Il Coltivatore Cremonese n.2/09

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Tariffa R.O.C. Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, dcb Cremona Autorizzazione Tribunale di Cremona 25/07/1951 n. 33 del Registro

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Periodico della Federazione Provinciale Coltivatori Diretti di Cremona

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ANNO 63 numero 2 marzo/aprile 09

Primavera d’impegno e di Rigenerazione


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Editoriale

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Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Ala Ponzone, 8 - III piano Tel. 0372499811

Assuero Zampini Direttore Coldiretti Cremona

Direttore responsabile Assuero Zampini Redattore capo Marta Biondi Hanno collaborato a questo numero Giuseppe Baini, Aldo Bellandi, Francesco Cazzamali, Paola Fraschini, Giacomo Maghenzani, Mara Malinverno, Dianella Mariotti, Pietro Scolari, Paolo Soldi, Damiano Talamazzini, Silvia Trevisi

Il Reddito delle imprese è l’obiettivo primario

Fotografie Ambrogio Toscani, Maurizio Inzoli

Copertina Bruno Toscani

Progetto grafico e impaginazione Uggeri Pubblicità Stampa Tipografia Pizzorni Tariffa R.O.C. Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 dcb Cremona, Autorizzazione Tribunale di Cremona 25 luglio 1951 n. 33 del Registro Pagamento assolto tramite il versamento della quota associativa

Questo mensile è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

sommario 3 Ora si può andare avanti 4/5 G8 agricolo a Palazzo Rospigliosi 6/7/8 Decreto quote latte, aspetti salienti 9 Fiera Regionale Agricola a Grumello 10/11 Suinicoltura, settore in crisi 13 Agrifidi Lombardia 14/15 Informazione alle Imprese 16/17 Fiscale 18/19 Datori di Lavoro 20/21 Patronato Epaca sempre più presente 23 Ambiente e Innovazione 24/25 La Settimana della Bonifica 26/27/28/29 Giovani Impresa 30 Associazione Pensionati 31 e 33 Agribenessere e Festa dell'Albero 35 e 39 Mercato di Campagna Amica 36/37 Nascono le Fattorie del Gusto

n questo periodo tutti parlano della crisi economica per giustificare cali di consumi e la necessità di sacrifici. Per molti settori è così, ma non per il settore alimentare che non ha avuto contrazioni nei consumi e tantomeno riduzioni di prezzi rilevanti al consumo. Chi fa questi discorsi rivolti alle produzioni delle nostre imprese dichiara il falso e nasconde solo la volontà di trarre profitto nella filiera. Il latte, la carne suina, i bovini e i cereali hanno registrato drastiche cadute di valore nelle nostre imprese senza però che il vantaggio si sia ripercosso positivamente al consumo. Questo è il problema e per questo disconosciamo chiunque sostenga che le Professionali e Coldiretti non si debbano occupare dell’economico. Come facciamo, mi chiedo, a tutelare il reddito delle imprese se non ci occupiamo del settore economico? Guarda caso, a sostenere queste tesi sono coloro che guidano e governano molte strutture economiche: pare molto strano che chi detiene, o meglio pensa di detenere, le leve economiche con gli attuali risultati raggiunti sostenga che Coldiretti non si deve occupare dell’economico. Certo, se i risultati per le imprese fossero giusti, mai ci sarebbe venuto in mente di occuparcene ma, alla luce dei risultati, possiamo forse non impegnarci a tutelare la sopravvivenza delle nostre imprese? A tali predicatori chiediamo cosa stanno facendo per il prezzo del latte, per la tutela del reddito degli allevatori di suini, per i cerealicoltori. La soluzioni che trovano è chiedere soldi allo Stato per mantenere filiere che ai produttori danno poco o niente e, per i consumatori, si traducono in prezzi alti. Sarà un caso che da alcuni anni Coldiretti a Cremona abbia deciso di trattare, senza intermediari e quindi senza costi aggiuntivi, il latte di molti Soci, sarà sempre un caso che il prezzo ottenuto sia superiore a tanti riferimenti ed ai territori vicini. Sarà di nuovo un caso il fatto che i produttori abbiano sempre seguito l’Organizzazione sia nei momenti più favorevoli sia adesso, nell’assunzione di decisioni difficili. Questo è il destino che vogliamo: lavorare assieme alle imprese socie nell’economico per riequilibrare la distribuzione del valore.

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ORA SI PUO’ ANDARE AVANTI

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arzo è sempre stato uno dei mesi più belli per la nostra agricoltura, il mese nel quale la campagna inizia a rifiorire ed i terreni si preparano per la semina, quest’anno però e stato un mese diverso dagli altri, un mese nel quale la Coldiretti è stata sottoposta a pesantissime critiche e scossoni che hanno riguardato tutti i livelli, dovuti alla vicenda sul decreto quote latte appena conclusa. Una questione, quella delle quote, che particolarmente a Cremona le nostre aziende hanno vissuto sulla pelle in questi 25 anni, basti pensare che nell’ultimo periodo la produzione provinciale di latte è aumentata di 2.5 milioni di quintali, arrivando a superare i 10 milioni. Quasi il 10% della produzione nazionale è concentrata a Cremona. E’ normale che qualsiasi soluzione si fosse trovata alla nostra provincia sarebbe andata “stretta”, quindi sono pienamente giustificate tutte le critiche forti che dalla base associativa sono arrivate a me e a tutta la struttura, ma sapete, cari Soci, quando si è nella posizione di chi deve decidere per più di 400 aziende che del latte fanno la loro ragione di essere, non ci si può far prendere dalle questioni ideologiche o dalle emozioni, ma si deve ragionare in modo pragmatico, scegliendo la cosa più giusta da fare per le nostre aziende, perché anche io mi ci metto in queste 400 aziende che hanno rispettato la legge, che hanno investito e che hanno visto anche l’acquisto di quota come un valore aggiunto per la propria impresa. Tutta la politica in questi anni si è presa gioco di noi: subito dall’inizio le aziende che splafonavano dovevano essere fermate o messe nelle condizioni di regolarizzare la propria situazione, e questo non è mai avvenuto. A guadagnare sono state le sole industrie trasformatrici, che ritiravano il latte non coperto da quota sottoprezzo e che si rivalevano su chi invece le quote le aveva, cercando di abbassare il prezzo sulla base di questa sovrapproduzione non legale. Quando si è dovuto decidere cosa fosse più utile alle nostre imprese, se cercare di far saltare il decreto oppure fare di tutto per modificarlo, la scelta è stata unanime e tutti i presidenti delle maggiori province produttrici, prima a livello regionale e poi in confederazione nazionale riuniti con il Presidente Marini, hanno espresso la loro convinzione sul fatto che il decreto non dovesse decadere ma essere emendato durante l’iter di conversione

in legge, perché in assenza di un decreto saremmo rimasti nella stessa situazione in cui ci troviamo da più di 20 anni. La Giunta di Coldiretti Cremona ha deciso una serie di azioni per supportare tutto questo, che andavano dall’assemblea con i Soci all’incontro con il Prefetto, alla presentazione degli emendamenti correttivi a tutti i politici del territorio, per far sì che si creasse in Parlamento quel movimento trasversale che avrebbe consentito il passaggio dei nostri correttivi al decreto, per finire con un gazebo o un distributore di latte fresco davanti alla Prefettura che avrebbe dovuto dare visibilità alla nostra azione. Coldiretti Cremona ha lavorato moltissimo per modificare il decreto, e testimonianza di tutto questo è il riconoscimento della quota B (seppur come media della produzione degli ultimi 5 anni) come priorità nella prossima assegnazione. Sapevamo tutti che il risultato finale sarebbe uscito da una forte mediazione e così è stato. Abbiamo preferito assumerci la ‘responsabilità del fare’, lasciando ad altri le chiacchiere. Anche se spesso qualcuno si prende meriti che non ha. Quanti erano in fiera all’assemblea regionale di Confagricoltura avranno sentito il loro presidente regionale parlare del procedimento contro le due cooperative che ritiravano il latte dei Cobas, con relativi arresti domiciliari per i presidenti delle stesse, il tutto per esaltare i presenti. Il presidente in questione, però, si è dimenticato di dire che l’esposto alla magistratura per quelle due cooperative era stato firmato dal presidente Andena, da me e da tutti i presidenti provinciali Coldiretti della Lombardia. La stessa cosa sta succedendo per la trattativa sul prezzo del latte. La Coldiretti è stata criticata pesantemente per il prezzo firmato con Italatte, ma come al solito è più facile presentarsi alle trattative chiedendo cifre impossibili da raggiungere, almeno in questi mesi, e lasciare il tavolo del negoziato, per poi criticare chi con serietà cerca una mediazione pur di non far chiudere le aziende o lasciare i propri soci nelle mani dell’industria che sta costringendo alcuni a firmare contratti a 28 cent/l. Fortunatamente le bugie e la demagogia hanno le gambe corte, visto che lo stesso presidente regionale di Confagricoltura, all’ultimo incontro per la trattativa sul prezzo del latte, di fronte all’Assessore Ferrazzi e alle altre organizIL

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Roberto R b t D De A Angeli li Presidente Coldiretti Cremona

zazione agricole, ha riconosciuto il merito a Coldiretti di aver firmato con Italatte un buon prezzo al quale ha dichiarato di aver aderito. Tornando al decreto, Coldiretti non ha manifestato in piazza, perché ha scelto la strada del confronto aperto, sincero e leale direttamente con il ministro Zaia. La manifestazione serve quando tra le parti si blocca il confronto e s’impone uno scossone per farlo riaprire. Questa interruzione con il Ministro non c’è stata: si e sempre tenuto aperto un colloquio duro ma franco. Colloquio che ha portato al blocco del pagamento Ici sui fabbricati rurali, al prossimo perfezionarsi del fondo di garanzia e ad un disegno di legge, già presentato, per garantire l’obbligo di indicazione dell’origine in etichetta su tutti i prodotti derivanti dal latte, compreso il latte uht. Questa è la vera battaglia alla quale non possiamo rinunciare, nella certezza che il poter identificare i prodotti di origine italiana indirizzerà il consumatore attento alla qualità e alla sicurezza alimentare, a vantaggio del nostro reddito. Coldiretti Cremona comunque non ha mai impedito a propri Soci di poter manifestare, qualora avessero voluto, come dimostra il fatto che alcuni sono andati e come era giusto che fosse, visto che ognuno ha sensibilità e visione dei problemi differenti. Per concludere voglio augurare a tutti una buona Pasqua, che porti serenità e fiducia alle nostre famiglie, nella convinzione che dai momenti difficili si può e si deve uscire rafforzati, anche perché dopo le festività ci aspettano appuntamenti importantissimi che vanno dalla ripresa della trattativa del latte al rinnovo cariche del Consorzio Agrario, all’assemblea di Roma dove saremo chiamati numerosi, per la presentazione del progetto Coop Coldiretti. BUONA PASQUA Roberto De Angeli


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Il documento rivolto al vertice dei grandi

Coldiretti, dal G8 agricolo ecco il piano anticrisi “Creare riserve di prodotti contro le speculazioni” Arriva la Carta d’identità internazionale del cibo

Di fronte alla crisi occorre assicurare l’approvvigionamento alimentare contro i rischi di nuove carestie e proteggere i cittadini dal moltiplicarsi delle emergenze sanitarie con una “carta di identità internazionale del cibo” sostenuta da un sistema di rintracciabilità degli alimenti e da standard di sicurezza comuni. E’ quanto è emerso dalla dichiarazione comune formulata al termine del primo vertice mondiale degli agricoltori dei Paesi appartenenti al G8 (G8 Farmers Meeting), che si è svolto il 18 e il 19 marzo a Roma su iniziativa di Coldiretti. Creazione di standard internazionali per la sicurezza alimentare, un efficace sistema di tracciabilità e l’applicazione di regole trasparenti sono, insieme alla creazione di riserve di prodotti agricoli per permettere un riequilibrio della domanda e dell’offerta, alcune delle proposte formulate dal G8 Farmers Meeting per garantire una quantità adeguata di cibo al giusto prezzo alla popolazione mondiale. L’obiettivo è fermare le speculazioni sui prezzi dei prodotti agricoli ed alimentari, come quella che si è verificata sul prezzo

del grano che è costata 200 miliardi di dollari in un anno a cittadini ed agricoltori, ed evitare il ripetersi di emergenze come quelle del latte cinese alla melamina che si è diffusa in tutto il mondo. Gli agricoltori di Canada, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Russia, Stati Uniti ed Italia chiedono ai “Governi dei Paesi del G8 di mettere in atto politiche ed investimenti volti a favorire la crescita delle loro agricolture, oltre a tenere presenti le necessità delle imprese agricole dei Paesi in Via di Sviluppo e delle loro popolazioni”. Si tratta di “assicurare la sovranità, l’approvvigionamento alimentare e un’adeguata offerta di prodotti agricoli, per far fronte alla domanda di una popolazione mondiale che raggiungerà i 9 miliardi entro il 2050”. “I prodotti agricoli – sostengono gli agricoltori del G8 – riguardano un aspetto fondamentale del genere umano, come l’alimentazione, e non possono essere trattati come tutte le altre commodities”. Ad esempio l’acquisto di cibo a differenza delle automobili non può essere rinviato da un anno all’altro e va dunque “favoIL

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Il primo vertice mondiale degli agricoltori dei Paesi appartenenti al G8, svoltosi nei giorni 18 e 19 marzo a Palazzo Rospigliosi

rito un approccio graduale nel dibattito sulla liberalizzazione degli scambi internazionali che tenga conto delle differenze socio-economiche ed ambientali delle diverse realtà e la necessità di garantire la coesistenza di diversi modelli di agricoltura in tutto il mondo”. La sfida di “far fronte alla crescente necessità della popolazione mondiale di generi alimentari” dovrà integrarsi “con la preservazione della biodiversità e la conservazione dell’ambiente, riconoscendo il ruolo sociale ricoperto dall’impresa agricola multifunzionale e di strumenti volti alla organizzazione del mercato (cooperative, iniziative volte a favorire i farmers market ecc) che promuovono un equilibrio sia dell’offerta che dei prezzi”. Dall’inizio del secolo scorso, il 75% della biodiversità genetica delle colture agricole è andato perduto e nel mondo attualmente solo quattro piante commestibili (mais, riso, grano e patate) forniscono il


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Momenti di lavoro al G8 Farmers Meeting riunito a Roma

60% dell’energia alimentare mondiale anche se ci sono tra le 7.000 e le 10.000 specie. L’agricoltura svolge già un importante ruolo nell’attenuare gli effetti dei cambiamenti climatici e nel ridurre l’emissione di gas effetto serra. Ciò dovrà essere ulteriormente incoraggiato attraverso politiche efficaci per la valorizzazione delle produzioni locali a bassa emissione di anidride carbonica ma “le organizzazioni agricole dei Paesi del G8 ribadiscono la necessità di promuovere l’utilizzo di energie rinnovabili, per un reale sviluppo sostenibile dell’economia globale”.

IL TESTO INTEGRALE DELLA DICHIARAZIONE APPROVATA DALLE ORGANIZZAZIONI AGRICOLE DEI PAESI DEL G8 1. I presidenti delle organizzazioni agricole dei Paesi del G8 ritengono che l’agricoltura sia un elemento essenziale per lo sviluppo socio economico di ogni nazione. 2. L’attuale crisi economica mondiale ha reso necessario ridare all’agricoltura il suo ruolo di settore strategico nelle politiche economiche e di sviluppo. A tal proposito si rende necessario intensificare lo scambio di informazioni sulla situazione economica attuale e realizzare politiche a corto e lungo termine per porre rimedio all’attuale emergenza alimentare e per stimolare gli investimenti in agricoltura, nell’interesse dell’intera comunità internazionale. Queste politiche, inoltre, devono essere accompagnate da strategie di sviluppo, accordi sul commercio internazionale, politiche energetiche e misure contro le speculazioni. 3. Al fine di assicurare la sovranità, l’approvvigionamento alimentare ed un’adeguata offerta di prodotti agricoli, per far fronte alla domanda di una popolazione mondiale che raggiungerà i 9 miliardi entro il 2050, è necessario che i Governi dei Paesi del G8 mettano in atto politiche ed investimenti volti a favorire la crescita

delle loro agricolture, oltre a tenere presenti le necessità delle imprese agricole dei Paesi in Via di Sviluppo e delle loro popolazioni. 4. I prodotti agricoli riguardano un aspetto fondamentale del genere umano, come l’alimentazione, e non possono essere trattati come tutte le altre commodities, perciò l’aumento della produttività agricola e la competitività delle imprese agricole devono essere aspetti fondamentali delle politiche di sviluppo. 5. E’, inoltre, opportuno e necessario promuovere azioni di riequilibrio della Catena alimentare che contribuiscano alla valorizzazione/remunerazione delle produzioni agricole e che rappresentino anche un’occasione di reinserimento/ promozione dei giovani nel mondo agricolo. 6. Sarà, inoltre, necessario creare le condizioni per una migliore gestione degli stock internazionali che permetta un riequilibrio della domanda e dell’offerta ed il miglioramento del grado di auto approvvigionamento nei Paesi in Via di Sviluppo. Un mercato non regolamentato sarebbe fonte di costi sociali inaccettabili per le imprese agricole. 7. Bisognerà incrementare costantemente il rapporto di fiducia tra imprese agricole e consumatori attraverso la creazione di standard internazionali per

la sicurezza alimentare, basati su criteri scientifici condivisi, un efficace sistema di tracciabilità e applicazione di regole trasparenti che garantiscano una competizione leale sui mercati. 8. Andrebbe favorito un approccio graduale nel dibattito sulla liberalizzazione degli scambi internazionali che tenga conto delle differenze socio-economiche ed ambientali delle diverse realtà e la necessità di garantire la coesistenza di diversi modelli di agricoltura in tutto il mondo. 9. La sfida volta a far fronte alla crescente necessità della popolazione mondiale di generi alimentari dovrà integrarsi con quella della preservazione della biodiversità e la conservazione dell’ambiente, riconoscendo il ruolo sociale ricoperto dall’impresa agricola multifunzionale e di strumenti volti alla organizzazione del mercato (cooperative, iniziative volte a favorire i farmer market ecc) che promuovono un equilibrio sia dell’offerta che dei prezzi. 10. L’agricoltura svolge già un importante ruolo nell’attenuare gli effetti dei cambiamenti climatici e nel ridurre l’emissione di gas effetto serra. Ciò dovrà essere ulteriormente incoraggiato attraverso politiche efficaci per la valorizzazione delle produzioni locali a bassa emissione di CO2 . 11. Infine, le organizzazioni agricole dei Paesi del G8 ribadiscono la necessità di promuovere l’utilizzo di energie rinnovabili, per un reale sviluppo sostenibile dell’economia globale. I leader mondiali delle Organizzazioni agricole accolti alla Fao

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Pietro Scolari Ufficio Economico

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La forza di un’Organizzazione

Riflessione in merito all’impegno di Coldiretti a tutela del reddito delle imprese Da molti anni stiamo assistendo, soprattutto nella nostra della rinegoziazione dell’accordo con Lactalis dello scorso provincia, a numerose polemiche e critiche da parte di Con- mese, dove ancora una volta Andena ha firmato da solo per fagricoltura, quasi sempre strumentali, sui programmi, sui un prezzo medio tra gennaio e giugno 2009 a quasi 35 cenprogetti, nonché sulle azioni per applicare concretamente tesimi mentre attualmente si sente parlare di accordi singoli questi ultimi, che come organizzazione stiamo portando sottoscritti con prezzi ben più bassi?! avanti. Andando un po’ indietro nel tempo ricordo, per esem- Da tempo abbiamo capito che non basta più chiedere alpio, la forte contrarietà nei confronti della revisione di medio la politica e aspettare che questa si faccia carico di tutto, termine della PAC dove Coldiretti sosteneva l’importanza di perché non è più così. Bisogna assumersi la responsabilipassare da un sistema di pagamenti accoppiato ad un disac- tà del fare, alla politica bisogna chiedere le regole, regole coppiamento dei premi basato sul modello storico; ricordo che devono essere chiare e certe, che non devono porci in le aspre critiche quando come Coldiretti lanciammo il patto una posizione di svantaggio rispetto agli altri imprenditori con il consumatore e Campagna Amica, quando abbiamo agricoli europei e del resto del mondo perché abbiamo un cominciato a parlare di tutela del “Made in Italy” attraverso costo-paese tra i più elevati di tutti (energia, manodopera, l’etichettatura dei prodotti alimentari … E come dimenticare burocrazia, osservanza delle normative igienico-sanitarie le parole di Vecchioni pronunciate lo scorso anno in Fiera che molto spesso sono ancor più rigorose rispetto agli altri proprio a Cremona contro i farmer markets. Paesi…), ma non possiamo aspettare che la politica risolva i Ma la forza di una organizzazione di rappresentanza si misu- nostri problemi perché altrimenti vorrebbe dire far chiudere ra dalle idee, dalle proposte, dai programmi e dalla capacità le imprese dei nostri Soci. di tradurre tutto questo in azioni concrete con ben chiaro L’unitarietà delle azioni sindacali non si ottiene, come inin testa quello che è l’obiettivo principale di tutto questo, vece qualcuno finge di chiedere, con i proclami salvo poi ovvero la salvaguardia e la tutela del reddito delle imprese subito dopo denigrare e screditare con le bugie le altre oragricole, piccole o grandi che siano, perché all’interno di un ganizzazioni, ma solo lavorando ogni giorno con serietà, sistema che si sta sempre più spostando verso una globa- non dimenticando mai il mandato avuto dai propri Soci e lizzazione dei mercati, anche un’azienda con 400 ettari in non dimenticando che denigrare le scelte di un’altra orgaconduzione oppure con 500 vacche in lattazione è da consi- nizzazione è come diffamare e mancare di rispetto ad altri derarsi di piccole dimensioni. imprenditori. Se l’obiettivo da perseguire per le associazioni di categoria è la tutela del reddito delle imprese è ATTENZIONE ammissibile che un’organizzazione scelga una propria strada per affrontare un problema, quella che ritiene possa portare al risultato migliore. Quello Informiamo tutti gli allevatori di bovini da latte che il Reg che invece non si può tollerare è la demagogia, il Cee n° 72/2009 ha innalzato la soglia della percentuale continuo denigrare le azioni messe in campo dagli altri ….. perché a rimetterci sono proprio le imprese, minima di utilizzazione del quantitativo di riferimento individuale dal 70 all’85%. Pertanto il produttore che a partii Soci. Non ho mai sentito Andena, come invece ha fatto il presidente della Libera di Cremona nei gior- re dalla presente campagna non commercializza almeno ni scorsi in occasione dell’assorbimento del decreto l’85% della propria quota vedrà applicato l’art. 3 della legge quote latte - nella versione licenziata dal Senato 119/03, ovvero si vedrà decurtata la propria indicazione - nel maxiemendamento proposto da Governo, afproduttiva per un quantitativo che è pari a quanto non utifermare che un prezzo del latte è stato sottoscritto lizzato. Ovviamente tale riduzione non è prevista nei casi di e i vantaggi andranno anche ai soci delle altre organizzazioni. Addirittura Andena è stato denuncia- forza maggiore contemplati e previsti dalla legge 119/03. Ricordiamo, inoltre, che il prelievo supplementare per la to per aver sottoscritto un accordo avente valenza regionale esteso a tutti i conferenti all’industria che campagna 2009-10 è pari a 0,4175 euro/kg, ovvero il 50% si è rivelato essere fondamentale per la tenuta del in più di quanto previsto nella scorsa campagna. prezzo del latte in quella campagna. … E che dire IL

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DECRETO QUOTE LATTE: GLI ASPETTI SALIENTI In attesa del voto anche al Senato del maxiemendamento nel quale è contenuto, tra le altre norme, il decreto sulle quote latte, cerchiamo di comprendere in linea di massima gli effetti di questo provvedimento. Prima di iniziare ad evidenziare i punti salienti del decreto è necessario specificare il quantitativo di quota da distribuire, quantitativo che è pari a 758.000 tonnellate, delle quali 210.000 (pari al 2% del quantitativo di quota nazionale) relative all’aumento previsto lo scorso anno in seguito all’effimero incremento dei prezzi del latte e dei trasformati registrati nel secondo semestre del 2007 e con decorrenza la scorsa campagna 2008-09, e 548.000 tonnellate che sono pari all’incremento del 5% della quota che la Cee ha previsto in virtù del cosiddetto atterraggio morbido delle quote latte, nell’ambito dell’accordo di Bruxelles del 20 novembre scorso. Come è risaputo l’Italia è stato l’unico Paese della UE 27 ad ottenere che l’incremento della quota nazionale venisse concesso tutto a partire dalla campagna 2009-10 e destinato in via prioritaria a quelle imprese che negli ultimi anni avevano maturato un prelievo supplementare. Entrando nel merito del decreto, possiamo così riassumerne gli aspetti principali. 1. Compensazione 2008-09. Per la campagna appena trascorsa sono stati ammessi alla restituzione anche i produttori non titolari di quota nonché coloro che hanno superato di oltre il 100% la propria indicazione produttiva. L’art. 1, comma 1, del decreto afferma che “tali produttori ai fini della restituzione del prelievo si collocano dopo i produttori di cui alla lettera c” del comma 4 dell’art. 9 della legge 119/03, ovvero, per intenderci, dopo gli allevatori titolari di quota che abbiano versato il prelievo nell’ordine tra i titolari di aziende che ricadono in zona montana, quelli che ricadono in zona svantaggiata, dopo le imprese che hanno avuto blocchi sanitari, dopo le imprese che hanno subito il taglio della quota B e dopo i produttori che hanno superato di non oltre il 20% del proprio quantitativo di riferimento individuale. 2. Compensazione dalla campagna 2009-10. Dalla presente campagna la restituzione si applica ancora ai sensi del comma 3 dell’art. 9 della legge 119/03 ovvero, nell’ordine, ai produttori in zona montana, a quelli in zona svantaggiata e ai produttori che hanno subito dei blocchi dall’autorità sanitaria. Qualora le restituzioni non esauriscano la disponibilità dell’importo, i criteri di ripartizione di detto importo, a differenza di quanto avvenuto fino alla scorsa campagna, prevedono nell’ordine: a. restituzione alle imprese che non hanno superato il livello produttivo conseguito nella campagna 200708, coperto chiaramente da quota; IL

b. alle imprese che non hanno superato di oltre il 6% il proprio quantitativo disponibile individuale. In sostanza, rispetto a quanto avvenuto fino alla scorsa campagna, scompare come priorità la compensazione del beneficio B e quella del superamento entro il 20% della quota individuale. 3. Assegnazione delle quote. Pre-requisito per l’assegnazione delle quote è che i produttori beneficiari siano ancora in produzione nella presente campagna 2009-10. Le priorità nelle assegnazioni sono le seguenti: a. Imprese che hanno subito la riduzione della quota B nei limiti del quantitativo ridotto effettivamente prodotto calcolato sulla media delle ultime cinque campagne (dalla 2003-04 alla 2007-08 compresa) e al netto delle assegnazioni già riconosciute precedentemente; b. Imprese che hanno realizzato eccedenze nella campagna 2007-08 ed imprese che abbiano coperto con affitti brevi di sola quota la produzione realizzata in esubero rispetto alla propria indicazione produttiva; c. Imprese ubicate in zona montana o svantaggiata condotte da giovani imprenditori agricoli, anche non titolari di quota. 4. Peculiarità delle quote assegnate. Riassumiamo alcuni elementi distintivi di queste nuove assegnazioni: a. le quote non saranno assegnate dalle regioni ma dal commissario straordinario entro il 15 aprile 2009; b. le quote non saranno vendibili; c. le quote assegnate non potranno essere oggetto di affitti in corso di annata; d. le quote revocate confluiranno nella riserva nazionale; e. le quote assegnate ad imprese che successivamente cesseranno con la produzione di latte, saranno riassegnate con le priorità previste dalla legge 119/03 all’art. 3, comma 3, ovvero in via prioritaria alle imprese che hanno subito la riduzione della quota B. 5. Rateizzazione. A differenza della rateizzazione del 2003, quella introdotta dal decreto appena approvato alla Camera prevede l’applicazione di un tasso di interesse importante. Non entriamo nei tecnicismi previsti ma indicativamente dovrebbe oscillare tra il 6 ed 7%. Per i debiti inferiori ai 25.000 euro non è ammessa la rateizzazione dell’importo da versare alle casse dello Stato. Per gli importi superiori a 25.000 euro CREMONESE

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avremo le seguenti classi di importo e di durata massima: a. da 25.000 euro a 100.000 euro, rateizzazione non superiore a 13 anni; b. da 100.000 euro a 300.000 euro, rateizzazione non superiore a 22 anni; c. oltre i 300.000 euro, rateizzazione non superiore a 30 anni. Possono beneficiare della rateizzazione tutti i produttori che hanno maturato nel corso delle campagne a partire dalla 1995-96 fino alla 2008-09 un prelievo supplementare, esigibile oppure ancora “coperto” da sospensiva. Per poter beneficiare della rateizzazione il produttore deve rinunciare a tutti i ricorsi. L’esigibilità del prelievo supplementare determina una grande differenza di trattamento all’interno della categoria dei produttori che hanno maturato un debito e non l’hanno ancora versato. Infatti gli allevatori con debiti esigibili, per non vedersi revocare la quota con decorrenza già della presente campagna, devono procedere alla rateizzazione, rinunciare ai contenziosi in essere ed i pagamenti loro spettanti relativi a domande di aiuto comunitari (premio relativo alla domanda unica, per esempio) saranno loro trattenuti fino alla copertura del pagamento della prima rata. I produttori con debiti coperti da ricorsi giurisdizionali ancora in essere potranno, invece, beneficiare delle nuove assegnazioni senza l’obbligo della rateizzazione, almeno fino quando non ci sarà una sentenza definitiva a loro sfavore che renderà esigibile il prelievo supplementare maturato in quella/e campagna/e e si innescherà anche per loro il meccanismo della rateizzazione pena la revoca delle quote assegnate ai sensi di questo decreto. Possiamo schematizzare nel seguente modo la tempistica della procedura di adesione alla rateizzazione: a. AGEA comunica il debito esigibile ai produttori entro 45 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto;

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b. Il produttore entro 60 giorni dalla ricezione della comunicazione di AGEA presenta la domanda di rateizzazione; c. Il commissario straordinario deve valutare le richieste presentate dai produttori ed entro tre mesi comunica loro l’accettazione della domanda; d. Ritiro degli eventuali contenziosi in essere; e. Accettazione della richiesta di rateizzazione da parte del produttore entro 30 giorni dalla ricezione della comunicazione del commissario straordinario; f. Versamento della prima rata entro il 31 dicembre 2009. 6. Fondo latte. L’art. 6 del decreto prevede che le somme versate dai produttori di latte che accedono alla rateizzazione affluiscano ad un apposito fondo di tesoreria per essere destinate all’estinzione delle anticipazioni di tesoreria utilizzate in favore di AGEA in relazione alla mancata riscossione dei crediti. Parte delle eventuali disponibilità residue è riservata per interventi nel settore lattiero caseario e riversata su un fondo apposito. Il decreto prevede, inoltre, un primo stanziamento pari a 45 milioni di euro – da destinare sul fondo di cui sopra – in favore dei produttori che hanno acquistato quote latte successivamente al periodo di applicazione del decreto legge n. 49/03, convertito successivamente nella legge n. 119/03. Nel maxiemendamento non è previsto, almeno per ora, uno stanziamento ad hoc per il fondo di solidarietà le cui somme sono destinate per coprire il 50% del costo delle polizze assicurative contro le calamità per i seminativi e contro le epizozie per gli allevamenti. Il Governo ed il Ministro Zaia si sono impegnati affinché le somme per dotare questo apposito fondo sulle calamità vengano al più presto rese disponibili per permettere alle imprese di approcciarsi all’imminente inizio della campagna assicurativa 2009 senza accollarsi l’intero onere del costo della polizza.

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DAL TERRITORIO

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Torna la Fiera Regionale Agricola di Primavera Appuntamento a Grumello, allo stand di Campagna Amica, il 18 e 19 aprile. Martedì 14 aprile convegno organizzato da Coldiretti sul tema “Prezzo del latte: strategia per la tutela del reddito delle imprese” La 34esima edizione della Fiera Regionale Agricola di Primavera è alle porte. L’appuntamento è a Grumello, con apertura ufficiale dei cancelli prevista per sabato 18 aprile, alle ore 9.30. Da lì, prenderà avvio un fine settimana dedicato all’agricoltura cremonese, con una ricca esposizione riservata ai prodotti del territorio e alle innovazioni tecnologiche, punto d’incontro fra gli operatori del settore primario e i cittadini. Coldiretti Cremona, come avviene in ogni edizione, sarà tra i protagonisti della manifestazione: il gazebo giallo di Campagna Amica prenderà posto fra gli stand, attendendo imprenditori agricoli e cittadini-consumatori, ai quali offrire in degustazione gli eccellenti prodotti made in Cremona. Gli incontri allo stand daranno modo di proseguire nel dialogo in merito al Progetto di Coldiretti per il Paese. L’Organizza-

zione curerà, inoltre, la regia di uno dei convegni proposti in settimana: l’appuntamento è per martedì 14 aprile, ore 20.30 presso la sala conferenze di via Roma a Grumello Cremonese, con il convegno “Prezzo del latte: strategia per la tutela del reddito delle imprese”, che sarà occasione per fare il punto, in una zona fortemente vocata alla produzione di latte, sull’azione che si sta conducendo, sul fronte ‘prezzo del latte’, tesa a garantire un’equa remunerazione agli allevamenti italiani. I visitatori che si fermeranno allo stand di Campagna Amica potranno gratuitamente richiedere una copia de Il Coltivatore Cremonese, periodico della Federazione di Cremona, insieme ad altro materiale informativo, così da conoscere più a fondo – e condividere – le battaglie e gli interventi dell’Organizzazione a difesa del made in Italy agroalimentare e del futuro delle nostre imprese agricole.

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SUINI: UN SETTORE DA TROPPO TEMPO IN CRISI Da anni gli allevatori devono fronteggiare una continua diminuzione della redditività con costi di produzione che in troppi mesi dell’anno superano i ricavi di vendita dei suini. di Pietro Scolari Lo scorso 30 marzo si è tenuto presso l’Ufficio Zona di Cremona un partecipato incontro per fare il punto della situazione del comparto e per illustrare le proposte che come Coldiretti stiamo sostenendo al tavolo di filiera presso il Ministero. Tali proposte sono scaturite da un precedente incontro svoltosi a Mantova nel pomeriggio stesso, dove erano stati convocati, tra gli altri, gli allevatori deputati alla rilevazione del prezzo nelle principali borse merci, i rappresentanti delle più importanti O.P. presenti sul nostro territorio – Assocom, OPAS di Mantova ed OPS Piemonte – e Gusmaroli, Presidente dell’ANAS; per Cremona erano presenti gli allevatori Roberto Antonioli, Paolo Spoldi ed Eugenia Vezzoli. Coordinatore dell’incontro di Mantova è stato il responsabile della zootecnia per la Confederazione, il dott. Giorgio Apostoli. L’analisi ed il confronto tra gli allevatori ha toccato principalmente due aspetti ovvero: - la situazione dei mercati; - la valorizzazione dei suini.

1. La situazione dei mercati. Le quotazioni dei suini da allevamento, dopo una ripresa che è stata più lenta e graduale rispetto ai grassi, penalizzano attualmente le taglie fino ai 40 kg. mentre risultano stazionarie quelle dei magroni. Per quanto riguarda i suini grassi la situazione è assai problematica: da oltre un mese le quotazioni sono inferiori all’1,10 euro/kg. e nelle ultime due-tre settimane si registrano sulle principali borse merci di Mantova e, soprattutto di Milano, dei non quotati che portano gli allevatori a dover vendere con prezzi molto più bassi rispetto a quanto effettivamente potrebbe pagare il mercato. Proprio per evitare le speculazioni che si scatenano sui mercati quando i commissari all’interno di alcune borse merci non riescono a trovare un accordo sulla rilevazione del prezzo della carne di suino, è stata costituita, nell’ambito del protocollo d’intesa della filiera suinicola, la Commissione Unica Nazionale dei suini da macello. La finalità principale della Commissione Unica è quella di procedere alla definizione anticipata del prezzo dei suini grassi da macello, con declaratorie separate per i suini DOP – ovvero con un doppio prezzo per i suini che rientrano nel circuito delle DOP e quelli, nazionali o esteri che siano, che ne sono al di fuori – e dove, almeno in teoria, non si dovrebbero registrare dei non quotati. In realtà, quantunque si trovi ancora in una condizione di non completa operatività, già si sono verificati alcuni non quotatati tanto che hanno fatto IL

dubitare alcuni operatori del settore in merito all’effettiva efficacia ed importanza che invece riveste. In realtà il regolamento della Commissione Unica Nazionale non dovrebbe portare ad una non rilevazione del prezzo dei suini da macello: qualora i commissari, cinque per la parte agricola e cinque per la parte industriale, non dovessero trovare in prima istanza un accordo sulla quotazione dei grassi valevole per la settimana successiva, spetta ai presidenti e vicepresidenti delle due rappresentanze, in una sorta di “comitato ristretto”, la definizione del prezzo; se anche in questo caso non si riesce a definire un prezzo, spetta al presidente dell’una o dell’altra parte, a settimane alterne, la decisione sul prezzo con il quale verranno remunerati i suini portati al macello. Tutti gli allevatori presenti all’incontro di Mantova hanno evidenziato come sia da sostenere e potenziare la Commissione Unica Nazionale perché da troppo tempo nelle commissioni delle varie borse merci non si riesce a rilevare un prezzo che davvero sia in linea con il mercato ma molto spesso è frutto di quanto impongono i macelli. Si è deciso, pertanto, che l’ANAS fornirà una serie di dati, in aggiunta a quelli già raccolti settimanalmente dal Ministero – così come previsto dal regolamento – al fine di sostenere maggiormente i commissari. Per esempio, un dato importante per poter davvero capire la tendenza del mercato dei suini grassi non è tanto quanti suini sono stati macellati nella settimana precedente o il loro peso medio, quanto soprattutto le prenotazioni per la settimana successiva, dato questo che i macellatori hanno spesso in mano, ma mai la parte agricola. Altro aspetto importante sempre avente lo scopo di rafforzare la Commissione Unica Nazionale ed arrivare finalmente con una declaratoria separata per i suini DOP rispetto agli altri, è l’impegno assunto da tutti i commissari presenti nelle più importanti borse merci di ritrovarsi tutti insieme a Reggio Emilia – sede della Commissione stessa – il giorno in cui questa si ritrova per la rilevazione del prezzo-giorno che attualmente è il giovedì mattina ma che si è chiesto di anticipare al mercoledì.

2. Valorizzazione dei suini. La valorizzazione dei suini grassi non può prescindere dal potenziamento del Gran Suino Padano e, più in generale, dell’etichettatura della carne che possa finalmente permettere al consumatore di poter scegliere se acquistare tagli “made in Italy” o esteri, cosa che attualmente il cittadino crede di poter CREMONESE

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fare, mentre troppo spesso è ingannato da etichette aventi diciture come “nostrano” o “lavorato in Italia” che nulla hanno a che vedere con l’autentica origine made in Italy e con l’idea che, come Coldiretti, abbiamo ben chiara. In merito al GSP non si è tanto discusso sull’iniziativa attuata da alcuni mesi dal Consorzio di far conoscere al consumatore la carne di suino nato, allevato e macellato in Italia – in quanto tutti i presenti hanno riconosciuto l’importanza di questo marchio –, quanto sulla possibilità di far condividere ed aderire tutti gli allevatori di suini. Attualmente, infatti, sono pochi gli allevatori di suini che sono iscritti al Consorzio e, pertanto, l’onere dei costi di promozione del GSP grava in modo pesante su queste imprese. Appare evidente che quando il GSP si sarà imposto nelle catene della grande distribuzione, i benefici attesi in termini di maggior valorizzazione economica del suino da macello saranno a vantaggio di tutti per cui si sta attendendo il riconoscimento da parte dell’unione Europea per estendere a tutti gli allevatori in modo “erga omnes” i costi legati a questo consorzio. Se ciò dovesse avvenire, il costo a carico per ogni impresa allevatoriale per il sostegno al GSP sarebbe minimo, pari indicativamente al valore di un suino ogni 3.000/3.500 grassi consegnati al macello. Come anticipato sopra, da parte di tutti i presenti è emerso in modo univoco che servono regole chiare, trasparenti, che permettano di evidenziare in modo inequivocabile la carne di suino italiana da quella estera. … e l’unica possibilità per ottenere questo passa attraverso l’obbligo di indicare in etichetta l’origine del prodotto. Già con il ministro delle Politiche Agricole Alemanno si era riusciti ad ottenere una legge per l’etichettatura obbligatoria di tutti i prodotti alimentari, la legge n° 203, ma è bene ricordare che il Ministro che l’ha sostituito

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al MIPAF, De Castro, ha smantellato quanto di buono si era riusciti ad ottenere. Ora è stato approvato dal Consiglio dei Ministri, lo scorso 20 febbraio, un disegno di legge recante disposizioni per il rafforzamento della competitività nel settore agroalimentare dove, all’art. 6, si dispone che “al fine di assicurare un elevato livello di tutela dei consumatori finali” tutti i prodotti alimentari commercializzati in Italia devono riportare in etichetta l’indicazione del luogo di origine o di provenienza. La discussione di questo disegno di legge presso la commissione agricoltura del Senato è già iniziata ed il ministro Zaia si è impegnato affinché entro quattro/sei mesi al massimo si possa arrivare all’emanazione di una legge nazionale. A questo punto sarà fondamentale riuscire a contrastare l’ostruzionismo che l’industria e federalimentare cercheranno di fare nel corso di discussione in Parlamento del disegno di legge: del resto la posizione dell’industria di trasformazione è quella che ad un “buon” prodotto si arriva grazie ad una buona ricetta e non certo con l’utilizzo di quelle che loro definiscono “materie prime” agricole nazionali che troppo spesso, sempre a detta loro, sono carenti ed inadeguate. Inoltre per loro etichettare significa indicare sulla confezione degli alimenti trasformati solo il luogo in cui è avvenuta l’ultima trasformazione sostanziale ovvero il luogo di origine o provenienza della “materia prima” agricola prevalente utilizzata nella preparazione o produzione dei prodotti. I soci allevatori presenti all’incontro tenutosi presso l’ufficio zona di Cremona alla sera hanno condiviso e rafforzato quanto emerso e discusso nel pomeriggio, con l’auspicio che si possa davvero arrivare a fissare delle regole certe che sicuramente porteranno benefici in termini di prezzi maggiormente remunerativi per i suini nati ed allevati in Italia.

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AGRIFIDI LOMBARDIA

CREDITO: ATTENZIONE ALLA CENTRALE RISCHI

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Aldo Bellandi Agrifidi Lombardia Sede Cremona

Il finanziamento alle imprese è un te- Le informazioni creditizie di tipo ne- tutte le gravi conseguenze del caso. ma ricorrente nei dibattiti economici gativo (ritardi dei pagamenti successi- Il rinnovo continuo di cambiali agradi questi ultimi mesi in quanto la crisi vamente regolarizzati) possono essere rie, finche sarà possibile, senza nessuviene percepita, sempre di più, a livello conservate nel SIC - Sistema Informati- na decurtazione annuale è un ulteriore europeo e mondiale. vo Creditizio - per un periodo massimo elemento di criticità nella lettura dello La disponibilità del credito concesso di: stato di salute del richiedente. dalle banche ha subito una brusca de- - 12 mesi per ritardi non superiori a due Tutto ciò dovrebbe far riflettere sulle celerazione e le imprese fanno sempre rate (o mesi); modalità in uso per questo finanziapiù fatica ad ottenere finanziamenti - 24 mesi per ritardi superiori; mento. soprattutto a medio e lungo termine. - 36 mesi per inadempimenti non rego- Per questo aspetto è importante un’anaLa preoccupazione innescata da una larizzati. lisi accurata della propria gestione ficongiuntura difficile contestualmente La lettura in centrale rischi dei dati su- nanziaria in quanto un certo modo di alla gravissima crisi finanziaria in corso indicati significa l’impossibilità in tempi fare credito sta per finire come è finito per le aziende agricole si traduce in una brevi di ottenere nuovi prestiti. un certo modo di fare banca. forte prudenza operativa e per le banche Altro aspetto importante riguarda il fi- L’amicizia personale con il direttore di in una maggiore selettività del credito. do. Il suddetto prestito, che è a revoca, filiale potrà incidere oggi per il 10-15% Inoltre sono stati introdotti criteri di è entrato nella normale gestione delle sulla risposta alla domanda di credito. rating più restrittivi per giuLa valutazione viene fatta con stificare il diniego a certe rispecifici programmi informachieste di prestito. In sostanza tici con particolare attenzione in pochi mesi è cambiato tutto alla centrale rischi contestualSEDE SECONDARIA DI CREMONA un modo di fare banca: da una mente alla documentazione disponibilità a valutare le opeche verrà presentata in termiI soci della cooperativa sono convocati in assemblea parziale e generale ordinaria il giorno: razioni di credito a 360 gradi ni di bilancio aziendale. di un anno fa, ad una selezione L’impresa, sia essa agricola domenica 19 aprile 2009 alle ore 20,30 in prima convocazione e del credito sempre di più rigiche operante in altri settori, da, complessa e prolungata nel martedì 21 aprile 2009 alle ore 20,30 in seconda convocazione deve partire dal presupposto c/o l’Ufficio Zona della Coldiretti di Cremona in via Ruffini 28 tempo. che il credito d’ora in avanti Davanti a questo nuovo scenasarà solo erogato con la gaper discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno: rio vanno poste in essere tutranzia della solvibilità finante quelle attenzioni da parte 1. Approvazione bilancio chiuso al 31 dicembre 2008 e copertura ziaria oltre che ad una giusta degli operatori economici per redditività del capitale inveesercizi precedenti. Lettura rapporto Collegio Sindacale. poter accedere a nuovi finanstito che andrà dimostrata. ziamenti. In pratica quando un’azienda 2. Varie ed eventuali. Innanzitutto la centrale rischi si presenta in banca con un L’assemblea generale si svolgerà il giorno 28 aprile 2009 alle ore 10, deve essere a posto nel senso piano economico-finanziario presso la sede di Coldiretti Lombardia, in via F. Filzi, 27 a Milano che le diverse operazioni in corretto o con un business essere devono essere state replan potrà tranquillamente Tutti gli Associati sono invitati a partecipare. golarmente soddisfatte. Le rate valutare più opzioni di scelta dei mutui devono essere paganel sistema bancario in quante entro la loro scadenza. Anche un solo aziende. Questo strumento finanziario, to la presentazione della richiesta di giorno di ritardo verrà segnalato come che è il più caro, deve essere utilizzato credito viene fatta con i giusti strumenmancato pagamento nella centrale ri- in momenti di difficoltà, ritardati paga- ti. Questo rappresenta una forte innoschi in quanto i dati, cosi come sono, menti, ecc., non per la gestione ordina- vazione nel modo di fare impresa e nel vengono trasmessi alla banca d’Italia ria. L’utilizzo completo del fido, o addi- modo di richiedere credito. Innovazione ogni fine mese. Una volta sistemata la rittura del fuori fido, anche per importi che da tempo come Agrifidi Lombardia posizione bisogna aspettare due mesi non rilevanti, è un altro elemento di let- abbiamo adottato con risultati positivi tura negativa della centrale rischi con per i nostri associati. per avere il riscontro operativo.

ASSEMBLEA AGRIFIDI LOMBARDIA

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INFORMAZIONE ALLE IMPRESE

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ANAGRAFE BOVINA Informazione agli allevatori

L’Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Cremona ha trasmesso le seguenti indicazioni, necessarie per la corretta gestione dell’anagrafe bovina, in particolare per la movimentazione degli animali. Riportiamo, per intero, la comunicazione NASCITE: comunicare all’ente delegato (APA) l’evento nascita di qualsiasi capo entro 7 giorni mediante consegna anche tramite fax della cedola; la marcatura può avvenire entro 20 giorni e comunque prima dello spostamento dell’animale in un altro allevamento.

VENDITA BALIOTTI, VENDITA DEI CAPI DA VITA O DA RIFORMA: comunicare all’ente delegato (APA) l’uscita dei capi tramite la consegna del mod. 4 entro 7 giorni dall’evento, anche via fax, avendo cura di indicare in modo leggibile le matricole dei singoli capi ed il codice dell’allevamento o stalla di sosta o macello di destinazione.

MORTE: comunicare all’ente delegato (APA) l’uscita dei capi tramite la consegna del modello DTT previsto (bordato in rosso) entro 7 giorni dall’evento, anche via fax avendo cura di indicare in modo leggibile le matricole dei singoli capi, la specie, il sesso, la data di nascita e di morte.

ATTENZIONE: Il ritiro della documentazione da parte dei controllori non esime dal rispetto della tempistica delle comunicazioni. La mancanza del codice di allevamento di destinazione o del codice macello rende impossibile la registrazione in banca dati del movimento. Pertanto non saranno ritirati e registrati i mod. 4 incompleti di tale informazione. Si informa che in caso di eventuali controlli, non rispettando le indicazioni sopra riportate si incorre nelle sanzioni previste.

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INFORMAZIONE ALLE IMPRESE

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GESTIONE RIFIUTI AGRICOLI

MUD 2008

ATTIVO IL SERVIZIO DI GESTIONE DEI REGISTRI DI CARICO E SCARICO DEI RIFIUTI AZIENDALI - presentazione del MUD per l’anno 2008 Si ricorda a tutti i nostri Soci che è operativo il Servizio per la tenuta del registro di carico e scarico dei rifiuti per tutte le aziende agricole sia convenzionate con la soc. Recupera che con altri operatori del settore. E’ fatto obbligo a tutte le aziende agricole di provvedere sia allo smaltimento dei propri rifiuti che alla tenuta del registro di c/s. Tale adempimento può essere delegato alla Coldiretti. Impresa Verde Cremona srl, in qualità di Società di Servizi di Coldiretti, può avere

mandato dal Socio per la tenuta dei registri di carico e scarico multiaziendale. Pertanto tutte le imprese agricole associate sono chiamate a regolarizzare la loro posizione in merito al registro dei rifiuti sottoscrivendo la delega ad Impresa Verde Cremona, resa necessaria per le modifiche di legge che hanno cambiato i riferimenti normativi. Le imprese associate possono proseguire nel contratto di servizio con Recupera, rinnovato e sottoscritto, per gli smaltimenti, come da precedenti nostre co-

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municazioni oppure scegliere altri operatori, ricordando sempre in questo caso che devono inoltrare la 4’ copia dei formulari a Coldiretti per la registrazione. Si invitano tutti i soci a rivolgersi con urgenza ai propri Uffici di Zona per la regolarizzazione degli adempimenti di legge relativi alla gestione dei propri rifiuti aziendali e per aggiornamenti sul servizio stesso, soprattutto in vista della presentazione del MUD 2008, relativo a smaltimenti di rifiuti pericolosi effettuati lo scorso anno, in scadenza al prossimo 30 aprile 2009.

La foto è stata scattata nel frutteto dell'azienda Banderini di Rivarolo del Re

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NIENTE ICI SUI FABBRICATI RURALI ! Silvia Trevisi Ufficio Fiscale Impresa Verde

Con la conversione in legge del decreto Milleproroghe (L. 14/2009 pubblicata sulla G.U. del 28/02/2009) si è fatta definitivamente chiarezza e decretato che ai fini dell'imposta comunale sugli immobili «non si considerano fabbricati le unità immobiliari iscritte o iscrivibili nel catasto dei fabbricati per i quali ricorrono i requisiti di ruralità». Finalmente è giunta la risposta ufficiale che il mondo agricolo aspettava da tempo. Facendo qualche passo indietro e riassumendo quanto successo in questi ultimi mesi, infatti, si era creato parecchio scompiglio nel settore agricolo poiché l’Anci dell’Emilia Romagna era uscita a settembre 2008 con una circolare dichiarando che il requisito della ruralità dei fabbricati non ha alcun riflesso ai fini dell’esenzione dall’ICI, contrariamente a quanto avviene in materia di imposizione diretta e IVA, poiché non esiste alcun richiamo nella legge ICI della specifica esenzione dal pagamento dell’imposta comunale per i fabbricati rurali. Tutto ciò avrebbe penalizzato notevolmente il settore, poiché si sarebbe verificata una doppia imposizione dell’imposta comunale, una sul terreno agricolo e l’altra sul fabbricato rurale che insiste sul terreno agricolo stesso. Altra discriminazione è quella riguardante l’attuale situazione disomogenea dei fabbricati rurali stessi, alcuni ancora iscritti nel catasto terreni senza attribuzione di rendita ed altri invece già accatastati nel catasto fabbricati con attribuzione di rendita catastale, ciò significa che per i primi non ci sarebbe stata imposizione mentre i secondi, in possesso della base imponibile, assoggettati all’imposta catastale. Questa situazione esiste perchè i fabbricati rurali originariamente erano tutti iscritti nel catasto terreni con rendita pari a zero, successivamente l’art 9 del DL 30 dicembre 1993 n. 557 convertito dalla legge 26 febbraio 1994 n. 133, ha imposto, ai fini di realizzare l’inventario del patrimonio edilizio, l’iscrizione di tutti i fabbricati nell’archivio catastale. L’iscrizione non comporta la causa di decadenza dei requisiti di ruralità in quanto la medesima norma prevede che il catasto in cui i fabbricati devono essere iscritti – il catasto edilizio urbano – cambi nome da catasto edilizio urbano a catasto fabbricati e che i fabbricati rurali iscritti seppur con attribuzione di rendita catastale, mantengano la qualifica di rurali. Alla luce di tutte le problematiche esposte, e che si sarebbero potute creare, oggi possiamo affermare con certezza, anche grazie alla forte azione in tal senso promossa da Coldiretti, che il fabbricato rurale in possesso dei requisiti non è assoggettato ad Ici, indipendentemente dal possesso o no di rendita catastale. Nell’intento di sviscerare a fondo l’argomento, voglio soffermarmi sui tanto menzionati requisiti, dati talvolta per sconIL

tati, che danno diritto alla ruralità. A tal proposito deve essere fatta una netta distinzione fra fabbricati rurali strumentali e fabbricati rurali ad uso abitativo. Per i primi è fondamentale provare il carattere di stumentalità all’attività agricola, ad esempio è riconosciuto carattere rurale alle costruzioni destinate alla protezione delle piante, alla conservazione dei prodotti agricoli, alla custodia delle macchine, degli attrezzi e delle scorte occorrenti per la coltivazione, nonché ai fabbricati destinati all'agriturismo. Per legge queste costruzioni devono essere censite con la particolare categoria D10, fabbricati per funzioni produttive connesse alle attività agricole. Per i fabbricati ad uso abitativo invece i requisiti da rispettare sono i seguenti: • l’immobile deve essere posseduto dal soggetto titolare del diritto di proprietà o un altro diritto reale sul terreno, oppure l’affittuario del terreno o dal soggetto che ad altro titolo conduce il terreno cui l’immobile è asservito; • il conduttore del fondo deve avere la qualifica di imprenditore agricolo iscritto nel registro delle imprese; • il terreno a cui il fabbricato è asservito deve avere una superficie non inferiore a 10.000 metri quadrati; • il fabbricato deve essere utilizzato come abitazione da uno dei soggetti sopra menzionati o da dipendenti esercenti attività agricola dell’azienda, dal 1 dicembre 2007 un fabbricato può essere abitato anche dal socio o dall’amministratore di una società agricola ai fini del mantenimento dei requisiti; • il volume d’affari derivante dall’attività agricola del soggetto che conduce il fondo deve essere superiore alla metà del suo reddito complessivo, determinato con l’esclusione della pensione agricola. E’ considerato rurale il fabbricato anche se non insiste sul terreno condotto ma è ubicato nello stesso comune o in un comune limitrofo. Altra questione alquanto dibattuta e spesso oggetto di contenzioso, riguarda la ruralità dei fabbricati delle cooperative agricole. Originariamente questi soggetti non erano espressamente contemplati nella legge tra coloro che potevano godere del privilegio e questa incertezza legislativa ha visto le cooperative assoggettate al pagamento dell’Ici. Nel corso degli anni molti sono stati i ricorsi alla commissione tributaria per cercare di dimostrare il possesso dei requisiti della strumentalità dei fabbricati stessi, l’orientamento della giurisprudenza si è espresso a volte favorevole e a volte contro. Con il d.l. 159/2007 convertito nella Legge 222/2007, è stata riconosciuta l’esenzione per i fabbricati strumentali posseduti dalle cooperative agricole, anche nei casi in cui non vi sia una diretta relazione tra conduttore del fondo ed utilizzatore del fabbricato. La finanziaria del 2008 è poi intervenuta fissando la decorrenza dell’agevolazione dal 2008. CREMONESE

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POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA NUOVO OBBLIGO PER LE SOCIETA’ L’art. 16 del d.l. 185/2008 - decreto anticrisi - (convertito nella legge n. 2/2009) prevede che le imprese costituite in forma societaria siano tenute ad avere e ad indicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata nella domanda di iscrizione al Registro delle Imprese. Ciò significa che in seguito alla costituzione di una società, nel modello di iscrizione da presentare entro trenta giorni al registro imprese della Camera di Commercio, va indicato l’indirizzo della PEC (posta elettronica certificata). Il nuovo adempimento interessa tutte le società senza nessuna distinzione di forma o di contenuto, dalla società semplice alla società per azioni comprese anche le società cooperative. L’obbligo è esteso anche a tutte le società già esistenti ed è da assolvere entro 3 anni dall’entrata in vigore del presente decreto quindi entro il 29 novembre 2011. In questi casi verrà presentato un modello di variazione contenente la sola richiesta di iscrizione dell’indirizzo di posta elettronica certificata che non è soggetto ad imposta di bollo e al pagamento del diritto di segreteria La mancata indicazione della casella di PEC comporta la sospensione ed, eventualmente, il rifiuto della richiesta di iscrizione dell’atto costitutivo.

parte delle funzionalità di certificazione previste; in questo caso, per esempio, non viene fornita la ricevuta di avvenuta consegna. Con il sistema di Posta Certificata è garantita la certezza del contenuto: i protocolli di sicurezza utilizzati fanno sì che non siano possibili modifiche al contenuto del messaggio e agli eventuali allegati. I gestori inviano ovviamente avvisi anche in caso di errore in una qualsiasi delle fasi del processo (accettazione, invio, consegna) in modo che non ci siano mai dubbi sullo stato della spedizione di un messaggio. Se il mittente dovesse smarrire le ricevute, la traccia informatica delle operazioni svolte, conservata dal gestore per 30 mesi, consente la riproduzione, con lo stesso valore giuridico, delle ricevute stesse. La Posta Elettronica Certificata garantisce, in caso di contenzioso, l'opponibilità a terzi del messaggio, le ricevute spedite dal gestore hanno, infatti, un valore legale.

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Cos’è la PEC ? La posta elettronica certificata è il nuovo sistema attraverso il quale è possibile inviare e-mail con valore legale. E’ un meccanismo simile ad una raccomandata con ricevuta di ritorno. In verità questo sistema è strutturato come il servizio di posta elettronica tradizionale, al quale, però, è stata aggiunta una nuova interposta figura, quella del gestore. Ad esso bisogna rivolgersi per ottenere la casella di posta elettronica e il fatto che sia definita certificata significa che il gestore ne garantisce l’integrità del contenuto spedito, ne certifica l’accettazione, l’invio e la consegna. Tutto ciò attraverso delle ricevute che vengono spedite al mittente che hanno un riferimento temporale con data ed ora certa di ogni operazione. Il mittente riceverà tre avvisi certificati da parte del gestore: il primo relativo all’invio, il secondo relativo all’accettazione e l’ultimo a cura del gestore del destinatario della ricezione della posta e dei relativi allegati. La trasmissione viene considerata posta certificata solo se le caselle del mittente e del destinatario sono entrambe caselle di posta elettronica certificata. Se una delle caselle coinvolte nella trasmissione non è una casella di PEC si viene a perdere il valore della trasmissione e il sistema potrà fornire solo una IL

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DATORI DI LAVORO

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VOUCHER AGRICOLI: Dianella Mariotti Politiche del Lavoro e Contrattualistica

a quali attività agricole si applica il lavoro occasionale di tipo accessorio

Il sistema dei buoni lavoro (voucher) in agricoltura è pienamente operativo con riferimento a: - tutte le attività agricole di carattere stagionale, effettuate da pensionati e da giovani con meno di 25 anni di età regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso l’università o un istituto scolastico di ogni ordine e grado; - tutte le attività agricole (anche non stagionali) svolte a favore dei soggetti di cui all’art. 34, comma 6, del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972 n. 633, e cioè i produttori agricoli aventi un volume di affari annuo non superiore a 7.000 euro. Ai fini dell’individuazione di una attività agricola come stagionale si può fare riferimento all’elenco del DPR n. 1525 del 1963, ed in via esemplificativa anche se non esaustiva:

occasionale accessorio avviene attraverso il meccanismo dei “voucher o buoni lavoro”, il cui valore nominale è di 10 o 50 euro comprensivo del costo dell’assicurazione a favore della gestione separata INPS (13%), INAIL (7%) e di un compenso al concessionario INPS per la gestione del servizio (5%), pertanto il valore netto di ogni voucher, cioè il corrispettivo netto della prestazione è di euro 7,50 o 37,50.

nicazione preventiva all’INAIL. Inoltre, il datore di lavoro, prima di consegnare al lavoratore i buoni che costituiscono il corrispettivo della prestazione lavorativa, deve provvedere ad intestarli.

Il datore di lavoro può acquistare, a sua scelta, voucher telematici o cartacei, utilizzando il sito internet www.inps.it o rivolgendosi alla nostra Associazione di categoria. Per i voucher cartacei si deve effettuare il pagamento del valore dei voucher tramite bollettino di c/c postale, quindi, prima dell’inizio delle attività di lavoro accessorio, dare comu-

Il lavoratore può riscuotere il corrispettivo dei buoni cartacei, intestati e sottoscritti dal datore di lavoro, in contanti, presso qualsiasi ufficio postale o, solo per quelli telematici, utilizzando la carta magnetica Inps Card (che ha anche funzioni di bancomat e borsellino elettronico) oppure, con bonifico domiciliato, presso qualsiasi ufficio postale.

Per la gestione del voucher telematico, stante la necessità della gestione del servizio sul sito on-line dell’INPS, gli interessati sono pregati di passare dai nostri uffici per la consulenza necessaria.

L’estensione dei buoni “lavoro” va incontro alle proposte avanzate da Coldiretti in materia di trasparenza e legalità, oltre ad offrire nuove opportunità di reddito a categorie particolarmente deboli, senza per questo destrutturare il mercato del lavoro agricolo. In questo modo si garantiscono tutele assicurative e previdenziali a tutti quei lavoratori occasionali, come appunto studenti e pensionati, che trovano nella campagna un’opportunità di guadagnare qualcosa per integrare il proprio reddito, evitando la piaga del lavoro nero. Allo stesso tempo, il sistema dei voucher porta una semplificazione degli adempimenti burocratici a carico delle imprese agricole, facilitando anche la lotta al lavoro illegale.

- tutte le attività di raccolta dei prodotti agricoli, riferibili anche alle coltivazioni in serra se per estensione rientrano nell’elenco del DPR; - le prestazioni rese nell’ambito dell’attività connessa di agriturismo, si ricorda che la legge 96/200 ha chiarito l’inquadramento agricolo dei lavoratori addetti ad attività agrituristica, a prescindere dalla mansione da essi esplicata: cuochi, camerieri, ecc.; - le attività svolte nelle aziende florovivaistiche sono considerate affini a quelle agricole, rientrano in questa categoria le aziende vivaistiche, quelle produttrici di piante ornamentali da serra, di fiori recisi comunque coltivati, di bulbi, sementi di fiori, talee per fiori; - le operazioni di potatura in genere.

I nostri uffici sono a disposizione per ogni ulteriore chiarimento e per l’espletamento di tutte le pratiche necessarie.

Il pagamento delle prestazioni di lavoro IL

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DATORI DI LAVORO

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ILLECITO PENALE

per omesso versamento contributi dipendenti

DENUNCIA AUTORITA’ GIUDIZIARIA Procedura automatizzata per illeciti penali ex art. 2 L. 638/83, art. 1 com. 1172, legge 27/12/06, n. 296 per le aziende agricole. Facendo seguito alla precedente comunicazione relativa all’omesso versamento, da parte dei datori di lavoro agricolo, delle trattenute operate sulle retribuzioni dei lavoratori a tempo determinato ed indeterminato, si informa che l’INPS, ai fini della corretta applicazione della norma su menzionata, ha individuato i soggetti, legali rappresentanti e /o titolari, responsabili degli illeciti penali, a cui verranno notificate le diffide al pagamento con emissione centralizzata. Una apposita procedura automatizzata faciliterà l’incrocio dei dati per la consultazione e ricerca delle aziende con relativi titolari o legali rappresentanti soggetti a diffida.

non risultino effettuate compensazioni, successivamente saranno individuate le aziende con codice fiscale numerico. L’invio della diffida avverrà decorsi trenta giorni dalla scadenza di legge per ogni trimestre, analogamente a quanto avviene per gli avvisi bonari. Nel caso di violazione da parte del datore di lavoro delle prescrizioni di legge, cioè del mancato versamento minimo pari alla trattenuta operata sulle retribuzioni, si sostanzia una inadempienza che le leggi citate possono san-

zionare anche con una pena detentiva fino a tre anni. L’Istituto procederà all’emissione della lettera di diffida, del prospetto dell’importo a debito, dei dati da esporre nel modello F24 per il versamento, ed alla contestuale denuncia all’Autorità Giudiziaria. I Signori Datori di Lavoro sono vivamente pregati di prestare molta attenzione, ed in caso di dubbi si invita a contattare l’ufficio Datori Lavoro per ogni ulteriore chiarimento.

Il primo invio riguarderà le aziende contraddistinte da codice fiscale alfanumerico (tranne le aziende per le quali sono stati annullati i rapporti di lavoro) che hanno omesso totalmente o parzialmente il versamento del contributo previdenziale per il periodo compreso tra il 4° trimestre 2006 ed il 1° trimestre 2008, anche in presenza di debito segnalato ad AGEA per il quale

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Patronato Epaca sempre più presente

Inaugurazione di sportelli al servizio del Cittadino in tutto il territorio della provincia di Cremona Inaugurazione del recapito Epaca a Piadena, con il Responsabile territoriale Talamazzini, l’Operatrice Nicoletta Damiani e il Segretario della Zona di Casalmaggiore Claudio Magni necessari per ottenere prestazioni di carattere previdenziale, sociale ed infortunistico – spiega il Responsabile Provinciale –. Siamo gratuitamente a disposizione dei cittadini italiani, della generalità dei lavoratori, dei pensionati, degli stranieri. Garantiamo assistenza e tutela per il conseguimento dei benefici previdenziali, sociali ed assistenziali, in sede amministrativa e di contenzioso”. Gli Operatori del Patronato provvedono all’istruttoria e alla compilazione delle pratiche, seguendone il successivo iter burocratico presso gli Istituti Previdenziali ed in genere con la Pubblica Amministrazione. Epaca mantiene contatti diretti con le banche-dati degli Enti che erogano le varie prestazioni, avvalendosi anche degli strumenti informatici per l’accesso telematico, così da inoltrare in tempo reale le richieste di prestazioni, ottimizzando i tempi di trasmissione e di definizione delle domande. I servizi offerti riguardano, tra gli altri: consulenza previdenziale, recupero contributi, pensioni Inps e Inpdap, indennità e sussidi di disoccupazione e mobilità, pensioni d’invalidità e accompagnamento, tutela handicap, infortuni e malattie professionali, pratiche per immigrazione, consulenza medica e legale, prestazioni sociali agevolate. “L’obiettivo è offrire alla persona un servizio adeguato ed appropriato ad ogni richiesta – conclude Talamazzini – grazie all’esperienza e alla competenza dei nostri operatori, che ci consentono di essere costantemente al passo con le esigenze del Cittadino”. Per conoscere indirizzi e orari degli sportelli Epaca attivati sul territorio è possibile contattare la Direzione provinciale (tel. 0372.499811) e gli Uffici di Cremona (Via Ruffini, 28 - tel. 0372.435620), Crema (Via Macello, 34 - tel. 0 3 7 3 . 2 5 6 5 01 ) , Casalmaggiore (Via Cairoli, 3 tel. 0375.42132), Soresina (Via Matteotti, 12 - tel. 0374.342329).

di Marta Biondi

Un servizio sempre più presente, attento, efficace, vicino alle persone. A questo tende EPACA, il Patronato nato in casa Coldiretti, che sta rafforzando la propria azione sul territorio cremonese, attivando una serie di recapiti affidati agli Operatori, ove proporre a tutti i cittadini l’assistenza e i servizi frutto di un’esperienza ormai cinquantennale. “Il nostro Patronato ha sede centrale a Cremona, in via Ruffini, e da tempo può contare su quattro sportelli presenti a Cremona, Crema, Soresina e Casalmaggiore, presso gli Uffici Zona Coldiretti. La novità importante è che, dal mese di marzo, abbiamo dato avvio ad una presenza settimanale anche nei recapiti Coldiretti dislocati sul territorio”. A parlare è Damiano Talamazzini, Responsabile Provinciale del Patronato Epaca, che nelle scorse settimane ha inaugurato il nuovo sportello a Soncino, insieme all’Operatrice Chiara Papa (presso l’ufficio di Sezione Coldiretti, in via IV Novembre, proprio nel cuore del borgo, a due passi dal palazzo municipale), poi gli sportelli di Piadena (in piazza Libertà, a due passi dalla Chiesa e dal Palazzo comunale) e Calvatone (nella piazza principale), con la presenza dell’Operatrice Nicoletta Damiani. Gli appuntamenti del mese di marzo sono stati i primi di una fitta serie: nei prossimi giorni nasceranno infatti altri spazi Epaca a Pandino, San Giovanni in Croce, Spineda, Scandolara, Castelleone, Pizzighettone. L’iniziativa ha l’obiettivo di avvicinare sempre più il Patronato ai cittadini, presentandone la funzione, i servizi e l’impegno. “Il Patronato Epaca è stato costituito nel 1954, con l’obiettivo di assistere tutti i cittadini nell’espletamento delle prestazioni previste dalla legge, a titolo assolutamente gratuito. Epaca, attraverso un’Organizzazione diffusa su tutto il territorio Il Responsabile provinciale del Patronato Epaca, nazionale, garantisce qualificati servizi nelle fasi di informazione Damiano Talamazzini, e l’Operatrice Chiara Papa, presso lo sportello di Soncino, inaugurato nel mese di marzo e consulenza su diritti e requisiti IL

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IL PATRONATO COLDIRETTI PROGETTA IL FUTURO Incontro a Milano con i vertici nazionali di EPACA Un Patronato attento ai bisogni dei cittadini, protagonista dei sistemi di welfare locale, interlocutore sempre più autorevole di tutta la società non solo nelle materie previdenziali, ma anche nelle tematiche legate all’immigrazione e alla tutela infortunistica. E’ stato questo il tema dell’incontro svoltosi giovedì 12 marzo a Milano in cui i vertici nazionali di EPACA, il Patronato Coldiretti per i servizi alle persone, hanno incontrato i Responsabili e gli Operatori EPACA della Lombardia. Nel presentare obiettivi e programmi di lavoro per il 2009, il neo Presidente Paolo Rovellotti ha inquadrato l’attività di EPACA all’interno del “Progetto per il Paese” di Coldiretti, che si pone l’obiettivo di ridurre la forbice dei prezzi tra produzione e consumo mediante la razionalizzazione delle filiere. L’incontro è stato anche l’occasione per l’illustrazione, da parte del Direttore Generale dell’EPACA, Dott. Fiorito Leo, del nuovo “brand” EPACA, che mira a dare un’immagine più moderna e dinamica al Patronato. Un importante e significativo contributo è venuto dalla D.ssa Anna La Rocca, Dirigente del Ministero del Lavoro, che ha illustrato il nuovo regolamento riguardante l’attività dei patronati. Durante la giornata sono anche stati assegnati i riconoscimenti per le attività svolte nel corso del 2008, con la premiazione degli operatori che si sono distinti per professionalità e produttività nel corso dell’anno passato. Si è quindi sviluppato un dibattito cui sono intervenuti il Direttore Regionale, i Direttori Provinciali di Coldiretti ed i Responsabili territoriali

Incontro a Milano con i vertici nazionali del Patronato Epaca

EPACA che hanno illustrato la programmazione delle attività per l’anno 2009. Una giornata importante, quindi, di utile confronto sulle prospettive di un’attività che presenta grandi margini di crescita per EPACA, che ha l’obiettivo di diventare sempre più interlocutore autorevole per i sistemi di protezione sociale di questo Paese.

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AMBIENTE E INNOVAZIONE

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“PROGETTO SPECIALE AGRICOLTURA 2009” di Mara Malinverno Il Consorzio del Parco Regionale OGLIO SUD, con il progetto speciale Agricoltura 2009 prevede premi per interventi di riqualificazione ambientale che per

dimensioni e tipologie non rientrano nel PSR 2007-2013. L’accesso ai contributi non ha scadenza, ma vengono predisposte le istruttorie fi-

no all’esaurimento dei fondi annuali. Tra le varie attività previste finanziabili segnaliamo in forma sintetica:

Salvaguardia della fauna selvatica e riduzione del suo impatto sulle coltivazioni

Protezioni individuali alle colture, reti e sostanze repellenti a basso impatto

Fino al 40% della spesa ammessa

Recupero del paesaggio e conservazione della biodiversità

Mantenimento prati stabili, umidi, cariceti e canneti inferiori a 1 ettaro

Da 240 euro/ha a 330 euro/ha annuali

Realizzazione di siepi, filari e macchie inferiori a 2000 mq

Fino a 450 euro/ha

Recupero di zone umide in genere, stagni, sponde e lanche fluviali

Variabile in funzione delle superfici e degli interventi che vanno concordati Variabile in funzione delle superfici e degli interventi che vanno concordati

Recupero e manutenzione di piccoli manufatti Nuovi boschetti inferiori a 5000 mq

Fino a 6.000 euro/ha in base ai costi effettivi

Contenimento di specie esotiche invadenti e cure colturali boschi nuovi o saliceti esistenti, aree non superiori a 2 ettari

Fino a 5.000 euro/ha in base ai costi effettivi

Colture arboree a rapido accrescimento con criteri naturalistici

Fino a 5.000 euro/ha in base ai costi effettivi

Realizzazione e gestione di aree per la fruizione didattica

Da aree di sosta a segnaletica ed altro

Fino al 100 % se gli interventi non producono reddito

Servizi svolti per conto del Parco

Incarichi per manutenzione e interventi in aree naturali del Parco

Su convenzione

Forestazione e riqualificazione

I comuni del Parco sono: Calvatone, Drizzona, Isola Dovarese, Ostiano, Pessina Cremonese, Piadena, Volongo. Le domande possono essere inoltrate utilizzando una scheda idonea disponibile presso gli Uffici Zona di Cremona e Casalmaggiore oppure, per maggiori approfondimenti e soprattutto per una valutazione personalizzata delle possibilità di recupero di aree marginali aziendali, si invitano i Soci residenti nel Parco a rivolgersi direttamente all’ufficio Agricoltura e Territorio presso il Parco Oglio Sud, Calvatone tel. 0375-97254 oppure mail: agricoltura.territorio@ogliosud.it.

Foto di Ambrogio Toscani IL

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SERVIZIO UTENZE IRRIGUE

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Giuseppe Baini Utenze Irrigue

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La “Settimana della Bonifica” Il Consorzio Unico Volonghese e la Coldiretti promotori di un’iniziativa che evidenzia il grandissimo valore dell’acqua

si stanno attuando in primo luogo per un uso sostenibile di questa preziosa risorsa – l’acqua – e al tempo stesso per la salvaguardia del territorio e dell’ambiente, l’ A.N.B.I. organizza nel mese di maggio, dal 9 al 17, un’iniziativa a livello nazionale Amedeo Tenchini, Presidente del Consorzio Unico Volonghese, e Giuseppe Baini, Segretario, presso il Canale Gambara chiamata “SETTIMANA DELLA BONIFICA”. Il Consorzio Unico Volonghese di IrLa Lombardia, grazie allo sviluppo del idraulica e di irrigazione si è ampliata, rigazione, con la collaborazione della suo reticolo idrico naturale, ha costru- aggiungendosi ai compiti tradizionali ito il proprio sviluppo socio-economico quelli di valorizzazione e tutela dell’am- Coldiretti che ne cura la parte di segree territoriale rurale, dando luogo a biente e del paesaggio, di produzione teria amministrativa, ha voluto cogliere modelli di sviluppo agricolo di altissimo energetica e di aspetti di fruizione pub- quest’anno questo invito, ed ha promosso sul territorio una seria di iniziative e livello. blica del territorio, turismo. Nel corso dei secoli, la bonifica inizia al Emerge quindi una nuova concezione di incontri mirati a far conoscere la botempo degli etruschi per poi proseguire della bonifica, basata su un uso mul- nifica e tutto l’ambiente che ci circonda. con vigore alla fine dell’800, con gran- tifunzionale della risorsa acqua, delle Si sono promossi incontri con le scuole, di fatiche fisiche; via via, ampliando le opere e degli impianti che la regolano, con le associazioni agricole di categoria, con gli amministratori locali. Tutto proprie conoscenze tecniche e investen- degli enti che la gestiscono. do immensi capitali finanziari, l’uomo è Emerge anche l’esigenza che ci si renda questo grazie al patrocinio di un istituto riuscito a governare l’acqua e a servir- conto del valore della bonifica e della bancario che si è fatto carico degli oneri sene per i propri bisogni, costruendo sua necessità e di quali sono i compor- economici necessari: l’Istituto Agrobrequell’equilibrio idraulico-territoriale che tamenti da tenere rispetto ad una risor- sciano. caratterizza la nostra Pianura Padana sa che anche in Lombardia, malgrado la Con le scuole gli incontri sono stati tre: lombarda e che le permette di essere si- sua abbondanza, sta diventando scarsa. - L’acqua in natura ed il suo uso irriguo cura dal punto di vista idraulico, abitata Per presentare la complessità ed am- relatore Baini Giuseppe e fertile. piezza delle problematiche connesse alla - La bonifica nella storia E’ un equilibrio che molto spesso vie- bonifica e all’irrigazione, la sua funzio- relatore prof. Susta Enrico ne dato per scontato e perenne, e non ne pubblica, far conoscere le azioni e le - Le leggi in materia di irrigazione relatori i tecnici della Provincia. invece fondato su una situazione fra fra- iniziative che gile che abbisogna di essere salvaguardata e mantenuta con una cura costante e puntuale. Oggi, l’azione della bonifica nel duplice senso di salvaguardia Gli alunni dell'Istituto Comprensivo "Foscolo" di Vescovato, Plesso di Ostiano, protagonisti delle lezioni proposte nell'ambito della Settimana della Bonifica IL

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Il Programma:

CONSORZIO UNICO VOLONGHESE di IRRIGAZIONE

• Nei mesi di gennaio, marzo e maggio 2009 Incontri con gli alunni dell’Istituto Comprensivo ‘Ugo Foscolo’ di Vescovato, Plesso di Ostiano, sui temi: L’acqua – La bonifica nella storia – Le regole in materia di irrigazione • Giovedì 14 maggio. Visita all’impianto di sollevamento di San Matteo delle Chiaviche e complesso di San Benedetto Po. • Venerdì 15 maggio, ore 20,30, presso le ex Scuole Elementari, Volongo Convegno • Domenica 17 maggio Ore 10. Biciclettata lungo gli argini del Fiume Gambara Ore 12. Aperitivo

Il Convegno Dalla siccità alle alluvioni: che fare? Venerdì 15 maggio, ore 20.30, presso le ex Scuole Elementari, Volongo

Saluto:

VOLONGO

• Amedeo Tenchini, Presidente Consorzio Unico di Irrigazione Volonghese

Introduzione lavori: • Roberto De Angeli, Presidente Coldiretti Cremona ISTITUTO COMPRENSIVO

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Interventi: • On. Giuseppe Torchio, Presidente Provincia di Cremona Le emergenze: come gestirle? • Carlo Anselmi, Presidente U.R.B.I.M. Lombardia Attualità della bonifica • Diego Morelli, Sindaco Volongo Compiti amministrativi – Protezione civile • Francesco Seghezzi, Responsabile Area Affari Istituto Bancario Agrobresciano Il ruolo delle realtà economiche

Conclusioni: • Diego Redini, Testimonial Clima, Conferenza Kyoto 2008


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SERVIZI VISITAAMBIENTALI TECNICA

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Giovani Impresa e Donne Impresa: visita al Polo Floricolo di Verbania Cronaca di una giornata nel regno delle camelie meelie di Marta Biondi Una preziosa occasione per conoscere più a fondo la floricoltura Made in Italy, dialogando con imprenditori agricoli che hanno saputo coniugare tradizione e innovazione, passione per la bellezza e grande tenacia, spirito imprenditoriale ed elevata professionalità: questo ha rappresentato, per tutti i partecipanti, la visita tecnica al Polo Floricolo di Verbania, sul Lago Maggiore, organizzata nella giornata di venerdì 13 febbraio da Giovani Impresa e Donne Impresa Coldiretti Cremona. L’inteso programma della giornata, apertasi di primo mattino, ha previsto una serie di tappe presso le aziende florovivaisti-

che del Distretto floricolo del Lago Maggiore, ove ammirare un paradiso di colori in cui, nel regno delle acidofile (fra azalee, pieris, rododendri, leucotoe), il ruolo di regina spetta senza dubbio alla camelia, fiore che oggi gode, come confermato dai floricoltori incontrati, di crescente interesse e grandissima richiesta. Nella mattinata dedicata all’incontro con un territorio che ha raggiunto indiscussi esempi d’eccellenza nella produzione di fiori unici, si è passati dalla visita ad una grande realtà, come l’Azienda Tecnoverde di Verbania (dove, guidati dal Direttore tecnico Gianni Morandi, gli imprenditori agricoli cremonesi hanno percorso un itinerario tra immense serre, organizzate nel segno dell’efficienza e della modernità), alle tappe presso alcune imprese frutto della dedizione e tradizione familiare, Una parte del gruppo di imprenditrici e imprenditori agricoli protagonisti della visita tecnica al Polo floricolo di Verbania

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SERVIZI VISITAAMBIENTALI TECNICA

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nel proprio settore. In chiusura, va annotato che la visita degli imprenditori agricoli cremonesi al Distretto non si è limitato ai fiori …c’è stato spazio anche per un – memorabile – appuntamento con i sapori tipici, grazie alla sosta all’Agriturismo del nonno Giovanni, dove il gruppo ha trovato perfetta ospitalità ed ottimi piatti, gustati in un clima aperto e familiare.

Elio Savioli,Vicepresidente di Coldiretti Novara VCO, tra i fondatori del Consorzio dei Fiori Tipici del Lago Maggiore, con il Direttore Zampini e con il ‘nonno Giovanni’, titolare dell’agriturismo dove il gruppo cremonese ha potuto apprezzare eccellenti ricette locali

come la Floricoltura Ratti Luigi e Alfredo a Ghiffa (dove, accolti dai fratelli Ratti, si è ammirato un complesso di serre sorte lungo il pendio, valorizzando ogni centimetro utile di terra, per trasformarlo in giardino) e la Floricoltura Lotto ad Unchio (un’azienda fondata nel 1974, condotta dai fratelli Lotto, divenuta leader nella produzione di acidofile a livello nazionale ed internazionale). La giornata ha incluso l’incontro con Elio Savioli, Vicepresidente di Coldiretti Novara VCO, tra i fondatori del Consorzio dei Fiori Tipici del Lago Maggiore. Favorita dal Direttore Zampini, questa conoscenza ha offerto la preziosa occasione per parlare del Consorzio, una ‘scommessa’ lanciata nel 2000, con l’obiettivo di legare i floricoltori del territorio: oggi sono più di un centinaio le aziende florovivistiche e di manutenzione del verde collocate nell’area del Distretto Floricolo del Lago Maggiore (le province di Verbania Cusio Ossola, Novara e Biella) unite dal marchio ‘Fiori tipici del Lago Maggiore’, che contraddistingue una produzione d’eccellenza di camelie, azalee, rododendri, pieris, skimmie, kalmie e vari arbusti. Come spiegato dal Vicepresidente Savioli, il Consorzio, con un fatturato di circa 20 milioni di euro, una produzione di circa 2.500.000 piante acidofile vendute l’anno ed una forte propensione all’export (30% del fatturato), è leader nazionale

Le fotografie mostrano varie tappe della visita, che ha proposto una serie di incontri con imprenditori agricoli dediti alla floricoltura

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GIOVANI IMPRESA

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FestAgricola,

Giacomo Maghenzani Segretario Giovani Impresa

tra produttori e consumatori

Tra le tante attività che Coldiretti mette in campo nel corso dell’anno per avvicinare i consumatori all’attività agricola e far conoscere i nostri prodotti tipici, quella realizzata giovedì 12 marzo scorso presso la discoteca Magika a Bagnolo Cremasco è la prima, in ordine di tempo, che dà il via alle iniziative di maggiore visibilità esterna. La serata, all’insegna del buon umore e del divertimento, ha visto una nutrita partecipazione di imprese agricole che hanno animato “l’oasi del gusto”, uno spazio dedicato alla promozione e degustazione di prodotti aziendali. In particolare erano presenti: • Allevamento S. Pietro Bufala Mediterranea di Mandotti Gianfranco (Palazzo Pignano); • Az. Agrituristica Gilli di Bassi Elena (Spino d’Adda); • La Faccina Agriturismo (Spino d’Adda); • Agriturismo e Fattoria Didattica “Il Campagnino” (Pessina Cremonese); • Floricoltura De Cock Lucie e C. (Vailate); • Cimini Mori Roberto Augusto (Dovera). Le specialità proposte (salumi, crostate di marmellata, gelato al latte di bufala, biscotti fatti con farina di monococco, insalata di farro, varie tipologie di vino) hanno entusiasmato le numerosissime persone presenti. Durante la serata sono stati inoltre consegnati riconoscimenti ad alcune imprese agricole che si sono distinte per l’elevata professionalità raggiunta nell’allevamento dei bovini da latte e nella produzione di miele. Le aziende “premiate” sono state: • Az. Agr. Bosio Gianluigi (Persico Dosimo); • Az. Agr. Gozzini Bruno Domenico, Giuseppe e Roberto (Casalmorano); • Az. Agr. Reschisa di Foglio Rosolino e Domenico (Rivolta d’Adda); • Apicoltura Zipoli di Balarini Ancilla (Romanengo). resenti ci L’interesse manifestato da parte dei presenti conforta e ci stimola a proseguire nel percorso roduttodi avvicinamento tra consumatori e produttocellenze ri agricoli, a sostegno delle nostre eccellenze alimentari.

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filo diretto

Vari momenti della FestAgricola proposta da Coldiretti a Bagnolo, con la premiazione di imprese che si sono distinte nell’elevata qualità della loro produzione


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GIOVANI IMPRESA

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Giovani imprenditori lombardi al Sima di Parigi Davide ed Emanuele Migliorati hanno preso parte al viaggio, svoltosi dal 23 al 26 febbraio. “Proposta davvero positiva, utile per confrontare le diverse esperienze e condividere azioni a tutela della nostra agricoltura” “Considero il viaggio a Parigi condiviso con altri giovani imprenditori agricoli lombardi un’esperienza davvero positiva, utile per conoscerci meglio, per mettere a confronto i differenti percorsi professionali e le nostre proposte con quelle dei giovani imprenditori francesi, nonché per mettere in atto alcune importanti azioni che interessano tutta l’agricoltura europea”. Davide Migliorati, componente del Comitato provinciale di Giovani Impresa Coldiretti Cremona, racconta così la partecipazione alla ‘trasferta’ a Parigi organizzata da Giovani Impresa Coldiretti Lombardia in occasione della 73esima edizione del SIMA, il Salone mondiale dei fornitori dell’agricoltura e dell’allevamento, uno dei maggiori avvenimenti della filiera agricola, accolto presso il Parco delle esposizioni di Paris-Nord Villepinte dal 22 al 26 febbraio 2009. Nella folta delegazione lombarda capitanata da Diego Redini, Delegato di Giovani Impresa Coldiretti Lombardia (che aveva al suo fianco Danio Andreini, Componente dell’esecutivo nazionale, e Arianna Giuliodori, Segretaria nazionale di Giovani Impresa) erano presenti anche due cremonesi: i fratelli Davide ed Emanuele Migliorati, imprenditori agricoli di Castelleone. "Ricordo tanti, importanti momenti – sottolinea Davide –. Fra questi, particolarmente significativo è stato l’incontro con il sindacato francese dei giovani agricoltori, i cui rappresentanti ci hanno accolto nella sede di Parigi. Abbiamo così avuto modo di confrontarci, in un dibattito aperto e leale, su vari temi, ad esempio il discorso quote latte”. “A mio avviso, fra gli aspetti più significativi emersi da questo dialogo, vi è stata la volontà condivisa di rivolgere al Ceja, il Consiglio Europeo dei giovani agricoltori che rappresenta un milione e mezzo di imprenditori agricoli, una comune richiesta di intervenire in merito alla delicata questione relativa alla direttiva nitrati – prosegue Migliorati –. Da parte nostra abbiamo sottolineato quanto la ‘direttiva nitrati’ rischi di pesare sulla zootecnia lombarda, al punto da comprometterne l’esistenza stessa, ed abbiamo trovato da parte dei francesi la piena disponibilità a rivolgersi alle opportune sedi per chiedere che questa norma, ormai superata dai tempi, venga radicalmente rivista”. Pur focalizzato sulla visita alla Fiera Internazionale dell’Agricoltura di Parigi, il viaggio è stato anche occasione per ammirare una fra le più suggestive capitali europee, scoprendone la parte artistica e monumentale. I quattro giorni trascorsi insieme hanno inoltre permesso di coltivare e rafforzare l’affiatamento di un gruppo di giovani imprenditori chiamato ad essere parte attiva nella progettazione del futuro dell’agricoltura ‘Made in Lombardia’. IL

Il gruppo degli imprenditori agricoli lombardi, guidati dal Delegato Diego Redini, ad un incontro con l'associazione giovanile di categoria francese CREMONESE

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ASSOCIAZIONE PENSIONATI

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Il Presidente dell’Associazione Pensionati Giovanni Rota nominato Commendatore “Il Presidente della Repubblica, capo dell’ordine al merito della Repubblica Italiana, in considerazione di particolari benemerenze, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, sentita la Giunta dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, con decreto in data Roma, 27 dicembre 2008, ha conferito l’onorificenza di Commendatore al Sig. Giovanni Rota, con facoltà di fregiarsi delle relative insegne”. E’ quanto si legge sulla pergamena – a firma del Presidente della Repubblica Napolitano e del Presidente del Consiglio Berlusconi – consegnata dal Prefetto Tancredi Bruno di Clarafond al Presidente dell’Associazione Provinciale Pensionati Coldiretti Giovanni Rota, che venerdì 3 aprile ha ufficialmente ricevuto l’onorificenza di Commendatore, nel corso di un’intensa cerimonia svoltasi in Prefettura, alla presenza del Presidente della Provincia Giuseppe Torchio, dei Sindaci del territorio e dei rappresentati delle Forze dell’Ordine. Coldiretti Cremona rivolge al Presidente Rota le congratulazioni di tutto il mondo dell’agricoltura, per un riconoscimento che riempie d’orgoglio la Federazione e premia il contributo che il neo Commendatore ha saputo dare nel lavoro, nell’Organizzazione, nell’impegno sociale. Agricoltore già a 14 anni, il Commendatore Rota ha condotto un’azienda agricola insieme ai fratelli, fino all’età di sessantacinque anni. Nella lunga militanza in Coldiretti è stato Presidente di Sezione di Ticengo, componente del Consiglio e della Giunta, ed oggi è a capo dell’Associazione dei Pensionati. L’importante onorificenza riconosce anche il contributo nel sociale: il Commentatore Rota, tra i tanti impegni di ieri e di oggi, ha posto quelli di Sindaco di Ticengo, Consigliere comunale, Presidente del Naviglio di Melotta, Presidente provinciale FIASP (Federazione Italiana Amatori Sport Popolari), Presidente del Gruppo Podistico GSR Ticengo. “Mi sento emozionato ed onorato per questa onorificenza – ha sottolineato il neo Commendatore –. Mi dà ancor più entusiasmo e ancora più energia nello spendermi nell’impegno in Coldiretti e nella comunità”. Grandissima l’emozione della moglie: “Sono davvero contenta – ha detto la signora Piera –. Credo che Gianni si sia meritato appieno questa onorificenza, che premia una vita spesa mettendo sempre gli altri al primo posto, con umiltà, dedizione e serietà”.

Le fotografie, scattate alla cerimonia di consegna dell’onorificenza, mostrano il Commendatore Giovanni Rota con la moglie Piera Cò, e, nelle immagini di gruppo, con il Prefetto Tancredi Bruno di Clarafond, il Presidente della Provincia Torchio, il Sindaco di Ticengo Domenico Mario Oliveri, il Responsabile provinciale del Patronato Epaca Damiano Talamazzini (che, con altri funzionari Coldiretti, ha preso parte alla cerimonia), la Segretaria dell’Associazione Pensionati Luisa Parmigiani e il Presidente del Cupla Cremona Antonio Borghesi.

Cupla Cremona: “Il pensionato è una risorsa” Con grande energia prosegue il lavoro del Cupla, il Coordinamento Unitario dei Pensionati del Lavoro Autonomo, al quale partecipano tutte le sigle dei Pensionati, quali Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Cna, Anap, Autonoma Artigiani Cremaschi, Libera Associazione Artigiani Cremaschi, Confcommercio, Confesercenti. Tra le iniziative con cui si è aperto il nuovo anno d’attività, ricordiamo il partecipato convegno dal titolo “Il pensionato come risorsa e non come problema", proposto presso la Sala Mercanti della Camera di Commercio di Cremona – aperto dal Presidente Antonio Borghesi – che ha raccolto gli interventi di Carmine Fiaccadori, Segretario del Cupla Lombardia (che ha illustrato i campi d’azione del Comitato), del Presidente della Provincia Giuseppe Torchio, del Consigliere regionale Maria Grazia Fabrizio, componente della Commissione Sanità della Regione Lombardia, e dei Direttori delle Associazioni di riferimento, promotrici del Comitato.

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Giornata conclusiva del percorso didattico Agribenessere… a Scuola di Salute, progetto di educazione alla Campagna Amica proposto da Coldiretti alle Scuole del territorio

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Programma ORE 15,00 Apertura Mercato di Campagna Amica (degustazione e vendita di prodotti a Km 0, a cura delle imprese agricole di Coldiretti Cremona)

A SEGUIRE E PER TUTTO IL POMERIGGIO • Giochi di una volta (corsa con i sacchi, tiro alla fune, ecc.) • Impariamo a conoscere la vita in fattoria (percorsi per i ragazzi a cura delle Fattorie didattiche di Coldiretti) • I mestieri del passato contadino (con la “Compagnia dei Ricordi” di Casteverde) • La ferratura del cavallo: alla scoperta di un’arte antica, guidati dal maestro maniscalco • “Il calesse che spasso !!!” (giro in calesse nell’area del Parco)

IN CHIUSURA Proclamazione dei vincitori dei giochi, premiazione delle Classi che si sono distinte nelle ‘Agriolimpiadi della Salute’ e assegnazione dei trofei Agribenessere.

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CAMPAGNA AMICA

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Festa dell’Albero a Crema e Cremona

Distribuite agli alunni centinaia di mele offerte dall’azienda agricola Banderini: un invito a scegliere una merenda buona e sana di Giacomo Maghenzani

Nell’elegante cornice architettonica di Piazza Duomo a Crema, si è tenuta nella mattinata di giovedì 19 marzo l’undicesima edizione della “Festa dell’Albero”, l’ormai tradizionale appuntamento di inizio primavera che l’Istituto Agrario “Stanga” di Crema organizza, proponendo di anno in anno una tematica diversa su cui le scuole possono esprimere la loro originale creatività. Il tema di questa edizione è stato: “L’albero in Musica”. Ad animare la mattinata di sole, oltre agli studenti dell’Istituto Agrario Stanga che distribuivano giovani piantine coltivate nel vivaio della scuola, sono intervenute numerose associazioni ed Enti Pubblici. Anche Coldiretti, da sempre vicina alle scuole, era presente con il gazebo giallo di Campagna Amica, con un piacevole omaggio per tutti i partecipanti: una mela Royal Gala, pro-

veniente dall’Azienda agricola Banderini Emanuela di Rivarolo del Re. Ad accogliere i numerosissimi bambini e ragazzi allo Stand Coldiretti Campagna Amica erano presenti il Presidente Roberto De Angeli, il Presidente della Zona di Crema Oreste Casorati e alcuni funzionari dell’Ufficio di Crema. Le mele sono state una piacevole merenda che, si spera, possa diventare un’abitudine tra i ragazzi nell’ottica di una sana e corretta alimentazione. Dopo la festosa mattinata a Crema, anche l’Istituto d’Istruzione Superiore “Stanga” di Cremona ha organizzato per venerdì 20 marzo in Piazza Stradivari a Cremona l’ottava edizione della “Festa dell’Albero”, con modalità analoghe. Coldiretti Campagna Amica è stata presente anche nel salotto di Cremona, distribuendo gadget e materiale informativo ai ragazzi.

Sotto il gazebo di Campagna Amica, alunni, insegnanti e genitori hanno potuto trovare tutte le informazioni sui prodotti tipici della nostra terra e sulle azioni della Coldiretti, volte a garantire un’alimentazione sicura e di qualità. Abbiamo proposto, in particolare, materiale didattico in merito ai progetti “Agribenessere…a Scuola di Salute” e “A Scuola di Energia” rivolti da Coldiretti alle Classi del territorio. Tutti gli alunni hanno ricevuto l’invito a prendere parte ad “Agribenessere…in festa”, la grande giornata di festa finale, a chiusura dei percorsi didattici, che si terrà domenica 31 maggio, a partire dalle ore 15, presso il parco ex Colonie Padane di Cremona. Le foto scattate da Maurizio Inzoli alla Festa dell'Albero mostrano l'incontro fra alunni, imprenditori e rappresentanti del territorio.

“RISCOPRIAMO IL VALORE DI FRUTTA E VERDURA” L’abbandono della dieta mediterranea con il crollo del 20% dei consumi di frutta e verdura negli ultimi 5 anni è, insieme alla minor attività fisica, una delle cause principali della crescente diffusione di casi di obesità e di sovrappeso che interessano in media un terzo dei ragazzi tra i 6 e gli 11 anni, secondo l’indagine “OKkio alla Salute” condotta dall'Istituto Superiore di Sanità nel 2008. Partendo da questo dato Coldiretti Cremona ha voluto caratterizzare la ‘Festa dell’Albero’ regalando una mela ad ogni alunno incontrato, come stimolo a riscoprire il gusto di una merenda buona e genuina. Con il progetto ‘Agribenessere…a Scuola di Salute’, proposto da Coldiretti alle Scuole del territorio, si è voluto, in primis, rafforzare l’invito a scegliere un’alimentazione sana, made in Italy, assicurando sulle nostre tavole il giusto spazio a pane, pasta, frutta, verdura, olio extravergine. Una ‘dieta’ che ha consentito agli italiani di conquistare, fino ad ora, il record della longevità.

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Grande successo per il Mercato di Campagna Amica a Pandino Agricoltori protagonisti, con le vendite dirette, in occasione della Fiera di S. Giuseppe. Coldiretti Cremona: “E’ stata una prova generale. Puntiamo a dar vita, anche a Pandino, ad un Mercato stabile con prodotti a Km zero”. di Marta Biondi Prodotti di bufala rigorosamente a km giore, è nostra intenzione inaugurare, prese impegnate nelle vendite dirette, zero, cioè nati dal lavoro e dall’esperien- prima possibile, un appuntamento fis- torniamo a ringraziare gli Amministratoza degli allevatori del territorio. Frutta so con il Mercato di Campagna Amica ri Comunali per il loro invito a prendere di stagione, direttamente dal campo anche a Pandino – sottolinea Francesco parte alla Fiera – conclude Cazzamali –. alla tavola. Formaggi e salumi in arri- Cazzamali, Responsabile Vendite Dirette E’ giusto che agricoltori e amministravo – senza alcun intermediario – dagli per Coldiretti Cremona –. Il Mercato è tori locali siano alleati nell’impegno di allevamenti dove si munge il latte (per uno spazio in cui gli imprenditori agri- diffondere i Mercati di Campagna Amipoi dar vita ai formaggi nel caseificio coli propongono, in vendita diretta, i lo- ca: si tratta di appuntamenti che rapaziendale) e si allevano i suini (dai quali ro prodotti ai consumatori. Le famiglie presentano una preziosa occasione per deriveranno eccellenti insaccati). hanno così l’opportunità di acquistare promuovere l’agricoltura e l’economia Miele prodotto dall’operoso impegno di alimenti buoni, tipici e salubri, nati nel del territorio, sviluppando il concetto api e apicoltori di casa nostra. E’ quanto nostro territorio. Da questo incontro, na- della filiera corta e rafforzando l’alleanle imprese agricole di Coldiretti Cremo- turalmente, anche i produttori traggono za fra agricoltori e consumatori. na hanno offerto ai cittadini di Pandino benefici: occupandosi personalmente Scegliere i frutti delle nostre campa(e a tutti i visitatori che il 22 e 23 marzo della commercializzazione, le imprese gne, che non richiedono lunghi viaggi si sono dati appuntamento ai piedi del agricole sanno di poter ottenere prezzi e quindi grande consumo di energia, è Castello Visconteo), in una specialissi- più remunerativi, tali da riconoscere il anche un modo concreto per salvaguarma edizione del ‘Mercato di Campagna loro lavoro e i loro investimenti”. dare l’ambiente e la qualità della nostra Amica’, proposta in piena sinergia con “A nome di Coldiretti e delle nostre im- vita”. l’Amministrazione Comunale in occasione della Fiera di San Giuseppe. Ai produttori agricoli del territorio si sono aggiunti alcuni ‘colleghi’ bergamaschi, che hanno arricchito il Mercato portando vino, fiori e formaggi di capra. “E’ stato un grande successo, con numerosissime presenze. Con entusiasmo la Coldiretti ha preso parte all’edizione 2009 della Fiera, decisa a cogliere un’altra occasione d’incontro fra produttori e consumatori. Consideriamo questa partecipazione una riuscitissima ‘prova generaI prodotti di bufala sono sempre più presenti (ed apprezzati) nei Mercati di Campagna Amica. le’: forti dell’esperienza vincente Nelle foto, gli stand delle aziende Massari di Izano (carne, salumi, formaggi di bufala) ed ormai collaudata dei Mercati e Mandotti di Palazzo Pignano (salumi, formaggi, gelati e carne di bufala). di Cremona, Crema e CasalmagIL

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Prodotti tipici cremonesi alle “Fattorie del gusto” In via Massarotti i frutti dell’agricoltura direttamente dalle aziende alle famiglie di Marta Biondi I cremonesi hanno un’opportunità in più per acquistare prodotti buoni, selezionati, dall’origine garantita, nati presso alcune fra le migliori aziende agricole del territorio. Da una manciata di mesi, al numero 46 d/e di via Massarotti, ha ufficialmente preso avvio l’avventura de “Le Fattorie del Gusto, Bontà Cremonesi”, una proposta certamente innovativa per la città di Cremona, nata per offrire ai cittadini-consumatori salumi, carni, formaggi, latte, pasta, sughi, confetture, vino e riso, provenienti da alcune imprese agricole del nostro territorio e delle province vicine. La risposta dei cittadini è stata immediata e incoraggiante: in questi primi mesi d’attività numerosissimi cremonesi hanno scelto di recarsi alle ‘fattorie’, dimostrando di Gli imprenditori agricoli protagonisti della grande sfida lanciata con ‘Le fattorie del gusto’, punto vendita presso il quale i cremonesi possono trovare gli eccellenti prodotti della nostra agricoltura.

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apprezzare questo filo diretto fra l’agricoltura ‘made in Cremona’ e le famiglie del territorio. In prima linea in questa nuova sfida ci sono Cascina Brugnole (con i salumi derivati dall’allevamento suinicolo di Trigolo), Cà de Alemanni (con i formaggi frutto dell’allevamento e del caseificio aziendale di Malagnino), Agricola Produttori Zootecnici (con le carni da bovini allevati e macellati a Cremona) e la Cooperativa Iris (che punta sulla pasta biologica, ma anche su passata e farro), quattro realtà agricole note ed apprezzate, unite dal desiderio di far conoscere i prodotti derivati dai propri allevamenti e dalle proprie coltivazioni, trasformati presso impianti artigianali, nel segno della professionalità e della tradizione. ‘Co-protagoniste’ dell’avventura sono la famiglia Damiani, già titolare della storica salumeria, l’azienda La Barosina di Pietra de’ Giorgi (Pv), presente con i suoi vini, e Cascina Fornace di Vespolate (No), che produce riso da generazioni. “Abbiamo cercato, grazie anche alla collaborazione con aziende agricole delle province vicine, di riunire una buona varietà di alimenti, così da offrire alle famiglie cremonesi la possibilità di fare una spesa alimentare il più completa possibile – dicono i protagonisti –. Chi fa la spesa alle Fattorie del Gusto ha la possibilità di acquistare, secondo il motto di Slow Food, cose buone, sane e giuste. Buone, per la loro genuinità e tipicità; sane, perché provenienti da aziende che lavorano bene, nel segno della qualità; giuste, perché il negozio offre eccellenza dei sapori e sicurezza ad un prezzo equo sia per il consumatore che per il produttore”. E, per gli iscritti alla Fondazione Campagna Amica, c’è una ulteriore riduzione del prezzo, con uno sconto speciale. All’interno delle ‘Fattorie’ è stato installato anche un distribu-

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"Le Fattorie del Gusto", in via Massarotti a Cremona, propongono salumi, carni, formaggi, latte, pasta, sughi, confetture, vino e riso. Il tutto con la garanzia dell’origine e a prezzi convenienti. Per gli iscritti alla Fondazione Campagna Amica, sono previsti sconti speciali.

tore automatico di latte crudo biologico, il primo attivo nella città di Cremona: i cittadini cremonesi hanno così l’opportunità di portare in tavola ogni giorno il latte fresco di stalla, praticamente appena munto. A tutti i lettori, gli imprenditori agricoli riuniti nelle ‘Fattorie’ rivolgono l’invito a “fare una capatina” allo spaccio di via Massarotti, per un incontro diretto con l’agricoltura ed un acquisto tutto nel segno dell’indiscussa qualità Made in Cremona”.

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Il Mercato di Campagna Amica conquista nuove ‘piazze’ Il 26 aprile debutto ad Ostiano, in piazza Garibaldi. Si punta, in maggio, a dar vita all’iniziativa anche a Soresina Formaggi, salumi, frutta, verdura, miele, fiori, farine… tutto rigorosamente ‘a km zero’, cioè in arrivo direttamente dall’azienda agricola, con origine certa dei prodotti e piena garanzia di qualità e convenienza. E’ quanto assicura il Mercato di Campagna Amica, proposto dagli imprenditori agricoli della Coldiretti, un’iniziativa che sta estendendo la propria presenza in sempre più Comuni della provincia del Cremona: sulla scia del successo, ormai consolidato, ottenuto a Cremona, Casalmaggiore e Crema, le imprese agricole della Coldiretti si preparano ad essere presenti anche ad Ostiano e Soresina. L’intento – più volte confermato dalla prima Organizzazione agricola del Paese – è far sbocciare un ‘Mercato’ in ogni città, a vantaggio delle famiglie (che hanno la garanzia di un prodotto buono, fresco, dall’origine certa, ad un prezzo conveniente), dei produttori (che, evitando intermediazioni, possono ottenere prezzi più remunerativi) e dell’ambiente (dacché, portando in tavola i frutti delle nostre campagne, si evitano lunghi viaggi, riducendo l’inquinamento e il consumo di energia). Per il ‘taglio del nastro’ ad Ostiano è solo questione di giorni:

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domenica 26 aprile, nella centralissima piazza Garibaldi, il Mercato di Campagna Amica vivrà il suo debutto. L’iniziativa sarà quindi riproposta regolarmente ogni quarta domenica del mese, nella mattinata. Intanto, con grande determinazione, si sta operando per condurre il mercato anche a Soresina. L’incontro con gli Amministratori soresinesi ha permesso di raggiungere una positiva intesa: si sta ora lavorando per definire spazi e calendario delle ‘uscite’. L’auspicio di Coldiretti Cremona è che, dopo aver aperto il mese di aprile salutando l’avvio del Mercato di Campagna Amica ad Ostiano, si possa iniziare il mese di maggio con un analogo annuncio, invitando questa volta tutti i soresinesi alla ‘prima’ del loro Mercato di Campagna Amica. (m.b.)

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