Il Coltivatore Cremonese n.2/2013

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RIFORMA della PAC Premiati i veri imprenditori

IL

Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Cremona

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ANNO 67 numero 2 marzo/aprile 13

COLTIVIAMO LA CRESCITA Giovani in assemblea


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Direzione, Redazione, Amministrazione Via G. Verdi, 4 - I piano Cremona - Tel. 0372499811 Direttore responsabile Simone Solfanelli

Redattore capo Marta Biondi

Hanno collaborato a questo numero Aldo Bellandi, Marco Benedini, Giacomo Maghenzani, Dianella Mariotti Maurizio Inzoli, Andrea Ragazzini Ambrogio Toscani, Bruno Toscani

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sommario 2 Pac, l’accordo premia chi vive di agricoltura 3 Al lavoro con determinazione e credibilità 5 Un Papa di nome Francesco 6/7/8/9 Intesa sulla PAC 10/11 Credito agrario in affanno 12/13 Blocco sull'Aspice 14/15 Fiscale, campagna 730 16/17/18/19 Giovani Impresa Speciale Assemblea 20/21/22 Datori di lavoro 25 Obiettivo Impresa 27 Tre giorni per il cuore 28/29 Dal territorio 30 È italiano il cibo più sicuro 31 Il mercato di Campagna Amica

Intesa dei Ministri Ue sulla Pac

Il Presidente Marini: "L’accordo premia chi vive di agricoltura" “Le modifiche apportate alla definizione di agricoltore attivo rappresentano un passo in avanti per riorientare le minori risorse disponibili, premiando chi vive e lavora di agricoltura e le attività rivolte alla produzione di cibo, nonché alla sostenibilità ambientale. Su questo aspetto sono state raccolte le nostre sollecitazioni”. E’ quanto ha affermato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini dopo che i Ministri Ue dell’Agricoltura hanno raggiunto un accordo su una posizione comune per la riforma della Politica agricola (Pac). L’intesa rappresenterà il mandato negoziale del Consiglio sulle quattro proposte di regolamento di riforma della Pac. “Siamo fiduciosi che il Parlamento Europeo, nell’intenso periodo di negoziati che si apre con il Consiglio e la Commissione Europea, continuerà a lavorare – ha sottolineato il Presidente Marini – per trovare e migliorare un’intesa globale positiva che combatta anacronistiche rendite fondiarie. Dal negoziato che inizierà nelle prossime settimane ci aspettiamo anche impegni positivi per le diverse questioni che ancora non hanno trovato risposte adeguate alle esigenze della nostra agricoltura”. Nell’ampio servizio riportato alle pagine 6-7-8-9 di questo Coltivatore vengono riassunti i punti più importanti dell’accordo sulla Riforma.


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EDITORIALE

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Il ruolo dei giovani, la valorizzazione del vero Made in italy, l’impegno per rilanciare la cooperazione

Al lavoro con determinazione e credibilità

Centinaia di giovani imprenditori agricoli del nord Italia, fra cui anche i giovani agricoltori cremonesi, si sono raccolti il 26 marzo a Milano, in un’assemblea dal titolo particolarmente significativo: “Coltiviamo la crescita”. E’ stata una importante occasione per ribadire l’impegno della Coldiretti nel contribuire allo sviluppo del Paese, a partire da quelli che sono i nostri punti di forza e le specificità che ci rendono unici e migliori. Questo alla luce della proposta di Coldiretti, presentata a tutte le forze politiche, che delinea l’Italia che vogliamo e che stiamo costruendo. In varie occasioni, con lungimiranza e coraggio, Coldiretti ha tracciato la via da percorrere. Si pensi alla nostra battaglia per ottenere l’indicazione obbligatoria dell’origine in etichetta. E al fatto che,

se all’approvazione della legge da parte del Parlamento italiano fossero seguiti tutti i decreti attuativi, oggi i cittadini avrebbero una vera difesa contro inganni e pericoli nell’agroalimentare. Gli scandali a cui continuamente assistiamo – fra gli ultimi, come non citare la vicenda della carne di cavallo spacciata per manzo – hanno una matrice comune: sono figli della mancanza di trasparenza nell’informazione ai cittadini-consumatori, dei ritardi accumulati nell’introdurre l’obbligo di indicare sull’etichetta di tutti gli alimenti la loro provenienza. Si è finora ceduto alla pressione delle lobby, nonostante la grandissima parte dei cittadini italiani, e di quelli europei, ritenga fondamentale avere piena informazione su ciò che porta in tavola. Ad oggi, com’è

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Ettore Prandini Presidente Coldiretti Lombardia Delegato Confederale Coldiretti Cremona

noto, anche in Italia più di metà della spesa resta anonima, perché mancano i decreti che mettano in atto una legge giusta, conquistata dalla Coldiretti e dai cittadini. Per questo, mentre stiamo dando vita al progetto di una filiera tutta agricola e tutta italiana – un grande sistema agroalimentare in cui l’imprenditore agricolo garantisca, mettendoci la faccia, la piena italianità, al 100%, del prodotto –, rinnoviamo con forza il pressing sulle Istituzioni, perché la norma sull’origine in etichetta sia


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EDITORIALE

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pienamente applicata, ponendo fine ad un pesantissimo furto di immagine e di valore ai danni del vero Made in Italy. Frutto della stessa lungimiranza che ci ha visti, per primi, affrontare la battaglia sull’etichettatura, è oggi il nostro impegno per garantire una rappresentanza capace, una qualificata assistenza, una piena valorizzazione della realtà della cooperazione. Il nostro obiettivo è rispondere con concretezza e competenza ai bisogni delle cooperative, sostenere la loro crescita nei territori, valorizzarne lealmente il ruolo nei confronti del mercato, così da aumentare le ricadute economiche positive e sociali nei confronti dei soci e del Paese. Se anche in questo ambito Coldiretti si pone in prima linea, se ci mette un’altra volta la faccia, è perché siamo convinti che le cooperative meritino di vedere le loro istanze e i loro interessi rappresentati in un modo diverso rispetto

a come si è fatto finora, acquistando maggiore forza e credibilità nei confronti del mondo politico e istituzionale, dell’intera Società, delle autorità locali, dei soggetti sociali e culturali e delle organizzazioni sindacali. Più energia e qualità servono anche nel rappresentare e tutelare gli interessi delle cooperative italiane in Europa e all’estero. Stiamo affrontando tante azioni e battaglie a tutela delle imprese agricole, dal pressing sulla direttiva nitrati (pressing che non intendiamo allentare, per approdare ad una nuova definizione delle zone vulnerabili da nitrati, che chiarisca le responsabilità delle industrie e degli scarichi civili urbani nell’inquinamento delle acque) all’impegno per arginare il progressivo consumo di suolo agricolo (un fatto che certo danneggia l’agricoltura, ma che al tempo stesso mina la qualità della vita di tutti, cambiando irrimediabilmente

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il territorio che consegneremo ai nostri figli), dalla lotta alla burocrazia che ingessa le nostre imprese agli interventi per supportare l’accesso al credito da parte delle aziende agricole (in una crisi che ha reso sempre più arduo per l’impresa, soprattutto se giovane, o se si presenta da sola, ottenere risposte dalle banche). Come abbiamo dimostrato in tutti questi ambiti, ed in tutti gli interventi a difesa del vero Made in Italy, Coldiretti ha le idee chiare, ha un progetto per lo sviluppo del paese, ed ha la credibilità, la coerenza e la determinazione necessarie per perseguire, e tradurre in realtà, i propri obiettivi. Aggiungo che, come ha confermato la splendida Assemblea dei Giovani imprenditori riuniti a Milano, abbiamo anche tanta nuova linfa, tanto entusiasmo ed energia, da mettere in campo per il rilancio della nostra economia e del nostro Paese.

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CHIESA IN FESTA

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Un Papa di nome Francesco mo. In quelle terre è particolarmente viva l’attenzione ai poveri, agli ultimi, ai diseredati: la loro condizione e le loro istanze Egli se le porta dentro nel cuore. Quella dell’America Latina è anche una Chiesa particolarmente giovane, fatta di giovani, pieni di entusiasmo e di voglia di vivere: papa Francesco saprà certamente instaurare un dialogo privilegiato con le nuove generazioni. Certamente la semplicità e l’umiltà con cui si è presentato a noi cristiani, ma anche a tutto il mondo, ci fa riflettere sulle cose essenziali della nostra vita, sulla necessità della presenza di Dio attraverso la preghiera, su uno stile di vita nostro che non offenda i più poveri, anzi sia aperto a loro come San Francesco. Alcune parole rendono preziosa per tutti l'omelia che Papa Francesco ha tenuto nella celebrazione eucaristica di inaugurazione del suo servizio di vescovo di Roma. Si tratta di quattro termini incastonati in un discorso dalla luminosa semplicità, col tono di chi parla dal cuore al cuore, come pastore che cerca, ama e abbraccia quanti Dio ha voluto affidargli. La prima parola è «custodia». Il Papa l'ha spiegata riferendosi al ruolo di San Giuseppe in rapporto a Maria e Gesù: egli ne è il «custode» ed «esercita questa custodia con discrezione, con

Papa Francesco buono, semplice e umile Abbiamo celebrato il periodo delle Feste Pasquali, che sono il centro della nostra Fede cristiana. Nei nostri lavori nei campi la semina ci mantiene la speranza di un raccolto frutto del nostro lavoro e della Provvidenza di Dio. Ma abbiamo ricevuto un dono grande dallo Spirito e dalla Chiesa: abbiamo un nuovo Papa che ha scelto di chiamarsi Francesco, come il Poverello di Assisi. In questi giorni un po’ tutti ci siamo informati su di lui, sulla sua provenienza, sul suo carattere, sul suo stile di vita. Tanti pareri favorevoli in mezzo alla gente, che sono il segno di attese e speranze. Come scrive il nostro Vescovo: il nuovo Papa non è stato chiamato da un paese lontano, ma lontanissi-

Don Emilio Garattini Consigliere Ecclesiastico Coldiretti Cremona

umiltà, nel silenzio, ma con una presenza costante e una fedeltà totale, anche quando non comprende». Custodire vuol dire stare accanto agli altri con attenzione d'amore, prevedendo, provvedendo, rispettando, accogliendo l'altrui cammino nella profondità del cuore e della vita. «Custode» è il bellissimo termine che l'Antico Testamento usa più volte per il Dio della storia della salvezza: «Non si addormenterà, non prenderà sonno il custode d'Israele. Il Signore è il tuo custode, il Signore è la tua ombra e sta alla tua destra» (Salmo 121, 4-5). Il motto “Miserando atque eligendo” (cioè, guardandolo con misericordia e scegliendolo) è tratto da un’omelia di San Beda il Venerabile, sacerdote dell’ottavo secolo, quando parla di Gesù che chiama Matteo il pubblicano e lo guarda con sentimento di amore e lo sceglie come suo discepolo. Un episodio rivissuto dal giovane Bergoglio durante una confessione fatta a 17 anni nella festa di San Matteo: in quell’occasione si sente toccare il cuore, avvertendo la misericordia di Dio, che con amore lo chiama alla vita religiosa. Una volta eletto vescovo, mons. Bergoglio decide di scegliere quel motto come programma di vita, che non lascia anche come Papa. Il programma di vita del Papa deve allora diventare un segno anche per noi: anche noi siamo stati guardati con amore da Dio e scelti a far parte della Comunità dei salvati: è un dono grande che abbiamo ricevuto in questa Pasqua.

Il Presidente Marini: “E’ un grande dono per noi agricoltori” “Nel segno della semplicità e del rispetto della natura insegnato da San Francesco e che è sempre rimasto vivo nel mondo agricolo, la Coldiretti esprime un gioioso ringraziamento a Dio per il dono del nuovo Pontefice e conferma la filiale adesione all’invito a percorrere insieme al Santo Padre lo stesso “cammino di fratellanza”. E’ quanto ha affermato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini, che, anche a nome di tutti gli agricoltori e delle loro famiglie, ha inviato un messaggio di saluto e di augurio al Papa Francesco.

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POLITICHE COMUNITARIE

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Intesa dei Ministri Ue sulla Pac Marco Benedini Resp. Provinciale Servizi Tecnici

Il Presidente Marini: “Le modifiche alla definizione di agricoltore attivo rappresentano un passo avanti, nella direzione di premiare chi vive e lavora di agricoltura”

Un passo nella direzione di riconoscere, e premiare, i veri imprenditori agricoli è stato fatto. Questa la considerazione espressa dalla Coldiretti, dopo che i Ministri Ue dell’Agricoltura hanno raggiunto un accordo su una posizione comune per la riforma della Politica agricola comunitaria. L’intesa rappresenterà il mandato negoziale del Consiglio sulle quattro proposte di regolamento di riforma della Pac. “Le modifiche apportate alla definizione di agricoltore attivo rappresentano un passo in avanti per riorientare le minori risorse disponibili, premiando chi vive e lavora di agricoltura e le attività rivolte alla produzione di cibo, nonché alla sostenibilità ambientale. Su questo aspetto sono state raccolte le nostre sollecitazioni” ha evidenziato in proposito il Presidente della Coldiretti Sergio Marini. “Siamo fiduciosi – ha aggiunto Marini – che il Parlamento Europeo, nell’intenso periodo di negoziati che si apre con il Consiglio e la Commissione Europea, continuerà a lavorare per trovare e migliorare un’intesa globale positiva che combatta anacronistiche rendite fondiarie. Dal negoziato che inizierà nelle prossime settimane ci aspettiamo anche impegni positivi per le diverse questioni che ancora non hanno trovato risposte adeguate alle esigenze della nostra agricoltura”. Ma vediamo i punti più importanti dell’accordo sulla riforma.

Agricoltore attivo

Viene migliorata la definizione di agricoltore attivo, lasciando allo Stato membro di individuare i soggetti a cui concedere i pagamenti diretti. Nell’articolato del testo in questione, si prevede, tra l’altro, che “gli Stati membri possono decidere di non concedere pagamenti diretti a persone giuridiche di diritto pubblico quali Stati, autorità regionali e locali, a persone fisiche o giuridiche o ad associazioni di persone fisiche o giuridiche, se le persone in questione soddisfano criteri oggettivi e non discriminatori stabiliti dagli Stati membri, i quali garantiscono che: le loro attività agricole costituiscono solo una parte insignificante delle loro attività economiche globali, e/o la loro attività principale o l'oggetto sociale non sia l'esercizio di un’attività agricola”. E’ quindi ora fondamentale che, in sede di Trilogo (35 riunioni ad iniziare dall’11 aprile), anche il Parlamento Europeo possa rivedere la propria posizione e adeguarsi alle richieste del Consiglio.

Capping

Gli Stati membri possono ridurre l’importo dei pagamenti diretti da concedere a un agricoltore, di una percentuale fissa, per lo scaglione o gli scaglioni (a scelta degli Stati membri), a partire da 150.000 euro. Nel testo non viene più previsto il legame con il lavoro, come aveva proposto la Commissione.

Flessibilità tra pilastri

Tutti gli Stati membri possono trasferire fino al 15% delle risorse dal 1° al 2° (con cofinanziamento al 100%) e viceversa.

Prima assegnazione di diritti all’aiuto

I diritti all’aiuto verranno assegnati agli agricoltori che, nel 2010 o 2011, hanno ricevuto aiuti diretti o, se non hanno ricevuto nessun sostegno, abbiano prodotto, nell'ambito del regime di pagamento unico, ortofrutticoli e patate da consumo e/o abbiano coltivato la vite o nel Regime di Pagamento Unico (RPU) abbiano posseduto terreni agricoli che non erano mantenuti in buone condizioni agronomiche; nel 2012 o 2013 hanno ricevuto diritti all’aiuto dalla riserva o dall’integrazione del sostegno accoppiato nell’ambito del Regime di Pagamento Unico. il

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POLITICHE COMUNITARIE

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In caso di vendita o affitto della loro azienda o di parte di essa, persone fisiche o giuridiche hanno la facoltà di trasferire, con un contratto firmato anteriormente al 15 maggio 2014, il diritto a ricevere diritti all'aiuto a uno o più agricoltori. Inoltre, nel caso di trasferimento, i diritti di pagamento possono essere trasferiti unicamente a un agricoltore attivo, stabilito nello stesso Stato membro, ad eccezione dei diritti di pagamento trasferiti con contratti di locazione nel caso in cui il contratto preveda che i diritti ritornino al locatore al termine del contratto stesso.

Convergenza interna

Gli Stati membri possono decidere di raggiungere una convergenza parziale anziché totale, entro il 2019, assicurando una percentuale minima di convergenza che rispecchia il meccanismo di convergenza esterna stabilito nelle conclusioni del Consiglio Europeo sul Quadro Finanziario Pluriennale. Inoltre, possono limitare la prima fase di convergenza al 10% ( invece del 40% proposto dalla Commissione Europea) del massimale nazionale o regionale.

Pagamento ridistributivo

Gli Stati membri possono concedere un’integrazione al pagamento di base per i primi ettari di ogni azienda, per un numero di ettari non superiore a 30 ettari o alle dimensioni medie delle aziende agricole.

Greening

L’aiuto potrà essere concesso sulla base del rispetto dei criteri (diversificazione, mantenimento prati permanenti ed

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aree di interesse ecologico) o delle pratiche equivalenti (o una combinazione di questi). La diversificazione delle colture si applica al di sopra dei 10 ettari. Le aree di interesse ecologico si applicano al di sopra di 15 ettari, dal 2014 al minimo il 5% e dal 2018, la percentuale è aumentata al 7%, su valutazione di impatto della Commissione Europea. Possono essere considerate aree di interesse ecologico, fra gli altri, le superfici a colture permanenti coltivate in terreni con pendenza del 10% o più, e superfici con colture permanenti con più di 20, ma meno di 250 alberi per ettaro. Inoltre, sono previste deroghe per l’applicazione dei criteri a superfici investite per più del 75% da prato permanente o investite a colture sommerse (riso) per una parte significativa dell'anno o una significativa parte del ciclo colturale, e quando più del 75% delle superfici a seminativo sono interamente utilizzate per la produzione di erba o altre piante erbacee da foraggio, lasciate a riposo, interamente investite a colture di leguminose, o sottoposte a una combinazione di tali usi. Le pratiche equivalenti sono rappresentate dagli impegni agro-climatico-ambientali assunti a norma dello sviluppo rurale e dai sistemi nazionali o regionali di certificazione ambientale. Gli agricoltori, le cui aziende sono situate in zone Natura 2000 e contemplate dalla direttiva quadro acque, hanno il diritto al pagamento “greening” purché applichino le pratiche compatibili con gli obiettivi di tali direttive. Gli agricoltori che soddisfano i requisiti per la produzione biologica hanno diritto “ipso facto” al pagamento greening (per le sole unità dedite alla produzione biologica).

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POLITICHE COMUNITARIE

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produzioni a cui concedere il sostegno (il Tabacco è escluso).

Piccoli agricoltori

Gli Stati membri possono stabilire un regime per i piccoli agricoltori (anche per gli agricoltori la partecipazione al regime è facoltativa).

OCM unica

Giovani agricoltori

Viene lasciata la facoltà agli Stati membri di concedere un pagamento annuo per i giovani agricoltori, intesi quali persone fisiche che non hanno più di 40 anni di età nell’anno della presentazione (e non al momento di presentazione come da proposta della Commissione) della domanda al regime di pagamento di base.

Aiuto accoppiato

Gli Stati membri possono utilizzare fino al 7% del loro massimale nazionale, con possibilità di deroga fino al 12% o fino a 3 milioni di euro all’anno, per finanziare il sostegno accoppiato facoltativo. Per quanto riguarda la portata del sostegno accoppiato facoltativo, è confermata la proposta della Commissione europea relativamente all’elenco di settori e

La lista dei prodotti ammissibili all’intervento e il periodo di intervento rimangono come da proposta della Commissione europea. Il sistema delle quote di zucchero è prorogato fino alla campagna 2017. Per quanto riguarda il latte vengono confermati i principali elementi previsti dal pacchetto legislativo sul latte e i prodotti lattiero-caseari, attualmente in vigore. La gestione del sistema di autorizzazioni per i nuovi impianti viticoli prevede l’applicazione del nuovo regime da 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2024 e ne descrive la procedura per ottenere le autorizzazioni. Per quanto riguarda le norme di commercializzazione è eliminata la conformità alla norma di commercializzazione generale. E’ stabilito l'elenco dei settori e dei prodotti ai quali si possono applicare tali norme di commercializzazione mediante atti delegati e la possibilità di stabilire l'etichettatura obbligatoria del "luogo di produzione e/o origine" per tali settori (con esclusione delle carni di pollame e dei grassi da spalmare). Inoltre, nel testo legislativo è stata reintrodotta la norma attualmente in vigore che prevede l’etichettatura obbligatoria per l’ortofrutta fresca.

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Il riconoscimento delle organizzazioni di produttori e delle loro associazioni, nonché organizzazioni interprofessionali, è reso facoltativo da parte degli Stati membri. E’ confermato uno strumento di misure eccezionali che prevede misure per risolvere problemi specifici e misure di sostegno per malattie animali / perdita di fiducia dei consumatori, come proposto dalla Commissione Europea. Tali misure sono adottate soltanto qualora altre misure, ai sensi del presente regolamento, appaiano insufficienti. Inoltre, è previsto un meccanismo di emergenza che, in reazione alle situazioni di crisi, fornisca aiuto immediato agli agricoltori tramite l’attivazione della “riserva per le crisi nel settore agricolo ” per 2,8 miliardi di euro (dal 2014-2020) ricavato annualmente con una riduzione dei pagamenti diretti, per finanziare l'intervento pubblico, l'aiuto all'ammasso privato, le restituzioni all'esportazione e le misure eccezionali.

Programmi di sviluppo rurale

Per gli Stati membri, che hanno optato per Piani di sviluppo rurale regionali, il Consiglio prevede la possibilità di presentare, unitamente a quelli regionali, anche un programma nazionale. Per l’Italia questo vuol dire avere la possibilità di dotarsi di un programma nazionale per le misure sulla gestione del rischio.

Investimenti

Il Consiglio ha proposto di innalzare al 75% il cofinanziamento del Feasr nel caso di aiuti agli investimenti.

Promozione

È stato inoltre reintrodotto l’aiuto per coprire i costi derivanti dalle attività di informazione e promozione dei prodotti di qualità.

Pagamenti agro-climatico-ambientali

Come per il biologico e le Aree natura 2000, anche nel caso dai pagamenti agro-climatico-ambientali, la condizionalità (e non il greening) è stata indicata come soglia oltre la quale

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gli agricoltori possono essere compensati per gli impegni ambientali intrapresi.

Zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici

Relativamente alle zone svantaggiate, è stato proposto di prolungare al 2019 il sostegno transitorio decrescente che, per 4 anni, il Consiglio propone di riconoscere alle aree che non risulteranno più ammissibili all’aiuto per effetto dell’applicazione di nuovi criteri di delimitazione.

Filiera

Il Consiglio conferma la proposta della Commissione Europea per un sostegno alla cooperazione di filiera per la creazione di piattaforme logistiche nelle filiere corte e i mercati locali, nonché alla promozione per il loro sviluppo.

Risorse e loro ripartizione

L’unico punto del negoziato sullo sviluppo rurale rimasto aperto riguarda le disposizioni finanziarie. A causa di un problema di interpretazione delle Conclusioni del Consiglio Europeo dello scorso 7-8 febbraio sul Quadro finanziario pluriennale (nella parte relativa al cosiddetto “sconto britannico”) il Consiglio Agricoltura ha deciso che l’articolo riguardante le risorse e i criteri sulla loro ripartizione sarà affrontato in un secondo momento nell’ambito della Decisione del Consiglio relativa al sistema delle risorse proprie dell’Ue. (L'articolo è tratto da www.ilpuntocoldiretti.it).

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CREDITAGRI ITALIA

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IL CREDITO AGRARIO IN AFFANNO Aldo Bellandi Segretario CreditAgri Cremona e Lodi

L’EFFICACIA

D E L N O S T R O L AV O R O NEL RISPETTO DELLA NATURA URA

sia dei prezzi dei mezzi correnti, sia dei crediti aziendali inesigibili. Il clima socio-economico che caratterizza oggi il nostro Paese è caratterizzato da una tendenza al rialzo dei BOT, e quindi del costo del denaro, da borse maggiormente oscillanti verso il negativo, da un clima sociale nebuloso in un contesto di incertezza politica, nel quale operano imprese ed aziende e, non da ultimo, il taglio del rating da parte dell’agenzia Fitch. Sul versante della Banca d’Italia il Governatore Visco, in un recente convegno, ha messo in evidenza il fatto che le banche non devono essere solamente attente alle garanzie reali delle imprese, ma anche al tipo di prospettive che hanno davanti. Il Governatore ha ricordato alle aziende di Credito che esse hanno una responsabilità nel sostenere le imprese di fronte alla sfida del cambiamento, necessario per sopravvivere

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Il credito agrario erogato alle aziende agricole ha subito un taglio del 22% nell’anno 2012 con il valore delle erogazioni sceso al livello più basso dal 2008. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ismea dalla quale si evidenzia che nel 2012 è stato erogato un monte-crediti all’agricoltura di 2,11 miliardi, contro i 2,73 miliardi circa del 2011. L’effetto credit crunc si fa sentire anche nel settore agricolo dove calano i finanziamenti e aumentano le sofferenze con 16.207 imprese in difficoltà e uno stock di 4,2 miliardi di sofferenze. “Nel primo periodo del 2013 si è osservato un trend rialzista delle sofferenze, con l’incidenza dei finanziamenti in default verso il 10 per cento e picchi del 25%

in alcune aree” ha affermato Roberto Grassa direttore generale di CreditAgri Italia, consorzio fidi della Coldiretti. C’è ancora voglia di investire ma dall’inizio 2013 - ha sottolineato Grassa - si è verificato un netto rallentamento della gestione dell’iter istruttorio presso le maggiori banche attive nel settore del credito agrario, con un preoccupante blocco dei processi di investimento, in particolar modo legati ai rinnovi degli impianti e macchinari. Secondo Ismea l’ultimo trimestre del 2012 ha visto una flessione di quasi il 20% dei prestiti di lungo periodo (che costituiscono la componente maggioritaria delle operazioni di credito agrario), una lieve crescita dei prestiti a medio termine e una vera e propria impennata (+75%) di quelli di breve periodo. Un fenomeno che riflette l’attuale difficoltà delle imprese agricole nell’affrontare la gestione ordinaria, a causa dell’aumento

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CREDITAGRI ITALIA

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e per uscire dalla crisi economica. E’ la responsabilità di saper fare bene il proprio mestiere anche in tempo di crisi e valutare il merito di credito in una prospettiva temporale più lunga. Secondo il Governatore, è molto importante che non venga a mancare l’apporto creditizio necessario a quelle imprese in grado, a fronte di uno scenario difficile e in continuo cambiamento, di essere più competitive e dinamiche. Per Visco bisogna quindi “favorire le imprese che sono in grado di essere più competitive, ma dinamicamente, con capacità di innovazione”. Ma, per uscire dalla crisi, c’è anche una responsabilità precisa delle imprese, che in molti casi non puntano sul cambiamento della loro cultura imprenditoriale ma semplicemente a ridurre i costi, e di conseguenza il personale, compromettendo ogni possibilità di sviluppo futuro. Queste considerazione del Governatore della Banca d’Italia Visco riguardano tutto il mondo delle imprese e quindi anche del settore agricolo, coinvolto sempre di più da un forte cambiamento economico, produttivo e finanziario. Per questo gli investimenti, anche per il settore primario, dovranno essere sempre di più pianificati e valutati rispetto

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alle strategie aziendali e resi “visibili” al sistema creditizio. Questo comporta un chiaro segno di rottura con il passato nel quale il credito veniva erogato principalmente rispetto alla patrimonialità dell’azienda. Oggi tutto ciò non è più sufficiente. L’azienda che intende fare progetti innovativi e di sviluppo dovrà presentarsi alla banca con un preciso business plan, con un piano finanziario con dei bilanci consolidati e prospettici dimostrando, nel contempo, una reale capacità di solvibilità finanziaria. Questo è il lavoro che noi svolgiamo come Creditagri a servizio delle imprese valutando noi per primi la sostenibilità dell’investimento. Successivamente ne discutiamo con la banca e ricerchiamo lo strumento migliore per l’azienda. Chiedere credito senza una valutazione d’insieme dell’impresa può creare in alcuni casi più danno che benefici, perché la concessione dello stesso con una forma tecnica non appropriata può determinare danni, a volte irreparabili. E di queste situazione ne abbiamo viste diverse anche in tempi recenti. La preoccupazione innescata dalla gravissima crisi finanziaria in corso si traduce, sul piano operativo quotidiano, in una forte prudenza operativa e per le banche

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in una maggiore selettività del credito in funzione anche del deterioramento del rating delle imprese con relativo appesantimento degli spread applicati e conseguente riduzione dell’erogazione. E’ di fondamentale importanza cambiare l’approccio al credito, utilizzare bene i finanziamenti in essere senza creare sconfini, ridurre l’utilizzo delle cambiali, strumento consono alla gestione ordinaria ma non per investimenti strutturali e produttivi. L’utilizzo delle forme a breve deve essere rapportato all’effettiva esigenza con utilizzo elastico e contenuto, in quanto forma tecnica onerosa e soprattutto fido a revoca e quindi a revocabile in qualsiasi momento e unilateralmente dalla banca. L’impresa, sia essa agricola che operante in altri settori, dovrà partire dal presupposto che il credito d’ora innanzi sarà erogato con la garanzia di una giusta redditività e solvibilità finanziaria e attraverso il business plan o progetto di sviluppo aziendale con il quale l’istituto bancario possa capire la reale prospettiva dell’investimento con il rispettivo ritorno del credito. Diversamente le imprese rischiano di non ottenere più credito e questo potrebbe pregiudicare il loro stesso futuro.

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SINDACALE

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“Blocco” sull’Aspice: è tempo di intervenire A Pescarolo, ponte danneggiato e strada provinciale chiusa da mesi. Gli imprenditori agricoli, portavoce dell’intera comunità, denunciano i disagi e una burocrazia assurda. E chiedono una rapida soluzione.

Gli imprenditori agricoli si sono fatti portavoce dell’intera comunità di Pescarolo, nel denunciare disagi, lungaggini e contraddizioni legate alla vicenda della chiusura della strada provinciale 3, nel tratto per Gabbioneta (provvedimento adottato per motivi di sicurezza, alla luce della vistosa ‘crepa’ creatasi lungo un lato del ponte sull’Aspice), e nel chiedere che non si rimandi oltre un intervento considerato necessario ed urgente da chi vive e opera in questo territorio. La vicenda è nota. Dal 22 gennaio la strada provinciale che collega Pescarolo a Gabbioneta è chiusa al traffico, a causa della pericolosità del vecchio ponte sull’Aspice. Un “blocco” che sta suscitando la giusta protesta di imprenditori agricoli e residenti nella zona, alle prese con disagi e danni causati

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dall’interruzione della circolazione. Va evidenziato il fatto che, se la circolazione risulta totalmente impedita dal mese di gennaio, il problema del cedimento del ponte era già noto da mesi agli enti che governano il territorio (tant’è che, già negli ultimi mesi del 2012, sul vecchio ponte si circolava ad una sola corsia, nel lato considerato più sicuro). Facendosi interpreti della comprensibile protesta che giunge dall’intera comunità, gli agricoltori, supportati dalla Coldiretti, hanno chiesto alle istituzioni che non si rimandassero oltre i sopralluoghi e le verifiche tese a chiarire la reale entità del danneggiamento del ponte, così da definire il modo più efficace per intervenire. E, finalmente, mettere in campo una soluzione. “Questa situazione di stallo – hanno evidenziato agricoltori e cittadini – sta ormai durando da troppo tempo”. Accanto agli imprenditori agricoli, Coldiretti Cremona sta monitorando la vicenda ed è stata tra i promotori dell’incontro svoltosi il 15 marzo in Provincia, al quale hanno partecipato – con i rappresentanti del Comune e del mondo agricolo – i rappresentanti di Provincia e Consorzio Dugali, con l’obiettivo di chiarire quanto prima le competenze e le responsabilità, e procedere finalmente prima alle verifiche, quindi all’intervento che possa ripristinare il passaggio. Per denunciare le lungaggini e rafforzare il ‘pressing’ sugli enti chiamati ad agire, si è puntato anche sullo strumento della comunicazione, attraverso una trasmissione proposta sulle tv locali e via internet, nella quale gli imprenditori agricoli Angelo Anselmi, Livio Cortellini, Marco Fiora, affiancati da Pietro Scolari, Segretario di Zona Cremona, e Andrea

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SINDACALE

Ragazzini, dell’ufficio Servizi Tecnici, hanno riassunto la vicenda e dato voce alle attese del territorio. “Il disagio è enorme, tanto per i residenti quanto per chi ha allevamenti e terreni nella zona – ha testimoniato Angelo Anselmi –. Ci stiamo avvicinando alle semine, e il blocco del ponte ci costringe ad allungare di molto il percorso per accedere ai nostri campi. Siamo costretti a passare da strade vicinali, che oltretutto non sono in condizioni ottimali, perdendo tempo e denaro. La prima questione che va posta è se davvero non sia possibile ripristinare il passaggio almeno in una corsia, come si è fatto fino al 22 gennaio. Se fosse stata prontamente valutata la reale entità del danno, avremmo almeno questa risposta”. E Livio Cortellini: “La mia azienda è proprio dall’altro lato del ponte. Sia per esigenze di lavoro, che per necessità familiari, siamo ora costretti a percorre cinque, sei, dieci chilometri in più, non solo per raggiungere i campi, ma anche per i normali servizi, le quotidiane esigenze, che si possono avere. Nonostante da tempo abbiamo denunciato la situazione, ad oggi continuiamo a non avere alcuna certezza, ad esempio sui tempi necessari per sistemare il ponte”. “Siamo costretti ad un giro assurdo, prendendo strade sterrate, strette, che creano non poche difficoltà. Si aggiunga che non tutti hanno il permesso di usufruire di queste vie alternative, e quindi sono costretti

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Agricoltori e funzionari presso il ponte sull’Aspice, per denunciare i disagi causati dal blocco della circolazione e chiedere che si arrivi, finalmente, alla soluzione del problema.

ad un tragitto ancora più lungo, andando ad intasare la provinciale – fa eco Marco Fiora –. E con l’arrivo della primavera, con il momento delle semine, il ponte diventa un punto di collegamento e di passaggio particolarmente necessario”. La richiesta, ribadita con forza da tutti, è che i soggetti chiamati ad intervenire, dopo essersi per troppo tempo ‘rimpallati’ la competenza sulle decisioni da prendere (e sui costi da affrontare), chiariscano quanto prima, mediante i necessari sopralluoghi tecnici, le effettive condizioni della struttura e adottino con urgenza le necessarie misure. (m.b.) UNITÀ LOCALE:

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FISCALE

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Modello 730/2013 Si è aperta la Campagna per la Dichiarazione dei Redditi

Maurizio Inzoli Ufficio Fiscale Impresa Verde Cremona

Come ogni anno comincia il periodo delle Dichiarazioni dei Redditi con il modello 730. In questi giorni i datori di lavoro stanno consegnando ai propri dipendenti il modello CUD 2013 che attesta i redditi percepiti nel corso dell’anno precedente. Una novità molto importante in relazione alla consegna del CUD è che da quest’anno l’INPS e gli altri enti pensionistici non invieranno ai propri pensionati tale modello, bensì lo renderanno disponibile in modalità telematica. I pensionati che quindi non si vedranno più recapitare il modello CUD 2013 al proprio domicilio dovranno attivarsi in una delle seguenti modalità: - Dal sito www.inps.it autenticandosi con Codice fiscale e Pin - Attraverso Pec o Mail da richiedere a

richiestaCUD@postacert.inps.gov.it. - Presso l’INPS allo sportello, a “sportelli veloci”, a postazioni informatiche selfservice - Presso i C.A.F. o i Patronati - Agli Uffici postali al costo di 2,70 euro + Iva - Richiesta al numero verde 800.43.43.20 per l’invio a domicilio. Chi si rivolge ai nostri Uffici, per l’elaborazione del modello 730, non dovrà effettuare nessuna richiesta e nessun ulteriore adempimento, dato che i nostri uffici sono Centri di Assistenza Fiscale abilitati ad avere i dati dei CUD dell’Inps attraverso il collegamento sul sito dell’Inps previa firma di una semplice delega. La novità principale inerente il modello 730/2013 è relativa all’IMU, dato che non saranno dovuti Irpef, e relative addizionali, sul reddito dominicale dei terreni

non affittati e sul reddito dei fabbricati non locati, compresi quelli concessi in comodato d’uso gratuito. Altre novità: • Il reddito dei fabbricati di interesse storico o artistico concessi in locazione è costituito dal maggiore importo tra la rendita catastale (rivalutata del 5% e ridotta del 50%) e il canone di locazione (decurtato del 35%). • Sono introdotte novità in merito ai redditi di lavoro dipendente svolto all’estero in zone di frontiera. • Relativamente ai fini delle spese riguardanti interventi di recupero del patrimonio edilizio sostenute dal 26/06/12 al 30/06/13 la detrazione d’imposta sale al 50% per un massimo di spesa di 96.000 euro. La stessa deduzione sarà applicata agli interventi per la ricostruzione o il ripristino dell’immobile danneggiato, a causa di eventi calamitosi (deve essere stato dichiarato lo stato di

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emergenza). • Per quanto riguarda i contributi sanitari obbligatori per l’assistenza erogata nell’ambito del SSN versati con il premio di assicurazione di responsabilità civile per i veicoli, da quest’anno sono detraibili dal reddito complessivo esclusivamente per la parte eccedente i 40 euro.

Esonerati - obblighi Con il D.L. n. 179 del 2012 (comma 8-bis, dell’articolo 36) viene esteso l'obbligo della comunicazione annuale delle operazioni rilevanti ai fini IVA (c.d. “elenco clienti-fornitori”), ai produttori agricoli esonerati dagli obblighi documentali e contabili (ovvero produttori agricoli con volume d’affari non superiore a 7.000,00 euro, sempreché abbiano optato per tale regime). Lo scopo della presentazione degli elenchi clienti-fornitori è essenzialmente quello di contrastare l'evasione fiscale e di acquisire dati utili all'aggiornamento dell'anagrafe dei contribuenti finalizzati all'accertamento sintetico. Tale adempimento consiste nell'obbligo di comunicazione telematica delle operazioni rilevanti ai fini IVA di importo pari o

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superiore a 3.000 euro. Con l'art. 2 del DL n. 16 del 2012, è stato eliminata la suddetta soglia, e, pertanto, a decorrere dal 1° gennaio 2012, gli operatori economici devono trasmettere all'Agenzia delle entrate l'importo complessivo delle operazioni attive effettuate nei confronti di ciascun cliente e delle operazioni passive poste in essere nei confronti di ciascun fornitore riferite all'anno per il quale sussiste l'obbligo di comunicazione. È rimasto fermo, invece, l'obbligo della comunicazione telematica relativa alle cessioni e/o prestazioni per le quali non è previsto l'obbligo di emissione della fattura, per il quale continua a sussistere la soglia di 3.600 euro, comprensiva dell’IVA. La finalità della norma con cui si estende tale obbligo anche agli “esonerati agricoli” è quella di rendere più efficienti le attività di controllo relative alla tracciabilità dei prodotti agricoli ed alimentari e alla sicurezza alimentare.

Secondo fonti ministeriali, la bozza di provvedimento non prevede esplicite esclusioni per i suddetti produttori agricoli esonerati, per i quali il primo invio dovrebbe, pertanto, riguardare tutte le operazioni relative all'anno 2012, ed avere una scadenza fissata, attualmente, al 30 aprile 2013. Dietro sollecito l'Agenzia delle entrate ha confermato la sussistenza dell'obbligo, anche da parte degli “esonerati agricoli” già a valere sulle operazioni del 2012, e che, tuttavia, in considerazione del limitato lasso temporale intercorrente tra l'entrata in vigore della nuova disposizione (19 dicembre 2012) e il 31 dicembre 2012, oltre che per finalità di semplificazione, l'adempimento "possa non essere adempiuto" per l'anno 2012 da parte dei produttori agricoli esonerati. Si ricorda che in linea generale la omessa comunicazione telematica sarebbe soggetta alla sanzione da 258 a 2.066 euro.

PEC

Si ricorda che entro il 30 giugno prossimo tutte le ditte individuali dovranno attivare e comunicare alla Camera di Commercio un indirizzo di Posta Elettronica Certificata. Nel contempo sono in scadenza anche le p.e.c. già attivate a suo tempo per le società. Nei prossimi giorni gli interessati saranno contattati dai nostri Uffici per il disbrigo delle relative pratiche.

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GIOVANI IMPRESA

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Coltiviamo la crescita Grandissima partecipazione all’Assemblea dei giovani imprenditori del Nord Italia Giacomo Maghenzani Segretario Giovani Impresa

Coltiviamo la crescita. Questo il titolo dell’Assemblea di Giovani Impresa del Nord Italia, che martedì 26 marzo 2013 ha raccolto a Milano, al Teatro Manzoni, mille giovani imprenditori agricoli giunti dalla Lombardia, da Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Veneto e Friuli. Impegno dei giovani è stato far conoscere e promuovere “L’Italia che vogliamo”, che è fatta di territorio, sviluppo, agricoltura, valore, cibo, innovazione, filiera, acceso al credito. Un’Italia che non si arrende – che non delocalizza e non scappa, come evidenziato nel video che ha aperto la giornata, e dalle varie testimonianze –, ma che ogni giorno si mette al lavoro, tra fatica e passione, nella convinzione che si possa uscire dalla crisi solo ripartendo dall’economia reale ed investendo sui nostri punti di forza, su ciò che ci rende diversi e migliori (e quindi l’eccellenza dell’agro-alimentare, il paesaggio, il patrimonio storico e artistico, la biodiversità, la ricchissima articolazione territoriale, l’originalità e la creatività, il gusto e la passione, l’intuito e il buonsenso).

Ben consapevoli di essere una straordinaria risorsa per questo Paese, i giovani imprenditori agricoli della Coldiretti hanno dato vita ad un pomeriggio in cui il mondo agricolo ha dialogato con i rappresentanti delle istituzioni, della scuola, della cultura. Dopo l’apertura dei lavori affidata al Presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini, che ha ricordato i principali terreni d’azione della prima Organizzazione degli imprenditori agricoli del paese, il dialogo apertosi sul palco ha messo in evidenza come le imprese agricole siano le grandi protagoniste

del rilancio dell’economia nazionale, e come siano state capaci di rispondere alle richieste dei cittadini (con la garanzia di qualità e sicurezza alimentare, la vendita diretta, i farmers’ market, e con servizi dedicati alle fasce più deboli della popolazione, andando a sopperire alle carenze nelle politiche di welfare, creando nuova economia e investendo in nuovi posti di lavoro). Ad ascoltare interventi e dibattito c’era anche una numerosa delegazione di giovani cremonesi – imprenditori agricoli di Coldiretti Cremona e studenti dell’Istituto Agrario Stanga – guidati dal Delegato provinciale Armando Tamagni, ed affiancati dal Presidente dell’Associazione Provinciale e Regionale dei Pensionati Giovanni Rota, e dal Direttore di Coldiretti Cremona Simone Solfanelli. L’assemblea dei giovani imprenditori agricoli è stata occasione per evidenziare il boom di immatricolazioni nelle facoltà di agraria dei principali atenei del Nord Italia, nella presentazione del primo report sul “Ritorno alla Terra”. Mentre dal 2008 la disoccupazione nel nostro Paese è tornata a salire, i giovani hanno iniziato a scommettere sull'agricoltura come fonte di reddito e investimento per il futuro. Dal 2009 a oggi alla Statale di Milano gli aspiranti agricoltori sono passati da 584 a 999 nelle lauree Parte della delegazione di Coldiretti Cremona presente all’Assemblea “Coltiviamo la crescita”

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GIOVANI IMPRESA

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di primo livello (+ 71 per cento) e da 104 a 244 in quelle magistrali (+134 per cento). A Torino, nello stesso periodo, le matricole dei corsi triennali sono cresciute del 68 per cento, mentre a Padova tra 2009 e 2011 l'incremento complessivo nelle iscrizioni è stato del 14 per cento. Un segnale incoraggiante, che dimostra come – in questa stagione di difficoltà – tanti giovani condividano la “via per lo sviluppo” indicata da Coldiretti: ripartire dall’economia reale (dopo i danni e le speculazioni dell’eco-

nomia di carta), e quindi dall’agricoltura, che produce cibo, benessere, cura del territorio, qualità della vita. Tra i tanti interventi, ricordiamo le parole di Don Paolo Bonetti, Consigliere ecclesiastico di Coldiretti, che ha richiamato l’attenzione sullo stretto legame che deve esistere tra economia ed etica, tra crescita e solidarietà. Tutti i delegati regionali del nord Italia hanno portato il loro saluto e la loro esperienza. Stefano Ravizza, Delegato di Coldiretti Lombardia, ha denunciato il problema

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del crescente consumo di suolo agricolo, evidenziando il fatto che la terra tolta all’agricoltura significa meno produzione e meno lavoro per le generazioni future, meno cibo, meno benessere e qualità della vita per tutti. La conclusione della giornata è stata affidata a Vittorio Sangiorgio, Delegato Nazionale di Giovani Impresa Coldiretti che ha spronato la folta ed entusiasta platea a dare il proprio pieno contributo al progetto di Coldiretti per il nostro Paese.

Giovani in assemblea: i “nostri” protagonisti Armando Tamagni - suinicoltore, è il Delegato Provinciale (Dovera) “Coltiviamo

la crescita sul territorio, con passione per il nostro lavoro”

Sottolineo tutto il valore di questa Assemblea dei giovani imprenditori. Siamo in tantissimi. La speranza è che tutti noi, con le nostre idee e la nostra voglia di fare, possiamo riuscire a realizzare i nostri progetti, garantendo un futuro alle imprese che stiamo costruendo. Credo che Coldiretti stia indicando la giusta via per lo sviluppo del Paese. Mi piacerebbe trovare la stessa coerenza nella politica: l’incertezza in cui viviamo non giova a nessuno, al contrario le imprese hanno bisogno di chiarezza e prospettive certe per il futuro. Credo che il rilancio debba ripartire proprio dall’agricoltura: siamo noi quelli che non si arrendono, quelli che lavorano sul territorio, lo custodiscono con passione e lo fanno crescere.

Lorenzo Barilli - coltiva pomodoro da industria (Casalbellotto) “I

nostri prodotti sono i migliori: più buoni e sicuri”

Coltivo pomodoro, come molti altri agricoltori del territorio casalasco. Le difficoltà sono tante: in primo luogo, quelle legate agli agenti atmosferici, che possono condizionare pesantemente il raccolto. Per noi agricoltori è così: ci sono fattori che non dipendono da noi, che non possiamo governare, ma che dobbiamo fronteggiare nel migliore dei modi, legando l’esperienza alle idee innovative. Un problema che, invece, si potrebbe arginare e risolvere è quello della eccessiva burocrazia. Aggiungo un invito a scegliere sempre i pomodori, e più in generale, tutti i prodotti italiani: sono migliori, più buoni e sicuri.

Giancarlo Mazzotti - allevatore di bovini da latte (Vescovato) “Il

rilancio del

Paese

parte dall’agricoltura, dall’economia reale”

Credo che il messaggio sia chiaro: il rilancio, e il cambiamento, devono partire prima di tutto dalle basi, dall’agricoltura, da questo nostro lavoro che è impegnativo ed affronta tanti ostacoli, ma anche in questo momento di crisi sta dando comunque una grande lezione di coraggio e coerenza, ed un aiuto concreto all’economia locale e nazionale. Mi auguro che il progetto di Coldiretti si concretizzi sempre di più e sempre meglio, e che da parte delle istituzioni, e di chi ci governa, ci sia la volontà di ascoltare maggiormente chi lavora sul territorio, chi fa economia reale, chi produce la vera eccellenza Made in Italy, che è l’agroalimentare.

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Marco Babbini - allevatore di vacche da latte (Ostiano) “Il

nostro quotidiano impegno è rivolto alla qualità del prodotto”

Sono un allevatore di vacche da latte. E’ un lavoro impegnativo, parecchio complicato. Tutti i giorni, feste comprese, ho degli appuntamenti fissi, inderogabili. L’obiettivo è migliorare sempre sotto l’aspetto dell’efficienza, nella garanzia della qualità del nostro prodotto, che è la base imprescindibile per i grandi formaggi Made in Italy. Va detto che non basta essere dei bravi allevatori, prendersi cura al meglio della stalla. Accanto a questo si deve essere preparati sul piano economico, nella gestione dell’impresa. E poi c’è il problema della burocrazia, che occupa davvero troppo tempo della nostra giornata: in questo credo che una semplificazione sia assolutamente necessaria.

Irene Pavesi - 20 anni, apicoltura e fattoria didattica (Pescarolo) “I

mercati di

Campagna Amica,

straordinaria occasione di incontrare i cittadini”

Mi occupo di apicoltura, agriturismo e fattoria didattica. In particolare, propongo i nostri prodotti nei Mercati di Campagna Amica. Credo che incontrare direttamente il consumatore sia un aspetto fondamentale, è il nostro valore aggiunto: così ho la possibilità di spiegare come nasce il mio prodotto, di farmi conoscere, di mostrare quanto impegno e quanta qualità vi siano nel nostro quotidiano lavoro. Credo che le tante persone che vengono al mercato di Campagna Amica lo facciano perché ci tengono a mangiare sano, a conoscere l’origine di ciò che portano in tavola. E il Mercato di Campagna Amica è una straordinaria vetrina per tutto il Made in Italy”.

Mattia Galli “E’

- coltiva pomodoro e cereali (San Martino del Lago)

importante credere nei giovani, dare loro fiducia e spazio”

Ho ventiquattro anni, ho frequentato l’Istituto Agrario Stanga e oggi coltivo pomodoro, mais, frumento e soia, nella mia azienda a San Martino del Lago. Mi fa piacere sapere che molti giovani aspirano a fare l’agricoltore. Io credo che la nostra sia una professione particolare: te lo devi sentire dentro. Ed è una passione che molte volte si trasmette in famiglia. Io ho sempre voluto fare l’agricoltore, fin da piccolo. E devo ringraziare mio papà e mia nonna perché mi hanno dato fiducia, hanno creduto in me, e mi hanno permesso di portare avanti l’azienda. Credo sia anche importante arrivare a questo momento frequentando una buona scuola, che ti avvicina e ti prepara al mondo del lavoro.

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GIOVANI IMPRESA

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Giuseppe Facchi - allevatore di suini e cerealicoltore (Gadesco Pieve Delmona)

“La

nostra quotidiana sfida: produrre cibo di qualità”

Vale sempre la pena di prendere parte all’Assemblea dei Giovani: è un’occasione per incontrarci e per confrontarci in un clima positivo, fra amici che condividono un lavoro e un progetto. Io ho 28 anni, allevo suini e coltivo cereali. Dal Bresciano sono arrivato nel Cremonese: è stata una sfida che ho voluto cogliere, e devo dire che la mia famiglia mi ha appoggiato pienamente. E questo, per un giovane, è un fatto importate. A chi volesse intraprendere la nostra professione, dico che ci sono tanti sacrifici da fare, ma che ne vale la pena. E’ un lavoro che, se fatto con passione, dà grandi soddisfazioni. Ed è un lavoro che produce cibo di qualità, e che si prende cura dell’ambiente. Credo siano le cose più importanti.

Claudia Cabrini - 19 anni, studentessa universitaria (Pieve S. Giacomo) “Dobbiamo

far conoscere, sempre di più, l’agricoltura e il vero

Made

in Italy”

Questa assemblea dei giovani imprenditori ci ha regalato un’altra bellissima giornata. E’ sempre importante ed interessante trovaci in tanti, condividere le nostre esperienze e le nostre aspettative, sentirci parte del progetto della Coldiretti. Entrambi i miei genitori sono imprenditori agricoli, e so bene quanti sacrifici e quanta passione vi siano dietro il loro lavoro. Studiando all’Università a Milano, mi rendo conto che ancora tante persone non conoscono a fondo cos’è l’agricoltura e come nascono i nostri prodotti: per questo credo che tutte le iniziative messe in campo dalla Coldiretti per far incontrare gli agricoltori e i consumatori siano fondamentali.

Davide Migliorati - allevatore di vacche da latte (Castelleone) “I

giovani hanno più difficoltà nell’accesso al credito.

Un

valido strumento è

CreditAgri”

Essere imprenditore agricolo oggi significa assumersi responsabilità enormi. Tra le difficoltà, penso all’accesso al credito, che in questo momento di crisi è arduo per tutti, ma soprattutto per le giovani imprese. In questo, va detto che il ruolo della Coldiretti e di CreditAgri è veramente utile e prezioso, soprattutto al fianco dei giovani che hanno voglia di mettersi in discussione, di far crescere la propria azienda. Io penso che l’agricoltura abbia grandi potenzialità: chi ha voglia di mettersi in gioco, chi ha un progetto valido, può credere nel futuro della propria azienda agricola. Nonostante le difficoltà, fra gli agricoltori c’è la positività, c’è la determinazione, del fare impresa.

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DATORI DI LAVORO

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Dianella Mariotti Politiche del Lavoro e Contrattualistica

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INAIL: denuncia/comunicazione di infortuni telematica. Nuova modulistica

L’INAIL, in attuazione alle diposizioni del Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro e del DPCM del 22 luglio 2011, rende noto che dal 1° luglio 2013, oltre i già obbligati datori di lavoro titolari di posizione assicurativa presso l'INAIL, anche gli Imprenditori Agricoli ed i Privati Cittadini, nella qualità di datori di lavoro di colf, badanti o lavoratori occasionali di tipo accessorio, dovranno obbligatoriamente utilizzare l'invio telematico della nuova denuncia di infortunio sul lavoro, fino al 30 giugno 2013 si potrà utilizzare il nuovo modello cartaceo. Gli interventi realizzati, sostanzialmente, sono finalizzati a:

• consentire gradualmente l’utilizzo della modalità telematica per la corrispondenza con i datori di lavoro e, ove possibile, anche con i lavoratori, acquisendo in via sistematica gli indirizzi di posta elettronica ordinaria e certificata dei datori di lavoro; • ottenere dal datore di lavoro informazioni aggiuntive sul rapporto assicurativo in essere (voce di tariffa), sia all’eventuale utilizzo di particolari forme contrattuali di lavoro introdotte o rivisitate di recente dal legislatore (ad esempio infortuni che hanno interessato lavoratori occasionali di tipo accessorio); • introduzione del concetto di “unità produttiva” quale se abituale di lavoro; • acquisire informazioni sui fenomeni infortunistici per verificarne la frequenza; • integrare le informazioni sul luogo dell’infortunio ed introdurre specifici indicatori per gli infortuni accaduti con mezzo di trasporto; • prevedere la comunicazione del codice IBAN del datore di lavoro per l’accredito di rimborsi di somme anticipate dal datore di lavoro stesso ai propri dipendenti infortunati per l’indennità di abilità temporanea assoluta; • l’obiettivo è l’acquisizione dei dati per il Registro infortuni aziendale telematico; il registro infortuni cartaceo resta in vigore fino al 30 giugno 2013. il

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Adempimenti connessi al verificarsi di un infortunio sul lavoro I datori di lavoro sono tenuti a comunicare entro 48 ore dalla ricezione del certificato medico: 1) con la comunicazione ai fini statistici ed informative gli infortuni che comportino un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento; 2) con la comunicazione ai fini assicurativi (denuncia di infortunio) le informazioni relative agli infortuni sul lavoro che comportino un’assenza superiore a 3 giorni: in questo caso l’ordinaria denuncia di infortunio assolve entrambi gli obblighi di comunicazione statistica e di denuncia assicurativa.

Modalità di trasmissione e decorrenze - cartacea sino al 30 giugno 2013, nuovo modello cartaceo “modello 4 bis Prest” per la denuncia infortuni con prognosi superiore a tre giorni; - solo on line dal 1° luglio 2013, la comunicazione statistica e la denuncia infortuni saranno esclusivamente per via telematica, con la prevista modulistica come gradualmente implementata, che sarà utilizzata anche per la comunicazione degli infortuni con prognosi di assenza di almeno un giorno.


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DATORI DI LAVORO

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INAIL: fissato lo sgravio per le imprese agricole annualità pregresse dal 2008 al 2010 Legge 24 dicembre 2007, n. 247 - Norme di attuazione del Protocollo del 23 luglio 2007 su previdenza, lavoro e competitività per favorire l'equità e la crescita sostenibili, nonché ulteriori norme in materia di lavoro e previdenza - Art. 1 comma 60. Riduzione dei contributi dovuti per l'assicurazione dei lavoratori agricoli dipendenti. Annualità 2008/2009/2010. L'INAIL, con la Determina del Presidente n. 61 del 1° marzo 2013, ha fissato la riduzione dei contributi dovuti per l'assicurazione infortuni e malattie professionali per gli anni 2008, 2009 e 2010. Sarà riconosciuta d’ufficio alle imprese agricole (non si deve presentare alcuna domanda) che non hanno avuto infortuni nei bienni precedenti ciascuna delle predette annualità, riservandosi gli Istituti la possibilità di effettuare verifiche sul possesso degli ulteriori requisiti previsti. Come noto, l’incentivo consiste in una riduzione in misura non superiore al 20% dei contributi versati all’INPS per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali dei lavoratori agricoli dipendenti, entro il limite annuo di venti milioni di euro. Lo sgravio è fissato nella misura, rispettivamente del: ➢ 18,73% per l’anno 2008, ➢ 17,42% per l’anno 2009, ➢ 16,93% per l’anno 2010,

dell’importo dei contributi INAIL dovuti dalle aziende agricole per ciascuna annualità. Possono accedere al suddetto beneficio le aziende agricole che: - sono attive da un biennio. Intendendosi per tali le aziende che nelle due annualità precedenti hanno instaurato almeno un rapporto di lavoro (a tempo indeterminato o determinato) regolarmente denunciato all’INAIL sulla dichiarazione trimestrale DMAG; - sono in regola con tutti gli obblighi in tema di sicurezza e igiene del lavoro previsti dal D.Lgs. n. 626/1994, e successive modificazioni e dalle specifiche normative di settore, nonché con gli adempimenti contributivi e assicurativi. Il requisito si intende realizzato qualora siano osservate tutte le disposizioni obbligatorie in materia di prevenzione infortuni e di igiene del lavoro con riferimento alla situazione presente alla data del 31 dicembre dell’anno precedente quello cui si riferisce la domanda; - abbiano adottato, nell'ambito di piani pluriennali di prevenzione, misure per l'eliminazione delle fonti di rischio e per il miglioramento delle condizioni di sicurezza e di igiene nei luoghi di lavoro. Tale requisito è soddisfatto quando le aziende abbiano specificatamente

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indicato nel documento di valutazione rischi “il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza” ovvero abbiano provveduto ad autocertificare l’effettuazione della valutazione rischi, disponendo anche l’indicazione delle misure ritenute opportune per il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza; - non abbiano registrato infortuni nel biennio precedente alla data della richiesta di ammissione al beneficio; il biennio di riferimento è quello che immediatamente precede l’annualità cui si riferisce la riduzione contributiva; - risultino non destinatarie dei provvedimenti sanzionatori di cui all'art. 5 della L. n. 123/2007, non sono state sanzionate con la sospensione dell’attività di impresa. Si sottolinea ed evidenzia che, qualora la mancanza dei presupposti applicativi sia accertata successivamente alla definizione della domanda, si procederà all’annullamento della riduzione concessa ed alla richiesta di integrazione di quanto dovuto, nonché all’applicazione delle vigenti sanzioni. Dall’anno 2013 per ottenere lo sgravio è necessario presentare istanza nel periodo intercorrente tra il 1° ed il 30 giugno di ogni anno.


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DATORI DI LAVORO

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Definiti i requisiti minimi per l’abilitazione degli operatori a condurre le attrezzature agricole E’ stata pubblicata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali una circolare esplicativa in merito alla formazione ed ai requisiti per la guida delle Macchine Agricole e Operatrici, in attuazione di quanto disposto dall’articolo 73 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e dall’Accordo Stato Regione del 22 febbraio 2012. Praticamente il Ministero ha precisato che la prova della “esperienza documentata” potrà essere fornita a mezzo di un’autocertificazione ex DPR n. 445/2000. Di seguito si evidenziano i chiarimenti applicativi. 1 - Esperienza documentata per i Lavoratori del settore agricolo di cui al punto 9.4 dell’accordo del 22 febbraio 2012: a) nel caso di lavoratore autonomo o di datore di lavoro utilizzatore (coltivatori diretti, imprenditori agricoli, soci di società semplici, titolari di imprese familiari) lo stesso potrà dichiarare sotto la propria responsabilità l’utilizzo delle macchine presenti in azienda nell’ambito del normale ciclo produttivo aziendale e per un periodo di tempo di almeno due anni, anche non continuativi, non antecedente a 10 anni rispetto alla data del 12 marzo 2013;

nell’ambito del normale ciclo produttivo aziendale e per un periodo di tempo di almeno due anni, anche non continuativi, non antecedente a 10 anni rispetto alla data del 12 marzo 2013; in particolare dovranno essere specificatamente indicate la/ le aziende in cui esso ha acquisito l’esperienza e i periodi di tempo in cui ha lavorato presso la/le dette aziende. In ogni caso il datore di lavoro è sempre tenuto a verificare le capacità tecnico professionali dichiarate dal lavoratore. Il Ministero chiarisce che quanto sopra vale per tutti gli operatori del settore agricolo o forestale che utilizzano le attrezzature di lavoro individuate nell’Accordo medesimo. Si ricorda che per i soggetti di cui sopra “esonerati”, previo riconoscimento dell’esperienza pregressa, sussiste l’obbligo di aggiornamento da effettuarsi entro il 12 marzo 2017. 2 - Utilizzo saltuario, occasionale o finalizzato allo svolgimento di applicazioni non ben determinate delle attrezzature di lavoro individuate nell’accordo del 22 febbraio 2012 a) Il conseguimento della specifica abilitazione è necessario anche nel caso di utilizzo saltuario od occasionale (compresi ad es. i lavoratori

b) nel caso di collaboratore familiare la dichiarazione, contenente i dati di cui sopra, dovrà essere redatta dal titolare dell’impresa agricola; c) nel caso di lavoratore subordinato lo stesso potrà dichiarare sotto la propria responsabilità l’utilizzo delle macchine

subordinati non necessariamente inquadrati come trattoristi) delle attrezzature di lavoro individuate nell’Accordo del 22 febbraio 2012. b) La specifica abilitazione non è necessaria nel caso in cui non si configuri alcuna attività lavorativa connessa all’utilizzo dell’attrezzatura di lavoro. Rientrano fra dette attività le operazioni di semplice spostamento a vuoto dell’attrezzatura, la manutenzione ordinaria e/o straordinaria delle macchine, ecc. 3 - Corso di aggiornamento di cui al punto 6 dell’accordo del 22 febbraio 2012 Viene chiarito che le 3 ore del modulo pratico possono svolgersi anche in aula con un numero di partecipanti non superiore alle 24 unità. Per cui, riepilogando e facendo riferimento anche al punto 12 della “norma transitoria”: • chi non ha fatto il corso e può dimostrare i due anni di esperienza con l’autocertificazione dovrà frequentare un corso di aggiornamento di 4 ore entro il 12 marzo 2017; • i lavoratori/datori di lavoro che utilizzano le macchine alla data del 12 marzo 2013 che non hanno maturato un'esperienza di due anni o che non siano in possesso di crediti formativi, dovranno frequentare i corsi base entro il 12 marzo 2015; • i lavoratori assunti dopo il 12 marzo 2013 che non dispongono di esperienza biennale o di crediti formativi, o che vengono incaricati per la prima volta all'interno dell'azienda alla guida di trattori, dovranno frequentare il corso base prima di poter condurre gli stessi. Gli uffici sono a disposizione per tutti gli adempimenti necessari.

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OBIETTIVO IMPRESA

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L’Ecorotolo di Alberto Bettinelli: l’innovazione nel ritorno alle origini Il prodotto ha ricevuto la “certificazione volontaria di prodotto coltivato secondo i principi dell’agricoltura integrata”

Nascono a Ricengo, presso l’azienda agricola Crema Green, i tappeti erbosi “eco-compatibili”: distese verdi prodotte seguendo il processo più naturale, oggi attestato anche da una certificazione di qualità. E’ l’imprenditore agricolo Alberto Bettinelli, 46 anni, a raccontare un prodotto che coniuga innovazione ed eccellenza. “La vera innovazione, nel nostro caso, è stato tornare alla natura, al pieno rispetto del ciclo della coltura – spiega –. Il nostro prodotto è l’Ecorotolo, vale a dire un tappeto erboso in rotoli, coltivato a pieno campo, cavato e consegnato ai giardinieri che lo utilizzano nella realizzazione dei giardini. La particolarità sta nel fatto che il nostro è un rotolo erboso ecocompatibile: negli anni abbiamo sostituito oltre il 90% di ciò che è chimico con ciò che è organico, naturale. Abbiamo insomma azzerato l’impatto industriale sulla nostra produzione, togliendo tutti i prodotti chimici, ed andandoli a sostituire con prodotti organici-naturali di qualità”. “Il massimo della modernità è stato ritornare alle origini: migliorare le condizioni del terreno, non guardare al solo prodotto ma al benessere generale di tutto l’ambiente in cui esso si sviluppa – riprende Bettinelli –. Questo nuovo approccio ci ha garantito due grandissimi risultati: abbiamo ottenuto un tappeto erboso di qualità migliore, più veloce ad attecchire, che non ha problemi di stress ed è più resistente alle malattie del prato, e al tempo stesso abbiamo aumentato la fertilità del nostro terreno”. Nata nove anni fa, la “Crema Green” è un’impresa mediopiccola, condotta da Alberto e dalla moglie Rosy, con undici ettari di terra e una coltivazione di 7-8 ettari di tappeto erboso all’anno. Il tutto all’interno del Parco del Serio. L’Ecorotolo ha reso questa impresa nota ed apprezzata ben oltre i confini della provincia di Cremona. Finché la scelta di produrre un rotolo erboso ecocompatibile è stata premiata dalla certificazione volontaria di prodotto da parte dell’ente certificatore CSI Spa. Va detto che in tema di prati erbosi non esistono norme precise sui sistemi di coltivazione, produzione e manutenzione. Di fatto, le regole che Alberto Bettinelli si è dato nella sua produzione anticipano (e vanno oltre) i parametri di legge che, secondo le indicazioni della Comunità Europea, entreranno in vigore dal gennaio 2014 per le produzioni integrate con metodi ecocompatibili. L’ottenimento della certificazione di qualità corona un iter avviato nel febbraio 2010: dapprima un organismo terzo ha valutato l’attendibilità del prodotto, verificando che fosse diverso da quelli già sul mercato; il

quindi sono state codificate l’origine e la tracciabilità; infine un comitato di certificazione ha preso la decisione finale di approvazione. Così, Alberto Bettinelli è oggi il primo operatore del settore a poter vantare una certificazione volontaria di prodotto coltivato secondo i principi dell’agricoltura integrata. “La certificazione è una garanzia in più per tutti i miei clienti – sottolinea –. Vorrei aggiungere che il risultato ottenuto è frutto di un lavoro di squadra, in una sinergia che comprende chi mi offre servizi e prodotti, chi opera con me per la produzione, e chi compra il mio prodotto. In tutto questo, il punto di forza della mia azienda è da sempre rappresentato dall’incontro diretto, dal rapporto personale”. “Nella mia ‘squadra’ includo sicuramente Coldiretti Cremona, con cui condivido un percorso dal giugno del 2004 – prosegue l’imprenditore agricolo –. Un importante supporto mi è giunto da CreditAgri Italia: ritengo fondamentale, per un’impresa giovane come la mia, poter contare su una consulenza esperta e seria, quando si va a trattare con le banche”. “Da ultimo – conclude Alberto Bettinelli – il ringraziamento più importante: a mia moglie Rosy, per la pazienza e la costanza nel seguirmi in questi 29 anni in tutte le peripezie della vita, per il suo appoggio e il suo aiuto nella scelta di avviare la nostra impresa e portarla avanti nel segno dell’innovazione. Il mio sogno è quello, un giorno, di poterle ritornare un po’ di quella tranquillità che le piace e le manca tanto”. (m.b.) Cremonese

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DAL TERRITORIO

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“Tre giorni per il tuo cuore” nel segno del vero Made in Italy “La partecipazione di Coldiretti Cremona all’iniziativa proposta dall’Ospedale è stata un’occasione per ribadire che chi mangia italiano vive meglio e più a lungo” Un’intensa “tre giorni” a Cremona – il 14, 15 e 16 febbraio –, ricca di eventi dedicati ai cittadini, a partire dai più piccoli, il cui filo conduttore è stato l’impegno di sensibilizzare e informare rispetto alla prevenzione delle patologie cardiovascolari. Così è stata la “Tre giorni per il tuo cuore”, iniziativa promossa dall’Azienda Ospedaliera di Cremona (con in prima linea l’Unità Operativa di Cardiologia) in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche educative del Comune di Cremona, e con il supporto di vari “partner” del mondo dell’economia, dello sport, del sociale. Coldiretti Cremona era in prima linea nell’iniziativa, preziosa occasione per ribadire il messaggio che la scelta di una corretta alimentazione – nel segno della dieta mediterranea – è tra gli elementi che ci aiutano a vivere bene e più a lungo. Anche il Patronato Epaca è stato tra gli attori dell’iniziativa, cogliendo l’occasione per farsi conoscere sempre meglio dalla comunità cremonese, presentando i tanti servizi gratuitamente offerti ai cittadini. Dal concerto dell’Orchestra giovanile Mousikè, dal titolo “La musica del cuore”, proposto giovedì nel Teatro Ponchielli gremito, all’iniziativa “L’ospedale va in classe”, con incontri tra cardiologi e alunni di scena il venerdì (si è parlato di “Cuore e alimentazione”, “Cuore e Tabacco”, “Cuore e attività fisica”), si è approdati nella mattina del sabato alla “giornata delle Cardiologie Aperte”. Nell’Aula Magna dell’Ospedale di Cremona, in collaborazione con il Franco Agostino Teatro Festival, è stato proposto lo spettacolo teatrale “I segreti del nostro cuore”, con la partecipazione di bambini, insegnanti e genitori della scuola primaria. Grazie all’intervento dei cardiologi dell’Ospedale e dei medici della centrale operativa del il

118, lo spettacolo si è rivelato un modo, divertente e puntuale al tempo stesso, per raccontare come opera il 118 e per dare qualche prezioso consiglio, che può salvare la vita. Coldiretti era in prima linea, accanto ai cardiologi dell’Ospedale ma anche al Sindaco Oreste Perri e a Jane Alquati, Assessore alle Politiche educative del Comune di Cremona. Lo ha fatto proponendo ai numerosissimi bambini presenti una merenda buona e sana. Gli agricoltori hanno regalato centinaia di mele a tutti i partecipanti, invitando a scegliere sempre prodotti italiani, garantiti dagli agricoltori. “La dieta mediterranea fa bene alla salute – ha testimonia Coldiretti Cremona –. Studiosi ed esperti sono d’accordo: il sistema dietetico mediterraneo tradizionale ha chiari effetti benefici sulla salute e la prevenzione di obesità e disagi correlati, a partire proprio dalle malattie cardiovascolari. Affermiamo, senza timore di smentita, che chi mangia italiano vive più a lungo. E vive meglio, scegliendo la genuinità, la stagionalità, il gusto e la salubrità dell’autentico made in Italy”. (m.b.) Le foto raccontano la partecipazione di Coldiretti e del Patronato Epaca alla “Tre giorni per il tuo Cuore”, accanto ai medici dell’Ospedale Maggiore e agli amministratori della città di Cremona

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DAL TERRITORIO

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Coldiretti alla Festa dell’albero Mele in dono ai bambini, per un intervallo a km 0 “Un intervallo a km zero”. E’ quanto Coldiretti ha proposto ai numerosissimi alunni protagonisti della 15esima edizione della “Festa dell’albero”, vissuta – nel primo giorno di primavera, secondo tradizione – in piazza Duomo a Crema, con la regia dell’Istituto Agrario Stanga. Baciata dal sole, l’iniziativa ha trasformato il cuore della città in un giardino a cielo aperto. Mentre gli allievi dell’Istituto Agrario, coordinati dal prof. Basilio Monaci, distribuivano centinaia di pianticelle autoctone agli alunni che promettevano di metterle a dimora e di prendersene cura, sotto il gazebo giallo di Campagna Amica era possibile gustare una “merenda” buona e genuina, con le mele offerte dall’imprenditrice agricola Emanuela Banderini, coltivate nel frutteto di Rivarolo del Re. E’ stato questo il modo con cui Coldiretti ha voluto invitare i più piccoli a scegliere il gusto, la freschezza e la salubrità dei frutti di stagione, coltivati nel nostro ter-

ritorio. In distribuzione c’erano anche centinaia di vasetti di viole, con tanti “consigli da parte degli agricoltori”, rivolti a ragazzini e genitori invitati a partire da questo dono per dar vita al proprio giardino. L’intera comunità ha preso parte all’evento, con le scolaresche in arrivo da tutto il Cremasco, il Vescovo della Diocesi di Crema Mons. Oscar Cantoni, gli amministratori del Comune e della Provincia. Fra gli attori della giornata, c’erano anche il Corpo Forestale dello Stato, la Protezione Civile, e poi i Parchi del Serio, Adda Sud il

e Oglio Nord. Fra le imprese agricole c’era Crema Green di Ricengo, che ha fatto sbocciare un “cuore di fiori” all’ombra della Cattedrale. Non mancavano alcuni spazi dedicati a “piccole fattorie” con conigli, caprette, agnelli, oche, e un docile cavallo. La manifestazione rappresenta uno dei tanti appuntamenti che vedono Coldiretti Cremona impegnata in un dialogo trasparente ed attento con le comunità, a partire dai componenti più piccoli: i bambini. A tal proposito, continuano le originali ‘lezioni’ proposte nelle scuole del territorio, nell’ambito del progetto didattico Agribenessere… a Scuola di Salute. Traguardo dei percorsi, calibrati a seconda dell’età degli interlocutori, resta l’impegno di guidare bambini e ragazzi verso un’alimentazione corretta ed equilibrata, naturalmente made in Italy, nonché alla conoscenza della nostra agricoltura e alla cura dell’ambiente. (m.b.)

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INFORMAZIONE

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W l’Agricoltura

Tutte le settimane l’agricoltura è in tv Segnaliamo che W l’Agricoltura, la trasmissione a cura di Coldiretti Cremona, che racconta l’agricoltura Made in Cremona e Made in Italy, va in onda: - su Telecolor e Primarete ogni giovedì alle 19.50 circa (subito dopo il tg) - in replica la domenica, ore 13 circa, su Telecolor.

Coldiretti Cremona Informa La newsletter settimanale

Ricordiamo agli Imprenditori agricoli, e a tutti gli interessati, che possono ricevere la newsletter settimanale di Coldiretti Cremona, ogni venerdì, al proprio indirizzo di posta elettronica. “W l’Agricoltura - Coldiretti Cremona Informa”, questo il titolo della newsletter, che rappresenta un “diario della settimana” e raccoglie comunicati, appuntamenti, iniziative, avvisi utili alle imprese. Tra le rubriche, c’è la tabella mercati, con le quotazioni settimanali delle principali borse. Per iscriversi al servizio, totalmente gratuito, basta inviare una e.mail a: ilcoltivatorecremonese@coldiretti.it, oppure contattare l’Ufficio stampa, al numero 0372.499819.

www.cremona.coldiretti.it - Il sito di Coldiretti Cremona Azioni, iniziative e appuntamenti promossi da Coldiretti Cremona vengono puntualmente comunicati anche attraverso il nostro sito, all’indirizzo www.cremona.coldiretti.it. In primis, per le comunicazioni rivolte agli imprenditori agricoli, c’è lo spazio “Avvisi alle Imprese”. Sul sito, aggiornato in tempo reale, sono presenti tutti i comunicati stampa diffusi da Coldiretti Cremona, ci sono le pagine dedicate ai servizi garantiti dai vari uffici, tutte le iniziative sul territorio, accanto ad una serie di video, link e indirizzi utili.

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L’ITALIA CHE FA L’ITALIA

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È ITALIANO IL CIBO MENO CONTAMINATO IN UE E NEL MONDO Lo confermano le analisi condotte dall’Efsa, l’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare, su oltre 77mila campioni di 582 prodotti alimentari. “Una ulteriore conferma dell’importanza di avere immediatamente l’origine in etichetta per tutti i prodotti agroalimentare” L’Italia conquista il primato in Europa e nel mondo della sicurezza alimentare, con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici oltre il limite (0,3%) che sono risultati peraltro inferiori di cinque volte a quelli della media europea (1,5% di irregolarità) e addirittura di 26 volte a quelli extracomunitari (7,9% di irregolarità). E’ quanto emerge da un’elaborazione della Coldiretti sulle analisi condotte dall’Efsa, l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare, su oltre 77mila campioni di 582 alimentari differenti ed appena pubblicate nel Rapporto annuale sui residui di pesticidi negli alimenti. Secondo i dati contenuti nel Rapporto, un prodotto su due che circola nel Vecchio Continente è completamente privo di “tracce” di residui chimici da fitofarmaci mentre il 98,4% dei campioni esaminati presenta residui entro i limiti, con la percentuale che sale addirittura al 99,7% nel caso dell’Italia, che conquista il primato e scende al 92,1% per la media dei Paesi extracomunitari. Se si analizzano i singoli paesi il dato peggiore viene fatto segnare dai cavoli cinesi che in più di quattro casi su cinque (83%) sono risultati con valori oltre i limiti ammessi, ma lo stesso discorso vale anche per i broccoli (irregolare il 77% dei casi) e i pomodori (47% dei casi) provenienti dal paese asiatico. Risultano poco salubri anche l’uva (65% di superamento dei

limiti) e il pepe (42%) indiani, i piselli sloveni, l’aglio argentino, le patate brasiliane. Per le analisi Efsa ha usato per la primissima volta il sistema di analisi cumulativa del rischio, che consente di valutare insieme gli effetti combinati di una esposizione incrociata a diversi agenti chimici che hanno proprietà tossicologiche simili.

Il risultato è incoraggiante per i produttori agricoli italiani che vedono così premiato il loro impegno per garantire la qualità e la sicurezza alimentare, ma preoccupa il crescente flusso di importazioni di prodotti alimentari dall’estero, spesso a basso costo e con minori garanzie, favorito dalla crisi. Secondo il rapporto Coldiretti/Eurispes, la produzione complessiva dei prodotti agroalimentari venduti in Italia, ed esportati per un valore di 51 miliardi di euro il

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di fatturato, deriva da materie prime importate, trasformate e vendute con il marchio Made in Italy. Secondo un’analisi della Coldiretti, viene dall’estero ben il 40% del frumento duro utilizzato per produrre la pasta, il 60% del frumento tenero per produrre il pane, il 40% della carne bovina, il 35% della carne suina da consumare fresca o da trasformare in salumi e prosciutti e il 45% del latte per prodotti lattiero caseari. Tra l’altro nel 2012 sono stati importati dalla Cina oltre 80 milioni di chili di pomodori conservati destinati con la rilavorazione industriale a trasformarsi magicamente in prodotti Made in Italy. Una situazione resa possibile dalla mancanza di trasparenza nell’informazione dovuta ai ritardi accumulati nell’introdurre l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza degli alimenti per effetto della pressione delle lobby, nonostante sia ritenuto importante dal 71% dei cittadini europei secondo Eurobarometro. Ad oggi è obbligatorio indicare l’origine in etichetta per la carne bovina ma non per quella di cavallo, agnello, coniglio o maiale fresco o trasformato in salumi, per il latte fresco ma non per quello a lunga conservazione o i formaggi, per la passata di pomodoro ma non per il concentrato o i sughi pronti, per la frutta fresca ma non per quella conservata o per i succhi, né per il grano impiegato nella pasta.


IL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA IN PROVINCIA DI CREMONA II prodotti prodotti a a km km zero zero direttamente direttamente dagli dagli Agricoltori Agricoltori ai ai Consumatori Consumatori

Tutti gli appuntamenti CREMONA Al Foro Boario, il venerdì mattina

SORESINA Davanti al Palazzo Comunale, il lunedì

CASALMAGGIORE In Piazza Turati, il sabato

VESCOVATO In piazza Roma, il sabato

CASTELLEONE In via Garibaldi, il sabato

PIZZIGHETTONE Al “Torrione del guado”, il giovedì

CREMA Via Terni, la 1° e la 3° domenica del mese

(Evento: domenica 26 maggio È tempo di fragole e ciliegie)

BAGNOLO CREMASCO In piazza Aldo Moro, la 2° domenica del mese

PANDINO In via Umberto I, il 2° e il 4° lunedì del mese (+ alcuni eventi)

LA BOTTEGA DI CAMPAGNA AMICA è a Cremona, in via Buoso da Dovara, 29 Ogni variazione o aggiornamento viene segnalato sul sito di Coldiretti Cremona, all’indirizzo www.cremona.coldiretti.it

Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l'Europa investe nelle zone rurali PSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura http://ec.europa.eu/agriculture/rurdev/index_it.htm



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