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CREMONESE

Tariffa R.O.C. Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, dcb Cremona Autorizzazione Tribunale di Cremona 25/07/1951 n. 33 del Registro

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Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Cremona

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ANNO 68 numero 2 maggio/giugno 14

In 12mila a Milano per l’agricoltura di chi ama l’Italia


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Direzione, Redazione, Amministrazione Via G. Verdi, 4 - I piano Cremona - Tel. 0372499811 Direttore responsabile Costante Arosio

Redattore capo Marta Biondi

Hanno collaborato a questo numero Marco Benedini, Giacomo Maghenzani Dianella Mariotti, Maurizio Inzoli Francesco Cazzamali, Andrea Ragazzini Ambrogio Toscani, Bruno Toscani

Progetto grafico e impaginazione UP Uggeri Pubblicità Srl

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Questo mensile è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

sommario 2 Apa Cremona, ecco la verità 3/4 Editoriali 5 Nitrati, operazione verità 6/7 Made in Italy, in 12mila a Milano 8 Via il segreto doganale di Stato 9 PAC, accordo raggiunto 10 Territorio da difendere 11 Quote latte, niente multe da 12 a 15 Giovani impresa da 16 a 19 Datori di lavoro 20/21 Servizi tecnici 22/23 Fiscale 24/25/26 Incontri sul territorio 28/29 Donne Impresa e Pensionati 30 Campagna Amica

APA CREMONA

ecco la verità

Il recente rinnovo delle cariche di Apa Cremona è stato un momento importante della nuova stagione di presenza di Coldiretti Cremona. Per questo – proprio sulla vicenda Apa – è necessario riprendere alcune questioni almeno per fare un po’ di chiarezza. 1.Dopo anni di commissariamento, Coldiretti Cremona ha la sua classe dirigente democraticamente eletta. Una dirigenza che ha manifestato da subito la volontà di garantire una presenza coerente con il progetto dell’Organizzazione, alleandosi con chi difende l’impresa e combattendo chi rappresenta la rendita. Non a partire da un capriccio quindi, ma da un metodo e dai contenuti. Per capire la vicenda Apa occorre richiamare questa premessa. 2.Il nostro comportamento non è stato contro qualcuno. I nostri soci hanno condiviso con grande convinzione il banale principio per cui le decisioni sul rinnovo cariche dovevano essere discusse ed elaborate prima tra noi, con la nostra base, a partire dai contenuti, per poi arrivare alla scelta delle candidature. 3.Volevamo discutere del presente ma soprattutto del futuro del sistema allevatoriale alle prese con la necessaria riorganizzazione, dentro il grande sistema di Aia. Ci siamo convinti ancor di più che questo era proprio il metodo giusto, dopo aver ascoltato in assemblea inni all’autonomia di Apa Cremona e appelli all’unità delle truppe in vista di un possibile abbandono del sistema Aia! 4.Abbiamo ascoltato, prima e dopo l’assemblea, l’accusa a Coldiretti di aver rotto l’unità storica di Cremona non accettando di sedersi attorno ad un tavolo con le altre organizzazioni per trovare un accordo. Ricordiamo – solo per la cronaca – che molto prima dell’avvio dell’auspicato confronto, c’è stato chi, dalle pagine del quotidiano di Cremona, aveva già deciso chi dovesse essere il nuovo presidente di Apa, dicendo che in sostanza nulla c’era da discutere perché tutto andava bene. 5.Non entriamo nel merito, fermiamoci al metodo: se si deve avviare una discussione, non bisogna prefigurare scelte calate dall’alto. E’ come se il segretario di un partito dicesse alle altre forze politiche che il programma del Governo è già deciso, il Presidente del Consiglio idem e che … ora si può aprire la discussione! 6.Abbiamo chiesto quali fossero le regole del gioco per le elezioni. La risposta è stata che un regolamento elettorale non c’era (!), che non era possibile una competizione con diverse liste, ma che semplicemente i soci che avessero voluto potevano liberamente candidarsi. E così è stato. Con soci di Coldiretti che condividendo le scelte dell’Organizzazione sino in fondo si sono candidati ottenendo tutti i voti disponibili dei loro colleghi soci di Coldiretti (e forse non solo). 7.Altri hanno fatto scelte diverse. Ne prendiamo atto con serenità. 8.Ora si possono raccontare tutte le storie che si vogliono. Si possono fare le solite demagogiche affermazioni che vanno di moda (si veda “La provincia di Cremona” del 7 giugno scorso) tipo che la nuova dirigenza di Apa sarà “libera da condizionamenti sindacali”. C’è da domandarsi chi ha eletto i neo dirigenti di Apa Cremona: lo Spirito Santo o la marea di allevatori mobilitati da Libera e Cia con tre deleghe a testa, dotati di “santini” colorati, la maggioranza dei quali non ha ascoltato neppure un passaggio dell’assemblea? Chi ha indicato il Presidente? il Santo Patrono di Cremona, o il Presidente di una precisa “Organizzazione sindacale”, in qualche ufficio del centro città, in un determinato periodo dell’anno? Ora il Presidente eletto è giusto che ringrazi i vertici delle altre “Organizzazioni sindacali” che hanno dirottato su di lui i voti, può sottolineare la magnanimità di chi ha fatto una lista trasversale (!). Sarà però il caso che rifletta anche se la sua candidatura e la sua riconferma a Presidente sono solo legate alle sue capacità - che nessuno mette in discussione - e non invece ad una precisa scelta politico-sindacale (per altro chiaramente espressa in Assemblea) che non va certo nella direzione del bene degli allevatori. 9.Abbiamo perso? Noi no. Un segnale di discontinuità è stato dato rispetto alle ammucchiate indistinte che per realizzarsi devono mettere da parte i contenuti. I nostri soci hanno votato i loro colleghi soci di Coldiretti condividendo un progetto che non è quello dello sfascio del sistema allevatoriale. E da qui si riparte.


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EDITORIALE

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Il pensiero unico della comunicazione cremonese: la realtà non si racconta Nei regimi totalitari il potere si regge sulla paura, sulla negazione della realtà e sull’“educazione” dei popoli. Per educare le masse si usano diversi strumenti. Uno di questi è senz’altro la scuola, un altro è la comunicazione. Quando non basta c’è la violenza. La non verità si impone a prescindere dalla realtà, da quel che concretamente accade. Nel nostro piccolo, a Cremona accade questo. Un unico quotidiano, e fin qui niente di male. Di male c’è che questo unico quotidiano, quando parla di agricoltura e agroalimentare (e sappiamo quanto pesino questi temi nella nostra realtà), non racconta quel che accade (non è questo il compito della stampa?) ma quel che decide l’imperatore, ovvero la proprietà del quotidiano. Accade ad esempio che a Grumello, nell’ambito di Fieragrumello, circa 200 persone si ritrovino a discutere della nuova Pac, delle proposte che l’Organizzazione organizzatrice il convegno – la Coldiretti – indica, ma sul quotidiano dei giorni successivi non c’è traccia! Accade anche che 300 imprenditori della solita Coldiretti lascino campi e stalle in un periodo di grandi lavori e raggiungano Milano il 21 maggio con 6 pullman, insieme a una trentina di futuri imprenditori agricoli dell’istituto Stanga, per partecipare ad una grande convention di 12.000 agricoltori per discutere di made in Italy, di Pac, di Ogm, di credito, di agromafie, di contraffazione, di vendita diretta, di danni da fauna selvatica, con il Ministro Martina, con i governatori delle regioni del Nord (Maroni, Zaia, Burlando, Serracchiani), con rappresentanti dell’industria agroalimentare italiana (Barilla),

della Grande distribuzione, dei consumatori (Trefiletti), con il Sostituto procuratore Giancarlo Caselli, con il Presidente di Expo (Bracco), con Jimmi Ghione di Striscia la notizia, con il Comune di Milano, con il Presidente Confederale di Coldiretti Moncalvo. Eppure sul quotidiano cremonese non c’è traccia. Neanche una riga. Ne hanno parlato tutti, quotidiani locali, nazionali, tv locali e nazionali, ma ai cittadini e ai consumatori di Cremona (lasciamo perdere gli agricoltori che non devono essere informati di cosa fa Coldiretti) nulla deve essere fatto sapere! Non è un problema di notizie che puntualmente facciamo arrivare alla redazione in questione attraverso innumerevoli comunicati stampa, ma di una decisione dell’Imperatore che decide di oscurare, censurare la realtà. Se non fosse una cosa vera … potremmo derubricarla a barzelletta di paese. Altre sono le notizie e le rappresentanze che hanno diritto di proferire parola. Ma ritorniamo all’uso della comunicazione del pensiero unico per controllare il cervello della gente. Se per vent’anni si racconta che le vacche hanno tre zampe, alla fine il popolo ci crede pure! Non è la verità, ma l’obiettivo è raggiunto. Succede anche (e questo è un problema di cui la politica dovrà tenere conto) che a Milano siano venuti anche esponenti politici locali di tutti gli schieramenti. Nella stessa giornata, nel tardo pomeriggio, una forza politica tra quelle presenti a Milano organizza a Cremona un incontro con la città. Convinti della bontà della posizione di Coldiretti e della stima che nutrono, raccontano la loro condivisione sull’intero progetto di Coldiretti, aggiungono che il

Paolo Voltini Presidente Coldiretti Cremona

mercato di Campagna Amica, spostato dal centro città, e annacquato dalla presenza di altri soggetti, merita più attenzione e dovrebbe essere riportato in centro città. Ebbene, il quotidiano dell’impero presente all’incontro ha ascoltato queste “brutte cose” per loro (ahinoi), di quel che si è detto a proposito della battaglia sull’etichetta di origine (dovrebbe interessare la massaia di Cremona oppure no?), dei rischi per ciò che si porta in tavola che di italiano non ha nulla, di quel che vuole Coldiretti per evitare questi furti e malversazioni subite dai cittadini e dagli agricoltori. Pensate abbiano scritto qualcosa di tutto ciò? Assolutamente no! Niente di nuovo sotto il sole, direte voi. Certo. Ma i lettori cremonesi potranno arrendersi a questo Minculpop? O potranno reagire? Come? Forse scegliendo altro. In molti lo stanno già facendo. E voi imprenditori agricoli appartenenti ad altre Organizzazioni che dite? E’ giusto così? Accettate di credere che la luna è una formaggia e che il vostro futuro dipenda dagli Ogm? E ancora: questo è un giornale della città o di una Organizzazione? Sono caduti i più violenti regimi. Cadrà anche questo, per il bene dei Cremonesi.

Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l'Europa investe nelle zone rurali PSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura http://ec.europa.eu/agriculture/rurdev/index_it.htm

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EDITORIALE

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Di che cosa abbiamo paura?

Tino Arosio Direttore Coldiretti Cremona

Sono stati intensi di vita sindacale ed organizzativi questi primi mesi di Coldiretti Cremona, da quando il 7 marzo scorso la nuova dirigenza eletta si è insediata. Qual è la prima urgenza della nostra Federazione? Senza dubbio riannodare i fili del rapporto con tutti i nostri soci, superando gli alibi delle difficoltà che pur esistono. Se Coldiretti Cremona agisce come un corpo unico, se sono note e condivise le ragioni della nostra presenza, se – soprattutto – è chiaro ciò che fa di Coldiretti l’unica organizzazione che ha aperto una prospettiva di futuro, se si affrontano i problemi ad uno ad uno paragonandoli con le opportunità che il nostro Progetto offre (la costru-

zione della Filiera agricola italiana per rispondere alla domanda di reddito delle imprese e dei cittadini che vogliono trasparenza, qualità, verità su quel che mangiano), se siamo capaci di scegliere tra chi difende l’impresa agricola e chi difende la rendita, se siamo capaci di non nasconderci ma di raccontare – senza complessi – con orgoglio la nostra appartenenza, di cosa abbiamo paura? Basta quel che siamo e soprattutto quel stiamo realizzando. Tutto il resto ci deve lasciare indifferenti, dai condizionamenti al clima ostile del vecchio potere dell’agrarietà che forse qualche scricchiolio lo sta già manifestando! Ma per far questo occorre recuperare tempo, bisogna incontrare i soci, bisogna educarci a questo metodo, bisogna conoscere. In questa direzione vanno le già numerose iniziative messe in atto. Ricordo le più importanti: il convegno sulla Pac di Grumello (200 partecipanti) durante il quale abbiamo ragionato sulla Pac che vogliamo; i quattro incontri zonali di maggio con i Soci per discutere di Coldiretti (circa 500 partecipanti); i quattro incontri zonali per rilanciare Giovani Impresa (circa 150 giovani che hanno partecipato con incredibi-

le entusiasmo); il grande evento del 21 maggio a Milano (300 partecipanti); l’Assemblea provinciale di Giovani Impresa che celebreremo il primo luglio alla presenza dell’Assessore regionale all’agricoltura; l’incontro del 23 giugno con Regione Lombardia, i soci e i sindaci della provincia sul grave problema dei danni provocati dalle nutrie; la grande partecipazione all’assemblea dell’Apa con un netto segnale di discontinuità rispetto al passato; il prossimo incontro di Ricengo del 3 luglio con i cittadini e i soci sul made in Italy; l’organizzazione del prossimo evento Expo Tour che celebreremo a Cremona il 5 ottobre prossimo. Ho ricordato solo alcuni appuntamenti, ma non possiamo dimenticare il rilancio dell’associazione Agrimercati, a partire dalla elezione dei nuovi Organi sociali, l’apertura di una nuova Bottega Italiana, il momento di Donne Impresa alla fine del mese mariano, piuttosto che la grande partecipazione dei pensionati alla festa regionale dell’Associazione sul lago di Como. Dobbiamo continuare così. E’ solo da questo confronto e incontro che nasce un rinnovato spirito di appartenenza leale, una presenza intelligente e pragmatica, una crescita.

IL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA - Tutti gli appuntamenti CREMONA Al Foro Boario, il venerdì mattina SORESINA Davanti al Palazzo Comunale, il lunedì SONCINO In via Longobarda, il martedì CASALMAGGIORE In Piazza Turati, il sabato VESCOVATO In piazza Roma, il sabato CASTELLEONE In via Garibaldi, il sabato

PIZZIGHETTONE Al “Torrione del guado”, il giovedì CREMA Via Terni, la 1° e la 3° domenica del mese (Evento: domenica 29 giugno Festa del melone) PANDINO In via Umberto I, il 2° e il 4° lunedì del mese LA BOTTEGA DI CAMPAGNA AMICA è a Cremona, in via Buoso da Dovara, 4 LA BOTTEGA ITALIANA è a Crema, in via del Macello, 16

Ogni variazione o aggiornamento viene segnalato sul sito di Coldiretti Cremona, all’indirizzo www.cremona.coldiretti.it

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SINDACALE

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Finalmente operazione verità sui nitrati Ad inquinare non sono gli allevamenti Importante risultato a difesa della nostra zootecnia Si è fatta finalmente quell’operazione verità da tempo auspicata sulla vicenda nitrati e sulle lacune e falsificazioni nell’attribuzione alla zootecnia della responsabilità esclusiva di inquinamento delle acque. E’ quanto afferma il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel commentare la riunione al Ministero dell’Agricoltura d’intesa con le regioni del bacino idrico del Po, congiuntamente con l’Amministrazione dell’Ambiente. Risulta ormai chiarito anche dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) come il coinvolgimento della fonte zootecnica nelle problematiche ambientali sia del tutto trascurabile o minimo mentre - sottolinea la Coldiretti - assume un diverso peso il contributo di altre sorgenti in particolari minerali. Se in Europa i dati ufficiali forniti dalla Commissione confermano come tra i paesi in cui le concentrazioni massime registrate di nitrati nelle acque attribuiscono alla Germania il ruolo di Paese maggior inquinatore a causa di un modello zootecnico intensivo, nel nostro Paese – continua la Coldiretti - occorre ricercare fuori dall’agricoltura le cause del deterioramento della qualità delle acque, così come già l’accordo del 2011 della Conferenza Stato Regioni aveva intuito, avviando la realizzazione di nuovi studi sulla natura e l’origine del superamento dei valori soglia. Occorre, dunque, apprezzare - precisa la Coldiretti - il lavoro del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina insieme al Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti che, grazie anche alla fattiva collaborazione delle Regioni Lombardia ed Emilia Romagna, hanno rappresentato l’ineludibile necessità di avviare già a

partire dal Consiglio europeo dei Ministri dell’ambiente previsto a Creta nel prossimo luglio la revisione del perimetro delle aree vulnerabili. L’operazione potrà consentire di dare piena attuazione ai nuovi indirizzi di politica agricola europea che hanno stabilito il rafforzamento delle misure di sostegno al settore zootecnico, che nel nostro Paese risulta organizzato con modalità sostenibili per la diffusione sul territorio e la complementarietà con la produzione di alimenti tipici e di qualità. “Siamo ad un passaggio importante, conquistato grazie alla tenacia e alle buone ragioni di Coldiretti – sottolinea Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona –. Quando altri avevano già gettato la spugna, noi abbiamo mantenuto e rafforzato il pressing sulle istituzioni, ribadendo che non si poteva attribuire alla zootecnia la causa dell’inquinamento delle acque, e che le vere responsabilità andavano cercate altrove. Per l’agricoltura cremonese, dove si munge il 10% del latte prodotto in Italia e dove si allevano oltre 900mila suini, questa è una battaglia decisiva, vitale”. “Una volta risolto il problema della delimitazione delle zone geografiche, rimuovendo le ingiuste accuse agli imprenditori zootecnici, si potranno affrontare anche altri aspetti messi in evidenza da Coldiretti – aggiunge il Direttore Tino Arosio –. Sarà possibile introdurre, già a partire dal decreto di revisione degli effluenti, alcune importanti semplificazioni, con particolare riguardo ai periodi temporali di spandimento, oltre che di valorizzazione del digestato proveniente dal trattamento degli stessi reflui zootecnici”.

SCONFITTA LA LOBBY DELL’ARANCIATA SENZA ARANCE GRANDE VITTORIA DI COLDIRETTI E’ stata sconfitta la lobby delle aranciate senza arance grazie all’azione del Governo che si è dimostrato vicino agli interessi reali delle imprese agricole e dei consumatori. E’ quanto ha affermato il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel commentare positivamente il voto dell’aula della Camera all’emendamento alla legge Comunitaria che alza il contenuto minimo di succo di frutta nelle bibite gassate dal 12 al 20 per cento. Finalmente ci sono le condizioni per cambiare una norma che permette di vendere l’acqua come fosse succo. Quando la legge sarà approvata duecento milioni di chili di arance all’anno in più saranno “bevute” dai 23 milioni di italiani che consumano bibite gassate, il che significa cinquantamila chili di vitamina C in più. “E’ una grande vittoria della Coldiretti, che anche sul territorio ha ricevuto il supporto di numerosi Comuni e della Provincia, che hanno votato delle delibere a sostegno della nostra azione – sottolinea Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona –. Siamo di fronte a una decisione che certamente concorre a migliorare concretamente la qualità dell’alimentazione e a ridurre le spese sanitarie dovute alle malattie connesse all’obesità in forte aumento”. Non va dimenticato l’impatto economico sulle imprese agricole, poiché l’aumento della percentuale di frutta nelle bibite potrebbe salvare oltre diecimila ettari di agrumeti italiani, situati soprattutto in regioni come la Sicilia e la Calabria. “Hanno perso quelle lobby industriali che, in nome del loro guadagno, vorrebbero negare il diritto alla qualità, alla salute dei nostri figli e al lavoro nel nostro Paese – rimarca Tino Arosio, Direttore di Coldiretti Cremona –. Diciamo grazie ai sindaci, alle giunte, agli amministratori comunali e provinciali del territorio, che ci hanno sostenuto anche in questa azione. Si prosegue insieme, a difesa del vero Made in Italy, a beneficio sia delle imprese agricole che di tutti i cittadini”. IL

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L’AGRICOLTURA DI CHI AMA L’ITALIA

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Tutela del vero Made in Italy, dodicimila agricoltori a Milano Oltre dodicimila agricoltori, fra cui trecento cremonesi, sono stati protagonisti a Milano Fiera, mercoledì 21 maggio, del maxi raduno di Coldiretti, con il Presidente nazionale Roberto Moncalvo, in un incontro che ha coinvolto tutte le Federazioni del nord Italia e che ha rappresentato la prima vera “prova di anticipo” dell’Expo 2015. La tutela del vero Made in Italy, il valore della legalità e le discutibili norme che l’Europa impone alle produzioni agroalimentari italiane, la battaglia di Coldiretti contro la contraffazione agroalimentare che inganna il cittadino e danneggia gli agricoltori sono stati i temi più “caldi” dell’intensa giornata, che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, dei Governatori di tutte le Regioni del nord Italia, del Commissario Generale di sezione per il Padiglione Italia Expo 2015 Diana Bracco, del procuratore Giancarlo Caselli presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agroalimentare, di Paolo Barilla, Vice Presidente Barilla S.p.A. e Barilla Center for Food

and Nutrition Foundation e di molti altri rappresentanti del mondo economico, istituzionale, della cultura e dello spettacolo. “Con il vostro lavoro abbiamo costruito una agricoltura di straordinaria qualità, con caratteri distintivi unici, con una varietà e un’articolazione che non ha uguali al mondo …..non siamo

i soli, ma siamo i primi” ha detto il Presidente Roberto Moncalvo rivolgendosi all’immensa platea di imprenditori agricoli e ribadendo che “questa è l’a-

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gricoltura che va raccontata ad Expo, questo è il contenuto di Expo, per noi italiani ma anche in termini di contributo al pianeta”. E proprio in merito all’ormai prossimo appuntamento con l’esposizione universale a Milano, il Presidente nazionale della Coldiretti ha detto che “ci rassicura l’azione di pulizia messa in atto tempestivamente di fronte allo scandalo degli appalti truccati, ma dobbiamo anche costatare che a meno di un anno dall’inizio dell’Esposizione stiamo ancora parlando del contenitore. E’ necessario che Expo sia pulito fuori e dentro”. “Finora si è parlato dell’involucro di Expo, dell’infrastruttura che lo conterrà, e non a caso ci sono stati guai… perchè quell’infrastruttura ha a che fare con cemento, territorio, a ben vedere rendite. E quindi - ha concluso Moncalvo – se desideriamo il massimo della pulizia per quell’infrastruttura dobbiamo avere il massimo di pulizia per il contenuto che ci mettiamo dentro: solo la grande agricoltura distintiva, solo l’industria alimentare pulita e trasparente, solo il vero Made in Italy


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L’AGRICOLTURA DI CHI AMA L’ITALIA

con i suoi prodotti e con i vostri volti”. La delegazione di Coldiretti Cremona era guidata dal Presidente Paolo Voltini e dal Direttore Tino Arosio, e comprendeva anche numerosi giovani imprenditori, alcuni dei quali hanno portato la propria esperienza, come Serena Antonioli (che in un video proposto durante la convention ha testimoniato l’impegno dei suinicoltori italiani

per produrre i veri prosciutti Made in Italy, ed ha sottolineato la necessità di difendere queste produzioni da ciò che entra anonimo dall’estero per poi essere spacciato per italiano), Carlo Recchia (fra i protagonisti all’open space “anticipando Expo” dedicato alla “innovazione Made in Italy anticrisi che punta sui cibi della salute”, presente con i suoi prodotti tratti da un’antica varietà di

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mais corvino), Gianni Rancati (che all’open space ha portato il succo e la salsa di pomodoro del Consorzio Casalasco, assolutamente non ogm e con un contenuto maggiore di licopene), Claudia Cabrini (che, in maglia gialla, era tra i giovani chiamati sul palco accanto al Presidente Moncalvo e alla Delegata nazionale di Giovani Impresa Maria Letizia Gardoni).


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MADE IN ITALY

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Via il segreto (doganale) di Stato

sulle aziende che usano ingredienti stranieri Saranno finalmente resi pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero per la produzione alimentare, dopo le proteste degli agricoltori sul Brennero e le molteplici iniziative di mobilitazione messe in campo da Coldiretti al fine di contrastare le aggressioni al Made in Italy conseguenti alla lavorazione nel nostro Paese di prodotti alimentari oggetto di importazione o di scambio intracomunitario e la successiva messa in commercio come prodotti autenticamente italiani. Lo ha annunciato il Ministro della Salute, On. Beatrice Lorenzin, che ha accolto la richiesta presentata dal Presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo di togliere il “segreto di Stato” sui dati inerenti agli scambi per sostenere la ripresa economica in una situazione in cui contiene materie prime straniere circa un terzo (33 per cento) della produzione complessiva dei prodotti agroalimentari venduti in Italia ed esportati con il marchio Made in Italy, all’insaputa dei consumatori e a danno delle aziende agricole. Finora, infatti, una complessa normativa doganale ha impedito l’accessibilità dei dati senza significative ragioni legate alla tutela della riservatezza – come testimoniato dallo scandalo della carne di cavallo - provocando gravi turbative sul mercato ed ansia e preoccupazione dei consumatori, a fronte all’impossibilità di fare trasparenza sulla provenienza degli alimenti. Una mancanza di trasparenza che ha favorito anche il verificarsi di inganni a danno di prodotti simbolo del Made in Italy,

con il concentrato di pomodoro proveniente dalla Cina, l’olio di oliva proveniente dalla Spagna o i prosciutti provenienti dalla Germania “spacciati” per Made in Italy. Il Ministro ha disposto l’immediata costituzione di un comitato presso il Ministero della Salute, incaricato di definire, in tempi brevi, le modalità attraverso cui saranno rese disponibili le informazioni relative alla provenienza dei prodotti agroalimentari a soggetti che dimostrino un legittimo interesse all’utilizzo di tali dati. L’eliminazione del “segreto di Stato”, prosegue il Presidente Moncalvo, sulle informazioni che attengono alla salute e alla sicurezza di tutti i cittadini realizza, dunque, una condizione di piena legalità diretta a consentire lo sviluppo di filiere agricole tutte italiane che sono ostacolate dalla concorrenza sleale di imprese straniere e, soprattutto, nazionali, che attraverso marchi, segni distintivi e pubblicità, si appropriano illegittimamente dell’identità italiana dei prodotti agroalimentari. “E’ una importante scelta di trasparenza, e senza dubbio è frutto della tenacia di Coldiretti, che non si è mai arresa, e ha dato vita ad azioni che hanno unito imprenditori agricoli e cittadini, a partire dai presidi al valico del Brennero nei quali abbiamo dimostrato quanti prodotti arrivano dall’estero anonimi per poi essere spacciati come italiani – evidenzia Coldiretti Cremona –. Finalmente sapremo la quantità, la tipologia, la provenienza estera dei prodotti agricoli che poi vengono trasformati e venduti come italiani!”

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POLITICHE COMUNITARIE

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Pac, accordo raggiunto Coldiretti Cremona: “Positivo esempio di Politica che decide guardando al futuro della vera agricoltura” “Consideriamo l’accordo raggiunto dal Ministro per le Politiche agricole e dagli assessori regionali in merito alla Pac un fatto importante e positivo per l’agricoltura lombarda e italiana. Come ha evidenziato il nostro Presidente nazionale Roberto Moncalvo, è importante che la politica abbia saputo decidere in tempi brevi, e che lo abbia fatto nell’interesse dei veri imprenditori agricoli e contro rendite ormai insostenibili, superando i particolarismi dei vari territori ed effettuando scelte strategiche

per il futuro della nostra agricoltura e del nostro agroalimentare. Possiamo dire che gli input di Coldiretti sono stati recepiti”. E’ questo il commento del Presidente di Coldiretti Cremona Paolo Voltini e del Direttore Tino Arosio, nel sottolineare il valore dell’intesa raggiunta dal Ministro Maurizio Martina e dalle Regioni sull’attuazione in Italia della Politica agricola comune 2014-2020, che vale 52 miliardi di euro. L’accordo assicura un sostegno ai set-

tori portanti della nostra agricoltura – sottolinea Coldiretti – e, con esso, garantisce quelle produzioni su cui si fonda lo straordinario successo del made in Italy all’estero, creando occupazione e sviluppo sul territorio. Al tempo stesso, accogliendo la tesi di Coldiretti, si è finalmente avuto il coraggio di colpire le rendite di una casta di intoccabili che rappresenta lo 0,2% della platea dei beneficiari ma che in questi anni ha assorbito il 15% del sostegno all’agricoltura.

Politica agricola comune 2014-2020 per l’Italia Le principali decisioni Accordo raggiunto sull’attuazione della Politica agricola comune 2014-2020 per l’Italia. Il Ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, e gli assessori regionali all’Agricoltura hanno definito l’intesa sul testo base del Ministero, assumendo le modifiche unitarie proposte dalle Regioni, che hanno portato alla definizione dell’intesa complessiva sul nuovo sistema di pagamenti diretti. “Le scelte – sottolinea una nota del Mipaaf - sono state fatte, nonostante la riduzione delle risorse rispetto alla precedente programmazione 2007-2013, privilegiando un criterio di equità, rispettando l’equilibrio territoriale, sintetizzando le numerose istanze provenienti dai diversi settori e rafforzando gli ambiti strategici dell’agricoltura italiana”. Vediamo quali sono le principali decisioni assunte, a partire dalla ripartizione degli aiuti accoppiati, per i quali è stata fissata una quota all’11%, pari a oltre 426 milioni di euro, lasciando il 4% delle risorse al pagamento di base. I settori sui quali sono state concentrate le risorse sono: zootecnia da carne e da latte, piano proteico e seminativi (riso, barbabietola e pomodoro da industria), olivicoltura. Per incentivare il lavoro giovanile, è prevista la maggiorazione degli aiuti diretti nella misura del 25% per i primi 5 anni di attività per le aziende condotte da under 40, assicurando il livello massimo di plafond disponibile che ammonta a circa 80 milioni di euro.

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Definiti i soggetti beneficiari della Pac, con allargamento della “black list” ed esclusione dai contributi delle banche, società finanziarie, assicurative e immobiliari, come richiesto dalla Coldiretti. Si è deciso poi di applicare una riduzione del 50% dei pagamenti diretti sulla parte eccedente i 150.000 euro del pagamento di base e del 100% per la parte eccedente i 500.000 euro. In tale ambito è stato valorizzato al massimo il lavoro in quanto dal taglio saranno esclusi i costi relativi alla manodopera, salari stipendi, contributi versati a qualsiasi titolo per l’esercizio dell’attività agricola; Definita anche la figura dell’agricoltore attivo, la convergenza, dove si è scelto di considerare l’Italia come Regione unica e le misure di sostegno per le aree svantaggiate e di montagna, per le quali è stata individuata una diversificazione delle condizioni per essere considerati agricoltori attivi e un premio differenziato per il latte di montagna. Si è deciso, inoltre, di intervenire in maniera integrata con altri strumenti quali i programmi di sviluppo rurale e l’Ocm ortofrutta attivando una misura a favore del pomodoro da industria e una misura in favore della meccanizzazione nelle aree rurali. È stato anche stabilito che nel 2016 verranno effettuate verifiche sull’operatività e sull’attuazione delle nuove misure, alla luce anche delle scelte che verranno compiute dagli altri partner europei. (tratto da: www.ilpuntocoldiretti.it)

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TERRITORIO

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“Troppo suolo agricolo consegnato ad asfalto e cemento”

In provincia di Cremona, dal 2000 al 2012, la superficie agraria è diminuita di 10.695 ettari. Ben 10.695 ettari di terra fertile in provincia di Cremona sono stati sottratti, in 12 anni, all’agricoltura. I dati in merito alla superficie agraria utilizzata parlano chiaro: nell’anno 2000 tale superficie era di 145.942 ettari, mentre dodici anni dopo, al termine del 2012, è scesa a 135.247 ettari. Campi coltivati a mais, prato, frumento, orticole, che negli anni sono spariti, sostituiti da strade, capannoni, aree industriali, grandi centri commerciali, edifici, cantieri, discariche. “Più di diecimila ettari di terreno fertile cancellato è un’enormità – sottolinea Coldiretti Cremona –. Per capire di quale estensione stiamo parlando: è come se sparissero le città di Cremona e Crema”. E’ il fenomeno del cosiddetto “consumo di suolo”, che continua a corrodere il territorio italiano (nel rapporto dell’I-

spra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, si parla di 8 metri quadrati di suolo, ad ogni secondo, sottratti all’agricoltura e consegnati a cemento o asfalto), e che a Cremona assume numeri a dir poco importanti. “La Lombardia è scesa sotto la soglia del milione di ettari di territorio agricolo disponibile. Parliamo di aree fertili, sottratte alla produzione di cibo, che difficilmente potranno essere recuperare all’utilizzo agricolo e ambientale – sottolinea Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona –. La continua erosione di terreno si traduce in minor cibo prodotto, ma anche in un territorio più fragile, più esposto agli agenti atmosferici. Non a caso in Italia aumentano i rischi legati a frane o alluvioni”. In provincia di Cremona, fra i comuni che

hanno sottratto maggiore suolo all’agricoltura, ci sono i centri più popolosi (per Cremona il suolo coperto da infrastrutture sul territorio comunale raggiunge una percentuale del 25%, segue Crema al 19,1%, mentre Casalmaggiore è al 10,1%) e vari comuni del cremasco, il territorio che più guarda verso la metropoli milanese (qualche esempio: Monte Cremasco è al 15,5%, Offanengo al 14%, Vaiano Cremasco 12,7%, Bagnolo Cremasco 11,7%, Pianengo 11,7%, Trescore Cremasco 10,5%, Madignano 10%). Sulla base dei dati Ispra i “Comuni custodi del territorio” (che, nel consumo di suolo, hanno saputo mantenersi sotto una percentuale del 2%) sono Cappella de’ Picenardi, all’1,2%, Casaletto di Sopra (1,5%), Stagno Lombardo (1,2%), Torlino Vimercati (1%).

Nutrie, territorio sotto assedio

Le rive dei fossi devastate (che, di conseguenza, franano) e gli alberi che crescono lungo le rogge costretti a flettersi (al punto d’appoggiarsi ai fili della corrente elettrica) poiché i buchi nel terreno hanno tolto terra alle loro radici. Sono le prime immagini che colpiscono, nel seguire l’agricoltore Guido Saccenti in un sopralluogo in campagna, a Casalmaggiore, per documentare i pesanti effetti della sempre più massiccia presenza di nutrie. “Il primo, grande, danno è al territorio. Le rive dei fossi devastate, buchi dappertutto, e una presenza che, anche sulle strade, è sempre più pericolosa. E questo coinvolge l’intera comunità, non può essere considerato solo un problema di noi agricoltori. Poi possiamo parlare dei gravi danni alle colture e alle nostre aziende. Io ho tutto prato, e per me le nutrie sono come Attila: dove passano, non cresce più l’erba”. La testimonianza del sig. Saccenti è accompagnata da una serie di riprese documentate da Coldiretti Cremona, estremamente esplicite. “Dalle tane, lungo i corsi d’acqua, andando verso l’interno del campo, si vede che circa 50 metri di prato sono cancellati. Poi ci sono i danni alle strutture: come i teli dei capannoni, rosicchiati dalle nutrie e resi inutilizzabili. Danni per varie migliaia di euro”. Spostandosi da un comune all’altro, su tutto il territorio provinciale, la condizione è analoga. “Noi agricoltori non dobbiamo stancarci di denunciare una situazione ormai insostenibile – conclude Saccenti –. Siamo di fronte a un’emergenza che riguarda l’intera collettività”. Per fare il punto su questa problematica così pressante e per rilanciare un’azione comune – agricoltura, istituzioni, cittadini – Coldiretti Cremona ha promosso un incontro a Cappella de’ Picenardi, coinvolgendo la Regione, la Provincia e i Comuni del territorio, invitando tutti gli agricoltori. Ne daremo conto nel prossimo numero del nostro giornale.

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ECONOMICO

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QUOTE LATTE: NIENTE MULTE PER L’ITALIA Per fronteggiare il ‘dopo quote’ subito l’obbligo d’origine in etichetta

Niente multe latte per gli allevatori italiani quest’anno perché l’Italia non ha superato il proprio livello quantitativo di quota latte assegnato dall’Unione Europea. Gli allevatori italiani di bovine da latte non devono versare il prelievo e tanto meno gli acquirenti devono trattenerlo. Il latte ceduto alle latterie dagli allevatori italiani è stato di 10,831 milioni di tonnellate, al di sotto del quantitativo nazionale delle consegne di latte assegnato all’Italia che è di 10,923 per l’annata che è iniziata il 1 aprile 2013 e si è chiusa il 31 marzo 2014. E’ il quarto anno consecutivo che la produzione nazionale precisa la Coldiretti - rimane sotto il tetto massimo assegnato dall’Unione Europea all’Italia, oltre il quale scatta il cosiddetto splafonamento, con le sanzioni conseguenti. Nel resto d’Europa molti Paesi grandi produttori di latte come Germania, Olanda, Danimarca, Irlanda, Austria e Polonia hanno chiesto tramite le loro Organizzazioni agricole un aumento del loro quantitativo assegnato dal momento che le loro produzioni di latte hanno abbondantemente superato la loro quota produttiva, con la Coldiretti che è stata l’unica Organizzazione italiana ad opporsi a questa ingiustizia nell’interesse dei propri alleva-

www.cremona.coldiretti.it il sito di Coldiretti Cremona

www.cremona.coldiretti.it. E’ l’indirizzo del nostro sito, dove trovare appuntamenti, avvisi, news, informazioni utili nel quotidiano lavoro delle aziende agricole. Il sito è rivolto agli imprenditori agricoli e a tutti i cittadini attenti ai temi della difesa e valorizzazione dell’agricoltura e alimentazione made in Italy, alla promozione del territorio, alla tutela dell’ambiente. Sono presenti le pagine dedicate ai servizi garantiti dai vari uffici, dal fiscale ai datori di lavoro, dal credito ai servizi tecnici. Ci sono il Patronato Epaca, le quotazioni mercati, gli arretrati dei nostri giornali. E poi il calendario dei Mercati di Campagna Amica, la guida “a km zero”, le attività di Giovani, Donne, Pensionati Coldiretti. E una serie di link che collegano a siti utili e interessanti.

Suinicoltura in primo piano

Si è parlato di suinicoltura - e del costante impegno degli allevatori per garantire un prodotto d’eccellenza - nella video-intervista realizzata a Vescovato, presso l’azienda agricola Antonioli. In prima linea c’era l’imprenditrice Serena Antonioli, che ha sottolineato il grande lavoro e la grande professionalità degli allevatori italiani, ha testi-

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tori. L’anno prossimo, al 31 marzo, cesserà il regime delle quote latte istituito nell’Unione Europea dai primi anni 80 per fronteggiare la sopra produzione di latte che però nel nostro paese copre appena il 65% del fabbisogno nazionale con massicce importazioni di latte e prodotti succedanei che sta mettendo a serio rischio l’allevamento italiano di vacche da latte. “La proposta di Coldiretti per fronteggiare il dopo quote parte innanzitutto dall’introduzione dell’obbligatorietà dell’indicazione dell’origine del latte per tutti i prodotti caseari, e non solo per il latte fresco. Per Cremona, dove si munge il 10% del latte italiano, l’esito di questa battaglia è decisivo – sottolineano il Presidente di Coldiretti Cremona Paolo Voltini e il Direttore Tino Arosio –. Come ribadito con grandissima forza ieri a Milano dal Presidente Roberto Moncalvo, dobbiamo proseguire con determinazione ancora maggiore, e vincere, la nostra guerra all’agro pirateria sia in Italia che all’estero”. Si avvicina peraltro la straordinaria occasione dell’EXPO per far conoscere in tutto il mondo i grandi formaggi italiani DOP soprattutto in quei Paesi che hanno ampie fasce di popolazione sempre più abbienti.

moniato i numerosi controlli cui le aziende sono sottoposte, ha parlato dei tanti adempimenti legati al benessere animale, per rimarcare quindi che “tutto questo merita di essere conosciuto e distinto a partire dall’origine in etichetta”. “Il nostro è un prodotto superiore sotto tutti i punti di vista. L’origine in etichetta - ha ribadito Serena - è la difesa del vero Made in Italy contro le montagne di carni anonime che arrivano dall’estero, e che poi vengono spacciate per prodotto italiano, a danno sia degli allevatori che dei consumatori”. Il video è stato proposto in occasione delle assemblee territoriali che Coldiretti sta organizzando in tutta Italia, che hanno preso avvio con lo straordinario appuntamento del 21 maggio a Milano.

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GIOVANI IMPRESA

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Giovani Impresa Coldiretti Cremona al rinnovo Giacomo Maghenzani Segretario Giovani Impresa

Si stanno svolgendo le Assemblee zonali che approderanno all’elezione del Comitato provinciale e del nuovo Delegato

“I Giovani protagonisti del futuro, oltre la crisi”. E’ questo il tema delle assemblee zonali promosse da Coldiretti Cremona, rivolte ai giovani imprenditori agricoli, che hanno preso il via il 3 giugno da Casalmaggiore, per proseguire il 5 giugno a Cremona, poi a Soresina (12 giugno) e Crema (19 giugno). Il percorso – nel segno del rinnovamento che ha visto in marzo la ricostituzione degli Organi della Federazione Provinciale – approderà all’elezione del nuovo Comitato provinciale e del Delegato di Giovani Impresa Coldiretti Cremona. Agli incontri sono presenti il Presidente

Paolo Voltini e il Direttore Tino Arosio, che nello “step” conclusivo – l’assemblea di tutti i giovani che si terrà martedì 1 luglio – avranno al loro fianco anche l’Assessore regionale all’agricoltura Gianni Fava. Nell’appuntamento che ha dato avvio al percorso a Casalmaggiore è intervenuto anche Claudio Piva, Segretario Giovani Impresa Coldiretti Lombardia, che ha presentato il ruolo e le finalità di Giovani Impresa spronando i presenti a cogliere questa chance di incontrarsi, dialogare sui temi più vicini al loro lavoro, elaborare insieme progetti e sfide. “I giovani sono chiamati ad avere un

Martedì 3 giugno, avvio delle assemblee zonali a Casalmaggiore

Giovedì 5 giugno, assemblea dei giovani imprenditori di Cremona IL

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ruolo sempre più importante, sempre più decisivo nella nostra Federazione e nell’agricoltura italiana. Le assemblee zonali sono occasione per dialogare in merito al ruolo di Giovani Impresa nel Progetto di Coldiretti per una Filiera Agricola tutta italiana, per fare il punto sulle problematiche e prospettive della nostra agricoltura, e per gettare le basi per un’azione sul territorio, nella quale vogliamo che i giovani siano sempre più protagonisti” ha sottolineato il Presidente Voltini. Le assemblee stanno procedendo alla costituzione dei Gruppi Territoriali e all’elezione dei rispettivi Delegati.


“I Giovani protagonisti del futuro, oltre la crisi”

COLDIRETTI GIOVANI IMPRESA

Giovani Impresa Coldiretti Cremona Assemblea provinciale elettiva Martedì 1 luglio 2014, ore 20,30 presso l’agriturismo Cà de’ Alemanni di Malagnino (Cremona) Interverranno: - Gianni Fava, Assessore Regionale all’Agricoltura - Paolo Voltini, Presidente Coldiretti Cremona - Tino Arosio, Direttore Coldiretti Cremona

L’invito è rivolto a tutti i giovani imprenditori agricoli di Coldiretti Cremona


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Oscar Green, le idee giovani in agricoltura: tra i vincitori Carlo Recchia con il suo mais nero C’era anche Giovani Impresa Coldiretti Cremona sul podio dei vincitori della fase lombarda di Oscar Green 2014, il premio promosso da Coldiretti Giovani Impresa su tutto il territorio nazionale per dare spazio all’innovazione in agricoltura. Sugli scudi, il ventenne Carlo Recchia, studente universitario e imprenditore agricolo, che a Formigara ha recuperato la coltivazione del mais corvino, una delle varietà più antiche del mondo conosciuta già al tempo dei Maya e degli Inca. Dal mais nero Carlo produce una farina con la quale prepara una polenta molto scura dal sapore inteso, biscotti, e un pane che si mantiene morbido per vari giorni. Scuro è anche il “nettare di mais” ottenuto dal giovane imprenditore, buono da gustare ed ‘energetico’. L’idea imprenditoriale e i prodotti hanno fatto conquistare a Recchia un Oscar, ricevuto domenica 18 maggio dalle mani della Delegata nazionale di Giovani Impresa Maria Letizia Gardoni e del Presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini. Il tutto alla presenza di una folta delegazione di giovani agricoltori cremonesi, guidata dal Direttore Tino Arosio. Nell’edizione 2014 sono state più di ottanta le aziende lombarde iscritte

Carlo Recchia premiato dal Presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini e dalla Delegata nazionale di Giovani Impresa Maria Letizia Gardoni

all’Oscar Green. Dieci le imprese premiate, con idee innovative come il negozio mobile delle “fragole volanti” (coltivate a quasi due metri di altezza), la carta d’identità elettronica per i salumi, i formaggi per chi è intollerante

al lattosio o ha problemi di colesterolo, o la legna a impatto zero, senza residui chimici. La premiazione dei vincitori si è svolta a Milano, al Circolo della Stampa, nell’ambito della tappa milanese del “Lombardia Expo Tour”.

Il vincitore di Oscar Green con l’Assessore regionale all’agricoltura Fava, il Direttore Tino Arosio e parte della delegazione di Giovani Impresa Coldiretti Cremona presente il 18 maggio a Milano IL

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Giovani imprenditrici sugli scudi Le giovani imprenditrici agricole – con il loro quotidiano lavoro, le loro sfide e la loro grande passione per l’agricoltura – sono state le protagoniste nelle scorse settimane di alcuni significativi appuntamenti. Così è stato per Emma (23 anni) e Daniela Ghidoni (22 anni), che con i genitori e gli zii hanno accolto in azienda ad Izano l’Assessore regionale all’agricoltura Gianni Fava, accompagnato dal Consigliere

La Bottega Italiana a Crema Riflettori puntati anche sulla sfida di Elena Lukashyshyna e del marito Gianfranco Tedoldi, che a Crema, in via del Macello n.16, hanno dato vita alla prima “Bottega Italiana” della provincia di Cremona, uno spazio nato nel segno del progetto di Coldiretti per una filiera tutta italiana, che propone solo alimenti al 100% italiani, in arrivo dal nostro territorio e da tutte le campagne d’Italia, attraverso il circuito di Campagna Amica. Con grande emozione i titolari hanno vissuto il momento del taglio del nastro, che ha avuto la partecipazione del Presidente di Coldiretti Cremona Paolo Voltini e del Direttore Tino Arosio, affiancati dai Vicepresidenti Gianpietro Bozzoni e Mauro Berticelli e da tanti componenti del consiglio

regionale Federico Lena, guidandoli in una visita all’allevamento di bovine da latte. All’incontro era presente anche il Sindaco di Izano Luca Giambelli. A supportare le allevatrici iscritte a Giovani Impresa c’erano il Vicepresidente di Coldiretti Cremona Mauro Berticelli e il Direttore Tino Arosio. L’appuntamento è stato occasione per

rafforzare il dialogo sui temi più vicini agli imprenditori agricoli, dal prezzo dei prodotti alla direttiva nitrati, dal nuovo programma di sviluppo rurale alla difesa del vero Made in Italy rispetto alle importazioni di prodotti ‘anonimi’ poi spacciati per italiani. Grande attenzione è stata rivolta al ruolo dei giovani (ed in primis delle donne) in agricoltura.

e dell’assemblea della Federazione. Tra i rappresentanti delle Istituzioni c’erano l’assessore provinciale all’agricoltura Gianluca Pinotti e l’assessore comunale alle Risorse economiche Morena Saltini. Tutti hanno avuto parole di incoraggiamento per i giovani imprenditori, e di grandissimo apprezzamento per la scelta di puntare sul vero Made in Italy. “In un momento di indubbia difficoltà

economica, Coldiretti prosegue nella concretizzazione del suo progetto per il Paese, e dà vita, accanto a giovani imprenditori, a nuove realtà economiche che puntano tutto sull’eccellenza dell’agroalimentare italiano, sulla bontà e distintività dei nostri prodotti” ha detto il Presidente Voltini. Il Direttore Arosio ha sottolineato il valore dell’origine garantita, richiamando la battaglia di Coldiretti “perché venga pienamente applicata la legge che prevede l’indicazione obbligatoria dell’origine in etichetta”.

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DATORI DI LAVORO

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Dianella Mariotti Politiche del Lavoro e Contrattualistica

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RIDUZIONE DEL CUNEO FISCALE PER LAVORATORI DIPENDENTI E ASSIMILATI BONUS 80 EURO

Il Decreto Legge n. 66/2014 attribuisce ai lavoratori dipendenti ed assimilati, dal mese di maggio 2014, il riconoscimento in busta paga del bonus fiscale di 80 euro - in misura piena pari ad e. 640 per i redditi superiori ad e. 8.000 e fino ad e. 24.000 - in misura proporzionale ridotta per i redditi tra 24.000 e 26.000. Esclusi gli incapienti: cioè chi non paga Irpef perché le detrazioni di lavoro dipendente superano il dovuto. L’articolo 1 del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66 riconosce un credito ai titolari di reddito di lavoro dipendente e di taluni redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, la cui imposta lorda, determinata su detti redditi, sia di ammontare superiore alle detrazioni da lavoro loro spettanti. L’importo del credito è di 640 euro per i possessori di reddito complessivo non superiore a 24.000 euro; in caso di superamento del predetto limite di 24.000 euro, il credito decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un

livello di reddito complessivo pari a 26.000 euro, con la seguente formula 640,00x[(26000-reddito complessivo)/2000].

Soggetti beneficiari del credito La norma richiede di verificare tre presupposti per la maturazione del diritto al credito, legati alla tipologia di reddito prodotto, alla sussistenza di un’imposta a debito dopo aver apportato le detrazioni per lavoro, nonché all’importo del reddito complessivo. Potenziali beneficiari del credito sono innanzitutto i contribuenti il cui reddito complessivo è formato: • dai redditi di lavoro dipendente di cui all’articolo 49, comma 1, del TUIR; • dai redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente di cui all’articolo 50 comma 1, del TUIR, di seguito specificati: - compensi percepiti dai lavoratori soci delle cooperative (lett. a); - le indennità e i compensi percepiti a carico di terzi dai lavoratori dipendenti per incarichi svolti in relazione

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a tale qualità (lett. b); - somme da chiunque corrisposte a titolo di borsa di studio, premio o sussidio per fini di studio o addestramento professionale (lett. c); - redditi derivanti da rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (lett. c-bis); - remunerazioni dei sacerdoti (lett. d); - le prestazioni pensionistiche di cui al d.lgs. n. 124 del 1993 comunque erogate (lett. h-bis); - compensi per lavori socialmente utili in conformità a specifiche disposizioni normative (lett. l). Per le tipologie di reddito sopra elencate, il reddito complessivo, cioè l’imponibile fiscale per l’anno 2014, non deve essere superiore ad e. 26.000, al netto del reddito da abitazione principale e delle relative pertinenze, ma compreso dei redditi di affitto di immobili assoggettati alla cedolare secca, purchè l’imposta lorda dell’anno sia superiore alle detrazioni per lavoro dipendente. Il credito spetta invece se l’imposta


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lorda è azzerata da altre detrazioni, come quelle per carichi di famiglia o, comunque, da detrazioni diverse da quelle per lavoro.

Riconoscimento del credito Per consentirne una rapida fruizione da parte dei beneficiari, il decreto prevede che il credito sia riconosciuto automaticamente da parte dei sostituti d’imposta, senza attendere alcuna richiesta esplicita da parte dei beneficiari stessi. Il credito di imposta deve essere riconosciuto da maggio a dicembre 2014, ovvero, alla data di cessazione del rapporto se precedente a dicembre. Nel solo caso in cui le retribuzioni di maggio 2014 siano erogate nel mese di giugno i sostituti potranno liquidare il credito d’imposta da giugno, fermo il termine di dicembre ovvero la cessazione del rapporto se antecedente.

Determinazione del credito I sostituti di imposta devono determinare la spettanza del credito e il relativo importo sulla base dei dati reddituali a loro disposizione, in base al reddito previsionale e alle detrazioni riferiti alle somme e valori che il sostituto corrisponderà durante l’anno, nonché in base ai dati di cui i sostituti d’imposta entrano in possesso, ad esempio, per effetto di comunicazioni da parte del lavoratore, relative ai redditi percepiti da altri rapporti di lavoro intercorsi nell’anno 2014 od altro genere di eventi. Pertanto entrano nel reddito complessivo anche altri redditi imponibili

DATORI DI LAVORO fiscalmente: le prestazioni a sostegno del reddito erogate dall’INPS/INAIL o quanto corrisposto a titolo di integrazione agli operai agricoli dalla CIMI (disoccupazione anche agricola per OTD, indennità infortunio, integrazione di malattia/infortunio per gli operai agricoli OTI e OTD). E’ onere del lavoratore informare il datore di lavoro di eventuali altri redditi percepiti imponibili fiscalmente, in assenza di apposita comunicazione del lavoratore il datore di lavoro erogherà il credito d’imposta in base a quanto di sua conoscenza e dovrà essere successivamente il lavoratore, in sede di dichiarazione dei redditi, a conguagliare, a credito o a debito, quanto percepito dal proprio datore di lavoro. I lavoratori che sanno di non avere i presupposti per il riconoscimento del credito d’imposta, ad esempio per superamento dei 26.000 euro di reddito complessivo, sono tenuti a darne comunicazione al sostituto, il quale potrà recuperare il credito eventualmente erogato, nei periodi di paga successivi a quello della comunicazione acquisita dal lavoratore e, comunque, entro il termine delle operazioni di conguaglio di fine anno o di fine rapporto.

Rapporto del periodo di lavoro Il credito di imposta deve essere rapportato al periodo di lavoro nell’anno, considerando il numero dei giorni lavorati. L’Agenzia delle Entrate precisa che per i rapporti di lavoro inferiori all’anno, devono essere considerati, il numero dei giorni lavorati nell’anno, tenendo conto delle ordinarie regole

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applicabili a ciascuna tipologia di reddito. Praticamente il credito di imposta in commento deve essere trattato al pari della detrazione da lavoro per quanto concerne i giorni di spettanza, sia per la generalità dei rapporti che per gli operai agricoli OTD.

Adempimenti dei sostituti di imposta Il sostituto d’imposta, al fine di erogare il credito d’imposta utilizza l’ammontare complessivo delle ritenute disponibile in ciascun periodo di paga. Al riguardo, si fa presente che rientrano nell’ammontare complessivo utilizzabile, le ritenute relative all’IRPEF, alle addizionali regionale e comunale, nonché le ritenute relative all’imposta sostitutiva sui premi di produttività o al contributo di solidarietà. In caso di incapienza del monte ritenute tale da non consentire l’erogazione nello stesso periodo di paga a tutti i percipienti che ne hanno diritto, è previsto che il sostituto d’imposta utilizza, per la differenza, i contributi previdenziali dovuti per il medesimo periodo di paga, i quali non devono quindi essere versati; l’INPS recupererà detti contributi direttamente dall’Erario compensando le ritenute a proprio carico. L’importo del credito riconosciuto è indicato nella certificazione unica dei redditi di lavoro dipendente e assimilati (CUD). Gli importi non versati (ritenute e contributi) per effetto della compensazione dovranno essere indicati nel modello 770.


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DATORI DI LAVORO

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Assenza di sostituto d’imposta conguagli nella dichiarazione dei redditi

percettore ai fini IRPEF e addizionali regionale e comunale, sia per il sostituto d’imposta ai fini IRAP.

I soggetti titolari nel corso dell’anno 2014 di redditi di lavoro dipendente e dei redditi assimilati le cui remunerazioni sono erogate da un soggetto che non è sostituto di imposta, possono richiedere il credito nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta 2014, e utilizzarlo in compensazione, ovvero richiederlo a rimborso, secondo le istruzioni che saranno fornite nei modelli delle dichiarazioni. Rientrano in tale casistica i lavoratori domestici, infatti i loro datori di lavoro non sono sostituti di imposta. La possibilità di richiedere il credito nella dichiarazione dei redditi si applica anche ai contribuenti per i quali il credito in commento, spettante per l’anno d’imposta 2014, non sia stato riconosciuto, in tutto o in parte, dai sostituti d’imposta, ad esempio perché relativo a un rapporto di lavoro cessato prima del mese di maggio. Così vale anche per i contribuenti che avessero ricevuto in tutto o in parte un credito d’imposta non spettante, sono

Istituito il codice tributo per il recupero del bonus in busta paga Con la Risoluzione n. 48/E del 7 maggio 2014, l’Agenzia delle Entrate comunica l’istituzione del codice tributo 1655, che i sostituti d’imposta potranno utilizzare sul Mod. F24 per recuperare le somme erogate in busta paga, ai lavoratori aventi diritto, a titolo di bonus di 80 euro.

tenuti a restituirlo in sede di dichiarazione dei redditi.

Rilevanza del credito Il credito di imposta non concorre alla formazione del reddito, sia per il

Con riferimento alle modalità di compilazione del Mod. F24, il codice tributo in oggetto è esposto nella sezione “Erario” in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “Importi a credito compensati”, con l’indicazione: • nel campo “rateazione/regione/prov./ mese rif.” e • nel campo “anno di riferimento”, del mese e dell’anno in cui è avvenuta l’erogazione del beneficio fiscale, rispettivamente nel formato “00MM” e “AAAA”.

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Marco Benedini Resp. Provinciale Servizi Tecnici

SERVIZI TECNICI

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Suinicoltura: nuovo piano regionale di controllo ed eradicazione della malattia di Aujeszky

Si comunica che è stato pubblicato sul BURL n° 21 del 19/5/2014 il Decreto DDS N° 3822 del 9 maggio 2014, relativo all’approvazione del Piano Regionale di Controllo ed Eradicazione della malattia di Aujeszky. Tale piano sostituisce in toto quello precedentemente approvato dalla Regione Lombardia nel 2011. L’importanza dell’adesione degli allevamenti al piano è legata, oltre che a indubbie ragioni di carattere sanitario, ai vincoli imposti dallo stesso sulla movimentazione degli animali. Tant’è che le movimentazioni degli animali avranno le seguenti restrizioni: - dal 1 luglio 2015: • solo gli allevamenti suinicoli da riproduzione indenni o negativi, in corso di accreditamento, nei confronti della Malattia di Aujeszky possono movimentare verso altri allevamenti, • gli allevamenti sieropositivi o a stato sanitario sconosciuto possono movimentare solo verso il macello; - dal 1 gennaio 2016: solo gli allevamenti indenni nei confronti della Malattia di Aujeszky possono movimentare verso altri allevamenti o macelli. Inoltre si ricorda che dal 1 gennaio 2013 gli allevamenti da riproduzione possono introdurre suini destinati alla riproduzione solo se provenienti da allevamenti indenni da Malattia di Aujeszky. Entrando nel merito del piano, si precisa che le aziende dovranno fare espressa domanda al servizio veterinario dell’Asl usando il fac-simile qui riportato (“allegato 1”), scegliendo di essere accompagnati da un veterinario libero professionista, il cui nome dovrà essere comunicato al Servizio Veterinario dell’Asl utilizzando il modulo indicato come “allegato 2”. Segnaliamo che entrambi i moduli possono essere scaricati dal nostro sito www.cremona. coldiretti.it (sezione “Avvisi alle Imprese agricole” come pure le pagina del Burl che riportano il Decreto). Gli allevamenti potranno raggiungere la qualifica di allevamento indenne solamente quando applicheranno il programma di vaccinazione previsto dal piano medesimo e non avranno riscontrato sintomi della malattia negli ultimi dodici mesi. Gli stessi manterranno la qualifica proseguendo nel piano di vaccinazione ed evitando l’introduzione in allevamento di animali provenienti da allevamenti classificati “non indenni”; ulteriore vincolo per mantenere l’accreditamento è di non introdurre animali provenienti da stalle di sosta, fiere, o mercati. Il piano di eradicazione della malattia Aujeszky si applica a tutti gli allevamenti suinicoli della Regione Lombardia ad esclusione degli allevamenti da ingrasso con un numero di suini inferiore a 30 per ciclo nelle Asl con alta vocazione zootecnia o a 5 suini per ciclo nelle restanti Asl. I veterinari dell’Asl saranno sicuramente a disposizione degli allevatori per seguire le aziende e coadiuvarle nell’applicazione del piano. IL

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SERVIZI TECNICI

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Sistri, è legge l’esonero degli agricoltori dal sistema di tracciabilità E’ stato pubblicato nella Gazzetta del 30 aprile il decreto contenente il regime di esonero dal Sistri per le imprese agricole, fortemente sollecitato da Coldiretti, fin dall’approvazione delle prime norme in materia di tracciabilità. Il Dm Ambiente 24 aprile 2014, “Disciplina delle modalità di applicazione a regime del Sistri del trasporto intermodale nonché specificazione delle categorie di soggetti obbligati ad aderire, ex articolo 188-ter, comma 1 e 3 del decreto legislativo n. 152 del 2006”, vigente a partire dal 1° maggio, prevede un obbligo di iscrizione e di utilizzo del Sistri limitatamente agli enti ed alle imprese che abbiano più di dieci dipendenti. Sono completamente esonerate dall’obbligo di adesione, a prescindere dal loro numero di dipendenti, le imprese agricole e le imprese della pesca e dell’acquacoltura iscritte nell’albo speciale delle imprese agricole che conferiscano i propri rifiuti nell’ambito di un circuito organizzato di raccolta. Ai sensi del codice ambientale per circuito organizzato di raccolta si intende

un sistema di raccolta di specifiche tipologie di rifiuti organizzato sulla base di un accordo di programma stipulato tra la pubblica amministrazione ed associazioni imprenditoriali rappresentative sul piano nazionale, o loro articolazioni territoriali, oppure sulla base di una convenzione-quadro stipulata tra le medesime associazioni e i responsabili della piattaforma di conferimento, o dell’impresa di trasporto dei rifiuti, dalla quale risulti la destinazione definitiva dei rifiuti. Rientrano nella medesima nozione anche i sistemi di raccolta di specifiche tipologie di rifiuti organizzati dai Consorzi previsti dal codice ambientale per la raccolta di determinati rifiuti (ad esempio, polietilene, oli, batterie, imballaggi, ecc). All’accordo di programma o alla convenzione-quadro deve seguire la stipula di un contratto di servizio tra il singolo produttore ed il gestore della piattaforma di conferimento, o dell’impresa di trasporto dei rifiuti, in attuazione del predetto accordo o della predetta convenzione. Pertanto, al fine di beneficiare del regi-

me di esonero, l’imprenditore agricolo deve preventivamente aver stipulato un contratto di servizio con il gestore di una piattaforma di conferimento, sulla base di una convenzione quadro stipulata da Coldiretti con il gestore medesimo, o di un accordo di programma definito con gli enti locali. Dovendo valutare molto positivamente il risultato raggiunto e la maggiore proporzionalità ed adeguatezza nell’applicazione del sistema di tracciabilità, si resta in attesa delle semplificazioni che dovranno essere applicate alle imprese iscritte, nonché delle procedure di riferimento per la restituzione dei dispositivi in possesso delle imprese iscritte sulla base della normativa previgente e che rientrano tra quelle per le quali il decreto dispone l’esonero. Restano in vigore per le imprese agricole gli adempimenti amministrativi: tenuta del registro di carico e scarico per i rifiuti pericolosi e MUD annuale. Gli uffici di Coldiretti sono a disposizione degli imprenditori agricoli per qualsiasi ulteriore chiarimento.

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Decreto Bonus Irpef ridotta al 3,5 per cento. Per le aziende agricole e per le cooperative della piccola pesca l’aliquota passa dall’1,9 per cento ad un’aliquota pari all’1,7 per cento.

Maurizio Inzoli Ufficio Fiscale Impresa Verde Cremona

Lo scorso 24 aprile è stato emanato il Decreto legge n.66 contenente “Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale” pubblicato nella G.U. n. 95 del 24 aprile 2044 (cosiddetto “Decreto Bonus Irpef 2014”). Tale decreto volto principalmente a ridurre il cuneo fiscale introduce novità fiscali che interessano anche il settore agricolo. Una prima importante novità riguarda l’Irap. A decorrere dal periodo d’imposta 2014 è prevista la riduzione del 10 per cento delle aliquote ordinarie IRAP per tutti i settori di attività economica. Pertanto l’aliquota ordinaria viene

A questo proposito si puntualizza che le aliquote ridotte per gli imprenditori agricoli e per le cooperative della piccola pesca e loro consorzi sono applicabili relativamente alla parte di base imponibile corrispondente all’esercizio di un’attività agricola rientrante nei limiti dell’articolo 32 del TUIR, indipendentemente dalla natura del soggetto esercente l’attività medesima (persone fisiche, società di persone o società di capitale) ed anche se lo stesso soggetto operi anche in altri settori (Circolare n. 141/E del 4 giugno 1998). In riferimento al settore agricolo, ai fini della determinazione dell’acconto con il metodo previsionale, è prevista, per l’anno d’imposta 2014, l’applicazione dell’aliquota dell’1,8 per cento.

L’aliquota massima di maggiorazione per le manovre regionali, infine, è stabilita nella misura dello 0,92 per cento per tutti i settori. L’art.22 comma 1 del decreto in oggetto stabilisce invece importanti novità per il settore della produzione e cessione di energia. A decorrere dal periodo d’imposta 2014 viene modificata la determinazione del reddito imponibile derivante dalla produzione e cessione di energia elettrica e calorica da fonti rinnovabili agroforestali e fotovoltaiche nonché di carburanti prodotti da coltivazioni provenienti prevalentemente dal fondo, effettuata dagli imprenditori agricoli. In particolare si stabilisce che le stesse attività continuano ad essere considerate connesse ai sensi dell’articolo 2135, terzo comma, del codice civile. Nonostante questo però si prevede che il reddito sia determinato apportando ai corrispettivi delle operazioni soggette a registrazione agli effetti dell’lVA il coefficiente di redditività del

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È comunque fatta salva la facoltà di stabilire il reddito nei modi ordinari. Il comma 423 della legge n.266 del 2005 prevede la possibilità di optare per il regime ordinario. Tale opzione vincola però il contribuente a mantenere questo sistema di tassazione per almeno tre anni.

La disposizione ricalca la formulazione all’articolo 56-bis del TUIR per le altre attività connesse che non rientrano nella determinazione catastale del reddito ex articolo 32 del TUIR. Non risulta ben chiaro se la stessa sia applicabile anche alle società diverse dalla società semplice, dato che il comma 4 del citato articolo 56-bis prevede la non applicabilità della determinazione forfetaria in parola ai soggetti di cui all’articolo 93 (società per azioni e in accomandita per azioni, società a responsabilità limitata, società cooperative, società di mutua assicurazione, enti pubblici e privati diversi dalle società, residenti nel territorio dello Stato, esercenti attività commerciali, società ed enti di ogni tipo, con o senza personalità giuridica, residenti all’estero) nonché alle società in nome collettivo ed in accomandita semplice.

Il decreto prevede che tale tassazione sia da considerare già in sede di determinazione del primo acconto 2014. A questo proposito si sottolinea che si consiglia di effettuare il versamento al 16 luglio, in quanto la prima scadenza del saldo 2013 e degli acconti 2014 del 16 giugno precede il termine di conversione in legge del decreto. Questo per tener conto di eventuali modifiche in sede di formulazione definitiva del decreto. Infine al comma 2 dell’art.22 il decreto legge in commento prevede la ridefinizione dell’elenco dei terreni agricoli ricadenti in aree montane o di collina che attualmente beneficiano dell’esenzione dal pagamento dell’lMU ai sensi dell’articolo 7, comma ‘i, lettera h), del D.Lgs n. 504 del 1992.

INVITO

ALL’INCONTRO

25 per cento. In questo modo vengono colpiti da imposizione fiscale soprattutto gli impianti di biogas, in quanto nei ricavi soggetti ad Iva è compresa la tariffa omnicomprensiva, che comprende una componente incentivante e una componente di valorizzazione dell’energia elettrica immessa in rete.

Con decreto del Ministro dell’econo-

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mia e delle finanze di concerto con i Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali e dell’interno, saranno individuati i Comuni che, a decorrere dall’anno 2014, sono da ritenersi esenti dall’lMU sulla base dell’altitudine riportata nell’elenco predisposto dall’lSTAT, diversificando, eventualmente, i terreni posseduti da CD e IAP iscritti nella previdenza agricola da quelli degli altri soggetti. Nonostante le norme contenute nel decreto sembrino molto penalizzanti per il settore agricolo, soprattutto per il settore delle energie da fonti rinnovabili, dobbiamo essere soddisfatti dato che le prime intenzioni del Governo erano indirizzate anche a una totale abolizione delle agevolazioni IVA per l’agricoltura, all’eliminazione della riduzione delle accise sul gasolio agricolo, alla reintroduzione dell’imposizione IMU sui fabbricati rurali strumentali. Per concludere si ricorda che il decreto, pur essendo già in vigore, dovrà esser convertito in legge entro 60 giorni dall’emanazione, quindi potrebbero essere apportati dei correttivi alle norme in esso contenute.

In collaborazione con il “Gruppo Storico Ricengo” Coldiretti Cremona organizza il convegno COLDIRETTI CREMONA

Difesa e valorizzazione del vero Made in Italy: l’azione di Coldiretti Giovedì 3 luglio 2014, ore 20,30 Presso la tensostruttura dell’Oratorio di Ricengo

Intervengono: Paolo Voltini, Presidente Coldiretti Cremona Lorenzo Bazzana, Area Economica Confederazione nazionale Coldiretti

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Azione di Coldiretti su Pac e Nitrati Duecento agricoltori al convegno a FierAgrumello

Duecento imprenditori agricoli – con la sala convegni gremita – hanno preso parte al convegno “L’agricoltura cremonese tra la nuova Pac e la direttiva nitrati”, promosso da Coldiretti Cremona nell’ambito della 39esima Fiera Regionale Agricola di Primavera a Grumello. Al tavolo dei relatori c’erano Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona, Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia, Tino Arosio, Direttore di Coldiretti Cremona, Gianluca Pinotti, Assessore provinciale all’agricoltura, e Stefano Leporati, Area economica della Coldiretti nazionale. L’appuntamento è stato aperto dal saluto del Sindaco di Grumello Fabio Scio. Nell’intervento introduttivo, il Presidente Voltini ha portato all’attenzione le grandi sfide che l’agricoltura sta affrontando, a partire dalla necessità di operare perché tutte le produzioni ottengano la giusta remunerazione. Voltini ha sottolineato l’impegno della Coldiretti a difesa del vero Made in Italy. “Vogliamo fare la nostra parte da protagonisti, in questa giunta e in questo consiglio – ha detto il Presidente, nel ricordare che Coldiretti Cremona ha ripreso il suo cammino con una nuova dirigenza e una nuova direzione –. Coldiretti ha delle opportunità da portare. Anche a Cremona. La nostra organizzazione ha tutta la forza, la competenza, la credibilità per dare risposte vere alle imprese agricole”. “Il modo di affrontare i problemi oggi deve

avere un passo diverso” ha aggiunto il Presidente, introducendo la questione Pac (e soffermandosi sull’azione tesa a far sì che le risorse vadano a chi realmente vive di agricoltura) e la battaglia sui nitrati (ribadendo il merito, tutto di Coldiretti, d’aver coinvolto il Ministro per le politiche agricole Martina accanto al Ministro per l’ambiente Galletti), e richiamando anche istanze particolarmente vicine al quotidiano lavoro in campagna, dal “discorso ultimo delle ramaglie” al problema nutrie. Moderato dal Direttore Tino Arosio, il convegno è proseguito con l’intervento tecnico di Stefano Leporati, che con

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una relazione attenta e approfondita ha fatto il punto sul percorso della riforma comunitaria, sui passaggi – decisivi – che si profilano. L’Assessore Pinotti ha evidenziato il grande lavoro condotto dalla Provincia di Cremona, in sinergia con Regione Lombardia, sia in tema di Pac che di nitrati. La parola è passata al Presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini, che ha richiamato le battaglie condotte da Coldiretti sui vari temi, a partire dalla Pac (“partita da una situazione disastrosa”, con Coldiretti che da sola ha dato vita a un percorso volto “a discutere sull’agricoltura che volevamo”


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e non “su un’agricoltura d’immagine, da cartolina, che tenesse conto solo degli aspetti ambientalistici”), tema su cui Prandini ha ribadito la necessità che ora l’Italia faccia scelte chiare. “In totale solitudine abbiamo combattuto la battaglia sull’agricoltore attivo – ha detto –. Inaccettabile che soggetti che

non c’entrano niente con l’agricoltura siano i primi beneficiati della Pac: fino ad ora una casta che rappresenta lo 0,2% si è portata via il 15% del valore della Pac”. Sui nitrati, Prandini ha ripercorso tutta l’azione di Coldiretti, con la Lombardia in prima fila nell’affermare la necessità di ridefinire le zone vulne-

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rabili, a partire dalle vere responsabilità in materia d’inquinamento delle acque. “Oggi grazie a Coldiretti – ha detto – c’è un dialogo aperto fra il Ministro dell’ambiente e quello dell’agricoltura su questo tema, con l’obiettivo di andare in Europa e battere i pugni sul tavolo finché il problema non sarà superato”.

Incontri con i Soci La Pac, le opportunità e le scadenze legate al Piano di sviluppo rurale, la battaglia sulla direttiva nitrati, la questione biogas, l’impegno di Coldiretti nell’economico, la preparazione del grande appuntamento di Milano al quale Coldiretti Cremona ha dato un fattivo contributo. E, su tutto, la concretizzazione del progetto di una filiera agricola tutta italiana, per dare reddito alle imprese e garantire un futuro all’agricoltura, puntando sui nostri

punti di forza, che sono l’eccellenza, la distintività, l’imprescindibile legame con il territorio. Sono stati questi i temi degli incontri promossi da Coldiretti Cremona sul territorio, fortemente voluti dal Presidente Paolo Voltini, dal Direttore Tino Arosio e da tutti i componenti della Giunta e del Consiglio, per dar vita a un dialogo che vuole essere serio, leale, proficuo, tra gli imprenditori agricoli e chi ha ricevuto il compito di rappresentarli. Si è partiti martedì 6

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maggio, nella zona di Casalmaggiore (a Rivarolo del Re) per proseguire mercoledì 7 maggio a Soresina. E’ stata quindi la volta di Crema (martedì 13 maggio) e Cremona (mercoledì 14 maggio). Gli incontri sono stati occasione per presentare i dirigenti, ma soprattutto per ascoltare le esigenze di tutti i Soci, dialogare sui temi che più interessano le nostre imprese e la nostra agricoltura, gettando le basi per un’azione forte e condivisa di Coldiretti sul territorio.


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Protagonisti a FierAgrumello e alla “Tre giorni” di Pizzighettone In primo piano la tutela del vero Made in Italy La difesa del vero Made in Cremona e del vero Made in Italy è stato il tema della presenza di Coldiretti Cremona alla Fiera Regionale Agricola di Primavera a Grumello (dal 25 al 27 aprile) e alla “Tre giorni in piazza” a Pizzighettone (dal 16 al 18 maggio). Per l’intera durata delle kermesse, lo stand di Campagna Amica è stato punto d’incontro fra agricoltori, rappresentanti delle Istituzioni, cittadini. Gli appuntamenti sono stati occasione per proseguire nel progetto di una filiera tutta italiana. In particolare a Pizzighettone si è condivisa con cittadini e rappresentanti del territorio la soddisfazione per l’impegno preso dal Ministro della salute Beatrice Lorenzin di togliere il “segreto doganale di Stato” sulle importazioni. “Una scelta di trasparenza che ci aiuterà a smascherare il finto Made in Italy, che entra anonimo alla frontiera e poi viene spacciato per italiano, facendo concorrenza sleale ai nostri prodotti” ha

evidenziato Coldiretti Cremona, nel ribadire, anche attraverso volantini e cartelli, che “oggi due prosciutti su tre venduti come italiani provengono da maiali allevati all’estero, ma anche tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro sono stranieri senza indicazione in etichetta, così come oltre un terzo della pasta (ottenuta da grano che non è stato coltivato in Italia) e la metà delle mozzarelle (fatte con latte o addirittura cagliate straniere). Nel pomodoro da industria l’Italia importa semilavorati industriali prevalentemente da Cina e Stati Uniti pari a circa il 20% della propria produzione”. “Noi abbiamo risposto, anche presso i nostri stand – ha concluso Coldiretti Cremona – offrendo ai cittadini-consumatori alcuni prodotti del territorio, garantiti dalle nostre aziende, e dando voce agli imprenditori agricoli che hanno raccontato come nasce la vera eccellenza agroalimentare italiana”.

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DONNE IMPRESA

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Momenti di preghiera e d’incontro Nel segno della preghiera e dell’incontro si pongono da sempre alcuni appuntamenti legati al mese di maggio, il mese dedicato a Maria, promossi dalle imprenditrici e dagli imprenditori agricoli ed aperti all’intera comunità.

Chiusura del Mese Mariano La Chiesa dedicata alla Madonna della Pace, straordinario scrigno di devozione e di arte di Scandolara Ravara, giovedì 29 maggio ha accolto le imprenditrici agricole della Coldiretti, nella chiusura del mese dedicato a Maria. Il consueto incontro di preghiera e di festa – una tradizione per le donne impegnate in agricoltura, riunite in Donne Impresa – ha preso avvio alle ore 16, con l’arrivo a delle imprenditrici e delle loro famiglie, insieme a numerosi membri dell’Associazione provinciale Pensionati. Con loro c’erano la Responsabile provinciale di Donne Impresa Paola Paietta, il Presidente di Coldiretti Cremona Paolo Voltini, il Direttore Tino Arosio, il Presidente dell’Associazione Pensionati Giovanni Rota, la Presidente di Terranostra Cremona Esterina Mariotti. La giornata si è aperta intorno all’altare, con la Santa Messa celebrata da don Emilio Garattini, consigliere ecclesiastico di Coldiretti Cremona, che ha sottolineato il valore dell’affidare le proprie vite e le proprie preoccupazioni – che certo in agricoltura non mancano – nelle mani della Vergine, confidando nella sua materna intercessione. Sotto il gazebo di Campagna Amica è poi seguito il consueto momento conviviale, occasione per condividere un’ora di amicizia e relax, per confrontarsi sul proprio lavoro, sulle prospettive ed istanze dell’agricoltura, sulle iniziative di Donne Impresa.

Festa delle Croci in Sant’Eusebio Il fiducioso abbandono alla protezione del Signore è, da sempre, l’aspetto principale della ‘Festa delle Croci’, giornata di preghiera e di incontro che ogni anno riunisce le famiglie del territorio intorno all’altare del santuario di Sant’Eusebio a Pizzighettone. La festa si è svolta domenica 1 giugno, nel pomeriggio, aperta dalla recita del Rosario. Dopo la Santa Messa, i fedeli si sono riuniti nel prato che circonda il Santuario, per la benedizione delle Croci e la consegna delle stesse agli imprenditori agricoli. Ogni famiglia ha ricevuto una croce in legno, da portare con sé, con l’impegno di collocarla nei campi o negli orti, simbolo della provvidenza del Signore, del suo amore di Padre e della sua protezione.

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ASSOCIAZIONE PROVINCIALE PENSIONATI

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Pensionati, prosegue l’attività

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In ricordo di Adelio Stringhini

Prosegue con energia sempre maggiore l’attività dell’Associazione Provinciale Pensionati Coldiretti. Si è ripartiti con un incontro, in sede provinciale a Cremona, che ha permesso al Consiglio dell’Associazione, capitanato dal Presidente Giovanni Rota, di incontrare il Presidente di Coldiretti Cremona Paolo Voltini e il Direttore Tino Arosio. E’ stato un incontro importante e positivo, nel quale si è dialogato in merito al percorso fin qui compiuto e si sono fissati obiettivi e impegni per il futuro, in un cammino comune in cui tutti i ‘rami’ della nostra Coldiretti sono chiamati a dare il loro apporto nella costruzione della filiera agricola tutta italiana e nella difesa e valorizzazione della “Italia che vogliamo”. All’incontro sono seguite settimane di intensa attività, a partire dall’adesione alla Festa regionale del Pensionato, proposta per il 18 giugno nella suggestiva cornice offerta dal lago di Como. Un’iniziativa che, anche quest’anno, ha raccolto una massiccia partecipazione da parte dei pensionati cremonesi.

Ci sono persone che hanno fatto la storia della nostra Coldiretti. Agricoltori che hanno rappresentato un esempio di disponibilità, correttezza, saggezza, attaccamento alla Federazione e all’agricoltura. Così ricordiamo Adelio Stringhini, classe 1925, agricoltore di San Giovanni in Croce, venuto a mancare il 10 maggio 2014, dopo una vita dedicata al lavoro, alla famiglia, ai valori veri. Una ‘colonna portante’ della Coldiretti, sempre attivo, sempre presente, fin dalla nascita della Federazione, nell’impegno in Sezione, poi nel suo ruolo di Presidente dell’Associazione provinciale pensionati. Una persona che ha saputo trasmetterci la passione e l’orgoglio di appartenere alla Coldiretti. Ci stringiamo alla moglie Carolina, ai figli Antonio e Marialuisa, nella preghiera e nel ricordo di un amico che certamente, dal cielo, veglierà su di noi, su questa terra che tanto ha amato.

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Filo diretto agricoltori-cittadini sempre più forte Accanto agli appuntamenti ormai collaudatissimi con il Mercato di Campagna Amica (puntualmente presente in nove importanti ‘piazze’: da Cremona a Crema, da Soresina a Casalmaggiore, senza scordare Soncino, Vescovato, Castelleone, Pizzighettone, Pandino), con l’arrivo della bella stagione si sono moltiplicate le ‘uscite speciali’ che hanno visto gli agricoltori di Coldiretti Cremona, con i loro prodotti a km zero, protagonisti sul territorio. Ripercorriamo, in sintesi, alcune giornate.

Al Mercato di Campagna Amica tempo di fragole e ciliegie Una ‘specialissima’ uscita del Mercato di Campagna Amica a Crema si è svolta domenica 25 maggio, con un omaggio al “tempo di fragole e ciliegie”. I frutti di stagione sono stati proposti in degustazione e venduti ad un “prezzo d’amicizia”, con in prima linea le aziende agricole di Emanuela Banderini di Rivarolo del Re (per le ciliegie) e Alberto Soragni di Costa Sant’Abramo (per le fragole). E’ stato un successo superiore a qualsiasi aspettativa, con il tutto esaurito in un paio d’ore. L’invito per quanti si sono recati al Mercato era, naturalmente, di approfittare della singolare occasione per apprezzare anche tutti gli altri prodotti dell’agricoltura Made in Cremona.

Campagna Amica alla “festa di primavera” a Crema Per la prima volta le aziende di Coldiretti Cremona – con le loro primizie di stagione – hanno preso parte alla “Festa di primavera” organizzata da Confcommercio, domenica 13 aprile in via Verdi a Crema. L’iniziativa, che coinvolgeva i commercianti del tradizionale mercato cittadino e del mercato dell’antiquariato, ha previsto una piccola ‘oasi’ riservata ai sapori del territorio. In prima linea c’erano miele (con l’apicoltore Gabriele Nichetti di Crema) e verdura di stagione (portata da Fabio Zanini di Casalmaggiore).

Il Mercato di Campagna Amica conquista l’antico borgo Il vero Made in Italy ha “espugnato” (con l’eccellenza dei sapori e il profumo dei fiori) il borgo antico di Soncino. Domenica 25 maggio, dalle ore 8 fino al tramonto, gli agricoltori di Coldiretti sono stati tra i protagonisti della “festa di primavera”, attesa manifestazione che ogni anno conduce numerosissimi visitatori nel cuore del borgo. Giocavano in casa Gianluca Moro, con i suoi fiori di stagione, e i fratelli Marinoni, con i salumi “made in Soncino”. In prima linea c’erano anche Liliana e Silvio Massari, con i prodotti di bufala dell’azienda Gerardo da Izano, e Francesco Chiozzi con i salumi che nascono dall’allevamento di Cappella Cantone. IL

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