (con e senza aglio), cotechino e purè, salamelle alla griglia e lessate, coppa cotta, eccellenti prodotti nati in terra cremonese, offerti dagli imprenditori agricoli a tutti i presenti. Mentre un’autentica schiera di amici, conoscenti e buongustai del territorio prendeva posto ai numerosi tavoli sistemati sull’aia dedicandosi alle degustazioni, apriva i battenti lo spaccio, ricevendo i primi acquirenti, anche questi interessati e numerosi. Pancetta, culatello, coppa, i vari tagli di carne, proposti al banco, sono letteralmente andati a ruba. Accolti dal signor Giovanni Chiozzi, fondatore dell’azienda, e dall’intera famiglia, c’erano anche i rappresentanti del territorio, fra cui il vicepresidente dell’Amministrazione Provinciale Federico Lena e l’assessore provinciale all’agricoltura Gianluca Pinotti, oltre ad amici e funzionari di Coldiretti Cremona. Fondata dal signor Giovanni Chiozzi come allevamento bovino, poi affiancato dall’allevamento suino che negli anni, con l’apporto dei figli, è divenuto preponderante, l’impresa agricola Chiozzi ha dunque raggiunto un altro, importante traguardo: “Con lo spaccio aziendale intendiamo dare un valore aggiunto alla nostra azienda. Abbiamo fortemente creduto in questa possibilità, ed oggi la vediamo realizzata – spiega Francesco Chiozzi –. Posso dire che l’interesse che riscontriamo in questi primi giorni di apertura è davvero incoraggiante: tante persone hanno già fatto acquisti allo spaccio. Dal canto nostro, garantiamo la massima qualità: alleviamo un suino pesante, portandolo al peso di due quintali e mezzo, con l’obiettivo di ottenere il salame migliore”. “Possiamo contare sulla professionalità, passione e dedizione

del signor Gianfranco Ferrari, mastro salumaio dall’esperienza trentennale, al quale va il ringraziamento più grande per avere accettato con noi questa sfida. Il tutto con l’ausilio del fratello Giacomino Ferrari – prosegue Francesco Chiozzi –. Lo spaccio offre tutta la gamma di produzioni che si ottengono dal maiale e la nostra più efficace pubblicità sta negli ingredienti, nella scelta dei tagli migliori. Nessuna particolare invenzione: solo la nostra esperienza di allevatori, la grande tradizione della salumeria cremonese e la sicurezza che nasce dall’origine garantita, dall’acquisto diretto dall’agricoltore”. Per Coldiretti Cremona la nascita di ogni nuova occasione di incontro diretto tra imprenditori agricoli e cittadini rappresenta un ulteriore passo nella realizzazione del progetto per una filiera tutta agricola e tutta italiana. (m.b.)

Alcuni momenti legati all’inaugurazione. Salumi Chiozzi” è in via Marconi 46, località Rassiche, Cappella Cantone (Cr). Tel. 328.7284378 www.chiozzisalumi.it. Lo spaccio è aperto il venerdì e il sabato, dalle 9 alle 12 e dalle 15.30 alle 19.00 il

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A Trigolo il latte va a energia solare: maxi tetto fotovoltaico salva ambiente Produttori di ottimo latte e, da oggi, anche di energia pulita. E’ il percorso compiuto dagli imprenditori agricoli riuniti nella CO.P.A. Trigolese, cooperativa zootecnica di Trigolo che venerdì 21 ottobre ha inaugurato un nuovo impianto fotovoltaico collocato sui tetti di stalle e magazzini, per una produzione di energia annua di circa 350mila kwh. E’ stata una grande festa, con numerosi agricoltori della Coldiretti e con tanti amici. Accolti in primis dai titolari della Cooperativa (che raccoglie tre imprese agricole: l’azienda Pedrazzini Angelo e Giancarlo e Facchinetti Alessandro, l’azienda Biondi Angelo e Costantino, l’azienda Della Fiore Luisella), c’erano anche i rappresentanti delle istituzioni (dal senatore Francesco Rutelli al presidente della Provincia Massimiliano Salini, insieme al sindaco di Trigolo Christian Sacchetti, all’assessore provinciale all’agricoltura Gianluca Pinotti, nonché a consiglieri municipali e comunali), della Coldiretti, del sistema bancario e dell’economia. La giornata trigolese si è aperta con la presentazione dell’impresa, a cura del presidente Aldo Bellandi, e l’illustrazione dell’intervento, affidata a Giovanni Biondi, che ha coordinato il progetto, realizzato da Vanoli Ferro, distributore autorizzato di Marcegaglia Sistemi Fotovoltaici. L’intervento si è svolto in due fasi: l’installazione del “brollo solar” sulle stalle con esposizione est/ovest (con produzione di energia annua: 129.000 kWh) e l’impianto in “cristallino” sulle stalle con esposizione sud (218.900 kWh).

Gli impianti sono già in funzione. Per la CO.P.A. Trigolese, cooperativa iscritta ad Unci Coldiretti, con cinque-

cento vacche in lattazione ed un prodotto interamente consegnato a Latteria Soresina, si è dunque aperta anche la ‘scommessa’ della produzione di energia. il

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Il tutto in perfetto spirito Coldiretti: “Per quanto riguarda il fotovoltaico l’obiettivo è favorire la posa dei pannelli sulle superfici coperte già esistenti in modo da evitare che finiscano “seminati” sul terreno togliendo spazio alle coltivazioni agricole – spiega in proposito Coldiretti Cremona –. Deve essere sostenuto ogni intervento che consenta di integrare il reddito dell’azienda agricola, senza sottrarre suolo fertile alla filiera agroalimentare, ma al contrario utilizzando gli ampi spazi offerti dai tetti”. Nei “saluti istituzionali” sia Rutelli che Salini hanno ribadito il valore dell’agricoltura italiana e delle imprese agricole che, con dedizione e professionalità, garantiscono ogni giorno la straordinaria qualità made in Italy. (m.b.)


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Festa dell’agricoltura a Cividale Gli allevatori mostrano ai bambini come nasce il vero yogurt Come nasce lo yogurt (quello vero)? Lo hanno spiegato gli agricoltori della Coldiretti agli alunni della scuola dell’infanzia e della scuola primaria di Cividale, protagonisti sabato 8 ottobre della sesta edizione della “festa dell’agricoltura”. Per i bambini è stata una lezione speciale, nella piazza del paese trasformata in una fattoria a cielo aperto. Qui gli imprenditori agricoli hanno mostrato il punto di partenza nel percorso di produzione dello yogurt, fin dal campo, dove si coltiva il foraggio per il bestiame. In una cornice di bandiere gialle, si è visto come gli agricoltori italiani garantiscono la qualità dell’alimentazione delle vacche nelle loro stalle: in primo luogo, ci si è dedicati alla preparazione del miscelato destinato alle mucche (con farina di mais, erba medica, fieno, un po’ di ceroso, nucleo o mangime). E’ seguita la mungitura del vero latte made in Italy, proposta in piazza con la presenza di una docile mucca.

Dopo di che, agricoltori e tecnici hanno spiegato ai bambini quale sia il successivo processo che permette di ottenere lo yogurt. Ribadendo un fatto, per Coldiretti indiscutibile: lo yogurt si fa partendo dal latte fresco munto dalle mucche, non certo da quello in polvere! A fine mattinata, lo spuntino offerto a tutti i bambini è stato a base di ottimo yogurt, in arrivo da una latteria del territorio. In più c’erano torte, focacce, formaggi, il tutto a km zero.

Per Coldiretti Cremona l’appuntamento con la “festa” dedicata ai bambini di Cividale è da sempre una preziosa occasione per sottolineare il valore di una buona e sana alimentazione made in Italy. Questo l’invito rivolto dal Segretario di

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Zona Giovanni Cremonesi ai bambini, e con loro alle famiglie e agli insegnanti: privilegiare i prodotti del territorio, garantiti dagli agricoltori, nel segno dell’origine, della genuinità e stagionalità. La scelta di fare dello yogurt il prodotto simbolo di questa edizione è stata occasione per ribadire la ferma contrarietà di Coldiretti all’utilizzo del latte in polvere e concentrato nella produzione di yogurt e formaggi. Grazie alla determinante azione della prima Organizzazione degli agricoltori, si è giunti all’approvazione da parte del Consiglio dei ministri dello schema di decreto legislativo 2007/61/ Ce relativo a taluni tipi di latte conservato parzialmente o totalmente disidratato destinato all’alimentazione umana. “E’ stato definitivamente chiarito – ha sostenuto in proposito il Presidente della Coldiretti Segio Marini – che lo yogurt in Italia si continuerà a fare con il latte fresco senza inganni, come si aspettano i consumatori e gli allevatori”. (m.b.)


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Fattorie a porte aperte Cronaca di una domenica allegra e istruttiva

I ‘tuffi’ nella piscina di mais, l’incontro con gli animali della fattoria, i laboratori di botanica e cucina, le passeggiate in calesse, la riscoperta delle tradizioni contadine attraverso il gioco e il racconto: tante e per tutti i gusti sono state le attività proposte dalle imprese agricole di Coldiretti Cremona nella giornata delle “fattorie didattiche a porte aperte”, vissuta il 25 settembre. Con entusiasmo, ed un ricchissimo corredo di idee e percorsi, le fattorie didattiche Apiflor di Pescarolo, Cascina Arcobaleno di Capergnanica, Cà de’ Alemanni di Malagnino, Cascina Sant’Alessandro di Soncino, Fulzen di Grumello e Il Campagnino di Pessina Cremonese hanno aderito a questo ‘open-day’ promosso dalla Direzione Agricoltura di Regione Lombardia, in collaborazione con Terranostra Lombardia, cogliendo appieno questa ulteriore occasione per mostrare a bambini, genitori e nonni il vero volto dell’agricoltura made in Italy. Raccontiamo attraverso le immagini il nostro ‘viaggio’ tra le fattorie a porte aperte (segnalando che sul sito di Coldiretti Cremona, all’indirizzo www.cremona.coldiretti.it, sono presenti i video girati in tutte le fattorie didattiche di Coldiretti Cremona che hanno aderito all’iniziativa).

Ore 10. Prima tappa: Cà de’ Alemanni (Malagnino)

Il ‘viaggio’ inizia a Malagnino, a Cà de’ Alemanni, tra ‘tuffi’ nella piscina di granoturco, mostre dedicate agli antichi mestieri, attività con cani e cavalli, e molto altro. C’è anche un incontro con gli amministratori del territorio, rivolto alla presentazione dell’impegno, che coinvolge sempre più aziende agricole, di portare i prodotti locali nelle mense scolastiche.

Ore 11,30. Seconda tappa: Il Campagnino (Pessina Cremonese)

Dal pranzo a km zero alle corse sull’aia, dalla visita al mercato agricolo allo stand a cura degli ospiti di Fondazione Sospiro. E poi i laboratori della pizza, delle api, delle colombine (con i bambini che sgranano il mais e poi fanno il popcorn), il labirinto botanico e naturalmente l’incontro con gli animali. Queste le proposte del Campagnino per una giornata memorabile.

Ore 13. Terza tappa: Apiflor (Pescarolo ed Uniti)

Intorno alle 13 arriviamo ad Apiflor (Pescarolo), dove numerose famiglie stanno gustando un pranzo rigorosamente a km zero. Seguirà un pomeriggio all’insegna del divertimento, con il percorso degli animali e delle api (alla scoperta della vita delle api, ma anche dei tanti prodotti che nascono dall’alveare). E poi ci sono le degustazioni, fra mieli e composte di frutta. il

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OTTOBRE - 2011

Ore 16.00. Quinta tappa: Cascina Arcobaleno (Capergnanica)

Anche nella tappa in terra cremasca, a Cascina Arcobaleno, incontriamo tante famiglie, con tanti bimbi, rapiti dall’incontro con gli animali, dalle passeggiate in calesse in mezzo al verde. Fra le attività proposte c’è la raccolta della pannocchie, nel campo di mais, poi sgranate e portate in cibo agli animali preferiti. Pranzo a km zero, naturalmente.

Ore 14.30. Quarta tappa: Fulzen - Locanda S. Martino (Grumello Cremonese)

Dopo una mattinata interamente dedicata ai bambini (improvvisatisi allevatori, i piccoli si sono presi cura degli animali), tra una passeggiata sui pony e una ‘lezione’ sulle api, da Fulzen si è aperto un pomeriggio tra giochi di magia e caccia al tesoro (con in palio i genuini prodotti dell’agriturismo, gustati anche nel pranzo a km zero).

Ore 17.30. Sesta tappa: Cascina Sant’Alessandro (Soncino)

Chiudiamo il nostro ‘viaggio’ a Soncino, a Cascina Sant’Alessandro. La peculiarità, qui, è l’allevamento del baco da seta, i cui segreti vengono rivelati ai tanti bambini presenti. Dopo il pranzo in agriturismo (con la presenza di interi nuclei famigliari, come la famiglia Festini, nella foto), il dolce è a base di marmellata di gelso. (m.b.) FONDO agricolo 7.300m2 vendesi comune Alife (CE)

Alberi frutto, uliveto, area seminativa con diruto vecchia casa colonica di 80m2 €140.000 non trattabili

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