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Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Cremona
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ANNO 68 numero 1 marzo/aprile 14
Coldiretti Cremona al rinnovo Voltini Presidente Arosio Direttore
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Direzione, Redazione, Amministrazione Via G. Verdi, 4 - I piano Cremona - Tel. 0372499811 Direttore responsabile Simone Solfanelli
Redattore capo Marta Biondi
Hanno collaborato a questo numero
Aldo Bellandi, Marco Benedini, Giacomo Maghenzani, Dianella Mariotti Maurizio Inzoli, Francesco Cazzamali Andrea Ragazzini, Damiano Talamazzini Ambrogio Toscani, Bruno Toscani
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Questo mensile è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
sommario 2 La Pac ai veri agricoltori da 3 a 7 Coldiretti Cremona, rinnovo 8/9 Incontri 10 Frutta nelle bibite al 12%, ingiustizia 11 Pasqua, Risurrezione del Signore 12/13 Nasce l’Osservatorio sulla criminalità agroalimentare 14/15/17 Expo, tour del gusto 19 EuCoop, Losapio presidente 20/21 Giovani impresa 22/23 CreditAgri Italia 24/25/26 Datori di lavoro 28/31/32 Servizi tecnici 34/35 Fiscale 36/37 Patronato Epaca 38/40 Campagna Amica e Terranostra
LA DENUNCIA DEL PRESIDENTE DI COLDIRETTI: OLTRE MEZZO MILIARDO DI EURO A 3000 FURBETTI DELLA “CASTA DEI CAMPI”
Moncalvo: “La Pac deve andare ai veri agricoltori” Grandi gruppi industriali, assicurativi e bancari, ma anche enti di diversa natura che non vivono certo di agricoltura, sono l’élite intoccabile dei primi tremila beneficiari di contributi, che ricevono un importo di oltre mezzo miliardo di euro mentre si chiedono sacrifici a tutti gli italiani a partire dagli agricoltori. La denuncia arriva dal Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo con riferimento alle scelte che stanno per essere fatte a livello nazionale nell’attuazione della riforma della politica agricola comune per il periodo 2014-2020. Si tratta di una casta di intoccabili che rappresenta appena lo 0,2 per cento degli interessati dagli interventi di politica agricola, che riceve però ben il 15 per cento delle risorse destinate all’agricoltura. Una rendita fondiaria e finanziaria che senza un deciso cambiamento nella programmazione nazionale rischia di essere mantenuta per i prossimi sette anni. Molti di questi soggetti non contribuiscono alla previdenza agricola, mentre altri nelle pieghe dell’attuale legislazione hanno creato società Spa ed Srl ad hoc per avere agevolazioni sull’Imu, sulla concessione edilizia, sull’acquisto dei terreni agricoli e anche sulle bioenergie facendo così - continua la Coldiretti concorrenza sleale al reddito e all’attività dei veri agricoltori. “Ci auguriamo che in questo momento difficile per il Paese nessuno abbia la follia di mantenere questi insostenibili privilegi e ci si impegni invece per concentrare le poche risorse disponibili verso chi vive e lavora in agricoltura per il ruolo ambientale, economico e sociale che svolge per il Paese” ha sottolineato il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. “La lotta a tutte le rendite sembra finalmente rientrata nell’agenda della buona politica e di questo la Coldiretti se ne compiace perché - ha concluso Moncalvo - sono necessarie grandi discontinuità sui temi della giustizia e dell’equità sociale per troppo tempo negati dalla malapolitica”.
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IN PRIMO PIANO
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Coldiretti Cremona al rinnovo Eletto il Presidente Paolo Voltini Nuova Assemblea e Consiglio già al lavoro
sino in fondo per il bene del territorio e delle aziende agricole – ha detto il neo Presidente –. Credo che l’agricoltura in provincia di Cremona abbia ancora molto da dire in tutti i settori: da quello zootecnico al cerealicolo, all’ortofrutta, dagli agriturismi all’agricoltura multifunzionale. Dobbiamo tutelare le aziende, evitare le speculazioni sui terreni, favorire i veri agricoltori e rafforzare sempre più quel rapporto con i consumatori e le istituzioni che rappresenta la carta vincente dell’azione di Coldiretti in Italia e in Lombardia”. Per Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti regionale: “L’elezione di Voltini rappresenta un passo importante per completare la squadra di Coldiretti, ribadendo l’impegno a fare bene non solo per il nostro comparto ma per tutto il territorio. L’elezione di Paolo Voltini è anche la conferma dell’alto livello raggiunto dalla classe dirigente della nostra organizzazione”.
Primo intervento del Presidente Paolo Voltini, rivolto all’Assemblea di Coldiretti Cremona. Accanto a lui, il Presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini, il Direttore della Coldiretti regionale Giovanni Benedetti e il Direttore di Coldiretti Cremona Tino Arosio
Coldiretti Cremona al rinnovo. Paolo Voltini, 41 anni, imprenditore agricolo di Torricella del Pizzo, è il nuovo Presidente della Coldiretti di Cremona. E’ stato eletto venerdì 7 marzo dall’Assemblea della Federazione riunita presso l’hotel Continental, alla presenza del Presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini e del Direttore regionale Giovanni Benedetti. L’importante giornata è stata anche occasione per ufficializzare il passaggio di consegne alla direzione della Federazione di Cremona, con il lombardo Tino Arosio che ha preso il posto (dal 17 marzo) del fiorentino Simone Solfanelli. Il ‘passaggio di testimone’ è avvenuto alla presenza di Gianluca Pinotti, Assessore provinciale all’agricoltura e all’ambiente. Paolo Voltini è imprenditore agricolo del settore del pomodoro da industria. Presidente Coldiretti nella sezione di Gussola ha una lunga militanza nelle file di Coldiretti, fin dal movimento giovanile. Dal 2002 è Presidente del Consorzio Casalasco del Pomodoro, cooperativa agricola della provincia di Cremona, una delle più importanti realtà a livello italiano e internazionale per la lavorazione del pomodoro, aderente a UeCoop. E’ vicepresidente di CIO, Consorzio Interregionale Ortofrutticoli. Di recente, inoltre, ha assunto la carica di presidente del comitato Unaproa per il pomodoro da industria. “Sono grato all’Assemblea della Federazione per la fiducia che mi ha voluto accordare e confermo che mi impegnerò IL
L’ASSEMBLEA L’Assemblea di Coldiretti Cremona risulta così composta: Piercarlo Barilli (Casalmaggiore), Fabrizio Bocchi (Rivarolo del Re), Michele Cauzzi (Piadena), Franco Cavalli (San Giovanni in Croce), Lucio Compagnoni (Casteldidone), Mattia Galli (Scandolara Ravara), Paolo Voltini (Gussola), Mauro Berticelli (Vailate), Alberto Bettinelli (Offanengo), Gianluca Bressanelli (Crema), Oreste Casorati (Pandino), Marco Comandulli (Capergnanica), Mauro Fregoni (Rivolta d’Adda), Angelo Anselmi (Pescarolo ed Uniti), Marco Elio Anselmi (Pozzaglio ed Uniti), Serena Antonioli (Vescovato), Ottorino Arisi (Cremona), Gianpietro Bozzoni (Grontardo), Fabio Crotti (Grumello Cremonese ed Uniti), Deborah Facchi (Cingia de’ Botti), Emanuele Fioni (Pieve d’Olmi), Davide Iori (Pessina Cremonese), Riccardo Lucini Paioni (Sesto ed Uniti), Giovanni Lunini (Robecco d’Oglio), Pietro Manfredi (Ostiano), Gianpaolo Rancati (Motta Baluffi), Luigi Sturla (Sospiro), Roberto Agazzi (Pizzighettone), Gianpietro Bertolasi (Castelleone), Lorenzo Chiozzi (San Bassano), Bruno Gozzini (Annicco), Enrico Locatelli (Casalbuttano ed Uniti), Francesco Rota (Soncino), Giannenrico Spoldi (Soresina). Fanno parte dell’Assemblea Paola Paietta, Responsabile Provinciale Donne Impresa, Giovanni Rota, Presidente Associazione Provinciale Pensionati, e Armando Tamagni, Delegato Provinciale Giovani Impresa.
IL CONSIGLIO Il Consiglio di Coldiretti Cremona è composto da: Serena Antonioli, Mauro Berticelli, Alberto Bettinelli, Fabrizio Bocchi, Gianpietro Bozzoni, Oreste Casorati, Michele Cauzzi, Franco Cavalli, Lorenzo Chiozzi, Deborah Facchi, Mattia Galli, Enrico Locatelli, Pietro Manfredi, Gianpaolo Rancati, Giannenrico Spoldi.
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Buon lavoro
Ettore Prandini Presidente Coldiretti Lombardia
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i è aperta per Coldiretti Cremona una fase nuova. L’Assemblea della Federazione che venerdì 7 marzo ha eletto il Presidente Paolo Voltini e il Consiglio direttivo in carica per i prossimi cinque anni ha chiuso il capitolo, lungo e certamente difficile, del commissariamento ed ha consegnato a tutti i Soci una nuova governance, giovane e motivata, chiamata a lavorare nel segno del progetto di Coldiretti, per il bene delle nostre imprese e dell’agricoltura italiana. L’Assemblea di Coldiretti Cremona ha posto al timone un Presidente certamente autorevole, a riprova dell’alto livello raggiunto dalla classe dirigente della nostra organizzazione, affiancato e supportato da una squadra che in
assemblea si è dimostrata unita e consapevole dell’importante sfida che, anche con il contributo del nuovo Direttore Tino Arosio, attende questa Federazione: operare per dare slancio e prospettiva alle imprese agricole del territorio, contribuire a costruire e rafforzare il progetto della filiera agricola tutta italiana, a partire dall’orgoglio di appartenere a un’organizzazione – la nostra Coldiretti – che negli anni ha saputo estendere la propria rappresentanza ed accrescere la propria autorevolezza, divenendo una forza sociale riconosciuta e apprezzata dai cittadini, che ci confermano stima e fiducia. Se oggi la grandissima parte degli italiani (il 92 per cento) considera la Politica agricola comunitaria un elemento “importante per il futuro”, se in grandissima parte i cittadini-consumatori sono al nostro fianco nella battaglie contro il falso made in Itay, se l’agricoltura italiana è divenuta sinonimo di trasparenza e qualità, tutto questo è frutto di un grandissimo lavoro compiuto da Coldiretti, nel saldare gli interessi delle imprese con i bisogni e le aspettative dei cittadini, la valorizzazione del reddito in agricoltura con la difesa e promozione dei territori. Programmiamo il futuro a partire dalla coscienza e dall’orgoglio di ciò che siamo, dei successi ottenuti agendo con lungimiranza e serietà. Coldiretti è un’organizzazione in crescita, che ha esteso la propria rappresentanza dalle imprese
singole alle cooperative, dal settore agricolo a quello della pesca, dall’agricoltura tradizionale alla filiera agroalimentare con le fattorie, i mercati, le botteghe di Campagna Amica e il progetto per una Filiera Agricola tutta Italiana. Siamo una grande forza sociale che rappresenta le imprese e valorizza l’agricoltura e la pesca dal campo alla tavola, come risorsa economica, sociale e ambientale. Costituita nel 1944, la Coldiretti può contare su 1,6 milioni di associati e sulla maggioranza assoluta delle imprese che operano nell’agricoltura italiana, che ci rendono la più grande Organizzazione agricola italiana ed europea. Coldiretti è anche la prima organizzazione agricola datoriale come numero di imprese che assumono manodopera. La diffusione è capillare su tutto il territorio nazionale: 20 federazioni regionali, 97 federazioni interprovinciali e provinciali, 724 Uffici di Zona e 5.668 sezioni comunali. Del sistema Coldiretti fa parte, tra l’altro, Creditagri Italia, la prima “banca” degli agricoltori italiani. La Fondazione Campagna Amica della quale fanno parte 6.566 aziende agricole, 1.179 agriturismi, 330 cooperative, 1.125 mercati, 146 botteghe ai quali si aggiungono 254 ristoranti e 128 orti urbani, per un totale di oltre 8.200 punti vendita. Promossa dalla Coldiretti è anche Ue.Coop, l’Unione Europea delle Cooperative, l’associazione nazionale di promozione, assistenza e tutela del movimento cooperativo, riconosciuta dal Ministro dello sviluppo economico, alla quale hanno già aderito oltre quattromila cooperative per un totale di 285.000 associati che operano in tutte le Regioni e in tutti e 14 i settori dell`albo competente, dal lavoro al sociale, dall’edilizia fino all’agricoltura. Questo il percorso fin qui compiuto. Decisivi appuntamenti, determinanti azioni, ci aspettano. E sono certo che Coldiretti Cremona saprà dare il proprio importante contributo. Al Presidente Paolo Voltini e al Direttore Tino Arosio, a tutta la squadra di governo, e a tutti i Soci, vanno il mio saluto più sincero e un augurio: buon lavoro!
L’Assemblea elettiva di Coldiretti Cremona IL
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Centralità nell’azione Qualità nel servizio Le condizioni per fare bene – per agire ed ottenere positivi risultati nell’interesse delle imprese agricole e dell’agricoltura – ci sono tutte. C’è una squadra coesa e motivata, con un’assemblea e un consiglio rinnovati, e con una giunta rappresentativa di tutte le zone e di tutti i rami della nostra agricoltura, in modo particolare con una punta di eccellenza nel settore zootecnico. C’è una struttura che da oggi si affida alla guida di Tino Arosio, Direttore di grande esperienza, che saprà imprimere efficienza e qualità del servizio garantito alle imprese agricole. Quanto al Presidente, chi mi conosce sa che sono uomo di fatti più che di parole. Inizio questo percorso nella convinzione che ci sia molto lavoro da fare, per dare centralità alla nostra Organizzazione nel nostro territorio, per tornare ad essere orgogliosamente protagonisti delle azioni e delle scelte, per fare sentire la nostra voce forti di quell’autorevolezza e quella credibilità che Coldiretti vanta a livello nazionale ed internazionale. Il settore primario, base della nostra economia, chiede interventi efficaci e risposte puntuali. Chiede che l’economia vera riprenda il primato rispetto a quella di carta. Per dare reddito alle imprese agricole, obiettivo che Coldiretti sta tenacemente perseguen-
do a partire dal progetto della filiera agricola tutta italiana, dove il valore aggiunto del prodotto è immediatamente riconoscibile, perché garantito dagli agricoltori, attori di tutti i processi, dal campo o dalla stalla alla tavola. Tra i banchi di prova c’è la politica agricola comunitaria. Il nostro impegno prioritario è assicurarci che le risorse Ue vadano ai veri agricoltori, contrastando le spinte (purtroppo forti) che vorrebbero dare un’interpretazione estensiva alla definizione di imprenditore agricolo, con il rischio di disperdere preziose risorse rivolgendole anche a chi di mestiere fa ben altro. C’è l’appuntamento con Expo 2015, che deve diventare occasione per rafforzare la battaglia di Coldiretti a difesa del vero Made in Italy (contro la contraffazione che sottrae valore ai prodotti italiani e reddito alle imprese) e per promuovere il nostro modello di sviluppo, che punta sulla qualità, sulla distintività, sul legame con il territorio, sulla trasparenza. Fondamentale sarà arrivare all’appuntamento con Expo avendo sciolto a livello regionale e nazionale alcuni nodi che pesano sulla nostra agricoltura, come la questione nitrati, la piena applicazione della legge sull’origine in etichetta, o il continuo e inaccettabile consumo di suolo agricolo. A tutti i Soci di Coldiretti Cremona
Paolo Voltini Presidente Coldiretti Cremona
dico: appuntamento sul territorio, negli incontri che stiamo già programmando, ma anche nelle aziende, e in tutte le piazze e le occasioni in cui la presenza di Coldiretti sarà necessaria a difesa del nostro lavoro e del nostro modello di agricoltura. Avremo modo di dialogare su tutti i temi che per noi sono pressanti e vitali. Avremo, soprattutto, modo di agire insieme, di far pesare la nostra posizione, riprendendoci la nostra dignità, e raggiungendo gli obiettivi che le aziende agricole ci chiedono. L’agricoltura cremonese è un’eccellenza, nei numeri e nella qualità. Faremo in modo che sia un’eccellenza anche l’operato di Coldiretti Cremona, sia sul piano sindacale che su quello dei servizi resi alle imprese.
La Giunta La squadra di Coldiretti Cremona è al completo. Accanto al Presidente Paolo Voltini e al Direttore della Federazione Tino Arosio, c’è la Giunta composta da Gianpietro Bozzoni (Vicepresidente), Mauro Berticelli (Vicepresidente), Franco Cavalli, Deborah Facchi ed Enrico Locatelli. Completano la Giunta la Responsabile provinciale di Donne Impresa Paola Paietta, il Presidente dell’Associazione provinciale pensionati Giovanni Rota e il Delegato provinciale di Giovani Impresa Armando Tamagni, mentre Pietro Manfredi sarà il referente di Coldiretti Cremona nell’Assemblea della Federazione Regionale. Definito anche il Cda di Impresa Verde Cremona: con il Presidente Voltini e il Direttore Arosio lavoreranno Franco Cavalli, Deborah Facchi ed Enrico Locatelli. Queste le decisioni del Consiglio Direttivo di Coldiretti Cremona, riunito venerdì 28 marzo presso la sede provinciale di via Verdi a Cremona.
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Passaggio di consegne alla Direzione di Coldiretti Cremona Passaggio di consegne alla direzione di Coldiretti di Cremona. Dal 17 marzo alla guida della Federazione provinciale c’è il Direttore Tino Arosio. Cinquantacinque anni, nato a Milano, sposato, con due figli, raccoglie il testimone da Simone Solfanelli, a Cremona dal marzo 2010, passato a sua volta a dirigere la Coldiretti di Padova, in Veneto. La notizia è stata ufficializzata venerdì 7 marzo a Cremona, subito dopo l’elezione del nuovo Presidente della Coldiretti provinciale. Arosio, che lascia la guida della Federazione regionale delle Marche, ha iniziato la sua carriera in Coldiretti Milano nel 1979, assumendo poi via via gli incarichi di vicedirettore delle Federazione meneghina, di direttore della Coldiretti Como, della Coldiretti bresciana e, dal 2010, nuovamente di Como, assieme a Varese. Si è anche occupato di patronato e cooperazione. Dal novembre 2011 ad oggi è stato al timone della Coldiretti Marche e dal giugno 2013, sempre ad oggi, ha ricoperto anche l’incarico di Direttore della federazione provinciale della Coldiretti Ancona.
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Il momento dei saluti
Simone Solfanelli Direttore Coldiretti Padova
Cari Soci, dopo quattro anni passati insieme è arrivato il momento dei saluti: lascio la Direzione di Coldiretti Cremona per assumere quella di Padova. Sono stati anni intensi e coinvolgenti: i problemi da affrontare erano tanti e complessi, le realtà da comprendere molteplici, il territorio da conoscere complesso. Spero di essere stato all’altezza del compito che mi era stato affidato: se questo è avvenuto lo devo principalmente all’aiuto di tanti ed alla comprensione di molti. Certamente, senza false ipocrisie in quanto supportato da dati oggettivi, oggi abbiamo una Coldiretti più solida sul piano organizzativo e, soprattutto, con una propria dirigenza eletta. Infatti se da un lato gli indicatori economici sono nettamente migliorati, dall’altro Coldiretti Cremona ha terminato il
commissariamento e può guardare con fiducia al futuro, forte di 34 bravissimi Presidenti di Sezione, di un ottimo Presidente e di un forte Consiglio Direttivo. Tutti eletti all’unanimità quale segno di una ritrovata coesione dell’Organizzazione, seppur nella legittima e salutare dialettica interna. Per me si è trattato di un periodo denso, carico di responsabilità, per molti versi esaltante, vissuto in un territorio importante ed al cospetto di un’agricoltura importante. Ho avuto così la fortuna di arricchire il mio bagaglio di esperienze, che spero di poter mettere a frutto fin dal prossimo incarico. Chiudo ringraziando tutti voi Soci per la comprensione nei miei confronti; il Personale della Federazione e della Società per la collaborazione ricevuta; la Confederazione per l’indispensabile supporto; il Direttore di Coldiretti Regionale, Gianni Benedetti, per l’attenzione che mi ha riservata; i due perfetti Delegati Confederali con cui ho avuto la fortuna di collaborare, Eugenio Torchio ed Ettore Prandini, “per aver indicato la strada”. Un augurio sincero e sentito a Tino Arosio, amico e collega, che saprà sicuramente fare di più e meglio del sottoscritto. Un forte in bocca al lupo a tutti i dirigenti neo eletti, con Paolo Voltini in testa, cui va il mio saluto.
Il saluto di Gianluca Pinotti, Assessore provinciale all’agricoltura e all’ambiente
Simone Solfanelli, fiorentino, ha iniziato la sua carriera nella Coldiretti di Firenze e, prima di Cremona, ha guidato dal 1988 le Federazioni di Ascoli Piceno, Siena, Arezzo, Pisa, Livorno e Macerata.
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Lavoriamo insieme per dare futuro alle imprese Saluto cordialmente tutti i Soci di Coldiretti Cremona. Dal 17 marzo scorso sono Direttore di questa importante Federazione e mi auguro, con l’aiuto di tutti, di essere all’altezza dell’impegnativo compito che la Confederazione mi ha assegnato. Meglio tralasciare le parole di circostanza (e man mano che ci conosceremo capirete che non sono il tipo). Potrei dire che qui ci sono imprenditori di tutto rispetto, che qui si fa un’agricoltura che tanto contribuisce a fare grande il made in Italy agroalimentare, che qui … ecc. ecc. Ma cosa è Cremona lo potreste dire voi meglio di quanto possa farlo io. Potrei dire qualcosa di me, delle mie esperienze come direttore a Brescia, Como, Lecco, Varese, e più recentemente ad Ancona e in regione Marche, ma queste cose fanno parte del percorso professionale che Coldiretti mi ha consentito di fare. Permettetemi però di farne cenno solo per ricordare che in ogni parte d’Italia si operi, la Coldiretti che si incontra è sempre una, non spezzettata anarchicamente in cento posizioni diverse. E’ una, con il medesimo
obiettivo (creare le condizioni perché il lavoro delle imprese sia ripagato giustamente). Con un unico progetto, quella della filiera agricola italiana. Un progetto che si è imposto nel Paese perché agli italiani ci siamo presentati come i protagonisti della produzione del cibo buono, sano, sostenibile, legato al territorio, e non della “materia prima agricola” come qualcuna si ostina ancora a dire. Questa unità, questa trasparenza, questa schiettezza, questo coraggio nel denunciare chi fa male al made in Italy, alle imprese agricole e quindi al Paese, sono valori che ci fanno grandi, proprio perché corrispondono a quel che vogliono gli italiani. Ci fanno essere uomini con una postura da uomini, liberi e senza il “cappello in mano”. Senza complessi, ma con la ragionevole baldanza di chi sa di costruire qualcosa di buono per tutti. Cremona piazza difficile? Sono tutte facili e difficili le piazze d’Italia. Cremona ha condizioni del tutto particolari? Non sta a me giudicare. Dico soltanto che se tutti, ma veramente tutti, sapremo volere bene a Coldiretti, ognuno per la sua parte, di che cosa dovremo aver paura?
Tino Arosio Direttore Coldiretti Cremona
Abbiamo due riferimenti certi: i nostri soci e i cittadini di questo Paese! Abbiamo solo bisogno di replicare la bella e consapevole unità che ho percepito durante l’assemblea che ha eletto il nuovo Presidente. I risultati non mancheranno. E siccome tutte le cose che accadono, capitano perché si compia il Destino buono che ci guida, non abbiamo da far altro che lavorare, senza nascondere i problemi che pur le imprese vivono, recuperando lo spirito che i nostri “vecchi” hanno messo in campo quando di fronte alla distruzione della guerra, anziché “farsi cadere le braccia” si sono “tirati su le maniche” rimettendosi all’opera per ricostruire. Loro avevano chiaro il motivo: il bene dei loro figli! Come noi. Il Consiglio Direttivo di Coldiretti Cremona
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Coldiretti Cremona organizza il convegno
L’agricoltura cremonese tra la nuova Pac e la direttiva nitrati Giovedì 24 aprile 2014 ore 20,30 Presso la sala conferenze di Cascina Castello (via Roma, 2) Grumello Cremonese
INVITO
ALL’INCONTRO
Nell’ambito della 39esima Fiera Regionale Agricola di Primavera FierAgrumello
Intervengono:
COLDIRETTI Paolo Voltini, Presidente Coldiretti Cremona CREMONA Ettore Prandini, Presidente Coldiretti Lombardia Gianluca Pinotti, Assessore Prov.le Agricoltura e Ambiente Stefano Leporati, Area Economica Confederazione nazionale Coldiretti
Coldiretti Cremona organizza quattro incontri rivolti a tutti i Soci CASALMAGGIORE - MARTEDÌ 6 MAGGIO Ore 20.30, presso la Sede del Consorzio Casalasco del Pomodoro (Strada Provinciale 32 – Rivarolo del Re Ingresso Strada per Brugnolo ex CSP) SORESINA - MERCOLEDÌ 7 MAGGIO Ore 20.30, presso la Sala Mosconi (Centro parrocchiale Chiesa di San Siro Via Genala n. 11 – Soresina)
CREMA - MARTEDÌ 13 MAGGIO Ore 20.30, presso l’Hotel Ponte di Rialto (Sala dell’Accademia Via Cadorna n. 7 – Crema) CREMONA - MERCOLEDÌ 14 MAGGIO Ore 20.30, presso il Seminario Arcivescovile di Cremona (Sala Conferenze del Seminario Via Milano n. 5 – Cremona)
Gli incontri saranno occasione per presentare i nuovi dirigenti, ma soprattutto per ascoltare le esigenze di tutti i Soci, dialogare sui temi che più interessano le nostre imprese e la nostra agricoltura, gettando le basi per un’azione forte e condivisa di Coldiretti sul territorio.
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MADE IN ITALY
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La frutta nelle bibite resta al 12% Ingiustizia a danno di cittadini e imprese Legge europea 2013 finalizzato ad innalzare la percentuale minima di frutta in succhi e bevande analcoliche dall’attuale 12% al 20%. In tutto il paese, dalle province del nord a quelle meridionali, gli agricoltori della prima organizzazione agricola hanno espresso un totale dissenso rispetto a una decisione che, come evidenziato dal Presidente nazionale Roberto Moncalvo, dimostra come “le più bieche lobby industriali siano riuscite ad avere il sopravvento sulla logica della salute e della qualità”. “Appena una manciata di giorni fa Coldiretti Cremona era in piazza, alla festa dell’albero, per regalare ai bambini oltre un quintale di mele, quale invito a scegliere la buona frutta italiana. Gli stessi argomenti che portiamo nelle
Dichiarazione dei redditi? IL MODELLO 730
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Dichiarazione dei redditi? COLDIRETTI
Chi può fare il Modello 730? I lavoratori dipendenti, i pensionati e molte altre tipologie di contribuenti tra cui i lavoratori a tempo determinato e coloro che percepiscono redditi di collaborazione coordinata e continuativa.
Dove presentare il modello?
Quali indicazioni vanno date?
Il contribuente deve indicare i propri redditi, i familiari scalmente a carico, le spese deducibili e/o detraibili e gli eventuali acconti versati. Al CAF deve essere esibita, anche in copia fotostatica, la documentazione necessaria per consentire il riscontro dei dati contenuti.
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Il Caf Coldiretti con le numerose strutture operative distribuite su tutto il territorio nazionale rappresenta un valido ed efciente punto di riferimento per i contribuenti. Il contribuente non deve preoccuparsi di inviare la dichiarazione all’Amministrazione Finanziaria: questi adempimenti, infatti, vengono curati direttamente dal Caf Coldiretti.
scuole del territorio, con il progetto “Agribenessere, a scuola di salute” che ogni anno ci vede incontrare oltre mille alunni e sottolineare come il consumo di frutta sia il primo alleato contro l’obesità infantile – aggiunge Tino Arosio, Direttore di Coldiretti Cremona –. I nostri figli hanno diritto ad alimenti di qualità superiore, che siano buoni e facciano bene, e non meritano di vedersi negato tale diritto per gli interessi economici delle multinazionali”. Per Coldiretti Cremona “l’alibi dei vincoli europei non regge, anzi proprio l’Italia, che ha il primato nell’eccellenza degli alimenti, ha il dovere di essere all’avanguardia, anche in sede europea, in battaglie che vogliono cambiare quelle norme che sacrificano il bene delle comunità ai guadagni delle lobby”.
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“E’ inaccettabile. Un’ingiustizia commessa ai danni dei cittadini, a cominciare dai più piccoli, ai quali consumare bevande realmente a base di frutta farebbe certamente bene. E’ un danno alle imprese agricole italiane, che avrebbero visto centinaia di milioni di chili di frutta in più, a cominciare da 200 milioni di chili d’arance all’anno, destinati alla produzione di bevande. Ed è una vergogna per il nostro paese, dacché si dimostra purtroppo che gli interessi delle lobby valgono più della trasparenza e del diritto dei consumatori a cibi e bevande di qualità superiore”. Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona, commenta con queste parole la decisione della Commissione Politiche dell’Ue della Camera di bocciare l’emendamento alla
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Pasqua: la Risurrezione del Signore Si avvicina la Pasqua, la festività del calendario liturgico cristiano, durante la quale si festeggia la resurrezione di Gesù. Così il Manzoni la celebrava nella sua celebre poesia.
Resurrezione E’ risorto: il capo santo più non posa nel sudario è risorto: dall’un canto dell’avello solitario sta il coperchio rovesciato: come un forte inebbriato, il Signor si risvegliò. Era l’alba; e molli il viso Maddalena e l’altre donne fean lamento in su l’Ucciso; ecco tutta di Sionne si commosse la pendice e la scolta insultatrice di spavento tramortì. Un estranio giovinetto si posò sul monumento: era folgore l’aspetto era neve il vestimento: alla mesta che ‘l richiese dié risposta quel cortese: è risorto; non è qui. Alessandro Manzoni
La Risurrezione è la dimostrazione massima della divinità di Gesù, non uno dei numerosi miracoli fatti nel corso della sua vita pubblica, a beneficio di tante persone che credettero in Lui; questa volta è Gesù stesso, in prima persona che indica il valore della sofferenza, comune a tutti gli uomini, che trasfigurata dalla speranza, conduce alla Vita Eterna, per i meriti della Morte e Resurrezione di Cristo. La Pasqua è una forza, un’energia d’amore immessa nel Creato, che viene posta come lievito nella vita degli uomini ed è un’energia incredibile, perché alimenta e sorregge la nostra speranza di risorgere anche noi, perché le membra devono seguire la sorte del capo; ci dà la certezza della Redenzione, perché Cristo morendo ci ha liberati dai peccati, ma risorgendo ci ha restituito quei preziosi beni che avevamo perduto con la colpa. Pasqua vuol dire passaggio. Storicamente è la festa della primavera che vince il gelido inverno. Biblicamente è il passaggio dall’umi-
Don Emilio Garattini Consigliere Ecclesiastico Coldiretti Cremona
liante schiavitù in terra straniera alla liberazione della terra promessa dove scorrono latte e miele. Cristianamente è il passaggio dall’oscurità della morte alla vita nuova della Risurrezione. E per noi? Che cosa è questa Pasqua 2014 che celebriamo? Credo che possa e debba essere il passaggio dalla paura, dall’incertezza, al coraggio di essere se stessi, di essere creature nuove, di vivere in una dimensione alta e larga senza sostare nei nostri quietismi, nei nostri sì… d’accordo, a cui si contrappongono i ma, gli aspettiamo, vediamo …non c’è fretta! La fede nella risurrezione non è fuga dal mondo, ma l’immersione senza paura nel cammino dell’uomo, portando nel cuore il senso dell’eternità, che ci fa vivere, spendendoci per la costruzione della civiltà della verità e dell’amore, con lo sguardo rivolto alla meta che il Risorto ha inaugurato per tutti.
Ai Soci, alle loro famiglie a tutti gli amici e collaboratori Coldiretti Cremona augura una Pasqua Santa e serena
La Pasqua è la festa della gioia, dell’esplosione della natura che rifiorisce in Primavera, ma soprattutto del sollievo, del gaudio che si prova, come dopo il passare di un dolore e di una mestizia che creava angoscia, perché per noi cristiani questa è la Pasqua, la dimostrazione reale che la Resurrezione di Gesù non era una vana promessa, di un uomo creduto un esaltato dai contemporanei o un Maestro da un certo numero di persone, fra i quali i disorientati discepoli. IL
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Nasce l’osservatorio per la lotta alla criminalità agroalimentare Promosso dalla Coldiretti. Giancarlo Caselli presiede il Comitato Scientifico Si chiama “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare” la nuova Fondazione voluta e costituita da Coldiretti per diffondere la conoscenza e la consapevolezza del patrimonio agroalimentare italiano, con l’obiettivo di creare un sistema coordinato e capillare di controlli idonei a smascherare i comportamenti che si pongono in contrasto con la legalità. Giancarlo Caselli guida il Comitato Scientifico della Fondazione, che è presieduta da Roberto Moncalvo, Presidente della Coldiretti. A Gian Maria Fara, presidente dell’Eurispes, è stata affidata la vice presidenza della
Fondazione. La presentazione è avvenuta mercoledì 19 marzo a Palazzo Rospigliosi a Roma, con la partecipazione dei Ministri della Giustizia Andrea Orlando e delle Politiche Agricole Maurizio Martina, alla vigilia dell’incontro del Santo Padre con le vittime delle mafie in programma il 21 marzo, nella “Giornata della memoria delle vittime innocenti delle mafie” promossa dalla Fondazione “Libera”. “Di fronte al luogo comune diffuso all’estero che porta gli stranieri ad assimilare l’Italia alla mafia oltre alla pizza o alla pasta, con la Fondazione ci vogliamo fare carico dell’indignazione
del 65 per cento degli italiani che non sopporta che la criminalità organizzata danneggi l’immagine del nostro paese e che si sente offeso perché ritiene che la gran parte dei cittadini non ha niente a che fare con i criminali, secondo l’indagine Coldiretti /Ixe” ha affermato il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel precisare che “c’è tuttavia una minoranza del 12 per cento che è rassegnata e lo considera normale, visto che l’abbiamo esportata in tutto il mondo, e un 19 per cento che pensa addirittura che faccia parte dell’immaginario collettivo anche grazie film come Il Padrino, La Piovra ed altri”. I tentacoli della criminalità organiz-
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zata italiana sono usciti dalla realtà locale e nazionale per infiltrarsi nell’economia e nella società di numerosi Paesi europei, secondo il recente rapporto Transcrime. I settori dell’agricoltura e della pesca sono nel mirino di Cosa Nostra e della Camorra in Spagna dove non manca l’interesse della stessa Camorra e quello della Ndrangheta nel comparto della ristorazione. Tra i centri maggiormente toccati, riferisce la Coldiretti, ci sono la capitale Madrid, Vigo e l’Andalusia. Nel Regno Unito, la Camorra ha puntato sui bar e sui ristoranti e la scozzese Aberdeen è considerata un polo particolarmente sensibile. In Germania la Ndrangheta guarda con crescente interesse alle strutture legate alla gastronomia, con preferenza per le città di Geldern, Oberhausen e Duisburg. La criminalità organizzata, infine, non dimentica l’Est europeo. Anche per la vicinanza geografica, l’Albania rappresenta un buon mercato per la Sacra Corona Unita per quanto riguarda bar e ristoranti, mentre opera con illeciti profitti la Camorra in Romania in attività legate all’agricoltura e alla pesca soprattutto nella zona di Vaslui ai confini con la Moldova e in prossimità del Mar Nero.
“La criminalità organizzata si combatte con la trasparenza soprattutto in un settore come quello agroalimentare dove è particolarmente rilevante il flusso commerciale, con circa un terzo (33%) della produzione complessiva dei prodotti agroalimentari venduti in Italia ed esportati con il marchio Made in Italy che contiene materie prime straniere all’insaputa dei consumatori e a danno delle aziende agricole” ha affermato il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo . In un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato - continua Moncalvo - il valore aggiunto della trasparenza e dare completa attuazione alle leggi nazionale e comunitaria che prevedono l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti. Ma è necessario che sia anche resa trasparente l’indicazione dei flussi commerciali con l’indicazione delle aziende che importano materie prime dall’estero e venga bloccato ogni finanziamento pubblico alle aziende che non valorizzano il vero Made in Italy dal campo alla tavola. Con l’Osservatorio si intende creare sottolinea la Coldiretti - un complesso di controlli che assicuri la più completa
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informativa ai consumatori, contrastando le contraffazioni e le adulterazioni alimentari. In tale prospettiva, la Fondazione intende promuovere iniziative di approfondimento in merito agli interventi e agli effetti delle pronunce di tutte le Autorità amministrative indipendenti che possano interferire nel mercato dell’agroalimentare, analizzando e approfondendo, in particolare, le attività dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. La Fondazione promuove, inoltre, le azioni legali collettive di tutela dei consumatori, con particolare riguardo all’accertamento della responsabilità in materia ambientale e alimentare e per la condanna al risarcimento dei danni. Nell’ambito dei propri scopi istituzionali, la Fondazione - precisa la Coldiretti - svolge un ruolo propositivo nel confronti della Commissione d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, nonché delle Commissioni parlamentari d’inchiesta istituite per l’analisi conoscitiva dei fenomeni della contraffazione e della pirateria commerciale.
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Expo, “tour del gusto” in Lombardia Un tour del gusto all’insegna di Expo. E’ partito il 22 febbraio a Brescia e sta proseguendo in ogni capoluogo di provincia per parlare alla gente, attraverso i volti e i prodotti degli agricoltori, dei temi della grande esposizione internazionale che si aprirà a maggio 2015. In tutte le città le aziende della Coldiretti stanno portando e porteranno i farmers’ market con i migliori prodotti del territorio regionale. L’iniziativa è nata da una collaborazione a tre fra Coldiretti Lombardia, Regione e società Expo. Dopo l’esordio a Brescia, seguito il 23 marzo dall’appuntamento a Bergamo, le altre tappe sono: il 12 aprile a Pavia, il 18 maggio a Milano, il 15 giugno a Como, il 5 luglio a Monza, il 14 settembre a Mantova,
il 5 ottobre a Lecco, il 23 novembre a Cremona, l’11 gennaio 2015 a Sondrio, il 22 febbraio 2015 a Lodi e il 15 marzo 2015 a Varese. “Vogliamo far conoscere le potenzialità della Lombardia: forse non tutti sanno che siamo la seconda regione agricola europea o che il grana padano è il formaggio Dop più conosciuto al mondo” ha spiegato Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia, durante la conferenza stampa di presentazione del progetto che si è tenuta nella sede della Regione, insieme al Presidente Roberto Maroni, all’assessore alla cultura e identità Cristina Cappellini e al cantante Davide Van De Sfroos che sta curando la parte musicale del tour. “L’Expo – ha aggiunto Prandini – sarà
l’occasione per parlare al mondo della qualità del cibo italiano e del danno causato dai falsi prodotti Made in Italy che costano al paese 60 miliardi persi ogni anno e dietro ai quali opera anche il crimine organizzato. Expo è un modo per educare le nuove generazioni a una corretta cultura alimentare”. In ogni città le decine di agricoltori che parteciperanno ai farmers’ market saranno a disposizione della gente per spiegare tutti i segreti dei loro prodotti. “Attraverso il cibo – conclude Prandini – racconteremo la storia del territorio, anzi, meglio, racconteremo la storia della terra, che è qualcosa legato alle nostre stesse radici. Un viaggio nel quale puntiamo a coinvolgere i milioni di visitatori attesi per Expo 2015”.
Dodici tappe per le Olimpiadi del cibo: a Cremona la “sfida del salame” Dodici tappe per le “Olimpiadi dell’Italian Food”. Dopo la “sfida dei casoncelli” a Brescia, il 22 febbraio in piazza Vittoria in occasione della giornata di apertura dell’Expo Tour, nei prossimi mesi esperti e consumatori si sfideranno in tutti i capoluoghi di provincia sui principali prodotti agroalimentari della Lombardia: dal miele all’olio, dal grana al riso, dai formaggi ai salami, dal vino ai fiori. Il 23 marzo a Bergamo la sfida è stata quella di riconoscere nel minor tempo possibile il maggior numero di formaggi Dop disposti su un tagliere, mentre il 12 aprile a Pavia sarà protagonista il risotto, con una gara di cottura e giudizio finale sul piatto migliore. Il 18 maggio a Milano toccherà alla corsa con il grana pada-
no, il 15 giugno a Como i maestri delle candele con la cera d’api si sfideranno in una prova di abilità, mentre il 5 luglio a Monza si torna in cucina con le patate e con una competizione dedicata a chi prepara il maggior numero di gnocchi in 15 minuti. Il 14 settembre a Mantova sarà la zucca la regina della tappa dell’Expotour con prove di abilità legate allo svuotamento delle zucche e poi alla preparazione di un risotto, mentre il 5 ottobre a Lecco ci sarà la sfida sui mille usi dell’olio. Il 23 novembre nella tappa a Cremona si terrà la “sfida del salame”, mentre l’11 gennaio 2015 a Sondrio i “pressure test” saranno due: uno dedicato alla preparazione dei pizzoccheri e l’altro IL
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chiamato “Dalla botte alla bottiglia” con una gara di imbottigliamento basata su velocità e precisione. Nel conto alla rovescia che porterà alla cerimonia di avvio dell’Expo, il 22 febbraio 2015 a Lodi si sfideranno i maestri della “raspa” e il 15 marzo 2015 a Varese ci sarà la gara di abilità nella costruzione di un giardino verticale. “Con queste iniziative – spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia – vogliamo raccontare i tesori enogastronomici della nostra regione, farli conoscere e riconoscere, in vista di una manifestazione come l’Expo basata non tanto sulla globalizzazione del gusto ma sulla diffusione globalizzata della consapevolezza del cibo e dei territori”.
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Legalità e responsabilità alimentare nel convegno all’Expo Tour a Bergamo Summit contro “la mafia nel piatto” a Bergamo, in occasione della seconda tappa dell’Expotour, il viaggio che si sta svolgendo in tutti i capoluoghi di provincia della Lombardia, con la regia di Coldiretti e della Regione. “Legalità e responsabilità alimentare: la sfida di Expo per l’agricoltura del futuro” è stato l’aspetto approfondito nel convegno proposto, domenica 23 marzo, nella tappa orobica, con la partecipazione, fra gli altri, di Roberto Moncalvo, Presidente di Coldiretti, Roberto Maroni presidente Regione Lombardia, Maurizio Martina, Ministro per le politiche agricole, dell’ex procuratore Giancarlo Caselli, di Cosimo Piccinno, Generale D. Comandante carabinieri Nas, di Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia, di Gianni Fava assessore regionale all’agricoltura. All’importante appuntamento erano presenti Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona, e il Direttore Tino Arosio, accanto a tutti i dirigenti delle Federazioni provinciali lombarde. “La nostra missione è combattere le contraffazioni e garantire la salubrità degli alimenti – ha detto al convegno il Comandante dei Nas Piccinno –. La tracciabilità e la falsa etichettatura la fanno da padrone, rappresentando il 34% del totale delle operazioni dei Nas”. In materia di frodi, “i comparti più toccati sono il latte e i derivati, ad esempio formaggi e bufala, ma anche olio, con olio di semi che diventa extra vergine d’oliva”. Secondo Piccinno i guadagni che la contraffazione porta sono enormi: da un euro investito, si arriva a 5, fino addirittura a 60. Il Presidente di Coldiretti Moncalvo ha quindi evidenziato che “la trasparenza nella filiera è fondamentale per difendere quel sistema e modello di sviluppo che il mondo ci invidia. E la battaglia per l’etichettatura deve andare in simbiosi con la possibilità di controllare i flussi delle importazioni. Impensabile ancora oggi che siano considerati dati sensibili quelli relativi alla provenienza dei prodotti”.
“La creazione, da parte di Coldiretti, di un Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare è un passaggio fondamentale, per rendere sempre più efficace la nostra azione a difesa del vero Made in Italy – sottolinea Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona –. La strada maestra per combattere la criminalità organizzata è la trasparenza. Quella che noi cerchiamo di affermare ogni giorno con la correttezza delle nostre imprese, con lo strumento dei Mercati di Campagna Amica nei quali il produttore ci mette la faccia, e con la battaglia perché sia pienamente attuata la legge che impone in etichetta l’origine dei prodotti”.
Dall’Alto “Legalità e responsabilità alimentare: la sfida di Expo per l’agricoltura del futuro”, convegno a Bergamo in occasione della seconda tappa dell’Expotour Il Presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo, con il Presidente di Coldiretti Cremona Paolo Voltini, il Direttore di Coldiretti Lombardia Giovanni Benedetti, e altri protagonisti della seconda tappa di Expotour IL
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Made in Italy, World Expo Tour contro l’invasione dei “falsi” Anche la Francia dopo la Catalogna aderisce al protocollo anti contraffazione che Coldiretti Lombardia e Regione stanno presentando nel World Expo Tour durante gli incontri con i rappresentanti dei vari Paesi che parteciperanno all’esposizione universale l’anno prossimo. “Sta crescendo in Europa la consapevolezza che la tutela dell’identità e dell’origine delle produzioni agroalimentari non sia solo una battaglia di principio ma che, in un momento di affanno dell’economia mondiale, rappresenta un formidabile motore di sviluppo per tutti i Paesi” spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia. Il protocollo mira a combattere il fenomeno dei falsi e dei prodotti similari che, solo all’Italia, costano ogni anno 60 miliardi di euro. “Non è una caso che tra i formaggi più copiati ci siano il Grana Padano e il Parmigiano – spiega Prandini – ed è per questo che è ancora più strategica un’azione dei rispettivi consorzi per una informazione anche all’estero delle caratteristiche e delle qualità del vero prodotto italiano”. “L’adesione al protocollo da parte della Francia – aggiunge il Presidente di Coldiretti Lombardia – è l’ulteriore dimostrazione che i paesi di antica e prestigiosa tradizione agroalimentare sono consapevoli che la vera sfida sui mercati internazionali non si vince con produzioni di massa e anonime, ma
puntando sulla scelta dei consumatori, sulla garanzia della qualità, sul racconto del territorio, su tutte quelle identità che sono la forza, anche economica dei nostri territori e dei nostri prodotti”. L’Expo – conclude la Coldiretti Lombardia – deve essere l’occasione per ribadire il valore di un’agricoltura “glocal”, locale e globale al tempo stesso, che punti sul valore aggiunto e non sugli interessi di qualche multinazionale come invece sarebbe se aprissimo le porte, anche in Italia, alle coltivazioni OGM.
Obama vara il Farm Bill Mille miliardi di dollari all’agricoltura Usa Via libera al nuovo Farm Bill, la versione Usa della nostra Pac, che definisce programmi e modalità per il sostegno all’agricoltura a stelle e strisce e che distribuirà finanziamenti per quasi mille miliardi di dollari in dieci anni. La legge varata dal Congresso dopo oltre un anno di discussioni è stata firmata da Barack Obama. “Questo Farm Bill include cose come l’assicurazione sui raccolti – ha dichiarato il Presidente Usa - così quando un disastro colpisce i nostri agricoltori, loro non perdono nulla”. Ma Obama ha anche annunciato una nuova iniziativa “Made in Rural America” ovvero “Prodotto nell’America Rurale”, che, ha spiegato, avrebbe aiutato le imprese rurali nella commercializzazione dei propri prodotti all’estero. Una delle novità del Farm Bill è rappresentata dalla fine dell’aiuto disaccoppiato, ovvero i fondi erogati agli agricoltori indipendentemente dalla produzione. In totale si tratta di circa 4,5 miliardi di dollari all’anno. Il taglio viene compensato dall’istituzione di due nuovi sistemi di sussidio. Il primo è legato al problema della volatilità delle quotazioni delle materie prime sui mercati internazionali, che mettono a rischio il reddito degli agricoltori. In pratica, se i prezzi crollano oltre un valore predeterminato, gli agricoltori si vedranno “rimborsare” la differenza. Un vero e proprio “paracadute” che è stato esteso anche all’ortofrutta e al lattiero caseario e che rappresenta per i critici della nuova legge una forma di protezionismo potenzialmente contrario alle stesse regole mondiali sul commercio. L’altro sostegno è rappresentato da sussidio assicurativo sulle entrate per compensare gli agricoltori in caso di perdite superficiali o di perdite sul reddito subite prima che le loro assicurazioni sul raccolto diventino operative. Il Farm Bill introduce anche un tetto sugli aiuti che ogni agricoltore può ricevere, stabilito in 125.000 dollari l’anno su tutti i pagamenti e prestiti. Previsti tagli agli aiuti alimentari, con una diminuzione di 800 milioni all’anno sul totale (sempre annuo) di 80 miliardi di dollari. I cosiddetti “food stamps” rappresentano comunque oltre i quattro quinti della dotazione finanziaria della legge.
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UeCoop, Losapio Presidente L’Unione rappresenta oltre 4.000 cooperative, con un milione e mezzo di Soci Gianpietro Losapio, 43 anni, impegnato professionalmente da oltre 15 anni nel mondo della cooperazione sociale, è stato eletto dall’Assemblea nazionale Presidente di UECOOP, l’Unione Europea delle Cooperative che rappresenta oltre 4.000 cooperative che operano in tutti i settori cooperativi (agricoltura, pesca, produzione lavoro, sociale, abitazione, cultura, turismo, sport, ecc.) alla quale fanno capo oltre mezzo milione di soci presenti in tutte le regioni. Losapio sottolinea UECOOP - ricopre attualmente il ruolo di Presidente della Coop. Soc. Comunità Oasi 2 San Francesco onlus, attiva in Puglia sin dal 1986 e di Direttore del Consorzio nazionale di coop. sociali NOVA onlus, una delle realtà italiane maggiormente impegnate sui temi dell’innovazione nel campo delle politiche sociali e del welfare comunitario. Sposato con due figli ha ricoperto incarichi come fundraiser in primarie organizzazioni nazionali e come project manager di azioni comunitarie, nazionali e regionali sui diversi temi del sociale, con esperienze anche nel campo della gestione di servizi pubblici locali. Rivoluzionare una rappresentanza fatta tutta di quantità, numeri, crescita a tutti i costi, con l’ansia di occupare e coprire spazi per l’auto mantenimento che ha spesso dimenticato i principi alla base della mutualità e della cooperazione” . E’ questo uno degli obiettivi del neo presidente di UECOOP, enunciati al momento dell’elezione nell’annunciare la promo-
zione di un Codice Etico di autoregolamentazione, ispirato al rigoroso rispetto dei principi costituzionali e normativi alla base della mutualità, sarà la barra cui ancorare l’agire di UE.COOP. “L’etica che si chiede alla politica e alla Pubblica Amministrazione deve essere innanzitutto etica di impresa” ha precisato Losapio, nel sottolineare che “la brutta cooperazione non ha fatto male a se stessa meno di quanto non ne abbia fatto al sistema intero”. La cooperazione deve fare dell’innovazione una pillar strategy non semplicemente con l’introduzione di nuove tecnologie ma introducendo nei processi organizzativi un approccio permanente di apertura a ciò che è nuovo, in altre parole - ha precisato Losapio fare cooperazione deve significare “saper fare cose antiche in modo nuovo”. La cooperazione a cui penso – ha continuato – è quella che neanche si concepisce al di fuori del rapporto col suo territorio
di riferimento e che sa ri-connettersi alle nuove generazioni. Il passaggio dal welfare state al welfare community di questi anni, che ha tagliato del 75% le risorse, si è consumato – ha denunciato Losapio – a suon di tagli del governo centrale, sulla pelle degli enti locali e in ultima grave violenta battuta sulla pelle dei cittadini, in particolare di quelli esclusi e in povertà che sono saliti a 5,8 milioni. Cade di fatto l’universalità dei diritti costituzionalmente sanciti (scuola di qualità, sanità, sicurezza, tutele, assistenza), mentre esistono varchi enormi di spreco e inefficienza dei sistemi, pubblico e privato. Ciascuno dovrà predisporsi a fare la sua parte (Istituzioni pubbliche, mercato, società, non profit) perché il come si sostiene il welfare del futuro sarà la cifra della tenuta del tessuto democratico e del futuro stesso del nostro paese. UE.COOP – ha concluso il neo presidente – ha il dovere di costruire un pensiero lungo su questo e disegnare possibili scenari per ricostruire il filo della fiducia sociale, senza la quale alcuna attività è possibile (economica, politica, sociale, ecc.). UE.COOP, Unione Europea delle Cooperative, si è costituita il 21 febbraio 2013 ed è stata riconosciuta e autorizzata in data 24 aprile 2013 con decreto del Ministro dello Sviluppo Economico, quale Associazione nazionale di rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo ai sensi dell’articolo 3 del decreto leg. 2 agosto 2002, n.220.
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Maria Letizia Gardoni
Alla guida di Giovani Impresa Giacomo Maghenzani Segretario Giovani Impresa
Maria Letizia Gardoni, venticinque anni, è la nuova Delegata nazionale di Giovani Impresa Coldiretti. Imprenditrice agricola di Osimo (Ancona), dove coltiva ortaggi con metodo macrobiotico, è stata eletta dall’Assemblea di Coldiretti Giovani Impresa, composta da rappresentanti provenienti dalle campagne di tutte le Province e Regioni italiane, in rappresentanza di oltre 40mila giovani. La neodelegata ha ricevuto le congratulazioni “in diretta” dal nuovo Ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, presente all’Assemblea. Maria Letizia Gardoni guiderà un ese-
Maria Letizia Gardoni, 25 anni, è la nuova Delegata nazionale di Giovani Impresa Coldiretti
cutivo nazionale composto per il 50 per cento da donne e per il 50 per cento da uomini: Maria Serena Minunni, Erika Pedrini, Valentina Binno, Elena Tortoioli, Ignazio Gibiino, Paolo Giorgi, Daniele Perrone, Andrea Barbetta. Un esempio dei tanti ragazzi che hanno scelto la professione di agricoltori portando nel lavoro quel contributo di innovazione che rappresenta oggi la chiave del successo imprenditoriale. La giovane imprenditrice, che ha raccolto il testimone da Vittorio Sangiorgio (chiamato alla guida di Giovani Impresa il 24 marzo 2010), ha iniziato la sua avventura nel 2008. I suoi genitori sono entrambi funzionari pubblici, ma fin da piccola aveva l’idea di fare l’imprenditrice agricola. A 19 anni ha coronato il sogno acquistando un terreno facendo un mutuo e aprendo la sua azienda, nove ettari nelle campagne di Osimo. All’inizio – precisa la Coldiretti – ha provato a coltivare ortaggi per l’industria, ma si è resa conto che non era questa la sua “dimensione”, non tanto produttiva quanto mentale. La svolta è arrivata poco dopo, grazie a un’autentica folgorazione per la “Policoltura ma-pi”, dal nome di Mario Pianesi, l’uomo che ha portato il macrobiotico in Italia. Ha iniziato così a coltivare cavoli, insalata, carote, finocchi coi quali oggi rifornisce i punti macrobiotici della provincia di Ancona. Un mercato in crescita tanto che Maria Letizia sta aumentando la produzione. Nel frattempo si è laureata in Scienze e tecnologie agrarie all’Università Politecnica delle Marche, con una tesi sullo spopolamento degli alveari. Il suo prossimo obiettivo è aprire un centro agricolo di ippoterapia, sviluppando un progetto di agricoltura sociale.
La neoeletta Delegata di Giovani Impresa con il Presidente Roberto Moncalvo e il Ministro per le politiche agricole Maurizio Martina IL
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Giovani sugli scudi I giovani imprenditori agricoli – con le loro sfide e con i momenti di formazione a loro dedicati – sono stati i primi protagonisti, nelle scorse settimane, della trasmissione “W l’Agricoltura” proposta da Coldiretti Cremona sulle tv locali. Si è parlato della straordinaria linfa portata dai giovani in agricoltura, nel servizio dedicato all’impresa agricola Donzelli di Gombito, con le interviste ai fratelli Moreno (21 anni) e Gabriele Donzelli (20), che si sono affiancati al nonno, al papà e allo zio nella conduzione di un allevamento di vacche da latte, portando nell’azienda di famiglia grande energia, entusiasmo e spinta all’innovazione. Altra puntata è stata dedicata all’impresa agricola, tutta nel segno della creatività, creta dal ventenne Carlo Recchia di Formigara, imprenditore agricolo e studente in Scienze e tecnologie agrarie all’Università degli Studi di Milano, che ha recuperato un’antica varietà di mais corvino coltivato da Inca e Maya per ricavarne ottime farine e un nettare capace di donare energia e salute
L’incontro dedicato a Pac e Psr rivolto ai giovani imprenditori
a chi lo assapora. Una storia che ha conquistato l’attenzione dei media locali e nazionali. L’informazione rivolta ai giovani imprenditori è stata al centro di un altro appuntamento, con l’incontro sul tema “La Politica Comunitaria e le novità del Piano di Sviluppo Rurale. Misura 112 – Insediamento Giovani”, che ha proposto la relazione di Marco Benedini, responsabile provinciale dei Servizi Tecnici di Impresa Verde Cremona, con un aggiornamento sulle principali opportunità attualmente a disposizione dei giovani imprenditori agricoli.
Biogas, approfondimento del Tg2 A Trigolo, intervistati i fratelli Spoldi e il Presidente Voltini
Si è parlato della “Lombardia capitale del biogas”, e della netta posizione di Coldiretti sul tema, nell’approfondimento girato dal Tg2 in terra cremonese. Lunedì 10 marzo gli imprenditori agricoli Giannenrico e Sebastiano Spoldi hanno aperto le porte di Cascina Brugnole (a Trigolo), mostrando alla giornalista Rai la quotidianità di un’azienda che ha saputo crescere coniugando l’allevamento di suini con l’installazione di un impianto a biogas (100 kwatt, alimentato dai liquami aziendali) e con la vendita diretta dei prodotti nati in azienda (in primis il salame) nel Punto Campagna Amica e nei mercati degli agricoltori. Accanto ai fratelli Spoldi c’era Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona, che ha fatto il punto sulla diffusione del biogas in Lombardia (attualmente si parla di 361 impianti per una potenza di 282 megawatt) e in provincia di Cremona (in cima alla graduatoria, con ben 158 impianti, per una potenza complessiva di 113,7 megawatt), ribadendo la posizione di Coldiretti (“Diciamo sì agli impianti a biogas alimentati con reflui zootecnici, correttamente inseriti nel ciclo e nelle potenzialità dell’impresa, nel segno della multifunzionalità aziendale, che non entrano in competizione con la vocazione primaria della nostra agricoltura che deve restare la produzione di cibo” ha detto il Presidente).
Moreno e Gabriele Donzelli, con il nonno Giovanni, a Gombito
Carlo Recchia, imprenditore e studente universitario, punta sul mais corvino IL
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Aldo Bellandi Segretario CreditAgri Cremona e Lodi
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Regione Lombardia. Agevolazioni finanziarie alle imprese agricole
La Regione Lombardia ha rinnovato, come qualche anno fa, il fondo per le agevolazioni alle imprese agricole per il credito di funzionamento, operativo presso la Finlombarda. Nei giorni compresi tra il 15 e il 17 marzo è prevista l’apertura del bando. In questi giorni si stanno siglando le convenzioni con gli istituti di credito. L’iniziativa è molto importante, soprattutto in questo momento, per il comparto agricolo, in quanto sei imprese su dieci sono oggi a rischio di credit crunc, con il costo del denaro che in agricoltura ha raggiunto il 6-7% e risulta superiore a quello degli altri settori. La scelta politica operata dalla Regione Lombardia riguarda il sostegno alle operazioni di accesso al credito delle imprese agricole, in un momento nel quale l’erogazione di risorse finanziarie da parte degli istituti di credito è molto rigida e selettiva e condizionata dalla correttezza della centrale rischi e del rating dell’azienda che misura il rischio per il singolo cliente attraverso procedure interne (o esterne) di valutazione di una impresa. Vanno altresì evitati gli sconfini delle linee di credito concordate in quanto lasceranno cicatrici negli indicatoti di anomalia esattamente come la percentuale di insoluti. L’aiuto consiste in un contributo in conto interessi fino a un massimo del 4% dell’abbattimento del tasso d’interesse applicato al prestito che la banca concede all’impresa. L’importo minimo è stabilito in 20.000,00 euro e il massimo di 100.000,00 euro con una durata del finanziamento di 24 mesi e non superiore a 60 mesi, (preammortamento massimo 12 mesi) durata che l’imprenditore dovrà valutare con molta attenzione per quanto riguarda la tranquillità nella restituzione del prestito stesso. Sovente i finanziamenti, ancora oggi, vengono erogati senza una reale valutazione del grado di solvibilità finanziaria sia da
ziari. Importo difficilmente superabile dalle nostre imprese, che nella stragrande maggioranza potranno presentare la richiesta alla loro banca, se firmataria della convenzione. Prima della concessione dell’aiuto viene acquisita una dichiarazione scritta dall’impresa unica che informi su eventuali aiuti “de minimis” ricevuti nell’arco degli ultimi tre esercizi finanziari, che i nostri uffici già fanno per altre domande. L’aiuto è concesso ad imprese beneficiarie che non rientrano tra coloro che hanno ricevuto e successivamente non rimborsato o depositato in un conto bloccato aiuti che lo Stato è tenuto a recuperare in esecuzione di una decisione di recupero adottata dalla Commissione europea del Reg. (CE) 659/1999; prima della concessione dell’aiuto viene acquisita una dichiarazione scritta dall’impresa che informi sul fatto che l’impresa non si trovi nella suddetta condizione. Finlombarda, società pubblica interamente partecipata dalla Regione Lombardia, ha la responsabilità dell’assistenza tecnica, della gestione amministrativa e contabile del fondo (che ha una disponibilità di 3,5 milioni di euro) delle procedure operative di istruttoria e di erogazione dei contributi, della reportistica e monitoraggio del fondo e dei contributi. Come procedere. L’agricoltore interessato si rivolge alla propria banca per la compilazione della richiesta cartacea. Successivamente la banca attiva le proprie procedure per la verifica di fattibilità dell’operazione e una volta completato questo processo, se l’azienda Sede di Cremona non presenta aspetti probleVia Giuseppe Verdi, 4 (I piano) - Cremona matici per l’istituto, la banca Presso la Federazione Provinciale Coldiretti Cremona inoltrerà per via telematica la Tel. 0372 499811 - Fax 0372 499899 richiesta di finanziamento a e.mail: cremona@coldiretti.it Finlombarda.
parte della banca che dell’impresa stessa anche in considerazione del fatto che la possibilità di continuare ad ottenere credito è condizionata dalla corretta gestione dei prestiti in essere segnalati mensilmente nella centrale rischi della Banca d’Italia. Finanziamenti con durata superiore ai 60 mesi sono ammessi fermo restando che l’agevolazione verrà determinata sul periodo massimo di 60 mesi comprensivo dell’eventuale preammortamento. Le spese ammissibili riguardano la liquidità necessaria al funzionamento dell’impresa. Il contributo è determinato sulla base di un piano di ammortamento a rate costanti di capitale con periodicità semestrale calcolato al tasso di riferimento europeo. Hanno titolo a presentare domanda di contributo – come evidenziato nel bando – le imprese agricole attive nella produzione di prodotti agricoli, con sede operativa in Lombardia. Priorità di accesso all’aiuto, per una parte dello stanziamento, è concessa alle imprese agricole operanti nel territorio della provincia di Mantova colpite da eventi sismici del 2 maggio 2012. L’aiuto è concesso a imprese che non siano sottoposte a procedure concorsuali né a liquidazione volontaria. Il contributo è concesso nel rispetto di quanto stabilito dal Reg. UE n°1408/2013 della Commissione che stabilisce che l’importo complessivo in “de minimis” concesso a un’impresa unica non superi euro 15.000,00 nell’arco di tre esercizi finan-
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CreditAgri Italia è una Cooperativa di garanzia fidi costituita per offrire assistenza e consulenza tecnico-finanziaria in agricoltura. Si occupa in modo specialistico di Credito Agrario e Finanza d’Impresa a vantaggio delle imprese agricole, agroalimentari e delle cooperative
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NUOVE SANZIONI IN MATERIA DI:
Dianella Mariotti Politiche del Lavoro e Contrattualistica
CONTRASTO LAVORATORI IN NERO VIOLAZIONE ORARIO DI LAVORO
Pubblicata dal Ministero del Lavoro la circolare n. 5/2014 del 4 marzo 2014 avente per oggetto: art. 14 - D.L. n. 145/2113 (conv. da L. n. 9/2014) misure di contrasto al lavoro sommerso e irregolare – maxisanzione, revoca del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale e sanzioni per violazione della disciplina in materia di durata media dell’orario di lavoro e di riposi giornalieri e settimanali.
MAXISANZIONE PER IL LAVORO “NERO”
L’importo delle sanzioni amministrative connesse all’impiego di lavoratori irregolari, cioè privi della comunicazione preventiva di assunzione al centro per l’impiego, è aumentato del 30 per cento e a far data dal 22 febbraio 2014 non si applica più la procedura di diffida. Maxisanzione “ordinaria”
Maxisanzione “affievolita”
Da euro 1.300 ad euro 10.400 per ciascun lavoratore irreDa euro 1.950 ad euro 15.600 per ciascun lavoratore irregogolare, maggiorata di euro 39 per ciascuna giornata di lavoro lare, maggiorata di euro 195 per ciascuna giornata di lavoro irregolare, nel caso in cui il lavoratore risulti regolarmente effettivo occupato per un periodo lavorativo successivo
REVOCA DEL PROVVEDIMENTO DI SOSPENSIONE DELL’ATTIVITÀ IMPRENDITORIALE La revoca della sospensione del provvedimento è aumentata del 30%: i nuovi importi da versare per la revoca del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale sono pari ad euro 1.950 nelle ipotesi di sospensione per lavoro irregolare e ad euro 3.250 nelle ipotesi di sospensione per gravi e reiterate violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro trovano applicazione in relazione alle richieste di revoca del provvedimento effettuate dal 24 dicembre 2013, anche se riferite a condotte poste in essere prima di tale data.
SANZIONI PER VIOLAZIONI SUI TEMPI DI LAVORO La Legge 9/2014 ha duplicato e non più decuplicato gli importi sanzionatori legati alla violazione delle disposizioni in materia di orario medio settimanale, riposi giornalieri e settimanali (come originariamente previsto dal Dl 145/2013), ed ha stabilito che la disposizione può essere applicata sulle violazioni commesse a partire dall’entrata in vigore del Dl 145/2013 e quindi dal 24 dicembre 2013.
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Da ciò deriva che le violazioni commesse fino al 23 dicembre saranno soggette al regime sanzionatorio precedente, quelle commesse dal 24 dicembre in poi saranno raddoppiate. Si ricorda che: • la durata media dell’orario di lavoro “deve essere calcolata con riferimento a un periodo non superiore a quattro mesi” (superiore se previsto dalla contrattazione collettiva); • il riposo settimanale “è calcolato come media in un periodo non superiore a 14 giorni”; • il riposo giornaliero deve essere usufruito “ogni ventiquattro ore”. Ai fini della applicabilità delle nuove sanzioni raddoppiate e quindi della individuazione del momento di consumazione dei relativi illeciti, i periodi di riferimento sopra richiamati: quattro mesi, quattordici giorni, ventiquattro ore, devono ricadere interamente dopo il 24 dicembre 2013. Durata media dell’orario di lavoro
Regime sanzionatorio per violazioni commesse a far data dal 24 dicembre 3013
La durata media dell’orario di lavoro non può in ogni caso superare, per ogni periodo di sette giorni le quarantotto ore, comprese le ore di lavoro straordinario. A tal fine, la durata media dell’orario di lavoro deve essere calcolata con riferimento ad un periodo non superiore a quattro mesi. I contratti collettivi possono in ogni caso elevare il limite fino a sei mesi ovvero fino a dodici mesi a fronte di ragioni obiettive, tecniche o inerenti all’organizzazione del lavoro, specificate negli stessi contratti collettivi
Sanzione amministrativa da 200 a 1.500 euro. Se la violazione si riferisce a più di cinque lavoratori ovvero si è verificata in almeno tre periodi di riferimento la sanzione amministrativa è da 800 a 3.000 euro. Se la violazioni si riferisce a più di dieci lavoratori ovvero si è verificata in almeno cinque periodi di riferimento, la sanzione amministrativa è da 2.000 a 10.000 euro e non è ammesso il pagamento della sanzione in misura ridotta
Riposo settimanale
Regime sanzionatorio post conversione D.L. n. 145/2013
Il lavoratore ha diritto ogni sette giorni a un periodo di riposo di almeno ventiquattro ore consecutive, di regola in coincidenza con la domenica, da cumulare con le ore di riposo giornaliero. Il suddetto periodo di riposo consecutivo è calcolato come media in un periodo non superiore a quattordici giorni
Sanzione amministrativa da 200 a 1.500 euro. Se la violazione si riferisce a più di cinque lavoratori ovvero si è verificata in almeno tre periodi di riferimento la sanzione amministrativa è da 800 a 3.000 euro. Se la violazioni si riferisce a più di dieci lavoratori ovvero si è verificata in almeno cinque periodi di riferimento, la sanzione amministrativa è da 2.000 a 10.000 euro e non è ammesso il pagamento della sanzione in misura ridotta
Riposo giornaliero
Regime sanzionatorio post conversione D.L. n. 145/2013
Ferma restando la durata normale dell’orario settimanale, il lavoratore ha diritto a undici ore di riposo consecutivo ogni ventiquattro ore. Il riposo giornaliero deve essere fruito in modo consecutivo fatte salve le attività caratterizzate da periodi di lavoro frazionati durante la giornata o da regimi di reperibilità
Sanzione amministrativa da 100 a 300 euro. Se la violazione si riferisce a più di cinque lavoratori ovvero si è verificata in almeno tre periodi di ventiquattro ore, la sanzione amministrativa è da 600 a 2.000 euro. Se la violazioni si riferisce a più di dieci lavoratori ovvero si è verificata in almeno cinque periodi di ventiquattro ore, la sanzione amministrativa è da 1.800 a 3.000 euro e non è ammesso il pagamento della sanzione in misura ridotta
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STRAORDINARIO FUORI BUSTA RISCHIO DOPPIA SANZIONE PER IL DATORE DI LAVORO Il Ministero del Lavoro, con la nota n. 2642 del 6 febbraio 2014, rispondendo ad un quesito della Direzione Regionale Lavoro del Veneto, ha stabilito che, in caso di straordinari pagati “fuori busta”, debbano trovare applicazione le sanzioni di cui all’art. 5 della L. n. 4/1953 e, qualora gli importi corrisposti siano inferiori a quanto previsto dalla contrattazione collettiva, anche la sanzione di cui al D.Lgs. n. 66/2003. La Direzione Generale per l’Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha precisato che nel caso di straordinari pagati “fuori busta” il trasgressore (datore di lavoro) incorre in sanzione qualora ometta di computare a parte il lavoro straordinario e/o non corrisponda maggiorazioni retributive previste dai contratti collettivi di lavoro. Le sanzioni previste dalla legge n. 4/1953, fanno riferimento alle violazioni relative alla consegna di un cedolino paga «infedele» e che non dia conto delle «singole trattenute». Invece, la sanzione art. 5, comma 5, del d.lgs. n. 66/2003 è prevista qualora si ometta di computare «a parte» il lavoro straordinario e/o qualora lo stesso non risulti corrispondente alle «maggiorazioni retributive previste dai contratti collettivi di lavoro». Infatti, in fase di ordinanza di ingiunzione alla violazione del datore di lavoro di retribuire un lavoratore che ha effettuato lo straordinario senza che il valore venga iscritto nel Libro Unico del Lavoro (c.d. “fuori busta”) deve essere applicata, prioritariamente, la sanzione prevista dagli artt. 1 e 3 della L. 4/1953, ove si stabilisce che “è fatto obbligo ai datori di lavoro di consegnare, all’atto della corresponsione della retribuzione, ai lavoratori dipendenti, con esclusione dei dirigenti, un prospetto di paga in cui devono essere indicati il nome, cognome, e qualifica professionale del lavoratore, il periodo cui la retribuzione si riferisce, gli assegni famigliari e tutti gli altri elementi che, comunque, compongono detta retribuzione, nonché, distintamente, le singole trattenute (...)” e “il prospetto di paga deve essere consegnato al lavoratore nel momento stesso in cui gli viene consegnata la retribuzione”.
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Detta norma, quindi, prevale su quella prevista dall’art. 5, comma 5, del D.Lgs. 66/2003 secondo la quale “il lavoro straordinario deve essere computato a parte e compensato con le maggiorazioni retributive previste dai contratti collettivi di lavoro ....”. In conclusione lo straordinario “fuori busta” è punito con una sola sanzione se è stato calcolato in misura corretta. Si applica cioè la sanzione per mancata indicazione sul cedolino (da 125 a 770 euro). Se invece risulta che, oltre a essere stato erogato fuori busta, è stato calcolato in misura inferiore allora le sanzioni sono due. A quella per mancata indicazione sul cedolino si aggiunge la sanzione per errata determinazione (da 25 a 154 euro - maggiorata da e 154 ad e 1.032 nel caso in cui la violazione si riferisca a più di 5 lavoratori o si sia verificata nel corso dell’anno solare per più di 50 giornate lavorative). CREMONESE
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Misura 112 PSR: apertura nuovo bando Marco Benedini Resp. Provinciale Servizi Tecnici
La Direzione Generale Agricoltura ha approvato, con Decreto n. 1934 del 7 marzo 2014, il nuovo bando della Misura 112 “Insediamento di giovani agricoltori”. La Misura si pone l’obiettivo di valorizzare i giovani imprenditori agricoli e forestali incentivandone l’insediamento nel territorio della Lombardia.
Chi può presentare domanda?
Il giovane agricoltore che al momento della presentazione della domanda: 1. ha età compresa tra i 18 anni compiuti e i 40 anni non ancora compiuti; 2. ha la competenza e la conoscenza professionale; 3. presenta un Piano aziendale per lo sviluppo dell’attività agricola; 4. conduce, per la prima volta, in qualità di titolare/legale rappresentante una: - impresa individuale - società agricola - società cooperativa
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La singola decisione in merito all’erogazione del premio di primo insediamento deve essere presa entro i 18 mesi successivi all’insediamento stesso. Quale data di insediamento si considera la data della prima movimentazione della partita IVA, o comunque la disponibilità documentata di terreni e/o animali. Considerando i tre periodi di presentazione delle domande, più sotto descritti, il giovane che intende fare domanda non dovrà essersi insediato: • prima del 29 novembre 2012 per chi ha presentato la domanda entro il 20 marzo 2014; • prima del 19 marzo 2013 presentando domanda entro il 30 giugno 2014; • prima del 16 giugno 2013 presentando domanda entro il 30 settembre 2014.
A quanto ammonta il contributo?
Il premio è erogato in conto capitale come premio unico e ammonta a: • € 15.000 in area svantaggiata di montagna; • € 10.000 in tutte le altre zone.
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Le domande possono essere presentate ininterrottamente fino al 30 settembre 2014. Tuttavia, al fine dell’istruttoria delle domande e della redazione delle graduatorie, quest’arco temporale viene suddiviso in due periodi, di seguito elencati:
Presentazione delle domande: Periodo II. Data inizio: 21.03.2014 Data fine: 30.06.2014 Periodo III. Data inizio: 01.07.2014 Data fine: 30.09.2014 La domanda, corredata della documentazione indicata nel bando, deve essere presentata alla Provincia sul cui territorio avviene l’insediamento.
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SERVIZI TECNICI
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Ritiro Dedicato: cambiano i prezzi A seguito dell’entrata in vigore della legge di conversione 21 febbraio 2014, n. 9 del decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145, il Gestore dei servizi energetici (Gse) comunica l’aggiornamento delle condizioni per l’accesso ai prezzi minimi garantiti per gli impianti che accedono a incentivazioni a carico delle tariffe elettriche sull’energia prodotta. A decorrere dal 1° gennaio 2014 i prezzi minimi garantiti, definiti dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas per il regime di ritiro dedicato, sono pari: 1. al prezzo minimo garantito, come definito dall’Autorità, per gli impianti fotovoltaici di potenza attiva nominale fino a 100 kW; 2. al prezzo zonale orario per gli
impianti fotovoltaici di potenza attiva nominale maggiore di 100 kW. Alla fine di ogni anno il GSE riconosce un conguaglio a favore degli impianti per i quali il ricavo associato ai prezzi orari zonali risulti più elevato di quello risultante dall’applicazione dei prezzi minimi garantiti. L’Autorità per l’energia elettrica e il gas, con la deliberazione 618/2013/R/ efr, ha modificato la deliberazione n. 280/07, definendo la nuova struttura e i nuovi valori dei prezzi minimi garantiti da applicarsi a partire dal 1° gennaio 2014 che, per il fotovoltaico, hanno subito un notevole taglio passando dagli 80,6 E/MWh del 2013 ai 38,9 E/ MWh del 2014. Se guardiamo poi i prezzi zonali orari
basandoci sui dati del 2013, le cose non migliorano di molto; infatti ponderando i vari prezzi mensili nelle tre fasce orarie alle produzioni di un impianto fotovoltaico il risultato è un prezzo medio sul 2013 di 57,5 E/MWh. Pertanto, se nel 2014 i prezzi mensili zonali orari avessero il medesimo andamento del 2013, il rimborso del ritiro dedicato subirebbe un taglio di circa il 30%. Nel complesso, il calo di reddito totale di un impianto fotovoltaico (componente conto energia + ritiro dedicato) passa da circa l’8% per un impianto incentivato con il secondo conto energia per arrivare al doppio su impianti incentivati dai successivi conti energia, dove la componente dell’incentivo ha un’incidenza via via inferiore.
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SISTRI, la semplificazione premia il lavoro di Coldiretti
Niente SISTRI per le imprese agricole che conferiscono i propri rifiuti nell’ambito di un circuito organizzato di raccolta. Così dispone lo schema di decreto trasmesso dal Ministero dell’ambiente nell’ambito dei lavori del Tavolo tecnico di monitoraggio e concertazione del SISTRI che, in attuazione dell’articolo 188 ter, comma 3 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152, dettaglia le categorie di soggetti obbligati all’adesione al sistema informatico. La semplificazione in corso di approvazione premia il lavoro svolto in questi anni da Coldiretti, con le Istituzioni nazionali e con le Amministrazioni locali, per la definizione di un sistema di raccolta e tracciabilità dei rifiuti agricoli, che risponda a criteri di adeguatezza, semplificazione e tutela dell’ambiente e della salute. Il decreto, annunciato in questi giorni anche dal nuovo Ministro ed attualmente all’esame del Ministro dello sviluppo economico e del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti per i relativi pareri, è in corso di approva-
zione. Rispetto all’articolo 39, comma 9 del decreto legislativo n.205/2010 che disciplinava, precedentemente, le modalità di esonero dal SISTRI per le imprese agricole - la nuova disposizione, nel testo trasmesso, non contempla limiti quantitativi per il conferimento dei rifiuti e pone come unica condizione che permette alle aziende agricole di non essere assoggettate al Sistri la dimostrazione di aver stipulato un contratto di servizio per la raccolta dei rifiuti, nell’ambito di un accordo di programma o di una convenzione sottoscritta tra il soggetto gestore del servizio e Coldiretti. Parallelamente ai lavori del Ministero, il decreto cosiddetto Milleproroghe, già vigente, prevede la non applicabilità delle sanzioni relative al SISTRI fino al 31 dicembre 2014. Continuano ad applicarsi gli adempimenti e le relative sanzione riguardo gli obblighi di tenuta del formulario di trasporto, registro di carico e scarico ed invio della comunicazione annuale al catasto, secondo quanto previsto dal
codice ambientale, nel testo normativo previgente alle modifiche apportate dal decreto legislativo 3 dicembre 2010, n. 205. In tale contesto, quindi, l’avvio dell’operatività del sistema per i produttori di rifiuti pericolosi, fissato per il 3 marzo 2014, deve considerarsi “volontario”, considerate la non applicazione delle sanzioni, le previsioni di esonero in corso di imminente approvazione, nonché la mancata revisione della normativa e delle procedure di riferimento (DM 52/2011). Pertanto come sopra richiamato rimangono in vigore tutti gli adempimenti già in essere (formulari, tenuta registro di carico scarico, mud). Visto l’avvicinarsi della scadenza del 30 aprile 2014, data entro la quale è necessario procedere alla presentazione della denuncia annuale (MUD) si invitano le aziende a contattare i propri uffici zona per ricevere le informazioni sulle modalità operative per la corretta gestione degli adempimenti burocratici relativi ai rifiuti.
Anagrafe informatizzata delle aziende avicole modalità operative In data 28/01/2014 è stato pubblicato sulla G.U. numero 22 il decreto ministeriale che contiene le modalità operative per la registrazione delle informazioni relative alle aziende avicole nella Banca Dati Nazionale delle anagrafi zootecniche (BDN), in attuazione dell’articolo 4, del decreto legislativo n° 9 del 25 gennaio 2010. Le modalità operative per la registrazione delle aziende avicole nella BDN, gestita dal Centro Serivizi Nazionale, sono definite nel manuale operativo e sono previsti 180 giorni di tempo, a partire dal 28 gennaio 2014, per l’adeguamento agli adempimenti contenuti nel manuale. Scopo di questa iniziativa ministeriale è quello di garantire l’attuazione del sistema di rintracciabilità degli alimenti, dei mangimi e degli animali destinati alla produzione alimentare. Gli adempimenti previsti sono attuati in maniera da consentire la piena operatività delle disposizioni entro 180 giorni dalla sua entrata in vigore, pertanto il decreto entrerà in vigore a partire dal 28 luglio 2014. Dalla data di entrata in vigore l’azienda ha 60 giorni per comunicare cosa intende fare. Per qualsiasi ulteriore chiarimento i nostri uffici sono a disposizione.
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Legge di stabilità 2014 Maurizio Inzoli Ufficio Fiscale Impresa Verde Cremona
La legge 27 dicembre 2013, n. 147 recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato” meglio nota come Legge di stabilità 2014, pubblicata nella G.U. n. 302 del 27 dicembre 2013 contiene diverse norme che vanno ad interessare anche l’ambito agricolo.
Elenco clienti-fornitori agricoltori esonerati
E’ confermato l’obbligo dell’invio della comunicazione annuale delle operazioni rilevanti ai fini dell’imposta sul valore aggiunto ai sensi dell’art. 211 del D.L. n. 78 del 2010 (c.d. “elenco clienti-fornitori”) anche per i produttori agricoli con volume d’affari inferiore a 7.000 euro esonerati dagli obblighi documentali, contabili, dichiarativi e di versamento dell’imposta ai sensi dell’art. 34, comma 6, del DPR n. 633 del 1972. Il termine per la comunicazione relativa all’anno 2013 è fissato al 10 aprile 2014 per i contribuenti mensili e 20 aprile 2014 per tutti gli altri.
Imposta di registro sul trasferimento terreni agevolazione ppc
Come già precedentemente comunicato l’art. 1, comma 608 della legge in esame, grazie all’azione di Coldiretti, che ha predisposto il testo del relativo emendamento, concordato con l’Amministrazione finanziaria, annulla l’abrogazione dell’agevolazione della piccola proprietà contadina. Conseguentemente, gli atti di trasferimento a titolo oneroso di terreni agricoli e relative pertinenze, posti in essere a favore di coltivatori diretti ed imprenditori agricoli professionali, iscritti nella relativa gestione previdenziale ed assistenziale, continuano ad essere soggetti alle imposte di registro ed ipotecaria
nella misura fissa ed all’imposta catastale nella misura dell’1 per cento. Per assicurare la necessaria copertura finanziaria, l’imposta “di base” è invece elevata al 12 per cento se il trasferimento ha per oggetto terreni agricoli e relative pertinenze a favore di soggetti diversi dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti nella relativa gestione previdenziale ed assistenziale.
Imposte dirette - Tassazione catastale società agricole
L’art. 1, comma 36, prevede il ripristino, a partire dal 1° gennaio 2014 delle disposizioni agevolative a favore delle società agricole. In sostanza le società agricole potranno continuare ad optare per la determinazione del reddito in base al reddito agrario e dominicale.
Istituzione della IUC (IMU, TARI e TASI)
A decorrere dall’anno 2014, in sostituzione della TARES, per il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani è dovuta la TARI, mentre per i servizi indivisibili dei Comuni resi alla collettività (di illuminazione pubblica, pubblica sicurezza e vigilanza, tutela del patrimonio artistico e culturale, manutenzione del verde pubblico, protezione civile e tutela degli edifici ed aree comunali nonché quelli cimiteriali e socio-assistenziali) è previsto il pagamento della una nuova imposta, denominata TASI. I citati tributi, unitamente all’IMU (di natura patrimoniale), costituiscono le componenti della nuova imposta unica comunale (IUC) che ha come presupposti il possesso di beni immobili e l’erogazione e fruizione dei servizi comunali. ♦ IMU L’articolo 1, comma 707, della legge in commento ha definitivamente sancito l’esenzione dell’IMU, a partire dall’anno 2014, limitatamente all’abitazione principale e relative pertinenze, ad esclusione delle unità immobiliari iscritte nelle categorie catastali A1, A8 e A9. Il successivo comma 708 ha disposto, inoltre, l’esenzione da IMU per tutti i fabbricati rurali ad uso strumentale. IL
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Gli immobili destinati ad abitazione principale ricadono, invece, nella norma generale di esenzione mentre quelli abitativi non destinati ad uso strumentale sono ordinariamente assoggettati all’imposta. Per i terreni agricoli, nonché per quelli non coltivati, posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola, l’articolo 1, comma 718, della legge in commento, ha previsto l’applicazione di un moltiplicatore ridotto, fissato in misura pari a 75 (fino all’anno 201 3 era pari a 110). ♦ TARI Il presupposto della TARI è il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di locali o di aree scoperte, a qualunque uso adibiti, in grado di produrre rifiuti urbani. Sono escluse dal tributo le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tascabili, non operative, e le aree condominiali che non siano detenute o occupate in via esclusiva. Il Comune, con proprio regolamento, può prevedere riduzioni tariffarie o esenzioni della TARI nel caso di: • abitazioni con unico occupante; • abitazioni tenute a disposizione per uso stagionale o altro usolimitato e discontinuo; • locali, diversi dalle abitazioni, ed aree scoperte adibiti a uso stagionale o a uso non continuativo, ma ricorrente; • abitazioni occupate da soggetti che risiedono o abbiano la dimora, per più di 6 mesi all’anno, all’estero; • fabbricati rurali ad uso abitativo. Altre riduzioni ed esenzioni, diverse dalle precedenti, possono essere previste dal Comune a condizione che sia assicurata la relativa copertura finanziaria. ♦ TASI Il presupposto impositivo della TASI è costituito dal possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di fabbricati, ivi compresa l’abitazione principale come definita ai fini IMU, di aree scoperte nonché di quelle edificabili, a qualsiasi uso adibiti. L’aliquota di base è pari all’1 per mille. Il Comune, previa delibera del consiglio comunale, può ridurre l’aliquota fino
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all’azzeramento. Inoltre, con la medesima delibera, è possibile determinare una diversa aliquota rispettando, in ogni caso, il vincolo in base al quale la somma delle aliquote della TASI e dell’IMU per ciascuna tipologia di immobile non sia superiore all’aliquota massima consentita dalla normativa di riferimento per I’IMU al 31 dicembre 2013, fissata al 10,6 per mille e ad altre minori aliquote, in relazione alle diverse tipologie di immobile. Per l’anno 2014, l’aliquota massima non può superare il 2,5 per mille. Per i soli fabbricati rurali ad uso strumentale, l’aliquota massima non può comunque eccedere il limite dell’1 per mille. Le riduzioni ed esenzioni previste dalla TARI per gli immobili (ad esempio, abitazioni con unico occupante, abitazioni tenute a disposizione per uso stagionale o altro uso limitato e discontinuo, fabbricati rurali ad uso abitativo ed altro) si applicano (se regolamentate) anche alla TASI. Il versamento è effettuato utilizzando: • l’apposito bollettino di conto corrente postale precompilato; • il modello F24; • i servizi elettronici di incasso e di
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pagamento interbancari. Il Comune stabilisce il numero delle rate e le scadenze di pagamento del tributo, consentendo di norma almeno due rate a scadenza semestrale e in modo anche differenziato sia per la TARI che per la TASI. E’ comunque consentito il pagamento di entrambi i tributi in un’unica soluzione il 16 giugno di ciascun anno.
I costi per il personale ammessi in deduzione sono quelli riferibili ai lavoratori dipendenti assunti con contratto a tempo indeterminato per un importo annuale non superiore a 15.000 euro per ciascun nuovo assunto.
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Con la legge in esame viene riproposta, con nuovi termini, la rideterminazione dei valori di acquisto delle partecipazioni non negoziate in mercati regolamentati e dei terreni edificabili e con destinazione agricola prevista dal DL n. 282 del 2002. Tale possibilità riguarda i terreni e le partecipazioni non quotate posseduti alla data del 1°gennaio 2014. Le imposte sostitutive possono essere rateizzate fino ad un massimo di tre rate annuali di pari importo, a decorrere dal 30 giugno 2014; sull’importo delle rate successive alla prima sono dovuti gli interessi nella misura del 3 per cento annuo, da versarsi contestualmente. La redazione e il giuramento della perizia devono essere effettuati entro la medesima data del 30 giugno 2014.
Il comma 132, introduce, a regime, un sistema di defiscalizzazione, ai fini Irap, degli oneri relativi al personale dipendente, sostenuti dai soggetti passivi del tributo che incrementano, a decorrere dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2014 (per i soggetti con l’esercizio coincidente con l’anno solare, il riferimento è al periodo d’imposta 2014) il numero dei lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato, rispetto al numero dei lavoratori mediamente occupati, con il medesimo contratto, nel periodo d’imposta precedente. La deduzione, al ricorrere dei requisiti richiesti, spetta per il periodo d’imposta in cui è avvenuta l’assunzione con contratto a tempo indeterminato e per i due successivi.
Rideterminazione del valori delle quote e dei terreni
39^ Fiera Regionale Agricola di Primavera Grumello Cremonese (Cr) 25-26-27 Aprile 2014 Ingresso Gratuito
Torna come sempre a sbocciare nel fine settimana dopo Pasqua, dal 25 al 27 aprile 2014, la 39^ Fiera Regionale Agricola di Primavera (FierAgrumello), promossa dal Comitato Fiere e Manifestazioni Grumellesi, con il patrocinio di Regione Lombardia, Provincia di Cremona e Comune di Grumello Cremonese. La 39esima edizione di FierAgrumello si presenta con alcune novità. Due tra tutte: una rassegna espositiva lunga tre giorni (anziché i classici due) per la concomitanza della festività del 25 Aprile e, ancor più importante, una nuova location nella suggestiva ambientazione di Cascina Castello, vasta area di proprietà comunale in via Roma, all’ombra di castello Affaitati. Anche quest’anno FierAgrumello ospita il Padiglione Bovini con l’esposizione in tensostruttura di primipare di razza Frisona Italiana figlie di tori provati e di vitelle di razza Frisona Italiana (Sabato 26 e Domenica 27 aprile, a cura di Inseme in collaborazione con Cafri Cremona), all’interno della quale si svolge il ‘4° Inseme Junior Challenge’, Apertura Stand, Esposizioni e Mostre: prova di cultura zootecnica rivolta a giovani allevatori e cultori della Frisona Italiana Venerdì 25 e Sabato 26 Aprile ore 9.00-20.00 (Domenica 27 Aprile). Torna come sempre a sbocciare nel fine settimana dopo Domenica 27 Aprile Pasqua, ore 9.00-19.00 dal 25 La cerimonia inaugurale della 39^ Fiera Regionale Agricola di Primavera con la preINGRESSO GRATUITO Aprile lanastro 39^ Fiera Regionale Agricola di PARCHEGGIO Primavera (FierAgrum sentazione ufficiale2014, e il taglio del è in programma per Domenica 27 aprile dalle Visitatori presso l’Area ore 10.30 alla presenza delle regionali, provinciali durante la cerimonia Grumellesi, promossa dalautorità Comitato Fiere eelocali; Manifestazioni colMulinello patrocinio di Re INFO: www.grumellocremonese.it verrà consegnato il prestigioso ‘35° Premio Agrumello’, assegnato ogni anno a persofiera@grumellocremonese.it Provincia di nella Cremona Comune del di Grumello Cremonese. nalità Lombardia, che nei rispettivi ambiti sono impegnate promozioneee valorizzazione Tel. 0372 729649 settore agricolo, dei borghi rurali, delle produzioni e delle eccellenze tipiche.
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La 39esima edizione FierAgrumello si presenta con alcune novità. Due tra CREMONESE IL una rassegna espositiva lunga tre giorni (anziché i classici due) p Coltivatore concomitanza della festività del 25 Aprile e, ancor più importante, una n
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Damiano Talamazzini Resp. Provinciale Patronato Epaca
PATRONATO EPACA
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EPACA, il circuito virtuoso della sussidiarietà
Dare vita a un “circuito virtuoso della sussidiarietà”: è questo l’obiettivo – ambizioso e importante – che il Patronato EPACA si pone, puntando alla creazione di un “nuovo welfare” attento ai bisogni dei cittadini, delle comunità e dei territori. Fondamentale sarà l’adesione di persone che possano diventare figure di riferimento per gli uffici EPACA, con il compito di promuovere l’attività del Patronato in campo previdenziale e nel contempo capire i bisogni del territorio e stimolare la crescita di progetti sociali. Queste “sentinelle sociali” (protagoniste di una “rete di solidarietà”, che crei valore dalle relazioni e trasformi i bisogni in opportunità) possono essere individuate con la collaborazione dell’Associazione provinciale Pensionati Coldiretti Cremona, fatta di uomini e donne che “vivono il territorio”. Questi i contenuti dell’incontro proposto venerdì 28 febbraio presso l’Ufficio Zona di via Ruffini, organizzato dal Patronato Epaca in collaborazione con l’Associazione Pensionati, con la presenza di un buon numero di partecipanti e con l’intervento di don Emilio Garattini, Consigliere ecclesiastico di Coldiretti Cremona. Si è trattato di un primo appuntamento, cui seguiranno vari altri incontri sul territorio, con l’obiettivo di far salpare il progetto. “Si parte dall’individuazione, a cura della Federpensionati, di una o più figure di riferimento per ogni ufficio Epaca che, semplicemente, nella vita di tutti i giorni, avranno da un lato il compito di promuovere l’attività del
Patronato, e dall’altro potranno capire i bisogni del territorio e stimolare la crescita di progetti sociali” ha evidenziato Damiano Talamazzini, referente provinciale di EPACA, che ha indicato, quali principali ambiti operativi, le Parrocchie, i Comuni, i centri anziani, le associazioni di volontariato, accanto ai punti e alla bottega di Campagna Amica e ai recapiti Coldiretti.
LE SEDI DEL PATRONATO EPACA IN PROVINCIA DI CREMONA: CREMONA Via Ruffini, 28 - Tel. 0372.732930 - Fax 0372.732940 SORESINA Via Lombardia, 3 - Tel. 0372.732990 - Fax 0372.732980 CASALMAGGIORE Via Cairoli, 3 - Tel. 0372.732960 - Fax 0372.732970 CREMA Via del Macello, 34/36 - Tel. 0372.732900 - Fax 0372.732925
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CUD 2014 Ricordiamo che presso i nostri Uffici è possibile chiedere la STAMPA DEL CUD INPS - INPDAP 2014 Redditi 2013 IL
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PATRONATO EPACA
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Coldiretti Cremona – Progetto Salute sostegno a casa – Api Colf
Patronato EPACA
Protocollo d’intesa
per un nuovo welfare municipale Insieme per garantire una sempre più efficace tutela dei diritti dei Cittadini, in particolare nel settore previdenziale, assistenziale, amministrativo e fiscale. Insieme per dare ai propri Assistiti un sostegno e un indirizzo nelle scelte, per far accedere alle possibilità offerte dal sistema di protezione sociale. Insieme per costruire una “rete di protezione sul territorio” con l’obiettivo di determinare la crescita di un nuovo welfare municipale. Con questi – ambiziosi e vitali – obiettivi è nato un “protocollo d’intesa” che lega Coldiretti Cremona (che si avvale delle sue articolazioni Patronato EPACA e Caf Coldiretti), Api Colf e Cooperativa Progetto Salute Sostegno a Casa, in una sinergia che si pone a vantaggio dei cittadini (in particolare delle categorie più deboli e bisognose d’assistenza) e dei lavoratori (che chiedono servizi in campo previdenziale, fiscale, infortuni-
stico, sociosanitario, ecc), in un’ottica di sviluppo delle politiche del welfare. Progetto Salute sostegno a casa garantisce prestazioni domiciliari di natura sociosanitaria; prestazioni domiciliari di natura sociale (a partire da cura e igiene della persona); prestazioni domiciliari di natura psicologica; prestazioni domiciliari di natura medico-specialistica (fisiatra, geriatra). Oltre all’assistenza domiciliare offre collaborazione con Riabilita Fisiokinesiterapia Crema S.r.l., struttura convenzionata per attività riabilitative, visite specialistiche e centro di riabilitazione psicologica e comportamentale. Api Colf (Associazione professionale Italiana dei Collaboratori Famiglia e degli assistenti Domiciliari) garantisce servizi di ottima utilità alle famiglie, ai singoli specialmente con famigliari della terza età, mettendo a disposizione badanti,
Il Patronato EPACA garantisce informazioni, consulenze e servizi a tutti i cittadini in materia di risparmio previdenziale, diritto famigliare, successione, mercato del lavoro, assistenza sanitaria, prestazioni legate al reddito; è in collegamento in via telematica con INPS, INAIL, INPDAP, dispone di un servizio di consulenza medico-legale. Servizi offerti da Epaca: - iscrizioni, variazioni e cancellazioni previdenziali; - domande pensione (vecchiaia, anzianità, invalidità, sociale); - reversibilità per vedovi/e; - verifica del diritto alla pensione e calcolo dell’importo; - recupero e regolarizzazione delle posizioni contributive ed assicurative; - assegni e pensioni a Invalidi civili, ciechi, sordomuti, indennità di accompagnamento; - assistenza in caso di infortuni, malattie professionali. Servizi offerti da Caf Coldiretti: - compilazione modelli 730, UNICO - compilazione Modelli RED, ISE/ISEE - calcolo imposta IMU
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TERRANOSTRA CREMONA
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Territorio e Tradizione…in Tavola La guida dedicata ad agriturismo, fattorie didattiche, agrinidi, Punti, bottega e mercati di Campagna Amica
Territorio e Tradizione in tavola ...a km 0
COLDIRETTI CREMONA
Il buono e il bello del territorio cremonese
Novanta! Tante sono le voci – le proposte a km zero – raccolte da Coldiretti Cremona nella nuova edizione della guida “Territorio e Tradizione in Tavola”, pubblicazione a cura di Coldiretti Cremona, Campagna Amica e Terranostra che in 22 pagine raccoglie “Il buono e il bello del territorio cremonese”. L’edizione 2014, fresca di aggiornamento, è sul sito di Coldiretti Cremona, all’indirizzo www.cremona. coldiretti.it. Gli agriturismo, le fattorie didattiche, i punti Campagna Amica, i Mercati, la bottega, gli agrinido: tutte le ‘voci’ che propongono in provincia di Cremona la “scelta del benessere a km zero” sono presenti nella guida, che è disponibile in forma cartacea presso gli uffici di Coldiretti. Prodotti e produttori, indirizzi e numeri telefonici, servizi offerti e indicazioni utili sono raccolti nella pubblicazione, che dipinge il ritratto di un’agricoltura sempre più di qualità, e sempre più vicina al cittadino-consumatore. Tra le pagine da non perdere della versione online della guida segnaliamo le “ricette di Campagna Amica”, dedicate ai sapori e ai segreti in cucina Made in Cremona, con i consigli degli agricoltori per gustare i piatti della nostra tradizione.
Polizza multirischi per gli Agriturismi di Terranostra Campagna Amica Terranostra, in collaborazione con Green e FATA Assicurazioni, offre una POLIZZA MULTIRISCHI pensata in esclusiva per gli Agriturismi Terranostra Campagna Amica. Quattro formule: MINIMA, BASE, ESTESA e TOP per soddisfare le esigenze di sicurezza e tranquillità di ogni Azienda Agrituristica. A titolo esemplificativo le garanzie RC, INCENDIO e FURTO sono disponibili a partire da Euro 90,00 all’anno. Gli Uffici Coldiretti sono a disposizione per ogni ulteriore informazione sull’argomento.
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Davanti al Palazzo Comunale, il lunedì
SONCINO In via Longobarda, il martedì
CASALMAGGIORE In Piazza Turati, il sabato
VESCOVATO In piazza Roma, il sabato
CASTELLEONE In via Garibaldi, il sabato
PIZZIGHETTONE Al “Torrione del guado”, il giovedì
CREMA Via Terni, la 1° e la 3° domenica del mese
(Evento: domenica 25 maggio È tempo di fragole e ciliegie) (Evento: domenica 29 giugno Festa del melone)
BAGNOLO CREMASCO In piazza Aldo Moro, la 2° domenica del mese
PANDINO In via Umberto I, il 2° e il 4° lunedì del mese (+ alcuni eventi)
LA BOTTEGA DI CAMPAGNA AMICA è a Cremona, in via Buoso da Dovara, 4
Ogni variazione o aggiornamento viene segnalato sul sito di Coldiretti Cremona, all’indirizzo www.cremona.coldiretti.it
Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l'Europa investe nelle zone rurali PSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura http://ec.europa.eu/agriculture/rurdev/index_it.htm