W l'agricoltura, Coldiretti Cremona Informa n.4

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Le produzioni, l’ambiente, l’alimentazione

Coldiretti Cremona Informa, Anno V NewsLetter

Informazione on line Giovedì 28/1/2010 – Anno V, Numero 4 ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦

Made in Italy. Intesa antipirateria tra l’Agenzia delle Dogane e Coldiretti Incontro. Marini ha illustrato il progetto per il Paese al Presidente Napolitano Consumi. Raddoppiati i prodotti made in Italy doc negli ultimi dieci anni Salute. Oltre un milione i controlli sul cibo made in Italy / Latte cinese tossico Campagna Amica. Progetto didattico al via / Protagonisti del mercato: Zipoli Direttiva Nitrati. Applicazione Direttiva / Programma straordinario nitrati In agenda. Rubrica Epaca / Agricoltura in tv / Uffici Coldiretti, numeri utili

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MADE IN ITALY: INTESA ANTIPIRATERIA TRA L’AGENZIA DELLE DOGANE E COLDIRETTI Il Direttore dell’Agenzia delle Dogane, Giuseppe Peleggi e il Presidente di Coldiretti, Sergio Marini, hanno firmato a Roma un memorandum di intesa allo scopo di: - incrementare la cooperazione tra le rispettive organizzazioni per prevenire e contrastare, con sempre maggiore efficacia, i traffici illeciti di prodotti non rispondenti alla normativa sulla salute e/o sicurezza, di prodotti contraffatti e di merci usurpative; - prevedere attività di informazione, promozione e diffusione delle procedure e degli istituti introdotti dall’Agenzia delle Dogane al fine di agevolare la fluidità delle operazioni doganali, nonché avviare attività congiunte di formazione e informazione per le problematiche di materia doganale e di sicurezza dei prodotti. Il memorandum è particolarmente importante considerato che alla COLDIRETTI aderiscono oltre 568.000 imprese agricole che rappresentano la quota maggioritaria del settore dei prodotti agricoli che è particolarmente sensibile al fenomeno della contraffazione dei marchi e dell’origine dei prodotti in ragione dell’elevata qualità della produzione agricola nazionale. Il sottosegretario al Ministero delle Finanze con delega per le dogane, On. Alberto Giorgetti, ha sottolineato che: “la Dogana, come attore della catena logistica internazionale, deve impegnarsi al massimo per rispondere al meglio alle esigenze di fluidità degli scambi, essenziali allo sviluppo economico e sociale dei Paesi, realizzando, nel contempo, i suoi compiti fiscali e di tutela del mercato e dei consumatori. La collaborazione tra Dogane e Imprese è il migliore strumento per realizzare le suddette finalità, una strada che l’Agenzia sta peraltro perseguendo con la giusta determinazione, avendo ormai stipulato 35 accordi di collaborazione con le principali associazioni di categoria. In tale ottica, è di estrema importanza la firma del memorandum con COLDIRETTI, avvenuta peraltro nella giornata internazionale della Dogana celebrata, su indicazione dell’Organizzazione Mondiale delle Dogane, da tutti i 176 Paesi aderenti all’organizzazione, con incontri dedicati al tema Dogane e Imprese, migliorare la prestazione mediante il partenariato”.


IL PRESIDENTE SERGIO MARINI HA ILLUSTRATO IL PROGETTO PER UNA FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NAPOLITANO Il progetto per realizzare una “Filiera agricola tutta italiana”, che ha l’obiettivo di sostenere il reddito degli agricoltori eliminando le distorsioni e tagliando le intermediazioni nel passaggio degli alimenti dal campo alla tavola, è stato illustrato dal Presidente della Coldiretti Sergio Marini al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Quirinale. L’obiettivo del progetto - ha sostenuto Marini - è quello di fermare le speculazioni e di creare le condizioni per una più equa ripartizione del valore tra gli attori della filiera, con l'offerta di prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori attraverso la rete di Consorzi Agrari, cooperative (Unci-Coldiretti), mercati degli agricoltori di Campagna Amica, agriturismi e imprese agricole che hanno sottoscritto il progetto per una filiera agricola italiana.

CONSUMI: RADDOPPIATO IL MADE IN ITALY “DOC” IN 10 ANNI Vale circa 10 miliardi ed è regolarmente sulla tavola di 1 italiano su 3 Negli ultimi dieci anni sono quasi raddoppiati i prodotti a denominazione di origine (DOP/IGP) italiani riconosciuti in Europa, dove il Made in Italy di qualità ha conquistato il primato con uno storico sorpasso sulla concorrenza francese. E quanto emerge da uno studio della Coldiretti dal quale si evidenza che un italiano su tre (33%) li ha acquistati regolarmente nel corso del 2009. Nell’ultimo decennio si è ampliata notevolmente la possibilità dei consumatori di scegliere prodotti a denominazione di origine protetta (Dop) o indicazione geografica protetta (Igp) con i riconoscimenti che sono aumentati dai 101 del 2000 ai 195 attuali, ben superiori a quelli della Francia (167 prodotti) che guidava la classifica all’inizio del millennio. Nel paniere della qualità Made in Italy ci sono 123 Dop e 72 Igp (70 ortofrutticoli, 38 oli extravergini di oliva, 36 formaggi, 32 prodotti a base di carne, 5 da panetteria, 4 spezie o essenze, 3 aceti, 3 prodotti di carne e frattaglie fresche, 2 prodotti della pesca e 1 miele). Complessivamente il fatturato dei prodotti a denominazione di origine Made in Italy ha sfiorato nel 2009 i dieci miliardi di euro realizzati per quasi il 20% sui mercati esteri dove crescono parallelamente anche le imitazioni e i tarocchi. I prodotti più consumati sono i formaggi (Parmigiano Reggiano e Grana Padano in testa) e i salumi (guidano la classifica il Prosciutto di Parma e quello di San Daniele), ma sono cresciute anche le altre categorie di prodotto come gli ortofrutticoli e gli extravergini. A frenare la diffusione del Made in Italy a denominazione è la proliferazione dei prodotti alimentari taroccati all’estero che - precisa la Coldiretti - sono causa di danni economici, ma anche di immagine. Il rischio reale è che si radichi nelle tavole internazionali un falso Made in Italy che toglie spazio di mercato a quello autentico e banalizza le specialità nostrane frutto di tecniche, tradizioni e territori unici e inimitabili.


COLDIRETTI: “OLTRE UN MILIONE I CONTROLLI SUL CIBO MADE IN ITALY NEL 2009” “Sono state oltre un milione le verifiche e le ispezioni effettuate sul Made in Italy alimentare nel 2009”. A confermare questo dato è il Presidente della Coldiretti Sergio Marini, nel sottolineare che dal bilancio nell’anno da poco concluso emerge un sistema di controllo unico nel mondo che ha garantito il primato europeo nella qualità. Tra Agenzie delle Dogane, Nas dei Carabinieri, Istituto Controllo Qualità, Capitanerie di Porto, Corpo Forestale e Carabinieri delle Politiche Agricole, Asl, ai quali si è aggiunta l’attività degli organismi privati, sono stati effettuati nel 2009 oltre un milione di controlli sul Made in Italy, a garanzia delle imprese e dei consumatori. Un primato che - precisa la Coldiretti - ha consentito di far conquistare al Made in Italy alimentare la leadership nei prodotti tipici in Europa con 195 prodotti a denominazione di origine protetta (Dop) o indicazione geografica protetta (Igp) e 4.471 specialità tradizionali censite dalle regioni, il maggior numero di imprese biologiche (quasi un 1/3 di quelle europee) e il primo posto nella sanità e nella sicurezza alimentare, un record del 99 per cento di campioni con residui chimici al di sotto dei limiti di legge.

SALUTE: IN VENDITA LATTE CINESE TOSSICO COLDIRETTI: SERVE L’ORIGINE IN ETICHETTA Il fatto che, a distanza di un anno dallo scandalo, sia di nuovo in vendita latte cinese alla melamina nei supermercati, dimostra che non è più rinviabile il via libera dell’Unione Europea al Decreto del Ministero delle Politiche Agricole sull'obbligo di indicare l'origine in etichetta per latte e derivati e sul divieto dell'uso delle polveri per la produzione di formaggi. E’ quanto afferma la Coldiretti, in riferimento alla scoperta da parte degli Ispettori cinesi di latte contaminato prodotto nel 2009 e in vendita sugli scaffali di un supermercato. Lo scorso anno - ricorda Coldiretti - il latte alla melamina provocò l’intossicazione di trecentomila persone e la morte di sei bambini cinesi con un allarme che si è esteso in tutto il mondo e che portò alla scoperta anche in Italia di latte proveniente dal gigante asiatico. Con la mobilitazione alle frontiere della Coldiretti è stata ottenuta la presentazione da parte del Ministro Zaia del Decreto, ancora al vaglio dell'Unione Europea, che obbliga a indicare l'origine del latte impiegato nel latte a lunga conservazione e in tutti i prodotti lattiero caseari, ma vieta anche l'impiego di polveri di caseina e caseinati nella produzione di formaggi. Di fronte all'ampliarsi dell'allarme sui rischi dei prodotti cinesi occorre - sostiene la Coldiretti - estendere l'obbligo di indicare in etichetta la provenienza di tutti gli alimenti per favorire i controlli, permettere l'immediato ritiro dal mercato dei prodotti eventualmente pericolosi e garantire così la sicurezza dei cittadini. Lo scandalo del latte contaminato da melamina - conclude la Coldiretti - è solo l'ultima conferma della presenza di gravi difficoltà da parte del gigante asiatico ad adeguarsi alle norme di sicurezza alimentare nel rispetto degli impegni assunti a livello internazionale dopo la messa sotto accusa per i rischi alla salute di dentifrici, alimenti per animali domestici a causa della presenza irregolare di melamina tossica, anguille, pesce gatto, ma anche succhi e conserve con pericolosi additivi. Secondo l'indagine Coldiretti-Swg sulle abitudini degli italiani la quasi totalità dei cittadini (97 per cento) considera necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo di origine della componente agricola contenuta negli alimenti.


INFORMAZIONE ALLE IMPRESE

Applicazione Direttiva Nitrati Sulla base della Direttiva Comunitaria n. 676/91 (“Direttiva Nitrati”) e del Decreto Ministeriale del 07.04.2006, la Regione Lombardia ha adeguato il proprio quadro normativo per le concimazioni azotate. Il nuovo quadro normativo è stato approvato da ultimo con la Deliberazione di Giunta Regionale n. 5868 del 21/11/2007 (“Integrazione con modifica al programma d’azione per la tutela e risanamento delle acque dall'inquinamento causato da nitrati di origine agricola per le aziende localizzate in zona vulnerabile…”). E’ importante limitare l’applicazione al suolo di fertilizzanti azotati. Per ottimizzare la fertilizzazione azotata e conoscere i rilasci ambientali è necessario compilare il piano di concimazione calcolando il reale fabbisogno (asportazione) delle colture. L’asportazione potrà essere compensata con la fertilizzazione organica (effluenti di allevamento) e fertilizzazione chimica (concimi minerali), tenendo però in considerazione l’apporto di azoto proveniente dal suolo (già presente nel terreno o derivante dalla mineralizzazione delle riserve di azoto organico del terreno). Sarà importante ottimizzare l’efficienza della concimazione distribuendo l’azoto durante le fasi colturali in cui l’esigenza delle colture è maggiore, frazionando il quantitativo in più distribuzioni. La Fertilizzazione azotata non dovrà infatti superare la reale asportazione della coltura. Si ricorda che la Direttiva Nitrati regima la fertilizzazione organica con reflui da allevamento limitando nelle zone vulnerabili da nitrati la quantità di azoto totale al campo al valore di 170 kg per ettaro/anno, inteso come quantitativo medio aziendale; e nelle zone non vulnerabili da nitrati la quantità di azoto totale al campo al valore di 340 kg per ettaro/anno, inteso come quantitativo medio aziendale. Le aziende che utilizzano la concimazione organica con reflui da allevamento (proprio o sparso attraverso una convenzione con altra azienda) devono quindi conoscere in partenza il contenuto medio per m3 di N nel liquame o nel letame apportati, calcolare e limitare lo spandimento ai limiti di vulnerabilità e compensare l’eventuale differenza con il reale asporto colturale con concimazione minerale Es. una azienda con 40.45 Ha (500 pertiche) a Mais da granella sparge liquame bovino (2.5 kg N/m3) in Zona Vulnerabile. Decide di spargere il massimo quantitativo possibile di liquame (170 kg/ha) e di compensare la differenza di asportazione con Urea Minerale 40.453 Ha x 250 kg/ha (asportazione del mais da granella) =10113.25 kg N 40.453 Ha x 170 kg/ha = 6877 kg N (calcolo kg apportati col liquame bovino corrispondenti a 6877 kg N/2.5 kg N/m3 = 2750 m3 di liquame) A titolo di esempio un carro botte da 100 q corrisponde a 10 m3 asportazione colture – apporto organico = 10113.25 – 6877 = 3236 kg N (da compensare con urea) apporto minerale 3236 kg N / 46 = 70.35 q di Urea da acquistare che equivalgono ad uno spandimento ulteriore di 1.73 q/ha o 14 kg alla pertica Le aziende che utilizzano solo la concimazione minerale devono limitare l’apporto di azoto alla reale asportazione colturale. Questo vale anche per le aziende Esonerate. Es: una azienda con 40.45 Ha (500 pertiche) a Mais da granella decide di utilizzare solo Urea minerale a titolo 46 40.453 Ha x 250 kg/ha (asportazione del mais da granella) =10113.25 kg N 10113.25 kg N / 46 (titolo urea) = 219.85 q da acquistare che corrispondono ad uno spandimento di 5.43 q / ha o di 43.97 kg/ pertica di urea. Inoltre da ricordare che la scelta del sistema colturale è un elemento importante per l’agricoltura che deve far fronte alla problematica dei nitrati. Infatti una gestione attenta e razionale dell’avvicendamento delle colture può essere utile per contenere il rilascio di nitrati nell’ambiente.


Si ricorda anche che le aziende zootecniche non in regola con gli stoccaggi sono tenute all’adeguamento degli stessi entro il 31/12/2010. Questo vale anche per le aziende Esonerate dalla presentazione del PUA/PUAS. Inoltre i PUA / PUAS come da Direttiva dovranno essere annualmente aggiornati. Le convenzioni tra le varie Aziende in caso di variazione di Quantitativo o di terreno su cui effettuare gli spandimenti dovranno essere immediatamente aggiornate e consegnate all’Ufficio Tecnico Competente pena le pesanti sanzioni pecuniarie previste dalla Direttiva in caso di controllo.

PROGRAMMA STRAORDINARIO NITRATI La Regione Lombardia in attuazione al Programma d’azione per la tutela e risanamento delle acque dall’inquinamento causati da nitrati di origine agricola, intende incentivare l’attuazione di provvedimenti tesi a produrre energia da fonti rinnovabili derivanti da prodotti agricoli di allevamento (come previsto nella Direttiva Nitrati). Con il programma straordinario NITRATI, prevede interventi per il contenimento del carico di azoto prodotto e per l’ammodernamento delle strutture di stoccaggio, attraverso la realizzazione di impianti agroenergetici, per una migliore gestione delle deiezioni. Con questo programma vengono valorizzati gli interventi che, nel contesto di produzione ed efficienza energetica, migliorino la gestione degli effluenti di allevamento in un’ottica di sostenibilità ambientale ed economica delle attività agricole e zootecniche. A breve sarà emanato il provvedimento che determina date di apertura del bando, procedure e modulistica, impegni di spesa, su cui sarete informati tempestivamente. I beneficiari possono essere imprese agricole individuali o associate: cooperative, ATI e società di capitali. Una delle novità è data dalla possibilità, attraverso i consorzi di bonifica e i comuni di realizzare impianti comprensoriali di varie tipologie. Tutte le tipologie di interventi ammessi comprendono impianti di produzione di produzione agroenergetico, o ammodernamento di quelli esistenti, in abbinamento a impianti per la valorizzazione/contenimento dell’azoto e la copertura degli stoccaggi. L’ammissione ai finanziamenti è determinata dalla attribuzione di priorità che privilegiano la qualità del progetto, le caratteristiche del richiedente e la zonizzazione. L’aiuto finanziario viene concesso in forma di concorso nel pagamento degli interessi e nel concorso al pagamento del costo di eventuali garanzie. Le domande mantengono validità per un periodo di 18 mesi dalla adozione del provvedimento regionale di assegnazione delle risorse. Per tutte le modalità tecniche attuative dei progetti e per la predisposizione della domanda si dovrà far riferimento al provvedimento in arrivo entro fine gennaio.

COLDIRETTI – IMPRESA VERDE, nuovi numeri SEDE PROV.LE - CREMONA. Via Ala Ponzone, 8 - Tel. 0372 499811 Fax 0372 499899 UFFICIO ZONA DI CREMONA. Via Ruffini, 28 - Tel. 0372 732930 Fax 0372 732940 UFFICIO ZONA DI CREMA. Via Macello, 34 - Tel. 0372 732900 Fax 0372 732925 UFF. ZONA DI CASALMAGGIORE. Via Cairoli, 3 - Tel. 0372 732960 Fax: 0372 732970 UFFICIO ZONA DI SORESINA. Via Matteotti, 12 - Tel. 0374.342329 Fax 0374 340104

RECAPITO PIZZIGHETTONE Coldiretti ricorda ai Soci di Pizzighettone e Formigara, come già direttamente comunicato, che l’Ufficio Recapito di Pizzighettone si è trasferito presso l’area adiacente all’Ufficio tecnico comunale, con accesso dal parcheggio di piazza Crema. Giorno e orario di apertura del Recapito di Pizzighettone restano invariati: tutti i giovedì, ore 9-12.


Con Coldiretti Cremona torna ‘Agribenessere’

Alunni “a Scuola di Salute” Progetto di Educazione alla Campagna Amica rivolto alle Scuole del territorio A scuola il 2010 si è aperto nel segno dell’Agribenessere: parola di Coldiretti Cremona che, con il mese di gennaio, ha dato avvio agli incontri con le scolaresche del territorio, proposti nell’ambito del progetto didattico Agribenessere…a Scuola di Salute”. Istruttiva, interessante e divertente, la proposta dell’Organizzazione agricola invita gli alunni – e con loro anche i genitori e gli insegnanti – a riscoprire il valore di uno stile di vita sano, che coniughi una corretta alimentazione, una regolare attività fisica e naturalmente l’incontro con il mondo rurale, capace di offrire il verde della campagna, i sapori della dieta mediterranea, le attività e le storie che uniscono tradizione e modernità. “Il progetto prevede, in primo luogo, un dialogo con gli imprenditori agricoli – chiarisce Giacomo Maghenzani, Segretario di Giovani Impresa e coordinatore dell’iniziativa –. Per bambini e ragazzi anche quest’anno si rinnova la preziosa occasione di conoscere una professione in cui la passione, l’esperienza e la tradizione familiare si accompagnano all’innovazione, lo spirito imprenditoriale, la capacità di rigenerarsi, rispondendo alle esigenze dei cittadini e prendendosi cura dell’ambiente”. Un’agile guida, distribuita a tutti gli alunni, offre utili ‘consigli del benessere’ e fa da supporto alle attività. Riassumiamo i percorsi:

W L’AGRICOLTURA. L’incontro in classe con imprenditori agricoli del territorio (in primis Giovani Impresa e Donne Impresa) permetterà di scoprire il vero volto della moderna agricoltura: le tecnologie, la professionalità, i processi produttivi, il rapporto impresa-mercato, la multifunzionalità, il valore dei prodotti agricoli tipici. Gli alunni avranno modo di raccogliere le esperienze di donne e uomini che hanno scelto la vita in campagna.

W LA TRADIZIONE. L’incontro in classe con gli aderenti all’Associazione Provinciale Pensionati Coldiretti consentirà di riscoprire le radici delle attività e della cultura rurale. Si parlerà delle antiche pratiche e tecniche, di colture e allevamenti del passato (es. la coltivazione del lino, l’allevamento del baco da seta), con possibilità di approfondire le testimonianze con una giornata in fattoria didattica o con una visita ad un museo della civiltà contadina.

KM ZERO! Il rispetto per l’ambiente inizia con le scelte a tavola: il percorso intende mostrare come ciascun cittadino-consumatore possa contribuire ad aiutare l’ambiente attraverso gesti quotidiani, ad es. la scelta di produzioni e varietà locali (che, non essendo soggette a lunghi tempi di trasporto, limitano le emissioni di gas serra) o l’acquisto di cibi con minori imballaggi (così da diminuire il peso dei rifiuti). Saranno proposti vari esempi di produzioni a km zero sviluppatesi nel nostro territorio. EDUCARE ALLA SOSTENIBILITA’. “Agricoltura” oggi fa rima con “Ambiente”. Il percorso, tutto nel segno dello sviluppo sostenibile, affronta il tema delle fonti rinnovabili di energia e del contributo che l’agricoltura può dare alla produzione di energia. Sono previsti


interventi tesi ad educare a comportamenti che, nella vita quotidiana, contribuiscono al risparmio energetico e alla tutela dell’ambiente. Sarà possibile la visita (facoltativa) ad aziende agricole con impianti che sfruttano energia rinnovabile (biogas, biomasse, fotovoltaico ecc.)

SORELLA ACQUA. Per conoscere l’acqua e suoi numerosi utilizzi (in casa, nell’industria e soprattutto in campagna), vengono proposti incontri con addetti all’irrigazione e con responsabili delle rogge, che illustreranno il mondo dell’irrigazione con le sue regole e tradizioni. Sono incluse visite ad impianti idrici.

L’ETICHETTA, NOSTRA ALLEATA. L’incontro con agricoltori ed esperti di educazione alimentare consentirà di riflettere sull’utilità dell’etichetta, evidenziando l’importanza di conoscere l’origine dei prodotti alimentare che si acquistano. La proposta potrà includere una visita al ‘mercato degli agricoltori’, a un’azienda che punta sulla vendita diretta, o una giornata in agriturismo.

OBESITA’? NO GRAZIE! L’incontro con agricoltori ed esperti di alimentazione consentirà di analizzare i corretti comportamenti a tavola, ricevendo utili indicazioni in merito alla dieta alimentare e qualche ‘consiglio del benessere’. Si approfondiranno gli aspetti psicologici del cibo e si rifletterà sul valore dell’attività fisica. Le corrette scelte alimentari non possono prescindere dalla conoscenza di ciò che si porta in tavola: da qui l’attenzione alle produzioni della nostra terra e alla stagionalità dei prodotti.

FRUTTA A SCUOLA CONTRO L’OBESITA’ INFANTILE Contro l’obesità infantile arriva la frutta a scuola con la distribuzione gratuita di una merenda “naturale” a quasi 800.000 alunni delle primarie in tutte le Regioni e nelle Province Autonome per effetto del più vasto programma comunitario per la distribuzione gratuita di frutta nelle scuole mai realizzato fino ad ora. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare lo studio condotto in alcuni Paesi europei, che ha evidenziato il fatto che in Italia i piccoli da 3 a 6 anni sono quelli con il maggiore tasso di sovrappeso e obesità infantile (21,2%, contro il 14,3% della Danimarca e il 17,1% della Polonia). In Italia purtroppo un bambino su quattro, riferisce la Coldiretti, non consuma ortofrutta a tavola almeno una volta al giorno e con il progetto si punta dunque ad incentivare i consumi di frutta e verdura tra i bambini, con la distribuzione gratuita di almeno quattro specie di prodotti ortofrutticoli per merenda in più occasioni, che sarà accompagnata da attività informative sulle funzioni nutrizionali anche attraverso fattorie didattiche, laboratori sensoriali, creazione di orti scolastici. La frutta distribuita nelle scuole sarà quella di stagione e del territorio, per coniugare la salute con il concetto di identità produttiva e di rispetto dell'ambiente, in altre parole “a km zero”. Si punta ad un effetto moltiplicatore attraverso la promozione, anche nelle case, di stili alimentari sani che tutelino la salute. Il progetto è importante nell'educazione al consumo di cibi sani per combattere la dilagate obesità. Ad un consumo di frutta inferiore ai 400 grammi giornalieri raccomandato dalle Istituzioni Internazionali della Sanità (OMS) si aggiunge il fatto che la merenda consumata a scuola da otto bambini su dieci è troppo abbondante, l'11% dei bambini non fa colazione e il 28% la fa in maniera non adeguata, secondo l'ultima indagine “Okkio alla Salute” del Ministero della Salute. La Coldiretti ha firmato un protocollo di intesa con il Ministero dell'Istruzione che prevede l'impegno a promuovere iniziative comuni per sensibilizzare i giovani ad un corretto comportamento civico rispettoso dell'ambiente e delle tradizioni alimentari italiane. Un impegno che rientra pienamente nel progetto "Educazione alla Campagna Amica".

Agricoltura e Ambiente sono in tv W l’Agricoltura, la trasmissione di agricoltura, ambiente, alimentazione proposta da Coldiretti Cremona, va in onda: ogni giovedì, ore 20.15 circa, su TeleColor (TeleColor Sat – canale 864 di Sky) ogni giovedì, ore 20.20 circa, su PrimaRete in replica la domenica, ore 12 circa, su Telecolor.


Apicoltura Zipoli sul podio al Premio internazionale BiolMiel L’apicoltore di Romanengo secondo classificato al concorso che riconosce i migliori mieli da apicoltura biologica nel mondo, tenutosi presso il Parco dell’Etna Sergio Zipoli, apicoltore di Romanengo, ha conquistato il podio del “Premio BiolMiel”, il concorso internazionale per i migliori mieli da apicoltura biologica nel mondo, che si è svolto presso la sede del Parco dell'Etna, l’ex Monastero Benedettino di San Nicolò La Rena a Nicolosi. Per tre giorni, dal 21 al 23 gennaio, il miele – prodotto tra i più apprezzati nel territorio dell’area protetta intorno al vulcano – è stato il grande protagonista di incontri, degustazioni, tavole rotonde. Dopo avere degustato e valutato i 135 mieli in concorso (provenienti da varie zone d’Italia, ma anche da Slovenia, Croazia, Grecia, Spagna, Messico, Hawaii, Libano), la giuria composta da esperti italiani e stranieri ha assegnato il primo posto tra i mieli italiani al miele di acacia dell’Azienda Ricci di Pavia, seguito dal miele di tiglio di Agricoltura Zipoli di Romanengo. Tra i mieli stranieri, si sono classificati tre mieli greci di timo, di melata di abete e di erica. Per l’apicoltore di Romanengo il secondo posto sul podio è l’ennesima, importante attestazione del lavoro e della passione spesi nell’allevamento delle api e nella produzione di miele biologico. “Sono naturalmente soddisfatto del risultato ottenuto. Quest’anno la produzione di miele di tiglio era davvero eccellente: ho partecipato con un tiglio chiarissimo, particolarmente apprezzato da esperti e semplici amanti del miele” sottolinea Zipoli, alla sua prima partecipazione al “Premio BiolMiel”. Apicoltura Zipoli, tra i protagonisti del Mercato di Campagna Amica degli agricoltori di Coldiretti, è abituata a questi risultati. Basti citare il ‘medagliere’ dell’anno 2009, con la conquista del primo premio nella categoria “miele di melata” al Concorso nazionale ‘Roberto Franci’ a Montalcino (riconoscimento assegnato ai migliori mieli di produzione nazionale, ogni anno in occasione della “Settimana del Miele”), seguita dall’incetta di premi al prestigioso concorso “Tre Gocce d’Oro - Grandi Mieli d’Italia, Premio Giulio Piana”, a Castel San Pietro Terme (Bologna), dove Zipoli ha ricevuto due gocce con il miele di grano saraceno (una rarità), due gocce con il millefiori, una goccia con il rododendro, la melata, l’acacia (due gocce, una per ciascun campione di acacia presentato all’esame della qualificata giuria). Sono seguite altre vittorie in concorsi provinciali, come il primo premio nella categoria ‘acacia’ al Concorso a Brescia. “Mi fa piacere il fatto che, nelle diverse occasioni, i vari tipi di mieli che produco siano stati apprezzati e premiati, a conferma della qualità di tutta la nostra produzione biologica – sottolinea Zipoli –. Considero questi concorsi una preziosa occasione di confronto e di crescita. Per un apicoltore l’impegno di produrre qualità dev’essere un punto fermo, un aspetto irrinunciabile. E posso testimoniare che, dai cittadini che incontriamo al nostro spaccio come al Mercato di Campagna Amica, la qualità del prodotto viene sempre premiata”.

Mercato di Campagna Amica, il calendario: CREMONA. Al Foro Boario ogni venerdì, dalle ore 8 alle 13. CASALMAGGIORE. In Piazza Turati, il sabato mattina. SORESINA. Tutti i lunedì, dalle 8 alle 13, nella piazza davanti al Palazzo Comunale. CREMA. Si sta definendo il calendario 2010. PANDINO. Il primo e il terzo giovedì del mese, in corso Umberto I


RUBRICA EPACA A cura del Patronato Epaca, sulle pagine del settimanale ‘Il Piccolo’ viene pubblicata la rubrica “Dalla Parte dei Cittadini”, nata per rispondere a dubbi e quesiti dei lettori in materia di diritti previdenziali e assistenziali. Riproponiamo gli interventi, a firma di Damiano Talamazzini, Responsabile provinciale del Patronato. (E-mail: epaca.cr@coldiretti.it)

PENSIONI DI INVALIDITÀ E VECCHIAIA Egregio Responsabile del Patronato Epaca, la pensione di invalidità, al compimento dell’età pensionabile, in presenza dei requisiti di contribuzione viene trasformata in pensione di vecchiaia? L’INPS ha rivisto la materia sulla trasformabilità del titolo di pensione (da invalidità a vecchiaia) ed ha fornito chiarimenti riguardo la possibilità di applicare anche alle vecchie pensioni di invalidità l’articolo n. 1 della legge n. 222/1984 che prevede la trasformazione al compimento dell’età pensionabile e garantisce lo stesso importo. Tale norma prevede che, al compimento dell’età stabilita per il diritto alla pensione di vecchiaia, l’assegno di invalidità si trasformi, in presenza dei requisiti di assicurazione e contribuzione, in pensione di vecchiaia. A tal fine, i periodi in cui si è usufruito dell’assegno, e nei quali non si sia prestata attività lavorativa, vengono considerati utili ai fini del diritto alla pensione. L’importo della pensione non potrà, comunque, essere inferiore a quello dell’assegno d’invalidità in godimento al compimento dell’età pensionabile. L’Istituto con una circolare del 2004 precisa che i titolari di pensione d’invalidità continuano a fruire della pensione di vecchiaia dal 1° giorno del mese successivo a quello di presentazione della relativa domanda, in presenza dei prescritti requisiti di assicurazione, contribuzione, età e cessazione del rapporto di lavoro dipendente. Riguardo alla decorrenza della trasformazione dal 1° giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda, la Corte di Cassazione ha affermato che la pensione di invalidità deve essere trasformata in pensione di vecchiaia, quindi tale trasformazione non può che essere conseguente alla domanda dell’interessato. Inoltre, è la normativa stessa che implicitamente ammette la possibilità di continuare a percepire la pensione di invalidità al perfezionarsi dei requisiti per il pensionamento di vecchiaia. Infatti, la Legge n. 638/1983 prevede che la corresponsione della pensione di invalidità sospesa venga comunque ripristinata al raggiungimento dell’età prevista per il pensionamento di vecchiaia. Ne consegue che l’Inps ha operato legittimamente continuando a corrispondere la pensione di invalidità al perfezionarsi dei requisiti per il trattamento di vecchiaia e fino alla presentazione della domanda di trasformazione. La domanda presentata dal titolare di pensione di invalidità, intesa ad ottenere la trasformazione in pensione di vecchiaia, rileva anche ai fini della decorrenza che non può essere che quella del 1° giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda di pensione. L’art. 6 della Legge del 1981, nello stabilire la decorrenza della pensione di vecchiaia, dal 1° giorno successivo a quello in cui viene compiuta l’età pensionabile, ovvero vengono raggiunti i requisiti, fa riferimento a soggetti assicurati. Ne consegue che la decorrenza del trattamento pensionistico coincide con il primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda. Sulla base di dette considerazioni, si conferma la legittimità del principio secondo il quale la trasformazione della pensione di invalidità in pensione di vecchiaia può avvenire solo a seguito di domanda dell’interessato e che la decorrenza deve essere quella del primo giorno del mese successivo a quello della domanda. Si precisa che, nel silenzio dell’interessato, la domanda di trasformazione, sussistendo i prescritti requisiti di legge, non può essere respinta.


Tesseramento

W l’Agricoltura – Coldiretti Cremona Informa Vi dà appuntamento alla prossima settimana Il ‘diario’ in posta elettronica di Coldiretti Cremona è nel sito www.lombardia.coldiretti.it


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