Il Coltivatore Cremonese 4/2011

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Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Cremona

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ANNO 65 numero 4 agosto/settembre 11

Pac, prezzo del latte suinicoltura, ortofrutta botteghe di Campagna Amica Intensa azione per costruire il futuro dell’agricoltura

Il Presidente Marini: “La nuova Pac premi i veri imprenditori agricoli”


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Direzione, Redazione, Amministrazione Via Ala Ponzone, 8 - III piano Cremona - Tel. 0372499811 Direttore responsabile Assuero Zampini

Redattore capo Marta Biondi

Hanno collaborato a questo numero

Marco Benedini, Claudia Cabrini Francesco Cazzamali, Giacomo Maghenzani Dianella Mariotti, Maria Luisa Parmigiani Massimo Suardi, Bruno Toscani Silvia Trevisi

Fotografie

Bruno Toscani, Marta Biondi Ambrogio Toscani, Mauro Boni

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Questo mensile è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

sommario 2 La PAC premi i veri imprenditori 3 Un mese cruciale per l'agricoltura 4 No allo yogurt senza latte 5 Una scelta di campo 6/7 I maiali assediano la Borsa 8/9 Bioenergia, la voce dei Comuni 10/11 Botteghe di Campagna Amica 12/13/14/15 Assemblea Nazionale 16/17 Arriva il superpomodoro 18 Agricoltura, Censimento ISTAT 19 e 21 Servizi Tecnici 20 Agritel cresce nei numeri 22/23 Datori di lavoro 24/25/26 Fiscale 28/29 Agribenessere in classe 30 Associazione Pensionati

Il Presidente Marini:

“La nuova Pac premi i veri imprenditori agricoli”

I

n un momento di piena crisi delle economie europee, il prossimo 12 ottobre la Commissione U.E. si appresta a presentare la sua proposta di riforma della Politica Agricola Europea. Con quali prospettive? Lo abbiamo chiesto al Presidente della Coldiretti, Sergio Marini. Siamo un po’ preoccupati perché si prevede per l’Italia una perdita in valore nominale almeno del 5% che, soprattutto in un momento di crisi, è veramente tanto. Se poi consideriamo la perdita in termini reali siamo su un valore decisamente più alto del 5%. Naturalmente qualcosa si può ancora fare, però è evidente che, in un momento di crisi dei consumi e di bassissima redditività, questa batosta all’agricoltura italiana, che comunque riguarderebbe anche altri paesi dell’Europa, non ce la possiamo permettere e non la possiamo sopportare. Quali sono gli spazi di manovra per l’Italia, che è uno dei Paesi leader dell’agricoltura europea? Ce ne sono. Dipende dalla capacità che avrà tutto il nostro governo, la politica, il nostro ministro di andare a Bruxelles e trattare in quest’ultima fase con determinazione. Bisogna farlo con molta più determinazione rispetto al passato, anche perché noi già partiamo un po’ svantaggiati. Vale a dire che già le prime proposte di riforma danneggiano un po’ di più l’Italia rispetto agli altri paesi. Si tratta evidentemente di una misurazione indiretta di quanto è stata disattenta la nostra politica a livello comunitario in questa fase. Qualcosa si può recuperare, però partendo in salita la battaglia sarà difficile. Qual è la Pac che vorremmo anche alla luce del progetto della filiera agricola tutta italiana? Vogliamo una Pac che tuteli il Made in Italy, che valorizzi la capacità dell’agricoltura italiana di produrre qualità, sicurezza alimentare, distintività, legame con il territorio, filiera corta, attenzione ai bisogni e alle aspettative dei consumatori; ma soprattutto una Pac che, nel momento in cui le risorse vanno a calare, premi le imprese e gli imprenditori più professionali, vale a dire quei soggetti che vivono di agricoltura. E’ naturale che, nel momento in cui ci sono meno soldi, togliere risorse a chi vive esclusivamente di agricoltura significa mettere quell’azienda nelle condizioni di chiudere. In questo momento bisogna fare una scelta forte e destinare le risorse prioritariamente agli agricoltori professionali, a quelli che fanno dell’agricoltura il proprio mestiere principale.

Articolo tratto da www.ilpuntocoldiretti.it - Il giornale online delle imprese del sistema agroalimentare


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Pac, prezzo del latte, suinicoltura, ortofrutta, botteghe di Campagna Amica: è un mese cruciale, per costruire il futuro della nostra agricoltura E’ un mese cruciale quello che si prepara per l’agricoltura italiana e per la nostra Organizzazione, che dell’agricoltura italiana è la prima e la più autorevole rappresentate. La Riforma della Pac, l’impegno di garantire reddito a tutte le nostre imprese (un’azione che passa per la trattativa regionale sul prezzo del latte, così come attraverso i “piani” per la salvaguardia della suinicoltura italiana, e del settore ortofrutticolo), la prosecuzione del cammino che ci vede, di giorno in giorno, dare sempre maggiore realizzazione al progetto per una filiera tutta agricola e tutta italiana: questi i principali terreni d’azione di Coldiretti, che si traducono in una serie di interventi a livello comunitario, nazionale, regionale e naturalmente locale. Sul fronte della Politica agricola comune, per il prossimo 12 ottobre è attesa l’adozione delle proposte legislative della Commissione, sulle quali si svilupperà poi il dibattito in sede di Parlamento Europeo e di Consiglio. La riforma della Pac, che dovrà essere varata entro l’anno 2013, è la prima riforma che interessa l’Unione Europea a 27 Stati membri e riveste un interesse economico di rilievo, con una dotazione finanziaria complessiva di 57 miliardi di euro nel 2013, che rappresenta circa il 40% del bilancio U.E. Le preoccupazioni, in merito a questa tematica, sono forti, come ribadito con forza ed autorevolezza dal nostro Presidente Sergio Marini. Nell’intervista che apre il più recente numero de Il Punto Coldiretti, nonché questo Coltivatore, il Presidente ha ribadito il rischio per l’agricoltura italiana, per la quale si prevede

una perdita in valore nominale almeno del 5%; una percentuale che, soprattutto in un momento di crisi, appare veramente pesante. Marini ha spronato tutto il nostro Governo, ed in primis il Ministro per le Politiche agricole, a far sentire la voce del made in Italy a Bruxelles, ed a trattare in quest’ultima fase con tenacia e convinzione. Bisogna farlo – ha detto Marini – con molta più determinazione rispetto al passato, e con un obiettivo netto, lungimirante, più volte ribadito dalla Coldiretti: quello di approdare ad una Pac che tuteli il Made in Italy, che valorizzi la capacità dell’agricoltura italiana di produrre qualità, sicurezza alimentare, distintività, legame con il territorio, filiera corta, attenzione ai bisogni e alle aspettative dei consumatori. Ma soprattutto una Pac che premi le imprese e gli imprenditori più professionali, vale a dire quei soggetti che vivono di agricoltura. E’ naturale che, nel momento in cui ci sono meno soldi, togliere risorse a chi vive esclusivamente di agricoltura significa mettere altre aziende nelle condizioni di chiudere. In questo momento bisogna fare una scelta forte e destinare le risorse prioritariamente agli agricoltori professionali, a quelli che fanno dell’agricoltura il proprio mestiere principale. L’Italia deve saper ottenere una Pac rivolta alla vera imprenditorialità agricola, e non alle rendite o alle speculazioni. A livello regionale i campi d’azione sono ben noti a tutti noi. Il prezzo del latte, per cominciare. Si sono già svolti a Milano i primi incontri interlocutori tra le Organizzazioni agricole e Assolatte, con l’obiettivo di proseguire nel confronto

Eugenio Torchio Delegato Confederale Coldiretti Cremona

che deve approdare all’indicazione di un prezzo di riferimento del latte alla stalla, per i prossimi mesi. Per l’agricoltura cremonese è una partita fondamentale: con un patrimonio che nel 2010 in provincia era di 151.256 vacche da latte (rispetto ad un totale di 293.885 bovini), ed una produzione di latte che a Cremona supera il milione di tonnellate annue (nel 2010 le stalle cremonesi hanno prodotto 10.900.890 quintali di latte), rappresentiamo da soli il dieci per cento del totale nazionale. La trattativa ha preso il via in un momento di indubbia difficoltà del mercato del latte, che si confronta, ad esempio, con la grande sovrapproduzione targata Nuova Zelanda. E con il continuo ingresso dall’estero di prodotto straniero, poi trasformato, o semplicemente confezionato, e spacciato per made in Italy. Ecco perché, accanto all’impegno sul tavolo del negoziato (con il fermo obiettivo di operare perché si giunga ad un’equa remunerazione del latte alla stalla, tale da riconoscere la qualità superiore del prodotto italiano, partendo dall’assunto che il valore aggiunto dei grandi alimenti lattiero-caseari made in Italy nasce a partire dal latte prodotto nelle nostre stalle), prosegue la nostra

Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l'Europa investe nelle zone rurali PSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura http://ec.europa.eu/agriculture/rurdev/index_it.htm

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tenace azione tesa a vedere finalmente tradotta in decreti attuativi la legge sull’etichettatura approvata all’unanimità dal Parlamento Italiano, con l’indicazione obbligatoria dell’origine per tutti i prodotti lattiero-caseari (e per tutti i prodotti agricoli, dacché una parte significativa della spesa alimentare rimane tuttora “anonima”). Un traguardo, quest’ultimo, certamente fondamentale per garantire risposte certe anche ai suinicoltori, la cui situazione di difficoltà è ben nota. Proprio per questo la grande manifestazione di protesta organizzata da Coldiretti davanti alla Borsa di Milano ha visto la mobilitazione di centinaia di allevatori, il coinvolgimento convinto e compatto di quelli cremonesi (che operano in una provincia con oltre un milione di capi nelle stalle) e ha sortito il risultato della convocazione del tavolo suinicolo da parte del Ministero delle Politiche agricole. Adesso è fondamentale che tale “tavolo” arrivi con decisione ad affrontare, e superare, le distorsioni della filiera, certamente favorite dalla mancanza di trasparenza sull’origine della carne di maiale e dei salumi, che danneggia tanto gli allevatori quanto i cittadini-consumatori. Aspettiamo interventi chiari, tempestivi, da parte del Mipaaf anche in materia di ortofrutta, dopo la presentazione di un

documento unitario delle Organizzazioni Professionali Agricole, con la richiesta di interventi urgenti per il settore ortofrutticolo in crisi. Altra partita importante per le nostre imprese, perché Cremona oltre che terra di cerealicoltura (la prima coltura qui è il mais, con una produzione annua di oltre sei milioni di quintali per la granella e oltre quindici milioni di quintali per il ‘ceroso’), è anche zona di ortofrutta d’eccellenza, con presidi importanti quali il melone di Casteldidone e imponenti produzioni come il pomodoro da industria, con quasi un milione e mezzo di quintali. In tutto questo, risposte vere, concrete, forti, stanno venendo dalla realizzazione del nostro progetto per una filiera tutta agricola e tutta italiana. Un altro tassello, anche nel territorio cremonese e lombardo, sta prendendo forma, ed è quello della nascita delle botteghe di Campagna Amica, la prima catena di vendita diretta organizzata degli agricoltori italiani. Così come è avvenuto per la nascita dei Mercati di Campagna Amica, che in provincia hanno ormai conquistato tutte le principali piazze cittadine, ritengo che Cremona potrà essere in prima linea anche in questo ulteriore, importante obiettivo. Lascio l’illustrazione degli aspetti tecnici, già presentati in

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occasione dell’Assemblea Nazionale al Palalottomatica, ad altra pagina di questo Coltivatore Cremonese (oltre che, naturalmente, all’incontro quotidiano con la nostra struttura, pronta ad offrire tutta la consulenza e tutto il supporto necessari). Mi basta in questa sede ribadire l’obiettivo in virtù del quale stiamo dando vita alle Botteghe: creare una rete organizzata per riportare reddito agli agricoltori, contrastando l’insostenibile furto di identità e di valore che subiscono i prodotti nel passaggio dal campo alla tavola. Creare le condizioni affinché le arance di Sicilia, ad esempio, possano essere poste “in vendita diretta” nel cuore di Milano, o affinché il nostro straordinario Grana Padano, o i nostri prosciutti autenticamente made in Italy, o la passata di pomodoro che nasce in questo territorio, possano essere acquistati nel centro di Roma, o in qualsiasi altra città italiana, anche se il produttore non sarà personalmente presente, è senza dubbio un modo per far sì che gli imprenditori agricoli possano finalmente vendere i loro prodotti al prezzo giusto, assicurando al tempo steso alle famiglie italiane la possibilità di fare acquisti dalla qualità superiore, garantiti al cento per cento come italiani, al giusto prezzo, senza intermediazioni dal campo alla tavola.

Grazie a Coldiretti sventato il blitz dello yogurt senza latte Ora che è stato sventato il blitz per fare arrivare sulle tavole degli italiani lo yogurt senza latte, senza alcuna informazione in etichetta, ci sono tutti gli elementi per decidere nel vero interesse dei produttori e dei consumatori. È quanto ha affermato la Coldiretti, in riferimento all’audizione della Commissione Agricoltura della Camera sul tentativo di modificare le norme per consentire l’utilizzo della polvere, in sostituzione del latte vero, per la produzione di un alimento naturale come lo yogurt. Si tratta di un parere per modificare - spiega la Coldiretti - la Legge 11 aprile 1974, n. 138 che riguarda “Norme concernenti il divieto di ricostituzione del latte in polvere per l'alimentazione umana”. L’allarme lanciato dalla Coldiretti è stato positivamente raccolto e il blitz a danno dei consumatori e dei produttori per ora sventato. La modifica della norma viene

giustificata con la necessità di ridurre i costi di trasporto, poiché la polvere occupa meno spazio del latte fresco, senza considerare tuttavia – questa la denuncia della Coldiretti – il forte impatto che ha sulle caratteristiche qualitative del prodotto in vendita. Un danno per i consumatori e per i produttori, perché si consente di utilizzare polvere di latte a basso prezzo importata da paesi extracomunitari invece del buon latte fresco delle campagne italiane. Un effetto molto probabile se si considera che sono stranieri tre dei primi quattro produttori che coprono il 60% del mercato nazionale dello yogurt. Peraltro – ha evidenziato la Coldiretti - i consumatori non hanno alcuna possibilità di distinguere in etichetta il prodotto industriale ottenuto con la polvere di latte da quello tradizionale. L’inganno è ancora più grave, poiché il

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le vendite di yogurt crescono in modo costante soprattutto nei consumi delle giovani generazioni che vedono questo prodotto caseario come un alimento salutistico. Ogni italiano ne consuma in media 7 chilogrammi all’anno e nel primo semestre del 2011, nonostante la crisi, le quantità acquistate dalle famiglie italiane sono cresciute dell’uno per cento, in controtendenza rispetto all’andamento generale. Considerando che - riferisce la Coldiretti - occorrono 1,2 chili di latte fresco per ottenere un chilo di yogurt, la sua sostituzione con la polvere può arrivare a far consumare fino a 360 milioni di chilogrammi di latte italiano in meno in un anno. Il tentativo di colpo di mano, sventato dalla Coldiretti, rappresenta purtroppo solo l’ultimo capitolo di un processo che ha già portato a profondi cambiamenti sulle tavole degli italiani all’insaputa dei consumatori.


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Una scelta di campo Abbiamo chiuso l’estate con la grande manifestazione di Milano, dove migliaia di Soci sono accorsi davanti alla Borsa portando, non senza un certo simbolismo, anche alcuni suini che, almeno questa volta, sono rimasti fuori da quegli uffici. Mi auguro sia chiaro a tutti il simbolismo cui faccio cenno: non a caso abbiamo voluto contrapporre la produzione alla finanziarizzazione, il lavoro alla speculazione, il cibo al capitale. Da che parte sta Coldiretti è chiaro. Se, ad esempio, denunciamo senza sosta che il prezzo di alcuni prodotti ortofrutticoli si decuplica nel giro delle poche ore che servono a portarli dal campo al negozio, significa che c’è un sottobosco di mediazione e speculazione che pugnala alle spalle il lavoro e la produzione. Se siamo stati costretti a combattere per evitare che uno dei prodotti simbolo del benessere e della naturalità qual è lo yogurt venga fatto senza latte ma con la polvere e senza alcuna indicazione in etichetta, vuol dire che c’è chi gioca sporco sulla pelle delle imprese agricole e dei cittadini. C’è, addirittura, chi gioca ancora più sporco, come ha denunciato – con la consueta forza – il nostro Presidente Sergio Marini, portando all’attenzione di tutto il Paese quello che è conosciuto come lo scandalo del “land grabbing”, ovvero il boom di acquisti di terreni agricoli nei Paesi poveri da parte di investitori

esteri, interessati alla produzione a basso costo di alimenti da destinare alle proprie necessità. Basti questo dato: sono 227 milioni gli ettari di terra venduti, affittati o concessi in uso in tutto il mondo dal 2001. E’ questa una pericolosa forma di colonizzazione, che va fermata: siamo di fronte ad un salto di qualità nella speculazione finanziaria internazionale che, dopo aver “giocato” senza regole sulle materie prime agricole, si è rivolta direttamente alla compravendita di terreni. All’origine di queste azioni troviamo sempre i soliti noti e cioè i signori che stanno trattando il cibo come una commodity qualsiasi. Che si parli di mais o di rame, a questi galantuomini non fa differenza alcuna. Fa differenza invece per chi ha deciso che è più nobile lavorare pertiche di terra per dare da mangiare alla gente alimenti sani e garantiti. Fa differenza per Coldiretti che ha deciso che si deve parlare di cibo e non di derrate agricole. Fa differenza per Coldiretti che vede nella battaglia per l’origine in etichetta (con una legge finalmente approvata dal Parlamento Italiano all’unanimità, ma che ancora giace in attesa dei decreti attuativi!) un’occasione di democrazia economica, un’opportunità per garantire maggiore reddito alle imprese agricole e al tempo stesso rendere le famiglie

Simone Solfanelli Direttore Coldiretti Cremona

italiane pienamente informate e dunque autenticamente libere di scegliere quali alimenti portare in tavola. Tutto ciò ancora una volta legittima, semmai ce ne fosse stato bisogno, il senso della nostra battaglia contro il proliferare selvaggio degli impianti a biogas e dei parchi fotovoltaici a terra, laddove abbiamo posto il problema di priorità della filiera agroalimentare e di corretta gestione del territorio, nonchè del mercato fondiario. Di questi temi e della stagione che la nostra Federazione sta vivendo, avremo presto modo di parlare: terminata la pausa estiva ora è tempo di organizzare gli incontri sul territorio con i Soci. Sarà sicuramente un momento importante di confronto cui, fin d’ora, tutti sono invitati a partecipare. A presto.

Uffici Coldiretti Cremona Impresa Verde Cremona SEDE PROVINCIALE Via Ala Ponzone, 8 – III piano Tel. 0372.499811 - Fax 0372.499899 cremona@coldiretti.it UFFICIO ZONA DI CREMONA Via Ruffini, 28 Tel. 0372.732930 - Fax 0372.732940 UFFICIO ZONA DI SORESINA Via Matteotti, 12 Tel. 0372.732990 – Fax 0372.732980

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UFFICIO ZONA DI CASALMAGGIORE Via Cairoli, 3 Tel. 0372.732960 - Fax 0372.732970 UFFICIO ZONA DI CREMA Via Macello, 34 Tel. 0372.732900 - Fax 0372.732925 www.cremona.coldiretti.it www.lombardia.coldiretti.it www.coldiretti.it


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I maiali assediano la borsa:

Il Ministero convoca il tavolo suinicolo e la CUN modifica il regolamento Oltre un migliaio di allevatori provenienti da diverse regioni con i propri maiali hanno posto sotto assedio la Borsa di Milano per denunciare i danni provocati dalla speculazione finanziaria internazionale all’economia reale di uno dei settori simbolo del Made in Italy che fattura in Italia e nel mondo oltre 20 miliardi di euro. E’ avvenuto il 26 luglio, con la regia di Coldiretti Lombardia e il pieno supporto di tutte le Federazioni Provinciali. Al termine della mobilitazione è giunta la notizia della convocazione del tavolo suinicolo da parte del Ministero per le Politiche agricole, per la definizione delle linee attuative del piano di settore della filiera”, salutata positivamente dal Presidente nazionale della Coldiretti Sergio Marini. Un patrimonio messo a rischio dalle speculazioni internazionali sulle materie prime, dall’oro alla benzina fino ai mangimi, che hanno fatto impennare i costi per l'alimentazione degli animali (+17%) e dalla mancanza di trasparenza sul mercato, dove prodotti ottenuti da maiali stranieri vengono spacciati per italiani, a danno di produttori e consumatori. Le speculazioni su materie prime ed energia – ha stimato la Coldiretti – sono costate in un anno almeno 300 milioni agli allevatori di maiali italiani con migliaia di aziende che hanno

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chiuso o rischiano di farlo. “Meno finanza e più stalle”, “Giù le mani dal Made in Italy”, “Più trasparenza in borsa e sul mercato” sono alcuni degli slogan ribaditi dai manifestanti, “armati” di cartelli e colorate bandiere gialle, mentre alcuni mailaini, con tanto di coccarda tricolore, prendevano possesso di piazza Affari. La speculazione si estende dalla borsa al mercato dove, per ogni euro speso per l’acquisto di carne di maiale, appena 15,5 centesimi arrivano all’allevatore, 10,5 al macellatore, 25,5 al trasformatore e ben 48,5 alla distribuzione commerciale. C’è un rischio di estinzione concreto per gli allevamenti italiani e con essi dei prelibati prodotti della suinicoltura nazionale. Basti dire che tre prosciutti su quattro venduti in Italia sono in realtà ottenuti da maiali allevati all’estero, ma i consumatori non lo sanno perché non è obbligatorio indicare in etichetta la provenienza. L’Italia - sottolinea la Coldiretti - ha importato 62 milioni di cosce di maiale destinate, con la trasformazione e la stagionatura, a diventare prosciutti “Made in Italy” con un inganno nei confronti dei consumatori e danni per i produttori che subiscono una concorrenza sleale. Anche perché, mentre negli allevamenti italiani i maiali

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sono alimentati con prodotti di qualità sulla base di rigorosi disciplinari di produzione “Dop”, all’estero si usano spesso sottoprodotti se non addirittura sostanze illegali come è accaduto nel recente scandalo dei mangimi alla diossina prodotti in Germania e utilizzati negli allevamenti di polli e maiali. Sul mercato - sostiene la Coldiretti - è facile acquistare prosciutti contrassegnati dal tricolore, con nomi accattivanti come prosciutto nostrano o di montagna che in realtà non hanno nulla a che fare con la realtà produttiva nazionale. Una situazione favorita dall’inerzia dell’Unione Europea, che dopo i recenti allarmi sanitari ha deciso di estendere con un regolamento l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza della carne di maiale, al pari di quanto è stato fatto con quella bovina dopo l’emergenza mucca pazza, ad esclusione però degli alimenti trasformati come salami e prosciutti dove più spesso si nasconde l’inganno. Gli allevatori della Coldiretti chiedono che vengano emanati i provvedimenti applicativi previsti dalla legge nazionale sull’etichettatura di origine approvata all’unanimità dal Parlamento italiano all’inizio dell’anno che prevede l’obbligo di indicare l’origine per tutti gli alimenti. La carne di maiale fresca o trasformata è la più acquistata dagli italiani che ne consumano ben 37,2 chili a testa, ma in dieci anni si è ridotto dell’85% il numero delle stalle italiane (si è passati dalle 193mila del 2000 alle attuali 26mila dove si allevano 9,3 milioni di maiali, soprattutto in Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto, ma anche l’Umbria e la Sardegna sono regioni vocate). Una situazione che rischia di aggravarsi con effetti anche occupazionali nella filiera della carne suina, che in Italia offre lavoro a circa 120mila addetti tra allevamento, macellazione, trasformazione e distribuzione.

Nel contempo, si è proceduto alla revisione del regolamento della CUN, per superare l'ostacolo dell'assenza (voluta!) dei macellatori alla fissazione del prezzo, con l’intento di rendere la Commissione Unica Nazionale per la quotazione dei suini da macello uno strumento sempre più efficace, tale da garantire una certezza di prezzo agli allevatori. (m.b.)

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Bioenergia, sempre più Comuni a sostegno della battaglia di Coldiretti Cremona “Con soddisfazione evidenziamo il fatto che sempre più Comuni della nostra provincia, in piena sintonia con la nostra Organizzazione, stanno esprimendo attraverso gli strumenti della delibera comunale e delle mozioni la loro preoccupazione rispetto al proliferare di impianti a biogas che utilizzano alimenti nobili, così come dei parchi fotovoltaici a terra. Coldiretti, con determinazione, ha chiesto alla Regione l’emanazione urgente di precise linee guida per la gestione delle fonti rinnovabili, nonché una moratoria sull’autorizzazione di nuovi impianti. E’ ora importante il fatto che le Amministrazioni Comunali, cioè le prime responsabili della corretta gestione del territorio, si uniscano alla nostra battaglia”. A parlare è il Direttore di Coldiretti Cremona Simone Solfanelli, che torna ad evidenziare la necessità di governare un fenomeno che sta progressivamente sottraendo terreno alla vera agricoltura. “Parlando di biogas – aggiunge Solfanelli – non abbiamo mai contestato gli impianti alimentati con materie di scarto, o comunque gli impianti correttamente dimensionati rispetto alla realtà aziendale. Abbiamo invece ribadito, per primi, che la produzione di

agroenergia non può, come purtroppo sta avvenendo nelle nostre campagne, tradursi nella realizzazione di impianti di grandi dimensioni scollegati dalle filiere agroalimentari e in competizione con la produzione di cibo made in Italy. Operazioni che hanno l’effetto di far lievitare gli affitti e sottrarre terra agli agricoltori”. Qualche dato può aiutare a ‘fotografare’ meglio la questione biogas in provincia di Cremona e in Lombardia. Secondo le ultime stime disponibili, in Lombardia ci sono 117 impianti in funzione, 134 in programmazione e 64 in istruttoria. La provincia con la massima incidenza è Cremona (120 totali, con una settantina di impianti già in funzione), poi ci sono Brescia (62) e Mantova (55). Fra le più piccole territorialmente, è Lodi che conta il maggior numero di centrali (16 in funzione, 17 programmate e 5 in istruttoria). Pavia ne colleziona 25, Bergamo 16, Milano 7, Sondrio 2, Como e Lecco zero. “Un impianto a biogas che produce un megawatt di energia, se alimentato con colture dedicate, ha bisogno di circa 350 ettari di trinciato di mais. Parliamo di quasi 200mila quintali di

trinciato di mais all’anno, ossia quanto serve per alimentare almeno 1500 vacche in un anno, capi il cui latte basterebbe a produrre 30.000 forme di Grana Padano – nota Coldiretti Cremona –. È una pesante sottrazione, che la filiera agroalimentare subisce. Se si considera che in provincia di Cremona sono già attivi settanta impianti, e se si pone una media di 1 MW per impianto, si può calcolare che oltre 20.000 ettari, rispetto ad una superficie coltivata di 130.000, sono oggi dedicati al biogas. Sono dati preoccupanti”. “Il problema non sono gli impianti a biogas o i fotovoltaici in quanto tali, ma i maxi interventi che al posto di essere integrati nell’attività agricola diventano installazioni industriali che si mangiano suolo e produzione di cibo – ribadisce Solfanelli –. Anche per i pannelli fotovoltaici servono linee guida precise: diciamo no al fotovoltaico a terra, sui campi, mentre va incoraggiato lo sfruttamento di tetti, magazzini, stalle e di tutte le coperture disponibili, che sono una riserva di spazio ancora sottoutilizzato. Solo così le fonti rinnovabili potranno dirsi veramente sostenibili”.

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Da tempo Coldiretti Cremona ha sollevato il problema della corretta impostazione del tema delle agroenergie, denunciando quello che è stato definito lo “scandalo degli affitti d’oro”: di fatto, chi deve alimentare un mega impianto a biogas può sostenere, per l’affitto della terra o per l’acquisto di materia prima, costi che agli imprenditori agricoli appaiono proibitivi. Si pensi al costo d’affitto della terra: la precedente quota di circa 500 euro all’ettaro in tempi recenti è addirittura triplicata, arrivando a oltre 1.500 euro/ ettaro. L’intervento di un numero sempre crescente di Amministrazioni Comunali, che chiedono regole precise e vogliono essere coinvolte nel processo di autorizzazione degli impianti, è un fatto importante. Nella delibera “Alimenti in cambio di energia?” il Comune di Gussola, a proposito del proliferare del biogas, scrive che si “rischia di stravolgere il delicato equilibrio agricolo-zootecnicoambientale che ha caratterizzato, nei secoli, il nostro territorio, a vantaggio di una non ben chiara politica di fonti energetiche alternative e di una grande

SINDACALE speculazione personale, la quale non ha niente a che fare con l’agricoltura che tutti noi conosciamo ed apprezziamo”. Analoghe argomentazioni sono state portate nei Consigli Comunali di Agnadello e Palazzo Pignano, tra gli altri, attraverso mozioni poi inviate dai Sindaci, per conoscenza, al Ministro per le Politiche Agricole, al Presidente della Regione Lombardia e al Presidente della Provincia di Cremona. Il Comune di Cappella de’ Picenardi, a proposito del fotovoltaico (sempre in una delibera, il cui titolo è “Alimenti in cambio di energia? Tuteliamo la sicurezza alimentare”), ha aggiunto: “Mentre è certamente positiva – e va stimolata e favorita – la posa dei pannelli fotovoltaici sulle superfici coperte già esistenti (si pensi a quali estensioni rappresentano, in tal senso, i tetti delle

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stalle, delle cascine e dei capannoni, per alcuni dei quali la posa dei pannelli solari può diventare preziosa occasione per avviare una definitiva bonifica dall’amianto), appare in tutta la sua problematicità, in tutta la sua “non sostenibilità”, il diffondersi del fotovoltaico sulle superfici dei campi. E’ questo un fenomeno che sembra imporsi anche nella nostra Provincia, dove si cominciano a vedere autentici tappeti di silicio sui nostri campi, con pannelli fotovoltaici “seminati” sul terreno al posto delle coltivazioni agricole. Scelte che sovvertono il primato della produzione del cibo nella gerarchia delle priorità, un principio che va tutelato e ribadito, pur nella convinzione che le energie rinnovabili di origine agricola possano dare un contributo al problema energetico del Paese”. (m.b.)

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Nascono le “Botteghe di Campagna Amica” La prima catena di vendita degli agricoltori, dove si acquistano solo prodotti italiani Nasce la prima catena di vendita diretta organizzata degli agricoltori italiani “Le botteghe di Campagna Amica”, dove saranno offerti solo prodotti nazionali ottenuti dalle aziende agricole e dalle loro cooperative. Lo ha annunciato il Presidente nazionale della Coldiretti Sergio Marini nel corso dell’Assemblea annuale alla presenza di quindicimila coltivatori di tutte le regioni italiane. Si tratta di un nuovo e moderno canale commerciale di vendita diretta dei prodotti agroalimentari che si affianca alla Grande distribuzione e ai negozi di prossimità e che va ad integrare la rete già attiva di quasi diecimila frantoi, cantine, malghe, cascine e aziende agricole trasformate in punti vendita e i quasi mille mercati degli agricoltori di

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COLDIRETTI

Campagna Amica già presenti su tutto il territorio nazionale. Si apriranno centinaia di “Botteghe” con un unico format in tutte le province italiane, dove sarà possibile acquistare una vasta gamma di prodotti degli agricoltori esclusivamente con il marchio Campagna Amica. Le arance della Sicilia, per esempio, saranno in “vendita diretta” nel cuore di Milano, mentre il Parmigiano Reggiano potrà essere acquistato nel centro di Roma anche se non sarà presente personalmente il produttore. E così per i vini, l’olio, i salumi, le conserve, le verdure e tutti gli altri prodotti dell’agricoltura che completeranno la gamma offerta in ogni bottega. Il piano prevede la possibilità di “esportare” le Botteghe anche all’estero.

“Un vantaggio per i produttori – ha spiegato il Presidente Marini – che potranno finalmente vendere al prezzo giusto e concordato, ma anche per i

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consumatori, che in ogni bottega di Campagna Amica potranno acquistare l’intera gamma di prodotti garantiti al cento per cento come italiani, con le intermediazioni dal campo alla tavola ridotte al minimo. L`architettura commerciale si fonda su quattro perni: Campagna Amica, la Fondazione che dispone del marchio omonimo; Consorzio Produttori (società cooperativa agricola di cui è socia Coldiretti), lo strumento per realizzare la “catena”; l`imprenditore agricolo che offre il proprio prodotto; e il titolare della

“Bottega” che può essere un imprenditore agricolo singolo o associato o una cooperativa. L`agricoltore che vuole rifornire il punto vendita deve accreditarsi presso la Fondazione Campagna Amica e associarsi al Consorzio Produttori. Quindi entra nel portale web dove avviene la gestione della domanda e dell`offerta. Il quadro è completato da un meccanismo di controlli a cui sovrintende la Fondazione Campagna Amica, avvalendosi anche di un ente terzo. “L`obiettivo – ha affermato il Presidente

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della Coldiretti – è di creare una rete organizzata per riportare reddito agli agricoltori, contrastando l’insostenibile furto di identità e di valore che subiscono i prodotti nel passaggio dal campo alla tavola”. Un’iniziativa che si inserisce nel progetto più ampio della filiera agricola tutta italiana nel quale rientrano anche le società di scopo già avviate per cereali, olio, ortofrutta ed energia che vedono tra i protagonisti anche i Consorzi agrari. Per ogni ulteriore informazione, i nostri Uffici sono a disposizione.

La nascita della catena di vendita diretta organizzata degli agricoltori italiani “Le Botteghe di Campagna Amica” è stata annunciata in occasione dell’Assemblea Nazionale al Palalottomatica

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ASSEMBLEA NAZIONALE DELLA COLDIRETTI

Facciamo vincere l’Italia del buonsenso

“Dobbiamo fare emergere quell’Italia del buonsenso di cui è ricco il Paese. Non ci stiamo a che la rappresentazione del nostro Paese si esaurisca nel deficit di etica nella vita pubblica, esiste un’altra Italia, alla quale ci sentiamo di appartenere, che è tessuto con-

nettivo, intelaiatura del Paese, un’Italia che lavora, si assume responsabilità e ci permette, nonostante tutto, di stare in piedi. Questa Italia dobbiamo farla emergere affinché traghetti il Paese verso un futuro migliore”. Questo il messaggio – forte e chiaro –

Intervento del Presidente Sergio Marini all’Assemblea Nazionale di Coldiretti

del Presidente della Coldiretti Sergio Marini, ribadito nell’Assemblea nazionale della Coldiretti, che il 7 luglio scorso ha raccolto al Palalottomatica di Roma quindicimila imprenditori agricoli in arrivo da tutte le province e regioni italiane, in rappresentanza di 1,6 milioni di associati della Coldiretti. Coldiretti ...quella straordinaria Italia del buon senso: questo il titolo dell’assise della prima Organizzazione degli imprenditori agricoli del Paese, alla quale era presente una delegazione di circa 300 agricoltori cremonesi, guidati dal Direttore Simone Solfanelli, partiti (chi nella mattinata, chi nella notte) con vari pullman dalle Zone di Cremona, Soresina, Casalmaggiore e Crema. Aperta dalle note dell’Inno Nazionale, cantato da tutti i presenti, e dalla lettura dei messaggi giunti dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e dal Santo Padre Benedetto XVI, l’assise ha accolto gli interventi del Cardinale Angelo Bagnasco Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, di Gianni Alemanno Sindaco di Roma, del

Il messaggio del Presidente della Repubblica: "Il progetto della filiera agricola tutta italiana è un'importante innovazione" Riportiamo il testo del telegramma che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato al Presidente della Coldiretti Sergio Marini in occasione dell’Assemblea “Coldiretti ...quella straordinaria Italia del buonsenso”. “Rivolgo un cordiale saluto a lei, gentile Presidente, agli organismi direttivi confederali, alle Autorità presenti, ai delegati e a tutti i partecipanti all’Assemblea Nazionale della Coldiretti che rappresenta un antico patrimonio umano e professionale. Anche l’agricoltura ha attraversato un anno non facile, nel corso del quale, tuttavia, ha registrato importanti innovazioni: mi riferisco, in particolare, al progetto della filiera agricola interamente italiana, di cui ho seguito l’avvio due anni or sono e che costituisce oggi un modello organizzativo dalle indubbie potenzialità di espansione e di rafforzamento. Si è consolidata nel nostro Paese una sempre maggiore sensibilità sociale verso la tutela della qualità e della sicurezza del cibo, a conferma della diffusione di un sistema alimentare unanimemente riconosciuto come uno fra i più salutari ed equilibrati. Ciò è avvenuto anche attraverso una pluralità di iniziative che hanno avvicinato i cittadini alla realtà della produzione agricola. Agli operatori di questo settore, che lavorano con passione, tenacia e spirito di sacrificio, il Paese deve saper tributare un giusto riconoscimento sociale ed economico. Sono segnali da cui potranno scaturire positivi e duraturi effetti economici, occupazionali e di sostenibilità del nostro sviluppo. Con questo auspicio e nel formulare l’augurio più fervido di buon lavoro, invio a tutti un cordiale saluto”.

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Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, dei Ministri del Lavoro Maurizio Sacconi e della Salute Ferruccio Fazio, del Vicesegretario del Pd Enrico Letta e del Ministro delle Politiche Agricole Saverio Romano. Nel parterre, c’erano tanti rappresentanti del mondo economico, della cooperazione, dei consorzi agrari, del mondo accademico, accanto a rappresentanti istituzionali, delle forze sociali, sindacali e politiche nazionali ed estere.

Quindicimila imprenditori agricoli, in arrivo da tutte le province e regioni d’Italia, hanno preso parte all’Assemblea, in rappresentanza di 1,6 milioni di associati della Coldiretti

Alcuni flash della relazione del Presidente Sergio Marini MANOVRA: “LA STRATEGIA PREVALGA SULLA TATTICA” Il futuro deve riaffermare il primato rispetto all’oggi e la strategia deve prevalere sulla tattica di corto respiro – ha affermato il Presidente Marini –. Se il tema della manovra è pagare più o meno tasse, avere più o meno incentivi, fare più o meno tagli, non c’è dubbio che la risposta è scontata. Se invece traguardiamo il futuro e il tema diventa se accettiamo che il nostro destino sia quello della Grecia oppure se accettiamo che i nostri figli debbano andare in giro per il mondo a cercare lavoro e vergognarsi di provenire da un Paese in

cui i genitori ingordi li hanno caricati di debiti, allora sono sicuro che il popolo italiano sarà disponibile a fare sacrifici. Il punto è però un altro e riguarda la capacità della Politica di proporre soluzioni eque che non generano sospetti e soprattutto di avere il coraggio di prendere provvedimenti che nel breve periodo sono impopolari. La Politica è disposta a fare questa scommessa?

SOLO IN AGRICOLTURA I GIOVANI NON CALANO L’agricoltura è l’unico settore che non ha visto diminuire la presenza percentuale di giovani imprenditori agricoli

Il saluto del Papa: "Offrite il vostro contributo per il progresso integrale della società" In occasione dell’Assemblea Nazionale, il Santo Padre Benedetto XVI ha fatto pervenire al Presidente Sergio Marini, attraverso il Segretario di Stato Vaticano Cardinale Tarcisio Bertone, il seguente messaggio. Il Sommo Pontefice “desidera far giungere ai partecipanti all’Assemblea il suo beneaugurante saluto, che volentieri accompagna con l’assicurazione della sua preghiera e con l’incoraggiamento a proseguire generosamente nella testimonianza dei valori del mondo rurale, animati dalla lunga e radicata tradizione di fede e di civiltà cristiana. Sua Santità esorta i coltivatori diretti ad offrire il proprio specifico contributo per il progresso integrale della società, fondato sulla centralità della persona umana, sulla tutela della famiglia, sulla crescita economica improntata alla solidarietà e posta al servizio della collettività, seguendo il fondamentale insegnamento proposto dalla Dottrina sociale della Chiesa. Mentre formula cordiali auspici per un sereno e proficuo svolgimento dei lavori congressuali, affinché contribuiscano a fornire ai numerosi associati significative linee-guida per una sempre incisiva presenza nella comunità cristiana e nella società civile, il Santo Padre invoca la celeste intercessione di San Giuseppe, Patrono dei lavoratori, e della Vergine Maria, Madre della Chiesa, ed invia a Lei e a quanti prenderanno parte all’Assemblea una speciale Benedizione Apostolica, estendendola volentieri a tutte le componenti di codesta benemerita Associazione. Nell’unire anche i miei personali voti di ogni bene per l’Assise e per tutte le attività della Confederazione, profitto della circostanza per confermarmi con sensi di distinta stima”.

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under 30 negli ultimi quindici anni. Nell’attività manifatturiera tale percentuale si è più che dimezzata. La presenza di giovani agricoltori è rimasta percentualmente stabile a conferma del fatto che il ricambio generazionale in agricoltura è più alto che in altri settori. Il fatto che da decenni si parli di imprese agricole condotte da anziani non solo non è vero, ma laddove accade rappresenta un fatto fisiologico in quanto - ha precisato Marini - i non più giovani nelle campagne rimangono in famiglia a dare una mano fino alla fine, magari anche come titolari di azienda. Non c’è dunque una contrapposizione generazionale frutto di un arretramento culturale, ma semplicemente una modernità sociale di cui siamo ben orgogliosi.

CRISI: SANCIRE IL PRIMATO DELLA POLITICA SULL’ECONOMIA Bisogna recuperare il ruolo della Politica nell’interpretare i bisogni dei cittadini senza farsi condizionare dall’economia e dalla finanza che spinge verso un modello di sviluppo che ha favorito le speculazione e nuove povertà - ha sostenuto Marini -. Oggi occorre recuperare il primato della Politica capace di interpretare i bisogni dei cittadini e di fare regole per il funzionamento

SINDACALE dell’economia reale alla quale la finanza deve porsi a servizio. Le criticità del mercato del cibo, a partire dalla volatilità che danneggia imprese agricole e consumatori, è il prezzo che paghiamo per aver invertito questa gerarchia valoriale. Oggi nel mondo - ha aggiunto il Presidente nazionale della Coldiretti la finanza nella sua forma più spietata della speculazione governa l’economia reale; la politica, per scelta o per necessità, non regolamenta il mercato e la gente paga il prezzo per tutti di questa anomalia. Recenti studi dimostrano che nel mondo abbiamo riserve di cibo sufficienti solo per 116 giorni e che nel 2010 l’arretramento della politica e delle regole ha permesso un nuovo colonialismo attuato dalle multinazionali e dai fondi sovrani che hanno acquistato terreni in Africa per una superficie equivalente alla Francia. Bastano questi due dati per dimostrare che il cibo e l’agricoltura debbono essere riportati dalla politica al centro delle strategie di sviluppo del Paese.

ETICHETTA: L’ITALIA APPLICHI LA LEGGE SUL MADE IN ITALY L’Italia deve avere il coraggio di applicare la legge nazionale sull’obbligo di indicare la provenienza in etichetta su tutti gli alimenti approvata dal

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Parlamento all’unanimità lo scorso anno, che si è dimostrata lungimirante come attesta l’adozione da parte del Parlamento Europeo del regolamento sulle informazioni alimentari ai consumatori. E’ quanto ha affermato il Presidente Marini nel corso dell’Assemblea, nel sottolineare che all’Unione Europea ci sono voluti quasi sei anni prima di arrivare alle stesse conclusioni dell’Italia sull’obbligo di indicare l’origine della carne di pollo che in Italia è in vigore dal 17 ottobre 2005 a seguito dell’influenza aviaria. “Non possiamo attenderne ancora due o tre come prevede l’UE per vedere etichettate con l’origine anche le carni e il latte utilizzati in alimenti trasformati, come prosciutti, salami e formaggi in una situazione in cui - ha denunciato Marini - la metà delle mozzarelle e tre prosciutti su quattro sono ottenuti da latte e carne di animali allevati all’estero senza alcuna informazione per il consumatore”. Il regolamento adottato dal Parlamento Europeo prevede l’estensione dell’obbligo di etichettatura di origine, già in vigore in tutta Europa per la carne bovina, ad altre carni (maiale, pollame, agnello e capra) mentre spetta alla Commissione europea il compito di esaminare l’opportunità di estendere un sistema di etichettatura obbligatoria alle seguenti categorie di alimenti: latte, latte impiegato come ingrediente, carne utilizzata come ingrediente, alimenti non trasformati, alimenti monoingrediente e ingredienti che rappresentano più del 50% dell’alimento.

OGM: LA DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO RAFFORZA IL NO DELL’ITALIA La decisione del Parlamento Europeo di consentire agli Stati membri di limitare o vietare la coltivazione di organismi geneticamente modificati per "motivi ambientali" rafforza la decisione dell’Italia di chiedere l’applicazione della clausola di salvaguardia a livello comunitario per mantenere il territorio nazionale libero da Ogm, come richiesto dalla maggioranza dei cittadini - ha rimarcato il Presidente Marini in Assemblea -. L’Italia deve sostenere il voto del Parlamento Europeo in plenaria dove una maggioranza schiacciante il

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si è espressa a favore del diritto degli Stati membri (e delle loro regioni) di vietare la coltivazione nel proprio territorio di Organismi geneticamente modificati (Ogm), anche se sono autorizzati a livello comunitario. Sulla base dei risultati dell'ultima indagine annuale Coldiretti-Swg "Le opinioni di italiani e europei sull'alimentazioneâ€?, il 73% dei cittadini italiani che esprimono una opinione ritiene che i prodotti alimentari contenenti organismi geneticamente modificati siano meno salutari rispetto a quelli tradizionali.

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le nostre foto

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PARLA CASALASCO IL “SUPERPOMODORO” CON TRIPLO ANTIOSSIDANTE È il risultato di un progetto tutto italiano dal campo alla tavola. Il pomodoro è stato coltivato, trasformato e venduto dalle cooperative del Consorzio Interregionale Ortofrutticoli (CIO) e del Consorzio Casalasco del Pomodoro

Può finalmente essere acquistato sul mercato nazionale il primo superpomodoro naturale, tutto Made in Italy, con un contenuto di licopene tre volte superiore rispetto alle varietà di pomodoro vendute per il consumo fresco e più elevato del 58 per cento rispetto a quelle coltivate per la trasformazione, che secondo numerosi studi scientifici risulta essere un antiossidante efficace contro l’invecchiamento, nella prevenzione delle malattie cardio-vascolari e anche dei tumori alla prostata. La presentazione è avvenuta nel mese

di luglio nella sede della Coldiretti. Il Presidente Sergio Marini ha sottolineato che “si tratta di un successo tutto italiano perché risultato di una sperimentazione realizzata nei campi nazionali e coltivato, trasformato e venduto dalle cooperative del Consorzio Interregionale Ortofrutticoli (CIO) e del Consorzio Casalasco del Pomodoro, che aderiscono al progetto per Una filiera agricola tutta Italiana della Coldiretti”. Il superpomodoro italiano è stato ottenuto dopo anni di ricerca e sperimen-

Tavolo di presentazione del Superpomodoro con Costantino Vaia, Direttore Generale del Consorzio Casalasco del Pomodoro, il Presidente Coldiretti Sergio Marini, Marco Crotti, Presidente del Consorzio Interregionale Ortofrutticoli - CIO, e Giorgio Calabrese, Docente di Alimentazione e Nutrizione Umana all’Università Cattolica il

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tazione con metodi del tutto naturali, che hanno permesso di individuare una varietà ad elevato contenuto di licopene adatta alla coltivazione nei terreni nazionali, senza ricorrere ad Organismi geneticamente modificati (Ogm). La tipologia di pomodoro selezionata ha una pezzatura delle bacche di circa 70 grammi, forma rotondeggiante, buccia liscia e più rossa ma, oltre ad avere un maggior contenuto in licopene, è anche, organoletticamente parlando, più gustosa. Nel 2010 la varietà di superpomodoro è stata quindi coltivata in campo da una trentina di aziende agricole localizzate soprattutto in Emilia Romagna e Lombardia, ma anche in Piemonte e Veneto, aderenti al sistema del CIO, secondo metodi di coltivazione integrata, cioè nel rispetto di disciplinari di produzione che orientano i produttori verso processi produttivi rispettosi dell’ambiente, che valorizzano metodi conservativi delle risorse naturali (acqua, suolo, energia) e quindi ecologicamente, economicamente e socialmente sostenibili. Il prodotto raccolto dal campo è stato inviato presso lo stabilimento del Consorzio Casalasco del Pomodoro in Rivarolo del Re (Cremona) per la trasformazione industriale, che consente di esaltare le proprietà del licopene presente. Infatti, secondo recenti studi scientifici, il licopene è maggiormente disponibile nel pomodoro cotto, perché la sua molecola, per attivarsi e combattere i radicali liberi, ha bisogno di essere spezzata e questo avviene durante la cottura. Risultato: una superpolpa e una super-


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passata di pomodoro con il più elevato contenuto di licopene, ma anche caratterizzati da qualità organolettiche uniche, che possono essere acquistate sul mercato per la prima volta in Italia dove sono in vendita con il marchio Pomì L+. Si tratta dell’unico pezzo di Parmalat salvato dalla conquista straniera grazie all’acquisizione realizzata dagli agricoltori associati alle cooperative del CIO e del Consorzio Casalasco del Pomodoro per valorizzare la produzione italiana dal campo alla tavola. A 150 anni dall’Unità d’Italia si tratta di una vera rivoluzione per il prodotto più rappresentativo dell’identità nazionale e componente di base della dieta mediterranea, che ha garantito record di longevità agli italiani.

ri senza ricorrere a metodi innaturali come la manipolazione genetica”, ha affermato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “è più facile il trasferimento delle inno-

“E’ possibile fare ricerca con risultati concreti che rispondono a reali esigenze dei produttori e dei consumato-

vazioni dal campo alla tavola quando è più diretto il rapporto tra produttori e consumatori come nel progetto della

Coldiretti per ‘la filiera agricola tutta italiana’ che punta ad offrire prodotti al cento per cento italiani firmati dagli stessi agricoltori”. “Il superpomodoro è caratterizzato da un contenuto triplo di licopene, che è un prodotto del tipo alfa-carotene, che esercita un’azione preventiva nell’insorgenza dei tumori della prostata nel maschio e degli annessi nella femmina”, ha spiegato il prof. Giorgio Calabrese, docente di Alimentazione e Nutrizione Umana all’Università Cattolica, nel sottolineare che “la maggiore temperatura ne favorisce il maggior contenuto e il migliore assorbimento a livello intestinale”. “Utile ai piccoli per crescere sani, agli adulti per vivere in modo granitico e agli anziani per prolungare la funzionalità del corpo".

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Massimo Suardi Uff. Sindacale Coldiretti Cremona

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‘Fotografia’ dell’agricoltura lombarda nel Censimento ISTAT 2010

Diminuiscono le aziende ma “tiene” la superficie agricola utilizzata e aumenta quella media aziendale. E’la fotografia dell’agricoltura italiana scattata dal VI Censimento ISTAT 2010. Secondo i dati provvisori al 7 luglio 2011, in dieci anni le aziende agricole operanti in Italia sono diminuite del 32,2%, attestandosi a 1.630.420 unità rispetto alle precedenti 2.405.453. Nel complesso, la superficie aziendale totale (SAT) è diminuita in dieci anni dell’8%, mentre la superficie agricola utilizzata (SAU) registra una ulteriore diminuzione da 13,1 milioni di HA a 12,9, con una diminuzione del 2,3%. Non a caso la dimensione media aziendale è passata da 5,5 HA a 7,9 HA, con un incremento del 44,4%. Per effetto della maggiore riduzione del numero di aziende rispetto alla SAU, cresce significativamente a livello regionale l’estensione media aziendale, che passa da 14,6 ha/az. a 18,4 ha/az, valore decisamente superiore alla media aziendale nazionale pari a 7,9 ha/az. Nel 2010 nel settore zootecnico lombardo sono presenti oltre 21.000 aziende. Nel 2000 le imprese erano più di 35.000. Riportiamo i numeri dell’agricoltura lombarda.

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5 milioni i suini allevati; 1,5 milioni i bovini allevati; 30mila gli equini allevati; 27 milioni gli avicoli; 415mila i cunicoli; 105mila gli ovini; 58mila i caprini; 10mila i bufalini; 980 gli struzzi.

Sono numeri che testimoniano l’impegno e la qualità del lavoro dei nostri imprenditori, nonostante le aziende agricole stiano affrontando una crisi severa che colpisce la Lombardia e tutto il territorio nazionale, così come rilevato dallo stesso Istituto di Ricerca. Da rilevare anche che nel 1° trimestre 2011 il numero dei lavoratori dipendenti impegnati in campagna ha registrato un + 6%. Nell’intero settore economico gli occupati crescono solo dello 0,4%. I dati raccolti attraverso il Censimento generale dell’agricoltura forniscono un quadro informativo completo del sistema agricolo e zootecnico a livello nazionale, regionale e locale. Hanno un forte impatto sullo sviluppo delle politiche agricole nazionali e rappresentano uno strumento importante ai fini delle politiche comunitarie, essendo la rile-

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vazione condotta con un regolamento definito in sede europea. Le informazioni ottenute descrivono nel dettaglio il mondo agricolo: dal numero delle aziende al titolo di possesso dei terreni, dall’utilizzazione dei terreni aziendali alla consistenza degli allevamenti, dalla manodopera impiegata alle attività connesse. I dati sono riferiti a vari livelli territoriali giungendo fino al dettaglio comunale. Dai primi dati del censimento 2010 si rendono evidenti a livello territoriale dinamiche ed aspetti strutturali differenziati in funzione della collocazione geografica e del diverso peso assunto dall’attività agricola. Ad un primo esame è riscontrabile la crescente ricerca di efficienza delle province, ed in particolare nelle aree di pianura dall’agricoltura più intensiva, che attraverso concentrazione e specializzazione presentano oggi dimensioni medie in termini di SAU, ormai tra le più elevate a livello nazionale (Lodi, Cremona e Milano), mentre nelle province dell’alta Lombardia le realtà produttive paiono interessate da una frammentazione, in particolare nelle province di Varese, Como e Lecco, legate ad un orientamento produttivo quale il florovivaismo.


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Ultimi aiuti per realizzare le vasche di stoccaggio dei reflui E’ stato aperto un nuovo bando sulla misura 121 specifico per la gestione degli effluenti di allevamento Proprio mentre gli Uffici stanno predisponendo le procedure nitrati per l’anno 2011 (scadenza per ora fissata al 30 settembre 2011), la Regione Lombardia ha aperto un nuovo bando della Misura 121 «Ammodernamento delle aziende agricole» – «interventi per la gestione sostenibile degli effluenti di allevamento». Le domande potranno essere presentate alla Provincia fino al 30 ottobre p.v., tramite SIARL. Gli interventi ammissibili sono: A. opere di miglioramento fondiario di natura straordinaria quali costruzione, ristrutturazione o ampliamento di platee e vasche di stoccaggio aziendale degli effluenti di allevamento, necessarie anche a seguito di modifica della gestione di strutture di stoccaggio sottogrigliato, finalizzate al raggiungimento dei parametri stabiliti dalla deliberazione della Giunta regionale della Lombardia n. 8/5868 del 21 novembre 2007 e da eventuali provvedimenti successivi inerenti alla Direttiva 91/676/ CEE; la costruzione delle strutture di stoccaggio è ammissibile fino a un volume che non superi del 30% la necessità di stoccaggio minimo di legge. B. acquisto di nuove macchine e attrezzature così come definite dal D.M. del Ministero dell’Economia e delle Finanze n. 454 del 14 dicembre 2001, articolo 1, paragrafi 2 e 3, per l’ammodernamento del parco macchine, limitatamente a: - macchine semoventi che consentano la distribuzione degli effluenti a bassa pressione, mediante distribuzione del prodotto rasoterra e interrato; - attrezzature trainate che consentano la distribuzione degli effluenti a bassa pressione, mediante distribuzione del prodotto rasoterra e interrato. In caso di interventi proposti da impre-

se associate l’acquisto di nuove macchine e attrezzature è limitato a quanto riportato nell’al¬legato 1 della presente Misura; C. acquisto di nuove apparecchiature e/o strumentazioni informatiche direttamente connesse agli interventi ammissibili ai sensi del presente paragrafo; D. acquisto e/o realizzazione di impianti aziendali per il trattamento degli effluenti di allevamento al fine della loro valorizzazione per: 1. separazione solido-liquido; 2. abbattimento del carico di azoto degli effluenti e/o riduzione dei volumi con eliminazione di acqua; E. realizzazione di coperture delle vasche di stoccaggio degli effluenti di allevamento finalizzate al contenimento dei volumi degli effluenti stessi e delle emissioni azotate e di carbonio e alla prevenzione della formazione e dispersione in atmosfera di particolati fini, ai sensi di quanto stabilito dall’articolo 18 della legge regionale 11 dicembre 2006, n. 24; F. realizzazione di coperture delle platee di stoccaggio degli effluenti di allevamenti avicoli, finalizzate al contenimento dei volumi degli effluenti stessi e delle emissioni azotate e di carbonio e alla prevenzione della formazione e dispersione in atmosfera di particolati fini, ai sensi di quanto stabilito dall’articolo 18 della legge regionale 11 dicembre 2006, n. 24. Gli interventi di cui alla precedente lettera D) sono ammissibili esclusivamente a condizione che: – l’effluente trattato sia distribuito in prevalenza su terreni disponibili all’impresa o alla società richiedente per il

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Marco Benedini Resp. Provinciale Servizi Tecnici

l’utilizzazione agronomica; – gli effluenti di allevamento trattati siano in prevalenza di provenienza dell’impresa o della società richiedente; sono compresi anche gli effluenti di allevamento originati da contratti di conferimento, riportati nella «Comunicazione per l’utilizzazione agronomica dell’effluente di allevamento» (comunicazione nitrati) di cui alla dgr 8/5868 e successive modificazioni ed integrazioni; – la matrice (materiale introdotto) utilizzata per la produzione dell’effluente trattato, sia in prevalenza di origine zootecnica, espressa in termini volumetrici. Per le cooperative, gli effluenti conferiti dai Soci sono considerati di provenienza aziendale. Gli Uffici Coldiretti sono a disposizione per la predisposizione delle domande e per qualsiasi chiarimento in merito al nuovo bando. Segnaliamo che sul sito www.cremona.coldiretti.it, nella sezione “Avvisi alle Imprese”, è inserito l’estratto del BURL, contenente il bando. PROCEDURE NITRATI 2011 In attesa della revisione completa della Direttiva Nitrati (battaglia sulla quale Coldiretti si è spesa in maniera forte e tenace, chiedendo una totale riscrittura della norma, che metta sullo stesso piano sia le attività agricole, che le industriali, che i nitrati derivanti dagli scarichi civili) per il 2011 l’adempimento amministrativo cui debbono attenersi tutte le aziende, zootecniche e non, rimane invariato rispetto allo scorso anno. Si sollecitano pertanto le aziende agricole ad attivarsi tramite gli Uffici di Zona per fornire le informazioni necessarie alla predisposizione del procedimento nitrati 2011. Ricordiamo che le inadempienze, oltre a comportare rischi di carattere penale, possono generare, in caso di controllo sulla condizionalità degli aiuti comunitari, sanzioni anche sul pagamento di PAC e PSR.


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Agritel cresce nei numeri e abbassa le tariffe

Bruno Toscani Responsabile Provinciale Agritel

Siamo cresciuti nei numeri e, anche se solo dopo pochi mesi di attività, è già stato possibile abbassare le tariffe della telefonia mobile. Questo il grande vantaggio di far parte di Agritel, la società di riferimento per le TLC (telecomunicazioni) degli Associati Coldiretti e Fondazione Campagna Amica. La forza di Agritel è insita nel suo radicamento nel territorio e nel rapporto di fiducia con i propri Associati. Nel 2009 la Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti ha deciso di allargare ai propri Associati i servizi che, fino ad allora, erano utilizzati solo all’interno della struttura territoriale. I tempi erano maturi per compiere il passo e i risultati ci stanno dando ragione. Sono così

Ufficio Agritel Sede di Cremona INCARICATI DI ZONA

CREMONA - Via Ruffini, 28 Tel. 0372.732930 - Fax 0372.732940 Responsabile Agritel: Roberto Marchi roberto.marchi@coldiretti.it CREMA - Via del Macello, 34 Tel. 0372.732900 - Fax 0372.732925 Responsabile Agritel: Ambrogino Toscani ambrogino.toscani@coldiretti.it SORESINA - Via Matteotti, 12 Tel. 0372.732990 - Fax 0372.732980 Responsabile Agritel: Mauro Boni maurotiziano.boni@coldiretti.it CASALMAGGIORE - Via Cairoli, 3 Tel. 0372.732960 - Fax 0372.732970 Responsabile Agritel: Bruno Toscani bruno.toscani@coldiretti.it

UFFICIO PROVINCIALE

CREMONA - Via Ala Ponzone n.8 Tel. 0372.499811 - Fax 0372.499899 Responsabile Provinciale: Bruno Toscani bruno.toscani@coldiretti.it www.agritel.it - www.cremona.coldiretti.it

stati aperti gli sportelli Agritel in ogni ufficio zona di ogni Coldiretti provinciale, è stato formato il personale e si è dato inizio all’attività di consulenza e contrattualizzazione con gli Associati in merito all’offerta di telefonia mobile. Tengo a sottolineare il termine consulenza: per ogni associato che ci chiede informazioni viene attentamente effettuata un’analisi approfondita della sua situazione in merito ai consumi generati dall’uso della sua SIM, andando ad individuare tutte quelle possibilità offerte dal contratto Agritel per garantire il maggior risparmio possibile. Viene effettuato un “confronto traffico”, ossia si aiuta l’Associato ad estrarre, per il proprio numero telefonico, i consumi in termini di minuti e costi generati nell’ultimo periodo e, su questa base, si calcola, al centesimo di euro, quanto si sarebbe speso se quel numero telefonico fosse già stato Agritel. In questo modo appare chiara e, soprattutto, sicura la convenienza ad effettuare il passaggio ad Agritel. L’infrastruttura di rete telefonica è garantita da un contratto a livello nazionale con il maggiore operatore di telefonia mobile in Italia. Quindi garanzia di copertura ed assistenza post vendita. Inoltre Agritel ha un call center dedicato ed attivo sempre per ogni evenienza si possa verificare. Tra i vantaggi dell’offerta Agritel vi è il fatto che tutte le SIM contrattualizzate vengono a formare una “community” e possono telefonare gratuitamente verso ogni altra SIM Agritel per ben 13 ore ogni mese. Appare quindi chiaro il grande risparmio che già solo questa caratteristica porta all’Associato (vedi frequenti telefonate con altre persone che lavorano nella stessa azienda). Un secondo grande vantaggio è che le tariffe, quando vengono abbassate, sono automaticamente applicate ad ogni contratto in essere. Quindi non vi è più la necessiil

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tà di rincorrere continuamente offerte nelle giungla delle varie proposte degli altri operatori. Un esempio lo abbiamo appena avuto: gli Associati che hanno sottoscritto il contratto nell’ultima settimana di giugno 2011 si sono visti, la settimana successiva, la prima di luglio 2011, già abbassate le tariffe, benché fossero passati solo pochi giorni dal loro ingresso in Agritel. Infatti, dal 1 luglio 2011 è entrato in vigore il nuovo listino Agritel che ha sostituito il vecchio in vigore da marzo 2010. Un’unica tariffa per tutta Italia, un bundle di navigazione internet gratuita per ogni mese, nessuno scatto alla risposta, nessun canone, tariffazione al secondo sull’effettivo consumo. Ecco riassunte in poche righe le caratteristiche dell’offerta. Ma il modo più semplice per capire se l’offerta Agritel è adatta alle vostre esigenze è quello di contattarci per un consulto anche solo telefonico. Vi chiariremo ogni dubbio. E per il futuro? Sono in cantiere altri progetti sulla telefonia fissa, internet casa ed altro ancora, mirando ad avere un’offerta integrata e globale nelle telecomunicazioni aziendali.


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SERVIZI TECNICI/INFORMAZIONE

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Rifiuti: la manovra di Ferragosto conferma il Sistri dal febbraio 2012 Per il 2011 resta la “carta”: formulari, registro e MUD Agosto è stato un mese critico per la nuova normativa sui rifiuti SISTRI (Sistema Tracciabilità Rifiuti). Dopo la pubblicazione del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, recante “ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria”, la cosiddetta manovra di ferragosto, che aveva temporaneamente messo fuori gioco il SISTRI, è stata confermata la sua re-introduzione con partenza a febbraio 2012. Per il 2011 le regole, sulla corretta gestione dei rifiuti speciali, restano le stesse che già conosciamo. L’iter amministrativo legato ai

rifiuti prodotti e smaltiti nel 2011 si chiuderà dunque con la predisposizione del MUD e della relativa presentazione. A tal proposito sollecitiamo le aziende a consegnare, presso i nostri uffici, la quarta copia dei formulari (quella con la ricevuta di accettazione del rifiuto e con il peso esatto) al fine della relativa registrazione e successiva predisposizione del MUD. Ricordiamo che una non corretta gestione dei rifiuti aziendali, oltre a comportare rischi di carattere penale, può generare, in caso di controllo

sulla condizionalità, penalità e sanzioni anche sul pagamento degli aiuti comunitari (PAC, PSR). Proprio in funzione di queste pesanti ripercussioni, ritenendo importante che tutte le aziende siano correttamente e puntualmente informate, si invitano gli imprenditori agricoli a rivolgersi agli Uffici Zona, per mettere in atto le giuste prassi da seguire in funzione della tipologia dell’azienda ed eventualmente fissare un appuntamento con un tecnico esperto del settore. (m.be.)

www.cremona.coldiretti.it: il nostro sito Www.cremona.coldiretti.it è l’indirizzo del sito di Coldiretti Cremona. Sul sito sono presenti tutti i comunicati stampa diffusi da Coldiretti Cremona, ci sono le pagine dedicate ai servizi garantiti dai nostri uffici, le ‘quotazioni mercati’, accanto ad una serie di link ed indirizzi utili. Il sito si sta arricchendo con una serie di video, che raccontano l’azione di Coldiretti a tutela del vero made in Italy. Riportiamo alcuni esempi. Alla voce “Agricoltura in tv” sono raccolte le video-interviste su temi economici e sindacali, oltre che la cronaca delle iniziative che si svolgono sul territorio. Ecco alcuni titoli: - Protesta di Coldiretti davanti alla Borsa di Milano - Biogas, video intervista al Direttore Simone Solfanelli - Visita all’azienda suinicola Antonioli di Vescovato - Gravi danni causati dalle nutrie nelle campagne cremonesi

- Giovani Impresa in piazza Affari a tutela della suinicoltura - Giovani Impresa, comitato itinerante - Festa dell’agricoltura a Vescovato Dalla voce “Agricoltura in tv” (oppure direttamente dalle news) si accede – attraverso link – alle video notizie di Coldiretti Lombardia (www.youtube. com/coldirettilombardia). Ecco alcuni titoli “cremonesi”: - Pomodoro, la Pianura Padana leader nella produzione - Consumi, arriva il superpomodoro - Fattorie didattiche, cresce il successo (concorso fotografico “Vita in fattoria”) Sempre all’indirizzo www.cremona.coldiretti.it, alla voce “Giovani Impresa”, sono raccolti i video che raccontano le sfide delle giovani imprese agricole. Alcuni titoli: - Stefano Rho: dall’impresa suinicola nasce il Punto Campagna Amica

- Gianluca Moro, fiori e piante a Gallignano e al Mercato di Campagna Amica - Gianna e Giacomo Maghenzani: al via l’agrinido “Piccoli Frutti” - Gianfranco Mandotti: formaggi di bufala, carne e salumi a Scannabue. - Alberto Bettinelli: l’eco-rotolo targato Crema Green - Carlo, Marco, Nicola e Simone Pasquali: allevatori di bovini e suini ed ora anche produttori di energia - Giannenrico e Sebastiano Spoldi, Oscar Green nazionale a un’azienda del territorio - I fratelli Marossi: un tuffo nei colori delle serre di Casteldidone La raccolta si sta arricchendo di giorno in giorno. Agli indirizzi ilcoltivatorecremonese@coldiretti.it e marta.biondi@ coldiretti.it si attendono commenti e consigli (e si accettano anche critiche) su come rendere il nostro sito sempre più fruibile, interessante ed utile per le imprese agricole. (m.b.)

Ricordiamo che W l’Agricoltura, la trasmissione tv proposta da Coldiretti Cremona, va in onda ogni giovedì, ore 20.15, su TeleColor e PrimaRete - in replica la domenica, ore 13, su TeleColor. il

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DATORI DI LAVORO

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Dianella Mariotti Politiche del Lavoro e Contrattualistica

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DAL 13 SETTEMBRE 2011 OPERATIVO IL NUOVO SISTEMA DI COMUNICAZIONE ON-LINE DELLE MALATTIE

La Legge n. 183/2010 (Collegato Lavoro) art. 25 ha esteso anche al settore privato il nuovo sistema di rilascio e trasmissione telematica dei certificati di malattia dei lavoratori dipendenti. Dal 13 settembre 2011 è terminato il periodo transitorio per il rilascio e la trasmissione dei certificati di malattia cartacei ed è entrato a pieno regime il nuovo sistema di comunicazione online delle malattie dei lavoratori. In poche parole, con la riforma si è deciso di applicare il regime previsto per i lavoratori presso la P.A. ai lavoratori del settore privato. A seguito di tale rinvio, quindi, nel caso di assenza per malattia protratta per un periodo superiore a dieci giorni, e, in ogni

caso, dopo il secondo evento di malattia nell’anno solare, l’assenza viene giustificata esclusivamente mediante certificazione medica rilasciata da una struttura sanitaria pubblica o da un medico convenzionato con il Servizio sanitario nazionale. Il certificato di malattia è inviato per via telematica direttamente dal medico o dalla struttura sanitaria pubblica all'INPS attraverso il sistema SAC (Sistema Accoglienza Centrale), l’Inps invia immediatamente il certificato, sempre

per via telematica, all’amministrazione di appartenenza del lavoratore. L'inosservanza degli obblighi di trasmissione telematica costituisce illecito disciplinare e, in caso di reiterazione, comporta il licenziamento o, per i medici convenzionati, la decadenza dalla convenzione. La norma prescrive poi che l’Amministrazione dispone il controllo in ordine alla sussistenza della malattia del dipendente anche nel caso di assenza di un solo giorno, tenuto conto delle esigenze funzionali e organizzative.

LE NOVITÀ PER IL DATORE DI LAVORO A partire dal 13 settembre 2011 i datori di lavoro: - non ricevono più, né possono richiedere ai propri lavoratori, l’invio della copia cartacea dell’attestazione di malattia; - tuttavia, possono richiedere ai propri dipendenti di comunicare il numero di protocollo identificativo del certificato inviato per via telematica dal medico; - inoltre devono prendere visione delle attestazioni di malattia avvalendosi dei servizi resi disponibili dall’INPS. Infatti, l'INPS mette a disposizione dei datori di lavoro le attestazioni di malattia relative ai certificati ricevuti immediatamente, secondo le seguenti modalità: ➢ mediante accesso diretto al sistema INPS “Consultazione attestati di malattia” tramite apposite credenziali che devono essere richieste dal datore di lavoro all'INPS medesimo,

secondo le modalità indicate nella Circolare INPS numero 60 del 16-042010, richiesta del codice PIN; ➢ mediante invio alla casella di posta elettronica certificata indicata dal datore di lavoro. Per ottenere ciò il datore di lavoro ne fa richiesta all’indirizzo di Posta certificata a una qualsiasi Sede territoriale INPS utilizzando lo stesso indirizzo di PEC al quale sono destinati i documenti telematici ricevuti dai medici; ➢ per il tramite degli intermediari abilitati - circolare INPS 60/2010 al punto 3 lettera b - come individuati ai sensi della Legge n.12/79, art. 1, commi 1 e 4.

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Il datore di lavoro ha comunque l’obbligo di archiviare e conservare per dieci anni e più il documento relativo al certificato di malattia e renderlo disponibile per eventuali indagini INPS. Il datore di lavoro, aderendo ai servizi messi a disposizione dall’INPS per la trasmissione telematica, potrà usufruire del nuovo servizio per la richiesta on-line delle visite fiscali ai propri dipendenti. Tale procedura trova applicazione anche per le aziende che non beneficiano dell’indennità economica da parte dell’INPS e si fanno carico dell’intero trattamento economico in caso di assenza per malattia da parte dei lavoratori.


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DATORI DI LAVORO

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GLI ADEMPIMENTI DEL LAVORATORE La nuova procedura esonera il lavoratore dalla presentazione del certificato di malattia cartaceo all’INPS ed al proprio datore di lavoro entro 2 giorni lavorativi dal rilascio. E’ tuttavia compito del lavoratore: ➢ segnalare tempestivamente al datore di lavoro la propria assenza entro i termini previsti dalla normativa contrattuale o dalla prassi aziendale; ➢ comunicare l'indirizzo di reperibilità da inserire nel certificato se diverso da quello di residenza o del domicilio abituale in precedenza comunicato al proprio datore di lavoro, utile in caso di visite di controllo; ➢ richiedere al medico il numero di protocollo identificativo del certificato inviato per via telematica; ➢ fornire entro due giorni dal rilascio, qualora espressamente richiesto dal proprio datore di lavoro, il numero di protocollo del certificato di malattia telematico utilizzando anche strumenti tecnologici di uso comune, quali sms, e-mail, ecc.; ➢ richiedere copia cartacea del certificato e dell’attestato di malattia o, in alternativa, può chiedere al medico di inviare copia degli stessi documenti in formato pdf alla propria casella di posta elettronica; ➢ rispettare le fasce orarie di reperibilità per eventuali visite di controllo: tutti i giorni dalle ore 10,00 alle 12,00 e dalle ore 17,00 alle 19,00; ➢ consegnare al datore di lavoro e all’INPS, entro due giorni dal rila-

scio, una copia cartacea di eventuali certificati rilasciati nel caso in cui il medico non proceda all’invio online del certificato di malattia perché impossibilitato a utilizzare il sistema di trasmissione telematica; ➢ restano comunque valide le modalità tradizionali, pertanto regole inalterate, anche nel caso di ricovero ospedaliero, degenze in strutture di pronto soccorso, emissione dei certificati da parte di strutture di medici privati ancora non abilitati all'invio telematico. L'INPS, inoltre, mette immediatamente a disposizione dei lavoratori le attestazioni di malattia relative ai certificati ricevuti. Il lavoratore, quindi, può pren-

il

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dere visione, ed eventualmente stampare, un proprio attestato di malattia accedendo al sito web dell'INPS (www. inps.it) tramite il proprio codice fiscale e il numero di protocollo del certificato fornitogli dal medico. Inoltre, registrandosi preventivamente al sito dell'INPS, il lavoratore può prendere visione di tutti i propri certificati e relativi attestati di malattia, ovvero chiederne l'invio automatico alla propria casella di posta elettronica certificata. Si resta a disposizione per ogni ulteriore chiarimento e si informano i datori di lavoro interessati all’argomento che possono ritirare presso i nostri uffici la comunicazione da far sottoscrivere al proprio personale dipendente.


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FISCALE

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Manovra correttiva e decreto sviluppo Silvia Trevisi Ufficio Fiscale Impresa Verde

Novità e conferme

FABBRICATI RURALI RICONOSCIMENTO FISCALE - VARIAZIONE DI CATEGORIA CATASTALE Ai fini del riconoscimento della ruralità fiscale degli immobili, i soggetti interessati possono presentare all’Agenzia del Territorio, una domanda di variazione della categoria catastale per l’attribuzione all’immobile della categoria A/6 (immobili rurali ad uso abitativo) o della categoria D/10 (immobili rurali ad uso strumentale); Alla suddetta domanda deve essere allegata un’autocertificazione nella

quale il richiedente dichiara che l’immobile possiede i previsti requisiti di ruralità nei cinque anni antecedenti la data della domanda ed in via continuativa. L’Agenzia del Territorio, entro il 20.11.2011 verifica la sussistenza dei requisiti di ruralità fiscale, convalida l’autocertificazione presentata, riconosce l’attribuzione della categoria catastale richiesta (A/6 o D/10).

Nel caso in cui l’Amministrazione finanziaria non si pronunci, il contribuente può considerare attribuita la categoria catastale richiesta, in via provvisoria, fino al 20.11.2012. Con un apposito decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze saranno stabilite la documentazione necessaria ai fini della presentazione dell’autocertifica­zione e altre modalità applicative delle disposizioni in esame.

CHIUSURA PARTITE IVA INATTIVE Tra le novità introdotte dalla manovra correttiva è prevista la chiusura delle partite IVA inattive da tempo. L’agenzia delle Entrate revocherà d’ufficio le partite IVA dei soggetti che

per 3 anni consecutivi risultano non aver esercitato l’attività d’impresa e non hanno presentato la dichiarazione IVA. I titolari di partita IVA che non hanno,

seppur obbligati, ottemperato alla chiusura, possono sanare la violazione versando entro il 04/10/2011 un importo pari a euro 129,00 con modello F24.

SCADE IL 31/10/2011 IL PRIMO INVIO TELEMATICO DELLE OPERAZIONI RILEVANTI AI FINI IVA Entro il 31 ottobre 2011 vanno comunicate all’Agenzia delle Entrate le operazioni in acquisto e in vendita di importo pari o superiore a 25.000, al netto dell’IVA, per l’anno 2010. Solo per l’anno 2010 la comunicazione ha oggetto l’esclusivo riferimento ad operazioni soggette all’obbligo di fatturazione e di conseguenza non devono essere comunicate le operazioni documentate con scontrino/ricevuta fiscale (dal 01/07/2011 andranno inviate anche queste ultime per importi pari o superiori a euro 3.600 e dal 01/01/2011 tutte le operazioni soggette a fatturazione per importi pari o superiori a euro 3.000, gli elen-

chi dal 2012 entreranno a regime ed andranno inviati entro il 30/04 di ogni anno). Sono escluse le operazioni effettuate in ambito UE, sono invece da comunicare le operazioni soggette al “regime del margine” e del “reverse charge”. La normativa non prevede alcuna esclusione soggettiva tranne che per i contribuenti minimi. Nelle operazioni straordinarie, di fusione, scissione o conferimento, la comunicazione va inviata da tutti i soggetti coinvolti per le operazioni da ciascuno effettuata, ad eccezione del caso in cui si verifichi l’estinzione del dante causa (es. successione), in tal il

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caso il soggetto subentrante comunica tutte le operazioni utilizzando un’unica comunicazione riepilogativa. Casi particolari: In caso di contratti con pagamenti periodici (appalto, fornitura, locazione o noleggio), dai quali derivano pagamenti periodici, va fatto riferimento ai corrispettivi dell’intero anno solare. In caso di contratti fra loro collegati (acconto e saldo), va fatto riferimento all’intera operazione nel suo complesso. Il decreto sviluppo, per gli elenchi riguardanti l’anno 2011, ha abolito l’obbligo di comunicazione telematica delle operazioni rilevanti ai fini IVA,


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FISCALE

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di importo pari o superiore a 3.000,00 euro: - effettuate nei confronti di soggetti che non rivestono la qualifica di sog-

getti passivi IVA; - se il pagamento del corrispettivo avviene mediante carte di credito, di debito (bancomat) o prepagate emes-

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se dagli operatori finanziari soggetti all’obbligo di comunicazione all’Anagrafe tributaria ai sensi dell’art. 7 co. 6 del DPR 605/73 (es. banche e poste).

NUOVO REGIME PER LE NUOVE IMPRESE DAL 01/01/2012 Il regime dei minimi è stato modificato a partire dal 01/01/2012. Consente di usufruire delle medesime agevolazioni precedentemente previste quali l’esonero da liquidazione e versamento IVA, esonero delle scritture contabili, con riduzione di un’imposta sostitutiva pari al 5% anziché al 20%. Risulta applicabile solo per il periodo d’imposta di inizio dell’attività e per i successivi 4 esclusivamente alle persone fisiche che intraprendono un’attività d’impresa, arte o professione; oppure l’hanno intrapresa successivamente al 01/01/2008. L’intento della norma è quello di favorire la costituzione di nuove imprese soprattutto da parte di giovani. In relazione ai giovani con meno di 35 anni di età, è possibile aumentare la durata oltre il quarto periodo d’imposta successivo a quello di inizio attività fino al compimento del trentacinquesimo

anno d’età. Per accedervi i contribuenti non devono aver esercitato, nei tre anni precedenti l’inizio dell’attività, un’attività artistica, professionale o d’impresa, anche in forma associata o familiare, l’attività non deve costituire prosecuzione di altre attività in precedenza svolte sotto forma di lavoratore dipendente o autonomo, se l’attività costituisce il proseguimento di un’impresa esercitata da altro soggetto, l’ammontare dei ricavi del periodo d’imposta precedente non deve superare i 30.000 euro. I soggetti che, per effetto dei nuovi requisiti di accesso, non possono utilizzare il regime dei minimi oppure, se già lo utilizzavano, devono fuoriuscirne, possono beneficiare di alcune agevolazioni, a condizione che possiedano tutti gli altri requisiti che erano in precedenza previsti per il regime dei minimi. Saranno soggetti ad IVA e alla tassa-

zione ai fini delle imposte dirette con le modalità ordinarie, ma usufruiranno di un regime semplificato che prevede l’esonero dall’obbligo di registrazione e tenuta delle scritture contabili e delle liquidazioni e versamenti periodici. Godranno inoltre dell’esenzione IRAP. Le suddette agevolazioni cessano di avere applicazione dall’anno successivo a quello in cui viene meno uno dei requisiti che erano necessari per l’accesso al regime di minimi o si verifica una condizione ostativa, secondo quanto previsto dal precedente regime dei minimi. È comunque possibile scegliere l’applicazione del regime di contabilità ordinaria. In tal caso, l’opzione rimane valida per almeno un triennio. Le modalità attuative del nuovo regime sono demandate ad appositi provvedimenti dell’Agenzia delle Entrate.

RIAPERTURA DEI TERMINI PER LA RIDETERMINAZIONE DEL COSTO FISCALE DELLE PARTECIPAZIONI NON QUOTATE E DEI TERRENI È riaperta la rideterminazione del costo o valore di acquisto delle partecipazioni non quotate e dei terreni posseduti da soggetti che non operano in regime d’impresa, dietro il versamento di un’imposta sostitutiva commisurata al valore espresso da un’apposita perizia giurata di stima. Le partecipazioni o i terreni devono essere posseduti alla data dell’1.7.2011. Per eseguire la rideterminazione del costo o valore d’acquisto occorre, entro il 2.7.2012, far redigere e asseverare da un professionista abilitato la perizia giurata sul valore della partecipazione o del terreno. A seguito della rideterminazione, il costo fiscalmente rilevante delle partecipazioni o dei terreni è assunto

nella misura indicata nella perizia di stima: l’operazione, quindi, permette di ridurre le eventuali plusvalenze che si formeranno a seguito della cessione. La rideterminazione comporta il versamento, sempre entro la suddetta scadenza del 2.7.2012, dell’imposta sostitutiva, calcolata sull’intero valore di perizia: del 4%, per le partecipazioni “qualificate” e per i terreni; ovvero del 2%, per le partecipazioni “non qualificate”. In alternativa al pagamento in un’unica soluzione è possibile scegliere la rateizzazione in tre quote costanti, con scadenza rispettivamente al 2.7.2012, all’1.7.2013 e al 30.6.2014. Gli interessi annui dovuti sono pari al il

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3 per cento. I soggetti che hanno già compiuto una precedente rideterminazione del valore delle partecipazioni e dei terreni possono detrarre dall’imposta sostitutiva dovuta per la nuova rivalutazione l’importo relativo all’imposta sostitutiva già versata; i soggetti che non effettuano la suddetta detrazione potranno chiedere il rimborso dell’imposta sostitutiva già pagata. Il rimborso dell’imposta sostitutiva relativa a precedenti rivalutazioni deve essere richiesto entro il termine di decadenza di 48 mesi, calcolato a partire dalla data del versamento dell’intera imposta sostitutiva, o della prima rata, relativa all’ultima ridetermi¬nazione che viene effettuata.


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FISCALE

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DETRAZIONE IRPEF DEL 36% ABOLIZIONE DELLA COMUNICAZIONE DI INIZIO LAVORI AL CENTRO OPERATIVO DI PESCARA Il decreto sviluppo elimina l’obbligo di inviare, prima dell’inizio dei lavori, l’apposita comunicazione al Centro operativo di Pescara dell’Agenzia delle Entrate per beneficiare della detrazione IRPEF del 36% per i lavori di recupero edilizio. Prima dell’entrata in vigore, l’omissione o il ritardo di tale comunicazione costituiva causa di decadenza dell’agevolazione. Nel contempo, diventa obbligatorio indicare nella dichiarazione dei redditi alcuni dati prima contenuti in detta dichiarazione ed in particolare i dati catastali identificativi dell’immobile oggetto dell’intervento, nel caso in cui i lavori siano effettuati dal detentore, anziché dal possessore, gli estremi di

registrazione dell’atto che costituisce il titolo per la detenzione; gli altri dati richiesti ai fini del controllo della detrazione. In assenza di una specifica disposizione, deve ritenersi che l’obbligo di comunicazione al Centro operativo di Pescara sia venuto meno a decorrere dai lavori iniziati dal 14.5.2011. Deve quindi ritenersi ancora operante l’obbligo di comunicazione al Centro operativo di Pescara riguardo agli acquisti di box o posti auto pertinenziali avvenuti nel 2010. Per tale tipologia d’interventi, infatti, la comunicazione deve essere compiuta entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi che si

riferisce all’anno in cui si inizia a fruire della detrazione del 36%. Tale decreto elimina anche l’obbligo di indicare in fattura il costo della manodopera, che riguardava sia la detrazione IRPEF del 36% che quella del 55% per i lavori di riqualificazione energetica degli edifici. L’omissione di tale indicazione costituiva causa di decadenza delle suddette agevolazioni. Anche per questa novità si ritiene che la decorrenza coincida con il giorno dell’entrata in vigore del decreto sviluppo. (14/05/2011). Infine la ritenuta applicata sui bonifici del 36% e del 55% è stata diminuita dal 10% al 4%.

MANOVRA FINANZIARIA 2011 DAL 17/09/2011 AUMENTA L’ALIQUOTA ORDINARIA IVA AL 21% Con l’approvazione definitiva della manovra finanziaria 2011, da sabato 17 settembre 2011 l’aliquota ordinaria IVA subisce l'aumento di un punto percentuale, passando dal 20 al 21%. Le aliquote ridotte del 4% e del 10% così come le aliquote di compensazione tipiche del regime speciale agricolo (art. 34 dpr 633/72) contenute nella tabella A parte prima restano invariate. La nuova aliquota Iva interesserà le ope-

razioni effettuate dalla data di entrata in vigore della legge di conversione, mentre per le operazioni pagate prima dell'entrata in vigore della maggiorazione si applicherà il 20% vigente alla data del pagamento e la maggiorazione riguarderà solo le fatture a saldo. La difficoltà per la determinazione dell’aliquota applicabile alle cessioni di beni o alle prestazioni di servizi è data dalla determinazione del momento

bonica amianto cemento

rifacimento coperture degradate

lattoneria isolamento termico (legge 311)

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fiscalmente rilevante dell’operazione. Le fatture differite relative alle consegne di beni effettuate nel mese di settembre 2011, emesse entro il 15 ottobre, indicheranno due aliquote IVA ordinarie differenti: il 20% per le consegne effettuate fino al 16 settembre (compreso) e il 21% per quelle successive. Nulla vieta di emettere due fatture differite con diversa aliquota.

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AGRICOLTURA IN CLASSE

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Con Agribenessere tutti a scuola di salute Giacomo Maghenzani Segretario Giovani Impresa

Con l’avvio dell’anno scolastico torna il progetto di educazione alla Campagna Amica

Per tutte le informazioni è possibile contattare la Segreteria di “Educazione alla Campagna Amica” (Giacomo Maghenzani), ai numeri tel. 0372.499811 – Cell. 335.6185383

UGGERI PUBBLICITA’

“A livello nazionale, oltre un milione di bambini avrà l’opportunità durante il nuovo anno discolastico andaProgetto nazionale educazione perdile scuole re a lezione ANNO nelleSCOLASTICO aziende agricole in 2011/12 il Direttore di campagna – sottolinea Coldiretti Cremona Simone Solfanelli –. Sono ben 1189 le imprese agricole accreditate come fattorie didattiche in tutte le regioni. L’obiettivo è far conoscere e promuovere nelle scuole la positiva esperienza della vita in campagna, contribuendo all’educazione alimentare di bambini e ragazzi, attraverso la conoscenza delle produzioni tipiche, del rapporto tra prodotto e territorio e del rapporto tra alimentazione e salute. E’ una vera e propria formazione sul campo, un percorso che conduce anche al rispetto dell’ambiente, ladiIl progetto prevede la possibilità di trascorrereattraverso una giornata in fattoria dattica o in agriturismo, ma anche visite presso aziende agricole con vendita conoscenza campagna i suoi diretta e ai mercati della di Campagna Amica. Sono possibilicon visite presso imprese agricole aventi impianti che sfruttano energia rinnovabile (biogas, biomasse, ritmi e i suoi frutti, legati all’alternanza fotovoltaico, ecc.) ed escursioni presso gli impianti idrici della nostra campagna. Si tratta di proposte (facoltative) che permettono agli alunni di approdelle stagioni”. fondire, in modo interessante ed accattivante, i temi trattati negli incontri in

La presente scheda di adesione va inoltrata entro il 31 ottobre 2011 alla Segreteria Provinciale di Campagna Amica / Coldiretti Cremona: • VIA FAX: al numero 0372.499899 • VIA POSTA ELETTRONICA: all’indirizzo mov-giovani.cr@coldiretti.it • VIA POSTA: Federazione Prov.le Coldiretti Cremona – Segr. Campagna Amica – Via Ala Ponzone, 8 – 26100 Cremona

ANNO SCOLASTICO 2011/12

Progetto di Educazione alla Campagna Amica proposto da Coldiretti Cremona alle Scuole di ogni ordine e grado

Il progetto didattico Agribenessere…a Scuola di Salute è proposto in collaborazione con la Provincia di Cremona – Settore Agricoltura, Caccia e Pesca e con il contributo della CCIAA Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Cremona

fondazione

Agribenessere... a Scuola di Salute

COLDIRETTI CREMONA

CAMPAGNA AMICA

Con l’avvio dell’anno scolastico, puntuale si è fatta trovare in classe anche Coldiretti Cremona, riproponendo alle scuole del territorio (di ogni ordine e grado) il progetto didattico “Agribenessere…a Scuola di Salute”, un invito a riscoprire il valore di uno stile di vita sano, che coniughi corretta alimentazione, regolare attività fisica e naturalmente l’incontro con il mondo rurale, capace di offrire il verde della campagna, i sapori della dieta mediterranea, le attività e le storie che uniscono tradizione e modernità. Il progetto prevede, in primo luogo, l’incontro con gli imprenditori agricoli. Per bambini e ragazzi sarà dunque una preziosa occasione per conoscere una professione in cui la passione, l’esperienza e la tradizione familiare si accompagnano all’innovazione, allo spirito imprenditoriale, alla capacità di rigenerarsi, rispondendo alle esigenze dei cittadini e prendendosi cura dell’ambiente. Sono previste visite in fattoria didattica, agriturismo, punti della rete Campagna Amica, Mercati degli agricoltori (ma anche presso aziende agricole dotate di impianti di energia rinnovabile, consorzi d’irrigazione, musei della civiltà contadina, ecc.).

classe. Il percorso didattico in fattoria può essere definito direttamente con l’azien-

Ecco i (concordando percorsigiorno, proposti davisita). Coldiretti da scelta orari e il costo della Segnaliamo le fattorie didattiche di Coldiretti Cremona, accreditate dalla Regione Lombardia: Cremona alle classi, nell’ambito del • FULZEN • APIFLOR (Pescarolo) progetto didattico “Agribenessere…a LOCANDA S. MARTINO (Grumello) Tel. 0372 836362 - 338 8975175 • CA’ DE’ (Malagnino) Tel. 347 2878756 - 348 7936229 Scuola diALEMANNI Salute”: Tel. e fax 0372 58022

• CASCINA ARCOBALENO (Capergnanica) - Tel. 348 4088250

Agribenessere... a Scuola di Salute Progetto di Educazione alla Campagna Amica proposto da Coldiretti alle Scuole di ogni ordine e grado ANNO SCOLASTICO 2011/12

• IL CAMPAGNINO (Pessina Cremonese) - Cell. 347 4445607 Tel. e fax 0372 87020

W •L’AGRICOLTURA. CASCINA S.ALESSANDRO • ISOLAGERRE (Pizzighettone) L’incontro in0374classe con imprenditori (Soncino) - Tel. e fax 84176 Tel. e fax 0372 744876 - Cell. 335 456330 agricoli del territorio (in primis Giovani

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AGRICOLTURA IN CLASSE

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Impresa e Donne Impresa Coldiretti) rivelerà il vero volto della moderna agricoltura: le tecnologie, la professionalità, il rapporto impresa-mercato, la multifunzionalità, il valore dei prodotti agricoli. Gli alunni avranno modo di raccogliere le esperienze di donne e uomini che hanno scelto la vita in campagna. W LA TRADIZIONE. L’incontro con l’Associazione Provinciale Pensionati Coldiretti consentirà di riscoprire le radici delle attività e della cultura rurale. Si parlerà delle antiche pratiche, di colture e allevamenti del passato (es. la coltivazione del lino, l’allevamento del baco da seta), con possibilità di approfondire le testimonianze con una giornata in fattoria o una visita al museo della civiltà contadina. KM ZERO! Il rispetto per l’ambiente inizia dalle scelte a tavola: il percorso mostra come ciascuno di noi possa contribuire ad aiutare l’ambiente attraverso gesti quotidiani, ad es. la scelta di produzioni locali (che, non richiedendo lunghi trasporti, limitano le emissioni di gas serra) o l’acquisto di cibi con minori imballag-

gi. Saranno proposte le esperienze delle imprese agricole “a km zero” e una visita al Mercato di Campagna Amica. L’ETICHETTA, NOSTRA ALLEATA. L’incontro con agricoltori ed esperti di educazione alimentare mostrerà l’utilità dell’etichetta, evidenziando l’importanza di conoscere l’origine dei prodotti. La proposta potrà includere una visita al Mercato di Campagna Amica o ad uno dei Punti Campagna Amica, la prima grande rete nazionale per la vendita diretta di prodotti agricoli italiani, freschi di stagione, a km zero, no ogm. OBESITÀ? NO GRAZIE! L’incontro con agricoltori ed esperti di alimentazione consentirà di analizzare i corretti comportamenti a tavola, ricevendo utili ‘consigli del benessere’. Le scelte alimentari non possono prescindere dalla conoscenza di ciò che si porta in tavola: da qui l’attenzione alle produzioni della nostra terra e alla stagionalità degli alimenti. Il tutto corredato da una sana attività fisica.

AGOSTO/SETTEMBRE - 2011

di energia dai campi”, con possibilità di visita ad aziende agricole dotate di impianti di energia rinnovabile (biogas, biomasse, pannelli fotovoltaici, ecc.). Sono previsti interventi tesi ad educare a comportamenti che, nella vita quotidiana, contribuiscono al risparmio energetico e alla tutela dell’ambiente. SORELLA ACQUA. Per conoscere l’acqua e suoi utilizzi Coldiretti propone incontri con addetti all’irrigazione e con responsabili delle rogge, che illustreranno il mondo dell’irrigazione con le sue “reti”, regole e tradizioni. Sono incluse visite ad impianti idrici. Sarà un’occasione per riflettere sul valore della risorsa acqua. Si vedrà, inoltre, come l’agricoltura contribuisca a modellare (e tutelare) il paesaggio.

EDUCARE ALLA SOSTENIBILITÀ. Agricoltura fa rima con Ambiente. Il percorso è dedicato alla “produzione

Mercato di Campagna Amica il calendario Ricordiamo il calendario del Mercato di Campagna Amica degli agricoltori di Coldiretti in provincia di Cremona. Questi gli appuntamenti con la genuinità, la freschezza, la salubrità e la convenienza dei prodotti a km zero: CREMONA. Al Foro Boario ogni venerdì dalle ore 8 alle 13 CASALMAGGIORE. In Piazza Turati il sabato mattina SORESINA. Il lunedì, ore 8-13 davanti al Palazzo Comunale PANDINO. Il 2° e il 4° lunedì del mese in via Umberto I VESCOVATO. Tutti i sabati, in piazza Roma CASTELLEONE. La mattina del sabato in via Garibaldi BAGNOLO CREMASCO. In piazza Moro la 2a domenica del mese CREMA. In via Terni, la 1° e la 3° domenica del mese (più alcune uscite “speciali”).

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PENSIONATI

AGOSTO/SETTEMBRE - 2011

Associazione Regionale Pensionati Coldiretti Lombardia:

successo per l’ottava Festa Regionale

E’ stata la giornata dei “matrimoni da record”, l’ottava edizione della Festa Regionale dei Pensionati Coldiretti della Lombardia, raccoltisi a Maderno sul Garda (Brescia). L’iniziativa si è aperta nel segno della famiglia, con la Santa Messa nella Chiesa dedicata a Sant'Andrea Apostolo. Nell’occasione, ben 51 coppie hanno celebrato il loro anniversario di matrimonio. Ogni coppia festeggiata ha ricevuto in dono una pergamena, con un'immagine e la benedizione del Santo Padre, Papa Benedetto XVI, insieme a un rosario. “Sono traguardi importanti, dei positivi esempi per le giovani generazioni” ha spiegato Giovanni Rota, Presidente regionale dei Pensionati, che ha guidato la delegazione dei pensionati cremonesi (nella foto a lato). La giornata di festa è proseguita con il pranzo a Villa Alba di Gardone Riviera e con una serie di proposte, dalla gita in battello da Maderno a Isola del Garda, alla visita al “Vittoriale” di Gabriele D’Annunzio.

ASSOCIAZIONE PROVINCIALE

PENSIONATI

COLDIRETTI CREM Nell’ambito delle ONA attività promosse da ll’Associazione, il Consiglio ha de liberato di organi zzare la

Nonno day verso il gran finale

FESTA PROVINC

IALE DEL PENSION ATO Giovedì 20 OTT OBRE 2011

CASALMAG

PROGRAM MA:

L’edizione 2011 del Nonno Day si avvia al gran finale: il concorso dedicato ai piccoli artisti del territorio – chiamati ad esprimere il loro affetto per i nonni attraverso un disegno o un elaborato scritto – si prepara a vivere la giornata conclusiva, con la cerimonia di ‘incoronazione’ dei vincitori e la consegna dei premi. Il tutto con la consueta regia dell’Associazione provinciale pensionati Coldiretti e la collaborazione di Coldiretti Cremona. Nelle scorse settimane la ‘commissione giudicante’ ha concluso il proprio lavoro: i rappresentanti dell’Associazione Pensionati e di Coldiretti Cremona si sono riuniti per esaminare i numerosi elaborati presentati dagli alunni delle scuole dell’Infanzia e della scuola Primaria di I e II grado della provincia di Cremona, ed hanno decretato i nomi dei vincitori. Scegliere le opere migliori (fra cartelloni, scritti e disegni preil

GIORE

■ Ore 9,30 arrivo in Rivarolo del Re con visita alla Sede del Consorz io Casalasco del Pomodoro; ■ ore 11,30 press o il Santuario della Madonna della Fo S. Messa conc ntana, elebrata dal Cons igliere Ecclesiasti Don Emilio Ga co Prov.le rattini e da Padre Bruno, Rettore de l Santuario; ■ ore 12,45 pranz o presso l’Agritur ism o “Val d’Oca” località Squarza nella di Viadana (la quota da ve rsare per il pranz o è fissata in € 25 ,00); ■ ore 16,00 visita al Consorzio di Bo nifica del Navarol località San Ma o tteo delle Chiavich e -Viadana. Ciascun partecip ante dovrà raggiu ngere il luogo del zi. Nell’eventualità ritrovo con i propri si rendesse nece mezssario, potrà esse ne un servizio pu re messo a dispo llman, il cui costo sizioverrà comunicato prenotazioni per successivamente. il pranzo, con rel Le ativo versamento essere effettuate della quota, dovra entro e non oltre nno il giorno lunedì 17 ria Luisa Parmigi ottobre p.v. a Ma ani, Tel. 0372/4 99811, presso la dell’Associazione Segreteria Provin Pensionati, oppu ciale re presso gli Uffic i di Zona.

sentati sia da singoli alunni che da intere classi) è stata un’impresa ardua. “Quest’anno abbiamo ampliato la composizione della commissione giudicante, prevedendo la partecipazione di insegnanti, così da poter contare anche sul punto di vista di chi quotidianamente opera con gli alunni – ha spiegato il Presidente Giovanni Rota –. Nel complesso, devo dire che la partecipazione delle scuole del territorio è stata soddisfacente, così come la qualità e l’originalità dei lavori che abbiamo preso in esame, che denotano fantasia, talento e impegno”. La grande festa finale è fissata per il 18 novembre, alle ore 14.30, presso il Seminario Vescovile a Cremona. Cremonese

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