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Le fattorie didattiche in Italia: dimensione del fenomeno
LE FATTORIE DIDATTICHE IN ITALIA: DIMENSIONE DEL FENOMENO
Nel 2000 è stato realizzato il primo censimento nazionale delle fattorie didattiche condotto dall’Osservatorio Agroambientale di Cesena, che ha rilevato 276 imprese. Gli aggiornamenti successivi hanno censito 622 imprese nel 2005 e quasi 2.000 nel 2010. L’Istat dal 2010 rileva annualmente le aziende agrituristiche presenti in Italia, distinguendole per tipologia di attività. Le fattorie didattiche iscritte negli elenchi regionali, a novembre 2020, complessivamente risultano essere 3.120, con un incremento, rispetto all’anno precedente, di 110 nuove autorizzazioni. Negli anni abbiamo avuto i seguenti incrementi: +17% nel 2018 rispetto al 2017, +12,3% nel 2019 rispetto al 2018, infine +3,7% nel 2020 rispetto al 2019. Le fattorie didattiche sono costantemente aumentate nel corso degli ultimi anni. Parallelamente all’aumento delle fattorie didattiche, si registra l’aumento delle aziende agrituristiche che svolgono anche attività di fattoria
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didattica, pari a 1.715 nel 2019 con una crescita del 13,1% rispetto al 2018, anno in cui si era registrato un leggero calo (Fig. 17).
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Si tratta in un certo senso di un sotto-insieme, in quanto solo una parte delle oltre tremila fattorie didattiche italiane sono anche agriturismi; le restanti fattorie didattiche, sono aziende agricole autorizzate allo specifico esercizio dell’attività didattica dalle singole regioni. Gli agriturismi autorizzati all’attività didattica nel 2019 rappresentano il 7% del totale degli agriturismi (6,4% l’anno precedente); la percentuale di agriturismi con didattica dal 2010 (anno della prima rilevazione Istat) al 2019 è progressivamente aumentata. Nello stesso periodo gli agriturismi con fattoria didattica sono più che raddoppiati (+128%) mentre il numero delle aziende agrituristiche nel complesso è cresciuto del 23% ( fig. 18).
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Di seguito la distribuzione regionale degli agriturismi con fattoria didattica, nel 2011 (anno della prima rilevazione Istat completa in quasi tutte le regioni) e nell’ultimo biennio rilevato (Tab. 3).
Il 40,2% degli agriturismi con fattoria didattica sono gestiti da donne. Rispetto al 2011, gli agriturismi a gestione femminile sono aumentati del 56% nel complesso e del 53% con fattorie didattiche (Istat, 2020).
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ASPETTI FISCALI
La Fattoria Didattica è un’Azienda agricola e/o zootecnica che, oltre a svolgere l’attività tradizionale, consente sia la visita delle proprie strutture e delle risorse aziendali a bambini e studenti di scuole elementari medie e superiori, sia di usufruire di una serie di servizi che vengono offerti alla collettività al fine di promuovere la scoperta e la conoscenza dell’ambiente agricolo, dell’origine degli alimenti, delle tecniche di lavorazione dei prodotti nel rispetto dell’ambiente e del territorio.
Le fatture/ricevute fiscali per i servizi incassati possono essere emesse in esenzione di IVA, con la dicitura “esente IVA ai sensi dell'art. 10 n. 20 del DPR n. 633/72”, quando ricorrono entrambi i seguenti requisiti: le prestazioni hanno natura educativa o didattica, le prestazioni sono rese da soggetti riconosciuti da pubbliche amministrazioni. L'Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 53 del 15/3/2007, ha fornito alcuni chiarimenti in merito ai due requisiti: il servizio prestato deve rientrare in un programma didattico statale o regionale (ad esempio, concordato con il docente di una scuola pubblica), le aziende devono essere iscritte in appositi albi regionali delle fattorie didattiche.
Si ricorda inoltre che l'effettuazione di operazioni esenti IVA rende indetraibile l'IVA sugli acquisti relativi. In mancanza di anche uno solo dei requisiti sopra indicati, il corrispettivo incassato deve essere assoggettato ad IVA del 22%. Per quanto riguarda l'Irpef, la norma di riferimento è quella delle attività connesse di servizi. Se il servizio di attività didattica è reso mediante l'utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell'azienda normalmente impiegate nell'attività agricola esercitata, si può usufruire della tassazione forfettaria, cioè ai corrispettivi fatturati si applica il coefficiente del 25%, e questo importo rappresenta il reddito tassato. In mancanza dei requisiti di attività connessa, la tassazione è “a bilancio”, cioè è tassata la differenza tra i ricavi ed i costi di competenza.
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