ANCONA
LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO: GLI INFORTUNI IN AGRICOLTURA
Pubblicazione nanziata nell’ambito del del PSR PSR Marche 2014-2020 sottomisura Pubblicazionefifinanziata nell’ambito 2014-2020 sottomisura
1.2.Aprogetto progetto id.39307 che prevede la partecipazione comunitaria 1.2.
LA SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO: GLI INFORTUNI IN AGRICOLTURA
INDICE Introduzione
p. 1
Glossario
p. 3
Gli infortuni in agricoltura
p. 6
- Alcuni dati INAIL
p. 6
- Operazioni agricole causa di infortunio
p. 7
Corretti comportamenti -
Scale Trattrici Giunto Cardanico Motosega Stoccaggio foraggi e mangimi Vendemmia manuale e raccolta frutta Vinificazione e cantina
Cosa fare in caso di infortunio
p. 8 p. 8 p.10 p.11 p.12 p.14 p.15 p.17 p.18
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Introduzione Cosa si intende per “sicurezza sui luoghi di lavoro”? Con tale definizione si intende una condizione necessaria per assicurare al lavoratore una situazione lavorativa nella quale non ci sia il rischio di incidenti. Quindi, occorre che nel luogo di lavoro vi siano tutti gli strumenti, i dispositivi, le buone prassi e le conoscenze necessari a proteggere chi vi opera. In Italia, la salute e la sicurezza sul lavoro sono regolamentate dal Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 e sue successive integrazioni, conosciuto anche con il nome di “Testo unico sulla sicurezza sul lavoro”. La sicurezza è un elemento basilare ed un diritto per qualunque lavoratore. Secondo dati INAIL, gli infortuni nei luoghi di lavoro sono calati, rispetto a qualche anno fa, anche se risultano in aumento sia gli infortuni con esito mortale che le denunce di malattie professionali. Tutti i settori economici sono interessati, anche se con diversa incidenza. Nel corso del tempo è fortemente aumentata la “sensibilità” nei confronti di tale problematica e ci si è resi consapevoli della necessità di provvedere ad assicurare protezione ed a prevenire ogni pericolo. Tra tutti i comparti produttivi, quello agricolo, risulta essere uno dei più rischiosi, ma la percezione che se ne è avuta, fino a poco tempo fa, non è 1
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stata giustamente valutata, determinando comportamenti scorretti e una decisa sottovalutazione del fattore rischio. Fortunatamente, ora, anche nel settore primario, si è diffusa una cultura della sicurezza capace di stimolare una maggiore consapevolezza di tutte quelle che sono, potenzialmente, le situazioni in grado di generare criticità per chi opera a vario titolo in agricoltura. Ma occorre SEMPRE mantenere alta la guardia e l’attenzione, per evitare che si verifichino tragedie come quella avvenuta in un allevamento bovino nel pavese nel settembre 2019, dove 4 lavoratori sono morti, nel vano tentativo di soccorrersi a vicenda, a causa delle esalazioni in una vasca per la raccolta dei liquami.
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GLOSSARIO Di seguito alcune definizioni base da conoscere in termini di sicurezza sul lavoro: Lavoratore: colui che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione. Datore di lavoro: il soggetto che ha la responsabilità dell’organizzazione e dell’unità produttiva, in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa. Preposto: colui che è incaricato di sorvegliare i lavoratori affinché questi lavorino al meglio seguendo le norme di sicurezza stabilite. Non è una figura sempre presente in un’azienda. Responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP): è colui che coordina il servizio di prevenzione e protezione dai rischi. E’ nominato dal da datore datore di lavoro, quando in azienda si ha almeno 1 dipendente o collaboratore (soci lavoratori, tirocinanti, lavoratori con contratti temporanei), che lo seleziona in base a specifiche competenze. Questo compito può essere assolto dal datore di lavoro (solamente in alcuni comparti produttivi, tra cui quello agricolo/zootecnico con non più di 10 dipendenti), previo corso di formazione. Medico competente: è uno specialista in medicina del lavoro che collabora con il datore di lavoro, quando in azienda si ha 3
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almeno 1 dipendente o collaboratore (soci lavoratori, tirocinanti, lavoratori con contratti temporanei), per valutare i rischi possibili nell’ambiente lavorativo ed è responsabile della sorveglianza sanitaria prevista, secondo la normativa. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS): è la persona che ha il compito di rappresentare i lavoratori per quanto riguarda gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro. Le modalità della sua nomina variano a seconda del numero dei dipendenti aziendali. Nel caso in cui all’interno delle aziende o unità produttive del territorio o del comparto di competenza non sia presente il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, si ha il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale (RLST) che esercita le stesse funzioni del RLS. Documento Valutazione Rischi (D.V.R.): è un documento che individua i possibili rischi presenti in un luogo di lavoro e serve ad analizzare, valutare e cercare di prevenire le situazioni di pericolo per i lavoratori. E’ obbligatorio in quelle aziende che hanno almeno 1 dipendente o collaboratore (soci lavoratori, tirocinanti, lavoratori con contratti temporanei), Il responsabile del D.V.R. è il Datore di Lavoro che non può delegare questa attività ma, in ogni caso, può decidere di affidarsi a un tecnico specializzato nel campo della sicurezza sul lavoro per una consulenza mirata. Non è prevista una scadenza del D.V.R, che però deve essere rivisto ogni volta che avvengono significative modifiche per quanto riguarda: 4
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processo produttivo organizzazione del lavoro nuovi macchinari nuove mansioni scadenze periodiche per quanto riguarda alcuni rischi specifici (quali rumore, vibrazioni, stress lavoro correlato, ecc).
Documento Unico Valutazione Rischi da Interferenza (D.U.V.R.I.): è un documento elaborato dal datore di lavoro, con il quale sono valutati i rischi e nel quale sono indicate le misure adottate per eliminare o ridurre al minimo i rischi da interferenze fra le attività (lavori, servizi o forniture) affidate a terzi e le attività svolte in azienda. Tale documento attesta inoltre l’avvenuta informazione nei confronti degli operatori economici affidatari circa i rischi specifici esistenti nell’ambiente in cui gli stessi dovranno operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate. Il documento è allegato al contratto di appalto o di opera.
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GLI INFORTUNI IN AGRICOLTURA ALCUNI DATI INAIL
Per avere un’idea della situazione in tema di sicurezza sul lavoro nel settore agricolo, si riportano, di seguito, alcuni dati provenienti da elaborazioni INAIL, a livello nazionale. Gli incidenti sul lavoro segnalati nel corso del primo semestre 2019 sono stati 7.558 in aumento rispetto ai 6.918 casi segnalati nel corrispondente trimestre del 2018. Di questi 7.284 casi sono riferiti a infortuni occorsi durante il lavoro e 274 in itinere, in aumento rispetto allo stesso trimestre del 2018, quando erano stati segnalati rispettivamente 6.705 e 213 casi. Per quanto riguarda invece i casi mortali, che sono stati complessivamente 212 di cui 22 nel settore agricolo, l’analisi territoriale mostra un calo dei casi mortali solo nel Nord del Paese: nove in meno nel Nord-Ovest (da 66 a 57) e 12 in meno nel Nord-Est (da 56 a 44). Incrementi si rilevano, invece, nel Centro e Mezzogiorno, con cinque decessi in più al Centro (da 39 a 44) e otto casi in più sia al Sud (da 35 a 43) che nelle Isole (da 16 a 24).
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OPERAZIONI AGRICOLE CAUSA DI INFORTUNIO
Il settore dell’agroalimentare è caratterizzato da una molteplicità di attività estremamente variegate con peculiarità e modalità di esecuzione accomunate da un fattore: il rischio. Considerando le “azioni” che si compiono da parte degli operatori nel settore primario, ci si rende conto di quanti elementi, spesso sottovalutati, che possono contribuire a rendere pericolosa l'attività lavorativa:
RISCHIO DOVUTO ALL’USO DELLE MACCHINE RISCHI DERIVANTI DAGLI AMBIENTI DI LAVORO( crolli di strutture, impianti obsoleti, superfici di transito irregolari, ventilazione, illuminazione e temperatura non idonei,…) RISCHIO DI ELETTROCUZIONE RISCHIO DI INCENDIO RISCHIO PER USO DI SOSTANZE CHIMICHE, RISCHIO DI SCHIACCIAMENTO O FERITE DOVUTI AL CONTATTO CON ANIMALI, RISCHI BIOLOGICI (tetano, punture di insetti,…)
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Di seguito alcuni esempi su
SCALE LE SCALE A MANO Durante l’uso, le scale devono essere sistemate in modo da Da evitare sbandamenti, slittamenti e rovesciamenti. Se le scale non si possono ancorare, occorre che sia presente un’altra persona che possa trattenere la scala al piede. Nel caso in cui la scala sia usata per accedere ad un piano, i montanti debbono sporgere di un metro oltre il piano. La scala deve, comunque, essere posizionata, con un corretto grado di inclinazione (con la prova del gomito: con i piedi contro la base della scala e paralleli ai pioli, si solleva il gomito all’altezza delle spalle, stando diritti, se l’inclinazione è corretta, il gomito toccherà la scala).
LE SCALE SEMPLICI PORTATILI Debbono avere:
GANCI DI TRATTENUTA
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DISPOSITIVI ANTISCIVOLO SUI PIOLI APPOGGI ANTISCIVOLO
LE SCALE DOPPIE Non devono superare l’altezza di 5 metri e debbono avere un dispositivo ( catenella) che impedisce l’apertura della scala oltre il limite di sicurezza.
► utilizzare scale resistenti e a norma ► usare la scala semplice ancorandola saldamente ad un punto di appoggio ► usare il casco se si sorregge la scala ad un compagno di lavoro ► nelle operazioni di raccolta frutta, potatura,…posizionare la scala sempre frontalmente rispetto all’albero ► le scale fisse a pioli alte piu’ di 5 metri e inclinate piu’ di 75° debbono avere una gabbia di protezione a partire da 2,5 metri ► non salire sugli ultimi tre scalini 9
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TRATTRICI La trattrice è alta e quindi suscettibile al ribaltamento. Inoltre, occorre fare attenzione alla giacitura del terreno. Molte lavorazioni avvengono in zone in pendenza.
► utilizzare sempre le cinture, riparati dalla cabina, telaio o roll bar ( sempre sollevato con la trattrice in marcia) ► se non si ha a disposizione una trattrice con cabina, usare le cuffie per proteggersi da rumori dannosi per l’udito ► manovrare con cautela facendo attenzione a fossi, buche o terrapieni e quando si raggiungono le testate degli appezzamenti ► usare la trattrice esclusivamente per le attività per le quali è stata progettata ►mantenere bassa la velocità ed evitare frenate brusche ► non trasportare passeggeri ► agganciare rimorchi e attrezzi solamente negli appositi agganci ► azionare il freno a mano quando la trattrice è in sosta 10
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► verificare lo stato della trattrice e effettuare la manutenzione periodica
GIUNTO CARDANICO Il giunto Cardanico è il più ordinario sistema attraverso il quale si trasmette il moto rotatorio dalla trattrice alle sue appendici e rappresenta una notevole fonte di rischio per l’operatore.
► indossare vestiti attillati ed evitare che “appendici” varie (capelli lunghi, fibbie, polsini slacciati, lacci di scarpe,…) possano impigliarsi nel giunto cardanico ► tutti gli organi di movimento debbono essere dotati di protezioni di sicurezza ► spegnere il motore e togliere la chiave prima di eseguire interventi sulla trattrice o sugli attrezzi ► controllare spesso lo stato delle protezioni A MOTORE SPENTO ► non appoggiare mani e piedi sull’asse del giunto cardanico in movimento
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► lavorare con angoli di snodo del giunto cardanico, tra trattrice ed attrezzatura, non superiori a 25°e disinserire la presa di forza per manovre che superano i 35°
MOTOSEGA La catena della motosega ruota ad alta velocità ed i suoi denti sono molto affilati. Un contatto tra essa e l’operatore o altre persone o animali, ha conseguenze molto gravi.
► indossare l’abbigliamento adatto: attillato con imbottitura antitaglio; guanti robusti; calzature antitaglio, antiscivolo e con puntale d’acciaio; cuffie auricolari e visiera ►controllare, prima di iniziare i lavori, lo stato di manutenzione e pulizia dei dispositivi di sicurezza (paramano, sicura dell’acceleratore, interruttore d’arresto,…) ► non fumare ed evitare il contatto del carburante con fiamme libere o parti surriscaldate del motore durante il rifornimento ► durante le pause di lavoro, porre la motosega sopra un tappeto di servizio per impedire che eventuali fuoriuscite di olio o carburante possano finire nell’ambiente
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► avviare la motosega (ad una distanza di almeno 3 metri dal luogo di rifornimento) tenendola fissa a terra su una superficie piana e mai in luoghi chiusi ► lavorare in posizioni stabili e sicure, sempre con concentrazione, impugnando la motosega con entrambe le mani. Se ci si trova su una scala o su una piattaforma, occorre essere imbragati. Mai tagliare impugnando la motosega al di sopra dell' altezza delle spalle ►iniziare il taglio con la motosega a pieno regime, piantando bene l’artiglio ► bloccare il freno catena durante gli spostamenti e, se si percorrono tratti superiori ad una decina di metri, spegnere il motore ► durante le operazioni vigilare che nessuno si avvicini entro un raggio di 2-3 metri dalla zona in cui si trova la motosega
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STOCCAGGI FORAGGI E MANGIMI
I locali in cui vengono conservati foraggi e mangimi possono presentare criticità in merito alla polverosità dell’ambiente e alla possibilità di errati posizionamenti dei prodotti che possono causare danni per caduta agli operatori.
► indossare dispositivi di protezione individuali (maschera antipolvere per occhi, naso e bocca) ► stoccare balle e rotoballe accatastandole a colonna fino ad un massimo di tre piani per evitare cadute. Per stoccaggi superiori ai tre piani, utilizzare cavi rompitratta. ► accatastare le rotoballe “ a rotoli”, appoggiandole a terra per il bordo curvo, posizionando dei cunei sui lati esterni per evitare il rotolamento ► usare trattrici dotate di cabina, telaio o arco di protezione per la movimentazione di balle o rotoballe. Infilare le forche solo nella parte basale delle rotoballe o impiegare dispositivi a pinza
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► accertarsi che non vi siano persone nel raggio di azione del caricatore ► non fumare o accendere fuochi nelle aree di stoccaggio ed assicurarsi che vi sia un estintore sempre efficiente ► usare carri miscelatori-desilatori seguendo i normali criteri di sicurezza e non operare vicino agli organi in movimento
VENDEMMIA MANUALE E RACCOLTA FRUTTA avvengono Queste operazioni che avvengono all’aperto e pertanto occorre anche tenere presente il variare delle condizioni meteo e di temperatura, nella valutazioni delle possibili situazioni a rischio.
► occorre indossare scarpe antiscivolo, occhiali di protezione e guanti adatti sia a proteggere da tagli che il possibile che dal possibile contatto con residui dei trattamenti fitosanitari ► procedere nel lavoro nello stesso senso del compagno e mai posizionarsi di fronte ad un altro operatore 15
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► usare un’idonea scala, appoggiata all’albero, rivolgendola verso il tronco principale. Mai appoggiarla lateralmente, perché i rami potrebbero cedere. Non salire mai gli ultimi tre scalini e, con le scale doppie, posizionarsi sempre frontalmente al punto di raccolta ► riposare periodicamente le braccia se si effettua la raccolta da terra mediante agevolatori ►se si usa un carro raccolta:
Seguire le indicazioni date dal conducente Non manomettere i dispositivi di protezione Sostenersi alle maniglie durante gli spostamenti Non sporgersi dal carro e salire/scendere solo quando il carro è fermo Mantenere la distanza di sicurezza da altri operatori
► quando si deve sollevare un peso da terra (entro i limiti massimi ammessi), sollevare il carico partendo dalla posizione accovacciata, con la schiena dritta, il carico vicino al corpo. Ci si volta, senza torcere il busto, ma spostando lateralmente tutto il corpo ► mantenere in buone condizioni le attrezzature utilizzate
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VINIFICAZIONE E CANTINA
Nella vinificazione e nelle pulizie della cantina si utilizza l’anidride solforosa che libera sostanze che , per inalazione, possono creare problemi alla salute
► durante le operazioni in cui si utilizza tale sostanza, occorre indossare guanti anticorrosione, stivali di gomma antiscivolo, maschera facciale antigas con filtro specifico o autorespiratore, o, in alternativa, occhiali a mascherina e semimaschera con filtro ► nella fase di riempimento del solfimetro, verificare il buono stato dei rubinetti della bombola, della tubazione in gomma e del solfimetro ► effettuare il riempimento del solfimetro all’esterno, sotto la sorveglianza di un altro operatore, anche lui protetto dai DPI ► in caso di uso di farine fossili o argille, proteggersi con maschere dotato di filtro idoneo ► garantire una adeguata areazione ai locali della cantina per evitare saturazioni di anidride carbonica (pericoloso gas inodore) 17
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►prima di entrare nelle vasche, utilizzare rivelatore di anidride carbonica e, eventualmente, utilizzare ventilatori per espellere il gas. Munirsi di imbracatura con corda di sicurezza prima di accedere alla vasca e con l’assistenza di un operatore che rimane all’esterno, dotato di due maschere facciali con autorespiratore per i casi di emergenza. L’imbracatura va utilizzata anche quando si lavora ad una certa altezza (es, sopra un tino)
COSA FARE IN CASO DI INFORTUNIO Un infortunio sul lavoro si verifica quando si subisce un incidente : --seseèèdovuto dovutoadaduna unacausa causaviolenta violentaededimprovvisa improvvisa - se si è nello svolgimento del proprio lavoro (es. infortunio causato da caduta da un albero mentre si esegue operazione di potatura) - in eventi con rapporto indiretto di causa-effetto tra l’incidente che causa l’infortunio e l’attività lavorativa svolta (es. infortunio durante il tragitto andata-ritorno da abitazione al luogo di lavoro) DESTINATARI Sono assicurati obbligatoriamente all’INAIL tutti i soggetti previsti dalla legge quali i proprietari, affittuari, loro "coniuge" 18
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e figli, anche naturali e adottivi, altri parenti, che prestano opera abituale nelle rispettive aziende, gli operai assunti a vario titolo, gli apprendisti ed altri ancora. Quindi: Coltivatori diretti e appartenenti al nucleo familiare (coniuge, figli, nipoti, fratello/sorella, genero/nuora) Gli operai agricoli a tempo determinato e a tempo indeterminato, ecc…
TEMPI E MODALITA’ DELLA DENUNCIA DI INFORTUNIO Se l’infortunato è un operaio agricolo il datore di lavoro, entro 2 giorni da quando riceve il certificato rilasciato dopo visita medica, vedica cui è stato sottoposto l’infortunato, deve: - comunicare all’INAIL gli infortuni di almeno un giorno successivo a quello dell’infortunio. - denunciare all’INAIL gli infortuni superiore a tre giorni. In caso di morte o pericolo di morte, la Denuncia deve pervenire all’INAIL entro 24 ore dall’infortunio. Solo nel caso di infortuni mortali o superiori a 30 giorni, occorre presentare la Denuncia presso la Polizia di Stato o al comune. Se l’infortunato è un coltivatore diretto, o un proprio coadiuvante, il titolare del nucleo familiare deve: 19
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- denunciare all’INAIL gli infortuni superiore a tre giorni - effettuare la denuncia entro due giorni dalla data in cui ha ricevuto il certificato da parte dei coadiuvanti, mentre per l’infortunio occorso a se stesso, il titolare ha tempo due giorni dalla data dell’evento. Nel caso in cui il titolare subisca un infortunio e non può provvedere personalmente, la segnalazione viene inviata dal medico. SE L’INFORTUNIO FESTIVO
ACCADE
IN
UN
GIORNO
Se l’infortunio avviene di sabato con rilascio del certificato al datore di lavoro o al titolare nello stesso giorno, i giorni utili sono domenica e lunedì (se non festivo). Se l’infortunio avviene di Venerdì venerdi con rilascio del certificato nello stesso giorno, la scadenza si trasferisce a lunedì (se non festivo). CHI PAGA IN CASO D’INFORTUNIO Agli infortunati spetta una prestazione economica da parte dell’INAIL, che copre dal quarto giorno successivo alla data di infortunio, compresi i giorni festivi, fino alla guarigione clinica. • Per gli operai agricoli, il giorno dell’infortunio e i successivi datore di lavoro. 3 giorni vengono retribuiti dal Datore • Per i lavoratori agricoli autonomi, i primi tre giorni non sono retribuiti. 20
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