coldiretti cremona informa n.24/2010

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Le produzioni, l’ambiente, l’alimentazione

Coldiretti Cremona Informa, Anno V NewsLetter

Informazione on line Venerdì 16/07/2010 – Anno V, Numero 24 ♦

Quote latte. Martedì in piazza Montecitorio inizia la mobilitazione di Coldiretti

Made in Italy. Anche i pomodori stroncati dal caldo torrido

Sequestri. Il 50 per cento della mozzarella venduta viene da latte straniero

Giovani Impresa. Oscar Green, ecco tutte le imprese premiate

Territorio. Una giornata dedicata al grano monococco

Appuntamenti. Mercato di Campagna Amica / Ci vediamo sul sito e in tv

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Martedì 20 luglio, dalle ore 10, a Roma in Piazza Montecitorio

QUOTE LATTE: DA PIAZZA MONTECITORIO INIZIA LA MOBILITAZIONE COLDIRETTI “Quote latte: intanto ridateci i soldi” Il Consiglio Nazionale della Coldiretti ha deciso l’avvio della mobilitazione della più grande Organizzazione agricola italiana a partire da martedì 20 luglio alle ore 10,00 in piazza Montecitorio a Roma con migliaia di allevatori dalle diverse Regioni insieme al Presidente Sergio Marini, durante la discussione della manovra alla Camera dei Deputati. “Noi rispettiamo sempre la legge ma la legge rispetti noi - ha affermato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini, nell’annunciare la mobilitazione -. Se gli accertamenti in corso sono così “importanti” da determinare nella manovra la sospensione delle rate delle multe sulle quote latte, allora lo Stato rifaccia per l’ennesima volta i suoi conti ma visto che venti anni non gli sono ancora bastati, intanto restituisca i soldi a tutti gli allevatori che hanno versato multe non dovute e acquistato quote non necessarie calcolate su dati che lo stesso Stato oggi con tanto di legge ritiene non ancora certi”. Se - conclude Marini - sono ancora da rifare i conti, “chi sbaglia paga” deve valere per i produttori ma anche per lo Stato.


Anche i pomodori stroncati dal caldo torrido, strage di piante fra Mantova e Cremona Il caldo stronca anche i pomodori. Nell’area fra Mantova e Cremona, culla lombarda dell’oro rosso, le temperature africane di questi giorni stanno uccidendo le piante con un calo stimato di oltre il 20 per cento della produzione, secondo una primo monitoraggio dei tecnici della Coldiretti. “In una situazione normale di solito si viaggia sugli 800 quintali per ettaro – spiega Paolo Voltini, Presidente del Consorzio Casalasco – ma stavolta credo proprio che scenderemo a 600 quintali per ettaro”. I campi infatti sono stati stretti in una morsa di condizioni meteo estreme: prima le piogge torrenziali del mese scorso hanno allagato i campi e impedito lo sviluppo delle radici, mentre adesso l’afa africana sta indebolendo i pomodori, che seccano, facendo cadere fiori e frutti. “Sopra i 30 gradi le piante vanno in stress, non riescono più a lavorare e si fermano, nonostante l’irrigazione. Sono come stordite dal caldo torrido” spiega Voltini, che segue una realtà di oltre 4.500 ettari coltivati a pomodoro sui circa 6.000 della Lombardia (oltre 82 mila ettari in Italia). L’aria rovente sta facendo danni soprattutto nella zona fra Casalmaggiore e Cremona (dove la settimana scorsa si sono abbattute grandine, pioggia e una tromba d’aria) e su mille ettari nei comuni mantovani di Poggio Rusco, al confine con Modena e di Sermide, a ridosso di Ferrara. Tra le varietà che stanno resistendo meglio c’è quella del superpomodoro italiano, non Ogm, ad alto contenuto di licopene (sostanza antiossidante e utile nella lotta ad alcuni tipi di tumore) coltivato per la prima volta proprio in Lombardia, fra Cremona e Mantova, che da settembre finirà anche nelle salse Pomì, Pomito e Pais prodotte nello stabilimento di Rivarolo del Re del Consorzio Casalasco.


MADE IN ITALY ‘TAROCCO’ ALTRI SEQUESTRI IL 50% DELLE MOZZARELLE IN VENDITA È FATTO CON LATTE IN ARRIVO DALL’ESTERO La metà delle mozzarelle in vendita è fatta con latte o addirittura cagliate provenienti dall’estero, ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio indicarlo in etichetta. E’ quanto denuncia la Coldiretti nell’esprimere apprezzamento per il sequestro, da parte dei funzionari dell'ufficio delle Dogane di Taranto in collaborazione con la Guardia di Finanza, di oltre 24 tonnellate di pasta filata di produzione tedesca divisi in confezioni con su scritto mozzarella e la presenza del tricolore della bandiera italiana, con al centro una raffigurazione verosimilmente riconducibile ai resti degli Scavi di Pompei, segni palesemente atti a trarre in inganno il consumatore circa la provenienza e l'origine del prodotto. Il falso Made in Italy alimentare in Italia e all’estero vale circa 60 miliardi con la pirateria internazionale che – sottolinea la Coldiretti – utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all'Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la penisola, ma anche con l’utilizzo a livello nazionale di materie prime importate da vendere come italiane per la mancanza dell’obbligo di indicare l’origine in etichetta. Lo scandalo della mozzarella blu che ha coinvolto l’azienda tedesca “MilckWerc jager”, che vende mozzarelle con le marche Land, Malga Paradiso, Lovilio, Fattorie Torresina e Monteverdi, ha evidenziato i rischi di immagine e sanitari di questo fenomeno: il primo allarme sulla presenza di prodotti caseari contaminati sembra essere giunto nel dicembre 2009 per segnalazione di un agente commerciale italiano ed è stato completamente ignorato per un periodo di oltre sei mesi, mentre la richiesta di sospensione della produzione da parte della Commissione Europea del 2 luglio è stata completamente ignorata e continuano le segnalazioni di prodotti contaminati con il batterio Pseudomonas fluorescens che denota la scarsa igiene. Il problema non riguarda però solo le mozzarelle poiché, secondo la Coldiretti, due prosciutti su tre venduti come italiani sono provenienti da maiali allevati all'estero, tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro sono stranieri senza indicazione in etichetta, oltre un terzo della pasta ottenuta da grano che non è stato coltivato in Italia all'insaputa dei consumatori. Per questo va sostenuta in Parlamento l’approvazione del disegno di legge sull'etichettatura obbligatoria di origine degli alimenti che al Senato è già stato ampiamente condiviso sia in commissione Agricoltura che in Aula. Un segnale incoraggiante - continua la Coldiretti - è appena arrivato dal Parlamento Europeo che, sotto il pressing della Coldiretti, ha votato finalmente a favore dell’obbligo di indicare il luogo di origine/provenienza per carne, ortofrutticoli freschi e appunto prodotti lattiero caseari. Per l’Italia - conclude la Coldiretti - significa anche valorizzare il vero Made in Italy in una situazione in cui negli ultimi anni, con la mobilitazione a favore della trasparenza dell'informazione, la Coldiretti è riuscita a ottenere l'obbligo di indicare la provenienza per carne bovina, ortofrutta fresca, uova, miele, latte fresco, pollo, passata di pomodoro, extravergine di oliva, ma ancora molto resta da fare con l’etichetta che è anonima per circa la metà della spesa: dai formaggi ai salumi, dalla pasta ai succhi di frutta.


Analisi presentata in occasione dell’Oscar Green

MANOVRA: COLDIRETTI, 2 ANNI E MEZZO PER APRIRE UN’IMPRESA AGRICOLA Un giovane che vuole aprire un’impresa agricola o un agriturismo impiega oggi almeno due anni e mezzo per farlo, a causa della burocrazia che limita di fatto la libertà di impresa sulla quale interviene la manovra. E’ questa l’analisi della Coldiretti, presentata in occasione del Premio Oscar Green 2010, il Salone della creatività del Made in Italy promosso da Coldiretti Giovani Impresa con l’alto Patronato del Presidente della Repubblica. Le pastoie burocratiche risultano essere uno degli ostacoli principali all’avvio dell’attività agricola - rileva Coldiretti - come evidenziato anche da un’indagine Coldiretti-Swg dalla quale emerge che quattro giovani su dieci indicano le lungaggini nell’esame e nella predisposizione di domande e documenti come il principale problema del settore agricolo. Secondo la ricerca sottolinea la Coldiretti -, un giovane che volesse oggi dare vita ad un’impresa agricola usufruendo degli strumenti messi a disposizione dalla politica di sviluppo rurale impiega in media un periodo pari a ben due anni e mezzo. Analizzando i vari adempimenti necessari ad avviare l’attività, si scopre che soltanto l’apertura della partita Iva e l’iscrizione al registro delle imprese e all’Inps portano via un totale di tredici giorni. I bandi dei Piani di sviluppo rurale (Psr) per l’insediamento dei giovani in agricoltura escono solitamente dopo 120 giorni dall’approvazione dei Psr stessi. Passato questo periodo è possibile presentare la domanda, che impiega però 60 giorni per essere recepita, più altri 260 perché venga completata l’istruttoria. Il decreto che dà il via libera materiale – rileva la Coldiretti – alle misure per l’insediamento dei giovani viene in genere emesso dopo circa un anno, e altri 90 giorni serviranno per accedere al credito. In totale fanno circa due anni e mezzo per poter avviare l’attività, con l’ulteriore considerazione che per ultimare gli investimenti saranno necessari almeno altri 18 mesi. Dinanzi a tale situazione occorre, secondo Coldiretti, uno sforzo comune per lo snellimento delle procedure, anche attraverso l'effettivo coinvolgimento dei centri di servizi promossi dai privati, al fine di non pregiudicare il ricambio generazionale in agricoltura. “L’Oscar Green 2010 ha dimostrato ulteriormente la voglia di campagna presente in tanti giovani italiani – sottolinea il delegato nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, Vittorio Sangiorgio –. Una voglia che deve essere sostenuta con atti concreti di carattere strutturale che liberino dai troppi vincoli oggi esistenti lo spirito d’impresa presente nelle nuove generazioni”. In Italia sono quasi centomila i giovani under 35 che hanno scelto di porsi alla guida di aziende agricole che rappresentano la componente più dinamica dell'agricoltura italiana e rispetto al passato si segnala l'ingresso di giovani provenienti da famiglie, attività e studi extragricole in percentuale maggiore. Le imprese condotte da giovani hanno una tenuta nettamente superiore a quella della media del settore. Secondo un’indagine della Coldiretti, le aziende agricole dei giovani under 35 possiedono, infatti, una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media (9,4 ettari rispetto alla media nazionale di 6,1), un fatturato più elevato del 75 per cento della media (18.720 euro rispetto alla media nazionale di 10.680) e il 50 per cento di occupati per azienda in più. Inoltre - conclude la Coldiretti - le giovani leve della campagna hanno una maggiore propensione al biologico (3,7 per cento delle aziende rispetto alla media nazionale di 2,1 per cento), ma incontrano qualche difficoltà nell'acquisto del capitale terra che solo nel 54 per cento dei casi è in proprietà rispetto al 74 per cento della media nazionale.


GIOVANI IMPRESA PREMIATI GLI OSCAR GREEN Salsicce di capre per le comunità musulmane che non mangiano il maiale, la possibilità di riscaldare le case di un paese utilizzando le piante prodotte in azienda, il primo agriasilo aperto tutto l’anno per accogliere i bambini anche d‘estate, l’opportunità di restaurare gli antichi muretti delle Cinque Terre per migliorare la qualità del vino. Sono alcune delle idee che si sono aggiudicate il concorso ’”Oscar Green”, il premio per l’innovazione dei Giovani della Coldiretti con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea. I sei vincitori sono stati premiati nel corso di una cerimonia svoltasi a Palazzo Rospigliosi, a Roma, alla presenza del Presidente della Coldiretti Marini, del delegato nazionale Giovani Imprese della Coldiretti Vittorio Sangiorgio, di Enrico Letta vicesegretario del Partito Democratico e del Ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Galan. Luca Cammarata (vincitore nella categoria Stile e cultura d’impresa) ha lanciato – spiega la Coldiretti - la produzione di salsicce di capra per le comunità che non mangiano la carne di maiale, come quelle musulmane. L’imprenditore di Caltanissetta (Sicilia) ha messo in piedi un’azienda biologica dove alleva oltre 200 capre di razza maltese nutrite con prodotti vegetali bio e dalle qual ricava anche uno yogurt pregiato vincitore di diversi premi. L’azienda La Piemontesina di Federico Citta (Categoria Sviluppo locale) è, invece, la prima in Italia ad avere al suo interno un “agriasilo” aperto tutto l’anno, con attività svolte da educatrici ed educatori specializzati per la prima infanzia che vanno dai giochi con gli asinelli o nei campi alla costruzione dei giocattoli fino alla recitazione e alla preparazione dei cibi utilizzando i prodotti agricoli coltivati sul posto. Ma La Piemontesina di Chivasso (Torino) è nota anche per la produzione di razza bovina Piemontese, che vende direttamente al consumatore, nonché per il latte d’asina. Di tutt’altro indirizzo – continua la Coldiretti – la Società Agricola Futura di Alessandro Lorini (Categoria Sostieni il clima) che ha promosso un progetto per assicurare il riscaldamento della cittadina di Travagliato (Brescia) attraverso la produzione di energia da biomasse. L’idea si basa su un impianto di micro generazione utilizzando piante a rapido accrescimento appositamente prodotte nei terreni vicini. In questo modo si ottiene vapore che viene ceduto a una rete di teleriscaldamento compatibile con la pianificazione urbanistica del paese lombardo. L’attenzione all’ambiente è anche una delle caratteristiche dell’attività avviata da Lise Charlotte Bertram (Categoria Esportare il territorio), imprenditrice di origine danese e trapiantata nelle Cinque Terre liguri, a Vernazza (La Spezia), dove ha messo in piedi un’azienda vitivinicola, la Cheo, adottando tecniche di coltivazione a basso impatto ambientale che l’hanno portata a recuperare a vigneto terreni incolti e a rischio erosione e a restaurare chilometri di antichi muretti a secco, mentre in un antico fabbricato sono stati realizzati la cantina e il punto vendita per la commercializzazione del vino. Giacomo Sala (Categoria Oltre la filiera) ha avuto l’idea – sottolinea la Coldiretti - di aprire a Bettola (Piacenza) un consorzio, il Bio Piace, mettendo assieme ben 50 aziende, tutte biologiche, appartenenti a diverse realtà, dagli allevatori agli apicoltori, dai piccoli caseifici per la trasformazione del formaggio e per l'imbottigliamento del latte ai produttori di frutta, verdura o vino. In questo modo Sala riesce a proporre ai consumatori una vasta gamma di prodotti, tutti certificati e a km zero. La filiera corta è l’idea vincente anche di Paolo Mellone (Categoria Campagna Amica) che ha coinvolto i produttori ortofrutticoli della Piana del Sele (Salerno) nella società cooperativa Idea Natura. L’obiettivo è portare sul mercato solo prodotti di altissimo livello qualitativo, grazie al fatto che le aziende coinvolte garantiscono tutte le fasi della produzione. Un laboratorio di analisi chimiche e ricerche agronomiche, facente parte del gruppo di Idea Natura, sorveglia addirittura il processo produttivo nonché la qualità delle acque e del suolo.


Il ‘Mercato di Campagna Amica’ domenica 18 luglio a Crema Frutta e verdura di stagione saranno le regine di un’altra domenica a km zero, dedicata in primis ai cittadini-consumatori cremaschi. Domenica 18 luglio, dalle ore 8 alle 13 in prossimità del distributore automatico di latte, sotto la pensilina del mercato di via Verdi (con un ‘trasferimento’ di qualche metro rispetto alla sede consueta, a causa dei lavori di ristrutturazione del porticato di via Terni), si rinnova infatti l’appuntamento con la freschezza, la genuinità e il gusto dei prodotti degli agricoltori di Coldiretti, protagonisti del Mercato di Campagna Amica. Regalandosi una passeggiata in zona Mercato, i buongustai potranno acquistare angurie, meloni, pesche, e tutti gli altri frutti di stagione, ma anche insalate, formaggi (prodotti con latte di vacca e bufala), carni e salumi in arrivo dagli allevamenti del territorio, e poi miele, farine, pane ed altri prodotti ‘Made in Crema e Cremona’, proposti dagli agricoltori, in un filo diretto fra la campagna e le famiglie. “Il Mercato di Campagna Amica rappresenta la vetrina di tutta l’agricoltura italiana. E’ un’occasione per dire ai consumatori: comprate italiano, pretendete che gli alimenti che portate in tavola siano autenticamente made in Italy, dalla loro origine – sottolinea Alberto Soragni, Presidente di Agrimercato Cremona –. Con il Mercato mostriamo alle famiglie quale sia il volto, quale sia il valore aggiunto, della nostra agricoltura. E possiamo anche dimostrare che, all’origine, i prodotti agricoli hanno prezzi convenienti, ragionevoli, ben lontani dalle cifre che spesso troviamo indicate su altri scaffali. E’ un modo per combattere l’inaccettabile forbice dei prezzi che divide la produzione dal consumo, danneggiando sia l’agricoltura che le famiglie”. In provincia di Cremona l’esperienza dei Mercati di Campagna Amica si fa sempre più significativa. Attualmente gli agricoltori di Coldiretti sono regolarmente presenti in otto piazze: - CREMONA. Al Foro Boario ogni venerdì, dalle ore 8 alle 13. - CASALMAGGIORE. In Piazza Turati, il sabato mattina. - SORESINA. Il lunedì, ore 8-13, davanti al Palazzo Comunale. - PANDINO. Il 1° e il 3° giovedì del mese, in piazza Vittorio Emanuele. - VESCOVATO. Tutti i sabati, in piazza Roma. - CASTELLEONE. La mattina del sabato in via Garibaldi. - BAGNOLO CREMASCO. La seconda domenica del mese, in piazza Aldo Moro. - CREMA. In via Terni, la prima e terza domenica del mese (più alcune uscite ‘speciali’).

Agricoltura e Ambiente sono in tv W l’Agricoltura, la trasmissione di agricoltura, ambiente, alimentazione proposta da Coldiretti Cremona, va in onda: * ogni giovedì, ore 20.15 circa, su TeleColor e PrimaRete * in replica la domenica, alle ore 12, su Telecolor.


Una giornata dedicata al grano monococco Si è tenuto domenica 11 luglio presso l’azienda agrituristica “Il Campagnino”, in località Villa Rocca di Pessina Cremonese, in collaborazione con Coldiretti Donne Impresa Cremona e la Coop. Sociale l’Antica Terra di Cigole-Brescia, una giornata dedicata alla biodiversità. Il tema trattato è stato il Monococco (triticum monococcum L.) dalla preistoria a noi. Al tavolo dei relatori, l’Assessore Provinciale all’Agricoltura Gianluca Pinotti, Barbara Manzoni, Responsabile provinciale di Donne Impresa, e Riccardo Germinati della Coop. Sociale Antica Terra. Era presente anche il Sindaco di Pessina Cremonese. Protagonista della giornata è stato il frumento monococco o farro piccolo, un cereale che, per almeno 10.000 anni, fino all’Età del Bronzo, insieme al farro ed all’orzo, ha costituito la base della dieta dell’uomo. L’arrivo dall’Asia minore di frumenti più produttivi e di facile trebbiatura ne ha ridotto drasticamente l’importanza fino a relegarlo, per la coltivazione, solo in zone remote dell’Area Mediterranea. Il rinnovato interesse per questa coltura è legato alla crescente sensibilità dell’opinione pubblica per le caratteristiche dieteticonutrizionali degli alimenti ed è giustificato nell’ottima composizione della sua farina, nonché da risultati preliminari in vitro, che ne suggeriscono una minore allergenicità per persone con intolleranze alimentari, tipo celiachia. La giornata è stata occasione per un’ampia riflessione sul tema della biodiversità, evidenziando come il modello produttivo cui è orientato l'impiego di organismi geneticamente modificati sia il grande nemico della tipicità e della stessa biodiversità. Dalla visita ad un campo di monococco, coltura reintrodotta dal Campagnino, alla degusteranno di prodotti a base di monococco, dagli interventi tesi a sottolineare il valore del progetto di Coldiretti per una filiera tutta italiana ai laboratori rivolti ai bambini (“il pane come nel neolitico”) la giornata si è dimostrata ricca e di grande interesse.

www.cremona.coldiretti.it Www.cremona.coldiretti.it è l’indirizzo del sito di Coldiretti Cremona. Uno strumento di informazione e comunicazione, aggiornato in tempo reale, rivolto agli imprenditori agricoli e a tutti i cittadini attenti ai temi della difesa e valorizzazione dell’agricoltura e alimentazione made in Italy, alla promozione del territorio, alla tutela dell’ambiente. Tutte le notizie contenute in questa newsletter, come pure i vari comunicati e avvisi legati all’azione di Coldiretti Cremona sono sul nostro sito. Visitare per credere. S

W l’Agricoltura – Coldiretti Cremona Informa Vi dà appuntamento alla prossima settimana Il ‘diario’ in posta elettronica di Coldiretti Cremona è nei siti www.cremona.coldiretti.it e www.lombardia.coldiretti.it


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