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Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Cremona
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ANNO 66 numero 3 giugno/luglio 12
L’Italia che fa l’Italia
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Direzione, Redazione, Amministrazione Via G. Verdi, 4 - I piano Cremona - Tel. 0372499811 Direttore responsabile Simone Solfanelli
Redattore capo Marta Biondi
Hanno collaborato a questo numero Marco Benedini, Giacomo Maghenzani Dianella Mariotti, Andrea Ragazzini Silvia Trevisi
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Bruno Toscani, Ambrogio Toscani Marta Biondi, Claudia Cabrini
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Questo mensile è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
sommario da 2 a 8 L'Italia che fa l'Italia Assemblea Nazionale a Roma 9 A proposito di Consorzio Agrario 11 Intesa sul prezzo del latte 12/13 Grana della solidarietà 14/15 PLIS Terre dei Navigli 16 Sospensione SISTRI 17 Art. 68, pubblicati i premi 18/19 IMU: chiarimenti da 20 a 23 Datori di lavoro da 24 a 28 Giovani per l'Italia Speciale Assemblea 31/33 Appuntamenti 34 Coldiretti sul territorio
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5 LUGLIO 2012 PALALOTTOMATICA – ROMA EUR
Marini: “Ora avanti su etichetta, semplificazione e internazionalizzazione” Sbloccare la legge sull’etichetta d’origine di tutti gli alimenti; attuare la semplificazione per alleggerire un carico burocratico che fa perdere cento giorni di lavoro alle imprese agricole; concretizzare l’internazionalizzazione per aprire nuovi mercati. Sono queste le tre cose da fare entro i prossimi mesi, secondo quanto dichiarato dal Presidente Sergio Marini nel chiudere i lavori dell’Assemblea nazionale di Coldiretti, svoltasi giovedì 5 luglio al Palalottomatica di Roma Eur davanti ai quindicimila agricoltori, rappresentanti di tutti gli imprenditori agricoli della Coldiretti. “Etichetta, semplificazione e internazionalizzazione sono alcuni degli impegni assunti oggi dai Ministri Passera (Sviluppo economico) e Catania (Politiche agricole)" ha sottolineato il Presidente Marini "impegni che dobbiamo ora portare assieme fino in fondo, ed è su queste che misureremo le azioni della politica”. Per Marini “non è accettabile l’assenza di una legge chiara sull’etichettatura. E l’Europa, cercando la via del compromesso, ha deciso di metterci altri tre anni per risolvere la questione”. Da qui un forte appello al Ministro Catania “che in altre occasioni si è dimostrato coraggioso”. Con il recente vertice di Bruxelles la politica ha dimostrato che può recuperare la sua sovranità e l’Italia può tornare ad avere il ruolo che merita nei confronti degli altri Paesi membri: “La politica – ha detto Marini – ha battuto un colpo anche grazie alla minaccia di veto dell’Italia, che non bisogna avere paura di usare nei momenti centrali, come la riforma della politica agricola comune (Pac) dalla quale dipende molto del futuro del cibo, dell’ambiente,
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del paesaggio e della qualità della vita del Made in Italy. L’agricoltura produce beni etici durevoli in termini sociali e ambientali che non si misurano con il Pil, ma dai qualI dipende molta parte della qualità della vita degli italiani”. Ma occorre anche “cogliere l’occasione della spending review per togliere di mezzo una volta per tutte quegli adempimenti burocratici inutili che tolgono all’attività di impresa vera 100 giorni l’anno. Il vero vantaggio di una spending review “possibile” – ha sottolineato Marini – non è solo nel taglio del personale pubblico che sarà difficile per il costo sociale che ne deriverebbe ma nel recupero di almeno 100 giornate di lavoro all’anno che gli imprenditori perdono per stare dietro alle carte. Non vanno certo eliminati quegli adempimenti che garantiscono la sicurezza alimentare ed ambientale che qualificano il nostro Made in Italy, ma non c’è dubbio che troppo spesso la burocrazia si inventa pratiche per giustificare se stessa. Basterebbe ridimensionare questa micidiale spinta creativa per recuperare qualche punto di Pil”. Bisogna poi creare un percorso di penetrazione dei mercati internazionali. “E’ assurdo – ha sottolineato Marini – che il 200-300 per cento del mercato potenzialmente assorbibile al mondo noi lo lasciamo occupare dai falsi”. Parlando ai quindicimila imprenditori agricoli riuniti al Palalottomatica di Roma Eur, il Presidente Sergio Marini ha detto “questa è l’Italia che noi siamo: quella che prova a rimettersi in piedi, e lo fa con grande dignità”. “E’ l’Italia – ha aggiunto – delle terre che hanno subito il terremoto, che provano e lavorano per rialzarsi. L’Italia di tantissimi giovani che tornano a fare gli agricoltori per scelta e che sono una speranza per il futuro. L’Italia bella, quella del nostro paesaggio e delle nostre imprese al femminile (un terzo delle nostre imprese è al femminile, nessun altro può dire altrettanto). E l’Italia che resta sempre in campo è anche quella dei meno giovani, che continuano a lavorare più a lungo di tutti gli altri, e poi prendono 500 euro di pensione”. “In questa sala c’è uno spaccato dell’Italia più bella, l’Italia dove troviamo quei sentimenti e quei valori che rendono la vita ancor più degna di essere vissuta” ha proseguito il Presidente Nazionale della Coldiretti. Nel suo intervento Marini ha evidenziato un altro elemento che rende unico ed esclusivo il settore agricolo. Rivolto ai Ministri Corrado Passera e Mario Catania ha detto: “Quando si consuma cibo, dentro lì c’è una serie di componenti che incidono sullo stare bene dei cittadini (“vale molto più del Pil, lo stare bene dei cittadini”). Quando si consuma cibo, dentro ci sono la cultura del territorio, la tipicità e la creatività della gente che lo ha prodotto, la sicurezza alimentare che abbiamo garantito, quella qualità assicurata dalla lotta continua per la biodiversità e la tipicità. Tutto quello che ci fa stare bene. E un Paese è contento se sta bene”. “Nell’agricoltura, nel lavoro di tutti noi – ha detto Marini – ci sono la sicurezza dell’ambiente, la bellezza del paesaggio. il
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Cose che ci fanno stare bene. E che nessuno considera mai. Nella nostra agricoltura ci sono germi di solidarietà tra generazioni, tra territori, unici ed esclusivi, che per un Paese come il nostro sono preziosissimi”. Marini ha così descritto “un welfare dello stare bene, della felicità, in un contesto di sostenibilità unica”. “Nei nostri mercati c’è il valore, che si recupera, di una stretta di mano fra agricoltore e cittadino – ha aggiunto –. C’è un elemento di trasparenza che è un valore enorme. Il coraggio, la bellezza, la coesione sociale non si comprano e non si vendono. Purtroppo sul mercato oggi valgono zero, ma nella nostra agricoltura ci sono, e vanno riconosciuti e valorizzati”. “Il nostro – ha poi ribadito il Presidente di Coldiretti – è un modello per tutti. Non s’inventi l’Italia vie di sviluppo che sono lontanissime dalla nostra storia. Torniamo a fare quello che sappiamo fare bene: grande cibo, grande territorio, grande innovazione, grande creatività. Ci sarà sempre un mercato più vasto che cerca prodotti con queste componenti immateriali”. “Torniamo a fare l’Italia – ha concluso Sergio Marini –. E’ questa l’Italia che vogliamo. E’ quella che faticosamente stiamo costruendo”. Cremonese
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“L’Italia che fa l’Italia” Riportiamo alcuni stralci della relazione del Presidente Sergio Marini all’Assemblea Nazionale
“Noi rappresentiamo un’idea di crescita e di sviluppo completamente diversa da quella dominante: l’Italia e il suo futuro sono legati alla capacità di tornare a fare l’Italia, cioè di essere l’Italia della grande creatività, delle piccole e medie imprese agricole, artigiane, manifatturiere che poi sanno crescere e conquistare il mondo”. Questa l’analisi proposta dal Presidente della Coldiretti Sergio Marini, nel suo applauditissimo intervento all’Assemblea nazionale della principale organizzazione agricola italiana, giovedì 5 luglio 2012, alla presenza di 15mila agricoltori provenienti a Roma dalle campagne di tutte le regioni e province. “L’Italia che fa l’Italia”: questo il titolo dell’importante assise, aperta dalle note dell’Inno nazionale e dalla lettura dei saluti rivolti all’Assemblea dal Santo Padre Benedetto XVI e dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Sono seguiti gli interventi di Mons. Mariano Crociata, Segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, del Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, del Ministro delle Politiche Agricole Mario Catania, di Vincenzo Tassinari, Presidente di Coop Italia, e di Carlo Petrini, Presidente internazionale di Slow Food. il
Di seguito riportiamo alcuni passaggi, tratti dall’intervento del Presidente Nazionale Sergio Marini.
“PER BATTERE LA CRISI, L’ITALIA TORNI A FARE L’ITALIA”
“C’è un'Italia del buon cibo e di quell’agroalimentare che sa incontrare i bisogni profondi dei consumatori e dei cittadini, del turismo, dell’arte, della cultura, della bellezza, dell’innovazione intelligente. E’ questa l’Italia futura, quella per cui – ha detto il Presidente Marini – il territorio è una miniera di opportunità, il cui modello di sviluppo è compatibile con la salvaguardia di un capitale umano e sociale unico al mondo e con la sapiente ricerca della felicità e dello stare bene insieme”. Per battere la crisi, questa è la via indicata dal Presidente della Coldiretti: puntare sulle straordinarie leve competitive dell’agricoltura, “che sono belle, perché sono uniche ed esclusive. Stanno nel territorio, che è una miniera di risorse. Sono le leve del paesaggio, della bellezza, della cultura, della storia e tradizione, del capitale sociale, della capacità di innovare. L’agricoltura trova queste leve, le implementa, le Cremonese
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fa crescere”. “Abbiamo una cultura del territorio che va ben oltre la cultura del puro Pil” ha aggiunto Marini, ribadendo la convinzione che “per superare la crisi, l’Italia deve tornare a fare l’Italia”
SPENDING REVIEW: “SI TAGLI LA BUROCRAZIA”
“Occorre cogliere l’occasione della spending review per togliere di mezzo una volta per tutte quegli adempimenti burocratici inutili che tolgono all’attività di impresa vera 100 giorni l’anno. Il vero vantaggio di una spending review “possibile” non è solo nel taglio del personale pubblico, che sarà difficile per il costo sociale che ne deriverebbe, ma nel recupero di almeno 100 giornate di lavoro all’anno che gli imprenditori perdono per stare dietro alle carte. Non vanno certo eliminati quegli adempimenti che garantiscono la sicurezza alimentare ed ambientale e che qualificano il nostro Made in Italy, ma non c’è dubbio che troppo spesso – ha detto Marini – la burocrazia si inventi pratiche per giustificare se stessa. Basterebbe ridimensionare questa micidiale spinta creativa per recuperare qualche punto di Pil”.
particolari con quelli generali. Così in Italia e così in Europa” ha affermato il Presidente Marini nel suo intervento all’Assemblea nazionale. “Si dice – ha proseguito – che stiamo vivendo una crisi finanziaria economica globale: questa è una “non verità” perché quella che stiamo vivendo è una crisi “politica globale”. La responsabilità è infatti della politica che ha fatto un passo indietro, accettando la globalizzazione dei mercati senza globalizzarsi. In ciò non è mancata una certa supponenza: l’idea infatti che il mercato si sarebbe autoregolamentato è stata puntualmente smentita dalla storia. La globalizzazione senza regole è diventata globalismo, il mercato senza regole mercatismo, dove tutto è merce e il Pil è l’unico misuratore con la speculazione che vince sull’etica e sul lavoro”. “Dalla politica non si prescinde, oltre c’è il vuoto, lo sappiamo, ma sappiamo anche che “la cattiva politica” rischia di compromettere il destino del Paese e il destino dell’Europa – ha sottolineato Marini –. Abbiamo bisogno di tanta buona politica, che sappia intervenire tempestivamente, che sia rivolta al fare, che ritrovi una salda visione etica. Ne abbiamo bisogno a casa nostra e fuori”. Per usare le parole di De Gasperi: “Lo sforzo di mediazione e di equità……è compito necessario dell'Autorità europea”.
“C’È UNA VIA ITALIANA ALLO SVILUPPO”
“Il modello delle economie di scala e le leggi del Pil e della finanza da sole stanno impoverendo le nostre famiglie e i nostri territori, spingendo a produrre al minor costo, senza tenere in alcuna considerazione il prezzo sociale, ambientale ed etico che provocano – ha detto il Presidente della Coldiretti Sergio Marini –. Siamo convinti che il nostro Paese possa ritrovare una via sostenibile di sviluppo e competitività sui mercati locali e globali solo se saprà ripartire dai territori, in primo luogo dal loro patrimonio ambientale e culturale, e dalla creatività delle sue piccole e medie imprese che insieme rendono distintivo il marchio Italia”. “Una via che – ha precisato Marini – saprà reggere anche la competizione globale, contando sulla produzione e su flussi di merci speciali per bisogni speciali, percepiti dai consumatori sparsi in molti luoghi del mondo. Ma vi è anche un altro aspetto, forse più importante. L’agricoltura che rappresentiamo, fatta di dialogo diretto con la società attraverso la vendita diretta e di risposte concrete alle sue scelte di consumo sempre più consapevoli, racconta che si può generare nuova economia e nuova occupazione arricchendo nel contempo la comunità, garantendo la nostra gente prima come cittadini e poi come consumatori. E’ tempo di ripensare lo sviluppo in una logica di benessere secondo principi di sostenibilità, etica del lavoro e coesione sociale”.
“DOBBIAMO INVESTIRE SU VALORI ETICI E BENI COMUNI”
“Possediamo una borsa valori che sa misurare con puntualità solo il danaro e la ricchezza – ha denunciato il Presidente Marini –. La crisi in cui viviamo non deve oscurare, come è accaduto in questi anni, la necessità di investire anche su un'altra gamma di valori, che sono valori che non si vendono e acquistano e che quindi non sono misurati dal Pil ma sono durevoli, continuativi che non conoscono erosione: la socialità, l’amicizia, la famiglia, lo stare bene assieme, la spiritualità nelle sue varie espressioni culturali, la solidarietà”. “In questi anni – ha continuato Marini – l’Italia ha conosciuto il logorio di una serie di beni che nell’ultimo cinquantennio le hanno consentito di diventare una grande potenza economica. Un ulteriore peggioramento su questa strada potrebbe
RIFORME: “LA POLITICA SPESSO HA SMARRITO IL CAMMINO”
“Troppo spesso la politica ha smarrito il suo cammino, confondendo gli interessi il
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comprometterne severamente la ripresa. Vi sono “beni” dalla cui stabilità dipendono le energie stesse e la coesione dell’intera comunità: ci riferiamo alla salute, alla formazione, al concetto di sussidiarietà, alla strumentazione scientifica, a condizioni di lavoro ‘dignitose’ che necessariamente comprendono una soglia di reddito equa per tutti. Dalla tenuta di questo patrimonio, in un’economia sociale di mercato - ha concluso Marini - dipendono le vite delle famiglie, l’avvenire dei figli, l’autunno degli anziani e i singoli destini individuali. Noi restiamo impegnati per far sì che l’azione dello Stato, delle amministrazioni pubbliche, dei soggetti privati sia avviata in questa direzione”.
ad avere il ruolo che merita nei confronti degli altri Paesi membri – ha rimarcato il Presidente della Coldiretti –. La politica ha battuto un colpo anche grazie alla minaccia di veto dell’Italia, un veto che non bisogna avere paura di usare nei momenti centrali, come la riforma della politica agricola comune (Pac) dalla quale dipende molto del futuro del cibo, dell’ambiente, del paesaggio e della qualità della vita del Made in Italy. L’agricoltura – ha concluso il Presidente Marini – produce beni etici durevoli in termini sociali e ambientali che non si misurano con il Pil, ma dai quali dipende molta parte della qualità della vita degli italiani”.
CRISI: “LA MERCIFICAZIONE DEL CIBO AFFAMA UN MILIARDO DI PERSONE”
“L’AGROALIMENTARE ITALIANO È IL MODELLO VINCENTE”
La mercificazione del cibo accende focolai di rivolte e costringe un miliardo di persone a soffrire la fame. E’ quanto ha affermato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini in Assemblea, alla presenza di 15mila agricoltori provenienti a Roma dalle campagne di tutte le regioni e province. “La speculazione non dà ormai riparo da periodiche volatilità dei prezzi dei prodotti agricoli, che è solo uno degli effetti di un sistema economico globale che ha declassato il cibo a merce qualsiasi dimenticandone l’essenza come bene essenziale e, per sua natura, a destinazione universale. E’ sul valore del cibo come bene comune e della produzione agricola come sua premessa primaria che si basa il nostro progetto a sostegno dell’agroalimentare italiano”. “Il valore del cibo come bene comune – ha sostenuto Marini – è l’unico che possa garantire uno sviluppo sostenibile della produzione alimentare fondato sui territori, che coniughi i principi di sovranità e sicurezza alimentare con quelli di equità e accessibilità di tutti al cibo. E’ attorno a questo valore che la nostra agricoltura di qualità concilia gli interessi delle nostre imprese con quelli dei cittadini e della collettività”.
UE: LA POLITICA È TORNATA SOVRANA. “L’ITALIA PONGA IL VETO ANCHE SULLA PAC”
“Con il recente vertice di Bruxelles la politica ha dimostrato che può recuperare la sua sovranità e l’Italia può tornare
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“Nel grande mare della globalizzazione ci salveremo solo ancorandoci a quei prodotti, quei manufatti, quelle modalità di produzione che sono espressione diretta dell’identità italiana, dei suoi territori, delle sue risorse umane”. E’ quanto ha ribadito, a più riprese, il Presidente Sergio Marini nel suo intervento all’Assemblea nazionale. “Questo patrimonio è inalienabile e costituisce la più forte leva competitiva del nostro ‘produrre’, come confermano le imitazioni del nostro Made in Italy su scala mondiale che hanno raggiunto proporzioni gigantesche a riprova della sua assoluta unicità e della sua straordinaria bontà”. “L’agroalimentare italiano – ha aggiunto Marini – è un riferimento per individuare strategie di sviluppo per l’intero Paese: il modello agricolo italiano è infatti vincente nel mondo dove ha conquistato primati nella qualità, tipicità e nella salubrità delle produzioni, ma anche nel valore aggiunto per ettaro di terreno, ovvero la ricchezza netta prodotta per unità di superficie dall’agricoltura italiana è praticamente il doppio di quella di Germania, Francia e Spagna e il triplo di quella Inglese”. “Leadership per i prodotti tipici, record di longevità grazie alla dieta mediterranea, top di presenze per il turismo enogastronomico, i sistemi di controllo più efficaci del mondo per garantire la salubrità dei prodotti, sono alcuni dei primati del Made in Italy agroalimentare. Un settore – ha concluso Marini – che rappresenta il 15 per cento del Pil nazionale, con un valore complessivo di 250 miliardi di euro”.
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Al Palalottomatica continua il progetto di Coldiretti Cari Soci, “Coldiretti: l’Italia che fa l’Italia”. Questo l’importante – eloquente – tema dell’Assemblea Nazionale che abbiamo vissuto giovedì 5 luglio al Palalottomatica a Roma. Un appuntamento atteso, vitale, al quale hanno preso parte quindicimila imprenditori agricoli italiani provenienti dalle campagne di ogni regione e provincia d’Italia, in rappresentanza di tutta la nostra Coldiretti, la prima e la più grande Organizzazione degli imprenditori agricoli del Paese.
con un territorio che in termini di bellezza e ricchezza (dal paesaggio all’arte) non ha eguali. In pochi anni l’agroalimentare italiano da una economia di sussistenza ha saputo conquistare primati mondiali e diventare simbolo e traino del Made in Italy facendo leva sulla diversità e sul forte legame con il territorio. L’agroalimentare italiano è diventato in tutto il mondo sinonimo di uno stile di vita di successo fondato su qualità e benessere. E la dieta medi-
Eugenio Torchio Delegato Confederale Coldiretti Cremona
terranea è stata dichiarata dall’Unesco “patrimonio dell’umanità”.
Abbiamo ascoltato dal Presidente Sergio Marini i tanti passi compiuti nella concretizzazione del nostro progetto per una filiera tutta italiana, un cammino che sta costruendo un sistema agroalimentare in cui i processi avvengano interamente in Italia, gestiti per una parte sempre più importante, ove possibile in ogni fase, direttamente dagli agricoltori. Questo per dare reddito alle nostre imprese assicurando al tempo stesso alle famiglie italiane acquisti genuini, sicuri, dall’origine garantita, ad un giusto prezzo.
Lo diciamo con convinzione: l’agroalimentare italiano è un positivo esempio – il più positivo tra gli esempi – per l’intero sistema economico del Paese, il cui rilancio dipenderà dalla capacità di essere diversi e migliori e non omologati a quei sistemi produttivi che operano con strutture di costi per noi irraggiungibili. Cibo, cucina, agroalimentare, insieme alla cultura e alla creatività dei nostri giovani, ci permetteranno di superare la crisi e dare un futuro alle nostre aziende, alla società tutta, al sistema Paese.
Con il nostro Presidente abbiamo parlato di quella che senza dubbio è la forza – la marcia in più – dalla quale il rilancio del Paese deve ripartire: la nostra identità, la nostra distintività, il nostro “essere l’Italia”. Non ci stanchiamo di ripeterlo: siamo il Paese leader mondiale della qualità agroalimentare, con un patrimonio di prodotti dop e igp che tutti ci invidiano,
Tutte le azioni che minano queste leve, che indeboliscono le imprese agricole o vanno a toccare la credibilità del made in Italy a tavola, minano il futuro del Paese. Al contrario, il valore immateriale dell’azione che tutti i giorni i produttori e il sistema della filiera compiono va nella direzione di sostenere gli interessi del Paese. Da un lato, dunque, deve proseguire
Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l'Europa investe nelle zone rurali PSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura http://ec.europa.eu/agriculture/rurdev/index_it.htm
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con sempre maggiore forza, con sempre maggiore determinazione, la lotta al falso made in Italy, agli inganni che tolgono reddito alle imprese agricole. Basti dire che il fatturato del cibo Made in Italy taroccato ha raggiunto nel mondo i 60 miliardi di euro, più del doppio del valore delle esportazioni originali di prodotti agroalimentari nazionali. A livello internazionale si stima che siano falsi più di due prodotti di tipo italiano su tre in commercio. Questa "pirateria agroalimentare" causa ingenti danni economici e di immagine alla produzione italiana. Va dunque combattuta, con accordi internazionali sulla tutela
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delle denominazioni dai falsi, ed anche facendo chiarezza a livello nazionale ed europeo, dove occorre estendere a tutti i prodotti l'obbligo di indicare in etichetta l'origine dei prodotti alimentari. Ancora un dato: nella fase economica della recessione, l’agricoltura è l’unico settore in controtendenza nel 2012 e fa segnare un aumento del Pil pari al 4,9 per cento congiunturale e dello 0,4 per cento sul piano tendenziale. E’ un segnale importante: testimonia che l’Italia può tornare a crescere solo se investe nelle proprie risorse che sono i territori, l'identità, il turismo, la cultura e il cibo, una leva competitiva
formidabile per trainare il Made in Italy nel mondo. Per fare questo – e per garantire che i prodotti Made in Italy ricevano la giusta remunerazione, cosa che oggi ancora non avviene, con forbici inaccettabili nei prezzi dal campo alla tavola – è vitale che prosegua e si rafforzi la concretizzazione del progetto di Coldiretti, con l’affermazione di una Filiera agricola tutta italiana. Ne siamo convinti: se punteremo su ciò che siamo, su ciò che sappiamo fare, su ciò che ci distingue e ci rende unici e migliori – sul nostro essere l’Italia – allora daremo un futuro alle nostre imprese e al nostro Paese.
Le foto ritraggono alcuni fra i gruppi partiti da Cremona, per prendere parte all’Assemblea Nazionale, giovedì 5 luglio al Palalottomatica di Roma Eur. C’è chi è partito in pullman intorno alle ore 23 della notte del mercoledì e chi ha preferito ‘muoversi’ con un giorno d’anticipo, per gustare per qualche ora il fascino della città eterna: ma tutti, proprio tutti, c’eravamo, puntuali alle ore 9.00, all’ingresso al Palalottomatica di Roma Eur.
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Noi c’eravamo!!! il
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A proposito di Consorzio Agrario e di progetto Coldiretti Con i toni più distesi dovuti ai due mesi trascorsi, che di fatto hanno placato le poche ed ovvie polemiche, credo sia utile tornare sull’argomento del rinnovo delle cariche del Consorzio Agrario. In primo luogo occorre delimitare il contesto: stiamo parlando di una cooperativa che opera in campo commerciale e dove le rappresentanze del corpo sociale sono ben delineate. In funzione della responsabilità che Coldiretti si è sempre assunta in quanto rappresentante delle imprese agricole socie del Consorzio, abbiamo fatto due ragionamenti semplici semplici. Primo, non ci interessa andare ad occupare un posto in più o un posto in meno nel Consiglio di Amministrazione di un’azienda che fa solo vendita di mezzi tecnici per l’agricoltura: di imprese così, anche a Cremona, ce ne sono molte. E non abbiamo nessuna intenzione di andarle ad amministrare direttamente. Secondo, i Consorzi Agrari in Italia, Cremona esclusa, hanno dato vita ad una Società (per l’appunto Consorzi Agrari d’Italia – CAI) che persegue un progetto economico ben preciso per valorizzare i prodotti delle imprese agricole. Pertanto, in questo momento di forte criticità economica per il settore, abbiamo creduto fosse utile pensare ad un Consorzio Agrario di Cremona che fosse parte di un progetto che accompagna l’impresa agricola sul mercato. Abbiamo quindi voluto prefigurare un’azienda che non venda solo trattori o concime, ma che, oltre a quello, aiuti
l’imprenditore a collocare sul mercato il proprio prodotto per spuntare il prezzo massimo possibile. Come sta accadendo, ad esempio, con la pasta fatta con il grano duro delle imprese agricole italiane e dove il Consorzio Agrario Lombardo Veneto ha fornito il necessario supporto, così che i produttori hanno visto il loro grano pagato quasi il 50% in più del prezzo di mercato corrente. In caso contrario, tanto valeva starsene fuori. Nel corso di numerose riunioni abbiamo condiviso questi ragionamenti con moltissimi soci di Coldiretti Cremona che, in un processo identitario per molti versi confortante, hanno dato la loro adesione a queste idee ed hanno spinto in modo inequivocabile in quella direzione. Forti di questo consenso abbiamo fatto presenti le nostre proposte agli altri rappresentanti dei Soci al Consorzio: non abbiamo voluto parlare di “posti” ma bensì di idee che fossero in grado di aiutare le imprese agricole sul piano economico. La risposta è stata illuminante: non ci interessa. A questo punto davanti ad un modo di pensare vecchio e non in linea con quelle che, per noi, sono le reali esigenze delle imprese agricole era ovvio che non volessimo assumerci alcuna responsabilità nella gestione. Questo abbiamo fatto, in modo serio, sobrio e coerente. Ed i Soci di Coldiretti non hanno preso
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Simone Solfanelli Direttore Coldiretti Cremona
parte alle Assemblee del Consorzio. Pochissimi Soci di Coldiretti, il cui numero sta nelle dita di due mani e la cui collocazione geografica sta in pochi km quadrati, hanno deciso di tenere un atteggiamento diverso e di andare ad occupare a titolo personale dei posti in Consiglio di Amministrazione del CAP: nei fatti e nel sentimento delle imprese agricole, si sono posti fuori dal progetto di Coldiretti. Il progetto però continua: la testimonianza più bella e più diretta è stata la grande assemblea del 5 luglio al Palalottomatica di Roma. In altre pagine di questo giornale, leggete i resoconti dei lavori: noi che eravamo presenti ne siamo usciti corroborati e rinforzati nella convinzione che la strada intrapresa è quella giusta e vincente e che le imprese agricole, quelle vere e non quelle dei Notai, hanno capito e sposato il progetto di Coldiretti. Anche Cremona vuole essere partecipe di questo grande futuro e farà in modo concreto la sua parte. A presto
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Intesa sul prezzo del latte Firmato l’accordo con Italatte Latte: fatto l’accordo sul prezzo, che viene fissato alla stalla pari a 38 centesimi al litro per le consegne da giugno a settembre e 36 centesimi al litro per quelle già conferite nei mesi di aprile e maggio, IVA esclusa e più i premi previsti dall’attuale tabella qualità. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che l’intesa è stata siglata dalle tre Organizzazioni agricole lombarde con Italatte, che fa capo al gruppo Lactalis con i marchi Parmalat, Galbani, Invernizzi e Cademartori. L’accordo siglato in Lombardia rappresenta un punto di riferimento anche per le altre regioni italiane, visto che proprio la Lombardia, con 4 milioni di tonnellate, produce il 40 per cento circa di tutto il latte italiano. “Abbiamo ottenuto le migliori condizioni possibili in un momento particolare per il settore del latte in Italia e in Europa dove si riscontrano aumenti quantitativi mai raggiunti” ha affermato Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia, nel precisare che “è stata una scelta di responsabilità per garantire la stabilità delle aziende agricole, per difendere il latte italiano e per dare sempre maggiori certezze ai consumatori”. L’obiettivo - spiega la Coldiretti - è stato di dare alle imprese di allevamento un punto fermo per evitare una pericolosissima spirale al ribasso, che era già iniziata con la sottoscrizione da parte di alcune cooperative di raccolta latte e organizzazioni di produttori di contratti al di sotto del prezzo poi stabilito con Italatte.
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IN PRIMO PIANO
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Grana della solidarietà: risposta immediata, generosissima
Numerosissime persone hanno risposto all'invito di Coldiretti, acquistando il Grana della solidarietà
Massiccia, immediata, generosissima. Così è stata la risposta di tanti cittadini che, davvero in massa, hanno finora preso parte a tutti gli appuntamenti con il “Grana della Solidarietà” proposti da Coldiretti Cremona. Sia a Crema (presso l’Ufficio Zona in via del Macello, ma anche in occasione del Mercato di Campagna Amica), sia a Soresina (dove il gazebo giallo era in piazza Garibaldi in occasione del manifestazione “Moto da gran pregio” organizzata dal Club Nino Previ), sia a Pizzighettone (nell'ambito del Mercato di Campagna Amica) le persone hanno voluto compiere un concreto gesto di solidarietà, mettendosi in coda per l’acquisto
Parte degli "staff" impegnati, a Soresina e a Crema, nella vendita del grana in arrivo dai caseifici colpiti dal terremoto il
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di uno o più pezzi di Grana Padano in arrivo dai caseifici che, nell’area del Mantovano, hanno subito danni dal terremoto e adesso hanno bisogno di ogni possibile sostegno economico per risollevarsi. "Acquistare prodotti agricoli e alimentari provenienti dalle zone terremotate è un modo efficace, concreto, per aiutare la popolazione, facendo ripartire l'economia e l'occupazione”. Questa la convinzione espressa da Coldiretti che, in aiuto delle imprese e delle comunità che hanno vissuto il dramma del sisma, si è subito attivata, dando vita ad una serie di giornate dedicate alla “spesa salva aziende”. In Lombardia si è puntato sul “Grana della solidarietà”, invitando i cittadini-consumatori ad acquistare pezzi di Grana Padano sottovuoto,
in arrivo dai caseifici del Mantovano, a 10 euro al pezzo. Un aiuto vero, importante: in questo momento, le aziende colpite dal terremoto hanno l’esigenza di movimentare il prodotto già stagionato per garantirsi almeno le risorse necessarie ad evitare la chiusura, a risollevarsi e ripartire. Dopo il successo degli appuntamenti a Crema e Soresina, si è puntato alla città capoluogo: sabato 30 giugno la vendita del “Grana della Solidarietà” è arrivata a Cremona, prima ai giardini pubblici, poi al Mercato di Campagna Amica. (m.b.)
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IN PRIMO PIANO
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Anche da Cremona un aiuto concreto alle imprese e ai territori colpiti dal terremoto Prosegue, mentre questo Coltivatore va in stampa, l’operazione “salva Grana padano dei territori colpiti dal terremoto” messa in campo da Coldiretti Cremona, con un autentico tour de force, da Crema a Cremona, da Pizzighettone a Soresina. L’obiettivo è continuare a garantire un aiuto concreto e immediato alle imprese e alle comunità colpite dal sisma, attraverso la vendita benefica di pezzi di Grana Padano sottovuoto, in arrivo dai caseifici del Mantovano, a 10 euro al pezzo. Sabato 30 giugno l’importante appuntamento è approdato nel cuore di Cremona, ai giardini pubblici, dove, in poche ore, sono stati venduti migliaia di pezzi di Grana. “In questo momento le aziende hanno l’esigenza di movimentare il prodotto già stagionato per garantire almeno le risorse necessarie ad evitare che tante realtà economiche chiudano o abbiano problemi di liquidità – così Coldiretti Cremona ha spiegato l’iniziativa –. Quelli colpiti dal sisma sono territori dove l’agroalimentare è un settore determinante per la ripresa. Acquistare prodotti agricoli e alimentari provenienti dalle zone terremotate è quindi il miglior modo per aiutare concretamente la popolazione facendo ripartire l’economia e l’occupazione” . La giornata a Cremona si è dimostrata un momento particolarmente significativo, con l’adesione, accanto a numerosissimi cittadini, dei rappresentanti istituzionali, dal sindaco
Oreste Perri all’assessore provinciale all’agricoltura Gianluca Pinotti. Sono seguiti vari altri appuntamenti, sempre legati ai Mercati di Campagna Amica (da Soresina a Pizzighettone, da Crema a Bagnolo, da Cremona a Vescovato). Un grazie speciale, davvero di cuore, a tutti i Soci, funzionari Coldiretti e amici che hanno dato il loro apporto (nella conservazione del prodotto, nel trasporto, nella vendita, ecc.), non lesinando tempo, risorse ed energie, e contribuendo al buon esito dell'iniziativa. (m.b.)
A lato: L'iniziativa si ripete al Mercato di Campagna Amica a Soresina il
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Sopra: Vendita del “grana della solidarietà” a Cremona. Accanto a numerosissimi cittadini, c'erano anche il Sindaco Oreste Perri e l’Assessore provinciale all’agricoltura Gianluca Pinotti
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Marco Benedini Resp. Provinciale Servizi Tecnici
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PLIS TERRE DEI NAVIGLI Un parco agricolo? Per ora non ci sembra
Il parco locale di interesse sovra comunale “Terre dei Navigli” inizia a muovere i primi passi, e già si notano molte storture. Si tratta di una realtà che si estende su diversi comuni del Soresinese seguendo l’andamento dei navigli e della “valle del Morbasco” partendo da Cumignano S/N, passando da Trigolo, Soresina, Genivolta, Azzanello, Casalmorano, Casalbuttano, Annicco per giungere fino a Paderno Ponchielli. L’idea del Plis viene in seguito alla decisione di 11 comuni (quelli sopra indicati più Cappella Cantone e Castelvisconti) di predisporre i propri PGT in forma integrata dando, per lo scopo, l’incarico al Politecnico di Milano, sfruttando
dalla massiva presenza di corsi d’acqua artificiali necessari a garantire l’irrigazione di una grossa fetta della nostra provincia, realizzando, per l’appunto, un Plis (Parco locale di interesse sovra comunale). Tali parchi sono stati introdotti dalla L.R. n. 86 del 30 novembre 1983, e possono essere istituiti dai Comuni e riconosciuti dalla Provincia, la quale ne definisce anche le modalità di gestione e pianificazione. Tali istituti esprimono pertanto, in linea di massima, un vincolo paesaggistico-ambientale di carattere locale, che esiste in quanto espressione, nella pianificazione urbanistica, di un’esplicita volontà delle amministrazioni competenti. Rispetto ai parchi regionali, i PLIS sono generalmente caratterizzati da una maggiore agilità in sede burocratica, con la possibilità di intervenire più rapidamente nell’attuare le strategie di gestione. La nostra associazione ha sempre partecipato agli incontri preliminari dei cosìddetti “portatori di interessi” organizzati dagli estensori del PLIS, manifestando, in ogni seduta, le proprie perplessità rispetto alla futura realizzazione del Plis, in primo luogo in merito all’eventualità che potessero venire imposte delle regole che limitassero il normale svolgimento dell’attività agricola. Effettivamente, tenendo sotto controllo l’evolversi del costituendo Plis, ci siamo trovati di fronte all’adozione, da parte di tutti i comuni coinvolti dal parco, di varianti ai propri PGT
I Comuni di “Terre dei Navigli”
Ambito del Plis e del Parco Oglio Nord
un finanziamento messo a disposizione dalla “Fondazione Cariplo”. L’intelligente idea di pianificare il territorio in modo consortile pensando al futuro sviluppo di una vasta area della provincia di Cremona in modo integrato, superando gli interessi dei singoli comuni coinvolti, ha portato anche all’idea di salvaguardare un’area a vocazione agricola, caratterizzata il
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necessarie a recepire i confini dell’area protetta e le relative norme che disciplinano la stessa. Nonostante tutti i buoni propositi, così come dubitavamo, i vincoli sono arrivati all’interno del Piano delle regole che disciplina le tre fasce del PLIS come ad es. l’impossibilità di fare opera di sistemazione idraulica dei terreni o l’impossibilità di ampliare gli allevamenti esistenti. Queste limitazioni, purtroppo, vanno nella direzione opposta al significato stesso del Plis e cioè di essere un Parco Agricolo, ostacolando lo sviluppo di un’agricoltura moderna e produttiva, ponendo in una ingiusta competizione le aziende che
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ricadono all’interno dei confini del parco con quelle che ne sono al di fuori. Secondo noi, se un parco ci deve essere, non può basarsi su dei vincoli, ma deve al contrario offrire delle opportunità in più. E’ per questi motivi che Coldiretti Cremona ha seguito, sta seguendo e seguirà ogni fase della costituzione prima, e del funzionamento poi, del Plis e, di concerto con i propri Soci interessati, farà pervenire di volta in volta i suggerimenti e le osservazioni. Il nostro obiettivo è evitare che l’agricoltura di 11 comuni ne esca penalizzata, mentre, al contrario, merita di essere arricchita da un’opportunità in più.
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INFORMAZIONE ALLE IMPRESE
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Sospensione SISTRI il Governo approva
Andrea Ragazzini Ufficio Tecnico
Con l’approvazione del decreto legge per la crescita (art. 52 D.L. 22 giugno 2012, n. 83) è arrivata anche la sospensione del SISTRI, già peraltro annunciata qualche giorno prima da un comunicato stampa del Ministro Clini. Alla vigilia della partenza ufficiale – prevista, per le imprese di maggiore dimensione, per il 30 giugno – il Governo ha varato una nuova proroga di 12 mesi dell’avvio del sistema, ritenuta necessaria per una approfondita valutazione sulla funzionalità della piattaforma tecnica e delle procedure. Il sistema rimarrà in sospeso quindi fino a giugno 2013. Contestualmente, la disposizione prevede la sospensione del pagamento dei contributi dovuti dagli utenti per l'anno
2012 che, diversamente, sarebbe scaduto a novembre. Nel dare il proprio assenso alla proposta di proroga formulata dal Ministero dello sviluppo economico, il Ministero dell’ambiente ha ritenuto di condividere alcune perplessità espresse dalla DIGITPA (Ente nazionale per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione), precisando che, sebbene il SISTRI rappresenti uno strumento necessario per la tracciabilità dei rifiuti, a seguito delle difficoltà operative riscontrate nella fase di avvio sperimentale e delle valutazioni critiche della DIGITPA in merito alle procedure seguite per l’affidamento a SELEX-FINMECCANICA della progettazione e realizzazione, ai costi e al funzionamento del sistema, si rende indispensabile un periodo di sospensione per chiarire tutti gli aspetti e
decidere definitivamente se il SISTRI funziona e se deve essere modificato, o sostituito. Coldiretti, da sempre in prima linea per la sostituzione di questo sistema oneroso e al momento poco efficace per una gestione corretta dei rifiuti che non comporti un aumento dei costi a carico delle aziende, già da tempo aveva chiesto al Ministro, oltre all’esonero di determinate categorie (tra le quali quella agricola), anche una sospensione dell’entrata in vigore proprio per fare tutte le verifiche del caso su un sistema che fino ad oggi non ha mai funzionato. Per la corretta gestione dei rifiuti quindi valgono le regole dello scorso anno (registri carico/scarico e Mud). Per informazioni i Soci posso rivolgersi ai nostri Uffici di Zona.
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INFORMAZIONE ALLE IMPRESE
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Pubblicati i premi art. 68 per l’anno 2011 Agea con la circolare ACIU.2012.262 ha reso noto i conteggi e i relativi importi unitari dei premi di cui all’art. 68 del reg. CE 73/2009. Di seguito riportiamo gli importi dei premi che interessano le nostre aree: LINEA PREMIO BOVINI
OVICAPRINI
LATTE ASSICURAZIONI ZUCCHERO
Sottoazione Vitelli da VN primipare razze carne iscritte Vitelli da VN pluripare razze carne iscritte Vitelli da VN duplice attitudine Macellazione capi etichettati (art. 3 comma 3 lettera A) Macellazione capi certificati (art. 3 comma 3 lettera B) Acquisto montoni Detenzione montoni Macellazione ovicaprini Allevamento min. 1 UB/ha Seminativi e allevamenti Coltivazione barbabietola con seme cert.
VALORE 170,11 127,58 51,03 42,17 75,92 300 70 15 10 5,4823 65% 300
Unità di misura €/capo €/capo €/capo €/capo €/capo €/capo €/capo €/capo €/capo €/t del premio €/ha
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IMU: CHIARIMENTI Silvia Trevisi Ufficio Fiscale Impresa Verde
Saldo entro il 16 dicembre 2012
Il 18 giugno 2012 è scaduto il versamento della prima rata di acconto IMU. L’acconto è dovuto nella misura delle aliquote base: 0,4% sull’abitazione principale, 0,2% sui fabbricati rurali strumentali e 0,76% su tutto il resto, compresi i terreni agricoli e le seconde case. Con la rata di saldo entro il 16 dicembre si dovranno, invece, versare le aliquote approvate dalle delibere comunali, dettate dalle scelte dei singoli comuni. Il versamento del primo acconto è obbligatoriamente con modello F24,
ma ci sono tre modelli tra i quali poter scegliere (vecchio modello F24, quello di nuova approvazione con sezione IMU e quello semplificato) e un ulteriore previsto per il saldo di dicembre quando sarà possibile versare anche con bollettino di c/c postale, ancora in fase di approvazione. Sono stati istituiti i codici tributi, differenziati per tipologia e per destinatario, per stanziare fin dal momento del versamento la quota che spetta al Comune e quella che spetta allo Stato. I soggetti non residenti, che sono impos-
sibilitati ad utilizzare i modelli previsti, devono fare un bonifico bancario, contattando il Comune, e farsi dare l’IBAN per la quota di spettanza, mentre per la parte competente allo Stato è già stato previsto un Iban apposito. Sui fabbricati strumentali la rata di acconto è pari al 30% anziché del 50%, sull’abitazione principale è possibile versare l’acconto diviso in due rate, la prima il 18/06 e la seconda il 17/09 e il saldo a dicembre, nella misura del 33% per ciascuna rata, per tutti gli altri casi la misura dell’acconto è pari al 50% del dovuto. Diversi sono stati i chiarimenti ministeriali soprattutto nel nostro settore, introdotti con circolare n. 3/df. Al coadiuvante familiare, per la quota di possesso del terreno, competono le stesse agevolazioni previste a favore dei CD e IAP, nello specifico il moltiplicatore ridotto a 110 e le riduzioni della base imponibile. Inoltre gli “impianti fotovoltaici a terra” sono considerati fabbricati strumentali rurali e scontano l’aliquota ridotta dello 0,2%, se posseduti da un’impresa agricola e la cui produzione di energia è considerabile attività connessa. Per i terreni adibiti a serra, si applicano le regole relative ai terreni, per le serre
Ricambi agricoli - Articoli e forniture industriali - Utensileria - Lubricanti il
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- Lamiere forate.
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che richiedono un accatastamento, quelle dei fabbricati. Qualora un fabbricato rurale da categoria D10 debba, per qualsiasi ragione, essere declassato ad una categoria di minor pregio, è obbligatoria la procedura Docfa. Se un fabbricato rurale strumentale è utilizzato da soggetto diverso del proprietario sulla base di un contratto di comodato, è necessaria la registrazione del comodato ai fini della dimostrazione del titolo di conduzione, anche se per l’imposta di registro non sarebbe obbligatoria. Infine, qualora la perdita della qualifica di coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale si verificasse durante l’anno, l’efficacia è coincidente con la data di cancellazione della gestione previdenziale e di conseguenza le riduzioni vanno rapportate al periodo dell’anno in cui competono i requisiti.
PROROGA VERSAMENTI IRPEF IRES E IRAP 09 LUGLIO 2012
stati prorogati i termini di versamento risultanti dalle dichiarazioni dei redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive. I tributi interessati sono l’Irpef, l’Ires e l’Irap. La proroga riguarda le persone fisiche e i soggetti diversi dalle persone fisiche obbligati alla compilazione dagli studi di settore. I versamenti previsti per il 18 giugno 2012 sono stati posticipati entro il 9 luglio 2012 senza alcuna maggiorazione, dal 10 luglio 2012 al 20 agosto 2012, maggiorando le somme da versare dello 0,40 per cento a titolo di interesse.
PROROGA VERSAMENTI A FAVORE DEI TERREMOTATI 30 SETTEMBRE 2012 Con decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 01/06/2012, il Governo ha rinviato al 30 settembre 2012 i versamenti fiscali e gli adempimenti tributari per le persone fisiche, anche in qualità di sostituti d’imposta, colpite dal terremoto in Emilia e residenti nei comuni delle province di Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Mantova e Rovigo, individuati
L’EFFICACIA
D E L N O S T R O L AV O R O NEL RISPETTO DELLA NATURA URA
nell’allegato 1 del decreto. L’agevolazione spetta anche ai soggetti diversi dalle persone fisiche, anche nella loro qualità di sostituti d’imposta, aventi la sede legale o operativa nei comuni interessati dal sisma, le ritenute già operate in qualità di sostituti d’imposta devono essere versate. Ancora, per le città di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia, la sospensione sarà subordinata alla richiesta del contribuente che dichiari l’inagibilità della casa di abitazione, dello studio professionale o dell’azienda, verificata dall’Autorità comunale, che deve poi trasmettere, entro 20 giorni, copia dell’atto all’Agenzia delle Entrate. Infine, il provvedimento stabilisce che, con successivo DM, possono essere individuati altri Comuni colpiti dal sisma ai quali applicare la sospensione, sulla base delle comunicazioni del Dipartimento della Protezione civile. Le modalità di effettuazione dei versamenti sospesi verranno poi indicate in un ulteriore decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze. La proroga interessa i versamenti Irpef, e le relative addizionali, Ires, Irap, Iva, Imu, e riguarda tutti i versamenti dal 20 maggio al 30 settembre 2012.
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Dianella Mariotti Politiche del Lavoro e Contrattualistica
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RIFORMA DEL LAVORO Ecco come cambierà il sistema dei voucher
Continua l’esame del disegno di legge sulla riforma del lavoro, che interessa anche il sistema dei voucher. Dopo la manifestazione di imprese agricole, pensionati e studenti davanti al Senato è sparito dalla norma il limite di 7mila euro per usare i buoni lavoro ed è stata confermata la situazione attuale che resterà valida fino all’approvazione della legge, mentre il valore del voucher sarà definito per decreto sentite la parti sociali. Va peraltro sottolineato che i voucher acquistati fino all’entrata in vigore della nuova legge sono anch’essi validi fino
al 31 maggio 2013. Una riformulazione della legge in realtà “ancora insufficiente”, come ha sottolineato il Presidente della Coldiretti, Sergio Marini, anche se “rappresenta comunque un passo in avanti rispetto al testo precedente”. Sul punto del valore orario resta comunque da considerare che, come esplicitamente dichiarato dal Sen. Castro, relatore dell’emendamento: “Quanto al tema della quota oraria... si è scelto di rimandare la determinazione dell’effettivo valore orario dei voucher ad un decreto ministeriale da emanarsi a seguito di una consultazione con le parti sociali. In propo-
IL VOUCHER OGGI
IL VOUCHER DOPO L’APPROVAZIONE DEL DDL E PRIMA DEL DECRETO SUL VALORE
IL VOUCHER DOMANI DOPO L’APPROVAZIONE DEL DECRETO SUL VALORE
Imprese agricole con volume d’affari superiore a 7.000 €
Imprese agricole con volume d’affari superiore a 7.000 €
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- Prestatori d’opera Studenti, pensionati, casalinghe, lavoratori in CIG-mobilità-disoccupazione non agricola, lavoratori a part-time presso altri datori di lavoro
- Prestatori d’opera Studenti, pensionati
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- Attività solo attività stagionali
- Attività invariato rispetto ad oggi
- Attività invariato rispetto ad oggi
- Limite per il prestatore d’opera 5.000 euro anche se da più committenti
- Limite per il prestatore d’opera 5.000 euro anche se da più committenti
- Valore del voucher nominale pari a 10 euro
- Valore del voucher Nominale pari a 10 euro
- Valore del voucher Come stabilito da un decreto la cui emanazione è prevista nella nuova legge tenuto conto delle indicazioni previste dalle parti sociali
Imprese agricole con volume d’affari inferiore a 7.000 €
Imprese agricole con volume d’affari inferiore a 7.000 €
Imprese agricole con volume d’affari inferiore a 7.000 €
- Prestatori d’opera Nessuna limitazione purché si tratti di soggetti non iscritti l’anno precedente negli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli
- Prestatori d’opera Nessuna limitazione purché si tratti di soggetti non iscritti l’anno precedente negli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli
- Limite per il prestatore d’opera 5.000 euro da ogni singolo committente
- Prestatori d’opera Nessuna limitazione
- Attività tutte le attività agricole anche non stagionali
- Attività Invariato rispetto ad oggi
- Attività Invariato rispetto ad oggi
- Limite per il prestatore d’opera 5.000 euro da ogni singolo committente
- Limite per il prestatore d’opera 5.000 euro anche se da più committenti
- Limite per il prestatore d’opera 5.000 euro anche se da più committenti
- Valore del voucher nominale pari a 10 euro
- Valore del voucher nominale pari a 10 euro
- Valore del voucher orario e del valore stabilito dal decreto
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sito finché non sarà emanato il decreto ministeriale di cui al novellato articolo 72 del decreto legislativo n. 276 del 2003, rimane applicabile l’attuale disciplina. Invita quindi il Governo a manifestare un’adesione espressa a tale interpretazione”. Pertanto, anche qualora il provvedimento di riforma della legislazione sul voucher dovesse essere approvato senza alcuna ulteriore modifica, il valore del voucher resterà
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comunque nominale fino alla emanazione del relativo decreto ministeriale. Il quadro normativo che potrebbe venirsi a delineare, letto alla luce delle modifiche ipotizzate, si divide in 3 fasi: 1) Fino a quando non sarà approvata la legge; 2) Dall’approvazione della legge all’emanazione del decreto sul valore; 3) Dopo l’approvazione della legge e del decreto sul valore.
Pubblicato per l’anno 2012 il Decreto in materia di detassazione Definiti i limiti per l’applicazione della norma E’ stato finalmente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 125 del 30 maggio 2012 il DPCM 23 marzo 2012, con cui viene data attuazione all’applicazione dell’imposta sostitutiva del 10% per l’anno 2012 sulle somme derivanti da incremento della produttività, efficienza organizzativa o altre somme valutate positivamente dall’azienda, solamente se in forza di contrattazione collettiva di secondo livello.
Il nuovo Decreto dunque restringe la platea degli interessati rispetto al 2011, sia per quanto riguarda l’imponibile assoggettabile ad imposta sostitutiva (10%), che ricordiamo era relativo a importi non superiori a 6.000,00 euro, che per quanto riguarda il reddito da lavoro dipendente relativo all’anno 2010, che era pari ad un importo non superiore a 40.000,00 euro.
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Ricordo che le Associazioni Datoriali e le Organizzazioni Sindacali agricole hanno già sottoscritto gli accordi quadro nazionale e territoriale, cioè di secondo livello, pertanto, i Datori di Lavoro che pagano ai propri dipendenti somme correlate a incrementi di produttività, qualità, redditività, innovazione, efficienza organizzativa, nonché collegate ai risultati dell'andamento economico o agli utili dell'impresa o a ogni altro elemento rilevante ai fini del miglioramento della competitività aziendale, possono applicare l’aliquota agevolata del 10%.
• l’imponibile assoggettabile ad imposta sostitutiva (10%), che per l’anno 2012 sarà pari ad un importo non superiore a 2.500,00 euro; • il reddito da lavoro dipendente relativo all’anno 2011, che dovrà essere di un importo non superiore ai 30.000,00 euro.
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MINISTERO DEL LAVORO:
cambiati i tempi per apportare alcune rettifiche alle informazioni contenute nelle comunicazioni obbligatorie Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con la nota protocollo n. 7191 del 21 maggio 2012, ha illustrato le nuove regole da rispettare, a decorrere dal 16 giugno 2012, sui termini per la rettifica delle informazioni contenute nei modelli del Sistema Informatico delle Comunicazioni Obbligatorie. In particolare, viene precisato che le rettifiche dei dati “essenziali” potranno essere eseguite esclusivamente entro 5 giorni dalla comunicazione originaria; scaduto tale periodo potranno essere rettificati soltanto i dati “non essenziali”. Inoltre, per evitare d’incorrere in eventuali sanzioni, il Ministero del Lavoro ha anche elencato quali sono i “dati essenziali” passibili di rettifica e cioè:
1. Modello “Unificato-Lav”
In caso di Lavoratore extracomunitario
Quadro – Datore di Lavoro - Codice fiscale
- Titolo di soggiorno • Numero titolo soggiorno • Scadenza titolo soggiorno - Modello Q • Sussistenza della sistemazione alloggiativa • Impegno del Datore di lavoro al pagamento delle spese per il rimpatrio
Quadro – Lavoratore - Codice fiscale
In caso di Lavoratore extracomunitario
Quadro – Inizio - Data inizio - Data fine - Tipologia contrattuale - Tipo orario
- Titolo di soggiorno • Numero titolo soggiorno • Scadenza titolo soggiorno - Modello Q • Sussistenza della sistemazione alloggiativa • Impegno del Datore di lavoro al pagamento delle spese per il rimpatrio
Quadro – Proroga - Data fine proroga - Data inizio rapporto - Tipo orario - Tipologia contrattuale
Quadro – Lavoratore co-obbligato - Codice fiscale
Quadro – Trasformazione - Data trasformazione - Cod. trasformazione - Data inizio rapporto - Data fine - Tipo orario - Tipologia contrattuale - Codice fiscale datore distaccatario Quadro – Cessazione - Data cessazione - Cod. causa - Data inizio rapporto - Data fine rapporto - Tipo orario - Tipologia contrattuale il
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DATORI DI LAVORO
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2. Modello “Unificato-Somm”
Quadro – Agenzia di somministrazione - Codice fiscale
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- Data fine proroga - Data cessazione
Quadro – Ditta utilizzatrice - Codice fiscale
Quadro – Lavoratore - Codice fiscale
Quadro – Rapporto Ditta utilizzatrice / Lavoratore - Inizio • Data inizio missione • Data fine missione • Tipo orario - Proroga • Data fine proroga • Data inizio missione - Trasformazione • Data trasformazione • Codice trasformazione • Data inizio missione - Cessazione • Data cessazione • Codice causa • Data inizio missione
In caso di Lavoratore extracomunitario - Titolo di soggiorno • Numero titolo soggiorno • Scadenza titolo soggiorno - Modello Q • Sussistenza della sistemazione alloggiativa • Impegno del Datore di lavoro al pagamento delle spese per il rimpatrio Quadro – Rapporto Agenzia / Lavoratore - Data inizio rapporto - Data fine rapporto - Tipologia contrattuale
Nel caso in cui la rettifica, successiva ai 5 giorni, riguardi la sede legale del datore di lavoro, il domicilio del lavoratore o la sede di lavoro, il nodo di coordinamento nazionale deve provvedere a smistare la nuova comunicazione rettificata anche ai servizi informatici destinatari della comunicazione originaria. Ciò al fine di garantire la piena tracciabilità delle comunicazioni rettificate.
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ASSEMBLEA GIOVANI IMPRESA
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Idee, energia e tanto entusiasmo all’Assemblea nazionale di Giovani Impresa Coldiretti. E arriva il primo manifesto delle imprese “under 30” di Marta Biondi Maggiore spazio ai giovani, alla loro energia e alle loro idee. Meno burocrazia, rendite (nelle forme vecchie e nuove), disoccupazione giovanile (che è tra le più alte in Europa!). Più innovazione, credito per le imprese giovani, formazione. Convinto – e concreto – appoggio al progetto di Coldiretti per la costruzione di una Filiera Agricola Tutta Italiana, come piena espressione del protagonismo dei giovani quale via italiana per lo sviluppo del nostro Pese. Questa la “formula” per rilanciare il Paese proposta dai giovani imprenditori della Coldiretti, nel corso della partecipatissima Assemblea tenutasi giovedì 17 maggio a Roma, presso l’Auditorium della musica. In occasione della storica assise, cui ha preso parte una delegazione di giovani imprenditori di Coldiretti Cremona, è stato presentato il primo Manifesto “Giovani per l’Italia”.
“Il nostro Paese non può tollerare che l’occupazione dei giovani sotto i 25 anni sia tra le più basse in Europa e che il tasso di disoccupazione sia, di contro, tra i più elevati, né che si guardi ai giovani come un grande problema da risolvere all’interno del sistema economico piuttosto che come un’opportunità” ha sottolineato il Delegato nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, Vittorio Sangiorgio, che aveva al suo fianco il Presidente della Coldiretti Sergio Marini. “Le storie delle giovani imprese agricole – ha aggiunto Sangiorgio – hanno tracciato nell’intero territorio nazionale un nuovo e più sostenibile modello di sviluppo basato su logiche di rete, dinamismo, innovazione e diversificazione, attenzione alla società, conciliazione tra redditività e affermazione personale, passione ed etica del lavoro, integra-
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zione e coesione sociale. Un modello di sviluppo che nasce e si nutre del valore dell’italianità come leva strategica a costo zero affinché il Paese possa competere attraverso la produzione di beni e servizi ad alto valore aggiunto, arricchiti dai fattori ambientali e storico-culturali distintivi dell’Italia”. Nelle parole del Presidente Marini, così come nell’intervento del Delegato di Giovani Impresa Sangiorngio, sono stati posti in evidenza i tanti punti di forza delle imprese “under-30”, ma anche ribaditi e denunciati i tanti lacci, i vincoli, che operano come una zavorra per l’imprenditoria giovanile. “Affinché possano investire nel loro futuro i giovani hanno bisogno di un nuovo e chiaro modello di sviluppo e di politiche pubbliche che concorrano a renderlo possibile – è stato evidenziato in assemblea – Per fare ciò occorre la costruzione di una vera politica integrata per l’imprenditorialità, investire in intelligenti attività di accompagnamento alla progettazione, adeguati meccanismi di assistenza allo start up, filiere corte di accesso al credito gestite dai Confidi. Ma serve anche abbattere il carico burocratico riducendo tempi e costi per l’avvio e per l’esercizio dell’attività di impresa, anche attraverso un maggior ricorso a sistemi di autocertificazione e l’attuazione degli istituti previsti dalla normativa vigente quali esempi di sussidiarietà (Agenzia per le imprese), nonché favorire i processi di autentica internazionalizzazione. Il progetto di Coldiretti per la costruzione di una Filiera Agricola tutta Italiana – hanno ribadito i giovani imprenditori della prima Organizzazione agricola italiana – deve essere valorizzato come piena espressione del protagonismo dei giovani quale via italiana per lo sviluppo del Paese.
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DELLE GIOVANI IMPRESE COLDIRETTI COSTRUIAMO UN PAESE CHE: 1. Riconosca i giovani come naturale priorità e risorsa strategica per la crescita economica e occupazionale dell’Italia, misurando sui giovani tutte le politiche, finalizzate allo sviluppo e al dinamismo imprenditoriale, a partire da quelle agricole, a vantaggio tanto dei giovani quanto degli adulti. 2. Valorizzi il progetto di Coldiretti per la costruzione di una Filiera Agricola Tutta Italiana, come piena espressione del protagonismo dei giovani quale via italiana per lo sviluppo del Paese.
e la capacità innovativa dei giovani imprenditori nei prodotti, nei processi, nei servizi al territorio, esaltando cultura, tradizione, ambiente e peculiarità del vero made in Italy. 8. Diffonda una formazione tecnica professionale e universitaria che superi il modello italiano “studio, poi lavoro” attraverso la partecipazione delle imprese alla costruzione dei processi formativi garantendo un effettivo equilibrio tra domanda e offerta formativa professionale e terziaria.
9. Rafforzi gli strumenti per l’accesso e la mobilità della terra rimuovendo vecchie e nuove forme di rendita, preservando lo straordinario patrimonio ambientale e fondiario dell’agricoltura italiana a garanzia di uno sviluppo sostenibile e delle generazioni future. 10. Accresca il peso dei giovani in tutti gli ambiti civili, politici ed economici della società nazionale, a partire tra l’altro dalle normative che regolano l’età dell’elettorato attivo e passivo.
3. Sostenga il modello di sviluppo delle giovani imprese attraverso la costruzione di una vera politica integrata per l’imprenditorialità. 4. Investa in intelligenti attività di accompagnamento alla progettazione, adeguati meccanismi di assistenza allo start up, filiere corte di accesso al credito gestite dai Confidi. 5. Promuova strumenti per ridurre tempi e costi per l’avvio e per l’esercizio dell’attività di impresa, anche attraverso un maggior ricorso a sistemi di autocertificazione, l’attuazione degli istituti previsti dalla normativa vigente quali esempi di sussidiarietà (Agenzia per le imprese), nonché superando le disomogeneità normative esistenti a livello territoriale. 6. Favorisca i processi di autentica internazionalizzazione delle giovani imprese agricole impegnate nella produzione del vero made in Italy favorendo le dinamiche di rete interimprenditoriali e intersettoriali.
L’intervento di Vittorio Sangiorgio, Delegato nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, all’Assemblea che ha riunito a Roma i giovani imprenditori agricoli della Coldiretti
“Il pessimista vede difficoltà in ogni opportunità. L’ottimista vede un’opportunità in ogni difficoltà” Winston Churcill
7. Persegua un sistema istituzionale della ricerca che sappia anticipare i fabbisogni espliciti e latenti di innovazione, trasferirne le risposte direttamente all’impresa, premiare la propensione il
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“Le giovani imprese crescono il triplo ma con metà del credito” Le giovani imprese hanno la metà delle possibilità di accedere al credito rispetto a quelle adulte, ma crescono il triplo. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Swg presentata a Roma in occasione dell’Assemblea di Coldiretti Giovani Impresa, in rappresentanza delle 61mila imprese agricole condotte da giovani in Italia. L’esperienza del settore agricolo – ha sottolineato la Coldiretti – conferma che quando in azienda è presente un giovane la crisi si fa meno sentire, con risultati migliori in termini di reddito ed occupati. Il 33% dei giovani agricoltori si trova in fase di espansione aziendale, al Nord come al Sud, contro il 10% della media nazionale, e ciò nonostante le opportunità di ottenere finanziamenti dalle banche - sottolinea Coldiretti - si riducano della metà: il 17% degli under 30 segnala, infatti, difficoltà rispetto all’8% degli adulti. Gli under 30 sono particolarmente attivi nell’export, con
il 13% dei giovani che vende oltre confine, contro una media nazionale dell’8%. Il 40% dichiara inoltre di avere aumentato il proprio fatturato nell’ultimo anno. Ancora, il 37% – continua l’indagine – vuole espandersi nei prossimi tre anni, attraverso l’affitto (22%) o l’acquisto di terreni (15%). Un’azienda su due vanta anche una certificazione di qualità mentre il 63% è multifunzionale contro il 37% del campione nazionale. Non a caso, il principale settore di investimento per i giovani imprenditori (42%) è la vendita diretta dei propri prodotti, seguita da agroenergie (24%) e agriturismo (18%). Ma la filiera corta con la vendita diretta in azienda o nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica è anche il canale commerciale preferito (64% contro il 36% del campione nazionale). Sul fronte occupazionale, nelle giovani
imprese agricole lavorano stabilmente in media tre persone all’anno. Forte la presenza di lavoratori immigrati, in media del 18% contro il 10-11% generale. Non mancano però gli ostacoli: per il 36% dei giovani la principale difficoltà per lo sviluppo di impresa è la burocrazia. “Per consolidare questi risultati serve una politica di creazione di imprese giovani all’interno di un’idea precisa di crescita economica del Paese – sottolinea il delegato nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, Vittorio Sangiorgio – che si basi su intelligenti attività di promozione e di accompagnamento alla fase di progettazione; su meccanismi di assistenza allo start-up; su innovative ipotesi per la messa a disposizione delle giovani imprese dei terreni, su un coordinamento tra le diverse competenze; su una regolamentazione e semplificazione dell’accesso al credito per evitare che in un momento di crisi economica e di scarsità di risorse si rischi di lasciare inutilizzate risorse disponibili e a cui i nostri giovani non riescono ad accedere”. “L’agricoltura è l’unico settore che non ha visto diminuire la presenza percentuale di giovani imprenditori agricoli under 30 negli ultimi quindici anni”, ha affermato il Presidente nazionale della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “nell’attività manifatturiera tale percentuale si è più che dimezzata. La presenza di giovani agricoltori – ha concluso Marini – è rimasta percentualmente stabile a conferma che il ricambio generazionale in agricoltura è più alto che in altri settori”.
Intervento del Presidente Sergio Marini all’assemblea “Giovani per l’Italia” il
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10mila giovani aziende nel 2012 Sono quasi diecimila (9.170) le nuove imprese agricole nate nonostante la crisi nel primo trimestre 2012 con l’agricoltura che è l’unico settore che non ha visto diminuire la presenza percentuale di giovani imprenditori under 30. Questo dato emerge da un’analisi di Coldiretti Giovani Impresa, resa nota in occasione dell’Assemblea in riferimento al rapporto
sul mercato del lavoro dell'Organizzazione internazionale del lavoro e dell'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) per il G20 dei ministri del Lavoro in Messico. Nel tempo della crisi il ricambio generazionale in agricoltura è più alto che in altri settori con la presenza di giovani agricoltori che - sottolinea la Coldiretti - è rimasta per-
centualmente stabile mentre nell’attività manifatturiera si è più che dimezzata negli ultimi 30 anni. Oggi in un caso su dieci i giovani imprenditori scelgono proprio il settore agricolo per avviare un’attività. Gli under 30 sono particolarmente attivi nell’export, con il 13% dei giovani che vende oltre confine, contro una media nazionale dell’8%.
Parte della delegazione dei giovani imprenditori lombardi, fra cui c’era il gruppo degli “under-30” partiti da Cremona
Claudia e Irene, le più giovani componenti della delegazione di Coldiretti Cremona: “Grandissima emozione” Claudia Cabrini, 18 anni
Irene Pavesi, 19 anni
“Un’assemblea e una giornata davvero indimenticabili”
“Noi giovani abbiamo entusiasmo, talento, idee nuove”
Claudia Cabrini, 18 anni, era la più giovane componente della nostra delegazione. Studentessa (prossima ad iscriversi all’Università), figlia di imprenditori agricoli – sia la mamma che il papà sono Soci della Federazione di Cremona – Claudia ormai da tempo prende parte alle iniziative ‘targate’ Coldiretti. Ora ha vissuto la sua prima Assemblea Nazionale di Giovani Impresa. “Mi è piaciuto moltissimo – dice –. E’ stata un’esperienza interessante, indimenticabile. Ho visto tanti giovani imprenditori agricoli, riuniti per uno scopo comune. Giovani che si rimboccano le maniche e vogliono andare avanti, per raggiungere i propri obiettivi e realizzare i propri sogni. Sono davvero felice di aver partecipato”.
Diplomata all’Istituto Stanga, il perito agrario Irene Pavesi, 19 anni, si presenta così: “Affianco la mamma nell’azienda agricola Apiflor, che coniuga apicoltura, agriturismo e fattoria didattica. Tra gli aspetti che preferisco, c’è la partecipazione ai Mercati di Campagna Amica, dove proponiamo i prodotti del nostro agriturismo, in primis il miele”. Dell’Assemblea nazionale dice: “E’ stata una giornata importante, che ha permesso a noi giovani di incontraci, conoscerci, confrontare le nostre diverse esperienze. Mi hanno colpito la straordinaria affluenza e l’entusiasmo dei partecipanti. E poi le parole del nostro grandissimo Presidente Sergio Marini, che ci ha dato la carica, trasmettendoci ancora più grinta e determinazione per continuare”.
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“La classe dirigente in Italia è la più vecchia in UE” La classe dirigente italiana impegnata nelle politica, nell’economia e nella pubblica amministrazione ha un’età media di 59 anni, la più alta tra tutti i Paesi europei. A confermarlo c’è il primo “report sull’età media della classe dirigente italiana nel tempo della crisi”, presentato nel corso dell’Assemblea dei giovani della Coldiretti e realizzato in
collaborazione con l’Università della Calabria. “Ad essere vecchie ed anche poche sono soprattutto le idee con le quali si vuole affrontare la crisi” ha sostenuto il Presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “si cerca di riproporre modelli di sviluppo fondati sulla finanza e sulle economie di scala
che hanno già fallito altrove e che non hanno nulla a che fare con le peculiarità del Paese”. L’Italia – ha concluso Marini – può tornare a crescere solo se investe nelle proprie risorse, che sono i territori, l'identità, il turismo, la cultura e il cibo, una leva competitiva formidabile per trainare il Made in Italy nel mondo".
Età media della classe dirigente italiana Governo Senato Camera Banche Professori universitari Direttori generali Pubblica Amministrazione Dirigenti partecipate statali Manager aziende quotate in borsa Rappresentanze Imprese industria e commercio Coldiretti Sindacati dei lavoratori Vescovi Chiesa Cattolica
64 57 54 67 63 57 61 53 59 47 57 67
MEDIA GENERALE
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Fonte: Elaborazioni Coldiretti/Università Calabria
L’IDENTIKIT DEI GIOVANI IMPRENDITORI AGRICOLI ITALIANI • • • •
61mila il 40% ha aumentato il proprio fatturato nell’ultimo anno il 33% è in fase di espansione aziendale Il 50% ha una certificazione di qualità
Fonte: Elaborazioni Swg/Coldiretti Giovani impresa
L’Assemblea nazionale “Giovani per l’Italia”, celebrata a Roma il 17 maggio, è stata preceduta e preparata dalle assemblee sul territorio. Nella foto, la delegazione dei giovani imprenditori cremonesi che ha preso parte all’assemblea dei giovani del nord Italia il
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INFORMAZIONE / APPUNTAMENTI
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W l’Agricoltura
Tutte le settimane l’agricoltura è in tv Segnaliamo che W l’Agricoltura, la trasmissione a cura di Coldiretti Cremona, che racconta l’agricoltura Made in Cremona e Made in Italy, va in onda: - su Telecolor e Primarete ogni giovedì alle 19.50 (subito dopo il tg) - in replica la domenica, ore 13 circa, su Telecolor.
Coldiretti Cremona Informa La newsletter settimanale
Ricordiamo agli Imprenditori agricoli, e a tutti gli interessati, che possono ricevere la newsletter settimanale di Coldiretti Cremona, ogni venerdì, al proprio indirizzo di posta elettronica. “W l’Agricoltura - Coldiretti Cremona Informa”, questo il titolo della newsletter, rappresenta un “diario della settimana”, e raccoglie comunicati, appuntamenti, iniziative, avvisi utili alle imprese. Tra le rubriche, c’è la tabella mercati, con le quotazioni settimanali delle principali borse. Per iscriversi al servizio, totalmente gratuito, basta inviare una e.mail a: ilcoltivatorecremonese@coldiretti.it, oppure contattare l’Ufficio stampa, al numero 0372.499819.
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Mercato di Campagna Amica Segnaliamo il calendario del Mercato di Campagna Amica degli agricoltori di Coldiretti in provincia di Cremona. Tutti gli appuntamenti si tengono nella mattinata, dalle ore 8 alle 12,30 circa. Eventuali aggiornamenti del calendario possono essere ricercati online, sul sito di Coldiretti Cremona (all’indirizzo www.cremona.coldiretti.it). • • • • • • • • •
CREMONA. Al Foro Boario ogni venerdì mattina CASALMAGGIORE. In Piazza Turati, il sabato mattina SORESINA. Il lunedì, davanti al Palazzo Comunale VESCOVATO. Tutti i sabati, in piazza Roma CASTELLEONE. La mattina del sabato in via Garibaldi BAGNOLO CREMASCO. In piazza Aldo Moro la seconda domenica del mese CREMA. In via Terni, la prima e la terza domenica del mese (più alcune “uscite speciali”) PANDINO. In via Umberto I, il 2° e il 4° lunedì del mese (più alcune “uscite speciali”). PIZZIGHETTONE. In piazza Roma, tutti i giovedì.
www.cremona.coldiretti.it Il sito di Coldiretti Cremona
Azioni, iniziative e appuntamenti promossi da Coldiretti Cremona vengono puntualmente comunicati anche attraverso il nostro sito, all’indirizzo www.cremona.coldiretti.it. In primis, per le comunicazioni rivolte agli imprenditori agricoli, c’è lo spazio “Avvisi alle Imprese”. Sul sito sono presenti tutti i comunicati stampa diffusi da Coldiretti Cremona, ci sono le pagine dedicate ai servizi garantiti dai vari uffici, tutte le iniziative sul territorio, accanto ad una serie di video, link e indirizzi utili. bonica amianto cemento
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APPUNTAMENTI
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Cupla, convegno “Noi e l’euro: 10 anni dopo” “Il Cupla è il Coordinamento Unitario dei Pensionati del Lavoro Autonomo, al quale partecipano tutte le sigle dei Pensionati, quali EPACA Coldiretti, ANAP Confartigianato, CGAI Confagricoltura, ANP CIA, CNA Pensionati, Associazione Autonoma Artigiani Cremaschi, Libera Associazione Artigiani
Cremaschi, 50&Più Confcommercio e FIPAC Confesercenti. In Regione Lombardia il Cupla supera i 238.000 iscritti e in campo nazionale va oltre i cinque milioni. Con questa rappresentanza siamo decisi a rendere la nostra azione sempre più incisiva”. A parlare è Antonio Borghesi, Presidente del Cupla Cremona, che, insieme all’intero consiglio provinciale e ad un folto gruppo di pensionati cremonesi, ha preso parte al convegno “Noi e l’euro: 10 anni dopo”, il 31 maggio a Rezzato (Brescia), presso Villa Fenaroli. “Il nostro intento, a dieci anni dall’introduzione della moneta unica europea, è stato provare a tirare le somme – ha spiegato Borghesi – chiedendoci che cosa è cambiato, e confrontandoci con autorevoli e qualificati relatori in merito ai pro e ai contro dell’euro. Lo abbiamo fatto, naturalmente, anche alla luce della grave crisi, ormai in corso dal 2008, che tante difficoltà sta portando a tutta la nostra società, ma in particolare alle categorie più deboli, come i pensionati”. Foto di gruppo per la delegazione cremonese, la più numerosa tra i gruppi presenti.
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DAL TERRITORIO
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FierAgrumello, la ‘Tre giorni’ di Pizzighettone, San Pantaleone a Crema L’album della nostra partecipazione Essere presenti sul territorio, dando vita a momenti di formazione e d’incontro che vedano imprenditori agricoli, rappresentanti delle istituzioni e del tessuto produt-
Fiera agricola a Grumello
Momenti d’incontro in occasione della Fiera agricola di primavera a Grumello. In una zona a fortissima vocazione zootecnica i temi principali sono stati il prezzo del latte e la situazione della suinicoltura. Ma allo stand Coldiretti si è parlato anche di Imu, condividendo la preoccupazione di fronte a questo ennesimo balzello imposto alle imprese.
tivo, cittadini-consumatori, confrontarsi e condividere il progetto di Coldiretti, che sta dando vita ad una filiera agricola tutta italiana. Con questo obiettivo nasce la par-
Tre giorni in piazza a Pizzighettone
Incontrano i cittadini, ed offrendo alcuni frutti della nostra agricoltura (dalle salamelle alle confezioni di passata di pomodoro), Coldiretti ha chiamato cittadini e amministratori presenti alla “Tre Giorni” a riflettere sull’inaccettabile forbice dei prezzi dal campo alla tavola. In risposta, il progetto di Coldiretti per dare un futuro alle imprese e al Paese: la filiera tutta italiana.
tecipazione di Coldiretti Cremona a fiere e manifestazioni proposte nelle varie zone della provincia. Ecco, attraverso le immagini, il ‘diario’ della nostra azione. (m.b.)
Fiera di San Pantaleone a Crema
“La Pac dopo il 2013” è stato il tema del convegno proposto da Coldiretti in occasione della Fiera di San Pantaleone a Crema. Al convegno, così come allo stand, è proseguito il confronto in merito alla attuale proposta di riforma della Pac e al pressing esercitato da Coldiretti, a tutti i livelli, a tutela delle vere imprese agricole e del vero Made in Italy.
Nelle foto: vari momenti legati alla partecipazione di Coldiretti alle tante fiere sul territorio il
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