Sergio Marini PRESIDENTE
Obiettivo:
rrealizzare il Prog Progetto Coldiretti per il Paese
CREMONESE
IL
Editoriale
Coltivatore
Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Ala Ponzone, 8 - III piano Tel. 0372499811
Assuero Zampini Direttore Coldiretti Cremona
Direttore responsabile Assuero Zampini Redattore capo Marta Biondi Hanno collaborato a questo numero Aldo Bellandi, Francesco Cazzamali, Paola Fraschini, Giacomo Maghenzani, Mara Malinverno, Dianella Mariotti, Pietro Scolari, Paolo Soldi, Andrea Ragazzini, Giuseppe Baini, Damiano Talamazzini, Silvia Trevisi
Fotografie Ambrogio Toscani, Bruno Toscani
Progetto grafico e impaginazione Uggeri PubblicitĂ Stampa Tipografia Pizzorni Tariffa R.O.C. Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 dcb Cremona, Autorizzazione Tribunale di Cremona 25 luglio 1951 n. 33 del Registro Pagamento assolto tramite il versamento della quota associativa
Questo mensile è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
sommario 3/4/5 Sergio Marini Presidente 6/7/8/9 Il mercato dei cereali, convegno 10 Costituita l'Associazione dei Mercati di Campagna Amica 11 e 39 Giovani Impresa 12/13/14 Politiche Comunitarie 15 e 38 Informazione alle Imprese 16/17/18 Datori di lavoro 19/20/21/22 Salariati agricoli 2° aumento retributivo - inserto staccabile 23 Decreto "quote latte" 24/25/26/27 Servizi Ambientali 28 e 36 La risorsa idrica in agricoltura 29 Fiscale, bonus energia 30/31 Agrifidi Lombardia 32 Pollo Made in Italy, l'origine resta 33 Suini, al via la Commissione Unica 34/35 Concorso Comuni Fioriti
CHIACCHIERE, PROPOSTE E CONVEGNI
C
i risiamo. Come al solito, a fronte di unâiniziativa concreta di Coldiretti, qualcuno si sente in dovere di criticare e di cercare di sminuire l'operato altrui, senza del resto proporre alcunchĂŠ, ma semplicemente dimostrando il proprio disagio. Sarebbe meglio provasse a giustificare la certa riduzione del premio ai produttori di pomodoro, visto che sosteneva l'accoppiamento e poco tempo fa accusava Coldiretti di non fare l'interesse degli agricoltori. Chi cerca di motivare il nulla rispetto alle proposte di solito non trova spazio... cosa diversa avviene se possiede un mezzo di comunicazione. In questo caso, però, è bene stare attenti: i lettori, sempre di piĂš, giudicano e ricordano. Questi soggetti si crogiolino pure nel perorare le proprie critiche, certo è che, nel caso a cui mi riferisco â vale a dire il convegno da noi proposto sul tema cereali â azioni e risposte sono state avanzate e, nello specifico, il progetto giĂ in corso di realizzazione da parte di Assocap. Per fortuna dei cerealicoltori, non ci si è limitati ad analisi per poi lasciare tutto immutato, ma si è progettata una soluzione. La concretezza della proposta è un fatto ed è giĂ stata avviata la valutazione di una filiera per la produzione di pasta italiana fatta con grano italiano: Assocap, con il pieno appoggio di Coldiretti, realizzerĂ la filiera con l'obiettivo di trasferire ai produttori il valore aggiunto, dando un reale reddito e la prospettiva di gestire la produzione da padroni e non come fornitori di materia prima. Il valore aggiunto, torno a ribadire, deve essere degli agricoltori. Altro che esperti e chiacchiere o ricerca di visibilitĂ ! Del resto, ricordo che del convegno alcuni (alla faccia del dovere di cronaca) neppure hanno parlato... se però, poi, si sentono di criticarlo è perchĂŠ, malgrado la âcensuraâ, ne parlano gli agricoltori. Il tempo dimostrerĂ quali incontri sono chiacchiere e da quali nascono fatti: âpurtroppoâ la veritĂ emerge sempre, anche se si cerca di soffocarla. L'agricoltura da sempre ha avuto tanti esperti bravi nell'evidenziare i problemi, purtroppo pochi con la voglia di fare e di mettersi in discussione con proposte e con i fatti. Presto Coldiretti darĂ vita ad altri incontri, con lo stesso principio: offrire un progetto che dia soluzioni ai problemi sul tappeto, realizzando fatti concreti. A chi critica rivolgo una proposta: per una volta, anzichĂŠ criticare, avanzi un progetto alternativo e si impegni, per il bene di tutta l'agricoltura, a metterlo in atto, senza delegare ad altri ciò che si può fare e realizzare. Eâ facile invocare la politica, ma non sempre la soluzione compete ad essa. Da qui lâimpegno di Coldiretti Cremona nel dare appieno il proprio contributo, nel segno del Progetto Coldiretti, per lâagricoltura e per il Paese.
3 NUMERO 1
SINDACALE
GENNAIO/FEBBRAIO - 09
Il nostro Progetto per il Paese Affidato al Presidente Marini, confermato alla guida di Coldiretti ergio Marini guiderĂ per i prossimi quattro anni la Coldiretti, che con un milione e mezzo di associati è la maggiore Organizzazione agricola in Italia e in Europa. Lo ha stabilito lâAssemblea elettiva dei delegati giunti a Roma dalle campagne di tutte le regioni italiane, che lo ha eletto con il 99 per cento dei voti, chiedendogli di proseguire nellâimpegno di guidare una forza sociale che rappresenta le imprese agricole, radicata sul territorio con 19 Federazioni regionali, 97 Federazioni provinciali e interprovinciali, oltre 724 Uffici di Zona e 5.668 Sezioni periferiche, che sono il riferimento della maggioranza assoluta delle imprese agricole italiane. A nome di Coldiretti Cremona auguro buon lavoro al Presidente nazionale che, nella relazione proposta allâassemblea elettiva, ha saputo trasmetterci una grande iniezione di fiducia. Parlando della crisi economica in atto, Marini ha chiarito che questa potrebbe avere un carattere salutare, dacchĂŠ rappresenta unâoccasione unica per ridare un nuovo ordine alle cose, nel quale la concretezza, lâeconomia reale, la produzione vera, riacquistino il primato, rispetto allâeconomia di carta, alla ricchezza fittizia. Mai come in questo momento si può comprendere, e quindi si deve affermare, il valore di cose vere e concrete, come la terra e il cibo, ridando centralitĂ alla nostra agricoltura, prima generatrice di economia reale. Con il Direttore Zampini ero a Roma, il 30 gennaio, chiamato a rappresentare lâagricoltura cremonese allâAssemblea elettiva riunita a Palazzo Rospigliosi. Nel portare la mia testimonianza, su quella giornata, parto dalla lettura, che Marini ci ha proposto, di alcuni estratti dal programma del
S
Roberto R b t D De A Angeli li Presidente Coldiretti Cremona
neo Presidente degli Stati Uniti. Abbiamo riascoltato parole in cui Barack Obama incoraggia i giovani a diventare agricoltori, si impegna a sostenere lâagricoltura locale e la piccola e media impresa nelle campagne, a promuovere sistemi agroalimentari regioSergio Marini, 44 anni, è il quinto Presidente nella storia della Coldiretti. Laureato in agraria con il massimo dei voti, conduce unâimpresa florovivaistica in serra, con piante ornamentali e seminativi in Umbria. Coniugato, due figli di 17 e 12 anni, ha assunto il primo incarico in Coldiretti nel 1984 come Delegato provinciale del movimento giovanile di Terni. Dal 1997 al 2008 è stato Presidente di Coldiretti Umbria, dal 2001 sino al 2007 Vicepresidente nazionale e dal 9 febbraio 2007 Presidente nazionale. Eâ stato confermato alla guida dellâOrganizzazione, con il 99 per cento dei voti, dallâAssemblea elettiva riunita venerdĂŹ 30 gennaio 2009 al centro congressi di Palazzo Rospigliosi. LâAssemblea ha eletto anche la nuova Giunta, che risulta composta da Nino Andena (Vicepresidente), Massimo Gargano (Vicepresidente), Gennaro Masiello (Vicepresidente), Mauro Tonello (Vicepresidente), Tulio Marcelli, Giorgio Piazza, Pietro Salcuni, Marco Antonio Scalas.
IL
CREMONESE
Coltivatore
nali, ad assicurare trasparenza sui prezzi, ad estendere lâobbligo di indicare lâorigine degli alimenti in etichetta. Come ha evidenziato Marini, il modello agricolo per cui Coldiretti si batte da anni è oggi diventato la ricetta messa in campo dal Governo americano per superare la crisi e ridare nuovo slancio, nuova linfa, allâeconomia americana e mondiale. Al di lĂ della nostra comprensibile soddisfazione, ciò che piĂš conta è il fatto che il programma di Obama rappresenta la prova, diretta e inconfutabile, che ciò che Coldiretti propone è un modello vero, concreto, lungimirante, per il mondo del terzo millennio, che sa guardare ben oltre i nostri pur legittimi confini di interesse. In questo momento di indubbia difficoltĂ , Coldiretti si è confermata pronta ad investire, pronta a dare il proprio contributo â di lavoro, di valori, di progettualitĂ e azione â nel superare la crisi. Il nostro impegno nel rimettere mano alla filiera, nel portarci la filiera in casa, è la nostra ricetta per garantire reddito alle imprese agricole, ma anche salubritĂ e convenienza alle famiglie, nellâinteresse di tutto il Paese Italia. Noi ne siamo convinti: oggi ci sono le condizioni per creare una filiera tutta agricola e tutta italiana, una filiera trasparente, onesta, pulita, che porti la firma degli imprenditori agricoli della Coldiretti. In chiusura, voglio anche esprimere, a nome di tutta Coldiretti Cremona, la nostra soddisfazione per la rielezione del Presidente di Coldiretti Lombardia Nino Andena quale Vicepresidente nazionale. Credo rappresenti la conferma del valore e del grande contributo che lâagricoltura lombarda ha saputo dare â e continuerĂ a portare â nella Coldiretti e nel Paese.
4 NUMERO1
SINDACALE
GENNAIO/FEBBRAIO - 09
Sergio Marini Presidente Sergio Marini guiderĂ per i prossimi quattro anni la Coldiretti. Riportiamo, di seguito, alcuni passaggi dellâintervento rivolto dal Presidente allâAssemblea elettiva che, riunita il 30 gennaio, lo ha confermato â con il 99% dei voti â al timone della prima Organizzazione agricola in Italia e in Europa.
âObama richiama i giovani allâagricolturaâ âIncoraggiare i giovani a diventare agricoltoriâ, âsostenere lâagricoltura localeâ e âpromuovere sistemi agroalimentari regionaliâ, assicurare âtrasparenza sui prezziâ, âpromuovere le energie rinnovabiliâ e âsostenere microprogetti nelle campagneâ, âestendere lâobbligo di indicare lâorigine degli alimenti in etichetta per consentire di distinguere il proprio prodotto da quello importatoâ. E ancora âassicurare la copertura della banda larga nelle aree ruraliâ, âmigliorare le infrastrutture nelle campagneâ e âstrade, strutture idraulicheâ. Sono le testuali parole estratte dal programma del neo Presidente degli Stati Uniti Barack Obama pubblicato sul sito della Casa Bianca e lette dal Presidente della Coldiretti Sergio Marini allâassemblea elettiva della principale Organizzazione agricola italiana ed europea. Parole che, ha evidenziato Marini, rappresentano âil modo con cui gli Stati Uniti pensano di superare la profonda crisi economica delle famiglie americane e di dare prospettive agli agricoltoriâ. âIl modello agricolo per cui noi ci battiamo da anni è, dunque, la ricetta messa in campo dal governo della piĂš grande democrazia e potenza economica del Mondo â ha precisato Marini â. Ecco, mi piacerebbe dire, con un pizzico di orgoglio Italiano, che questa volta siamo arrivati prima noi, ma non è naturalmente questo il puntoâ. âIl punto è che questo programma rappresenta una prova, diretta e difficilmente discutibile, che ciò che noi proponiamo è un modello per il mondo del terzo millennio e guarda ben oltre i nostri seppur
legittimi confini di interesse. Deve essere chiaro a tutti che, in questa fase difficile per il Paese, noi scegliamo di investireâ. âQuesto è il messaggio â ha concluso Marini â che ci sentiamo di inviare e lâimpegno che ci sentiamo di prendere con il Presidente del Consiglio, con il nostro Ministro dellâAgricoltura, con il Governo intero, con il Parlamento e con le forze politicheâ.
âLâagricoltura riacquista centralitĂ â âRitengo che questa crisi, forse lunga e dai connotati inediti, potrebbe avere per il nostro mondo e per le nostre imprese anche un carattere salutare; può rappresentare unâoccasione unica, e forse irripetibile, per ridare un nuovo ordine delle cose dove veritĂ e concretezza riacquisiscano il primato su falsitĂ e finzioneâ. Eâ quanto ha affermato il Presidente della Coldiretti, nel sottolineare che âcrollano IL
CREMONESE
Coltivatore
uno alla volta i miti della prima globalizzazione, ovvero la grande dimensione come prerequisito per competere, la finanziarizzazione di ogni sistema come misura di modernitĂ , lâomologazione come unico modello culturale ed economico vincenteâ. âDi converso â ha precisato Marini â riassumono centralitĂ i valori veri dellâagire di ciascuno di noi: la responsabilitĂ , lâaffidabilitĂ , lâetica dei comportamenti, ed ancora si recupera pienamente la dimensione dellâidentitĂ come qualificazione positiva della persona, dei territori, di tutto ciò che è vero e che non può essere scambiato per altroâ. âQuella che stiamo attraversando â ha proseguito â è una crisi planetaria che ha piĂš radici. Una strettamente economica, legata a processi di finanziarizzazione, cioè al ricorso sistematico (di aziende e persone) allâindebitamento. In pratica, è come se ci fossimo mangiato il futuro, come se avessimo consumato il raccolto prima ancora di seminare. Noi, abituati a fare il contrario, di fronte a cotanta fantasiosa modernitĂ , ci siamo sentiti per un poâ di appartenere alla preistoria dellâeconomia. Gli esperti ci spiegavano, o ci facevano intendere, che non stavamo capendo niente! Beati loro! Sta di fatto che si è creata una massa di ricchezza âfittiziaâ di cui ora paghiamo tutti le conseguenze. Ma non tutti alla stessa maniera: noi, legati âarcaicamenteâ a cose reali e concrete come la terra e il cibo, ne pagheremo di meno! PerchĂŠ tutto ciò ridarĂ centralitĂ allâagricoltura, prima generatrice di economia realeâ. âUna seconda radice della crisi è di tipo sociale, perchĂŠ milioni di cittadini, risparmiatori e non, sono stati indotti o hanno voluto credere che consumi e standard di vita potessero moltiplicarsi e crescere a dismisura, indipendentemente dalla ricchezza reale prodotta. Con il risultato che, oggi, molti sono pieni di debiti! Anche noi a volte lo siamo, ma i nostri debiti sono accesi per realizzare cose vere che rimangono. Unâulteriore chiave di lettura è legata alle relazioni umane, perchĂŠ lâemergere della bolla speculativa degli immobili, dei prodotti energetici, di quelli
5 NUMERO1
alimentari, abbassa le difese immunitarie delle nostre societĂ e ha fatto venire meno standard di onestĂ e fiducia reciproca, essenziali alla produzione e allo scambio di ricchezza. Ma fiducia ed onestĂ sono due qualitĂ nel DNA del mondo agricolo che ci siamo tenute strette negli anni, anche quando, i soliti esperti, ci consigliavano furbizia e spregiudicatezza. Se la nuova economia sarĂ fondata su fiducia e onestĂ noi siamo pronti, molto piĂš di altri, anzi non vediamo lâora di cominciare. Infine, vi è una radice âpoliticaâ della crisi: perchĂŠ è la politica globale ad aver rinunciato in questi anni al proprio ruolo di arbitro che stabilisce regole del gioco sensate, uguali per tutti e che tutti sono chiamati a rispettare. Non una politica che si sostituisca al mercato, come quella agricola dei decenni scorsi, ma neanche una politica cosĂŹ assente da permettere ad esempio a pochi speculatori di arricchirsi sul cibo quando milioni di persone morivano di fame. Insomma, è una politica delle regole quella di cui il mondo ha bisognoâ.
âEâ necessario porre mano alla filieraâ âI prezzi dei nostri cereali, del nostro olio, della nostra carne e del nostro latte, della nostra ortofrutta e del nostro florovivaismo, del nostro vino e dei nostri formaggi â ha precisato Marini â non sono troppo bassi a causa della crisiâ. âCerto la crisi avrĂ ripercussioni, ma non è questo il punto! I prodotti alimentari continuano ad essere acquistati e ben pagati dai consumatoriâ. Eâ quanto ha osservato il Presidente, evidenziando âil fatto che, nei primi dieci mesi del 2008, le esportazioni dellâagroalimentare italiano sono quelle con un segno positivo piĂš alto e che i consumi alimentari interni, a differenza di altri settori, sono gli unici che complessivamente abbiano rettoâ. âLa vera questione agricola, quella dei bassi prezzi dei nostri prodotti â ha sostenuto Marini â, risiede nel fatto che a noi non arriva niente perchĂŠ non abbiamo potere contrattuale sulla filiera. Una volta è la trasformazione, una volta lâintermediazione, una volta (quasi sempre) la GDO, sta di fatto che câè sempre qualcuno a dettare le regole. Qualcuno che sa ben vendere la fiducia e la qualitĂ che noi abbiamo prodotto, ma che ha imparato ad incartare, con la stessa fiducia, barat-
SINDACALE toli âanonimiâ! Di questo siamo perfettamente consapevoli e per questo, anzi contro questo, abbiamo lavorato, stiamo lavorando e ritengo dobbiamo lavorare in futuroâ.
âSta scoppiando la bolla del finto Made in Italyâ âCome è accaduto per la speculazione sugli immobili, piuttosto che sullâenergia, o sul prezzo dei cereali â ha detto Marini â, potrĂ accadere che la stessa bolla del finto Made in Italy allâimprovviso si sgonfi e quel giorno le imprese â e noi ci sentiamo tra queste â che avranno operato con correttezza, che avranno costruito percorsi innovativi di rapporto con il consumatore, avranno solo che da guadagnarci. Quel giorno finirĂ il commercio di barattoli finti incartati di fiducia vera!â.
Prezzi: âMettiamo fine alla prolungata rapinaâ âSolo 17 centesimi, sui 100 spesi dai consumatori, rimangono nelle tasche degli agricoltori. Alcuni anni fa erano 25. Se non si introducono elementi radicali che invertano le ragioni di scambio, ci sono tutte le premesse perchĂŠ questo âvaloreâ scenda ulteriormente. Qui non câentra nĂŠ la crisi mondiale nĂŠ altro, si tratta semplicemente di una prolungata rapina â ha rimarcato il Presidente della Coldiretti â. Lâagricoltura italiana si trova in una strana condizione: è come se fossimo una squadra che gioca uno splendido calcio, ma che fa una fatica estrema ad arrivare in area (direttamente al consumatore). Quando ci arriva però il goal è assicurato e allora questo è il momento di creare le condizioni per fare goal, con sempre maggior continuitĂ â. Marini ha ribadito che la Coldiretti ha fatto âuna scelta rischiosa, ma al tempo stesso doverosa e inevitabileâ: âportarci la filiera in casaâ. âVi sono infatti le condizioni obiettive per creare una filiera tutta agricola e tutta italiana. Una filiera piĂš âtrasparenteâ perchĂŠ firmata, piĂš âonestaâ perchĂŠ agricola e piĂš âpulitaâ perchĂŠ italiana. Una filiera che ha le sembianze e âla firmaâ degli agricoltori e degli allevatori italiani. Una filiera che possiede una sua âmassa criticaâ, spostando lâombrello di garanzia dal singolo prodotto di ogni parte del mondo alla totalitĂ del cibo dei soli terIL
CREMONESE CREMONESE
Coltivatore
GENNAIO/FEBBRAIO - 09
ritori italiani. Una filiera che trasferisca direttamente al consumatore italiano e del mondo valori di genuinitĂ , sicurezza, territorialitĂ , distintivitĂ che sono propri della nostra produzioneâ. Ed allora, ha proseguito Marini, ecco le cose che noi dobbiamo fare, la nostra parte di lavoro: - Dobbiamo innanzitutto riorganizzare le filiere agroalimentari del nostro Paese, con un forte investimento su Consorzi agrari e cooperative, con unâattenzione particolare alle aree del Sud e a quelle meno organizzate del Paese. Questa fase sarĂ il perno sul quale ruoterĂ la nuova filiera tutta agricola, tutta italiana e firmata dagli agricoltori. Il prossimo 20 marzo Coldiretti riunirĂ a Roma al Palalottomatica tutta la dirigenza delle cooperative aderenti a Coopcoldiretti, dei Consorzi agrari di Assocap, dellâassociazione âI mercati di Campagna Amicaâ e presenterĂ il progetto operativo per la nuova rappresentanza di filiera e per piĂš concorrenza nellâagroalimentare. - Occorre moltiplicare il numero di mercati di Campagna Amica, in ogni sede e luogo ove ciò sarĂ possibile. Campagna Amica è una formidabile occasione per aggiungere concorrenza ad un sistema ingessato da anni. I mercati di Campagna Amica non solo sono unâoccasione di mercato per tante nostre imprese, ma anche e soprattutto un modo per far conoscere, apprezzare e riconoscere, al mondo, lâagricoltura Italiana e le sue distintivitĂ , sono il miglior veicolo promozionale per il made in Italy. Lâobbiettivo è far nascere i primi 1000 mercati di Campagna Amica nei prossimi mesi. - OccorrerĂ poi aprire un confronto di pari dignitĂ con la distribuzione in Italia e allâestero per ragionare su un modo diverso di trattare il âvero Made in Italyâ alimentare. - Dovremo prestare massima attenzione su quei percorsi di accompagnamento richiesti alla politica, sia rispetto ai grandi temi â i contenuti del prossimo G8, i temi relativi a controlli ed etichettatura, la ridiscussione del bilancio UE â, sia rispetto alle questioni che hanno oggi assunto una valenza emergenziale, e sulle quali aspettiamo un intervento rapido di Governo e Parlamento: il rifinanziamento del fondo di solidarietĂ , la fiscalizzazione dei contributi agricoli, lâICI sui fabbricati rurali, le azioni per fronteggiare le crisi di mercato.
6
MADE IN ITALY
NUMERO 1
GENNAIO/FEBBRAIO - 09
Convegno promosso da Coldiretti e dallâAssociazione Regionale Produttori Cereali
Il mercato dei cereali, quale futuro?
di Marta Biondi Gli agricoltori di Coldiretti, in gran numero, si sono dati appuntamento il 19 gennaio presso la sala Zelioli Lanzini, in Fiera a Cremona, prendendo parte al convegno âIl mercato mondiale dei cereali, quale futuro?â. Lâincontro, proposto da Coldiretti Cremona e dallâAssociazione Regionale Produttori Cereali e Semi Oleosi della Lombardia, è stato aperto dal Presidente dei cerealicoltori Arnaldo Freri, che ha ribadito le ragioni di questa âtavola rotondaâ rivolta agli imprenditori agricoli, e con loro ai rappresentanti del territorio e di tutti i settori produttivi, voluta per fare il punto sulla situazione a livello nazionale e mondiale, evidenziando le problematiche ed indicando le azioni in risposta a questa fase certamente molto dura per chi produce cereali. Portando il saluto dellâAmministrazione provinciale, lâAssessore allâAgricoltura Giorgio Toscani ha sottolineato le difficoltĂ del comparto. Approfondita ed articolata si è dimostrata la relazione del dott. Stefano Serra, esperto del mercato internazionale dei cereali. Dalla produzione alle esportazioni, dalle scorte allâanalisi di chi realmente controlla gli scambi commerciali in materia di grano duro, grano tenero, mais, passando per i punti in cui âdavvero si gioca la partitaâ, Serra, dati alla mano, ha offerto unâattenta lettura della situazione di mercato e delle prospettive che si aprono per il 2009. Il dott. Pietro Sandali, Responsabile economico Coldiretti Nazionale, ha offerto unâampia disamina in merito ai nuovi scenari della PAC dopo lâHealth Check. Dapprima ha illustrato alcuni passaggi introdotti con lâHealth Check che âha cercato di portare una semplificazione nei meccanismi, sia politica che tecnicaâ. âUn aspetto importante dellâHealth Check â ha spiegato â è il fatto che gli Stati membri possono decidere, in modo obiettivo e non discriminatorio, di non assegnare i pagamenti diretti alle aziende o alle societĂ se lâoggetto principale dellâazienda non consiste nellâesercizio dellâattivitĂ agricola. Eâ un passaggio epocale: prima i soldi venivano dati a chi aveva terra, oggi lâaccento si sposta su chi esercita lâattivitĂ agricola. Eâ una semplice regola, ma rappresenta un principio fondamentaleâ. Affrontati i temi della regionalizzazione, della modulazione, il dott. Sandali è passato a considerare la grave crisi finanziaria in atto. âCi sono alcuni segnali positivi: lâagricoltura è tornata ad essere un settore strategico â ha rimarcato â. Se è vero che tutti rivalutano lâeconomia reale, il settore agricolo, è altrettanto vero che diventa importante âblindareâ il nostro settore. Il fatto è che abbiamo un carburante nuovo con macchine vecchie: da qui la necessitĂ di una riorganizzazione che metta mano alla filiera, cosĂŹ da essere in grado di affrontare i cambiamenti intervenuti. Ci dobbiamo rimboccare le manicheâ. Si è parlato anche di borse merci. âUna borsa finanziaria IL
quando qualcosa non funziona, blocca le quotazioni. Nelle borse merci vengono definiti i prezzi, e sempre al ribasso, guarda caso â ha detto il Responsabile Economico di Coldiretti â. Anche quella è una macchina che va ridefinita, dacchĂŠ oggi le condizioni sono completamente diverseâ. âSi tratta di riscrivere certe situazioni â ha concluso â. E gli spazi di manovra ci sonoâ. Giacomo Galli, Presidente del Consorzio Agrario di Cremona, ha esordito evidenziando che i contributi comunitari rivolti allâagricoltura "sono una perequazione dei costi". "I nostri costi non sono quelli cinesi, argentini, internazionaliâ ha rimarcato, ribadendo lâimportanza di far comprendere ai cittadini che âlâagricoltura è un insieme di fattori, è presidio del territorioâ e quindi di mostrare il reale valore del lavoro dellâimprenditore agricolo. Dopo aver puntato il dito contro le speculazioni di borsa, Galli ha illustrato il ruolo del Consorzio al servizio delle aziende, aggiungendo che âil Consorzio Agrario è disponibile a partecipare a strutture che organizzino lâofferta, che trovino sbocchi sul mercatoâ invitando a âstudiare cose semplici, vicine agli agricoltoriâ. Marco Pancaldi, Presidente ASSOCAP, parlando di gestione dei cereali e dei mezzi tecnici e dellâazione di Assocap, che riunisce 53 Consorzi Agrari, ha rimarcato che âè il momento, con ambizione e con realismo, di riprendere la costruzione di una rete che possa dare migliori risposte alle imprese agricoleâ. âProduciamo a prezzi italiani e vendiamo a prezzi mondiali, questo è un dato di fatto â ha aggiunto â. Un punto di forza è la distintivitĂ delle nostre produzioni. Ed è una distintivitĂ che si è affermata grazie ad un percorso che, sempre di piĂš, ha avvicinato il cittadino allâagricolturaâ. Dopo il dibattito, è stato Assuero Zampini, Direttore di Coldiretti Cremona, a chiudere lâincontro. âConoscere è fondamentale per poter progettare: ecco le ragioni di questo convegno â ha detto â. Coldiretti ritiene che troppo spesso si siano delegati a terzi dei compiti e dei ruoli che lâagricoltura ora intende assumersi e svolgere fino in fondo. Consorzi agrari, Cooperative, Unione seminativi sono momenti fondamentali del progetto che Coldiretti ha elaborato, con lâobiettivo di mettere mano alla filiera, per il rilancio della nostra agricoltura e dellâeconomia del Paese. Costruire una rete, gestita dallâagricoltura e che si ponga come fondamentale obiettivo quello di promuovere il reddito delle imprese agricole, oggi è essenziale. Puntare sulle strutture, sugli uomini, su un progetto forte e concreto, è quanto intendiamo fare, pronti a contrastare tutte quelle azioni che non abbiano come obiettivo il reddito delle imprese agricole, ma soltanto la preservazione di posizioni o poteri locali. Il progetto Assocap è importante perchĂŠ costituisce una rete di collaborazioni operative, superando di fatto la necessitĂ di âcreare dimensioniâ tramite processi di aggregazioneâ. CREMONESE
Coltivatore
7 NUMERO 1
ECONOMICO
GENNAIO/FEBBRAIO - 09
SCENARIO COMPETITIVO MONDIALE DEI CEREALI Approfondimento ed analisi della relazione presentata dal dott. Stefano Serra al Convegno organizzato da Coldiretti e dallâAssociazione Regionale Produttori Cereali e Semi Oleosi
Pietro Scolari Segretario Associazione Regionale Produttori Cereali
Il convegno âIl mercato mondiale dei cereali, quale futuro?â, svoltosi il 19 gennaio in Sala Zelioli Lanzini
Seguendo lâimpostazione data dal dott. Serra, importante esperto del mercato dei cereali a livello internazionale, faremo inizialmente un quadro riassuntivo delle produzioni a livello mondiale e, successivamente, faremo alcune considerazioni sempre prendendo spunti dalle slides presentate da Serra nel corso del convegno.
lâanno record, dove in pratica la produzione ha coperto quasi interamente il fabbisogno interno, è stato il 2004 con circa 5,5 milioni di tonnellate prodotte. Caratteristica peculiare della zona mediterranea è la polverizzazione dellâofferta di grano duro che, inevitabilmente, impedisce ai grandi trader internazionali di pianificare ed organizzare lâofferta stessa attraverso forniture e qualitĂ costanti. Ciò non avviene, per esempio, per il Nord America dove a fronte di un 24% della produzione a livello mondiale si assiste ad una concentrazione dellâofferta in soli 3-4 importanti gruppi. Dal grafico 2 possiamo dedurre che il Canada esporta ben lâ80% del grano duro che produce e questa quantitĂ rappre-
- Grano duro. Come si evince dal grafico 1 la produzione di grano duro nel mondo è concentrata per circa il 50% nellâarea del Mediterraneo con Europa â Francia ed Italia in primis â, Nord Africa e Siria-Turchia che producono in media quasi 20 milioni di tonnellate. Il grano duro è da considerarsi, allâinterno del mercato mondiale dei cereali, un prodotto di nicchia in quanto rappresenta indicativamente il 5% del totale dei cereali a livello internazionale. LâItalia produce quasi il 10% del totale del grano duro prodotto a livello mondiale e mostra un grado di autoapprovvigionamento che oscilla tra il 65 ed 100%:
GRAFICO 1
Ricambi agricoli - Articoli e forniture industriali - Utensileria - LubriÂżcanti
IL
CREMONESE
Coltivatore
- Lamiere forate.
8
MADE IN ITALY
NUMERO 1
GENNAIO/FEBBRAIO - 09
prodotte, rappresenta circa il 21% della produzione mondiale; lâItalia, che produce mediamente poco di piĂš di 3 milioni di tonnellate, ha un grado di approvvigionamento di circa il 3540% importando, cosĂŹ, oltre quattro milioni di tonnellate. La maggior parte del grano tenero in Italia â circa 5,8 milioni di
GRAFICO 2
senta oltre il 54% dei volumi esportati a livello internazionale grazie al Canadian Weat Board. In merito alle esportazioni di grano duro nel mondo da parte dei Paesi europei, la Francia storicamente ne detiene di gran lunga il primato. GRAFICO 4
- Grano tenero. In merito alla produzione e allâexport del grano tenero a livello internazionale â grafici 3 e 4 â si possono fare alcune considerazioni. Prima di tutto lâAsia, che produce mediamente 103 milioni di tonnellate/anno, è addirittura un importatore netto (ovvero consuma otre il quantitativo che produce) mentre gli Stati Uniti ed il Canada esportano oltre il 60% del grano che producono. Importante produttore a livello mondiale è diventato nel corso dellâultimo decennio il Mar Nero: attualmente lâexport dal Mar Nero avviene in modo frammentario e non coordinato e sta diventando unâottima opportunitĂ per i trader internazionali. LâEuropa, con 121 milioni di tonnellate medie
GRAFICO 3
tonnellate â viene impiegata dallâindustria molitoria soprattutto per produrre farine destinate alla panificazione (per 3,2 milioni di tonnellate) e lâindustria dolciaria (per 1 milione di tonnellate ca.).
- Mais. Dai grafici 5 e 6 si evince che gli Stati Uniti producono quasi il 40% del mais a livello internazionale e con circa 46 milioni di tonnellate detengono il primato dellâexport con oltre il 57% dei volumi scambiati. Aspetto assai importante nella determinazione degli stock a livello internazionale è rappresentato dal crescente utilizzo di mais negli Stati Uniti per la produzione di bio-etanolo: lo scorso anno la quantitĂ di mais che è stata utilizzata per produrre etanolo è stata superiore al 20% dellâintera produzione e secondo stime dellâUSDA entro seisette anni si arriverĂ ad una destinazione del mais prodotto pari ad oltre il 30%. Del resto il neo Presidente americano ha confermato il crescente interesse ed investimento degli Stati Uniti per i bio-carburanti. In merito a questo aspetto, comunque, abbiamo appreso dal dott. Serra che non tutto il mais destinato alla produzione di bio-etanolo viene, di fatto, tolto completamente dal mercato dei cereali in quanto nel processo di produzione di questo bio-carburante si ottiene un sottoprodotto che in realtà è assai richiesto soprattutto dallâindustria mangimistica. Continuando a focalizzare lâattenzione sui grafici relativi al mais possiamo notare lâimportanza assunta dalla Cina come secondo grande Paese produttore di questo cereale al mondo con circa 160 milioni di tonnellate (pari a circa il 20% dellâintera produzione mondiale). La crescita notevole registrata in Cina di produzione di mais nellâultimo decennio sta portando questo Paese verso lâautosufficienza: nellâultimo decennio la produzione è aumentata del 50% (a fronte, comunque, di una domanda interna che anche in questo caso è cresciuta, ma âsoloâ del 25% nel corso dello stesso periodo). I relatori del convegno proposto da Coldiretti e dallâAssociazione Regionale Produttori Cereali
IL
CREMONESE
Coltivatore
9
MADE IN ITALY
NUMERO 1
GENNAIO/FEBBRAIO - 09
rittura centri di stoccaggio in grado di immagazzinare i cereali prodotti e le conseguenze di tutto ciò le abbiamo vissute tra la fine di ottobre e la metĂ di dicembre con tutte le turbolenze che si sono scaricate sul nostro mercato sia in termini di quantitĂ commercializzate sia in termini di prezzo. Anche nel nostro Paese manca una politica di controllo dellâofferta e proprio in questa direzione si sta muovendo Coldiretti con il progetto portato avanti con Assocap e lâUnione dei Seminativi. I dati della produzione di cereali a livello internazionale per il 2008 parlano di un sensibile ripristino degli stock ai valori di quelli del 2006-07. Questo sta a significare che le scorte, quantunque siano aumentate, sono comunque tali da risentire in modo pesante per eventuali siccitĂ o, piĂš in generale, per eventuali effetti climatici avversi in qualche angolo del Pianeta, con la conseguenza piĂš immediata di un innalzamento dei prezzi. Per quanto riguarda il mais, le stime 2008-09 prevedono un incremento degli stock di oltre 5,5 milioni di tonnellate a livello internazionale. Lâaumento delle produzioni si concentra soprattutto in Cina, Stati Uniti, Messico, Russia ed UE-27, contro una riduzione in Brasile ed in Argentina. Proprio in questi due ultimi Paesi le avverse condizioni climatiche â dovute ad una grave e perdurante siccitĂ â hanno portato a stime ufficiali che parlano di una riduzione dei raccolti di mais di circa 4 milioni di tonnellate, ma dati produttivi piĂš precisi potranno essere elaborati quando questi fenomeni climatici avranno fine. Alcuni operatori stanno rivedendo le stime degli stock finali sensibilmente al ribasso e le ultime ripercussioni sui listini internazionali potrebbero anche essere frutto di questa situazione.
GRAFICO 5
GRAFICO 6
In merito allâEuropa il dott. Serra ha sottolineato come con âlâ8% della produzione a livello mondiale registrata nel 2008, consolida un netto surplusâ. Questo porta i Paesi europei ad esportare per un quantitativo stimato in 2 milioni di tonnellate ca. ma dovrebbe portare ad avere un incremento degli stock interni di circa 5 milioni di tonnellate pari al 4% sul mercato libero. Uno spunto interessante che abbiamo colto dallâesposizione del dott. Serra che riguarda direttamente il nostro Paese è relativo al fatto che la formazione dei prezzi del mais in Italia è totalmente correlata allâandamento del mercato estero e che una grandissima influenza viene esercitata dai prezzi del mais francese, ancor piĂš che i prezzi dei Paesi dellâest (come Ungheria e Romania) o degli Stati Uniti.
SOCIETAâ ITALIANA PER LâIRRIGAZIONE A PIOGGIA di Volpi e C. s.n.c.
Alcune considerazioni. Dalla relazione di Serra abbiamo avuto conferma che per avere una certa stabilitĂ dei prezzi dei cereali è necessario avere una struttura di controllo e di gestione aggregata dellâofferta. Questo aspetto è fondamentale per attutire gli effetti delle bolle speculative le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, con quotazioni troppo basse e assolutamente non remunerative e con costi di produzione che, invece, stentano a diminuire e che, purtroppo, non torneranno ai valori del primo semestre del 2007 (ovvero prima dellâesplosione delle quotazioni dei cereali). In Europa solo la Francia è in grado di controllare lâofferta di cereali; i Paesi dellâEst non hanno addiIL
GIARDINI - AGRICOLTURA - CAMPI SPORTIVI
IMPIANTI PER IRRIGAZIONE E LIQUAMI Via Dante, 81 - Cremona - Tel. e Fax 0372 29344
CREMONESE
Coltivatore
10
MADE IN ITALY
NUMERO 1
GENNAIO/FEBBRAIO - 09
Costituita lâAssociazione dei mercati di Campagna Amica Francesco Cazzamali Area Sindacale
I mercati di Campagna Amica, e cioè quei mercati gestiti direttamente dagli agricoltori di Coldiretti, stanno diventando una consuetudine in molti centri italiani. A Cremona, partiti negli anni scorsi con il nome di âMercato degli Agricoltoriâ, data la peculiaritĂ dei prodotti venduti direttamente da chi li produce, oltre che per la loro sicurezza, la freschezza e il risparmio energetico indotto dalla poca distanza fra la produzione ed il consumo, hanno riscosso un notevole successo. Chiunque, nelle mattinate dei mercati di Cremona, Crema e Casalmaggiore, ovvero durante le numerose manifestazioni, può verificare lâinteresse dei cittadini per i banchi che espongono frutta, verdura, salumi, formaggi, farine, miele e altre specialitĂ del territorio rigorosamente prodotte dalle nostre aziende agricole. Tanto successo e tanto interesse inevitabilmente richiedono che questi mercati, in continua diffusione su tutto il territorio nazionale, vengano strutturati e organizzati. A tale scopo la Coldiretti ha promosso, tra le imprese che effettuano la vendita diretta, la nascita di una Associazione denominata âAgrimercato della provincia di Cremonaâ che ha visto la luce, grazie allâadesione dei primi Soci fondatori, tra le prime in Italia, lo scorso 15 dicembre. A guidare lâAssociazione è stato chiamato, in qualitĂ di Presidente pro tempore, Alberto Soragni produttore di ortofrutta a Castelverde. Scopo dellâAssociazione, che non eserciterĂ il commercio in proprio, lasciando il compito alle singole imprese associate, è la promozione e lâorganizzazione della vendita diretta e del mercato gestito in prima persona dallâagricoltore, proponen-
IL
Il Mercato di Campagna Amica proposto in piazza Stradivari a Cremona la seconda e, quando ricorre, la quinta domenica del mese. Il mercato è di scena anche a Crema, in via Terni, ogni prima e terza domenica del mese. A Casalmaggiore lâappuntamento è il sabato mattina, in piazza Turati
dosi come interlocutore di quelle Amministrazioni sensibili a questi tipi di mercato. Gli Associati allâAgrimercato sottoscrivono un regolamento attraverso il quale si impegnano ad offrire ai consumatori prodotti locali, derivati direttamente dalla loro produzione, o di altre imprese agricole, di qualitĂ , sicuri e garantiti e con un prezzo inferiore del 30% rispetto a quanto indicato nel servizio SMS consumatori, servizio realizzato dal Ministero delle Politiche agricole che aggiorna i prezzi allâorigine, allâingrosso e al dettaglio di molti prodotti alimentari ed è un valido strumento per sventare i tentativi di speculazione intentati da personaggi privi di scrupoli. Oltre ai prodotti confrontabili a livello nazionale, la convenienza dei mercati agricoli sarĂ verificabile anche su quelle specialitĂ , uniche e particolari, generalmente disponibili solo in negozi specializzati che sui banchi gialli dei nostri mercati sono offerte a prezzi abbordabili, senza credere di aver sbagliato negozio ed essere entrati in una gioielleria. I mercati di Campagna Amica, entrando nel costume di ogni cittadino, rappresenteranno lâambasciatore del prodotto italiano, tipico, sano, genuino e sicuro. Attraverso la collaborazione tra lâassociazionismo agricolo, Agrimercato ed il sistema distributivo, ci auguriamo, in futuro saranno disponibili su tutta la rete commerciale nazionale. CREMONESE
Coltivatore
11
GIOVANI IMPRESA
NUMERO 1
GENNAIO/FEBBRAIO - 09
Giovani Impresa, Esecutivo Itinerante MartedĂŹ 20 gennaio lâEsecutivo Nazionale itinerante di Coldiretti Giovani Impresa ha fatto tappa in Lombardia a Credaro (BG) presso lâAgriturismo âLa Cascina dei Pratiâ. Questo importante momento di incontro tra i Giovani Coldiretti di Lombardia e il Delegato Nazionale Donato Fanelli, la Segretaria Nazionale Arianna Giuliodori e gli altri componenti dellâEsecutivo è stato sicuramente significativo. Diego Redini, Delegato Regionale di Coldiretti Giovani Impresa Lombardia, nel fare gli onori di casa ha puntualizzato alcuni aspetti significativi del Progetto che Coldiretti ha lanciato per la costituzione della filiera lunga Mady in Italy. Lâimpellente necessitĂ di aumentare significativamente la quota del 17% che rappresenta lâattuale incidenza della produzione agricola sul valore medio della spesa familiare in prodotti agroalimentari; la gestione oculata della risorsa idrica; il ruolo dei Giovani nel CEJA (Il Consiglio Europeo dei Giovani Agricoltori); le quote latte; lâattivitĂ formativa con una proposta affinchĂŠ possa anche tradursi in crediti formativi per i giovani studenti e la necessitĂ di poter contare su una politica garante delle regole, sono stati gli stimoli che Redini ha sottoposto allâEsecutivo Nazionale. Arianna Giuliodori ha sottolineato quanto Giovani Impresa rappresenti un valore aggiunto nel Progetto Coldiretti, soprattutto in virtĂš delle recenti modifiche al regolamento Nazionale che di fatto lo rende parte integrante ed attiva di Coldiretti. Arianna ha proseguito con altre importanti comunicazioni: il progetto di Coldiretti per la Direttiva Nitrati, il Portale di Giovani Impresa, la presenza di Giovani Impresa su facebook e la presentazione di Oscar Green 2009 con la tempistica delle fasi del concorso che culminerĂ con le premiazioni il 10-11 giugno 2009. La serie di interventi che si sono susseguiti da parte dei Delegati e rappresentanti provinciali di Coldiretti Giovani Impresa
Z.B. COPIA
Giacomo Maghenzani Segretario Giovani Impresa
Due momenti della âtappaâ lombarda dellâEsecutivo Nazionale itinerante di Coldiretti Giovani Impresa, con la presenza di una folta delegazione cremonese
presenti allâincontro e dei componenti dellâEsecutivo Nazionale è stata ricca di stimoli e spunti di discussione per lâattivitĂ dei prossimi mesi. Donato Fanelli, Delegato Nazionale, nel chiudere lâincontro, ha apprezzato lâelevato livello di contenuti e di proposte emerse, ribadendo il ruolo fondamentale dei Giovani per la realizzazione del Progetto Coldiretti, ritenendoli i principali attori dellâimportante sfida di questi anni: lâevoluzione da produttore a imprenditore agricolo a tutti gli effetti, attraverso un modo di operare che deve essere sempre piĂš caratterizzato dalla coerenza, dalla coesione e dalla trasparenza. La delegazione di Cremona era composta da Davide Migliorati di Castelleone, Alfonso Invernizzi di Casaletto di Sopra, Pietro Manferdi di Ostiano, Marco Fertonani di Rivarolo del Re, il Segretario Giacomo Maghenzani e il Direttore Assuero Zampini.
Via Cadore, 19/A CREMONA Tel. 0372 34878 Fax 0372 462415 zb.gestetner@virgilio.it www.gestetner.it
snc
STAMPANTI DI RETE COPIATORI DIGITALI B/N E COLORE FAX COPY PRINTER IL
CREMONESE
Coltivatore
12
POLITICHE COMUNITARIE
NUMERO 1
Paola Fraschini Politiche Comunitarie
GENNAIO/FEBBRAIO - 09
HEALTH CHECK DELLA PAC COSA PREVEDE LâACCORDO DEL 20 NOVEMBRE 2008
Il 20 novembre scorso è stato raggiunto lâaccordo politico tra i ministri dellâagricoltura dellâUnione Europea in merito alla verifica sullo stato di salute della Politica Agricola Comunitaria (Health check). Tale accordo sarĂ sottoposto a verifica istituzionale e successivamente verranno pubblicati i testi giuridici dapprima a livello europeo e successivamente da parte dei singoli Stati membri. Si riassumono di seguito i punti salienti della riforma omettendo la parte relativa al settore lattiero, giĂ descritta in dettaglio nel numero di dicembre 2008 de âIl Coltivatore Cremoneseâ da Pietro Scolari, Responsabile economico di Coldiretti Cremona.
TITOLI DI PAGAMENTO Gli Stati membri possono decidere di non assegnare i pagamenti diretti alle aziende o alle societĂ se lâoggetto principale dellâimpresa non consiste nellâesercizio dellâattivitĂ agricola. In tal modo viene ulteriormente rafforzata la figura dellâimprenditore agricolo e lâapplicazione della norma impedirebbe a chi non vive della coltivazione delle terre di richiedere qualunque pagamento PAC. Viene prevista, a partire dal 2009, lâabolizione dei titoli di ritiro (conseguenza diretta della scomparsa dellâobbligo del setaside) e la loro conversione in titoli ordinari. In merito al trasferimento dei titoli verrĂ eliminato il vincolo di utilizzo di almeno lâ80% dei titoli nel caso di vendita dei diritti medesimi senza terra e cadrĂ il vincolo di non trasferibilitĂ dei titoli assegnati o vincolati da riserva nazionale. In compenso, però, i diritti non utilizzati per due anni (ora gli anni sono tre) passeranno alla riserva nazionale.
SUPERFICI AMMISSIBILI AI TITOLI Dal 2011 tutte le superfici agricole saranno ammesse allâabbinamento con i titoli (tranne i boschi e gli usi non agricoli), anche se per ora, quindi dal 2009 entrano le superfici vitate e le superfici imboschite tramite apposite misure del PSR ed anche le superfici a pioppeto. A tal riguardo è necessario attendere lâemanazione sia dei regolamenti (prevista per febbraio) sia delle norme nazionali per verificare che non vengano messe limitazioni particolari allâuso di tali superfici.
SUPERFICIE AMMISSIBILE
SUPERFICIE NON AMMISSIBILE
IL
CREMONESE
Coltivatore
2009/2010 Seminativi (escluse le patate)
2011 Seminativi (comprese le patate) Prati e pascoli Prati e pascoli permanenti permanenti Oliveti, agrumeti Oliveti, agrumeti, vigneti (esclusi vigneti (compresi frutteti e vivai) frutteti e vivai) Pioppeti Pioppeti Imboschimenti reaImboschimenti lizzati con il PSR o realizzati con il altri aiuti nazionali PSR o altri aiuti e che hanno dato nazionali e che diritto a pagamenti hanno dato diritto disaccoppiati a pagamenti nel 2008 disaccoppiati nel 2008 Patate Frutteti e vivai Superfici forestali Superfici forestali Usi non agricoli Usi non agricoli
13
POLITICHE COMUNITARIE
NUMERO 1
GENNAIO/FEBBRAIO - 09
lâaiuto per le colture energetiche, senza una sua integrazione nel regime di pagamento unico. Dal 2010, salvo revisione, viene disaccoppiato totalmente lâaiuto per il pomodoro da industria.
ARTICOLO 68 (GIAâ ARTICOLO 69)
MODULAZIONE E SVILUPPO RURALE La modulazione è stata limitata rispetto a quelle che erano le proposte della Commissione. Lâaccordo finale prevede di aumentare il tasso di modulazione obbligatoria fino ad arrivare al 10% nel 2012 secondo lo schema seguente. Ai tassi va aggiunta la modulazione progressiva pari ad una ulteriore percentuale del 4% nel caso di importi superiori a 300.000. ANNO 2008 2009 2010 2011 2012
% 5 7 8 9 10
Lo strumento del vecchio articolo 69 verrĂ potenziato sia in termini economici sia in flessibilitĂ . Gli Stati membri possono utilizzare fino al 10% del massimale nazionale per: ⢠pagamenti supplementari a vantaggio di coltivazioni importanti per il miglioramento dellâambiente, della qualitĂ dei prodotti, del benessere animale e della commercializzazione dei prodotti agricoli; ⢠affrontare svantaggi specifici nel settore lattiero-caseario, delle carni bovine, delle carni ovicaprine e del riso per aziende operanti in zona svantaggiate o per imprese economicamente vulnerabili; ⢠aumento del valore unitario dei titoli per programmi di ristrutturazione e/o sviluppo per evitare lâabbandono delle terre o svantaggi specifici; ⢠contributi ai premi di assicurazione raccolto, animali e piante (fino ad un massimo del 65% del premio assicurativo); ⢠contributi per i fondi di mutualizzazione per malattie degli animali e delle piante e per gli incidenti ambientali.
CONDIZIONALITĂ
I fondi supplementari derivanti dalla modulazione obbligatoria vengono destinati dagli Stati membri ad attivitĂ legate allo Sviluppo Rurale; in particolare saranno introdotte nei programmi operazioni rispondenti alle seguenti prioritĂ : cambiamenti climatici, energie rinnovabili, gestione delle risorse idriche e biodiversitĂ .
Viene semplificata con lâeliminazione di alcuni obblighi. Diventano invece obbligatorie le norme che mantengano i vantaggi ambientali relativi alla messa a riposo delle terre e che riguardano la gestione dellâacqua, come la protezione dei pascoli permanenti e lâuso dellâacqua di irrigazione soggetta ad autorizzazione.
RISORSE NON UTLIZZATE Gli Stati membri possono destinare i fondi non spesi della loro dotazione nazionale alle misure dellâarticolo 68 o trasferirli allo sviluppo rurale, fino ad un massimo del 4% del massimale (per lâItalia circa 140 milioni di euro).
LIMITE MINIMO PER ESSERE AMMESSI AL PAGAMENTO Gli Stati membri stabiliscono la soglia di esclusione dai pagamenti diretti per gli agricoltori che non raggiungono una determinata soglia di importo o di superficie: tale soglia è compresa fra 100 e 400 euro per azienda oppure tra 0.5 ed 1 ettaro.
DISACCOPPIAMENTO DEGLI AIUTI ACCOPPIATI A partire dal 2010 viene integrato nel premio unico aziendale il premio qualitĂ del grano duro e dal 2012 viene disaccoppiato il 100% dellâaiuto specifico per il riso, il premio per le colture proteiche, lâaiuto alle sementi, lâaiuto a superficie per la frutta a guscio. Dal 2012 viene disaccoppiato lâaiuto alla trasformazione dei foraggi essiccati. Dal 2010 viene abolito IL
CREMONESE
Coltivatore
14
POLITICHE COMUNITARIE
NUMERO 1
GENNAIO/FEBBRAIO - 09
REVISIONE DEI TITOLI E REGIONALIZZAZIONE (VOLONTARIA PER GLI STATI MEMBRI) In previsione del âdopo 2013â gli Stati membri possono decidere il passaggio dai titoli storici a titoli piĂš uniformi attraverso tre metodi: ⢠regionalizzazione: assegnazione di titoli a tutti gli agricoltori (anche a chi non ha titoli storici) sulla base della superficie ammissibile; ⢠ravvicinamento del valore dei titoli attualmente assegnati, quindi senza assegnazione di titoli a chi non ne ha; ⢠regionalizzazione + ravvicinamento. Alla luce del fatto che la riforma Fischler ha determinato forti differenze nel valore dei titoli tra le diverse aziende legate
alle diverse tipologie produttive delle imprese, tutti i metodi sono da ritenersi attualmente inapplicabili, anche se uno studio attento della situazione può portare a non farsi cogliere impreparati nel momento di conclusione della riforma stessa nel 2013, anno in cui potrebbe essere necessaria una revisione del sistema.
Foto di Bruno Toscani
PAC: LE NOVITAâ PER IL 2009
Lâaccordo sullâHealth check di novembre determina importanti novitĂ giĂ per la campagna in corso. PUR RICORDANDO CHE PER AVERE LA CERTEZZA Ă NECESSARIO ATTENDERE LA PUBBLICAZIONE SIA DEI REGOLAMENTI COMUNITARI SIA DELLE NORME NAZIONALI, SI ENUNCIANO SCHEMATICAMENTE QUALI SONO I PUNTI DELLA RIFORMA IN VIGORE PER LA PRESENTE CAMPAGNA.
⢠GESTIONE TITOLI: abolizione del vincolo di utilizzo dellâ80% nel caso di vendita di titoli senza terra. Abolizione dei vincoli dei titoli da riserva: trasferimento e obbligo di utilizzo per cinque anni. I titoli non utilizzati per due anni (e non piĂš per tre) passano alla riserva nazionale. ⢠MODULAZIONE: per il 2009 sarĂ pari al 7% aumen-
⢠SUPERFICI AMMISSIBILI AI FINI PAC:
tando fino al 10% nella campagna 2012.
seminativi (escluse le patate), prati e pascoli permanenti, oliveti, agrumeti, vigneti (esclusi i vivai), pioppeti, imboschimenti realizzati con il Psr e che hanno dato diritto ad un pagamento nel 2008. Gli ettari ammissibili dovranno essere a disposizione dellâagricoltore che presenta la domanda unica alla data del 15 maggio 2009.
⢠SET-ASIDE:
abolizione del set-aside e conversione dei titoli di riposo in titoli ordinari dal 1 gennaio 2009. IL
⢠PAGAMENTI MINIMI: per il 2009 non ci sono novità ; non saranno corrisposti pagamenti per importi inferiori a 100 euro. ⢠ARTICOLO 69: per il 2009 non ci sono novità (premi accoppiati per mais, frumento, grano duro, avvicendamento e per certe categorie di allevamento bovino ed ovi-caprino), cosÏ come per i pagamenti ancora accoppiati. CREMONESE
Coltivatore
15 NUMERO 1
INFORMAZIONE ALLE IMPRESE
GENNAIO/FEBBRAIO - 09
DIRETTIVA NITRATI Ai sensi della d.g.r. n. VIII/5868 del 21 novembre 2007 tutte le aziende agricole tenute ad una qualsiasi forma di comunicazione prevista per lâutilizzazione agronomica dei fertilizzanti devono compilare sul Sistema Informativo Agricolo della Regione Lombardia (SIARL), entro il 30 aprile 2009: ⢠Programma Operativo Aziendale, comunicazione contenente le informazioni aziendali riguardanti lâutilizzazione agronomica degli effluenti aziendali e dei fertilizzanti azotati che consente di dimostrare la rispondenza dellâAzienda ai requisiti normativi (POA/POAs) ⢠Piano di Utilizzazione Agronomica dei fertilizzanti, documento annualmente aggiornabile contenente le informazioni relative alla gestione agronomica dei fertilizzanti impiegati sui terreni in uso in relazione al bilancio dellâazoto (PUA/PUAs). La compilazione deve avvenire previo aggiornamento del fascicolo aziendale, in particolare per quanto riguarda gli allevamenti e le superfici condotte; pertanto sarĂ necessaria la: - Presentazione della Planimetria Azien-
dale (stabili degli allevamenti e delle strutture di stoccaggio) - Presentazione della mappa dei terreni condotti - Presentazione delle convenzioni dei terreni in essere o di quelle recentemente stipulate - Dichiarazione del numero medio di capi allevati e distinti per categoria. Per eseguire la visita tecnica presso la Vostra azienda e per la predisposizione del procedimento nitrati sarete contattati o da parte dei tecnici operanti allâinterno dellâorganizzazione o da parte dei tecnici esterni che lavoreranno sulla base di una convenzione stipulata con il sistema Coldiretti tramite la societĂ Impresa Verde Cremona. Si ricorda che il rispetto della Direttiva Nitrati non riguarda le sole aziende zootecniche, nĂŠ solo quelle poste in zona vulnerabile, ma anche le semplici aziende cerealicole oltre un certo carico dâazoto. Pertanto, per evitare di utilizzare fertilizzanti chimici azotati oltre le dosi consentite, vi chiediamo di verificare la congruitĂ tra lâasportazione delle colture programmate per il 2009
e le relative dosi di concime, prima di terminare le operazioni di concimazione delle colture per la campagna in corso. Per ogni ulteriore informazione potete rivolgervi al vostro rispettivo Ufficio di Zona o contattare Ambrogio Toscani, referente tecnico provinciale per la direttiva nitrati (0372/499811). Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Ordinanza del 18 dicembre 2008
Divieto di utilizzo di esche e bocconi avvelenati Allo scopo di prevenire i rischi per la salute dellâuomo, degli animali e dellâambiente derivanti dallâabbandono in giro di esche e bocconi avvelenati usati contro infestazioni di animali sgraditi o pericolosi, il Ministero vieta la preparazione, lâutilizzo e la distribuzione (sia in aree rurali-urbane che agricole) di bocconi ed esche avvelenate o comunque nocive âfai da teâ oltre al divieto di detenzione ed impiego di alimenti intossicati. Eâ fatto obbligo ai proprietari di animali deceduti, e ai veterinari che rilevano avvelenamenti a carico di fauna domestica e selvatica, di dare comunicazione al Sindaco e alla ASL, che provvedono alle relative indagini e allâavvio delle operazioni di bonifica se necessarie. Eâ possibile utilizzare esclusivamente esche opportunamente predisposte in contenitori idonei per lâaccesso solo allâanimale che si intende eliminare, oppure ditte autorizzate alle operazioni di disinfestazione e derattizzazione, secondo modalitĂ idonee di pubblicizzazione.
CONSORZIO DI DIFESA COLTURE AGRARIE DELLA PROVINCIA DI CREMONA POLIZZE GRANDINE E ALTRE AVVERSITĂ, COME SARĂ IL 2009? SORESINA ⢠LUNEDIâ 9 FEBBRAIO, ore 10,30 - Sala PodestĂ Via Matteotti CASALMAGGIORE ⢠MERCOLEDIâ 11 FEBBRAIO , ore 9,30 - Ufficio Zona Coldiretti, Via Cairoli,3 CREMA ⢠MARTEDIâ 17 FEBBRAIO , ore 10,30 - Ufficio Zona Coldiretti, Via del Macello 34/36 CREMONA ⢠MERCOLEDIâ 18 FEBBRAIO, ore 10,30 - Ufficio Zona Coldiretti, Via Ruffini, 28 Sono queste le date degli incontri organizzati dal Consorzio di Difesa per illustrare le prospettive che dobbiamo attenderci per lâanno 2009, stante la possibilitĂ di non poter adire al Fondo di SolidarietĂ Nazionale. Gli incontri di carattere informativo, condotti da persona competente del settore, illustreranno le forme assicurative piĂš convenienti e consone in maniera chiara e puntuale. Tutto quanto sopra perchĂŠ, nel momento in cui andrete a stipulare la polizza assicurativa, siate pienamente informati sui costi e la convenienza del contratto sottoscritto. CONSORZIO DI DIFESA COLTURE AGRARIE DELLA PROVINCIA DI CREMONA Via Ala Ponzone, 8 â 26100 Cremona â Tel. e fax 0372/456972 e-mail: cdcacr@tin.it IL
CREMONESE
Coltivatore
16
DATORI DI LAVORO
NUMERO 1
Dianella Mariotti Politiche del Lavoro e Contrattualistica
GENNAIO/FEBBRAIO - 09
âSICUREZZA ED ALFABETIZZAZIONE LINGUISTICA NEL SETTORE AGRICOLOâ
Al fine di promuovere la diffusione in agricoltura della sicurezza nei luoghi di lavoro, il CAPA (Centro Addestramento Professionale Agricolo) informa i datori di lavoro agricolo della opportunitĂ di iscrivere i propri dipendenti al corso âProgetto E.n.E.A.â rivolto agli operatori di lingua straniera. Di seguito gli interventi formativi strutturati.
Progetto E.n.E.A - Lavoratori - Settore AGRICOLTURA ID Progetto: CR2000248 Obiettivo, asse, misura e sottomisura/ Linea di Finanziamento: Piano Regionale 2008-2010 per la promozione della sicurezza e salute negli ambienti di lavoro approvato con DGR VIII/6918 del 02/04/2008 Destinatari degli interventi: Le azioni previste sono rivolte a lavoratori occupati presso imprese appartenenti ai comparti dellâagricoltura, assoggettate al contributo di cui allâart. 12 della Legge 160 del 3 giugno 1975,
cosĂŹ come modificato allâart 25 della Legge Quadro sulla Formazione Professionale n. 845 del 21 dicembre 1978 e s.m.i., ed in particolare a: ⢠lavoratori di qualsiasi impresa privata in possesso del solo titolo di licenza elementare o istruzione obbligatoria; ⢠lavoratori delle imprese private con meno di 15 dipendenti; ⢠lavoratori di qualsiasi impresa privata con etĂ superiore ai 45 anni. Gli interventi sono rivolti ai lavoratori delle imprese che hanno una sede operativa nel territorio della provincia di Cremona.
Titolo azione: 1 - Adeguamento linguistico di base per la sicurezza Durata: 32 ore Descrizione azione: La presente azione formativa ha lâobiettivo di approfondire e migliorare le conoscenze linguistiche di un gruppo di lavoratori stranieri occupati nei luoghi di lavoro del settore dellâagricoltura. Il percorso è strutturato in modo tale da fornire ai partecipanti il lessico di base della lingua italiana, la ripresa e lâampliamento del lessico relativo ai temi della vita quotidiana, al fine di mettere lâutente in grado di comprendere, comunicare ed esprimersi in modo adeguato. Eâ previsto inoltre lâapprofondimento delle nozioni sia del linguaggio tecnico settoriale che del tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. Nello specifico, il corso in questione intende sviluppare le seguenti competenze: - acquisire confidenza e familiaritĂ con la lingua italiana; - capire il senso generale di un discorso e comunicare in modo semplice e chiaro nelle attivitĂ lavorative quotidiane. IL
LâattivitĂ formativa verterĂ principalmente sulla struttura linguistica, sulle basi grammaticali, sul lessico e sulla comunicazione/comprensione orale con approfondimenti sullâuso dei vocaboli attraverso lâutilizzo di frasi idiomatiche utili in situazioni specifiche di lavoro. I contenuti che costituiscono lâattivitĂ formativa (elementi fondamentali di grammatica ed elementi base del processo comunicativo), mirano a: - sviluppare le quattro abilitĂ linguistiche (ascoltare, parlare, leggere e scrivere) curando in maniera particolare l'abilitĂ di comprendere e di esprimersi; - aiutare a capire il funzionamento e la struttura della lingua attraverso attivitĂ pratiche che gli operatori vivono nelle attivitĂ quotidiane di lavoro; - creare opportunitĂ per utilizzare la lingua attraverso esercizi di tipo pratico (role-playing). Il team delle risorse professionali impegnate nella realizzazione delle attivitĂ formative è costituito da un mix di esperti CREMONESE
Coltivatore
17
DATORI DI LAVORO
NUMERO 1
nellâambito della mediazione linguistica e culturale e risorse individuate tra esperti del settore come consulenti della sicurezza in azienda, tecnici in materia di igiene e prevenzione, medici specializzati in malattie infettive. Inoltre i Partner di progetto garantiranno la presenza di risorse qualificate in
GENNAIO/FEBBRAIO - 09
possesso di esperienza pluriennale per presidiare le funzioni chiave proprie del processo di erogazione della formazione quali: - la progettazione esecutiva - il tutoraggio - il coordinamento - il raccordo con le imprese coinvolte - la direzione - il monitoraggio - lâamministrazione.
Titolo azione: 2- Adeguamento linguistico intermedio per la sicurezza Durata: 32 ore Descrizione azione: Lâintervento si rivolge ai lavoratori giĂ in possesso delle conoscenze linguistiche di base. Il percorso prevedrĂ quindi lâapprofondimento del linguaggio tecnico settoriale con attenzione alla terminologia usata per la sicurezza nei luoghi di lavoro agricoli. Il percorso si propone di ampliare ed approfondire le competenze linguistiche e culturali possedute dai partecipanti e di fornire gli strumenti necessari per riuscire a comprendere e ad esprimersi in modo corretto e consapevole allâinterno dellâambito professionale di riferimento. LâattivitĂ formativa verterĂ principalmente sulla conversazione con approfondimenti sullâuso dei vocaboli attraverso lâutilizzo di frasi idiomatiche utili in situazioni specifiche. I contenuti formativi che costituiscono il corso sono i seguenti:
- Il processo comunicativo orale: comprensione orale ed uso di espressioni idiomatiche; - Il processo comunicativo scritto: comprensione del testo scritto e tecniche di scrittura. Il team delle risorse professionali impegnate nella realizzazione delle attivitĂ formative è costituito da un mix di esperti nellâambito della mediazione linguistica e culturale e risorse individuate tra esperti del settore come consulenti della sicurezza in azienda, tecnici in materia di igiene e prevenzione, medici specializzati in malattie infettive. Inoltre i Partner di progetto garantiranno la presenza di risorse qualificate in possesso di esperienza pluriennale per presidiare le funzioni chiave proprie del processo di erogazione della formazione quali: - la progettazione esecutiva - il tutoraggio - il coordinamento - il raccordo con le imprese coinvolte - la direzione - il monitoraggio - lâamministrazione.
Titolo azione: 3 â Interventi per la diffusione della cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro Durata: 16 ore Descrizione azione: Lâobiettivo dellâazione è diffondere presso i lavoratori delle imprese agricole i fondamenti della cultura della sicurezza, affrontando i temi caratteristici del settore in modo completo e riferendosi a casi reali tipici dei diversi processi produttivi. I contenuti che si intendono sviluppare sono i seguenti: - Figure aziendali della sicurezza e ruoli; - Analisi delle situazioni di rischio e di pericolo nel settore agricolo, con particolare riferimento a: 1. rischi derivanti dallâimpiego delle attrezzature (trattrice, rischi di infortunio, rumore, folgorazione, prevenzione, dispositivi di protezione) 2. movimentazione degli animali e mungitura (scivolamenti e cadute al suolo); urti da animali; rischio biologico (zoonosi); carichi pesanti; folgorazione, rischio chimico, dispositivi individuali 3. scale, piattaforme sopraelevate, pavimenti (cadute; scivolamento al suolo, urti da contatto con attrezzature) 4. rischio biologico: contaminazione da batteri, virus o funghi che possono avere come conseguenze: malattie infettive (tetano, leptospirosi, brucellosi, tubercolosi, carbonchio, micosi, toxoplasmosi, rabbia, salmonellosi); 5. malattie respiratorie, allergie 6. fitofarmaci: tossicitĂ e rischi per la salute, protezioni individuali e norme comportamentali, conservazione segnaletica: cartellonistica di informazione, divieto, avvertimento, prescrizione, etichette di pericolo per merci in trasporto. Nello specifico, lâimpianto metodologico si fonderĂ sullâutilizzo di modalitĂ formative attive quali: - proiezione di video specifici; - comunicazioni frontali; - materiale didattico; - filmati; IL
- momenti collettivi di discussione e di confronto fra i/le partecipanti; - uso privilegiato del metodo esperienziale con brevi quadri di sintesi che facilitino la concettualizzazione delle esperienze; - simulazioni delle attivitĂ lavorative realizzate sul campo per facilitare la comprensione e la consapevolezza dellâargomento trattato. Le risorse professionali impegnate saranno individuate tra esperti del settore come consulenti della sicurezza in azienda, tecnici in materia di igiene e prevenzione, medico specializzato in malattie infettive.
I nostri uffici sono come sempre a disposizione per ogni ulteriore informazione e per ricevere le iscrizioni ai corsi.
CREMONESE
Coltivatore
18
DATORI DI LAVORO
NUMERO 1
GENNAIO/FEBBRAIO - 09
ACCOLTE LE RICHIESTE DI COLDIRETTI CREMONA:
NEL MERITO DELLA CAPACITAâ OCCUPAZIONALE E DI REDDITO DEL DATORE DI LAVORO - IMPRENDITORE AGRICOLO CAPACITAâ ALLA ASSUNZIONE Nelle istanze di nulla osta al lavoro subordinato in favore di cittadini extracomunitari residenti allâestero, la capacitĂ economica del datore di lavoro, imprenditore agricolo, farĂ riferimento oltre che al reddito ed al fatturato anche al valore della produzione. Lâufficio Datori di Lavoro informa che giovedĂŹ 22 gennaio c.a., presso la Prefettura di Cremona, si è tenuto lâincontro congiunto, richiesto da Coldiretti, tra Prefettura, Direzione Provinciale del Lavoro e Coldiretti Cremona. Allâordine del giorno, considerato il rigetto della DPL di alcune domande, a causa della ritenuta insufficienza di reddito del datore di lavoro, lâapprofondimento della tematica relativa alla verifica della capacitĂ economica del datore di lavoro imprenditore agricolo, nel caso di richiesta di nulla osta al lavoro subordinato in favore di cittadini extracomunitari residenti allâestero. Come noto lâex art. 30-bis, com. 8 del D.P.R. n. 394/99, come modificato dal D.P.R. 334/2004 recita nel merito: âautocertificazione della posizione previdenziale e fiscale atta a comprovare, secondo la tipologia di azienda, la capacitĂ occupazionale e reddituale del datore di lavoroâ, ma non si rinvengono nelle disposizioni di legge o nelle circo-
lari applicative puntuali previsioni per la definizione della capacitĂ economica del datore di lavoro. Nello specifico la Direzione Regionale del Lavoro di Milano, nel definire i criteri di valutazione omogenei degli indicatori economici previsti dalla modulistica predisposta dal Ministero dellâInterno, quali il reddito ed il fatturato conseguito dallâimpresa nellâultimo esercizio, come risultante dallâultima dichiarazione fiscale presentata, a nostro avviso, non ha tenuto conto della peculiaritĂ del reddito prodotto dellâimprenditore agricolo, cioè âdella tipologia dellâaziendaâ stabilita dal decreto stesso. Le parti, rappresentate: dal Viceprefetto dott.sa Carola Bellantoni, dal dott. Giancarlo Vescovi per DPL e dal Direttore Assuero Zampini per Coldiretti, dopo attenta e ponderata valutazione delle argomentazioni addotte dalla nostra responsabile Sig.ra Mariotti Dianella, volte a sottolineare, nello specifico, i criteri per stabilire lâeffettiva capacitĂ economica dellâimprenditore agricolo, che
IL
CREMONESE
Coltivatore
non può basarsi esclusivamente sulla indicazione del reddito agrario e dominicale, ma soprattutto sulla redditivitĂ dellâimpresa, cioè sul valore della produzione, dati per altro giĂ contemplati nella dichiarazione fiscale, ha sottolineato il Direttore Zampini, hanno redatto un verbale accogliendo le richieste di Coldiretti Cremona, perchĂŠ ritenute fondate ed inconfutabili. Pertanto, alla luce di quanto sopra esposto, si è convenuto, nel rispetto della norma del DPR 334/04 e delle direttive della Direzione Regionale del Lavoro di Milano, che la DPL di Cremona nellâesprimere il proprio parere di competenza, nellâesame delle istanze di nulla osta al lavoro subordinato in favore di cittadini extracomunitari residenti allâestero, quale indicatore ai fini della determinazione dellâeffettiva capacitĂ economica del datore di lavoro, imprenditore agricolo, utilizzerĂ , oltre al reddito ed al fatturato anche il valore della produzione, comunque giĂ indicato nella dichiarazione fiscale modello Unico.
Inserto da staccare e conservare
di Dianella Mariotti seguito del rinnovo del Contratto Provinciale di Lavoro del 2 luglio 2008, sono state determinate le nuove tabelle paga dei salariati con decorrenza 1° gennaio 2009, dando cosĂŹ corso al secondo aumento retributivo previsto, pari al 3,7%. In questo inserto a cura dellâUfficio Datori di Lavoro, inserto che consigliamo agli Imprenditori Agricoli di staccare e conservare, si riportano le tabelle complete.
A
SALARIATI AGRICOLI
2° AUMENTO RETRIBUTIVO
20
Tabella paga operai agricoli TRADIZIONALI in vigore dal 1째 gennaio 2009
INSERTO DA STACCARE E CONSERVARE
21
Tabella paga operai agricoli FLOROVIVAISTI in vigore dal 1째 gennaio 2009
IL
CREMONESE
Coltivatore
INSERTO DA STACCARE E CONSERVARE
22 NUMERO 1
DATORI DI LAVORO
GENNAIO/FEBBRAIO - 09
Tabella paga operai agricoli in vigore dal 1째 gennaio 2009
Tabella paga impiegati agricoli in vigore dal 1째 gennaio 2009
IL
CREMONESE
Coltivatore
23 NUMERO 1
SINDACALE
GENNAIO/FEBBRAIO - 09
Coldiretti: al via gli incontri con gli allevatori per parlare del Decreto âquote latteâ âSiamo in attesa della pubblicazione del Decreto âquote latteâ in gazzetta ufficiale: solo a quel punto sarĂ veramente possibile esprimere delle considerazioni piene e circostanziate. Ciò che, ad oggi, alla luce delle dichiarazioni del Ministro Zaia, possiamo dire è che, pur dando atto al Governo dellâimpegno posto nel sistemare la questione degli âsplafonamentiâ, vi sono nel decreto alcuni punti che senza dubbio andranno chiariti. Confermiamo, in particolare, le forti perplessitĂ subito espresse in merito ai criteri individuati per la regolarizzazione delle multe pregresseâ. A parlare è Roberto De Angeli, Presidente di Coldiretti Cremona, al termine dellâincontro svoltosi lunedĂŹ 2 febbraio a Milano, che ha riunito i vertici di Coldiretti Lombardia per trattare le prospettive del prezzo del latte, principale preoccupazione per la sopravvivenza del comparto. Un secondo incontro a livello regionale è giĂ fissato, per lunedĂŹ 9 febbraio, teso ad unâattenta valutazione del Decreto sulle misure urgenti in materia di produzione lattiera, approvato dal Consiglio del Ministri su proposta del Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia. âA questo incontro a livello regionale seguirĂ , nei prossimi giorni, la convocazione della giunta provinciale. Nella seconda decade di febbraio si apriranno, inoltre, vari incontri sul territorio, rivolti agli allevatori, con lâobiettivo di spiegare il decreto e stabilire, insieme, dove e come esso vada âaggiustatoâ. Non appena definite, le date delle riunioni saranno tempestivamente comunicate agli allevatori. Ci aspettano settimane di intenso lavoro, che sarĂ volto a superare quelle zone dâombra che il decreto evidenzia. Resta il fatto che, certamente, i nostri allevatori si aspettavano una maggiore differenziazione tra chi ha operato onestamente, nel pieno rispetto della legge, e chi in tutti questi anni ha scelto la via piĂš comoda, agendo, di fatto, a danno della grandissima maggioranza dei produttoriâ rimarca De Angeli. âDue sono, in sostanza, le parti essenziali di questo Decreto: quella rivolta alla sistemazione delle posizioni e quella dedicata allâattribuzione di quota â prosegue il Presidente di Coldiretti Cremona â. Per quanto concerne la regolarizzazione delle posizioni, trovo legittimo che, da parte degli allevatori che con sacrifici e grandi esborsi hanno finora operato nel rispetto della legge, giunga la richiesta di avere delle garanzie: chiediamo, semplicemente, che chi oggi regolarizza la propria posizione paghi le multe, e che lo faccia pienamente. Ogni ulteriore concessione, in tal senso, sarebbe una scorrettezza nei confronti dei numerosissimi allevatori che hanno agito nella legalitĂ â. âPur in assenza del testo definitivo del Decreto, giĂ lâintervento del Ministro Zaia, che anche oggi abbiamo attentamente vagliato, lascia delle perplessitĂ : il Ministro, ad esempio, non IL
ha saputo rispondere a chi gli domandava che cosa accadrebbe a quelle aziende agricole che non riuscissero a pagare la multa nei trentâanni concessi. Non è, questo, un passaggio sul quale si possa glissare â sottolinea De Angeli â. Veniamo, ora, ai criteri di attribuzione delle nuove quote. Anche in questo caso poniamo degli interrogativi: siamo in presenza di una legge, la 119, che il Ministro non disconosce, ma che, di fatto, in questo caso viene messa da parte per lâassegnazione delle quote. Eâ naturale chiedere che il Parlamento corregga, dunque, tutti quegli aspetti del decreto che non premiano i produttori che in questi anni si sono mossi nel pieno rispetto della 119. Faccio un altro esempio: sempre a proposito dellâattribuzione di quota, non ci sembra equo attribuire quota solo a chi ha prodotto quota B e affittata, senza tener conto di altre aziende che, nel rispetto della legge e pur avendo la B a disposizione, hanno compiuto la scelta di non utilizzarla. A tal proposito, una concreta risposta dal Ministro potrebbe giungere dal corretto utilizzo di quel 5-10% di quota che, al momento, dalle dichiarazioni di Zaia, risulterebbe trattenuta. Il Ministro ha anche assicurato che verrĂ creato un fondo per garantire chi ha lavorato nella legalitĂ : non mancheremo di vigilare perchĂŠ questo avvenga, con passaggi certi e condivisiâ. âAbbiamo davanti sessanta giorni di tempo per ragionare, a livello confederale e locale, in merito al decreto. Lo faremo con i nostri tecnici e, soprattutto, con i nostri allevatori â conclude De Angeli â. La nostra è una posizione di attenta ed approfondita valutazione e di ferma proposta, tesa a migliorare lâefficacia del decreto: ribadiamo che la nostra Organizzazione non mancherĂ di mettere in atto tutte le iniziative necessarie ad impegnare i parlamentari e le forze politiche che hanno dimostrato di avere a cuore la legalitĂ del sistema, affinchĂŠ il Parlamento corregga le parti del decreto che non premiano i produttori che in questi anni, con grandi sacrifici e senso di responsabilitĂ , hanno operato nel pieno rispetto della legge 119. A livello nazionale la nostra Organizzazione presenterĂ nei prossimi giorni le richieste di modifiche ritenute necessarie, da sostenere con determinazione, in sede di conversione parlamentare del decretoâ. CREMONESE
Coltivatore
24
SERVIZI AMBIENTALI
NUMERO 1
Mara Malinverno Ambiente e Innovazione
GENNAIO/FEBBRAIO - 09
Gestione rifiuti piĂš semplice, salvi gli accordi
Con le recentissime leggi n. 205 e n. 210 del 30 dicembre 2008 sono state approvate alcune disposizioni di semplificazione degli adempimenti in materia di accordi di programma e di trasporto dei rifiuti. Ad una prima lettura, quindi, potranno essere rinnovati a Cremona gli accordi di programma che semplificano la gestione dei rifiuti agricoli anche se con modalitĂ diverse rispetto al passato. Lâaccordo stipulato a livello provinciale a Cremona è rimasto in vigore fino a un anno fa e poi è decaduto per la modifica al Testo unico ambientale. In provincia di Cremona, lâaccordo è stato in vigore per ben cinque anni fino a febbraio 2008, consentendo cosĂŹ alle aziende agricole di beneficiare di una semplificazione degli adempimenti, ossia di smaltire i rifiuti tramite ditte incaricate senza lâobbligo di tenuta del registro per i rifiuti pericolosi, nĂŠ della presentazione del Mud a fine anno. Ve-
nendo a mancare lâaccordo di programma, Coldiretti Cremona ha riattivato gli adempimenti amministrativi come la tenuta di un registro unico multi-aziendale, per le aziende convenzionate e non, che con la fine anno permetterĂ inoltre la predisposizione dei MUD per coloro che hanno smaltito rifiuti pericolosi. In questo modo le aziende agricole sono comunque sollevate da incombenze piuttosto onerose, soprattutto in termini di tempo. GiĂ dallâinizio di gennaio 2008, Coldiretti si è attivata per il ripristino dellâaccordo di programma in sinergia con lâAmministrazione provinciale, soprattutto per avviare un concreto percorso di recupero e riciclo dei materiali provenienti dai rifiuti agricoli (in particolare imballaggi) con indubbi vantaggi sia economici che ambientali. Lâemendamento inserito nella legge di fine anno agevola enormemente il lavoro di collaborazione tra tutti i soggetti pubblici e privati IL
CREMONESE
Coltivatore
interessati, necessario a ripristinare e a migliorare le condizioni del precedente accordo, che a Cremona risaliva al 2004. Rispetto al passato, sottolinea Coldiretti Cremona, anche la semplificazione relativa al trasporto delle piccole quantitĂ di rifiuti, senza formulario e senza obblighi di iscrizione allâAlbo dei Gestori Ambientali, porterĂ alla concreta possibilitĂ di riavviare il sistema di conferimento diretto dei rifiuti agricoli da parte dei piccoli produttori, riducendo i costi di trasporto. Conferimento diretto consentito solo in presenza di accordo con il Gestore dei servizi pubblici in ecopiazzole autorizzate. Auspicabile quindi una veloce ripresa delle precedenti condizioni sia operative che di semplificazione. Uno dei risultati piĂš importanti scaturito dal lavoro svolto negli anni passati â evidenzia Coldiretti Cremona â è l'accresciuta consapevolezza nei Soci che solo con la corretta gestione dei rifiuti agricoli si possono garantire produzioni di eccellenza e valorizzazione del territorio. Analogamente è aumentata la domanda di un sistema sempre piĂš organizzato e trasparente in materia di rifiuti proprio per i diffusi benefici che ne derivano, che solo con una concreta sinergia tra pubblico privato si possono raggiungere. Insieme alle auspicate semplificazioni, gli accordi di programma permetteranno anche di individuare e raggiungere ulteriori obiettivi utili allâambiente e alla collettivitĂ , tra cui lâavvio di un piano di âriduzioneâ della produzione dei rifiuti stessi.
25 NUMERO 1
SERVIZI AMBIENTALI
GENNAIO/FEBBRAIO - 09
RINNOVATO il Servizio di Gestione dei Rifiuti Agricoli ai sensi del D.lgs. 16 gennaio 2008 n. 4 e D.lgs. 152/2006 â norme in materia ambientale Efficacia, efficienza ed economicitĂ : questi sono gli elementi portanti del rinnovato SERVIZIO DI GESTIONE DEI RIFIUTI AGRICOLI messo a disposizione di tutte le Imprese agricole associate COLDIRETTI CREMONA. A seguito delle modifiche introdotte dallâultimo Decreto legislativo in materia ambientale, che regolamenta la gestione di tutti i rifiuti, lâAccordo di Programma Provinciale per la gestione dei rifiuti agricoli cosĂŹ come lo conoscevamo è stato rivisto, e, purtroppo, è stato reintrodotto il regime ordinario di registrazione dei movimenti nel sistema di gestione dei rifiuti agricoli. Coldiretti Cremona, trovandosi quindi nella necessitĂ di valutare tra diverse offerte di servizi, consapevole delle opportunitĂ e dei rischi connessi, ha scelto di assegnare alla societĂ Recupera srl il mandato di proseguire il servizio di gestione dei rifiuti agricoli delle aziende associate. Coldiretti Cremona con la sua Impresa Verde Cremona, cercando di avere una visione a lungo termine del problema rifiuti, ha considerato come prioritario il percorso del recupero dei materiali scartati, oggi sempre piĂš una risorsa economica a valore crescente, valorizzabili solo con una vera integrazione con i servizi pubblici sul territorio, riducendo al minimo la âfilieraâ di ritiro, trasporto e smaltimento. Nellâambito della rinnovata convenzione tra Impresa Verde Cremona srl e Recupera srl è stato ri-definito il âcontratto di servizioâ tra lâimpresa agricola e Recupera stessa, prevedendo, oltre alla definizione delle migliori condizioni per il ritiro dei rifiuti in azienda, anche la tenuta degli adempimenti amministrativi obbligatori al fine di eliminare subi-
to il peso burocratico incombente sulle aziende stesse. Giocoforza, per i dovuti obblighi di aggiornamento dei documenti, tutti i Soci dovranno procedere al rinnovo del sistema formale di delega a Impresa Verde Cremona sia per il servizio che per gli adempimenti ritornati in vigore. Al riguardo, si comunica che giĂ nel corso del 2008, Impresa Verde Cremona (in forza della convenzione in essere con i propri assistiti) ha riattivato da subito il registro multiaziendale precedentemente vidimato. Pertanto tutti i Soci convenzionati riceveranno lâestratto del registro di carico e scarico rifiuti relativi ai propri movimenti effettuati nel 2008, da conservare in azienda, unitamente ai formulari rilasciati al momento del ritiro. Le aziende che avessero riattivato autonomamente il registro, e/o che hanno effettuato movimenti di rifiuti con altre ditte autorizzate e vogliono avvalersi del nostro servizio sono pregate di contattare al piĂš presto lâUfficio Zona o la Sede Coldiretti per la sistemazione dei procedimenti (vedi riquadro sul registro multiaziendale).
Modalità del servizio Impresa Verde Cremona Tra le modifiche introdotte dalla nuova normativa, quella che piÚ incide sul servizio è la cancellazione della possibilità di individuare piazzole autorizzate in cui conferire direttamente i rifiuti agricoli. Pertanto, in attesa di auspicate nuove modalità di conferimento, gli smaltimenti potranno avvenire solo con ritiro in azienda secondo le modalità della richiesta a chiamata o in abbonamento (per alcuni tipi di rifiuti). IL
CREMONESE
Coltivatore
Con il servizio a chiamata viene addebitato il costo del trasporto, mentre in abbonamento lo stesso è compreso nel prezzo. Al fine di ridurre i costi di trasporto, con Recupera si sono concordate due possibilitĂ di ritiro âcollettivoâ: ⢠operativo da subito, il ritiro che raggruppa le chiamate per comune: ciò significa che i Soci possono fare la richiesta singolarmente (o tramite lâufficio di zona); Recupera, in base alle localitĂ e alle quantitĂ , organizza il ritiro per diverse aziende in unico viaggio, a date da definirsi, avvisando sempre gli interessati; ⢠non ancora operativo ma da stabilire in base a preavvisi e adesioni adeguate, il ritiro âporta a portaâ a calendario, che sarĂ periodicamente ripetuto secondo le necessitĂ concordate, superando in futuro la modalitĂ âa chiamataâ. Anche in tempi brevi se si delineano bacini di conferimento sufficienti, si arriverĂ a raggruppare i ritiri per comune e per âtipo di materiale destinato al recuperoâ con gli indubbi vantaggi dati dalla riduzione dei costi di smaltimento specifici grazie alle quantitĂ assemblate. Al Servizio Gestione rifiuti agricoli di Impresa Verde Cremona si accede con sottoscrizione della delega per la tenuta degli adempimenti amministrativi e del contratto di servizio, presso gli Uffici Zona.
Alcune tariffe... GiĂ nel nuovo contratto, alcuni tipi di rifiuti sono a costo zero di smaltimento, in quanto materiali facilmente differenziabili e che possono essere accumulati e fatti ritirare in modalitĂ âcollettivaâ: - tutti gli imballaggi in carta e cartone,
26
SERVIZI AMBIENTALI
NUMERO 1
ridotti di volume; - rottami metallici e ferro derivante da materiali di demolizione. - oli esausti e batterie. Costi molto ridotti e sempre in modalitĂ collettiva sono stati concordati per: - bancali di legno e rifiuti edili da demolizione; Costi pressochĂŠ invariati per tutti gli altri tipi di rifiuti. Per i rifiuti a rischio infettivo (derivanti dalle cure allâallevamento) il servizio può essere fatto in abbonamento: annuale, trimestrale o semestrale con il costo in proporzione. Ad ogni ritiro vengono forniti gratuitamente il contenitore per aghi/oggetti taglienti e il contenitore per materiali contaminati da liquidi biologici (da 40 o 60 litri).
Impegni futuri e prospettive: ⢠Avvio di un ciclo di incontri informativi zonali e presso i recapiti, per una corretta gestione dei rifiuti agri-
coli in azienda, dalla conoscenza delle tipologie di quelli pericolosi alle modalitĂ minime di deposito temporaneo in azienda (al fine di limitare le contaminazioni e quindi i maggiori costi di smaltimento), dalla prevenzione alla riduzione dei rifiuti in genere, anche con iniziative rivolte ai fornitori di fattori tecnici agricoli, a partire giĂ dai primi giorni di febbraio 2009; ⢠Incremento del recupero e del riciclaggio dei rifiuti avviando tutte le iniziative per il coinvolgimento dei Consorzi Obbligatori degli Imballaggi; ⢠Attivazione nel piĂš breve tempo possibile di tutte le modalitĂ per il conferimento dei teli di plastica e altri imballaggi di materiali pregiati ma anche âenergivoriâ, alla filiera di ritiro e recupero a costo zero. Proprio questi punti sono quelli su cui è in corso di definizione un nuovo Accordo di Programma Provinciale, che avrĂ finalitĂ di indirizzo e non piĂš di natura amministrativa, comprendente: ⢠piano per la Riduzione della produzione di rifiuti in genere e in particolare nelle imprese produttive;
GENNAIO/FEBBRAIO - 09
⢠diffusione ed ampliamento della raccolta differenziata dei rifiuti di origine produttiva, per un contenimento dei costi privati e pubblici; ⢠attivazione delle piattaforme, di raccolta, trattamento e stoccaggio dei materiali da recuperare, autorizzate dai Consorzi di filiera obbligatori, per la valorizzazione delle risorse. Coldiretti Cremona ed Impresa Verde Cremona con lungimiranza offrono ai propri assistiti soluzioni innovative e al passo con i tempi, senza scorciatoie ma con la massima onestà e trasparenza: il nostro territorio e le nostre produzioni di qualità necessitano di impegni a 360 gradi, proprio in materia di adempimenti ecologici, ambientali e gestionali. Spesso ciò che ci viene proposto come un risparmio oggi (sia di tempo che di denaro) già domani può costare il doppio e oltre. Poter contare su un servizio controllato, corretto, organizzato e di buon senso è impagabile. Per qualsiasi informazione ed assistenza rivolgersi al proprio Ufficio di Zona.
ATTIVO IL REGISTRO MULTIAZIENDALE DI CARICO E SCARICO DEI RIFIUTI AGRICOLI Come è noto, dallo scorso febbraio 2008 è stato ripristinato il regime ordinario di gestione dei registri di carico e scarico dei rifiuti agricoli, a seguito della decadenza dellâaccordo di programma provinciale che permetteva lâesclusione delle aziende agricole dagli adempimenti di legge. Con il ripristino del regime ordinario per lo smaltimento dei rifiuti agricoli, venuta meno la semplificazione data dallâaccordo di programma, le imprese agricole, valutando le offerte del mercato, autonomamente possono rivolgersi ad altri operatori, considerando però lâobbligo agli adempimenti, ritornati a regime ordinario (registro e MUD). Al fine di rispondere alle esigenze delle nostre imprese associate, sempre libere
nella scelta dei fornitori di servizi, Impresa Verde Cremona ricorda che è attivo il servizio di tenuta amministrativa del registro di carico e scarico rifiuti (e relativa predisposizione del MUD annuale) tramite registro multiaziendale ai sensi del DM. 148 del 1° aprile 1998. Impresa Verde Cremona srl, infatti, in qualità di Società di Servizi di Coldiretti, può avere mandato dal Socio per la tenuta dei registri di carico e scarico con la formula del registro unico multiaziendale, dietro delega specifica. Pertanto tutte le imprese agricole associate sono invitate a regolarizzare la loro posizione in merito al registro dei rifiuti rinnovando la delega ad Impresa Verde Cremona, resa necessaria per le modifiche di legge che hanno cambiato i riferimenti normativi. IL
CREMONESE
Coltivatore
Per regolarizzare il 2008, in caso di smaltimenti di rifiuti effettuati con altre ditte, va inoltrata in Ufficio Zona la 4° copia dei formulari, per la loro registrazione. Se lâimpresa agricola ha mantenuto il servizio con Recupera non è necessario, in quanto giĂ a nostre mani. Le imprese associate possono proseguire nel contratto di servizio con Recupera, per gli smaltimenti, come da precedenti nostre comunicazioni oppure scegliere altri operatori, ricordando sempre in questo caso che devono inoltrare la 4° copia dei formulari a Impresa Verde per la registrazione. Per qualsiasi informazione gli imprenditori agricoli possono rivolgersi al proprio Ufficio di Zona.
27 NUMERO 1
SERVIZI AMBIENTALI
GENNAIO/FEBBRAIO - 09
VIA LIBERA AGLI INCENTIVI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI ATTESI DALLA SCORSA PRIMAVERA Con il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico dello scorso 18 dicembre 2008, finalmente si avvia il meccanismo incentivante in materia di energia da fonti rinnovabili. La Finanziaria del 2008 (L. 222/07 e L. 244/07) prevedeva due decreti attuativi per rendere applicabile tutto il sistema di incentivazione delle fonti rinnovabili: uno del Ministero dello Sviluppo Economico per la definizione di criteri generali e delle modalitĂ di transizione dal precedente meccanismo (introduzione della tariffa omnicomprensiva e coefficienti
di calcolo in base al tipo di fonte rinnovabile); il secondo di competenza del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali per lâindividuazione dei sistemi di tracciabilitĂ delle biomasse agricole di filiera corta, destinate alla produzione energetica. Si tratta di un primo passo importante dellâItalia verso il raggiungimento degli impegni fissati dalla Commissione UE con lâaccordo sul clima che fissa lâobiettivo del 20 per cento di produzione di energia con fonti rinnovabili entro il 2020. Attualmente la quota di energia rinnovabile sul consumo totale in Italia
è pari al 7 per cento. In particolare, il meccanismo della tariffa omnicomprensiva fissa (incentivo + valore dellâenergia elettrica prodotta) per le rinnovabili agricole (il cosiddetto âconto energia agricoloâ) è stato da sempre proposto da Coldiretti, che in questi anni ha lavorato assiduamente per garantire un sistema di diversificazione del reddito dei produttori agricoli nel settore agro-energetico, arrivando finalmente a consolidare e a stabilizzare il ruolo primario del settore e delle imprese agricole in un campo sempre piĂš âagguerritoâ.
NOVITĂ INTRODOTTE Il primo decreto approvato introduce una tariffa omnicomprensiva di 0,22 euro/kWh in âconto energiaâ, per lâenergia prodotta da impianti di potenza inferiore ad 1 MW alimentati a biomasse in genere non da filiera, o in alternativa e per impianti di potenza superiore al MW, un coefficiente di moltiplicazione pari a 1,1 del valore dei certificati verdi. I produttori di energia da fonti rinnovabili possono optare per una delle due forme di incentivo, con possibilitĂ di passaggio una volta sola durante il periodo di incentivazione. E questo vale, per ora, anche per le biomasse da filiera agricola, fino allâemanazione del secondo decreto: il Decreto competitivitĂ di competenza del Ministro per lâAgricoltura. Questo dovrebbe essere in dirittura di arrivo e, tra le altre, prevede un adeguamento del meccanismo di incentivazione, specificatamente riconosciuto per le biomasse agricole di filiera e di filiera corta pari a: tariffa omnicomprensiva fissa di 0,30 euro/kWh solo per impianti inferiori al MW, o in alternativa e per impianti superiori al MW, un coefficiente di moltiplicazione del valore dei CV pari a 1,8.
pubblici fino al 40% dellâinvestimento (ad esempio con i finanziamenti previsti dal PSR o da altri finanziamenti nazionali o regionali); un sistema transitorio di ritiro dei certificati verdi âinvendutiâ da parte del GSE per sostenere il mercato stesso; un sistema di transizione per i produttori in esercizio dal gennaio 2008, per impianti inferiori ad un MW, dal sistema a CV al sistema con tariffa omnicomprensiva, appena introdotta. E, soprattutto, il Decreto introduce anche lo âscambio sul postoâ per tutti gli impianti a fonti rinnovabili con potenza fino a 200 kW entrati in funzione dopo il 31 dicembre 2007, fatto salvo per gli impianti fotovoltaici che restano fermi ai 20 kW. Nel caso di scelta della tariffa
Nel Decreto 18 dicembre 2008 sono previsti: la cumulabilitĂ con altri incentivi IL
CREMONESE CREMONESE
Coltivatore
fissa omnicomprensiva non si ha accesso allo âscambio sul postoâ. Si ricorda che lo scambio sul posto è una modalitĂ di cessione e prelievo dellâenergia con la rete, attraverso un sistema di conguaglio che avviene sul valore economico dellâenergia elettrica e non piĂš in termini fisici; lâenergia immessa in rete e non consumata nellâanno di riferimento costituisce un credito in termini di energia (kWh) che può essere utilizzata successivamente. Per facilitare ulteriormente lâaccesso al sistema incentivante lâAutoritĂ per lâEnergia elettrica e il Gas ha emanato immediatamente una delibera (n.1/09) che introduce un nuovo regime semplificato per lâenergia elettrica prodotta ed immessa in rete prevedendo, accanto ad un unico prezzo fisso incentivante, la tariffa omnicomprensiva di cui sopra, anche un interlocutore unico nazionale per la gestione delle convenzioni: il GSE â Gestore dei Servizi Elettrici. I produttori potranno concludere con il GSE una convenzione per il ritiro dellâenergia elettrica secondo procedure uniche per tutto il sistema elettrico nazionale, oltre che per lâemissione e la movimentazione dei Certificati Verdi. In attesa delle prossime novitĂ , per qualsiasi informazione si invita a rivolgersi al proprio Segretario di Zona o in Sede Coldiretti.
28
AMBIENTE
NUMERO 1
GENNAIO/FEBBRAIO - 09
LA RISORSA IDRICA IN AGRICOLTURA, UN PATRIMONIO DA GESTIRE
Andrea Ragazzini Ambiente e Innovazione
Foto di Bruno Toscani
Lâacqua per legge (legge 36 del 5 gennaio 1994) è pubblica, non esiste piĂš distinzione tra acque private e pubbliche. Rimane la distinzione tra reticolo irriguo privato o demaniale inteso come âcontenitoreâ dove scorre lâacqua; la loro gestione, intesa come manutenzione ed altro, può essere eventualmente affidata ad un consorzio irriguo. Lâuso dellâacqua âpubblicaâ pertanto rimane soggetto a âconcessioneâ da parte dello Stato o di un suo Ente Delegato. Per le necessitĂ irrigue è la Provincia che rilascia le concessioni di uso dellâacqua ai consorzi e alle singole aziende agricole, sia delle acque superficiali sia delle acque sotterranee (pozzi irrigui). La seguente tabella sintetica riassume gli adempimenti fondamentali a cui va incontro unâazienda che richiede il rinnovo o il rilascio ex-novo di una concessione irrigua (Regolamento Regionale 02/2006).
ACQUE SUPERFICIALI VOLUME PRELEVATO < 200 l/s Tra 200 l/s e 1000 l/s > 1000 l/s
ADEMPIMENTI PROVINCIA Domanda di concessione Domanda di concessione
ADEMPIMENTI REGIONE -
Domanda di concessione
V.I.A.
Verifica di esclusione dal V.I.A.
ACQUE SOTTERRANEE VOLUME PRELEVATO < 50 l/s Tra 50 l/s e 100 l/s > 100 l/s
ADEMPIMENTI PROVINCIA Domanda di concessione Domanda di concessione
ADEMPIMENTI REGIONE -
Domanda di concessione
V.I.A.
domande e per le istruttorie da parte dellâAmministrazione Provinciale abbastanza lunghi; pertanto è fondamentale, da parte delle aziende, fare una programmazione dellâuso e delle necessitĂ idriche al fine di poter inoltrare in tempi utili le domande e ottenere le concessioni allâutilizzo della risorsa idrica in tempo per le necessitĂ aziendali. Per qualsiasi informazione rivolgersi presso il proprio Segretario o gli addetti acque di Zona o presso il nostro ufficio Ambiente e Innovazione della sede in Via Ala Ponzone 8 a Cremona, a: Andrea Ragazzini. Cogliamo lâoccasione per ricordare che come ogni anno vi sono le scadenze per gli adempimenti sui consumi idrici annuali (denuncia consumi idrici) e la possibilitĂ di presentare le licenze di attingimento annuali per il prelievo di acque superficiali. Al fine di programmare le attivitĂ e di rispettare le scadenze per la presentazione delle istanze, le aziende interessate sono pregate di rivolgersi ai nostri uffici secondo il presente calendario:
Verifica di esclusione dal V.I.A.
ADEMPIMENTO
ENTRO IL:
DENUNCE CONSUMI IDRICI
5 MARZO 2009
POZZI (USO IRRIGUO E ZOOTECNICO) e ACQUE SUPERFICIALI (AD USO IRRIGUO)
Come è possibile notare dalle tabelle sopra esposte i procedimenti a carico delle aziende agricole sono molteplici e di notevole complessità e richiedono tempi per la redazione delle IL
NUOVA LICENZA DI ATTINGIMENTO
28 FEBBRAIO 2009
RINNOVO LICENZA DI ATTINGIMENTO
5 MARZO 2009
CREMONESE
Coltivatore
29 NUMERO 1
FISCALE
GENNAIO/FEBBRAIO - 09
BONUS ENERGIA Il decreto interministeriale del 18 dicembre 2007 ha trovato, solo con delibera del 27 novembre 2008, le modalitĂ applicative per lâistituzione del bonus energia. Questa agevolazione va ad aggiungersi a quelle giĂ in corso, istituite sempre negli ultimi mesi del 2008 nel decreto anticrisi. La social card pari a 40 euro mensili, che è ancora in una fase di assestamento, dove sinceramente le domande presentate non sono state cosĂŹ numerose come si poteva ritenere, sicuramente a causa delle rigidissime condizioni dei requisiti per accedervi. Il bonus familiare pari ad un importo una tantum che varia da 200 euro a 1.000 euro, per il quale la prima fase terminerĂ il 28 febbraio, che ha trovato una platea molto piĂš ampia di beneficiari. Come detto in precedenza, a queste si affianca il bonus energia, ovvero il regime di compensazione della spesa sostenuta dai clienti domestici per la fornitura di energia elettrica, e interessa i cittadini che si trovano in determinate condizioni di disagio economico e/o fisico. In particolare lâagevolazione consiste in uno sconto sulla bolletta dellâenergia elettrica: quindi non viene erogato al beneficiario del denaro, ma viene compensato e quindi diminuito lâimporto della fattura da pagare. Il decreto ha stabilito due fattispecie di requisiti per potervi accedere. Da una parte il rispetto di determinati requisiti economici e dallâaltra il rispetto di alcune condizioni fisiche del soggetto appartenente al nucleo richiedente. Chi potrĂ fare parte anche solo di una delle due fattispecie potrĂ accedere al beneficio, mentre per chi farĂ parte di entrambe le fattispecie il beneficio sarĂ calcolato sommando gli importi dei due differenti bonus. La documentazione che attesta se il nucleo familiare rispetta i requisiti per i benefici è rappresentata rispettivamente dallâattestazione Isee per il disagio economico e dal certificato dellâAsl per il disagio fisico. Questa documentazione, assieme ad un documento dâidentitĂ e al modulo di istanza per lâammissione da compilare, differente se il disagio è economico o fisico, deve essere consegnato al proprio Comune di residenza. Il Comune, dopo aver verificato la completezza e correttezza della documentazione, rilascia al cittadino una certificazione nella quale si attesta il diritto al bonus e provvede direttamente alla trasmissione dei dati al distributore di energia elettrica che dovrĂ effettuare la compensazione in bolletta. Lâimpresa distributrice di energia elettrica riconosce lâagevolaIL
Paolo Soldi Ufficio Fiscale Impresa Verde
zione a decorrere dal primo giorno del secondo mese successivo alla trasmissione delle informazioni da parte del Comune. Per il bonus erogato in caso di disagio economico la compensazione è riconosciuta per 12 mesi e, se le condizioni che mi hanno permesso di accedere vengono mantenute, può essere rinnovato per altri 12 mesi, sempre in Comune. Per il bonus erogato in caso di disagio fisico non ci sono scadenze di validitĂ : lo sconto sulla bolletta cesserĂ solo quando il nucleo non avrĂ piĂš i requisiti per lâaccoglimento dellâagevolazione. Entrando nel particolare, il bonus energia per disagio economico viene riconosciuto agli intestatari di un contratto di fornitura di energia elettrica per uso domestico nellâabitazione di residenza anagrafica con potenza impegnata fino a 3 kW, che abbiano un Valore Isee inferiore o uguale a 7.500 euro. La compensazione spetta con riferimento ad un solo punto di prelievo, che deve essere relativo allâabitazione di residenza. Il bonus energia per disagio fisico invece viene assegnato agli intestatari di un contratto di fornitura di energia elettrica per uso domestico, nel cui nucleo familiare sono presenti persone che versano in gravi condizioni di salute, tali da richiedere lâutilizzo di apparecchiature elettromendicali necessarie per il loro mantenimento in vita. La condizione deve essere certificata dallâAsl. Per poter accedere al beneficio retroattivamente, recuperando cosĂŹ anche tutto il beneficio per lâanno 2008, la richiesta deve essere presentata entro il 31 marzo 2009. Il bonus per disagio economico consiste in una compensazione pari a 60 euro lâanno per il nucleo formato da una o due persone, è pari a 78 euro lâanno per il nucleo formato da tre o quattro componenti e pari a 135 euro lâanno per i nuclei con piĂš di quattro componenti. Il bonus per disagio fisico è calcolato a prescindere dalla condizione economica e dal numero dei componenti del nucleo familiare in 150 euro lâanno. Come giĂ detto in precedenza, per chi possiede sia i requisiti economici che fisici il bonus sarĂ dato dalla somma dei due importi. Il Caf Coldiretti, oltre al servizio di compilazione delle dichiarazioni Isee, è disponibile a fornire tutte le necessarie informazioni. CREMONESE
Coltivatore
30 NUMERO 1
Aldo Bellandi Agrifidi Lombardia Sede Cremona
AGRIFIDI LOMBARDIA
GENNAIO/FEBBRAIO - 09
Crisi finanziaria, crisi degli investimenti
La grave crisi finanziaria in atto sta privando il sistema economico di molta liquiditĂ , liquiditĂ che è indispensabile allâeconomia reale. Questa mancanza sta creando grandi difficoltĂ al sistema delle imprese di tutti i comparti. Per quanto riguarda il comparto agricolo, ho qui sintetizzato alcuni dei principali interrogativi ai quali, in qualitĂ di Segretario provinciale di Agrifidi Lombardia, mi trovo a rispondere. Qual è lâimportanza del credito nel contesto agricolo? La possibilitĂ di accedere alle risorse finanziarie, e quindi ottenere credito, rappresenta anche per gli imprenditori agricoli la risorsa principale con cui sviluppare la loro attivitĂ . Tra lâaltro le nuove esigenze di ampliamento aziendale contestualmente ad un significativo processo di differenziazione produttiva richiedono sempre di piĂš risorse importanti. Che cosa è cambiato negli ultimi anni? Molto. Con il 1° gennaio 1994 è entrata in vigore la nuova legge bancaria che, eliminando il credito agrario come âcredito specialeâ, ha aperto la possibilitĂ a tutte le banche di operare nel settore. Questo ha rappresentato una despecializzazione del credito stesso e delle modalitĂ di finanziamento ed ha aperto un sistema di erogazione non supportato da una reale valutazione dei bisogni aziendali. A tutto ciò vanno aggiunte tutte le novitĂ introdotte da Basilea2 che richiedono una maggiore responsabilizzazione e professionalitĂ dellâimprenditore agricolo. Qual è il rapporto tra lâimprenditore agricolo e il credito? Complesso. La semplificazione del regime speciale Iva per gli agricoltori ha provocato una avversione verso un sistema di contabilitĂ e controllo strategico della gestione aziendale. Questa avversione agli strumenti contabili ha determinato un rapporto problematico verso le istituzioni bancarie perchĂŠ la carenza di dati contabili oggettivi e riclassificati ha creato anomalie nelle diverse tipologie di credito erogate. Quando i margini di guadagno erano positivi andava comunque tutto bene anche per operazioni bancarie sbagliate. Oggi che la situazione reddituale delle imprese sovente presenta difficoltĂ per ragioni di mercato qualcosa è necessario cambiare per operare le giuste scelte. Quali sono i rischi che corre lâimpresa e quali gli errori piĂš comuni che commettono gli imprenditori agricoli? I rischi che personalmente ho rilevato con una certa frequen-
IL
za riguardano la tipologia di finanziamento rispetto al grado di solvibilitĂ finanziaria. Lâesempio della cambiale agraria è emblematico su questo. Le cambiali, che sono uno strumento finanziario a breve, sono diventate strumenti a medio termine in quanto continuamente rinnovate, anche per comoditĂ delle banche stesse. Adesso che diversi istituti di credito stanno chiedendo il rientro cosa succede! Lâutilizzo di altri strumenti finanziari a medio e a lungo termine non sempre è stato pianificato con il conto economico e lo stato patrimoniale riclassificato. Quali sono invece le colpe delle banche? Una certa facilitĂ di erogazione su aziende mediamente ben patrimonializzate. Purtroppo sovente i finanziamenti sono stati erogati con una certa facilitĂ senza considerare il grado di incidenza sui bilanci aziendali, bilanci che ovviamente non erano quasi mai predisposti. Quali sono gli strumenti finanziari adatti a sostenere le imprese? Dipende innanzitutto dal fabbisogno aziendale, come è patrimonializzata una impresa, che tipo di investimento deve fare e in che tempi previsti. Ogni azienda è una realtĂ a sè stante. Noi come Agrifidi lavoriamo molto con gli strumenti a medio e a lungo termine in quanto ci occupiamo di investimenti ma anche di ristrutturazioni aziendali. Di conseguenza lavoriamo sia con i prestiti chirografari che con gli ipotecari utilizzando questi strumenti rispetto ai dati contabili ed economici che rileviamo. Da qualche tempo si sta diffondendo il leasing, strumento ancora poco utilizzato in quanto per le macchine esistono
CREMONESE
Coltivatore
31 NUMERO 1
AGRIFIDI LOMBARDIA
accordi tra banche e rivenditori con tassi molto interessanti. Importante che si comprino le macchine veramente necessarie e rapportate ai concreti bisogni aziendali. Che rapporto câè tra il bilancio aziendale e il credito? Nella nostra esperienza di Agrifidi è fondamentale. Il nostro lavoro parte da una valutazione dellâazienda, che quasi sempre è conosciuta. Una volta raccolti tutti i dati aziendali e bancari predisponiamo lo stato patrimoniale e il conto economico riclassificato. Successivamente, se i conti tornano, facciamo la nostra valutazione di rating. Se gli indici sono a posto procediamo per le operazioni di credito. Per le aziende che si interfacciano da sole con il sistema bancario in mancanza di bilancio diventa tutto piĂš complesso per ambo le parti. Questo vuoto, oggi, lâazienda dovrebbe superarlo, in quanto i criteri di Basilea 2 sono stati inaspriti ulteriormente e senza dati contabili il rischio di non ottenere credito è molto concreto. A chi si deve rivolgere un agricoltore in difficoltĂ o che intende intraprendere un investimento? Nella Coldiretti è operante da qualche anno un servizio di consulenza alle imprese attraverso Agrifidi Lombardia. Noi analizziamo le imprese, valutiamo economicamente le fattibilitĂ operative, offriamo una consulenza rispetto ai prodotti bancari esistenti sul mercato in modo tale da consentire allâimprenditore di operare le scelte piĂš opportune in piena libertĂ .
GENNAIO/FEBBRAIO - 09
Quali sono gli effetti della crisi finanziaria sul rapporto tra le banche e lâimpresa agricola? La preoccupazione innescata da una congiuntura difficile contestualmente alla gravissima crisi finanziaria in corso per le imprese si traduce in una forte prudenza operativa e per le banche in una maggiore selettivitĂ del credito che in parte sta bloccando i finanziamenti a medio e lungo termine. Si stanno, in pratica, riducendo i prestiti alle imprese sia attraverso un rating appesantito che con aumenti significativi dello spread (che è il margine di guadagno della banche). Per questo aspetto è importante unâanalisi accurata della propria gestione finanziaria in quanto un certo modo di fare credito sta per finire come un certo modo di fare banca. Per concludere Lâimpresa agricola è coinvolta da un forte cambiamento produttivo, economico, finanziario e di mercato, contesto nel quale risulterĂ strategica la possibilitĂ di accedere alle risorse finanziarie attraverso il miglioramento della propria capacitĂ di analisi economica e finanziaria del bilancio aziendale. Lâimpresa, sia essa agricola che operante in altri settori, deve partire dal presupposto che il credito dâora in avanti sarĂ erogato con la garanzia di una giusta redditivitĂ e solvibilitĂ . Su questo aspetto la consulenza di Agrifidi è giĂ in piena operativitĂ per il supporto ai nuovi finanziamenti e forse non è casuale che le banche stesse richiedano sempre di piĂš la nostra collaborazione.
AgriĂdi Lombardia UGGERI PUBBLICITAâ
Soc. Coop. - Via F. Filzi, 27 â 20124 Milano
difesa e lo sviluppo ⢠Un sostegno agli investimenti ⢠Un nuovo veicolo Ănanziario ⢠Un Ănanziamento per lâinnovazione ⢠Uno strumento per la
⢠Un servizio di
analisi gestionale
...una mano concreta allâimpresa.
Per informazioni SEDE SECONDARIA DI CREMONA
Via Ala Ponzone, 8 - presso Federazione Provinciale Coldiretti - CREMONA - Tel. 0372 499811 - Fax 0372 499899 - E-mail: cremona@coldiretti.it
IL
CREMONESE
Coltivatore
32 NUMERO 1
MADE IN ITALY
GENNAIO/FEBBRAIO - 09
Il pollo Made in Italy continuerĂ ad essere riconoscibile grazie allâorigine in etichetta Il pollo Made in Italy continuerĂ ad essere riconoscibile sugli scaffali grazie alla proroga dei termini dellâOrdinanza del Ministero della Salute del 21 dicembre 2007, che giĂ prorogava lâordinanza dellâagosto 2005 che aveva introdotto misure di protezione e sorveglianza contro l'influenza aviaria e lâobbligo di specificare in etichetta il Paese di origine degli animali. Eâ quanto afferma con soddisfazione la Coldiretti nel sottolineare che si conferma cosĂŹ l'esigenza di assicurare ai consumatori la completa tracciabilitĂ del prodotto, agevolando il sistema dei controlli e tutelando la salute e il diritto a una corretta informazione. Restano quindi in vigore, in aggiunta alle indicazioni obbligatorie previste dalla normativa in materia di etichettatura dei prodotti alimentari, di cui al Decreto legislativo 109/92, le disposizioni che prevedono che gli operatori che intervengono nella fase di macellazione e di sezionamento e i soggetti che importano nel territorio italiano animali vivi da macellare, o carni fresche da sezionare o giĂ sezionate da commercializzare, debbano indicare in etichetta le informazioni necessarie a ripercorrere con esattezza la storia dell'animale. Ă stata cosĂŹ difesa â evidenzia la Coldiretti â una misura di trasparenza fortemente voluta dai produttori e dai consumatori e che ha consentito di superare la psicosi nei consumi familiari di carne avicola. Ricordiamo che nel comparto avicolo nazionale operano 6000 allevamenti, 173 macelli, 517 imprese di prima e seconda lavorazione. âLa proroga sancita dal Ministero della Salute non poteva essere piĂš tempestiva â ha aggiunto Coldiretti, con un chiaro riferimento allâannuncio di nuovi casi di influenza aviaria in Cina â. Quanto sta avvenendo nel Paese asiatico non deve far paura, in quanto con il mantenimento dellâobbligo di indicare in etichetta la provenienza della carne di pollo si prevengono gli ingiustificati allarmismi, con la piena tracciabilitĂ del prodotto che favorisce i controlli e assicura ai consumatori la possibilitĂ di scegliere consapevolmente Made in Italy, buono e sicuroâ.
LâETICHETTA, GRANDE ALLEATA DI PRODUTTORI E CONSUMATORI Il pressing della Coldiretti ha portato all'obbligo di indicare varietĂ , qualitĂ e provenienza nell'ortofrutta fresca, all'arrivo dal primo gennaio 2004 del codice di identificazione per le uova, all'obbligo di indicare in etichetta, a partire dal primo agosto 2004, il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto, all'obbligo scattato il 7 giugno 2005 di indicare la zona di mungitura o la stalla di provenienza per il latte fresco, all'etichetta del pollo Made in Italy per effetto dell'influenza aviaria dal 17 ottobre 2005 e all'etichettatura di origine per la passata di pomodoro a partire dal 1 gennaio 2008. Ma molto resta ancora da fare e per oltre il 50% della spesa l'etichetta resta anonima. Eâ il caso della carne di maiale, coniglio e agnello, della pasta, delle conserve vegetali, ma anche del latte a lunga conservazione e dei formaggi non a denominazione di origine.
L'ETICHETTA CON L'ORIGINE SULLE TAVOLE DEGLI ITALIANI I CIBI CON L'INDICAZIONE DI PROVENIENZA - Carne di pollo e derivati - Carne bovina - Frutta e verdura fresche - Uova - Miele - Passata di pomodoro - Latte fresco - Pesce - Olio di oliva
AGRISTORE
E QUELLI SENZA - Carne di maiale e salumi non a denominazione di origine (dop) - Carne di coniglio - Carne di pecora e agnello - Pasta - Frutta e verdura trasformata - Derivati del pomodoro diversi da passata - Latte a lunga conservazione - Formaggi non a denominazione di origine (dop) - Derivati dei cereali
verso la PRIMAVERA
VENDITA E CENTRO ASSISTENZA MACCHINE DA GIARDINO RACCORDATURA TUBI OLEODINAMICI RICAMBI ORIGINALI E NON DI VARIE MARCHE(CNH-SLH-ECC.)
AGRISTORE AZZI SNC DI AZZI SARA, MARCO, ALESSIA Via AlďŹeri, 73/C - 26036 Villanova di Rivarolo del Re - Cremona Tel: 0375 535025/535311 - E-mail: agristore.azzi@libero.it
Da NOI trovate TUTTI i ricambi e gli accessori per il TRATTORE... e tanto altro!!! IL
CREMONESE
Coltivatore
33
ECONOMICO
NUMERO 1
GENNAIO/FEBBRAIO - 09
SUINI DA MACELLO:
AL VIA LA COMMISSIONE UNICA NAZIONALE di Pietro Scolari Il 10 dicembre scorso, presso la sede del Ministero delle Politiche Agricole, si è insediata ufficialmente la Commissione Unica Nazionale dei suini da macello, istituita nellâambito del Protocollo dâintesa suinicolo. Ricordiamo che tale Protocollo venne sottoscritto il 5 dicembre 2007 dai rappresentanti delle associazioni allevatoriali, delle associazioni sindacali di categoria nonchĂŠ dai rappresentanti dei macellatori, nellâambito del tavolo tecnico della filiera suinicola e con relativo piano degli impegni esecutivi dellâ11 giugno scorso. La Commissione Unica Nazionale ha il compito di concordare le previsioni sulle tendenze dei prezzi di mercato dei suini da macello con declaratorie separate per i suini certificati per le DOP e per quelli non certificati. FinalitĂ della formulazione è pervenire, quindi, alla fissazione di una tendenza di mercato attraverso la determinazione anticipata di un prezzo medio. La Commissione Unica Nazionale è composta in via paritetica da cinque commissari in rappresentanza degli allevatori â indicati dalle principali Organizzazioni Sindacali Agricole â e da cinque commissari in rappresentanza dei macellatori, designati dalle Associazioni di categoria dei macellatori stessi. Per garantire il funzionamento della Commissione è prevista la nomina di altrettanti commissari supplenti e, allâinterno di ciascuna categoria professionale, i commissari eleggono un Presidente ed un Vice Presidente. La Commissione Unica ha durata annuale ed i commissari possono condurre al massimo tre mandati consecutivi. In ogni momento, comunque, ciascuna Organizzazione o Associazione rappresentata può revocare il mandato dei commissari di propria nomina comunicandone la sostituzione al MIPAF. La Commissione è coordinata da un Segretario che verifica la regolaritĂ delle operazioni di formulazione anticipata delle tendenze di mercato e dei prezzi e partecipa alle riunioni con funzioni di verbalizzatore e con facoltĂ di parola; è prevista la nomina anche di un Segretario supplente. Il Segretario ed il supplente vengono ratificati dal Ministero delle Politiche Agricole, su proposta delle due categorie degli allevatori e dei macellatori e durano in carica un anno. Qualora vi fossero delle irregolaritĂ riscontrate nella formulazione anticipata delle tendenze di mercato e dei prezzi, il Segretario della Commissione può sospendere la formulazione ed informare immediatamente il MIPAF. Periodicamente il MIPAF può convocare una riunione plenaria del tavolo di filiera per analizzare gli andamenti del mercato di medio periodo ai quali verranno invitati anche i commissari della Commissione Unica Nazionale. I lavori della Commissione si articolano in tre fasi: 1- Raccolta e analisi dei dati. La Commissione Unica baserĂ la formulazione anticipata dalle tendenze di mercato e dei IL
prezzi sui dati raccolti dal Segretario della Commissione stessa, dati che devono essere di fonte certa e attendibile. Questi dati dovranno essere estrapolati dai mercuriali delle principali Borse merci italiane e sui principali mercati europei; dovranno tener conto, inoltre, del bollettino prezzi dei tagli in Europa, delle previsioni della domanda da parte della distribuzione al dettaglio, delle industrie e dei prosciuttifici, del peso medio di macellazione, del numero di suini grassi pesanti macellati in Italia nella settimana precedente, ecc. 2- Formulazione della tendenza di mercato. La Commissione procede alla formulazione della tendenza di mercato scegliendo tra le voci âin crescitaâ, âstabileâ e âin caloâ per ciascun prodotto inserito nella declaratoria. La Commissione decide con la maggioranza dei rappresentanti degli allevatori e dei macellatori e, qualora non si pervenga ad un accordo, si procede ad un secondo tentativo di formulazione della tendenza di mercato con i due Presidenti e Vice Presidenti delle rispettive rappresentanze. 3- Formulazione anticipata dei prezzi. In questa terza fase la Commissione procede alla formulazione anticipata dei prezzi medi per ciascun prodotto previsto nella declaratoria. Il meccanismo è analogo a quello della fase precedente, ovvero se non si verifica una condivisione di prezzo tra la maggioranza delle due rappresentanze, saranno chiamati a trovare un accordo i soli Presidenti e Vice degli allevatori e dei macellatori. Il Ministero delle Politiche Agricole e le Organizzazioni professionali Agricole e Associazioni di categoria avranno il compito di diffondere le tendenze di mercato e dei prezzi medi in apposite pubblicazioni periodiche tramite e-mail, fax, siti internet, ⌠Il funzionamento della Commissione prevede un periodo di fase transitoria â della durata di non oltre due mesi dalla data di primo insediamento â nel corso della quale le quotazioni avranno solo un valore indicativo e non definitivo. Le riunioni avranno cadenza settimanale, inizialmente ogni venerdĂŹ, e si terranno a Reggio Emilia. Al termine dei due mesi, in accordo tra le parti, potranno essere apportate modifiche al regolamento, soprattutto per ciò che concerne i meccanismi che garantiscono il corretto funzionamento della Commissione al fine di evitare in qualsiasi modo il ânon quotatoâ. La prima riunione della Commissione si è tenuta a Reggio Emilia lo scorso 18 dicembre, pertanto, stante i tempi previsti dal regolamento, entro la fine di febbraio dovrebbe avere piena operativitĂ , con lâauspicio da parte di tutti gli allevatori che possa divenire ben presto la base per la corretta remunerazione dei suini da macello. CREMONESE
Coltivatore
34
MADE IN ITALY
NUMERO 1
GENNAIO/FEBBRAIO - 09
Coldiretti: invito a partecipare
al Concorso nazionale Comuni Fioriti Nellâedizione 2008 il Comune di Cremona ha ottenuto un âPremio Specialeâ per il parco didattico di Marta Biondi âCon soddisfazione segnaliamo che sono aperte le iscrizioni al Concorso âComuni Fioritiâ promosso da Asproflor, con la collaborazione di Coldiretti, per lâanno 2009. Si tratta di una manifestazione che premia i Comuni in funzione del loro impegno nella realizzazione, gestione, manutenzione del verde e nella promozione, attraverso manifestazioni e convegni, della cultura di piante e fiori, vale a dire della âcultura del belloâ. Eâ giusto evidenziare che, nel 2008, il nostro territorio si è fatto onore al concorso: il Comune di Cremona, grazie al suo parco didattico, ha conquistato il premio speciale della critica, cioè una delle targhe assegnate âper le iniziative di sensibilizzazione e coinvolgimento degli abitantiâ. Il concorso prevede lâassegnazione di quattro, tre, due o un fio-
re, e Cremona ha ottenuto ben tre fiori. Ci sembra un risultato di tutto rispetto
La famiglia Marossi nelle serre dellâazienda di Casteldidone
Sede in Via Ostiano, 70 26043 Persico Dosimo (CR) Tel. 0372 455646 Fax 0372 455660 E-mail: coopplac@tin.it www.latteriaplac.it
Da
l no stro l atte gusto e bon tĂ !
GRANA PADANO ⢠PROVOLONE ⢠BURRO IL
CREMONESE
Coltivatore
35 NUMERO 1
che speriamo si possa ripetere nel 2009â. A parlare è Assuero Zampini, Direttore di Coldiretti Cremona, che rilancia lâimpegno dellâOrganizzazione nella promozione di unâiniziativa nata per valorizzare il verde pubblico. Lâedizione del 2008 ha coinvolto 89 Comuni italiani e 11 Regioni. âComuni Fioriti è tra i piĂš importanti concorsi rivolti alle Amministrazioni Comunali e rappresenta un invito, per amministratori e cittadini, ad impegnarsi facendo fiorire il territorio â spiega Zampini â. Attraverso questo Concorso, Coldiretti punta a rendere piĂš accoglienti le nostre cittĂ , paesi, borghi, in modo che ai prodotti agroalimentari di eccellenza, legati al territorio, corrisponda unâadeguata immagine dei luoghi. Eâ anche un modo per valorizzare il ruolo delle imprese agricole che, attraverso le opportunitĂ generate dalla legge di Orientamento, hanno la possibilitĂ di proporsi ai Comuni per la gestione, manutenzione e la realizzazione delle aree a verde, delle rotonde, delle aiuole e degli elementi di arredo urbanoâ. Lâimpegno delle comunitĂ locali che intendono aderire al Concorso può essere a 360 gradi, con una sinergia tra lâazione dellâAmministrazione pubblica
MADE IN ITALY (fioritura di vie, piazze, strade, aree verdi) e dei privati cittadini (cura e abbellimento di balconi, giardini privati). I Comuni partecipanti alla manifestazione vengono inseriti ogni anno nella âGuida ai Comuni Fioriti dâItaliaâ, distribuita in edicola in oltre 50.000 copie allegata alle riviste Giardini e Agriturismo, nonchĂŠ diffusa alla BIT, Borsa Internazionale del Turismo. La manifestazione è inoltre collegata al Concorso europeo âEntente Floreale Europeâ, organizzato in 12 Paesi, ed ogni anno vengono scelti due Comuni in rappresentanza dellâItalia. âLe adesioni dei Comuni per il 2009 dovranno essere formalizzate entro il 31 maggio. I Comuni della nostra provincia interessati a prendere parte allâiniziativa possono contattarci, per ogni informazione utile â conclude il Direttore di Coldiretti Cremona â. Migliaia di azien-
IL
CREMONESE
Coltivatore
GENNAIO/FEBBRAIO - 09
Lâazienda agricola âVivai Gabriellaâ, di Gianluca Moro (Gallignano), presente al Mercato di Campagna Amica
de Coldiretti, in Italia, si dedicano alla floricoltura. Ed anche Cremona vanta aziende florovivaistiche di primâordine, che intendiamo sostenere e promuovere. Da qui il nostro impegno perchĂŠ la provincia di Cremona abbia un numero sempre maggiore di Comuni Fioriti, riscoprendo e valorizzando quella âcultura florealeâ che è caratteristica del nostro Paeseâ.
36 NUMERO 1
Giuseppe Baini Utenze Irrigue
SERVIZIO UTENZE IRRIGUE
GENNAIO/FEBBRAIO - 09
I laghetti di cava come regolatori delle emergenze idriche
Il territorio agricolo cremonese è caratterizzato dalla presenza di numerosi laghi di cava, bacini dâacqua derivanti dallâescavazione di materiali inerti. I laghi di cava si presentano quasi sempre come bacini di forma abbastanza regolare, sono mantenuti pieni dâacqua dallâafflusso della falda superficiale emersa a seguito dellâescavazione. Le aree di cava costituiscono una potenziale riserva per lâirrigazione in quanto risulta rilevante la quantitĂ delle acque presenti nellâinvaso, il cui livello è mantenuto costante dallâinfiltramento delle falde superficiali. La Regione Lombardia, in collaborazione con vari enti (Associazioni agricole e Amministrazioni Provinciali), ha promosso una serie di studi ed iniziative di ricerca a vari livelli per verificare la fattibilitĂ di un utilizzo delle acque di cava a fini irrigui. Il progetto âUtilizzo dei laghi di cavaâ mira a valutare la possibilitĂ e le modalitĂ di utilizzo dei volumi idrici disponibili nei laghi di cava presenti in provincia di Cremona come sorgenti integrative in caso di scarsitĂ idrica ai fini irrigui. Si tratta cioè di individuare nuove modalitĂ per far fronte alla carenza di acqua con soluzioni che, se provate dal punto di vista tecnico, possono essere di aiuto nelle emergenze e sopperire alle varie crisi idriche che ciclicamente investono lâagricoltura. Lo studio è stato affidato al Politecnico di Milano con il Centro per lo sviluppo del Polo di Cremona ed il Dipartimento di Elettronica ed Informazione; vi partecipa anche il Dipartimento di Ecologia dellâUniversitĂ di Pavia. Lo studio è diretto dal Prof. Ing. Marco Mancini con la collaborazione dellâIng. Giovanni Ravazzani e la loro ĂŠquipe. Coldiretti Cremona è stata partecipe di questo progetto, per tutta lâestate e per tutta la stagione irrigua 2008, occupandosi dei rilevamenti dei livelli di falda di portata e dei prelievi nella cava Testa situata nel Comune di Formigara. Una prima elaborazione curata dal Politecnico di Milano fa intravedere lâeffettiva possibilitĂ di utilizzo di queste acque ad uso irriguo, con la possibilitĂ di un uso idrico in caso di crisi. Calcoli matematici rilevano che tutto ciò non crea problemi per lâabbassamento momentaneo del laghetto di cava, legato al tempo di ricarica, ossia il tempo che intercorre tra la fine del pompaggio e il ripristino delle condizioni iniziali del pelo libero nel lago di cava. La pubblicazione di una prima parte dei risultati ottenuti porterĂ un contributo alla ricerca e allâanalisi di uno dei tanti problemi irrigui del nostro territorio. IL
IL PROGETTO La scarsitĂ di acqua delle recenti stagioni irrigue ha portato alla necessitĂ di valutare lâutilizzo di fonti alternative per sopperire alle condizioni di emergenza. Lâattenzione del progetto si è rivolta allo studio dei laghi di cava, presenti diffusamente La Cava Testa a Formigara, sul territorio della Provincia oggetto della campagna sperimentale di Cremona e della pianura lombarda in generale. Lo studio ha, innanzitutto, provveduto a censire i laghi di cava presenti in provincia e a fornire una valutazione di massima delle loro potenzialitĂ . Maggiore attenzione è stata rivolta, invece, alle due cave pilota localizzate a Rivolta dâAdda e Formigara. La prima è una cava attiva di grandi dimensioni (130.000 m2) situata in prossimitĂ del fiume Adda interessata da un acquifero con permeabilitĂ elevata. La seconda è una cava dismessa di piccole dimensioni, sufficientemente distante dallâAdda tanto da non esserne influenzata, e caratterizzata da un acquifero con bassa permeabilitĂ . Le due cave sono state oggetto di una prova di attingimento di acqua della durata di circa una settimana monitorando sia lâabbassamento nel lago di cava, che il livello piezometrico dellâacquifero in punti limitrofi significativi. I dati raccolti hanno permesso lâimplementazione di un modello matematico di dettaglio finalizzato a testare il protocollo di concessione. Lo sfruttamento della risorsa idrica presente nelle cave, infatti, verrĂ gestito attraverso il rilascio di una concessione secondo le modalitĂ definite da un protocollo sviluppato durante il progetto. In particolare il protocollo definisce: 1. la procedura di domanda e concessione allâutilizzo delle acque di un lago di cava per integrazione irrigua di soccorso; 2. gli strumenti con cui quantificare i parametri che definiscono la concessione stessa. Partecipano al progetto il Politecnico di Milano con il Centro per lo Sviluppo del Polo di Cremona ed il Dipartimento di Elettronica ed Informazione, il Dipartimento di Ecologia dellâUniversitĂ di Pavia, il Settore Ambiente della Provincia di Cremona. Il progetto è finanziato da Fondazione Cariplo e dagli Assessorati Agricoltura, QualitĂ dellâAmbiente e Reti e Servizi di pubblica utilitĂ e Sviluppo sostenibile della Regione Lombardia. Il progetto è, inoltre, supportato dallâAutoritĂ di Bacino del fiume Po, dallâAgenzia Regionale per la Protezione dellâAmbiente della Regione Lombardia, dai Consorzi di Bonifica ed Irrigazione dellâambito territoriale, dalla Federazione provinciale Coldiretti di Cremona e dalla F.lli De Poli s.r.l.
CREMONESE
Coltivatore
38 NUMERO 1
PIANO DI SVILUPPO RURALE
GENNAIO/FEBBRAIO - 09
PSR 2007-2013: APERTI I BANDI DELLE MISURE 122 â 125 A â 223 â 323 C La Regione Lombardia con il decreto n. 187 del 16.01.2009 ha approvato i bandi relativi ad altre 4 misure (e/o sottomisure) del Psr 2007-2013 (pubblicati sul BURL del 22.01.2009). Si analizzano di seguito i punti salienti di ogni singola misura: MISURA 122 â MIGLIORE VALORIZZAZIONE ECONOMICA DELLE FORESTE Destinata ai conduttori di superfici forestali di proprietĂ , ricadenti in zone svantaggiate di montagna, con lâobiettivo di incrementare la redditivitĂ delle foreste ed il loro valore economico potenziando la funzione delle foreste dal punto di vista economico, produttivo, ricreativo ed ecologico. La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 15 marzo 2009. MISURA 125 â MIGLIORAMENTO E SVILUPPO DELLE INFRASTRUTTURE IN PARALLELO CON LO SVILUPPO E LâADEGUAMENTO DELLâAGRICOLTURA E DELLA SILVICOLTURA Sottomisura A â Gestione idrica e salvaguardia idraulica del territorio. La misura è destinata ai consorzi di bonifica (compresi quelli di secondo grado) ed i consorzi di miglioramento fondiario di secondo grado, con lâobiettivo di promozione del risparmio idrico, di eliminazione dei deficit idrici e di garanzia di una migliore sicurezza idraulica del territorio (attraverso realizzazioni o interventi di manutenzione di opere ed infrastrutture
a servizio del sistema irriguo, realizzazione di impianti per il recupero di salti dâacqua a fini energetici, opere per lâaumento dellâefficienza irrigua ecc.). Le domande vanno inoltrate entro il 60° giorno dalla data di pubblicazione del bando. MISURA 223 â IMBOSCHIMENTO DI SUPERFICI NON AGRICOLE La misura è destinata ad imprenditori agricoli, persone fisiche e giuridiche di diritto privato e persone giuridiche di diritto pubblico, che realizzano boschi permanenti a scopo ambientale, paesaggistico o protettivo, con durata dellâimpegno di 15 anni, ma con vincolo forestale permanente. Vengono finanziate le spese di impianto e quelle di manutenzione. Gli interventi vanno realizzati su terreni agricoli storicamente incolti: non sono finanziati interventi su terreni classificati a bosco, costituiti da tare, condotti a prato o pascolo permanente o gestiti a set-aside. La prima scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 10 aprile 2009. MISURA 323 â TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE Sottomisura C â Salvaguardia e valorizzazione degli alpeggi. La misura si attua nelle zone svantaggiate del territorio regionale ed è destinata ai proprietari pubblici e privati di alpeggi, ai consorzi dâalpeggio, agli affittuari degli alpeggi, alle Province, alle ComunitĂ Montane, alle associazioni degli allevatori. La prima scadenza è fissata al 16 marzo 2009. (p.f.)
⢠TRIVELLAZIONI DI POZZI CIVILI, LI, INDUSTRIALI E AGRICOLI ⢠INSTALLAZIONE POMPE SOMMERSE ⢠RICERCHE STRATIGRAFICHE E PIEZOMETRICHE 46018 VIGORETO (LOC. CAPUCCINI) ⢠Sabbioneta (MN) Tel. e Fax 0375 52070 ⢠Cell. 333 5789823 IL
CREMONESE
Coltivatore
39
GIOVANI IMPRESA
NUMERO 1
GENNAIO/FEBBRAIO - 09
I fratelli Gannenrico e Sebastiano Spoldi (nella foto con Armando Tamagni e Giacomo Maghenzani, rispettivamente Delegato e Segretario di Giovani Impresa Coldiretti Cremona), vincitori con Cascina Brugnole di Trigolo del Premio Oscar Green, edizione 2008, nella categoria âEnergia per il futuroâ.
Per informazioni rivolgiti alla Segreteria Nazionale Coldiretti Giovani Impresa tel. 06.4682394 - giovanimpresa@coldiretti.it oppure alla Segreteria Provinciale Coldiretti Giovani Impresa tel. 0372.499814 â mov-giovani.cr@coldiretti.it
Le domande di partecipazione potranno essere presentate fino al 31 marzo 2009.
SOLUZIONI DI PULIZIA PER LâAGRICOLTURA E LâINDUSTRIA ALIMENTARE
VENDITA - ASSISTENZA
Tel. 0373 81455 - Fax 0373 253716
DA OGGI Ă POSSIBILE!!!
Noleggia unâidropulitrice KARCHER a partire da 49,50 al mese Lavaggio degli animali
Doppia forza contro lo sporco Punto di SCOPRI LE ALTRE OFFERTE SUL NOSTRO SITO prelievo
EUROSTYLE - Via A. De Gasperi, 52 - CREMA (CR) - www.eurostylecrema.it - info@eurostylecrema.it IL
CREMONESE
Coltivatore
UN PROGETTO PER IL PAESE