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Tariffa R.O.C. Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, dcb Cremona Autorizzazione Tribunale di Cremona 25/07/1951 n. 33 del Registro
Le ‘Carte vincenti’ del nostro Paese
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Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Cremona
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ANNO 67 numero 3 maggio/giugno 13
AGRICOLTURA E GIOVANI
Pressing di Coldiretti sulla riforma della PAC
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Direzione, Redazione, Amministrazione Via G. Verdi, 4 - I piano Cremona - Tel. 0372499811 Direttore responsabile Simone Solfanelli
Redattore capo Marta Biondi
Hanno collaborato a questo numero Aldo Bellandi, Marco Benedini, Giacomo Maghenzani, Dianella Mariotti Maurizio Inzoli, Maria Luisa Parmigiani Damiano Talamazzini Ambrogio Toscani, Bruno Toscani
Progetto grafico e impaginazione
Il Presidente Sergio Marini:
“E’ ora di spiegare quale modello si vuole per il Paese”
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Tipografia Pizzorni Tariffa R.O.C. Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 dcb Cremona, Autorizzazione Tribunale di Cremona 25 luglio 1951 n. 33 del Registro Pagamento assolto tramite il versamento della quota associativa
Questo mensile è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
sommario 2 Quale modello per il Paese 3 Agricoltura e Giovani 4 UECOOP, assemblee al via 5 Prezzo del latte 6/7/8/9 Speciale PAC 10/11 Maltempo, stato di crisi 12 Diga sull'Adda "congelata" 14 CreditAgri Italia 15 PSR, misura 112 16/17 Patronato EPACA 18/19 Fiscale: IMU e IRPEF 20/21 Datori di Lavoro 23/24/25/26/27 Speciale Giovani 28/29 Cibi d'Italia 31 Donne Impresa 33/34/35 Associazione Pensionati 13 e 36/37/38 Campagna Amica
Riportiamo alcuni passaggi dell’intervista rilasciata dal Presidente Sergio Marini al quotidiano Avvenire, sul “decreto fare” e in merito alla situazione generale del Paese. “Il decreto è un buon punto di partenza perché affronta tanti problemi diversi in modo positivo, con provvedimenti pragmatici e importanti. Mi pare soprattutto che, attraverso il decreto, si cerchi di creare un clima di fiducia e serenità per le imprese e le famiglie, che devono tornare ad investire”. Secondo il Presidente della Coldiretti Sergio Marini è poi “necessario fare il punto in tempi brevi sull’Expo, una grande opportunità per presentare l’Italia migliore, quella conosciuta nel mondo per il modello agroalimentare di qualità e per la sostenibilità dei suoi processi produttivi. In vista del 2015, non servono grandissime opere, più semplicemente la volontà comune nel considerare la produzione di cibo come una missione comune”. Sul problema delle risorse, il Presidente della Coldiretti trova necessario “un piano per semplificare la burocrazia, senza toccare capitoli chiave come la sicurezza sul lavoro. Quanto ai fondi, ci sono risorse che aspettano una direzione di marcia. Non basta solo spostare di tre mesi l’Imu, bisogna spiegare da qui a dieci anni quale sarà il modello di sviluppo del Paese”.
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EDITORIALE
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maggio/giugno - 2013
Agricoltura e giovani Le ‘carte vincenti’ del nostro Paese Tra le molte giornate particolarmente significative che Coldiretti ha vissuto nelle scorse settimane, indico senz’altro l’assemblea nazionale di Giovani Impresa, alla quale abbiamo preso parte il 21 maggio a Roma, accanto al Presidente Sergio Marini e al Delegato nazionale Vittorio Sangiorgio, e l’assemblea regionale dei giovani imprenditori lombardi, che il 14 giugno ha confermato Stefano Ravizza alla guida di Giovani Impresa Coldiretti Lombardia. Entrambi gli appuntamenti sono stati una preziosa occasione per fare il punto sulla vitalità della nostra agricoltura – sulla sua forza, sulla capacità di guardare e credere nel futuro, nonostante le difficoltà che certo non mancano – e sull’importante ruolo che i giovani sono chiamati a svolgere, nella nostra Organizzazione e nel Paese. I dati parlano chiaro: oggi il settore che può dare delle concrete chance ai giovani, che può garantire loro un futuro di soddisfazione restando legati al proprio territorio, è l’agricoltura. Tanto per cominciare, dati alla mano, l’agricoltura si dimostra il solo settore che ha fatto segnare un aumento delle assunzioni (+0,7%) e del valore aggiunto (+0,1%) nel primo trimestre del 2013; e questo nonostante gli effetti negativi sulle coltivazioni provocati dal maltempo e i segnali depressivi sui consumi che hanno interessato anche l’agroalimentare. Lo ha sottolineato il Presidente Sergio Marini nel recente incontro con il Ministro del Lavoro Enrico Giovannini, nel corso del quale è stato presentato il progetto di Filiera Agricola Italiana: l’agricoltura è stato l’unico settore che nel 2013 ha dimostrato segni di vitalità economica ed occupazione, a conferma della validità e della modernità del modello di sviluppo agricolo Made in Italy che è fondato sulla valorizzazione dell’identità, della qualità, delle specificità, aspetti che consentono di affrontare e vincere la
competizione internazionale. Si tratta, per noi, di un modello che può rappresentare un riferimento anche per gli altri settori e che si riassume in un punto fermo: l’Italia deve fare l’Italia, cioè puntare su ciò che la rende unica e migliore, sulle sue eccellenze, e tra queste vi è naturalmente l’agroalimentare. Un’idea, e un modello si sviluppo per il Paese, che stiamo portando avanti con determinazione, ad esempio attraverso il progetto di Campagna Amica, che a Milano ha dimostrato tutta la sua lungimiranza e le sue potenzialità nella straordinaria iniziativa “Cibi d’Italia”. Un modello che stiamo portando avanti anche nella cooperazione, con la nascita dell’Unione Europea delle Cooperative, UECOOP, promossa dalla Coldiretti, alla quale hanno già aderito oltre quattromila cooperative che operano in tutte le Regioni e in tutti i settori dell’albo competente. Un percorso avviato per mettere al centro persona e territori, capitale umano e sociale, ricchezze naturali e culturali, risorse uniche del nostro Paese, sulle quali fondare una nuova stagione di crescita che coniughi Pil e qualità della vita. Certo, non ci nascondiamo le difficoltà che quotidianamente la nostra agricoltura deve affrontare. A partire da quella di assicurare una giusta remunerazione a tutte le produzioni della nostra terra. Posso garantire che questi temi sono ben presenti, nel quotidiano lavoro di Coldiretti, a tutti i livelli. Sono stati oggetto dell’incontro che, lo scorso 14 giugno, ho avuto con Maurizio Martina, sottosegretario all’agricoltura del Governo Letta. In questo ‘vertice’ ristretto ho illustrato i problemi aperti per il comparto agricolo lombardo, in particolare per quanto riguarda i danni causati dal maltempo e lo stato di crisi proclamato dalla Regione, e naturalmente per quanto riguarda il vitale tema del prezzo del latte alla stalla, per il quale non c’è ancora un accordo, il
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Ettore Prandini Presidente Coldiretti Lombardia Delegato Confederale Coldiretti Cremona
mentre contrastiamo le inaccettabili proposte al ribasso che le industrie cercano di imporre agli allevatori. Si è parlato anche dell’impronta che come Coldiretti intendiamo dare ad Expo 2015, che deve – e può – diventare occasione di crescita e di reddito per le imprese agricole di tutto il nostro territorio, nonché una straordinaria occasione per proseguire nella battaglia contro il falso Made in Italy, che tanto costa alla nostra agricoltura, in termini di valore dei nostri prodotti e reddito sottratto alle imprese italiane. Agricoltura e giovani rappresentano le carte vincenti per il futuro. Perciò abbiamo tutti – chi governa e chi è parte del tessuto produttivo, economico, culturale, sociale – il dovere di credere e di puntare sull’intraprendenza dei giovani, sulla loro voglia di fare e sulla loro capacità di innovare. Servono politiche che supportino le giovani imprese (o semplicemente che non le ostacolino, come fa una burocrazia miope e soffocante, che con determinazione Coldiretti sta combattendo). Serve, ad esempio da parte degli istituti di credito, il coraggio di investire, e perché no anche di “rischiare”, sui progetti e sui talenti, sull’energia dei giovani. L’economia vera, reale, deve essere al centro dell’attenzione e delle politiche. E l’economia reale siamo noi.
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COOPERAZIONE
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È NATA UECOOP Al via le Assemblee regionali Alla presenza della senatrice Simona Vicari, sottosegretario allo Sviluppo Economico, si è svolta a Roma la prima delle assemblee regionali dell’Unione Europea delle Cooperative (UECOOP) promossa dalla Coldiretti, alla quale hanno già aderito oltre quattromila cooperative che operano in tutte le Regioni ed in tutti e quattordici i settori dell’albo competente, dal lavoro al sociale, dall’edilizia fino all’agricoltura. All’incontro coordinato del Presidente Nazionale di Coldiretti e di UECOOP Sergio Marini è intervenuto anche il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che ha incontrato i rappresentanti delle oltre 400 cooperative aderenti nella regione manifestando apprezzamento per il modello di svi-
luppo promosso dalla nuova centrale cooperativa. “La nascita di UECOOP rappresenta un disegno ambizioso e moderno, in chiaro spirito comunitario, che vuole proporre la logica della rete e della solidarietà per uscire dalla crisi” ha dichiarato il sottosegretario allo Sviluppo Economico nell’annunciare che “istituiremo un tavolo permanente sull'impresa cooperativa per lavorare insieme su obiettivi e soluzioni, che consentano di affrontare in maniera concertata le problematiche del settore”. “UECOOP, l'Unione Europea delle Cooperative, nasce per volontà di tanta gente che crede nel ruolo della cooperazione e nei valori forti di solidarie-
tà, sussidiarietà e sostenibilità” ha affermato il Presidente Sergio Marini nel sottolineare che “l’Unione delle Cooperative mette al centro delle proprie azioni persona e territori, capitale umano e sociale, ricchezze naturali e culturali, risorse uniche del nostro Paese, sulle quali fondare una nuova stagione di crescita che coniughi Pil e qualità della vita”. Nel corso dell’assemblea in attesa del primo congresso nazionale che si terrà in autunno sono state affidate dal Presidente Nazionale di UECOOP Sergio Marini le deleghe per i principali settori di attività: Angelo Chiarozzo per il settore sociosanitario, Roberto Grassa per il credito cooperativo, Paolo Scarpa Bonazza Buora per la cooperazione agroalimentare.
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SINDACALE
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Prezzo del latte in Lombardia: insostenibili le proposte dell’industria di trasformazione Coldiretti Lombardia giudica del tutto insoddisfacente la proposta formulata da Italatte e da altri gruppi industriali ai propri conferenti di retribuire il latte consegnato nel mese di maggio con un importo di 0,40 €/litro in continuità con l'accordo precedentemente sottoscritto in scadenza lo scorso 30 aprile. In un comunicato congiunto a firma Coldiretti Lombardia, Confagricoltura Lombardia e Cia Lombardia si ribadisce che la proposta presentata dagli industriali “non tiene in alcun conto gli ulteriori aumenti dei costi di produzione a cui gli allevatori sono stati esposti in questi ultimi mesi e che, proprio in conseguenza di tali aumenti, non è in grado di retribuire adeguatamente le nostre aziende che, nonostante le con-
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tazioni del burro e delle polveri di latte si mantengono su livelli elevati, tali da consentire una miglior retribuzione dalla materia prima.
dizioni contingenti, continuano a fornire alle industrie di trasformazione un prodotto di elevata qualità e di assoluta garanzia su un piano sanitario”. Un'offerta che, inoltre, non tiene in considerazione neppure l'andamento del mercato lattiero-caseario internazionale, in cui, in particolare, le quo-
Al di là delle circostanze contingenti, le Federazioni lombarde di Coldiretti, Confagricoltura e Cia esprimono le proprie perplessità sulla rispondenza degli attuali contratti di fornitura che legano gli allevatori alle ditte acquirenti ai dettami del 'Pacchetto Latte' approvato in sede comunitaria – prosegue la nota congiunta –. Infine le Organizzazioni, loro malgrado, sono costrette a rilevare, in un contesto così delicato, la difficoltà di Assolatte a rappresentare gli interessi dell’intero comparto della trasformazione lattiero-casearia, di cui Italatte è una componente rilevante.
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SPECIALE PAC
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Pressing degli agricoltori sulla riforma della Pac Forum sulla Politica agricola promosso dalla Coldiretti a Bruxelles. Il Presidente Marini: “Difesa del budget e riequilibrio delle risorse” Confermiamo un percorso avviato con le maggiori organizzazioni agricole europee teso a rafforzare e rendere più efficace una Pac che deve soddisfare sempre meglio i bisogni dei cittadini e degli agricoltori europei. E’ quanto ha affermato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini, che ha promosso a Bruxelles il primo summit Europeo sulla riforma della Politica Agricola con la partecipazione dei Presidenti delle principali organizzazioni agricole europee, Fnsea (Francia), Dbv (Germania), IFA (Irlanda) e NFU (Regno Unito) insieme al Presidente del Consiglio agricoltura e pesca, Consiglio dell’Unione Europea, Simon Coveney e al Presidente della Commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale, Parlamento Europeo, Paolo De Castro.
Serve una politica agricola che – ha detto Marini – dia maggiori garanzie dell’autoapprovvigionamento alimentare, maggior sicurezza dei cibi, che dia risposte alle emergenze sociali, che promuova il ruolo di chi vive di agricoltura, di giovani impegnati nella difesa dei territori, dell’ambiente, della biodiversità, della coesione sociale, che promuova la cultura, la tradizioni e l’innovazione e che sappia, in una visione comune, valorizzare la distintività dei mille territori europei come patrimonio competitivo per l’intero continente. Dobbiamo saper portare l’UE in Italia e l’Italia in Europa affinché Bruxelles – ha precisato Marini – sia sempre più il luogo delle visioni strategiche e delle scelte strutturali, dove non si ceda più
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agli egoismi degli Stati o alla maniacale intromissione su dettagli che intaccano le culture dei popoli e che spesso alimentano un antieuropeismo che non dovrebbe appartenerci. “Difendere il budget nella riforma della politica agricola in una Europa che ha bisogno di più agricoltura, riequilibrare la ripartizione del bilancio considerando che al momento attuale l’Italia è il primo contribuente netto (in % del Pil) alle politiche comunitarie e adottare una Politica Agricola Comune che consenta ai singoli Paesi di premiare chi lavora e vive di agricoltura, chi produce in modo sostenibile e chi produce cibo” sono alcune delle richieste formulate dal Presidente della Coldiretti Sergio Marini, che ha espresso un giudizio sui miglioramenti del Parlamento Europeo
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e del Consiglio dei Ministri dell’agricoltura su greening, convergenza, pagamenti aggiuntivi ai primi ettari ed in generale sulla maggiore flessibilità lasciata agli Stati Membri. Alla luce della forte differenziazione delle normative in Europa e in applicazione del principio di sussidiarietà, secondo la Coldiretti è necessario che la definizione di “agricoltore attivo” sia demandata allo Stato membro, affinché possano essere considerati tali gli imprenditori agricoli professionali, singoli o associati, sulla base dell’incidenza del tempo dedicato al lavoro agricolo sul tempo di lavoro complessivo e della incidenza del reddito agricolo sul reddito totale. Il superamento del criterio storico di calcolo dei pagamenti diretti e il processo di convergenza interno a ogni Stato membro necessita – ha continuato la Coldiretti – di un periodo di tempo adeguato e della massima flessibilità, per consentire un adattamento
progressivo dei settori produttivi, data la situazione fortemente differenziata da cui parte l’agricoltura italiana. La componente relativa all’inverdimento dei pagamenti diretti, così come proposta dalla Commissione europea, costituisce una forte criticità per il sistema agricolo nazionale e rappresenta una contraddizione rispetto alle finalità della riforma, relative alla produzione e alla competitività. Per questo – ha precisato Marini – devono essere radicalmente riviste le modalità applicative mentre le somme non spese dell’inverdimento devono rimanere agli Stati membri, per finanziare misure altrettanto (o più) selettive sul versante ambientale. La nuova Politica Agricola, ha continuato la Coldiretti, dovrà puntare a sostenere e rafforzare la competitività dell’agricoltura europea sulla base di un nuovo modello produttivo che combini sostenibilità economica,
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ambientale e sociale. Ciò pone l’esigenza di una caratterizzazione più “agricola” del complesso degli indirizzi e degli orientamenti programmatori nelle politiche di sviluppo rurale che devono essere quindi potenziate e prioritariamente finalizzate all’innovazione e alla competitività delle imprese agricole, in particolare per sostenere gli investimenti aziendali, promuovere il ricambio generazionale, sostenere la realizzazione di azioni di integrazioni di filiera e di progetti integrati territoriali, migliorare le relazioni fra imprese agricole e i servizi del processo produttivo e consolidare promuovendo e qualificando l’occupazione agricola. È necessario, ha concluso Coldiretti, approfondire la centralità e l’attenzione alla filiera corta, come la vendita diretta e il protagonismo dell’agricoltore lungo la filiera, che hanno trovato una particolare attenzione nei piani di sviluppo rurale.
Coldiretti Lombardia:
“Dopo il maltempo e il boom dei costi, con l’anticipo della Pac boccata d’ossigeno per le aziende” “In un momento di difficoltà come questo, l’anticipo della Pac da parte della Regione è una boccata di ossigeno importante per le aziende agricole” così Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia, ha commentato la decisione annunciata mercoledì 5 giugno dall’assessore all’agricoltura Gianni Fava di pagare subito parte dei fondi che l’Unione Europea destina al settore.
teggiamento dell’assessore Fava che ha dimostrato attenzione per un comparto in difficoltà – spiega ancora il Presidente di Coldiretti Lombardia Prandini –. In questo modo si offre la possibilità alle aziende di gestire un po’ di liquidità per affrontare meglio i prossimi mesi, considerati i danni subiti a causa del maltempo, l’incertezza sul prezzo del latte, i rincari dell’energia e quelli dei foraggi degli animali".
L’anticipo sarà del 90 per cento per le realtà che operano nella aree colpite dal terremoto nel maggio del 2012 e del 70 per cento per tutte le altre.
"In un panorama così tempestoso, in tutti i sensi - conclude Prandini - l’anticipo dei fondi Pac è quanto meno opportuno per il settore agricolo lombardo in cui operano quasi 50mila aziende”.
“Non possiamo che apprezzare l’at-
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Convegno sulla Riforma della Pac
Grande partecipazione il 10 giugno a Cremona “La Riforma della Pac, lo stato dell’arte”. Questo il tema dell’incontro organizzato da Coldiretti Cremona, lunedì 10 giugno presso il Seminario Vescovile a Cremona, con la partecipazione di circa trecento imprenditori agricoli. E’ stato Lorenzo Bazzana, Ufficio Economico nazionale della Coldiretti, ad offrire agli agricoltori ogni informazione e delucidazione in merito al percorso finora compiuto dalla riforma, alle prossime tappe del negoziato e ai punti considerati irrinunciabili dalla prima Organizzazione degli imprenditori agricoli. Accanto dal dott. Bazzana, c’erano il Direttore di Coldiretti Cremona Simone Solfanelli e l’Assessore provinciale all’agricoltura Gianluca Pinotti. L’apertura della serata è stata affidata
al video, scandito da molti applausi, “dedicato all’Italia che vogliamo, all’Italia che fa l’Italia”, che ha richiamato l’attenzione sul valore dell’agricoltura (che non si arrende alla crisi e non delocalizza, ma al contrario resta sul territorio contribuendo a custodirlo e a farlo crescere) e sulla forza della “via italiana allo sviluppo” proposta da Coldiretti, una via che punta su ciò che ci rende diversi e migliori, dunque unici, a partire dalla bellezza, dalla sto-
ria, dalla tradizione della nostra terra e dall’eccellenza del cibo italiano. Approfondita e dettagliata è stata la relazione proposta da Lorenzo Bazzana, che ha aperto il suo intervento offrendo i “numeri” del “quadro finanziario pluriennale dell’Unione Europea” e “le indicazioni per la Pac, nel bilancio dell'Unione Europea 2014-2020”, per poi fare il punto sullo stato del negoziato, in termini di “pagamenti diretti”, “mercato”, “sviluppo rurale”. Con la consueta chiarezza, Lorenzo Bazzana ha illustrato rapporti e passaggi del cosiddetto “trilogo”, in un dialogo e confronto che vede tre attori: la Commissione Europea (con proposta votata il 12 ottobre 2011), il Parlamento Europeo (con emendamenti votati il 13 marzo 2013) e il Consiglio dell’Unione Europea (con accordo votato il 19 marzo 2013). Nel suo intervento, Bazzana ha più volte ribadito come quello proposto fosse “lo stato dell’arte”, in un negoziato in divenire, con una bozza di lavoro che risulta soggetta a continui emendamenti. Tra gli aspetti su cui ci si è maggiormente soffermati, vi è stato quello della definizione di agricoltore attivo.
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prevedere, per ribadire l’impegno della Provincia a fianco delle imprese e delle Organizzazioni agricole, a sostegno del percorso che punta ad ottenere il riconoscimento dello stato di calamità naturale.
“Tenuto conto della riduzione delle risorse della Pac destinate al regime di pagamenti unico, riteniamo che i beneficiari del pagamento unico debbano essere, prioritariamente, gli agricoltori attivi – ha detto Bazzana –. Alla luce della forte differenziazione delle normative in Europa, è necessario che la definizione di “agricoltore attivo” sia demandata allo Stato membro”. Su questo aspetto è intervenuto anche il Direttore Simone Solfanelli, che ha evidenziato “la battaglia condotta con determinazione dalla Coldiretti, per far sì che le risorse vadano ai veri agricoltori, che sono quelli che realmente vivono del loro lavoro in agricoltura”. “Non si può accettare – ha aggiunto – una Pac che premia le rendite, a maggior ragione in un momento in cui le risorse si riducono”.
Se la Pac, come da programma, è stata il tema dominante della serata, non sono mancati riferimenti ad altri argomenti particolarmente sentiti dagli agricoltori cremonesi, come il prezzo del latte e l’emergenza maltempo. E’ stato l’Assessore provinciale Pinotti a rimarcare la grave situazione della nostra agricoltura flagellata dal maltempo, sottolineando i disagi vissuti e le pesanti perdite che si possono
Sull’argomento il Direttore Solfanelli ha evidenziato il fatto che, data la carenza di prodotto, si sta generando “una vera competizione tra la filiera zootecnica e la filiera agroenergetica”. “Coldiretti non ha dubbi, nel ribadire che la vocazione irrinunciabile della nostra agricoltura è l’agroalimentare, la produzione del cibo made in Italy. Il trinciato serve per la zootecnia, per l’alimentazione del bestiame – ha detto Solfanelli –. La filiera agroenergetica va alimentata in altro modo: si devono utilizzare i sottoprodotti”. Sul tavolo è stato posto anche il tema dell’anticipo Pac deciso dalla Regione Lombardia, che nei giorni scorsi ha confermato di voler pagare subito parte dei fondi che l’Unione Europea destina
al settore, con anticipo del 90 per cento per le realtà che operano nella aree colpite dal terremoto nel maggio del 2012, e del 70 per cento per tutte le altre. Una positiva decisione, frutto anche del pressing messo in campo dalla Coldiretti, che – come testimoniato dai relatori – in questo momento di grande difficoltà rappresenta una vitale boccata d’ossigeno per le imprese agricole”. (m.b.)
FOTO DI AMBROGIO TOSCANI
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Maltempo, la Regione dichiara lo stato di crisi per l’agricoltura Coldiretti Cremona: un passo importante, a sostegno della richiesta di riconoscimento dello stato di calamità naturale Con delibera datata 7 giugno 2013 la Regione Lombardia ha dichiarato lo stato di crisi per l’agricoltura lombarda. Un passaggio importante – che prende atto della difficile situazione vissuta dalle imprese agricole, flagellate nei mesi scorsi dal maltempo – a supporto della richiesta, già avanzata dalla Regione al Ministero delle Politiche agricole, per il riconoscimento dello stato di calamità naturale sul territorio lombardo. Di fronte alle continue piogge che hanno fortemente ritardato, ed in molti casi irrimediabilmente compromesso, le semine delle principali colture, Coldiretti Cremona ha denunciato la gravità della situazione, stilando un report pressoché quotidiano, impresa per impresa, degli attuali disagi e dei danni economici prevedibili. Un monitoraggio che proseguirà per l’intera annata, dacché – se oggi si possono avanzare previsioni certamente non positive – solo a fine annata si potrà effettivamente stilare il bilancio dei danni prodotti da una primavera assolutamente anomala. Basti dire che da oltre 75 anni non era mai caduta così tanta acqua al nord in primavera, che ha fatto registrare un livello di precipitazioni superiore del 50 per cento rispetto alla media del periodo, con punte di oltre il 100 per cento in alcune zone del nord est. Condizioni che hanno sconvolto l’andamento delle coltivazioni. L’andamento climatico anomalo ha devastato la nostra agricoltura, e non c’è raccolto che non sia compromesso, dal mais al pomodoro, da patate e barbabietola alla frutta, dalla soia ai cereali autunno-vernini fino al fieno, con gravi problemi per l’alimentazione degli animali. “Con una situazione del genere, o si attiva lo stato di calamità naturale oppure il comparto riceverà un colpo dal quale sarà difficile riprendersi” ha sottolineato Ettore Prandini,
Presidente di Coldiretti Lombardia e Delegato Confederale di Coldiretti Cremona, che ha preso parte il 23 maggio all’incontro in Provincia tra l’Assessore all’Agricoltura Gianluca Pinotti e i rappresentanti delle organizzazioni agricole, per fare il punto della situazione e valutare, a partire dal livello provinciale, come attivare presso gli organi istituzionali le misure necessarie per far fronte a una situazione di estrema gravità. Quotidiano e fitto è stato il dialogo tra la nostra Organizzazione e la Provincia, attraverso altri incontri presso l’Assessorato, cui è seguita una lettera/documento – indirizzata all’Assessore Provinciale all’Agricoltura – nella quale Coldiretti Cremona ha riassunta la propria analisi della situazione ed avanzato una serie di proposte a sostegno delle aziende agricole. In questa missiva Coldiretti Cremona ha ribadito come fosse “indispensabile e prioritaria” la richiesta da parte della Regione Lombardia al Governo Nazionale dello stato di calamità naturale. A tal fine, Coldiretti Cremona ha proposto la definizione “di un unico modello regionale di rilevazione del danno presso le Imprese agricole (cercando di semplificare al massimo le procedure e sfruttando come base le informazioni contenute nel fascicolo aziendale informatizzato, i cui dati sono certificati e già a disposizione della pubblica amministrazione) così da avere un quadro omogeneo sul territorio della Lombardia e quindi poter fornire al’Assessorato Regionale competente gli strumenti utili all’interlocuzione con i livelli nazionali”. Coldiretti Cremona ha indicato altre misure utili alle Imprese, in questa situazione di così grave difficoltà causata dal maltempo. Ha chiesto “attenzione prioritaria al comparto zootecnico, sia bovino che suino, dove il rischio è quello di non avere disponibilità in loco dei foraggi necessari ad affrontare
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l’intera annata agraria a causa dell’accentuarsi della competizione tra l’attività zootecnica e quella agro-energetica”. “Su questo versante – ha sottolineato Coldiretti Cremona – è necessario che vengano individuati dei giusti criteri di priorità che salvaguardino l’attività agricola, supportati inoltre da processi di controllo amministrativo dell’utilizzo dei foraggi fra le due filiere (quella zootecnica e quella agro-energetica)”. E ancora si è proposta la “sospensione dei pagamenti dei contributi previdenziali e assistenziali sia degli autonomi che dei lavoratori dipendenti per almeno una annualità, diluendo il recupero su un periodo di almeno 5 anni” e una “moratoria
La foto, scattata il 24 maggio a Trigolo dall'agricoltore Giannenrico Spoldi, testimonia i gravissimi disagi con cui l’agricoltura ha dovuto fare i conti. Lo scorso anno, a fine maggio, si iniziava ad irrigare, mentre quest’anno, nello stesso periodo, le turbine sono servite per togliere l'acqua dai terreni, non ancora seminati e trasformati in laghi.
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di almeno un anno sul pagamento della quota capitale dei mutui e dei prestiti bancari, con restituzione del dovuto a fine del periodo contrattualmente convenuto”. La “dichiarazione dello stato di crisi per l’agricoltura lombarda a seguito di piogge intense e persistenti del periodo inverno/primavera 2013” e “contestuale richiesta al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali del riconoscimento dello stato di calamità naturale sul territorio lombardo” – con delibera votata all’unanimità dalla Giunta della Regione Lombardia – rappresentano un importante passo a tutela dell’agricoltura lombarda, nella direzione indicata dalla Coldiretti. (m.b.)
La foto, scattata il 3 giugno nella campagna di Pessina Cremonese, mostra i campi ancora totalmente allagati: non si vede più la differenza tra la roggia e il campo, poiché tutto è ricoperto d’acqua. Sono, queste, immagini che per varie settimane abbiamo visto in più punti del territorio provinciale.
La foto, scattata il 29 maggio a Crotta d’Adda, ritrae altri campi allagati. Anche qui, a causa del maltempo, non c’è stata la possibilità di entrare nel campo per seminare. È stato completamente compromesso il raccolto del mais, come il primo sfalcio dei foraggi.
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Diga sull’Adda congelata Coldiretti: “Utile la valutazione dell'impatto ambientale”
La Provincia di Lodi congela la diga sull’Adda e Coldiretti Lombardia giudica positivamente la decisione di avere un supplemento di indagine sull’impatto ambientale che permetterà agli organismi preposti una migliore valutazione dell’opera e sulle sue conseguenze nei territori del Lodigiano e del Cremonese. E’ una scelta di buon senso legata al fatto che non si tratta di valutare una mini centrale che sfrutta salti d’acqua esistenti – aggiunge Coldiretti Lombardia – ma siamo di fronte a un progetto che prevede uno sbarramento altro 3 metri con un bacino di 3 milioni di metri cubi lungo 14 chilometri di territorio. La Provincia di Lodi ha fir-
mato una determina nella quale chiede alla società Vis di attivare la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale da parte del ministero dell’Ambiente e solo dopo aver avuto quel documento si potrà arrivare a una decisione sull’autorizzazione per la diga e la centrale. E’ un supplemento di indagine quanto mai opportuno – conclude Coldiretti Lombardia – nell’ambito del quale ci auguriamo siano prese in considerazione tutte le perplessità espresse in questi mesi sulle conseguenze per il territorio, per la popolazione, per l’ambiente e per le attività agricole. Con grande determinazione – e in piena
sinergia con i Comuni del territorio – Coldiretti Cremona è intervenuta nella vicenda, esprimendo forte preoccupazione per le ripercussioni dell’intervento sull’ambiente e sull’agricoltura e ribadendo la necessità di avere un quadro approfondito e completo della questione. Pieno supporto è stato dato ai rappresentati istituzionali, dai Comuni alla Provincia di Cremona, perché – dopo la mancata informazione iniziale – si procedesse attraverso un percorso condiviso, nel segno della trasparenza, e che mettesse in primo piano la tutela del territorio, dell’ambiente, del lavoro delle imprese agricole coinvolte.
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Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l'Europa investe nelle zone rurali PSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura http://ec.europa.eu/agriculture/rurdev/index_it.htm
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CREDITAGRI ITALIA
NUMERO 3
maggio/giugno - 2013
CREDITO: ATTENZIONE AL RATING Aldo Bellandi Segretario CreditAgri Cremona e Lodi
Una delle tematiche maggiormente presenti nell’odierno dibattito economico, sociale e politico per le gravi conseguenze, in termini di ricadute sul mondo del lavoro, è rappresentata dalla difficoltà delle imprese nell’accesso al credito, accesso diventato in questi ultimi anni sempre più complesso, selettivo oltre che fortemente in riduzione. Uno degli aspetti preliminari per ottenere un finanziamento dalle banche riguarda la valutazione del “rating aziendale” che, in italiano, significa “classificazione”: è un metodo utilizzato per valutare sia i titoli azionari che le imprese in base al loro rischio. In buona sostanza il rating misura il rischio del singolo cliente attraverso procedure interne ed esterne di valutazione degli indicatori economicifinanziari di una impresa rispetto al coefficiente patrimoniale ed economico di rischio dell’impresa stessa. Per fare un semplice esempio. Se
un’azienda agricola ha contratto negli anni alcuni finanziamenti per investimenti aziendali e saltuariamente non paga una rata, o paga la rata dopo alcuni giorni, questo viene segnalato in centrale rischi. Se il fido di conto corrente viene utilizzato al limite della disponibilità congiuntamente a qualche altra piccola anomalia, il rating di questa impresa sarà negativo anche se gli splafonamenti sono minimi, ed oggi nessuna banca finanzierà altre operazioni. Ancora. Se una cambiale viene rinnovata diverse volte senza decurtazioni, operazioni ancora fatte da alcuni istituti bancari, la lettura che viene data è quella dell’impossibilità di ridurre il debito da parte dell’azienda e di conseguenza il rating sarà negativo e questo precluderà altre operazioni. In buona sostanza quello che serve strutturalmente oggi alle nostre aziende agricole è rappresentato da una gestione ordinata di tutta la strumentazione finanziaria posta in essere e, prima di chiedere altri finanziamenti, è opportuno verificare la propria situazione con persone competenti sia in materia finanziaria che agricola come il nostro consorzio fidi. La macchina usa logiche tutte sue. Se un tempo i vari direttori riuscivano, per conoscenza personale ed aziendale, comunque a “sistemare” le posizioni o le richieste, questo oggi non è più possibile perché la prima valutazione, e cioè il “rating”, viene fatto direttamente dalla macchina sulla base di una serie storica di dati dell’impresa in esame. Inoltre sono stati anche introdotti criteri più restrittivi per giustificare il diniego a certe richieste di prestito. In pratica è cambiato tutto il modo di fare banca. Da una disponibilità ad erogare credito a 360 gradi ad una selezione del credito sempre più rigida e prolungata nel tempo. Davanti a questo scenario vanno poste in essere tutte quelle attenzioni da parte degli operatori economici per poter accedere a nuovi finanziamenti. il
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Innanzitutto la centrale rischi deve essere a posto, nel senso che le diverse operazioni in essere devono essere regolarmente soddisfatte. Mi sono capitati alcuni casi nei quali il merito creditizio era a posto, in quanto i bilanci predisposti erano positivi. Sono bastate alcune uscite dal fido di importi ridicoli, rispetto alle imprese in esame, per sentirci rispondere che bisognava aspettare alcuni mesi per avere credito e cioè quando il sistema non avrebbe più segnalato le anomalie. In pratica il rating di queste aziende ha subito un’alterazione per operazioni sbagliate che hanno pregiudicato la tempestività dell’investimento. Le rate dei muti devono essere pagate entro la loro scadenza. Anche un solo giorno di ritardo a fine mese verrà segnato come anomalia in centrale rischi e trasmesso alla Banca d’Italia. Una volta sistemata la posizione, bisogna aspettare due mesi per avere il riscontro positivo. Le informazioni creditizie di tipo negativo possono essere conservate nel SIC, Sistema Informativo Creditizio, anche per alcuni anni in base alla gravità dei fatti. Oggi c’è molto disorientamento sul campo. Alcuni Istituti stanno ancora insistendo sulle cambiali agrarie senza una valutazione minima dell’azienda e delle sue reali necessità. Bisogna porre attenzione a queste offerte. Tutto dovrà essere valutato nell’insieme dell’azienda, diversamente potrebbe anche essere controproducente utilizzare strumenti sbagliati che forse servono per qualche necessità immediata, ma non risolvono, in ultima analisi, il problema. Le banche non hanno più esperti del settore ma devono fare budget. Se a tutto ciò aggiungiamo le valutazioni fatte per il rating e la centrale rischi la risposta è una sola: attenzione alle scelte future. Si può ottenere ancora credito, e noi su questo siamo testimoni, ma bisogna chiederlo con i giusti strumenti e con i giusti obiettivi strategici.
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SERVIZI TECNICI
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PSR: Misura 112 "Insediamento giovani" Tra gli ultimi bandi aperti nell’ambito della vecchia programmazione PSR 2007-2013, un modesto budget finanziario ha permesso di riaprire la Misura del “primo insediamento di giovani agricoltori” (Misura 112). La misura 112 concede un aiuto all’insediamento dei giovani agricoltori attraverso l’attivazione di un piano di sviluppo aziendale e l’utilizzo di uno specifico pacchetto di misure, con l'obiettivo di valorizzare i giovani imprenditori agricoli incentivandone l'insediamento.
Chi può presentare domanda? Il giovane agricoltore che al momento della presentazione della domanda: 1. ha età compresa tra i 18 anni compiuti e i 40 anni non ancora compiuti; 2. ha la competenza e la conoscenza professionale: 3. presenta un Piano aziendale per lo sviluppo dell’attività agricola, 4. conduce, per la prima volta, in qualità di titolare/legale rappresentante una: - impresa individuale
- società agricola - società cooperativa La singola decisione in merito all’erogazione del premio di primo insediamento deve essere presa entro i 18 mesi successivi all’insediamento stesso. Quale data di insediamento si considera la data della prima movimentazione della partita IVA.
A quanto ammonta il contributo? Il premio è erogato in conto capitale come premio unico e ammonta a: • €15.000 in area svantaggiata di montagna; • €10.000 in tutte le altre zone. L'importo del premio è aumentato a: • € 38.000 in zona svantaggiata di montagna; • € 26.000 in tutte le altre zone nel caso in cui il richiedente aderisca alla misura, presentando un Piano aziendale comprendente investimenti che siano riconducibili alle tipologie di intervento ammissibili ai sensi delle Misure 121 e/o 311 e da realizzare senza il contributo ai
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Marco Benedini Resp. Provinciale Servizi Tecnici
sensi di queste ultime Misure. L'aumento del premio viene concesso se sussistono determinate condizioni, specificate nel bando.
Quando presentare la domanda? Le domande possono essere presentate fino al 15 ottobre 2013. La domanda, corredata della documentazione indicata nel bando, deve essere presentata alla Provincia sul cui territorio avviene l’insediamento. Segnaliamo che il bando può essere richiesto ai nostri Uffici, o stampato direttamente dal sito di Coldiretti Cremona (www.cremona.coldiretti.it), nella sezione “avvisi alle imprese”.
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PATRONATO EPACA
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Dolori dovuti all'uso del trattore? Arriva la visita gratis con Epaca Coldiretti
Damiano Talamazzini Resp. Provinciale Patronato Epaca
Circa 5.000 € è l’indennizzo una tantum riconosciuto dall’Inail di Varese ad un agricoltore affetto da Discopatia lombare con dolori ricorrenti e continui alla schiena. Ma perché questo risarcimento ? Perché molto spesso dolori che sono molto frequenti tra i lavoratori dei campi quali il tunnel carpale, la discopatia, la ipoacusia, solo per citare i più frequenti, possono avere origine lavorativa e di conseguenza se raggiungono una certa gravità possono essere indennizzati dall’INAIL. Per tale motivo il patronato Epaca della Lombardia vuole portare allo scoperto i molti casi di MALATTIA PROFESSIONALE che possono riguardare i nostri agricoltori.
È quindi nato un servizio di visita gratuita per le malattie professionali che sarà possibile svolgere con i consulenti medici del patronato Epaca. “Osserviamo che, in molte situazioni, gli agricoltori sono affetti da patologie che possono essere di origine lavorativa e quindi indennizzabili dall’INAIL – dicono i responsabili del Patronato – per questo motivo invitiamo i nostri associati, ma non solo loro, a rivolgersi presso gli sportelli del Patronato Epaca per fissare un appuntamento con i consulenti medici di Epaca, che in maniera del tutto gratuita potranno verificare se sussistono i presupposti per una malattia professionale”. Occorre quindi verificare, anche attraverso gli uffici del Patronato, che le
patologie di cui si soffre siano di origine lavorativa e possano essere indennizzate dall’INAIL.
In caso di infortunio si deve fare subito la segnalazione agli Uffici del Patronato EPACA I lavoratori autonomi, in caso di infortunio, devono prestare particolare attenzione. Se non si provvede a fare tutte le comunicazioni e denunce previste, entro il termine di due giorni, si rischia di perdere l’indennità giornaliera dell’INAIL. Se poi a subire l’infortunio è un familiare coadiuvante dell’azienda oppure un dipendente, l’INAIL, in caso di mancata corretta comunicazione, applica anche pesanti sanzioni. Per evitare qualsiasi rischio, basta presentarsi subito al proprio Ufficio EPACA – Coldiretti, dove si provvederà a fare tutti gli adempimenti previsti dalla normativa.
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FISCALE
NUMERO 3
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Le novità su IMU e Irpef Maurizio Inzoli Ufficio Fiscale Impresa Verde Cremona
L’EFFICACIA
D E L N O S T R O L AV O R O NEL RISPETTO DELLA NATURA URA
quale tributo sostitutivo, non soltanto gli immobili non locati ma anche a quelli non "affittati". Di conseguenza, I'IMU sostituisce I'IRPEF e le relative addizionali, regionale e comunale, sui redditi fondiari derivanti dai terreni, per la componente dominicale, e dai fabbricati, non affittati e non locati, intendendosi per tali, oltre a quelli tenuti a disposizione, anche gli immobili concessi in comodato gratuito e quelli destinati ad uso promiscuo del professionista. Le disposizioni che regolano I'IMU elencano i redditi in relazione ai quali non si produce l'effetto di sostituzione e che, quindi, continuano ad essere assoggettati alle ordinarie imposte erariali: • il reddito agrario; • i redditi dei fabbricati relativi a beni locati senza l'applicazione della cedolare secca; • i redditi derivanti da immobili che non producono reddito fondiario; • i redditi degli immobili di proprietà di soggetti passivi IRES.
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Con l’introduzione dell’IMU viene a modificarsi anche la tassazione ai fini Irpef di terreni e fabbricati. L'Agenzia delle Entrate, con la circolare n. 5/E dell'11 marzo 2013, ha chiarito gli aspetti derivanti dall'applicazione dell'lMU in relazione alle imposte dirette (IRPEF e relative addizionali) e l'effetto sostitutivo sui singoli tributi. Il D.Lgs n. 23 del 2011 che ha introdotto l’IMU dispone che l'imposta municipale propria sostituisce, per la componente immobiliare: l'imposta sul reddito delle persone fisiche e le imposte addizionali sui redditi fondiari relativi ai beni non locati. A tale riguardo, l'Agenzia precisa che la sostituzione dell'lRPEF si concretizza
con l'esclusione dalla base imponibile della stessa IRPEF del reddito fondiario derivante da immobili non locati o non affittati sottoposti ad IMU. Nonostante l'esclusione dall'imposizione, in sede di compilazione dei modelli UNICO PF 2013 e 730/2013, occorre indicare anche i redditi dei fabbricati e terreni per i quali è stata versata I'IMU e che non scontano I'IRPEF. I contribuenti che posseggono nel periodo d'imposta di riferimento unicamente redditi sostituiti dall'lMU, sono, tuttavia, esentati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi, mentre coloro i quali possiedono anche altri redditi devono verificare se la propria situazione rientra tra i casi di esonero. L’Agenzia Entrate ha confermato, inoltre, l'indeducibilità dalla base imponibile IRPEF, IRES ed IRAP dell'imposta municipale medesima. Per quanto riguarda i beni non "locati", è precisato che tale locuzione ricomprende sia i fabbricati, sia i terreni, rientrando nella sfera applicativa dell'lMU,
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FISCALE
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maggio/giugno - 2013
IMU sospensione dei termini di versamento
Atteso che I'IMU sostituisce la componente fondiaria dei redditi dei beni immobili ad essa assoggettati, sono in ogni caso imponibili ai fini IRPEF i canoni derivanti da terreni affittati per usi non agricoli, in quanto produttivi di "reddito diverso" e le indennità di occupazione, anch'esse considerate fonte di reddito diverso. L'esenzione dall'lMU non comporta l'esenzione anche dalle imposte sui redditi, eccezion fatta per gli immobili i cui redditi sono già esclusi dalla base imponibile IRPEF. Pertanto i terreni agricoli, compresi quelli incolti, ricadenti nelle aree montane e di collina, sono comunque assoggettati ad IRPEF e alle relative addizionali, ove dovute. Continuano, invece, a non essere assoggettati i fabbricati rurali strumentali. La circolare in commento ribadisce, come innanzi ricordato, che i terreni che godono di esenzione possono essere non coltivati. Nel caso di fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati, che scontano la riduzione delI'IMU al 50 per cento, l'Agenzia delle Entrate chiarisce
che I'IMU conserva la sua funzione sostitutiva anche in questa ipotesi. Per i redditi fondiari, relativi a beni non locati, posseduti da società semplici, fattispecie usuale nell'ambito delle attività agricole, la circolare precisa che I'IMU con effetto sostitutivo deve essere applicata soltanto in capo ai soci (persone fisiche) che non detengono la partecipazione in regime d'impresa, per la quota del reddito di partecipazione riferibile a redditi fondiari per i quali operi l’effetto di sostituzione. Dal prospetto di ripartizione del reddito trasmesso dalla società semplice ai soci deve risultare la quota del reddito di partecipazione del socio corrispondente al reddito dominicale dei terreni non affittati o al reddito dei fabbricati non locati sottoposti ad IMU. Qualora la società semplice sia partecipata anche da soci che operano in regime d'impresa, l'effetto sostitutivo non si produce in capo a questi ultimi e la quota del reddito di partecipazione corrispondente al reddito dominicale dei terreni o al reddito di fabbricati non locati concorre alla determinazione del relativo reddito di impresa.
L’art. 1 del decreto-legge 21 maggio 2013, n. 54, pubblicato in G.U. n. 117 del 21 maggio 2013, ha stabilito la sospensione del termine medesimo fino al 16 settembre per le seguenti categorie di immobili: a) abitazione principale e relative pertinenze, esclusi i fabbricati classificati nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 (abitazioni con caratteristiche di lusso); b) unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnatari, nonché alloggi regolarmente assegnati dagli Istituti autonomi per le case popolari (IACP) o dagli enti di edilizia residenziale pubblica, comunque denominati, aventi le stesse finalità degli IACP; c) terreni agricoli e fabbricati rurali di cui all'articolo 13, commi 4, 5 e 8, del decreto-legge 6 dicembre 201 1, n. 201. Relativamente al punto c) occorre specificare che il riferimento ai commi 4, 5 e 8 dell'art. 13 consente di ricomprendere tutte le tipologie di immobili di interesse, ossia i terreni agricoli, ivi compresi quelli incolti, indipendentemente dal possesso del requisito per l'applicazione del coefficiente ridotto di cui al comma 5, i fabbricati rurali ad uso strumentale di cui all'articolo 9, comma 3-bis, del DL n. 557 del 1993 (rif. al comma 8), indipendentemente dalla categoria catastale di iscrizione (rif. comma 4) purché, si ritiene, in possesso del requisito "formale" risultante dall’annotazione catastale.
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DATORI DI LAVORO
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OLTRE I 5 DIPENDENTI Dianella Mariotti Politiche del Lavoro e Contrattualistica
OBBLIGATORIA LA CONCILIAZIONE
In caso di interruzione del rapporto di lavoro L’art. 1 - com. 40 - della L. n. 92/2012 impone tassativamente anche al datore di lavoro del settore agricolo con più di 5 dipendenti di esperire obbligatoriamente un tentativo di conciliazione, innanzi all’apposita Commissione Provinciale di Conciliazione istituita ex art. 410 c.p.c., nel caso intenda intimare un licenziamento per giustificato motivo oggettivo. Il contratto Provinciale di Lavoro per gli Operai agricoli e Florovivaisti della Provincia di Cremona riporta, all’art. 50 “Disciplina licenziamenti individuali per gli operai a tempo indeterminato” al punto b) Giustificato motivo, le motivazioni in base alle quali è possibile il licenziamento per giustificato motivo, determinato da un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali da parte dell’operaio, ovvero da ragioni inerenti all’attività produttiva, alla organizzazione del lavoro e al regalare funzionamento di esse quali:
il rientro di unità lavorative attive, relativamente ai familiari entro il secondo grado, anche se non conviventi. In base alle vigenti disposizioni, anche l’imprenditore agricolo con più di 5 dipendenti, che ritenga di trovarsi in una delle situazioni sopra menzionate, non può assolutamente (come prima) inviare lettera di licenziamento al dipendente in quanto è obbligato ad attivare una specifica procedura preventiva. Infatti, prima di formalizzare il recesso dal contratto di lavoro, deve inviare alla Direzione territoriale del lavoro
del luogo dove il lavoratore presta la sua opera, e, per conoscenza, al lavoratore, una comunicazione in forma scritta in cui siano indicati: • l'intenzione di procedere al licenziamento per motivo oggettivo; • gli specifici motivi alla base del licenziamento; • le eventuali misure di assistenza alla ricollocazione del lavoratore interessato, ovvero l’impossibilità di una diversa ricollocazione. La procedura si intende avviata dalla data in cui la DTL riceve la comunicazione trasmessa dal datore di lavoro. Entro il termine perentorio di 7 giorni dalla ricezione della comunicazione la DTL deve convocare la parti per un incontro, che consiste sostanzialmente in un tentativo di conciliazione, da svolgersi dinanzi alla commissione provinciale di conciliazione prevista dall'art. 410 del c.p.c.. La procedura si conclude entro 20 gg dalla convocazione, può essere sospesa per legittimo, documentato impedimento del lavoratore, e per un massimo di 15 gg, oppure fatto salvo quando le parti intendano proseguire al fine di raggiungere l’accordo di risoluzione del rapporto.
- le assenze ingiustificate e ripetute con notevole frequenza; - la sostanziale riduzione della superficie aziendale o degli allevamenti; - la radicale modifica degli ordinamenti colturali o della organizzazione aziendale; - la cessazione della conduzione aziendale; - l’adesione dell’impresa a forme associate di conduzione e cooperative di servizio; - l’incremento del nucleo familiare dell’imprenditore per l’aggiunta o
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Nel caso in cui la conciliazione abbia esito positivo l’accordo si configura in una risoluzione consensuale ed accettazione del licenziamento, pertanto può ricomprendere anche “transazio-
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DATORI DI LAVORO
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ni” su questioni di natura economica che vanno distinte da quelle finalizzate all’accettazione del licenziamento. Nel caso in cui la conciliazione abbia esito negativo, sia per mancato accordo, sia per assenza o per abbandono del lavoratore, che per mancato rispetto dei termini previsti per la procedura (i 7 e i 20 giorni), il datore può procedere al licenziamento del lavoratore nel rispetto delle seguenti condizioni:
• forma scritta; • specificazione dei motivi che lo hanno determinato; • rispetto del diritto del lavoratore a prestare il contrattuale periodo di preavviso oppure, in alternativa, a ricevere la relativa indennità sostitutiva. Il recesso ha effetto dal giorno in cui la Commissione ha ricevuto la comunicazione datoriale circa l’intenzione di procedere al licenziamento stesso,
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senza che ciò pregiudichi il termine dei 5 giorni per l’invio dell’UniLav al Centro per l’Impiego, che decorrerà dunque dalla data di effettiva intimazione del licenziamento. Il lavoratore può impugnare il licenziamento, il comportamento tenuto dalle parti durante la procedura è valutato, nel caso di Giudizio, per determinare l’indennità risarcitoria spettante al lavoratore.
LE SANZIONI PREVISTE A fronte dell'impugnazione di un licenziamento di tipo "economico" da parte di un lavoratore, la riforma "Fornero" prevede tre distinti regimi sanzionatori, a seconda che a parere del giudice del lavoro, lo stesso risulti illegittimo o viziato solamente da errori di tipo formale. Regime sanzionatorio
Norme in vigore
Norme previgenti
Nei casi di manifesta insussistenza delle ragioni addotte
Reintegrazione nel posto di lavoro più un'indennità risarcitoria limitata a favore del lavoratore (massimo 12 mensilità)
Nelle altre ipotesi
Solo indennità risarcitoria a favore del Come sopra lavoratore (tra 12 e 24 mensilità)
Reintegrazione e risarcimento economico integrale - tutte le retribuzioni perse dalla data di licenziamento al momento della reintegrazione nel posto di lavoro (min. 5 mensilità) e versamento dei relaIl lavoratore può optare in sostituzio- tivi contributi. ne della reintegrazione per un'indennità pari a 15 mensilità Il lavoratore può optare in sostituzione della reintegrazione per un'indennità risarcitoria pari a 15 mensilità
Licenziamento economico a cui si Solo indennità risarcitoria a favore del Come sopra contestano solo "vizi formali". lavoratore (tra 6 e 12 mensilità)
A CHI SI APPLICA Il calcolo della base numerica deve essere effettuato non già nel momento in cui avviene il licenziamento, ma avendo quale parametro di riferimento la “normale occupazione” nel periodo antecedente (gli ultimi 6 mesi), senza tener conto di temporanee contrazioni di personale. Rientrano nel computo: - i lavoratori con contratto a tempo indeterminato pieno; - i lavoratori con contratto a tempo indeterminato parziale, che sono cal-
colati “pro quota” in relazione all’orario pieno contrattuale; - i soci di cooperative di produzione e lavoro aventi un rapporto di lavoro subordinato con la società; - gli OTD si computano come ULA intero, cioè al pari di qualsiasi rapporto di lavoro a tempo determinato “per testa”.
con residuale esclusione dal computo di quegli OTD assunti a fronte di contingenti od occasionali espansioni del livello occupazionale dell’azienda che determino assunzioni in sovrannumero a causa di eventi non prevedibili.
Ovvero, nel computo rientrano quei lavoratori OTD il cui inserimento sia necessario per la realizzazione del normale ciclo produttivo dell’azienda,
Sono esclusi: - il coniuge e i parenti entro il secondo grado, sia in linea diretta che collaterale.
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Non rientrano nel computo: - gli apprendisti.
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GIOVANI IMPRESA
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Giovani imprenditori agricoli lombardi, alla guida confermato Stefano Ravizza “Le banche non diano i soldi solo a chi li ha già” “Le banche aprano i cordoni del credito e non diano i soldi solo a chi li ha già, altrimenti le aziende non potranno mai ripartire veramente e la crisi del lavoro non troverà molti sbocchi” dice Stefano Ravizza, 29 anni, di Stradella, nell’Oltrepo Pavese, che è stato rieletto venerdì 14 giugno a Milano alla guida dei giovani imprenditori agricoli della Coldiretti Lombardia. I titolari di impresa che hanno fra i venti e i quarant'anni nella regione Lombardia sono circa ottomila, presenti in tutti i settori: dall’allevamento
alla coltivazione di alberi da frutta e ortaggi. Titolare di un’azienda vitivinicola da 13 ettari dove produce croatina, barbera, uva rara, riesling e pinot per una resa di oltre mille quintali all’anno, Ravizza vende il suo vino nel punto Campagna Amica che ha aperto in azienda e per il 2014 conta di avviare con tutta la famiglia anche un agriturismo. “L’agricoltura – spiega – è un settore che interessa e può dare opportunità ai giovani e lo dimostra, ad esempio,
anche il boom di matricole che dal 2009 a oggi è stato registrato alla facoltà di agraria dell’Università di Milano con un più 134%. Le energie ci sono, ma non possiamo pensare di poter andare avanti se il sistema frena. Il Paese riparte anche con noi”. Secondo un sondaggio Coldiretti/SWG il 38% dei giovani sogna di gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (28%) o fare l’impiegato in banca (26%). Ma il 61% pensa anche che in futuro la propria situazione economica sarà peggiore di quella dei genitori, il 17% uguale e solo il 14% migliore, mentre il 9% non risponde. Il 59% degli studenti è pronto ad espatriare perché non vede nel futuro prospettive occupazionali in Italia. Però, se inseriti in un contesto che offre spazio alla realizzazione personale, i giovani dimostrano di credere di più all’Italia come attesta il fatto che i risultati si invertono tra i coetanei agricoltori che, per la maggioranza relativa (45%), pensano che l’Italia possa offrire un futuro. “Un segnale di cambiamento – spiega Ettore Prandini, 41 anni, Presidente della Coldiretti Lombardia – è arrivato anche dalle ultime elezioni in Lombardia dalle quali è uscito un consiglio regionale in cui, rispetto alla passata legislatura, l’età media si è abbassata da 50 a circa 46 anni. Dall’imprenditoria alla politica dobbiamo dare ai giovani la possibilità di esprimersi e di crescere”.
Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l'Europa investe nelle zone rurali PSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura http://ec.europa.eu/agriculture/rurdev/index_it.htm
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Assemblea Nazionale di Giovani Impresa Coldiretti
Giacomo Maghenzani Segretario Giovani Impresa
“E’ l’agroalimentare il settore che può dare delle chance ai giovani”
“Anche da quanto emerso nell’Assemblea a Roma si evince che il settore che può dare delle chance ai giovani è l’agroalimentare. Nonostante la crisi economica, è l’unico settore che cresce in termini di occupazione nei giovani. Ed è un settore non delocalizzabile, ancorato al nostro territorio. Questo significa far sì che i ragazzi abbiano una prospettiva di lungo periodo. C’è un’Italia fatta di giovani che, pur con fatica e sacrifici, non si arrendono e guardano al futuro, puntando sull’economia reale, sul territorio”. Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti
Lombardia e Delegato Confederale di Coldiretti Cremona, sottolinea con queste parole l’entusiasmo e la forza dell’agricoltura italiana emersa nell’assemblea dei giovani imprenditori agricoli di Coldiretti “L’Italia è il futuro”, celebrata il 21 maggio a Roma. Alla presenza del Presidente Sergio Marini (in un’assise, moderata dal Segretario generale della Coldiretti Vincenzo Gesmundo, cui è intervenuta il Ministro delle politiche agricole Nunzia De Girolamo), i giovani imprenditori agricoli, capitanati dal Delegato nazionale Vittorio Sangiorgio hanno presentato un manifesto – “L’Italia è il futuro” – nel quale si ribadisce la via proposta da Coldiretti per lo sviluppo del Paese: una strada che punta su ciò che rende l’Italia unica ed inimitabile,
vale a dire la bellezza, l’eccellenza del cibo, il paesaggio, lo straordinario patrimonio storico ed artistico, la biodiversità, la creatività e l’innovazione, la ricchissima articolazione territoriale, il senso della comunità. “L’Italia ha bisogno di ritrovare fiducia. Nelle proprie forze, nei suoi valori e nelle sue passioni” hanno scritto i giovani di Coldiretti nel documento presentato in assemblea. “L’Italia deve ritornare a crescere. Ad investire ed essere protagonista del futuro suo e dell’Europa”. “Con determinazione Coldiretti sta operando perché questa Italia possa emergere. Altro elemento fondamentale è la necessità, evidenziata dal Presidente Marini, di sostenere le rappresentanze che sappiano coniugare l’interesse particolare con quello generale – sottolinea Prandini –. Coldiretti ha ben chiaro un percorso, un’idea per uscire dalla crisi. Altri hanno solo la rivendicazione. Noi abbiamo un progetto, la nostra via italiana allo sviluppo del Paese, e la stiamo concretizzando con determinazione e credibilità”. Il Presidente Sergio Marini con Vittorio Sangiorgio, Delegato nazionale di Giovani Impresa
Nella pagina a lato il Manifesto dei giovani imprenditori agricoli della Coldiretti presentato in Assemblea Nazionale il
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perché è il Paese della bellezza
L’ITALIA HA BISOGNO DI UNA SCOSSA. DI UNA DISCONTINUITÀ CULTURALE, CREATIVA.
Della Cappella Sistina e delle chiesette rupestri. Degli Uffizi. Dei musei contadini e popolari in ogni comune. Di Venezia e di Pompei. Di Noto e di Capri. Delle Dolomiti. Degli ulivi secolari e dei Nuraghi. Dei presidi Unesco. Della Scala e del San Carlo.
L’ITALIA DEVE USCIRE DALLO STATUS QUO DELLE RENDITE DI POSIZIONE E DELLE INUTILI MEDIAZIONI. HA BISOGNO DI RITROVARE FIDUCIA. NELLE PROPRIE FORZE, NEI SUOI VALORI E NELLE SUE PASSIONI. L'ITALIA DEVE RITORNARE A CRESCERE. AD INVESTIRE ED ESSERE PROTAGONISTA DEL FUTURO SUO E DELL’EUROPA. È TEMPO DI MOVIMENTO. UN MOVIMENTO CHE RISCRIVA GLI ASSETTI ECONOMICI E SOCIALI E RIDISEGNI IL MODELLO DI SVILUPPO. SERVONO SOGNI CHE GUIDINO QUESTO MOVIMENTO. SOGNI CONCRETI E COINVOLGENTI. CHE SI NUTRANO DI GENEROSITÀ E SENSO DI COMUNITÀ. CHE ALIMENTINO L’INNOVAZIONE PRODUTTIVA E ISTITUZIONALE. CHE ABBIANO IL GUSTO DELLA PROPOSTA. CHE ROVESCINO I VINCOLI IN OPPORTUNITÀ, I VIZI IN VIRTÙ. È L’ITALIA IL NOSTRO SOGNO, IL NOSTRO FUTURO. BISOGNA CREDERCI E INVESTIRCI. È L’ITALIA LA NOSTRA SPERANZA. LA SPERANZA POSSIBILE DI UN GRANDE PAESE DEMOCRATICO, CIVILE, INCLUSIVO, APERTO, INNOVATIVO. E IL FUTURO DELL’ITALIA HA BISOGNO DEI GIOVANI. NON PERCHÉ I GIOVANI ABBIANO QUALITÀ NECESSARIAMENTE MIGLIORI DI CHI LI HA PRECEDUTI. SEMPLICEMENTE PERCHÉ NOI GIOVANI SIAMO DIVERSI. UNA DIVERSITÀ CHE PRODUCE REVISIONE DEL PRESENTE, CAPACITÀ DI VISIONE, ESPLORAZIONE DI NUOVI SENTIERI. [Il futuro dell’Italia] Roma, 21 maggio 2013
perché è il Paese del Mezzogiorno
Di una grande riserva di sviluppo da coltivare. Di un enorme bacino di giovani istruiti, flessibili e generosi. Dei parchi e delle riserve naturalistiche. Delle coste, dei mari e delle zone interne da valorizzare. Del sole, delle arance e del bergamotto, della taranta.
perché è il Paese delle eccellenze
Del Brunello di Montalcino e del biomedicale. Degli artisti, dei cuochi e dei sommelier. Di Roberto Benigni, Andrea Bocelli, Renzo Piano e Renzo Arbore. Di Carlo Petrini e della Filiera Agricola Tutta Italiana. Di Francesco Totti e Carolina Costner. Del gelato e del cappuccino. Della Ferrari e della mozzarella di bufala. Dei volontari.
perché è il Paese della varietà
perché è il Paese della unicità inimitabile
perché è il Paese del cibo buono e sicuro
perché è il Paese dell’innovazione
Dei comuni rinascimentali e delle Regioni. Delle coste e delle montagne. Delle biodiversità animale e vegetale. Delle diversità culturali, folkloristiche, religiose e civiche. Dei mestieri e dei campanili. Delle squadre di calcetto e della scherma. Delle individualità e dell’associazionismo. Dei dialetti locali e della letteratura. Del sapere scientifico e dei saperi locali diffusi. Del Nord, ponte per l’Europa e del Sud, ponte del Mediterraneo. Delle isole. Dei microclimi. Dei territori.
Della dieta mediterranea e delle mille ricette. Della pasta col pomodoro e della pizza. Degli alimenti incontaminati e poco trasformati. Della convivialità e delle trattorie con il sapore di casa. Delle imprese biologiche. Del benessere e della longevità.
Del made in Italy agroalimentare. Delle scarpe, delle cravatte e degli occhiali. Dei decoratori, degli orafi e dei restauratori. Del gusto mediterraneo e dell’italian style. Dell’eleganza e dei panni stesi al sole. Della fantasia dei napoletani e della tenacia degli emiliani. Della Santa Sede. Degli agri asilo. Della forma a stivale.
Delle agro energie e dell’agricoltura digitale. Della cosmesi naturale.Dei giovani curiosi. Delle donne intraprendenti. Della creatività artigiana. Della tradizione intelligente. Dei ricercatori, dei designer industriali e degli architetti. Delle nicchie produttive e delle tecnologie di frontiera.
perché è il Paese della comunità
Delle case accoglienti. Delle imprese inclusive. Della famiglia prima di tutto. Dei valori di prossimità. Della cultura della solidarietà. Delle relazioni dense e quotidiane. Della cultura contadina. Dell’armonia intergenerazionale. Dei farmer markets, luoghi di intreccio tra agricoltori e cittadini. Di tutto ciò che oggi si chiama sharing economy, smart city e social networking.
perché è il Paese
dell’agricoltura
Della bellezza che non tramonta. Del presidio dei mille territori. Del Paese che non frana. Della qualità che ci rende inimitabili. Di chi si prende cura del benessere degli italiani. Della multifunzionalità. Dei giovani che investono al Sud. Del dialogo con il cittadino consumatore. Dell’agricoltura che custodisce la Terra e che genera valore attorno all’uomo. Di Coldiretti.
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“Noi puntiamo sull’Italia” Le proposte dei giovani imprenditori nell’approfondita relazione del Delegato nazionale Vittorio Sangiorgio “Dalla staffetta generazionale è possibile l’inserimento di 200mila giovani nelle campagne dove il 37,3% delle imprese ha un conduttore di età superiore ai 65 anni”. E’ stato uno dei punti toccati dal delegato nazionale Vittorio Sangiorgio nell’approfondita, appassionata, relazione proposta all’Assemblea nazionale di Giovani Impresa. Sangiorgio ha evidenziato, con soddisfazione, il fatto “che il Governo voglia dare finalmente priorità al tema dell’occupazione giovanile”. “Se proprio vogliamo dare un segnale forte ai figli e ai padri delle nostre campagne, che punti sull’intraprendenza dei giovani, sulla loro voglia di fare e sulla loro capacità di innovare – ha aggiunto – allora sospendiamo il pagamento di imposte e contributi per cinque anni alle imprese familiari in cui si concretizza quella che viene definita la staffetta generazionale”. Il Delegato dei giovani imprenditori ha toccato altri importanti temi. Ecco alcuni passaggi del suo intervento. LA BELLEZZA DELL’ITALIA CI PUO’ SALVARE “L’Italia è al primo posto per numero di siti iscritti come patrimonio dell’umanità nella lista dell’Unesco, quasi metà del territorio nazionale è coperto da aree di particolare pregio e sottoposte a vinco-
lo di tutela, ci sono 33 beni culturali e archeologici ogni 100 kmq e 131 paesaggi rurali storici” ha detto Sangiorgio all’Assemblea nazionale nel sottolineare che “prestando più attenzione a ciò che rende unico e arricchisce realmente il Paese potremmo recuperare miliardi di Pil e milioni di posti di lavoro”. “L’Italia è universalmente il Paese della bellezza, ma come mai non è nata una “impresa” della bellezza in Italia? Anzi, spesso ci permettiamo anche di distruggerla!” “Il futuro della globalizzazione si esprimerà non più nella direzione dell’omologazione e di un mondo americanizzato, ma dovrà puntare tutte le sue carte sulla diversità attrattiva, su prodotti unici ed originali – ha proseguito Sangiorgio –. Il mondo ha fame di Italia, e comprende che l’Italia è fatta di storia, cultura, arte, ma anche di moda, cibo, design, in cui magicamente tutto viene tenuto insieme dal gusto, dal saper vivere, conciliando il bello e il buono”. DOVE CI SIAMO NOI, L’ ITALIA NON FRANA “Dove ci siamo noi l’Italia non frana, perché le aziende agricole riescono ad arrivare dove lo Stato fa fatica ad essere. Eppure pochi riescono a ‘vedere’ questa centralità dell’azienda agricola italiana. Non la vedono gli uomini politici, spesso
non la vedono i cittadini, spesso facciamo fatica a vederla anche noi”. E’ quanto ha detto Sangiorgio, nel sottolineare che “siamo in grado di offrire al mondo tutto ciò che ci chiede per un futuro sostenibile: salvaguardia dei beni comuni acqua, terra, suolo e nuova energia pulita, modelli e luoghi di coesione sociale come i farmers market, ricchezza e qualità del cibo Italiano, competitività con il più alto valore aggiunto e numero di occupati agricoli per ettaro in Europa, un export agroalimentare che cresce costantemente e il lavoro agricolo che è diventato espressione compiuta del territorio, dà forza al territorio sia in termini di purezza e unicità dei suoi prodotti che in termini di suggestioni ed echi culturali”. L'Italia – ha proseguito – è il paese con l’agroalimentare più sicuro perché ha costantemente il primato in Europa e nel mondo della sicurezza alimentare. “LE BANCHE INVESTANO SULLE GIOVANI IMPRESE” “Servono politiche che incoraggino le banche a rischiare sui progetti e sui talenti e meno sul consolidato” ha detto il delegato nazionale dei giovani della Coldiretti, nel sottolineare che il 65% dei giovani lamenta come ostacolo al fare impresa l’accesso al credito e il 67% ritiene che strumenti di finanziamento agevolato siano necessari per avviare un’impresa. E mentre i giovani hanno bisogno di credito, la quasi totalità del credito va a società finanziarie. “Sarà pure arrivato il tempo – ha denunciato Sangiorgio – di smetterla di prendere i soldi dall’economia reale, quella delle persone che lavorano e faticano, per darli a quella virtuale, quella dei capitali e delle speculazioni. Noi lo stiamo facendo con il “progetto giovani” di Coldiretti Giovani Impresa e CreditAgrItalia, con cui quest’anno Parte della delegazione di Giovani Impresa Cremona e Giovani Impresa Mantova, presenti all’Assemblea Nazionale
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abbiamo finanziato 57 milioni di investimenti per 760 giovani imprese, 20 milioni in più rispetto all’anno precedente. Un risultato straordinario nell’anno del credit crunch. Per quest’anno con
GIOVANI IMPRESA CreditAgri – ha precisato – per dare un messaggio ancora più forte siamo arrivati ad un plafond di 100 milioni … 100 milioni di investimenti per giovani, che si alzeranno presto la mattina, che
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troveranno soluzione a tutti gli ostacoli che verranno loro posti, che contribuiranno al benessere del Paese, perché hanno il diritto di sognare un loro futuro migliore”.
L'Assemblea Nazionale nel racconto dei giovani agricoltori cremonesi “L’Italia ha bisogno di ritrovare fiducia. Nelle proprie forze, nei suoi valori e nelle sue passioni. L’Italia deve ritornare a crescere, ad investire ed essere protagonista del futuro suo e dell’Europa”. “E’ l’Italia il nostro sogno, il nostro futuro. Bisogna crederci e investirci”. E’ un’iniezione di fiducia, energia, senso di responsabilità, voglia di fare e di mettersi in gioco, il manifesto dei giovani imprenditori agricoli della Coldiretti. All’indomani dell’assemblea nazionale che martedì 21 maggio ha letteralmente gremito l’Auditorium della musica di Roma, tocca in primis ai giovani imprenditori agricoli cremonesi che vi hanno preso parte farsi portavoce sul territorio degli importanti contenuti che ne sono emersi. “Consegnando” agli altri giovani imprenditori agricoli il manifesto “L’Italia è il futuro”. “Come in tutte le assemblee di Coldiretti, anche in questa si è potuto vedere l’entusiasmo, l’amore per il nostro lavoro e per il nostro Paese. Come ha detto il Presidente Sergio Marini, cogliendo la felicità, l’entusiasmo di noi giovani, nonostante le difficoltà, la nostra assemblea, e l’intera Coldiretti, rappresentano l’Italia vera, quella che crede nelle sue potenzialità e le vuole esprimere. Ed è questa Italia che deve pesare in Europa, pensando ad esempio alla riforma della Pac, che deve premiare i veri imprenditori agricoli” evidenzia Davide Migliorati, allevatore di vacche da latte e cerealicoltore di Castelleone. “Avevo già partecipato all’assemblea nazionale di Coldiretti, ma questa per me è stata la prima partecipazione all’assemblea nazionale dei giovani. Ho trovato ancora più entusiasmo, ancora più voglia di fare, di andare avanti, guardando al futuro con impegno e con fiducia. Mi sono sentito ben rappresentato dal nostro Delegato nazionale Vittorio Sangiorgio, dalle sue parole. Lui
e il Presidente Marini hanno posto temi fondamentali, per la difesa e la valorizzazione dell’agricoltura, delle nostre imprese e dei prodotti italiani” rimarca Giovanni Mazzetti, 21 anni, di Soncino. Carlo Recchia, studente all’ultimo anno dell’Istituto agrario Stanga di Crema, ancor prima di terminare gli studi superiori ha avviato un’attiva agricola. “Ho visto grande attenzione ai giovani e all’innovazione, e questo è importante – sottolinea –. Ho apprezzato molto gli interventi del Presidente Marini e del Delegato nazionale Vittorio. Anche le parole del Ministro Nunzia De Girolamo mi sembra ci diano buone speranze per il futuro”. “E’ stata una giornata interessante, positiva – fa eco Emmanuele Saccenti, 30 anni, imprenditore agricolo di Casalmaggiore –. Dai rappresentati della politica e del governo sono state
dette parole importanti, alle quali ora devono seguire i fatti. Noi agricoltori non chiediamo grandi cose. Chiediamo di poter lavorare bene. Ad esempio, chiediamo che si metta mano alla semplificazione burocratica: non è possibile che si debba dedicare così tanto tempo ad una burocrazia che a volte ha, davvero, delle pretese assurde”. Claudia Cabrini, 20 anni, è studentessa universitaria in comunicazione: “In Assemblea mi ha colpito la presenza di così tanti giovani, da tutta l’Italia, uniti dalla voglia di fare, dalla passione per il loro lavoro – dice –. Il mio sogno è portare tutto questo nei miei studi legati alla comunicazione, e un domani nel mio lavoro. Credo che la comunicazione debba interessarsi sempre di più, e sempre meglio, all’agricoltura e alla Coldiretti, che rappresenta e difende l’Italia più vera e più bella”.
In ricordo dell’amico Giuseppe Facchi In queste pagine dedicate ai giovani imprenditori agricoli, ed in particolare all’importante assemblea che il 21 maggio ci ha riuniti a Roma, il pensiero di tutti noi non può che andare a Giuseppe Facchi, un appassionato agricoltore e un caro amico, che ha preso parte a tante iniziative di Giovani Impresa Coldiretti Cremona. Sarebbe stato sicuramente accanto a noi anche quest’anno, sulle gradinate dell’Auditorium della musica proprio come l’anno scorso, e sarebbe stato come sempre una presenza competente, gentile, preparato, disponibile, concreto, attento ai temi trattati e puntuale nelle sue osservazioni. Ci avrebbe raccontato, come ha fatto in occasione dell’assemblea dei giovani del nord Italia, della sua grande passione per l’agricoltura, e della gratitudine verso la sua famiglia, che aveva creduto in lui e nel suo sogno di fermarsi a Gadesco Pieve Delmona, nel cremonese, venendo dal territorio bresciano, per fare qui l’allevatore. In maggio Giuseppe non era accanto a noi in assemblea, perché la sua giovane vita si è spezzata, il 16 aprile ad appena 28 anni, lasciandoci addolorati e attoniti. Possiamo solo stringerci alla mamma Pierina e al papà Lino, al fratello Enrico, alla nonna e a tutta la sua famiglia, e provare ad esprimere la nostra vicinanza in un dolore così grande e profondo, così inatteso e così ingiusto. Portiamo nel nostro cuore il ricordo di Giuseppe, il suo sorriso gentile, la sua contagiosa passione per il proprio lavoro, la sua amicizia discreta, la sua – insostituibile – presenza. Giovani Impresa Coldiretti Cremona
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In trecentomila per Cibi d'Italia prova generale per l'Expo 2015 “Dentro questa iniziativa c’è un’idea di modello di sviluppo diverso per il Paese che possiamo percorrere tutti, ed è ciò che dobbiamo raccontare a Expo 2015, questa straordinaria Italia che c’è”. Lo ha sottolineato il Presidente della Coldiretti, Sergio Marini, nel corso del suo intervento a Cibi d’Italia, la manifestazione promossa con Fondazione Campagna Amica, nei giorni 3-4-5 maggio al Castello Sforzesco di Milano. Una tre-giorni di iniziative che ha visto la partecipazione di oltre trecentomila visitatori, assieme a centocinquanta aziende accreditate, e che ha rappresentato una prova generale in vista dell’Expo 2015, il grande evento internazionale in programma nel capoluogo lombardo nel quale, ha puntualizzato Marini, “dopo il percorso che abbiamo fatto fare all'agricoltura italiana pensiamo di dovere e potere avere un ruolo da protagonisti”. “Se anche gli altri settori dell’economia iniziassero a recuperare da quello che abbiamo di unico ed esclusivo e, pertanto, inimitabile, e su quello costruissero una traiettoria di futuro – ha aggiunto Marini –, questa sarebbe l’Italia che si proietta nel mondo, un’Italia che fa leva e perno sul territorio e lì trova le risorse”. Ma, secondo Marini, l’Expo 2015 può rappresentare l’occasione anche per raccontare “tutte le contraddizioni
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che stanno intorno al cibo, che è un bene comune, contraddizioni globali che ci dovrebbero fare indignare, poiché non è più accettabile che il cibo sia considerata una merce come un’altra”. Nella giornata inaugurale accanto al Presidente Sergio Marini e al Presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini c’erano i massimi rappresentanti delle Istituzioni lombarde, ma anche del tessuto economico, sociale, civile.
MADE IN ITALY “L’iniziativa di Coldiretti ci permette sempre di più di parlare di contenuti che riguardano Expo 2015 – ha detto il Sindaco di Milano, Giuliano Pisapia – poiché la tutela dei beni primari e della loro qualità è una garanzia per le persone, per l’ambiente e il territorio. E’ questa la strada da seguire per fare di Expo 2015 un’occasione non solo di sviluppo economico, ma anche e soprattutto sociale e culturale”. “Expo 2015 dovrà
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essere l'occasione per sensibilizzare i Paesi del mondo a porre fine all'agropirateria – ha aggiunto il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni –. Il cibo è uno dei vanti del Made in Italy e, sotto questo aspetto, l’Expo di Milano rappresenta un’occasione speciale per sensibilizzare i Governi sulla contraffazione, una piaga straordinariamente forte, che penalizza il nostro Paese dal punto di vista economico”. (m.b.) FOTO DI AMBROGIO TOSCANI
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Nel Santuario di Nostra Signora della Graffignana a S.Vito (Casalbuttano)
Imprenditrici agricole alla chiusura del mese Mariano Il Santuario dedicato a Nostra Signora della Graffignana, piccolo scrigno di devozione e d’arte che saluta l’arrivo dei fedeli nella frazione di San Vito a Casalbuttano, ha accolto giovedì 30 maggio le imprenditrici agricole della Coldiretti, datesi appuntamento, secondo tradizione, per vivere insieme la chiusura del mese dedicato a Maria. Il consueto incontro di preghiera e di festa – ormai una tradizione per le donne impegnate in agricoltura, riunite in Donne Impresa – ha preso avvio intorno alle ore 15,30, con l’arrivo a Casalbuttano delle imprenditrici e delle loro famiglie. La giornata si è aperta in preghiera, intorno all’altare, con la Santa Messa celebrata da don Emilio Garattini, consigliere ecclesiastico di Coldiretti Cremona, che ha sottolineato il valore dell’affidare le proprie vite e le proprie preoccupazioni – che certo in agricoltura non mancano – nelle mani della Vergine, confidando nella sua materna intercessione. Sotto il gazebo di Campagna Amica, “issato” nel prato che affianca il santuario in una cornice di bandiere gialle, è seguito il consueto momento conviviale, con un’autentica (e apprezzatissima) “gara di bontà” fra le signore, che hanno portato numerose e squisite torte, dolci e salate, fatte in casa. Un’occasione per condividere un’ora di amicizia e relax, per confrontarsi
sul proprio lavoro, sulle prospettive ed istanze dell’agricoltura, e sulle iniziative di Donne Impresa. “La chiusura del Mese Mariano, con un momento di preghiera comune promosso dalle imprenditrici, è una bella tradizione che volentieri ogni anno rispettiamo. E’ per noi importante invocare la protezione della Madonna, sul nostro quotidiano impegno e sulle tante famiglie che vivono del lavoro in campagna – ha detto Paola Paietta, Responsabile provinciale di Donne Impresa –. Oggi più che mai abbiamo bisogno di una preghiera e di un aiuto. L’agricoltura sta vivendo giornate di grande difficoltà, i campi sono flagellati da una pioggia
continua, che impedisce agli agricoltori di entrarvi per il consueto lavoro. L’auspicio è che questo maltempo possa finalmente terminare, e che la primavera, con il sole, inizi veramente”. Anche il Presidente dell’Associazione Provinciale Pensionati Coldiretti Cremona Giovanni Rota, da sempre presente alla chiusura del mese Mariano con la moglie Piera e con altri amici dell’Associazione, ha rimarcato il valore dell’iniziativa: “Per noi agricoltori – ha detto – questo è un significativo momento di incontro e di festa, con l’augurio che la nostra preghiera possa contribuire a far tornare il sole sui nostri campi”.
Coldiretti Cremona Informa La newsletter settimanale
Ricordiamo agli Imprenditori agricoli, e a tutti gli interessati, che possono ricevere la newsletter settimanale di Coldiretti Cremona, ogni venerdì, al proprio indirizzo di posta elettronica. “W l’Agricoltura - Coldiretti Cremona Informa”, questo il titolo della newsletter, che rappresenta un “diario della settimana” e raccoglie comunicati, appuntamenti, iniziative, avvisi utili alle imprese. Tra le rubriche, c’è la tabella mercati, con le quotazioni settimanali delle principali borse. Per iscriversi al servizio, totalmente gratuito, basta inviare una e.mail a: ilcoltivatorecremonese@coldiretti.it, oppure contattare l’Ufficio stampa, al numero 0372.499819.
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ASS. REGIONALE PENSIONATI COLDIRETTI
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Pensionati Coldiretti: Giornata Regionale dedicata ai Quadri Dirigenti Promossa dall’Associazione Regionale Pensionati Coldiretti, si è tenuta venerdì 24 maggio a Rodengo Saiano (Brescia) la “Giornata Regionale” dedicata ai Quadri Dirigenti della Federpensionati. Aperta dalla Santa Messa concelebrata da Mons. Paolo Bonetti, Consigliere Ecclesiastico Nazionale e Don Claudio Vezzoli, Consigliere Ecclesiastico Regionale, nella Chiesa parrocchiale di Rodengo Saiano, l’intensa giornata dedicata all’incontro e alla formazione, è proseguita con il convegno “Etica, produzione e lavoro: le nuove frontiere della speranza”, tenuto presso il Centro culturale San Salvatore ed avviato dal saluto del Presidente Giovanni Rota, alla guida
nuto sull’argomento “Giovani, mercato e lavoro: l’etica e il profitto”). Ai pensionati Coldiretti, rappresentati in primis dal Presidente nazionale Antonio Mansueto, è stato affidato il tema “Etica e tradizione”, nella relazione “La storia, la cultura e le tradizioni: le radici per l’albero del futuro”. Le conclusioni – a partire dallo spunto “Etica e produzioni” – sono state tratte da Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia, che ha evidenziato tutto il valore del progetto per il Paese messo in campo dalla Coldiretti, ribadendo “la strada maestra indicata da Coldiretti per uscire dalla crisi”, che punta sulla tutela, promozione e valorizzazione dell’Italia
dell’Associazione Regionale Pensionati Coldiretti Lombardia e dell’Associazione Provinciale cremonese. Dopo l’introduzione, affidata al Consigliere Ecclesiastico nazionale Monsignor Paolo Bonetti (che ha proposto un’attenta relazione sul tema “Giovani, Donne ed anziani, soggetti vitali di speranza per una nuova cittadinanza attiva”), sono seguiti gli interventi, con la partecipazione di Donne Impresa, Giovani Impresa e Federpensionati. La ‘tavola rotonda’ è stata moderata da Massimo Bocci, Responsabile regionale del Patronato Epaca e Segretario della Federpensionati regionale. Tutti i movimenti di cui si compone la Coldiretti hanno portato la loro esperienza e il proprio “punto di vista”: le imprenditrici agricole hanno parlato di “Etica e lavoro” (con l’intervento di Selene Possenti, Vice Delegata di Donne Impresa Brescia, che ha approfondito il tema “Impresa femminile: lavoro, cultura e sviluppo sostenibile”), mentre i giovani imprenditori hanno sviluppato l’aspetto “Etica e rinnovamento” (con il Delegato Provinciale di Giovani Impresa Giancarlo Piccolo, interve-
che fa l’Italia, e dunque su ciò che ci rende unici e migliori, inimitabili, a partire dalle eccellenze dell’agroalimentare Made in Italy. Terminato il convegno, la giornata è proseguita all’insegna degli impareggiabili sapori del territorio, con il pranzo presso il ristorante Abbazia di Rodengo Saiano. “Abbiamo condiviso un’importante giornata, che ha consegnato a tutti i quadri dirigenti di Federpensionati preziosi spunti per la riflessione e per la loro azione sul territorio” ha detto il Presidente Rota, che aveva accanto, partita da Cremona, la delegazione più folta, con quindici partecipanti affiancati dal Segretario provinciale Maria Luisa Parmigiani e dal Responsabile provinciale del Patronato Epaca Damiano Talamazzini. Numerosi, importanti, appuntamenti attendono ora i pensionati Coldiretti, in una fitta “agenda di lavoro” che vede l’Associazione sempre presente ed attiva in tutte le azioni messe in campo dalla Coldiretti, nonché nelle varie iniziative e battaglie rivolte in particolare alla tutela dei diritti dei pensionati e di tutti gli anziani. (m.b.)
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ASS. REGIONALE PENSIONATI COLDIRETTI
maggio/giugno - 2013
FESTA REGIONALE DEI PENSIONATI
Atteso appuntamento fissato per venerdì 19 luglio all’Abbazia di Morimondo Venerdì 19 luglio 2013 a Morimondo (MI), si terrà la Festa Regionale della Federpensionati Coldiretti, da sempre un momento particolarmente atteso e significativo per i pensionati di tutta la Lombardia. Il programma di massima (si sta ancora lavorando ai vari appuntamenti dell’intensa giornata) prevede alle ore 9,30 l’arrivo dei partecipanti, che alle ore 10 si raccoglieranno intorno all’altare dell’Abbazia di Morimondo, per la Santa Messa. Con don Claudio Vezzoli, Consigliere ecclesiastico regionale, concelebreranno la Santa Messa i Consiglieri ecclesiastici delle Federazioni provinciali. Secondo tradizione, l’offertorio sarà occasione per sottolineare i tanti volti della nostra
agricoltura: le diverse realtà presenti consegneranno al Sacerdote un cesto, recante i frutti e le specialità della propria terra. Alla Messa seguirà la visita guidata dell’abbazia, straordinario esempio di architettura cistercense (la chiesa abbaziale è stata costruita nel 1182) già evoluta verso lo stile gotico. Terminata la visita ci si sposterà in cascina, con il pranzo a km zero (previsto intorno alle ore 13) sotto il porticato dell’azienda agricola “Pietrasanta”, Cooperativa San Rocco sita a Pontevecchio di Magenta, storica azienda della Coldiretti situata in una splendida cascina lombarda, con la possibilità di visitare l’annesso museo dei mezzi agricoli.
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Intorno alle ore 15, per i pensionati si aprirà un pomeriggio di festa sull’aia, con musica e danze, occasione per condividere qualche ora tra amicizia, divertimento e relax. Tra i momenti più significativi della giornata, vi sarà la consegna dei diplomi alle coppie che rinnovano la promessa di matrimonio. I diplomi verranno consegnati alle coppie che celebrano i 25 – 30 – 35 – 40 e più anni di matrimonio. E’ questo, da sempre, un momento di grande emozione, che gli sposi condividono con gli amici e con gli altri pensionati presenti all’iniziativa. La segreteria provinciale dell’Associazione Pensionati è a disposizione di tutti gli interessati, per ogni ulteriore informazione e per raccogliere le iscrizioni.
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ASS. PROVINCIALE PENSIONATI COLDIRETTI
maggio/giugno - 2013
“Gita di primavera”, tra storia e sapori La ‘traversata’ in battello, sulle acque del lago d’Iseo. La visita alla suggestiva Montisola, dove osservare l’antica lavorazione delle reti. Il pranzo ad Ome, gustando i sapori della Franciacorta, accolti dall’amico Pierangelo Plebani, perfetto padrone di casa dell’agriturismo La Fiorita. E poi un pomeriggio, piacevole ed istruttivo, al Borgo del Maglio di Ome, ammirando un luogo di incomparabile bellezza e percorrendo un itinerario tra arte ed archeologia industriale, a partire
dall’antica fucina, alla scoperta dei segreti della forgiatura del ferro. Questi gli ingredienti di una giornata memorabile, condivisa dai numerosi partecipanti alla “gita di primavera” organizzata il 19 aprile dall’Associazione Provinciale Pensionati Coldiretti Cremona. Lasciamo che siano le immagini a raccontarci questo “tuffo” nella natura e nella storia, nei sapori del territorio e nel piacere di condividere una giornata di festa, tra amici.
Appuntamento alla Fiera di Sant'Alessandro La Fiera di Sant’Alessandro è un evento storicamente nel cuore dei bergamaschi. Sostanzialmente per due motivi: si svolge a ridosso dell’amata festa dedicata al Patrono di Bergamo, dal quale prende il nome; le origini e la storia della nostra terra sono indissolubilmente legate al mondo rurale, basti ricordare che la prima fiera dedicata al mondo contadino allestita a Bergamo risale a oltre un millennio fa. Oggi la Fiera di Sant’Alessandro organizzata da Ente Fiera Promoberg e Bergamo Fiera Nuova si contraddistingue per l’alta tecnologia dei macchinari, la qualità e la sicurezza alimentare tramite una filiera certificata, la massima attenzione in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro, la tutela ambientale, lo sviluppo di energie alternative, la continua ricerca d’innovazioni. Una manifestazione d’eccellenza, diventata un punto di riferimento a livello regionale per il settore e il suo indotto. Un settore che, saggiamente, non dimentica però le proprie tradizioni, e che, grazie a un evento che rappresenta anche la propria festa di “fine anno produttivo”, condivide con le migliaia di visitatori tutte le passioni e le emozioni che solo il mondo legato alla natura e agli animali sanno trasmettere. Nel segno del progresso, il mondo agricolo ha quindi ben saputo adattarsi ai cambiamenti. Lasciando però intatta la propria anima: i propri valori, e i propri princìpi. La Fiera di Sant’Alessandro è un appuntamento imperdibile anche per i tanti appassionati del settore. In particolare, una grande opportunità formativa-educativa per le famiglie e le nuove generazioni. E’ sempre emozionante vedere con quanta curiosità ed entusiasmo i più piccoli interagiscono con gli animali. Esempi tipici sono dati dalle fattorie didattiche presenti nello stand della Provincia di Bergamo, e dalle ampie zone espositive esterne, con gli allevatori felici nello spiegare e illustrare nei minimi dettagli la vita nelle fattorie. L’edizione 2013 della Fiera di Sant’Alessandro (6-8 settembre) avrà una valenza speciale, in quanto sarà la decima ad essere allestita al polo fieristico inaugurato nell’autunno 2003. Non vi è dubbio che Ente Fiera Promoberg e Bergamo Fiera Nuova rinnoveranno tutto il loro massimo impegno per allestire nel migliore dei modi la manifestazione, e sostenere quanto più possibile il territorio. www.fieradisantalessandro.it
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DAL TERRITORIO
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Imprese agricole protagoniste a Pizzighettone
Premio a Coldiretti Cremona: migliore stand della ‘Tre giorni in piazza’ “Il migliore stand della Tre Giorni in Piazza”. Grazie ai tesori dell’agroalimentare made in Italy, “posti in vetrina” a Pizzighettone, Coldiretti ha conquistato l’ambito titolo tributato dall’Ente Pizzighettone Fiere dell’Adda ai dieci migliori espositori presenti in fiera. La qualità e l’originalità dell’allestimento (opera, come sempre, dell’affiatato team di imprenditrici e imprenditori agricoli pizzighettonesi, affiancati dal personale dell’Ufficio Zona di Soresina) e la valorizzazione dei sapori del territorio (con la presenza allo stand di formaggi, salumi, pomodoro) sono le caratteristiche che hanno portato lo spazio di Coldiretti nella top ten degli stand giudicati più significativi, sul totale di 107 espositori della kermesse. In effetti, gli elementi per vincere c’erano tutti, a cominciare dal “colpo d’occhio”, garantito dalla presenza delle eccellenza agroalimentari (basti dire che, in esposizione, c’erano dei formaggi tipici dalle dimensioni straordinarie, dal cacio di 115 kg ai ‘mandaroni’ di oltre 30 kg) e da coloratissime composizioni floreali. A conquistare visitatori, organizzatori della fiera e rappresentanti istituzionali è stata poi la consueta, calorosa accoglienza che tutti hanno ricevuto allo stand, con degustazioni di prodotti del territorio e con il dono di alcune specialità Made in Cremona (dalle salamelle alle confezioni di passata
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di pomodoro offerta dal Consorzio Casalasco del Pomodoro). “La nostra partecipazione alla ‘Tre giorni’ è stata l’occasione per ribadire che, per uscire dalla crisi, la strada maestra è rappresentata dalla tutela, promozione e valorizzazione dell’Italia che fa l’Italia, rilanciando un’economia che punta su ciò che ci rende unici e migliori, a partire dalle eccellenze dell’agroalimentare Made in Italy” ha evidenziato Coldiretti Cremona. “Anche a Pizzighettone, abbiamo parlato del nostro progetto per il paese, la costruzione di una filiera tutta agricola e tutta italiana: lo abbiamo fatto attraverso materiale informativo, ma soprattutto con la testimonianza diretta degli agricoltori”. “La nostra via per lo sviluppo del Paese parte dal recupero di ciò che abbiamo di esclusivo, inimitabile. I nostri tesori sono il cibo, il paesaggio, la nostra creatività, la nostra storia – ha sottolineato Coldiretti Cremona –. Su queste basi stiamo costruendo una traiettoria di futuro”. (m.b.)
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DAL TERRITORIO
maggio/giugno - 2013
Nell’edizione dei venticinque anni, riconoscimento al Sig. Stefano Parmigiani già Sindaco ed ex Dirigente Coldiretti Nell’edizione che segnava i venticinque anni di presenza a Pizzighettone della “Tre giorni in piazza”, l’Ente Pizzighettone Fiere dell’Adda ha voluto tributare uno speciale riconoscimento a quegli Amministratori pubblici che – con coraggio e lungimiranza – hanno dato vita alla kermesse dedicata all’agricoltura e a tutto il tessuto economico e produttivo del territorio. Il più importante attestato è stato attribuito al signor Stefano Parmigiani che, da Sindaco, con grande
determinazione volle credere nell’avventura della “Tre giorni” e contribuì a far salpare l’iniziativa. Il premio è stato ritirato dal figlio Serafino Parmigiani, che come il padre è imprenditore agricolo della Coldiretti. Al Signor Stefano Parmigiani – figura storica della nostra Federazione, già Vicepresidente di Coldiretti Cremona, oltre che Presidente della Latteria Pizzighettonese – vanno le nostre congratulazioni per l'importante riconoscimento ricevuto.
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TERRANOSTRA - CAMPAGNA AMICA
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Agriturismi di Campagna Amica, targa e video a cura di Terranostra e Coldiretti Cremona Nel segno della promozione e valorizzazione del vero Made in Italy – e del progetto di Coldiretti per il Paese –, si pone l’iniziativa che lega Campagna Amica e Terranostra, l’associazione degli agriturismi promossa da Coldiretti. Grazie a questa sinergia, gli agriturismi di Terranostra sono ora
smi al circuito di Campagna Amica. Un’opportunità per far conoscere sempre meglio le nostre aziende, che si raccontano attraverso i volti degli imprenditori agricoli e la presentazione di prodotti e servizi. Ecco le foto dei primi cinque Agriturismi di Campagna Amica incontrati e raccontati attraverso altrettanti video tv: sono Locanda San Martino di Grumello Cremonese, La Sorgente di Montodine, Cascina Arcobaleno di Capergnanica, Cascina Sant’Alessandro di Soncino e Agriturismo Del Cortese di Soncino. Tante altre tappe seguiranno, nelle prossime settimane!!!
riconosciuti anche come Agriturismi di Campagna Amica. Un unico marchio che caratterizza l’appartenenza a una filiera agricola tutta italiana, garantita dagli imprenditori agricoli della Coldiretti. Attraverso la trasmissione tv “W l’Agricoltura”, in una serie di tappe che ci stanno conducendo alla scoperta del territorio, Coldiretti Cremona sta raccontando la consegna delle “targhe” che attestano l’appartenenza degli agrituri-
W l’agricoltura - Tutte le settimane la vera agricoltura è in tv Segnaliamo che “W l’Agricoltura”, la trasmissione dedicata al vero Made in Italy a cura di Coldiretti Cremona, va in onda su Telecolor e Primarete tutti i giovedì alle ore 19.50 (subito dopo il tg) e in replica la domenica, ore 13 circa, su Telecolor. I principali video vengono anche riproposti sul nostro sito e possono essere rivisti su youtube.
www.cremona.coldiretti.it Il sito di Coldiretti Cremona
Ricordiamo che tutti gli appuntamenti promossi da Coldiretti Cremona vengono puntualmente comunicati attraverso il nostro sito, all’indirizzo www.cremona. coldiretti.it (in particolare, per avvisi e informazioni tecniche utili agli imprenditori agricoli, c’è lo spazio “avvisi alle imprese”). Il sito è rivolto agli imprenditori agricoli e a tutti i cittadini attenti ai temi della difesa e valorizzazione dell’agricoltura e alimentazione made in Italy, alla promozione del territorio, alla tutela dell’ambiente. Sul sito sono presenti i comunicati stampa diffusi da Coldiretti Cremona, i nostri video, le pagine dedicate ai servizi garantiti dai vari uffici, le quotazioni mercati, il bollettino diabrotica, tutte le iniziative sul territorio, accanto ad una serie di link e di indirizzi utili.
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Coldiretti Cremona all’Assemblea Nazionale
con il Presidente Sergio Marini
GiovedĂŹ 4 luglio 2013 al Palalottomatica di Roma
i t a t i v n i o n o Tutti s i l ico r g a i o r t o n t e i d m n a e t n r u p p m i p oa gli t s e u q a e t r a a r p u t e l r o e c i d n r e g a r p a ra t s o n a l r e p e fondamental uro del nostro Paese. e per il fut