Cremonese
Tariffa R.O.C. Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, dcb Cremona Autorizzazione Tribunale di Cremona 25/07/1951 n. 33 del Registro
ANNO 64 numero 3 maggio/giugno 10
Conto alla rovescia per il prezzo
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Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Cremona
LATTE
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Editoriale
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Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Ala Ponzone, 8 - III piano Tel. 0372499811 Direttore responsabile Assuero Zampini
Simone Solfanelli Direttore Coldiretti Cremona
Redattore capo Marta Biondi Hanno collaborato a questo numero
Aldo Bellandi, Francesco Cazzamali Paola Fraschini, Giacomo Maghenzani Mara Malinverno, Dianella Mariotti Pietro Scolari, Damiano Talamazzini Bruno Toscani, Silvia Trevisi
Copertina
Ambrogio Toscani
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Questo mensile è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
sommario 2/3 Editoriali 4/5 Il Presidente Marini a Milano 6/7 Latte, conto alla rovescia per il prezzo 9 Oscar Green lombardi 10/11 Avvisi alle imprese e Sistri 12 Fotovoltaico, adempimenti fiscali 13 Tracciabilità delle biomasse 14/15 Direttiva nitrati 17 GAL, pubblicati i bandi 18 Informazione online 19 Patronato Epaca 20/21 Biodiversità, ricchezza universale 22/23 Ass. Pensionati e Donne Impresa 25/26/27 Dal Territorio 28/29 A...come agriturismo 30/31 Mercato di Campagna Amica
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A proposito di biogas
a un po’ di tempo ci capita sempre più spesso di raccogliere il pensiero dei nostri Soci a proposito di energie alternative ed in modo particolare dei cosiddetti impianti biogas. Per la verità, sempre più di frequente ascoltiamo racconti preoccupati e spesso, non senza ragione, indignati. Proviamo a capirci un po’ di più sui numeri. Nella provincia di Cremona ci consta vi siano 87 impianti biogas per 81 megawatt di produzione e oltre 25 siano in attesa delle necessarie autorizzazioni per essere realizzati. Facendo un rapido calcolo, se consideriamo che per produrre un solo megawatt occorrono circa 300 ha (3.600 pertiche cremonesi o 4.500 pertiche milanesi) di produzione vegetale, questa realtà impiega ad oggi ben 24.900 ha (298.800 pertiche cremonesi o 373.500 pertiche milanesi). Cioè quasi il 18,5% della superficie agricola utilizzabile di tutta la provincia di Cremona. Il risultato di tutto ciò è che il mercato fondiario si sta stravolgendo: chi ha realizzato l’impianto biogas senza il terreno necessario è disposto, visto il realizzo finanziario dato dal conto-energia, a stipulare contratti di affitto con canoni di locazione che vanno dai 1.500 ai 1.800 euro ad ettaro. Nessun imprenditore agricolo tradizionale di buon senso, visti i prezzi che i prodotti realizzano sul mercato, è disposto a spendere tali cifre. Senza considerare che questo 18,5% della superficie agricola utilizzata di Cremona viene sottratto alla filiera zootecnica e quindi al meglio delle produzioni agroalimentari del nostro territorio. Sia chiaro che nessuno in Coldiretti si sogna di demonizzare la produzione di energia da parte dell’imprenditore agricolo, ma dobbiamo essere consci che c’è impianto ed impianto. Quando ci troviamo davanti ad un’impresa che ha fatto una scelta di realizzare una struttura che si integra nella sua realtà aziendale, che è dimensionata alle sue potenzialità produttive e quindi si alimenta con la produzione propria, allora sappiamo di avere di fronte un imprenditore che ha fatto una scelta di diversificazione della propria attività, che ricerca del reddito anche oltre la necessariamente preminente attività agricola. In una parola sola parliamo di multifunzionalità. E la salutiamo con interesse e favore. Quando vediamo mega-impianti del tutto scollegati alle reali potenzialità produttive aziendali e sappiamo che quella struttura per funzionare ha bisogno di materiale vegetale che non è possibile produrre nell’azienda che realizza la centrale, ci preoccupiamo e molto. Spesso questi pseudo-imprenditori (che a volte abbiamo il sospetto siano semplici soccidari) vengono anche a farci la morale su come debba evolversi l’agricoltura cremonese. Abbiamo motivo di credere che c’è necessità di ripensare questo modello speculativo dal fiato corto. Le autorità locali che autorizzano la realizzazione di questi impianti a nostro giudizio dovrebbero farlo con la consapevolezza di non operare solo una scelta tecnico-amministrativa, ma bensì di dare un preciso indirizzo al proprio territorio e quindi di fare un vero e proprio atto politico. Da ponderare con la dovuta attenzione. Abbiamo bisogno anche di mettere in moto meccanismi di controllo più approfondito: ad esempio la rintracciabilità ed il controllo del tipo di materiale utilizzato. Dobbiamo sapere cosa si utilizza in questi impianti. Penso che questa sia una nuova sfida del sindacato agricolo nella nostra provincia.
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Anche l’Europa si impegni a tutelare il Made in Italy E’ necessario intervenire per contrastare le evidenti anomalie presenti sul mercato del cibo, che la crisi rischia di amplificare con una forte volatilità dei prezzi provocata dalle speculazioni di mercato e dal calo dei consumi. E’ quanto ha affermato il Presidente Sergio Marini nel suo intervento al Forum Internazionale organizzato da Coldiretti il 27 maggio a Bruxelles, al quale sono intervenuti il Ministro per le Politiche Agricole Giancarlo Galan, il Ministro per le Politiche Europee Andrea Ronchi e il Commissario europeo per l'Agricoltura Dacian Ciolos. L’appuntamento promosso dalla nostra Organizzazione – la prima in Italia e in Europa – è stato occasione per proseguire nella riflessione in merito agli inganni a tavola e alle contraddizioni delle politiche europee nella tutela dei produttori e dei consumatori, nonché per proseguire nel dialogo serrato sul futuro dell’agricoltura e dell’alimentazione dell’Unione Europea, a partire dalla riforma della Pac. Con grande chiarezza il nostro Presidente ha posto l’accento sulle speculazioni e sugli inganni che danneggiano tanto il produttore quanto il consumatore. Un esempio per tutti: il prezzo del grano ha avuto negli ultimi tre anni oscillazioni del 200 per cento, con effetti sui cittadini e sulle imprese agricole, che rischiano oggi di chiudere con il pericoloso abbandono
di terre fertili (che mette in forse per il futuro scorte alimentari strategiche per l’Unione Europea!). Garantire la stabilità dei prezzi in un mercato a domanda rigida come quello alimentare è un obiettivo di interesse pubblico che va sostenuto con l’introduzione di interventi di mercato innovativi, come le assicurazioni sul reddito nell’ambito della riforma di mercato della politica agricola comune. Se l’Europa vuole mantenere un proprio potenziale produttivo deve però porsi il problema del dumping economico, sociale, sanitario e ambientale in cui operano Paesi all’interno e fuori dall’Unione Europea. In una situazione in cui non sono proponibili gli strumenti obsoleti del passato, è necessario individuare misure per la trasparenza come l’obbligo di indicare l’origine dei prodotti agricoli impiegati negli alimenti per consentire ai consumatori di fare scelte di acquisto consapevoli con la corretta informazione. La battaglia volta ad eliminare le distorsioni che provocano la perdita di valore all’interno della filiera, con la moltiplicazione dei prezzi dal campo alla tavola, deve essere una priorità da affrontare nella nuova politica agricola, chiamata a sostenere il rafforzamento della posizione debole del settore primario all’interno della filiera alimentare, anche con misu-
I lavori del Forum Internazionale di Bruxelles. Da sinistra, il Commissario UE all'agricoltura Ciolos, il Presidente della Coldiretti Marini, la giornalista Sattanino e il Ministro Galan il
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Eugenio Torchio Delegato Confederale
re che riguardano la libera concorrenza. E’ quindi necessario proporre soluzioni per una partecipazione vera, sostanziale e non solo formale degli agricoltori alla filiera. Serve, quindi, vera aggregazione dell’offerta all’interno di filiere trasparenti, più corte e “firmate”, cioè chiaramente riconoscibili da parte dei consumatori. E’ questo l’unico modo per ristabilire un legame tra il prezzo alla produzione e quello al consumo che tende sempre ad aumentare anche di fronte ai crolli che si verificano nei campi. Su questi obiettivi e sul riconoscimento del ruolo più generale dell’agricoltura nell’incentivare la produzione di beni pubblici che hanno un valore per la collettività, ma che non sono remunerati adeguatamente dal mercato, c’è un vasto consenso dei cittadini europei. Più di 8 cittadini europei su dieci (l'83% nell'Unione Europea e l'84% in Italia) ritengono l’agricoltura così importante da essere favorevoli ad accordare un aiuto finanziario agli agricoltori per evitare che tale attività venga abbandonata. I cittadini europei non vogliono un’Europa senza agricoltura. Anzi, soprattutto oggi, in tempi di crisi, comprendono e condividono il valore del lavoro e dei prodotti delle imprese agricole. Anche partendo da questa considerazione bisogna chiedere un preciso impegno di chi governa il Paese e l’Europa per assicurare che alla Riforma della Politica Agricola Comune sia garantito un ammontare adeguato di risorse del bilancio comunitario e che sia mantenuta l’attuale distribuzione tra Stati membri, individuando nel pagamento unico aziendale disaccoppiato una componente di qualificazione della spesa su base ambientale, sociale e di partecipazione alle filiere.
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Il Presidente Marini a Milano all'inaugurazione del farmers’ market
di Marta Biondi In una cornice di bandiere gialle, mercoledì 14 aprile il Presidente Nazionale Sergio Marini ha inaugurato a Milano il primo farmers’ market coperto di Campagna Amica in una città metropolitana del nord Italia. Per l’atteso taglio del nastro accanto al Presidente della prima Organizzazione agricola del Paese c’erano il Presidente di Coldiretti Lombardia Nino Andena, il Direttore Eugenio Torchio, il Presidente della Re-
Inaugurazione del farmers’ market di Milano, con il Presidente Confederale Marini e il Presidente della Regione Lombardia Formigoni
gione Lombardia Roberto Formigoni e il Presidente Nazionale della Federconsumatori Rosario Trefiletti, protagonisti di un’approfondita visita ai locali rinnovati e attrezzati del nuovo mercato degli agricoltori in via Ripamonti 37, all’interno del Consorzio Agrario di Milano. Erano presenti vari imprenditori agricoli di Coldiretti Cremona, in prima linea quelli impegnati nei Mercati di Campagna Amica, accanto al Direttore della
Federazione Simone Solfanelli, al Presidente regionale dei pensionati Giovanni Rota e alla Responsabile di Donne Impresa Coldiretti Cremona, Barbara Manzoni. Ha preso parte all’iniziativa anche Gianluca Pinotti, Assessore provinciale all’agricoltura. Quella inaugurata a Milano (alla presenza di numerosissimi bambini, diventati agricoltori per un giorno) è la prima struttura del genere nel nord Italia. Su
Ricambi agricoli - Articoli e forniture industriali - Utensileria - Lubricanti
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- Lamiere forate.
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un’area di 200 metri quadrati riunisce le postazioni di una quindicina di aziende che ogni mercoledì e ogni sabato mattina offrono direttamente ai consumatori verdura, frutta, salumi, formaggi, marmellate, miele, farina di mais, latte fresco e jogurt. Fra gli agricoltori c’è anche il casalasco Massimo Perini, in prima linea, all’arrivo dell’estate, con gli apprezzati meloni di Casteldidone. L’inaugurazione del farmers’ market di via Ripamonti è un altro tassello della filiera agricola italiana che stiamo costruendo in tutto il Paese – ha spiegato la Coldiretti – e che conta a livello nazionale già 600 mercati di Campagna
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Amica, con un aumento del 400 per cento nell’ultimo anno. In Lombardia i mercati degli agricoltori sono arrivati a quota 70. Considerando tutto il 2009 è stata stimata a livello regionale un’affluenza di circa un milione di persone. “La giornata vissuta a Milano, con la presenza del Presidente Marini, ci sprona a proseguire con ancor più entusiasmo e convinzione sulla strada intrapresa, nella costruzione di una filiera tutta agricola e tutta italiana – ha detto Alberto Soragni, Presidente di Agrimercato Cremona –. Le vendite dirette dal campo alla tavola sono un’opportunità sia per i consumatori che per le nostre aziende, perché accorciando la filiera garantiscono un giusto guadagno ai produttori e un risparmio ai consumatori, dando freschezza, tipicità, qualità, salubrità”. Le vendite a km zero degli agricoltori di Coldiretti si svolgono puntualmente a Cremona (al Foro Boario il venerdì mattina), Casalmaggiore (in Piazza Turati, il sabato), Soresina (il lunedì, davanti al municipio), Crema (in via Terni, la 1a e 3a domenica del mese), Vescovato (tutte le settimane, il sabato, in piazza Roma), Pandino (il 1° e il 3° giovedì del mese, in piazza Vittorio Emanuele) e Bagnolo (la 2a domenica del mese, in centro).
All’inaugurazione del Mercato di Campagna Amica di via Ripamonti erano presenti imprenditori agricoli e funzionari di Coldiretti Cremona, con il Direttore Solfanelli e l’Assessore provinciale all’agricoltura Pinotti.
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MERCATO DEL LATTE: IL PREZZO ALLA STALLA DEVE AUMENTARE
Pietro Scolari Ufficio Economico
Il 30 giugno scade l’accordo regionale e le condizioni di mercato legittimano la richiesta di un congruo incremento del prezzo del latte alla stalla Lasciato alle spalle un 2009 che ha visto un tracollo del prezzo del latte alla stalla in modo più o meno marcato a livello internazionale – in Italia la remunerazione ha raggiunto i livelli di oltre 20 anni fa – da diversi mesi stiamo assistendo ad una lenta ma costante ripresa del mercato sia interno che estero che dovrebbe consentire una più equa remunerazione anche per l’allevatore. Vediamo brevemente quelli che possono essere i punti di forza e di debolezza nell’imminente trattativa con Assolatte.
PUNTI DI FORZA
1. Prezzo del grana, del parmigiano e del burro. Dallo scorso ottobre stiamo assistendo a sensibili incrementi del prezzo all’ingrosso del grana padano e del parmigiano reggiano, indipendentemente dal grado di stagionatura. Per esempio, come si evince dalla tab. 1, il grana padano – stagionatura 9 mesi – ha segnato un incremento di prezzo all’ingrosso negli ultimi 12 mesi pari all’11%, raggiungendo una quotazione addirittura superiore a quella registrata due anni orsono, nel maggio 2008, quando, ricordo, il prezzo del latte alla stalla era ben superiore rispetto a quello attuale. GRANA PADANO-PARMIGIANO REGGIANO E BURRO px all'ingrosso maggio prodotti maggio 2009 maggio 2010 2008 grana padano 6,10 5,70 6,33 stag. 9 mesi grana padano 6,63 6,25 6,90 stag. 12-15 mesi p. reggiano 7,60 7,23 8,68 stag. 12-15 mesi p. reggiano 8,50 8,13 9,63 stag. 24 mesi burro pastorizzato
1,75
1,25
2,31
Dando uno sguardo alle produzioni di grana padano è importante segnalare la diminuzione del numero di forme prodotte nello scorso anno pari a quasi il 3%, trend che si sta consolidando anche nei primi mesi del 2010 (diminuzione del 2,93% della produzione e incremento del prezzo all’ingrosso dell’11% … vorrà pur dire qualcosa!). In merito al burro, così come del resto per la crema di latte e la panna, dopo i considerevoli incrementi di prezzo dello scorso anno ed una fase di assestamento verificatasi tra novembre dello scorso anno e marzo 2010, le quotazioni sono in aumento ed il prezzo medio registrato a maggio è superiore dell’85% rispetto a quelle registrate lo scorso anno nello stesso mese.
Tab. 1 - Fonte dati: CCIAA di Milano
Prodotto SMP SMP SMP SMP WMP
WMP Burro Burro Burro Burro
POLVERI DI LATTE E BURRO - px all'ingrosso e/ton. Nazione maggio 2008 maggio 2009 Germania 2.333 1.675 Francia 2.350 1.666 USA - West 1.955 1.341 Oceania 2.235 1.474 Germania 2.781 1.900
Oceania Germania Francia USA - Chicago Oceania
2.895 2.650 2.616 2.094 2.525
1.622 2.167 2.150 2.036 1.407
maggio 2010 2.493 2.475 2.254 2.817 2.848 3.190 3.671 3.142 2.808 3.281
Tabella 2 - Fonte dati CLAL. Legenda SMP: p. di latte magro; WMP: p. di latte intero il
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2. Prezzo delle polveri e del burro a livello internazionale. Se in Italia i principali indicatori dello stato di salute del mercato lattiero-caseario sono il grana padano ed il parmigiano reggiano (da sole queste due dop assorbono il 42% del latte prodotto a livello nazionale), a livello internazionale il prezzo è legato soprattutto alle quotazioni della polvere di latte e del burro. Ebbene come si evince dalla tab. 2 la polvere di latte è aumentata in Francia di quasi il 50% e della stessa percentuale è stato l’incremento segnato nel corso dell’ultimo anno in Germania sia per la polvere di latte magro che per quella derivante da latte intero. Negli Stati Uniti e in Oceania gli incrementi nel corso degli ultimi 12 mesi sono stati addirittura superiori, pari rispettivamente del 68% e del 91%. Anche il burro ha evidenziato incrementi notevoli nel corso degli ultimi 12 mesi, con aumenti che vanno dal 69% in Germania fino ad arrivare al 133% dell’Oceania. 3. Prezzo del latte alla stalla in Europa. Gli incrementi di cui sopra, come è lecito aspettarsi, hanno portato ad un aumento del prezzo del latte alla stalla. PREZZO LATTE ALLA STALLA (e/Q.LE.) NAZIONI
2010
12 mesi prima
Francia (Rhone-Alpes)
aprile – 26,42
21,32
Germania (Baviera)
aprile - 27,60
25,00
Lituania
marzo - 28,78
14,89
Polonia
aprile - 26,87
21,04
Repubblica Ceca
marzo - 27,21
21,64
Nuova Zelanda
marzo - 25,58
16,09
USA
maggio - 26,29
18,67
Come si può notare nella tabella 3, i bassissimi prezzi alla stalla dello scorso anno dei Paesi europei hanno condizionato pesantemente il livello dei prezzi interni sia per la considerevole importazione di latte sfuso in cisterna sia per la concorrenza di cagliate e semilavorati a bassissimo costo. L’incremento dei prezzi esteri – confermato anche dai dati non ancora ufficiali in nostro possesso (per esempio a maggio in Baviera il prezzo medio pagato alla stalla è di poco superiore ai 29 centesimi) – rafforza maggiormente il prezzo interno sia alla stalla sia dei trasformati freschi. Ovviamente anche il latte spot nazionale rispecchia quanto scritto sopra: le quotazioni medie di maggio 2010 sono superiori di oltre il 25% rispetto allo stesso mese del 2009 (infatti
Tab. 3 – Fonte dati: CLAL
il dato medio di maggio 2010 è pari a 35,18 centesimi al litro contro i 28,06 del maggio 2009) e tale incremento è ancora superiore se consideriamo il latte – sia intero sia scremato – proveniente da Germania o Francia. 4. Esportazioni e consumi interni. Dopo un 2009 incolore per le esportazioni che hanno segnato un incremento di mezzo punto percentuale rispetto al 2008, i primi due mesi dell’anno in corso hanno registrato un significativo aumento dell’export con un dato tendenziale rispetto al bimestre gennaio-febbraio 2009 pari al 6%. A trainare le esportazioni nei primi mesi dell’anno sono i formaggi grattugiati, il grana ed il parmigiano nonché il siero di latte. Nei prossimi mesi è lecito aspettarsi un incremento dell’export made in Italy nel mondo in quanto la svalutazione dell’euro rispetto alle altre monete – soprattutto rispetto al dollaro – rende maggiormente competitivi i nostri prodotti di qualità. Per quanto riguarda i consumi interni si è registrato un incremento pari al 3% del grana padano nel 2009 rispetto all’anno precedente. Anche altri prodotti hanno visto un aumento del consumo interno come la mozzarella (+ 5% nel 2009 rispetto al 2008), il latte alimentare (+ 6% nel 2009 rispetto al 2008) e lo yogurt (+ 2,50% nel 2009 rispetto al 2008). Nei primi tre mesi del 2010, rispetto al primo trimestre dell’anno precedente, i consumi in Italia di latte e prodotti lattiero-caseari hanno registrato un ulteriore incremento: dai dati forniti da ISMEA gli acquisti domestici sono aumentati dell’1,1% per i formaggi e del 2,2% per quanto attiene lo yogurt.
PUNTI DI DEBOLEZZA.
1. Giacenze di burro e polvere di latte nell’Unione Europea. Lo scorso 20 maggio la Cee ha aperto le gare per la vendita di 25.000 tonnellate di burro (pari alla quantità totale disponibile all’intervento) e 66.000 tonnellate di latte scremato in polvere giacente nei magazzini d’intervento pubblico dell’Unione (rispetto ad un totale delle scorte pari a 192.000 tonnellate), scorte che sono state create lo scorso anno per non appesantire troppo un mercato che era già molto in affanno. Questa vendita con base d’asta potrebbe avere delle ripercussioni sui prezzi all’ingrosso sia della polvere di latte sia del burro, andando a frenare, in parte, l’importante ripresa delle quotazioni a livello internazionale di questi due prodotti. 2. prezzi all’ingrosso dei formaggi freschi o a breve stagionatura. Prodotti come la mozzarella, il taleggio ed il gorgonzola si caratterizzano per una curva di prezzo speculare, evidenziando una diminuzione all’ingrosso nel primo semestre del 2009 nell’ordine del 7-8% per poi stabilizzarsi nel tempo. Il provolone Valpadana dopo una diminuzione che si è compiuta nel corso dei primi otto mesi dello scorso anno nell’ordine del 10% ca. ha visto un lieve incremento del prezzo negli ultimi mesi dello scorso anno ed ora è stabile con una quotazione all’ingrosso rilevata dalla CCIAA di Milano pari a 4,60 – 4,75 euro/kg di prodotto. In pratica a partire dall’ottobre scorso si è invertita la tendenza ormai consolidata negli ultimi anni dove a trainare il mercato lattiero caseario erano il latte alimentare (soprattutto quello fresco ad alta qualità) ed i trasformati freschi: nei primi mesi del 2010 grana e parmigiano danno – o meglio, dovrebbero dare – una remunerazione alla stalla maggiore. Nel 2010 sarà evidente la differenza di prezzo tra gli allevatori che consegnano il latte all’industria e quelli che sono soci di cooperative di trasformazione, con un considerevole vantaggio di questi ultimi rispetto ai primi. il
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GIOVANI IMPRESA
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Premiati gli Oscar Green lombardi Dalla mozzarella di bufala che nasce in Pianura Padana alle orchidee delle Prealpi richieste in tutto il mondo. Sono solo alcuni degli esempi di innovazione che aziende d’avanguardia del settore agricolo mettono in campo in Lombardia e che lunedì 7 giugno a Milano, a Palazzo dei Giureconsulti, hanno conquistato i sei Oscar Green dell’agricoltura lombarda, più un premio speciale dedicato ai nuovi investimenti e all’uso del credito. I “magnifici 7” sono stati individuati fra un gruppo di quasi 60 aziende arrivate in finale che, a loro volta, erano uscite vincitrici da una prima selezione all’interno di centinaia di realtà innovative e giovani della Lombardia, in concorso nelle categorie Esportare il territorio, Stile e cultura d’impresa, Oltre la filiera, Sviluppo locale, Sostieni il clima, Campagna Amica. C’era anche il riconoscimento speciale Agrifidi dedicato ad “Analisi e valutazione economico finanziaria delle imprese agricole”. Vincitore nella categoria “Oltre la filiera” è stato Gianfranco Mandotti, 35 anni, imprenditore agricolo di Scannabue (Palazzo Pignano), con il suo allevamento di bufale, dal cui latte nascono formaggi, mozzarelle, yogurt, salumi e gelati, proposti nello spaccio aziendale e nei Mercati di Campagna Amica. Un plauso va anche alle altre aziende che hanno rappresentato l’agricoltura cremonese all’Oscar Green: “La Torretta” di Manuela Buoli (Torricella
del Pizzo), “Vivai Gabriella” di Gianluca Moro (Gallignano di Soncino), “Il Campagnino” di Emanuela Dilda (Pessina Cremonese), la “Bredina” di Alberto Soragni (Castelverde), “Apiflor” di Esterina Mariotti (Pescarolo), “Cascina Ronchi” dei fratelli Marossi (Casteldidone) e “Delizie Nostrane di Rossi” (Pescarolo).
Giacomo Maghenzani Segretario Giovani Impresa e Donne Impresa
Gli imprenditori che hanno rappresentato l’agricoltura del nostro territorio all’Oscar Green, con la Responsabile provinciale di Donne Impresa, Barbara Manzoni, e con Giancarlo Mazzotti, componente del comitato provinciale di Giovani Impresa
A lato: Gianfranco e Irene Mandotti, dell’Allevamento di bufale San Pietro (Scannabue, Palazzo Pignano) premiati con l’Oscar lombardo nella categoria “Oltre la filiera”. Alla cerimonia hanno preso parte, tra gli altri, il Presidente di Coldiretti Lombardia Nino Andena, il Direttore Eugenio Torchio, il Delegato nazionale di Giovani Impresa Vittorio Sangiorgio con il Segretario Nazionale Carmelo Troccoli e l’Assessore regionale all’Agricoltura Giulio De Capitani.
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POLITICHE COMUNITARIE
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Avvisi alle imprese CONTRIBUTO ART. 69 2009 ZOOTECNIA Paola Fraschini Politiche Comunitarie
L’IMPORTO DEL PREMIO MACELLAZIONE ART. 69 2009 RICHIESTO CON LA DOMANDA UNICA DELLO SCORSO ANNO E’ EURO 29,219 PER CAPO.
ART. 68 – ASSICURAZIONI Come già noto, a partire dal 1° gennaio 2010 la copertura assicurativa agevolata viene effettuata nell’ambito del regime di sostegno specifico di cui all’articolo 68 del Reg. CE 73/2009 e nel programma nazionale di sostegno del settore vitivinicolo, ai sensi del Reg. CE 1234/2007. Le due misure si aggiungono ai già presenti interventi del Fondo di Solidarietà Nazionale. Possono accedere al pagamento dei premi relativi all’art.68 le aziende che stipulano polizze assicurative o aderiscono a polizze assicurative collettive per la copertura delle perdite derivanti da avversità atmosferiche sui raccolti, epizoozie negli allevamenti zootecnici, malattie delle piante o infestazioni parassitarie, che comportino perdite maggiori del 30% della media della produzione annua. Nella domanda pac 2010 è stata semplicemente segnalata la volontà di aderire a tale sostegno. LE AZIENDE DOVRANNO CONSEGNARE AL PROPRIO UFFICIO ZONA COPIA DELLA POLIZZA STIPULATA E COPIA DEL RELATIVO PAGAMENTO AL FINE DI PROCEDERE AL COMPLETAMENTO DELLA PRATICA ED AL FINE DI PERCEPIRE I RELATIVI AIUTI CHE AMMONTANO AD UN CONTRIBUTO MASSIMO DEL 65%.
MISURA 311B PSR 2007-2013 – IMPIANTI FOTOVOLTAICI Il Decreto della Regione Lombardia n. 4540 del 28.04.2010 che eliminava gli impianti fotovoltaici dagli interventi ammissibili per la misura 311B è stato temporaneamente bloccato al fine di consentire parità di trattamento per tutte le aziende che presenteranno domanda fino al 30 giugno. Quindi le regole di presentazione resteranno le stesse (comprendenti tra gli interventi ammissibili anche gli impianti fotovoltaici) fino al 30 giugno 2010. Le nuove regole entreranno in vigore dal 1° luglio per la misura 311B; gli impianti fotovoltaici, da quella data, saranno ammissibili solo se totalmente integrati architettonicamente, integrati ad un altro intervento e realizzati nelle zone C e D (aree rurali intermedie e con problemi di sviluppo) della Regione. La Provincia di Cremona è tutta in zona B e pertanto gli impianti fotovoltaici saranno esclusi. Per coloro che sono intenzionati a presentare la domanda della 311B nell’ambito di un pacchetto giovani la data ultima di presentazione è il 13 luglio 2010.
RICALCOLO TITOLI Nel 2010 i titoli verranno ricalcolati: - per l’integrazione delle trattenute dell’art. 69 nel Regime di Pagamento Unico; - per la riduzione lineare del 3.8% del valore dei titoli per finanziare l’art. 68. La riduzione del valore dei titoli sarà del 10% per i titoli zucchero e tabacco. Ci sarà l’assegnazione di nuovi titoli per chi ha presentato domanda di estirpo volontario vigneti e per chi coltivava grano duro nelle regioni del Sud Italia.
NOTA SUGLI INCENTIVI ALLA ROTTAMAZIONE DELLE MACCHINE AGRICOLE In data 17/05/2010 il Ministero per lo Sviluppo Economico ha reso noto che sono esauriti i fondi per gli incentivi alla rottamazione dei mezzi agricoli. Le domande di incentivo sono state 4559 per un ammontare di 20 milioni di euro. Per le aziende che intendono acquistare macchinari agricoli (trattori esclusi) e che hanno almeno un dipendente rimane aperto il canale finanziario della Regione Lombardia “Bando efficienza energetica” contenuto nel cosiddetto “Pacchetto fiducia” dove c’è ancora una buona disponibilità economica. In questo bando è previsto l’acquisto di una sola macchina. Per le aziende con allevamento di bovini da latte vi è poi la possibilità di acquistare macchinari compresi i trattori attraverso la “MIS 121 – Ristrutturazione del settore lattiero caseario” che ha avuto una buona adesione da parte delle aziende agricole. il
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INFORMAZIONE ALLE IMPRESE
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Attivazione del sistema di tracciabilità dei rifiuti agricoli - sistri Sottoscritto in Provincia il protocollo di intesa per la gestione dei rifiuti provenienti da attività agricola di Mara Malinverno La gestione dei rifiuti agricoli in Provincia di Cremona, sotto la spinta delle novità legislative introdotte dal sistema SISTRI, sta andando sempre più verso un approccio integrato tra soggetti pubblici e privati a beneficio di tutto il territorio: l’Amministrazione Provinciale ha approvato un nuovo Protocollo di Intesa mirato alla semplificazione dei conferimenti di rifiuti agricoli e i maggiori attori provinciali della filiera di ritiro e smaltimento rifiuti si sono aggregati al fine di favorire servizi ambientali di qualità e a costi competitivi (su cui torneremo a breve in forma molto più dettagliata). Nel frattempo la scaden-
za formale per l’iscrizione al SISTRI è passata, ma è ancora possibile procedere, per coloro che non hanno provveduto prima, senza incorrere in sanzioni. Pertanto, nel ricordare le condizioni per doversi iscrivere al SISTRI, e cioè essere produttori di rifiuti pericolosi oltre i 120 kg/anno, nel caso le aziende associate rilevassero quantitativi totali superiori, da smaltire nei prossimi mesi (si parla dei seguenti rifiuti: olio esausto; batterie; filtri-stracci e contenitori olio e solventi; rifiuti da cure zootecniche; lampade neon; imballaggi contaminati da agrofarmaci e medicinali), sono invitate con urgenza a provvedere
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all’iscrizione prima di attivare lo smaltimento dei rifiuti stessi. Si coglie l’occasione per segnalare che, purtroppo a causa di problemi di stoccaggio, smaltimento e recupero specifici delle plastiche, gli imballaggi contaminati da fitofarmaci, anche se bonificati, possono essere ritirati solo con il codice di rifiuto pericoloso. Si invitano i Soci a verificare prima costi e trasporto e, se del caso, rimandare lo smaltimento in attesa che si riattivi l’agevolazione data dal procedimento di bonifica. Per ulteriori informazioni si invitano i Soci (produttori di rifiuti pericolosi) a rivolgersi al proprio Ufficio Zona, al Segretario di Zona o al personale incaricato.
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FISCALE
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Silvia Trevisi Ufficio Fiscale Impresa Verde
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Fotovoltaico adempimenti fiscali Accise e Addizionali provinciali
La produzione di energia da fonti rinnovabili è soggetta ad obblighi fiscali indipendentemente dal fatto che l’attività sia considerata agricola o meno. Questi obblighi riguardano il versamento delle accise e dell’addizionale provinciale (la Lombardia non ha fissato l’addizionale regionale). Quello del trattamento fiscale dell’energia elettrica, con specifico riguardo alle accise, è un argomento finora poco trattato. Infatti si è spesso dibattuto sulla rilevanza tributaria degli impianti di produzione energetica, al fine del loro inquadramento nell’attività agricola oppure industriale. L’accisa ha regole comuni in tutta l’Unione Europea, è applicata a diversi prodotti, ma ha aliquote differenti da paese a paese. Si tratta di un’imposta indiretta che riguarda solo alcune categorie di beni (petrolio e altri prodotti energetici, energia elettrica, alcolici e tabacchi) ed è definita in un importo fisso espresso in euro, rapportato all’unità di misura del prodotto, nel caso specifico dell’energia in chilowattora. A carico del soggetto obbligato, è prevista oltre all’accisa anche l’addizionale provinciale all’accisa stessa. L’energia elettrica è sottoposta ad accisa: - al momento della fornitura ai consumatori finali; - al momento dell’autoconsumo. Ne deriva che la produzione di energia elettrica finalizzata esclusivamente alla vendita senza autoconsumo ne è esonerata e altresì gli impianti con potenza inferiore ai 20Kw non scontano obblighi di versamento di accise. Il Biogas per definizione ne è esonerato. Gli obbligati sono quindi coloro che producono energia elettrica da fonti rinnovabili con impianti superiori ai 20 Kwat e che non autoconsumano prevalentemente l’energia prodotta. Nello specifico, se un impianto di produzione di energia elettrica è dedicato alla sola cessione e i consumi interni sono alimentati da apposite forniture, questi ultimi risultano come normali utenze e gli obblighi fiscali ricadono in capo al venditore. In questo caso, non si configura il presupposto di imposizione fiscale in capo al produttore dell’energia. L’Agenzia Delle Dogane è l’Ente competente per il controllo fiscale sulla produzione e sul consumo dell’energia elettrica. Rilascia, previo sopralluogo per la verifica dell’impianto, la licenza d’esercizio a validità illimitata. Una volta ottenute tutte le abilitazioni necessarie, gli obblighi sono: • versare annualmente il diritto di licenza dovuto nel periodo il
dall’1 al 16 dicembre di ogni anno per l’anno solare successivo pari ad euro 23,24; • versare le accise e le addizionali dovute per gli enti locali mediante rate costanti mensili entro il 16 di ogni mese; • presentare la dichiarazione annuale di produzione e consumo, da trasmettere entro il mese di marzo dell’anno successivo, esclusivamente in via telematica, tramite il servizio telematico doganale; • comunicare eventuali variazioni societarie e del legale rappresentante, impiantistiche o dei consumi e della relativa accisa da versare. I versamenti dei tributi dovuti devono essere fatti in via telematica utilizzando il modello F24 accise. I codici tributo da utilizzare sono 2806 per l’accisa sull’energia elettrica e 2807 per l’Addizionale Provinciale. Il primo versamento è da fare entro il 16 del mese successivo alla data del rilascio della licenza. Sono tutte rate di acconto mensili, calcolate sulla base di un dodicesimo dei consumi dell’anno precedente. Il versamento a saldo scaturisce dalla dichiarazione di consumo entro il 16 di marzo dell’anno successivo a quello cui si riferisce. Le somme eventualmente versate in eccesso sono detratte dai successivi versamenti di acconto. L’importo dell’accisa ammonta ad euro 0,0031 al Kwh e l’importo dell’addizionale provinciale (per la Provincia di Cremona) è fissata in euro 0,01140/kwh. I soggetti obbligati sono registrati da un codice identificativo denominato “codice ditta”. La dichiarazione di consumo annuale deve contenere, oltre alle indicazioni relative ai dati del soggetto obbligato, anche gli elementi necessari per l’accertamento del debito d’imposta riferito ad ogni mese, nonché l’energia elettrica prodotta, prelevata o immessa nella rete di trasmissione o distribuzione.
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AMBIENTE
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Tracciabilità delle biomasse agricole per la produzione di energia elettrica Con i due recenti provvedimenti – Decreto MIPAAF/MISE del 2 marzo 2010 e Circolare MIPAAF del 31 marzo 2010 – si completa l’applicazione del quadro normativo incentivante stabilito dalla Legge Finanziaria 2008 per il settore delle agro energie. In particolare sono stati definiti i criteri per la tracciabilità degli oli vegetali puri (ovvero non modificati chimicamente) e delle biomasse destinati alla produzione di energia elettrica ai fini della relativa corresponsione degli incentivi in vigore: 1. con “tariffa omnicomprensiva” (conto energia) pari a 0,28 euro/kWh 2. con “certificati verdi” a coefficiente moltiplicativo k = 1,8. Come è noto, in relazione alla potenza dell’impianto per la produzione di energia elettrica, alimentato a biogas e biomasse agricole, compresi gli oli vegetali puri; • se è inferiore a 1 megawatt la normativa prevede che il produttore possa scegliere tra i due sistemi incentivanti; • se l’impianto è di potenza superiore a 1 megawatt la tariffa incentivante è quella che prevede il CV con applicazione del coefficiente moltiplicativo pari a 1,8 il valore assegnato. Uno dei punti più importanti rimasti in sospeso ancora dall’inizio del 2009 riguardava la definizione di biomassa agricola da accordi di filiera e da filiera corta, elementi che possono fare la differenza tra promozione di agro energie territorialmente sostenibili rispetto a fenomeni speculativi. Il Decreto MIPAAF del 2.3.2010 stabilisce le modalità per garantire la tracciabilità e la rintracciabilità della biomassa, per l’accesso ai certificati verdi con coefficiente k=1,8, ovvero per impianti con potenza superiore a 1 MW, individuando le seguenti casistiche: • Biomassa e biogas derivanti da prodotti agricoli, di allevamento e forestali; il
Mara Malinverno Ambiente e Innovazione
• Biomassa da intese di filiera, ovvero prodotta nell’ambito di intese di filiera o contratti quadro; • Biomassa da filiera corta, ovvero prodotta nel raggio di 70 km dall’impianto di produzione dell’energia elettrica. Se la biomassa è generica, ovvero deriva da altre tipologie di attività non rientranti nei casi evidenziati, il coefficiente k è pari a 1,3. Il sistema prevede la tenuta di documenti presso l’azienda relativi alla provenienza della materia prima, con relativo inoltro periodico al Ministero, che di concerto con il GSE vigila sulla corretta applicazione delle norme. Pertanto, tutti gli impianti in esercizio o in progetto/costruzione inferiore a 1 MW, alimentati da biomasse agricole aziendali e locali, non rientrano negli adempimenti di cui sopra, a parte quelli che utilizzano oli vegetali. Infatti, la Circolare MIPAAF del 31.3.2010 riguarda espressamente il sistema di tracciabilità degli “oli vegetali puri (Ovp)” al fine di poter accedere all’erogazione della “tariffa omnicomprensiva” pari a 0,28 euro/kWh. Questo è possibile, a prescindere dalla potenza dell’impianto e dalla provenienza della materia prima, purché “rintracciabile” secondo le previste procedure informatiche da parte di Agea. Viene istituita una fase transitoria per consentire agli operatori di avviare la produzione di energia elettrica già a decorrere dalla data di emanazione della circolare, in attesa del completamento del sistema, previsto per ottobre 2010. In altre parole gli operatori della filiera Ovp per poter accedere alla tariffa omnicomprensiva dovranno garantire la tracciabilità dell’intero ciclo produttivo delle materie agricole utilizzate, secondo disposizioni e controlli del Ministero delle Politiche Agricole, il quale provvederà a certificare la filiera Ovp stessa al GSE per il riconoscimento della tariffa. Le partite di oli provenienti da semi comunitari o extracomunitari potranno aderire al sistema reperendo “documentazione omologa” proveniente da altri Paesi, e su cui sarà sempre il MIPAAF a dare l’ok. Cremonese
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Aggiornamento situazione Ambrogio Toscani Ufficio Tecnico
Direttiva Nitrati
Come già noto, la Deliberazione di Giunta Regionale n. 5868 del 21/11/2007 – e successive integrazioni riportate nel bollettino ufficiale della Regione Lombardia, serie ordinaria n.1 del 4 gennaio 2010 – ha dettato in Lombardia le regole relative all’applicazione della Direttiva Nitrati. Riassumendo, si ricorda che il giudizio di conformità, a cui il procedimento nitrati deve necessariamente attenersi, si basa principalmente su quattro presupposti: • la produzione di refluo dell’azienda non deve essere superiore agli asporti colturali; • l’asportazione in azoto delle colture presenti nel fascicolo aziendale deve essere pari o superiore alla produzione dei reflui;
• la capacità di stoccaggio dei reflui prodotti deve essere pari o meglio superiore ai limiti minimi imposti; • si deve distribuire il refluo in modo da raggiungere un’efficienza di spargimento imposta e adeguata al tipo di refluo di allevamento. Per i presupposti 3 e 4 valgono gli stessi parametri sia nel caso l’azienda si trovi ubicata in ZV o in ZNV, mentre invece ai presupposti 1 e 2 vi sono le seguenti distinzioni: • in ZV (zona vulnerabile) si possono utilizzare mediamente fino a 170 kg di azoto per ha da reflui zootecnici • in ZNV (zona non vulnerabile) si possono utilizzare mediamente fino a 340 kg di azoto per ha da reflui zootecnici. Il vero limite è però rappresentato dalle
asportazioni colturali per cui può verificarsi la presenza di colture che hanno un’asportazione colturale in azoto che si attesta a valori inferiori a quelli sopra espressi, con conseguente riduzione dei volumi di distribuzione, oppure essere presente una coltura che invece asporta ben oltre i limiti sopra citati; in tal caso la differenza deve essere apportata con concime minerale fino alla completa copertura delle reali asportazioni. E’ importante limitare l’applicazione al suolo di fertilizzanti azotati. Per ottimizzare la fertilizzazione azotata e conoscere i rilasci ambientali è necessario compilare il piano di concimazione calcolando il reale fabbisogno (asportazione) delle colture. L’asportazione potrà essere compensata con la fertilizzazione organica (effluenti di allevamento) e fertilizzazione chimica (concimi minera-
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li), tenendo però in considerazione l’apporto di azoto proveniente dal suolo (già presente nel terreno o derivante dalla mineralizzazione delle riserve di azoto organico del terreno). Sarà importante ottimizzare l’efficienza della concimazione distribuendo l’azoto durante le fasi colturali in cui l’esigenza delle colture è maggiore, frazionando il quantitativo in più distribuzioni, al fine di raggiungere l’obiettivo di un’efficienza del 41% per i bovini, del 48% per i suini e del 55% per gli avicoli (presupposto n. 4). Le aziende che utilizzano la concimazione organica con reflui da allevamento (proprio o sparso attraverso una convenzione con altra azienda) devono quindi conoscere in partenza il contenuto medio per m3 di N nel liquame o nel letame apportati, calcolare e limitare lo spandimento ai limiti di vulnerabilità e compensare l’eventuale differenza con il reale asporto colturale con concimazione minerale. Es. un’azienda con 40.45 Ha (500 pertiche) a mais da granella sparge liquame bovino (2.5 kg N/m3) in Zona Vulnerabile. Decide di spargere il massimo quantitativo possibile di liquame (170 kg/ha) e di compensare la differenza di asportazione con Urea Minerale 40.453 Ha x 250 kg/ha (asportazione del mais da granella) = 10113.25 kg N 40.453 Ha x 170 kg/ha = 6877 kg N (calcolo kg apportati col liquame bovino corrispondenti a 6877 kg N/2.5 kg N/m3 = 2750 m3 di liquame). A titolo di esempio: un carro botte da 100 q corrisponde a 10 m3 asportazione colture – apporto organico = 10113.25 – 6877 = 3236 kg N (da compensare con urea) apporto minerale 3236 kg N / 46 =
70.35 q di Urea da acquistare che equivalgono ad uno spandimento ulteriore di 1.73 q/ha o 14 kg alla pertica. Le aziende che utilizzano solo la concimazione minerale devono limitare l’apporto di azoto alla reale asportazione colturale. Questo vale anche per le aziende Esonerate, cioè che non devono presentare il proprio Piano al Comune. Es: un’azienda con 40.45 Ha (500 pertiche) a mais da granella decide di utilizzare solo Urea minerale a titolo 46 40.453 Ha x 250 kg/ha (asportazione del mais da granella) =10113.25 kg N 10113.25 kg N / 46 (titolo urea) = 219.85 q da acquistare che corrispondono ad uno spandimento di 5.43 q / ha o di 43.97 kg/ pertica di urea. Si ricorda, inoltre, che una gestione attenta e razionale dell’avvicendamento delle colture può essere utile per contenere il rilascio di nitrati nell’ambiente.
NOTE IMPORTANTI • LE AZIENDE ZOOTECNICHE NON IN REGOLA CON GLI STOCCAGGI SONO TENUTE ALL’ADEGUAMENTO DEGLI STESSI ENTRO IL 31/12/2010. QUESTO VALE ANCHE PER LE AZIENDE ESONERATE DALLA PRESENTAZIONE DEL PUA/PUAS. • I PUA/PUAS come da Direttiva devono essere annualmente aggiornati. • Le convenzioni tra le varie Aziende in caso di variazione di Quantitativo o di terreno su cui effettuare gli spandimenti dovranno essere immediatamente aggiornate e consegnate all’Ufficio Tecnico competente pena le pesanti sanzioni pecuniarie previste
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dalla Direttiva in caso di controllo. • LA COMPILAZIONE DEL REGISTRO DEGLI SPARGIMENTI REFLUI E FERTILIZZAZIONI MINERALI E’ SEVERAMENTE OBBLIGATORIO, PENA PESANTI SANZIONI CON DENUNCIA ALLA PROCURA!!! • Al momento della stesura di questo articolo l’applicativo software per la compilazione del procedimento nitrati 2010 è appena stato reso disponibile agli operatori; nel frattempo le aziende obbligate alla revisione 2010 del procedimento (POA-PUAS e POA-PUA) sono pregate di far avere nel più breve tempo possibile, o presso l’Ufficio Tecnico della Sede Provinciale o presso i tecnici che operano negli Uffici di Zona, copia del procedimento del 2009 e dei relativi allegati (cartine terreni e planimetrie fabbricati aziendali). • Per le zone vulnerabili lo stato Italiano ha chiesto alla Comunità Europea la deroga per poter utilizzare un quantitativo di azoto superiore ai 170 kg: al momento siamo in attesa di una risposta, ma ammesso che questa sia positiva la deroga probabilmente sarà a 250 kg/ha, dovrà essere richiesta dalla singola azienda e sarà assoggettata a specifiche prescrizioni.
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GAL OGLIOPO pubblicati i bandi
Francesco Cazzamali Segretario Terranostra Cremona
Per la ricettività e le attività di diversificazione
Nel contesto di sviluppare la multifunzionalità dell’agricoltura nel territorio del GAL OGLIOPO, all’interno del Piano di Sviluppo Locale, dove vengono assegnati contributi per la diversificazione delle attività agricole, dopo l’approvazione della misura sulla “Filiera corta”, altri bandi sono stati pubblicati. Questi riguardano nello specifico: • “La realizzazione delle strutture di agriturismo”, con investimenti sulle strutture aziendali e per l’acquisto di attrezzature per l’implementazione dell’attività agrituristica; la percentuale di contribuzione ammonta al 40% della spesa ammessa, con investimento ammissibile minimo di 20.000,00 euro e massimo di 120.000,00 euro. • “La diversificazione delle attività agricole” rende disponibili risorse da destinare al recupero di strutture aziendali e fabbricati rurali e l’acquisto di strumentazioni ed attrezzature volti alla diversificazione dell’attività agricola (percorsi turistico sportivi in azienda, attività di custodia degli animali, ospitalità didattica, ecc.), anche qui con una contribuzione del 40% della spesa ammessa con investimento ammissibile minimo di 20.000,00 euro ed un massimo di 120.000,00 euro. • “La diffusione delle strutture ricettive” offre l’opportunità di finanziamento per incentivare la ricettività minore, attraverso l’avvio di attività di Bed & Brekfast, affittacamere ed ostelli; la percentuale di contribuzione ammonta al 50% della spesa ammessa, con investimento ammissibile minimo di 20.000,00 euro e massimo di 60.000,00 euro. I soggetti ammissibili, le tipologie di intervento finanziabili, le modalità di presentazione delle domande, da presentare entro il 30 giugno 2010, sono specificati nei bandi e seguono per gran parte le procedure del Piano di Sviluppo Rurale.
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INFORMAZIONE
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www.cremona.coldiretti.it Il sito garantisce un’informazione attenta e tempestiva. “Visitare” per credere A tutti i lettori del Coltivatore Cremonese rivolgiamo l’invito a visitare il sito di Coldiretti Cremona, considerandolo un puntuale, approfondito – ma soprattutto tempestivo – canale di informazione. Il sito, inaugurato in febbraio, viene aggiornato pressoché quotidianamente e contiene, oltre ai comunicati stampa diffusi dalla Federazione, uno spazio riservato a tutte le aree di Coldiretti e Impresa Verde Cremona. La consultazione è semplicissima. Tra le tante informazioni cui si può quotidianamente accedere, ne citiamo alcune: - è possibile sfogliare sia il periodico Il Coltivatore Cremonese (caricato sul sito ben prima dell’arrivo della copia cartacea nelle case), che la newsletter settimanale Coldiretti Cremona Informa; - è presente una sezione “Avvisi alle Imprese” che raccoglie una serie di
utili informazioni per le aziende; - c’è il “Bollettino diabrotica”, con il costante monitoraggio della situazione sul territorio; - c’è uno spazio ‘mercati’ con le quotazioni della settimana e i collegamenti alle principali borse nazionali; - attraverso una serie di link, è possibile collegarsi al Punto Coldiretti (il giornale online delle imprese agricole), ai vari siti nazionali di Campagna Amica, Caf, Caa, Terranostra, ecc.; - c’è il calendario di tutti gli appuntamenti sul territorio, dal Mercato di Campagna Amica alla partecipazione di Coldiretti a Fiere e manifestazioni. Molto altro (dalla “rassegna stampa” ai servizi tv, dalle ‘coordinate’ dei nostri uffici ai servizi offerti) può essere rapidamente letto sul sito, che si sta arricchendo di settimana in settimana. L’indirizzo è www.cremona.coldiretti.it. Visitare per credere.
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L’INFORMAZIONE ATTRAVERSO E.MAIL
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Per garantire un’informazione sempre più efficace, Coldiretti Cremona intende rafforzare la comunicazione “via posta elettronica” con le imprese agricole. Ogni settimana, com’è noto, tutte le aziende che dispongono di posta elettronica possono gratuitamente ricevere il notiziario “Coldiretti Cremona Informa”. Il medesimo canale potrà, in futuro, servire per rendere ancora più approfondita ed immediata la comunicazione tra la Federazione e le aziende. Invitiamo i Soci che dispongono di posta elettronica a segnalarlo ai nostri uffici, compilando questo tagliando, da riconsegnare al proprio Segretario di Zona o all’Ufficio Stampa. In alternativa, l’indirizzo di posta elettronica può essere comunicato direttamente, con una mail, a: ilcoltivatorecremonese@coldiretti.it oppure marta.biondi@coldiretti.it. NOME COGNOME COMUNE DI RESIDENZA E-MAIL
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PATRONATO EPACA
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Pensioni, scoperto il tesoro degli arretrati Già 200mila euro in più per gli anziani lombardi Scoperto un piccolo tesoro per i pensionati della Lombardia grazie agli arretrati mai riscossi e rimasti nei bilanci dell’Inps. Quasi 200.000 euro i fondi ritrovati e messi a disposizione degli anziani assistiti dagli sportelli del Patronato Epaca della Coldiretti. Gli ultimi pensionati “fortunati” sono in provincia di Mantova ed hanno riscosso rispettivamente 30.000 e 18.000 euro in più. A ciò naturalmente deve essere aggiunto anche un sostanzioso aumento della pensione riscossa ogni mese. Questi ultimi casi vanno ad aggiungersi a quelli che si sono registrati nelle scorse settimane nelle altre province della Lombardia e in particolare a Como e Brescia. Altre verifiche sono in corso per diversi casi in provincia di Milano. “Queste cifre non sono frutto del caso – dice Massimo Bocci, responsabile regionale del Patronato Epaca – ma sono il risultato di un lavoro certosino di analisi delle posizioni assicurative e delle situazioni dei pensionati che si rivolgono ai nostri sportelli. Epaca svolge questa attività a titolo gratuito e tutti possono rivolgersi ai nostri
sportelli il cui elenco è anche sul sito www.epaca.it. Le nostre stime dicono infatti che sono ancora molti coloro che potenzialmente possono avere diritto ad arretrati, in alcuni casi anche consistenti”. Senza un’analisi accurata delle situazioni da parte della task force dell’Epaca, nella quasi totalità dei casi presi in considerazione fino a oggi le persone interessate avrebbero continuato a percepire l’importo della propria pensione ignorando
Damiano Talamazzini Resp. Provinciale Patronato Epaca
che la stessa, in qualche caso da anni, era pagata dall’INPS con importi non corretti. Risposte ancor più importanti soprattutto nell’attuale congiuntura economica. “Epaca è il Patronato della Coldiretti – dice Eugenio Torchio, Direttore Regionale di Coldiretti Lombardia – ed è uno degli strumenti che la nostra Organizzazione mette in campo per assistere i cittadini, tutti, non solo quelli che fanno riferimento al mondo agricolo. Così come vogliamo accorciare la filiera per i prodotti avvicinando i consumatori alle eccellenze dei nostri territori, allo stesso modo vogliamo accorciare la filiera dei servizi mettendoci a disposizione di tutti i cittadini per la verifica dei loro diritti e nel rapporto con la pubblica amministrazione”.
Gli Uffici Epaca in provincia di Cremona CREMONA CREMA CASALMAGGIORE SORESINA CREMONA
Via D. Ruffini, 28 Via Macello, 34 Via Cairoli, 3 Via Matteotti, 12 Via Ala Ponzone, 8
Tel. 0372/732926 Tel. 0372/732911 Tel. 0372/732965 Tel. 0374/342329 Tel. 0372/499811
Associazione Pensionati, 7a Festa Regionale La Federazione Regionale Pensionati Coldiretti Lombardia ha indetto la 7^ edizione della “Festa Regionale dei Pensionati”, che si terrà il 30 giugno a Desenzano del Garda. Anche quest’anno l’iniziativa pone al centro i valori che da sempre troviamo nelle nostre famiglie contadine. Ci sarà dunque uno speciale momento dedicato alle coppie che nel 2010 celebrano l’anniversario dei 20, 30, 40, 45, 50 anni e oltre di matrimonio.
Il programma: - Ore 10.30. Duomo di Santa Maria Maddalena a Desenzano. Ritrovo dei partecipanti. Incontro con i dirigenti provinciali, regionali e nazionali. - Ore 10.45. Santa Messa concelebrata dall’arcivescovo Mons. Giovanni Battista Morandini, dal consigliere nazionale padre Renato Gaglianone, da don Claudio Vezzoli, consigliere regionale, e dai consiglieri ecclesiastici provinciali di Coldiretti Lombardia. - Ore 13.00. Pranzo presso il ristorante “Al Monastero” a Soiano del Garda (costo e 32,00). Nel pomeriggio, gita facoltativa in motonave alle Grotte di Catullo - Sirmione (BS). Informazioni e adesioni presso tutti gli Uffici Zona Coldiretti o presso la Segreteria provinciale dell’Associazione (Maria Luisa Parmigiani, tel. 0372.499808). il
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AMBIENTE E INNOVAZIONE
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GENNAIO/FEBBRAIO - 2010
La Biodiversità ricchezza universale Alcuni passi tra le strategie europea e nazionale e la nostra agricoltura di Mara Malinverno Nel dicembre 2006, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha deciso di proclamare il 2010 Anno internazionale della biodiversità. Spinta dalla forte preoccupazione sulle conseguenze sociali, economiche, ecologiche e culturali della perdita di biodiversità, l’ONU ha auspicato in quel momento, per gli Stati e tutti i soggetti privati e pubblici, impegni volti a rafforzare l’attenzione sull’importanza della diversità biologica attraverso azioni locali, regionali ed internazionali. Da tale contesto il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha elaborato una bozza di Strategia Nazionale per la Biodiversità, secondo le indicazioni e gli obiettivi della Comunicazione Europea n. 216 del 2006 “Arrestare la perdita della biodiversità entro il 2010 – e oltre. Sostenere i servizi ecosistemici per il benessere umano”, documento corposo presentato a Roma durante la Prima Conferenza Nazionale sulla Biodiversità svolto tra il 20 e il 22 maggio. Da anni, forse da troppo tempo, lo stillicidio sulle specie vegetali e animali a rischio di estinzione o scomparse che si sta verificando in ogni parte del mondo, pur avendo ottenuto un grande rilievo politico a livello globale, regionale e nazionale, non riesce ad essere fermato. La biodiversità mondiale è seriamente in pericolo, e il degrado degli ecosistemi terrestri dell’ultimo secolo non ha eguali nella storia umana passata. Il cosiddetto Obiettivo 2010 per ridurre la perdita di biodiversità, visti i dati che vengono snocciolati dalle indagini sull’argomento, purtroppo appare mancato, tant’è che l’UE vuole andare oltre e con la Strategia Europea e Nazionale guarda al 2020, per "arrestare la perdita
di biodiversità" entro tale data. Una recente indagine, pubblicata dalla Commissione Europea, evidenzia che la maggior parte dei cittadini ammette di non conoscere bene il significato del termine “biodiversità” e, tanto meno, di risentire nella pratica quotidiana le conseguenze di tale perdita. Si tende ad associare tale termine alla conservazione dei parchi e delle aree protette, a piante e animali rari, ma non tutti sono consapevoli del forte, fortissimo collegamento con la nostra alimentazione, o meglio, con l’alimentazione di tutti i popoli della terra. Questi dati hanno spinto la stessa UE a lanciare una massiccia campagna di informazione per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della biodiversità e sui rischi connessi al perdurare della diminuzione di specie vegetali e animali, che si può tradurre in perdita di ricchezza per la collettività. Tale campagna prende avvio da quest’anno e si inserisce in quello che sarà nei prossimi anni il Piano Strategico Europeo e Nazionale per ridurre i rischi derivanti dalla scomparsa di specie e varietà utili all’uomo e all’ambiente, attraverso l’integrazione tra la tutela della biodiversità (sia come variabilità genetica che come habitat) con le azioni che dovranno essere attuate da enti pubblici e privati e dalle imprese dei diversi settori. Tuttavia, da approfondimenti del complesso documento, Coldiretti Nazionale esprime la richiesta che la parte relativa ai rapporti tra agricoltura e biodiversità venga riformulata. Perché? Emerge che, nel considerare la biodiversità intimamente connessa con la cultura agricola, intesa come patrimoil
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nio secolare di sapiente coltivazione del cibo e del territorio, la consapevolezza dei “decisori politici” sia in linea con l’indagine di cui sopra: contrapporre anziché integrare. La biodiversità si manifesta anche nelle aree urbanizzate grazie alla capacità adattativa di molte specie animali e vegetali, ma ciò non è nulla rispetto all’eccesso di erosione dei terreni più fertili sacrificati sull’altare dello sviluppo industriale e infrastrutturale; spazi fruibili che non portano cibo e natura, anche se rispondono a bisogni collettivi. Allora la gestione e la cura della biodiversità diventa ulteriormente importante. Ma chi fa cosa? La Politica Agricola Comunitaria, prima di qualsiasi piano nazionale, già applica sulle attività agricole delle nostre imprese buone prassi di tutela del suolo e delle reti ecologiche e questo è molto più di quanto fanno altri che, per diversi motivi, determinano la progressiva frammentazione e degrado di habitat sensibili, e ciò non è considerato. Un quarto dell’agricoltura italiana viene esercitata in aree protette, ciò significa una grande condivisione di intenti e obiettivi, e anche questo non è considerato…….. In sostanza le imprese agricole sono disponibili a nobili scopi, anzi hanno già cambiato i loro processi produttivi indirizzandoli verso obiettivi compatibili con la promozione della biodiversità, ma l’attività d’impresa resta un’attività economica e pertanto a fronte di interventi di natura ambientale, devono essere garantite indennità compensative a copertura dei mancati redditi o maggiori costi di attività.
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Se la biodiversità non si riesce a conservare sul posto per esigenze della collettività in perenne espansione, si può agire molto attraverso le banche di germoplasma per le specie vegetali, di cui l’Italia ha una storica e ottima reputazione: in che condizioni versano quelle esistenti, quante risorse sono disponibili per il loro rinnovo? I semi hanno germinabilità variabile e spes-
AMBIENTE E INNOVAZIONE so delicata, non durano in eterno. Ecco dove l’agricoltura può essere un pilastro portante: una nuova attività complementare, remunerata, per la ricerca, la raccolta e la conservazione delle specie alimentari e foraggere, officinali, medicinali, forestali nazionali e locali, con tanto di “archivi” sia vivi che di sementi per arricchire e ampliare le banche esistenti, metterle in rete (non esiste
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ancora un catasto delle collezioni esistenti), e poi con tanta e seria selezione genetica, "bio-diversificare le nostre tavole senza scorciatoie transgeniche”. Ma ciò significa grande collaborazione e organizzazione, e soprattutto, tante risorse economiche per un reale percorso condiviso tra scienza e agricoltori. Non è un costo ma un investimento a beneficio dei nostri figli.
Il Centro Servizi per il Florovivaismo di Canneto Sull’Oglio Il comprensorio vivaistico Cannetese, che si colloca lungo i fiumi Oglio e Chiese, tra le province di Cremona e Mantova, con quasi 2mila ettari coltivati, ad oggi è considerato la maggiore area di produzione a livello europeo di piante caducifoglie destinate prioritariamente al verde urbano (parchi e viali), al verde privato, costruzione e manutenzione giardini e a interventi di riqualificazione ambientale pubblica. Il Centro Servizi per il Florovivaismo è una società in forma di consorzio tra produttori vivaisti, manutentori del verde e istituzioni locali pubbliche e private, costituito nel 1999 allo scopo di fornire assistenza tecnica e servizi specifici alle aziende, promuovere le produzioni delle aziende associate e sostenerle nei nuovi mercati, soprattutto esteri. Per valorizzare ed esaltare la produzione vivaistica di secolare tradizione del comprensorio, nel 2007 è stato registrato un marchio commerciale “PlantaRegina” che identifica la zona di origine e certifica le piante ornamentali caducifoglie ad alto fusto coltivate secondo un preciso disciplinare di produzione. Nel corso di questo decennio il Centro Servizi ha consolidato molte attività di promozione e di marketing territoriale: dalla presenza a fiere internazionali alla partecipazione ad appalti pubblici di fornitura di alberi certificati, alla ricerca scientifica sulle capacità delle specie caducifoglie di ridurre gli inquinamenti atmosferici delle aree urbane. Proprio in questo periodo si sta inoltre concretizzando la creazione del Distretto florovivaistico Cannetese che rappresenta il giusto riconoscimento della capacità del settore di coniugare proposte produttive, commerciali e territoriali, nell'ambito della sostenibilità ambientale ed economica.
Visita ai vivai dell'azienda Lambo di Solarolo Rainerio
Alle aziende florovivaistiche del Distretto, e allo stesso Centro di Canneto, Coldiretti Cremona sta dedicando una serie di servizi tv, proposti nella trasmissione W l’Agricoltura, in onda tutti i giovedì, intorno alle ore 20.15 circa sul Telecolor e Primarete (e in replica la domenica, ore 12, su Telecolor). Le foto raccontano alcune tappe.
Incontro con Stefano Ottoni,Vice Presidente del CSF
Visita ai vivai di Amos Maffezzoni, a Casteldidone il
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MOVIMENTI - ASSOCIAZIONE PENSIONATI
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Giovanni Rota Presidente dell’Associazione Regionale Pensionati Il Presidente dell’Associazione Provinciale Pensionati Coldiretti Cremona, Giovanni Rota, dal 12 aprile ha assunto anche la carica di Presidente dell’Associazione Regionale Pensionati Coldiretti. E’ stato eletto all’unanimità dal Consiglio regionale dell’Associazione, riunito a Milano presso la sede di Coldiretti Lombardia, alla presenza del Presidente di Coldiretti Lombardia Nino Andena, del Direttore regionale Eugenio Torchio e del Consigliere Ecclesiastico Don Claudio Vezzoli. Al fianco del neo Presidente, il nuovo Consiglio, in carica dal 30 marzo scorso, ha eletto in qualità di Vicepresidenti Franca Sertore di Sondrio e Pierluigi Cerri di Pavia. “Accetto questo incarico con grande entusiasmo – ha dichiarato il neo Presidente Rota –, con l’impegno di operare al meglio, insieme al nuovo Consiglio Regionale della nostra Associazione e in sinergia con tutta la Coldiretti, a tutela dei diritti dei pensionati dell’agricoltura lombarda e con la forte volontà di contribuire, per quel che ci compete, alla realiz-
zazione del grande progetto di Coldiretti per il Paese, che sta costruendo una filiera tutta agricola e tutta italiana”. Coldiretti Lombardia ha augurato buon lavoro al nuovo Presidente, ringraziando il Presidente uscente – il mantovano Spartaco Mari – per il prezioso lavoro svolto e per il concreto contributo apportato da tutta l’Associazione Regionale Pensionati in questi anni.
Il Presidente Rota accanto a Nino Andena, Presidente di Coldiretti Lombardia, durante il Consiglio Regionale dell’Associazione Pensionati LA
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MOVIMENTI - DONNE IMPRESA
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Chiusura del mese Mariano al Marzale Come’è consuetudine dal 1987 ad oggi, alla fine del mese di maggio le imprenditrici agricole di Coldiretti organizzano un incontro di preghiera in un santuario dedicato a Maria per ringraziare la Vergine ed invocarne la protezione. VenerdÏ 28 maggio, nel pomeriggio, ci si è dunque ritrovati a Ripalta Vecchia, presso il santuario della Beata Vergine del Marzale, per condividere alcune ore di preghiera, incontro e festa. Aperta dalla recita del Rosario, la giornata è proseguita con la celebrazione della Santa Messa, occasione per ribadire i valori e l’impegno delle tante famiglie che vivono del lavoro dei campi. Lasciamo siano le fotografie a raccontare l’iniziativa, conclusa, secondo tradizione, con un appetitoso rinfresco a km zero.
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DAL TERRITORIO
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Coldiretti a FierAgrumello Nel segno del Progetto per il Paese, teso a costruire una filiera tutta agricola e tutta italiana, si è posta la partecipazione di Coldiretti Cremona alla 35esima edizione di FierAgrumello, la Fiera Regionale Agricola di Primavera svoltasi sabato 10 e domenica 11 aprile a Grumello. Lo stand di Campagna Amica è stato punto d’incontro fra imprenditori agricoli, rappresentanti del territorio, operatori economici e cittadini, invitati ad una sosta tra le bandiere gialle, per gustare i genuini prodotti del territorio (Salame Cremona e Grana Padano in primis) e per proseguire nel dialogo volto alla tutela dell’agro-alimentare made in Italy.
La ‘carrellata’ di fotografie qui proposta ci fa ripercorrere alcuni momenti dell’intensa ‘due giorni’, vissuta presso lo stand di Campagna Amica.
Crema, appuntamento alla Fiera di S. Pantaleone La 15esima edizione della Fiera di San Pantaleone è alle porte. L’appuntamento è a Crema, presso l’Ersaf (ex Stalloni), in via Verdi 16, dal 10 al 13 giugno. L’inaugurazione è fissata per le ore 18 di sabato 12 giugno. Coldiretti, come avviene in ogni edizione, sarà tra i protagonisti della manifestazione: lo stand di Campagna Amica accoglierà imprenditori agricoli e cittadini, ai quali offrire in degustazione eccellenti prodotti “made in Crema”. Gli incontri daranno modo di rafforzare il patto teso a realizzare il Progetto per il Paese varato da Coldiretti, che sta costruendo una filiera tutta agricola e tutta italiana, un grande sistema agroalimentare, che garantisca reddito ai produttori e offra ai consumatori prodotti di qualità ad un prezzo giusto. I visitatori che si fermeranno allo stand di Campagna Amica potranno gratuitamente richiedere una copia de Il Coltivatore Cremonese, periodico della Federazione Coldiretti Cremona, insieme ad altro materiale informativo, così da conoscere più a fondo – e condividere – le battaglie e gli interventi dell’Organizzazione a difesa del made in Italy agroalimentare e del futuro delle nostre imprese agricole.
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Coldiretti alla “Tre Giorni” di Pizzighettone Stand con la presenza dei produttori e un distributore di latte fresco per sottolineare il valore della battaglia per l’origine in etichetta di Marta Biondi La battaglia per la trasparenza, a difesa degli allevamenti italiani e dei consumatori, è stata al centro della partecipazione di Coldiretti Cremona alla “Tre Giorni in Piazza”, expo tenutosi nei giorni 21, 22 e 23 maggio a Pizzighettone, all’interno delle antiche mura. Nel cuore di un territorio a forte vocazione lattiero-casearia, la Coldiretti – presso lo stand di Campagna Amica, dov’era presente anche un distributore automatico di latte fresco – ha puntato in primis proprio sull’azione tesa a vedere finalmente approvato a livello comunitario il decreto che fissa l’obbligo di indicazione dell’origine in etichetta per il latte a lunga conservazione e per tutti i formaggi. “In una situazione in cui tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro in vendita sugli scaffali sono ‘spacciati’ come Italiani, ma contengono latte proveniente da mucche straniere,
I rappresentanti del territorio (Comune, Provincia, Regione) si sono trattenuti a lungo presso lo stand di Campagna Amica, per un brindisi a base di latte e per proseguire nel dialogo sul progetto di Coldiretti per una filiera tutta agricola e tutta italiana
continuiamo con decisione la nostra battaglia – ha sottolineato Coldiretti Cremona, anche attraverso materiale informativo distribuito ai numerosi visitatori –. Né ci sorprende la decisione della Commissione Europea, che ha recentemente respinto la proposta di decreto ministeriale a firma di Luca Zaia, che disciplina l’etichettatura del latte.
Parte dello ‘staff’ di Coldiretti, presente allo stand di Campagna Amica, impegnato nell’incontro con consumatori e amministratori del territorio. Nei tre giorni a Pizzighettone il latte fresco proposto al distributore è letteralmente andato a ruba il
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Sappiamo che gli interessi in gioco sono grandi, da parte di chi vuol continuare a fare affari guadagnando sull’inganno che spaccia per italiano ciò che italiano non è. Insieme ai cittadini, noi proseguiamo con determinazione sulla strada della trasparenza: del resto, la recente esperienza del via libera comunitario all’etichettatura di origine dell’olio di oliva ci insegna che le giuste battaglie richiedono anni per essere vinte, ma alla fine anche in Europa dovranno prevalere gli interessi dei consumatori e le giuste richieste degli imprenditori agricoli”. Dalle frontiere italiane sono passati in un anno – ha denunciato la Coldiretti – ben 1,3 miliardi di litri di latte sterile, 86
milioni di chili di cagliate e 130 milioni di chili di polvere di latte di cui circa 15 milioni di chili di caseina utilizzati in latticini e formaggi all’insaputa dei consumatori e a danno degli allevatori. Il risultato è che tre cartoni di latte UHT su quattro venduti in Italia sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle in vendita è fatta con latte o addirittura cagliate provenienti dall’estero, ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio indicarlo in etichetta. Numerosissimi cittadini-consumatori (mamme, soprattutto) hanno fatto sosta al distributore di latte fresco, facendo letteralmente incetta di un prodotto buono, sicuro, garantito dagli allevatori
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e proposto ad un prezzo più che accessibile (50 centesimi al litro) che serviva per mostrare quanto grande sia la forbice tra i circa 33 centesimi percepiti dall’agricoltore per un litro di latte e il prezzo al quale il prodotto viene poi trovato sugli scaffali dei supermercati. I tre giorni d’incontro con i cittadini (ma anche con i rappresentanti del territorio, che si sono trattenuti a lungo allo stand, accanto agli agricoltori, concedendosi un brindisi a base di latte e una degustazione dell’eccellente salame cremonese di Cascina Brugnole dei fratelli Spoldi di Trigolo) sono stati occasione per sottolineare le finalità e il valore del progetto di Coldiretti per il Paese, che sta dando vita ad una filiera agricola tutta italiana per arrivare ad offrire, attraverso la rete di Consorzi Agrari, cooperative, farmers market, agriturismi e imprese agricole, prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori al giusto prezzo.
La presenza dell’azienda Cascina Brugnole ha permesso di gustare un’altra eccellenza del nostro territorio: il salame Cremona
Festa delle Croci in Sant’Eusebio Nel segno della preghiera e del fiducioso abbandono alla protezione del Signore si pone, da sempre, la ‘Festa delle Croci’, giornata d’incontro e riflessione
che ogni anno riunisce le famiglie del territorio intorno all’altare del santuario di Sant’Eusebio a Pizzighettone, per la celebrazione dell’Ascensione.
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Quest’anno la festa si è svolta domenica 16 maggio, aperta, nel pomeriggio, dalla recita del Rosario. Dopo la Santa Messa celebrata dal parroco don Vilmo Realini, i fedeli si sono riuniti nel prato che circonda il Santuario, per la benedizione delle Croci e la consegna delle stesse agli imprenditori agricoli. Ogni famiglia ha ricevuto una croce in legno, da portare con sé, per essere collocata nei campi, simbolo della provvidenza del Signore e dell’abbandono alla sua volontà e al suo amore di Padre.
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… come Agriturismo
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di Marta Biondi
Con le loro proposte e i loro prodotti, le aziende agrituristiche e le fattorie didattiche del territorio si lasciano alle spalle una primavera da protagonisti, mentre si candidano a vivere in prima linea anche la stagione estiva, ormai alle porte. Ripercorriamo, in sintesi, alcune iniziative che hanno portato le aziende cremonesi all’attenzione di stampa e tv, con l’impegno – nei prossimi numeri – di dare spazio alle proposte messe in campo da altre imprese agrituristiche di Coldiretti e Terranostra Cremona.
Agriturismo didattico in Cascina Fienil del Pesce Un agriturismo didattico è nato nella frazione di Fengo, Comune di Acquanegra, presso la Cascina Fienil del Pesce degli imprenditori agricoli Lanfredi. A dare il via a questa sfida è stata Elena Lanfredi, giovane insegnante che ha seguito l’intuizione di legare la consueta attività dell’azienda agricola (la coltivazione di mais e foraggi, l’allevamento di bovini da latte e, più recentemente, la produzione di energia elettrica attraverso un impianto a biogas) alla didattica rivolta a quanti desiderino conoscere più a fondo la vita e il lavoro di una moderna impresa agricola. “Fienil del Pesce è una tipica cascina lombarda, la più grande del Comune di Acquanegra Cremonese. La Cascina ha subito, negli anni, notevoli trasformazioni sul piano della modernizzazione degli impianti e dei metodi di zootecnia, con procedimenti che hanno avuto il merito di conservare intatte le antiche strutture” spiega Elena Lanfredi. “Le nostre proposte – prosegue – sono rivolte alle scuole di ogni ordine e grado, con le quali naturalmente l’appuntamento è rimandato al prossimo settembre. Al tempo stesso siamo aperti a famiglie, gruppi di adulti, gruppi della terza età. In estate, i nostri interlocutori potranno essere i grest”. All’interno del Fienil del Pesce si è per lungo tempo svolta anche la lavorazione casearia del latte, munto dalle mucche allevate qui, con la produzione di pregiati grana e burro. E’ possibile oggi vedere le attrezzature un tempo utilizzate per tale produzione. Al termine del viaggio, i gruppi hanno la possibilità di gustare un pranzo al sacco, sotto l’ampio porticato, regalandosi qualche ora di attività ricreativa nei verdi prati circostanti.
“Tutti i colori dell’arcobaleno” al Campagnino S’intitola “Tutti i colori dell’arcobaleno” ed è un progetto nato per favorire l’integrazione delle donne straniere in Italia. Promosso dalla Cooperativa L’Umana Avventura, il progetto ha trovato la convinta collaborazione del Patronato Epaca, che ha coinvolto nell’iniziativa l’azienda agrituristica-fattoria didattica “Il Campagnino” di Pessina Cremonese. “I Comuni della provincia di Cremona sono interessati da una forte presenza di cittadini stranieri, molti dei quali sono occupati in agricoltura. Le mogli, giunte in Italia per ricongiungersi al marito, spesso non hanno un lavoro e tendono a vivere relegate in casa, senza conoscere la lingua italiana. Tale isolamento si traduce nella difficoltà ad accedere a tutti quei servizi, a tutti quei supporti, che il nostro territorio mette a disposizione delle madri e dei bambini – spiega Damiano Talamazzini, Responsabile del Patronato Epaca –. Il progetto si pone l’obiettivo di sostenere le mamme extracomunitarie nel ruolo genitoriale e favorirne l’autonomia. E’ una mano tesa a tante donne, un’occasione per aprirsi all’incontro con la società italiana”. L’azienda Il Campagnino ha messo a disposizione gli spazi dove, una volta alla settimana, le donne si incontrano divenendo protagoniste di laboratori ludicocreativi e di momenti di alfabetizzazione; il tutto con la presenza di un’équipe composta da figure professionali quali un’educatrice per adulti, un’educatrice addetta all’infanzia, una psicologa e una mediatrice linguistico-culturale. All’invito ha risposto, ad oggi, un gruppetto di donne indiane, mamme che prendono parte ai laboratori insieme ai bambini, condividendo pomeriggi dedicati a vari temi: la cucina, la cura della persona, le tradizioni a confronto. il
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Alla Locanda San Martino il delitto è servito Il mistero è servito – insieme a un eccellente menu a km zero – alla Locanda San Martino di Grumello Cremonese. Paola Caizzi e Giampietro Pedrinazzi, giovani imprenditori agricoli che con professionalità e creatività conducono l’agriturismo-fattoria didattica nato presso la Cascina S. Martino, hanno proposto nelle scorse settimane una nuova, singolare iniziativa, subito accolta con grande interesse dai buongustai del territorio: una “cena con delitto”, durante la quale i commensali, oltre a godersi le specialità del territorio, vengono coinvolti in un gioco interattivo, prendendo parte alla risoluzione di un omicidio accaduto durante la serata. Fra antipasti e primi piatti, tra il secondo e il dessert (il tutto rigorosamente “della casa”), ai commensali viene ‘servito’ un autentico tuffo in un crimine apparentemente perfetto. Interagendo con gli attori che portano in scena la storia, i presenti prendono parte alla raccolta degli indizi, all’ascolto delle testimonianze e a veri e propri interrogatori, disputandosi la palma del “miglior detective” della serata. “Al suo debutto l’iniziativa ha riscosso grande interesse e curiosità. Non mancheranno nuovi appuntamenti. L’intento è regalare ai nostri clienti una serata piacevole e diversa dal solito, che sappia abbinare il desiderio di gustare i sapori del territorio e il piacere di ritrovarsi protagonisti di una storia piena di colpi di scena” spiegano i titolari dell’agriturismo, imprenditori agricoli di Coldiretti Cremona. Il premio per l’investigatore che ha fatto luce sul mistero, svelando l’identità dell’assassino, è stato un viaggio per due persone.
Pescarolo, Festa di S. Eurosia con Apiflor “La gente che vive del lavoro agricolo ha sempre avuto, nel nostro territorio, una grande devozione per Santa Eurosia, considerata la protettrice delle coltivazioni dalle intemperie. La prima domenica di maggio si facevano benedire le croci di legno, che poi venivano collocate nei campi, come richiesta di protezione dalla grandine e da tutti gli altri agenti atmosferici che possono procurare danno ai frutti della terra. La nostra fattoria didattica, in collaborazione con la Pro loco, ha voluto far rivivere questa bella tradizione”. Esterina Mariotti, titolare dell’agriturismo-fattoria didattica Apiflor di Pescarolo, spiega così l’iniziativa proposta domenica 2 maggio, avviata con il pellegrinaggio alla Madonna della Senigola, proseguita con il picnic sul prato all’interno dell’eremo e quindi con laboratori (per i bambini) e un incontro (per gli adulti) dedicati alla biografia di Santa Eurosia e al rito che la pone quale protettrice delle colture. Particolarmente significativa è stata la benedizione delle croci, con la presenza di don Emilio Garattini, Consigliere ecclesiastico di Coldiretti Cremona. Nel prato che circonda l’eremo, le croci in legno sono state benedette dal sacerdote ed affidate ai presenti, per essere collocate nei campi e negli orti, segno visibile del fiducioso abbandono alla divina provvidenza. “Per un’azienda come la nostra, la vocazione alla multifunzionalità non si traduce solo nel coniugare coltivazione e allevamento alla ristorazione e fattoria didattica – spiega l’imprenditrice –. Multifunzionalità significa anche condividere appieno la storia, i riti, la devozione, il cammino della nostra terra. Significa impegnarci per mantenere ben salde le nostre comuni radici, e con esse la nostra identità di gente dei campi”.
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AL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA
Crema, dopo la ‘festa di primavera’ attesa per la ‘festa del melone’ Ha preso il nome di Festa di Primavera ed è stata una speciale ‘uscita’ del Mercato di Campagna Amica a Crema. Domenica 30 maggio, sotto il portico di via Terni, sono tornati a prendere posto gli stand gialli degli agricoltori della Coldiretti per proporre ai cittadini, in vendita diretta, tutti i prodotti della nostra agricoltura: frutta e verdura appena colte in campagna, formaggi (con latte di vacca, bufala e capra) ottenuti da latte rigorosamente del territorio nei caseifici aziendali, carni e salumi in arrivo dagli allevamenti della provincia, e ancora miele, farine, paste, pane, gelato a km zero. Il tutto a prezzi convenienti. Accanto alla vendita diretta, ci sono state sorprese appositamente pensate per la Festa di Primavera, come gli assaggi di fragole e gelato, o le torte salate, con zucchine e asparagi, accompagnate da un bicchiere di ottimo vino. L’apporto delle fattorie didattiche ha permesso di dar vita al laboratorio dedicato ai bambini, sul tema della stagionalità. Così gli agricoltori riuniti in Agrimercato Cremona (l’associazione promossa da Coldiretti tra le imprese che effettuano la vendita diretta, nata il 15 dicembre 2008 con l’obiettivo di organizzare e valorizzare la presenza dei mercati di Campagna Amica sul territorio) hanno voluto sottolineare la presentazione
del calendario con le uscite a Crema nel 2010, reso finalmente ufficiale dopo la firma della convenzione con il Comune. Altri appuntamenti speciali attendono ora i cremaschi, a partire dalla festa del melone (domenica 27 giugno).
CALENDARIO 2010 A CREMA
Domenica 20 giugno Domenica 27 giugno (festa del melone) Domenica 4 e 18 luglio Domenica 1 e 22 agosto Domenica 29 agosto (festa d’estate)
Domenica 5 e 19 settembre Domenica 3 e 10 ottobre Domenica 7 e 21 novembre Domenica 28 novembre (festa d’autunno) Domenica 5 dicembre Domenica 19 dicembre
DEBUTTO ANCHE A BAGNOLO
E’ fissato per domenica 13 giugno il debutto ufficiale del Mercato di Campagna Amica a Bagnolo. Sarà l’avvio di un altro appuntamento fisso, che si rinnoverà ogni seconda domenica del mese, in centro (nella piazza davanti alla Chiesa parrocchiale), dalle ore 8 alle 12.30.
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KM ZERO
NUMERO 3
MAGGIO/GIUGNO - 2010
Il Mercato di Campagna Amica ha debuttato a Vescovato Dopo Cremona, Casalmaggiore, Crema, Soresina e Pandino, il Mercato di Campagna Amica conquista in provincia un’altra “piazza”: sabato 22 maggio, dalle ore 8 alle 13, gli stand degli agricoltori di Coldiretti hanno infatti vissuto la loro prima uscita anche a Vescovato, in piazza Roma, a pochi passi dal palazzo municipale. Il debutto è stato accolto con entusiasmo dai cittadini, che si sono presentati in gran numero all’appuntamento con la freschezza, qualità e bontà dei prodotti a km zero. L’appuntamento verrà riproposto tutte le settimane, il sabato mattina, con l’impegno di arricchire l’offerta conducendo in piazza un numero sempre maggiore di aziende agricole. “Il Mercato di Campagna Amica crea un filo diretto fra agri-
Tutti gli appuntamenti in provincia - CREMONA. Al Foro Boario, tutti i venerdì. - CASALMAGGIORE. In Piazza Turati, il sabato. - SORESINA. Il lunedì, davanti al Palazzo Comunale. - CREMA. Vedi calendario nella pagina accanto. - VESCOVATO. Tutti i sabati, in piazza Roma - PANDINO. Il 1° e il 3° giovedì del mese, p.zza Vittorio Emanuele - BAGNOLO. La 2° domenica del mese, in centro
coltori e famiglie. Acquistando direttamente dai produttori, i cittadini trovano prodotti buoni, dall’origine garantita, a prezzi competitivi – sottolinea Alberto Soragni, Presidente di Agrimercato Cremona –. Su un euro di spesa, oggi solo 17 centesimi finiscono alle imprese agricole. Il resto della somma si perde in una lunga catena, che danneggia tanto il produttore quanto il consumatore. Da qui l’impegno di Coldiretti nel dar vita ad una filiera tutta agricola e tutta italiana, nella quale l’incontro tra agricoltori e cittadini sia immediato, a tutela della qualità, sicurezza e convenienza del prodotto autenticamente made in Italy”. L’impegno nel segno del progetto di Coldiretti per il Paese prosegue. Si lavora, infatti, per giungere quanto prima ad un altro, attesissimo debutto: il varo del Mercato di Campagna Amica a Castelleone. (m.b.)
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